la conoscenza del
processo
evolutivo è
sufficientemente
ampia,
… ed è questo il
modo giusto di
pensare
IL CONTESTO ATTUALE
Col XX secolo, l’incapacità della scienza di
controllare i problemi sociali, economici ed
ecologici ha modificato la concezione
dell’uomo, del progresso e della scienza.
L’umanità può essere percepita in modo
negativo come una minaccia planetaria.
Oggi, l’attenzione dei mass media nei riguardi della
ricerca non significa necessariamente adesione e
condivisione delle nuove scoperte.
Per molti non si tratta infatti di affermare i continui
successi nello sviluppo delle conoscenze, quanto
piuttosto di discuterne il significato, evidenziando
problematiche in ambiti differenti quali la morale,
l’etica, la religione, ecc.
In particolare alcuni sviluppi delle indagini,
ad esempio sul DNA e sulle sue possibili
manipolazioni, hanno contribuito a sollevare
discussioni e contrapposizioni fortissime.
Clonazione, OGM, staminali …. sono parole
e sigle entrate nel gergo comune più per gli
atteggiamenti conflittuali che hanno
sollevato, piuttosto che per i risultati
scientifici raggiunti.
Livelli integrati e distinti riguardano l’atteggiamento nei
riguardi della ricerca:
1- viene spesso associata alle catastrofi ecologiche
quale diretta conseguenza dell’inquinamento oggi
esistente sul nostro pianeta;
2- viene considerata priva delle necessarie garanzie
sugli effetti che nuove scoperte possono indurre sui
singoli individui;
3- stravolge l’organizzazione filosofica e “razionale”
della realtà, con particolare riferimento alla posizione
dell’uomo nell’ambito della natura (evoluzione);
4- è ricondotta alla teoria della falsificazione perché
impossibilitata al raggiungimento della verità assoluta.
Quest’ultimo aspetto riassume in sé tutti i
quattro punti ponendo la ricerca nella condizione
di perdere significato e veridicità agli occhi di
molti.
L’impostazione di Popper evidenzia il procedere
delle ricerca scientifica e i successivi
cambiamenti delle varie teorie. Ad un modello ne
segue, col tempo, uno nuovo che amplia la
conoscenza.
L’atteggiamento filosofico della falsificazione non
indebolisce la ricerca, piuttosto la rafforza.
E’ evidente che ogni teoria va definita
e ridefinita di continuo con indagini
sperimentali.
La teoria sull’evoluzione dell’uomo è,
ad esempio, rafforzata dalla continua
scoperta di fossili, dagli studi
molecolari, da indagini radiometriche,
da approcci connessi col progresso
delle conoscenze tecnologiche, ecc.
NE CONSEGUE CHE:
- condividere una teoria significa
indagare il particolare.
- la prerogativa della ricerca
scientifico è comprendere i
particolari contenuti all’interno di un
più generale campo del quale non
sono noti i limiti.
Cerca risposte a domande semplici: cos’è un
atomo, un elettrone, …. una proteina, un cristallo,
un fossile …
In questo modo l’acquisizione di informazioni
successive mina prima o poi il sistema generale
precostituito.
Per questo motivo la ricerca diventa
spesso un fattore di rottura,
tanto da sembrare spesso
dissacralizzante.
Condivido l’opinione che la ricerca
raggiungerà obiettivi tanto maggiori
quanto maggiore sarà la capacità di
essere al di fuori di schemi di controllo e
di vincoli predefiniti.
Per questo motivo la ricerca rappresenta
un fattore fondamentale di sviluppo del
sapere soltanto se assume una
connotazione laica, privata di ogni
riferimento ideologico di qualsiasi natura
esso sia.
La laicità è uno stato mentale particolare.
E’ un po’ come per gli antropologi:
- annientare se stessi per comprendere
gli altri, vivendo gli usi e i costumi di
popoli differenti, in un contesto sociale
diverso da quello di origine;
- comportarsi come loro facendo cose
che non avresti mai immaginato di fare.
Oggi sappiamo che l’evoluzione
dell’uomo è una realtà, anche se
attorno a questa certezza si
addensano polemiche e critiche.
Sul tema delle origini dell’uomo si
imposta, infatti, uno dei contrasti più
forti tra caso e programma,
evoluzione e fissismo, relativo e
assoluto.
La galleria degli antenati
Paranthropus
boisei
Paranthropus
aethiopicus
Paranthropus
robustus
Australopithecus
afarensis
Lucy
Homo neanderthalensis
Homo heidelbergensis
Arago
Sima de los
Huesos
Homo antecessor
Gran Dolina
Ardipithecus ramidus
ramidus
Grotta Guattari
Australopithecus africanus
Nariokotome
Homo ergaster - Homo erectus
Australopithecu
s bahrelgazhali
Ardipithecus
ramidus kadabba
Australopithecus garhi
Cro Magnon
Australopithecus
anamensis
Homo sapiens
Homo rudolfensis - Homo habilis
Uomo moderno
Homo georgicus
Millenium
Man
Orrorin
tugenensis
Kenyanthropus
platyops
Homo erectus asiatici – Pitecantropi - Sinantropi
Dmanissi
35.000
100.000
Zhoukoudian
500.000
3.000.000
4.000.000
5.000.000
6.000.000
7.000.000
2.000.000
Età in anni
1.000.000
Sangiran
Sahelanthropus
tchadensis
La comprensione dell’evoluzione
umana è una realtà scientifica
recente, seppur talvolta con
qualche errore di interpretazione
e qualche sopravvalutazione, e
trova la sua origine nel
Metodo sperimentale
Non è possibile conoscere quale fosse il
modo di pensare dei primi uomini, alle
origini della nostra cultura.
Possiamo soltanto avanzare qualche
ipotesi ………
?
Possiamo ipotizzare che
un consistente rafforzamento
dell’identità di gruppo conduce ad
una forte etnia
L’organizzazione sociale si avvale di
una carica ideologica e spirituale che
pone l’uomo all’interno di un sistema
assoluto e inamovibile.
Definizione delle modalità di appartenenza al gruppo
Percorsi di identificazione e Riti di iniziazione
Facilitazione dei
percorsi sociali
solidarietà sociale
SEGNI
Colore, forme,
costumi, decoro,
caste, ritualità,
ecc.
Assoluto
comportamentale
morale
Sembrare e non essere: tradizione e fissismo
… nasce così il mito
?
La razionalità
del mondo
greco
Aristotele, 384-322 a.C
Platone, 427-342 a.C.
Il logos
… il mito
?
Manca tuttavia, in questa fase dello
sviluppo della conoscenza la corretta
percezione del rapporto materia/mente.
Le due cose sono disgiunte tanto da
creare piani separati di indagine che
portano al primato del mondo delle idee,
perfette e inalienabili, in contrasto con la
realtà della natura considerata imperfetta
e degenerativa.
Per meglio esprimere questo concetto
ricordo la mostra EUREKA, allestita presso
il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Si ripropone l’importanza delle scoperte
scientifiche del mondo antico, con
particolare riferimento a quello greco.
L’esaltazione delle scoperte di quell’epoca è
più che mai legittimo.
Ma perché si è arrivati quasi all’oblio di
quelle conoscenze?
Perché nulla è successo per più di 1.500
anni?
Pur avendo scoperto tante cose, hanno
fallito nell’affermazione laica del loro
pensiero e del loro percorso conoscitivo.
La sopravalutazione della “razionalità”
filosofica ha relegato il tutto nell’ambito
delle curiosità, non più di tanto
significative per una visone sempre diretta
verso un fine (teleologismo),
atteggiamento che prevale in quel periodo
come nei secoli successivi.
.. bisogna aspettare il 1500 per la vera
grande rivoluzione che trova
la sua origine nel
metodo sperimentale
… e la ricerca assume una
dimensione ed una credibilità
del tutto nuova
Galileo Galilei, 1564-1642
Il metodo sperimentale
Il logos
… il mito
?
Una grande fucina spericolata
….. prima e dopo
IL RINASCIMENTO …..
In questo periodo
troviamo un’ampia
gamma di scienziati tra i
quali si possono
ricordare, oltre a Galileo,
Copernico (1473- 1543) e
Keplero (1571-1630).
Galileo Galilei, 1564-1642
E’ una fase di grande attività
conoscitiva che investe ogni
ambito del sapere.
Chiunque osservi i disegni di
Leonardo da Vinci si accorge
quanto sia dettagliata la
descrizione anatomica,
possibile solo grazie a
numerose dissezioni non
certo condivisibili a quel
tempo.
Finalmente, alla ragione si
affianca il metodo sperimentale:
per affermare una verità bisogna
essere in grado di sostenerla
con la sperimentazione.
Le scoperte di nuovi
continenti aiutano a
sviluppare l’attenzione
nei riguardi della
natura.
Nascono le prime
grandi raccolte,
i gabinetti delle
curiosità.
Il giardino
dei
Semplici
Falsi d’epoca
Si procede alla classificazione sistematica
di piante
insetti
animali
Carl von Linné
(1707-1778) col suo
Systema Naturae
(1734) perviene alla
prima sistematica
classificazione degli
esseri viventi.
La conseguenza dello
studio particolareggiato
del mondo biologico è
lo sviluppo delle prime
ipotesi su una sua
origine comune.
Lo studio degli strati
geologici, contenenti
una infinità di fossili
appartenenti a specie
estinte, rafforza questa
idea.
Cronologia dei fossili
L’idea di una unica origine comporta
una ridefinizione dell’entità del tempo
trascorso.
Infatti ci vuole tempo, tanto tempo per
consentire alla natura di aver
prodotto l’ampia gamma della
biodiversità esistente.
Una idea differente
da quella del
Vescovo inglese
James Ussher
secondo il quale il
mondo ebbe inizio
alle ore 18,00 del 22
ottobre del 4004 a.C.
E così già Jean-Baptiste
Monet Chevalier de
Lamark (1744-1829)
elabora una prima teoria
evoluzionistica per
cause esterne.
Charles Darwin
(1809-1882)
Egli impersonifica un
modo del tutto nuovo
di considerare il
posto dell’uomo nella
natura.
E poi di seguito
Gregor Mendel 1822-1884
Prima legge: Segregazione dei
caratteri
Seconda legge: Segregazione
indipendente dei caratteri
Abbiamo individuato due facce della stessa medaglia:
-Il procedere evolutivo (il
fenomeno, ossia la
memoria biologica)
- Le capacità cognitive
dell’uomo in grado di
comprenderla (relazione
causa-effetto, ossia la
memoria individuale)
evoluzione
La memoria individuale
ottiene risultati utili più
rapidamente di quella
biologica
tempo
Così è nata la ricerca scientifica.
I risultati ottenuti dalla Chimica, Fisica,
Biologia, Geologia, Scienze Naturali,
Biotecnologie, … sono la diretta
conseguenza di questi due ambiti ….
…. e hanno cambiato la nostra società e la
nostra vita.
Sono gli unici ad avere un ruolo
determinante nel miglioramento del nostro
modo di vivere.
E tra queste discipline scientifiche,
tra le più recenti di tutte, rientrano a
pieno titolo anche la
Paleoantropologia e la Paleontologia
umana.
Sono discipline giovani che non
hanno più di 150 anni, che si
caratterizzano per la loro valenza
multidisciplinare.
Non è quindi casuale che il cranio che ha dato
il nome al gruppo dei Neandertaliani sia stato
ritrovato in Germania nel 1856, tre anni prima
della pubblicazione di Darwin: On the Origin
of Species by Means of Natural Selection.
E da qui discende quell’intricata galleria degli antenati
Paranthropus
boisei
Europa
CRANIO
Paranthropu
s aethiopicus
Paranthropus
robustus
Australopithecus
afarensis
Lucy
Africa
Homo antecessor
Gran Dolina
Ardipithecus ramidus
ramidus
Grotta Guattari
Australopithecus africanus
Nariokotome
Australopithecu
s bahrelgazhali
Ardipithecus
ramidus kadabba
Homo neanderthalensis
Homo heidelbergensis
Arago
Sima de los
Huesos
Homo ergaster - Homo erectus
Australopithecus garhi
Cro Magnon
Australopithecus
anamensis
Homo sapiens
Homo rudolfensis - Homo habilis
Uomo moderno
Homo georgicus
Millenium
Man
Orrorin
tugenensis
Kenyanthropus
platyops
Homo erectus asiatici – Pitecantropi - Sinantropi
Dmanissi
Età in anni
che di anno in anno si arricchisce di nuovi reperti
35.000
Asia
100.000
Zhoukoudian
500.000
2.000.000
3.000.000
4.000.000
5.000.000
6.000.000
7.000.000
1.000.000
Sangiran
Sahelanthropus
tchadensis
E’ una storia piacevole da raccontare:
l’evoluzione della natura, dell’uomo e
dello stesso pensiero scientifico e
filosofico.
Confronti e dibattiti su questi temi sono
all’ordine del giorno nel rispetto delle
differenti posizioni scientifiche,
sperimentali e filosofiche.
L’evoluzione
dell’uomo è
confermata:
- dalla scoperta
dei fossili,
- dagli studi
molecolari,
- dallo studio
del progresso
tecnologico e
culturale.
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