Gennaio 2014
C
arissime/i,
abbiamo iniziato un nuovo anno e solo giorno dopo giorno impareremo a
conoscere quello che Dio ci riserverà di sperimentare. Sappiamo che ‘nubi
oscure’ stanno sopra di noi: crisi di valori, crisi di rapporti, crisi economica…
ma sappiamo che Dio ci dona u n anno nuovo per amare, per sperare, per rafforzare la
nostra fede in Lui e i vincoli di comunione tra di noi. Per questo non ci lasceremo afferrare dalla paura ma faremo come Maria, la Madre di Dio e Madre nostra.
Come Maria ci metteremo fiduciosi nelle mani del Padre. Certi che Egli non ci abbandonerà nel tempo della prova, saremo sempre pronti a fare la nostra parte per costruire un
mondo secondo il suo progetto d’amore.
Come Maria faremo brillare la luce della Parola di Dio sugli avvenimenti della nostra vita
e così cercheremo quel filo rosso che unisce tutto in un’unica trama per dare senso ad
ogni pena e ad ogni fatica.
Il nuovo anno sarà buono se crederemo che quanto ci unisce è più di quanto ci divide,
se crederemo che la diversità è un arricchimento, se preferiremo la fiducia al sospetto,
se faremo noi il primo passo verso l’altro, se crederemo che la pace non può regnare tra
gli uomini se prima non regna nel cuore di ognuno di noi.
A tutti noi, allora, auguri di Buon Anno.
Il 26 gennaio, ultima domenica del mese, celebreremo, come ogni anno, la Festa della
Santa Famiglia di Nazareth.
Mi piace sottolineare come, per trent’anni, Gesù, Maria e Giuseppe hanno vissuto nel
silenzio e nell’umiltà una vita ‘ordinaria’. Questa quotidianità di Nazareth può insegnare
qualcosa anche a noi? Certamente, sì!
Nazareth ci insegna che Dio viene ad abitare nella quotidianità e ripetitività della vita.
La straordinaria novità del cristianesimo è la sua assoluta ordinarietà.
Coppie che avete un figlio piccolo: la vostra fatica e le notti insonni, il rapporto faticoso
tra voi a causa della stanchezza e le preoccupazioni, sono le stesse di Maria e Giuseppe.
Voi che avete problemi al lavoro: anche Giuseppe ha passato notti agitate e insonni
perché non sapeva cosa dare da mangiare alla sua famiglia, con quel lavoro precario da
falegname.
Mamme che avete consacrato la vita ai figli: anche Maria si sarà interrogata sul senso
delle sue fatiche quotidiane quando quel Figlio decise di andarsene di casa.
Quanta fede hanno dovuto avere Maria e Giuseppe per dirsi che quel Bambino, identico a tutti i bambini, era davvero il Figlio di Dio!
Gesù, Maria, Giuseppe sono stati capaci di guardarsi con uno sguardo di fede, scovando
il Mistero del progetto di Dio nascosto nell’altro!
Tutti portiamo in noi il desiderio di essere amati e di amare. Ma quanto è difficile realizzare questo amore! Tutti vorremmo amare con intensità e forza ed essere amati per la
vita, ma ci scontriamo con i nostri e gli altrui limiti, con le vicissitudini della vita, proprio
come Maria e Giuseppe.
La Buona Notizia è che Dio lo sa e per primo ci ama. Se lo vogliamo, Egli può essere
l’origine e la forza del nostro amare.
Vorrei concludere queste mie riflessioni sottolineando un’ultima cosa: il 27 gennaio è la
Festa Liturgica di S. Angela Merici. (vedi Foglio Informativo pagine interne).
Non vogliamo togliere niente all’importanza della Festa della Famiglia di Nazareth che
quest’anno cade il 26 gennaio, come detto sopra. Ma non vogliamo neppure perdere
l’occasione per onorare la nostra Patrona, che ha fatto della sua vita un dono per le famiglie, e soprattutto per le donne, della sua città.
Il 27 gennaio, giorno lavorativo, solo pochi potranno partecipare alle Celebrazioni eucaristiche che avranno l’orario feriale ordinario. Per dare la possibilità a tanti di fare
memoria della Santa Patrona proponiamo due appuntamenti particolari:
• sabato 1° febbraio faremo un pellegrinaggio ai luoghi della sua nascita a Desenzano.
• domenica 2 febbraio alle ore 11,30 celebreremo una Solenne Eucaristia, presieduta da Mons. Erminio Da Scalzi, in onore di Sant’Angela Merici.
“Et fati vita nova”, cioè “fate vita nuova”; cioè convertitevi continuamente: è uno dei
suoi insegnamenti.
Ci aiuti lei, con la sua intercessione, a diventare “nuovi” in Cristo Gesù.
p. Vittorio
FOGLIOinfoRMATIVO - n. 427 - Gennaio 2014
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“Permesso, grazie e scusa”:
l’ABC per la pace in famiglia
Di Alfonso M. Bruno, F.I.
Il prossimo Concistoro e il Sinodo dei Vescovi affronteranno il tema della famiglia.
È quanto Papa Francesco ha annunciato
domenica 29 dicembre 2013 all’Angelus
domenicale, sotto un plumbeo cielo invernale.
Una diffusa letargia ed un certo grigiore
stanno investendo l’istituto familiare rendendo attuale l’auspicio di Giovanni Paolo II al recupero del proprio essere e della
propria missione da parte della famiglia.
Furono queste le preoccupazioni dell’allora Arcivescovo di Buenos Aires espresse
nel documento conclusivo di Aparecida e
sono queste le preoccupazioni dell’attuale
Vescovo di Roma in occasione della festa
liturgica della Santa Famiglia.
La riscoperta della propria identità, attraverso dei modelli che definiscano la famiglia nel suo essere e nel suo operare, trovano in Gesù, Maria e Giuseppe il punto
di riferimento. Quale Ecclesia domestica,
la Santa Famiglia di Nazareth custodiva il
Capo del Corpo Mistico e conobbe la dimensione missionaria proprio a seguito
delle tensioni createsi “sulla via dolorosa
dell’esilio, in cerca di rifugio in Egitto”, così
come ha ricordato papa Francesco nella
sua allocuzione. L’essere e l’agire che vedono la famiglia naturale e la Chiesa scaturire dalle stesse sorgenti hanno la stessa
genealogia in Dio: in Dio, Padre, Figlio e
Spirito Santo. Con questa genealogia divina si costituiscono attraverso il grande mistero del divino Amore. In esso trova la sua
sorgente la Chiesa, e trova la sua sorgente
la famiglia, chiesa domestica.
“Familia, quid dicis de te ipsa?”. “Famiglia, cosa dici di te stessa?” Sorge ancora
spontanea e attuale l’espressione parafrasata dell’inizio dei lavori del Vaticano II.
La riflessione sulla propria identità, ruolo
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e vocazione, produce il senso critico necessario, non solo all’identificazione dei
mali, ma anche alla ricerca di soluzioni
per restituire alla “Chiesa famiglia” il posto e la dignità che le spetta nella storia e
nell’umanità. Essendo proprio la promozione della dignità della famiglia un capitolo della Gaudium et Spes, il Papa ha
voluto ricordare, nell’accorata preghiera,
le “famiglie di periferia”. Ne ha evocate di
due tipi, benché la loro condizione possa
essere identificata anche in altre qualità di
drammatica condizione. Dal modello della
Santa Famiglia, in esilio verso l’Egitto, Papa
Francesco ha ricordato le famiglie alla ricerca di sicurezza e di una vita dignitosa,
quelle che sperimentano “la condizione
drammatica dei profughi, segnata da paura, incertezza, disagi”. Ha ricordato altresì
gli “esiliati sociali” che vivono ai margini
dell’attenzione e della cura dello stesso
consorzio familiare e cioè gli anziani e i
bambini. Il modo con il quale si apprezza
la qualità umana e spirituale di una famiglia è proprio il modo con il quale in essa
si trattano i membri più piccoli e quelli più
invecchiati.
A modo di nonno saggio il Papa ha fatto
ripetere agli oltre centomila di piazza San
Pietro le tre parole maestre per lo sviluppo
delle virtù domestiche: “permesso, grazie,
scusa”. Anche nell’Esortazione Apostolica
Evangelii Gaudium si presenta la minaccia
di una interpretazione della vita matrimoniale e familiare quale mera forma di
gratificazione personale che sostituisce la
dimensione del dono e del servizio alla
funzionalità e al tornaconto individuale.
Mentre la cultura contemporanea prospetta l’obiettivo dell’autonomia assoluta dei
singoli, la realtà ne mostra l’inganno.
PARROCCHIA SANT’ANGELA MERICI
Domenica 26 Gennaio 2014
Festa della Santa Famiglia di Nazaret
nella Celebrazione dell’Eucaristia delle ore 11,30,
ricorderemo gli Anniversari di Matrimonio
che ricorreranno nel corso del nuovo anno, in particolare
1° - 25° - 50° - 55° - 60°
Invitiamo comunque tutte le coppie a ricordare il giorno delle loro nozze.
Tutte le famiglie che desiderano festeggiare insieme
sono invitate al pranzo comunitario alle ore 13.00
Le iscrizioni si ricevono in Segreteria parrocchiale entro
martedì 21 gennaio.
Continua la tradizione della
MERICIOCCA
una torta divenuta ormai il simbolo della festa delle nostre famiglie,
che sarà possibile assaggiare e acquistare
domenica mattina 26 gennaio fuori dalla chiesa!
Mamme, papà, figli… chiunque avesse voglia di aiutare
Nella preparazione del dolce può lasciare il proprio nominativo
E numero telefonico in segreteria parrocchiale.
FOGLIOinfoRMATIVO - n. 427 - Gennaio 2014
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SANT’ANGELA MERICI
La vita della nostra Santa Patrona supponiamo sia conosciuta da tutti noi. Meno conosciuto
è, forse, lo spirito che Angela Merici ha voluto trasmettere fondando la sua “Compagnia”.
Ci aiuta a capirlo questo scritto di Antonio Cistellini che riportiamo.
“Fu una germinazione prodigiosa, quella prima famiglia. Già nel 1566, nella relazione
inviata a San Carlo, si diceva: “La Compagnia ha riempito di suore tutti gli ospitali della
città; esse hanno numerose scuole di bambini, che istruiscono nella dottrina cristiana.
Dio si è servito di esse come strumenti della conversione delle anime e per guadagnare
al suo servizio numerose famiglie. È in verità una meraviglia dell’onnipotenza e della
bontà di Dio che queste tenere vergini, che portano in sé lo spirito di una s. Agnese e
di una s. Agata, vivano in mezzo a pericoli e a scandali ”. La Compagnia delle Dimesse
di S. Orsola rappresentò una decisiva innovazione nella storia delle istituzioni femminili
della Chiesa: “tutte le congregazioni recenti – scrive Sigrid Undset – sono in certo senso
seguaci della famiglia di S. Angela“.
Nei giorni tranquilli d’una serena e placida vecchiezza Angela dettava i suoi mirabili
“Ricordi alle Madri Avvisatrici“ e il suo “Testamento spirituale“. Queste pagine povere
e disadorne, tratteggiate con una certa primitiva semplicità tutta lombarda, vibrano in
ogni riga di immensa passione apostolica e traspirano materna e gentile soavità. Saggezza pedagogica nutrita d’esperienza le fa raccomandare alle sue sodali “piazzevoli et
homane alle vostre figlioline“, e che si sforzino “de tirarle con amore et la man soave et
dolce, et non imperiosamente né con asprezza, ma in tutto essere piazzevole“. Per le sue
figlie l’onore più ambito sarà di servire le più umili creature: “Tegnitive sicome ministre
et serve, considerando che voi più haveti de bisogno de servirle, che lor non hanno d’esser servite da voi o governate“. Le preoccupazioni più vive per la Madre riguardano la
corruzione del mondo circostante e la propaganda ereticale che serpeggia un po’ dappertutto: “Teneti l’antiqua strata et usanza della Giesa, ordenata et fermata da tanti Santi,
per la inspirazione dello Spirito Santo. Et fati vita nova. Delle altre opinioni che adesso
sorgono e sorgeranno, lassatile andare, sicome a voi non pertingano. Ma pregati et fati
pregare che Dio non abandone la sua Giesa, ma la vogli riformare sicome a lui piace et
vede esser meglio a noi et più honor et gloria sua“. La figura e l’opera di S. Angela Merici
con quella singolare preoccupazione di rinnovamento interiore e con quella sua geniale
capacità organizzativa, s’inalvea così nei grandi riformatori cattolici del Cinquecento.
Contemporanea a S. Gaetano Thiene e a S.Gerolamo Miani (entrambi forse ella conobbe per la loro frequente relazione col mondo religioso bresciano), a S. Ignazio di Loyola
(anche la sua istituzione è una “Compagnia“, pur non avendo nulla in comune con la
congregazione ignaziana né con la spiritualità del grande spagnolo), S. Angela Merici ha
una fisionomia tipica e inconfondibile, e nella vita della Chiesa svolge, col suo Ordine di
povere Dimesse, un compito suo proprio e peculiare.
Naturalmente ella non pensò e non avvertì affatto d’esser mai una personalità così notevole da interessare maestri di spirito e storici. Si accontentò di vivere e di operare,
semplicemente, in quella gran “luce et splendor alegro de veridade“ che tutta la inondava e la rapiva, in attesa ogni giorno d’andarsene al “comune Amator“, vagheggiato e
sospirato, per sé e le sue figlie, lungo tutta un’incantevole, operosa esistenza “.
Antonio Cistellini
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PARROCCHIA SANT’ANGELA MERICI
LUNEDÌ 27 GENNAIO
FESTA LITURGICA DI SANT’ANGELA MERICI
ORARIO DELLE CELEBRAZIONI:
ore 7,30 e LODI – ore 8,15 – ore 18,00 e VESPRI
PELLEGRINAGGIO AI LUOGHI DI
SANT’ANGELA MERICI
SABATO 1° FEBBRAIO 2014
PARTENZA CON BUS PRIVATO ALLE ORE 8,30
DA PIAZZALE FARINA
Prima tappa a “Grezze” nella casa natale di Sant’Angela per una breve visita.
Subito dopo prosecuzione per il centro di spiritualità MERICIANUM a Brodezza
di Desenzano, località dove Angela ebbe la visione premonitrice
della sua storia futura che culminerà con la fondazione
della Compagnia di S. Orsola.
Saremo accompagnati nella visita del luogo da responsabili del Centro;
al termine Padre Vittorio celebrerà la S. Messa a cui seguirà il pranzo comunitario.
Nel pomeriggio ci trasferiremo (tempo permettendo)
a Sirmione per una visita personale della ridente cittadina,
nota in particolare per le Grotte di Catullo ed il Castello Scaligero.
Alle 17,00 ritorno a Milano, dove arriveremo alle 18,45 circa.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE € 40,00, comprendente bus e pranzo.
ISCRIZIONI PRESSO LA SEGRETERIA DEL CENTRO CULTURALE
FINO AD ESAURIMENTO POSTI
DOMENICA 2 FEBBRAIO
alle ore 11,30 Celebrazione Eucaristica presieduta da
Mons. ERMINIO DE SCALZI
In onore di Sant’Angela Merici
FOGLIOinfoRMATIVO - n. 427 - Gennaio 2014
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“Cristo non può essere diviso”
SETTIMANA DI PREGHIERA
PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI
18-25 gennaio 2014
TESTO BIBLICO
Cristo non può essere diviso!
(1 Cor 1,10-17)
Fratelli, in nome di Gesù Cristo, Nostro Signore,
vi chiedo che viviate d’accordo.
Non vi siano contrasti e divisioni tra voi, ma siate uniti:
abbiate gli stessi pensieri e le stesse convinzioni
Purtroppo alcuni della famiglia di Cloe
mi hanno fatto sapere che vi sono litigi tra voi.
Mi spiego: uno di voi dice: “Io sono di Paolo”;
un altro: “Io di Apollo”; un terzo sostiene: “Io sono di Pietro”;
e un quarto afferma:”Io sono di Cristo”
Ma Cristo non può essere diviso!
E Paolo, d’altra parte, non è stato crocifisso per voi.
E nessuno vi ha battezzato nel nome di Paolo.
Grazie a Dio non ho battezzato nessuno di voi eccetto Crispo e Gaio.
Così nessuno può dire di essere stato battezzato nel mio nome.
È vero, ho anche battezzato la famiglia di Stefania,
ma non credo proprio di averne battezzati altri.
Cristo non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunziare la salvezza.
E questo io faccio senza parole sapienti,
per non rendere inutile la morte di Cristo in croce.
LETTURE BIBLICHE E COMMENTO
PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA
1° Giorno: Insieme…siamo il popolo di Dio
1 Pierto 2, 9-10 Salmo 95 (94), 1-7 12-19 Matteo 12, 46-50
2° Giorno: Insieme…rendiamo grazie per la grazia di Dio in ciascuno di noi
Filippesi 1, 3-11 Salmo 100 (99), 1-5 Giovanni 1, 1-18
3° Giorno: Insieme…non manchiamo in nessuno dei doni spirituali
Efesini 4, 7-13 Salmo 145 (144), 10-21 Marco 8, 14-21
4° Giorno: Insieme…proclamiamo che Dio mantiene le sue promesse
Ebrei 10, 19-25 Salmo 57 (56), 8-12 Luca 1, 67-75
5° Giorno: Insieme… siamo chiamati alla comunione
1 Giovanni 1, 3-7 Salmo133(132), 1-4 Giovanni, 15, 12-17
6° Giorno: Insieme…cerchiamo di essere uniti
1 Corinzi 1, 10-15 Salmo 34 (33), 1-15 Luca 22, 24-30
7° Giorno: Insieme…apparteniamo a Cristo
1 Corinzi 12, 12-26 Salmo 139 (138), 1-12 Marco 9, 38-41
8° Giorno: Insieme…proclamiamo il vangelo
1 Corinzi 15, 1-8 Salmo 145 (144), 1-7 Luca 4, 14-21
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PARROCCHIA SANT’ANGELA MERICI
PARROCCHIA S. ANGELA MERICI
“Cristo non può essere diviso”
SETTIMANA DI PREGHIERA
PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI
18-25 gennaio 2014
DOMENICA 19 GENNAIO
Dopo la Celebrazione Eucaristica delle 11,30:
intervento del seminarista VASILE IORDACHIOAIA
della CHIESA ORTODOSSA ROMENA
GIOVEDÌ 23 GENNAIO
Alle ore 21,00: PAROLA & MUSICA
Momento di riflessione sul tema
della Settimana di Preghiera:
“Cristo non può essere diviso”
ELISABETTA CUCCI
declamerà i primi tre capitoli della lettera ai Corinzi
EMANUELE BAZZOTTI
eseguirà interventi musicali
FOGLIOinfoRMATIVO - n. 427 - Gennaio 2014
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PARROCCHIA SANT’ANGELA MERICI
A proposito di Dialogo Interreligioso
“Dialogare non significa cedere a compromessi sulla fede cristiana”
Ricevendo in udienza i partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio
per il Dialogo Interreligioso, papa Francesco mette in guardia
dal “pensiero unico” e dalla “fratellanza da laboratorio”
Di Luca Marcolivio
CITTÀ DEL VATICANO, 28 Novembre 2013
- Al termine di una mattinata fitta di incontri
ed udienze, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, papa Francesco ha ricevuto i
partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, convocata sul
tema Membri di differenti tradizioni religiose
nella società. Il Santo Padre ha sottolineato innanzitutto il valore della “promozione dell’amicizia” e del “rispetto tra uomini e donne
di diverse tradizioni religiose”, in un mondo
diventato “più piccolo”, ovvero sempre più
caratterizzato da viaggi, migrazioni e relazioni
tra popoli molto diversi per cultura, etnia e
religione. “Questa realtà – ha aggiunto il Pontefice - interpella la nostra coscienza di cristiani, è una sfida per la comprensione della
fede e per la vita concreta delle Chiese locali,
delle parrocchie, di moltissimi credenti”. Papa
Francesco ha poi ricordato come la convivenza molto spesso sia difficile spesso per “motivi
politici o economici” che “si sovrappongono
alle differenze culturali e religiose, facendo
leva anche su incomprensioni e sbagli del
passato” e generando soltanto “diffidenza
e paura”. L’unico antidoto a questa degenerazione, l’unica “strada umana” è quella del
“dialogo”, dell’“amicizia” e del “rispetto”, ha
affermato il Papa. Dialogare, tuttavia, “non significa rinunciare alla propria identità quando
si va incontro all’altro, e nemmeno cedere a
compromessi sulla fede e sulla morale cristiana”. A tal proposito, il Santo Padre ha citato la sua recentissima Esortazione Apostolica
Evangelii Gaudium secondo la quale “la vera
apertura implica il mantenersi fermi nelle proprie convinzioni più profonde, con un’identità
chiara e gioiosa” (EG n°250). Per questo motivo “dialogo interreligioso ed evangelizzazione
non si escludono, ma si alimentano reciprocamente”, ha spiegato il Papa. Nessuno deve
“imporre nulla”, né usare alcuna “strategia
subdola per attirare fedeli”. Bisogna, piuttoFOGLIOinfoRMATIVO - n. 427 - Gennaio 2014
sto, testimoniare “con gioia, con semplicità
ciò in cui crediamo e quello che siamo”. Se le
relazioni interreligiose implicassero il mettere
da parte ciò in cui si crede e se si “fingesse di
rinunciare” a ciò che ci è più caro, non saremmo certo di fronte a una “relazione autentica” ma soltanto ad una “fraternità finta”.
“Come discepoli di Gesù dobbiamo sforzarci di vincere la paura, pronti sempre a fare
il primo passo, senza lasciarci scoraggiare di
fronte a difficoltà e incomprensioni”, ha aggiunto il Pontefice. Il dialogo interreligioso è
poi utile al superamento di una paura che si
riscontra “in aumento nelle società più fortemente secolarizzate” e che ha ad oggetto “le
diverse tradizioni religiose” e “la dimensione
religiosa in quanto tale”. La religione in generale è vista “come qualcosa di inutile o addirittura pericoloso” e talora “si pretende che
i cristiani rinuncino alle proprie convinzioni
religiose e morali nell’esercizio della professione”. C’è un pregiudizio diffuso, secondo il
quale “la convivenza sarebbe possibile solo
nascondendo la propria appartenenza religiosa, incontrandoci in una sorta di spazio neutro, privo di riferimenti alla trascendenza”. E
tuttavia, ha osservato il Papa, “come sarebbe
possibile creare vere relazioni, costruire una
società che sia autentica casa comune, imponendo di mettere da parte ciò che ciascuno
ritiene essere parte intima del proprio essere?”.
È inconcepibile, quindi, una “fratellanza da laboratorio”, così come è da rigettare la “omologazione ad un pensiero unico teoricamente
neutrale”. La storia, del resto, ci ha dimostrato
“la tragedia dei pensieri unici”. Corollario di
ciò è la necessità del “riconoscimento del diritto fondamentale alla libertà religiosa, in tutte
le sue dimensioni”, per il quale “il Magistero
della Chiesa si è espresso negli ultimi decenni
con grande impegno”. “Siamo convinti che per
questa via passa l’edificazione della pace del
mondo”, ha quindi concluso il Pontefice.
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RIDIAMO VOCE AL TEATRO BLU
Cari parrocchiani,
Come ricordate la sala teatrale “Teatro Blu” è stata chiusa al pubblico nell’estate 2011
per l’inadeguatezza di alcuni elementi nei confronti di sopraggiunte normative di sicurezza.
Il Consiglio Pastorale Parrocchiale (CPP) e il Consiglio Affari Economici della Parrocchia (CAEP) hanno scelto di riaprire la Sala teatrale, perché già esistente e sostanzialmente completa, perché frutto di un importante contributo economico della Comunità parrocchiale, perché al servizio soprattutto delle attività di catechesi e di cultura
dei Gruppi parrocchiali.
Si è ritenuto che lasciare chiusa la Sala teatrale sarebbe stato un grave danno al patrimonio della parrocchia.
Siamo ora felici di comunicarVi che i lavori, iniziati nell’Ottobre 2013, sono terminati ai primi di Gennaio 2014.
I costi, che costituiscono un pesante impegno, si sono mantenuti nell’ambito di quanto
preventivato.
Sono ora in corso i collaudi e la raccolta della documentazione in preparazione della
visita ispettiva della Commissione Comunale di Vigilanza Locali di Pubblico Spettacolo
per ottenere il rilascio della licenza di agibilità.
La nostra speranza è di aprire al pubblico la Sala entro la fine dell’inverno in corso.
Cogliamo l’occasione per evidenziare l’importanza del concreto aiuto che tanti di Voi
hanno voluto elargire e che ammonta ad oggi a 22.355,92 €.
Vi diciamo il nostro sentito ringraziamento.
Siamo anche riconoscenti alla Fondazione Lambriana che, in memoria di Peppino Vismara, ha devoluto alla parrocchia una importante elargizione a titolo gratuito.
p. Vittorio
Milano 15/01/2014
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PARROCCHIA SANT’ANGELA MERICI
ORATORIO
Al Beccaria molti ragazzi d’oratorio
Riportiamo quest’oggi un interessante articolo (“Al Beccaria molti ragazzi d’oratorio” - il Giornale - 16/12/2013) che affronta una tematica – quella del sempre maggior numero di giovani dell’oratorio che cadono nel circuito penale a
causa dell’uso e dello spaccio di sostanze stupefacenti – che ci spinge ad una
riflessione radicale sui giovani d’oggi e che investe in maniera diretta la nostra
esperienza di comunità parrocchiale.
«Non sono pochi i giovani detenuti del Beccaria che mi dicono: “io facevo il
chierichetto”. Don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile di Milano e
fondatore di Kayròs, la comunità di recupero per ragazzi cosiddetti difficili (lui
vive con loro), è impegnato in un nuovo progetto a Vimodrone: un centro di
accoglienza che sarà anche una comunità aperta, con laboratori professionali,
doposcuola e una serie di incontri con i genitori, «perché tanti padri e madri mi
contattano e mi chiedono aiuto».
Parlare con lui significa rassegnarsi a mettere da parte gli stereotipi più
tranquillizzanti, come quello per cui ad arrivare in carcere sono solo ragazzi stranieri. O figli di famiglie disagiate, disgregate: «Una buona percentuale di ragazzi arriva da famiglie normali, anche cattoliche, legate al
mondo delle parrocchie e degli oratori. Alcuni da ricche famiglie del centro.
Negli ultimi cinque anni ne ho incontrati almeno venti. E parlo solo dei detenuti. Il numero cresce se pensiamo alla comunità di prima accoglienza
del Beccaria o ai centri che accolgono ragazzi che compiono reati minori».
Don Claudio è maestro della cappella musicale del Duomo e ha scritto tante
canzoni da oratorio. «Mi è capitato di sentirmele cantare dai giovani detenuti,
che mi prendono in giro e mi dicono: sono proprio brutte» racconta. È successo
anche di peggio a lui che va spesso in tour per le parrocchie a parlare con i ragazzi. «Una volta, alla fine di un ciclo di incontri di lectio divina, lettura e meditazione della parola di Dio, un ragazzo che aveva partecipato è venuto da me e
si è confidato: don Claudio, non riesco a smettere di spacciare». Spacciare, non
solo fumare spinelli, che comunque è già di per sé uno choc.
Non si può non trasalire, pensando a quel che non vediamo negli occhi, nei silenzi, nei gesti, nelle vite dei ragazzi. «Non dobbiamo pensare che l'oratorio sia
un luogo protetto o esente da queste cose. Il sabato sera vanno in discoteca e si
sballano, poi vanno alle catechesi in oratorio. Gli oratori di oggi hanno gli adolescenti di oggi. In qualche modo è un bene, se si riesce a creare un ambiente in
cui un ragazzo possa sentirsi libero di confidare anche queste cose, così da essere
aiutato. Molti ragazzi nascondono il loro vero volto in famiglia, perché temono
di non essere adeguati alle aspettative dei genitori. Si mostrano solo con i pari,
tra gli amici. Un ragazzo della comunità, al Beccaria per quattro rapine, mi ha
raccontato che continuava a prendere la paghetta di dieci euro dai genitori e
FOGLIOinfoRMATIVO - n. 427 - Gennaio 2014
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intanto faceva colpi da migliaia di euro. Cannabis e cocaina intercettano anche i
ragazzi dell'oratorio. Un dato fino a qualche anno fa impensabile. Oggi ormai è
difficile distinguere i ragazzi da oratorio come li intendevamo noi».
Vite nascoste che diventano rapine, più spesso di quanto a noi capiti di leggere di baby gang. «A volte sono ignari della legge quando arrivano in carcere. I
giovani li chiamano “scavalli”, spesso ai danni di coetanei o più piccoli, con minacce e coltelli. In genere capita quando si indebitano per pagare sostanze. Non
ne possono parlare in famiglia, si isolano. I reati, anche gli omicidi, sono quasi
sempre legati all’alcol o alla cocaina. Il problema alla base è questo». Fin qui la
diagnosi. Ma la cura? «Parlare. Quando i genitori sanno ascoltare e sono aperti al
dialogo, difficilmente succedono queste cose. E questo vale anche negli oratori:
è importante avere bravi educatori, parlare di ciò che è la realtà di moltissimi sabato sera dei giovani. In troppi fanno la comunione e fumano una canna. Senza
porsi domande».
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PARROCCHIA SANT’ANGELA MERICI
CATECHESI
GRAZIE AI BAMBINI DELLA CATECHESI!
I volontari del Banco Alimentare della nostra parrocchia – a nome di tutti gli
assistiti – ringraziano tutti coloro che si sono sentiti vicini ai nostri amici, al nostro servizio, e ci hanno aiutato con gioia. Grazie soprattutto ai bambini della
Catechesi ed alle loro famiglie, che in questi giorni ci hanno stupito, facendoci
trovare decine e decine di sacche piene di dolci e di alimenti!
Grazie ad Ester e a Daniela, grazie a tutte le catechiste che hanno dimostrato
come nel cuore dei bambini dimori sempre il fuoco virtuoso della solidarietà.
Grazie ad un caro amico che ci ha messo a disposizione un camioncino per
gestire gli spostamenti degli alimenti dai vari magazzini al nostro.
E per tutti noi, quest’anno, un grande dono: ce lo regalano i sorrisi di grandi e
piccoli che la parrocchia sostiene con affetto!!
Grazie a tutti, buon Natale!
i volontari del Banco Alimentare Caritas
MERCOLEDÌ 29 gennaio alle ore 21,00
Riunione dei genitori dei ragazzi del
Terzo anno di catechesi (2003)
in preparazione alla celebrazione dei Sacramenti
CENTRO DI ASCOLTO CARITAS
Ogni martedì dalle 9,00 alle 12,00 è attivo in parrocchia il Centro d’ascolto
dove le persone in difficoltà possono incontrare dei volontari che ascoltano
i loro problemi e cercano di accompagnarle nella ricerca di soluzioni,
offrendo loro aiuti concreti orientandole ai servizi e alle risorse del territorio.
PER APPUNTAMENTO TELEFONANDO AL 02/690123315
FOGLIOinfoRMATIVO - n. 427 - Gennaio 2014
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Musica in Sant’Angela Merici
Chiesa Sant’Angela Merici
Via Cagliero, 26
Milano
DOMENICA 19 GENNAIO 2014 h.21.00
Concerto
“Suite music”
La tradizione favolistica norvegese
si mescola alle atmosfere del ‘900 francese e americano in un concerto
per pianoforte a 4 mani
con un programma interamente dedicato alle suite.
Duo Joia
Jonas De Geyndt - Silvia Cattaneo
pianoforte
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PARROCCHIA SANT’ANGELA MERICI
In Decanato
Martedì 11 febbraio: Giornata Mondiale del Malato.
Il tema proposto dal Santo Padre è: Fede e carità
“….anche noi dobbiamo dare la vita per i nostri fratelli” (1 Gv 3,16)
Al Santuario di Santa Maria alla Fontana:
alle ore 15,00 rosario e alle ore 15,30 Santa Messa e benedizione dei malati e anziani
Mercoledì 12 febbraio - Azione Cattolica Decanato Zara
nel salone teatro Parrocchia Santa Maria Goretti – Via M. Gioia, 193
“IN ASCOLTO DELLA CITTA”: Il seme buono nascosto.
Interverranno Don Gino Rigoldi e Eugenia Montagnini.
Agenda della comunità
Dal 18 al 25 gennaio
Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani.
Domenica 19 gennaio:
Al termine della messa delle 11,30, intervento del seminarista della Chiesa Ortodossa Romena
Alle ore 21,00 in chiesa - Concerto “Suite music” del Duo Joia
Giovedì 23 gennaio
Alle ore 21,00 - veglia di Preghiera per l’Unità dei Cristiani
Venerdì 24 gennaio
alle ore 16,30 “LECTIO DIVINA”
Domenica 26 gennaio
Festa della Santa Famiglia di Nazareht.
Alle ore 11,30 celebrazione Eucaristica e in questa occasione ricorderemo gli anniversari di matrimonio.
Lunedì 27 gennaio
Festa Liturgica di S. Angela Merici.
Venerdì 31 gennaio
alle ore 16,30 “LECTIO DIVINA”
FOGLIOinfoRMATIVO - n. 427 - Gennaio 2014
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Sabato 1° febbraio
Pellegrinaggio a Desenzano del Garda, ai luoghi di S. Angela Merici.
Domenica 2 febbraio
alle ore 11,30 – Celebrazione Eucaristica presieduta da
Mons. ERMINIO DE SCALZI in onore di Sant’Angela Merici.
Alle ore 17,00, Adorazione Comunitaria.
Domenica 9 febbraio
Alle ore 16,00: Battesimi.
Incontri pomeridiani per la terza età
Incontri per il mese di Gennaio e Febbraio 2014
alle ore 15,30
Giovedì 23 gennaio: Ci divertiamo con una TOMBOLATA!!!
Giovedì 30 gennaio: Catechesi: una fede che salva “I miracoli di Gesù”
Giovedì 6 febbraio: celebriamo la festa “DELL’ANZIANO”: alle ore 11,30
S. Messa in cappella e poi andremo a mangiare la pizza.
Giovedì 13 febbraio: proiettiamo il film di Luchino Visconti: “SENSO”
Giovedì 20 febbraio: pomeriggio ricreativo
Giovedì 27 febbraio: “Una fede che salva”
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PARROCCHIA SANT’ANGELA MERICI
CENTRO CULTURALE
PROGRAMMA GENNAIO-FEBBRAIO 2014
CONOSCERE MILANO PERCORSI DI ARTE E FEDE
(visite guidate dalla Prof.ssa Roda (al pomeriggio)e dall’Arch. Torri (al mattino)
• Mercoledì 29 gennaio 2014: alle ore 15,00, visita alla chiesa di Santa Maria presso
San Celso
Ritrovo all’ingresso della chiesa in Corso Italia 37.
• Mercoledì 12 febbraio 2014: alle ore 15,00, visita della Chiesa di San Nazaro, ritrovo
all’ingresso della chiesa in piazza San Nazaro in Brolo 5.
• Mercoledì 26 febbraio 2014: alle ore 10,00, visita di Milano in tram: a spasso seduti
tra monumenti e storia. Ritrovo da definire.
È necessaria la prenotazione entro il 5 febbraio 2014.
PELLEGRINAGGI
• Sabato 1° febbraio 2014, pellegrinaggio ai luoghi di Sant’Angela Merici a Desenzano
del Garda. Ritrovo alle ore 8,30 sul Piazzale Farina e partenza con bus privato.
MOSTRE/VISITE CULTURALI
• Mercoledì 22 gennaio 2014: alle ore 15,00 visita al Museo del Duomo. Ritrovo all’ingresso principale del Duomo.
• Venerdì 21 febbraio 2014: alle ore 8,00, partenza con bus privato da piazzale Farina
per Torino, per visita alla mostra di Renoir al Teatro Regio.
È necessaria la prenotazione entro il 5 febbraio 2014.
CORSI COMPUTER
• Continuano le prenotazioni ai corsi sia per principianti e di approfondimento.
CAF ACLI - SERVIZI FISCALI
IL SERVIZIO DI CONSULENZA HA RIPRESO LA SUA ATTIVITÀ
NEI LOCALI DEL CENTRO CULTURALE
CON IL SEGUENTE ORARIO:
LUNEDÌ DALLE 14,15 ALLE 17,00
PREVIA PRENOTAZIONE AL N° TELEFONICO 02/66101545
CON IL SEGUENTE ORARIO:
Lunedì - Mercoledì - Venerdì
dalle 15,30 alle 17,30
FOGLIOinfoRMATIVO - n. 427 - Gennaio 2014
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Nella comunità parrocchiale
ABBIAMO ACOMPAGNATO ALLA PACE ETERNA
Gianfranco Gaetano Caruso 10/12//2013 (anni 55)
Annamaria Gina Cornelli 15/12/2013 (anni 83)
Flora Pasquini 24/12/2013 (anni 89)
Lina Nicoletta Sanvito 26/12/2013 (anni 65)
Emilia Assirati 26/12/2013 (anni 89)
Carlo Pinotti 12/01/2014 (anni 74)
Francesca Longoni 13/01/2014 (anni 86)
SACRAMENTI NELL’ANNO 2013
BATTESIMI: 32
COMUNIONI e CRESIME: 68
MATRIMONI: 7
FUNERALI: 62
PREGHIERA PER LA FESTA DELLA FAMIGLIA
Gesù, Maria e Giuseppe a voi, Santa Famiglia di Nazareht,
oggi, volgiamo lo sguardo con ammirazione e confidenza;
in voi contempliamo la bellezza della comunione nell’amore vero;
a voi raccomandiamo tutte le nostre famiglie,
perché si rinnovino in esse le meraviglie della grazia.
Santa Famiglia di Nazareht, scuola attraente del santo Vangelo:
insegnaci a imitare le tue virtù con una saggia disciplina spirituale,
donaci lo sguardo limpido che sa riconoscere l’opera della Provvidenza
nelle realtà quotidiane della vita.
Santa Famiglia di Nazareht, custode fedele del mistero della salvezza:
fà rinascere in noi la stima del silenzio,
rendi le nostre famiglie cenacoli di preghiera e trasformale
in piccole Chiese domestiche, rinnova il desiderio della santità,
sostieni la nobile fatica del lavoro, dell’educazione,
dell’ascolto, della reciproca comprensione e del perdono.
Papa Francesco
Direttore responsabile p. Vittorio Battaglia – Stampa Francesco Canale – Un ringraziamento particolare a tutti coloro che collaborano
con gli articoli,alla fascicolatura e alla diffusione del Foglio Informativo.
Trovate il Foglio Informativo anche su: www.americisss.it
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PARROCCHIA SANT’ANGELA MERICI
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Foglio n. 427