Livello di Employment Protection Legislation
e assenteismo.
Evidenze dai microdati Whip-INPS
Roberto Leombruni (Università di Torino & Laboratorio Revelli)
Dipartimento Funzione Pubblica
Roma, 10 giugno 2010
motivazione (1)
™ L’Italia ha un elevato livello di Employment Protection Legislation (EPL), cui la teoria e le evidenze empiriche associano un maggior livello di assenteismo e un minor livello di presenteismo.
™ Le evidenze disponibili per l’Italia (alcune delle quali presentate a questa commissione) confermano una chiara relazione negativa fra
livello di precarietà del lavoro e le assenze per malattia.
™ In uno studio di caso su una grande impresa bancaria italiana, caratterizzata quindi da un livello di EPL molto elevato, Ichino e Riphahn (2001) rilevano che dopo il periodo di probation le assenze per malattia più che raddoppiano.
™ Le statistiche sulle settimane medie di assenza dal lavoro per malattia collocano però l’Italia ben al di sotto della media OCSE.
motivazione (2)
™ Un pregio importante dello studio di Ichino e Riphahn è la natura “quasi sperimentale” delle loro evidenze. Gli stessi individui, all’interno di una medesima impresa, ricevono un “trattamento” che consiste nell’incremento del livello di EPL da quasi zero (durante il periodo di prova un lavoratore può essere licenziato at will); al valore massimo presente in Italia, se facciamo eccezione per il settore pubblico.
™ Il caso considerato però non è (non era) particolarmente rappresentativo del funzionamento del mercato del lavoro italiano. Vari studi mostrano come il livello effettivo di protezione del lavoro varia molto per diverse categorie di lavoratori, di imprese e per area geografica.
Struttura dello studio
™ Lo studio sfrutta un disegno “quasi sperimentale” simile a Ichino e Riphahn, ma esteso alla generalità dei lavoratori dipendenti del settore privato in Italia.
™ Il passaggio considerato è la eventuale conversione dei contratti a tempo determinato (TD) in contratti a tempo indeterminato (TI).
™ Il livello di protezione dal licenziamento, per i TD, è ovviamente minimo: al contratto è apposta una scadenza e… nella peggiore delle ipotesi (per il datore di lavoro) basta aspettarla.
™ Ove il TD sia convertito in TI abbiamo a disposizione un prima e
dopo il “trattamento” nel quale l’unica caratteristica che varia è il livello di protezione dal licenziamento, che aumenterà.
™ Eventuali processi di selezione da TD a TI dovrebbero interessare individui in media più “virtuosi”, quindi l’eventuale differenza nelle assenze per malattia è una al più una sottostima dell’effetto vero.
Dati
™ Utilizzo la banca dati di storie lavorative WHIP‐INPS, con informazioni dal 1985 al 2005 su un campione di circa 1:90 individui occupati nel settore privato non agricolo dell’economia.
™ È un c.d. Linked Employer‐Employee Database, che permette quindi di controllare per varie caratteristiche, oltre che del lavoratore, del job e dell’impresa.
™ Come periodo ho selezionato gli anni dal 1998 (primo anno in cui è
possibile distinguere i contratti a TD) al 2004 (ultimo anno disponibile).
™ Gli individui che nel periodo dal 1998 al 2004 hanno almeno una volta un rapporto di lavoro a tempo determinato nel settore privato non agricolo sono 59.079 (circa 5,4 milioni nella popolazione). Di questi sono state considerate tre sottopopolazioni…
1. Effetto del trattamento a parità di lavoratore e impresa
™ Un disegno quasi sperimentale per così dire “puro” considera tutti e soli gli individui ai quali il datore di lavoro ha convertito il rapporto di lavoro da TD a TI.
Æ
un singolo episodio di lavoro a TD vs un singolo episodio di lavoro a TI, a partità di lavoratore e impresa
™ Ne risultano 2.688 individui (245.000 nella popolazione). Di questi, il 17,8% ha fatto almeno una assenza di malattia, su una durata media in stato di occupazione di un anno e due mesi.
1. Effetto del trattamento a parità di lavoratore e impresa
settimane
settimane
retribuite
retribuite
Variable
Mean
total_exp_TD
35.775
total_exp_TI
Std Dev
Lower 95%
Upper 95%
CL for Mean
CL for Mean
settimane
settimanedidiassenza
assenza
per
permalattia
malattia
29.022
34.677
36.873
23.276
14.162
22.741
23.812
total_sick_leave_TD
0.379
1.668
0.316
0.442
total_sick_leave_TI
0.475
1.966
0.401
0.549
-0.010
0.107
-0.014
-0.006
TT
differenza
differenzanel
nelrapporto
rapporto
(sett.
assenza
/
sett.
(sett. assenza / sett.retribuite)
retribuite)
tra
traTD
TDeeTI
TI
2. Effetto del trattamento a parità di lavoratore
™ Tutti e soli gli individui che hanno avuto almeno un rapporto di
lavoro a TD e un rapporto di lavoro a TI.
Æ
uno o più episodi di lavoro a TD vs uno o più episodi di lavoro a TI, a partità di lavoratore
™ Ne risultano 29.240 individui (2,67 milioni nella popolazione). Di questi, il 24,3% ha fatto almeno una assenza di malattia, su una
durata media in stato di occupazione di un anno e nove mesi.
2. Effetto del trattamento a parità di lavoratore
Variable
Lower 95%
Upper 95%
Mean
Std Dev
CL for Mean
CL for Mean
total_exp_TD
44.010
43.787
43.508
44.512
total_exp_TI
29.929
26.076
29.630
30.228
total_sick_leave_TD
0.685
2.943
0.652
0.719
total_sick_leave_TI
0.666
2.661
0.636
0.697
-0.006
0.215
-0.008
-0.003
TT
3. Stime con un modello lineare a effetti fissi
™ Tutte le persone con almeno due episodi lavorativi, senza ulteriori filtri.
malattiait = α + Xitβ + δi + εit
sett.
sett.assenza
assenza/ /sett.
sett.retribuite
retribuite
3. Stime con un modello lineare a effetti fissi – per genere
Età
Età*Età
Anzianità aziendale
Part time
Retribuzione
Lavoratori manuali
Tempo determinato
Altri atipici
area - NE
area - Centro
area - Sud
area - Isole
dim impresa 1-9
dim_impresa 10-19
dim impresa 200-999
dim impresa 1000+
tutti
0,15
uomini
0,35 *
0,00
0,00
donne
-0,18
0,01
0,32
***
0,34
***
0,29
***
-0,81
***
-0,92
***
-0,73
***
-0,14
***
-0,16
***
-0,13
***
0,38
**
0,51
**
0,20
-0,44
***
-0,56
***
-0,19
-0,83
***
-0,89
***
-0,68
0,23
0,54
0,42
0,80
**
-0,56
***
-0,51
0,80
**
1,24
***
-0,99
0,79
*
1,18
**
-0,87
-0,24
*
-0,25
-0,21
0,21
0,10
0,43
0,04
0,11
-0,08
0,07
-0,06
0,20
*
3. Stime con un modello lineare a effetti fissi – per impresa
Età
Età*Età
Anzianità aziendale
Part time
Retribuzione
Lavoratori manuali
Tempo determinato
Altri atipici
area - NE
area - Centro
area - Sud
area - Isole
imprese medio grandi
uomini
donne
0,41
0,03
uomini
0,14
0,00
0,01
0,32
0,00
***
-0,68
-0,10
imprese piccole
0,39
***
-0,07
***
0,46
-0,10
0,01
0,50
***
0,26
**
-1,96
***
-2,12
***
-0,25
***
-0,28
***
0,43
0,70
-0,65
**
-0,90
***
-0,71
***
-0,11
-0,98
**
-0,45
0,96
***
donne
-0,56
*
-0,04
0,04
-1,35
-0,41
-0,23
-0,74
1,66
**
-0,49
0,70
0,77
4,71
***
-0,89
-0,98
-0,95
2,66
***
-0,86
-0,97
-1,91
conclusioni e sviluppi
™ Le evidenze “quasi sperimentali” mostrano un forte effetto del passaggio da contratto senza protezione dal licenziamento a contratto
tutelato dalla EPL.
™ Le analisi multivariate su dati longitudinali, controllando quindi anche
per caratteristiche non osservate degli individui (la “fragilità”), confermano diversi risultati presentati nella commissione a partire da
studi sezionali.
™ Le analisi per genere paiono indicare un effetto soprattutto per gli
uomini; maggiore nelle grandi imprese; maggiore nelle regioni del Centro Sud.
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