ECOGRAFIA OSTETRICA IO TRIMESTRE
Generalmente viene eseguita tra l’ottava e la dodicesima settimana con le seguenti finalità:
A) datare con precisione la gravidanza, osservando se la misura del feto corrisponda a quella prevista sulla
base dell’ultima mestruazione. Tale valutazione riveste notevole importanza al fine di ottenere un riferimento su
cui basare il giudizio riguardante la crescita nelle fasi successive
B) stabilire il numero dei feti, altrimenti le gravidanze gemellari rimarrebbero facilmente misconosciute fino ad
oltre la metà della gravidanza; in caso di gravidanza gemellare è inoltre possibile valutare il tipo di gemellarità in
base al numero delle placente e dei sacchi gestazionali
C) diagnosticare eventuali distacchi coriali od amnio-coriali (a volte si possono formare senza una sintomatologia
di minaccia d’aborto) o diagnosticare un eventuale aborto interno (cioè con ritenzione asintomatica del feto), che
è molto più frequente dell’aborto con espulsione del materiale non vitale e potrebbe restare misconosciuto per
molte settimane
D) diagnosticare alcune grossolane anomalie fetali già potenzialmente riconoscibili a quest’epoca (anencefalia,
igroma cistico ecc.).
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Nella foto 1 si può osservare un feto di 8 settimane nell’ambito di un fondo nero che rappresenta il liquido in
cui è immerso. Sono ben riconoscibili la testa (parte più slargata a sinistra) e gli abbozzi degli arti (visibili come
“gemme” nella parte intermedia e destra del corpo).
Nella foto 2 viene mostrato un feto a 11 settimane: head=testa; trunk=tronco; yolk sac = sacco vitellino (una
struttura esclusiva del periodo embrionale che poi viene perduta).
Nella foto 3, un feto a 11 settimane appare più grande del precedente solo in quanto ingrandito su schermo da
parte dell’operatore: qui viene mostrata la misurazione del CRL (Crown-Rump Length, dal vertice della testa al
sacro), che rappresenta la misura fondamentale dell’ecografia del I trimestre per datare la gravidanza.
Translucenza nucale
TRANSLUCENZA NUCALE
Una particolare valutazione che è possibile effettuare nel I trimestre consiste nella misurazione della cosiddetta
“traslucenza nucale”, cioè lo spessore dei tessuti molli che rivestono la nuca del feto. Alcuni Autori hanno infatti
riscontrato una correlazione tra l’ispessimento di tali tessuti (> a 2,5 mm) e l’incidenza di cromosomopatie (come
la sindrome di Down).
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Nella foto 4 si osserva la tecnica di misurazione della traslucenza nucale: impiego della sonda transvaginale,
ingrandimento dell’immagine del profilo fetale e cursori posizionati nel punto di massimo spessore nucale
(mm2.4 in questo caso).
“Qui bene diagnosticat, bene sanat”.
-Giorgio Baglivi-
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