FONDO SOCIALE EUROPEO
PROGRAMMAZIONE 2014-2020: orientamenti
strategici e operativi.
CONCERTAZIONE CON IL PARTENARIATO
ISTITUZIONALE, ECONOMICO-SOCIALE, DI
SETTORE
Udine, 19 luglio 2013
Direzione centrale lavoro, formazione, commercio e pari opportunità
I documenti di riferimento
Livello
Comunitario
Proposta di regolamento generale
sui fondi QSC 2014-2020: 11 obiettivi tematici per la
strategia Europa 2020
Versione 11 settembre 2012
Europa 2020
Comunicazione
della Commissione
3 marzo 2010
I
Allegato IV: Condizionalità ex-ante
Proposta di
regolamento
FSE
Versione
14 marzo 2012
Livello
Nazionale
Proposta di
regolamento
FESR
Proposta di
regolamento
FEASR
Position
Paper
della
Commissione
preparazione
dell’Accordo di
partenariato e
dei programmi
(9/11/12)
Youth
Guarantee
(raccomandazion
e del Consiglio
22/04/2013
Documento Barca “Metodi e obiettivi per un uso efficace dei fondi
comunitari 2014-2020” ( 27/12/12)
Documento “Verso un Accordo di Partenariato” (9/04/2013)
2
EUROPA 2020
EUROPA 2020
3 PRIORITA’
• Crescita intelligente: sviluppare un’economia basata
sulla promozione conoscenza,innovazione,istruzione e
società digitale.
• Crescita sostenibile promuovere un’economia più
efficiente sotto il profilo nell’uso delle risorse
rendendola più competitiva e più verde a bassa
emissione di carbonio .
• Crescita inclusiva: promuovere un’economia con un
alto tasso di occupazione che favorisca la coesione
sociale e territoriale.
Gli Stati membri dell'Unione propongono ogni anno
obiettivi nazionali coerenti con EU2020 nell’ambito
dei loro Piani Nazionali di Riforma
4
EUROPA 2020
I cinque traguardi quantitativi da raggiungere:
Aumentare il tasso di occupazione della popolazione fra 20 e 64 anni dal 69%
al 75%
Raggiungere il 3% del Pil in investimenti in R&S
Ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 20% rispetto al 1990; portare la
quota delle fonti di energia rinnovabile nel nostro consumo finale al 20%;
migliorare del 20% l’efficienza energetica
Ridurre il tasso di abbandono scolastico dal 15% al 10% e aumentare la quota
della popolazione in età compresa fra 30 e 34 anni che hanno completato gli
studi superiori dal 31% al 40%
Ridurre il numero di europei che vivono sotto la soglia di povertà del 25%
YOUTH GUARANTEE
YOUTH GUARANTEE
Raccomandazione del Consiglio europeo del 22 aprile 2013 sull’istituzione di una garanzia per i giovani
“Garantire che tutti i giovani di età inferiore a 25 anni ricevano un’offerta qualitativamente
valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio entro un periodo di 4 mesi
dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema d’istruzione formale”
E’ prevista la creazione di apposito fondo a livello europeo di 3 miliardi di euro a cui dovrà obbligatoriamente
aggiungersi una corrispondente quota di 3 miliardi di euro a valere sul FSE nonché la quota di cofinanziamento
nazionale/regionale che le risorse FSE recano con sè
YOUTH GUARANTEE
E’ in fase avanzata, nell’ambito del Piano di azione e coesione nazionale e del quadro della
riprogrammazione del POR FESR 2007/2013, la possibilità di anticipare l’avvio delle iniziative della
Youth Guarantee
PROPOSTA DI REGOLAMENTO GENERALE
REGOLAMENTO GENERALE
Gli 11 obiettivi tematici della proposta di Regolamento Generale
FSE
PROPOSTA DI REGOLAMENTO FSE
REGOLAMENTO FSE
La bozza di regolamento FSE stabilisce, all’articolo 3, che il Fondo sociale europeo sostiene le seguenti
priorità d’investimento degli obiettivi tematici 8, 9, 10 e 11.
REGOLAMENTO FSE
OBIETTIVO TEMATICO
8. Promuovere l’occupazione e
sostenere la mobilità dei
lavoratori
PRIORITA’ D’INVESTIMENTO
8.1 Accesso all'occupazione per le persone alla ricerca di un impiego e le persone inattive, comprese le
iniziative locali per l’occupazione e il sostegno alla mobilità professionale
8.2 Integrazione sostenibile nel mercato del lavoro dei giovani che non svolgono attività lavorative , non
seguono studi né formazione (NEET)
8.3 Attività autonoma, spirito imprenditoriale e creazione d’impresa
8.4 Uguaglianza tra uomini e donne e conciliazione tra vita professionale e vita privata
8.5 Adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori ai cambiamenti
8.6 Invecchiamento attivo e in buona salute
8.7 Modernizzazione e rafforzamento delle istituzioni del mdl, comprese azioni volte a migliorare la mobilità
professionale transnazionale
REGOLAMENTO FSE
OBIETTIVO TEMATICO
9. Promuovere l’inclusione sociale
e combattere la povertà
PRIORITA’ D’INVESTIMENTO
9.1 Inclusione sociale
9.2 Integrazione delle comunità emarginate quali i rom
9.3 Lotta contro la discriminazione basata sul sesso, l’origine razziale o etnica, la religione o le convinzioni
personali, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale
9.4 Migliore accesso ai servizi abbordabili, sostenibili e di qualità, compresi i servizi sociali e cure sanitarie
d’interesse generale
9.5 Promozione dell’economia sociale e delle imprese sociali
9.6 Strategie di sviluppo locale realizzate dalla collettività
REGOLAMENTO FSE
OBIETTIVO TEMATICO
10. Investire nell’istruzione, nelle
competenze e nella formazione
permanente
PRIORITA’ D’INVESTIMENTO
10.1 Riduzione dell’abbandono scolastico precoce e promozione dell’uguaglianza all’istruzione prescolare ,
primaria e secondaria di qualità
10.2 Miglioramento della qualità, dell’efficacia e dell’apertura dell’istruzione superiore e di livello equivalente
al fine di aumentare la partecipazione e i tassi di riuscita
10.3 Miglioramento dell'accesso alla formazione permanente, aggiornando le abilità e le competenze della
manodopera e migliorando l’utilità dei sistemi d'insegnamento e di formazione per il mercato del lavoro
REGOLAMENTO FSE
OBIETTIVO TEMATICO
11. Rafforzamento della capacità
istituzionale e di
un’amministrazione pubblica
efficace
PRIORITA’ D’INVESTIMENTO
11.1 Investimento nella capacità istituzionale e nell’efficacia delle amministrazioni pubbliche e dei servizi
pubblici nell’ottica delle riforme, di una migliore regolamentazione e di una buona governance
11.2 Rafforzamento delle capacità delle parti interessate che operano nei settori dell’occupazione,
dell’istruzione e delle politiche sociali: patti settoriali e territoriali di mobilitazione per una riforma a livello
nazionale, regionale e locale
REGOLAMENTO FSE
Concentrazione degli interventi: l’articolo 4 della bozza di regolamento FSE stabilisce che:
almeno l’80% delle risorse finanziarie del POR deve essere concentrato su un massimo di quattro
delle priorità di investimento sopraindicate;
in ciascuno SM, almeno il 20% delle risorse totali del FSE è attribuito all’obiettivo tematico
“promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà” … A titolo di deroga, le risorse del FESR
attribuite all’obiettivo tematico 9 possono rientrare nel calcolo per rispettare la quota del 20%
Complessivamente 18
POSITION PAPER
POSITION PAPER
Delinea il quadro del dialogo tra i Servizi della Commissione e l’Italia sulla preparazione dell’Accordo
di partenariato e dei Programmi operativi
Fa riferimento a tutti i Fondi del QSC – Quadro Strategico Comune: FSE, FESR, FC, FEASR, FEAMP
Promuove un intervento dei fondi concentrato su un numero limitato di priorità, individuandone 4 tra
cui “Aumentare la partecipazione al mercato del lavoro, promuovere l’inclusione sociale e il
miglioramento della qualità del capitale umano”.
POSITION PAPER
In tale ambito costituiscono interventi prioritari:
combattere la disoccupazione giovanile attraverso l’integrazione dei giovani nel mdl, anche
sostenendo la transizione tra istruzione e occupazione
integrare i più vulnerabili – donne, lavoratori anziani, immigrati, persone a rischio di esclusione
sociale e povertà – nel mdl
migliorare la qualità dell’istruzione e della formazione
promuovere la mobilità dei lavoratori
ammodernare e rafforzare le istituzioni del mdl
combattere il lavoro sommerso
METODI E OBIETTIVI PER UN USO EFFICACE
DEI FONDI COMUNITARI 2014/2020
METODI E OBIETTIVI PER UN USO EFFICACE DEI FONDI
COMUNITARI 2014/2020
Il documento avvia il confronto “interno” ai fini della preparazione dell’Accordo di programma e dei
Programmi operativi.
Il documento propone:
Sette innovazioni di metodo
Tre opzioni strategiche relative a Mezzogiorno, città, aree interne
Ipotesi di metodo e operative in merito a ognuno degli 11 obiettivi tematici
METODI E OBIETTIVI PER UN USO EFFICACE DEI FONDI
COMUNITARI 2014/2020
Le sette innovazioni di metodo
Risultati attesi. Nei programmi operativi gli obiettivi da raggiungere saranno definiti sotto forma di risultati attesi i quali saranno
misurati attraverso indicatori di impatto.
Azioni. Costituiscono lo strumento attraverso il quale raggiungere i risultati attesi.
Tempi previsti e sorvegliati. Ad ogni azione devono essere associati i tempi previsti di attuazione, oggetto di un sistema centrale di
sorveglianza.
Apertura. Trasparenza e monitoraggio di qualità e conoscenza dei cittadini singoli o organizzati.
Partenariato mobilitato. Rafforzamento del partenariato estendendolo anche alla fase discendente della programmazione.
Valutazione di impatto. Centralità e impulso alla valutazione d’impatto con valutazione del se, in quale misura ed eventualmente
per chi, le azioni adottate abbiano prodotto effetti per le persone/imprese.
Forte presidio nazionale.
METODI E OBIETTIVI PER UN USO EFFICACE DEI FONDI
COMUNITARI 2014/2020
4 TAVOLI NAZIONALI
METODI E OBIETTIVI PER UN USO EFFICACE DEI FONDI
COMUNITARI 2014/2020
Lo schematismo “risultato atteso – obiettivi specifici” introdotto dal documento “Metodi e obiettivi …
ha una ricaduta diretta anche sui Programmi operativi.
Alle azioni è invece attribuita una valenza indicativa e di individuazione di un possibile ambito: rimane
salva la possibilità di una diversa declinazione delle azioni nei POR, fatta salva la riferibilità a risultati
attesi e obiettivi specifici.
METODI E OBIETTIVI PER UN USO EFFICACE DEI FONDI
COMUNITARI 2014/2020
Dagli 11 obiettivi tematici (art. 9 Regolamento disposizioni comuni) a 4 missioni/obiettivi trattati in 4
tavoli nazionali funzionali alla scrittura dell’Accordo di partenariato
Missione/obiettivo
Obiettivi tematici
Tavolo
nazionale
Lavoro, competitività dei sistemi produttivi e
innovazione
1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9,
10
A
Valorizzazione, gestione e tutela dell’ambiente
2, 4, 5, 6, 7
B
Qualità della vita e inclusione sociale
2, 6, 7, 8, 9, 10
C
Istruzione, formazione e competenze
1, 2, 9, 10
D
METODI E OBIETTIVI PER UN USO EFFICACE DEI FONDI
COMUNITARI 2014/2020
Lo schema programmatorio
Obiettivo
tematico
Priorità
d’investimento
Obiettivi specifici
Risultati attesi
Azioni
Il quadro di sintesi della nuova programmazione del FSE
per il periodo 2014-2020
Regolamento generale
dei Fondi
(COM(2012) 496 final
del 11.09.2012)
11 Obietti tematici (art. 9)
4 Obiettivi tematici e 18 Priorità di
investimento per FSE (art. 3)
Regole della concentrazione
tematica per FSE (art. 4)
4 Obiettivi tematici per l’Italia
Occupazione e mobilità (ob. tematico 8)
Position Paper
della CE
Inclusione sociale e lotta alla povertà (ob.
tematico 9)
Regolamento del FSE
Reg. COM(2011) 607 final/2
del 14.03.2012
l'80% della dotazione FSE su un massimo di
4 delle priorità d'investimento
(Regioni più sviluppate)
Almeno il 20% delle risorse totali dell'FSE
sono attribuite all'obiettivo tematico
"promuovere l'inclusione sociale e
combattere la povertà" (ob. tematico n.9)
Competenze, istruzione e apprendimento
permanente (ob. tematico 10)
Capacità istituzionale (ob. tematico 11)
7 metodi di innovazione
Risultati
Partenariato
Azioni
Tempi
Valutazione
Apertura
Metodi e obiettivi per un uso
efficace dei fondi comunitari
2014-2020 (Ministro Barca)
Presidio nazionale
Programma Operativo FSE 2014-2020
28
ACCORDO DI PARTENARIATO
ACCORDO DI PARTENARIATO
ART. 14 PROPOSTA DI REGOLAMENTO GENERALE
L’Accordo di partenariato è il documento predisposto dallo Stato membro che stabilisce le modalità adottate
dallo Stato membro medesimo per assicurare l’utilizzo dei Fondi in allineamento con la strategia dell’Unione per
una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva
Viene presentato alla UE entro tre mesi dall’approvazione dei Regolamenti, unitamente ai Programmi Operativi
Sulla base degli esiti dei Tavoli nazionali , e riprendendo una struttura articolata per risultati attesi , obiettivi
specifici e azioni redatta la Bozza di Accordo di partenariato dell’Italia, presentata il 9 aprile 2013, e confronto
informale con i Servizi della Commissione europea 22-24 aprile 2013.
ACCORDO DI PARTENARIATO
Sulla base degli esiti dei Tavoli nazionali , e riprendendo una struttura articolata per risultati attesi , obiettivi
specifici e azioni, è stata redatta la Bozza di Accordo di partenariato dell’Italia, presentata il 9 aprile 2013 e
oggetto di confronto informale con i Servizi della Commissione europea il 22-24 aprile 2013.
Sulla base delle osservazioni della CE, il 15 luglio 2013 è stata predisposta una seconda bozza dell’Accordo che
sarà oggetto di ulteriore esame/verifica interna nel corrente mese di luglio e trasmessa alla CE nella prima
settimana di luglio.
GOVERNANCE PER LA PREPARAZIONE DEI
PROGRAMMI OPERATIVI
GOVERNANCE PER LA PREPARAZIONE DEI PROGRAMMI
OPERATIVI
DGR GENERALITA’ N. 1061 DEL GIUGNO 2012
STRETTO COORDINAMENTO TRA LE DIREZIONI CENTRALI NELLE QUALI SONO COLLOCATE LE ADG
DELLA PROGRAMMAZIONE 2007/2013 UNITAMENTE ALLA DIREZIONE CENTRALE FINANZE,
PATRIMONIO E PROGRAMMAZIONE
Coordinamento dei Direttori centrali
(DC finanze, patrimonio e programmazione, DC cultura, sport,
relazioni internazionali e comunitarie, DC lavoro, formazione,
commercio e pari opportunità, DC risorse rurali, agroalimenari e
forestali)
Coordinamento delle Autorità di gestione
CONDIZIONALITA’ EX ANTE
CONDIZIONALITA’ EX ANTE
Art. 17 e Allegato IV del Regolamento generale
Gli SM/Regioni concentrano il loro sostegno per garantire un contributo significativo al
raggiungimento degli obiettivi dell’UE secondo le loro specifiche esigenze di sviluppo.
Viene verificata la coerenza/corrispondenza rispetto a condizionalità ex ante, vale a dire: esistono (sul
territorio) le condizioni quadro necessarie a garantire l’uso efficace delle risorse
assegnate/assegnabili?
CONDIZIONALITA’ EX ANTE
Condizionalità ex ante:
8.1 – Accesso all’occupazione per le persone in cerca di lavoro e inattive, ivi comprese iniziative locali per l’occupazione e
sostegno alla mobilità dei lavoratori;
8.2 – Lavoro autonomo, imprenditorialità e creazione di imprese;
8.3 – Modernizzazione e rafforzamento delle istituzioni del mercato del lavoro, comprese azioni mirate a favorire la mobilità
transnazionale dei lavoratori;
8.4 – Invecchiamento attivo e in buona salute;
8.5 – Adattamento dei lavoratori, imprese e imprenditori al cambiamento;
9.1 – Abbandono scolastico;
9.2 – Istruzione superiore;
9.3 – Apprendimento permanente;
10.1 – Inclusione attiva – inclusione di comunità emarginate come i Rom;
10.2 – Sanità
CONDIZIONALITA’ EX ANTE
i lavori inerenti le condizionalità 8.1, 8.2, 8.3, 8.5 sono stati coordinati dalla Direzione centrale lavoro,
formazione, commercio e pari opportunità, con i contributi della Direzione centrale attività produttive e della
Direzione centrale risorse rurali, agroalimentari e forestali;
i lavori inerenti le condizionalità 8.4 e 10.1 sono stati coordinati dalla Direzione centrale lavoro, formazione,
commercio e pari opportunità, di concerto con la Direzione centrale salute, integrazione socio sanitaria e politiche
sociali;
i lavori inerenti la condizionalità 9.1 sono stati coordinati dalla Direzione centrale istruzione, università ricerca,
famiglia, associazionismo e cooperazione;
i lavori inerenti le condizionalità 9.2 e 9.3 sono stati coordinati dalla Direzione centrale istruzione, università
ricerca, famiglia, associazionismo e cooperazione, di concerto con la Direzione centrale lavoro, formazione,
commercio e pari opportunità;
i lavori inerenti la condizionalità 10.2 sono stati coordinati dalla Direzione centrale salute, integrazione socio
sanitaria e politiche sociali;
CONDIZIONALITA’ EX ANTE
Il Ministero dello sviluppo economico ha predisposto apposite schede per la rilevazione delle condizionalità ex
ante che prevedono appositi spazi di autovalutazione concernenti:
gli elementi concreti che sono alla base della valutazione circa il soddisfacimento di ciascun criterio di
adempimento;
criticità attuali e potenziali nell’assolvimento dei criteri di adempimento;
azioni aggiuntive ritenute necessarie per il pieno soddisfacimento di ciascun criterio di adempimento e relativa
tempistica;
In relazione agli obiettivi tematici 8, 9 e 10, la fase di autovalutazione richiesta in merito al soddisfacimento dei
criteri di adempimento previsti per ogni condizionalità non evidenzia elementi di criticità che determinino la
mancata corrispondenza ai criteri di adempimento né la necessità di porre in essere azioni aggiuntive utile a
garantire il pieno soddisfacimento dei criteri di adempimento medesimi.
Tale situazione è stata accertata con la DGR di generalità n. N. 1646 DEL 20 SETTEMBRE 2012
SCHEDE PROPOSTE PROGETTUALI
SCHEDE PROPOSTE PROGETTUALI
Al fine di verificare le proposte/idee progettuali delle varie Direzioni centrali e avviare così nel
concreto la costruzione dei Programmi operativi dal punto di vista contenutistico, il gruppo delle AdG
ha predisposto una serie di schede, una per ogni obiettivo tematico, che sono state trasmesse alle
Direzioni centrali per la compilazione.
PRIMA DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI PRIORITARI AI
FINI DELLA CONCERTAZIONE
PRIMA DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI PRIORITARI AI FINI DELLA
CONCERTAZIONE
Con riferimento agli obiettivi tematici 8, 9 e 10, le proposte contenute nelle schede proposte
progettuali sono state oggetto di esame congiunto interno all’Amministrazione regionale.
Sulla base anche degli esiti dei tavoli nazionali e della bozza di Accordo di partenariato, si sono
predisposte, per ciascun obiettivo tematico, tabelle che individuano prime proposte di interventi
prioritari, tenuto conto dello schema obiettivo tematico – priorità d’investimento – risultato atteso –
obiettivo specifico – azione e delle esigenze di concentrazione previste.
TALI TABELLE COSTITUISCONO LA BASE DI DISCUSSIONE DELLA CONCERTAZIONE CON IL
PARTENARIATO
PRIMA DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI PRIORITARI AI FINI DELLA
CONCERTAZIONE
Con riferimento all’obiettivo tematico 11, l’analisi si è fondata sui soli contributi derivanti dalle
schede proposte progettuali [comunque ridotti], non essendoci stati esiti da parte dei tavoli nazionali
né dalla prima bozza di Accordo di partenariato del 9 aprile.
La tabella oggetto di concertazione è pertanto ridotta.
Ulteriori sviluppi potranno derivare, oltrechè dal confronto partenariale che si avvia, dagli sviluppi che
sono preannunciati a livello nazionale.
PRIMA DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI PRIORITARI AI FINI DELLA
CONCERTAZIONE
Le schede proposte delineano un primo quadro delle possibili azioni da ricondurre al POR FSE
2014/2020. Come detto, le azioni proposte sono il frutto dell’incrocio fatto tra le proposte pervenute
da parte delle Direzioni centrali ed il quadro di riferimento emerso a livello nazionale e comunitario.
Le schede proposte delineano anche un primo quadro di concentrazione degli interventi cui si è
pervenuti grazie alle indicazioni che emergono dall’analisi del contesto socio economico utili, per
l’appunto, per
L’INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITA’ DI INVESTIMENTO DI CIASCUN OBIETTIVO TEMATICO DEL
FSE SU CUI CONCENTRARE GLI INTERVENTI
PRIMA DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI PRIORITARI AI FINI DELLA
CONCERTAZIONE
COME RICORDATO IN PRECEDENZA:
Le bozze del regolamento generale e del regolamento FSE prescrivono una forte concentrazione dei finanziamenti (80%) su un
numero limitato di priorità di investimento (4) nell’ambito degli Obiettivi tematici.
8: Promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori;
9: Promuovere l’inclusione sociale e lottare contro la povertà;
10: Investire in istruzione, competenze e apprendimento permanente;
11: Migliorare la capacità istituzionale e un’efficiente amministrazione pubblica.
Un principio di concentrazione che viene rafforzato anche dall’obbligo di destinare in ciascuno Stato membro almeno il 20 % delle
risorse all’obiettivo tematico 9.
Partendo da questa indicazione regolamentare, si è implementato un metodo di analisi del contesto socio–economico del Friuli
Venezia Giulia volto a fornire elementi informativi di supporto del processo decisionale, così come prescritto dal Regolamento,
per la concentrazione degli interventi.
PRIMA DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI PRIORITARI AI FINI DELLA
CONCERTAZIONE
I passaggi seguiti nell’analisi sono i seguenti:
identificazione, per gli obiettivi tematici 8, 9 e 10, dei principali indicatori statistici del mercato del lavoro, dell’inclusione
sociale e dell’istruzione. Gli indicatori scelti sono quelli dotati di maggiore fattibilità e applicabilità ed il cui valore è basato su
fonti statistiche affidabili e disponibili in forma sistematica.
misura del valore di ciascun indicatore utilizzando quali fonti di base dati esclusivamente quelle di tipo statistico ufficiale
(Istat), privilegiando quelle che trovano analoga corrispondenza a livello dei Paesi dell’UE (Eurostat e/o OCSE). L’anno di
riferimento è stato quello al momento disponibile, il 2011, indicando, nel caso di valori che non si riferiscono a questo, l’anno di
rilevazione. Ove disponibili sono stati riportati anche i valori del 2012 che però, per mancanza di analogo dato medio disponibile
al 2012 per l’Ue, non viene utilizzato per il calcolo del fabbisogno.
misura del fabbisogno basata sul divario esistente fra la situazione attuale ed una situazione obiettivo di riferimento (valore
target). L’individuazione del target di benchmarking da assumere per i diversi indicatori - e di conseguenza la loro quantificazione
– rappresenta chiaramente l’aspetto più delicato dell’intera procedura utilizzata. Nell’analisi condotta si è assunto di porre quali
target obiettivo il raggiungimento i valori medi riscontrati a livello di UE 27; nel caso in cui questo dato non fosse disponibile, il
valore registrato a livello circoscrizionale regionale, vale a dire il Nord Est d’Italia.
PRIMA DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI PRIORITARI AI FINI DELLA
CONCERTAZIONE
PER LA QUANTIFICAZIONE DEL FABBISOGNO SI E’ APPLICATA LA SEGUENTE FORMA:

FD = (situazione regionale attuale/target)*100: se il valore di F è superiore a 100, l’indicatore regionale è migliore
del tasso obiettivo e il segno è positivo; se è inferiore a 100 l’indicatore regionale è peggiore del target e il segno è
negativo.

E’ evidente che qualora ci si riferisca a indicatori in cui il valore migliore corrisponde a valori più bassi e che cioè si
trovano in una relazione inversamente proporzionale rispetto al perseguimento di migliori condizioni
economiche e lavorative (come, ad esempio, il tasso di disoccupazione), allora per il calcolo del numero indice si
procede invertendo l’ordine come sotto riportato:
F = (target /situazione regionale attuale)*100 (se F è inferiore a 100, il segno è negativo, l’indicatore regionale è
peggiore di quello obiettivo e viceversa).
PRIMA DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI PRIORITARI AI FINI DELLA
CONCERTAZIONE
AVVERTENZA
 Il metodo adottato si limita solo ad evidenziare elementi di relativa criticità che
emergono dal contesto socio economico regionale, offrendo spunti informativi di
tipo esclusivamente orientativo rispetto ai processi di scelta che
l’Amministrazione regionale è chiamata ad affrontare per la determinazione delle
priorità d’investimento del nuovo PO FSE su cui concentrare l’80 % delle risorse
finanziarie.
 Il metodo risente significativamente del benchmarking che viene scelto come
valore target di riferimento per la determinazione del fabbisogno.
 A seconda del target scelto, infatti, si può essere più o meno “severi” rispetto
alle soglie che l’indicatore deve assumere per segnalare una condizione di
problematicità.
PRIMA DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI PRIORITARI AI FINI DELLA
CONCERTAZIONE
I RISULTATI DELL’ANALISI DEGLI INDICATORI DI CONTESTO SOCIO ECONOMICO
Considerati gli indicatori di contesto utilizzati per ciascuna priorità d’investimento, sono state individuate, per ciascun Obiettivo tematico, le
situazioni di criticità che corrispondono agli indicatori in cui si rileva uno scostamento negativo rispetto al valore target.
PRIMA DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI PRIORITARI AI FINI DELLA
CONCERTAZIONE
INDICATORI DI CONTESTO A MAGGIORE CRITICITA’
B.
1/3
PRIMA DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI
PRIORITARI AI FINI DELLA CONCERTAZIONE
Dai risultati dell’analisi di benchmarking condotta sulla base degli indicatori
del contesto socio economico, emergono i seguenti ambiti rispetto ai quali si
registrano situazioni di relativa criticità:
OBIETTIVO TEMATICO 8:
Tasso di disoccupazione di lunga durata:
Occupabilità dei giovani, in particolare delle giovani donne;
Occupazione dei lavoratori con oltre 55 anni di età.
OBIETTIVO TEMATICO 9:
Tendenza ad un aumento della povertà;
Peggioramento delle condizioni socio-lavorative dei soggetti svantaggiati (disabili, ex
detenuti, immigrati, ecc);
Necessità di rafforzare l’offerta dei servizi socio-assistenziali a fronte dell’acuirsi delle aree
di sofferenza economica e sociale.
OBIETTIVO TEMATICO 10:
Popolazione 30-34 anni in possesso di un titolo di istruzione terziaria;
Coinvolgimento popolazione adulta in attività di apprendimento permanente;
Tasso di abbandono scolastico giovanile.
PRIMA DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI PRIORITARI AI FINI DELLA
CONCERTAZIONE
OBIETTIVO
TEMATICO
8. Promuovere
l’occupazione e
sostenere la
mobilità dei
lavoratori
PRIORITA’ D’INVESTIMENTO
8.1 Accesso all'occupazione per le persone alla ricerca di un impiego e le persone inattive, comprese le
iniziative locali per l’occupazione e il sostegno alla mobilità professionale
8.2 Integrazione sostenibile nel mercato del lavoro dei giovani che non svolgono attività lavorative , non
seguono studi né formazione (NEET)
8.3 Attività autonoma, spirito imprenditoriale e creazione d’impresa
8.4 Uguaglianza tra uomini e donne e conciliazione tra vita professionale e vita privata
8.5 Adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori ai cambiamenti
8.6 Invecchiamento attivo e in buona salute
8.7 Modernizzazione e rafforzamento delle istituzioni del mdl, comprese azioni volte a migliorare la
mobilità professionale transnazionale
OPZIONE
FVG
PRIMA DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI PRIORITARI AI FINI DELLA
CONCERTAZIONE
OBIETTIVO
TEMATICO
9. Promuovere
l’inclusione sociale
e combattere la
povertà
PRIORITA’ D’INVESTIMENTO
9.1 Inclusione sociale
9.2 Integrazione delle comunità emarginate quali i rom
9.3 Lotta contro la discriminazione basata sul sesso, l’origine razziale o etnica, la religione o le convinzioni
personali, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale
9.4 Migliore accesso ai servizi abbordabili, sostenibili e di qualità, compresi i servizi sociali e cure sanitarie
d’interesse generale
9.5 Promozione dell’economia sociale e delle imprese sociali
9.6 Strategie di sviluppo locale realizzate dalla collettività
OPZIONE
FVG
PRIMA DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI PRIORITARI AI FINI DELLA
CONCERTAZIONE
OBIETTIVO
TEMATICO
PRIORITA’ D’INVESTIMENTO
10. Investire
nell’istruzione,
nelle competenze e
nella formazione
permanente
10.1 Riduzione dell’abbandono scolastico precoce e promozione dell’uguaglianza all’istruzione prescolare ,
primaria e secondaria di qualità
10.2 Miglioramento della qualità, dell’efficacia e dell’apertura dell’istruzione superiore e di livello
equivalente al fine di aumentare la partecipazione e i tassi di riuscita
10.3 Miglioramento dell'accesso alla formazione permanente, aggiornando le abilità e le competenze della
manodopera e migliorando l’utilità dei sistemi d'insegnamento e di formazione per il mercato del lavoro
OPZIONE
FVG
PRIMA DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI PRIORITARI AI FINI DELLA
CONCERTAZIONE
IPOTESI DI CONCENTRAZIONE PERCENTUALE DELLE RISORSE FINANZIARIE
Ob. Tematico 8:
Promozione
dell'occupazione e
sostegno alla mobilità
professionale
Priorità 8.1:
Ob. Tematico 9:
Promozione dell'inclusione
sociale e lotta contro la
povertà
Priorità 9.1:
Ob. Tematico 10:
Investimento nell'istruzione,
nelle competenze e nella
formazione permanente
Accesso all'occupazione per le persone alla ricerca di un impiego e le persone inattive, comprese le iniziative locali
per l'occupazione e il sostegno alla mobilità professionale
35%
Priorità 8.7
Modernizzazione e rafforzamento delle istituzioni del mdl, comprese azioni volte a migliorare la mobilità
professionale transnazionale
Inclusione attiva
3%
15%
Priorità 9.5:
Promozione dell’economia sociale e delle imprese sociali
Priorità 10.1:
Riduzione dell'abbandono scolastico precoce e promozione dell'uguaglianza di accesso all'istruzione prescolare,
primaria e secondaria di buona qualità
5%
5%
Priorità 10.2:
Potenziare l’accesso all’istruzione e all’apprendimento permanenti, elevare le abilità e le competenze della forza
lavoro e accrescere la pertinenza dei sistemi d’insegnamento e di formazione rispetto alle esigenze del mercato del
lavoro
8%
Migliorare la qualità, l’efficacia e l’apertura dell’istruzione superiore e di livello equivalente al fine di aumentare la
partecipazione ed i tassi di riuscita
25%
Priorità 10.3:
PRIMA DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI PRIORITARI AI FINI DELLA
CONCERTAZIONE
AVVERTENZA
Le percentuali di ripartizione delle risorse proposte sono da considerarsi
esclusivamente orientative. Solo nel momento in cui si avrà a disposizione
l’ammontare delle risorse di cui godrà il Friuli Venezia Giulia per il Fondo
Sociale Europeo, sarà possibile determinare i valori certi di ripartizione dei
finanziamenti per gli investimenti prioritari identificati.
CRONOPROGRAMMA
CRONOPROGRAMMA
luglio 2013: concertazione con il partenariato (sessione plenaria e sessioni tematiche)
30 agosto 2013: restituzione delle schede per la rilevazione delle priorità da parte del partenariato
settembre 2013: analisi delle schede e restituzione degli esiti del processo di concertazione
agosto 2013: trasmissione informale alla Commissione europea dell’accordo di partenariato
novembre 2013: approvazione del quadro strategico comune, dei regolamenti comunitari, del quadro di
riferimento finanziario
dicembre 2013: trasmissione del POR alla Commissione europea
dicembre 2013: approvazione dell’Accordo di partenariato da parte della Commissione europea
primi mesi del 2014: approvazione del POR da parte della Commissione europea
Grazie!
Scarica

19 luglio 2013 - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia