DIVIETO DI SOSTA
... perché nel cammino di fede non bisogna assolutamente fermarsi ...
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Anno III – Nr. 12 – Dicembre 2008 – E.mail [email protected] - Mensile realizzato dal gruppo “giovani” di Langhirano
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Special
Primo
IN QUESTO NUMERO:
Natale
guest:
o
a tutti
Don Domenico
Ultimo?
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EDITORIALE
Mentre sto scrivendo queste righe, l’ultimo numero di
questo 2008 del Divieto di Sosta sta faticosamente
prendendo forma sotto l’abile mano impaginatrice di
Laura. Mille pensieri e desideri affollano la mia mente
e il mio cuore. Proprio questa mattina, quarta
domenica di avvento, in occasione della S. Messa a
Castrignano per la benedizione del nuovo altare
donato dal caro Fernando in memoria della sposa
Lina, lui stesso ha detto: “sono contento di aver
contribuito a questo altare perché è per il Signore
Gesù Cristo”. Hai detto bene Fernando, proprio in Lui
sta il centro del Natale e di ogni giorno della nostra
vita. Anche io sono caduto nella frenesia pre-natalizia,
sempre ricca di tanti impegni e appuntamenti e
sempre più spesso votata alla ricerca del regalo più
bello per amici e parenti. Anche io sto correndo il
pericoloso rischio di far passare questo Natale senza
essermi fermato un attimo per fare gli auguri al vero
ed unico festeggiato: Gesù Bambino. Per questo
desidero dal profondo del cuore invitarvi tutti a
fermarvi. Fermatevi a contemplare un presepe,
fermatevi per fare un poco di silenzio nel rumore che
vi circonda e scoprire così la delicata e meravigliosa
presenza di Dio nel vostro quotidiano, fermatevi e
date a Dio il tempo e lo spazio che gli competono in
questo S. Natale altrimenti al termine dei
festeggiamenti rimarrete circondati da tanti regali ma
con la spiacevole sensazione di non averlo vissuto.
Allora miei cari non mi resta che augurarvi un sereno
e S. Natale. Permettetemi inoltre di ringraziarvi sin da
ora per le offerte che lascerete nella nostra cassettina
in fondo alla Chiesa come contributo per sostenere le
spese di realizzazione del calendario che, pur nella
sua semplicità, speriamo vi accompagni insieme alla
nostra gioia e al nostro entusiasmo in un 2009 che ci
auguriamo brillante e pieno di pace. Grazie anche a
don Guido e all’amministrazione comunale per il
sostegno e l’appoggio alla nostra iniziativa.
Mirco
Lettera di Natale ai miei ragazzi
Cari ragazzi, il Natale è ormai alle porte e desideravo
scrivere alcuni pensieri sui quali potrete meditare in
questo periodo di festa. Ho preferito scriverlo perché agli
incontri c’è un po’ di confusione, inoltre, me la cavo molto
meglio nello scritto che in orale. Ormai ci conosciamo da
tanto tempo, io e la Pave siamo una coppia collaudata e
voi siete i famosi “brain”. Abbiamo parlato tanto di
testimonianza e missione, ma nei vostri occhi vi era un
velo di sconforto e rassegnazione che non riuscivo a
capire, finché qualcuno mi chiese: “come posso invitare
qualcuno a venire a Messa, quando anch’io faccio molta
fatica ad andarci?”. Questa domanda apparentemente
semplice ci coinvolge tutti in prima persona, anche le
persone adulte, i genitori, gli sposi. Ormai tante cose si
fanno per prassi o per tradizione: si è persa quella
determinazione che ti spinge a portare avanti qualcosa
perché credi in essa fino in fondo. Così è successo
anche per la nostra Fede. Nessuno è perfetto in questo
mondo: anche Gesù, quando è stato tempo di chiamare i
dodici, ha scelto un esattore, degli anonimi pescatori e
tutte persone comuni. È fondamentale secondo me,
saper vivere la propria vita come una continua chiamata
del Signore che, come ha fatto con Abramo, ci mette alla
prova. Spero perdoniate il mio esempio un po’
semplicistico, ma che rende bene l’idea: prendiamo in
esame una persona che si sta sforzando di non
bestemmiare, quand’ecco che gli cade un vaso su un
piede e dolorante inveisce contro Dio. Per un
non-credente questo è solamente uno spiacevole
inconveniente, mentre per un cristiano era un’occasione
in più per non cedere alla tentazione della bestemmia. Il
Signore è meraviglioso perché ci offre sempre
un’occasione per riscattarci e per fare vedere quanto
valiamo veramente. Cari ragazzi, anche se non sono un
teologo, ho voluto ugualmente tentare di dare una
risposta ai vostri sguardi spaesati. Seguire Cristo non è
affatto facile, ma Gesù ha fiducia in voi ed insieme a Lui
anche tutta la nostra comunità. Giovanni paolo II
parlando ai giovani disse: “aprite, anzi, spalancate le
porte a Cristo!”, ed è l’augurio che anch’io voglio farvi per
questo Natale: possiate anche voi, come i magi e i
pastori, dare fiducia a quel bambino nato silenziosamente
in una notte di tanto tempo fa. Buon Natale “brain” e
buon Natale a tutta la nostra comunità.
Nello
B
Infatti vedi che tutto il paesaggio intorno è verde,
vitale, tutto nuovo e splendente; non c’è spazio per un
paesaggio arido e brullo intorno al lago alimentato dalla
fonte.
A
Ci sono altri segni della nuova vita come
quell’alberello lì davanti, piccolo piccolo ma che
diventerà un grande albero a sostituire la quercia
caduta, oppure quel funghetto, che nasce su un letto
di foglie morte, ma che rappresenta anch’esso una
nuova vita.
B
Ma non pensi che il Presepe quest’anno sia un
po’ misero?
PRESEPE 2008
A
No, io penso invece che sia ricchissimo per i
tanti messaggi che ci lancia e poi, ricordati che
Nostro Signore ha scelto di nascere proprio così,
nelle case delle famiglie in difficoltà, insieme agli
anziani soli, nel letto degli ammalati, nelle prigioni
con i carcerati, per far trascorrere anche a loro un
Buon Natale.
La compagnia del presepe
A
Ma guarda un po’ che posto strano ha scelto
quest’anno Gesù Bambino per nascere: tra le radici
di una vecchia quercia!
B
A ben pensarci non è poi un posto così strano,
anzi mi pare molto appropriato. La quercia nella sua vita
avrà sopportato tante tempeste, uragani, pioggia e vento
ma anche il Bambino, fatto Uomo, dovrà subire tanta
indifferenza, ingiustizia, spergiuri, umiliazioni, sino al
sacrificio estremo, la passione e la morte, come ci è
ricordato da quella Croce lassù in alto.
A
E un posto così povero e freddo, ci ricorda
anche che alla Sacra Famiglia è stato rifiutata
l’ospitalità in una casa calda ed accogliente: è un
rifiuto che ancora oggi si perpetua nei tempi.
B
Dobbiamo invece aprire le nostre case ed i nostri
cuori, perché dal Presepe ci giunge anche un altro
messaggio molto importante: quella fonte che sgorga ai
piedi della grotta è proprio l’acqua della Nuova Vita, che
non a caso cade proprio nella vasca del nostro fonte
battesimale. Ed è appunto con quest’acqua che saranno
battezzati, nella Notte Santa della Resurrezione, i nuovi
cristiani di Langhirano.
A
Poi abbiamo la strada che porta alla grotta,
non è diritta e semplice, ma è tortuosa e ripida:
quanta fatica per arrivare sino in cima, ma che bello
una volta in alto, vicino alla grotta.
BUON NATALE GESU’
Venerdì scorso abbiamo fatto il consueto incontro
prepre-natalizio con i genitori e i familiari dei
dei
giovani della nostra parrocchia. Un momento di
riflessione breve ma intenso
intenso nel quale ho sentito
davvero la presenza della luce di Gesù Bambino al
centro della nostra preghiera. Abbiamo chiesto alla
luce di Gesù di accompagnarci e lui ci ha donato
la sua luce per tutto l’incontro:
l’incontro: ha
ha rischiarato i
nostri cuori, ci ha donato la forza di esprimere le
nostre preghiere, ci ha dato un po’ di serenità per
farci guardare a questo Natale con uno spiraglio
di speranza in più, ci ha fatto capire che ogni
anno rinnova in noi la sua presenza, che ci sarà
sempre e ci accompagnerà per mano lungo
lungo tutto il
sentiero della vita anche quando lo sconforto o la
delusione saranno dure difficoltà da affrontare.
Allora GRAZIE GESU’. Buon Natale a te e buon
Natale a tutti quelli che nel giorno del tuo
compleanno riaccenderanno nel loro cuore l’amore
che Tu ci hai donato e che continui a donarci
anche quando non sei capito e corrisposto.
Laura
INTERPRETAZIONE DEL BRANO DI
VANGELO Mt 20,1-16
Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa, il
quale, sul far del giorno, uscì a prendere a giornata
degli uomini per lavorare la sua vigna. Si accordò con
i lavoratori per un denaro al giorno e li mandò nella
sua vigna. Uscì di nuovo verso l’ora terza, ne vide altri
che se ne stavano sulla piazza disoccupati, e disse
loro: “Andate anche voi nella vigna e vi darò quello
che sarà giusto”. Ed essi andarono. Poi, uscito ancora
verso la sesta e la nona ora, fece lo stesso. Uscito
verso l’undicesima, ne trovò degli altri in piazza e
disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno
inoperosi?”. Essi gli dissero: “Perché nessuno ci ha
presi a giornata”. Egli disse loro: “Andate anche voi
nella vigna” . Fattosi sera, il padrone della vigna disse
al suo fattore: “Chiama i lavoratori e dà loro la paga,
cominciando dagli ultimi fino ai primi”. Allora vennero
quelli dell’undicesima ora e ricevettero un denaro
ciascuno. Venuti i primi, pensavano di ricevere di più,
ma ebbero anch’essi un denaro per ciascuno. Perciò,
nel riceverlo, mormoravano contro il padrone di casa
dicendo: “Questi ultimi hanno fatto un’ora sola e tu li
hai trattati come noi che abbiamo sopportato tutto il
peso della giornata e sofferto il caldo. Ma egli,
rispondendo ad uno di loro, disse: “Amico, non ti
faccio alcun torto; non ti sei accordato con me per un
denaro? Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare a
quest’ultimo quanto a te. Non mi è lecito di fare del
mio ciò che voglio?O vedi tu di mal occhio che io sia
buono? Così gli ultimi saranno i primi e i primi gli
ultimi”.
Il ruolo che voglio avere quest’anno come
animatore è descritto bene da questi sedici versetti.
Volendo attualizzarli la più importante domanda da
porgermi è quale personaggio sento di essere.
Facilitato nella scelta da un numero ristretto di
personaggi, decido di essere uno fra i primi operai.
La scelta non è a caso, ma al contrario, mi sento
realmente una persona fortunata ad avere incontrato
già da giovane Gesù ed aver capito che il mio
compito è quello di predicarlo, specialmente verso i
ragazzi più giovani. Se avrò successo nel farlo
conoscere agli altri, sarò contento di essere
diventato anche uno degli “ultimi”. Si capisce
infatti come, coloro che in precedenza erano gli
“ultimi” credevano visto che il Signore aveva
seminato dentro i loro cuori per far germogliare la
loro fede. Da “ultimo” però, non posso certo
accettare di rimanere nella stessa condizione ma
devo impegnarmi sempre di più ad accrescere la
fede e fermarmi una volta raggiunto l’obiettivo,
come l’operaio che obbedisce al padrone senza
chiedere. Fino a che punto riuscirò ad arrivare? Non
lo so, ma sono sicuro che se seguirò Dio la strada
che percorrerò sarà lunga e faticosa ma con un
sapore speciale, eterno.
Luca M.
E’ NATALE?
E’ Natale! O forse suona meglio così: è Natale?
Che inizio strano per un articolo, vero? Già,
non avrei voluto davvero scrivere di quanto
segue, non avrei voluto inserire un articolo
fatto di amarezza e di rabbia in un numero del
Divieto di Sosta che vorrebbe salutare la
nascita di nostro Signore ma, in certe
occasioni, tacere sarebbe un peccato. Tutto
merito dei nostri burocrati, di coloro i quali
sono, per “vocazione”, chiamati a prendere
decisioni che potrebbero cambiare la vita di
una persona. L’Italia… che paese strano! E’ di
questi giorni la vicenda di Manuela Englaro.
Non credo ci sia bisogno di raccontare la sua
triste vicenda ne, tanto meno, prendere una
posizione in merito alle decisioni prese circa
l’interruzione delle cure assistite. Perdonatemi
ma, la cosa che mi infastidisce in tutta questa
vicenda è la corsa frenetica da parte di tutti gli
schieramenti, sia politici che sociali, a chi
porta più in alto la bandiera di questa o di
quella parte. Il resto non conta più. Ci sono
casi di corruzione politica che definire
vergognosi è dire poco. Per non parlare di
quanto succede nel sociale ed in particolare di
quanto succede tra le fila di chi si occupa di
minori. Per motivi di riservatezza non posso
entrare nel merito della vicenda ma una
domanda mi sorge spontanea: come può un
assistente sociale, che si occupa di bambini e
che come fine ultimo dovrebbe avere solo e
soltanto il loro bene, gestire situazioni
drammatiche come se si trattasse di
“scatolame” a lunga scadenza? Qui stiamo
parlando di bambini. Creature che non hanno
avuto la fortuna di nascere e crescere come
buona parte di noi, ma che non per questo
non hanno diritto a recuperare al più presto il
tempo perso. Come può un assistente sociale,
davanti ad un giudice minorile che lo incalza
per l’approssimativo lavoro svolto, giustificarsi
asserendo che l’incarico gli è stato assegnato
“solo” a luglio e che non pensava che si
sarebbe trovata una nuova sistemazione per i
bambini in tempi così brevi? Non ho
veramente parole.
Una cosa chiedo ai ragazzi che leggono il
Divieto di Sosta: voi siete il domani della
nostra società, non lasciate che vi si butti
fumo negli occhi. Una società migliore la si
può costruire anche partendo da cose piccole
che dovrebbero essere già
acquisite come il diritto
ad avere una famiglia che
ti possa amare. Lottate
anche per questo. Buon
Natale!
Atty
La nostra parrocchia si
rinnova! Dopo essere sbarcati
su internet e su Facebook ci
siamo accorti di non avere un
logo da impostare come
immagine del profilo del
nostro sempre più popolato
gruppo. Per rimediare a
questa
grave
mancanza
abbiamo bisogno dell’aiuto di
tutti
gli
artisti
della
parrocchia, piccoli e grandi!
Chiunque abbia voglia di
creare un logo per la nostra
parrocchia lo può disegnare e
imbucare nella cassettina del
DDS in fondo alla chiesa.
Soltanto uno vincerà e oltre
all’onore di vedere il suo logo
pubblicato sul foglio della
domenica e su internet, il
vincitore riceverà un fantastico
premio!
PRATECIPATE NUMEROSI!
L’INUTILITA’ DEL CROCEFISSO
“Il Crocefisso non serve a niente!” Questa
affermazione che racchiude tutta l’idiozia possibile
è scaturita da una discussione tra amici su destra,
sinistra e Chiesa che ha avuto luogo un sabato sera
di non molti giorni fa fuori dal pub. Non intendo
fare il nome del “geniaccio” che ha affermato
questo, ne’ di dilungarmi sulle posizioni degli altri
partecipanti a quella interessante “colluttazione”.
Interessante si, perché ancora una volta ho avuto
modo di venire a conoscenza di quanta ignoranza
serpeggia tra i giovani e non solo. Le tesi portate dal
“geniaccio” in favore della sua affermazione erano
le solite che si sentono ogni qualvolta si discute
dell’argomento Chiesa con certa gente: “i bambini
vengono traviati vedendo tutti i giorni il Crocefisso
e non è giusto battezzarli da piccoli perché devono
poter scegliere”, “la Chiesa si intromette in affari in
cui non dovrebbe” e il classico dei classici, lo
definirei quasi il best seller, “l’Italia è uno stato
laico”. Bene, analizziamo con cura il perché tutte
queste affermazioni sono delle pure stupidaggini
senza fondamento. Il battesimo, si sa, non obbliga
nessuno a essere cristiano, è semplicemente il più
bel dono che i genitori possano fare al proprio figlio
il quale da grande sarà comunque libero di scegliere
se continuare o meno il cammino di fede o se
convertirsi a un’altra religione. Certo è invece che
se i genitori non provvedono ad educare il figlio alla
fede, questi difficilmente svilupperà la profondità
necessaria per decidere che fede seguire e
continuerà per tutta la vita a credere che al di sopra
di noi non ci sia niente. Vedendo il Crocefisso tutti i
giorni i ragazzi si ricordano quali sono le nostre
radici, fondate da sempre sul cristianesimo. Chi poi
segue altre religioni non si può lamentare perché
nelle nostre scuole è appeso il Crocefisso in quanto,
che ci si creda o meno, resta sempre il simbolo della
nostra cultura. Non mi si venga quindi a parlare di
toglierlo per favorire l’integrazione degli stranieri.
Se vogliono integrarsi devono per forza di cose
conoscere la nostra storia e la nostra cultura, non
siamo noi che dobbiamo rinunciare ad essa.
Passando alla seconda affermazione mi risulta che
l’Italia sia uno stato democratico, dove quindi anche
la Chiesa ha diritto di esprimere i propri pareri e a
guidare i fedeli tramite le direttive del Santo Padre.
Sorge spontaneo chiedersi perché se la Chiesa parla
viene attaccata per aver parlato, mentre quando tace
viene ugualmente e incoerentemente attaccata per
non aver parlato. Qui faccio riferimento a quando,
durante la II guerra mondiale il Papa non condannò
apertamente lo sterminio degli ebrei: mossa
fondamentale grazie alla quale i preti delle varie
parrocchie riuscirono a salvare migliaia di ebrei
nascondendoli nelle chiese. Questa è storia, ma
chissà perché nelle scuole viene sempre omesso il
particolare! Arrivando poi al best seller bisogna dire
che è vero, l’Italia è uno stato laico, sulla carta.
Perché tutti quanti sono sempre pronti ad attaccare
la Chiesa non protestano anche per togliere le feste
del Natale, di Pasqua, di Ognissanti e dei patroni
delle città? Sarà mica perché fa piacere anche a loro
stare a casa in quei periodi? Anche qui manca in
assoluto la coerenza: le feste cattoliche vanno bene
perché non si lavora, mentre la Chiesa dovrebbe
tacere se non addirittura sparire dalla faccia della
terra perché da fastidio. Che fastidio darà poi lo
sanno solo loro. Tanto come il fastidio di vedere il
Crocefisso: per chi non ci crede è solamente un
pezzo di legno, mentre per noi è il simbolo della
nostra cultura e soprattutto della nostra fede e non ci
possiamo rinunciare. Un po’ demoralizzato ma sotto
sotto contento perché anche quest’anno, nonostante
tutto, Dio manderà suo figlio in mezzo a noi per
salvare non solo i suoi seguaci ma anche chi lo
rinnega, auguro a tutti di passare un Buona Natale!
L.C
Lettera natalizia molto
(ma proprio molto!)
fantasiosa agli Angeli di Dio
Cari angeli di Dio vi scrivo,
ma che dico? Come faccio a scrivervi se voi che siete
i postini di Dio non vi potete servire delle Poste
Italiane? Le Poste Italiane non prevedono cassette
postali sistemate per voi lungo le nostre strade
terrene, che vi permettano di venire a prelevare le
nostre lettere e riporvi le vostre risposte.
E allora? Ah.... ecco, ho trovato la soluzione! Adesso
noi umani abbiamo anche la posta elettronica che
varca l'etere e arriva diritta diritta per voi nel mega
computer del Paradiso. Ma che bello! Allora adesso
comincio a scrivere sul mio computer il mio
messaggio natalizio per voi e poi ve lo mando per Email.
Anche a voi, cari Angeli di Dio, auguro buon Natale.
Ammesso che in Paradiso ci siano ancora i giorni
come qui in terra (semmai consulterete il nostro
calendario!), sono certo che anche in Paradiso per
Natale farete una grande festa per il compleanno di
Gesù, ora non più bambino ma nel frattempo
diventato grande grande, senza diventare vecchio
come capita a noi poveri mortali. Ora voglio parlare
con voi e di voi. Siete tutti angeli di Dio, anche se ci
sono delle classi anche fra voi (spero senza lotta di
classe!). Ci sono gli arcangeli, che potremmo forse
paragonare ai nostri vip (detto senza spirito
dissacratorio!) e poi ci sono i Troni, le Dominazioni, i
Principati, le Potestà, i Cherubini i Serafini e... chi più
ne ha più ne metta. E infine c'è quella categoria umile
umile, discreta e silenziosa che sono gli Angeli
Custodi. Mentre scrivo, mi immagino di avere il mio
angelo custode dietro di me che guarda nel computer
quello che sto scrivendo. Spero di non deluderlo.
Devo riconoscere, cari Angeli di Dio, che il
Padreterno, oltre che avere dimostrato potenza
infinita nel crearvi, ha dimostrato anche infinita
fantasia e gusto estetico: come siete belli! Se risultate
così belli in tutte le opere degli artisti, che vi hanno
dipinto attraverso i secoli, se siete così belli nella
cupola del nostro Duomo, adesso che in questo
periodo riusciamo perfino a toccarvi con mano, chissà
come siete belli nella realtà del Paradiso. Già, gli
artisti: vi devono essere molto riconoscenti, cari angeli
di Dio, perché senza di voi come avrebbero potuto
fare dipinti così affascinanti? Che cosa sarebbe un
dipinto sacro senza gli angeli attorno a Cristo, alla
Vergine Maria e ai santi? Mi viene in mente il Beato
Angelico, così chiamato perché specialista in angeli;
in quel famoso quadro dell'Annunciazione non si sa
se ammirare di più la Fanciulla di Nazareth o
l'arcangelo Gabriele. Quando poi penso che Gabriele,
salutando Maria, ha dato inizio all'Ave Maria (Ave
Maria, piena di grazia, il Signore è con te) che è la
nostra preghiera più dolce, che sale dal cuore e
fiorisce da secoli sulle labbra di miliardi di cristiani e li
riempie di conforto e di fiducia, mi dico che solo per
questo valeva la pena creare gli angeli.
Io avrei tante domande da porvi, perché sono molto
curioso di avere informazioni su Dio e su voi che lo
servite, lo adorate, lo contemplate per l'eternità. Stavo
per dire "notte e giorno", dimenticando che in
Paradiso non esiste questa scansione, perché non
esiste la notte, ma un giorno luminoso senza fine. Ma
adesso mi sorge un problema: a chi, fra voi, mi devo
rivolgere? Siete in tanti, siete in troppi per me, siete
"diecimila miriadi" (dice la Scrittura) e non so se avete
un portavoce. Beh, io provo a fare qualche domanda.
Spero che qualcuno di voi o prima o dopo mi
risponderà, anche a nome degli altri. Mi viene in
mente di girare a voi la domanda che un bimbo ha
fatto un giorno al suo parroco: una domanda strana,
apparentemente senza senso,. però! Come sono
imprevedibili le domande dei bambini! Potrebbero
mettere in difficoltà anche gli angeli. Ecco la
domanda: "Che cosa fa Dio tutto il giorno?" Mica male
come quoziente di difficoltà! Risposte possibili: non fa
niente; si annoia; è impegnatissimo a badare
all'universo; soprattutto impegnatissimo ad amare noi
uomini, in attesa di accoglierci nella sua "casa grande
e tutta d'or", come recita una canzone sacra
giovanile. Spero che la risposta buona sia l'ultima! E
allora ci faremo una bella compagnia. E ci divertiremo
assai, noi insieme con voi e con i santi, a fare corona
a Gesù e alla Madre Maria. E sarà sempre Natale e
Pasqua! E sarà sempre festa dell'Assunta, portata su
in alto proprio da voi, nel tripudio immaginato dal
nostro Correggio. Il Figlio di Dio è diventato figlio di
Maria per la gioia di avere una Mamma tanto bella
che più bella non si può immaginare, tanto santa e
tanto dolce che più santa e più dolce non si può
immaginare.
Cari Angeli di Dio, ho ancora una questione da porvi.
In Paradiso voi formate un complesso orchestrale e
un coro sempre in azione, perché è inimmaginabile il
Paradiso senza canto e senza musica. Non sarebbe
più il Paradiso. E' sufficiente che noi leggiamo le
pagine dell'Apocalisse che descrivono il grandioso rito
dei canti di gloria davanti al trono dell'Agnello
immolato per noi. Non c'è niente di più adatto della
musica per riempire il Paradiso di festa: la musica
produce ogni volta vibrazioni ed emozioni nuove che
hanno qualcosa di divino. Ma qui inizia la curiosità
che mi pizzica dentro: ma che cosa cantate e
suonate, cari Angeli di Dio? Avete forse portato via
con voi in cielo lo spartito delle cantate sacre di Bach,
della nona sinfonia di Beethoven, delle Messe di
Mozart, del Messia di Haendel, del Panis Angelicus di
Frank, oppure addirittura avete con voi il mitico Liber
Usualis, ormai quasi introvabile qui in terra, per
cantare le antiche e suggestive melodie gregoriane?
Temo sinceramente che queste composizioni, che noi
consideriamo insuperabili, non siano all'altezza per
essere eseguite in Paradiso. Ci vuole ben altra
musica dalle vostre parti! Che cosa dunque cantate?
Che cosa dunque suonate? Che strumenti musicali
usate? Quelli che il Correggio fa suonare a voi, putti
angelici
allegri
e giocosi
fra
le
nuvole,
nell'accompagnare la salita al Cielo di Maria? Nel
frattempo forse riesco a immaginare io una risposta,
visto che siamo ormai a Natale.
Per Natale c'è un canto, c'è una musica che noi
possiamo percepire anche se non risuona
materialmente alle nostre orecchie, e noi la possiamo
gustare in modo misterioso ma vero. Il Vangelo della
nascita di Gesù a Betlemme, parla di canto, parla del
vostro festoso canto angelico sulla capanna di
Betlemme. C'è qualcosa di singolare e di
stupefacente in questo vostro concerto angelico che
avete eseguito in quella notte santa, al cospetto del
cielo e della terra. Bisogna riconoscere che il Signore
Gesù ha avuto un'idea geniale. Si è privato di tante
cose questo povero bambino, già emarginato quando
ancora era nel grembo materno e confinato a nascere
in una stalla, ma non si è privato del godimento della
musica e del canto. Gesù si è portato appresso,
scendendo dal cielo, un coro in piena regola di angeli
per rallegrare con una melodia divina le colline di
Betlemme e i pastori, destinatari privilegiati del primo
annuncio della sua nascita. Ma l'eco di questo canto
continua a risuonare attraverso i secoli fra noi uomini,
assetati di pace, di tenerezza, di speranza nuova e di
estasi che ci sollevi ogni giorno dalle fatiche e
amarezze della vita. Sì, o carissimi angeli di Dio,
perché la musica natalizia opera sempre questo
prodigio. E allora il vostro canto di Betlemme
continua: basta fare un pò di silenzio e subito
possiamo risentire la vostra melodia natalizia, dolce e
incantevole, che arriva a noi dal cielo e subito, nel
nostro cuore e nella nostra vita, torna la gloria di Dio e
la pace di Betlemme.
Ecco, carissimi Angeli di Dio, ho scritto tutto quello
che avevo dentro. Vi ringrazio perché ci siete. Se mi
risponderete sarò molto felice e se mi accoglierete a
suo tempo per introdurmi nella Casa tutta d'oro di Dio
Padre, sarò ancora più felice.
Ancora buon Natale anche a voi da un prete
qualunque di nome Domenico, vostro ammiratore.
don Domenico Magri - 29 ottobre 2008
CHE ANNO SI PROSPETTA PER IL DIVIETO DI SOSTA?
Un altro bellissimo anno se n’è andato. Le
gioie e le fatiche di questi 12 mesi stanno lasciando
spazio ai nuovi progetti per un 2009 formidabile… o
almeno lo speriamo. Si perché uno degli obiettivi del
Divieto di Sosta è quello di migliorarsi sempre di più
per la soddisfazione personale e per tutti quanti ci
leggono, per far si che il giornalino sia sempre attuale
e frizzante, fatto dai giovani per i giovani e per tutta
la comunità di Langhirano. Già, sarebbe davvero
bello migliorare la qualità del nostro lavoro ma non è
sempre facile. Anche se dalla prima uscita, tre anni fa,
il contenuto degli articoli denota una certa
maturazione, non è altrettanto così per tutto quello
che riguarda i retroscena che precedono l’uscita del
mensile. Certo, il giornalino non si pubblica da solo
ma nasce dalla collaborazione di tutti e purtroppo,
oggi più che mai, non tutti svolgono appieno il loro
compito. Una squadra per vincere deve avere in
campo dei giocatori disposti a lottare e combattere
con tutte le forze per portare a casa la vittoria. Se i
giocatori non combattono vengono sostituiti ma se
anche le riserve non si battono con il cuore, la
sconfitta è pressoché assodata. Se gli articoli arrivano
in redazione spesso grammaticalmente scorretti (per i
quali occorrono ore per la correzione), in perenne
ritardo sulla chiusura o a volte, anche se promessi,
non arrivano neppure senza la benché minima
scusa… dite che sarà una vittoria o una sconfitta? Sta
a voi ragazzi decidere le sorti della squadra, perché io
francamente sono molto scoraggiata, sta a voi
decidere se vale la pena lottare o se rinunciare e
sancire così definitivamente l’addio a questo
meraviglioso progetto creato insieme.
Laura
IL COSTI
Nome: Andrea Costi
In arte: il Costi
Occhi: ben decisi
Telefono: do re mi. fa sol la re re re si (vedete
voi se riuscite a ricostruirlo)
Occupazione: tirocinante
Segni particolari: “frontman” da palcoscenico
Hobby: “direttore d’orchestra” ops “di coro”
Passatempo: arrampicarsi sugli specchi … !!!
Note in rima: strimpellare non ti basta per te
dirigere è una festa, sei un gran organizzatore e
schierarti è nel tuo cuore. Sempre coerente e
ben deciso, non ti manca mai il sorriso anche su
e giù per la corsia, sai trovar la retta via.
Firmato due che ti vogliono bene
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Dicembre 2008 - Nuova Parrocchia di Langhirano