DIVIETO DI SOSTA ... perché nel cammino di fede non bisogna assolutamente fermarsi ... ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Anno III – Nr. 12 – Dicembre 2008 – E.mail [email protected] - Mensile realizzato dal gruppo “giovani” di Langhirano ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Buon Special Primo IN QUESTO NUMERO: Natale guest: o a tutti Don Domenico Ultimo? ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- EDITORIALE Mentre sto scrivendo queste righe, l’ultimo numero di questo 2008 del Divieto di Sosta sta faticosamente prendendo forma sotto l’abile mano impaginatrice di Laura. Mille pensieri e desideri affollano la mia mente e il mio cuore. Proprio questa mattina, quarta domenica di avvento, in occasione della S. Messa a Castrignano per la benedizione del nuovo altare donato dal caro Fernando in memoria della sposa Lina, lui stesso ha detto: “sono contento di aver contribuito a questo altare perché è per il Signore Gesù Cristo”. Hai detto bene Fernando, proprio in Lui sta il centro del Natale e di ogni giorno della nostra vita. Anche io sono caduto nella frenesia pre-natalizia, sempre ricca di tanti impegni e appuntamenti e sempre più spesso votata alla ricerca del regalo più bello per amici e parenti. Anche io sto correndo il pericoloso rischio di far passare questo Natale senza essermi fermato un attimo per fare gli auguri al vero ed unico festeggiato: Gesù Bambino. Per questo desidero dal profondo del cuore invitarvi tutti a fermarvi. Fermatevi a contemplare un presepe, fermatevi per fare un poco di silenzio nel rumore che vi circonda e scoprire così la delicata e meravigliosa presenza di Dio nel vostro quotidiano, fermatevi e date a Dio il tempo e lo spazio che gli competono in questo S. Natale altrimenti al termine dei festeggiamenti rimarrete circondati da tanti regali ma con la spiacevole sensazione di non averlo vissuto. Allora miei cari non mi resta che augurarvi un sereno e S. Natale. Permettetemi inoltre di ringraziarvi sin da ora per le offerte che lascerete nella nostra cassettina in fondo alla Chiesa come contributo per sostenere le spese di realizzazione del calendario che, pur nella sua semplicità, speriamo vi accompagni insieme alla nostra gioia e al nostro entusiasmo in un 2009 che ci auguriamo brillante e pieno di pace. Grazie anche a don Guido e all’amministrazione comunale per il sostegno e l’appoggio alla nostra iniziativa. Mirco Lettera di Natale ai miei ragazzi Cari ragazzi, il Natale è ormai alle porte e desideravo scrivere alcuni pensieri sui quali potrete meditare in questo periodo di festa. Ho preferito scriverlo perché agli incontri c’è un po’ di confusione, inoltre, me la cavo molto meglio nello scritto che in orale. Ormai ci conosciamo da tanto tempo, io e la Pave siamo una coppia collaudata e voi siete i famosi “brain”. Abbiamo parlato tanto di testimonianza e missione, ma nei vostri occhi vi era un velo di sconforto e rassegnazione che non riuscivo a capire, finché qualcuno mi chiese: “come posso invitare qualcuno a venire a Messa, quando anch’io faccio molta fatica ad andarci?”. Questa domanda apparentemente semplice ci coinvolge tutti in prima persona, anche le persone adulte, i genitori, gli sposi. Ormai tante cose si fanno per prassi o per tradizione: si è persa quella determinazione che ti spinge a portare avanti qualcosa perché credi in essa fino in fondo. Così è successo anche per la nostra Fede. Nessuno è perfetto in questo mondo: anche Gesù, quando è stato tempo di chiamare i dodici, ha scelto un esattore, degli anonimi pescatori e tutte persone comuni. È fondamentale secondo me, saper vivere la propria vita come una continua chiamata del Signore che, come ha fatto con Abramo, ci mette alla prova. Spero perdoniate il mio esempio un po’ semplicistico, ma che rende bene l’idea: prendiamo in esame una persona che si sta sforzando di non bestemmiare, quand’ecco che gli cade un vaso su un piede e dolorante inveisce contro Dio. Per un non-credente questo è solamente uno spiacevole inconveniente, mentre per un cristiano era un’occasione in più per non cedere alla tentazione della bestemmia. Il Signore è meraviglioso perché ci offre sempre un’occasione per riscattarci e per fare vedere quanto valiamo veramente. Cari ragazzi, anche se non sono un teologo, ho voluto ugualmente tentare di dare una risposta ai vostri sguardi spaesati. Seguire Cristo non è affatto facile, ma Gesù ha fiducia in voi ed insieme a Lui anche tutta la nostra comunità. Giovanni paolo II parlando ai giovani disse: “aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”, ed è l’augurio che anch’io voglio farvi per questo Natale: possiate anche voi, come i magi e i pastori, dare fiducia a quel bambino nato silenziosamente in una notte di tanto tempo fa. Buon Natale “brain” e buon Natale a tutta la nostra comunità. Nello B Infatti vedi che tutto il paesaggio intorno è verde, vitale, tutto nuovo e splendente; non c’è spazio per un paesaggio arido e brullo intorno al lago alimentato dalla fonte. A Ci sono altri segni della nuova vita come quell’alberello lì davanti, piccolo piccolo ma che diventerà un grande albero a sostituire la quercia caduta, oppure quel funghetto, che nasce su un letto di foglie morte, ma che rappresenta anch’esso una nuova vita. B Ma non pensi che il Presepe quest’anno sia un po’ misero? PRESEPE 2008 A No, io penso invece che sia ricchissimo per i tanti messaggi che ci lancia e poi, ricordati che Nostro Signore ha scelto di nascere proprio così, nelle case delle famiglie in difficoltà, insieme agli anziani soli, nel letto degli ammalati, nelle prigioni con i carcerati, per far trascorrere anche a loro un Buon Natale. La compagnia del presepe A Ma guarda un po’ che posto strano ha scelto quest’anno Gesù Bambino per nascere: tra le radici di una vecchia quercia! B A ben pensarci non è poi un posto così strano, anzi mi pare molto appropriato. La quercia nella sua vita avrà sopportato tante tempeste, uragani, pioggia e vento ma anche il Bambino, fatto Uomo, dovrà subire tanta indifferenza, ingiustizia, spergiuri, umiliazioni, sino al sacrificio estremo, la passione e la morte, come ci è ricordato da quella Croce lassù in alto. A E un posto così povero e freddo, ci ricorda anche che alla Sacra Famiglia è stato rifiutata l’ospitalità in una casa calda ed accogliente: è un rifiuto che ancora oggi si perpetua nei tempi. B Dobbiamo invece aprire le nostre case ed i nostri cuori, perché dal Presepe ci giunge anche un altro messaggio molto importante: quella fonte che sgorga ai piedi della grotta è proprio l’acqua della Nuova Vita, che non a caso cade proprio nella vasca del nostro fonte battesimale. Ed è appunto con quest’acqua che saranno battezzati, nella Notte Santa della Resurrezione, i nuovi cristiani di Langhirano. A Poi abbiamo la strada che porta alla grotta, non è diritta e semplice, ma è tortuosa e ripida: quanta fatica per arrivare sino in cima, ma che bello una volta in alto, vicino alla grotta. BUON NATALE GESU’ Venerdì scorso abbiamo fatto il consueto incontro prepre-natalizio con i genitori e i familiari dei dei giovani della nostra parrocchia. Un momento di riflessione breve ma intenso intenso nel quale ho sentito davvero la presenza della luce di Gesù Bambino al centro della nostra preghiera. Abbiamo chiesto alla luce di Gesù di accompagnarci e lui ci ha donato la sua luce per tutto l’incontro: l’incontro: ha ha rischiarato i nostri cuori, ci ha donato la forza di esprimere le nostre preghiere, ci ha dato un po’ di serenità per farci guardare a questo Natale con uno spiraglio di speranza in più, ci ha fatto capire che ogni anno rinnova in noi la sua presenza, che ci sarà sempre e ci accompagnerà per mano lungo lungo tutto il sentiero della vita anche quando lo sconforto o la delusione saranno dure difficoltà da affrontare. Allora GRAZIE GESU’. Buon Natale a te e buon Natale a tutti quelli che nel giorno del tuo compleanno riaccenderanno nel loro cuore l’amore che Tu ci hai donato e che continui a donarci anche quando non sei capito e corrisposto. Laura INTERPRETAZIONE DEL BRANO DI VANGELO Mt 20,1-16 Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa, il quale, sul far del giorno, uscì a prendere a giornata degli uomini per lavorare la sua vigna. Si accordò con i lavoratori per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscì di nuovo verso l’ora terza, ne vide altri che se ne stavano sulla piazza disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna e vi darò quello che sarà giusto”. Ed essi andarono. Poi, uscito ancora verso la sesta e la nona ora, fece lo stesso. Uscito verso l’undicesima, ne trovò degli altri in piazza e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno inoperosi?”. Essi gli dissero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna” . Fattosi sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e dà loro la paga, cominciando dagli ultimi fino ai primi”. Allora vennero quelli dell’undicesima ora e ricevettero un denaro ciascuno. Venuti i primi, pensavano di ricevere di più, ma ebbero anch’essi un denaro per ciascuno. Perciò, nel riceverlo, mormoravano contro il padrone di casa dicendo: “Questi ultimi hanno fatto un’ora sola e tu li hai trattati come noi che abbiamo sopportato tutto il peso della giornata e sofferto il caldo. Ma egli, rispondendo ad uno di loro, disse: “Amico, non ti faccio alcun torto; non ti sei accordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare a quest’ultimo quanto a te. Non mi è lecito di fare del mio ciò che voglio?O vedi tu di mal occhio che io sia buono? Così gli ultimi saranno i primi e i primi gli ultimi”. Il ruolo che voglio avere quest’anno come animatore è descritto bene da questi sedici versetti. Volendo attualizzarli la più importante domanda da porgermi è quale personaggio sento di essere. Facilitato nella scelta da un numero ristretto di personaggi, decido di essere uno fra i primi operai. La scelta non è a caso, ma al contrario, mi sento realmente una persona fortunata ad avere incontrato già da giovane Gesù ed aver capito che il mio compito è quello di predicarlo, specialmente verso i ragazzi più giovani. Se avrò successo nel farlo conoscere agli altri, sarò contento di essere diventato anche uno degli “ultimi”. Si capisce infatti come, coloro che in precedenza erano gli “ultimi” credevano visto che il Signore aveva seminato dentro i loro cuori per far germogliare la loro fede. Da “ultimo” però, non posso certo accettare di rimanere nella stessa condizione ma devo impegnarmi sempre di più ad accrescere la fede e fermarmi una volta raggiunto l’obiettivo, come l’operaio che obbedisce al padrone senza chiedere. Fino a che punto riuscirò ad arrivare? Non lo so, ma sono sicuro che se seguirò Dio la strada che percorrerò sarà lunga e faticosa ma con un sapore speciale, eterno. Luca M. E’ NATALE? E’ Natale! O forse suona meglio così: è Natale? Che inizio strano per un articolo, vero? Già, non avrei voluto davvero scrivere di quanto segue, non avrei voluto inserire un articolo fatto di amarezza e di rabbia in un numero del Divieto di Sosta che vorrebbe salutare la nascita di nostro Signore ma, in certe occasioni, tacere sarebbe un peccato. Tutto merito dei nostri burocrati, di coloro i quali sono, per “vocazione”, chiamati a prendere decisioni che potrebbero cambiare la vita di una persona. L’Italia… che paese strano! E’ di questi giorni la vicenda di Manuela Englaro. Non credo ci sia bisogno di raccontare la sua triste vicenda ne, tanto meno, prendere una posizione in merito alle decisioni prese circa l’interruzione delle cure assistite. Perdonatemi ma, la cosa che mi infastidisce in tutta questa vicenda è la corsa frenetica da parte di tutti gli schieramenti, sia politici che sociali, a chi porta più in alto la bandiera di questa o di quella parte. Il resto non conta più. Ci sono casi di corruzione politica che definire vergognosi è dire poco. Per non parlare di quanto succede nel sociale ed in particolare di quanto succede tra le fila di chi si occupa di minori. Per motivi di riservatezza non posso entrare nel merito della vicenda ma una domanda mi sorge spontanea: come può un assistente sociale, che si occupa di bambini e che come fine ultimo dovrebbe avere solo e soltanto il loro bene, gestire situazioni drammatiche come se si trattasse di “scatolame” a lunga scadenza? Qui stiamo parlando di bambini. Creature che non hanno avuto la fortuna di nascere e crescere come buona parte di noi, ma che non per questo non hanno diritto a recuperare al più presto il tempo perso. Come può un assistente sociale, davanti ad un giudice minorile che lo incalza per l’approssimativo lavoro svolto, giustificarsi asserendo che l’incarico gli è stato assegnato “solo” a luglio e che non pensava che si sarebbe trovata una nuova sistemazione per i bambini in tempi così brevi? Non ho veramente parole. Una cosa chiedo ai ragazzi che leggono il Divieto di Sosta: voi siete il domani della nostra società, non lasciate che vi si butti fumo negli occhi. Una società migliore la si può costruire anche partendo da cose piccole che dovrebbero essere già acquisite come il diritto ad avere una famiglia che ti possa amare. Lottate anche per questo. Buon Natale! Atty La nostra parrocchia si rinnova! Dopo essere sbarcati su internet e su Facebook ci siamo accorti di non avere un logo da impostare come immagine del profilo del nostro sempre più popolato gruppo. Per rimediare a questa grave mancanza abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti gli artisti della parrocchia, piccoli e grandi! Chiunque abbia voglia di creare un logo per la nostra parrocchia lo può disegnare e imbucare nella cassettina del DDS in fondo alla chiesa. Soltanto uno vincerà e oltre all’onore di vedere il suo logo pubblicato sul foglio della domenica e su internet, il vincitore riceverà un fantastico premio! PRATECIPATE NUMEROSI! L’INUTILITA’ DEL CROCEFISSO “Il Crocefisso non serve a niente!” Questa affermazione che racchiude tutta l’idiozia possibile è scaturita da una discussione tra amici su destra, sinistra e Chiesa che ha avuto luogo un sabato sera di non molti giorni fa fuori dal pub. Non intendo fare il nome del “geniaccio” che ha affermato questo, ne’ di dilungarmi sulle posizioni degli altri partecipanti a quella interessante “colluttazione”. Interessante si, perché ancora una volta ho avuto modo di venire a conoscenza di quanta ignoranza serpeggia tra i giovani e non solo. Le tesi portate dal “geniaccio” in favore della sua affermazione erano le solite che si sentono ogni qualvolta si discute dell’argomento Chiesa con certa gente: “i bambini vengono traviati vedendo tutti i giorni il Crocefisso e non è giusto battezzarli da piccoli perché devono poter scegliere”, “la Chiesa si intromette in affari in cui non dovrebbe” e il classico dei classici, lo definirei quasi il best seller, “l’Italia è uno stato laico”. Bene, analizziamo con cura il perché tutte queste affermazioni sono delle pure stupidaggini senza fondamento. Il battesimo, si sa, non obbliga nessuno a essere cristiano, è semplicemente il più bel dono che i genitori possano fare al proprio figlio il quale da grande sarà comunque libero di scegliere se continuare o meno il cammino di fede o se convertirsi a un’altra religione. Certo è invece che se i genitori non provvedono ad educare il figlio alla fede, questi difficilmente svilupperà la profondità necessaria per decidere che fede seguire e continuerà per tutta la vita a credere che al di sopra di noi non ci sia niente. Vedendo il Crocefisso tutti i giorni i ragazzi si ricordano quali sono le nostre radici, fondate da sempre sul cristianesimo. Chi poi segue altre religioni non si può lamentare perché nelle nostre scuole è appeso il Crocefisso in quanto, che ci si creda o meno, resta sempre il simbolo della nostra cultura. Non mi si venga quindi a parlare di toglierlo per favorire l’integrazione degli stranieri. Se vogliono integrarsi devono per forza di cose conoscere la nostra storia e la nostra cultura, non siamo noi che dobbiamo rinunciare ad essa. Passando alla seconda affermazione mi risulta che l’Italia sia uno stato democratico, dove quindi anche la Chiesa ha diritto di esprimere i propri pareri e a guidare i fedeli tramite le direttive del Santo Padre. Sorge spontaneo chiedersi perché se la Chiesa parla viene attaccata per aver parlato, mentre quando tace viene ugualmente e incoerentemente attaccata per non aver parlato. Qui faccio riferimento a quando, durante la II guerra mondiale il Papa non condannò apertamente lo sterminio degli ebrei: mossa fondamentale grazie alla quale i preti delle varie parrocchie riuscirono a salvare migliaia di ebrei nascondendoli nelle chiese. Questa è storia, ma chissà perché nelle scuole viene sempre omesso il particolare! Arrivando poi al best seller bisogna dire che è vero, l’Italia è uno stato laico, sulla carta. Perché tutti quanti sono sempre pronti ad attaccare la Chiesa non protestano anche per togliere le feste del Natale, di Pasqua, di Ognissanti e dei patroni delle città? Sarà mica perché fa piacere anche a loro stare a casa in quei periodi? Anche qui manca in assoluto la coerenza: le feste cattoliche vanno bene perché non si lavora, mentre la Chiesa dovrebbe tacere se non addirittura sparire dalla faccia della terra perché da fastidio. Che fastidio darà poi lo sanno solo loro. Tanto come il fastidio di vedere il Crocefisso: per chi non ci crede è solamente un pezzo di legno, mentre per noi è il simbolo della nostra cultura e soprattutto della nostra fede e non ci possiamo rinunciare. Un po’ demoralizzato ma sotto sotto contento perché anche quest’anno, nonostante tutto, Dio manderà suo figlio in mezzo a noi per salvare non solo i suoi seguaci ma anche chi lo rinnega, auguro a tutti di passare un Buona Natale! L.C Lettera natalizia molto (ma proprio molto!) fantasiosa agli Angeli di Dio Cari angeli di Dio vi scrivo, ma che dico? Come faccio a scrivervi se voi che siete i postini di Dio non vi potete servire delle Poste Italiane? Le Poste Italiane non prevedono cassette postali sistemate per voi lungo le nostre strade terrene, che vi permettano di venire a prelevare le nostre lettere e riporvi le vostre risposte. E allora? Ah.... ecco, ho trovato la soluzione! Adesso noi umani abbiamo anche la posta elettronica che varca l'etere e arriva diritta diritta per voi nel mega computer del Paradiso. Ma che bello! Allora adesso comincio a scrivere sul mio computer il mio messaggio natalizio per voi e poi ve lo mando per Email. Anche a voi, cari Angeli di Dio, auguro buon Natale. Ammesso che in Paradiso ci siano ancora i giorni come qui in terra (semmai consulterete il nostro calendario!), sono certo che anche in Paradiso per Natale farete una grande festa per il compleanno di Gesù, ora non più bambino ma nel frattempo diventato grande grande, senza diventare vecchio come capita a noi poveri mortali. Ora voglio parlare con voi e di voi. Siete tutti angeli di Dio, anche se ci sono delle classi anche fra voi (spero senza lotta di classe!). Ci sono gli arcangeli, che potremmo forse paragonare ai nostri vip (detto senza spirito dissacratorio!) e poi ci sono i Troni, le Dominazioni, i Principati, le Potestà, i Cherubini i Serafini e... chi più ne ha più ne metta. E infine c'è quella categoria umile umile, discreta e silenziosa che sono gli Angeli Custodi. Mentre scrivo, mi immagino di avere il mio angelo custode dietro di me che guarda nel computer quello che sto scrivendo. Spero di non deluderlo. Devo riconoscere, cari Angeli di Dio, che il Padreterno, oltre che avere dimostrato potenza infinita nel crearvi, ha dimostrato anche infinita fantasia e gusto estetico: come siete belli! Se risultate così belli in tutte le opere degli artisti, che vi hanno dipinto attraverso i secoli, se siete così belli nella cupola del nostro Duomo, adesso che in questo periodo riusciamo perfino a toccarvi con mano, chissà come siete belli nella realtà del Paradiso. Già, gli artisti: vi devono essere molto riconoscenti, cari angeli di Dio, perché senza di voi come avrebbero potuto fare dipinti così affascinanti? Che cosa sarebbe un dipinto sacro senza gli angeli attorno a Cristo, alla Vergine Maria e ai santi? Mi viene in mente il Beato Angelico, così chiamato perché specialista in angeli; in quel famoso quadro dell'Annunciazione non si sa se ammirare di più la Fanciulla di Nazareth o l'arcangelo Gabriele. Quando poi penso che Gabriele, salutando Maria, ha dato inizio all'Ave Maria (Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te) che è la nostra preghiera più dolce, che sale dal cuore e fiorisce da secoli sulle labbra di miliardi di cristiani e li riempie di conforto e di fiducia, mi dico che solo per questo valeva la pena creare gli angeli. Io avrei tante domande da porvi, perché sono molto curioso di avere informazioni su Dio e su voi che lo servite, lo adorate, lo contemplate per l'eternità. Stavo per dire "notte e giorno", dimenticando che in Paradiso non esiste questa scansione, perché non esiste la notte, ma un giorno luminoso senza fine. Ma adesso mi sorge un problema: a chi, fra voi, mi devo rivolgere? Siete in tanti, siete in troppi per me, siete "diecimila miriadi" (dice la Scrittura) e non so se avete un portavoce. Beh, io provo a fare qualche domanda. Spero che qualcuno di voi o prima o dopo mi risponderà, anche a nome degli altri. Mi viene in mente di girare a voi la domanda che un bimbo ha fatto un giorno al suo parroco: una domanda strana, apparentemente senza senso,. però! Come sono imprevedibili le domande dei bambini! Potrebbero mettere in difficoltà anche gli angeli. Ecco la domanda: "Che cosa fa Dio tutto il giorno?" Mica male come quoziente di difficoltà! Risposte possibili: non fa niente; si annoia; è impegnatissimo a badare all'universo; soprattutto impegnatissimo ad amare noi uomini, in attesa di accoglierci nella sua "casa grande e tutta d'or", come recita una canzone sacra giovanile. Spero che la risposta buona sia l'ultima! E allora ci faremo una bella compagnia. E ci divertiremo assai, noi insieme con voi e con i santi, a fare corona a Gesù e alla Madre Maria. E sarà sempre Natale e Pasqua! E sarà sempre festa dell'Assunta, portata su in alto proprio da voi, nel tripudio immaginato dal nostro Correggio. Il Figlio di Dio è diventato figlio di Maria per la gioia di avere una Mamma tanto bella che più bella non si può immaginare, tanto santa e tanto dolce che più santa e più dolce non si può immaginare. Cari Angeli di Dio, ho ancora una questione da porvi. In Paradiso voi formate un complesso orchestrale e un coro sempre in azione, perché è inimmaginabile il Paradiso senza canto e senza musica. Non sarebbe più il Paradiso. E' sufficiente che noi leggiamo le pagine dell'Apocalisse che descrivono il grandioso rito dei canti di gloria davanti al trono dell'Agnello immolato per noi. Non c'è niente di più adatto della musica per riempire il Paradiso di festa: la musica produce ogni volta vibrazioni ed emozioni nuove che hanno qualcosa di divino. Ma qui inizia la curiosità che mi pizzica dentro: ma che cosa cantate e suonate, cari Angeli di Dio? Avete forse portato via con voi in cielo lo spartito delle cantate sacre di Bach, della nona sinfonia di Beethoven, delle Messe di Mozart, del Messia di Haendel, del Panis Angelicus di Frank, oppure addirittura avete con voi il mitico Liber Usualis, ormai quasi introvabile qui in terra, per cantare le antiche e suggestive melodie gregoriane? Temo sinceramente che queste composizioni, che noi consideriamo insuperabili, non siano all'altezza per essere eseguite in Paradiso. Ci vuole ben altra musica dalle vostre parti! Che cosa dunque cantate? Che cosa dunque suonate? Che strumenti musicali usate? Quelli che il Correggio fa suonare a voi, putti angelici allegri e giocosi fra le nuvole, nell'accompagnare la salita al Cielo di Maria? Nel frattempo forse riesco a immaginare io una risposta, visto che siamo ormai a Natale. Per Natale c'è un canto, c'è una musica che noi possiamo percepire anche se non risuona materialmente alle nostre orecchie, e noi la possiamo gustare in modo misterioso ma vero. Il Vangelo della nascita di Gesù a Betlemme, parla di canto, parla del vostro festoso canto angelico sulla capanna di Betlemme. C'è qualcosa di singolare e di stupefacente in questo vostro concerto angelico che avete eseguito in quella notte santa, al cospetto del cielo e della terra. Bisogna riconoscere che il Signore Gesù ha avuto un'idea geniale. Si è privato di tante cose questo povero bambino, già emarginato quando ancora era nel grembo materno e confinato a nascere in una stalla, ma non si è privato del godimento della musica e del canto. Gesù si è portato appresso, scendendo dal cielo, un coro in piena regola di angeli per rallegrare con una melodia divina le colline di Betlemme e i pastori, destinatari privilegiati del primo annuncio della sua nascita. Ma l'eco di questo canto continua a risuonare attraverso i secoli fra noi uomini, assetati di pace, di tenerezza, di speranza nuova e di estasi che ci sollevi ogni giorno dalle fatiche e amarezze della vita. Sì, o carissimi angeli di Dio, perché la musica natalizia opera sempre questo prodigio. E allora il vostro canto di Betlemme continua: basta fare un pò di silenzio e subito possiamo risentire la vostra melodia natalizia, dolce e incantevole, che arriva a noi dal cielo e subito, nel nostro cuore e nella nostra vita, torna la gloria di Dio e la pace di Betlemme. Ecco, carissimi Angeli di Dio, ho scritto tutto quello che avevo dentro. Vi ringrazio perché ci siete. Se mi risponderete sarò molto felice e se mi accoglierete a suo tempo per introdurmi nella Casa tutta d'oro di Dio Padre, sarò ancora più felice. Ancora buon Natale anche a voi da un prete qualunque di nome Domenico, vostro ammiratore. don Domenico Magri - 29 ottobre 2008 CHE ANNO SI PROSPETTA PER IL DIVIETO DI SOSTA? Un altro bellissimo anno se n’è andato. Le gioie e le fatiche di questi 12 mesi stanno lasciando spazio ai nuovi progetti per un 2009 formidabile… o almeno lo speriamo. Si perché uno degli obiettivi del Divieto di Sosta è quello di migliorarsi sempre di più per la soddisfazione personale e per tutti quanti ci leggono, per far si che il giornalino sia sempre attuale e frizzante, fatto dai giovani per i giovani e per tutta la comunità di Langhirano. Già, sarebbe davvero bello migliorare la qualità del nostro lavoro ma non è sempre facile. Anche se dalla prima uscita, tre anni fa, il contenuto degli articoli denota una certa maturazione, non è altrettanto così per tutto quello che riguarda i retroscena che precedono l’uscita del mensile. Certo, il giornalino non si pubblica da solo ma nasce dalla collaborazione di tutti e purtroppo, oggi più che mai, non tutti svolgono appieno il loro compito. Una squadra per vincere deve avere in campo dei giocatori disposti a lottare e combattere con tutte le forze per portare a casa la vittoria. Se i giocatori non combattono vengono sostituiti ma se anche le riserve non si battono con il cuore, la sconfitta è pressoché assodata. Se gli articoli arrivano in redazione spesso grammaticalmente scorretti (per i quali occorrono ore per la correzione), in perenne ritardo sulla chiusura o a volte, anche se promessi, non arrivano neppure senza la benché minima scusa… dite che sarà una vittoria o una sconfitta? Sta a voi ragazzi decidere le sorti della squadra, perché io francamente sono molto scoraggiata, sta a voi decidere se vale la pena lottare o se rinunciare e sancire così definitivamente l’addio a questo meraviglioso progetto creato insieme. Laura IL COSTI Nome: Andrea Costi In arte: il Costi Occhi: ben decisi Telefono: do re mi. fa sol la re re re si (vedete voi se riuscite a ricostruirlo) Occupazione: tirocinante Segni particolari: “frontman” da palcoscenico Hobby: “direttore d’orchestra” ops “di coro” Passatempo: arrampicarsi sugli specchi … !!! Note in rima: strimpellare non ti basta per te dirigere è una festa, sei un gran organizzatore e schierarti è nel tuo cuore. Sempre coerente e ben deciso, non ti manca mai il sorriso anche su e giù per la corsia, sai trovar la retta via. Firmato due che ti vogliono bene