N:2
Foglio di collegamento Parrocchia S. Nicola
Fede
Dicembre2014
Vita
Colere et augere
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Il presepe più bello, lo
possiamo fare tutti …
Greppia, mangiatoia, presepe… non
ci si può girare intorno: questo
significa! Indica miseria: chi, per
quanto povero, non ha un giaciglio
migliore per un figlio che nasce?
Mentre Erode se la fa con i Romani
per mantenere il suo potere e
corrompe tutti con le sue ingenti
ricchezze;
mentre il potere romano vuole
adorazione per l’Augusto
imperatore ed impone pesi
insopportabili sulla gente che deve
pagare, per essere vessato e
sottomesso;
mentre i sacerdoti del Tempio
brigano con i Romani e
imboniscono il popolo per
mantenere i privilegi di casta,
un Dio solidale con gli ultimi tra gli
uomini nasce da miserabile. Tutta la
dignità e l’amore di due genitori
timorati di Dio è l’unico necessario
che non si è fatto mancare. Non si
lascia mancare l’amore!
Non è un Dio esigente, non si
impone, si propone. Solo chi sa
dargli amore può avvicinarsi alla
sua presenza riconosciuta ed amata.
Vuole esserci in tutte le situazioni e
per tutti, ma solo quelli che sentono
di aver bisogno del suo aiuto
possono incontrarlo e riconoscerlo.
Maria, Giuseppe, i pastori sono i
primi in quella notte. Celebriamo
con stupore questo Natale come se
fosse il primo, celebriamolo con
trepidazione come se fosse l’ultimo,
con intensità come se fosse l’unico.
Cresca in noi la condivisione, la
solidarietà, la tenerezza e la
compassione di questo Dio. Auguri !
Don
Natale sì, ma come!?
Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini …
"Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà per
tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è
il Cristo Signore". Sono le parole che l'angelo rivolge ai pastori e con
le quali annuncia la nascita di Gesù. Parole di speranza e di gioia: Dio
si è fatto uomo, è venuto tra noi e rimane per sempre in mezzo a noi,
per salvarci. L’evento che ha diviso la storia tra “prima” e “dopo”, il
momento tanto atteso fin dai secoli antichi dal popolo ebraico, il
tempo della fioritura della nuova era cristiana, come ogni anno, si
ripresenta a noi in tutta la sua suggestiva atmosfera di luci, colori e
musiche. Peccato che spesso il contorno prenda il sopravvento
sull’essenziale e mentre tutti mangiano panettone, caviale, zampone e
cotechino, lenticchie e frutta secca, tra un numero e l'altro della
tombola e una partita a carte, tra muschio e alberelli, tra stelline e
vestitini rossi, il bambino Gesù continua a nascere nel silenzio di una
misera grotta. Sembra una cosa scontata ma, purtroppo, è la realtà.
E noi? Come accogliamo il Signore che vuole nascere in "casa
nostra"? Qualcuno ritiene che si può vivere intensamente il Natale se
si partecipa alla novena per tutti i nove giorni senza interruzione;
qualche altro pensa che sia necessario preparare un bel presepe e, se
artisticamente apprezzabile, ancora meglio; altri, infine, ritengono che
sia sufficiente andare a trovare amici, parenti e conoscenti per far loro
i cosiddetti auguri. L’elenco potrebbe ancora continuare. Ma ci
chiediamo: è solo questo il Natale? Anzi, per meglio dire, è questo il
Natale? Forse la risposta la conosciamo, forse ci sembra un po’
scomoda, forse sarebbe meglio non pensarci… ma non possiamo
non interrogarci, non riflettere, non rispondere. E allora? Proviamo a
trovare una soluzione, un modo nuovo di pensare e di agire. Anche
quest’anno ci è dato di riflettere sull’incarnazione del Figlio di Dio,
Gesù Cristo, nato in una grotta perché "per loro non c’era posto
nell’albergo".
In queste giornate di festa un pensiero, e non solo, vada alla
situazione critica del nostro paese, sia sul piano politico che su quello
economico, in particolar modo vada ai nostri connazionali che
versano in una condizione d’indigenza e non arrivano a fine mese;
senza dimenticare poi i giovani, alle prese con l'alto tasso di
disoccupazione, e tutti i profughi che in qualche modo ospitiamo.
Lucio Valentini
Dio è incommensurabile: solo
il cuore di un uomo può
contenerlo
(Castiglioni)
Domenico… Diacono
A Domenico infaticabile animatore del nostro
Oratorio abbiamo chiesto di dirci qualcosa alla vigilia
della sua consacrazione diaconale abbiamo chiesto
qualcosa sulla sua famiglia e soprattutto su lui.
Sono nato il 5 febbraio del 1974, ho una sorella che
mi ha dato la gioia di tre nipotine. Sono entrato nel
mondo degli scout all’età di 10 anni e posso dire che
non ne sono mai uscito, se non quando sono entrato
in seminario ed ho dovuto interrompere il servizio
attivo. A 17 anni circa sono entrato in un altro gruppo
parrocchiale, chiamato da noi “Avanzi”, che seguiva
lo stile della Gioc.
Dal punto di vista lavorativo, dopo il servizio militare
di leva nel 1999, sono stato assunto in una società di
poste e recapiti, dove sono rimasto fino all’agosto
del 2005, anno in cui sono entrato in seminario.Da li
nasce la mia seconda vita che mi ha condotto a
Mentana cittadina che mi ha accolto negli ultimi anni
di esperienza pastorale e vocazionale, in attesa del
sacerdozio. Domenico
ORDINAZIONE DIACONALE
Domenica 4 gennaio alle ore 16,00, nella Cattedrale
di Poggio Mirteto, sarà ordinato diacono Domenico
Antonio Giordano, il seminarista che presta servizio
in questa nostra parrocchia già da qualche anno.
L'evento che si compie in lui è segno di un Dio che
non ci lascia soli, che non ci abbandona ma, ancora
una volta ci mostra il suo amore e la sua vicinanza.
Col suo "sì" alla chiamata del Signore, Domenico
entra nel suo disegno di salvezza ed è quindi un segno
di speranza per il futuro della Chiesa, un esempio di
coraggio evangelico per tutti.
I ministri del Signore sono chiamati a contrastare lo
spirito del mondo e la gerarchia di valori che
appartengono al paganesimo del nostro tempo.
Costituito educatore nella Chiesa, Domenico dovrà
saper guidare, saper aiutare a scegliere, per formare
uomini e donne liberi, significativi e forti.
La nostra Comunità Parrocchiale tutta prega affinché,
fondato e radicato nella fede sia sempre irreprensibile
e senza macchia davanti a Dio e agli uomini, come
devono essere i dispensatori dei sacri misteri, per tutti
i giorni della sua vita fino a quando il Signore,
sollevandolo dalla fatica e dalla tribolazione nel
tempo, anche a lui dirà: “Vieni servo buono e fedele,
prendi parte alla gioia del tuo Signore”.
Dio che ha iniziato in Domenico la sua opera, la porti
a compimento per l'intercessione dei Santi Protettori
della nostra Chiesa locale e la preghiera dei poveri di
Jahweh, che lo hanno accompagnato fino a questa
soglia che è l’inizio della storia bellissima di ogni
apostolo.
Lucio
L’Unita d’Italia ed i cattolici
in Sabina
Celebrazione particolare fu quella de 3
Novembre 1889 in cui si inaugurava il nuovo
stemma del Comune di Mentana, approvato
con decreto 5 maggio 1888 in cui era
riprodotto il monumento ai caduti garibaldini.
Il sindaco di Mentana, Giuseppe Lodi, per
l’occasione tenne un discorso in cui tra le
altre cose affermò:
“ Questo nuovo emblema comunale riassume
la pagina più gloriosa della storia moderna di
questo paese e cancella del tutto e per
sempre
quella
pagina
ignominiosa
dell’Ottocento – quando qui pure un altro
Cesare di Francia e un altro Papa di Roma si
strinsero la mano – per fondare quel potere
impossibile, fra la spada e la croce, che
doveva poscia crollare a Sédan e a Porta Pia”
In questa nostra terra in effetti, dove ogni
pietra, ogni bosco, ogni rudere porta iscritti
evidenti segni di storie lontane, anche il
Risorgimento Italiano ha lasciato come tracce
importanti:
-La lotta contro il potere temporale del papa
-La fine della funzione autonoma del
volontariato nella storia dell’unità d’Italia.
Lucio Cantagalli
Comincia con questo breve una serie di articoli sul
tema dell’unità d’Italia e le vicende tra la città di
Mentana ed il Papato nei secoli che precedono
l’unificazione di Roma.
Sant’Antonio, bell’impresa!
Come ogni anno l’Associazione (prossimamente
Confraternita) di Sant’Antonio, regala alla parrocchia
e alla cittadinanza tutta, la contemplazione di un
presepe sempre più artistico sul sagrato della nostra
Chiesa. A nome della Comunità ringrazio questi
talentuosi artigiani che costruiscono per noi una
trasognata visione dell’evento più poetico e grande
della nostra salvezza: il Natale.
Il genio di San Francesco ci ha regalato questo
linguaggio iconografico, per raccontare la Notizia nel
modo più popolare, coinvolgente, semplice e
contemplativo della rappresentazione scenica per
farci entrare nel Mistero dell’incarnazione. Il presepe
è anche il modo più immediato di riespimere e
interiorizzare i sentimenti che l’Incarnazione di un Dio
appassionato e discreto suscita in chi crede e vede.
Anche una foto non proprio perfetta può rivelare
un significato troppo vero per non essere notato:
il nostro presepio, per l’immagine di fondo
riflessa sul vetro, è immerso nell’architettura di
Mentana!
Ogni presepe è poetico, nel senso più etimologico del
termine (poièsis significa creazione e la poesia crea il
senso al di là delle cose, sarebbe meglio dire lo
“trova”, ma esprimendolo lo ricrea in chi lo vede e
sente). Il presepio è poetico, perché è una creazione
che richiede inventiva, progettualità e buona
manualità. A ben vedere è questo lo scopo di ogni
presepio: reinterpretare la nascita di Dio tra noi
perché la sua contemplazione crei in chi contempla
atteggiamenti ed imitazione conforme al Mistero.
Buon Natale da SPES
MENTANA
Dalle prime competizioni della storia allo sport
moderno, gli atleti si sono rivolti a Dio affinché li
assistesse nel confronto. Gli eventi sportivi, pieni di
ritualità ed esibizioni, erano vissuti come un modo
per approfondire la propria relazione con Dio.
Semplicemente partecipare nello sport non è
sufficiente a realizzare a pieno il potere formativo di
questa esperienza; affinché si possa incentivare lo
sviluppo di fede, carisma, tempra e spiritualità, è
necessario fornire agli atleti un approccio
programmatico, spregiudicato e missionario. Di
conseguenza nel mondo, molte università, College
Cattolici, Associazioni Culturali Sportive e affiliate,
abbracciano gli sport come mezzi per facilitare
l’interconnessione con Dio.
Anche nel gruppo A.S.D. Spes Mentana, che è
formato da calcio pallavolo e basket, tutti gli
Istruttori e Allenatori sono protesi nell’educare i
bambini e i ragazzi ancor prima nei comportamenti e
nel rispetto di compagni e avversari. Una realtà che
aggrega e serve quasi 500 bambini e ragazzi/e, dove i
genitori sanno che i propri figli oltre
all’apprendimento della disciplina sportiva, avranno
una guida di Fede nella stessa metodologia ed
atteggiamenti che ha evidenziato Papa Francesco in
occasione dei recenti Mondiali di calcio in Brasile:
“Lo sport non è solo una forma d’intrattenimento,
ma anche - e direi soprattutto - uno strumento per
comunicare valori che promuovono il bene della
persona umana e contribuiscono alla costruzione di
una società più pacifica e fraterna. Pensiamo alla
lealtà, alla perseveranza, all'amicizia, alla
condivisione, alla solidarietà. Di fatto, sono molti i
valori e gli atteggiamenti promossi dal calcio,
pallavolo e basket, che si rivelano importanti non solo
in campo, ma in tutti gli ambiti dell'esistenza, e in
concreto nella costruzione della pace. Lo sport è
scuola di pace, c'insegna a costruire la pace”
L’ A.S.D. Spes Mentana augura a tutti i Mentanesi di
trascorrere felici e serene Feste Natalizie.
Spes
Dall’AGESCI GRUPPO
“MENTANA 1” Buon Natale!
Quest'anno la tradizionale Veglia di Natale della
zona Sabina Valle dell'Aniene si è tenuta nella
nostra parrocchia mercoledì' 17 dicembre.
Alla Veglia, itinerante presso il centro storico e
conclusasi nella chiesa di San Nicola in Castello,
hanno partecipato il nostro Vescovo Ernesto, il
nostro Assistente Ecclesiastico di Zona Padre Nino,
Don Benedetto, i responsabili di zona e i diversi
gruppi che ne fanno parte. Il cammino di preghiera
e riflessine si è svolto all’interno della cornice
meravigliosa del Borgo antico.
Il nostro gruppo di Mentana, cui era stato affidato il
compito di animare il momento di preghiera, ha
scelto come tema "L'Accoglienza" prendendo
spunto dalla nascita di Gesù con il vangelo di Luca e
attualizzandolo con i fatti e fenomeni sociali e
spirituali a noi più vicini: immigrazione,
disoccupazione, volontariato laico ...
La Veglia s’è conclusa con una riflessione del
Vescovo e con un saluto da parte dei nostri
responsabili.
Dal 7dicembre il nostro gruppo ha realizzato nella
chiesa di San Nicola in Castello un presepe attinente
al tema affrontato intitolandolo "Apriamo le porte
al Mondo".
Un augurio di Buon Natale a tutti dal nostro gruppo.
Domenico
Le opere e i giorni
La preghiera comune
Dicembre
16 Penitenziale comunitaria ore 21,00
17 Veglia di Natale animata al Borgo dagli
Scouts con il Vescovo ore 21,00
20-21 Ritiro dei giovani per Natale
24 Messa Vespertina ore 17,30 e Messa
della Veglia ore 23,30
25 Solennità del Santo Natale SS. Messe
come orario festivo: 8,30 in Castello; 10,00;
11,30; 17,30
28 SS. Messe 8,30 in Castello, 10,00 e 11,30
con i nostri malati; 17,30
31 S. Messa Ringraziamento Solenne canto
del Te Deum ore 17,30
Gennaio
01 Solennità SS. Madre di Dio SS. Messe
festive 8,30; 10,00; 11,30; 17,30
02 Veglia di preparazione al Diaconato di
Domenico ore 21 a Torlupara Gesù
Maestro.
04 Ordinazione Diaconale di Domenico ore
16 in Cattedrale a Poggio Mirteto
06 SS Messa 17,30 San Nicola in Castello
Benedizione del Presepio Vivente nel
Centro storico con la presenza di S.Em. il
Cardinal Re
Incontri
Dicembre
20 Concerto di Natale con il Coro “La
locomotiva dei ricordi”
27 Concerto di Natale del coro Sabina
Singer
28 Natale insieme con i nostri malati e
anziani alla sala Mach ore 12,30 alle 16,00
Gennaio
05 Concerto Natalizio della Banda “Città di
Mentana” in Chiesa alle ore 18,15 e a
seguire Concerto dei “Zuffiatelli”
La nostra redazione vi augura un Santo Natale e fervidi auguri di Buone Feste.
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