il nuovo obbligo
decennale di istruzione
a cura di maurizio tiriticco
aprile 2008
maurizio tiriticco
obbligo istruzione 2008
1
Indice
1. Le ragioni di un obbligo decennale
2. I limiti da superare
3. Un po’ di storia
4. Le iniziative dell’attuale Amministrazione
5. La centralità delle competenze
6. Le scelte per il biennio
7. Indicazioni di supporto
Appendici
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1.
Le ragioni di un obbligo decennale
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le ragioni socio-economiche
che conducono all’innalzamento
dell’obbligo
1. l’evoluzione dei processi
lavorativi e dei profili professionali
2. l’evoluzione dei saperi, della
ricerca scientifica, delle tecnologie
3. la necessità della conoscenza,
la materia prima delle società avanzate
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le ragioni educative
che conducono all’innalzamento
dell’obbligo
1. l’evoluzione delle conoscenze e
delle competenze che devono essere
prodotte dal Sistema educativo nazionale
di istruzione e formazione
2. il necessario passaggio da
- leggere, scrivere, far di conto a
- literacy, numeracy, problem solving
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un forte richiamo ci viene dal
dpr 275/99, art. 1, comma 2
“L’autonomia delle istituzioni
scolastiche… si sostanzia nella progettazione e
nella realizzazione di interventi di
EDUCAZIONE, ISTRUZIONE e FORMAZIONE
mirati allo sviluppo della persona umana… al
fine di garantire ai soggetti coinvolti il
SUCCESSO FORMATIVO”
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Nella società della conoscenza e della
complessità è necessario non solo istruire ai
fini di un futuro lavoro, ma anche educare al
vivere insieme e alla cittadinanza e formare la
persona in ordine alle sue potenzialità ed
attese.
Per queste ragioni, non è più sufficiente
una Scuola come istituzione “separata” che si
limita ad istruire entro tempi determinati, ma
occorre dar vita ad un Sistema “innervato nel
sociale” che, avvalendosi anche di attività non
formali ed informali, istruisca, educhi e formi
per tutta la vita!
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lavoratore
cittadino
tre connotazioni
in un continuum
di crescita e di
apprendimento
persona
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cittadino
lavoratore
io collaboro
io faccio
dalle
connotazioni
alle azioni
persona
io sono
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cittadino
educazione
lavoratore
istruzione
io e gli altri
io e le cose
responsabilità
autonomia
persona
formazione
il Sé
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al cittadino/persona/lavoratore oggi si richiedono
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
a livello della responsabilità professionale e sociale
conoscenze/competenze di base - livello 1 UE
il QEQ
conoscenze/competenze specialistiche - livelli 2-8 UE
convergenza, divergenza, fluidità e flessibilità cognitiva
competenze chiave per la cittadinanza attiva
a livello della identità e dell’autonomia personale
disponibilità al cambiamento
competenze organizzative e relazionali
competenze progettuali
capacità di valutazione e di autovalutazione
capacità di scelta e di decisione
capacità di “apprendimento organizzativo”
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Quadro Europeo delle Qualifiche
Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio europeo del 29 gennaio 2008
possibili corrispondenze dei livelli di uscita italiani con quelli dell’UE
Italia
Unione europea
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Fine obbligo
Prima qualifica 17 anni
Seconda qualifica 18 anni
Diploma o qualifica a 19 anni
Titolo Alta Istruzione Tecnica
Titoli successivi…
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Livello 1
Livello 2
Livello 3
Livello 4
Livello 5
Livelli 6, 7, 8
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Le competenze da acquisire da parte dei giovani che
entrano nel lavoro secondo il documento italiano
Persona, tecnologie e professionalità
– IT e IP come scuole dell’innovazione
(mpi, 3 marzo 2008)
- Conoscenza delle discipline scientifiche e tecniche
- Padronanza della lingua italiana
- Conoscenza fluente della lingua inglese
e possibilmente di un’altra
- Padronanza degli strumenti informatici
- Capacità di progettare e realizzare prodotti, anche immateriali
- Capacità di operare in gruppi anche pluridisciplinari
- Attitudine a lavorare per obiettivi e orientamento alla cultura del
risultato
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2.
I limiti da superare: i tre gradi
di scuola ancora distinti
A
B
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Sistema EDUCATIVO nazionale di ISTRUZIONE e FORMAZIONE
istr. liceale
obbligo
decennale
istr. tecn e prof
c
r
i
t
i
c
i
t
à
biennio
? media ?
primaria
infanzia
primavera
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form. prof. reg.
Occorre costruire
un CURRICOLO
progressivo che si
sviluppi tra
retroazioni verticali
e orizzontalità
In questo senso si
muovono le
Indicazioni per il
curricolo e il
Regolamento
sull’obbligo
15
??? scuola di mezzo o
scuola secondaria ???
la scuola media come dovrebbe essere …
primaria
6
media
11
11
secondaria
14
14
16
… e come è
primaria
6
secondaria
11
11 primo grado 14 secondo grado 16
un bisticcio concettuale e linguistico!!!
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il sistema di istruzione
per comparti
che occorre superare
scuola secondaria
la scuola media del 1962 e del 1979
scuola primaria
scuola dell’infanzia
Il nostro sistema di istruzione è tradizionalmente fatto a clessidra
In basso e in alto esistono sviluppi in orizzontale
Al centro c’è rigidità, per cui necessita quell’articolazione pluridisciplinare
introdotta con le INDICAZIONI PER IL CURRICOLO
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La tradizionale “rigidità” disciplinare della
scuola media non aiuta gli alunni ad un
apprendimento pluridisciplinare orientato
verso aree disciplinari
Non rafforza le loro motivazioni né promuove
attitudini, atteggiamenti e attese per il ciclo
successivo
E’ una delle concause della dispersione
Le Indicazioni per il curricolo
intendono sanare tale situazione
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3.
Un po’ di storia
sull’obbligo di istruzione
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1. Legge Casati, 1859 e 1861 - obbligatori i primi due
anni della scuola elementare quadriennale
2. Legge Coppino, 1877 - obbligatori i prime tre anni
della scuola elementare
3. Legge Orlando, 1904 - obbligatori cinque anni della
scuola elementare
4. Riforma Gentile, 1923 - obbligo scolastico fino a 14
anni, per aderire ad una convenzione internazionale, mai
attuato
5. Costituzione del 1947, art. 34, c.1: “L’istruzione
inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e
gratuita”
6. Legge 1859 del 1962 – rende effettivo il dettato
costituzionale: nasce la scuola media unica obbligatoria
triennale che ingloba la scuola media e la scuola di
avviamento
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7. Legge 9/99 (Berlinguer) – innalza l’obbligo di
istruzione di un anno nella prospettiva di un futuro
innalzamento di due anni
7 bis. Legge 144/99, art. 68 (Berlinguer) – viene
istituito l’obbligo formativo, dopo la scuola media, fino a
18 anni (nell’istruzione o nella formazione professionale
o nell’apprendistato)
8. Legge 53/03 (Moratti) – “E’ assicurato a tutti il diritto
all’istruzione e alla formazione per almeno dodici anni o,
comunque, sino al conseguimento di una qualifica entro
il diciottesimo anno di età; l’attuazione di tale diritto si
realizza nel sistema di istruzione e in quello di istruzione
e formazione”. Viene abrogata la legge 9/99
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8 bis. Per ovviare al “buco” di fronte al quale si
trovano gli studenti, obbligati fino a 14 anni, poi non
più obbligati, quindi nuovamente obbligati per
adempiere all’obbligo formativo, la Moratti ricorre
all’Accordo quadro del 19 giugno 2003 con il
Ministero del Lavoro, le Regioni, le Province e i
Comuni. Ci si impegna ad attivare, per gli studenti
licenziati dalla scuola media che non intendano
proseguire nell’istruzione, percorsi triennali
sperimentali integrati tra istruzione e formazione
professionale e finalizzati al conseguimento di una
qualifica a 17 anni di età. Tali corsi acquisiscono
rango legislativo con l’articolo 28 del dlgs 226/2005
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4.
Le iniziative
dell’attuale Amministrazione
- per la scuola dell’infanzia
- per il primo ciclo
- e per l’obbligo di istruzione
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1. Legge 296/06, art. 1, cc. 622 e 624
Obbligo solo nell’istruzione –
”L’adempimento dell’obbligo di
istruzione deve consentire… l’acquisizione dei saperi e delle competenze
previste dai curricula relativi ai primi due anni degli istituti di istruzione
secondaria superiore, sulla base di un apposito Regolamento adottato dal
MPI…”.
Obbligo nell’istruzione e nella FPR –
”Nel rispetto degli obiettivi
di apprendimento generali e specifici previsti dai predetti curricola, possono
essere concordati tra il MPI e le singole Regioni percorsi e progetti che, fatta
salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche, siano in grado di prevenire e
contrastare la dispersione e di favorire il successo nell’assolvimento
dell’obbligo di istruzione. Le strutture formative che concorrono alla
realizzazione dei predetti percorsi e progetti devono essere inserite in un
apposito elenco predisposto con Decreto del MPI…”
Percorsi triennali sperimentali – “Fino alla messa a regime di
quanto previsto nel comma 622, proseguono i percorsi sperimentali di
istruzione e formazione professionale, di cui all’articolo 28 del dlgs
226/2005…”.
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2.
- DM 31 luglio 2007
- Direttiva n. 68 del 3 agosto 2007
- Indicazioni per il curricolo
per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo di istruzione
3. - DM 22 agosto 2007
in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione nei bienni
- Documento tecnico
- Assi culturali
- Competenze chiave di cittadinanza
4. - Linee guida - 27 dicembre 2007
il contesto di riferimento
aspetti generali
orientamento e recupero
formazione
valutazione e certificazione
sostegno e osservazione del processo
finanziamenti
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5. - Nota mpi del 31/1/08
► Infanzia e Primo ciclo devono lavorare nella
consapevolezza che i traguardi del primo ciclo sono la
premessa per il conseguimento delle 8 competenze chiave
di cittadinanza al termine dell’obbligo
► è attivo il gruppo di lavoro per la sperimentazione
dell’obbligo nei bienni
► è attivo il gruppo di lavoro per l’istruzione tecnica e
professionale
► è attivo il gruppo di lavoro DG postsecondaria + DG
ordinamenti per studiare il raccordo tra Indicazioni per il
curricolo e l’obbligo nel biennio
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Infanzia e primo ciclo
Cultura, scuola, persona
1. La scuola nel nuovo scenario 2. Centralità
della persona 3. Per una nuova cittadinanza
4. Per un nuovo umanesimo
L’organizzazione del curricolo
Campi di esperienza Discipline e aree disciplinari
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
Obiettivi di apprendimento Valutazione
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La Scuola dell’infanzia
I bambini, le famiglie, gli ambienti di
apprendimento
I campi di esperienza
il sé e l’altro il corpo e il movimento
linguaggi, creatività e espressione
I discorsi e le parole la conoscenza del mondo
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La Scuola del primo ciclo
* Il senso dell’esperienza L’alfabetizzazione culturale di
base La cittadinanza L’ambiente di apprendimento
* Discipline e aree disciplinari:
1. area linguistico-artistico-espressiva (italiano, lingue
comunitarie, musica, arte e immagine, corpo, movimento,
sport);
2. area storico-geografica (storia, geografia);
3. area matematico-scientifico-tecnologica (matematica,
scienze naturali e sperimentali, tecnologia)
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sviluppo del curricolo oggi
1 Infanzia
2 infanzia
3 infanzia
1 cl. prim.
2 cl. prim.
3 cl. prim.
4 cl. prim.
5 cl. prim.
1 cl. media
2 cl. media
3 cl. media
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traguardi per lo sviluppo delle competenze
obiettivi di apprendimento
obiettivi di apprendimento
traguardi per lo sviluppo delle competenze
obiettivi di apprendimento
traguardi per lo sviluppo delle competenze
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sviluppo del curricolo domani
1 Infanzia
2 infanzia
3 infanzia
1 cl. prim.
2 cl. prim.
3 cl. prim.
4 cl. prim.
5 cl. prim.
1 cl. media
2 cl. media
3 cl. media
traguardi per lo sviluppo delle competenze
obiettivi di apprendimento
obiettivi di apprendimento
traguardi per lo sviluppo delle competenze
obiettivi di apprendimento
traguardi per lo sviluppo delle competenze
1 cl. biennio
2 cl. biennio
certificazione delle competenze culturali e di cittadinanza
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i percorsi di istruzione nei bienni obbligatori,
unitari, articolati, orientativi sono finalizzati a
* assolvimento dell’obbligo decennale
è il primo livello di uscita dall’istruzione degli 8 individuati dall’UE
Il QEQ
* accesso ai trienni statali
* accesso alla formazione professionale
regionale
* accesso all’apprendistato o al lavoro
con supporti di formazione
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5.
La centralità delle competenze
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Le competenze
secondo il Quadro Europeo delle Qualifiche
Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio europeo del 5 settembre 2006
“La COMPETENZA è la capacità dimostrata di
utilizzare le conoscenze, le abilità e le attitudini
personali, sociali e/o metodologiche in
situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo
professionale e/o personale. Nel QEQ le
COMPETENZE sono descritte in termini di
responsabilità e autonomia”
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informazioni e conoscenze
La conoscenza senza informazione è vuota e
l’informazione senza conoscenza è cieca
“Dobbiamo fare dell’informazione una vera fonte
di discernimento, applicandovi il filtro dei nostri
concetti e delle nostre teorie. L’informazione è
totalmente priva di significato se non diventa
conoscenza”
Ralf Dahrendorf, dall’intervento al Convegno su
“Brescia e le sue università”, Brescia, 9 giugno 2000
conoscenze e competenze
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la competenza è il reale valore aggiunto della conoscenza
Le conoscenze senza competenze sono
cieche, le competenze senza conoscenze… non esistono!
conoscenze
nozioni + conoscenze
conoscenze + nozioni
memoria di dati + dati
parole + parole + parole
La scuola tradizionale è
selettiva, si ferma alle
conoscenze, le
TRASMETTE e le
VALUTA dal meno al più
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competenze
abilità capacità
attitudini stili cognitivi
atteggiamenti emozioni
motivazioni valori
La scuola di oggi è
inclusiva, ATTIVA le
conoscenze, PROMUOVE
competenze che accerta e
CERTIFICA
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6.
Le scelte per il biennio:
- i quattro assi culturali
- le otto competenze chiave
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Gli insegnamenti dei bienni, aggregabili attorno
a quattro assi culturali strategici, dei linguaggi,
matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale,
costituiscono la base contenutistica pluridisciplinare e
metodologica per lo sviluppo di competenze culturali e
trasversali (diagnosticare, affrontare, relazionarsi) slide 65
Queste costituiscono la trama su cui si
individuano e si definiscono quelle competenze chiave
per la cittadinanza attiva, richiamate dalla
Raccomandazione europea, che devono essere
raggiunte al termine dell’obbligo di istruzione
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Nei bienni unitari, articolati e orientativi,
i percorsi disciplinari, riconducibili a quattro assi
culturali, sono implementati di un valore
aggiunto finalizzato a fare acquisire all’alunno le
competenze chiave di cittadinanza
competenze chiave per la cittadinanza attiva
quattro assi culturali
dei linguaggi
Disc. A
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matematico
Disc. B
scientifico-tecnologico
Disc. C
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Disc. D
storico-sociale
ecc.
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3. Bilancio di competenze per l’accesso ai licei, agli isitituti tecnico-professionali, alla
formazione professionale regionale, all’apprendistato et al.
2. Certificazione delle competenze acquisite
obbligo assolto
1. Valutazione tradizionale
competenze chiave di cittadinanza attiva
I quattro assi
culturali
Le discipline del biennio
Percorso di istruzione
nel biennio
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Le competenze di cittadinanza
afferiscono ai quattro assi culturali,
hanno la loro matrice nelle conoscenze
disciplinari e ne esaltano le interazioni
pluridisciplinari
Tali competenze investono
anche le aree della identità e
dell’autonomia personale e della
responsabilità sociale del soggetto in
apprendimento e vanno oltre gli
obiettivi posti dagli insegnamenti
puramente disciplinari
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Raccordi di massima con le 8 competenze chiave europee
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006
Assi del biennio italiano
c
o
n
o
s
c
e
r
e
•
dei linguaggi
•
•
•
•
•
matematico
scientifico-tecnologico
•
•
•
•
storico-sociale
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•
•
Competenze chiave UE
Comunicazione nella
madre lingua
Comunicazione nelle
lingue straniere
Competenza matematica e
competenze di base in
scienza e tecnologie
Competenza digitale
Imparare ad imparare
Competenze
interpersonali,
interculturali e sociali e
competenza civica
Imprenditorialità
Espressione culturale
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operare
essere per
interagire
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Per ciascun asse sono individuate
le conoscenze
le abilità/capacità
le competenze
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La scelta italiana – competenze dell’asse linguistico
* padroneggiare gli strumenti espressivi ed
argomentativi indispensabili per gestire l’interazione
comunicativa verbale in vari contesti
* leggere, comprendere ed interpretare testi scritti
di vario tipo
* produrre testi di vario tipo in relazione ai
differenti scopi comunicativi
* utilizzare una lingua straniera per i principali
scopi comunicativi ed operativi
* utilizzare gli strumenti fondamentali per una
fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterario
* utilizzare e produrre testi multimediali
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La scelta italiana – competenze dell’asse matematico
* utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo
aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto
forma grafica
* confrontare ed analizzare figure geometriche,
individuando invarianti e relazioni
* individuare le strategie appropriate per la
soluzione di problemi
* analizzare dati e interpretarli sviluppando
deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di
rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli
strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni
specifiche di tipo informatico
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La scelta italiana
– competenze dell’asse scientifico-tecnologico
* osservare, descrivere ed analizzare fenomeni
appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere
nelle sue varie forme i concetti di sistema e di
complessità
* analizzare qualitativamente e quantitativamente
fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire
dall’esperienza
* essere consapevole delle potenzialità e dei limiti
delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui
vengono applicate
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La scelta italiana
– competenze dell’asse storico-sociale
* comprendere il cambiamento e la diversità dei
tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il
confronto fra epoche geografiche e culturali
* collocare l’esperienza personale in un sistema
di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti
garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della
collettività e dell’ambiente
* riconoscere le caratteristiche essenziali del
sistema socioeconomico per orientarsi nel tessuto
produttivo del proprio territorio
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Ciascuna materia conserva i suoi contenuti
e obiettivi specifici, ma ogni docente è tenuto ad
adoperarsi a livello collegiale perché gli alunni
conseguano anche le competenze relative
* alla realizzazione e allo sviluppo personali,
* alla cittadinanza attiva,
* all’inclusione sociale e all’occupabilità
A tal fine è determinante una costante azione
collettiva e proattiva del consiglio di classe, tenuto a
* valutare gli apprendimenti disciplinari e a
* certificare le competenze chiave
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Va tenuto presente che la nostra scuola
tradizionalmente si occupa essenzialmente di
fare acquisire CONOSCENZE
e che scarsamente si occupa di sollecitare
quelle ATTITUDINI/ATTEGGIAMENTI
e quelle CAPABILITY personali, sociali e/o
metodologiche di cui alla
Raccomandazione del Parlamento e del
Consiglio europeo del 5 settembre 2006
E’ necessario che la nostra scuola
secondaria “impari” a
fare acquisire anche COMPETENZE
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La scelta italiana – ambiti e definizioni delle
competenze chiave di cittadinanza
Costruzione del sé
Imparare ad imparare
Progettare
Relazioni con gli altri
Comunicare
comprendere
rappresentare
Collaborare e partecipare
Agire in modo autonomo e responsabile
Rapporto con la realtà
Risolvere problemi
Individuare collegamenti e relazioni
Acquisire ed interpretare l’informazione
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Costruzione del sé
1. Imparare ad imparare: ogni giovane deve acquisire un
proprio metodo di studio e di lavoro. (Oggi molti di loro si
disperdono perché non riescono ad acquisirlo)
2. Progettare: ogni giovane deve essere capace di utilizzare
le conoscenze apprese per darsi obiettivi significativi e
realistici. Questo richiede la capacità di individuare priorità,
valutare i vincoli e le possibilità esistenti, definire strategie di
azione, fare progetti e verificarne i risultati. (Oggi molti di loro
vivono senza la consapevolezza della realtà e delle loro
potenzialità)
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Rapporto con la realtà
6. Risolvere problemi: ogni giovane deve saper affrontare situazioni
problematiche e saper contribuire a risolverle. (Oggi i giovani tendono,
spesso, ad accantonare e a rinviare i problemi per la situazione di
malessere esistenziale che vivono nell’incertezza del futuro)
7. Individuare collegamenti e relazioni: ogni giovane deve possedere
strumenti che gli permettano di affrontare la complessità del vivere nella
società globale del nostro tempo. (Oggi molti giovani non possiedono
questi strumenti)
8. Acquisire ed interpretare l’informazione: ogni giovane deve poter
acquisire ed interpretare criticamente l'informazione ricevuta valutandone
l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni. (Oggi molti giovani
sono destinatari passivi di una massa enorme di messaggi perché sono
sprovvisti di strumenti per valutarli)
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Relazioni con gli altri
3. Comunicare: ogni giovane deve poter comprendere messaggi di
genere e complessità diversi nella varie forme comunicative e deve poter
comunicare in modo efficace utilizzando i diversi linguaggi. (Oggi i
giovani hanno molte difficoltà a leggere, comprendere e a scrivere anche
testi semplici in lingua italiana)
4. Collaborare e partecipare: ogni giovane deve saper interagire con gli
altri comprendendone i diversi punti di vista. (Oggi i giovani assumono
troppo spesso atteggiamenti conflittuali e individualistici, perché non
riconoscono il valore della diversità e dell’operare insieme agli altri)
5. Agire in modo autonomo e responsabile: ogni giovane deve saper
riconoscere il valore delle regole e della responsabilità personale. (Oggi
spesso i giovani agiscono in gruppo per non rispettare le regole e per
non assumersi responsabilità)
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atteggiamenti e comportamenti
evocati dalla scelta effettuata
*
*
*
*
*
*
*
pensiero critico
inventiva e creatività
spirito di iniziativa
capacità di scegliere e decidere
capacità di progettare, programmare, pianificare
capacità di risolvere situazioni problematiche
capacità di gestire le emozioni e le relazioni
interpersonali
* capacità di valutazione del rischio
* capacità di gestire situazioni conflittuali
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lo studente
la studentessa
costruisce interattivamente nel curricolo di istruzione
obbligatoria dai 6 ai 16 anni di età
► la propria identità personale (iI Sé in quanto
capacità di autonomia e responsabilità)
► le conoscenze e le competenze trasversali e
culturali necessarie al futuro esercizio di una
professione (il Sé in rapporto con la realtà fisica e
sociale)
► la propria responsabilità sociale (il Sé nei
rapporti con gli Altri a livello interpersonale e politicosociale) nell’esercizio delle competenze chiave di
cittadinanza attiva
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i tre vettori dello sviluppo tridimensionale
delle competenze chiave di cittadinanza
IL SE’ L’IDENTITA’ PERSONALE
autonomia responsabilità
LE RELAZIONI CON GLI ALTRI
partecipazione collaborazione
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I RAPPORTI CON IL REALE
le cose i fenomeni gli eventi
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7.
Indicazioni di supporto
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modalità per operare
Un APPRENDIMENTO per competenze investe il soggetto
nelle tre dimensioni
► del Sé
► del Sé “con” gli altri soggetti
► del Sé “con” gli oggetti
Un INSEGNAMENTO per competenze significa
► far sì che un soggetto, oltre ad acquisire e interiorizzare
conoscenze, sia in grado di comprenderle nei loro
significati e nelle loro relazioni, di utilizzarle come risorse
personali in nuovi contesti quando occorre affrontare
situazioni problematiche di vita, di ricerca, di lavoro, anche
in concorso cooperativo con altri soggetti
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dal Contratto formativo
(Carta dei servizi scolastici - Dpcm 7/6/95)
al Patto educativo di corresponsabilità
per perseguire il successo formativo occorre
un partecipe coinvolgimento
degli studenti e delle loro famiglie
il Dpr 235/2007, nel modificare il regolamento dello Statuto
dello studente (Dpr 249/1998), ha introdotto il PATTO EDUCATIVO
DI CORRESPONSABILITA’ quale impegno congiunto scuolafamiglia, da formalizzare sottoscrivendo – all’atto dell’iscrizione –
un apposito documento, che vincola i principali attori dell’impresa
educativa su alcune condizioni-base per il successo formativo
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“Competenze”
da acquisire da parte
del docente “collettivo”in sede di
- Consiglio di classe
- Dipartimento
- Collegio dei docenti
per realizzare la sperimentazione
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• processi di apprendimento e diverse forme di intelligenza
• processi cognitivi, ritmi e stili degli alunni
• differenze tra conoscenze e competenze, valutazione e
certificazione, bocciatura/promozione e
debiti/crediti/orientamento
• “nuclei fondanti” e “distillazione” delle discipline di
insegnamento al fine di distinguere gli obiettivi di cui ai
programmi vigenti e le performance di cui alle competenze
richieste alla fine dell’obbligo di istruzione
• superamento delle tre C, Cattedra, Classe e Campanella in
funzione di: Interazioni pluridisciplinari; Modularità; Lavoro
per/con gruppi; Tempo scuola; il “20 per cento”
• attività laboratoriali, codocenze, apporti dell’extrascuola
• progettazione curricolare e modulare nelle attività di
insegnamento/apprendimento
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alcuni autori di riferimento
andare sui motori di ricerca
contesto socioeconomico – Arendt, Ausubel, Bauman, Beck, Chomsky,
Galimberti, Giddens, Morin, Rifkin, Rorty, Sen, Sennet, Zagrebelsky
apprendimento, intelligenze, multimedia – Bandura, Bateson, Bruner,
De Bono, De KercKhove, Fodor, Galimberti, Gardner, Goleman, Guilford,
McLuhan, Restak
curricolo – Pontecorvo, Tornatore
valutazione – Domenici, Gattullo, Pellerey, Vertecchi
e-learning – Calvani, Eletti
competenze e certificazione – Auteri, Di Francesco, Gentili, Guasti, Isfol,
Tagliagambe
nuclei fondanti – Ciampolini, relazione di Maragliano
tecniche di animazione – Boyatzis, Goleman, Tiriticco
modularità – Tiriticco
codocenza – Bracci, Scaglioso, Tiriticco
alternanza – Bocca, Chiari
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Finanziamenti
(dalle Linee guida pubblicate il 27 dicembre 2007)
*
risorse tratte dal fondo della legge 440/97
di cui alla Direttiva 81/07
*
150 milioni di euro per il 2007
di cui all’articolo 12 della legge 222/07
(Finanziaria 2008)
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Appendice 1
Sulle competenze
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1a
Le competenze trasversali secondo l’Isfol
diagnosticare le caratteristiche dell'ambiente e del compito:
analizzare, capire, rappresentare la situazione, il problema, se stessi (le
risorse che possono essere utilizzate o incrementate all'occorrenza) come
condizione indispensabile per la progettazione e la esecuzione di una
prestazione efficace (abilità cognitive)
relazionarsi, mettersi in relazione adeguata con l'ambiente, le persone e le
cose di un certo contesto per rispondere alle richieste (abilità interpersonali o
sociali: insieme di abilità emozionali, cognitive e stili di comportamento, ma
anche abilità comunicative)
affrontare, fronteggiare, predisporsi ad affrontare l'ambiente e il compito, sia
mentalmente che a livello affettivo e motorio, intervenire su un problema (uno
specifico evento, una criticità, una varianza e/o una anomalia) con migliori
probabilità di risolverlo, costruire e implementare le strategie di azione,
finalizzate al raggiungimento degli scopi personali del soggetto e di quelli
previsti dal compito
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1b
Esplosione delle competenze comunicative
(esempio biennio)
1.
individuare nella lettura di un testo:
a) la tipologia, b) l'emittente e il destinatario, c) il
contesto, i referenti, i codici, gli scopi, d) gli elementi
essenziali e gli elementi accessori, e) i registri, le funzioni
linguistiche e gli atti linguistici.
2. individuare, nella lettura di un testo, qualunque esso sia,
le intenzioni dell'autore e i tratti salienti del suo contenuto.
3. nella produzione orale, esprimere il proprio pensiero in
modo chiaro, argomentato, pertinente e corretto.
4. nella produzione scritta, esprimere il proprio pensiero in
modo chiaro, argomentato, coerente, congruente, coeso,
pertinente e corretto.
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5. compiere scelte lessicali appropriate, segnatamente
per quanto si riferisce:
a) alle esigenze fondamentali della vita individuale e
della vita associata (problematiche personali, famigliari,
relazionali, socioeconomiche, civiche, culturali);
b) alle esigenze della attività futura prescelta.
6. comprendere la funzione delle principali strutture
morfologiche, sintattiche, retoriche della lingua italiana.
7. riconoscere gli elementi che contraddistinguono la
specificità di un testo orale, scritto, misto (parole dette e
scritte più immagini più suoni), di natura informativa,
regolativa, tecnica, scientifica, letteraria, ecc., e che lo
differenziano da altre forme di comunicazione linguistica.
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Appendice 2
Alcune difficoltà strutturali
e l’obbligo in alcuni Paesi europei
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Difficoltà tipiche delle società “affluenti”
In generale gli adolescenti avanzano sempre
nuove richieste in ordine ai consumi, ma non si
impegnano nell’acquisire sempre nuove competenze ai
fini del lavoro produttivo
Esigono prodotti sempre più sofisticati, ma non
si impegnano nella crescita professionale e rifiutano il
lavoro tecnico-manuale
Vi è un’enfasi distorta sui DIRITTI individuali e un
progressivo affievolimento dei DOVERI
La ricerca delle soddisfazioni personali
schiaccia la costruzione del bene comune e mina la
democrazia
E’ in aumento l’illetteratismo degli adulti
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Difficoltà nel Sistema educativo di istruzione
Incertezza sulla validità formale e sostanziale dei
recenti provvedimenti (Indicazioni, Obbligo di
istruzione…)
Incertezza su un sostanziale sviluppo
dell’autonomia scolastica, data anche la stasi del
riordino degli Organi collegiali
Incertezza sulla funzione docente:
a) sullo status professionale, sotto il profilo dei
compiti da svolgere e sotto quello normativo e salariale;
b) sulla formazione continua in servizio lasciata
alla libera iniziativa;
c) continui rinvii della formazione iniziale e del
reclutamento
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L’obbligo in Europa
età
4
5
Italia
4
Inghilt
4
Belg fia fr
16
17
18
16
16
5
15
6
15
5
18
6
Finlandia
18
7
Grecia
6
Francia
6
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15
15
Austria
Ungheria
7
6
Lussemb
Cipro
6
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16
15
16
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Appendice 3
Indicazione
di altri documenti…
… oltre alle due citate Raccomandazioni del Parlamento e del
Consiglio europeo del 29 gennaio 2008 e del 18 dicembre 2006,
relative rispettivamente al
► Quadro Europeo delle Qualifiche e dei titoli di studio e alle
► Competenze chiave per l’esercizio della cittadinanza attiva
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1 “Obiettivi di Lisbona” per il 2010
Aumento degli investimenti per l’istruzione e la formazione: non c’è un
parametro specifico, il dato relativo a ogni Stato verrà inserito in un’analisi
comparata (benchmarking) con quello degli altri Stati
1. Abbandono scolastico: dimezzare il tasso si abbandono, per
arrivare a una media UE inferiore al 10%
2. Aumento dei laureati in matematica, scienze e tecnologia:
dimezzare la disparità fra i sessi dei laureati nelle materie indicate
3. Popolazione che ha portato a termine la propria istruzione
secondaria superiore: la percentuale della popolazione compresa tra
i 25 e i 64 anni che ha assolto almeno l’istruzione secondaria
superiore deve superare l’80%
4. Competenze fondamentali: la percentuale dei quindicenni con
livelli bassi di capacità di lettura e di nozioni di matematica e scienze
deve essere almeno dimezzata (Rapporti PISA)
5. Apprendimento per tutto l’arco della vita: il livello del Longlife
Learning deve essere almeno del 15% e in nessun paese deve essere
al di sotto del 10%
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2
Verso il sistema ECVET
Il sistema ECVET – L’European Credit Trasfer System
è in fase di riebolarazione e si prevede che entro il
febbraio del 2009 dovrà essere approntato il nuovo
sistema European Credit Trasfer System for Vocational
Education and Training al fine di facilitare la
capitalizzazione e il trasferimento dei risultati
dell’apprendimento di una persona che passa da un
sistema di apprendimento o di qualifica ad un altro
Si veda il documento di lavoro CE del 31 ottobre 2006
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3
Obiettivi strategici per l’istruzione
adottati dal Consiglio istruzione del 12 febbraio 2001
e approvati dal Consiglio europeo di Stoccolma del 2324 marzo 2001
1. Migliorare la qualità e l’efficacia di tutti
i sistemi di istruzione e formazione
2. Agevolare l’accesso di tutti ai sistemi
di istruzione e formazione
3. Aprire al mondo esterno i sistemi di
istruzione e formazione
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4
Comunicazione della Commissione CE
del 21 novembre 2001
per uno spazio europeo di apprendimento
permanente
1. L’attuale clima di incertezza economica
ribadisce e sottolinea l’importanza dell’apprendimento
permanente. Le politiche e le istituzioni tradizionali sono
sempre meno adatte a rendere i cittadini capaci di far
fronte in modo attivo alle conseguenze della
globalizzazione, dell’evoluzione demografica, della
tecnologia digitale e del degrado ambientale
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2. Occorre giungere alla realizzazione di uno
spazio europeo dell’apprendimento permanente volto,
da un lato, a porre i cittadini in grado di spostarsi a
loro agio tra contesti di apprendimento, lavori, regioni,
e Paesi, traendo il massimo profitto dalle loro
conoscenze e competenze e, dall’altro, a consentire
all’UE e ai Paesi candidati di raggiungere i loro obiettivi
in termini di prosperità, integrazione, tolleranza e
democrazia
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5
Comunicazione della Commissione CE
al Consiglio e al Parlamento europeo
dell’8 settembre 2006
Efficienza ed equità nell’istruzione e nella
formazione
Occorre attuare riforme che garantiscano sistemi di
istruzione e formazione fin dalla prima età e per tutta la
vita, che siano di elevata qualità e tanto efficaci quanto
equi. Occorre evitare di indirizzare precocemente gli
studenti prima che abbiano raggiunto le necessarie
competenze di base. Il che non aiuta né i giovani né lo
stesso sistema socioeconomico
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6
CE del 23 novembre 2006
per l’educazione degli adulti
“L’istruzione e la formazione sono fattori cruciali per il
raggiungimento degli obiettivi di Lisbona relativi alla
crescita economica, alla competitività e all’inclusione
sociale”
Cinque messaggi chiave
* incrementare l’apprendimento adulto e renderlo più
equo
* investire nei metodi e nei materiali didattici
* attuare convalida e riconoscimento degli
apprendimenti formali e non formali
* investire per gli anziani e per i migranti
* migliorare la qualità e la comparabilità dei dati
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7
Raccomandazione del Parlamento europeo
e del Consiglio del 18 dicembre 2006
Viene redatta la Carta europea di qualità per la mobilità
su 10 punti
informazione e orientamento – piano di apprendimento
– personalizzazione – preparazione generale – aspetti
linguistici – sostegno logistico – tutoring –
riconoscimento – reintegrazione e valutazione –
impegni e responsabilità
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ISFOL
Regolamentazione dell’obbligo di istruzione
Roma, gennaio 1998
contiene una premessa esplicativa e tutta la
documentazione normativa europea ed italiana
in www.isfol.it
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82
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Il nuovo obbligo decennale di istruzione