«Curioso, ma non ci farà concorrenza»
di Paolo Tagliente
e ROVERETO
Un pasto caldo. A qualsiasi ora
del giorno o della notte. Senza
dover prenotare o aspettare. E a
prezzo modico. Naturale chiedersi se il nuovo distributore di
piatti pronti, operativo in viale
Dante da qualche giorno, possa
in qualche modo rappresentare
un concorrente - e se sì, quanto
pericoloso - per chi in bar, ristoranti o rosticcerie del centro
sforna quotidianamente piatti
caldi e veloci per lavoratori e
studenti.
Riccardo Angheben del Caffè De Min di via Dante non sembra affatto preoccupato, ma
piuttosto stupito. «Devo essere
sincero - spiega -: non ho ancora un'opinione, ma sono molto
incuriosito. Certo è una scelta
coraggiosa
e
direi
"avveniristica" per la nostra realtà. Il mercato è libero e credo
che chiunque, nel rispetto delle
leggi, possa fare ciò che vuole,
ma non ritengo che questo tipo
di iniziativa possa fare concorrenza alle attività già esistenti.
Ho qualche dubbio sul fatto
che la densità della popolazione sia troppo bassa per riuscire
a sostenere le spese di gestione
dell'impianto, ma per avere
una risposta non resta che attendere. Esperienze analoghe,
anche in città molto più grandi
della nostra hanno fatto registrare un vero e proprio boom
nei primi giorni, a volte nelle
prime settimane, ma poi il successo è andato scemando inesorabilmente, fino alla chiusura.
Ma ripeto: aspettiamo e vediamo che succede». Decisamente
più scettico Gianfranco Mulas
titolare della gastronomia «Assaporando» in piazza Malfatti.
«Credo sia una mossa azzardata - rivela - che non credo avrà
fortuna. In quel punto nemmeno il tabaccaio è riuscito a
"sopravvivere" e credo che il distributore non avrà miglior fortuna. Al di là di tutto non credo
che non possa rappresentare
un pericolo: siamo su piani di-
versi». Che i piani siano diversi
lo si capisce mettendo il naso
dei vari locali visitati e finendo
inebriati dai profumi delle varie
pietanze in preparazione. Sono
da poco passate le 12 e Raffaele
Ferrillo sta preparando delle
melanzane dietro il bancone di
"Io Napoli e tu..." di via Portici.
Napoletano verace, Raffaele
non ha dubbi. «Non siamo in
America - dice - e qui la gente
ha ancora voglia di mangiare
bene. C'è ancora il gusto di sedersi e gustare qualcosa di buono, anche in una frettolosa pausa lavorativa o alla sera, alla fine
del turno o di ritorno dall'ufficio. Non credo sia stata una
buona idea, ma comunque non
può preoccupare chi, come me,
prepara piatti della tradizione
campana con sole primizie». A
non apparire affatto stupido del
nuovo arrivo è Michele Dorighelli del bar Christian di via
Orefici. «Non credo che il distributore di pietanze rappresenti
nulla di nuovo - commenta - in
una città che sta crescendo e in
cui cambiano anche le esigenze
di chi ci vive. Per questo, al di là
delle chiacchiere, sarà proprio
la gente a decretare o meno il
successo dell'iniziativa». Poca
fiducioso sulla durata dell'iniziativa anche Carmelo Dimartino di pizza break "la Torretta"
di Corso Rosmini. «Non credo
possa rappresentare una minaccia per noi - spiega : anche
perché sono convinto che
un'iniziativa simile possa avere
un grande futuro, alla gente piace ancora il cibo di qualità e
non lo trova certo in un distributore automatico». Per Daniele Modena del caffè Tiffany di
via Conciatori si tratta di «un azzardo tutto da valutare per una
città come la nostra. Ma comunque dormo sonni tranquilli:nessuna concorrenza per
noi». Comunque vada, insomma, per le realtà esistenti il nuovo impianto non distribuisce
preoccupazioni. Il resto lo dirà
solo il tempo.
CRIPRODUZIONERISERVATA
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