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A
prire e chiudere una porta, o l’anta di un mobile, è uno di quei
gesti che appartengono alla quotidianità: forse anche un po’
distratta. Eppure, a pensarci bene, non è certo un’azione da
poco. Rappresenta un momento di attraversamento sublime,
tra funzioni e luoghi diversi, tra un pubblico e un privato, tra
dentro e fuori. Non solo, l’abitante, impugnando una maniglia,
può entrare in contatto con l’architettura che lo avvolge,
afferrandola per mano e facendola sua per un istante.
In tal senso, esiste una storia del design ricca di sconfinamenti, maestri
dell’architettura che hanno firmato piccole leve: soffermandosi su questa soglia
del progetto e disegnando virgole sempre diverse a chiosare la supericie liscia
che nasconde l’altrove. Insomma, la maniglia non è un accessorio: è piuttosto
un accento! E allora, facendo un salto di scala, è possibile immaginare il significato
che questo accento può assumere se applicato sulla porta di ingresso: di
un’immensa architettura magari, capace di modificare lo sky line di una città
e cambiare l’assetto morfologico di un’intero brano urbano, o semplicemente
di un piccolo intervento residenziale, un gioiello di impaginato architettonico
che interrompe la routine di una monotona periferia. Aprire e chiudere una porta
diventa così l’accensione e lo spegnimento dell’architettura stessa, un istante
magico. Alla Pamar questi sconfinamenti progettuali appassionano: se in
cinquant’anni di storia hanno fatto della sperimentazione e della ricerca
tecnologica un tratto aziendale imprescindibile, ogni volta esaltando il rapporto
tra forma e funzione della maniglia stessa. Già da due anni ne è stata presentata
una selezione che ha inaugurato la collezione d’autore, capitolo che esplora nuove
possibilità applicate al mobile di design e all’interior, amplificando ulteriormente
l’importanza di questo dettaglio. Oggi invece l’attenzione si sposta verso
l’architettura, e ancora Rodolfo Dordoni, James Irvine e Björn Dahlstrom,
sono gli attori che Pamar chiama per interpretare questo monologo.
progetti presentati raccontano
interpretazioni molto distanti
tra loro, rivendicando un vero
approccio intellettuale ogni volta diverso: la coerenza è
volutamente delegata alla qualità e alla raffinatezza con cui
i materiali sono manipolati e trasformati, alla tradizione Pamar
quindi. Così Irvine sembra quasi urlare la parola maniglia,
quando provoca con il disegno di un bastone verticale dalle
dimensioni esagerate, forte e massiccio, che invita a essere afferrato e tirato con
forza, quasi come una contemporanea spada nella roccia, oppure inganna, quando
incastra tridimensionale due circonferenze: illudendoci di poter sciogliere il
rompicapo, una volta impugnata la presa. Dahlstrom decide invece di prendere
le distanze, rappresentando ogni volta una sorta di diaframma tra abitante
e architettura, scegliendo l’astrazione a tradurre la funzione di apertura.
I suoi progetti non hanno un sopra o un sotto, o un verso, sono formalmente
anarchici ma democratici nella funzione: non appena appoggiati a una porta
da aprire. Dordoni invece sussurra il suo pensiero: sfiorando le superfici, per
giocare con le possibile increspature, oppure ritagliando geometrie esatte,
a chiosare gli sfondi sui quali si stagliano.
Le sue maniglie sembrano nascere già dall’architettura sulla quale si poseranno,
superano ogni interruzione e sconfinano senza soluzione di continuità tra design,
grafica e scultura. La diversità diventa ricchezza, e i tre percorsi progettuali si
incontrano e si completano, definendo con esattezza tutta la raffinata filosofia
Pamar: e queste maniglie diventano un nuovo punto di tangenza per verificare
la cura e il dettaglio dell’architettura che le ospiterà. Mentre aprire e chiudere una
porta resterà ancora, e per fortuna, un gesto quotidiano.
Meno distratto però.
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Björn Dahlstrom
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handles with care
Rodolfo Dordoni
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James Irvine
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presentazione collezione Pamar Large, Palazzo Crivelli, Milano 2007
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Anish design Rodolfo Dordoni
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Arc
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design Björn Dahlstrom
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Crown
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design Rodolfo Dordoni
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Digit design James Irvine
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Dune
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design Björn Dahlstrom
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Estru 35
design James Irvine
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Estru 60
design James Irvine
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Grille
design Björn Dahlstrom
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OLI
design James Irvine
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Plate
design Rodolfo Dordoni
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Rail
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design Rodolfo Dordoni
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Zigzag
design Björn Dahlstrom
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35
82
73
ø55
150
531
894
ø180
ø250
40
40
Anish MN 2034
Pag. 7
finiture / finishing
GC011 Cromato lucido / Bright chromium plated
GC013 Cromo mat / Mat chromium plated
Arc MN 2037
Pag. 8
finiture / finishing
GC011 Cromato lucido / Bright chromium plated
IA008 Alluminio anodizzato / Anodized aluminium
Crown MN 2035
Pag. 10
finiture / finishing
GC011 Cromato lucido / Bright chromium plated
GC013 Cromo mat / Mat chromium plated
ø60
95
132
126
ø35 90
600
850
1100
1350
460
230
350
550
750
950
85
120
misure su richiesta
misure su richiesta
Dune MN 2041
Pag. 14
finiture / finishing
GC011 Cromato lucido / Bright chromium plated
IA008 Alluminio anodizzato / Anodized aluminium
Estru 35 MN 2046
Pag. 16
finiture / finishing
IA051 Alluminio anodizzato lucido brill /
Bright brill anodized aluminium
IA008 Alluminio anodizzato / Anodized aluminium
Estru 60 MN 2045
Pag. 19
finiture / finishing
IA051 Alluminio anodizzato lucido brill /
Bright brill anodized aluminium
IA008 Alluminio anodizzato / Anodized aluminium
45
ø200
246
1420
1620
1820
1900
2100
2300
100
80
414
200
154
192
200
65
15
Grille MN 2039
Pag. 21
finiture / finishing
GC011 Cromato lucido / Bright chromium plated
IA008 Alluminio anodizzato / Anodized aluminium
35
600
850
1100
1350
Oli MN 2047
Pag. 23
finiture / finishing
GC011 Cromato lucido / Bright chromium plated
GC013 Cromo mat / Mat chromium plated
95
70
350
550
750
950
711
671
140
57
misure su richiesta
Rail MN 2036
finiture / finishing
IA051 Alluminio anodizzato lucido brill /
Bright brill anodized aluminium
IA008 Alluminio anodizzato / Anodized aluminium
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Pag. 26
Zigzag MN 2040
finiture / finishing
GC011 Cromato lucido / Bright chromium plated
IA008 Alluminio anodizzato / Anodized aluminium
Pag. 29
Plate MN 2033
finiture / finishing
GC011Cromato lucido / Bright chromium plated
GC013 Cromo mat / Mat chromium plated
Pag. 24
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113
196
198
286
242
293
242
48
Pag. 12
finiture / finishing
GC011Cromato lucido / Bright chromium plated
IA008 Alluminio anodizzato / Anodized aluminium
48
Digit MN 2051
Pag. 12
finiture / finishing
GC011Cromato lucido / Bright chromium plated
IA008 Alluminio anodizzato / Anodized aluminium
203
Digit MN 2052
179
293
242
Pag. 12
finiture / finishing
GC011Cromato lucido / Bright chromium plated
IA008 Alluminio anodizzato / Anodized aluminium
193
298
242
Digit MN 2053
Pag. 12
finiture / finishing
GC011Cromato lucido / Bright chromium plated
IA008 Alluminio anodizzato / Anodized aluminium
Digit MN 2054
Pag. 12
finiture / finishing
GC011Cromato lucido / Bright chromium plated
IA008 Alluminio anodizzato / Anodized aluminium
187
Digit MN 2055
179
300
242
298
242
48
48
Digit MN 2056
Pag. 12
finiture / finishing
GC011Cromato lucido / Bright chromium plated
IA008 Alluminio anodizzato / Anodized aluminium
242
48
Digit MN 2057
Pag. 12
finiture / finishing
GC011Cromato lucido / Bright chromium plated
IA008 Alluminio anodizzato / Anodized aluminium
Digit MN 2058
Pag. 12
finiture / finishing
GC011Cromato lucido / Bright chromium plated
IA008 Alluminio anodizzato / Anodized aluminium
AD
grafica / graphic
200
foto / photo
testi / copy
impianti_stampa / color separation_print
242
Pag. 12
finiture / finishing
GC011Cromato lucido / Bright chromium plated
IA008 Alluminio anodizzato / Anodized aluminium
197
291
242
48
48
48
300
242
48
Digit MN 2050
293
300
Gordon Guillaumier
Giuseppe Basile
con Andrea Basile
Donato di Bello, prodotti
Ramak Fazel, ritratti
Andrea Martiradonna, allestimento palazzo Crivelli
Massimiliano Di Bartolomeo
Grafiche BSZ (Mazzo di Rho-MI)
finito di stampare nel mese di novembre / november 2007
Pamar S.p.a.
20055 Renate Milano via Sirtori 41
t +39 0362 924661/2/3
[email protected]
www.pamar.it
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IA008 Alluminio anodizzato / Anodized aluminium
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O
pening and closing a door, or the door of a cabinet, is
something we do every day, usually without paying much
attention. Yet between different functions and places,
between public and private, between inside and out. What's
more, the inhabitant, holding a handle in his hand, comes in
direct contact with the architecture that surrounds him,
taking it by the hand and making it his own, at least for an
instant. In this sense, the history of design is brimming with
episodes of limits being penetrated. Masters of architecture have conceived tools
to achieve this passage - pausing at the threshold of the design and creating a
diversity of punctuation marks to clarify the smooth surface that hides the
elsewhere. In essence, door handles are not accessories: they are accents!
Looking at the big picture, we can imagine the significance that this accent can
have when applied to the entrance door: on an immense piece of architecture,
capable of changing the skyline of a city and changing the morphological layout
of an entire urban fabric, or on a home, a jewel of orderly architecture that breaks
up the routine of the monotonous city suburbs. Opening and closing a door can
thus ignite and extinguish the architecture itself, representing a truly magical
moment. Pamar are fascinated by such design penetrations. In fifty years in
the business, they have made experimentation and technological research
a recognizable company trait, highlighting the relationship between form and
function in every handle they produce. Two years ago, Pamar introduced a
selection of products that inaugurated our designer collection, a new chapter that
explores the exciting possibilities applied to designer furniture and interiors,
building on the importance of this detail.
Today, Pamar’s attention has shifted to architecture and Rodolfo Dordoni, James
Irvine and Björn Dahlstrom are once again the players that have been called upon
to interpret this monologue. The works presented are very diverse
interpretations, backed by a very different intellectual approach: the unifying
feature is the quality and elegance with which the materials are handled and
transformed, precisely as dictated by the Pamar tradition.
Irvine’s designs virtually shout "handle": his inspiring handle takes the form of
an outsized vertical rod, massive and brimming with a sense of power, which
beckons the user to grab it and pull forcefully, almost like a modern-day Sword
in the Stone. Or it fools the eye, when it locks together two circumferences,
tempting us to solve the riddle as we grasp the handle.
ahlstrom decides to take a certain distance,
using his designs to represent a sort of partition
between the dweller and the architecture,
choosing abstraction to translate the function
of opening. His designs do not have a top or
bottom, or a sense of direction; they are
anarchic in form but democratic in function: as
soon as they are installed onto the door to open.
Dordoni whispers his thoughts: touching the surfaces, playing with the potential
for texture or cutting exact geometries, to elucidate the backgrounds against
which they stand out. His handles seem to emerge as essential parts of the
architecture on which they are installed, overcoming interruptions and effortlessly
breaking through barriers between design, graphics and sculpture.
Diversity becomes an asset at Pamar and the three design paths come together
and complete each other, precisely defining the elegance that embodies the Pamar
philosophy: These handles become a new point of tangency to verify the care
and detail of the architecture that will accommodate them.
Opening and closing a door will remain, happily, a daily routine.
But perhaps worthy of a bit more attention.
D
Scarica

Pamar Large programma maniglioni per porte