Ora le circolari ministeriali …
…. si sono trasformate in legge!
La prima circolare ministeriale sulla
dislessia è datata
5 ottobre 2004!!!!!!
Legge 8 ottobre 2010 n.170
Nuove norme in materia di disturbi
specifici di apprendimento in ambito
scolastico
vengono riconosciuti come DSA:
dislessia, disgrafia, disortografia e
discalculia
DISTURBI SPECIFICI APPRENDIMENTO
I DOVERI DELLA SCUOLA
La famiglia si rivolge ai
servizi sanitari
pubblici
o
convenzionati
La scuola in attesa della
diagnosi…
CHI HA TEMPO NON ASPETTI TEMPO…
• NON ESISTE UNA LEGGE CHE IMPEDISCE AD
UN INSEGNANTE DI TROVARE STRATEGIE DI
APPRENDIMENTO CHE AIUTINO I RAGAZZI A
RAGGIUNGERE OBIETTIVI EDUCATIVI E
DIDATTICI
MA CHI PUO’ FARE LA DIAGNOSI
DI DSA?
• EQUIPE DI PROFESSIONISTI SPECIALIZZATI IN
TALE SETTORE:
• NEUROPSCICHIATRA
• NEUROLOGO
• PSICOLOGO
Come deve essere una
diagnosi?
E’ quindi importante che le figure
professionali abilitate all’individuazione dei
DSA rilascino documenti rispondenti alle
necessità della scuola e sappiano fornire agli
insegnanti e alla famiglia quel corredo di
informazioni che soltanto da loro possono
Pervenire.
Osservando un bambino dobbiamo
formulare una sintesi fra:
DISTURBI CHE CAMBIANO
IN PERSONE CHE CAMBIANO
- le componenti intrinseche ( Neurobiologia
e Neuropsicologia)
- le componenti sociali, ambientali e interattive
del suo sviluppo (intersoggettività)
Cosa può influenzare il profilo
neuroevolutivo di un bambino?
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Fattori Familiari
Valori culturali
Un profilo NEUROEVOLUTIV0
Fattori genetici
Esperienze educative
Fattori caratteriali/emotivi
Influenza dei coetanei
LA SCUOLA RICHIEDE AGLI ALUNNI
TANTE ABILITA’
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Avere buone capacità di RELAZIONARSI con gli altri
nei MOVIMENTI essere coordinati e precisi
stare ATTENTO a lungo senza distrarsi
avere la capacità di ordinare le SEQUENZE
avere una corretta idea dello SPAZIO
RICORDARE molte informazioni di diverso tipo
Comprendere ed usare un LINGUAGGIO appropriato
Avere buone capacità LOGICHE e di risoluzione di situazioni
problematiche
• Percezione stimoli inviati dai canali sensoriali e loro
integrazione
I NOVE SISTEMI IMPLICATI NEI PROCESSI
DELLO SVILUPPO E DELL’APPRENDIMENTO
1.
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10.
LINGUAGGIO appropriato
Sistema del PENSIERO SOCIALE
Sistema MOTORIO
SISTEMI NEUROEVOLUTIVI
Sistema di controllo dell’ATTENZIONE
Sistema di Ordinamento SEQUENZIALE
Sistema di Ordinamento SPAZIALE
Sistema MNEMONICO
Sistema LINGUISTICO
Avere buone problematiche capacità LOGICHE e di
risoluzione di situazioni
LA DIAGNOSI QUINDI….
• PER EVITARE CONFUSIONI CON IL PERCORSO
DELLA 104/92 è più utile utilizzare il termine di
segnalazione specialistica o diagnosi di
secondo livello fatta da specialisti del settore
• La diagnosi deve rispondere alle necessità
della scuola e saper fornire agli insegnanti ed
alle famiglie quel corredo di informazioni utili
ad intervenire ed affrontare il problema.
Importanza della diagnosi per uscire
dal tunnel………
• Ma allora non è pigro!!!
• Ma allora non è stupido!!!!
Una buona diagnosi è già l’inizio di una buona
terapia
La famiglia consegna la
documentazione
Dalla segnalazione all’intervento
Dalla segnalazione specialistica di Disturbo
Evolutivo Specifico di Apprendimento (che
deve essere dettagliata con le informazioni di
cui sopra si diceva)…
… è dovere delle scuole e degli insegnanti
redigere un piano didattico personalizzato
dell’allievo
I tempi
La scuola ha tempo tre mesi dalla
consegna della diagnosi alla
compilazione del P.D.P.
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
Differenze tra PDP e PEI
P.D.P.
Progetto Didattico Personalizzato
≠
P.E.I.
Piano Educativo Individualizzato (legge 104)
• La scuola, la famiglia ed i servizi sanitari
devono costruire reciproci rapporti di
collaborazione, nel rispetto delle diverse
competenze e dei ruoli, con lo scopo di
definire e attuare il PDP forme di valutazione.
• Se necessario bisogna apportare subito delle
modifiche
PDP
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1. dati anagrafici dell’alunno;
2. tipologia di disturbo;
3. attività didattiche individualizzate;
4. attività didattiche personalizzate;
5. strumenti compensativi utilizzati;
6. misure dispensative adottate;
7. forme di verifica e valutazione
personalizzate.
LE COMPONENTI DI UN PDP
1. dati anagrafici dell’alunno;
2. tipologia di disturbo;
3. attività didattiche individualizzate;
4. attività didattiche personalizzate;
5. strumenti compensativi utilizzati;
6. misure dispensative adottate;
7. forme di verifica e valutazione personalizzate.
Dalla diagnosi….
Quali sono le informazioni utili alla scuola??
• Il Q.I : per comprendere il potenziale di
apprendimento e quindi che tipo di
intelligenza ha (verbale..)
• Memorie: per conoscere le modalità di
apprendimento
• Attenzione: per valutare l’attenzione
sostenuta durante le attività
Quali sono le informazioni utili
alla scuola?
• Aspetti percettivi: Perché qualsiasi informazione
da apprendere passa prima per i canali
percettivi
• Prassie: Perché anche la scuola richiede la
capacità di eseguire movimenti finalizzati
• Funzioni esecutive : utili a pianificare le attività
Quali sono le informazioni utili
alla scuola?
• Abilità linguistiche: Indispensabili per la
comprensione e la verifica degli
apprendimenti
• Lettura, scrittura, calcolo: Perché sono le
abilità “scolastiche” specifiche
PDP
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1. dati anagrafici dell’alunno;
2. tipologia di disturbo;
3. attività didattiche individualizzate;
4. attività didattiche personalizzate;
5. strumenti compensativi utilizzati;
6. misure dispensative adottate;
7. forme di verifica e valutazione
Personalizzate.
Individualizzare
≠
personalizzare
DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA
• Attività di recupero calibrata sul singolo
per potenziare determinate abilità o
acquisire specifiche competenze (in classe o
in momenti dedicati)
OBIETTIVI COMUNI a tutta la classe
DIDATTICA PERSONALIZZATA
• OBIETTIVI PER OGNI DISCENTE
• CIASCUN ALUNNO DEVE AVERE
L’OPPORTUNITA’ DI SVILUPPARE LE PROPRIE
ABILITA’ TRASFORMANDOLE IN COMPETENZE
• METODOLOGIE E STRATEGIE DI
APPRENDIMENTO DIFFERENTI IN BASE AL
PROPRIO STILE COGNITIVO
APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
OSSERVAZIONE
• OSSERVARE GLI STILI COGNITIVI DI CIASCUN
ALUNNO
• L’osservazione ci permette di attivare percorsi
individualizzati sulla base delle conoscenze
che abbiamo del disturbo
PDP
1. dati anagrafici dell’alunno;
2. tipologia di disturbo;
3. attività didattiche individualizzate;
4. attività didattiche personalizzate;
5.strumenti compensativi utilizzati;
6.misure dispensative adottate;
7. forme di verifica e valutazione personalizzate.
Strumenti compensativi
e
misure dispensative
“Sono misure che non violano l’imparzialità,
ma al contrario mettono il dislessico sullo
stesso piano dei suoi compagni”
Giacomo Stella
NON TUTTI I DSA HANNO BISOGNO
DEGLI STESSI STRUMENTI
Dispensativi
• dispensa dalla lettura a voce alta, dalla scrittura veloce sotto dettatura,
dalla lettura di consegne;
• dispensa dall’uso del vocabolario e dallo studio mnemonico (tabelline,
poesie,…);
• dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta, a causa
delle difficoltà rappresentate dalla differenza tra scrittura e pronuncia;
• tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio, mediante una
adeguata organizzazione degli spazi ed un flessibile raccordo tra gli
insegnanti;
• organizzazione di interrogazioni programmate;
• assegnazione di compiti a casa in misura ridotta;
• possibilità d'uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di
pagine (come già avviene in vari paesi europei tra i quali la Gran
Bretagna dove esiste lo stesso testo ampio oppure ridotto per i DSA)
Compensativi
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•
tabella dei mesi, tabella dell'alfabeto e dei vari caratteri;
tavola pitagorica;
tabella delle misure, tabelle delle formule;
calcolatrice;
registratore;
cartine geografiche e storiche, tabelle della memoria di ogni tipo;
computer con programmi di videoscrittura, con correttore ortografico e
sintesi vocale, commisurati al singolo caso;
CD-DVD (dagli insegnanti, dagli alunni, e/o allegati ai testi);
testo parlato dei libri in adozione ed altri testi culturalmente significativi,
(collaborazione col Centro del "Libro parlato” dell'Unione Italiana Ciechi);
dizionari di lingua straniera computerizzati, tabelle, traduttori;
richiesta alle case editrici di produrre testi anche ridotti e contenenti cdrom
“Non intendo trattare neppure due di voi allo stesso
modo. E niente proteste al riguardo. Alcuni
dovranno scrivere lunghe relazioni, altri avranno il
permesso di farle più corte; alcuni dovranno leggere
articoli chilometrici, altri articoli brevi. Così stanno le
cose. Ognuno apprende in modo diverso e se
qualcuno ha esigenze particolari, me lo faccia
sapere e io penserò a studiare qualcosa di più
adatto a lui. Ma non voglio sentire lamentele su
quello che faccio per gli altri”
“A modo loro” Mel Levi
• IL PROF. VUOLE CHE NELLE OPERAZIONI
RIPORTI TUTTA LA PROCEDURA NON SI
ACCONTENTA DEL CALCOLO E DEL RISULTATO
FINALE. MA SE IO SCRIVO LA PROCEDURA
CONFONDO IL 6 CON LO ZERO E QUINDI
COME FACCIO??
Maria
• LA MAESTRA VUOLE CHE IO SCRIVA ALLA
LAVAGNA MA SONO MANCINA E NON RIESCO
A NON CANCELLARE Ciò CHE SCRIVO E MI
VERGOGNO MOLTO.
Giuseppe
PDP
• 1. dati anagrafici dell’alunno;
• 2. tipologia di disturbo;
• 3. attività didattiche individualizzate;
• 4. attività didattiche personalizzate;
• 5. strumenti compensativi utilizzati;
• 6. misure dispensative adottate;
• 7.forme di verifica e valutazione
personalizzate
VERIFICHE E VALUTAZIONE
• Discriminare ciò che fa parte del disturbo e ciò
che esprime l’impegno dell’allievo e le
conoscenze effettivamente acquisite.
• Attenzione al contenuto piuttosto che alla
forma
• Attenzione alla qualità piuttosto che alla
quantità
Per concludere
Perché un bambino intelligente non riesce a leggere
e scrivere ?
Come riconoscere il suo problema e aiutarlo a
trovare la sua strada?
È facile confondere i sintomi con la semplice
pigrizia, o attribuirne la causa a problemi familiari
ed emotivi.
È facile che a trionfare sia il senso di colpa, del
bambino e dei familiari.
Vincere la dislessia è possibile.
Occorre, però, prima di tutto conoscerla.
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si sono trasformate in legge!