LA FONDERIA
NEL 2012
Assemblea Generale Ordinaria
15 luglio 2013
LA FONDERIA
NEL 2012
Assemblea Generale Ordinaria
15 luglio 2013
Indice
Il quadro economico generale
4
L’evoluzione dei Settori “Clienti” delle Fonderie
10
La Fonderia nel Mondo
14
Appendice – Industria di Fonderia in USA
22
La Fonderia in Europa
28
La Fonderia in Italia
40
La Fonderia di Ghisa
44
La Fonderia di Acciaio e Microfusione
56
La Fonderia di Metalli non Ferrosi
62
Gli scambi con l’estero
72
Analisi di bilancio delle Fonderie di ghisa
80
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
Fonderie di alluminio
Fonderie di rame e ottone
Fonderie di magnesio
Fonderie di zama
100
102
120
122
124
RELAZIONE ANNUALE 2012
Il quadro economico generale
DEBOLE ANDAMENTO DELL’ATTIVITÀ ECONOMICA
L’anno 2012 ha segnato un aumento del PIL mondiale del +3,2% rispetto al 2011, in calo
rispetto alla variazione registrata l’anno precedente rispetto al 2010 (+3.9%): la contrazione
è spiegata principalmente dalle variazioni tendenziali negative dell’area Euro e del Regno
Unito, rispettivamente del -0,4% e del -0,2%.
Il contesto generale segna una domanda aggregata debole, così come i principali indicatori
macroeconomici. Ad ottobre 2012, il commercio mondiale è cresciuto del +0,4% su base
mensile, in calo rispetto al +0,5% medio del terzo trimestre dello stesso anno. Analogamente
l’inflazione mondiale è cresciuta del +3,2% su base annua rispetto al +3,4% del mese
precedente, ovvero settembre 2012.
Lievi segnali positivi si hanno dalla produzione industriale che, sempre in riferimento ai dati
di ottobre 2012, registrano una variazione mensile del +0,2% rispetto ad una variazione
nulla riportata nel terzo trimestre. L’indice PMI globale, Purchasing managers index (indice
composito dell'attività manifatturiera di un Paese), è passato da 51,6 a 52 punti fra
novembre e dicembre: l’incremento è dovuto al settore manifatturiero (da 49,7 a 50,2) e
non dall’indice del settore dei servizi che è rimasto sostanzialmente invariato.
Andamento del PIL
Mondo
Paesi Avanzati
Stati Uniti
Area Euro
Germania
Francia
Italia
Spagna
Giappone
Regno Unito
Canada
Altre avanzate
Russia
Cina
India
Brasile
Commercio mondiale
Variazione (%) anno su anno
2011
2012
3,9
3,2
1,6
1,3
1,8
2,3
1,4
-0,4
3,1
0,9
1,7
0,2
0,4
-2,1
0,4
-1,4
-0,6
2,0
0,9
-0,2
2,6
2,0
3,3
1,9
4,3
3,6
9,3
7,8
7,9
4,5
2,7
1,0
5,9
&ŽŶƚĞ͗&D/
4 Il quadro economico generale
2,8
Proiezione
2013
3,5
1,4
2,0
-0,2
0,6
0,3
-1,0
-1,5
1,2
1,0
1,8
2,7
3,7
8,2
5,9
3,5
2014
4,1
2,2
3,0
1,0
1,4
0,9
0,5
0,8
0,7
1,9
2,3
3,3
3,8
8,5
6,4
4,0
3,8
5,5
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Cina, India e Brasile in affanno
I dati in relazione ai Paesi con trend di crescita costanti negli ultimi anni registrano un
rallentamento generale.
Nel terzo trimestre del 2012 la Cina è cresciuta del +7,4% contro un +7,6% del trimestre
precedente: il rallentamento dell’economia cinese riflette la debolezza della domanda
estera, in particolare quella derivante dal Vecchio continente. L’indicatore Ocse che anticipa
gli andamenti economici è sceso sotto quota 100 e l’inflazione è tornata a crescere a
dicembre, attestandosi a +2,5%. Dopo l'estate, nel quarto trimestre 2012, il Pil cinese ha
segnato un incremento del +7,9%, interrompendo la serie negativa di ben sette
rallentamenti trimestrali consecutivi del tasso di sviluppo dell'economia nazionale. A
spingere il Pil è stato soprattutto il risveglio della domanda interna, un risveglio che ha avuto
come protagonista il settore chiave dell'economia cinese: l'immobiliare, che di recente ha
assistito ad una crescita del +30% su base annua; le nuove costruzioni sono ripartite, anche
con l'avvio di un gran numero di opere infrastrutturali previste da un pacchetto di stimolo
all'economia varato dal Governo.
Il PIL dell’India, nel terzo trimestre 2012, è cresciuto di +2,8% su base annua rispetto al
+3,9% del trimestre precedente. L’indicatore Ocse, sulle prospettive a 12 mesi, è fermo a
97,2 punti ad Ottobre. Nonostante il rallentamento, i prezzi continuano a crescere a tassi
molto elevati e l’inflazione è al +9,8%. La decisa frenata della crescita dell'economia indiana,
secondo gli osservatori, offusca le prospettive della congiuntura globale e fa prevedere la
possibilità di un calo dell'interesse degli investitori esteri ad impegnarsi nel Paese.
Il valore della crescita in Brasile registra un +1% su base annua, con un indicatore Ocse che
anche in questo caso è sotto quota 100 (99,3); l’inflazione è in aumento del +6,2% a
dicembre rispetto al mese precedente. La Banca centrale del Brasile ha previsto per il 2013
una crescita del Pil nazionale pari al +3,1% e un tasso di inflazione al 5,7%, al 5,4% per il
2014.
Anche in Russia si osservano segnali di rallentamento, l’indicatore Ocse è sceso sotto quota
100; l’ultimo dato di ottobre posiziona il Paese a 99.
La crescita del Pil in Russia nel 2012 è rallentata al +3,4% dal +4,3% del 2011. Una
valutazione preliminare pubblicata dall'agenzia di statistica Rosstat indica il dato
leggermente al di sotto delle stime annunciate del +3,5%. Nel primo trimestre del 2012, il Pil
è cresciuto del +4,9%, nel secondo trimestre del 4,0%, nel terzo trimestre del +2,9%. La
crescita del periodo ottobre-dicembre era al +2,2%. Il Ministero dello Sviluppo Economico
prevede una crescita del Pil nel primo semestre 2013 al +2,4%, con un'accelerazione nella
metà del secondo trimestre al +4%. Tra le ragioni del ribasso della crescita secondo gli
economisti ci sono il previsto calo dei prezzi del petrolio, il rallentamento dell'attività
economica russa, l'aumento dell'inflazione tornata a crescere in modo considerevole
registrando una variazione del +6,6% a dicembre su base annua e la debole crescita degli
investimenti.
Il quadro economico generale
5
RELAZIONE ANNUALE 2012
Stati Uniti in ripresa
Nel terzo trimestre del 2012 l’economia statunitense è cresciuta del +3% nel terzo trimestre,
a differenza di un +1,3% del trimestre precedente; continua la ripresa del mercato
immobiliare, in particolare quello riguardante gli investimenti residenziali.
Gli Stati Uniti vedono un consolidamento della ripresa: la crisi dovrebbe infatti terminare nel
2013, questo è in sostanza il contenuto della pluriennale previsione degli economisti di
Goldman Sachs, Jan Hatzius e Sven Jari Stehn. Il tema chiave delle previsioni economiche
2013-2016 è la "grande corsa" tra ripresa del settore privato e una contrazione nel settore
pubblico. Ad opinione degli esperti l’edilizia sembra destinata a recuperare con forza, il
settore delle imprese dovrebbe iniziare a spendere una quota maggiore del suo flusso di
cassa ed il tasso di risparmio personale probabilmente scenderà.
Nel complesso, il settore privato potrà fornire un impulso di circa 1,5 punti percentuali alla
crescita del PIL fra il 2014 e il 2015.
L’indicatore Ocse si attesta a quota 101, mentre il tasso di disoccupazione continua a
scendere e a dicembre 2012 si è posizionato al 7,8%. Al contrario, il tasso di occupazione
registra un valore nettamente inferiore rispetto alla media registrata fra gli anni 2002 e 2007
(63%) con un valore di 58,6%.
I prezzi al consumo hanno subito una variazione in calo a dicembre, registrando un +1,8%
rispetto al +2,2% del mese precedente; anche le aspettative di inflazione si fermano attorno
al 2%.
Area Euro ancora in difficoltà
Per il secondo trimestre consecutivo, il PIL dell’Eurozona ha registrato un segno negativo
scendendo di -0,2% in termini trimestrali annualizzati e confermando il trend in ribasso
iniziato a giugno 2012 con una variazione di -0,7%; nonostante ciò, i due Paesi principali,
Germania e Francia, registrano una crescita del PIL rispettivamente pari al +0,9% e al +0,4%.
A novembre l’indicatore anticipatore Ocse è salito dal 99,4 al 99,5, tornando ai livelli del
mese di luglio.
Nell'area dell'euro l'attività economica ha continuato a perdere vigore nell'ultimo trimestre
del 2012. Le conseguenze delle tensioni finanziarie che hanno colpito nel corso dell'anno
alcuni paesi e gli effetti del necessario consolidamento dei bilanci pubblici si sono trasmessi
anche alle economie finora ritenute più solide. L'Eurosistema ha rivisto significativamente al
ribasso le previsioni di crescita per l'anno 2013.
La produzione industriale ha evidenziato, ad ottobre, una diminuzione pari a -3,9% su base
tendenziale e pari a -1,4% su base mensile. In Germania e in Francia, a novembre, l’indice è
leggermente cresciuto rispetto al mese precedente registrando, rispettivamente, un +0,2% e
6 Il quadro economico generale
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
+0,5%; in termini tendenziali, ovvero confrontando lo stesso mese con novembre 2011, è
sceso di -0,3% per la Germania e -3,6% per la Francia.
Per quanto riguarda i nuovi ordinativi il dato tedesco di novembre subisce un calo del -0,8%,
anno su anno, mentre quello francese, ad ottobre, cresce del +1,8%.
Il calo delle vendite al dettaglio riguarda sia il dato tendenziale generale dell’Area Euro, con
un -2,0% di novembre 2012, sia la Germania con -1,0%; in controtendenza la Francia con un
incremento pari a +1,2%. Di segno opposto i dati congiunturali di novembre: Area Euro
+0,1%, Germania +1,2%, Francia -0,6%.
Il tasso di disoccupazione di novembre 2012 dell’Area Euro è salito al 11,8%, guadagnando
un punto decimale rispetto al mese precedente, la media del 2011 era pari al 10,1%.
La Banca Centrale Europea nel bollettino di aprile 2013 scrive testualmente: “Nel 2012 il
tasso di disoccupazione nell’eurozona è continuato a crescere raggiungendo livelli senza
precedenti che hanno toccato il 12% in febbraio, ben il 4,7% in più del 2008. Il costante
declino dell’occupazione, proseguito per il sesto trimestre consecutivo, non è destinato a
migliorare a breve: le previsioni sul primo trimestre 2013 indicano addirittura un
peggioramento nell’eurozona”.
Diverso il tasso di occupazione che, se si considera l’Eurozona, cresce fino al 64% nel
secondo trimestre del 2012 contro il 63,5% del trimestre precedente.
Per quanto riguarda l’inflazione, i dati di novembre registrano un aumento di +2,2%, in calo
rispetto al +2,5% del mese di ottobre.
Il mercato dei cambi, nel mese di dicembre, ha registrato un generale apprezzamento
dell’euro rispetto alle principali divise: verso il dollaro americano la quotazione media
mensile dell’euro si è attestata a 1,312 (1,283 a novembre), la sterlina inglese a 0,813 (0,804
nel mese precedente), nei confronti del franco svizzero la quotazione è stata pari a 1,209
(1,205 in novembre) e rispetto allo yen giapponese a 110,005 (103,978 un mese prima).
Il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi sottolinea come la ripresa per
l’Euro arriverà verso fine 2013, ma è impossibile dire quando esattamente.
>ĂĨŝĚƵĐŝĂĚĞůůĞŝŵƉƌĞƐĞĞĚĞŝĐŽŶƐƵŵĂƚŽƌŝ
L’indice della fiducia delle imprese nell’Area Euro a dicembre 2012 è leggermente migliorato
passando dal -15,0 al -14,4 di novembre: è cresciuto in Germania (da -13,4 a -12,7), mentre
in Francia è peggiorato (da -17,3 a -18,5).
Sul fronte dei consumatori, sempre a dicembre 2012, gli indici di fiducia rimangono molto
negativi, seppure in lieve miglioramento, considerando l’aggregato Area Euro (da -26,9 a -
Il quadro economico generale
7
RELAZIONE ANNUALE 2012
26,5) e la sola Francia (da -28 a -27,6), non invece in Germania per la quale si registra un
lieve calo da -10,2 a -10,4.
Situazione Italia
L’Italia, nel 2012, ha confermato il momento particolarmente negativo: il PIL del terzo
trimestre è diminuito del -0,2% rispetto al trimestre precedente e del -2,4% rispetto allo
stesso periodo del 2011. Si tratta del quinto trimestre consecutivo di variazione negativa.
Sia i consumi delle famiglie che gli investimenti fissi lordi e della spesa pubblica hanno subito
dei cali percentuali; diversamente, il contributo alla variazione del PIL della bilancia
commerciale e delle scorte è stato di segno positivo, rispettivamente del +2,1% e del +0,7%
in confronto con il periodo precedente.
L’indicatore anticipatore del Ocse, stabile in settembre e ottobre sui 99 punti, a novembre è
salito al 99,1.
L’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito del -1,0% rispetto ad
ottobre, mentre su base annuale è sceso del -7,6%. Si registrano variazioni tendenziali
negative in tutti i raggruppamenti principali delle industrie. La diminuzione più marcata
riguarda i beni intermedi (-9,8%), ma cali significativi si registrano anche per l’energia (7,7%), per i beni strumentali (-7,2%) e per i beni di consumo (-5,6%). I nuovi ordinativi
manifatturieri ad ottobre segnalano una lieve flessione su base annua pari a -0,1% (-12,8% a
settembre). Nello stesso mese, le vendite al dettaglio registrano un calo su base mensile pari
a -0,9% e pari a -3,6% su base tendenziale.
Il mercato del lavoro resta uno dei principali fattori di debolezza del Paese: il tasso di
disoccupazione a novembre resta fermo al +11,1%. L’indice dei prezzi al consumo, nel mese
di novembre, registra un calo, attestandosi al +2,6% dal +2,8% di ottobre.
Gli scambi con l'estero sostengono ancora l'attività produttiva: la domanda estera continua
a fornire un contributo positivo all'attività economica. Negli ultimi mesi l'aumento delle
esportazioni è stato sostenuto dalle vendite verso i paesi esterni alla UE, tra gennaio ed
ottobre il disavanzo del conto corrente della bilancia dei pagamenti in rapporto al PIL è
diminuito di oltre due punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2011, a seguito del
miglioramento del saldo mercantile.
>ĂĨŝĚƵĐŝĂĚĞůůĞŝŵƉƌĞƐĞĞĚĞŝĐŽŶƐƵŵĂƚŽƌŝ
L’indice di fiducia delle imprese, a dicembre, rimane in territorio negativo, ma risulta in
leggero miglioramento rispetto al mese precedente (da -16,7% a -15,9%). Le attese di
produzione delle imprese manifatturiere peggiorano, ma migliorano i giudizi sugli ordini.
8 Il quadro economico generale
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
L’umore dei consumatori risulta invece in lieve miglioramento, passando, tra novembre e
dicembre, da -40,4% a -38,0%. A livello territoriale il clima di fiducia aumenta nel Nord-est,
al centro e nel Mezzogiorno mentre diminuisce nel Nord-ovest.
La caduta dell'attività economica potrebbe arrestarsi nel corso del secondo semestre del
2013. Lo scenario descritto dal rapporto della Banca d’Italia prefigura tuttavia un ritorno alla
crescita nella seconda metà dell'anno, sia pure su ritmi modesti e con ampi margini di
incertezza. La svolta ciclica sarebbe resa possibile dalla graduale ripresa degli investimenti, a
seguito della normalizzazione delle condizioni di finanziamento e del recupero della
domanda nell'area dell'euro, nonché del parziale miglioramento del clima di fiducia. In tale
quadro la dinamica del prodotto resterebbe comunque negativa nella media del 2013 e
tornerebbe lievemente positiva nel 2014.
I rischi tuttavia sono ancora elevati. I maggiori fattori di rischio al ribasso sono legati
all'andamento della domanda interna e alle condizioni del credito: il ritorno a tassi positivi di
accumulazione potrebbe essere ritardato da un'evoluzione meno favorevole delle
aspettative delle imprese; gli effetti sull'attività delle banche del deterioramento dei bilanci
bancari e dell'accresciuta rischiosità della clientela potrebbero essere più persistenti.
Un'evoluzione più positiva potrebbe invece derivare da un ulteriore rafforzamento delle
prospettive per l'area dell'euro.
Il quadro economico generale
9
RELAZIONE ANNUALE 2012
L’evoluzione dei Settori “Clienti”
delle Fonderie
Nel 2012 la produzione industriale ha segnato in Italia un calo del 6,7% rispetto all’anno
precedente: si tratta della peggior variazione annua dal 2009. Nell’ultimo trimestre
dell’anno l’indice ha registrato una flessione del 2,2% portando al 25% la distanza dal picco
pre-crisi di aprile 2008. Escludendo l’agroalimentare, nessun comparto di attività è tornato
ai livelli ante crisi e per alcuni la distanza si è ulteriormente ampliata nel 2012, rendendo
improbabile un recupero totale.
Frenate dal rallentamento della domanda globale ma ancor più dal crollo della domanda
interna, le prospettive di crescita del settore industriale in Italia restano negative per il 2013.
La situazione è aggravata da problemi di liquidità causati dal deterioramento dei pagamenti
e dalle difficoltà di accesso al credito, in particolare per le piccole e medie imprese.
Con una domanda domestica di beni intermedi e finali che rappresenta la quota
preponderante degli ordinativi, difficilmente le esportazioni potranno bilanciare la
stagnazione della domanda interna. Conseguentemente i livelli di attività e di utilizzo degli
impianti rimarranno depressi, provocando un calo della produzione industriale di oltre 1
punto percentuale nel 2013 rispetto all’anno precedente.
Evoluzione dei settori “clienti” delle fonderie - Andamento della produzione
sĂƌ͘йƚĞŶĚĞŶnjŝĂůĞ
Elettrodomestici
Automotive
Meccanica
Prodotti in metallo
Materiali da costruzione
Costruzioni
ŽŶƐƵŶƚŝǀŽ
ϮϬϭϭ
-9,5
-2,3
9,2
5,4
-3,2
-5,3
ŽŶƐƵŶƚŝǀŽ
ϮϬϭϮ
-8,8
-17,8
-3,8
-8,0
-8,9
-6,0
WƌĞǀŝƐŝŽŶĞ
ϮϬϭϯ
-1,2
-4,0
-1,2
-1,4
-1,5
-1,5
COSTRUZIONI
Gli investimenti in costruzioni nel 2012 hanno registrato una riduzione del 6% in termini
reali, che si aggiunge alle flessioni già avvenute nel 2008 (-2,7%), nel 2009 (-7,7%) , nel 2010
(-6,6%) e nel 2011 (-5,3%), con una contrazione totale di oltre il 22% nell’ultimo
quinquennio. Le previsioni per il 2013 segnalano un’ulteriore diminuzione dei livelli
produttivi (-1,5%), portando a quasi il 24% il calo degli investimenti dall’inizio della crisi, un
valore pari a quello registrato alla fine degli anni ’90.
La riduzione degli investimenti e quindi dell’attività produttiva nel 2013 riguarderà tutti i
comparti, ad eccezione degli interventi di recupero del patrimonio abitativo per i quali si
ϭϬ
L’evoluzione dei Settori “Clienti” delle Fonderie
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
stima una lieve crescita (+2%). Risultati negativi segneranno il comparto delle nuove abitazioni (1%), ma soprattutto il comparto dei lavori pubblici dove il ridimensionamento dei volumi
produttivi è in atto da diversi anni, con una flessione quest’anno del 2,7% che, sommata a quella
dei quattro anni precedenti, porta il calo complessivo degli investimenti a circa il 43%.
sĂƌ͘йƚĞŶĚĞŶnjŝĂůĞ
Investimenti immobiliari
Nuove abitazioni
Ristrutturazione residenziale
Non residenziale
Opere pubbliche
Totale
ŽŶƐƵŶƚŝǀŽ
ϮϬϭϭ
-7,5
0,5
-7,9
-10,5
-5,3
WƌĞĐŽŶƐƵŶƚŝǀŽ
ϮϬϭϮ
-12,3
0,8
-7,7
-8,5
-6,0
WƌĞǀŝƐŝŽŶĞ
ϮϬϭϯ
-1,0
2,0
-1,9
-2,7
-1,5
)RQWH$1&(
MATERIALI DA COSTRUZIONE
I fornitori di input per l’edilizia continuano a risentire del negativo andamento dell’attività
costruttiva in Italia. Nel complesso la produzione del settore dei prodotti e materiali da
costruzione è diminuita di quasi il 9% nel 2012 rispetto all’anno precedente. Di una
percentuale ben maggiore è diminuito il fatturato a prezzi correnti, che ha evidenziato un
rallentamento molto forte nella seconda parte dell’anno contestualmente all’accentuarsi del
calo degli investimenti nel settore delle costruzioni. Nel 2013 l’effetto di trascinamento
degli impatti restrittivi sul ciclo economico interno causati dalle manovre di riequilibrio del
bilancio statale porteranno ad un protrarsi della fase di correzione degli investimenti
immobiliari, sia nella componente pubblica (genio civile) sia in quella legata alle imprese
(edilizia non residenziale per industria e servizi) e alle famiglie (edilizia residenziale). La
stagnazione della domanda interna non potrà essere controbilanciata dalle esportazioni sia
per la scarsa rilevanza che queste hanno sul fatturato complessivo, sia per le difficoltà che il
settore delle costruzioni sta incontrando nella maggior parte dei paesi dell’Unione Europea.
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MECCANICA
Dopo la forte crescita registrata nel 2011 (+9,2%), la produzione è diminuita del 3,8% nel
2012 a causa del forte calo della domanda interna. Le esportazioni, pur dimezzando il tasso
di crescita rispetto all’anno precedente, hanno in parte compensato il crollo della domanda
domestica, contenendo a 3,5 punti percentuali la flessione del fatturato totale.
L’evoluzione dei Settori “Clienti” delle Fonderie
ϭϭ
RELAZIONE ANNUALE 2012
Nel 2013 la produzione dovrebbe registrare ancora una riduzione (-1,2%) a causa del ciclo
particolarmente negativo che contraddistinguerà i primi due trimestri. Successivamente, con
gradualità, l’attività produttiva tornerà a crescere spinta soprattutto dalle esportazioni, che
aumenteranno mediamente del 3% rispetto al 2012; la domanda interna rimarrà invece
depressa a causa di un clima di fiducia delle imprese non positivo e delle difficoltà di accesso
al credito che bloccano la domanda di investimenti e la ricostituzione delle scorte.
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PRODOTTI IN METALLO
Il 2012 si è chiuso all’insegna di una riduzione della produzione dell’8% rispetto all’anno
precedente. Alla debolezza della domanda interna, su cui ha continuato a gravare
l’andamento molto negativo del comparto delle costruzioni al quale è destinata una quota
rilevante dei prodotti e dei semi lavorati del settore, si è aggiunto il rallentamento della
domanda estera che ha ridotto il tasso di crescita delle esportazioni in valore dal 14,4 del
2011 al 4,9% del 2012. Il fatturato totale ha così registrato un calo di oltre il 10% a fronte di
un incremento di oltre il 6% dell’anno precedente.
Nel 2013 la produzione dovrebbe ridursi di un altro punto e mezzo a causa della
performance molto negativa del primo trimestre (-3%). A partire dai mesi estivi l’attività
produttiva tornerà gradualmente a registrare tassi di crescita positivi, grazie soprattutto alla
ripresa delle esportazioni che aumenteranno mediamente nell’anno di poco meno di tre
punti percentuali rispetto al 2012. La domanda interna resterà invece relativamente debole,
per cui il fatturato domestico a prezzi correnti accuserà un’ulteriore calo di circa il 5%.
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AUTOMOTIVE
Il settore dell’auto e dei veicoli commerciali ha registrato nel 2012 un calo della produzione
del 18% che ha portato al 56% la contrazione dei volumi produttivi rispetto ai livelli pre-crisi.
La riduzione del fatturato è stata pari a circa la metà di quella della produzione grazie alla
maggiore tenuta delle esportazioni rispetto ai consumi interni che sono crollati di circa il
20%, riportando il mercato italiano indietro di ben 33 anni, cioè sui livelli del 1979. La crisi
ϭϮ
L’evoluzione dei Settori “Clienti” delle Fonderie
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
del settore auto italiano è la diretta conseguenza dell’effetto depressivo sull’economia reale
delle politiche di austerità a cui si sono aggiunti altri fattori quali: il caro-carburanti, il caroassicurazioni, le difficoltà di accesso al credito, un’overdose di imposte e anche la forte
caduta degli indicatori di fiducia delle imprese e dei consumatori.
Le prospettive a breve termine restano sfavorevoli, sebbene i tassi di flessione della domanda
saranno più contenuti grazie alla graduale, seppur lenta, ripresa di alcuni indicatori economici.
Le difficoltà sul fronte dell’occupazione, destinate a non rientrare nel corso del 2013,
influiscono direttamente sul ƐĞŶƚŝŵĞŶƚdelle famiglie che, in tale quadro, sono poco propense
ad affrontare spese importanti. Sul versante aziendale la situazione non è certamente
migliore, mentre il contributo della domanda estera è relativamente modesto considerando
che la produzione per i mercati esteri più dinamici viene ormai fatta direttamente in loco.
sĂƌ͘йƚĞŶĚĞŶnjŝĂůĞ
Produzione
Fatturato totale
Fatturato mercato interno
Esportazioni
Prezzi alla produzione
ŽŶƐƵŶƚŝǀŽ
ϮϬϭϭ
-2,3
4,5
-1,9
12,1
1,9
ŽŶƐƵŶƚŝǀŽ
ϮϬϭϮ
-17,8
-9,3
-10,3
-8,3
0,6
WƌĞǀŝƐŝŽŶĞ
ϮϬϭϯ
-4,0
-3,5
-4,5
-2,0
0,5
ELETTRODOMESTICI
La situazione di crisi in atto da diversi anni non ha accennato a rientrare neppure nel 2012.
L’indice della produzione ha registrato infatti un’ulteriore flessione prossima al 9%. Il divario
del livello produttivo rispetto al picco pre-crisi è così arrivato a sfiorare il 60%. Lo stato di
emergenza appare meno fosco in termini di fatturato totale, che è riuscito a contenere la
contrazione sul 2011 intorno al 5% grazie alla tenuta delle esportazioni, che hanno in parte
controbilanciato la forte riduzione delle vendite sul mercato domestico (-12,2%).
Le prospettive a breve termine sono per un assestamento della domanda su bassi livelli nel
corso del 2013. Il mercato sarà ancora dominato dalla domanda di sostituzione, meno
influenzata dalle condizioni economiche o di sfiducia dei consumatori, mentre quello
primario resterà depresso a causa della stagnazione del mercato immobiliare. La
concorrenza nel settore rimarrà forte in quanto la pressione sui bilanci della famiglie si
traduce in potenziali acquirenti alla ricerca di elettrodomestici a prezzi competitivi, con
funzionalità simili a quelle offerte dai marchi più rinomati.
sĂƌ͘йƚĞŶĚĞŶnjŝĂůĞ
Produzione
Fatturato totale
Fatturato mercato interno
Esportazioni
Prezzi alla produzione
ŽŶƐƵŶƚŝǀŽ
ϮϬϭϭ
-9,5
-1,9
-3,2
-0,8
0,2
ŽŶƐƵŶƚŝǀŽ
ϮϬϭϮ
-8,8
-4,7
-12,2
0,4
0,2
WƌĞǀŝƐŝŽŶĞ
ϮϬϭϯ
-1,2
-2,2
-4,5
1,0
0,5
L’analisi del presente capitolo “L’evoluzione dei Settori Clienti delle Fonderie” è stata redatta
con il contributo del Professo Gianfranco Tosini – Responsabile del Centro Studi Siderweb
L’evoluzione dei Settori “Clienti” delle Fonderie
ϭϯ
RELAZIONE ANNUALE 2012
La Fonderia nel mondo
PRODUZIONE 2011 VS 2010
L’indagine sui dati del 2011 (pubblicata lo scorso dicembre sulla Rivista Modern Casting)
evidenzia come la produzione mondiale di getti nell’anno osservato si sia assestata su 98,6
milioni di tonnellate portandosi così sui livelli precrisi con un incremento del 7,9 % rispetto al
2010. Infatti, le cifre mostrano un superamento del picco massimo di 94,9 milioni di
tonnellate raggiunte nel 2007 il che indica una ripresa dell’industria di fonderia nel suo
complesso.
Dei 37 Paesi coinvolti nell’indagine, 28 registrano tassi di crescita dei volumi per l’anno 2011,
mentre 5 riportano una contrazione produttiva.
I Paesi che nel 2011 hanno conseguito tassi di crescita produttiva negativi sono
numericamente superiori rispetto all’anno precedente, tuttavia la crescita esponenziale di
alcuni altri, hanno consentito una ampia compensazione ai fini del bilancio globale. Tali Paesi
sono: Bosnia-Erzegovina (con un +169% ossia una produzione aggiuntiva di 31.770
tonnellate), la Repubblica Ceca (con un +36% ossia una produzione aggiuntiva di 123.268
tonnellate) e gli Stati Uniti (con un +21,5% ossia una produzione aggiuntiva di 1.769.767
tonnellate).
I Paesi che nel 2010 hanno evidenziato una massima espansione produttiva nel corso del
2011 hanno subito un deciso rallentamento, seppur mantenendo un trend positivo. Trattasi
specificatamente del Brasile con un aumento del +3% della produzione contro un +41% del
2010, e di Taiwan con +11% contro un +42% di incremento dal 2009 al 2010.
Produzione getti nel mondo (t)
14 La Fonderia nel mondo
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Produzione getti in Cina (t)
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
45.000.000
42.500.000
40.000.000
37.500.000
35.000.000
32.500.000
30.000.000
27.500.000
25.000.000
22.500.000
20.000.000
17.500.000
15.000.000
12.500.000
10.000.000
Produzione getti nel mondo (t) – Anno 2011
Asia (esclusa
Cina); 25,7%
Cina; 41,8%
America; 15,9%
Sud Africa;
0,4%
Europa; 16,1%
Produzione getti nel mondo (t)
Paese
Cina
Stati Uniti
India
Giappone
Germania
Russia
Brasile
Corea
Italia
Francia
Getti Anno
2000
10.954.629
13.129.200
3.120.000
6.276.320
4.542.010
6.200.000
1.810.000
1.651.300
2.424.903
2.665.192
Getti Anno 2011
41.260.000
10.008.000
9.994.000
5.474.008
5.466.696
4.300.000
3.343.685
2.340.200
2.213.287
2.046.826
Var.%
2011/2000
277%
-24%
220%
-13%
20%
-31%
85%
42%
-9%
-23%
Peso %
Anno 2000
17%
20%
5%
10%
7%
10%
3%
3%
4%
4%
Peso %
Anno 2011
42%
10%
10%
6%
6%
4%
3%
2%
2%
2%
La Fonderia nel mondo
15
RELAZIONE ANNUALE 2012
Leaders mondiali nella produzione di getti
Produttori di getti Anno 2011
(Il ranking del 2010 è indicato tra parentesi)
Cina
Totale
Ghisa grigia
1 (1)
Ghisa duttile
Acciaio
Non Ferrosi
U.S.
Totale
Ghisa grigia
2 (3)
Ghisa duttile
Acciaio
Non Ferrosi
India
Totale
Ghisa grigia
3 (2)
Ghisa duttile
Acciaio
Non Ferrosi
Giappone
Totale
Ghisa grigia
4 (5)
Ghisa duttile
Acciaio
Non Ferrosi
Germania
Totale
Ghisa grigia
5 (4)
Ghisa duttile
Acciaio
Non Ferrosi
Russia
Totale
Ghisa grigia
6 (6)
Ghisa duttile
Acciaio
Non Ferrosi
Brasile
Totale
Ghisa grigia
7 (7)
Ghisa duttile
Acciaio
Non Ferrosi
Corea
Totale
Ghisa grigia
8 (8)
Ghisa duttile
Acciaio
Non Ferrosi
Italia
Totale
Ghisa grigia
9 (9)
Ghisa duttile
Acciaio
Non Ferrosi
Francia
Totale
Ghisa grigia
10 (10)
Ghisa duttile
Acciaio
Non Ferrosi
16 La Fonderia nel mondo
Milioni di
tonnellate
41,26
19,68
10,79
5,40
5,40
10,01
2,96
3,94
0,98
2,13
9,99
6,80
1,16
1,14
0,90
5,47
2,19
1,68
0,22
1,39
5,47
2,54
1,73
0,22
0,97
4,30
1,86
1,24
0,73
0,47
3,34
1,96
0,84
0,27
0,27
2,34
1,05
0,67
0,16
0,45
2,21
0,69
0,47
0,07
0,98
2,05
0,73
0,83
0,11
0,37
Quota % sul totale
mondo
41,8%
10,1%
10,1%
5,6%
5,5%
4,4%
3,4%
2,4%
2,2%
2,1%
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
RANKING MONDIALE 2011, TOP 10
Gli Stati Uniti nel 2011 hanno superato l'India nella classifica delle top 10, recuperando così il
secondo posto, il Giappone ha sorpassato la Germania, mentre i restanti Paesi produttori di
getti hanno mantenuto la medesima posizione nel ranking mondiale. La Cina con 41,3
Milioni di tonnellate conserva la posizione di leader mondiale assoluto staccando gli Stati
Uniti di circa 30 Milioni di tonnellate. Questi ultimi, infatti, hanno prodotto nel 2011 circa 10
milioni di tonnellate, seguiti a brevissima distanza dall’India con 9.9 milioni di tonnellate. Il
Giappone ha superato anche se di poco la Germania con 5,47 milioni di tonnellate. Russia,
Brasile, Corea, Italia e Francia occupano le medesime posizioni del 2012 posizionandosi in
ordine tra il sesto e il decimo posto nella lista. Le prime 10 nazioni hanno prodotto l'88% del
totale della produzione di getti, come negli anni 2009 e 2010.
PRODUTTIVITÀ MEDIA ANNUA 2011: PRODUZIONE MEDIA PER IMPRESA
Sotto il profilo della produzione media annua per impresa (calcolata come rapporto tra i
volumi realizzati dai singoli Paesi ed il relativo numero di Fonderie), gli Stati Uniti hanno
mostrato una significativa crescita +24,5% rispetto al 2010 ottenendo 4.979 tonnellate per
impresa. La produzione media per impresa teutonica continua ad essere quella più alta, con
una crescita del +14,4% ed un volume pari a 8,933 tonnellate per impianto si mantiene
leader incontrastato in tale classifica. Sempre in riferimento alla produzione per impianto, il
continente asiatico ha subito invece un calo. In particolare la produttività media della Cina si
abbassa di quasi il 10%, mentre il Giappone del 12%.
Produzione di getti media annua per impresa – Anno 2011
Germania
8.933
Stati Uniti
4.979
Francia
4.610
Russia
3.468
Corea
2.629
Giappone
2.591
Brasile
2.524
India
2.221
Italia
1.992
Cina
1.375
-
2.000
4.000
6.000
8.000
10.000
LE LEGHE PRODOTTE
Il 48% della produzione di getti di metalli ferrosi continua ad essere in ghisa grigia contro il
25% in ghisa duttile ed il 10% in acciaio. Nel complesso la produzione mondiale di getti non
ferrosi, ha registrato un aumento di oltre un milione di tonnellate.
Come ormai consuetudine, i dati che hanno permesso la realizzazione del 46 esimo censimento
della produzione mondiale di getti sono stati forniti dalle associazioni di categoria o da loro
rappresentanze site nei Paesi che figurano nel censimento.
La Fonderia nel mondo
17
RELAZIONE ANNUALE 2012
I paesi che non hanno collaborato all’indagine nel 2011 sono stati: Croazia, Mongolia,
Messico e Ucraina. La produzione di tali Paesi è stata così stimata con i dati del 2010.
La Slovacchia nel 2011 è rientrata nel censimento con una produzione di 71.000 tonnellate.
La sua produzione di getti è cresciuta del 56% rispetto al 2008 con un peso preponderante
per le leghe di rame (46.000 tonnellate). Nell’ambito dei getti di ghisa spicca una maggiore
produzione delle leghe di ghisa duttile (18.200 tonnellate contro le 2.700 tonnellate di ghisa
grigia).
MONDO Totale 98.602.044
Produzione di getti ferrosi (tonnellate) – Anno 2011
Ghisa
Sferoidale
24.782.540
Ghisa Grigia
Totale mondo
45.870.050
Ghisa
Malleabile
1.106.461
Acciaio
Totale ferrosi
10.617.738
82.378.011
Produzione di getti non ferrosi (tonnellate) – Anno 2011
Totale mondo
Rame
Alluminio
Magnesio
Zinco
1.807.844
13.188.631
181.931
505.614
Altri metalli
non ferrosi
540.013
Totale non
Ferrosi
16.224.033
EUROPA Totale 15.881.322
Produzione di getti ferrosi (tonnellate) – Anno 2011
Paese
Europa
Germania
Italia
Francia
Spagna
Ucraina
Polonia
UK
Rep. Ceca
Austria
Svezia
Slovenia
Ungheria
Portogallo
Romania
Finlandia
Svizzera
Serbia
Danimarca
Slovakia
Norvegia
Croazia
Bosnia/ Herzegovina
Belgio
Ghisa Grigia
6.470.596
2.541.011
692.298
734.500
444.900
640.000
471.800
146.000
198.068
40.600
176.500
76.765
27.629
41.274
36.812
28.126
20.400
34.140
31.800
2.700
15.505
22.107
9.661
38.000
* dati 2010 ** dati 2009
18 La Fonderia nel mondo
Ghisa
Sferoidale
4.565.808
1.698.235
469.051
831.600
584.200
40.000
143.800
216.000
57.953
101.600
52.800
33.205
23.171
77.882
2.054
46.359
40.500
15.961
47.400
18.200
38.995
17.375
2.667
6.800
Ghisa
Malleabile
92.611
35.139
5.100
17.600
3.800
15.621
2.556
12
927
11.856
Acciaio
totale ferrosi
1.153.993
217.548
73.658
108.900
77.200
275.000
71.400
76.000
94.013
18.600
22.800
37.723
6.027
8.475
23.091
17.008
1.900
10.260
12.284.230
4.491.933
1.236.229
1.675.000
1.111.400
955.000
704.600
441.800
365.655
160.800
252.100
150.249
56.839
127.631
62.884
91.493
62.800
72.217
79.200
25.000
58.161
40.795
17.644
44.800
4.100
3.661
1.313
5.316
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Produzione di getti non ferrosi (tonnellate) – Anno 2011
39.097
193.441
Altri metalli
non ferrosi
44.229
Germania
78.109
843.745
14.890
Italia
73.830
833.000
6.850
a
Francia
19.964
326.777
a
Spagna
9.664
112.989
b
Ucraina**
45.000
a
Polonia
8.411
256.112
UK
11.000
114.500
a
Rep. Ceca
4.842
80.049
Austria
129.438
5.937
Svezia
10.600
40.800
2.200
Slovenia
1.582
30.377
650
Ungheria
1.303
99.412
570
Portogallo
8.470
15.490
Romania
6.168
43.499
8.000
Finlandia
3.575
4.032
a
Svizzera
2.127
20.826
Serbia
2.607
4.129
Danimarca
1.273
3.172
Slovakia
46.000
Norvegia
1.274
5.695
Croazia*
459
11.652
Bosnia/Herzegovina
7.550
Belgio
823
* dati 2010 ** dati 2009 a) incluso magnesio b) tutti non ferrosi
37.939
63.800
22.628
9.056
80
800
2.457
647
Paese
Europa
Rame
Alluminio
298.808
Magnesio
3.021.517
Zinco
14.628
8.600
8.545
13.717
3.600
2.910
3.710
476
83
222
1.436
1.520
1.000
8.554
210
167
19
3.950
290
230
661
25.394
341
Totale non
Ferrosi
3.597.092
974.763
978.280
371.826
132.356
45.000
279.151
135.100
101.990
149.092
57.200
35.729
105.162
24.436
57.769
7.829
24.389
12.206
4.735
46.000
6.969
13.002
32.944
1.164
AMERICA Totale 15.709.532
Produzione di getti ferrosi (tonnellate) – Anno 2011
Paese
Ghisa Grigia
America
Brasile
Canada
Messico*
Stati Uniti
6.075.650
1.963.556
378.394
771.700
2.962.000
Ghisa
Sferoidale
4.712.414
812.467
Ghisa
Malleabile
125.177
23.177
58.947
3.841.000
102.000
Acciaio
1.418.179
270.302
92.131
78.746
977.000
totale ferrosi
12.331.420
3.069.502
470.525
909.393
7.882.000
Produzione di getti non ferrosi (tonnellate) – Anno 2011
*
Paese
Rame
Alluminio
America
Brasile
Canada
Messico*
Stati Uniti
432.506
14.245
14.560
140.701
263.000
2.596.192
251.640
221.083
600.469
1.523.000
Magnesio
Zinco
103.726
4.617
185.688
3.681
109
99.000
1.007
181.000
Altri metalli
non ferrosi
60.000
60.000
Totale non
ferrosi
3.378.112
274.183
235.643
742.286
2.126.000
dati 2010
La Fonderia nel mondo
19
RELAZIONE ANNUALE 2012
ASIA Totale 66.586.190
Produzione di getti ferrosi (tonnellate) – Anno 2011
Paese
Ghisa Grigia
Ghisa Sferoidale
Ghisa Malleabile
Acciaio
Totale ferrosi
Asia
33.175.804
15.386.818
888.673
7.930.566
57.381.861
Cina
19.680.000
10.375.000
415.000
5.395.000
35.865.000
India
6.798.000
1.090.000
66.000
1.140.000
9.094.000
Giappone
2.190.245
1.635.500
39.513
218.181
4.083.439
Russia
1.857.600
897.840
340.560
731.000
3.827.000
Corea
1.054.500
652.000
22.100
160.600
1.889.200
71.085
1.047.802
5.500
152.700
1.263.200
Taiwan
744.459
232.258
Turchia
625.000
480.000
Pakistan
224.000
24.000
50.000
298.000
2.000
220
12.000
14.220
Mongolia*
* dati 2010
Produzione di getti non ferrosi (tonnellate) – Anno 2011
Paese
Asia
Cina
India
Giappone
Russia
Corea
Taiwan
Turchia
Pakistan
Mongolia*
* dati 2010
Alluminio
Magnesio
1.059.530
830.000
7.545.922
4.150.000
b
900.000
1.272.528
373.670
413.400
283.144
145.000
8.000
180
38.808
124.285
435.784
415.000
6.414
33.110
28.487
9.460
83.140
56.760
25.500
35.070
13.000
16.000
60
Zinco
Altri metalli
non ferrosi
Rame
5.698
12.100
2.030
73.838
12.500
240
Totale non
Ferrosi
9.204.329
5.395.000
900.000
1.390.569
473.000
451.000
399.780
170.500
24.000
480
b) tutti non ferrosi
AFRICA Totale 425.000
Produzione di getti ferrosi (tonnellate) – Anno 2011
Ghisa
Grigia
148.000
Paese
Sud Africa
Ghisa Sferoidale
117.500
Ghisa
Malleabile
-
Acciaio
115.000
Totale
ferrosi
380.500
Produzione di getti non ferrosi (tonnellate) – Anno 2011
Paese
Rame
Alluminio
Magnesio
Zinco
Sud Africa
17.000
25.000
300
2.200
20 La Fonderia nel mondo
Altri metalli
non ferrosi
Totale non
Ferrosi
44.500
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
RIPRESA ECONOMICA
Globalmente la produzione di getti nel 2011 è ritornata ai livelli pre 2008 nonostante il
vistoso divario ancora riscontrabile in alcuni Paesi. A dispetto del devastante tsunami che lo
ha colpito, il Giappone ha mostrato una crescita del 15%, ma i suoi livelli produttivi sono
ancora al di sotto dell’anno 2008. Tra i primi dieci in classifica troviamo gli U.S.A. i cui volumi
produttivi non si sono portati sopra i dati del 2008. Anche i volumi produttivi della Russia restano
al di sotto del 2008, mentre Cina, India e Corea hanno sorpassato ampiamente il livello del
periodo pre-crisi. Gli altri Paesi che nel 2011 hanno mostrato volumi produttivi superiori a
quelli del 2008 sono stati: Ungheria, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Sud Africa e Turchia.
Numero di Fonderie – Anno 2011
Paesi
Austria
Belgio
Bosnia Erzegovina
Brasile
Canada*
Cina
Croazia*
Rep. Ceca
Danimarca
Finalandia
Francia
Germania
Ungheria
India
Italia
Giappone
Corea
Messico*
Mongolia**
Olanda*
Norvegia
Polonia*
Portogallo
Romania
Russia*
Serbia
Slovenia
Sud Africa
Spagna
Svezia
Svizzera
Taiwan*
Tailandia*
Turchia
Ucraina*
UK
USA
TOTALE
Ghisa
27
19
4
545
38
Acciaio
4
7
6
201
27
Non Ferrosi
39
7
3
579
110
15
86
9
14
96
215
24
3
33
6
37
53
7
24
59
11
16
311
344
36
154
808
515
175
24
16
7
185
35
51
43
78
145
167
15
3
7
43
914
1.227
230
339
3
5
8
245
39
55
16
12
43
60
32
18
478
230
597
400
226
643
5.817
15
3
53
32
13
4
40
26
68
233
17
50
84
50
72
50
330
220
395
437
210
1.005
7.524
362
1.734
Totale
70
33
13
1.325
175
30.000
42
178
20
36
444
612
67
4.500
1.111
2.113
890
681
42
21
18
430
81
149
1.240
48
65
180
142
117
72
848
476
1.060
1.070
436
2.010
50.815
**dati 2009 dati 2010 a) Acciaio + Microfusione
La Fonderia nel mondo
21
RELAZIONE ANNUALE 2012
Appendice Industria di Fonderia in USA
Nel 2011 il fatturato del settore Fonderie globalmente inteso (Metalli Ferrosi e Non
Ferrosi) in USA è cresciuto del 19%, mentre le proiezioni indicano un ulteriore aumento
del 14,6% sino al 2015.
L’industria di Fonderia americana ha recuperato circa il 50% della perdita subita per
effetto della drammatica recessione iniziata nel 2008 che ha continuato a manifestare i
suoi effetti per tutta la prima parte del 2010, quando i committenti hanno ricominciato a
guadagnare il terreno perso.
Nel 2007 l’industria di Fonderia americana ha venduto getti per un valore pari a 28,2
Miliardi di Dollari. Nel corso del 2009, a seguito della grave recessione, il fatturato è
crollato del -23% con un valore totale pari a 21,62 Miliardi di Dollari.
Nel 2010 il settore ha vissuto un rimbalzo e la crescita annuale tendenziale è stata del
19% con 25,67 Miliardi di Dollari. Tale ascesa produttiva è proseguita nel corso del 2011
raggiungendo 30,66 Miliardi di Dollari. Secondo le recenti stime elaborate dall’American
Foundry Society Metalcasting Forecast and Trends Report, il trend del Fatturato
proseguirà su un sentiero di crescita per tutto il 2015 quando le vendite raggiungeranno
il picco di 35,12 Miliardi di Dollari.
L’Industria di Fonderia Americana nel suo complesso godrà nel breve periodo di una
crescita guidata dall’incremento della domanda, mentre nello specifico si assisterà ad un
incremento di lungo termine per i getti di ghisa duttile, di alluminio, di ghisa a grafite
compatta e leghe a base rame indotto da alcuni settori di sbocco quali: costruzioni,
pompe e compressori, petrolifero, gas e automotive. La crescita dei getti di acciaio sarà
guidata dai settori petrolifero, gas, turbine, pompe e compressori.
La ripresa dell’automotive e dei mezzi di trasporto produrrà un aumento di breve periodo
per i getti di alluminio e magnesio. La produzione di valvole, pompe e compressori saranno
altresì possibili driver di crescita per i getti di rame e sue leghe.
Le attese riguardo la consistenza numerica dell’industria americana di Fonderia per il 2013
indicano una leggera contrazione rispetto al 2012 (- 9 unità). Il numero totale si porterà a
2.001 impianti, contro i 2.336 di cinque anni fa. Alla base di tale significativo
ridimensionamento del tessuto produttivo vi sono ragioni legate al progresso tecnologico e
problematiche di impatto ambientale. Nella fuoriuscita dal mercato di alcune realtà sono
stati determinanti, inoltre, la recessione e la concorrenza dei competitors dell’estremo
oriente.
22 La Fonderia nel mondo
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
I getti in alluminio e in ghisa duttile mostreranno le stesse tendenze di crescita fino al 2021
Le leghe a base rame e le altre leghe mostreranno le stesse tendenze di crescita fino al 2021
Negli ultimi cinque anni, gli Stati Uniti hanno visto cambiamenti nella disponibilità di
capacità produttiva e nel suo utilizzo. Il tasso di sfruttamento della capacità produttiva è
sceso dal 75% del 2007 al 51% del 2009.
Tale percentuale è risalita al 75% nel 2011 ed all’80% nel 2012. Il livello complessivo
della capacità produttiva disponibile è sceso da 16.800.000 tonnellate del 2007 a
15.308.000 nel 2012.
Per il 2013 le attese sono orientate verso un recupero sino a 15.750.000 tonnellate ed
un utilizzo medio degli impianti pari a 82%.
La Fonderia nel mondo
23
RELAZIONE ANNUALE 2012
MERCATO GETTI DI GHISA GRIGIA
Utility Construction - NAICS (North American
Industry Classification System) 2 371
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ........... 3,6%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ..........-0,5%
Highway, Street and Bridge Construction –
NAICS 237310
Crescita annua a breve termine ’12-’15 .......... 2,8%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .........-1,1%
Metal Valve - NAICS 33291
Crescita annua a breve termine ’12-’15 .......... 0,2%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .........-2,0%
Enameled Iron and Metal Sanitary Ware –
NAICS 423720
Crescita annua a breve termine ’12-’15 .........-1,1%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .........-2,3%
Agricutural implement –
NAICS 333111
Crescita annua a breve termine ’12-’15 .......... 0,4%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .........-1,7%
Construction Machinery - NAICS 333120
Crescita annua a breve termine ’12-’15 .......... 1,7%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .........-0,9%
Other Industrial Machinery - NAICS 333249
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ........ -0,6%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ........ -2,1%
Speed Changer, Industrial High-Speed Drive
and Gear - NAICS 333612
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 3,0%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ........ -1,1%
Other Engine Equipment - NAICS 333618
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 0,3%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ........ -1,4%
Pump and Compressor Equipment –
NAICS 333911
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 2,6%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ........ -1,0%
Automobile and Light Duty Motor Vehicle –
NAICS 33611
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 0,0%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ........ -1,9%
TOTALE
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 1,2%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ........ -1,4%
Previsioni vendite per il 2013 ......... 4.454.080.000 $
MERCATO GETTI DI GHISA DUTTILE
Pipe, Fittings, Ingot Molds – NAICS 331511
Crescita annua a breve termine ’12-’15 .......... 3,0%
Crescita annua a lungo termine AGR ’12-’21 .... 2,4%
Other Industrial Manufacturing - NAICS 333249
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 4,0%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 2,5%
Metal Valve - NAICS 33291
Crescita annua a breve termine ’12-’15 .......... 4,8%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 2,8%
Other Engine Equipment - NAICS 333618
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 5,0%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 3,7%
Agricutural immplement –
NAICS 333111
Crescita annua a breve termine ’12-’15 .......... 5,1%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 3,2%
Construction Machinery - NAICS 333120
Crescita annua a breve termine ’12-’15 .......... 6,6%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 4,5%
Oil and Gas Machinery - NAICS 237120
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ........ 14,6%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 7,9%
24 La Fonderia nel mondo
Automobile and Light Duty Motor Vehicle –
NAICS 33611
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 4,6%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 2,9%
Heavy Duty Truck - NAICS 336120
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 2,0%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 1,3%
TOTALE
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 4,5%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 3,0%
Previsioni vendite per il 2013 ......... 7.270.130.000 $
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
MERCATO GETTI DI ACCIAIO (Non include le Fonderie di precisione)
Metal Valve - NAICS 33291
Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 0,7%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... -0,6%
Construction Machinery Equipment- NAICS 333120
Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 2,5%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 0,7%
Mining Machinery and Equipment – NAICS 333130
Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 3,9%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 2,7%
Oil and Gas Fiel Equipment- NAICS 333131
Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 9,5%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 3,2%
Industrial and Commercial Fan and BlowerNAICS 33341
Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 0,4%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... -0,8%
Turbin and Turbin Generator Set Units NAICS 333611
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 4,7%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 0,2%
Industrial Process Furnace and Oven NAICS 333994
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 3,0%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 0,3%
Railroad Rolling Stock- NAICS 3365
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 0,8%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ........ -0,7%
TOTALE
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ............ 2%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ............ 0%
Previsioni vendite per il 2013 ......... 3.619.420.000 $
MERCATO GETTI DI ALLUMINIO
HAVC and Commercial Refrigeration
Equipment NAICS 33341
Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 4,5%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 4,0%
Engine, Turbine and Power
Transimission Equipment - NAICS 33361
Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 4,4%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 3,8%
Navigational, Measuring and Control
Instruments - NAICS 33411
Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 5,6%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 4,1%
Household Appliance- NAICS 3352
Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 4,2%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 3,6%
Transportation Equipment - NAICS 336
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 1,6%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ........ -1,3%
Motor Vehicles - NAICS 3361
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 3,2%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 3,0%
Aerospace Products and Part - NAICS 3364
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 3,0%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 2,3%
TOTALE
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 4,0%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 3,0%
Previsioni vendite per il 2013 ......... 9.186.890.000 $
La Fonderia nel mondo
25
RELAZIONE ANNUALE 2012
MERCATO GETTI DI ZINCO E DI LEGHE A BASE PIOMBO
Electrical Equipment - NAICS 33531
Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 3,0%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... -1,6%
Transportation Equipment - NAICS 336
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ........ -1,6%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ........ -3,1%
Noncurrent-Carrying Wiring Device
- NAICS 335932
Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 1,0%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... -2,0%
TOTALE
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 0,7%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ........ -2,2%
Previsioni vendite per il 2013 ............ 591.660.000 $
MERCATO GETTI DI LEGHE A BASE RAME
Hardware - NAICS 332510
Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 1,4%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 1,2%
Speed Changer, Industrial High-Speed Drive
and Gear - NAICS 333612
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 7,2%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 3,8%
Industrial ValveNAICS 332911
Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 4,3%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 2,3%
Pump and Pump Compressor - NAICS 33391
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 6,7%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 4,0%
Plumbing Fixture Fitting and Trim NAICS 3329113
Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 1,7%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 1,5%
TOTALE
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 3,8%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 2,3%
Previsioni vendite per il 2013 .......... 1517.290.000 $
MERCATO GETTI DI MAGNESIO
Hand and Edge Tool NAICS 332216
Crescita annua a breve termine ’12-’15......... 2,2%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... -0,4%
Transportation Equipment –
NAICS 336
Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 1,9%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... -0,4%
26 La Fonderia nel mondo
Sporting and Athletic Goods - NAICS 339920
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 5,4%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 1,2%
TOTALE
Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 2,8%
Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 0,0%
Previsioni vendite per il 2013 ............ 879.980.000 $
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
La Fonderia nel mondo
13
RELAZIONE ANNUALE 2012
La fonderia in Europa
L’industria delle fonderie in Europa registra nel 2012 un nuovo calo della produzione di getti
ferrosi e non ferrosi.
L’entità di questa variazione è simile in entrambi i comparti, rispettivamente del -15% e
del -16% rispetto al 2011. Si torna dunque a ribassi a due cifre dopo due anni di crescita,
così come è accaduto fra il 2009 e il 2008: in quel momento la perdita fu però più marcata
(ferrosi -32% e non ferrosi -29%).
Totale getti ferrosi e non ferrosi prodotti in Europa (.000 tonnellate)
16.000
14.000
13.670
12.231
11.189
12.000
10.437
9.352
10.000
8.000
6.000
4.000
3.486
2.460
3.247
3.546
2010
2011
2.978
2.000
0
2008
2009
Getti metalli ferrosi
2012
Getti metalli non ferrosi
Anche se il 2010 e il 2011 sono stati due anni di risalita, la distanza rispetto al 2008 si è
ridotta solo fino al -11% per quanto riguarda la produzione di getti ferrosi. Non così per la
produzione di getti non ferrosi che nel 2011 hanno recuperato registrando un +2%.
Tale forbice si è nuovamente allargata, come ovvio, nell’anno 2012: la differenza
percentuale rispetto al 2008 è di -24% per i getti ferrosi e di -15% per i getti non ferrosi.
LE FONDERIE DI METALLI FERROSI
Di seguito l’andamento della produzione in migliaia di tonnellate.
28 La Fonderia in Europa
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Produzione getti ferrosi (.000 tonnellate)
2008
2009
2010
2011
2012
Austria
Nazione
222
139
155
161
150
Belgium*
116
82
95
45
74
Czech Republic
402
237
391
262
-
Denmark
80
-
63
79
-
Finland
141
69
89
92
79
France
2.061
1.491
1.625
1.675
1.436
Germany
4.785
3.212
3.864
4.492
4.283
Great Britain
452
295
385
442
396
Hungary
56
47
59
57
53
1.657
1.004
1.103
1.235
1.115
Italy**
Norway
78
66
55
58
53
Poland
750
578
640
679
-
Portugal
114
99
116
128
117
Slovenia
-
119
108
145
159
1.222
801
1.025
1.106
986
Sweden
344
156
219
251
228
Switzerland
80
50
54
63
48
1.110
908
1.143
1.263
1.260
11.189
12.231
10.437
Spain
Turkey
TOTALE
*solo fonderie associate
Fonte CAEF
13.670
9.352
**esclusi getti microfusi
Produzione getti ferrosi per nazione, anno 2011 e 2012 (.000 tonnellate)
5.000
4.500
4.000
3.500
3.000
2.500
2.000
1.500
1.000
500
0
2011
2012
La Fonderia in Europa
29
RELAZIONE ANNUALE 2012
Gli unici due Paesi che registrano una variazione positiva fra il 2012 e il 2011 sono il Belgio
(+66%) e la Slovenia (+10%). Le diminuzioni maggiori le hanno subite la Svizzera (-24%) e, se
pur di entità inferiore, Francia e Finlandia (entrambe con -14%). Considerando le altre
nazioni, la media del calo della produzione è intorno al -8%.
Variazioni tendenziali (%) 2011 -2012 per nazione
66%
80%
70%
60%
50%
40%
10%
30%
20%
10%
0%
-24%
-9%
-11%
-8%
-9%
-10%
-7%
-10%
-30%
-5%
-14%
-7%
-20%
-14%
0%
-10%
2012 VS 2011
In un’ideale classifica fra le nazioni europee, i risultati del 2012 non cambiano di molto le
posizioni relative, soprattutto nella parte alta del ranking: la Germania possiede livelli
produttivi di gran lunga superiori agli altri Paesi. Slovenia e Belgio, in virtù dei risultati
conseguiti, guadagnano rispettivamente l’ottava e la dodicesima posizione; in particolare la
Slovenia supera la vicina Austria, mentre la Svizzera cede il dodicesimo posto al Belgio.
Nazione
Germany
France
Turkey
Italy**
Spain
Great Britain
Sweden
Slovenia
Austria
Portugal
Finland
Belgium*
Norway
Hungary
Switzerland
2012
2011
4.283
1.436
1.260
1.115
986
396
228
159
150
117
79
74
53
53
48
4.492
1.675
1.263
1.235
1.106
442
251
145
161
128
92
45
58
57
63
*solo fonderie associate
Fonte CAEF
30 La Fonderia in Europa
Pozizione
2012
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
**esclusi getti microfusi
Posizione
2011
1
2
3
4
5
6
7
9
8
10
11
15
13
14
12
Var Posizione
Quota (%)
su Totale 2012
41%
14%
12%
11%
9%
4%
2%
2%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
0%
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Il numero di Fonderie in Europa ha subito un calo di circa 193 unità nel 2012. In particolare è
stato il comparto delle fonderie di acciaio, con 57 aziende in meno (-20% rispetto al 2011), a
soffrire maggiormente, mentre la situazione è leggermente migliore per il settore delle
fonderie di ghisa che registra la chiusura di 140 aziende (-10% rispetto al 2011).
Finlandia e Turchia sono le uniche realtà che mostrano un aumento del numero di fonderie,
+3 per il Paese scandinavo, +9 per la Turchia. Il Belgio presenta il numero più alto di aziende
venute meno (-7), a seguire la Francia e il Portogallo con -4.
Nazione
Austria
Fonderie
Ghisa
(N.)
2011
27
Fonderie
Acciaio
(N.)
2011
4
Fonderie
Ferrose
(N.)
2011
31
Fonderie
Ghisa
(N.)
2012
25
Fonderie
Acciaio
(N.)
2012
4
Fonderie
Ferrose
(N.)
2012
29
-2
sĂƌ;йͿ
E͘
&ŽŶĚĞƌŝĞ
&ĞƌƌŽƐĞ
-6%
sĂƌ͘E͘
&ŽŶĚĞƌŝĞ
&ĞƌƌŽƐĞ
Belgium
19
7
26
13
6
19
-7
-27%
Czech Republic
60
25
85
-
-
-
-
-
-
-
9
-
-
-
-
-
Denmark
Finland
14
6
20
16
7
23
3
15%
France
96
37
133
93
36
129
-4
-3%
Germany
215
53
268
212
53
265
-3
-1%
-
-
226
-
-
224
-2
-1%
Hungary
18
8
26
15
10
25
-1
-4%
Italy*
154
26
180
152
26
178
-2
-1%
7
3
10
7
3
10
0
0%
Great Britain
Norway
Poland
-
-
-
-
-
-
-
-
Portugal
35
7
42
31
7
38
-4
-10%
Slovenia
12
3
15
-
-
15
0
0%
Spain
56
30
86
-
-
-
-
-
Sweden
34
13
47
34
13
47
0
0%
Switzerland
Turkey
-
-
-
-
-
-
-
-
594
68
662
603
68
671
9
1%
290
1.866
1.201
233
1.673
-193
-10%
TOTALE
1.341
*escluse fonderie di precisione
Fonte CAEF
Il calo degli addetti nel comparto dei ferrosi si attesta al -18%. Fatta eccezione per Austria e
Turchia che hanno visto aumentare il numero dei lavoratori. Il resto dell’Europa ha
registrato ribassi molto diversificati da zona a zona: in evidenza il -27% della Slovenia, anche
se in termini relativi rappresenta solo l’1% degli addetti impiegati nell’industria europea, a
seguire Gran Bretagna, Portogallo e Ungheria con -14% la prima e -11% le altre due.
Fra i Paesi numericamente più rappresentativi, a parte la già citata Turchia, Germania,
Francia ed Italia subiscono un calo medio del -2%.
La Fonderia in Europa
31
RELAZIONE ANNUALE 2012
NAZIONE
Aus tri a
Bel gi um*
Czech Republ i c
Denma rk
Fi nl a nd
Fra nce
Germa ny**
Grea t Bri ta i n
Hunga ry
Ita l y***
Norwa y
Pol a nd
Portuga l
Sl oveni a
Spa i n
Sweden
Swi tzerl a nd
Turkey
TOTALE
*ferrose e non ferrose
Fonte CAEF
ADDETTI 2011
ADDETTI 2012
3.103
3.125
1.412
1.368
12.500
1.001
1.907
1.891
16.259
15.749
45.807
45.358
11.000
9.500
1.980
1.760
13.700
13.533
1.288
1.207
2.386
2.133
2.177
1.590
11.799
3.600
3.500
23.150
24.180
153.069
124.894
**fonderie con >50 addetti
VAR TENDENZIALE (%)
1%
-3%
-1%
-3%
-1%
-14%
-11%
-1%
-6%
-11%
-27%
-3%
4%
-18%
***escluse fonderie di precisione
Le Fonderie di Ghisa
Si riportano i valori della produzione di getti di ghisa in migliaia di tonnellate a partire dal
2008 fino al 2012, suddivisi per nazione di riferimento. Le due colonne a destra della tabella
indicano le variazioni percentuali fra il 2012 e il 2011 e fra il 2012 e il 2008.
Produzione (.000 tonnellate) getti di ghisa e Variazione percentuale
NAZIONE
Austria
Belgium
Czech Republic
Denmark
Finland
France*
Germany
Great Britain
Hungary
Italy**
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
TOTALE
Fonte CAEF
32 2008
201
70
348
80
120
1.951
4.606
383
49
1.563
75
693
102
0
1.138
249
78
975
12.681
La Fonderia in Europa
2009
119
54
172
59
1.405
3.061
242
41
939
64
91
91
737
141
49
812
8.076
2010
139
64
313
63
75
1.539
3.724
321
53
1.038
52
614
109
105
957
201
53
1.023
10.443
2011
142
45
209
79
75
1.566
4.310
370
51
1.161
55
651
119
110
1.034
228
61
1.116
11.381
2012
133
43
63
1.333
4.098
326
80
1.043
50
109
125
205
46
1.128
8.781
2012 VS 2011
-7%
-4%
-15%
-15%
-5%
-12%
57%
-10%
-9%
-9%
14%
-10%
-25%
1%
-23%
2012 VS 2008
-34%
-39%
-48%
-32%
-11%
-15%
65%
-33%
-33%
7%
-18%
-41%
16%
-31%
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Variazioni tendenziali (%) del 2012 rispetto al 2011 e 2008 – getti di ghisa
57%
65%
80%
60%
1%
14%
7%
20%
16%
40%
2012 VS 2011
-41%
-25%
-10%
-18%
-9%
-9%
-33%
-33%
-10%
-12%
-15%
-5%
-11%
-15%
-32%
-4%
-15%
-48%
-60%
-39%
-40%
-34%
-20%
-7%
0%
2012 VS 2008
Per i Paesi che hanno fornito i dati nel dettaglio si propongono i volumi della produzione
(.000 tonnellate) dell’anno 2012 per i getti di ghisa grigia e di ghisa duttile (sferoidale +
malleabile).
Produzione getti di ghisa grigia e duttile (.000 tonnellate) e quota percentuale sul totale Nazione -2012
Ghisa Grigia
2012
Ghisa Duttile
2012
Totale
2012
Austria
40
93
133
Quota
Ghisa Grigia
(%)
30%
Belgium
37
6
43
85%
15%
Finland
25
38
63
39%
61%
Nazione
France
Quota Ghisa
Duttile (%)
70%
658
676
1.333
49%
51%
2.393
1.705
4.098
58%
42%
Great Britain
128
198
326
39%
61%
Hungary
49
31
80
61%
39%
Italy
626
417
1.043
60%
40%
Norway
13
36
50
27%
73%
Portugal
35
74
109
32%
68%
Slovenia
100
25
125
80%
20%
Sweden
154
51
205
75%
25%
Switzerland
16
30
46
35%
65%
Germany
Turkey
610
518
1.128
54%
46%
TOTALE
4.883
3.898
8.781
56%
44%
Fonte CAEF
La Fonderia in Europa
33
RELAZIONE ANNUALE 2012
Getti di ghisa grigia e ghisa duttile – percentuali sul totale Europa – Anno 2012
44%
56%
GHISA GRIGIA
GHISA DUTTILE
Nella tabella di seguito, per i Paesi che hanno fornito i dati, si dettagliano le variazioni
tendenziali (%) fra 2012 e 2011 per singolo mercato di destinazione.
Tubi di drenaggio
e raccordi
Componenti per
edilizia
ed elettrodomestici
Lingottiere e placche
Cilindri
Meccanica
Mezzi di trasporto
Altri getti
TOTALE
Finland
-
-
-28%
-
-
-13%
-9%
300%
-12%
France
-
-
-3%
-
-
-4%
-17%
-7%
-10%
Germany
-
-
-
-
-
-11%
-6%
9%
-6%
Great Britain
-
-12%
-16%
0%
-
-9%
-15%
-12%
-12%
Italy
-
-
-19%
-22%
-
-8%
-11%
0%
-10%
NAZIONE
Tubi a pressione
e raccordi
Variazioni (%) 2012 V s 2011 per mercati di sbocco
Norway
-
-
-6%
-
-
-58%
-
-14%
-14%
Turkey
50%
0%
-13%
0%
-20%
-10%
0%
33%
-2%
TOTALE
50%
-7%
-11%
-9%
-20%
-7%
-6%
7%
-16%
Fonte CAEF
Le fonderie di acciaio
Si riportano i valori della produzione di getti di acciaio in migliaia di tonnellate a partire dal
2008 fino al 2012, suddivisi per nazione di riferimento. Le due colonne a destra della tabella
indicano le variazioni percentuali fra il 2012 e il 2011 e fra il 2012 e il 2008.
34 La Fonderia in Europa
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Produzione (.000 tonnellate) getti di acciaio e variazione percentuale
NAZIONE
2008
2009
2010
2011
2012
2012 VS 2011
2012 VS 2008
Austria
21
20
16
19
17
-7%
-17%
Belgium
46
28
31
-
32
-
-31%
Czech Republic
100
72
80
55
-
-
-
Finland
20
9
15
17
16
-8%
-24%
France
110
60
85
109
102
-6%
-7%
Germany
220
182
192
218
217
0%
-1%
Great Britain
72
56
67
76
74
-3%
3%
Hungary
8
6
6
6
4
-42%
-54%
Italy
93
64
64
74
72
-2%
-22%
Norway
3
3
3
4
3
-19%
-9%
Poland
69
67
71
-
-
-
Portugal
12
9
7
9
8
-6%
-31%
28
6
35
34
-4%
-
Slovenia
Spain
87
65
72
77
-
-
-
Sweden
22
15
18
23
23
3%
6%
Switzerland
2
2
2
2
2
5%
-17%
Turkey
140
98
124
152
140
-8%
0%
TOTALE
1.025
717
856
945
744
-21%
-27%
0%
5%
3%
10%
3%
6%
Variazioni tendenziali (%) del 2012 rispetto al 2011 e 2008 – getti di acciaio
-60%
-17%
-8%
-4%
-31%
-19%
-9%
-6%
-2%
-22%
0%
-1%
-6%
-7%
-8%
-3%
-42%
-50%
-54%
-40%
-31%
-30%
-24%
-20%
-17%
-10%
-7%
0%
2012 VS 2011
2012 VS 2008
La Fonderia in Europa
35
RELAZIONE ANNUALE 2012
LE FONDERIE DI METALLI NON FERROSI
Di seguito l’andamento della produzione in migliaia di tonnellate.
Produzione getti non ferrosi (.000 tonnellate)
NAZIONE
Austria
Belgium
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Great Britain
Hungary
Italy
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
TOTALE
Fonte CAEF
2008
136
17
105
7
14
327
982
136
95
982
18
252
32
138
63
26
155
3.486
2009
105
3
50
7
246
667
95
86
666
6
200
27
24
102
38
18
122
2.460
2010
138
1
80
4
12
333
930
117
95
868
9
263
29
31
118
47
24
149
3.247
2011
149
1
88
5
8
372
975
135
105
978
7
279
24
35
132
57
24
171
3.546
Produzione getti non ferrosi per nazione, anno 2011 e 2012 (.000 tonnellate)
1.200
1.000
800
600
400
200
0
2011
36 La Fonderia in Europa
2012
2012
142
1
7
362
931
124
103
844
6
29
33
133
55
22
185
2.978
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Le contrazioni maggiori si rilevano sulle produzioni di Belgio (-33%), Norvegia (-20%) e a
seguire Italia (-14%), Finlandia (-11%) e Svizzera (-11%); la variazione tendenziale generale
del comparto si assesta sul -16%.
Variazioni tendenziali (%) 2011 -2012 per nazione
20%
30%
9%
20%
1%
10%
-40%
-11%
-33%
-30%
-4%
-4%
-20%
-4%
-2%
-14%
-20%
-8%
-12%
-4%
-10%
-3%
0%
2012 VS 2011
Anche per i non ferrosi si propone il ranking europeo sulla produzione in migliaia di
tonnellate. Nel 2012 si evidenzia l’avvicendamento al primo posto fra Germania ed Italia, a
danno di quest’ultima. I due Paesi rappresentano da soli oltre il 50% della produzione di
getti di metalli non ferrosi.
Analogamente cresce la Spagna, superando la Gran Bretagna rispetto alle posizioni del 2011.
Nazione
Germany
2012
2011
Pozizione
2012
Posizione
2011
931
975
1
2
31%
Var Posizione
Quota (%)
su Totale 2012
Italy
844
978
2
1
28%
France
Turkey
362
185
372
171
3
4
3
4
12%
6%
Aus tria
142
149
5
5
5%
Spain
133
132
6
7
4%
Great Britain
Hungary
124
103
135
105
7
8
6
8
4%
3%
Sweden
55
57
9
9
2%
Slovenia
33
35
10
10
1%
Portugal
Switzerland
29
22
24
24
11
12
11
12
1%
1%
Finland
7
8
13
13
0%
Norway
Belgium
Fonte CAEF
6
1
7
1
14
15
14
15
0%
0%
La Fonderia in Europa
37
RELAZIONE ANNUALE 2012
Il numero di fonderie non ferrose è calato di -158 unità nel 2012, pari al -6%. In evidenza il
calo marcato della Turchia in valore assoluto (-23), tuttavia i Paesi che hanno visto una
riduzione rilevante rispetto al numero di fonderie esistenti nel 2011 sono stati la Norvegia
(-44%), il Portogallo (-23%) e l’Austria (-15%).
Nazione
Austria
Belgium
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Great Britain
Hungary
Italy
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
TOTALE
Num. Ferrose
2011
39
7
40
11
16
311
344
210
92
914
9
39
52
53
78
395
2.610
Num. Ferrose
2012
33
7
16
307
340
208
90
916
5
30
50
78
372
2.452
Var Num.
Ferrose
-6
0
0
-4
-4
-2
-2
2
-4
-9
-2
0
-23
-158
Var (%) Num.
Ferrose
-15%
0%
0%
-1%
-1%
-1%
-2%
0%
-44%
-23%
-4%
0%
-6%
-6%
Il numero degli addetti nel comparto dei non ferrosi è calato del -8%. In forte rialzo la
Slovenia (+48%), Turchia (+20%), Germania (+2%), Belgio (+2%) ed Austria (+1%). Fra le
variazioni in negativo spicca il -36% della Norvegia.
NAZIONE
Aus tri a
Bel gi um*
Czech Republ i c
Denma rk
Fi nl a nd
Fra nce
Germa ny**
Grea t Bri ta i n
Hunga ry
Ita l y
Norwa y
Pol a nd
Portuga l
Sl oveni a
Spa i n
Sweden
Swi tzerl a nd
Turkey
TOTALE
Fonte CAEF
38 ADDETTI 2011
3.920
276
5.500
357
464
13.079
32.146
9.500
3.520
15.000
432
1.800
4.602
2.750
7.500
100.846
*solo operai
La Fonderia in Europa
ADDETTI 2012
VAR TENDENZIALE (%)
3.960
1%
282
2%
441
-5%
12.780
-2%
32.765
2%
9.000
-5%
3.360
-5%
14.563
-3%
278
-36%
1.102
2.667
48%
2.700
-2%
9.000
20%
92.898
-8%
**fonderie con >50 addetti
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
La Fonderia in Europa
39
RELAZIONE ANNUALE 2012
La Fonderia in Italia
UN QUADRO DI SINTESI SULL’INDUSTRIA DI FONDERIA NEL 2012
In termini di numerosità di aziende presenti nell’industria delle fonderie ferrose e non
ferrose non ci sono rilevanti variazioni da registrare fra il 2011 e il 2012, il numero totale è di
1.111 fonderie. Si osserva invece che gli addetti impiegati nei diversi comparti hanno subito
delle flessioni in entrambi i casi: per le fonderie di metalli ferrosi la variazione è pari al -1,1%,
mentre per le fonderie di metalli non ferrosi la variazione arriva al -2,9%. Nel 2012 gli addetti
diretti impiegati si attestano a 28.745, suddivisi fra 14.182 lavoratori nelle fonderie di metalli
ferrosi e 14.563 nelle fonderie di metalli non ferrosi. La produttività media per addetto
rimane più alta nel settore delle fonderie di metalli ferrosi.
Le flessioni in termini di tonnellate prodotte non sono confortanti, nell’intera industria delle
fonderie il calo è del -11,5% e pari a 1.960.915. Il fatturato generale segue un andamento
simile con un -9,0%, scendendo a meno di 7 miliardi di euro.
ϮϬϬϴ
ϮϬϭϭ
ϮϬϭϮ
sĂƌ͘ϮϬϭϮǀƐϮϬϭϭ
1.167
1.111
1.111
-
Fonderie Metalli Ferrosi
Ghisa
Acciaio
Microfusione
207
163
27
17
197
154
26
17
195
152
26
17
-2
-2
-
Fonderie Metalli Non Ferrosi
Alluminio e leghe
Magnesio
Zinco+Ottone
Leghe di bronzo e rame
Altri Metalli Non Ferrosi
960
728
15
112
97
8
914
684
15
110
97
8
916
685
15
110
98
8
+2
+1
+1
-
31.820
15.520
16.300
29.340
14.340
15.000
28.745
14.182
14.563
Fonderie Addetti diretti
Fonderie Metalli Ferrosi
Fonderie Metalli Non Ferrosi
-595
-158
-437
All’interno dei comparti dei metalli ferrosi, l’arretramento più evidente è avvenuto nella
produzione dei getti di ghisa che ha segnato un -10,2% nel 2012; decisamente inferiore è
l’entità del fenomeno per il comparto dell’acciaio con un -2,0%, mentre la produzione dei
getti di microfusi è in controtendenza con un +1%.
ϰϬ
La Fonderia in Italia
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
In nessun caso tuttavia si è riusciti a recuperare i livelli produttivi del 2008, dall’inizio della
lunga crisi, la variazione percentuale per i tre settori è la seguente: -33% (getti di ghisa),
-22% (getti di acciaio), -16% (getti di microfusi).
Le quasi 120.000 tonnellate in meno prodotte di ghisa sono ripartite fra i getti di ghisa
duttile, che includono sia la sferoidale che la malleabile, che subiscono la variazione
maggiore e pari al -11,1% e i getti di ghisa grigia che calano del -9,5% nel 2012.
Nel comparto dei getti di acciaio si registra un significativo aumento della produzione
dell’acciaio al carbonio con un +18,4%, mentre gli acciai legati e gli inossidabili sono
entrambi in calo. La quota degli acciai al carbonio sul totale della produzione annua si
avvicina così a quella del 2008 (21,4%).
La produzione di getti non ferrosi ha registrato il decremento maggiore, -13,7%, un dato non
incoraggiante perché segna un nuovo calo dopo i due anni successivi al 2009 che avevano
visto percentuali positive. I due metalli principali, alluminio e zinco, perdono rispettivamente
il -13,9% e il -10,9%.
Produzione industria italiana delle fonderie (tonnellate) – Tavola riassuntiva
ϮϬϭϭ
ϮϬϭϮ
Produzione TOTALE
Ferrosi
Non Ferrosi
2.214.509
1.236.229
978.280
1.960.915
1.116.659
844.256
-11,5%
-9,7%
-13,7%
Getti ghisa
Getti ghisa grigia
Getti ghisa duttile*
1.161.349
692.298
469.051
ϳϯ͘ϲϱϴ
10.976
46.466
16.216
1.043.240
626.435
416.805
ϳϮ͘ϭϴϰ
12.998
44.752
14.434
-10,2%
-9,5%
-11,1%
ͲϮ͕Ϭй
+18,4%
-3,7%
-11,0%
1.222
1.235
+1,0%
978.280
833.000
58.850
14.980
63.800
6.850
800
844.256
717.213
50.000
12.727
56.846
6.790
680
-13,7%
-13,9%
-15,0%
-15,0%
-10,9%
-0,9%
-15,0%
Getti Acciaio
Getti Acciai al carbonio
Getti Acciai legati
Getti Acciai inossidabili
Getti Microfusi
Getti Non Ferrosi
Getti Alluminio
Getti Ottone
Getti Bronzo e altre leghe di rame
Getti Zinco e leghe
Getti Magnesio e altre leghe
Getti Altri Metalli non ferrosi
sĂƌ͘ϮϬϭϮǀƐϮϬϭϭ
ΎƐĨĞƌŽŝĚĂůĞĞŵĂůůĞĂďŝůĞ
La Fonderia in Italia
ϰϭ
RELAZIONE ANNUALE 2012
Produzione getti in Italia (tonnellate)
2.900.000
2.700.000
2.500.000
2.300.000
2.100.000
1.900.000
1.700.000
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1.500.000
La curva dell’andamento della produzione torna a flettersi verso il basso e verso valori molto
lontani dal massimo registrato nell’anno 2007 (2,75 Mln/t) , la variazione percentuale si
attesta infatti al -29%. La differenza fra la media del decennio antecedente il 2008 e la media
degli anni successivi (2009 – 2012) si attesta a -22% e spiega il tonfo fra il 2008 e il 2009.
Produzione getti ferrosi e non ferrosi in Italia (tonnellate)
1.800.000
1.600.000
1.400.000
1.200.000
1.000.000
800.000
600.000
400.000
200.000
2011
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2010
Ferrosi
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
0
Non Ferrosi
Produzione Getti ferrosi e non ferrosi in Iitalia (variazione % anno/anno)
40%
30%
20%
10%
0%
-10%
-20%
-30%
-40%
Ferrosi
ϰϮ
La Fonderia in Italia
Non Ferrosi
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
-50%
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
INTERSCAMBI COMMERCIALI – GETTI FERROSI
Le esportazioni nel corso del 2012 sono diminuite del -1% in termini di volumi, mentre si è
avuto un aumento del +8% in termini di valore. Rispettivamente si parla di 374.793
tonnellate esportate e di un introito di più di 2 miliardi di euro. L’industria delle fonderie
dunque riesce a orientare le esportazioni su prodotti di sempre maggiore livello e valore
aggiunto, compensando le riduzioni in termini di quantità.
Lo stesso comportamento si registra per le importazioni: i volumi calano del -4%, mentre gli
acquisti aumentano del +6%.
In definitiva, se si guarda al saldo fra importazioni ed esportazioni, calcolato come differenza
fra quest’ultimo e le importazioni, le tonnellate acquistate sono superiori a quelle vendute,
410.204 tonnellate rispetto a 374.793 tonnellate, ma questa differenza risulta essere
inferiore del -29% rispetto al 2011. All’opposto il saldo in termini di valori in euro: la
differenza fra vendite ed acquisti registra un aumento del +12%; qui però il saldo è positivo
con più di 2 miliardi di esportazioni contro poco più di 1 miliardo di importazioni.
&ŽŶĚĞƌŝĞŵĞƚĂůůŝĨĞƌƌŽƐŝ
Importazioni volumi (t)
sĂƌ͘ϮϬϭϮǀƐϮϬϭϭ
-4%
Esportazioni volumi (t)
-1%
Saldo (t)
-29%
Importazioni valore (€)
+6%
Esportazioni valore (€)
+8%
Saldo (€)
+12%
La Fonderia in Italia
ϰϯ
RELAZIONE ANNUALE 2012
La Fonderia di Ghisa
UN QUADRO DI SINTESI SULL’INDUSTRIA DI FONDERIA DI GHISA IN ITALIA
Fonderie (N. unità)
Addetti (N. unità)
N. medio addetti per impresa (N. unità)
Fatturato (Miliardi di €)
Produzione (tonnellate)
Produzione Media per impresa/ anno (tonnellate)
2008
2011
2012
163
12.250
75
3.2
1.562.589
9.586
154
11.140
72
2.4
1.161.349
7.541
152
10.895
73
2.2
1.043.240
6.863
Var.
2012 VS 2011
-2 unità
-245 unità
+1
-8,0%
-10,2%
-9,0%
RANKING MONDIALE PRODUZIONE GETTI DI GHISA (TONNELLATE)
(ANNO DI RIFERIMENTO 2011)
N.
Paese
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
Cina
India
Stati Uniti
Germania
Giappone
Russia
Brasile
Corea
Francia
Italia
Turchia
Spagna
Taiwan
Messico
Ucraina
Polonia
Canada
UK
Rep. Ceca
Slovenia
Serbia
Ungheria
Romania
Altri Paesi
Totale Mondo
Getti di Ghisa
grigia
19.680.000
6.798.000
2.962.000
2.541.011
2.190.245
1.857.600
1.963.556
1.054.500
734.500
692.298
625.000
444.900
744.459
771.700
640.000
471.800
378.394
146.000
198.068
76.765
34.140
27.629
36.812
800.673
45.870.050
Getti di Ghisa
duttile
10.790.000
1.156.000
3.943.000
1.733.374
1.675.013
1.238.400
835.644
674.100
831.600
469.051
485.500
589.300
232.258
58.947
40.000
161.400
219.800
73.574
35.761
27.817
23.183
2.981
592.298
24.782.540
*La produzione della Francia comprende i tubi
Fonte: 46 Census of World Casting Production – Modern Casting.
44 La Fonderia di Ghisa
Getti di Ghisa
Totale
30.470.000
7.954.000
6.905.000
4.274.385
3.865.258
3.096.000
2.799.200
1.728.600
1.566.100
1.161.349
1.110.500
1.034.200
976.717
830.647
680.000
633.200
378.394
365.800
271.642
112.526
61.957
50.812
39.793
1.392.971
1.106.461
Peso % su totale
Mondo Ghisa
42%
11%
10%
6%
5%
4%
4%
2%
2%
2%
2%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
0%
0%
0%
0%
0%
2%
71.759.051
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
I dati del 2012 saranno disponibili sul numero di dicembre 2013 di Modern Casting con la
pubblicazione del 47 Census of World Casting Production.
L’Italia è il decimo Paese Produttore di getti di ghisa al mondo. Se la produzione della Francia
venisse depurata da quella di tubi, nella classifica l’Italia andrebbe a precedere la Francia
occupando così il nono posto.
Produzione mondiale di getti di ghisa cumulata
(∑ della produzione a partire dalla modalità più alta (Cina) – Anno 2011
Cina
India
Stati Uniti
Germania
Giappone
Russia
Brasile
Corea
Francia
Italia
Turchia
Spagna
Taiwan
Messico
Ucraina
Polonia
Canada
UK
Rep. Ceca
Slovenia
Serbia
Ungheria
Romania
0
10.000.000 20.000.000 30.000.000 40.000.000 50.000.000 60.000.000 70.000.000 80.000.000
I primi 16 Paesi maggiori produttori di getti di ghisa nel 2011 hanno realizzato 69.085.156
tonnellate ovvero il 96% del totale mondiale.
ƒ
ƒ
ƒ
Produzione mondiale di getti di ghisa nel 2007 (Punto di massimo assoluto prima della
recessione) = 68.895.836 tonnellate
Produzione mondiale di ghisa nel 2009 (Anno di recessione) = 58.595.617 tonnellate
(Var. % 2009 vs 2007) = -15%
Produzione mondiale di ghisa nel 2011 = 71.759.051 tonnellate (nuovo massimo
assoluto dal 1991)
(Var. % 2011 vs 2007) = +4%
(Var. % 2011 vs 2009) = +22%
In termini generali la Cina rimane comunque di gran lunga la maggiore produttrice di
ghisa nel 2011, rappresentando da sola il 42% della produzione totale; percentuali
significative sono rappresentate dell’India (11%, seconda posizione) e Stati Uniti (10%,
terza posizione).
La Fonderia di Ghisa
45
RELAZIONE ANNUALE 2012
Produzione mondiale Getti di Ghisa (tonnellate)
75.000.000
70.000.000
65.000.000
60.000.000
55.000.000
50.000.000
45.000.000
40.000.000
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
1991
35.000.000
A livello mondiale la perdita subita dalla produzione mondiale di getti di ghisa nel 2009 a
causa della crisi globale è stata totalmente recuperata nel corso del 2011.
Variazione 2011 vs 2010 produzione mondiale Getti di Ghisa per nazione
0%
Ucraina
36%
8%
15%
-7%
0%
Messico
6%
16%
8%
2%
Francia
Spagna
2%
Corea
9%
3%
Brasile
Turchia
3%
Russia
10%
12%
16%
3%
10%
20%
20%
28%
30%
10%
30%
40%
42%
50%
0%
Romania
Ungheria
Serbia
Slovenia
Rep. Ceca
UK
Canada
Polonia
Taiwan
Italia
Giappone
Germania
Stati Uniti
Cina
India
-10%
I tassi di crescita più rilevanti, registrati fra il 2011 e il 2010, sono quelli che riguardano i
Paesi con una percentuale di produzione, rispetto al totale mondiale, più bassa:
ƒ Romania (+42%)
ƒ Serbia (+36%)
ƒ Repubblica Ceca (+30%)
Questi Paesi restano in basso nel ranking mondiale, tra il 19esimo e il 23esimo posto, ma
tali variazioni assumono maggiore rilevanza se paragonate a quelle della Cina (+3%),
46 La Fonderia di Ghisa
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
della Russia (+3%), del Brasile (+3%) e della Francia (+2%) che si trovano nelle posizioni
alte della classifica dei produttori.
Su variazioni comunque significative si sono attestate nazioni come gli Stati Uniti (+28%),
la Germania (+16%), l’India e il Giappone (+10%). In questo contesto risulta buono il
dato italiano del +12%.
Mix produttivo mondiale su totale getti ferrosi nel 2011
Produzione mondiale
dei getti acciaio
13%
Produzione mondiale
dei getti ghisa grigia
56%
Produzione mondiale
dei getti ghisa duttile
31%
Evoluzione mix produttivo mondiale getti ferrosi
90.000.000
80.000.000
70.000.000
60.000.000
50.000.000
40.000.000
30.000.000
20.000.000
10.000.000
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Getti ghisa grigia
Getti ghisa duttile
Getti Acciaio
La Fonderia di Ghisa
47
RELAZIONE ANNUALE 2012
Mix produzione getti di ghisa (% sulle tonnellate totali di getti ferrosi, top 10) – Anno 2011
30%
25%
24%
20%
15%
13%
8%
10%
4%
5%
5%
1%
3%
2%
3%2%
2%2%
2%
1%
1%1%
1%1%
1%1%
Russia
Brasile
Corea
Francia
Italia
0%
Cina
India
Stati Uniti Germania Giappone
% Ghisa grigia
% Ghisa duttile
)RQWH&HQVXVRI:RUOG&DVWLQJ3URGXFWLRQ±0RGHUQ&DVWLQJ
LA FONDERIA ITALIANA DI GHISA NEL 2012
Nel 2012 l’industria della fonderia per il comparto della ghisa ha subito una nuova flessione,
dopo due anni di crescita. La distanza fra l’anno che si è chiuso e il lontano 2008 è ampia
(-33%), basti pensare che si è passati da una media annuale di 130.216 tonnellate alle
86.937 del 2012; nello specifico le medie annue hanno registrato il seguente andamento:
-40% nel 2009, +11% nel 2010, +12% nel 2011 e -10% nel 2012. Il volume totale di getti di
ghisa prodotti sono pari a 1.043.240 tonnellate.
Produzione getti di ghisa – Italia (tonnellate)
1.800.000
1.600.000
1.400.000
1.200.000
1.000.000
800.000
600.000
400.000
200.000
48 La Fonderia di Ghisa
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
0
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Durante il primo semestre la decrescita dei volumi produttivi è stata contenuta (-3%) e si
pensava che il semestre successivo potesse mantenere volumi in linea con l’anno
precedente, ma questo non è accaduto, difatti la flessione registrata nel secondo periodo
del 2012 (-18%) ha portato al risultato finale del -10% di variazione annuale tendenziale.
La domanda estera non ha aiutato a migliorare le performance produttive (-1%), causato da
un significativo risultato negativo dell’export verso i Paesi dell’Unione Europea (-5,0%), ma
controbilanciato fortunatamente da una domanda sostenuta verso altre destinazioni
mondiali (+7,6%); se si considerano i valori delle stesse, l’andamento non è il medesimo,
difatti si ha un +1,7% di crescita verso il Vecchio continente e un +16,3% verso gli altri Paesi.
Le tonnellate prodotte sono suddivise fra le 626.435 tonnellate di ghisa grigia e le 416.805
tonnellate di ghisa duttile (malleabile + sferoidale).
Per quanto riguarda la ghisa grigia, il massimo raggiunto dal 1991 risale addirittura al 1995,
anno dopo il quale la tendenza al ribasso è stata costante e nel 2012 si ha avuto un ulteriore
-10% rispetto al 2011. Pur rimanendo il tipo di ghisa maggiormente prodotta, dal 1995 al
2012 la media annua tendenziale registra un ribasso attorno al -3%. Considerando l’anno
2008, preso a riferimento prima del tonfo del 2009, la variazione si attesta al -32%.
Produzione di getti di ghisa grigia (tonnellate) – Italia
1.400.000
1.200.000
1.000.000
800.000
600.000
400.000
200.000
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
1991
0
In maniera diversa si presenta l’andamento della produzione della ghisa duttile degli ultimi
20 anni, in crescita fino al 2008 con il massimo di tonnellaggio raggiunto. Il picco di minimo
registrato nel 2009 è coerente con l’andamento generale e la flessione del -11% nel 2012
riporta il livello della produzione dei primi anni 2000; il calo rispetto al 2008 qui è più
marcato rispetto alla ghisa grigia e pari al -36%.
La Fonderia di Ghisa
49
RELAZIONE ANNUALE 2012
Produzione di getti di ghisa duttile (sferoidale e malleabile) (tonnellate) – Italia
700.000
600.000
500.000
400.000
300.000
200.000
100.000
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
1991
0
Variazioni tendenziali per tipo di getto (% sulla produzione totale getti di ghisa ) – Italia
20%
10%
0%
-10%
-20%
-30%
-40%
2012 vs 2011
2012 vs 2009
Ghisa grigia
Ghisa duttile
2012 vs 2008
totale
Mercati di destinazione per i getti di ghisa
Il mercato più importante nel 2012, così come negli anni passati, è la meccanica che
raggiunge quota 50% sulla produzione totale di ghisa. In realtà un’importanza relativa così
marcata non l’ha mai raggiunta, spiegata dalle flessioni più marcate negli altri mercati di
riferimento come quello dei getti per l’edilizia e le opere pubbliche (-19%) e nei getti per la
siderurgia (-18%); questi rappresentano rispettivamente nel 2012 il 12% e il 3% delle
tonnellate prodotte. Il secondo mercato di riferimento è quello dei mezzi di trasporto (27%)
che ha subito un calo del -12%.
50 La Fonderia di Ghisa
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Mercati di destinazione per i getti di ghisa - Anno 2012
Edilizia e opere
pubbliche
12%
Altri getti
8%
Mezzi di trasporto
27%
Siderurgia
3%
Meccanica
50%
Nella tabella sotto riportata sono indicate sia le variazioni per ogni mercato rispetto all’anno
2008, sia la variazione rispetto al 2011vs2012: in quest’ultimo anno è vistosa la venuta meno
della domanda da parte del comparto delle costruzioni (-49%), a seguire il mercato dei mezzi
di trasporto (-35%), il mercato della siderurgia (-33%) e quello della meccanica (-31%), in
controtendenza altri mercati che tuttavia non incidono in modo rilevante sul totale (8% sul
totale, variazione con 2008: +4%).
Produzione di getti di ghisa per i principali mercati di destinazione (tonnellate)
518.885
299.431
219.454
2011
vs
2008
-25%
-21%
-30%
2012
vs
2008
-31%
-28%
-34%
2012
vs
2011
-8%
-8%
-7%
324.612
186.705
137.907
285.937
166.531
119.406
-26%
-28%
-23%
-35%
-35%
-33%
-12%
-11%
-13%
254.557
159.435
129.186
-37%
-49%
-19%
GETTI PER LA SIDERURGIA
Lingottiere
Cilindri per laminatoio
45.680
14.632
31.048
37.029
13.750
23.279
30.522
10.711
19.811
-19%
-6%
-25%
-33%
-27%
-36%
-18%
-22%
-15%
ALTRI GETTI
75.965
78.650
78.710
4%
4%
0%
1.562.589
1.161.349
1.043.240
-26%
-33%
-10%
2008
2011
2012
GETTI PER L'IND. MECCANICA
di ghisa grigia
di ghisa sferoidale e malleabile
749.602
414.647
334.955
561.623
325.504
236.119
GETTI PER L'IND. DEI MEZZI DI TRASPORTO
di ghisa grigia
di ghisa sferoidale e malleabile
436.785
257.833
178.952
GETTI PER L'EDILIZIA E LE OPERE PUBBLICHE
TOTALE
Fonte: Elaborazioni Assofond su dati ISTAT
La Fonderia di Ghisa
51
RELAZIONE ANNUALE 2012
Getti per l’industria meccanica
Il miglior contributo alla congiuntura del 2012 proviene dalla produzione destinata
all’industria meccanica che ha registrato tuttavia un decremento del -8% rispetto ai dati
2011. La decrescita ha riguardato in misura maggiore i getti di ghisa grigia pari al -8%,
mentre quelli realizzati in ghisa duttile (sferoidale + malleabile) hanno registrato una
variazione del -7%. Ricordiamo che in tale aggregato sono inclusi oltre ai getti destinati alla
meccanica varia, strumentale e macchine utensili, anche quelli che confluiscono nelle
macchine movimento terra e agricole.
Getti per l’industria dei mezzi di trasporto
La produzione di getti destinata al secondo mercato di sbocco della Fonderia di ghisa ha
subito nel 2012 un calo del -12%. In questo comparto le leghe di ghisa grigia hanno visto
calare la produzione meno di quella della ghisa duttile, rispettivamente del -11% e del -13%.
Produzione di getti di ghisa grigia (tonnellate) – Italia
1991
Getti per l'ind.
meccanica
291.253
Getti per l'ind. dei
mezzi di trasporto
327.526
Getti per
l'edilizia
290.187
Getti per la
siderurgia
28.757
Getti per
impieghi vari*
89.296
1.027.019
1992
274.658
328.507
290.914
22.615
89.721
1.006.415
1993
279.224
309.835
299.540
23.296
83.623
995.518
1994
307.524
354.758
304.146
16.570
65.124
1.048.122
1995
364.892
392.576
294.238
16.459
74.927
1.143.092
1996
330.311
357.426
268.348
13.010
74.118
1.043.213
1997
322.238
400.528
250.269
11.811
57.330
1.042.176
1998
341.147
390.346
237.301
12.371
53.406
1.034.571
1999
340.359
388.553
225.676
14.182
54.230
1.023.000
2000
381.720
354.734
218.042
12.227
52.357
1.019.080
2001
388.610
325.867
181.907
13.745
56.303
966.432
2002
388.436
311.332
165.400
10.892
56.795
932.855
2003
345.495
301.982
198.766
10.014
51.053
907.310
2004
357.442
328.347
176.560
21.517
58.746
942.612
2005
360.800
308.342
167.994
19.673
66.891
923.700
2006
383.979
293.455
164.247
19.009
70.726
931.416
2007
401.746
336.989
146.039
15.058
66.182
966.014
2008
414.647
257.833
152.734
14.632
75.965
915.811
2009
225.781
172.079
102.854
13.555
51.799
566.068
2010
281.768
177.177
95.578
13.396
65.169
633.088
2011
325.504
186.705
87.689
13.750
78.650
692.298
2012
299.431
166.531
71.052
10.711
78.710
626.435
Anni
TOTALE
*La categoria impieghi vari comprende quantità destinate a settori di sbocco minori non inclusi nell’elenco
tradizionale e spesso riconducibili a nuove applicazioni di getti.
Fonte: Elaborazioni Assofond su dati Istat
52 La Fonderia di Ghisa
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Getti per l’industria edilizia (costruzioni)
La produzione di getti destinati all’edilizia continua a registrare significativi cali dopo il 2008
fino a raggiungere il già citato -49%, la variazione rispetto al 2011 è invece pari a -19%.
Getti per l’industria siderurgica e classificati alla voce “altri getti”
La produzione destinata alla siderurgia ha fatto registrare una flessione del -18%, entrambi i
settori considerati al loro interno perdono quote significative: le lingottiere -22%, i cilindri
per laminatoio -15%; quest’ultimo mercato di destinazione ha perso fino al 36% rispetto al
2008. All’interno della voce “altri getti” figurano tutte le applicazioni non collocabili nelle
classificazioni di cui sopra. Per tale voce non c’è stata alcuna perdita rispetto al precedente
anno.
Produzione di getti di ghisa duttile – sferoidale + malleabile (tonnellate) – Italia
1991
Getti per l'industria
meccanica
68.537
Getti per l'industria dei
mezzi di trasporto
123.211
Getti per
l'industria edilizia
96.140
Cilindri per
laminatoio
16.131
287.888
1992
70.189
114.357
85.200
15.503*
269.746
1993
78.651
104.326
65.400
14.181*
248.377
1994
111.920
135.895
65.600
17.076
330.491
1995
139.208
157.822
64.000
17.780
378.810
1996
127.734
157.317
58.050
18.075
361.176
1997
135.556
179.506
56.800
16.578
388.440
1998
147.232
175.458
56.200
17.873
396.763
1999
153.635
169.612
53.400
17.388
394.035
2000
184.766
163.616
53.200
17.535
419.117
2001
185.621
129.120
56.400
18.323
389.464
2002
197.854
132.300
102.000
21.336
453.490
2003
200.809
129.903
115.000
21.502
467.214
2004
210.129
145.769
114.100
24.504
494.502
2005
222.960
160.240
112.400
25.000
520.600
2006
248.428
163.395
109.500
27.982
549.305
2007
273.670
198.759
97.358
30.418
600.205
2008
334.955
178.952
101.823
31.048
646.778
2009
141.497
144.850
63.039
23.063
372.449
2010
198.815
123.804
58.580
24.144
405.343
2011
236.119
137.907
71.746
23.279
469.051
2012
219.454
119.406
58.134
19.811
416.805
Anni
TOTALE
Fonte: Elaborazioni Assofond su dati Istat
La Fonderia di Ghisa
53
RELAZIONE ANNUALE 2012
Fatturato e redditività
Il fatturato nel 2012 ha registrato una flessione importante (oltre l’8%), dato tendenziale
rispetto all’anno precedente, e risulta dunque in linea con il dato della produzione (oltre 10%): il valore medio di una tonnellata risulta essere aumentato del +2%. La capacità
produttiva degli impianti è passata dal 66% del 2011 al 60% del 2012.
L’incidenza del MOL sul fatturato netto totale subisce un calo del -2% fra il 2011 e il 2012,
passando dal +9% al +7%. La variazione è spiegata da una diminuzione più che proporzionale
del MOL rispetto al fatturato.
Aumenta invece la propensione all’export del comparto ghisa: il rapporto fra fatturato
estero e fatturato netto totale passa da un +27% del 2011 ad un +29% del 2012. In valore
assoluto il fatturato estero non è variato fra i due anni, indicatore che le fonderie non hanno
perso quote di mercato, ma è il calo del fatturato generale che ha favorito un aumento
dell’incidenza fra le due grandezze.
Il ricorso alla CIG è molto elevato, +71%, ma di molto inferiore al comparto dei non ferrosi.
Investimenti
Gli investimenti sono calati di quasi il -10%, rimane invariato invece, per effetto
soprattutto del calo del fatturato, l’incidenza fra gli investimenti totali e il fatturato
stesso attestandosi ad un 6%.
Nel 2012 le fonderie hanno rinunciato ad una quota di investimenti produttivi (-4%), a
beneficio degli investimenti in ricerca e sviluppo. Le risorse destinate a miglioramenti o ad
adeguamenti a normative ambientali, piuttosto che per altre finalità, rimangono invariate.
54 La Fonderia di Ghisa
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
La Fonderia di Ghisa
55
RELAZIONE ANNUALE 2012
La Fonderia di Acciaio e Microfusione
UN QUADRO DI SINTESI SULL’INDUSTRIA DI FONDERIA DI ACCIAIO IN ITALIA
La produzione annuale è diminuita del -2% nel 2012, ma il fatturato ha registrato una
tendenza contraria del +1%. Il comparto dell’acciaio è anche il solo a registrare una
variazione positiva del numero di addetti diretti, sia in termini assoluti sia in termini di
addetti medi per impresa.
Ad eccezione di questi ultimi, i valori sono tutti in calo rispetti al 2008, indicatore del fatto
che il comparto deve ancora riprendersi dalla crisi, peraltro ancora in corso.
Fonderie (N. unità)
Addetti (N. unità)
N. medio addetti per impresa (N. unità)
Fatturato (Milioni di €)
Produzione (tonnellate)
Produzione media per azienda (tonnellate)
2008
2011
2012
27
2.600
96
666
93.122
3.449
26
2.560
98
509
73.658
2.833
26
2.651
102
514
72.184
2.776
Var.
2012 VS 2011
+91
+4
+1%
-2%
-2%
PRODUZIONE MONDIALE GETTI DI ACCIAIO
Gli ultimi dati disponibili sono del 2011, in cui si conferma primo produttore di acciaio la
Cina che rappresenta fino al 51% della produzione mondiale. Il 90% della produzione
mondiale è definita dalle prime 10 nazioni, da cui l’Italia è esclusa, trovandosi al diciottesimo
posto; da notare tuttavia che il nostro Paese ha incrementato significativamente la propria
produzione con un +15% e guadagnando due posizioni rispetto al 2010.
Produzione mondiale getti di acciaio (tonnellate)
12.000.000
10.000.000
8.000.000
6.000.000
4.000.000
2.000.000
56 La Fonderia di Acciaio e Microfusione
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
1991
-
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Le altre variazioni in aumento più rilevanti sono state registrate dalla Francia, dalla Turchia,
dalla Gran Bretagna e dalla Germania, anche se queste ultime due di entità inferiore rispetto
all’Italia. Diversamente, i Paesi che hanno diminuito la produzione sono stati il Sud Africa e,
in misura inferiore, gli Stati Uniti.
Ranking mondiale produzione getti di acciaio (tonnellate) - Anno di riferimento 2011
Acciaio
Paese
2010
2011
var (%)
2011 vs 2010
peso % su 2011
1
Cina
5.300.000
5.395.000
2
India
1.070.000
1.140.000
3
Stati Uniti
983.388
977.000
4
Russia
700.000
731.000
5
Ucraina
275.000
275.000
6
Brasile
243.432
270.302
7
Giappone
206.683
218.181
8
Germania
192.089
217.548
9
Corea
160.600
10
Turchia
124.000
152.700
11
Sud Africa
124.656
115.000
12
Francia
85.300
108.900
13
Rep. Ceca
80.000
94.013
14
Canada
92.131
15
Messico
78.746
78.746
16
Spagna
71.500
77.200
17
UK
67.200
76.000
18
Italia
64.100
73.658
19
Polonia
67.400
71.400
20
Taiwan
67.411
71.085
Fonte: 46 Census of World Casting Production – Modern Casting
52%
11%
9%
7%
3%
3%
2%
2%
2%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
2%
7%
-1%
4%
0%
11%
6%
13%
23%
-8%
28%
18%
0%
8%
13%
15%
6%
5%
Ranking mondo - getti di acciaio (tonnellate) - Anno 2011
6.000.000
5.000.000
4.000.000
3.000.000
2.000.000
1.000.000
Taiwan
Polonia
UK
Italia
Spagna
Messico
Canada
Rep. Ceca
Francia
Sud Africa
Turchia
Corea del Sud
Germania
Giappone
Brasile
Ucraina
Russia
Stati Uniti
Cina
India
0
La Fonderia di Acciaio e Microfusione
57
RELAZIONE ANNUALE 2012
La produzione mondiale ha raggiunto il suo massimo degli ultimi 20 anni. A partire dal 2003
si ha avuto un’impennata dell’offerta, raddoppiando il tonnellaggio: se la media nei primi 12
anni considerati era di circa 5,9 mln di acciaio, ora la stessa si attesta intorno ai 9,5 mln fra il
2004 e il 2011 (+61%). Il comparto dell’acciaio ha dunque ripreso a produrre sui livelli del
2008, superandolo di quasi +1%, dopo il tonfo dell’anno 2009.
LA FONDERIA ITALIANA DI ACCIAIO NEL 2012
Produzione getti di acciaio
La produzione di acciaio in Italia non è ancora tornata ai livelli prima del 2009, anno in cui si
ha avuta una variazione di -31%, diversamente da quanto avvenuto su scala mondiale. Dopo
l’ottimo +15% del 2011, nel 2012 i volumi prodotti arretrano del -2%, una variazione
comunque soddisfacente se paragonata a quella del comparto della ghisa o delle fonderie di
metalli non ferrosi.
Produzione getti di acciaio per tipologia di lega (tonnellate)
120.000
100.000
80.000
60.000
40.000
20.000
Acciai inossidabili
Acciai legati
Acciai al carbonio
Produzione getti di acciaio per tipologia di lega - Anno 2012
Acciai al carbonio
18%
Acciai legati 62%
Fonte: Assofond
58 La Fonderia di Acciaio e Microfusione
Acciai inossidabili
20%
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
1991
1990
1989
1988
0
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
In valore assoluto si sono prodotte un totale di 72.184 tonnellate di acciaio, con un mix
molto simile a quello dell’anno precedente, ovvero 20% di acciai inossidabili, 62% di acciai
legati e 18% di acciai al carbonio. La quota di acciai al carbonio è l’unica a registrare un
aumento, se pur esiguo, pari al 3%, a seguire gli acciai legati con un -1% ed infine gli acciai
inossidabili con -2%.
Produzione getti di Acciaio per tipologia di lega (tonnellate)
Anni
Acciai inossidabili
Acciai legati
Acciai al carbonio
TOTALE
1988
7.688
34.325
52.637
94.650
1989
8.324
39.620
52.200
100.144
1990
8.860
40.440
44.060
93.360
1991
8.500
39.862
41.400
89.762
1992
8.200
37.500
34.291
79.991
1993
9.400
34.100
32.426
75.926
1994
11.307
37.950
34.000
83.257
1995
11.740
38.200
41.296
91.236
1996
10.544
35.822
37.895
84.261
1997
9.114
35.980
35.145
80.239
1998
9.019
38.544
29.525
77.088
1999
9.050
36.929
29.600
75.579
2000
9.500
39.100
29.400
78.000
2001
9.400
39.700
28.341
77.441
2002
9.607
40.097
24.817
74.521
2003
9.343
38.420
19.618
67.381
2004
9.600
40.010
20.758
70.368
2005
12.670
41.850
18.804
73.324
2006
14.700
49.084
19.180
82.964
2007
16.600
52.800
20.200
89.600
2008
18.320
54.912
19.890
93.122
2009
14.124
40.010
10.120
64.254
2010
14.350
39.900
9.800
64.050
2011
16.216
46.466
10.976
73.658
2012
Fonte: Assofond
14.434
44.752
12.998
72.184
Nell’indagine 2012 si sono considerati come principali mercati di destinazione dei prodotti
delle fonderie di acciaio il mercato dei mezzi di trasporto, dell’industria navale, dell’industria
ferroviaria, delle costruzioni e delle opere pubbliche, dell’industria meccanica, estrattiva e
siderurgica.
I valori registrati per l’anno 2012 vedono come principale sbocco il mercato dell’industria
estrattiva (29,4%); importanti sono anche il mercato delle costruzioni ed opere pubbliche
(21,8%) e dell’industria meccanica (16,8%).
La Fonderia di Acciaio e Microfusione
59
RELAZIONE ANNUALE 2012
Produzione getti di Acciaio per tipologia di lega (tonnellate) – Anno 2012
3,6%
24,5%
1,3%
0,2%
21,8%
2,4%
16,8%
29,4%
MERCATO MEZZI DI TRASPORTO (t)
MERCATO INDUSTRIA NAVALE (t)
MERCATO INDUSTRIA FERROVIARIA (t)
MERCATO INDUSTRIA COSTRUZIONI E OPERE PUBBLICHE (t)
MERCATO INDUSTRIA MECCANICA (t)
MERCATO INDUSTRIA ESTRATTIVA (t)
MERCATO INDUSTRIA SIDERURGICA (t)
ALTRI IMPIEGHI (t)
A subire il decremento maggiore rispetto al 2011 è stato il mercato principale di riferimento,
ovvero quello dell’industria estrattiva, a beneficio delle opere pubbliche; la variazione
registrata è attorno al 7% in entrambi i casi ma di segno opposto (-7%).
Tutti gli altri mercati presi in considerazione subiscono un calo, salvo il mercato dell’industria
meccanica con un +2,6%. Le Manifatture indicate per altri impieghi mantengono una
percentuale significativa del 24,5%.
Fatturato, redditività e produttività
Il fatturato nel 2012 per il comparto dell’acciaio ha registrato un lieve miglioramento del
+1%, dato tendenziale rispetto all’anno precedente, un valore che, se confrontato con la
flessione del -2% della produzione in termini di tonnellate prodotte, indica un miglioramento
delle marginalità in conseguenza di un aumento dei prezzi medi o di una razionalizzazione
dei costi.
L’incidenza del MOL sul fatturato totale è passato dal +16% del 2011 al +13% del 2012, una
variazione spiegata da un calo molto marcato del margine operativo lordo.
Il fatturato estero è in calo (-7%) rispetto all’anno precedente, tuttavia se si considera
l’incidenza di questo sul fatturato totale, la variazione negativa che si registra fra il 2012 e il
2011 è inferiore (-3%). Le imprese dunque, pur perdendo terreno in termini assoluti, hanno
rimodulato il parco clienti fino ad arrivare ad un rapporto del 44% fra fatturato nazionale ed
estero.
Il ricorso alla CIG è aumentato molto nel corso del 2012. La variazione rilevata è del +20%.
60 La Fonderia di Acciaio e Microfusione
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Investimenti
Una buona notizia arriva dal dato degli investimenti effettuati dalle fonderie dell’acciaio: la
variazione annuale va oltre il +18%. Questo dato, insieme al quadro generale del comparto
che non ha registrato scenari particolarmente preoccupanti, fa pensare ad un generale
ottimismo.
La quota maggiore di questi investimenti è stata destinata alle aree produttive (46%), a
seguire gli investimenti a fini ambientali (37%), di minore rilievo gli investimenti in ricerca e
sviluppo. Fra il 2012 e il 2011 si è avuto un significativo incremento degli investimenti per
l’ambiente (+7,4%), in calo invece quelli produttivi (-4,8%).
Se rapportato al fatturato, il dato rimane confortante: contro un +4% di incidenza degli
investimenti sul fatturato 2011, nel 2012 si attesta a +5%.
GETTI MICROFUSI
Il settore dei getti di microfusi registra un dato positivo sulla produzione, +1,4% rispetto al
2011, attestandosi a 1.235 tonnellate prodotte. Il dato sul fatturato è invece in
controtendenza con un -0,6%.
L’incidenza del fatturato estero sul fatturato totale rimane costante al 10%; anche in questo
comparto si è fatto ricorso alla cassa integrazione durante il 2012.
Produzione totale getti microfusi (tonnellate)
1.600
1.400
1.200
1.000
800
600
400
200
0
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
La Fonderia di Acciaio e Microfusione
61
RELAZIONE ANNUALE 2012
La Fonderia di Metalli Non Ferrosi
UN QUADRO DI SINTESI SULL’INDUSTRIA DI FONDERIA DI METALLI NON FERROSI
Var.
2012 VS 2008
Var.
2012 VS 2011
2008
2011
2012
960
914
916
-44
2
16.300
15.000
14.563
-1737
-437
N. medio addetti per
impresa (N. unità)
17
16
16
-1
-
Fatturato (Miliardi di €)
6.0
4.7
4.2
-30%
-11%
Produzione (tonnellate)
982.300
978.280
844.256
-14%
-14%
1.023
1.070
922
-10%
-14%
Fonderie (N. unità)
Addetti (N. unità)
Produzione Media per
impresa/ anno (tonnellate)
RANKING MONDIALE PRODUZIONE GETTI DI METALLI NON FERROSI (ANNO DI
RIFERIMENTO 2011)
I dati del 2012 saranno disponibili sul numero di dicembre 2013 di Modern Casting con la
pubblicazione del 47 Census of World Casting Production.
L’Italia si trova al quarto posto nella classifica mondiale per tonnellate prodotte di getti non
ferrosi (in termini relativi alla produzione totale si parla del 6%) e precede un Paese come la
Germania che si posiziona subito dopo.
La prima nazione produttrice è la Cina che rappresenta da sola un terzo (33%) del totale
prodotto nel 2011. A seguire ci sono gli Stati Uniti con un peso relativo del 13% e il Giappone
con una percentuale sul totale pari al 9%.
Fra i comparti considerati, i getti di alluminio rappresentano l’85% delle tonnellate prodotte
in Italia fra tutti i metalli non ferrosi. Considerando le sole prime dieci nazioni, Taiwan è la
realtà con minore asimmetria fra i comparti.
62 La Fonderia di Metalli non Ferrosi
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Ranking mondiale produzione getti di metalli non ferrosi (tonnellate)
Rame
Alluminio
Magnesio
Zinco
2011
2011
Paese
2011
2011
Cina
830.000
4.150.000
Stati Uniti
263.000
1.523.000
Giappone
83.140
1.272.528
Italia
73.830
Germania
78.109
India
Messico
415.000
5.395.000
33%
13%
60.000
2.126.000
28.487
6.414
1.390.569
9%
833.000
6.850
63.800
800
978.280
6%
843.745
14.890
37.939
80
900.000
140.701
600.469
109
1.007
33.110
9.460
56.760
373.670
25.500
413.400
Taiwan
35.070
283.144
Francia
19.964
326.777
Polonia
8.411
256.112
Brasile
14.245
251.640
Canada
14.560
221.083
Turchia
13.000
145.000
11.000
114.500
Spagna
9.664
112.989
Ungheria
1.303
99.412
Rep. Ceca
4.842
80.049
Austria
129.438
5.698
6%
742.286
5%
473.000
3%
3%
73.838
2.030
399.780
2%
22.628
2.457
371.826
2%
14.628
279.151
2%
3.681
274.183
2%
235.643
1%
170.500
1%
12.500
13.717
570
149.092
1%
8.600
1.000
135.100
1%
9.056
647
132.356
1%
3.710
167
105.162
1%
8.545
8.554
101.990
1%
19
57.769
0%
57.200
0%
46.000
0%
45.000
0%
44.500
0%
210
35.729
0%
25.394
32.944
0%
6.168
43.499
8.000
83
10.600
40.800
2.200
3.600
Slovakia
46.000
Ucraina
6%
451.000
4.617
5.937
974.763
900.000
12.100
Svezia
Sud Africa
Peso %
sul
totale
181.000
Corea
Romania
Totale non
Ferrosi
2011
99.000
Russia
UK
Altri metalli
non ferrosi
2011
45.000
17.000
25.000
300
2.200
Slovenia
1.582
30.377
650
2.910
Bosnia/ Herzegovina
7.550
Portogallo
8.470
15.490
476
24.436
0%
Svizzera
2.127
20.826
1.436
24.389
0%
Pakistan
16.000
8.000
24.000
0%
Croazia
459
11.652
230
661
13.002
0%
Serbia
2.607
4.129
1.520
3.950
12.206
0%
Finlandia
3.575
4.032
222
7.829
0%
6.969
0%
4.735
0%
Norvegia
1.274
5.695
Danimarca
1.273
3.172
60
180
1.807.844
13.188.631
Belgio
Mongolia
TOTALE 2011
290
823
341
181.931
505.614
1.164
0%
240
480
0%
540.013
16.224.033
100%
&ŽŶƚĞ͗ϰϲĞŶƐƵƐŽĨtŽƌůĚĂƐƚŝŶŐWƌŽĚƵĐƚŝŽŶ–DŽĚĞƌŶĂƐƚŝŶŐ͘
La Fonderia di Metalli non Ferrosi
63
RELAZIONE ANNUALE 2012
PRODUZIONE MONDIALE GETTI DI METALLI NON FERROSI
La produzione mondiale di getti non ferrosi ha raggiunto nel 2011 il suo massimo degli ultimi
20 anni con un tonnellaggio pari a 16.224.033, di poco superiore all’anno 2006 che ha fatto
da sparti acque fra i decenni precedenti e gli anni successivi: dal 2007 al 2009 vi è stato un
crescente decremento dei volumi (-21% fra 2009 e 2006). A partire dal 2010 la produzione
mondiale ha ripreso a crescere fino ad arrivare ai livelli sopra citati del 2011.
Produzione mondiale di getti di metalli non ferrosi (Tonnellate)
18.000.000
16.000.000
14.000.000
12.000.000
10.000.000
8.000.000
6.000.000
4.000.000
2.000.000
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
1991
-
Produzione mondiale di getti di metalli non ferrosi (Tonnellate) – Anno 2011
Cina
Stati Uniti
Giappone
Italia
Germania
India
Messico
Russia
Corea
Taiwan
-
64 1.000.000
2.000.000
La Fonderia di Metalli non Ferrosi
3.000.000
4.000.000
5.000.000
6.000.000
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
I primi dieci Paesi del ranking mondiale producono l’85% del totale mondiale dei getti non
ferrosi. Questi, nel 2011, hanno incrementato le tonnellate di getti prodotti ad eccezione
della Russia (-5%) e del Messico che è rimasto sui livelli precedenti.
Da rilevare, anche se fra le ultime posizioni della classifica mondiale, il balzo in avanti della
Bosnia Herzegovina che rispetto al 2010 va oltre il 500% di crescita.
Variazioni tendenziali (%) – Anno 2012/2011 – Top 10
33%
40%
35%
13%
14%
Stati Uniti
5%
10%
-5%
5%
3%
15%
12%
20%
Cina
25%
18%
20%
30%
0%
0%
-5%
Taiwan
Corea
Russia
Messico
India
Germania
Italia
Giappone
-10%
LA FONDERIA ITALIANA DI GETTI DI METALLI NON FERROSI NEL 2012
Il numero di fonderie di metalli non ferrosi è sostanzialmente invariato nel 2012 rispetto al
2011. E’ invece importante la diminuzione di aziende rispetto al 2008 (-44). Ancora più
marcata è la variazione registrata sul numero di addetti per impresa: il comparto ha subito
una diminuzione di -437 addetti nel 2012 rispetto al 2011 (pari al -3%) e fino a -1737 addetti
rispetto al 2008 (pari ad oltre il 10%). Tali variazioni fanno registrare una stabilità nel
numero medio di addetti per azienda.
La produzione ha subito un calo molto preoccupante pari al -14%, della stessa entità è la
flessione fra il 2012 e il 2008. Analogamente a quanto successo nel 2010, l’Italia, con le
844.256 tonnellate, è tornata ai livelli del 1999. La distanza con l’anno 2007, anno di picco
raggiunto in termini di tonnellate prodotte totali, è del -22%.
Anche i valori del fatturato totale del comparto confermano il quadro di difficoltà: nel 2012
si parla di 4,2 miliardi di euro, -11% se confrontato con l’anno precedente. Rispetto al 2008 il
calo arriva al -30%.
La Fonderia di Metalli non Ferrosi
65
RELAZIONE ANNUALE 2012
Produzione italiana getti di metalli non ferrosi (tonnellate)
1.200.000
1.000.000
800.000
600.000
400.000
200.000
2012
2011
2010
2009
2008
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
1991
-
Produzione getti di metalli non ferrosi – Mix metalli – Anno 2012
Alluminio
85%
Altri
0%
Magnesio
1%
Zinco
7%
Bronzo e rame
1%
Ottone
6%
Getti di Alluminio
Il confronto con l’anno 2011 vede la produzione di getti di alluminio decrescere del -14%
portandosi a 717.213 tonnellate (833.000 nel 2011). Si conferma tuttavia la posizione di
metallo dominante mantenendo una quota dell’ 85% sul totale prodotto.
66 La Fonderia di Metalli non Ferrosi
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Produzione italiana getti di alluminio (tonnellate)
1.000.000
900.000
800.000
700.000
600.000
500.000
400.000
300.000
200.000
100.000
2012
2011
2010
2009
2008
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
1991
-
Getti di Zinco
Il 2012 ha visto la produzione di getti di zinco diminuire di quasi -11% portandosi a 56.846
tonnellate.
Produzione getti di Zinco (tonnellate)
120.000
100.000
80.000
60.000
40.000
20.000
La Fonderia di Metalli non Ferrosi
2012
2011
2010
2009
2008
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
1991
-
67
RELAZIONE ANNUALE 2012
Getti di Ottone, Bronzo e Rame
La produzione di getti in ottone e bronzo ha subito un forte calo del -15% portandosi ad un
valore complessivo di 62.727 tonnellate.
Produzione getti di Ottone, Bronzo e Rame (tonnellate)
140.000
120.000
100.000
80.000
60.000
40.000
20.000
2012
2011
2010
2009
2008
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
1991
-
Getti di Magnesio
Si mantiene sostanzialmente stabile la produzione di getti di magnesio con 6.790 tonnellate
nel 2012 (6.850 nel 2011).
Produzione italiana getti di Magnesio (tonnellate)
18.000
16.000
14.000
12.000
10.000
8.000
6.000
4.000
2.000
68 La Fonderia di Metalli non Ferrosi
2012
2011
2010
2009
2008
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
1991
-
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Tecnologie produttive
Da un riassunto dell’analisi dei dati pervenuti ed inerenti il 2012, si evidenzia un sostanziale
predominio dell’utilizzo della tecnologia produttiva della pressocolata che rimane sui livelli
dello scorso anno al 66%. L’impiego della tecnologia della colata in Conchiglia passa dal 28%
del 2011 al 27% del 2012. Residuale l’uso della tecnologia della colata in sabbia e lost foam:
al 7% nel 2012.
Produzione getti di metalli non ferrosi per tecnologia di colata – Anno 2012
A pressione,
squeeze casting,
rheocasting
66%
Gravità in sabbia,
lost foam
7%
Gravità in
conchiglia e bassa
pressione
27%
Mercati committenti
Al primo posto, confermandosi leader, si posiziona il mercato dei getti per l’industria dei
mezzi di trasporto che assorbe il 49% della produzione complessiva, in calo rispetto al 53%
del 2011. Durante il 2012 il totale dei getti destinati a tale mercato è stato di 413.328
tonnellate, il 20% in meno rispetto al 2011.
Di seguito, i getti destinati all’edilizia e le opere pubbliche che rappresenta il 21% della
produzione totale, 2 punti in più rispetto al 2011. Le tonnellate prodotte nel 2012 sono
180.990, la flessione rispetto al 2011, in questo caso, è molto lieve e pari al -0,2%.
2011
Getti per l'industria dei mezzi di trasporto
2012
2012 vs
2011
peso % su
totale
518.800
413.328
-20,3%
49%
Getti per l'industria meccanica
93.167
66.914
-28,2%
8%
Getti per l'industria dell'ingegneria elettrica
94.727
92.759
-2,1%
11%
Getti per l'industria dei beni durevoli
90.218
90.264
0,1%
11%
Getti per l'edilizia e le opere pubbliche
181.368
180.990
-0,2%
21%
Totale
978.280
844.256
-51%
100%
La Fonderia di Metalli non Ferrosi
69
RELAZIONE ANNUALE 2012
Produzione per mercati di destinazione
L’industria dell’ingegneria elettrica, con 92.759 tonnellate ed un decremento produttivo del
-2,1% rispetto al 2011, pesa per l’11% sul totale dei getti prodotti; questa percentuale si è
mantenuta sostanzialmente invariata rispetto all’anno precedente.
L’industria meccanica è passata invece da un’incidenza del 10% ad una dell’8%, perdendo di
importanza rispetto alle altre destinazioni prese a riferimento. Analogamente al comparto
dei mezzi di trasporto, anch’essa ha subito una forte contrazione nel 2012 rispetto al 2011 e
pari al -28% (tonnellate totali 2012: 66.914).
L’industria dei beni durevoli ha raggiunto l’11% di importanza relativa, al pari del settore
dell’ingegneria elettrica, guadagnando così 2 punti percentuali rispetto all’importanza che
aveva registrato nel 2011. La variazione percentuale fra il 2012 e il 2011 è di lieve entità, ma
l’unica in aumento: +0,1%.
Produzione di getti di metalli non ferrosi per mercati di destinazione
(% sul totale della produzione) – Anno 2012
Getti per l'edilizia e
le opere pubbliche
21%
Getti per l'industria
dei beni durevoli
11%
Getti per l'industria
dell'ingegneria
elettrica
11%
Getti per l'industria
meccanica
8%
70 La Fonderia di Metalli non Ferrosi
Getti per l'industria
dei mezzi di
trasporto
49%
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
La Fonderia di Metalli non Ferrosi
71
RELAZIONE ANNUALE 2012
Gli scambi con l’estero
INTERSCAMBI COMMERCIALI DI GETTI FERROSI
In questo capitolo sono analizzati gli scambi con l’estero dei getti ferrosi nel corso del 2012
con illustrazione delle tendenze generali e di alcune voci doganali più importanti.
Il campione delle voci doganali finora utilizzate comprende circa 55 item ed è così in grado di
evidenziare, con buona approssimazione, l’andamento del commercio estero del settore
getti ferrosi. Bisogna tuttavia sottolineare che per alcuni getti non esiste un codice specifico
che ne permetta l’individuazione precisa, ma confluiscono nella nomenclatura
corrispondente all’articolo di cui sono parte (es. motore, trattore,….).
Occorre rilevare che i dati ISTAT vengono periodicamente revisionati: per tale motivo è
possibile riscontrare differenze tra le tabelle import/export pubblicate nella presente
relazione e quelle rappresentate in precedenza. Fatte queste debite considerazioni, resta
valido il significato delle statistiche che, nella loro globalità, risultano essere l’unico
strumento in grado di evidenziare, con buona approssimazione, l’andamento del commercio
estero internazionale negli anni.
Alla rapida ripresa del commercio estero nel 2010 e nel 2011 (rispettivamente +16% e +7%
le esportazioni in termini di volume, +13% e +21% in valore) è seguita, nel 2012, una crescita
assai più debole in termini di valore (+8%) ed addirittura una flessione (-1%) per ciò che
attiene le tonnellate esportate. L’espansione del commercio estero è stata frenata dal
rallentamento della domanda nei paesi avanzati ed in modo particolare dalla contrazione
dell’attività economica in Europa verso la quale sono destinate quasi l’80% delle
esportazioni italiane.
La dinamica delle importazioni nella media annuale del 2012 è stata peggiore rispetto alle
esportazioni. Infatti a fronte di una crescita del +6% dei valori si contrappone una flessione
pari a -4% dei volumi. Su queste ultime oltre al contributo negativo causato dalla flessione
del reddito nazionale, si somma quello prodotto dal deprezzamento della valuta europea, il
cui tasso di cambio nominale è passato da 1,39 €/$ del 2011 a 1,28 €/$ del 2012 rendendo
così più costose le importazioni.
Il flusso principale delle importazioni italiane di getti ferrosi nel 2012 è arrivato per il 32%
dall’Asia, dalla sola Cina acquistiamo il 23%.
72 Gli scambi con l’estero
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Commercio estero getti ferrosi (Volumi)
Anno
Import
(t)
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
413.832
370.119
386.069
424.783
453.237
472.708
517.549
576.910
572.320
364.764
381.318
429.220
410.204
Var (%)
tendenziale
Export
(t)
Var (%)
tendenziale
Saldo
(exportimport) (t)
-11%
4%
10%
7%
4%
9%
11%
-1%
-36%
5%
13%
-4%
243.521
268.988
276.494
298.271
318.389
341.399
389.953
459.892
468.697
304.768
353.531
379.171
374.793
10%
3%
8%
7%
7%
14%
18%
2%
-35%
16%
7%
-1%
-170.311
-101.131
-109.575
-126.513
-134.848
-131.310
-127.597
-117.018
-103.623
-59.996
-27.787
-50.050
-35.411
Var (%)
tendenziale
-41%
8%
15%
7%
-3%
-3%
-8%
-11%
-42%
-54%
80%
-29%
Commercio estero getti ferrosi (Valori)
Anno
Import
(€)
Var (%)
tendenziale
Export
(€)
Var (%)
tendenziale
Saldo
(exportimport) (€)
Var (%)
tendenziale
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
628.862.996
644.436.817
643.853.846
661.637.218
720.302.865
828.708.412
933.441.430
1.099.776.501
1.232.888.614
792.548.133
857.741.253
1.310.421.027
1.383.609.137
2%
0%
3%
9%
15%
13%
18%
12%
-36%
8%
53%
6%
1.035.563.859
1.203.465.973
1.090.970.396
1.198.060.997
1.331.199.325
1.396.020.042
1.599.110.920
1.905.023.098
2.036.661.444
1.481.477.189
1.668.386.102
2.014.490.663
2.175.487.265
16%
-9%
10%
11%
5%
15%
19%
7%
-27%
13%
21%
8%
406.700.863
559.029.156
447.116.550
536.423.779
610.896.460
567.311.630
665.669.490
805.246.597
803.772.830
688.929.056
810.644.849
704.069.636
791.878.128
37%
-20%
20%
14%
-7%
17%
21%
0%
-14%
18%
-13%
12%
Fonte: Elaborazioni Assofond su dati ISTAT
Nel 2012 il saldo del commercio estero è risultato in avanzo di 792 milioni di Euro, derivante
da un surplus con i paesi UE-27 (250 Milioni di Euro) ed Extra-UE-27 (542 milioni di Euro).
Il volume complessivo di getti acquistati dall’estero nel 2012 ha raggiunto 410.204
tonnellate (-4%), mentre il valore si è attestato su 1.4 Miliardi di Euro (+6%).
Gli scambi con l’estero
73
RELAZIONE ANNUALE 2012
Si rileva che la flessione congiunturale dell'import in termini di volumi sia stata di maggiore
entità per le aree Extra UE27 (-10.4%) rispetto a quelle all’interno della UE-27 rimaste
pressoché invariate (+0.3%). Il contributo maggiore alla crescita delle importazioni in valore
è stato fornito dai Paesi Extra UE27 con un tasso pari a +13% ed inferiore all’intero dell’area
UE-27 (+2.2%).
Le vendite all’estero di getti ferrosi nel 2012 hanno toccato 374.793 tonnellate (-1%) per un
valore complessivo pari a 2.2 Miliardi di Euro (+8%).
La flessione congiunturale dei volumi esportati è la sintesi del decremento delle vendite sui
mercati UE-27 (-5%) e della crescita su quelli Extra UE-27 (+7.6%).
PAESI UE-27
Importazioni (tonnellate)
2011
238.092
Esportazioni (tonnellate)
2012
Var. %
2012/2011
2011
238.913
+0.3%
264.162
2012
Saldi (tonnellate)
Var. %
2012/2011
251.010
-5,0%
2011
2012
26.070
12.097
PAESI EXTRA UE-27
Importazioni (tonnellate)
2011
191.128
Esportazioni (tonnellate)
2012
Var. %
2012/2011
2011
2012
171.291
-10,4%
115.009
123.783
Saldi (tonnellate)
Var. %
2012/2011
+7,6%
2011
2012
-76.119
-47.508
PAESI UE-27
Importazioni (Euro)
Esportazioni (Euro)
2011
2012
Var. %
2012/
2011
901.166.816
921.116.478
+2.2%
2011
1.151.041.159
Saldi (Euro)
2012
Var. %
2012/
2011
2011
2012
1.170.898.536
+1.7%
249.874.343
249.782.058
PAESI EXTRA UE-27
Importazioni (Euro)
Esportazioni (Euro)
2011
2012
Var. %
2012/
2011
409.254.211
462.492.659
+13.0%
2011
863.449.504
Saldi (Euro)
2012
Var. %
2012/
2011
2011
2012
1.004.588.729
+16.3%
454.195.293
542.096.070
ESPORTAZIONI
Le principali osservazioni sulle esportazioni fra 2012 e 2011 sono sintetizzate di seguito:
ƒ L’Europa rimane il primo mercato di riferimento con il 76,3% delle esportazioni
effettuate e nonostante la flessione del -3% rispetto alla quota dell’anno 2011.
ƒ In termini di volumi, la variazione percentuale dell’Europa fra il 2011 e il 2012 è pari al 4,9%; in risalto il +39,6% dell’Asia e il +2,4% dell’America, mentre le altre regioni del
mondo subiscono anch’esse delle flessioni (Africa -14,3%, Altri -3,2%).
ƒ I primi dieci partner del 2012 non corrispondono ai primi dieci del 2011: India e Polonia
sono subentrate ad Ungheria e Slovacchia.
74 Gli scambi con l’estero
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
India e Polonia sono anche i due Paesi che hanno avuto l’incremento maggiore,
rispettivamente del +25% e del +18%.
Solo Germania (+1%), Stati Uniti (+5%) ed Austria (+2%) registrano gli altri incrementi
fra il 2012 e il 2011.
I partner che subiscono il maggior decremento sono, nell’ordine: Spagna (-19%),
Svizzera (-17%) e Belgio (-14%).
Francia e Regno Unito rimangono il secondo e il terzo partner, nonostante la variazione
negativa del -3% e del -2%.
Destinazione delle esportazione di getti ferrosi (% su volumi) – Anno 2012
[EUROPA]
76,3%
[ASIA]
11,5%
[AFRICA]
3,9%
[AMERICA]
7,6%
PAESE
EXPORT
2012 (t)
EXPORT
2011 (t)
ALTRI
0,7%
POSIZIONE
2012
POSIZIONE
2011
VAR
POSIZIONE
PESO SU
TOTALE 2012
VAR
2012/2011
Germania
67.664
67.048
1
1
0
18%
1%
Francia
57.650
59.501
2
2
0
15%
-3%
Regno Unito
20.060
20.440
3
3
0
5%
-2%
Stati Uniti
14.547
13.809
4
6
2
4%
5%
Austria
14.228
13.946
5
5
0
4%
2%
Spagna
13.661
16.824
6
4
-2
4%
-19%
Belgio
10.107
11.787
7
8
1
3%
-14%
Svizzera
9.763
11.789
8
7
-1
3%
-17%
India
9.733
7.780
9
14
5
3%
25%
Polonia
9.716
8.245
10
13
3
3%
18%
ALTRI
147.664
148.002
-
-
-
39%
0%
TOTALE
374.793
379.171
-
-
-
100%
-1%
Gli scambi con l’estero
75
RELAZIONE ANNUALE 2012
Principali voci doganali oggetto di esportazione (Volumi) – Anno 2012
Voci
84329000 - Parti di macchine, apparecchi e
congegni per l'agricoltura, l'orticoltura e la
silvicoltura, per la preparazione o la lavorazione
del suolo, n.n.a.
73251099 - Lavori di ghisa (non malleabile), n.n.a.
(escl. oggetti per canalizzazioni)
84314920 - Parti di macchine, apparecchi e
strumenti delle voci 8426, 8429 o 8430, di getti di
ghisa, di ferro o di acciaio, n.n.a.
73259990 - Articoli di ferro o acciaio, gettati in
forma "fusi", n.n.a. (escl. di ghisa non malleabile o
malleabile nonchè palle e oggetti simili per mulini)
84749010 - Parti di macchine ed apparecchi per la
lavorazione di materie minerali della voce 8474,
n.n.a., di getti di ghisa, di ferro o di acciaio
73030010 - Tubi di ghisa, dei tipi utilizzati per
canalizzazioni sotto pressione
84031010 - Caldaie per il riscaldamento centrale,
di ghisa (escl. caldaie a vapore e caldaie dette "ad
acqua surriscaldata")
84399900 - Parti di macchinari per la fabbricazione
o la finitura della carta o cartone, nna
73071990 - Accessori per tubi, fusi, diversi da
quelli di ghisa
84799020 - Parti di macchine ed apparecchi
meccanici, aventi funzioni autonome, di getti di
ghisa di ferro o di acciaio, n.n.a.
Volumi
Esportati (t)
2012
Peso su Export
Totale 2012 (%)
Prezzo Medio
(€/t)
67.074
18%
3.787
41.747
11%
2.335
36.913
10%
2.823
35.404
9%
3.994
22.262
6%
3.947
21.708
6%
863
15.950
4%
2.898
15.043
4%
12.003
12.933
3%
8.697
10.571
3%
12.843
Le prime 10 voci doganali rappresentano il 75% dei volumi esportati
Prezzo medio esportazioni totali del 2012 = 5.805 €/t
Analizzando nel dettaglio le voci doganali oggetto di esportazioni:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
Le “Parti di macchine, apparecchi e congegni per l'agricoltura, l'orticoltura e la
silvicoltura, per la preparazione o la lavorazione del suolo” rappresentano il 18% del
totale delle importazioni.
I “Lavori di ghisa (non malleabile)” sono la seconda voce più esportata.
Le “Parti di macchine” rappresentano il 10% delle esportazioni, nonostante abbiano
avuto un decremento del -15% fra il 2012 e il 2011.
Un altro decremento consistente, pari al -24% rispetto al 2011, si ha avuto per la voce
“Caldaie per il riscaldamento centrale, di ghisa”.
Fra gli aumenti più alti si ha la voce “Accessori per tubi, fusi, diversi da quelli di ghisa”
(+11%) e la voce “Parti di macchine ed apparecchi meccanici, aventi funzioni autonome,
di getti di ghisa di ferro o di acciaio” (+27%).
76 Gli scambi con l’estero
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
IMPORTAZIONI
I principali flussi osservati sul fronte importazioni evidenziano:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
Il 64,3% delle importazioni provengono dall’Europa, seguita dall’Asia con il 32%.
L’Africa rimane l’area da cui provengono le minori quantità di importazioni, anche se si
riscontra una variazione del +35% fra il 2011 e il 2012, contro il -0,5% delle Americhe, il
-15,5% dell’Asia; la quota europea si è incrementata del +1,3%.
I primi tre partner commerciali rimangono Cina, Francia e Germania, pur avendo avuto delle
forti contrazioni per la prima (-25%) e in termini minori anche per la Germania (-4%).
Dalla Cina si continuano ad importare volumi importanti sul totale (23%), l’8% in più
rispetto al secondo partner (Francia) e il 9% rispetto al terzo (Germania).
I primi 10 Paesi del 2011 da cui l’Italia ha importato sono rimasti i medesimi del 2012.
Polonia, India e Turchia aumentano i volumi rispettivamente del 20%, 26% e del 40%,
attestandosi alla quarta, sesta e ottava posizione.
Fra i primi dieci Paesi, i soli che diminuiscono i loro volumi sono Cina, Germania,
Repubblica Ceca e Slovenia. Tale gruppo di Paesi continua a rappresentare il 44%del
totale nel 2012 (51% nel 2011).
La Slovenia è il Paese che ha perso più posizioni nei due anni in esame (-3), Spagna e
Repubblica Ceca solamente una.
Provenienza delle importazioni di getti ferrosi (% su volumi) – Anno 2012
[EUROPA]
64,3%
[ASIA]
32,0%
ALTRI
0,0%
[AMERICA]
2,1%
PAESE
Cina
Francia
Germania
Polonia
Spagna
India
Ceca, Repubblica
Turchia
Austria
Slovenia
ALTRI
TOTALE
IMPORT
2012 (t)
93.325
61.332
55.955
23.326
20.980
18.000
17.535
14.763
13.902
12.925
78.160
410.204
IMPORT
POSIZIONE
2011 (t)
2012
125.064
1
59.772
2
58.506
3
19.475
4
19.663
5
14.333
6
18.486
7
10.558
8
12.588
9
15.493
10
75.282
429.220
-
[AFRICA]
1,6%
POSIZIONE
2011
1
2
3
5
4
8
6
10
9
7
-
VAR
POSIZIONE
0
0
0
1
-1
2
-1
2
0
-3
-
PESO SU
TOTALE 2012
23%
15%
14%
6%
5%
4%
4%
4%
3%
3%
19%
100%
Gli scambi con l’estero
VAR
2012/2011
-25%
3%
-4%
20%
7%
26%
-5%
40%
10%
-17%
4%
-4%
77
RELAZIONE ANNUALE 2012
Principali voci doganali oggetto di importazione (Volumi) – Anno 2012
Voci
Volumi
importati (t)
2012
Peso su import
Totale 2012 (%)
Prezzo medio
(€/t)
73251099-Lavori di ghisa (non malleabile), n.n.a. (escl.
oggetti per canalizzazioni)
76.024
19%
1.332
73259990-Articoli di ferro o acciaio, gettati in forma
"fusi", n.n.a. (escl. di ghisa non malleabile o malleabile
nonchè palle e oggetti simili per mulini)
66.481
16%
2.796
44.722
11%
821
32.274
8%
1.025
30.586
7%
2.385
13.569
3%
3.381
13.505
3%
3.849
13.267
3%
3.019
11.996
3%
1.284
11.913
3%
22.859
73030010-Tubi di ghisa, dei tipi utilizzati per
canalizzazioni sotto pressione
73251050-Botole di ghisa non malleabile, fuse
84314920-Parti di macchine, apparecchi e strumenti
delle voci 8426, 8429 o 8430, di getti di ghisa, di ferro o
di acciaio, n.n.a.
84839081-Altre parti di alberi di trasmissione, di
ingranaggi, di innesti ed altri organi della voce 8483, di
getti di ghisa, di ferro o di acciaio, n.n.a.
84831021-Manovelle e alberi a gomito di getti di ghisa,
di ferro o di acciaio
73071910-Accessori per tubi, fusi, di ghisa malleabile,
diversi da quelli a cuore bianco, zincati
73251092-Oggetti gettati in forma "fusi" di ghisa non
malleabile, per canalizzazioni (escl. botole)
86079980-Parti di materiale rotabile delle voci 8603,
8604, 8605 or 8606, n.n.a.
Le prime 10 voci rappresentano il 76% del totale dei volumi importati.
Il prezzo medio delle importazioni totali è 3.373 €/t
Analizzando nel dettaglio le voci doganali oggetto di importazioni:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
I “lavori in ghisa non malleabile” pesano per il 19% del totale delle importazioni del
2012 e rappresentano principalmente getti destinati al settore della meccanica varia.
Gli “articoli di ferro o acciaio, gettati in forma fusi” aumentano la loro quota (16%)
rispetto all’anno precedente (13%).
I “tubi di ghisa, dei tipi utilizzati per canalizzazioni sotto pressione” si pongono come
terza voce più importante con l’11% di peso sul totale rispetto al 2011. Il loro volume è
cresciuto del +10% rispetto al 2011.
Le “botole di ghisa non malleabile, fuse” hanno invece subito un calo del -36%.
Le “Parti di macchine, apparecchi e strumenti, di getti di ghisa, di ferro o di acciaio” si
pongono come quinta voce più importante con il 7% del totale importato.
78 Gli scambi con l’estero
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
c
c
Gli scambi con l’estero
79
RELAZIONE ANNUALE 2012
Analisi di bilancio delle Fonderie di ghisa
OBIETTIVI DELLO STUDIO
Lo studio intende in primo luogo analizzare gli aspetti più rilevanti che hanno caratterizzato
l’evoluzione economico-patrimoniale e finanziaria del comparto Fonderie di Ghisa nel
quadriennio 2008-2011. La finalità principale è quella di proporre alle imprese uno
strumento in grado di fornire indicazioni che consentano di "autovalutarsi" rispetto ai
diversi cluster di riferimento. Il processo di autodiagnosi può iniziare dall’aggregato
generale utilizzato come campione di riferimento settoriale (Fonderie di Ghisa) per entrare
via via nello specifico con i cluster di appartenenza in termini di tipologia produttiva (grandi
getti, meccanica, automotive) e/o classe dimensionale di fatturato. La valutazione/giudizio
che scaturisce da tale analisi può essere utilizzata per un confronto "ragionato" con i
competitors, i finanziatori o altri soggetti portatori di interessi aziendali nell’ambito degli
stakeholder. Infine, la comparazione può utilmente proseguire anche al di fuori del proprio
core business attraverso confronti intersettoriali con le imprese della filiera siderurgica o
quelle dei settori committenti. L’intento di Assofond è quello di far diventare l’analisi di
Bilancio delle Fonderie di Ghisa un’attività stabile da compiere con regolarità annuale. Per
tale motivo, nella consapevolezza che il lavoro presenta importanti margini di miglioramento,
l’Ufficio Studi Assofond è disponibile sin da ora ad accogliere considerazioni/osservazioni che
portino all’ottimizzazione della qualità del servizio e della sua fruibilità per le Associate.
LA BASE INFORMATIVA DI RIFERIMENTO
L’individuazione delle imprese e la loro articolazione in cluster è stata realizzata da Assofond.
I bilanci sono stati reperiti e analizzati da Siderweb per il tramite della banca dati AIDA di
Bureau Van Dijk, leader mondiale nella distribuzione di database di informazioni economicofinanziarie su aziende di tutto il mondo. Nella fase di elaborazione della base informativa di
riferimento, sono stati seguiti i criteri di seguito brevemente descritti:
ƒ utilizzo esclusivo dei bilanci individuali, in quanto il bilancio consolidato rende difficile la
collocazione delle imprese nel cluster;
ƒ eliminazione di alcune imprese che hanno valori che potrebbero rendere non
pienamente espressiva l’analisi (ad esempio, imprese in liquidazione o sottoposte a
procedure concorsuali);
ƒ calcolo degli indici di bilancio per comparti e per cluster.
IL CAMPIONE E LE DIMENSIONI ESAMINATE
Dal punto di vista della numerosità e della composizione, il campione adottato risulta
senz'altro significativo sia in termini assoluti che come percentuale sul totale delle imprese
80 Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
italiane. In termini di numerosità esso rappresenta circa il 50% dell'universo nazionale,
mentre in termini di valore della produzione e volumi produttivi il peso sale sensibilmente.
Il campione complessivo delle Fonderie di Ghisa analizzato è lo stesso dello scorso anno e
conta 73 Fonderie. Il periodo indagato copre 4 esercizi: 2008-2011.
Le variabili considerate nell'analisi sono:
ƒ Fatturato
ƒ Risultato netto di esercizio (Utile/Perdita)
ƒ Risultato netto di esercizio/Fatturato
ƒ Ebitda/Fatturato
ƒ Costo personale/Fatturato
ƒ Tasso di Rotazione del Capitale Investito
ƒ Debiti totali/Fatturato
ƒ Debiti totali/Ebitda
ƒ Oneri finanziari/Fatturato
ƒ ROA (redditività totale dell’attivo)
ƒ ROS (redditività delle vendite)
ƒ ROE (redditività del patrimonio)
Per le definizioni delle dimensioni esaminate si rinvia al glossario inserito a margine del
presente documento.
CLUSTERIZZAZIONE
Stabilire una clusterizzazione corretta è importante, ma può essere complesso poiché vi
sono diverse strade percorribili. Solo per citare alcune ipotesi:
ƒ per tipologia di lega;
ƒ per dimensione aziendale (classe di addetti o classe di fatturato);
ƒ per aspetti tecnici della produzione (tipo di formatura);
ƒ per settore cliente, etc.
Sulla base di informazioni raccolte attraverso uno scambio di idee con alcune associate,
l’Ufficio Studi Assofond ha maturato la convinzione di individuare una prima ripartizione del
campione delle Fonderie di ghisa in base al mercato di riferimento.
Sembra infatti che il volume produttivo sia il fattore maggiormente caratterizzante rispetto
ad altri elementi quali il tipo di prodotto, il settore cliente o la tecnologia produttiva. La
dimensione delle serie prodotte risulta strettamente connessa ad un insieme di elementi
distintivi dell’offerta.
Di seguito viene data descrizione dei due macro-segmenti di mercato, getti “grande serie” e
“piccola-media serie” destinati a:
ƒ Clienti caratterizzati da produzione in grande serie (tipicamente imprese del comparto
automotive e produttrici di elettrodomestici);
Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa
81
RELAZIONE ANNUALE 2012
ƒ
Clienti caratterizzati da produzioni in piccole/medie serie (in cui rientrano una
molteplicità di settori, dalla meccanica varia, alla trattoristica, al movimento terra,
oleodinamica, ecc.).
In tale ambito si è operata una segmentazione in tre macro-cluster sufficientemente
rappresentativi dei raggruppamenti sopra definiti:
ƒ 62 Fonderie fornitrici del comparto Meccanica (Fonderie non classificabili negli
aggregati successivi);
ƒ 7 Fonderie produttrici di Grandi Getti (Formatura a mano);
ƒ 4 Fonderie fornitrici del comparto Automotive (componentistica auto).
Il criterio utilizzato per evitare l’assegnazione della singola impresa a più cluster è quello
dell’attività prevalente, tenuto conto anche della composizione dei tavoli di lavoro collaudati
con successo in passato in occasione di incontri settoriali Assofond.
L’analisi è stata sviluppata mettendo in relazione gli indici di performance (di cui si parlerà in
seguito nel presente documento) con un parametro dimensionale quale il fatturato, al fine
di valutare se esista una correlazione tra dimensione aziendale in termini appunto di
fatturato e indici di profittabilità. La distribuzione delle aziende analizzate per classe di
fatturato è la seguente:
ƒ 16 Fonderie, fino a 4,9 Milioni di € di fatturato;
ƒ 14 Fonderie, da 5 a 9,9 Milioni di € di fatturato;
ƒ 18 Fonderie, da 10 a 19,9 Milioni di € di fatturato;
ƒ 15 Fonderie, da 20 a 49,9 Milioni di € di fatturato;
ƒ 10 Fonderie, da 50 Milioni di € ed oltre di fatturato.
ANALISI COMPARATA DELLE PERFORMANCE: CONFRONTI INTERSETTORIALI
Fonderie di Ghisa Vs Filiera siderurgica
I comparti delle imprese della filiera siderurgica considerati sono:
ƒ Forge;
ƒ Produzione di acciai speciali;
ƒ Produzione di lunghi ( tondi, travi, laminati, ecc.);
ƒ Produzione di piani (coils e lamiere).
L’individuazione delle imprese dei suddetti comparti è stata effettuata da Siderweb ricalcando
lo schema della Ricerca “Bilanci di Acciaio edizione 2012” con dati di bilancio fino al 2011.
Fonderie di Ghisa Vs Settori Committenti
L’individuazione delle imprese e la loro articolazione in cluster è stata effettuata da
Assofond secondo le specifiche segnalazioni pervenute dalle Fonderie associate.
82 Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
IPOTESI DI FOLLOW UP
Riguardo alcune ipotesi di follow up emerse nel corso della presentazione grazie al
contributo delle Fonderie presenti si rileva quanto segue:
ƒ riedizione dell’iniziativa sui bilanci del 2012;
ƒ necessità di innovare il format della giornata dedicata alla presentazione;
ƒ ampliamento dell’analisi, inserendo ulteriori indicatori indispensabili per avere una visione
completa sullo stato di salute del comparto italiano delle Fonderie di ghisa. La cernita degli
indicatori sarà operata grazie al contributo della Commissione Economica Assofond, ma
chiunque potrà suggerire sin da subito eventuali integrazioni. In particolare si rende
necessario ampliare l’analisi dal punto di vista della struttura finanziaria e patrimoniale
del settore;
ƒ ampliamento dell’analisi comparata ad alcuni competitors europei (Fonderie di ghisa) che
Assofond provvederà a selezionare con le Fonderie che forniranno il necessario supporto;
ƒ l’analisi comparata Fonderie Vs Settori Committenti dovrà essere migliorata e resa più
significativa aumentando il numero delle aziende considerate. Il campione dei
Committenti dovrà essere clusterizzato oltre che in funzione della tipologia di getti
acquisiti (meccanica, grandi getti, automotive) anche in relazione alle classi di fatturato.
Inoltre, in relazione all’analisi comparata degli indicatori tra il settore Fonderie e quello
delle imprese Committenti, si evidenzia come il rapporto Ebitda/Valore Aggiunto sia più
corretto rispetto a quello considerato finora ovvero Ebitda/Fatturato, in quanto
quest’ultimo, calcolato sui bilanci dei clienti, può produrre valori fuorvianti.
PRINCIPALI RISULTATI DELL’ANALISI
Andamento Fatturato
L’ultimo biennio ha fatto registrare una buona crescita del Fatturato del comparto delle
Fonderie di Ghisa nel complesso, ma con un tasso di incremento più ridotto per le imprese
più piccole (fino a 4.9 milioni di Euro di Fatturato).
Andamento fatturato 2008 – 2011 (2008=100) - Per cluster di prodotto
PHFFDQLFD
JUDQGLJHWWL
DXWRPRWLYH
WRWDOH
Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa
83
RELAZIONE ANNUALE 2012
L’analisi dei bilanci delle 73 Fonderie di Ghisa incluse nel campione analizzato evidenzia una
situazione complessiva dal punto di vista dell’evoluzione del fatturato nel 2011 decisamente
migliore di quella del terribile 2009 e in linea con quella del 2010. La crescita del fatturato
del campione è pari a +21% (+22% nel 2010) e premia in modo particolare il cluster dei
Grandi Getti (+25%), quindi quello della Meccanica (+21%) e dell’Automotive (+18%).
Andamento fatturato 2008 – 2011 (2008=100) - Per cluster di fatturato
ILQRD
PLOLRQL
PLOLRQL
PLOLRQL
PLOLRQL
PLOLRQLH
ROWUH
WRWDOH
L’analisi articolata per tipologia dimensionale, mostra come dal 2008 al 2011, solamente le
grandi imprese (con un fatturato da 50 Milioni di Euro in su) abbiano superato il fatturato
del 2008, recuperando totalmente 0.la flessione del 2009. Tutte le altre classi di impresa
sono sotto i livelli di fatturato pre-crisi. In particolare: le Fonderie fino a 4.9 Milioni di Euro,
pur avendo registrato nel 2011 una crescita pari al 13% rispetto al 2010, presentano ancora
una distanza di 21 punti percentuali dai livelli pre-crisi. Le Fonderie con un fatturato tra 59.9 Milioni di Euro nel 2011 hanno visto un’espansione delle vendite sopra la media, con
una variazione pari a +24%, ma il gap negativo rispetto ai livelli pre-crisi è di 23 punti
percentuali. I cluster con fatturato 10-19.9 Milioni di Euro e 20-49.9 Milioni di Euro sono
quelli che nel 2011 hanno avuto la performance migliore, con un aumento rispettivamente
del 27% e 34%, che ha consentito di colmare gran parte del divario rispetto ai livelli del 2008
nei confronti dei quali c’è ancora una differenza negativa di circa 13 punti percentuali.
In sostanza, nonostante le situazioni di difficoltà presenti in tutte le classi di fatturato, le
grandi imprese (50 Milioni e oltre) nel 2011 hanno recuperato totalmente le perdite di
fatturato subite nel 2009; quelle medie (10-19.9 Milioni e 20-49.9 Milioni), grazie alle buone
performance del 2011, si sono avvicinate ai volumi pre-crisi, mentre le Fonderie
appartenenti alla classe di fatturato fino a 4.9 Milioni di Euro, appaiono quelle in maggiore
difficoltà, accusando un gap di oltre 20 punti percentuali dal fatturato del 2008.
Risultato Netto di Esercizio (Utile/Perdita)
Dal 2009 al 2011 il numero di aziende in perdita è sceso progressivamente, mentre è risalito
quello delle imprese in utile. Infatti, nel 2009 le aziende in perdita erano 46 e quelle in utile 27.
Nel 2011 la situazione si è capovolta, le aziende in perdita sono scese a 24, mentre quelle in
utile sono salite a 49.
84 Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Utile / perdita d’esercizio 2009 - 2011
2009
n. aziende
n. aziende
in utile
in perdita
Per cluster prodotto
meccanica
grandi getti
automotive
Per classe di fatturato
fino a 4,9 milioni
da 5 a 9,9 milioni
da 10 a 19,9 milioni
da 20 a 49,9 milioni
50 milioni e oltre
2010
n. aziende n. aziende
in utile
in perdita
2011
n. aziende
in perdita
n. aziende
in utile
22
4
1
40
3
3
36
5
3
26
2
1
42
5
2
20
2
2
9
7
8
3
1
7
7
10
12
9
8
8
10
11
7
8
6
8
4
3
10
7
14
13
5
6
7
4
2
5
Sotto il profilo del risultato d’esercizio i bilanci del 2011 confermano i segnali di un
apprezzabile miglioramento per il cluster dei Grandi Getti che nel complesso ha consolidato
il risultato positivo del 2010. Pur con valori modestissimi anche il cluster dell’Automotive ha
chiuso sia il 2010 che il 2011 con bilanci in utile. Fanalino di coda risulta il cluster della
Meccanica che nel 2011 ha registrato un leggero utile dopo due esercizi consecutivi di
perdita, anche se molto più ridotta nel 2010 rispetto all’anno precedente.
L’analisi del risultato netto di esercizio sotto il profilo dimensionale (classi di fatturato) fa
emergere aspetti difformi rispetto a quanto rilevato per l’andamento del fatturato. Infatti, il
cluster con un fatturato oltre 50 Milioni di Euro, che ha completamente recuperato il livello
delle vendite pre-crisi, è l’unico ancora in perdita dal 2008. Nel 2011 ha addirittura
peggiorato il risultato rispetto all’anno precedente. Le imprese più piccole, con una crescita
molto più ridotta del fatturato, sono invece riuscite a contenere meglio le perdite negli anni
2009 e 2010 tornando in utile nel 2011.
Utile / perdita d’esercizio 2008 – 2011 (milioni euro) - Per cluster di prodotto
PHFFDQLFD
JUDQGLJHWWL
DXWRPRWLYH
WRWDOH
Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa
85
RELAZIONE ANNUALE 2012
Utile / perdita d’esercizio 2008 – 2011 (milioni euro) - Per cluster di fatturato
ILQRD
PLOLRQL
PLOLRQL PLOLRQLPLOLRQL PLOLRQLH
ROWUH
WRWDOH
Risultato Netto di esercizio (Utile/Perdita)/Fatturato
Nel 2011 l’utile netto sul fatturato è risultato leggermente positivo per l’insieme del
comparto (0,19% rispetto a 0,08% nel 2010) grazie soprattutto al contributo del cluster dei
Grandi getti (1,45% rispetto a 0,72% nel 2010). Il cluster della Meccanica ha riportato un
utile molto più modesto (0,04%) dopo la perdita del 2010 (-0,08%), mentre il cluster
dell’Automotive ha registrato un utile/fatturato altrettanto risicato (0,05%) e in flessione
rispetto al risultato del 2010 che aveva compensato solo marginalmente le perdite riportate
sia del 2008 (-0,43%) sia del 2009 (-7,22%).
Utile / perdita d’esercizio 2008 – 2011 (milioni euro) - Per cluster di prodotto
0HFFDQLFD
*UDQGL*HWWL
$XWRPRWLYH
7RWDOH
Per quanto riguarda l’analisi per classe di fatturato, i risultati migliori sono quelli delle
imprese da 10 a 19,9 milioni di Euro che hanno ampiamente compensato la perdita del
2009, nonostante l’utile/vendite sia diminuito nel 2011 rispetto al 2010.
La situazione peggiore è invece quella del cluster delle imprese con fatturato da 50 milioni di
Euro che ha soltanto diminuito la perdita rispetto al 2009.
86 Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Utile / perdita d’esercizio 2008 – 2011 (milioni euro) - Per cluster di fatturato
ILQRD
PLOLRQL
PLOLRQL PLOLRQL PLOLRQL
PLOLRQLH
ROWUH
WRWDOH
Ebitda/Fatturato
La maggiore criticità messa in evidenza dall’analisi riguarda la marginalità lorda. A fronte di
un fatturato in crescita nel biennio 2010-2011, la marginalità lorda si è ridotta. Infatti, nella
media del campione esaminato, il rapporto Ebitda/fatturato è sceso nel 2011 al 7.5%
dall’8.4% nel 2010 e dal 9.3% nel 2008.
La marginalità appare fortemente penalizzata per il cluster dell’Automotive dove l’Ebitda sul
fatturato è sceso dal 6.4% del 2008 al -0.5% nel 2009, per poi risalire all’8.4% nel 2010 e ridursi
nuovamente al 6.1% nel 2011.
La criticità della situazione è confermata dai dati del cluster della Meccanica, dove l’Ebitda/
fatturato si è ridotto nel 2011 al 7,0% rispetto al 7.6% del 2010.
EBITDA / fatturato 2008-2011 (valori %) - - Per cluster di prodotto
PHFFDQLFD
JUDQGLJHWWL
DXWRPRWLYH
WRWDOH
In cima alla classifica della redditività lorda rimane il cluster dei Grandi Getti che, dopo la
flessione dal 16,1% al 10% tra il 2008 e il 2009, è riuscito a far risalire la redditività al 14,1%
nel 2010 per registrare poi una leggera flessione al 13,5% nel 2011.
Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa
87
RELAZIONE ANNUALE 2012
EBITDA / fatturato 2008-2011 (valori %) - Per cluster di fatturato
ILQRD
PLOLRQL
PLOLRQL
PLOLRQL
PLOLRQL
PLOLRQLH
ROWUH
WRWDOH
Tutto sommato tale cluster ha mantenuto un buon livello di redditività lorda anche nel
terribile 2009. La performance della redditività lorda per classe di fatturato delle imprese
mostra con maggiore evidente crudezza la situazione in cui si trovano le fonderie del
comparto Ghisa del nostro Paese. Nessun cluster è riuscito a riportare la redditività al livello
del 2008 nonostante le imprese abbiano cercato di razionalizzare i costi per fronteggiare il
calo del fatturato rispetto al 2008.
Il cluster più in difficoltà è quello delle imprese con un fatturato da 50 milioni di Euro in su
che, peraltro, ha registrato la crescita maggiore del fatturato riportandolo al livello pre-crisi.
In sintesi per le Fonderie più grandi la crescita dei ricavi non è andata di pari passo con
l’aumento della marginalità lorda. I valori più alti di quest’ultima sono invece quelli delle
imprese con fatturato da 10 a 19,9 e da 20 a 49,9 milioni di Euro che hanno recuperato gran
parte della perdita di redditività lorda nei confronti del 2008. Meno soddisfacente la
situazione della aziende più piccole: il cluster fino a 4,9 milioni di Euro di fatturato ha
aumentato sensibilmente la redditività rispetto al 2009, ma il distacco dal 2008 è ancora di
oltre 3 punti percentuali; il cluster da 5 a 9,9 milioni di Euro di fatturato ha invece visto
ridursi progressivamente la redditività lorda rispetto al 2008 accusando nel 2011 una
differenza di circa 6 punti percentuali.
Costo del Lavoro/Fatturato
L’incidenza del costo del lavoro sul fatturato è un indice di produttività che riflette
l’andamento dei costi complessivi per il personale in rapporto ai ricavi delle vendite e
prestazioni.
L’ottimizzazione di tale rapporto dipende da una serie congiunta di fattori tra cui: la
produttività della manodopera, l’efficienza della manodopera (ore prestate effettivamente
rispetto a quelle pagate, assenteismo, ecc.) mix di qualifiche e anzianità del personale,
politiche di internalizzazione/esternalizzazione dei servizi, delocalizzazione della produzione,
aumenti dei salari rispetto agli aumenti nei prezzi di vendita, ecc.
88 Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Costo del personale/fatturato 2008-2011 (valori %) - Per cluster di prodotto
PHFFDQLFD
JUDQGLJHWWL
DXWRPRWLYH
WRWDOH
Costo del personale/fatturato 2008-2011 (valori %) - Per cluster di fatturato
ILQRD
PLOLRQL
PLOLRQL
PLOLRQL
PLOLRQL
PLOLRQLH
ROWUH
WRWDOH
Nella media generale del campione il costo del personale sul fatturato nel 2011 si è ridotto
rispetto all’impennata registrata nel 2009 e nel 2010, ma è rimasto superiore al livello del
2008. Tale evoluzione si riscontra in tutti i cluster sia per destinazione del prodotto ad
eccezione di quello dell’Automotive dove il costo del lavoro sul fatturato, oltre ad essere il
più basso, è anche leggermente diminuito rispetto al 2008. I dati mostrano una correlazione
diretta tra tale incidenza e la dimensione aziendale misurata sempre in termini di fatturato.
Le imprese fino a 4.9 milioni di euro di fatturato hanno un’incidenza del costo del lavoro del
29.2% nel 2011, rispetto al 34% nel 2009, significativamente più alta della media e
praticamente doppia di quella delle imprese con un fatturato superiore a 50 milioni di euro.
Ciò evidenzia che non è il costo del lavoro che condiziona la marginalità delle grandi aziende,
ma altri fattori. Infatti, le imprese più piccole, pur avendo un’incidenza del costo del personale
più alta, hanno una redditività maggiore delle grandi.
Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa
89
RELAZIONE ANNUALE 2012
Fatturato/Capitale Investito
Questo indice esprime la rotazione dell’attivo, ovvero il numero di volte con cui il capitale
investito (liquidità, crediti, scorte e attivo fisso) si è rinnovato nel corso dell’esercizio per
effetto del valore delle vendite effettuate. Minore è l’impiego di capitale, maggiore è la sua
rotazione a parità di fatturato. Il valore del rapporto varia da settore a settore: per
l’industria è mediamente intorno a 1 (se espresso in valore percentuale circa il 100%),
mentre per il settore commerciale il valore è nettamente superiore. L’evoluzione dell’indice
in questione dipende quindi, oltre che dall’andamento dei due aggregati (Fatturato e
Capitale Investito), dal settore di attività e dalla classe di fatturato a cui l’azienda appartiene.
La combinazione di tale indice con quello che esprime la redditività delle vendite ( il ROS,
Return On Sales) esprime esattamente la marginalità lorda, cioè l’EBITDA (si veda glossario
per la dimostrazione di tale formula e commenti sulle determinanti).
Fatturato/capitale investito 2008-2011 (valori %) - Per cluster di prodotto
PHFFDQLFD
JUDQGLJHWWL
DXWRPRWLYH
WRWDOH
Fatturato/capitale investito 2008-2011 (valori %) - Per cluster d fatturato
ILQRD
PLOLRQL
PLOLRQL
90 Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa
PLOLRQL
PLOLRQL
PLOLRQLH
ROWUH
WRWDOH
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Dall’analisi dei dati emerge che la rotazione del capitale investito nel 2011 è stata maggiore
per il cluster dell’Automotive (1,28), superando la media degli ultimi 4 anni compreso il 2008
(1.16); segue il cluster della Meccanica con 0,96, in crescita rispetto al 2009 e al 2010, ma
leggermente inferiore rispetto al 2008. Per il cluster dei Grandi Getti il valore dell’indice è
salito negli ultimi tre anni arrivando a 0,92 rispetto a 0,71 del 2008.
Analizzando il parametro con riferimento alle classi di fatturato, emergono valori più alti per le
imprese di maggiori dimensioni, in particolare quelle con oltre 50 milioni di fatturato, mentre
quella più debole è associabile al cluster delle piccole aziende fino a 4,9 milioni di euro di
fatturato. Le aziende fino a 4,9 milioni di euro di fatturato presentano una maggiore stabilità
dell’indice su valori più alti della media. Le imprese più piccole, oltre ad avere una rotazione
del capitale più bassa, presentano anche una maggiore instabilità e difficoltà a ritornare sul
valore pre-crisi.
Debiti/Fatturato - Debiti/Ebitda
Questi due indici consentono di verificare la sostenibilità finanziaria delle imprese analizzate in
funzione del fatturato e della redditività lorda.
Il rapporto Debiti/Fatturato nella media del campione è cresciuto significativamente nel 2009
per effetto soprattutto del calo del fatturato.
Debiti/fatturato 2008-2011- Per cluster di prodotto
0HFFDQLFD
*UDQGLJHWWL
$XWRPRWLYH
7RWDOH
Debiti/fatturato 2008-2011- Per cluster d fatturato
ILQRD
PLOLRQL
PLOLRQL
PLOLRQL
PLOLRQL
PLOLRQLH
ROWUH
WRWDOH
Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa
91
RELAZIONE ANNUALE 2012
Nei due anni successivi si è ridotto scendendo a 0,59, leggermente sopra il valore del 2008. Il
cluster dei Grandi Getti è quello con il valore dell’indice più basso e in diminuzione costante
dal 2008.
Il cluster dell’Automotive è quello che ha peggiorato di più il rapporto Debiti/fatturato nel 2008,
ma che è poi riuscito a riportarlo sotto il livello del 2008. Il cluster della Meccanica, dopo averlo
aumentato nel 2009, è anch’esso riuscito a ridurlo nel biennio successivo, senza però ritornare
alla situazione di partenza.
L’analisi per classe dimensionale mostra che le imprese con un fatturato da 20 a 49,9 milioni di
euro sono quelle con l’indice di indebitamento più alto, pur avendolo ridotto rispetto al 2009. Le
imprese più piccole hanno aumentato l’indice di indebitamento rispetto al 2008, ma il valore è
inferiore alla media.
Per quanto riguarda il rapporto Debiti/Ebitda, il 2009 è stato l’anno più critico che ha fatto
raddoppiare l’incidenza dei debiti sulla redditività lorda, a causa soprattutto della contrazione di
quest’ultima. Nei due anni successivi la situazione è migliorata ed il valore dell’indice si è quasi
riportato al livello del 2008. Il cluster dei Grandi Getti è quello con il valore dell’indice più basso e
l’unico che è riuscito a ridurlo rispetto al 2008.
Debiti/Ebitda 2008-2011 - Per cluster di prodotto
0HFFDQLFD
*UDQGLJHWWL
$XWRPRWLYH
7RWDOH
Debiti/Ebitda 2008-2011 - Per cluster d fatturato
ILQRD
PLOLRQL
PLOLRQL
92 PLOLRQL
Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa
PLOLRQL
PLOLRQLH
ROWUH
WRWDOH
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
L’analisi a livello dimensionale mostra che nel 2011 il rapporto Debiti/Ebitda più alto è
quello delle imprese con oltre 50 milioni di euro di fatturato, nonostante esso si sia
dimezzato rispetto al 2009 riposizionandosi sul valore del 2008. Le imprese più piccole hanno
un valore dell’indice intorno alla media, ma quest’ultimo è cresciuto rispetto al 2008,
nonostante la forte riduzione operata nei confronti del 2009. Le imprese con un fatturato da
10 a 19,9 milioni di euro sono quelle meno indebitate in rapporto alla redditività lorda e
anche quelle con l’indice più stabile nel tempo.
CONFRONTI INTERSETTORIALI (FORGE E CLUSTER SIDERURGICI)
Valore Aggiunto, Costo del Lavoro, Ebitda/Fatturato
Le Fonderie di ghisa hanno un valore aggiunto più alto dei comparti della filiera siderurgica,
ma più basso di quello delle Forge.
Presentano inoltre un costo del lavoro sul fatturato più alto rispetto agli altri settori, mentre
la redditività lorda è pari a circa la metà di quella delle Forge, ma superiore a quella dei
comparti siderurgici analizzati.
Confronti intersettoriali 2011 - Valore aggiunto, costo lavoro, ebitda / fatturato (valore %)
30,6
24,71
17,61
17,24
12,99
11,54
10,82
7,52
7,47
5,99
5,66
7,66
4,83
3,88
prodotti lunghi
prodotti piani
1,86
fonderie ghisa
forge
valore aggiunto/faturato
acciai speciali
costo lavoro/fatturato
ebitda/fatturato
Roa, Ros e Roe
La redditività dell’attivo (Roa) delle Fonderie di ghisa è inferiore a quella delle Forge, ma più alta
di quella dei comparti siderurgici.
La redditività delle vendite (Ros) delle Fonderie di ghisa è molto più bassa di quella delle
Forge, ma più alta di quella di tutti i comparti della filiera siderurgica.
La redditività del capitale (Roe), ovvero la remunerazione degli azionisti, è di molto inferiore
a quella delle Forge, più bassa anche di quella del cluster siderurgico dei prodotti lunghi, ma
più alta degli altri comparti siderurgici (speciali e piani).
Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa
93
RELAZIONE ANNUALE 2012
Confronti intersettoriali 2011 - Valore aggiunto, costo lavoro, Ebitda / fatturato (valore %)
15,0
10,0
5,8
2,3 2,3
5,0
8,5 8,5
2,0
0,5
1,7 1,5
0,1 0,1 0,0
0,0
-5,0
-10,0
-7,8
-4,7
-15,0
-20,0
-25,0
-30,0
-28,8
-35,0
fonderie ghisa
forge
acciai speciali
ROA
prodotti lunghi
ROS
prodotti piani
ROE
Rapporto di Indebitamento, Oneri Finanziari/Fatturato
Il rapporto di indebitamento delle Fonderie di Ghisa è più alto di quello delle Forge,
leggermente superiore a quello del cluster siderurgico dei prodotti lunghi, ma più basso di
quello degli altri comparti siderurgici. Gli oneri finanziari sul fatturato rispecchiano la
situazione dei settori in relazione all’indice di indebitamento.
Confronti intersettoriali 2011 - Rapporto indebitamento e oneri finanziari / fatturato 6
4,8
5
4
2,7
3
2
2,3
1,9
1,6
1,2
1
1,2
0,9 0,9
0,8
0
fonderie ghisa
forge
acciai speciali
rapporto indebitamento
prodotti lunghi
prodotti piani
oneri finanziari/fatturato
Debiti/Fatturato, Ebitda
Il rapporto debiti/fatturato delle Fonderie di ghisa è sostanzialmente allineato con quello di
tutti i settori considerati nella presente analisi.
94 Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Il rapporto debiti/redditività lorda è influenzato da quest’ultima ed è quindi più alto
rispetto alle Forge, che presentano hanno una marginalità lorda più elevata, ma più
basso rispetto a quello dei cluster della filiera siderurgica.
Confronti intersettoriali 2011 – Debiti / Fatturato e Ebitda
30
25,77
25
21,75
20
15
10,13
10
7,86
3,68
5
0,65
0,59
0,84
0,49
0,48
0
fonderie ghisa
forge
acciai speciali
debiti/fatturato
prodotti lunghi
prodotti piani
debiti/Ebitda
CONFRONTI INTERSETTORIALI (SETTORI CLIENTI DELLE FONDERIE DI GHISA)
Ebitda/Fatturato
Le Fonderie di ghisa hanno una redditività lorda di oltre un punto percentuale inferiore a
quella dei settori clienti. La situazione non è però uguale in tutti i cluster:
ƒ nella Meccanica la differenza è marginale, nei Grandi Getti l’Ebitda delle Fonderie è
leggermente più alta di quella del settore cliente;
ƒ nell’Automotive la redditività lorda delle Fonderie è significativamente più bassa
rispetto a quella delle imprese committenti.
EBITDA/fatturato settori clienti fonderie di ghisa 2011 – Valori %
12,82
13,52
9,00
8,84
7,32
7,47
6,96
Meccanica
6,08
Grandi getti
Settori clienti
Automotive
Totale
Fonderie ghisa
Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa
95
RELAZIONE ANNUALE 2012
Costo del Personale/Fatturato
Il costo del personale sul fatturato delle Fonderie di ghisa è mediamente più basso di
quello dei settori clienti, ad eccezione della Meccanica.
Nel cluster dei Grandi Getti la differenza è minima, mentre nell’Automotive le
Fonderie hanno un costo del lavoro/fatturato significativamente più basso delle
imprese committenti.
Costo del personale/ fatturato settori clienti fonderie ghisa 2011 – Valori %
25,61
18,46
18,67
24,46
18,38
17,24
15,7
13,87
Meccanica
Grandi getti
Settori clienti
Automotive
Totale
Fonderie ghisa
Fatturato/Capitale Investito
La rotazione del capitale investito delle Fonderie di ghisa è nettamente superiore a
quella dei settori clienti. Nel comparto della Meccanica i valori sono sostanzialmente
uguali, mentre nei cluster dei Grandi Getti e dell’Automotive le Fonderie presentano
valori significativamente più alti.
Fatturato/capitale investito settori clienti fonderie ghisa 2011 1,28
0,97
1,01
0,96
0,92
0,86
0,79
0,34
Meccanica
Grandi getti
Settori clienti
96 Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa
Automotive
Fonderie ghisa
Totale
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Utile-Perdita d’esercizio/Fatturato
Le Fonderie di ghisa hanno una redditività netta molto più bassa della media dei settori
clienti. Questa situazione è riscontrabile in tutti i cluster.
Utile-perdita d’esercizio/ fatturato settori clienti fonderie ghisa 2011 – Valori %
7,72
2,49
2,58
2,19
1,45
Meccanica
0,19
0,05
0,04
Grandi getti
Settori clienti
Automotive
Totale
Fonderie ghisa
Debiti/Fatturato
Le Fonderie di ghisa hanno un indice di indebitamento mediamente inferiore a quello dei
settori clienti. Nel comparto della Meccanica i valori non sono molto diversi, nel cluster dei
Grandi getti il rapporto di indebitamento delle imprese clienti è molto più alto, mentre nel
cluster dell’Automotive la differenza è relativamente inferiore.
Debiti/fatturato settori clienti fonderie di ghisa 2011 1,80
0,92
0,88
0,57
0,61
Meccanica
0,48
Grandi getti
Settori clienti
0,56
Automotive
0,59
Totale
Fonderie ghisa
Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa
97
RELAZIONE ANNUALE 2012
Debiti/Ebitda
Il rapporto tra debiti e redditività lorda vede le Fonderie di ghisa in una posizione migliore
rispetto ai settori clienti. Nel comparto della Meccanica le Fonderie hanno un valore di poco
più alto rispetto a quello delle imprese clienti, nel cluster dei Grandi Getti l’indebitamento delle
imprese clienti è sensibilmente più alto di quello delle Fonderie, mentre nel cluster
dell’Automotive le Fonderie presentano un valore leggermente più basso di quello delle
imprese clienti.
Debiti/Ebitda settori clienti fonderie di ghisa 2011 14,04
9,99
7,78
8,76
9,28
10,26
7,86
3,56
Meccanica
Grandi getti
Settori clienti
Automotive
Totale
Fonderie ghisa
I bilanci delle imprese italiane delle Fonderie di ghisa sono stati analizzati nella
seconda edizione del convegno “Bilanci di Ghisa” tenutasi
lo scorso 30 Novembre presso Villa Baiana, Tenuta La Montina, a cura del
Professor Gianfranco Tosini, Responsabile Ufficio Studi SIDERWEB.
98 Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
GLOSSARIO
Fatturato: valore complessivo delle vendite effettuate nell’anno di riferimento. (Voce A1 del conto
economico civilistico).
Valore Aggiunto: valore che l’impresa, con i propri fattori interni, aggiunge a quello delle risorse
ottenute dall’esterno. Il valore aggiunto si ottiene sottraendo dal valore della produzione tutti i
costi relativi a fattori produttivi acquisti all’esterno (in prevalenza consumi e servizi).
Ebitda (Mol): si tratta del margine operativo lordo, dato dalla differenza tra il valore della
produzione ed i costi per l’acquisizione di beni, servizi e per il lavoro (oppure valore aggiunto al
netto del costo del lavoro). È un indicatore importante perché ha anche natura finanziaria in
quanto misura, seppur con alcune semplificazioni, le risorse finanziarie complessivamente prodotte
dall’attività tipica.
Ebit (Reddito operativo della gestione caratteristica): identifica la capacità dell’impresa di produrre
reddito mediante la sua attività peculiare e principale. Si ottiene sottraendo dal margine operativo lordo
gli ammortamenti, gli accantonamenti ed il godimento per beni di terzi (locazioni e canoni di leasing).
Risultato d’esercizio: è il risultato di massima sintesi, l’ultima riga del conto economico (utile o
perdita netta). Misura l’impatto della gestione aziendale, considerata nella sua globalità.
Capitale Investito: totale degli investimenti alla data di bilancio. Possono essere calcolate due
configurazioni, entrambe funzionali alla costruzione degli indici. La prima comprende tutte le
attività di bilancio (totale attività) e viene successivamente articolata in attivo immobilizzato e attivo a
breve: viene utilizzata per il calcolo del ROA . La seconda si determina sottraendo dalla prima i debiti
operativi, così da ottenere un capitale investito netto, il quale equivale alla somma dei debiti finanziari e
dei mezzi propri.
Attivo Immobilizzato: complesso degli investimenti durevoli, cioè destinati a perdurare per più di 12 mesi.
Attivo a breve: investimenti destinati a trasformarsi in liquidità entro 12 mesi.
Patrimonio netto: identifica le risorse che fanno riferimento ai soci e rappresentano il capitale di rischio.
L’EBITDA rapportato al totale Attivo (Asset/capitale investito/risorse impiegate per realizzarlo)
indica quanto un’azienda è profittevole in relazione al capitale investito.
Pertanto EBITDA / Tot. ATTIVO è una variante del ROI (Return On Investment= EBIT/ Capitale
Investito). Algebricamente, moltiplicando e dividendo per il Fatturato otteniamo la correlazione tra
le variabili che formano la Redditività del capitale investito e più precisamente:
EBITDA / ATTIVO =
EBITDA / FATTURATO = (Margine percentuale sul fatturato o ROS) X
FATTURATO / ATTIVO = (ROTAZIONE DELL’ATTIVO)
EBITDA / ATTIVO = ROS X ROTAZIONE DELL’ATTIVO
Quindi la redditività del capitale investito dipende dai seguenti fattori:
x dai margini di utile che si realizzano per il ciclo “acquisto materie prime, produzione e vendita”
(redditività delle vendite = ROS acronimo di Return On Sales).
x dalla velocità con cui si ripete questo ciclo nel corso del periodo preso in esame (Rotazione del
Capitale Investito), che mette in relazione il volume delle vendite con le dimensioni aziendali,
espresse dal totale delle attività.
ROTAZIONE DEL CAPITALE INVESTITO =
Fatturato o Ricavi di Vendita /Capitale Investito
PER MIGLIORARE il rendimento del capitale investito l’Impresa a basso margine sulle vendite deve
avere una elevata rotazione del capitale investito, mentre l’impresa a bassa rotazione del capitale
investito deve attuare una politica di alti margini sulle vendite.
Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa
99
RELAZIONE ANNUALE 2012
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli
non ferrosi
OBBIETTIVI DELLO STUDIO
Lo studio intende analizzare gli aspetti più rilevanti che hanno contraddistinto l’evoluzione
economica, finanziaria e patrimoniale del settore delle fonderie di metalli non ferrosi nel
quadriennio 2008-2011, caratterizzato da forti turbolenze finanziarie che hanno
condizionato l’economia reale e l’industria di tutto il mondo, in particolare quella italiana.
La finalità principale è quella di proporre alle imprese uno strumento in grado di fornire
indicazioni che consentano di “autovalutarsi” rispetto ai diversi cluster che compongono il
settore. Il processo di autodiagnosi inizia dall’aggregato generale utilizzato come campione
di riferimento settoriale per poi entrare nello specifico dei cluster di appartenenza per
tipologia produttiva (fonderie di alluminio, zama, magnesio, rame e ottone) e classe
dimensionale di fatturato.
LA BASE INFORMATIVA DI RIFERIMENTO
L’individuazione delle imprese e la loro articolazione in cluster è stata realizzata da Assofond.
I bilanci sono stati reperiti e analizzati da Siderweb per il tramite della banca dati AIDA di
Bureau Van Dijk, leader mondale nella distribuzione di database di informazioni economicofinanziarie su aziende di tutto il mondo. Nella fase di elaborazione della base informativa di
riferimento, sono stati seguiti i criteri di seguito brevemente descritti:
ƒ utilizzo esclusivo dei bilanci individuali, in quanto il bilancio consolidato rende difficile la
collocazione delle imprese nel cluster;
ƒ eliminazione delle imprese che hanno valori che potrebbero rendere non pienamente
espressiva l’analisi (ad esempio, imprese in liquidazione);
ƒ calcolo degli indici di bilancio per comparti e cluster.
CLUSTERIZZAZIONE
La clusterizzazione è stata effettuata per tipologia di lega: alluminio, rame e ottone,
magnesio e zama.
Oltre all’analisi per comparti produttivi, per le fonderie di alluminio e zama è stata fatta
un’analisi più dettagliata per livello dimensionale, sulla base delle seguenti classi di
fatturato:
ƒ fino a 4,9 milioni di euro di fatturato
ƒ da 5 a 9,9 milioni di euro di fatturato
ƒ da 10 a 19,9 milioni di euro di fatturato
ϭϬϬ
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ƒ
ƒ
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
da 20 a 49,9 milioni di euro di fatturato
da 50 e oltre milioni di euro di fatturato
LE DIMENSIONI ESAMINATE
Le variabili e gli indici considerati nell’analisi sono di seguito elencati.
Valori di bilancio:
ƒ Fatturato
ƒ Risultato netto d’esercizio
Indici di solidità:
ƒ Patrimonio netto/immobilizzazioni
ƒ Patrimonio netto/immobilizzazioni + passività a medio e lungo termine
Indici di liquidità
ƒ Liquidità immediate e differite/passività a breve
ƒ Costo del venduto/rimanenze
ƒ Vendite/liquidità differite
Indici di efficienza:
ƒ Fatturato pro-capite
ƒ Vendite/costo del personale
Indicatori strutturali:
ƒ Debiti finanziari/patrimonio netto (solo per le aziende con bilancio dettagliato)
ƒ Debiti finanziari/valore della produzione (solo per le aziende con bilancio
dettagliato)
ƒ Oneri finanziari/debiti finanziari (solo per le aziende con bilancio dettagliato)
ƒ Fatturato/capitale investito
Indicatori di redditività:
ƒ Redditività dell’attivo (ROA)
ƒ Redditività della gestione industriale (ROI) (solo per le aziende con bilancio
dettagliato)
ƒ Redditività del capitale proprio (ROE)
ƒ Redditività delle vendite (ROS)
ƒ Ebitda/fatturato
ƒ Ebitda/fatturato-costo materie prime
Indicatori di struttura economica:
ƒ Costo del lavoro/fatturato
ƒ Costo del lavoro/valore aggiunto
ƒ Autofinanziamento
Scomposizione del capitale circolante netto:
ƒ Capitale circolante netto/valore della produzione (solo per le aziende con bilancio
dettagliato)
ƒ Giorni magazzino
ƒ Giorni clienti
ƒ Giorni fornitori
ƒ Giorni clienti/giorni fornitori
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϭϬϭ
RELAZIONE ANNUALE 2012
Fonderie di alluminio
FATTURATO
L’analisi dei bilanci delle fonderie di alluminio incluse nel campione evidenzia un progressivo
aumento del fatturato rispetto al minimo toccato nel 2009. Tuttavia, il valore delle vendite al
2011 è risultato inferiore di circa il 7% a quello del 2008.
A livello dimensionale, solo le fonderie con un fatturato compreso fra 10 e 19,9 milioni di
euro sono risalite e hanno superato il fatturato del 2008 (+15,1%). Le fonderie con un
fatturato inferiore a 5 milioni di euro sono quelle che nel 2011 erano più distanti dal
fatturato pre-crisi (-16,2%).
&ĂƚƚƵƌĂƚŽ;/ŶĚŝĐĞϮϬϬϴсϭϬϬͿ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
100
54
73
84
5-9,9 (mln €)
100
65
80
91
10-19,9 (mln €)
100
71
101
115
20-49,9 (mln €)
100
70
84
91
50 e oltre (mln €)
100
76
86
93
TOTALE
100
75
86
93
Fatturato (N. Indice 2008 = 100)
140
115
101
120
100
73
80
60
91
84
54
80
65
84
71
91
70
76
86
93
75
86
93
40
20
0
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2009
2010
TOTALE
2011
RISULTATO D’ESERCIZIO
A partire dal 2010 le fonderie di alluminio sono ritornate in utile: tuttavia, il risultato positivo
del 2011 è stato nettamente inferiore a quello del 2010 e pari a poco più della metà
dell’utile del 2008.
ϭϬϮ
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Le fonderie con un fatturato compreso fra 5 e 9,9 milioni di euro hanno riportato una
perdita d’esercizio ancora nel 2011, mentre le fonderie con un fatturato da 10 a 19,9 milioni
di euro e quelle oltre i 50 milioni di euro hanno ridotto sensibilmente l’utile d’esercizio
rispetto al 2010.
Complessivamente, il quadriennio 2008-2011 si è chiuso con un risultato d’esercizio positivo
per 15,2 milioni di euro grazie all’utile riportato nel 2008.
PATRIMONIO NETTO /IMMOBILIZZAZIONI
Il patrimonio delle fonderie di alluminio copre mediamente il 63% degli investimenti in
immobilizzazioni, con un calo significativo rispetto alla situazione pre-crisi. Le fonderie con
un fatturato inferiore a 5 milioni di euro hanno un indice di copertura nettamente superiore
a 1 nonostante lo abbiano ridotto rispetto al 2008. Il calo più vistoso lo hanno registrato le
fonderie con un fatturato compreso fra 5 e 9,9 milioni di euro, mentre le fonderie di
maggiori dimensioni risultano quelle con l’indice di copertura più basso dei mezzi propri
sulle immobilizzazioni.
WĂƚƌŝŵŽŶŝŽŶĞƚƚŽͬ/ŵŵŽďŝůŝnjnjĂnjŝŽŶŝ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
2,39
1,89
1,94
1,61
5-9,9 (mln €)
1,55
1,45
1,16
0,69
10-19,9 (mln €)
1,41
1,05
1,29
0,88
20-49,9 (mln €)
0,76
0,64
0,71
0,76
50 e oltre (mln €)
0,68
0,62
0,59
0,61
TOTALE
0,75
0,67
0,66
0,63
0,75
0,67
0,66
0,63
0,68
0,62
0,59
0,61
1
0,76
0,64
0,71
0,76
0,69
1,5
1,41
1,05
1,29
0,88
2
1,55
1,45
1,16
2,5
1,89
1,94
1,61
3
2,39
Patrimonio netto/Immobilizzazioni
0,5
0
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2008
2009
2010
TOTALE
2011
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϭϬϯ
RELAZIONE ANNUALE 2012
PATRIMONIO NETTO + PASSIVITÀ A M/L TERMINE/IMMOBILIZZAZIONI
Considerando oltre ai mezzi propri anche le passività a medio e lungo termine, l’indice di
copertura delle immobilizzazioni supera il valore 1 per tutte le classi dimensionali ad eccezione
delle fonderie con un fatturato da 5 a 9,9 milioni di euro. Per le aziende di maggiori dimensioni
l’indice in questione migliora rispetto al 2008, mentre per tutte le altre aziende peggiora.
WĂƚƌŝŵŽŶŝŽ ŶĞƚƚŽ н ƉĂƐƐŝǀŝƚă Ă ŵĞĚŝŽ Ğ
ůƵŶŐŽƚĞƌŵŝŶĞͬ/ŵŵŽďŝůŝnjnjĂnjŝŽŶŝ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
50 e oltre (mln €)
TOTALE
2,74
2,03
1,88
1,09
1,05
1,13
2,33
2,13
1,61
1,05
0,95
1,03
2,25
1,76
1,85
1,11
1,1
1,16
2,06
0,86
1,4
1,17
1,14
1,15
1
1,13
1,03
1,16
1,15
0,86
1,5
1,05
0,95
1,1
1,14
2
1,09
1,05
1,11
1,17
2,5
1,88
1,61
1,85
1,4
3
2,03
2,13
1,76
2,74
2,33
2,25
2,06
Patrimonio netto + passività a medio e lungo termine/Immobilizzazioni
0,5
0
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
2008
2009
20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2010
TOTALE
2011
LIQUIDITÀ IMMEDIATE E DIFFERITE/PASSIVITÀ A BREVE TERMINE
Le passività a breve termine sono ampiamente coperte con le disponibilità liquide e quelle
differite (crediti clienti e rimanenze). L’indice di liquidità non è sostanzialmente cambiato
rispetto al 2008, pur registrando un leggero miglioramento.
Le fonderie con la liquidità più bassa sono quelle con un fatturato da 5 a 9,9 milioni di euro,
mentre quelle meglio posizionate sono quelle con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro.
>ŝƋƵŝĚŝƚăŝŵŵĞĚŝĂƚĞĞ
ĚŝĨĨĞƌŝƚĞͬWĂƐƐŝǀŝƚăĂďƌĞǀĞƚĞƌŵŝŶĞ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
50 e oltre (mln €)
TOTALE
1,5
1,37
1,3
1,14
1,15
1,17
1,87
1,45
1,41
1,28
0,99
1,06
1,64
1,22
1,45
1,21
1,21
1,23
1,56
0,89
1,31
1,01
1,25
1,21
ϭϬϰ
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
2008
2009
20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2010
1,17
1,06
1,23
1,21
1,15
0,99
1,21
1,25
1,14
1,28
1,21
1,01
1,3
1,41
1,45
1,31
0,89
1,37
1,45
1,22
1,87
1,64
1,56
2
1,8
1,6
1,4
1,2
1
0,8
0,6
0,4
0,2
0
1,5
Liquidità immediate e differite/Passività a breve
TOTALE
2011
COSTO DEL VENDUTO/RIMANENZE
Il costo del venduto è pari a 9 volte il valore delle rimanenze, contro un valore medio
superiore a 14 nel 2008. Considerato che il valore della produzione al 2011 è di poco
inferiore a quello del 2008, la riduzione del rapporto sopraccitato si spiega soprattutto con
l’aumento delle rimanenze.
Le fonderie con il costo del venduto sulle rimanenze più alto appartengono alla classe fino a
5 milioni di euro, mentre quelle con il valore più basso appartengono alla classe di fatturato
fra 5 e 9,9 milioni di euro, che l’hanno più che dimezzato rispetto al 2008.
ŽƐƚŽĚĞůǀĞŶĚƵƚŽͬZŝŵĂŶĞŶnjĞ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
50 e oltre (mln €)
TOTALE
11,39
18,3
11,53
8,26
14,98
14,54
8,26
17,69
10,93
6,28
15,92
14,75
12,22
15,54
8,76
6,72
14,87
13,72
13,41
7,32
6,21
8,24
9,34
9,02
9,02
9,34
14,54
14,75
13,72
14,98
15,92
14,87
8,24
8,26
6,28
6,72
6,21
11,53
10,93
8,76
7,32
13,41
8,26
10
11,39
15
12,22
20
18,3
17,69
15,54
Costo del venduto/Rimanenze
5
0
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2008
2009
2010
TOTALE
2011
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϭϬϱ
RELAZIONE ANNUALE 2012
VENDITE/LIQUIDITÀ DIFFERITE
I ricavi delle vendite sono pari a più di due volte le liquidità differite, costituite dai crediti
verso clienti e dalle rimanenze. Il quoziente si è ridotto rispetto al 2008 e ciò si spiega
soprattutto con l’aumento del denominatore. Il valore più alto dell’indice è quello delle
fonderie di maggiori dimensioni che lo hanno ridotto rispetto al 2008. Il valore più basso è
quello delle fonderie con un fatturato da 10 a 19,9 milioni di euro che lo hanno abbassato di
circa il 17% rispetto al livello pre-crisi.
sĞŶĚŝƚĞͬ>ŝƋƵŝĚŝƚăĚŝĨĨĞƌŝƚĞ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
50 e oltre (mln €)
TOTALE
2,33
1,96
2,2
3,23
2,79
2,8
1,81
1,76
2,0
2,58
2,37
2,37
1,56
1,79
2,03
2,56
2,28
2,3
2,28
1,87
1,82
2,41
2,39
2,36
2,2
2
2,03
1,82
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
2008
2009
2,8
2,37
2,3
2,36
1,96
1,76
1,79
1,87
Fino 4,9 (mln €)
2,79
2,37
2,28
2,39
2,33
1,81
1,56
2,28
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
0
2,58
2,56
2,41
3,23
Vendite/Liquidità differite
20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2010
TOTALE
2011
FATTURATO PRO-CAPITE
Le vendite per addetto ammontano a 239 mila euro, con una diminuzione del 15% rispetto al
2008. Il valore più alto del rapporto è quello delle fonderie con oltre 50 milioni di euro di
fatturato che, però, lo hanno ridotto del 13% rispetto al 2008. Il valore più basso
corrisponde a quello delle fonderie con un fatturato da 5 a 9,9 milioni di euro, che lo hanno
diminuito del 15,7%. Le uniche fonderie che sono riuscite ad aumentare il fatturato per
dipendente rispetto al 2008 sono quelle con un fatturato compreso fra 10 e 19,9 milioni di euro.
&ĂƚƚƵƌĂƚŽͲpro capite (k€)
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
50 e oltre (mln €)
TOTALE
ϭϬϲ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
240
235
244
303
280
281
178
192
192
183
231
223
204
229
274
239
248
247
218
198
250
218
243
239
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
281
223
247
239
280
231
248
243
239
218
274
250
5-9,9 (mln €)
244
Fino 4,9 (mln €)
183
200
192
250
235
192
229
198
300
240
178
204
218
350
303
Fatturato-pro capite (k€)
150
100
50
0
10-19,9 (mln €)
2008
20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2009
2010
TOTALE
2011
VENDITE/COSTO DEL PERSONALE
I ricavi delle vendite sono pari a 4,7 volte il costo del personale, con una tendenza al
decremento negli ultimi quattro anni, considerato che erano intorno ad un valore di 5,7
volte nel 2008. Il valore più alto del rapporto è quello delle fonderie con un fatturato
compreso fra 10 e 19,9 milioni di euro che lo hanno migliorato rispetto al 2008. Il valore più
basso è invece quello delle fonderie con un fatturato compreso fra 5 e 9,9 milioni di euro
che lo hanno abbassato di quasi due punti rispetto al 2008.
sĞŶĚŝƚĞͬŽƐƚŽĚĞůƉĞƌƐŽŶĂůĞ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
6,31
4,7
5,12
5,37
5-9,9 (mln €)
6,21
5,54
6,09
4,23
10-19,9 (mln €)
5,67
4,95
6,32
6,18
20-49,9 (mln €)
6,75
4,8
5,18
4,91
50 e oltre (mln €)
5,56
4,38
4,6
4,62
TOTALE
5,75
4,48
4,79
4,7
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2008
2009
2010
4,48
4,79
4,7
5,75
5,56
4,38
4,6
4,62
6,75
4,8
5,18
4,91
5,67
4,95
6,32
6,18
4,23
6,21
5,54
6,09
8
7
6
5
4
3
2
1
0
6,31
4,7
5,12
5,37
Vendite/Costo del personale
TOTALE
2011
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϭϬϳ
RELAZIONE ANNUALE 2012
DEBITI FINANZIARI/PATRIMONIO NETTO
Il rapporto in questione, che rappresenta la leva finanziaria, è rimasto stabile nel periodo
considerato. Il livello relativamente più alto di indebitamento finanziario in rapporto al
patrimonio e quello delle fonderie con un fatturato compreso fra 5 e 9,9 milioni di euro, che
sono peraltro le uniche ad averlo aumentato rispetto al 2008. Da rilevare la forte riduzione
del livello di leva finanziaria da parte delle fonderie delle classi di fatturato 10-19,9 e 10-49,9
milioni di euro.
ĞďŝƚŝĨŝŶĂŶnjŝĂƌŝͬWĂƚƌŝŵŽŶŝŽŶĞƚƚŽ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
50 e oltre (mln €)
TOTALE
0,39
0,54
2,61
1,04
0,82
0,62
0,43
0,61
2,54
1,34
0,81
0,63
0,43
0,81
2,06
0,99
0,98
0,58
0,44
0,74
0,63
0,42
0,66
0,62
2,61
2,54
Debiti finanziari/Patrimonio netto
0,82
0,81
0,98
0,66
0,62
0,63
0,58
0,62
0,5
0,63
1
0,39
0,43
0,43
0,44
1,5
0,54
0,61
0,81
0,74
2
0,42
2,5
1,04
1,34
0,99
2,06
3
50 e oltre (mln €)
TOTALE
0
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
2008
2009
20-49,9 (mln €)
2010
2011
DEBITI FINANZIARI/VALORE DELLA PRODUZIONE
I debiti finanziari rappresentano mediamente il 20% del valore della produzione,
sostanzialmente in linea con il valore pre-crisi e in diminuzione rispetto all’impennata del
2009. Il valore più alto è quello delle fonderie con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro,
che peraltro lo hanno aumentato rispetto al 2008. Il valore più basso è quello delle fonderie con
un fatturato da 20 a 49,9 milioni di euro che lo hanno significativamente ridotto rispetto al 2008
e soprattutto al 2009.
ĞďŝƚŝĨŝŶĂŶnjŝĂƌŝͬsĂůŽƌĞĚĞůůĂƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
50 e oltre (mln €)
TOTALE
0,36
0,28
0,22
0,25
0,20
0,21
0,50
0,40
0,30
0,43
0,27
0,30
0,42
0,34
0,23
0,32
0,25
0,26
0,43
0,23
0,22
0,15
0,21
0,20
ϭϬϴ
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
0,30
0,26
0,20
0,21
0,15
0,20
0,20
0,27
0,25
0,21
0,43
0,32
0,25
0,22
0,30
0,23
0,22
0,30
0,23
0,40
0,40
0,34
0,36
0,50
0,28
0,60
0,50
0,42
0,43
Debiti finanziari/Valore della produzione
0,10
0,00
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2008
2009
2010
2011
TOTALE
REDDITIVITÀ DELLA GESTIONE DEL CAPITALE INVESTITO (ROI)
La redditività della gestione industriale è mediamente negativa di 1,4 punti percentuali, in
miglioramento rispetto al biennio precedente, ma molto sotto il livello pre-crisi. Le fonderie
di maggiori dimensioni sono quelle che presentano il risultato più negativo della gestione
industriale, mentre le fonderie più piccole hanno una migliore redditività della gestione
caratteristica. Rispetto alla situazione pre-crisi, tutte la classi di fatturato hanno sensibilmente
ridotto la redditività industriale.
ZĞĚĚŝƚŝǀŝƚăĚĞůĐĂƉŝƚĂůĞŝŶǀĞƐƚŝƚŽ;ZK/Ϳ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
22,77%
-2,15%
10,67%
9,67%
5-9,9 (mln €)
7,64%
-4,54%
-0,91%
1,97%
10-19,9 (mln €)
4,79%
-4,56%
14,57%
2,12%
20-49,9 (mln €)
9,42%
-3,49%
7,79%
4,65%
Fino 4,9 (mln €)
50 e oltre (mln €)
2,56%
-6,05%
-4,65%
-2,61%
TOTALE
3,78%
-5,28%
-2,08%
-1,40%
3,78%
2,56%
7,79%
4,65%
9,42%
2,12%
5,00%
4,79%
10,00%
1,97%
15,00%
7,64%
10,67%
9,67%
20,00%
14,57%
22,77%
25,00%
Redditività del capitale investito (ROI)
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2008
2009
2010
-2,08%
-1,40%
-5,28%
-4,65%
-2,61%
-6,05%
-3,49%
-4,56%
-0,91%
-10,00%
-4,54%
-5,00%
-2,15%
0,00%
TOTALE
2011
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϭϬϵ
RELAZIONE ANNUALE 2012
REDDITIVITÀ DEL PATRIMONIO (ROE)
La redditività dei mezzi propri è mediamente intorno a 3,5 punti percentuali, in calo rispetto
al 2010 e inferiore al livello del 2008. Le fonderie con un fatturato fra 5-9,99 milioni di euro
presentano una redditività costantemente negativa dal 2008, mentre tutte le altre classi di
fatturato hanno quanto meno riportato la redditività del patrimonio in territorio positivo
dopo il crollo registrato nel 2009. Le imprese più piccole sono quelle con la redditività più
alta, le uniche ad averla migliorata rispetto al 2010, ma in forte contrazione rispetto al 2008.
ZĞĚĚŝƚŝǀŝƚăĚĞůƉĂƚƌŝŵŽŶŝŽ;ZKͿ
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
50 e oltre (mln €)
TOTALE
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
31,34%
4,32%
-0,71%
6,05%
5,59%
4,44%
-4,32%
-7,01%
-9,94%
-9,84%
-17,48%
-11,96%
12,70%
-8,11%
4,64%
8,04%
9,28%
6,02%
17,36%
-5,93%
0,26%
5,09%
3,38%
3,48%
6,02%
3,48%
4,44%
9,28%
3,38%
5,59%
8,04%
5,09%
10,00%
6,05%
20,00%
4,32%
12,70%
17,36%
30,00%
4,64%
0,26%
Redditività del patrimonio (ROE)
31,34%
40,00%
ϮϬϬϴ
5-9,9 (mln €)
-17,48%
-9,84%
10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2008
2009
2010
-11,96%
Fino 4,9 (mln €)
-0,71%
-9,94%
-20,00%
-7,01%
-8,11%
-5,93%
-10,00%
-4,32%
0,00%
TOTALE
2011
REDDITIVITÀ DELLE VENDITE (ROS)
La redditività delle vendite è negativa dal 2009 ed è peggiorata nel 2011 rispetto all’anno
precedente. Il dato medio è condizionato dalla redditività negativa delle fonderie di maggiori
dimensioni, mentre le fonderie più piccole hanno aumentato la redditività delle vendite
rispetto al 2008. Anche le fonderie delle classi di fatturato 10-19,9 e 20-49,9 milioni di euro
sono riuscite a migliorare le redditività delle vendite rispetto al 2008. Queste ultime hanno
migliorato la loro performance anche nei confronti del 2010.
ZĞĚĚŝƚŝǀŝƚăĚĞůůĞǀĞŶĚŝƚĞ;ZK^Ϳ
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
50 e oltre (mln €)
TOTALE
ϭϭϬ
ϮϬϬϴ
4,73%
3,20%
1,50%
4,40%
1,61%
2,04%
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϮϬϬϵ
-1,10%
-6,75%
-1,43%
-1,15%
-3,17%
-2,94%
ϮϬϭϬ
2,15%
-1,42%
2,81%
3,36%
-1,89%
-1%
ϮϬϭϭ
7,14%
2,01%
2,16%
4,75%
-2,43%
-1,41%
2,04%
1,61%
3,36%
4,75%
4,40%
2,81%
2,16%
1,50%
2,01%
5,00%
Redditività delle vendite (ROS)
3,20%
2,15%
4,73%
10,00%
7,14%
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
-2,94%
-1%
-1,41%
-3,17%
-1,89%
-2,43%
-1,15%
-1,43%
-1,42%
-5,00%
-6,75%
-1,10%
0,00%
-10,00%
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2008
2009
2010
TOTALE
2011
ONERI FINANZIARI/DEBITI FINANZIARI
Il peso percentuale degli oneri finanziari sui debiti finanziari è significamene diminuito
rispetto al valore pre-crisi per effetto soprattutto della riduzione dei tassi di interesse. Le
fonderie di minore dimensione sono quelle che hanno il costo del denaro più alto che si è
comunque ridotto di circa 1,5 punti rispetto al 2008. Le diminuzioni sono state molto più
marcate per tutte le altre classi di fatturato ed in particolare per le fonderie con oltre 50
milioni di euro di fatturato.
KŶĞƌŝĨŝŶĂŶnjŝĂƌŝͬĞďŝƚŝĨŝŶĂŶnjŝĂƌŝ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
Fino 4,9 (mln €)
6,0%
4,8%
4,5%
4,5%
5-9,9 (mln €)
6,6%
5,5%
3,8%
1,3%
10-19,9 (mln €)
9,2%
14,6%
6,8%
1,6%
20-49,9 (mln €)
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
5,5%
3,5%
3,4%
1,2%
50 e oltre (mln €)
10,1%
5,1%
7,0%
1,5%
TOTALE
8,31%
2,99%
1,70%
1,50%
Oneri finanziari/Debiti finanziari
2,99%
1,70%
1,50%
1,5%
8,31%
10,1%
5,1%
7,0%
5,5%
3,5%
3,4%
1,2%
5-9,9 (mln €)
9,2%
Fino 4,9 (mln €)
1,6%
5,0%
6,6%
5,5%
3,8%
1,3%
10,0%
6,0%
4,8%
4,5%
4,5%
15,0%
6,8%
14,6%
20,0%
0,0%
10-19,9 (mln €)
2008
2009
20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2010
TOTALE
2011
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϭϭϭ
RELAZIONE ANNUALE 2012
EBITDA/FATTURATO
Il rapporto fra il margine operativo lordo di gestione (Ebitda) ed il fatturato è mediamente
intorno a 3,7 punti percentuali, in diminuzione di oltre un punto rispetto al 2010 ed ampiamente
sotto il livello del 2008. Le fonderie più piccole sono le sole che sono riuscite ad aumentare tale
rapporto rispetto sia al 2010 che al 2008. Le fonderie con oltre 50 milioni di euro di fatturato lo
hanno invece ridotto non solo rispetto al 2010 e al 2008 ma anche nei confronti del 2009.
ϮϬϬϵ
5,93%
-2,00%
4,51%
7,04%
3,56%
3,89%
ϮϬϭϬ
8,43%
2,50%
8,11%
10,47%
3,58%
4,96%
ϮϬϭϭ
12,63%
5,44%
6,47%
9,91%
2,49%
3,66%
6,98%
3,89%
4,96%
3,66%
6,54%
3,56%
3,58%
2,49%
5,28%
4,51%
8,11%
6,47%
5,00%
10,04%
7,04%
10,47%
9,91%
Ebitda/Fatturato
2,50%
5,44%
10,00%
ϮϬϬϴ
7,99%
6,75%
5,28%
10,04%
6,54%
6,98%
6,75%
15,00%
7,99%
5,93%
8,43%
12,63%
ďŝƚĚĂͬ&ĂƚƚƵƌĂƚŽ
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
50 e oltre (mln €)
TOTALE
-5,00%
Fino 4,9 (mln €)
-2,00%
0,00%
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2008
2009
2010
TOTALE
2011
EBITDA/FATTURATO - COSTO MATERIE PRIME
Il margine operativo lordo sul fatturato al netto del costo delle materie prime è mediamente
pari al 9% ed ha registrato una diminuzione di quasi sette punti percentuali rispetto al
periodo pre-crisi. La situazione è significativamente diversa all’interno del comparto: le
fonderie più piccole hanno la redditività più alta e l’hanno migliorata rispetto al 2008. Le
fonderie di maggiori dimensioni hanno invece la redditività più bassa e l’hanno più che
dimezzata rispetto al 2008. Le fonderie con un fatturato fra 20-49,9 milioni di euro sono
ritornate sul livello di redditività lorda del 2008, mentre le fonderie con un fatturato tra 1019,9 milioni di euro hanno aumentato la redditività del 2008 nonostante la flessione
registrata nel 2011 sul 2010.
ďŝƚĚĂͬ&ĂƚƚƵƌĂƚŽͲĐŽƐƚŽŵĂƚĞƌŝĞƉƌŝŵĞ
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
50 e oltre (mln €)
TOTALE
ϭϭϮ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
13,34%
11,38%
10,94%
18,09%
15,97%
15,93%
8,22%
-3,59%
9,77%
11,36%
7,45%
7,77%
14,72%
5,03%
17,73%
18,44%
9,37%
10,86%
19,36%
9,56%
12,76%
18,43%
6,71%
9,14%
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
15,93%
7,77%
10,86%
9,14%
15,97%
7,45%
9,37%
6,71%
10,00%
18,09%
11,36%
18,44%
18,43%
15,00%
10,94%
9,77%
17,73%
12,76%
20,00%
5,03%
9,56%
25,00%
11,38%
13,34%
8,22%
14,72%
19,36%
Ebitda/Fatturato-costo materie prime
5,00%
-3,59%
0,00%
-5,00%
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2008
2009
2010
TOTALE
2011
FATTURATO/CAPITALE INVESTITO
Il fatturato è pari al capitale investito, ma con una tendenza decrescente dovuta all’aumento
leggermente più sostenuta del capitale investito rispetto ai ricavi.
L’indice di rotazione del capitale investito presenta il valore più alto nelle piccole fonderie
che lo hanno anche migliorato rispetto al 2008. Il valore più basso è quello delle fonderie di
maggiori dimensioni che lo hanno peggiorato negli ultimi anni.
&ĂƚƚƵƌĂƚŽͬĂƉŝƚĂůĞŝŶǀĞƐƚŝƚŽ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
1,32
0,81
1,21
1,35
5-9,9 (mln €)
1,13
0,88
0,98
0,98
10-19,9 (mln €)
1,28
1,05
1,12
0,98
20-49,9 (mln €)
1,26
0,89
1,04
0,98
50 e oltre (mln €)
1,06
0,86
0,98
0,99
1,1
0,87
1
0,99
TOTALE
1,1
0,87
1
0,99
1,06
0,86
0,98
0,99
1,26
0,89
1,04
0,98
1,28
1,05
1,12
0,98
1,32
1,13
0,88
0,98
0,98
1
0,81
1,5
1,21
1,35
Fatturato/Capitale investito
0,5
0
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2008
2009
2010
TOTALE
2011
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϭϭϯ
RELAZIONE ANNUALE 2012
COSTO DEL LAVORO/FATTURATO
Il costo del lavoro è mediamente pari ad oltre il 21% del fatturato ed è cresciuto di circa tre
punti percentuali rispetto al 2008. Tranne che per le fonderie con un fatturato tra 10-19,9
milioni di euro, per tutte le altre l’incidenza del costo del lavoro sul fatturato è aumentata. Il
valore più alto è quello delle fonderie con un fatturato tra 5-9,9 milioni di euro che hanno
registrato anche il maggior incremento rispetto al 2008.
ŽƐƚŽĚĞůůĂǀŽƌŽͬ&ĂƚƚƵƌĂƚŽ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
16,74%
21,60%
19,81%
18,61%
5-9,9 (mln €)
19,02%
23,23%
21,49%
23,63%
10-19,9 (mln €)
19,19%
21,37%
17,67%
16,18%
20-49,9 (mln €)
17,96%
24,01%
22,43%
20,38%
50 e oltre (mln €)
18,54%
23,15%
22,30%
21,65%
TOTALE
18,48%
23,18%
22,09%
21,28%
18,48%
23,18%
22,09%
21,28%
18,54%
23,15%
22,30%
21,65%
17,96%
24,01%
22,43%
20,38%
20,00%
19,19%
21,37%
17,67%
16,18%
25,00%
19,02%
23,23%
21,49%
23,63%
30,00%
16,74%
21,60%
19,81%
18,61%
Costo del lavoro/Fatturato
15,00%
10,00%
5,00%
0,00%
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2008
2009
2010
TOTALE
2011
COSTO DEL LAVORO/VALORE AGGIUNTO
Il costo del lavoro assorbe mediamente quasi l’84% del valore aggiunto, con un aumento di
11 punti percentuali rispetto al 2008. Le fonderie più piccole presentano il valore più basso
dell’indice che è anche diminuito rispetto al 2008. Le fonderie più grandi hanno invece il
valore più alto e lo hanno significativamente aumentato negli ultimi anni. Le fonderie con un
fatturato tra 20-49,9 milioni di euro hanno il secondo valore più basso che non è
sostanzialmente cambiato rispetto al 2008.
ŽƐƚŽĚĞůůĂǀŽƌŽͬsĂůŽƌĞĂŐŐŝƵŶƚŽ
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
50 e oltre (mln €)
TOTALE
ϭϭϰ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
71,27%
73,33%
77,49%
66,14%
73,54%
72,59%
85,78%
106,61%
92,98%
83,76%
86,11%
118,21%
77,39%
93,20%
68,89%
68,43%
83,75%
81,30%
59,57%
81,26%
71,44%
67,15%
87,62%
83,72%
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
118,21%
81,30%
83,72%
72,59%
73,54%
86,11%
83,75%
87,62%
80,00%
66,14%
83,76%
68,43%
67,15%
100,00%
77,49%
92,98%
68,89%
71,44%
120,00%
73,33%
71,27%
85,78%
77,39%
59,57%
140,00%
106,61%
93,20%
81,26%
Costo del lavoro/Valore aggiunto
60,00%
40,00%
20,00%
0,00%
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2008
2009
2010
TOTALE
2011
CAPITALE CIRCOLANTE NETTO/VALORE DELLA PRODUZIONE
Il capitale circolante netto è mediamente pari al 6% del valore della produzione, una
percentuale che si è dimezzata rispetto al 2008. I valori più bassi del rapporto si riscontrano
per le fonderie più piccole e per quelle più grandi. Queste ultime hanno ridotto in modo
rilevante il capitale circolante netto sia rispetto al 2008 sia, soprattutto, nei confronti del
2009. Il valore più alto è quello delle fonderie con un fatturato tra 10-19,9 milioni di euro
che lo hanno aumentato rispetto al 2008.
ĂƉŝƚĂůĞĐŝƌĐŽůĂŶƚĞŶĞƚƚŽͬsĂůŽƌĞĚĞůůĂƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
11,91%
10,57%
10,68%
7,46%
5-9,9 (mln €)
22,47%
27,89%
23,04%
14,32%
10-19,9 (mln €)
18,59%
22,49%
17,74%
19,53%
20-49,9 (mln €)
13,62%
19,59%
17,55%
11,69%
50 e oltre (mln €)
11,81%
28,19%
13,62%
4,38%
TOTALE
12,57%
26,94%
14,48%
5,94%
5,00%
5,94%
14,48%
12,57%
13,62%
26,94%
28,19%
11,81%
17,55%
11,69%
19,59%
13,62%
17,74%
19,53%
22,49%
18,59%
14,32%
4,38%
10,00%
10,68%
7,46%
15,00%
11,91%
20,00%
10,57%
25,00%
23,04%
22,47%
30,00%
27,89%
Capitale circolante netto/Valore della produzione
0,00%
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2008
2009
2010
TOTALE
2011
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϭϭϱ
RELAZIONE ANNUALE 2012
GIORNI MAGAZZINO
Il periodo di giacenza delle rimanenze è mediamente di 40 giorni, leggermente in crescita
rispetto al 2008. Le fonderie più piccole hanno il numero giorni di magazzino più basso e lo
hanno anche ridotto rispetto al 2008. Il valore più alto è quello delle fonderie con un
fatturato tra 10-19,9 milioni di euro che lo hanno aumentato rispetto al periodo pre-crisi. Le
fonderie di maggiori dimensioni hanno 39 giorni di giacenza di magazzino, con un aumento
di 5 giorni rispetto al 2008.
'ŝŽƌŶŝŵĂŐĂnjnjŝŶŽ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
30
42
30
27
5-9,9 (mln €)
52
62
49
50
10-19,9 (mln €)
53
64
56
59
20-49,9 (mln €)
43
55
52
44
50 e oltre (mln €)
34
34
35
39
TOTALE
36
38
38
40
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
36
38
38
40
34
34
35
39
44
43
55
52
64
56
59
53
52
42
30
27
30
49
50
62
Giorni magazzino
70
60
50
40
30
20
10
0
10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2008
2009
2010
TOTALE
2011
GIORNI CLIENTI
La durata dei crediti nei confronti dei clienti è mediamente di 61 giorni, con una diminuzione
di 20 giorni rispetto al 2008. La dilazione dei pagamenti concessa ai clienti da parte delle
fonderie più piccole ha una durata pressoché doppia di quella accordata dalle fonderie più
grandi. Queste ultime l’hanno ridotta di 22 giorni rispetto al 2008, mentre le fonderie con
meno di 5 milioni di fatturato l’hanno diminuita di appena 15 giorni.
'ŝŽƌŶŝĐůŝĞŶƚŝ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
140
186
122
125
5-9,9 (mln €)
107
118
126
74
10-19,9 (mln €)
122
140
131
100
20-49,9 (mln €)
79
94
95
85
50 e oltre (mln €)
78
100
97
56
TOTALE
81
102
99
61
ϭϭϲ
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
102
99
81
100
97
56
61
78
74
100
79
94
95
85
107
118
126
122
140
131
100
186
Giorni clienti
122
125
150
140
200
50
0
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2008
2010
2009
TOTALE
2011
GIORNI FORNITORI
I giorni di credito concessi dai fornitori sono mediamente 102, sostanzialmente in linea con il
2008 e significativamente sotto il livello del biennio 2009-2010. Le fonderie con un fatturato
tra 20-49,9 milioni di euro hanno mediamente 125 giorni di dilazione dei pagamenti, con un
aumento di 25 giorni rispetto al 2008. Le fonderie più grandi hanno il numero di giorni
fornitori più basso e uguale a quello del 2008.
'ŝŽƌŶŝĨŽƌŶŝƚŽƌŝ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
121
161
106
108
5-9,9 (mln €)
103
99
110
100
10-19,9 (mln €)
156
198
170
112
20-49,9 (mln €)
99
118
116
125
50 e oltre (mln €)
98
120
106
99
101
123
110
102
TOTALE
101
123
110
102
120
106
99
98
112
156
103
99
110
100
106
108
121
150
161
200
99
118
116
125
250
198
170
Giorni fornitori
100
50
0
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2008
2010
2009
TOTALE
2011
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϭϭϳ
RELAZIONE ANNUALE 2012
GIORNI CLIENTI/GIORNI FORNITORI
Il rapporto è mediamente pari a 0,60, che sta ad indicare che le fonderie esaminate hanno
una situazione di pagamenti clienti/fornitori a loro favore. La situazione risulta sfavorevole
solo per le piccole fonderie che concedono ai clienti dilazioni di pagamento superiori per
durata a quelle ottenute dai fornitori. Le fonderie più grandi presentano il valore del
rapporto più basso a significare il loro maggiore peso contrattuale nei confronti sia dei
clienti che dei fornitori.
'ŝŽƌŶŝĐůŝĞŶƚŝͬŐŝŽƌŶŝĨŽƌŶŝƚŽƌŝ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
1,16
1,15
1,15
1,16
5-9,9 (mln €)
1,04
1,19
1,14
0,74
10-19,9 (mln €)
0,78
0,71
0,77
0,91
20-49,9 (mln €)
50 e oltre (mln €)
TOTALE
0,8
0,8
0,82
0,68
0,79
0,83
0,91
0,56
0,8
0,83
0,9
0,6
0,6
0,6
0,8
0,83
0,9
0,56
0,8
0,79
0,83
0,91
0,74
1
0,8
0,8
0,82
0,68
1,2
0,78
0,71
0,77
0,91
1,16
1,15
1,15
1,16
1,4
1,04
1,19
1,14
Giorni clienti/giorni fornitori
0,4
0,2
0
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €)
2008
2010
2009
TOTALE
2011
AUTOFINANZIAMENTO
La capacità di autofinanziamento si è ridotta di oltre il 20% rispetto al 2008 ed ha registrato
un calo ancora più forte nel 2011 rispetto al 2010 che aveva recuperato una parte del crollo
dell’anno precedente. Le fonderie di tutte le classi dimensionali hanno ridotto
l’autofinanziamento rispetto al 2008. La situazione peggiore è quella delle fonderie con un
fatturato tra 5-9,9 milioni di euro.
Le fonderie più grandi dopo il crollo dell’autofinanziamento nel 2009 hanno recuperato
il terreno perso riportandosi su valori pre-crisi come media dei risultati nel biennio
2010-2011.
ϭϭϴ
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϭϭϵ
RELAZIONE ANNUALE 2012
Fonderie di rame e ottone
Le fonderie di rame e ottone evidenziano, per quanto riguarda l’equilibrio finanziario, alcune
criticità derivanti dal basso livello di capitalizzazione. Infatti, il patrimonio copre poco più del
50% delle immobilizzazioni e se ai mezzi propri si aggiungono le passività a medio e lungo
termine, la copertura degli investimenti nelle attività immobilizzate è comunque inferiore
all’ottimale (indice almeno uguale a 1).
Un’altra criticità è costituita dal fatto che le disponibilità complessive (immediate e
differite) sono inferiori alle passività a breve termine, denotando una situazione di
relativa illiquidità.
Dal punto di vista della produttività emerge un progressivo deterioramento: i ricavi procapite sono diminuiti di circa il 10% rispetto al periodo pre-crisi; il costo del venduto sulle
rimanenze si è dimezzato; il rigiro delle liquidità differite (rimanenze e crediti verso clienti) si
è ridotto di un punto.
La situazione finanziaria è leggermente peggiorata come dimostra l’aumento dei debiti
finanziari in rapporto sia al patrimonio sia al valore della produzione.
Per quanto riguarda la redditività, il risultato della gestione caratteristica (ROI) è nettamente
migliorato rispetto al crollo registrato nel 2009, ma il valore del 2011 è nettamente inferiore
a quello pre-crisi. La redditività delle vendite (ROS) è ritornata positiva ed ha superato il
valore del 2008, mentre la redditività del capitale (ROE) ha registrato un exploit positivo nel
2011 che si spiega anche con il livello di marcata sottocapitalizzazione delle aziende
considerate. Il risultato lordo di gestione (Ebitda), rapportato sia al fatturato sia ai ricavi al
netto del costo delle materie prime, ha ampiamente recuperato il calo mostrato nella fase
più acuta della crisi riportandosi su un livello superiore a quello del 2008.
Il reddito netto d’esercizio complessivo è più che raddoppiato rispetto al 2008; su questa
performance hanno influito, oltre al miglioramento della gestione industriale, l’aumento del
tasso di rotazione del capitale investito e la riduzione del costo sul valore aggiunto.
Il miglioramento della redditività ha influito positivamente
autofinanziamento che è più che raddoppiata rispetto al 2008.
ϭϮϬ
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
sulla
capacità
di
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
INDICI DI BILANCIO FONDERIE DI RAME E OTTONE
/ŶĚŝĐŝ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Patrimonio netto/immobilizzazioni
0,46
0,40
0,44
0,58
Patrimonio netto + passività a m/l termine
/Immobilizzazioni
0,72
0,90
0,90
0,83
Liquidità immediate e differite/Passività a breve
0,78
1,02
1,00
0,94
10,86
8,51
9,74
5,31
Vendite/Liquidità differite
3,30
2,99
2,65
2,30
Fatturato pro-capite (migliaia di euro)
274
253
283
251
Vendite/costo del personale
8,81
7,81
9,08
8,08
Debiti finanziari/Patrimonio netto
0,87
0,90
1,11
1,15
Debiti finanziari/Valore della produzione
0,15
0,21
0,19
0,21
Redditività gestione industriale (ROI)
22,93%
-4,26%
10,44%
16,80%
Redditività del patrimonio (ROE)
17,25%
-15,18%
13,17%
53,87%
Redditività delle vendite (ROS)
7,07%
-1,57%
4,32%
10,39%
Oneri finanziari/Debiti finanziari
6,05%
1,81%
3,75%
4,75%
Ebitda/Fatturato
11,79%
5,52%
9,90%
14,49%
Ebitda/Fatturato – costo materie prime
25,08%
5,74%
23,98%
32,59%
Fatturato/Capitale investito
1,37
1,01
1,12
1,61
Risultato d’esercizio (migliaia di euro)
234
-142
152
524
Costo del lavoro/Fatturato
11,43%
14,82%
13,04%
12,37%
Costo del lavoro/Valore aggiunto
49,16%
88,83%
56,76%
46,06%
0,69%
-5,41%
4,73%
-5,33%
Giorni magazzino
36
47
51
55
Giorni clienti
88
105
123
125
Giorni fornitori
169
236
194
205
Giorni clienti/giorni fornitori
0,52
0,44
0,63
0,61
Costo del venduto/Rimanenze
Capitale circolante netto/Valore della produzione
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϭϮϭ
RELAZIONE ANNUALE 2012
Fonderie di magnesio
Le fonderie di magnesio evidenziano, per quanto riguarda la situazione patrimoniale, una
condizione sostanzialmente equilibrata. Infatti, il patrimonio netto copre abbondantemente
il valore delle immobilizzazioni e, considerando anche le passività a medio e lungo termine, il
rapporto è ancora migliore.
Dal punto di vista della produttività, la situazione risulta meno positiva: il fatturato pro-capite si è
ridotto di oltre il 10% rispetto al valore pre-crisi; il costo del venduto sulle rimanenze è calato di un
punto e mezzo; il tasso di rigiro delle liquidità differite (rimanenze e crediti ai clienti) è diminuito di
un punto.
La situazione finanziaria è nettamente peggiorata: i debiti finanziari sono pari a 2,6 volte il
patrimonio netto rispetto a 0,6 nel 2008. Il loro peso sul valore della produzione è triplicato,
passando da 0,13 a 0,35.
Per quanto riguarda la redditività, il risultato della gestione caratteristica (ROI) è sceso dal
7,41% nel 2008 al 2,46% nel 2011. La redditività delle vendite (ROS), dopo la flessione
registrata nel biennio 2009-10, è ritornata quasi sul livello pre-crisi. La redditività del capitale
(ROE) è negativa da tre anni seppure con valori decrescenti.
Il risultato lordo di gestione (Ebitda), rapportato sia al fatturato sia ai ricavi al netto del costo
delle materie prime, ha recuperato il calo registrato nella fase più acuta della crisi
riportandosi su valori superiori a quelli del 2008.
Il risultato netto d’esercizio, dopo il tonfo del 2009, rimane negativo a causa della
diminuzione del tasso di rotazione del capitale investito e della redditività della gestione
industriale in rapporto al capitale investito.
Nonostante il permanere di una situazione reddituale complessiva netta insoddisfacente, la
capacità di autofinanziamento si è riportata su un livello quasi uguale a quello del 2008.
ϭϮϮ
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
INDICI DI BILANCIO FONDERIE DI MAGNESIO
/ŶĚŝĐŝ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Patrimonio netto/immobilizzazioni
1,38
1,15
1,26
1,06
Patrimonio netto + passività a m/l termine /Immobilizzazioni
1,85
1,59
1,71
1,60
Liquidità immediate e differite/Passività a breve
1,72
1,68
1,41
1,25
Costo del venduto/Rimanenze
7,52
5,32
6,66
5,90
Vendite/Liquidità differite
2,62
1,90
2,03
1,51
Fatturato pro-capite (migliaia di euro)
302
304
318
271
Vendite/costo del personale
6,54
6,84
6,79
6,32
Debiti finanziari/Patrimonio netto
0,64
0,94
1,67
2,61
Debiti finanziari/Valore della produzione
0,13
0,21
0,30
0,35
Redditività gestione industriale (ROI)
7,41%
-7,38%
3,59%
2,46%
Redditività del patrimonio (ROE)
0,31%
-16,61%
-1,59%
-1,14%
Redditività delle vendite (ROS)
2,47%
-4,94%
1,99%
2,36%
Oneri finanziari/Debiti finanziari
9,92%
6,73%
3,46%
3,58%
Ebitda/Fatturato
5,05%
-1,02%
4,99%
5,18%
Ebitda/Fatturato – costo materie prime
7,16%
-1,06%
7,22%
7,94%
Fatturato/Capitale investito
1,23
0,90
1,04
1,04
Costo del lavoro/Fatturato
16,18%
16,46%
16,18%
15,85%
Costo del lavoro/Valore aggiunto
74,76%
104,09%
74,48%
75,37%
Capitale circolante netto/Valore della produzione
6,45%
10,32%
21,50%
13,47%
Giorni magazzino
48
69
55
75
Giorni clienti
95
131
130
145
Giorni fornitori
155
201
143
320
Giorni clienti/giorni fornitori
0,61
0,65
0,91
0,45
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϭϮϯ
RELAZIONE ANNUALE 2012
Fonderie di zama
FATTURATO
L’analisi dei bilanci delle fonderie di zama incluse nel campione evidenzia un progressivo
aumento del fatturato rispetto al minimo toccato nel 2009. Tuttavia il valore delle vendite
del 2011 è risultato inferiore di circa il 3% a quello del 2008.
A livello dimensionale, solo le fonderie con un fatturato compreso fra 5,9,9 e 10-19,9 milioni
di euro sono risalite e hanno superato il fatturato del 2008. Le fonderie con un fatturato
inferiore a 5 milioni di euro sono rimaste sotto del 21,8% al valore del 2008 e le fonderie con
oltre 20 milioni di fatturato dell’8%.
&ĂƚƚƵƌĂƚŽ;E͘/ŶĚŝĐĞϮϬϬϴсϭϬϬͿ
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
Totale
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
100
100
100
100
100
64
73
77
66
70
76
97
97
87
90
78
101
110
92
97
Fatturato (N. Indice 2008 = 100)
120
110
97 101
100
76 78
80
64
73
97
87
77
92
66
90
97
70
60
40
20
0
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
2009
2010
2011
20-49,9 (mln €)
Totale
RISULTATO D’ESERCIZIO
A partire dal 2010 le fonderie di zama sono ritornate in utile migliorando nettamente la
situazione anche rispetto al 2008. Le fonderie con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro
hanno riportato nel 2011 un risultato positivo, ma inferiore rispetto a quello del 2010;
nell’ultimo biennio sono state compensate solo in parte le perdite del biennio precedente.
Le fonderie con un fatturato compreso fra 5 e 9,9 milioni di euro hanno mantenuto il valore
del reddito d’esercizio del 2010 migliorando la redditività anche rispetto al 2008. Le fonderie
con un fatturato compreso fra 10-19,9 milioni di euro hanno migliorato il risultato positivo
del 2010 con un valore di poco inferiore al 2008. Infine, le fonderie con un fatturato
superiore a 20 milioni di euro hanno mantenuto costante il reddito d’esercizio nell’ultimo
biennio, recuperando solo in parte le perdite d’esercizio del biennio 2008-09.
ϭϮϰ
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
PATRIMONIO NETTO/IMMOBILIZZAZIONI
Il patrimonio delle fonderie di zama copre mediamente l’83% degli investimenti in
immobilizzazioni, con un leggero calo rispetto alla situazione pre-crisi. Solo le fonderie con un
fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di fatturato hanno un indice di copertura maggiore di 1 che
è rimasto sostanzialmente invariato nel periodo considerato. Le fonderie con un fatturato tra
10-19,9 milioni di euro di fatturato hanno mantenuto costante l’indice intorno a 0,80, mentre
le fonderie con oltre 20 milioni di euro di fatturato lo hanno ridotto in misura significativa.
WĂƚƌŝŵŽŶŝŽŶĞƚƚŽͬ/ŵŵŽďŝůŝnjnjĂnjŝŽŶŝ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
0,81
0,69
0,72
0,72
5-9,9 (mln €)
1,02
0,91
1,02
1,09
10-19,9 (mln €)
0,81
0,78
0,8
0,8
20-49,9 (mln €)
0,97
0,81
0,91
0,79
Totale
0,89
0,79
0,85
0,83
0,85
0,83
0,89
0,79
0,79
0,91
0,81
0,97
0,8
0,8
0,78
1,02
1,09
0,81
0,72
0,72
0,8
0,81
1
0,69
1,2
0,91
1,02
Patrimonio netto/Immobilizzazioni
0,6
0,4
0,2
0
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
2008
10-19,9 (mln €)
2009
2010
20-49,9 (mln €)
Totale
2011
PATRIMONIO NETTO + PASSIVITÀ A MEDIO E LUNGO TERMINE/IMMOBILIZZAZIONI
Considerando oltre ai mezzi propri anche le passività a medio e lungo termine, l’indice di
copertura delle immobilizzazioni supera il valore 1 per tutte le classi dimensionali. Il valore
più alto è quello delle fonderie con un fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro, che è
peraltro aumentato rispetto al 2008. Il valore più basso è invece quello delle fonderie con un
fatturato inferiore a 5 milioni di euro che lo hanno diminuito rispetto al valore pre-crisi.
WĂƚƌŝŵŽŶŝŽŶĞƚƚŽнƉĂƐƐŝǀŝƚăĂŵĞĚŝŽ
ĞůƵŶŐŽƚĞƌŵŝŶĞͬ/ŵŵŽďŝůŝnjnjĂnjŝŽŶŝ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
Totale
1,16
1,73
1,2
1,24
1,30
1,13
1,64
1,37
1,54
1,31
1,04
1,81
1,38
1,17
1,34
1,05
1,81
1,33
1,13
1,30
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϭϮϱ
RELAZIONE ANNUALE 2012
1,34
1,30
1,31
1,30
1,13
1,54
1,17
1,24
1,33
1,38
1,37
1,2
1,81
1,81
1,73
1,05
1,13
1,04
1,5
1,16
2
1,64
Patrimonio netto + passività a medio e lungo termine/Immobilizzazioni
1
0,5
0
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
2008
10-19,9 (mln €)
2009
2010
20-49,9 (mln €)
Totale
2011
LIQUIDITÀ IMMEDIATE E DIFFERITE/PASSIVITÀ A BREVE TERMINE
Le passività a breve termine sono ampiamente coperte con le disponibilità liquide e quelle
differite (crediti clienti e rimanenze). L’indice di liquidità secondaria non è sostanzialmente
cambiato rispetto al 2008. Le fonderie con l’indice di liquidità più basso sono quelle con
fatturato inferiore a 5 milioni di euro e superiore a 20 milioni di euro, che lo hanno ridotto
rispetto al 2008. Il valore più alto dell’indice appartiene alle fonderie con fatturato compreso
fra 5-9,9 milioni di euro che lo hanno leggermente aumentato rispetto al 2008.
>ŝƋƵŝĚŝƚăŝŵŵĞĚŝĂƚĞĞ
ĚŝĨĨĞƌŝƚĞͬWĂƐƐŝǀŝƚăĂďƌĞǀĞ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
1,27
0,87
1,13
1,14
5-9,9 (mln €)
1,58
1,58
1,67
1,62
10-19,9 (mln €)
1,23
1,09
1,4
1,3
20-49,9 (mln €)
1,15
1,01
1,11
1,13
Totale
1,27
1,13
1,31
1,28
1
1,27
1,13
1,31
1,28
1,15
1,01
1,11
1,13
0,87
1,13
1,14
1,5
1,27
2
1,23
1,09
1,4
1,3
1,58
1,58
1,67
1,62
Liquidità immediate e differite/Passività a breve
0,5
0
Fino 4,9 (mln €)
ϭϮϲ
5-9,9 (mln €)
2008
10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €)
2009 2010 2011
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
Totale
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
COSTO DEL VENDUTO/RIMANENZE
Il costo del venduto è paria a 6 volte il valore delle rimanenze, contro un valore di 6,5 volte
nel 2008 e a 5 volte nel 2009. Valori dell’indice significativamente più alti della media si
riscontrano per le fonderie con un fatturato compreso fra 10-19,9 milioni di euro (quasi 8
volte le rimanenze) e per le fonderie con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro e
superiore a 20 milioni di euro (7 volte). Il valore più basso è quello delle fonderie con un
fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro che è pari soltanto a 3,5 volte le rimanenze e in
calo rispetto al 2008.
ŽƐƚŽĚĞůǀĞŶĚƵƚŽͬZŝŵĂŶĞŶnjĞ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
Totale
7,04
3,95
7,5
8,29
6,51
5,45
2,91
6,43
6,95
5,1
6,54
3,46
7,58
6,95
5,79
7,07
3,54
7,95
7,07
6,04
6,04
5,79
5,1
6,51
7,07
6,95
6,95
8,29
7,95
7,5
3,54
3,46
3,95
6,43
7,07
6,54
4
2,91
6
5,45
8
7,04
10
7,58
Costo del venduto/Rimanenze
2
0
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
2008
10-19,9 (mln €)
2009
2010
20-49,9 (mln €)
Totale
2011
VENDITE/LIQUIDITÀ DIFFERITE
I ricavi delle vendite sono pari a poco più di 2 volte le liquidità differite, costituite da crediti
verso clienti e da rimanenze. Il quoziente, dopo la flessione registrata nel biennio 2009-10, è
ritornato sul valore pre-crisi. Il valore più alto spetta alle fonderie con oltre 20 milioni di euro
di fatturato, mentre quello più basso appartiene alle fonderie con un fatturato compreso fra
5-9,9 milioni di euro. Le fonderie con un fatturato fra 10-19,9 milioni di euro hanno il
secondo indice più alto e lo hanno migliorato rispetto al 2008, mentre le fonderie con meno
di 5 milioni di euro di fatturato lo hanno leggermente ridotto rispetto al valore pre-crisi.
sĞŶĚŝƚĞͬ>ŝƋƵŝĚŝƚăĚŝĨĨĞƌŝƚĞ
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
Totale
ϮϬϬϴ
2,03
1,77
2
2,49
2,09
ϮϬϬϵ
1,74
1,45
1,7
2,08
1,75
ϮϬϭϬ
1,84
1,64
1,91
2,27
1,93
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϮϬϭϭ
1,97
1,72
2,11
2,48
2,1
ϭϮϳ
RELAZIONE ANNUALE 2012
2
1,5
2
1,7
1,91
2,11
2,5
1,77
1,45
1,64
1,72
2,03
1,74
1,84
1,97
3
2,09
1,75
1,93
2,1
2,49
2,08
2,27
2,48
Vendite/Liquidità differite
1
0,5
0
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
2008
2009
2010
20-49,9 (mln €)
Totale
2011
FATTURATO PRO-CAPITE
I ricavi delle vendite per addetto ammontano a 201 mila euro, un valore sostanzialmente
uguale a quello pre-crisi e nettamente aumentato rispetto al minimo toccato nel 2009. Il
valore più alto (212 mila euro) è quello delle fonderie con un fatturato compreso fra 10-19,9
milioni di euro, che è aumentato rispetto al 2008. Il valore più basso (164 mila euro)
appartiene alle fonderie con meno di 5 milioni di euro di fatturato che lo hanno leggermente
ridotto rispetto al 2008.
&ĂƚƚƵƌĂƚŽƉƌŽͲcapite (k€)
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
168
132
158
164
5-9,9 (mln €)
201
156
199
209
10-19,9 (mln €)
205
154
194
212
20-49,9 (mln €)
219
152
197
203
Totale
202
150
190
201
150
202
150
190
201
197
203
219
152
154
194
212
205
201
156
200
168
132
158
164
250
199
209
Fatturato pro-capite (k€)
100
50
0
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
2008
ϭϮϴ
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
2009
2011
2010
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
Totale
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
VENDITE/COSTO DEL PERSONALE
I ricavi delle vendite sono pari a 4,8 volte il costo del personale, un valore leggermente
inferiore al livello pre-crisi, ma nettamente migliore rispetto al minimo toccato nel 2009 (4
volte). Il valore più alto è quello delle fonderie con un fatturato tra 5-9,9 milioni di euro (5,1)
che è però leggermente diminuito rispetto al 2008. Il valore più basso è quello delle fonderie
con un fatturato superiore ai 20 milioni di euro.
sĞŶĚŝƚĞͬŽƐƚŽĚĞůƉĞƌƐŽŶĂůĞ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
4,11
3,6
4,78
4,82
5-9,9 (mln €)
5,08
4,33
4,9
5,09
10-19,9 (mln €)
4,75
3,95
4,39
4,73
20-49,9 (mln €)
5,31
4,06
4,45
4,66
Totale
4,87
4,00
4,56
4,79
4
4,79
4,56
4,87
4,00
4,66
4,45
4,06
5,31
4,73
4,39
4,75
3,95
5,09
4,9
4,33
5,08
4,78
3,6
5
4,11
6
4,82
Vendite/Costo del personale
3
2
1
0
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
2008
10-19,9 (mln €)
2009
2010
20-49,9 (mln €)
Totale
2011
DEBITI FINANZIARI/PATRIMONIO NETTO
Il rapporto in questione, che rappresenta la leva finanziaria, è relativamente basso e in calo
rispetto al 2008. Il valore più alto è quello delle fonderie con un fatturato fra 10-19,9 milioni
di euro, rimasto stabile nel periodo considerato, e quello delle fonderie con un fatturato
compreso fra 5-9,9 milioni di fatturato che è invece aumentato rispetto al 2008.
Il valore delle fonderie con meno di 5 milioni di fatturato non risulta significativo in quanto
dal bilancio in forma ridotta non è possibile distinguere i debiti finanziari dagli altri.
ĞďŝƚŝĨŝŶĂŶnjŝĂƌŝͬWĂƚƌŝŵŽŶŝŽŶĞƚƚŽ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
Totale
n.s
0,65
0,8
0,6
0,61
n.s
0,7
0,8
0,61
0,57
n.s
0,71
0,79
0,51
0,54
n.s
0,71
0,81
0,57
0,56
n.s = dato non significativo
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϭϮϵ
RELAZIONE ANNUALE 2012
0,56
0,54
0,57
0,61
0,57
0,6
0,51
0,61
0,6
0,81
0,79
0,8
0,71
0,71
0,7
0,65
0,8
0,8
Debiti finanziari/Patrimonio netto
1
0,4
0,2
0
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
2008
2009
20-49,9 (mln €)
2010
Totale
2011
DEBITI FINANZIARI/ VALORE DELLA PRODUZIONE
I debiti finanziari rappresentano mediamente il 15% del valore della produzione, in calo
rispetto al 2009 e allineato con il valore del 2008. Il valore più basso è quello delle fonderie con
un fatturato superiore a 20 milioni di euro, mentre il valore più alto appartiene alle fonderie
con un fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro che lo hanno ridotto rispetto al 2008.
Il valore delle fonderie con meno di 5 milioni di fatturato non risulta significativo in quanto
dal bilancio in forma ridotta non è possibile distinguere i debiti finanziari dagli altri.
ĞďŝƚŝĨŝŶĂŶnjŝĂƌŝͬsĂůŽƌĞĚĞůůĂƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
n.s
n.s
n.s
n.s
5-9,9 (mln €)
0,19
0,27
0,23
0,23
10-19,9 (mln €)
0,22
0,26
0,21
0,19
20-49,9 (mln €)
0,13
0,16
0,1
0,12
Totale
0,16
0,2
0,15
0,15
Fino 4,9 (mln €)
0,1
0,05
0
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
2008
2009
20-49,9 (mln €)
2010
ϭϯϬ
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
2011
Totale
0,15
0,15
0,2
0,16
0,12
0,1
0,15
0,16
0,13
0,21
0,26
0,22
0,19
0,2
Debiti finanziari/Valore della produzione
0,23
0,25
0,19
0,3
0,23
0,27
n.s = dato non significativo
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
REDDITIVITÀ DELLA GESTIONE INDUSTRIALE (ROI)
La redditività del capitale investito è intorno al 5% ed è nettamente migliorata rispetto al
periodo pre-crisi. Le fonderie di maggiori dimensioni presentano la redditività più alta
(7,1%), seguite dalle fonderie con un fatturato fra 5-9,9 milioni di euro (7%). Entrambe le
classi dimensionali hanno migliorato la redditività rispetto al 2008. La redditività più bassa è
quella delle fonderie con meno di 5 milioni di euro di fatturato (1,8%) che l’hanno
comunque migliorata rispetto al 2008. Le fonderie con un fatturato tra 10-19,9 milioni di
euro hanno invece peggiorato la redditività rispetto al periodo pre-crisi.
ZĞĚĚŝƚŝǀŝƚăĚĞůůĂŐĞƐƚŝŽŶĞŝŶĚƵƐƚƌŝĂůĞ;ZK/Ϳ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
-1,40%
-4,97%
3,14%
1,84%
4,69%
1,49%
6,72%
6,98%
10-19,9 (mln €)
4,39%
-0,40%
2,12%
3,59%
20-49,9 (mln €)
-0,50%
-5,60%
6,60%
7,10%
1,99%
-2,15%
4,56%
5,00%
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
Totale
2,00%
1,99%
4,56%
5,00%
6,60%
7,10%
4,39%
2,12%
3,59%
4,00%
4,69%
6,00%
1,49%
3,14%
1,84%
8,00%
6,72%
6,98%
Redditività della gestione industriale (ROI)
-8,00%
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
2008
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
2009
2011
2010
-2,15%
-0,50%
-5,60%
-6,00%
-0,40%
-4,00%
-4,97%
-2,00%
-1,40%
0,00%
Totale
REDDITIVITÀ DEL PATRIMONIO (ROE)
La redditività dei mezzi propri è mediamente intorno al 5,8% a fronte di un risultato negativo
del 2008 (-1,7%). Le fonderie con oltre 20 milioni di euro di fatturato hanno la redditività più
alta (9%) e nonostante la flessione registrata rispetto al 2010 compensa una redditività
negativa della stessa intensità riportata nel periodo pre-crisi.
Le fonderie con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro hanno la redditività più bassa
(0,9%), in calo rispetto al 2010, ma che si confronta con una redditività negativa del biennio
2008-09. Le fonderie con un fatturato fra 5-9,9 milioni di euro hanno significativamente
migliorato la redditività rispetto al 2008, mentre le fonderie con un fatturato fra 10-19,9
milioni di euro hanno riportato la redditività al livello pre-crisi dopo il crollo registrato nel
2009.
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϭϯϭ
RELAZIONE ANNUALE 2012
ZĞĚĚŝƚŝǀŝƚăĚĞůƉĂƚƌŝŵŽŶŝŽ;ZKͿ
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
Totale
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
-4,33%
2,39%
4,42%
-8,43%
-1,69%
-12,97%
-1,90%
-4,31%
-21,85%
-10,40%
4,89%
9,04%
0,73%
10,05%
5,86%
0,89%
8,59%
4,26%
8,99%
5,81%
5,86%
5,81%
10,05%
8,99%
4,26%
0,73%
4,42%
9,04%
8,59%
10,00%
2,39%
4,89%
20,00%
0,89%
Redditività del patrimonio (ROE)
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
2008
2009
2010
-1,69%
20-49,9 (mln €)
-10,40%
-8,43%
10-19,9 (mln €)
-21,85%
-30,00%
-4,31%
-4,33%
-20,00%
-12,97%
-10,00%
-1,90%
0,00%
Totale
2011
REDDITIVITÀ DELLE VENDITE (ROS)
La redditività delle vendite è mediamente superiore al 4% ed è nettamente migliorata
rispetto al 2008. Il valore più alto spetta alle fonderie con un fatturato compreso fra 5-9,9
milioni di euro (6,8%) in aumento rispetto al 2008. Il valore più basso è quello delle fonderie
con meno di 5 milioni di euro di fatturato (2,2%), in calo rispetto al 2010, ma che si
confronta con una redditività negativa nel periodo pre-crisi. Il secondo valore più alto è
quello delle fonderie con oltre 20 milioni di euro di fatturato (5%), in aumento rispetto al
2010 e con un cambiamento di segno nei confronti dei risultati del biennio 2008-09.
ZĞĚĚŝƚŝǀŝƚăĚĞůůĞǀĞŶĚŝƚĞ;ZK^Ϳ
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
Totale
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
-1,46%
4,32%
3,94%
-0,33%
1,67%
-7,45%
1,87%
-0,43%
-4,62%
-2,34%
4,06%
6,84%
1,93%
4,63%
4,17%
2,24%
6,76%
2,94%
5,02%
4,33%
4,17%
4,33%
1,67%
4,63%
5,02%
1,93%
2,94%
5,00%
3,94%
4,06%
2,24%
10,00%
4,32%
1,87%
6,84%
6,76%
Redditività delle vendite (ROS)
Fino 4,9 (mln €)
ϭϯϮ
5-9,9 (mln €)
2008
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
2009
2010
2011
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
-2,34%
-0,33%
-4,62%
-10,00%
-0,43%
-5,00%
-1,46%
-7,45%
0,00%
Totale
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
ONERI FINANZIARI/DEBITI FINANZIARI
Il peso percentuale degli oneri finanziari sui debiti finanziari si è quasi dimezzato nel 2011
rispetto al 2008 per effetto soprattutto della riduzione dei tassi di interesse. Le fonderie con
un fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro presentano il costo del denaro più alto,
sebbene in calo rispetto al 2008. La riduzione più marcata dell’incidenza degli oneri
finanziari sui debiti finanziari è stata riportata dalle fonderie con un fatturato compreso fra
10-19,9 milioni di euro (-3,5 punti percentuali).
Il valore delle fonderie con meno di 5 milioni di fatturato non risulta significativo in quanto
dal bilancio in forma ridotta non è possibile distinguere i debiti finanziari dagli altri.
KŶĞƌŝĨŝŶĂŶnjŝĂƌŝͬĞďŝƚŝĨŝŶĂŶnjŝĂƌŝ
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
Totale
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
n.s
8,30%
6,46%
6,52%
8,20%
n.s
6,41%
4,98%
4,94%
6,79%
n.s
5,50%
3,57%
3,50%
5,23%
n.s
6,76%
2,94%
5,02%
4,32%
n.s = dato non significativo
4,32%
5,23%
6,79%
8,20%
5,02%
3,50%
4,94%
6,52%
2,94%
4,00%
3,57%
6,46%
6,76%
4,98%
6,00%
5,50%
8,00%
6,41%
10,00%
8,30%
Oneri finanziari/Debiti finanziari
2,00%
0,00%
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
2008
2009
20-49,9 (mln €)
2010
Totale
2011
EBITDA/FATTURATO
Il rapporto fra il margine operativo lordo di gestione (Ebitda) e il fatturato è mediamente
intorno a 7,5 punti percentuali, più che raddoppiato rispetto al valore pre-crisi. Le fonderie
con un fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro presentano la redditività lorda più alta,
che è più che raddoppiata rispetto al 2008. Il valore più basso è quello delle fonderie con un
fatturato compreso fra 10-19,9 milioni di euro (5,4%) comunque in aumento rispetto al
valore pre-crisi. Nettamente migliorato anche l’indice di redditività lorda delle fonderie di
maggiori dimensioni, ma così come quello delle fonderie più piccole.
ďŝƚĚĂͬĨĂƚƚƵƌĂƚŽ
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
Totale
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
2,41%
5,01%
3,55%
1,80%
3,05%
-0,42%
7,72%
2,68%
0,16%
2,44%
8,96%
11,49%
4,44%
7,66%
7,64%
6,19%
11,03%
5,41%
7,84%
7,47%
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϭϯϯ
RELAZIONE ANNUALE 2012
-0,42%
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
2008
3,05%
2,44%
1,80%
0,16%
10-19,9 (mln €)
2009
7,64%
7,47%
7,66%
7,84%
11,49%
11,03%
3,55%
2,68%
4,44%
5,41%
2,41%
8,96%
6,19%
14,00%
12,00%
10,00%
8,00%
6,00%
4,00%
2,00%
0,00%
-2,00%
5,01%
7,72%
Ebitda/fatturato
2010
20-49,9 (mln €)
Totale
2011
EBITDA/FATTURATO – COSTO MATERIE PRIME
Il margine operativo lordo sul fatturato al netto del costo delle materie prime è mediamente
pari al 12,5% ed ha registrato un aumento di 7 punti percentuali rispetto al 2008. Il valore
più alto è quello delle fonderie con un fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro (18,9%)
più che raddoppiato rispetto al 2008. Il valore più basso appartiene alle fonderie con un
fatturato compreso fra 10-19,9 milioni di euro (8,5%), in aumento di circa 3 punti rispetto al
2008. Anche le altre due classi dimensionali di fonderie hanno migliorato la situazione
rispetto al periodo pre-crisi, con un incremento di 10 punti percentuali per le fonderie con
oltre 20 milioni di euro di fatturato e di 6,3 punti percentuali per le fonderie con un fatturato
inferiore a 5 milioni di euro.
ďŝƚĚĂͬ&ĂƚƚƵƌĂƚŽͲ
ĐŽƐƚŽĚĞůůĞŵĂƚĞƌŝĞƉƌŝŵĞ
Fino 4,9 (mln €)
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
3,74%
-0,58%
13,83%
10,00%
5-9,9 (mln €)
9,39%
13,18%
20,11%
18,92%
10-19,9 (mln €)
5,81%
4,01%
7,05%
8,53%
20-49,9 (mln €)
3,44%
0,25%
13,68%
13,76%
Totale
5,35%
3,79%
12,81%
12,45%
0,00%
-5,00%
Fino 4,9 (mln €)
5,35%
3,79%
12,81%
12,45%
13,68%
13,76%
3,44%
5,81%
5-9,9 (mln €)
2008
ϭϯϰ
0,25%
5,00%
-0,58%
10,00%
3,74%
15,00%
4,01%
7,05%
8,53%
20,00%
9,39%
13,83%
10,00%
25,00%
13,18%
20,11%
18,92%
Ebitda/Fatturato-costo delle materie prime
10-19,9 (mln €)
2009
2010
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
20-49,9 (mln €)
2011
Totale
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
FATTURATO/CAPITALE INVESTITO
Il tasso di rotazione del capitale investito è leggermente superiore a 1 e in leggera flessione
rispetto al 2008. Il tasso di rotazione più alto è quello delle fonderie con oltre 20 milioni di euro
di fatturato (1,41) che è però calato rispetto al valore pre-crisi. Il valore più basso, inferiore a
1, è quello delle fonderie con meno di 5 milioni di euro di fatturato, peraltro diminuito
rispetto al 2008.
&ĂƚƚƵƌĂƚŽͬĂƉŝƚĂůĞŝŶǀĞƐƚŝƚŽ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
0,96
0,67
0,77
0,82
5-9,9 (mln €)
1,09
0,8
0,98
1,03
10-19,9 (mln €)
1,11
0,93
1,1
1,22
20-49,9 (mln €)
1,53
1,21
1,43
1,41
Totale
1,19
0,92
1,09
1,16
1,19
0,92
1,09
1,16
1,11
0,93
1,1
1,22
0,8
0,98
1,03
1
1,09
1,5
0,96
0,67
0,77
0,82
2
1,53
1,21
1,43
1,41
Fatturato/Capitale investito
0,5
0
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
2008
10-19,9 (mln €)
2009
2010
20-49,9 (mln €)
Totale
2011
COSTO DEL LAVORO/FATTURATO
Il costo del lavoro è mediamente pari a circa il 21% del fatturato, in leggera crescita rispetto
al valore pre-crisi. Le fonderie con il valore più alto sono quelle con oltre 20 milioni di euro di
fatturato, che lo hanno aumentato di 2,5 punti percentuali rispetto al 2008. Il valore più
basso è quello delle fonderie con un fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro, che però
hanno mantenuto la percentuale del 2008. Le fonderie con meno di 5 milioni di euro di
fatturato presentano un valore vicino alla media del campione, ma lo hanno ridotto di quasi
4 punti percentuali rispetto al 2008 e di 7 punti nei confronti del 2009.
ŽƐƚŽĚĞůůĂǀŽƌŽͬ&ĂƚƚƵƌĂƚŽ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
24,33%
27,76%
20,89%
20,75%
5-9,9 (mln €)
19,68%
23,09%
20,41%
19,65%
10-19,9 (mln €)
21,05%
25,32%
22,78%
21,15%
20-49,9 (mln €)
18,85%
24,60%
22,46%
21,43%
Totale
20,53%
24,98%
21,91%
20,88%
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϭϯϱ
RELAZIONE ANNUALE 2012
19,68%
23,09%
20,41%
19,65%
21,05%
25,32%
22,78%
21,15%
18,85%
24,60%
22,46%
21,43%
20,53%
24,98%
21,91%
20,88%
25,00%
24,33%
27,76%
20,89%
20,75%
30,00%
Costo del lavoro/Fatturato
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
Totale
20,00%
15,00%
10,00%
5,00%
0,00%
2008
2009
2010
2011
COSTO DEL LAVORO/VALORE AGGIUNTO
Il costo del lavoro assorbe mediamente quasi il 74% del valore aggiunto, 6 punti in meno
rispetto al 2008. Le fonderie con un fatturato compreso fra 10-19,9 milioni di euro hanno il
valore più alto (80%), in calo rispetto al 2009 ma in aumento di quasi 3 punti nei confronti
del 2008. Il valore più basso è quello delle fonderie con un fatturato fra 5-9,9 milioni di euro
(64%), in diminuzione di 5,5 punti rispetto al valore pre-crisi. Le fonderie con un fatturato
superiore a 20 milioni di euro hanno un valore leggermente inferiore alla media e lo hanno
ridotto di circa 11 punti percentuali rispetto al 2008. Le fonderie con un fatturato inferiore a
5 milioni di euro hanno un valore più alto di 3 punti rispetto alla media, ma lo hanno
diminuito di quasi 12 punti rispetto al 2008.
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
88,31%
101,54%
69,95%
76,71%
5-9,9 (mln €)
69,50%
74,83%
63,93%
64,05%
10-19,9 (mln €)
76,88%
90,43%
83,68%
79,62%
20-49,9 (mln €)
84,36%
97,10%
74,54%
73,22%
Totale
79,47%
90,44%
74,12%
73,61%
84,36%
97,10%
74,54%
73,22%
79,47%
90,44%
74,12%
73,61%
80,00%
76,88%
90,43%
83,68%
79,62%
100,00%
Costo del lavoro/Valore aggiunto
69,50%
74,83%
63,93%
64,05%
120,00%
88,31%
101,54%
69,95%
76,71%
ŽƐƚŽĚĞůůĂǀŽƌŽͬsĂůŽƌĞĂŐŐŝƵŶƚŽ
10-19,9 (mln €)
20-49,9 (mln €)
Totale
60,00%
40,00%
20,00%
0,00%
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
2008
ϭϯϲ
2009
2010
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
2011
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
CAPITALE CIRCOLANTE NETTO/VALORE DELLA PRODUZIONE
Il capitale circolante netto è mediamente pari al 12% del valore della produzione, una
percentuale quasi doppia rispetto al 2008. Il valore più alto è quello delle fonderie con un
fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro (24,3%) in aumento di circa 7 punti percentuali
rispetto al livello pre-crisi. Il valore più basso è quello delle fonderie con un fatturato
superiore a 20 milioni di euro (4,8%), che è raddoppiato rispetto al 2008.
ĂƉŝƚĂůĞĐŝƌĐŽůĂŶƚĞŶĞƚƚŽͬ
sĂůŽƌĞĚĞůůĂƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞ
Fino 4,9 (mln €)
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
5,36%
10,16%
8,75%
8,73%
17,11%
30,32%
26,43%
24,32%
10-19,9 (mln €)
4,73%
17,51%
16,22%
12,76%
20-49,9 (mln €)
2,46%
6,88%
4,63%
4,83%
Totale
6,58%
15,82%
13,50%
12,03%
5-9,9 (mln €)
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
2008
10-19,9 (mln €)
2009
2010
20-49,9 (mln €)
15,82%
13,50%
12,03%
6,58%
2,46%
6,88%
4,63%
4,83%
17,51%
16,22%
12,76%
30,32%
26,43%
24,32%
4,73%
5,36%
10,16%
8,75%
8,73%
35,00%
30,00%
25,00%
20,00%
15,00%
10,00%
5,00%
0,00%
17,11%
Capitale circolante netto/Valore della produzione
Totale
2011
GIORNI MAGAZZINO
Il periodo di giacenza delle rimanenze è mediamente di 60 giorni, in crescita di 4 giorni
rispetto al 2008. Le fonderie con un fatturato compreso fra 10-19,9 milioni di euro hanno il
numero di giorni di magazzino più basso, che è però aumentato di 3 giorni rispetto al
periodo pre-crisi. Le fonderie con una fatturato fra 5-9,9 milioni di euro hanno invece il
numero di giorni di magazzino più alto (103), in aumento di 11 giorni rispetto al 2008.
'ŝŽƌŶŝŵĂŐĂnjnjŝŶŽ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
49
67
56
52
5-9,9 (mln €)
92
125
105
103
10-19,9 (mln €)
49
57
48
46
20-49,9 (mln €)
44
53
53
52
Totale
56
72
63
60
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϭϯϳ
RELAZIONE ANNUALE 2012
60
20-49,9 (mln €)
72
63
60
10-19,9 (mln €)
56
49
80
67
56
52
100
44
53
53
52
92
120
49
57
48
46
140
105
103
125
Giorni magazzino
40
20
0
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
2008
2009
2010
Totale
2011
GIORNI CLIENTI
La durata dei crediti nei confronti dei clienti è mediamente di 81 giorni, in aumento di 5
giorni rispetto al 2008. La dilazione dei pagamenti concessa ai clienti risulta nettamente
superiore alla media per le fonderie con un fatturato compreso fra 10-19,9 milioni di euro
(116 giorni), nonostante la sensibile riduzione registrata rispetto al 2009. Il valore più basso è
quello delle fonderie con un fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro, che è aumentato di 5
giorni rispetto al 2008.
Il valore delle fonderie con meno di 5 milioni di fatturato non risulta significativo in quanto
dal bilancio in forma ridotta non è possibile distinguere i crediti verso clienti da altri.
'ŝŽƌŶŝĐůŝĞŶƚŝ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
n.s
n.s
n.s
n.s
5-9,9 (mln €)
58
65
67
63
112
138
133
116
20-49,9 (mln €)
83
106
95
84
Totale
76
94
89
81
10-19,9 (mln €)
n.s = dato non significativo
50
0
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
2008
ϭϯϴ
2009
20-49,9 (mln €)
2010
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
2011
Totale
81
89
94
76
84
63
67
65
58
100
95
83
106
116
112
150
133
138
Giorni clienti
Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND
GIORNI FORNITORI
I giorni di credito concessi dai fornitori sono mediamente 82, in aumento di 5 giorni rispetto
al 2008, ma in calo rispetto al biennio 2009-10. Le fonderie con un fatturato compreso fra
10-19,9 milioni di euro hanno mediamente 111 giorni di dilazione dei pagamenti, in
diminuzione di 10 giorni rispetto al biennio 2009-10, ma in aumento di 9 giorni sul 2008. Le
fonderie con un fatturato superiore a 20 milioni di euro hanno una dilazione dei pagamenti
mediamente di 105 giorni, in sensibile diminuzione rispetto al biennio 2009-10, ma in
leggero aumento sul 2008.
Il valore delle fonderie con meno di 5 milioni di fatturato non risulta significativo in quanto
dal bilancio in forma ridotta non è possibile distinguere i debiti verso fornitori dagli altri
debiti.
'ŝŽƌŶŝĨŽƌŶŝƚŽƌŝ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
Fino 4,9 (mln €)
n.s
n.s
n.s
n.s
5-9,9 (mln €)
41
56
39
47
10-19,9 (mln €)
102
121
121
111
20-49,9 (mln €)
101
132
127
105
91
82
Totale
77
9
n.s = dato non significativo
82
91
77
95
105
127
132
101
111
121
121
47
39
56
41
140
120
100
80
60
40
20
0
102
Giorni fornitori
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
2008
2009
20-49,9 (mln €)
2010
Totale
2011
GIORNI CLIENTI/GIORNI FORNITORI
Il rapporto è mediamente pari a 0,97 che sta ad indicare che le fonderie esaminate hanno
situazione di pagamenti clienti/fornitori leggermente a loro sfavore. La situazione risulta
sfavorevole soprattutto per le fonderie con un fatturato superiore a 20 milioni di euro,
mentre risulta favorevole per le altre due classi dimensionali. Il valore delle fonderie con
meno di 5 milioni di fatturato non risulta significativo in quanto dal bilancio in forma ridotta
non è possibile distinguere i debiti verso fornitori dagli altri debiti e i crediti verso clienti
dagli altri crediti.
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
ϭϯϵ
RELAZIONE ANNUALE 2012
'ŝŽƌŶŝĐůŝĞŶƚŝͬ'ŝŽƌŶŝĨŽƌŶŝƚŽƌŝ
ϮϬϬϴ
ϮϬϬϵ
ϮϬϭϬ
ϮϬϭϭ
n.s
n.s
n.s
n.s
Fino 4,9 (mln €)
5-9,9 (mln €)
1,41
1,17
1,73
1,35
10-19,9 (mln €)
1,1
1,14
1,09
1,05
20-49,9 (mln €)
0,83
0,81
0,75
0,81
Totale
0,98
0,98
0,97
0,97
n.s = dato non significativo
0,97
0,97
0,98
0,98
0,81
0,75
1
0,81
0,83
1,05
1,09
1,14
1,1
1,17
1,5
1,41
2
1,35
1,73
Giorni clienti/Giorni fornitori
0,5
0
5-9,9 (mln €)
10-19,9 (mln €)
2008
2009
20-49,9 (mln €)
2010
Totale
2011
AUTOFINANZIAMENTO
La capacità di autofinanziamento è aumentata del 48% rispetto al 2008 e in misura molto più
consistente nei confronti del minimo toccato nel 2009. Tale risultato è da attribuire soprattutto
alle fonderie con un fatturato superiore a 20 milioni di euro che hanno più che raddoppiato
l’autofinanziamento rispetto al valore pre-crisi. Anche le altre classi dimensionali di fonderie
hanno migliorato la situazione rispetto al 2008, ma in modo molto è più attenuato per quelle con
un fatturato compreso fra 10-19,9 milioni di euro.
I bilanci delle imprese italiane delle Fonderie di metalli non ferrosi sono stati analizzati
dal Professor 'ŝĂŶĨƌĂŶĐŽdŽƐŝŶŝ, Responsabile Ufficio Studi di Siderweb.
ϭϰϬ
Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi
Il presente Rapporto è stato elaborato con le informazioni disponibili al 2013 da:
DĂƌŝĂWŝƐĂŶƵeDĂƌĐŽƌĂŶĐŝĂ
con la collaborazione di ĂƌůĂĞůůŽĐĐŚŝŽ
Grafica e impaginazione a cura di ŝŶnjŝĂ^ƉĞƌŽŶŝ
* * *
Si ringrazia il Professor 'ŝĂŶĨƌĂŶĐŽdŽƐŝŶŝ, Responsabile Centro Studi Siderweb,
per il prezioso contributo alla stesura del Capitolo inerente l’evoluzione dei Settori “Clienti” delle
fonderie e quello concernente le Analisi di Bilancio.
Finito di stampare nel mese di luglio 2013
ASSOFOND
Federazione Nazionale Fonderie
Via Copernico 54 - 20090 Trezzano Sul Naviglio (MI)
Tel. 02 48400967 - Fax 02 48401282
www.assofond.it - e-mail: [email protected]
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LA FONDERIA NEL 2012