. Giornalino informazioni Club Ausonia - Anno X III - n° – 41 Settembre 2003 Assoc. sportiva - art. 36 / 38 e seguenti Codice Civile statuto reg. Trib. di Firenze n. 10727 il 15/12/1978 - Sede Via Giacomo Matteotti 18 – 50019 Sesto F.no (FI) telefono / fax 055 443447 - fax 055 470997 – e-mail:[email protected] Foto di gruppo alla partenza di Sesto Fiorentino – Piazza Vittorio Veneto Agosto ottavo mese dell’anno 2003: riposo, mare, monti e naturalmente sport!. Il Gruppo Ausonia, prima di fermare l’attività sportiva nel mese di Luglio, ha dato inizio, nell’organizzare come fa da oltre vent’anni, sostenendo e impegnandosi, la Staffetta ‘’ Sesto Fiorentino – Bologna ‘’ organizzata in collaborazione con il Circolo Rinascita. In quest’ anno, abbiamo ottenuto un contributo esterno dalla ditta Ecosesto consentendo di poter realizzare una maglia per la manifestazione del ‘’ 2 Agosto 1980 una data da non dimenticare ’’, da poter consegnare a tutti i partecipanti podisti e rappresentanti delle varie associazioni presenti in memoria dell’eccidio avvenuto a Bologna nel 1980. Il Gruppo Podistico dell’Ausonia vuole trasmettere anche quest’ anno per se stesso e per tutti, che lo sport è, e deve essere presente nella vita quotidiana di tutti noi. La manifestazione si è svolta con la partenza alle h 18,30 da Piazza Vittorio Veneto – (Sesto Fiorentino), con una foto di gruppo, e con l’intervento del rappresentante del Comune Pierluigi Martini (V. Sindaco), dalle autorità (rappresentate dalla Polizia Municipale, e della Questura), dall’Associazionismo Sestese, del Circolo Rinascita e degli sponsor. La staffetta ha incontrato una grande partecipazione per le vie di Sesto che hanno condotto gli atleti in direzione del Comune di Calenzano dove sono stati accolti dal Vice Sindaco, ha qui trovato altri podisti che si sono uniti per proseguire verso le nostre ormai tradizionali fermate annuali, dai nostri sostenitori ed amici: La Chiusa (Bottega delle Sorelle), Ristorante Gli Alberi, Ristorante da Gennaro (ultimo ristoro) 1 prima dello scollino delle Croci di Calenzano che fanno entrare i partecipanti nella conca mugellese. Il sole ci abbandona verso Barberino facendo così accogliere la staffetta con una grande partecipazione del paese, (gente, podisti, assessore allo Sport) nelle prime ore della sera. Ma dopo un breve ristoro, è arrivato purtroppo il momento dei saluti ed un arrivederci al prossimo anno per la continuazione di questa ventennale manifestazione. Al gruppo di partenza, dopo gli atleti di Calenzano, si sono aggregati via via lungo la strada altri podisti e atleti dai vari paesi circostanti, per raggiungere così il passo della Futa, frazione effettuata completamente in notturna, ma allo stesso tempo affascinante, fresca e ristoratrice che conduce nella località la Traversa (Firenzuola), dove ogni anno riceviamo una accoglienza meritevole considerando che al nostro arrivo sono le h. 23,15. Dopo i saluti la staffetta riparte e prosegue la lunga strada per il raduno al Parco della Montagnola, nella città di Bologna alle h. 08,00, insieme ad altri gruppi podistici di altre Regioni, per inserirsi nella manifestazione cittadina, dove la conclusione avrà termine alla stazione in Piazza Maggiore luogo della strage. Tutto si è concluso con ottima soddisfazione, grazie a tutti i partecipanti della nostra iniziativa, (cittadino, podista, sponsor, e autorità) tanto da dare un caloroso e sincero arrivederci al 2004 2 Agosto una data da non dimenticare. Latini Valfrido FARMACIA Dr. R. R. RAGIONIERI Fondata nel 1892 Via A. Gramsci 362 – 50019 - Sesto F.no Telefono/Fax 055 4489084 SEMPRE APERTA H 08,30 - 20,00 data nome della corsa 9 Martedì 14 Domenica 16 Martedì 18 Giovedì 20 Sabato 21 Domenica 21 Domenica 21 Domenica 25 Giovedì 28 Domenica 28 Domenica 28 Domenica 5 Ottobre 5 Ottobre 12 Ottobre 12 Ottobre 12 Ottobre 19 Ottobre Firenze – Isolotto non competitiva di km 4/8 partenza ore 20,30 Sesto Fiorentino Trofeo Bar Ristorante Sarzolo di km 6/12 partenza ore 09,00 Firenze San Bartolo a Cintoia non competitiva di km 4,5/9 partenza ore 20,30 Prato – Grignano non competitiva di km 3/10 partenza ore 21,00 Borgo San Lorenzo (Firenze) – Maratona del Mugello San Gemignano Volterra competitiva di km 30 partenza ore 09,00 Firenze le Torrri competitiva di km 5/12 partenza ore 09,00 Limite sull’Arno (Firenze) non competitiva di km 6/12/18 partenza ore 8,30 Mercatale V. di Pesa competitiva di km 2,500x3 (staffetta) partenza ore 20,40 Quarrata (Pistoia) competitiva e non di km 15 partenza ore 09,00 Firenze Bellariva – Ponti Fiorentini non competitiva di km 5/10/14 part. ore08,30 Prato Marathon competitiva e non copetiva partenza ore09,00 Domenica – Signa mezza Maratona campionato Italiano UISP Domenica – Lammari Lucca Maratonina il Capannone competitiva di km 21 Domenica – Pieve di Sinalunga (Siena) competitiva partenza ore Domenica – Firenze – Serpiolle non competitiva Domenica – Pistoia Ramini attraverso il verde dei vivai pistoiesi Domenica – Valenzatico (Pistoia) LUGLIO Trofeo DI LEGRI Chimenti T., Conti A., Fratoni M., Furlanetto N. Porcasi A., Trabucco G. Borghini A., Graziani P. Franceschini V., Morozzi S. Zucca R., Calzolari M. Ceccherini A., Aiazzi P. Faggi F., Francesca e Cristina Innocenti G., Magni S. Trof. Reggello Vallombrosa Cocco M., Trabucco G. Magni S., Pieralli R. Trofeo MONTE AMIATA Giuliani S., Cocco M. Latini V., Calzolari M., Magni S. Trof. MONTE MORELLO Porcasi A., Borghini A. Ciolli L., Franceschini V. Morozzi S., Ceccherini A. Innocenti G., Pieralli R. Trofeo MARCOIANO di Orlando Pizzolato La corsa veloce e' un tipo di seduta piuttosto impegnativa da svolgere in quanto, rispetto al ritmo gara dei dieci chilometri, si corre più lentamente di soli 15-20 secondi al chilometro. E' quindi importante dosare bene lo sforzo (per questo motivo è necessario correre su percorso misurato, oppure utilizzare il cardiofrequenzimetro) in modo da non accumulare acido lattico nei muscoli, ed interrompere anzi tempo la seduta. Proprio perché l'intensità è elevata, la corsa veloce migliora l'efficienza dei muscoli ad utilizzare l'ossigeno a disposizione. Per un podista evoluto la corsa veloce dura 25-30 minuti, per uno medio 20-25 minuti, per uno meno efficiente anche soli 15 minuti. E' un tipo di allenamento da utilizzare nelle settimane precedenti le gare più importanti, ed in alcuni casi può essere sostituito da una gara di 6-10 chilometri. a cura di Tommaso Chimenti Cocco M., Conti A. Fratoni M., Borghini A. Latini V., Morozzi S. Calzolari M., Ceccherini A. Innocenti G., Magni S. Trofeo LA TRAVERSA Furlanetto N., Betti F. Morozzi S., Magni S. AGOSTO Staffetta 2 AGOSTO Ciabatti A., Fratoni M. Graziani P., Latini V. Franceschini V., Morozzi S. Valli R., Calzolari M., Cullaro E., Magni S., Pieralli R., Martelli G. Trofeo GAVIGNO Fratoni M., Matucci F. Borghini A. Latini V. Morozzi S. Calzolari M., Ceccherini A. Trofeo TORRI LENTULA Matucci F., Morozzi S. Magni S., Pieralli R. Trofeo Humanitas Scandicci Cocco M., Fratoni M. Furlanetto N., Matucci F. Trabucco G., Borghini A. Morozzi S., Aiazzi P. Magni S., Pieralli R. C.aselle postali: e-mail:[email protected] e-mail: [email protected] 2 Adesione per partecipazione settimanale Telefonare entro il Venerdì’ in Sede Ausonia 055 443447 Magni Siro 055 444788 h. 9-12.30 /16-18 Marialuisa Calzolari 340 / 6736485 - 055/4212875 Latini Valfrido 055 495142 - 333 4267648 turistica a Firenze tre anni dopo nel 1799 Napoleone vuole la Toscana e per averla non deve neppure scomodare un esercito. E forse la neutralità della Toscana fu una vera fortuna, perché altrimenti ci sarebbero stati troppi morti in quel piccolo esercito che il granducato poteva mettere in campo contro quella formidabile macchina da guerra che era l’armata di Napoleone. Così nel marzo del 1799, sotto l’arco di trionfo di Porta San Gallo, eretto sessantanni prima per la venuta dei Lorena, passarono sotto i soldati francesi, con un ramoscello d’olivo sulle baionette, perché era Pasqua. La mattina dopo, al granduca fu ingiunto di lasciare il paese con tutta la famiglia, entro ventiquattro ore senza fare strepito. Il buon Ferdinando vide così come fosse stato inutile la sua sapiente diplomazia per tenersi amici i francesi. Alla fine dell’anno 1800 la Toscana divenuta Regno d’Etruria, fu assegnata da Napoleone, ai Borboni di Spagna. I nuovi reggenti, Ludovico di Borbone e la moglie Maria Luisa col figlio di tre anni, furono scortati a Palazzo Pitti. Il 10 agosto 1801 dopo un solo anno di regno, Ludovico di Borbone morì. Intanto da Lucca un’altra donna guardava con femminile ammirazione grifagna Firenze, questa era la sorella di Napoleone: Elisa Bonaparte Baciocchi. Da Parigi il fratello si mostrava disposto ad esaudirla. Nel 1807 con un trattato, il regno d’Etruria tornava nel mondo dei fantasmi, la Toscana diventava una gemma della corona napoleonica, da donarsi all’imperial sorella. Sconvolta e colpita nella sua femminile vanità, Maria Luisa dovette sloggiare da Palazzo Pitti e lasciare Firenze, per lei non c’era più posto. Impaziente di assumersi le “dolci cure” della Toscana, Elisa piombò in città il 1° aprile del 1809, come un’aquiletta rapace appigliandosi ai bugnati di Palazzo Pitti. Le intenzioni di Napoleone erano promettenti: ”Egli vuol rendere alla Toscana patria dei grandi uomini, l’antico splendore.” E tutto questo coincideva con le intenzioni d’Elisa Baiocchi. Ella accolse nella sua corte scultori come: il Canova, il Bartolini, pittori come Benvenuti, Sabatelli e Fabre, incisori come Morghen, Lasinio, architetti come Del Rosso e Cacialli, musicisti come Spontini e Paisiello, ed altri ancora. Ma nel 1813, il vento di bufera investì le aquile napoleoniche. Si parlava di restaurazione lorenese ed unità d’Italia. Un mese dopo, il 1° febbraio Elisa Baiocchi lasciava Firenze per Lucca che considerava come un suo feudo, lì, sperò invano di resistere. Tentò invano di trattare con il comandante delle truppe inglesi, che le fece rispondere: ” Dite a quella donna che, se non fugge, la prendo.” Elisa Baciocchi dovette lasciare per sempre, senza speranza la bella Toscana. Il 20 aprile 1814 dopo il trattato di Parma, Ferdinando III fu di nuovo acclamato granduca, il principe Rospigliosi giunse a Firenze per prendere possesso dello stato, per il granduca. Ferdinando III fu accolto con gioia e soddisfazione, si sperava dal suo regno un pò di calma, una nuova serenità, dopo tre lustri d’avventure e di leggerezza. (a cura di Romano Valli) Dopo la partenza per Vienna di Pietro Leopoldo per essere incoronato imperatore, suo figlio Ferdinando sarà destinato a succedergli nel governo della Toscana. Quando suo padre parte da Firenze nel marzo del 1790 Ferdinando ha ventun’anni. Si sposa a Vienna nell’autunno del 1970. In quello stesso periodo Pietro Leopoldo fu solennemente incoronato imperatore, l’evento fu festeggiato a Firenze, con una gran folla sotto una pioggia a dirotto. Finalmente il nuovo granduca Ferdinando, ormai munito di regolare consorte, poté prendere possesso del suo stato. Lo seguì però anche il nuovo imperatore, a cui non pareva il vero di poter rimettere le mani sugli affari della Toscana e il piede nel casino della Livia. La permanenza dell’imperatore a Firenze si prolungò più del necessario. E un bel giorno si videro le mura tappezzate di cartelli che dicevano: ”Chi non ha a che fare con noi/vada a fare i fatti suoi.” Pietro Leopoldo capì l’antifona e ritornò a Vienna rituffandosi nelle cure dell’impero. Il nuovo granduca restò finalmente solo con la moglie e la responsabilità di condurre la reggenza della Toscana. Seguirono anni turbinosi, la Toscana cercava di restare in equilibrio su un sottile filo di neutralità, ma dopo che in Francia è mandato sul patibolo Luigi XVI e famiglia, tutto si fa più difficile. Ferdinando III è guardato da Vienna con sospetto di francofilia, per il modo in cui cerca di tenersi in equilibrio fra le potenze dominanti in quell’epoca: Francia e Inghilterra, d’altra parte la Toscana è un piccolo stato che non dispone di una forza militare neppure per tentare la minima difesa. Ferdinando e la Toscana seguono con trepidazione i vari sviluppi della Francia postrivoluzionaria, il granduca si trovò in difficoltà quando dovette nell’ottobre del 1793, mettere a disposizione della flotta inglese i porti della Toscana. Questo significava abbandonare quella linea di neutralità che Ferdinando si era prefisso fin dall’inizio. Poi arriva sulla scena Napoleone e le cose vanno complicandosi ancora di più. Il generale percorre l’Italia con il suo formidabile esercito senza trovare ostacoli, quando si ferma a Bologna il 27 giugno del 1796 Ferdinando gli manda una delegazione invitandolo a non entrare con le truppe in Toscana. Per rispettare la richiesta del granduca, Napoleone fece passare l’esercito da Pistoia invece che da Firenze e per rendere omaggio al granduca, il generale venne da Livorno a Firenze trattenendosi un sol giorno e prendendo dimora in Borgo Pinti nel Palazzo Ximenes D’Aragona. Gli furono mostrate premurosamente le bellezze e i tesori delle gallerie e dei palazzi. Più che ammirato, Napoleone si mostrò interessato a tutte quelle bellezze artistiche, forse nel sua mente le catalogò tutte nell’attesa futura di impadronirsene, come poi avvenne. Dopo la visita La sezione cultura del circolo Rinascita presenta: Con il patrocinio del comune di Sesto Fiorentino La ‘‘IV mostra di pittura e arti grafiche’’ dal 6 Settembre al 13 settembre, con orari dalle ore 16.00 alle 19.00 e dalle ore 21.00 alle 23.00 feriali e festivi. Ballo con orchestra dal vivo tutti i Sabati dalle ore 21.30, le Domeniche e festivi dalle ore 15.30 Tombola tutti i Giovedì, Sabato, Domenica e festivi dalle ore 21.00 Scuola di “Ballo liscio”, tutti i Lunedì e Martedì - Scuola di ballo “ Latino - Americano” tutti i Mercoledì ** Inoltre: Ristorante pizzeria tutti i Sabati e le Domeniche dalle ore 18.30 *** Circolo A.R.C.I. Salone Rinascita V. Matteotti N° 18 per informazioni TL. 055-440147 3 Caldo accettabile, verde rigoglioso, molti podisti, oltre 400 alla partenza, i soliti nomi sul podio. Si potrebbe così sintetizzare questa bella giornata di sport e natura, fatica e sudore su e giù per le salite e le discese di Legri, frazione di Calenzano, dove è in corso, fino al 27 luglio prossimo, una tra le più fresche e rinomate Feste de l’Unità di tutta la provincia. Giunto alla sua ventisettesima edizione, e già questa è una notizia poiché non molte corse podistiche amatoriali possono vantare simili ricorrenze ed anniversari cronologici, il “Trofeo Legri” vanta una bella tradizione di vincitori e di atleti di punta nel panorama fiorentino. Anche quest’anno il podio, e le posizioni di rincalzo, hanno presentato nomi eccellenti che ben figurano in ogni manifestazione a livello locale e regionale. Anche quest’anno la gara competitiva, di dodici chilometri di saliscendi su terreno misto e variegato, si presentava ai nastri di partenza ancora fregiata dall’appellativo e con il titolo in palio di “Campionato Provinciale di Corsa su Strada UISP a categorie”, cosa che la rende ogni anno appetibile. Per quanto riguarda il percorso, senza novità rispetto agli anni passati, dopo la partenza dalla Festa de L’Unità il gruppo dei camminatori della domenica si dirigeva verso la collina verde che protegge appunto i tendoni, dopo aver guadato il fiume. Dopo un primo giro, siamo al terzo chilometro, attorno alla Festa, il serpentone colorato si è diretto in discesa per altri tre km d’asfalto, rientrando sullo sterrato prima, nella campagna riarsa all’altezza del cavalcavia dell’autostrada. Qui la strada cominciava a salire repentinamente ed il fiato si faceva più corto ed instabile, il caldo si faceva sempre più sentire e si accusavano i primi distacchi. Qui si è definita la classifica. Soltanto l’ultima discesa sterrata che ha condotto i podisti all’arrivo nel parcheggio polveroso ha delineato l’ordine d’arrivo così composto, tra gli Uomini: 1) Stefano Anichini, Romola, 40’11”; 2) Dante Bertoneri, Signa, 40’12”; 3) Paolo Anichini, Romola 41’02”; 4) Alessio Ranfagni, Fiorino 42’08”; 5) William Capaccioli, Castello 42’44”; 6) Alfio Salustri, Maiano 42’ 56”; 7) Mario Ventisette, 43’02”; 8) Lorenzo Martire, 43’46”; 9) Diego Marchi, Maiano 43’50”; 10) Marco Fedi, Isolotto 43’51”. Tra le Donne: 1) Debora Tortora, Fiorino 47’39”; 2) Susanna Neri, Isolotto 48’44”; 3) Luisa Migliorini, Signa 49’09”; 4) Daniela Del Negro, Assi 50’19”; 5) Patrizia Tortora, Fiorino. di Orlando Pizzolato Molto spesso l'esito negativo di una competizione, soprattutto in quelle lunghe come per esempio la maratona, dipende da una distribuzione dello sforzo non corretta. Molti podisti vanificano mesi di sacrifici sostenuti per svolgere gli allenamenti a causa di una partenza eccessivamente veloce. Ciò si spiega con il fatto che i muscoli accumulano una quantità elevata di acido lattico. Nel caso invece di corridori dediti alle lunghe distanze, l'esito negativo di una partenza veloce è da imputare ad un precoce consumo di glicogeno. Per il miglioramento delle proprie prestazioni sono deleterie anche le partenze troppo lente. Il tempo che si perde nella parte iniziale non può essere completamente recuperato, perché nel tentativo di riguadagnare il tempo perso, lo sforzo è elevato e ciò comporta un altrettanto elevato dispendio energetico (sempre a carico del glicogeno) e/o ad un accumulo di acido lattico. In pratica, il maratoneta amatore non può partire svelto per evitare di bruciare prematuramente le preziose scorte di energia, né partire troppo prudente altrimenti non è in grado di recuperare il tempo sacrificato all'inizio. La soluzione migliore è di evitare di percorrere svelti i primi cinque chilometri della maratona (tre per le corse di mezza maratona). E' in questa prima parte della competizione che è importante essere prudenti nell'impostazione dell'andatura, perché l'organismo non è ancora pronto ad utilizzare con efficacia gli acidi grassi. I muscoli tendono a metabolizzare con maggior efficienza il glicogeno, ma se l'andatura è un po' prudente, anche di soli cinque secondi al chilometro, il risparmio energetico per il minor sforzo diventa vantaggioso per la seconda parte di gara, e recuperare qualche decina di secondi non rappresenta proprio un problema. a cura di Tommaso Chimenti Tommaso Chimenti C ircolo ARC I PADU LE Supermercato DESPAR ALIMENTARI Di Innocenti e Landi & C. snc P.zza Ghiberti, 27 Tel. 055 4200112 50019 Sesto Fiorentino (Fi) Servizio a domicilio Specialità gastronomiche Via del Risorgimento 237 - 50019 Sesto F.no tel. 055 4210242 ATTIVITA’ Sportive: BASEBALL maschile SOFTBALL Femminile – CALCIO A 5 maschile - Corsi giovanili per ragazzi ragazze da 8 a 14 anni. ATTIVITA’ Ricreative: Pizzeria tutti i sabati dalle ore 19,00 TV visione partite di calcio in TV da calendario fed. Calcio Tombola tutti i venerdì dalle ore 20,30 - Ballo nei mesi estivi FESTA DELLO SPORT PRESSO IMPIANTO SPORTIVO Baseball, Softball, Viale Togliatti ang. Via del Risorgimento, Mesi Giugno – Luglio, manifestazioni sportive e musicali STAND GASTRNOMICI - BIRRERIA 4 bruciano e le gambe pesanti per l'accumulo di acido lattico.Ci sono podisti che, preoccupati dal fatto che respirare aria molto fredda possa danneggiare le vie respiratorie i polmoni, mettono sulla bocca delle mascherine di tela in modo che l'aria si riscaldi. Questa è una giusta precauzione quando la temperatura dell'aria è inferiore a 5° sotto zero. Tuttavia, i veri pericoli sono limitati, a meno che già non si soffra di patologie particolari delle vie respiratorie. Molti atleti in questi ultimi anni fanno attività sportiva mettendo al naso degli specifici cerotti che dilatano le narici. In effetti, in questo modo dal naso entra anche il 30% in più di aria rispetto a quando non si usano i cerotti, ma in ogni caso l'aria che entra nei polmoni è inferiore a quella che si respira con la bocca. L'esempio più evidente è che in gara molti atleti, pur avendo il cerotto sulle narici, hanno la bocca spalancata alla ricerca di quanta più aria possibile. di Orlando Pizzolato La corsa di resistenza è essenzialmente uno sport aerobico, e ciò significa che i muscoli lavorano al meglio in presenza di un'adeguata quantità d'ossigeno, che arriva loro grazie all'aria inspirata dai polmoni e trasportata dal sangue. Quanto più intenso è lo sforzo tanto maggiore è la quantità d'ossigeno che i muscoli utilizzano, e si arriva anche a delle situazioni in cui l'impegno fisico è così elevato che l'ossigeno non è più sufficiente ed i muscoli, per continuare a sostenere lo sforzo, producono in quantità elevata l'acido lattico. In questo caso, quando l'acido lattico si accumula, si parla di sforzo aerobico. Ecco quindi che la respirazione è un aspetto importante per ogni disciplina sportiva di resistenza. Ogni atleta può svolgere degli esercizi specifici che migliorano il tono e l'efficienza dei muscoli respiratori (intercostali esterni ed interni, elevatori delle costole, scaleni ed anche diaframma), come ad esempio ampie circonduzioni delle braccia, delle spalle, anche associati ad atti inspiratori ed espiratori profondi. Anche la stessa stimolazione respiratoria che si ha durante la corsa, soprattutto quando si corre ad andature elevate, è sufficiente a migliorare l'efficienza dei muscoli della respirazione. Fino a pochi anni fa il consiglio che i genitori davano ai figli che facevano attività sportiva, era quello di respirare sempre con il naso perché era credenza che arrivasse più aria, che fosse più pulita ed anche ad una temperatura ideale per non danneggiare le vie respiratorie ed i polmoni. Ma se questo suggerimento è valido per gli ultimi due aspetti, non lo è invece per il primo: respirando con il naso entra meno aria rispetto a quando si respira con la bocca. È vero invece che la respirazione nasale rende l'aria più pulita in quanto i peli e le ciglia delle cellule epiteliali del naso depurano l'aria da eventuali polveri. Per quanto riguarda invece la temperatura dell'aria inspirata, respirare con il naso è certamente consigliabile quando fa molto freddo, di solito quando la temperatura è inferiore a 0°. In definitiva si può tranquillamente respirare con il naso se lo sforzo fisico da sostenere è piuttosto blando, ma con l'aumentare dell'intensità i muscoli hanno bisogno di maggior ossigeno e diviene naturale spalancare la bocca alla ricerca di tanta aria. Se si volesse insistere a non aprire la bocca anche quando il ritmo di corsa è sostenuto, ci si ritrova presto in debito d'ossigeno con i polmoni che a cura di Tommaso Chimenti Jogging: chi lo accusa e chi lo difende di Orlando Pizzolato In primavera e in estate sembrano tutti impazzire per il jogging; ma non sempre può essere considerato un toccasana, se non viene fatto con prudenza, equilibrio e gradualmente. Si possono correre rischi al cuore, ai polmoni e alle gambe. C'è qui lo difende considerandolo la quintessenza dello sport e del benessere; chi sostiene che migliora cuore e circolazione, che aiuta a prevenire il diabete e l'ipertensione, che rafforza i muscoli, aumenta la resistenza e l'elasticità, contrasta l'osteoporosi, produce buonumore e concilia il sonno, può far dimagrire. Chi lo considera uno sport rischioso, infatti il suo inventore, Jim Fixx, all'età di 52 anni mori' di arresto cardiaco mentre correva; anche se non bisogna sottovalutare che il tipo soffrisse di cardiopatia. Chi lo accusa sostiene inoltre che provoca danni alle ginocchia e ai piedi, soprattutto se non si usano scarpe adatte. Concludendo pare che la maggior parte dei patiti del jogging viva in città, e secondo uno studio della Columbia University l´ozono che si respira a pieni polmoni, soprattutto d´estate, può causare infiammazioni respiratorie. A cura di Tommaso Chimenti Pelletteria Corti Raffaello Effettua Riparazioni Su ogni tipo di pelle Via G. Lulli 72 – Firenze Tel. 055 364426 5 fuori del letto e in un attimo si arrangiò a vestirsi al buio, invece di prendere quella specie di cuffia con le code che si mettono intesta le monache e che allora si chiamava “salterio”, afferrò i mutandoni del prete. Era così frettolosa che se li buttò in capo al posto del salterio, ignara uscì nel corridoio avendo cura di chiudere a chiave la sua cella. Quando fu davanti alla cella di Isabetta disse:” dov’è la peccatrice?” e insieme alle altre smaniose di far cogliere in fallo la loro consorella, si buttò sulla porta della cella che si spalancò, dentro trovarono i due amanti abbracciati nel letto, scioccati dalla sorpresa che, non sapendo cosa fare, se ne stettero immobili a guardare quelle furie scatenate. La ragazza fu subito acchiappata dalle monache e trascinata per ordine della badessa nella sala capitolare. Il ragazzo fu lasciato lì nella cella, dopo un po’ si rivestì e aspettò di vedere come si mettevano le cose, deciso che se gli avessero maltrattato la sua Isabetta avrebbe fatto un polverone e si sarebbe portato via la ragazza da quel postaccio. La badessa seduta sul suo seggio dichiarò aperto il capitolo straordinario e presente tutte le monache cominciò a sgranare un rosario di insulti contro la ragazza, imputandola di aver compromesso la santità e il decoro del monastero, con le sue azioni scandalose e schifose aggiungendo anche terribili minacce di castighi divini e terreni. La ragazza tutta spaurita sapendo di essere colpevole, non sapeva cosa dire, se ne stava in silenzio facendo compassione alle altre monache. La badessa intanto continuava con la sua predica, quando finalmente alla giovane, che aveva tenuto il capo sempre abbassato scappò uno sguardo in su e vide la cosa che aveva in testa la madre superiora e i legacci che le penzolavano sulle spalle. Allora, comprendendo che cos’era, incoraggiata disse:” la prego madre prima si leghi la cuffia e poi mi dica tutto quello che vuole.” La badessa che non capiva, disse:” Ma di che cuffia parli, spudorata! Hai anche la faccia tosta di scherzare, ti sembra questo il momento di fare dello spirito! La ragazza disse di nuovo:”madre, mi dia retta, prima si leghi la cuffia e poi mi dica tutto quello che vuole” e a questo punto anche le altre monache alzarono gli occhi verso la badessa già con le mani in testa, a tutte fu chiaro il perché delle parole di Isabetta. Tastando il corpo del proprio reato, la badessa capì che era inutile cercare di nascondere quello che tutte avevano visto, perciò rigirando il sermone in altra direzione, sentenziò che alla fine resistere agli stimoli della carne era monacalmente impossibile. Esortò quindi le sorelle a fare come si era sempre fatto, cioè senza tanto chiasso. Poi prosciolse la ragazza e se ne tornarono a letto, la badessa con il suo prete e Isabetta con il suo amante, che in seguito continuò a vedere in cella come prima. E le altre invidiose che l’amante non ce l’avevano, si arrabattarono a pensare cosa avrebbero fatto se fossero state al posto di Isabetta e in seguito si contentarono di quello che passava il convento. di Giovanni Boccaccio Storia n° 2 Nona giornata Levasi una Badessa in fretta e al buio per trovare una sua monaca, a lei accusata, col suo amante nel letto; e essendo con lei un prete, credendosi il saltero de’veli aver posto in capo, le brache del prete vi si pose; le quali vedendo l’accusata, e fattalane accorgere, fu diliberata e ebbe agio di starsi col suo amante. Elissa (A cura di Romano Valli) Carissime roselline maggiaiole, dovete sapere che in un paese della Lombardia esisteva un monastero che aveva fama di grande santità, e fra tutte le sepolte vive c’era una monachella giovane, di nobile famiglia e di rara bellezza, che si chiamava Isabetta. Un giorno fu chiamata in parlatorio perché era venuto a trovarla un suo lontano parente, attraverso la grata vide ed ebbe un colpo di fulmine nel vedere un bellissimo giovane che accompagnava il parente. Questo ragazzo si chiamava Egidio il quale vedendo quello schianto di monaca se ne innamorò all’istante. Per parecchio tempo i due dovettero pensare ciascuno per suo conto a coltivare il loro acerbo amore. Alla fine, sfiniti dal desiderio di incontrarsi, il giovanotto riuscì a trovare il modo di arrivare nel più grande segreto alla sua monaca, poiché alla ragazza faceva molto piacere, si ingegnò di vederla molto spesso con grande gioia per entrambi. Da qualche tempo i due si vedevano quasi ogni notte, non facendo caso e non usando nessuna precauzione, una notte furono visti da una monaca mentre il giovane salutava Isabetta e usciva dal convento. Le malelingue si scatenarono e di cella in cella la notizia si propagò. Prima le monache pensarono di denunciare il fatto alla madre superiora, una santa donna che si chiamava madre Usimbalda, che dentro e fuori del monastero era considerata una santa e buona donna, poi pensarono che forse era meglio fornire la prova del reato facendo cogliere in flagrante la consorella con il suo amante. Le monache si trovarono d’accordo nell’organizzare dei turni di guardia e appostamenti per beccare i due sul fatto. Isabetta che non ne sapeva niente e non prendendo nessuna precauzione, una notte fece venire il suo amico, le spione del convento lo scoprirono immediatamente, aspettarono che i due fossero insieme, e dopo un po’ di tempo si divisero in due squadre: alcune si misero di sentinella davanti alla cella di Isabetta, le altre corsero alla camera della badessa, tempestarono di pugni la porta e al suo “chi è!” strillarono: ”Svelta, madre badessa! Si alzi subito, che abbiamo scoperto l’Isabetta con un uomo in cella!” La badessa quella notte era in dolce compagnia di un prete, che si faceva spesso portare in camera chiuso in una cassa, quando sentì le monache starnazzare, preoccupata che alcune di loro nella foga potesse entrare nella sua camera e scoprire con chi era, balzò (dal Decamerone da un italiano all’altro Aldo Busi) L ’ A G EN ZI A IM M O BI LI AR E DE I M I LLE P E R I N F O RM A ZI O N I TEL E F ON A RE G e o m . P. P o r t a l u pp i T e l e fo n o 0 5 5 / 5 5 2 0 4 9 9 - c e l l. 3 4 8 / 3 3 0 5 6 0 3 P e r s t im e - C e r t i fi c a t i c a ta s ta l i - Vi s u re C on s e rv a t o r i a , P r e v en t i v i p er r is t r u t t u ra z i o ni – C on s ul e n za m u t u i e t c . CALENZANO – (FI) – Via Giusti, 241 Telefono 055 8877974 – Fax 055 8877944 E-mail [email protected] FULL SERVICE SRL Cen t ro S ervi zi Elaborazione dati – contabilità aziendali Paghe – Centro servizi telematici 6 ANGELO FAGGIANO Servizi Assicurativi Pensioni Integrative Infortuni Incendio RC Auto Via Lamarmora 29 – Firenze Tel. 055 575851 – 055 587368 Via Matteotti 18 Sesto F.no Tel. 055 444788 7 FRANCESCO PETRARCA Nato ad Arezzo nel 1304 ,morto ad Arquà nel 1374. Uno dei più grandi umanisti europei, scrisse in latino e in italiano numerose opere della più varia natura, e nel 1341 fu solennemente incoronato poeta a Roma, in Campidoglio. La sua opera poetica più nota è il Canzoniere, dedicato a Laura, che aveva incontrato a Avignone nel 1327. Chiare, fresche, e dolci acque Chiare, fresche, e dolci acque, ove le belle membra pose colei che sola a me par donna; gentil ramo, ove piacque (con sospir mi rimembra) a lei di fare al bel fianco colonna; erba e fior, che la gonna leggiadra ricoperse co l’angelico seno; aer sacro, sereno, ove Amor co’begli occhi il cor m’aperse; date udienza insieme a le dolenti mie parole estreme. …………………………………. Se tu avessi ornamenti, quant’hai voglia, potresti arditamente uscir del bosco, e gir in fra la gente. Non credevo di amare così tanto la libertà ora che me la stanno togliendo la cattiveria e il numero degli uomini. Vorrei avere il coraggio di un atto eroico da porre a monumento di una fine esemplare. Sento tutte le barriere stringersi ogni giorno sempre più strette intorno al limite della sopravvivenza. Ma spero che non prevarrà la non intelligenza comune. Qualcuno nascerà pure che troverà una soluzione. Piero Ragionieri (A cura di Romano Valli) Brulico e rumino di bruco Troppe parole m’inghiottiscono la gola, Malattia malata, La lingua cadavere Il silenzio della cecità crespa Risciacquata di marea arricciata In mani aracnidi, Cianotiche derive di risa e Pennellate di peluria5 d’oltreoceano, Lenitivo il maremoto fragoroso Di fragole poche stille ancora Di barba giovane, Forse domani Il latte amarillo acido Da mammelle aggrinzite D’insulina attanaglia. Luci penetranti di questa alba, dissipa le ombre del tuo suo letto, Illumina il volto di colei che sogna nel suo morbido giaciglio. Capelli, come paglia al vento, si perdono fra le pieghe del colorato pastrano. A tratti si scorge la sua candida pelle rigirandosi nel sonno piano piano serena è la sua fronte Leonardo Latini Tommaso Chimenti Collaboratori in redazione Valli Romano, Latini Valfrido, Latini Leonardo, Tommaso Chimenti, Romano Zucca, Calzolari Marialuisa, Piero Ragionieri, Cosetta Garuglieri, Carla Dagliana Zucca, Calzolari Marialuisa Redazione: Valli Romano, Latini Valfrido, Latini Leonardo, Tommaso Chimenti, Zucca Romano. invio gratuito: soci, gruppi sportivi, enti promozione sportiva, ditte collaboratrici, responsabilità di quanto pubblicato è dei singoli autori, la collab. prestata gratuitamente ed il notiziario è redatto il 31 / 08 / 2003. Macherelli Impresa funebre dal 1934 P.zza della Chiesa, 3 Sesto Fiorentino Telefono 055 4489153 P.zza V. Veneto 4 – 5004 Calenzano Telefono 055 8811033 Stamani mi son seduta fra gli scogli bagnati dall’acqua, affascinata dalla sua forza, abbandonata nella sua voce. Lentamente mi sono distesa, modellando le mie ossa, sulla ruvida pietra, aspettando spruzzi di vita. Le mani stringono, come chele di granchio, per resistere alla tua forza. Sei prezioso, insostituibile, siamo nati da te, sei salato, ma culla per tante creature. Quando ti sono vicino, mi acquieto al punto di sentirmi acqua anchio. Firenze – livorno Cooperativa Facchinaggio Trasporto Mercato Ortofrutticolo di Novoli Tel. 055 4393540 - 055 4393542 FIRENZE 8