Itinerari più belli d’Italia S cegli l’itinerario che più ti interessa tra i 27 disponibili all’interno delle guida. Viaggia a spasso per l’Italia tra i percorsi culturali proposti, pieni di storia, arte e bellezze architettoniche. MoveBox ti offre la possibilità di scegliere di soggiornare in strutture inserite nei più bei itinerari italiani e di visitare luoghi ricchi di fascino e cultura. Oasi di pace e tranquillità per concederti una vacanza lontano dalla quotidianità. Lo staff MOVEBOX COME SI UTILIZZA il catalogo Il catalogo comprende l’elenco delle strutture presso cui si può utilizzare il MovePass. Illustra in modo dettagliato l’esperienza e le opportunità disponibili, descrive le attività, mostra immagini fotografiche e offre consigli utili. Presentazione della struttura Servizi inclusi nel MovePass Una guida pratica e maneggevole per scegliere al meglio la tua esperienza… Regione dove è localizzata la struttura Nome della struttura Recapiti della struttura Servizi e informazioni pratiche Cosa trovi nel nostro www.movebox.it SITO internet 1 •Collegati al sito www.movebox.it e troverai tante notizie, offerte promozionali e funzioni che ti aiuteranno nella scelta e nella prenotazione della tua esperienza. • Il sito sarà sempre più parte integrante della nostra offerta, con aggiornamenti costanti delle strutture e delle esperienze incluse nei cofanetti. Un sito chiaro, semplice, organizzato per categorie e costantemente aggiornato… Verifica l’attivazione e la validità del tuo MovePass, prenota o richiedi la disponibilità presso la struttura attraverso le apposite procedure on-line. 2 3 • Nel sito puoi verificare l’attivazione e la validità dei nuovi cofanetti con validità 14 mesi. • Vai nell’area dedicata alla verifica del MovePass. Inserisci nell’apposito box il codice di attivazione e attendi la verifica del tuo MovePass. • Per chi si trova nella situazione di ritardo nel comperare un regalo o semplicemente vuole risparmiare nei tempi e nei costi di di spedizione, MoveBox mette a disposizione una nuova utilissima funzione: “Emergenza Regalo”. • Nelle pagine del sito dedicate ai cofanetti, ora potrai scegliere la nuova modalità di acquisto, in cui ti sarà spedito il MovePass in formato pdf nella tua casella email, con la possibilità di scaricare anche il catalogo delle esperienze/strutture in formato pdf. • è stata attivata la nuova funzione di booking on-line che ti permette di prenotare il tuo soggiorno direttamente dal nostro sito. 4 • Scegli il partner o la struttura tra quelle annoverate nel catologo cartaceo e le novità inserite on-line e verifica le date disponibili. Booking •Se il partner o la struttura hanno attivato la nostra procedura di booking on-line puoi confermare immediatamente la tua prenotazione. •Altrimenti invia una richiesta alla struttura e attendi comunicazioni dal partner selezionato attraverso l’invio di una e-mail che confermerà la tua prenotazione. COME SI UTILIZZA il MOVEPASS Per usufruire del servizio scelto, è sufficiente eseguire questi semplici passi: 1 2 SCEGLI l’attività che preferisci attraverso il catalogo e il sito www.movebox.it PRENOTA verificando la disponibilità presso il partner scelto o il sito e comunica il Codice Prenotazione e il Codice Conferma Prenotazione 3 4 ricevi la convalida della prenotazione all’indirizzo E-mail che avrai comunicato al partner VIVI L’ESPERIENZA! QUALCHE SUGGERIMENTO IN PIÙ… • Le prenotazioni confermate non possono essere né annullate, né cambiate, senza lo specifico accordo del partner interessato. • MoveBox consiglia di effettuare le prenotazioni col più largo anticipo possibile per poter avere un ampio margine di scelta di strutture e date. • Il MovePass ha validità per tutti i giorni della settimana, ma solo il partner può confermare la prenotazione in base alla disponibilità. • In caso di smarrimento del Codice Prenotazione e del Codice Conferma Prenotazione contenuti nel MovePass non si avrà diritto né alla prestazione del servizio né al rimborso. • Alcuni partner potranno chiedere di inviare l’assegno regalo per confermare la prenotazione. In questo caso consigliamo di inviarne una copia e tenere l’originale o in alternativa di prendere nota del Codice Prenotazione e del Codice Conferma Prenotazione contenuti nel MovePass. • Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Le strutture ricettive presenti nel catalogo possono variare durante il periodo di validità dello stesso e MoveBox non è responsabile di eventuali cambiamenti. Per consultare l’elenco sempre aggiornato di tutte le strutture e per avere maggiori informazioni visitate il sito www.movebox.it La tua carta di credito per usufruire del servizio scelto tra quelli proposti. Comunica il Codice Prenotazione e il Codice Conferma Prenotazione al partner selezionato... Assegno regAlo MoVePAss Itinerari più belli d’Italia Valido fino a 14 mesi dall’attivazione nome della struttura Data di utilizzo Cognome / / nome indirizzo Città CoDICe PrenoTAZIone Cap Codice Fiscale telefono E-mail FIrMA 1 2 sCeglI 3 PrenoTA 4 l’attività che preferisci attraverso il catalogo e il sito www.movebox.it verificando la disponibilità presso il partner scelto o il sito web e comunica il Codice ne Prenotazione e il Codice Conferma Prenotazio CoDICe ConFerMA PrenoTAZIone rIserVATo Al PArTner MoVeBoX proprio MovePass su www.movebox.it CompilarE tutti i Campi in stampatEllo è possibile verificare attivazione e validità del rICeVI la convalida della prenotazione all’indirizzo E-mail che avrai comunicato al partner VIVI l’esPerIenZA! ATTIVITà TrA QUelle Il PresenTe BUono è VAlIDo Per UnA solA CoFAneTTo o DIsPonIBIlI oFFerTe nel CATAlogo ConTenUTo nel FUrTI o PerDITe Del sUl sITo WWW.MoVeBoX.IT. eVenTUAlI A rIMBorso DA PArTe DI PresenTe BUono non DAnno DIrITTo PrenoTAZIone MoVeBoX. I CoDICI PrenoTAZIone e ConFerMACoMUnICATI Al essere ConTenUTI nel MoVePAss DeVono DI erogAre Il serVIZIo. PArTner MoVeBoX, PenA l’IMPossIBIlITà generAlI ConDIZIonI le Per UlTerIorI InForMAZIonI ConsUlTA o AllA PAgInA WeB DI UTIlIZZo All’InTerno Del CATAlogo www.movebox.it/condizioni-di-vendita. nostri prodotti/servizi ed altre iniziative potranno essere utilizzate per informarla sui , e-mail [email protected], la informiamo che le informazioni richieste PrIVACY Ai sensi dell’art 13 D.lgs. 196/2003 a Move Group srl, Numero Verde 800.175.700 a terzi. Potrà in qualsiasi momento rivolgersi dati, la preghiamo barrare la casella esclusivamente promozionali o essere trasmesse In caso di rifiuto al trattamento dei suoi chiederne l’aggiornamento o la rettifica. per prenderne visione, opporsi al loro utilizzo, Movepass_Itinerari più belli d'Italia.indd 2 16/07/13 09:54 La mappa degli itinerari VALle D’AOSTA Itinerario Val D’Aosta - Notre-Dame de la Guérison (AO) - Cattedrale di Santa Maria Assunta (AO) - Collegiata di Sant’Orso (AO) - Eremo di San Grato di Hermitage (AO) Piemonte Itinerario Vicoforte - Asti - Santuario di Vicoforte (CN) - Cattedrale di Santa Maria Assunta (AT) Itinerario Biella - Torino - Santuario di Oropa (BI) - Duomo di Torino (TO) - Sacra di San Michele (TO) lombardia Itinerario varese - tirano - Sacro Monte (VA) - Santa Maria del Tiglio (CO) - Santuario della Madonna (SO) Itinerario Monza - bergamo - Santa Maria delle Grazie (MB) - Santuario della Madonna del Bosco (LC) - Basilica di Santa Maria Maggiore (BG) Itinerario Milano - Lomello - Santa Maria delle Grazie (MI) - Santa Maria presso San Sapiro (MI) - Tempio Civico dell’Incoronata (LO) - Santa Maria Maggiore (PV) Itinerario Crema - mantova - Santuario di Santa Maria della Croce (CM) - Santuario della Madonna del Carmine (BS) - Santuario di Santa Maria delle Grazie (MN) Trentino Itinerario rovereto - san romedio - Casa Antonio Rosmini (TN) - Cattedrale di San Vigilio (TN) - Santuario dellla Madonna di Pinè (TN) - Santuario di San Romedio (TN) pag. 18 pag. 20 pag. 22 pag. 24 pag. 28 pag. 30 pag. 34 pag. 36 pag. 38 pag. 44 pag. 46 pag. 48 pag. 52 pag. 54 pag. 56 pag. 59 pag. 62 pag. 64 pag. 66 pag. 68 pag. 72 pag. 74 pag. 78 pag. 80 pag. 82 pag. 84 Veneto Itinerario Verona - Venezia - Santuario Santa Maria Matricolare (VR) - Basilica di Sant’Antonio di Padova (PD) - Basilica di San Marco (VE) Friuli Itinerario Trieste - grado - Cattedrale di San Giusto (TS) - Duomo di Gorizia (GO) - Cattedrale di Santa Maria Annunziata (UD) - Basilica di Santa Maria Assunta (UD) - Santuario di Barbana (GO) Liguria Itinerario albenga - alassio - Nostra Signora di Pontelungo (SV) - Cattedrale di San Michele Arcangelo (SV) - Santuario di Nostra Signora del Deserto (SV) - Santuario di Nostra Signora della Guardia (SV) Emila Romagna Itinerario Modena - ravenna - Duomo di Modena (MO) - Basilica di San Petronio (BO) - Abbazia di Pomposa (FE) - Basilica di San Vitale (RA) toscana Itinerario cortona - camaldoli - Celle di Cortona (AR) - Santuario della Verna (AR) - Eremo di Camaldoli (AR) Itinerario Firenze - siena - Cattedrale di Santa Maria del Fiore (FI) - Cattedrale di Santa Maria dell’Assunta (SI) Umbria Itinerario perugia - Assisi - Cattedrale di San Lorenzo (PG) - Basilica di San Francesco (PG) - Eremo delle Carceri (PG) Itinerario norcia - cascia - Basilica di San Benedetto (PG) - Santuario di Santa Rita da Cascia (PG) pag. 90 pag. 92 pag. 94 pag. 104 pag. 106 pag. 108 pag. 110 pag. 112 pag. 116 pag. 118 pag. 120 pag. 122 pag. 126 pag. 128 pag. 130 pag. 132 pag. 142 pag. 144 pag. 146 pag. 154 pag. 156 pag. 164 pag. 166 pag. 168 pag. 178 pag. 180 Marche Itinerario corinaldo - loreto - Santuario di Santa Maria Goretti (AN) - Basilica della Santa Casa (AN) Itinerario tolentino - fonte avellana - Abbazia di Chiaravalle di Fiastra (MC) - Basilica di San Nicola da Tolentino (MC) - Monastero di Fonte Avellana (PU) Lazio Itinerario greccio - roma - Santuario di Greccio (RI) - Abbazia di Santa Maria di Farfa (RI) - Basilica di San Paolo fuori le mura (RM) - Santuario della Madonna del Divino Amore (RM) pag. 184 pag. 186 ag. 190 p pag. 192 pag. 194 pag. 200 pag. 202 pag. 204 pag. 206 Abruzzo Itinerario lanciano - l’aquila - Miracolo Eucaristico di Lanciano (CH) - Basilica di San Tommaso Apostolo (CH) - Santuario del Volto Santo (PE) - Basilica di Santa Maria di Collemaggio (AQ) pag. 212 pag. 214 pag. 216 pag. 218 molise Itinerario cercemaggiore - roccavivara - Santuario Santa Maria della Libera (CB) - Monastero di San Vincenzo al Volturno (IS) - Chiesa di San Francesco (IS) -Santuario di Santa Maria di Canneto (CB) pag. 224 pag. 226 pag. 228 pag. 230 Campania Itinerario napoli - padula - Cattedrale di Napoli (NA) - Santuario Beata Maria Vergine del Rosario (NA) - Santuario Eucaristico (SA) - Certosa di San Lorenzo (SA) pag. 234 pag. 236 pag. 238 pag. 240 Basilicata Itinerario Matera - Maratea - Cattedrale di Matera (MT) - Santuario della Madonna Nera (PZ) - Basilica di San Biagio e Statua del Redentore (MT) pag. 248 pag. 250 pag. 252 PUglia Itinerario bari - san giovanni rotondo - Basilica di San Nicola (BA) - Cattedrale di Trani (BT) - Basilica del Santo Sepolcro (BT) - Santuario di San Pio da Pietrelcina (FG) pag. 256 pag. 258 pag. 260 pag. 262 Calabria Itinerario Reggio calabria - s.giovanni in fiore - Basilica di Maria Santissima Assunta in Cielo (RC) - Concattedrale di Santa Maria Assunta di Gerace (CS) - Santuario di San Francesco di Paola (CS) - Abbazia Florense (CS) pag. 272 pag. 274 pag. 276 pag. 278 Sicilia Itinerario acireale - palermo - Basilica collegiata di San Sebastiano (CT) - Chiesa di Sant’Agata al Carcere (CT) - Santuario della Madonna delle Lacrime (SR) - Duomo di San Giorgio (RG) - Duomo di Monreale (PA) pag. 284 pag. 286 pag. 288 pag. 290 pag. 292 Sardegna Itinerario Cagliari - tergu - Santuario di Nostra Signora di Bonaria (CA) - Collegiata di Sant’Anna (CA) - Cattedrale di Santa Chiara (CI) - Cattedrale di San Nicola (SS) - Chiesa di Nostra Signora di Tergu (SS) pag. 300 pag. 302 pag. 304 pag. 306 pag. 308 nord italia La mappa delle Strutture 8 1 14 12 10 4 4 16 VALLE D’AOSTA LE PETIT NID pag. 26 PIEMONTE IL CIGNO NERO AGRITURISMO AL BRICH CASCINA PONCHIETTA Bricco dei ciliegi B&B Augusta taurinoroum residence giardini EL CAVAJER mana manà hotel piemontese cascina rosa LOMBARDIA hotel montelago hotel miramonti stella orobica AGRITURISMO Ca’ del lago hotel costa quality san martino hotel sassi rossi locanda del biancospino il castelletto excelsior palace boario agriturismo cantonazzo corte canova agriturismo corte rocca moderno park hotel pag. 32 pag. 32 pag. 33 pag. 33 pag. 40 pag. 40 pag. 41 pag. 41 pag. 42 pag. 43 pag. 50 pag. 50 pag. 51 pag. 51 pag. 58 pag. 58 pag. 59 pag. 59 pag. 70 pag. 71 pag. 76 pag. 76 pag. 77 pag. 77 TRENTINO AGRITURISMO LA CANONICA hotel panorama baita oasi AGRITUR CRISTINA agritur pisani hotel mignon maso alle rose lady maria hotel VENETO AGRITURISMO RECHSTEINER AGRITURISMO NONNA MARIA AGRITURISMO ANATRA FELICE CORTE TAMELLINI la colombara all’ombra di s.giustina B&B ernestina pag. 86 pag. 86 pag. 87 pag. 87 pag. 88 pag. 88 pag. 89 pag. 89 pag. 96 pag. 96 pag. 97 pag. 97 pag. 98 pag. 98 pag. 99 AGRITURISMO CALCATONEGA HOTEL ANGI HOTEL FLORIVANA base hotel hotel danieli la castellana FRIULI BORGO SOANDRI ZONCOLAN FLUMEN B&B il grop albergo diffuso GELINDO DEI MAGREDI LIGURIA B&B PORTA DEL MARE aquilia hotel hotel mignon castellaro golf resort EMILIA ROMAGNA HOTEL delle TERME AGRITURISMO LA STADIRA AGRITURISMO PRATOGRANDE class hotel agriturismo l’angelina vecchia canala hotel parador akross hotel eden terme hotel alibì HOTEL derby HOTEL europa hotel main street hotel lady B hotel britannia vienna ostenda pag. 99 pag. 100 pag. 101 pag. 102 pag. 103 pag. 114 pag. 114 pag. 115 pag. 115 pag. 124 pag. 124 pag. 125 pag. 125 pag. 134 pag. 134 pag. 135 pag. 135 pag. 136 pag. 136 pag. 137 pag. 137 pag. 138 pag. 138 pag. 139 pag. 139 pag. 140 pag. 140 pag. 141 pag. 141 La mappa delle STRUTTURE 20 CENTRO italia 12 18 6 8 TOSCANA HOTEL IL MONTE PORTOLE albergo falterona toscana verde agriturismo il prato le due ruote le pisanelle petit chateau locanda san marco PARADISO DELLA NATURA B&B eridu b&b marinetta B&B villa veronica hotel raffaello HOTEL niagara hotel quisisana hotel astoria hotel ave hotel gambrinus agriturismo colleoli pag. 148 pag. 148 pag. 149 pag. 149 pag. 150 pag. 150 pag. 151 pag. 151 pag. 152 pag. 153 pag. 158 pag. 158 pag. 159 pag. 159 pag. 160 pag. 160 pag. 161 pag. 161 pag. 162 pag. 163 UMBRIA agriturismo agrisolana agriturismo colleverde agriturismo pratoverde BORGO CASTELLO PANICAGLIA casale del grillo el patio la cerqua la tavola dei cavalieri le valcelle podere bello podere borgobello podere caldaruccio il poggiolo ripa relais colle del sole le case residenza di campagna locanda di colle dell’oro AGRITURISMO SAN CRISTOFORO country house entropia pag. 170 pag. 170 pag. 171 pag. 171 pag. 172 pag. 172 pag. 173 pag. 173 pag. 174 pag. 174 pag. 175 pag. 175 pag. 176 pag. 176 pag. 177 pag. 182 pag. 182 pag. 183 MARCHE hotel il conero 2 il pignocco villa di carlo villa san martino pag. 188 pag. 188 pag. 189 pag. 189 colle indaco county house salomone la quercia della memoria residence la corte colle regnano sinfonie del bosco villa collepere agriturismo fontechiara pag. 196 pag. 196 pag. 197 pag. 197 pag. 198 pag. 198 pag. 199 pag. 199 LAZIO AGRITURISMO MONTEPIANO ANTICA LOCANDA DELLA VIA FRANCIGENA borgo roncone tenuta due laghi hotel latina B&B L’ULIVETO tenuta fonte di papa monte tonico pag. 208 pag. 208 pag. 209 pag. 209 pag. 210 pag. 210 pag. 211 pag. 211 ABRUZZO AGRITURISMO ROSSO DI SERA casa della nonna HOTEL HOLIDAYS montupoli relais del vino agriverde albergo del sole pag. 220 pag. 220 pag. 221 pag. 221 pag. 222 pag. 223 La mappa delle STRUTTURE SUD italia 2 14 12 4 4 6 10 MOLISE B&B LA DIMORA DEL SERGENTE MASSERIA ACQUASALSA pag. 232 pag. 233 CAMPANIA villa malusa AGRITURISMO salella villa rizzo resort Herculaneum B&B hotel gauro tourist’ka forno antico agriturismo zio cristoforo tirreno residence HOTEL ideal hotel scapolatiello grand hotel osman pag. 242 pag. 242 pag. 243 pag. 243 pag. 244 pag. 244 pag. 245 pag. 245 pag. 246 pag. 246 pag. 247 pag. 247 BASILICATA B&B laino b&B soprattutto agriturismo fiore B&B sax barisano pag. 254 pag. 254 pag. 255 pag. 255 PUGLIA corte altavilla masseria baroni nuovi masseria mangiaricotta agriturismo falcare pizzicato B&B corte moline antica masseria jorche B&B VINSLOUNGE terra serena MASSERIA Morrone holiday residence masseria murgia albanese sotto le cummerse AGRITURISMO FASANO pag. 264 pag. 264 pag. 265 pag. 265 pag. 266 pag. 266 pag. 267 pag. 267 pag. 268 pag. 268 pag. 269 pag. 269 pag. 270 pag. 271 CALABRIA AGRITURISMO LE FARNIE AGRITURISMO SAN FELE B&B le terrazze AGRI CLUB eolo hotel AGRITURISMO COLLORETO pag. 280 pag. 280 pag. 281 pag. 281 pag. 282 pag. 283 SICILIA pantalica ranch agriturismo SANTA SOFIA AGRITURISMO IL GIGLIOTTO AGRITURISMO badiula il mandorleto la fiorera dell’etna TERRE IBLEE RESORT HOTEL DEL SANTUARIO masseria susafa LA PINETA DI ERICE pag. 294 pag. 294 pag. 295 pag. 295 pag. 296 pag. 296 pag. 297 pag. 297 pag. 298 pag. 299 sardegna gli ontani hotel i colori torre del pozzo B&B villa patrizia pag. 310 pag. 311 pag. 312 pag. 313 il catalogo deLle esperienze Itinerari più belli d’Italia Oltre 180 soggiorni e una guida con 27 itinerari per un viaggio suggestivo alla scoperta delle bellezze della nostra penisola, per 2 persone VALLE D’AOSTA Itinerari più belli d’Italia 18 ITINERARIO VALLE D’AOSTA 1) Notre-Dame de la Guérison Courmayeur (AO) A 1440 metri slm ai piedi del ghiacciaio della Brenva nella Val Veny, in località Berrier, è stato eretto uno dei santuari più frequentati della Valle d’Aosta. Anche papa Giovanni Paolo II e papa Benedetto XVI durante le loro vacanze a Les Combes vi si sono recati più volte. Nel luogo dove ora sorge la chiesa, inizialmente c’era solo una croce, poi nel 1690 in una nicchia sulla roccia fu posta una statua della Madonna e nel 1753 si costruì il primo oratorio. Nel 1782 venne edificato il nuo- vo edificio e dal 1792, anno in cui fu benedetta, iniziarono i pellegrinaggi dei fedeli. La cappella nel 1819 venne poi distrutta dall’avanzamento dei ghiacciai e ricostruita nel 1821. Fu ampliata nel 1850 e nel 1867 raggiunse l’aspetto attuale. Negli anni successivi al 1950 si sono susseguiti numerosi interventi di manutenzione. Si è provveduto a ritinteggiare i muri esterni, a rifare il tetto, a sostituire l’originaria cuspide del campanile in zinco con una in rame e a porre in opera una soletta per proteggere il santuario dalle infiltrazioni d’acqua. All’interno fino al 1977 vi era una statua settecentesca raffigurante la Ma- VALLE D’AOSTA Itinerari più belli d’Italia donna in piedi con uno scettro nella destra e sul braccio sinistro il Bimbo con il globo nella mano. Purtroppo in quella data fu rubata e ad oggi possiamo ammirare solo la copia della stessa. Altri elementi da segnalare sono i tre altari in legno dello scultore Fumasoli di Lugano con tele dipinte che rappresentano l’annunciazione, lo sposalizio e la visitazione della Vergine opera del pittore Stornone di Ivrea. Le pareti sono interamente ricoperte da ex voto. Degno di nota è un modellino di argento in miniatura della “Stella polare” che è la nave della prima spedizione italiana al polo nord. I reduci la portarono in dono “di ritorno dall’estremo parallelo, a Notre-Dame de la Guérison, invocata quale protet trice nella pericolosa spedizione, 23 giugno 1901. Durante il periodo invernale il santuario resta chiuso. Riapre ufficialmente il 2 luglio per la Festa Patronale la Visitazione della Vergine a santa Elisabetta. In quella occasione ha luogo nel santuario la tradizionale messa dedicata alle guide di Courmayeur, che da sempre sono devote alla Madonna del santuario. L’orario estivo al Santuario nei mesi di luglio e agosto sia feriale che festivo è alle ore 11.00 e 17.00. Vi è un cappellano fisso per cui chi desidera approfittare per una confessione lo può fare. 19 VALLE D’AOSTA Itinerari più belli d’Italia 20 2) Cattedrale di Santa Maria Assunta Villeneuve (AO) La Cattedrale di Aosta, dedicata a Santa Maria Assunta ed a San Giovanni Battista (in francese, Cathédrale Notre Dame de l’Assomption et Saint Jean Baptiste), costituisce, assieme alla Collegiata di Sant’Orso, la testimonianza di maggior rilievo della storia dell’arte sacra in Valle d’Aosta. La sua storia ultra millenaria va ricostruita attraverso la molteplicità degli interventi che si sono succeduti e dei linguaggi architettonici impiegati, oltre alle testimonianze artistiche che essa conserva. L’origine della Cattedrale di Aosta risale alle fasi iniziali di diffusione del Cristianesimo nella regione: già verso la fine del IV secolo, ove oggi c’è la cattedrale, esisteva, come hanno provato gli scavi archeologici eseguiti, una Domus Ecclesiae di ragguardevoli proporzioni. La chiesa venne completamente riedificata nel corso del secolo XI, per volere di Anselmo I che fu vescovo in Aosta tra il 994 e il 1025. L’interno della navata centrale venne decorato con uno straordinario ciclo di dipinti a fresco disposti su vari registri. I pittori, di “area lombarda”, impegnati nella realizzazione di tale programma decorativo furono, con ogni probabilità, gli stessi che in Aosta affrescarono la collegiata di Sant’Orso. Risalgono tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo i mosaici del pavimento del coro. Nel XIII secolo, sul lato orientale, vennero abbattute due delle cinque absidiole originarie e realizzato il deambulatorio, con tre cappelle radiali, che si sviluppa attorno al coro e oggi ospita il Museo del tesoro della cattedrale. In tale occasione fu quasi interamente demolita l’abside maggiore, sostituendola con quella attuale di gusto gotico, con cinque grandi monofore strombate che sovrastano il deambulatorio. Nel 1397 il vescovo Giacomo Ferrandini fece VALLE D’AOSTA L’organo della Cattedrale, opera di Carlo Vegezzi-Bossi, è stato costruito nel 1902. Il monumentale strumento è posizionato sopra il portone di ingresso principale della chiesa su un bella cantoria in noce locale. Il Museo del tesoro della cattedrale di Aosta custodisce opere di notevole interesse, quali due frammenti delle vetrate del XII secolo, la cassa reliquaria di San Grato, alcuni codici miniati tra i quali il Messale del vescovo Francesco de Prez, dossali di stalli già presenti nel coro, ed una ricca collezione di statue lignee dipinte, esempi di quella cultura devozionale che è stata denominata “il gotico delle Alpi”. Itinerari più belli d’Italia realizzare un grande crocifisso ligneo di intensa drammaticità (tuttora visibile), che fu esposto ai fedeli nella navata centrale, sospeso in alto tra la volta e lo jubè, allora presente. Dopo la costruzione della nuova facciata rinascimentale ed il completamento del ciclo delle vetrate dipinte, si registrò un periodo di interventi aventi scarso rilievo strutturale e di modesta qualità artistica; a parte la costruzione della cappella dei signori di Cly, l’unica eccezione di rilievo è data dalla commessa relativa alla Cassa reliquaria di San Giocondo realizzata in argento (16171619), ora nel museo del tesoro della cattedrale. Nel 1704 fu costruita, per un adeguato svolgimento delle funzioni parrocchiali, la cappella di San Giovanni Battista (la balaustra marmorea ed il nuovo altare della cappella furono realizzati nel 1760). Nel 1758 si costruì un nuovo altare maggiore, ricco di tarsie marmoree. Nel XIX secolo la chiesa cambiò nuovamente aspetto, principalmente per iniziativa del vescovo André Jourdain che tenne la cattedra episcopale tra il 1832 ed il 1859. Fu demolito lo jubé che separava troppo vistosamente l’area presbiterale da quella riservata ai fedeli; si ultimarono i lavori di ricostruzione della cappella di San Grato (1842). Entrando nella cattedrale, il visitatore è subito colpito dalla presenza nella navata centrale del grande crocifisso in legno dipinto, sospeso in alto tra la volta ed il presbiterio. Si tratta della magnam crucem commissionata nel 1397 dal vescovo Giacomo Ferrandini ad uno scultore di area svizzero-tedesca (forse Lucerna) che operò per un qualche tempo in Valle d’Aosta. Il crocifisso si staglia contro le volte a crociera della navata e del coro fatte realizzare dal vescovo François de Prez e da Giorgio di Challant. 21 VALLE D’AOSTA Itinerari più belli d’Italia 22 3) Collegiata di Sant’Orso Aosta (AO) La chiesa Collegiata dei Santi Pietro e Orso (in francese, Collégiale des saints Pierre et Ours), situata ad Aosta, costituisce, assieme alla Cattedrale di Aosta, la testimonianza di maggior rilievo della storia dell’arte sacra della regione. Uno specifico interesse rivestono gli antichi affreschi ottoniani conservati tra il tetto e la copertura della navata centrale, ed il chiostro con i suoi magnifici capitelli medievali. Gli scavi archeologici hanno messo in evidenza come, nell’area oggi occupata dalla chiesa, fosse presente un’ampia necropoli extraurbana, sulla quale nel V secolo fu edificato un complesso paleocristiano comprendente, oltre alla nostra chiesa, anche quella cruciforme di San Lorenzo (che si trova sotto l’attuale omonima chiesa sconsacrata). Un intervento costruttivo fu pro- mosso dal vescovo Anselmo. Tale intervento è testimoniato in un passo del Necrologium della collegiata che menziona il defunto con l’espressione Anselmus Episcopus Augustiensis qui nostram construxit ecclesiam. Per sua iniziativa l’intera chiesa venne ristrutturata nelle forme tipiche dell’architettura romanica, come edificio basilicale, diviso in tre navate con copertura a capriate lignee chiuse ad oriente da altrettante absidi semicircolari. L ‘imponente campanile romanico, alto 44 metri, che sorge sul sagrato della chiesa in posizione da essa isolata, fu eretto nel XII secolo come parte di un sistema difensivo costituito da una cinta muraria e da una seconda torre di grandi dimensioni. La parte inferiore è quella originaria, formata da enormi massi squadrati, tolti forse ai vicini monumenti romani; la parte superiore è probabilmente del XIII secolo, mentre l’orologio esisteva già nel 1642. La costruzione del chiostro romani- VALLE D’AOSTA Il chiostro è parte integrante di un complesso monastico Agostiniano, insediatosi nella piana della città nel XII secolo subito a ridosso della cinta muraria, a contatto dell’antica via Francigena, l’arteria principale di passaggio di migliaia di pellegrini indirizzati verso i grandi e prestigiosi centri di culto cristiano europei. La struttura, con le sue arcate a tutto sesto, le sue eleganti colonnine e, soprattutto, i suoi capitelli istoriati, costituisce uno splendido esempio di arte romanica lombardo-catalana-provenzale. Itinerari più belli d’Italia co, istoriato dai suggestivi capitelli per i quali la collegiata di Sant’Orso è celebre, si colloca negli anni immediatamente successivi al 1133, come attesta l’iscrizione di uno dei capitelli: “ANNO AB INCARNATIO (N) E DOMINI MC XXX III IN HOC CLAUSTRO REGULAR (I) S VITA INCEPTA EST”, che indica l’inizio effettivo della vita comunitaria. In quell’anno aveva ottenuto risposta positiva la richiesta avanzata al Papa Innocenzo II dal vescovo di Aosta Eriberto finalizzata ad avere, per la congregazione di Sant’Orso, la possibilità di fondare una comunità di agostiniani. Gli archi e le volte attuali del chiostro sono frutto di un rimaneggiamento posteriore, avvenuto all’epoca Giorgio di Challant (1468-1509), salvo uno dei lati minori che fu rifatto nel secolo XVIII. A Giorgio di Challant si deve la costruzione, nei pressi della chiesa, del Piorato di Sant’Orso, formato da tre corpi di fabbrica in stile rinascimentale, riuniti ad angolo e sormontati da una torretta ottagonale; il tutto impreziosito da decorazioni in cotto (esempio alquanto raro in Valle d’Aosta). Molte delle opere artistiche realizzate per la collegiata sono raccolte nel Tesoro situato nella sacrestia (attualmente non visitabile). Vi trovano posto sculture, dipinti, paramenti liturgici, codici miniati, e preziose opere di oreficeria sacra. Tra di essi vanno quanto meno menzionati una cassa reliquiario di Sant’Orso del 1359, un calice del XIII secolo, il busto reliquiario di San Pietro, il Messale festivo della collegiata dei santi Pietro ed Orso (ante 1509) del così detto “Miniatore di Giorgio di Challant”, altri preziosi codici miniati dell’inizio del XVI secolo, una statuina in alabastro raffigurante un chierico, realizzata nel 1420-22, da Stefano Mossettaz, il dipinto (ex voto) Guarigione di Wuillerine realizzata nel 1514 dal Maestro di Wuillerine. 23 VALLE D’AOSTA Itinerari più belli d’Italia 24 4) Eremo di San Grato di Hermitage Charvensod (AO) San Grato è il più celebre degli eremi della Valle d’Aosta. La cappella sorge in una radura del bosco a 1773 metri sopra l’abitato di Peroulaz. Secondo la tradizione, San Grato, vescovo di Aosta nella seconda metà del V secolo, amava ritirarsi in solitudine e preghiera in quest’angolo di montagna. Nel XIII secolo esisteva un oratorio poi sostituito da una cappella, denominata “Ermitage de St. Grat”, con annessi alcuni locali per i pellegrini. A partire dal XVII secolo e fino al XIX, eremiti dimoravano nel santuario durante la bella stagione. La statua di San Grato, alta circa tre metri, che si può ammirare sul culmine del campanile, fu realizzata nel 1863 dallo scultore Basile Thomasset. All’interno dell’eremo si possono vedere le reliquie di San Grato. Ancora oggi è meta di una processione in onore di San Grato (patrono della Valle d’Aosta), la cui festa è celebrata il 7 settembre. Nella notte del 6 settembre, inoltre, si svolge “la route dei giovani”, dalla chiesa di Pila fino all’eremo di San Grato. Il santo patrono della città di Aosta e del comune di Piscina, visse nel V secolo e fu il secondo vescovo di Aosta. È inoltre il patrono di una piccola frazione in provincia di Cuneo chiamata San Sebastiano situata nel vicino comune di Fossano. Secondo la tradizione Grato era un presbitero che collaborava con Eustasio, primo vescovo di Aosta. È certa la sua partecipazione al secondo sinodo di Milano tenutosi nel 451, di cui sottoscrisse gli atti in vece del vescovo Eustasio che non poté intervenirvi, forse a causa dell’età avanzata. Partecipò alla traslazione ad Agauno di Sant’Innocenzo martire tebeo. Se ne conserva la pietra tombale che indica il giorno della sua deposizione (non della morte) VALLE D’AOSTA ti, sfiorandola, potessero sperare di essere miracolosamente risanati. L’iconografia lo rappresenta con le insegne episcopali, mentre regge il capo reciso di San Giovanni Battista, spesso anche nell’atto di far precipitare la grandine in un pozzo o di calmare gli elementi naturali scatenati. Itinerari più belli d’Italia il 7 settembre in un anno imprecisato. Sarebbe succeduto ad Eustasio nella guida della diocesi. Un racconto leggendario compilato nel XIII secolo gli attribuisce la scoperta in Palestina del capo di San Giovanni Battista, il Precursore, gettato in un pozzo dopo che la concubina Salomè, istigata dalla madre Erodiade l’ebbe fatto decapitare. Fu scelto come patrono della città di Aosta e della rispettiva diocesi. Le sue reliquie sono conservate nella Cattedrale di Aosta in una magnifica cassa reliquiario, gioiello dell’arte gotica iniziato da Guglielmo di Locana e portato a compimento dall’orafo fiammingo Jean de Malines. Esse vengono portate in processione per le vie della città il giorno della sua festa. In questa occasione l’onore di scortare il reliquiario spetta ai giovani della parrocchia di Fontainemore vestiti in modo caratteristico ed armati di sciabola, perché nel medioevo le reliquie, rubate, vennero recuperate e riportate ad Aosta dalla Savoia da un gruppo di muratori di quella parrocchia. È un santo taumaturgo molto venerato e popolare anche nei territori circostanti la Valle d’Aosta come protettore dei raccolti dalle tempeste, specie dalla grandine. Appositi delegati delle parrocchie piemontesi più soggette a questo flagello si recavano un tempo ad Aosta con generose offerte, ritornandosene con ceri appositamente benedetti. Venivano accesi in caso di necessità dai fedeli in preghiera, che chiedevano l’allontanamento o il placarsi delle tempeste per sua intercessione. Si consideri che anche alla sola lastra tombale del santo vescovo venivano attribuiti poteri di guarigione dalla lebbra. Per questo motivo era stata prelevata da Aosta e murata nella parrocchiale di Saint-Christophe, nei pressi della quale esisteva un ricovero medievale per infetti chiamato “La-Maladière”, in modo che i ricovera- 25 Le Petit Nid Un piccolo nido: una graziosa casa di montagna dove vivere come in una fiaba, ma con la certezza di un comfort totale. 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Il MovePass permette a 2 persone: Itinerari più belli d’Italia SERVIZI •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). 27 PIEMONTE ITINERARIO VICOFORTE - ASTI 1) Santuario di Vicoforte Itinerari più belli d’Italia Vicoforte (CN) 28 Il Santuario di Vicoforte, noto anche come Santuario Basilica della Natività di Maria Santissima o Santuario-Basilica Regina Montis Regalis è situato nel territorio del comune di Vicoforte. Si tratta di una chiesa monumentale tra le più importanti del Piemonte e la sua cupola con sezione orizzontale ellittica è la più grande di tale forma al mondo. Il complesso trae le sue origini da un santuario medievale, composto da un modesto pilone decorato da un affresco quattrocentesco raffigurante la Madonna col Bambino. Nel 1592, durante una battuta di caccia, un cacciatore, di nome Giulio Sargiano colpì per sbaglio l’immagine della Vergine, che secondo la tradizione sanguinò. La realtà vede invece il cacciatore pentito che appende il suo archibugio al pilone e inizia una grande raccolta di fondi per riparare il danno ed espiare così il suo peccato. Ancora oggi l’archibugio è conservato in una cappella del Santuario, accanto all’affresco deturpato. Nel giro di pochi anni questo luogo divenne meta di pellegrinaggi sempre più frequenti ed attirò anche il duca Carlo Emanuele I di Savoia, che nel 1596 commissionò la costruzione di un grande santuario all’architetto di corte Ascanio Vitozzi. Nelle intenzioni del Duca, il Santuario avrebbe dovuto accogliere i molti pellegrini e diventare in seguito il luo- PIEMONTE Itinerari più belli d’Italia go destinato alle tombe dei reali di Casa Savoia. Funzione assunta in seguito dalla Basilica di Superga sulla collina torinese. La morte del duca (che volle essere seppellito nel Santuario) e dell’architetto però pose un freno alla costruzione, la quale venne ripresa solo nel Settecento allorché Francesco Gallo innalzò la struttura e costruì la grande cupola ellittica, alta 74 metri e con gli assi maggiore e minore pari rispettivamente a 36 e 25 metri. Si narra che dovette andare lui stesso a togliere le impalcature, perché nessuno pensava che una struttura di quel tipo potesse reggere. Le decorazioni in affresco degli oltre seimila metri quadrati di superficie furono poi completate nel 1752 da Mattia Bortoloni e Felice Biella; il tema è quello della Salvezza. Nella cappella di San Benedetto nel 1709 lo scultore Giuseppe Gaggini assunse l’incarico di realizzare il monumento funebre di Margherita di Savoia, figlia del duca, terminato nel 1714; nel biennio 1712-1713 lo scultore Pietro Francesco Gaggini lo ornò con le statue marmoree di San Mauro, San Placido, Santa Cunegonda e Santa Geltrude. La monumentale tomba mausoleo del duca, realizzata dai fratelli Collini di Torino, si trova nella cappella di San Bernardo, affrescata dal comasco Giovanni Paolo Recchi nel 1680. 29 PIEMONTE Itinerari più belli d’Italia 30 2) Cattedrale di Santa Maria Assunta Asti (AT) La Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Gottardo di Asti è una chiesa cattolica la più grande e più importante come espressione dell’architettura gotica in Piemonte. La tradizione vuole che la costruzione della Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Gottardo nasca dalla necessità di spostare all’interno del recinto murario di Asti la chiesa episcopale, sia per motivi di capienza che di origine protettiva, essendo la primitiva chiesa di San Secondo sorta sulla cripta del martire fuori le mura. È probabile che la prima costruzione della Cattedrale si aggiri intorno al V secolo - VI secolo, e potrebbe essere la conseguenza di un agglomerato di edifici abbattuti nella zona episcopale, i cui materiali furo- no riutilizzati per la nuova chiesa. Tra questi edifici è ancora presente la Chiesa di San Giovanni, utilizzata come edificio a funzione battesimale. Verso l’anno 1070 l’edificio crollò, anche a seguito di un incendio fatto appiccare da Adelaide di Susa, suocera di Enrico IV e vedova successivamente di Ermanno di Svezia, di Enrico Aleramo e di Oddone di Savoia (1023 – 1060), figlio di Umberto I Biancamano, per diatribe con i vescovi di Asti. Quindi, nel 1095 la nuova cattedrale venne consacrata da Papa Urbano II, di passaggio ad Asti e di ritorno da Clermont per predicare la prima crociata. Il campanile fu il primo che diede segni di cedimento; venne ricostruito a partire dal 1266 ad opera del magister murator Jacopo Ghigo a sette piani, più una guglia ottagonale, in stile romanico-lombardo, ed è quello tuttora esistente, anche se abbassato di un piano (come si vede nel Theatrum Statuum Sabaudiae del PIEMONTE Nel 1470, a seguito della campagna di abbellimento finanziata dai Pelletta all’antiporta o protiro che prese in seguito il loro nome, fu collocata la statua marmorea di Maria Assunta, circondata da sei teste di angeli alati, a dominare la piazza della Cattedrale e a vigilare sulla città. Da sempre nelle cronache astesi le celebrazioni per la festa della Patrona sono sempre state grandiose e molteplici. Venivano eretti palchi per ospitare cantori e musici provenienti da altre parrocchie e addirittura da altre città. Itinerari più belli d’Italia 1671). Poco per volta venne ricostruita tutta la chiesa, con un progetto ardito ed imponente; secondo la tradizione locale fu iniziata sotto il vescovo Guido di Valperga in carica dal 1295 al 1327, continuata dal successore Arnaldo De Rosette che resse l’episcopato fino al 1348 e la condusse a termine, come dimostrato dai suoi stemmi che fregiano i pilastri del grande tiburio. La Cattedrale a tre navate è in stile gotico lineare di asciutto sapore luigiano, con predominio della linea verticale con archi a sesto acuto, fortemente influenzato dalle esperienze architettoniche angioine del sud della Francia. Tra il primo ed il secondo decennio del Trecento, la Cattedrale si arricchì di un magnifico e grandioso portale laterale, in gotico fiorito; l’opera, per il suo straordinario livello qualitativo, fu a lungo ritenuta del tardo XV secolo; in realtà in tale epoca si ebbero solo moderate aggiunte decorative finanziate dal nobile Gerolamo Pelletta. Fra esse bisogna ricordare la volta interna del portico, decorata con lo stemma del committente, ed il bassorilievo dell’Assunzione della Vergine posto nel timpano frontale. La fabbrica della Cattedrale non ebbe solo migliorie nei secoli, ma subì anche ritocchi lesivi della primitiva integrità artistica, molte volte dettate dalle mode stilistiche del periodo. La facciata presenta tre rosoni sormontati da due oculi e da una finestra a crociera. Lateralmente, il portale dei Pelletta presenta negli angolari statue di Santi, tra cui Girolamo, Pietro, Paolo e Biagio, tutti databili al tardo Quattrocento. Il campanile di stile romanico, risale al 1266 ed è stato ritoccato nel XVIII secolo; contiene un concerto di nove campane. Sono presenti anche ruderi di un chiostro. 31 PIEMONTE Itinerari più belli d’Italia 32 Il Cigno Nero Agriturismo Al Brich Strada Bordino, 8/A 12061 Carrù (CN) Tel: +39 0173.360032 - 338.8504378 E-mail: [email protected] Via Sant’Antonino, 1 12050 Albaretto della Torre (CN) Tel: +39 0173.520050 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismoalbrich.it Incantevole residenza settecentesca immersa nel verde, il B&B è situato a pochi chilometri dal centro di Carrù, la “porta delle Langhe”. Posto perfetto per gli amanti della tranquillità e della natura, dispone di due ampie camere con bagno molto confortevoli e di un salone con camino e biblioteca, dove viene servita la colazione. La struttura è arredata con mobili d’epoca, dispone di un’ampia cucina attrezzata e di un giardino con barbecue e viste panoramiche sulle colline delle Langhe. L’agriturismo Al Brich, ideale per piacevoli soggiorni, si trova in cima ad una collina a 650 metri di altitudine, immerso nel verde delle Langhe tra vigneti e noccioleti, e gode di una vista straordinaria sulle colline circostanti e su tutta la catena alpina. All’ esterno vi è un ampio giardino ombreggiato da alcuni pini sotto i quali ci si potrà rilassare e contemplare il panorama. Le camere, accoglienti, luminose e arredate in stile piemontese, sono ognuna contraddistinta con un nome di fiore. SERVIZI SERVIZI Internet wi-fi, parcheggio gratuito, giardino, animali ammessi (previa richiesta). Animali ammessi (previa richiesta), internet wi-fi, parcheggio gratuito e coperto per moto, tv-sat, giochi per bambini, noleggio biciclette gratuito. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). PIEMONTE Bricco dei ciliegi Fraz. San Vito 12046 Montà (CN) Tel: +39 0173.976650 - 333.1273044 E-mail: [email protected] Sito: www.ponchietta.com Via Del Negro, 22 14010 Cortazzone (AT) Tel: +39 0141.995270 E-mail: [email protected] Sito: www.briccodeiciliegi.com A Montà d’Alba, da generazioni la famiglia Casetta gestisce la Cascina Ponchietta, una meravigliosa casa padronale adagiata sui dolci versanti delle colline del Roero, dove poter riscoprire i veri profumi e sapori della campagna. 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Itinerari più belli d’Italia Cascina Ponchietta 33 PIEMONTE Itinerari più belli d’Italia ITINERARIO BIELLA - TORINO 1) Santuario di Oropa Biella (BI) Il Santuario di Oropa è un santuario mariano dedicato alla Madonna Nera - situato una dozzina di chilometri a nord della città di Biella, a circa 1.200 metri di altitudine, in un anfiteatro naturale di montagne che circondano la sottostante città e fanno parte delle Prealpi biellesi. Il Santuario comprende oltre ad un Sacro mon- 34 te (il Sacro Monte di Oropa), la chiesa originaria sorta sulla base di un antico sacello ed il santuario attuale vero e proprio dotato di diverse strutture destinate all’ospitalità di fedeli e turisti. Dal santuario è possibile raggiungere il rifugio Savoia (quota 1900 m circa) e da qui, in pochi minuti, il Lago del Mucrone sul monte omonimo. Salendo ancora con una cabinovia si arriva alla cima del monte Camino, a circa 2.400 metri di altitudine. Come parte del sistema dei Sacri Mon- PIEMONTE Itinerari più belli d’Italia ti del Piemonte e della Lombardia, il Sacro Monte di Oropa è stato dichiarato nel 2003 patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Secondo la tradizione, il santuario di Oropa venne fondato da Sant’Eusebio, vescovo di Vercelli nel IV secolo. Benché questa tradizione non goda di riscontro documentale, certo è che Eusebio diffuse il Cristianesimo e la devozione mariana nelle valli biellesi. Della prima metà del Trecento è la statua gotica della Madonna nera che si venera nel santuario. Alla Vergine sono attribuiti numerosi miracoli e grazie particolari. Inizialmente il simulacro della Vergine era ospitato in un sacello, il cui sito è ancora visibile nella parete nord della basilica antica, presso un masso erratico, che probabilmente era stato un luogo di culto precristiano. In epoca barocca il santuario ha una grande espansione architettonica, grazie anche alla protezione della Casa di Savoia. Durante la peste del Seicento, la città di Biella fa voto alla Madonna d’Oropa e rimane incontaminata. Tuttora, annualmente, la città compie ad Oropa una processione solenne in osservanza di questo voto. L’effigie della Madonna d’Oropa viene riprodotta con affreschi sulle case e nei piloni votivi, statuette e immagini di ceramica si trovano in tutti i paesi attorno per un raggio di cinquanta chilometri. Molte chiese ospitano copie del Simulacro oropense, fra cui celebre è la copia barocca della chiesa di San Giacomo al Piazzo di Biella. Si racconta che l’antico simulacro della Madonna manifesta alcuni fatti particolari: la statua, nonostante il luogo in cui si trova, non presenta traccia di tarlatura e di logoramento; il piede, nonostante l’uso antico di far toccare oggetti ricordo destinati a fedeli e ammalati, non è consumato; sui volti della Vergine e del Bambino non si ferma la polvere. 35 PIEMONTE Itinerari più belli d’Italia 36 2) Duomo di Torino Torino (TO) Il Duomo di Torino, dedicato a San Giovanni Battista è situato nell’omonima piazzaè l’unica chiesa della città in stile rinascimentale. L’attuale Duomo sorge in uno dei punti più ricchi di storia della città di Torino, a pochi passi dall’area archeologica e pressoché adiacente al Teatro Romano dell’antica Julia Augusta Taurinorum. L’area sacra, anticamente, era costituita da ben tre chiese paleocristiane in stile romanico, probabilmente edificate sulla base di edifici pubblici o templi pagani preesistenti, dedicate a San Salvatore, a Santa Maria di Dompno e, appunto, a San Giovanni Battista. Principale fra le tre, si pensa, a tal ragione, che la consacrazione dell’edificio al Battista sia da far risalire ai Longobardi e con precisione ad Agilulfo (re dal 591 al 615), la cui moglie, Teodolinda, fece proclamare San Giovanni patrono del regno. Le tre chiese principali della città vennero abbattute tra il 1490 e il 1492: il 22 luglio 1491 la reggente di Savoia, vedova di Carlo I, Bianca di Monferrato, posava la prima pietra del nascente duomo, sempre dedicato a San Giovanni: la costruzione, voluta fortemente sia dal duca sia dal vescovo, Domenico della Rovere, venne affidata ad Amedeo de Francisco di Settignano, detto anche Meo del Caprino, che la portò a termine in sette anni, concludendo i lavori nel 1505. Il campanile non venne invece toccato, e resta ancor oggi visibile, a fianco del Duomo. Risale al 1469, opera voluta dal vescovo Giovanni di Compeys, anche se quello presente oggi risente di alcune modifiche, specie nell’altezza, che vennero affidate, regnante Vittorio Amedeo II, allo Juvarra. Del 1509 è il rilievo di Amedeo di Romagnano, scolpito sulla lastra tombale dallo scultore Antonio Carloni. Il pro- PIEMONTE parte dell’opera guariniana. La Sacra Reliquia, invece, venne portata in salvo grazie all’operato dei vigili del fuoco. Dopo l’incendio la chiesa ha subito il restauro della facciata e degli interni sotto la supervisione dell’architetto Maurizio Momo. Nel contempo è stata realizzata la nuova teca della Sindone in cui il Sacro Lino è conservato disteso e in atmosfera controllata. Sotto la chiesa principale il restauro ha riportato allo stato primitivo la chiesa sotterranea, dove è stato realizzato il Museo diocesano di Torino. Itinerari più belli d’Italia getto per un ingrandimento del duomo, col fine di creare un degno ambiente per la conservazione della Sindone, risale al 1649, quando Bernardino Quadri, in seguito a screzi con Francesco Borromini avvenuti sul cantiere della Basilica di San Giovanni in Laterano, giunge a Torino, alla corte di Carlo Emanuele II. Per volere di re Carlo Alberto il duomo venne ulteriormente impreziosito da una copia dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci. Questa fu realizzata da Luigi Cagna nel 1835 e venne ancorata alla controfacciata della chiesa, unico punto in grado di reggere gli oltre 900 chili dell’opera. Il Duomo di Torino è l’unico esempio ancora visibile dell’arte rinascimentale in città. All’esterno si presenta con una facciata rinascimentale in marmo bianco, con tre portoni. Sul lato sinistro vi è la torre campanaria in forme romaniche, realizzata verso il 1470 e ulteriormente sopraelevata nel 1720 da Filippo Juvarra. Visibile, oggi non più coperta da ponteggi, la Cupola del Guarini, dietro la già presente cupola di San Giovanni. I lavori di restauro proseguono all’interno della Cappella. Al visitatore l’edificio si presenta austero, diviso in tre navate e costruito su pianta a croce latina. Arricchito un po’ in ogni secolo, l’interno del Duomo si presenta oggi decorato, ai lati, da numerose cappelle, nelle quali lavorarono svariati artisti e decoratori, quali i torinesi Gonin e Vacca, gli architetti Martinez e Talucchi, Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo, Dauphin e molti altri. La sontuosa Tribuna Reale si deve alla volontà di Carlo Emanuele III di Savoia; sotto di essa, in una teca, è custodita provvisoriamente, dal 1998, la Sindone, mostrata ai fedeli in occasione delle grandi ostensioni. Il prezioso monumento della Sindone venne gravemente danneggiato nella notte tra l’11 e il 12 aprile 1997, quando un incendio distrusse gran 37 PIEMONTE Itinerari più belli d’Italia 38 3) Sacra di San Michele Sant’Ambrogio di Torino (TO) La Sacra di San Michele è un complesso architettonico collocato sul monte Pirchiriano, all’imbocco della Val di Susa; è situato nel territorio del comune di Sant’Ambrogio di Torino ed appartiene alla diocesi di Susa. È il monumento simbolo della regione Piemonte. Ristrutturato, è affidato alla cura dei padri Rosminiani. Le fasi iniziali della nascita della Sacra di San Michele sono incerte e avvolte in un’alternanza di storia e racconti leggendari. Lo storico più antico fu un monaco Guglielmo, vissuto proprio in quel cenobio e che, intorno alla fine del XI secolo, scrisse il Chronicon Coenobii Sancti Michaelis de Clusa. In questo scritto, la data di fondazione della Sacra è indicata nel 966, ma lo stesso monaco, in un altro passo della sua opera, affer- ma che la costruzione iniziò sotto il pontificato di papa Silvestro II (999 - 1003), in precedenza abate dell’abbazia di San Colombano di Bobbio. In sostanza quindi l’origine vera e propria della costruzione risale al tempo in cui visse Giovanni Vincenzo, tra la fine del X e l’inizio dell’XI secolo. Accanto al sacello più antico, Giovanni Vincenzo ne realizzò un altro che è l’ambiente centrale della cripta. Gli studiosi tendono ad attribuire questo ambiente a Giovanni Vincenzo in quanto le nicchie, gli archetti e le colonnine richiamano motivi analoghi propri dell’architettura bizantina, e l’eremita probabilmente soggiornò nella città di Ravenna o in una qualche diocesi del ravennate. Nei decenni successivi fu costruito un piccolo cenobio che ospitava pochi monaci e poteva accogliere qualche pellegrino. Questa costruzione è dovuta alla magnanimità e alla fede di Ugo di Montboissier. Il Monastero Nuovo, oggi in rovina, venne edificato sul lato nord PIEMONTE abbandonata per oltre due secoli. Nel 1836 Re Carlo Alberto di Savoia, desideroso di far risorgere il monumento che era stato l’onore della Chiesa piemontese e del suo casato, pensò di collocare, stabilmente, una congregazione religiosa. Offrì l’opera ad Antonio Rosmini, giovane fondatore dell’Istituto della Carità, che accettò, trovandola conforme allo spirito della sua congregazione. I padri Rosminiani rimasero alla Sacra anche dopo la legge dell’incameramento dei beni ecclesiastici del 1867 che spogliava la comunità religiosa dei pochi averi necessari per un dignitoso sostentamento. Itinerari più belli d’Italia e aveva tutte le strutture necessarie alla vita di molte decine di monaci: celle, biblioteca, cucine, refettorio, officine. Questa parte del complesso si trova nel posto in cui probabilmente sorgeva il castrum di epoca romana. Di questa costruzione rimangono ora dei ruderi affacciati sulla Val di Susa: era un edificio a cinque piani, la cui imponenza è manifestata dai muraglioni, dagli archi e dai pilastri. Svetta, su tutte le rovine, la Torre della bell’Alda, oggetto di una suggestiva leggenda: una fanciulla, la bell’Alda appunto, volendo sfuggire dalla cattura di alcuni soldati di ventura, si ritrovò sulla sommità della torre. Dopo aver pregato, disperata, preferì saltare nel burrone piuttosto che farsi prendere; le vennero in soccorso gli angeli e miracolosamente atterrò illesa. La leggenda vuole che, per dimostrare ai suoi compaesani quanto era successo, tentasse nuovamente il volo dalla torre, ma che per la vanità del gesto ne rimase uccisa. L’Abate Ermengardo, che resse il monastero dal 1099 al 1131, fece realizzare l’opera più ardita di tutta l’imponente costruzione, l’impressionante basamento che, partendo dalla base del picco del monte, raggiunse la vetta e costituì il livello di partenza per la costruzione della nuova capiente chiesa. Questo basamento è alto ben 26 metri ed è sovrastato dalle absidi che portano la cima della costruzione a sfiorare i 1.000 metri di altitudine rispetto ai 960 del monte Pirchiriano. Proprio la punta del monte Pirchiriano costituisce la base di una delle colonne portanti della chiesa ed è tuttora visibile e riconoscibile grazie alla presenza di una targa riportante la dicitura: “culmine vertiginosamente santo” modo in cui amava definire questo posto il poeta rosminiano Clemente Rebora. Dopo seicento anni di vita benedettina, nel XVII secolo, la Sacra restò quasi 39 PIEMONTE Itinerari più belli d’Italia 40 B&b Augusta Taurinorum Residence Giardini Via Beppe Fenoglio, 31/A 10142 Torino Tel: +39 339.4049733 E-mail: [email protected] Sito: www.augustataurinorum.it Via Umberto 1°, 9 13020 Piode (VC) Tel: + 39 0163.71135 E-mail: [email protected] Sito: www.ristorantegiardini.it Soggiornare al B&B Augusta Taurinorum è “come sentirsi a casa propria”. A soli 15 minuti dal centro in metropolitana, in una zona verde e tranquilla della città, il proprietario Mario vi accoglierà nel suo appartamento con gentilezza ed attenzione, e si prodigherà inoltre per darvi informazioni turistiche per rendere il vostro soggiorno a Torino piacevole ed interessante. Una meravigliosa struttura nel cuore della Valsesia, immersa in un ambiente naturalistico tra i migliori d’Europa: l’Hotel-Residence Giardini, ad un’altezza di 750 mt s.l.m, si affaccia sulle sponde del fiume Sesia, ed è quindi il punto di riferimento per i pescatori a “mosca”, trovandosi su un tratto di fiume riservato esclusivamente a questa tecnica. SERVIZI SERVIZI Animali ammessi (previa richiesta), internet wi-fi, parcheggio gratuito, tv. Tv LCD satellitare, accesso disabili, internet wi-fi, parcheggio gratuito comunale, sauna, terrazza panoramica, idromassaggio plantare, bar, ristorante. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). PIEMONTE Mana Manà Hotel Via Roncaglia, 4 - Loc. San Firmino/Staffarda 12036 Revello (CN) Cell: +39 348.7147007 - 347.0962865 E-mail: [email protected] Sito: www.elcavajer.it Via Stazione, 1 15020 Serralunga di Crea (AL) Tel: +39 333.3308018 E-mail: [email protected] L’agriturismo “El Cavajer” è parte di un cascinale ottocentesco, sito in una tranquilla località agricola ed in prossimità di molteplici bellezze ambientali e storiche, tra le quali il Monviso, la sorgente del Fiume Po e l’abbazia cistercense di Staffarda. La struttura è l’ideale per soggiornare in relax, gli ambienti sono spaziosi ed accoglienti, all’interno come nel cortile e nei giardini esterni. Dispone di 4 camere tutte con bagno privato. La sala comune, ampia e confortevole, costituisce il valore aggiunto dell’agriturismo. A due passi dal famoso Santuario di Crea e a pochissimi chilometri dalla più piccola città d’Italia, Moncalvo, è situato l’Albergo - Ristorante Mana Manà, dove i titolari Milly e Giancarlo sono pronti a ospitarvi per soggiorni rilassanti e occasioni speciali. Immerso nel verde del Monferrato, dispone di dodici camere dotate di ogni comfort, con servizi e tv. Grazie alla posizione strategica, permette di spostarsi facilmente per visitare tutto il meraviglioso territorio circostante. SERVIZI Sala riunioni, locale con cucina attrezzata, parcheggio, veranda, giardino aree gioco bimbi, forno a legna e barbecue, animali non ammessi. SERVIZI Accesso disabili, parcheggio, parco/giardino, animali ammessi (previa richiesta). Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia El Cavajer 41 DOVE HOTEL PIEMONTESE Best Western Via Berthollet, 21 10125 Torino Tel: +39 011.6698101 E-mail: [email protected] Sito: www.hotelpiemontese.it APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. NEI DINTORNI Mondovì: 11 km Langhe: 20 km SERVIZI Aria condizionata, animali piccola taglia ammessi (previa richiesta). Servizi convenzionati a pagamento: parcheggio auto, moto e biciclette interno, centro fitness a pochi passi dall’hotel. Hotel Piemontese Se viaggiare significa l’arte dello scoprire, a Torino, prima Capitale d’Italia, ricca di storia ed eleganza, il Best Western Hotel Piemontese, ubicato in posizione strategica, a pochi passi dal centro, tra via Roma e il Parco del Valentino, sarà una piacevole sorpresa. La sistemazione ideale per chi vive sia la città turistica sia la Torino business e congressuale. Questo albergo 3 stelle a Torino, costruito a fine Ottocento in stile Liberty è stato interamente ristrutturato nel 2010 con raffinate ambientazioni. L’Hotel Piemontese vanta camere di diverse tipologie, dotate di moderni comfort, alcune con vasche idromassaggio o con Jacuzzi, accontentano anche l’ospite più esigente. Il MovePass permette a 2 persone: • Un pernottamento in camera matrimoniale o doppia Classic •Prima colazione a buffet •Welcome buffet •Quotidiano •Connessione wi-fi nelle zone comuni e con cavo in camera Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). PIEMONTE DOVE CASCINA ROSA B&B Viale Pininfarina, 33 14035 Grazzano Badoglio (AT) Tel: +39 0141.925235 E-mail: [email protected] Sito: www.cascinarosa33.it PIEMONTE APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. NEI DINTORNI Torino: 80 km Alessandria: 30 km SERVIZI Cascina Rosa A Grazzano, in cima al Colle della Madonna dei Monti alto circa 400 metri, si affaccia sull’inconfondibile panorama monferrino un’antica cascina, immersa nel verde, in posizione isolata e tranquilla. Qui lo sguardo si perde tra le colline dolci e ondulate in cui si alternano vigneti, boschi e noccioleti, e i tramonti rossi sul Monviso stupiscono in ogni stagione. Cascina Rosa, ristrutturata negli anni cercando di rispettare la sua architettura tradizionale, offre camere di essenziale semplicità, ma confortevoli e spaziose. Inoltre, per chi vuole trascorrere giornate in assoluto “otium”, l’ampio giardino con gazebo e amache offre uno scorcio di Monferrato incantevole, una piscina in cui trovare refrigerio nei momenti del gran caldo estivo e un barbecue per grigliate tra amici. Il MovePass permette a 2 persone: Itinerari più belli d’Italia Internet, piscina, calcio balilla, ping-pong. • Un pernottamento in camera doppia • Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). 43 Lombardia Itinerari più belli d’Italia ITINERARIO VARESE - TIRANO 1) Sacro Monte Varese (VA) Il monte sopra Varese è un luogo rilevante perché qui la leggenda narra che sant’Ambrogio sconfisse nel IV secolo gli ultimi seguaci dell’eresia ariana e donò al piccolo oratorio in costruzione un altare ed una statua lignea raffigurante la Madonna Nera. Inoltre il fortilizio di Santa Maria del Monte, tra i più forti nel Contado del Se- 44 prio, emerge nel Medioevo per importanza strategica all’epoca delle lotte tra Papato e Impero. Il Santuario di Santa Maria del Monte venne fondato presumibilmente tra l’VIII ed il IX secolo in forme semplici e lineari. Verso la fine del 1100, essendosi moltiplicati i fedeli che frequentavano il Santuario, si decise di provvedere ad un significativo ampliamento: i muri della vecchia chiesa vennero in massima parte abbattuti e vi si costruí sopra un nuovo edificio. Il rifacimento romanico risparmió l’abside che, opportunamente LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia rinforzata e affrescata nel 1300, é oggi conosciuta come la Cripta. Cent’anni piú tardi venne sistemato nel nartece (luogo in cui assistevano alla Messa i non battezzati) un soppalco a due piani: al livello superiore fu collocata la chiesa di San Giacomo. Oggi rimangono visibili nel borgo rare tracce inglobate nel Santuario e fra le case private. Si verificò poi una nuova ondata di ristrutturazioni a partire dal 1472, dietro commessa del duca di Milano Galeazzo Maria Sforza e su progetto dell’architetto Bartolomeo Gadio. Venne cosí demolita l’abside romanica per far posto a tre absidi a trifoglio e si cominciò la costruzione del monastero di Clausura sul muro a nord del Santuario: nel 1494 la chiesa di San Giacomo venne scoperchiata, rialzata e, al di sopra di questa, venne eretta l’attuale chiesa delle Romite. Nel 1600 il Santuario subì un rifacimento in stile Barocco che portò alla copertura della varianti rinascimentali, al prolungamento della navata centrale, all’abbattimento della chiesa di San Giacomo, alla costruzione delle cappelle della Via Sacra. Nel 1671 venne costruita la Cappella delle Beate, affrescata dal Busca e destinata ad ospitare i corpi delle monache fondatrici e venne inoltre aperto l’ingresso laterale ancor oggi utilizzato. Ultime modifiche decorative, opera di Ludovico Pogliaghi, vennero portate a compimento all’inizio del XX secolo. È possibile giungere da Varese si arriva al Sacro Monte: a piedi, lungo la “Via Sacra” che parte dalla località Prima Cappella; con un autobus urbano, con mezzi propri oppure con la funicolare la cui stazione di partenza è raggiungibile dalla Prima Cappella solo con l’autobus urbano. 45 LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia 46 2) Santa Maria del Tiglio Gravedona (CO) Sulla sponda occidentale del lago di Como, di fronte alla penisola di Piona e sotto il monte Legnone, sorge la città di Gravedona, di fondazione romana, come testimoniano alcuni altari, di cui uno conservato all’esterno della chiesa di Santa Maria del Tiglio. È uno dei centri più importanti dell’Alto Lario, situato lungo l’antica Via Regina, un tratto della Via Francigena che collegava Como con Chiavenna e Coira. Con Dongo e Sorico formava il territorio delle “Tre Pievi”, appellativo ufficializzato durante il dominio dell’imperatore Carlo V d’Asburgo. Un po’ defilata dal centro della città, si erge la nostra chiesa di Santa Maria del Tiglio, tra gli edifici più significativi dei maestri comacini e autorevole documento dell’architettura romanico-lombarda con influenze transalpi- ne, soprattutto borgognone. Pochissime le notizie relative al passato: risulta costruita in epoca romanica, tra il XI e il XII secolo, su una preesistente chiesa dedicata a San Giovanni Battista, documentata nell’823 nelle Gesta Francorum di Aimoino, monaco e cronista, a proposito di un viaggio di Ludovico il Pio, figlio di Carlo Magno, che si spinse fino a queste rive per verificare fatti miracolosi legati ad un affresco della chiesa raffigurante l’Adorazione dei magi. La chiesa di San Giovanni nasce su un preesistente battistero paleocristiano, che la tradizione popolare fa risalire al VI secolo. Cesare Cantù, nella sua Storia di Como, ricorda il San Giovanni a proposito di un episodio di guerriglia contro Federico il Barbarossa, avvenuto nel 1178: l’imperatore, sconfitto a Legnano e in fuga verso la Germania attraverso il lago di Como, venne attaccato dalla flotta dei gravedonesi che lo depredarono della maggior parte del bottino di guerra. Nulla si sa dell’epoca LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia della ricostruzione, se non che una leggenda vuole che il nome derivi dal tiglio cresciuto sul campanile a fine lavori. Le cronache delle visite pastorali cinquecentesche parlano della destinazione battisteriale dell’edificio, definendolo sia chiesa che cappella. La chiesa ha poi subito aggiunte e trasformazioni in epoca barocca, ma tali da non modificarne il particolare e misterioso aspetto. Due restauri, uno nel 1875 e un successivo nel 1955, hanno poi riportato all’aspetto originario l’edificio, che sorge sulla riva del lago, verso il quale guarda con la parte absidale, mentre la facciata dà su una graziosa piazzetta. La caratteristica che più colpisce e rende unica la chiesa è l’insolita altezza in rapporto alle dimensioni orizzontali della facciata, nella quale tutto è stato studiato per conferire slancio verticale. Ciò che più gioca nel dare tale spinta è il campanile, che domina con la sua possenza la facciata alla quale è addossato. Il campanile è formato da due parti: quella inferiore, rettangolare che, pur spor- gendo dal corpo della chiesa, appare un tutt’uno con essa, e quella superiore a pianta ottagonale, divisa in piani da cornici, alleggerita da bifore e trifore, decorata da archetti ciechi ripresi anche in facciata. A completare la decorazione il gioco cromatico, insolito in questa zona, dato dall’alternarsi di blocchi scuri di pietra d’Olcio e conci bianchi di Musso. La chiesa è frutto della genialità dell’architetto che sullo schema del battistero preesistente ha inventato una pianta nuova e originale: quadrata con tre absidi, che sono scandite da lesene, alleggerite da semicolonne addossate. La decorazione superiore è costituita dai caratteristici archetti a doppia ghiera al di sopra dei quali corre una fascia a dentelli. 47 LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia 48 3) Santuario della Madonna Tirano (SO) La storia del santuario della Madonna di Tirano comincia, come d’abitudine per i santuari mariani, con la leggenda di un miracolo: secondo l’anonimo cronista del Libro dei Miracoli, all’alba del 29 settembre 1504, la Madonna apparve al nobile Mario Omodeo che si stava recando in alcune sue terre poco fuori città, salutandolo con queste parole: “Bene avrai”. Poi chiese che in quel luogo si costruisse un tempio in suo onore, promettendo salute spirituale e corporale a chi l’avesse invocata. L’immediato consenso creatosi intorno all’apparizione indusse le autorità di Tirano a chiedere alla Curia di Como l’autorizzazione per la costruzione del santuario, sul luogo dell’Apparizione, dove già era stata eretta con frenetico zelo una cappella, che è il cuore del santuario. Neppure sei mesi dopo l’apparizione, esattamente il 25 marzo 1505, fu posta la prima pietra. Presunti architetti i fratelli Rodari, originari di Maroggia sul lago di Lugano, nel Canton Ticino della Svizzera. Nel 1513 la chiesa era già officiata, anche se incompleta. La perdita dei libri contabili degli anni tra il 1505 e il 1513 non permette di ricostruire con esattezza le fasi del cantiere: abbiamo però alcuni punti fermi grazie alle date scolpite sul portale meridionale e sul portale maggiore. Nel 1506, anno d’esecuzione del portale posto sul lato sud del tran- setto, erano probabilmente già finiti i muri perimetrali; la data del portale maggiore, scolpito da Alessandro della Scala tra il 1530 e il 1534, segna la conclusione della facciata e il termine della prima parte dei lavori. Conosciamo, infine, l’anno della consacrazione ufficiale, LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia che fu celebrata nel 1528. Il tiburio e la cupola furono costruiti assai più tardi, attorno al 1580: responsabile dei lavori è, secondo i documenti, Pompeo Bianchi, in quegli anni ingegnere nel cantiere del Duomo di Como. Non è dato sapere però se la scelta di lasciare a vista la cupola sia stata una sua idea, o se fosse già prevista nel progetto originario; e lo stesso problema si pone per l’ampio frontone semicircolare che conclude la facciata, di cui non conosciamo esatta mente neppure la data d’esecuzione. Il santuario di Tirano è stato un punto di riferimento importante per gli abitanti della valle, soprattutto durante l’occupazione e le guerre. La devozione alla Madonna come protettrice della valle si è sicuramente andata consolidando nel tempo. Ora come allora il santuario è meta di numerosi pellegrini e turisti, tanto che Papa Pio XII, nel 1946, proclamò la Madonna di Tirano “speciale patrona celeste di tutta la Valtellina”. L’organo è l’opera più pregevole cha dà al santuario una larga fama. Alto quasi 15 mt, in larice rosso, è sorretto da otto colonnine di marmo rosaceo, provenienti da Arzo nel Canton Ticino. La gran cassa, in legno finemente intagliato, fu realizzata dal bresciano Giuseppe Bulgarini tra il 1608 e il 1617, ma completata solo nel 1638, dal milanese G.B. Salmoiraghi con i pannelli del parapetto che rappresentano la Natività, i Magi e la Circoncisione. La parte strumentale, con 2.200 canne di purissimo stagno, è stata più volte restaurata ed è tuttora in funzione e accompagna le celebrazioni liturgiche festive. 49 LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia 50 Hotel Montelago Hotel Miramonti Via Roma, 32/34 21020 Ternate (VA) Tel: +39 0332.960136 E-mail: [email protected] Sito: www.residencemontelago.com Zocca, 12 - Filorera 23010 Val Masino (SO) Tel: +39 0342.640144 - 346.1481836 E-mail: [email protected] Sito: www.miramontivalmasino.com Uno scenario naturale e uno splendido panorama fanno da cornice agli ospiti del Montelago Hotel & Residence. Eco Hotel si trova nel cuore della terra dei laghi, in una posizione incantevole direttamente sulle sponde del lago di Comabbio, a pochi chilometri da Varese. La bellezza del paesaggio e l’affascinante vista lago offrono emozioni uniche e piacevoli, ricordi da custodire nel tempo. Paradiso per gli sportivi, per chi desidera godere di pace e tranquillità, ideale per trascorrere momenti di relax durante un soggiorno di lavoro o di piacere. La famiglia Scetti Taeggi gestisce dal 1974 l’Hotel Miramonti, rivolgendo ormai da tre generazioni l’augurio di benvenuto ai suoi ospiti: un augurio non di circostanza, ma sincero, nella consapevolezza di poterlo onorare con professionalità e disponibilità. L’Hotel dispone di camere singole, matrimoniali e con soluzioni particolari per piccole o grandi famiglie: tutte le camere sono state recentemente rinnovate in un caldo stile alpino. Dotate di ogni comfort e balcone con vista sulle montagne. SERVIZI SERVIZI Accesso disabili, aria condizionata, ascensore, giardino. Piccoli animali ammessi, parcheggio privato, area giochi, connessione internet, salone tv, bar. Ascensore, bar, sala tv, terrazzo coperto e giardino con uno spazio dedicato ai più piccoli. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). LOMBARDIA Agriturismo Ca’ Del Lago Via Torchione, 32 23100 Albosaggia (SO) Tel: +39 0342.510161 E-mail: [email protected] Sito: www.stellaorobica.com Via Poncia, 12 22010 Consiglio di Rumo (CO) Tel: +39 0344.82735 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismocadellago.com Stella Orobica, non è solo un agriturismo ma un modo di vivere e interpretare il territorio, un’alternativa al convenzionale, un luogo dove toccare con mano l’agricoltura di montagna: dalle mucche ai maiali, i cavalli e le caprette, l’orto e i campi, i boschi ed i pascoli. Non cerca di stupire bensì di accompagnare nella conoscenza del territorio, della sua storia e delle sue peculiarità gastronomiche e lavorative. Il legame con la tradizione contadina del luogo, mista alla vocazione culinaria dei proprietari e alla bontà dei prodotti genuini dell’azienda agricola, consente a quanti amano le cose semplici di ritrovare gli antichi sapori della sana cucina lariana. Le camere, arredate con cura e attenzione alle comodità, strizzando comunque l’occhio alla modernità (frigobar e tv satellitare, connessione internet), offrono, con l’annesso centro benessere, la possibilità di vivere una vacanza confortevole e rilassante. SERVIZI Tv satellitare, accesso disabili, internet wi-fi, parcheggio gratuito, animali ammessi. SERVIZI Accesso disabili, internet wi-fi, parcheggio gratuito, mountain bike, centro benessere, massaggi, ristorante. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Stella Orobica 51 Lombardia Itinerari più belli d’Italia 52 ITINERARIO MONZA - BERGAMO 1) Santa Maria delle Grazie Monza (MB) Il Santuario di Santa Maria delle Grazie in Monza sorge nella parte settentrionale della città in prossimità del Fiume Lambro, appena fuori dalle mura vicino alla vecchia Porta Grado. Anticamente il sito era contraddistinto da un ponticello di legno che per ben due secoli servirà ai frati per far arrivare i pellegrini e quel ponte è il simbolo dell’attaccamento dei monzesi e della predilezione per il culto a Maria. La decisione di fondare il santuario si deve alla predicazione di Corrado da Padova, discepolo prediletto di San Bernardino da Siena. Il Beato venne a predicare in periodo quaresimale; tale e vigoroso fu il suo insegnamento che i monzesi sentirono il bisogno di avere nel loro comune una stabile presenza francescana. La prima pietra viene posta l’8 settembre 1463, Festa della Natività di Maria, ed il 18 ottobre 1467, a lavori non ancora ultimati, i francescani entrano in possesso del santuario. NeI 1579 il Papa Gregorio XIII dichiara l’altare che custodisce la Veneratissima Immagine della Madonna delle Grazie “Altare Privilegiato” in LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia quanto meta prediletta dei pellegrini lombardi. Solo però nel 1621 la tela dell‘Annunciazione viene trasferita dall’altare del coro a quello maggiore. Il XVII secolo è ricco di interventi: dal completamento con gusto barocco dello stile architettonico lombardo, alla costruzione nel 1649 degli ambienti della Filanda, per dare indipendenza al convento e per fabbricare tessuti per le vesti dei francescani, alla ricostruzione in pietra del ponte a causa del costante afflusso dei malati. L’11 maggio 1810 viene applicato al convento l’editto napoleonico di confisca dei beni ecclesiastici, ma per salvare la sacra icona della Madonna l’arciprete Pietro Prugnola e il parroco di San Gerardo, don Antonio Sala, la comprarono per 200 lire italiane per porla nella sagrestia di San Giovanni Battista e poi nel quartiere Isola nell’appena eretta Santa Maria delle Grazie Nuove. Il santuario però non venne mai del tutto abbandonato e soprattutto la domenica ed il venerdì di Pasqua, i monzesi continuano a recarsi alla Via Crucis esterna a pregare davanti alle stazioni, costruite nel 1766 nel cortile per la catechesi dei pellegrini. Nel 1893 un incendio distrusse tutti gli affreschi, gli stalli del coro del quattrocento e gli ultimi quadri rimasti, scampati alle razzie napoleoniche. Solo nel 1930, a seguito delle reiterate richieste della Curia dei Frati Minori di Lombardia e della campagna di sensibilizzazione operata dal “Giornale di Monza”, venne emanato un Regio Decreto per la riapertura della chiesa delle Grazie Vecchie. Così in qualità di Delegato del Pontefice, Pio XI, il Cardinal Schuster il 23 maggio 1937 incorona la Madonna delle Grazie di Monza e nel 1987 i vescovi lombardi scelgono questo santuario quale sede per ottenere l’indulgenza plenaria, a seguito della proclamazione dell’anno mariano 19871988 dal Papa Giovanni Paolo II. 53 LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia 54 2) Santuario della Madonna del Bosco Imbersago (LC) Sulla strada dell’Adda, su un dolce declivio di fronte alla Grigna e al Resegone, sorge il paese di Imbersago, dove si erge il Santuario della Madonna del Bosco, famoso, più che per le sue bellezze artistiche, perché luogo di fede e di devozione popolare e per la sua posizione panoramica. Il Santuario è infatti frequentatissimo ancora oggi e punto di riferimento per gli abitanti della zona. La storia inizia il 9 maggio del 1617 quando tre pastorelli stavano pascolando il loro gregge nei boschi, nel luogo dove oggi sorge la Cappella del Miracolo. Questo luogo era chiamato Valle o Sorgente del Lupo, perché fin da allora vi zampillava una fontana e perché a quel tempo infestato dai lupi. Intorno alla fonte sorgevano tre grandi castagni famosi nella zona perché si diceva che di tanto in tanto apparisse sulla loro cima una misteriosa figura, una grande Signora avvolta da una luce sfolgorante con armoniose melodie mai sentite. Quella mattina i tre pastorelli videro la Signora, come ricorda la lapide a fianco dell’altare della Cappella, e uno dei bambini, Pietro, rivolto agli alberi gridò: “Guardate che bel riccio sul ramo e che belle foglie verdi!”. Raccolse il riccio e lo portò a casa. Parenti e conoscenti furono pieni di meraviglia: le castagne mature in primavera! Fu una voce sola tra il popolo: tutto ciò è opera di Maria che vuole essere onorata nel bosco. Così in un giorno di festa, al suono di campane e inni, gli abitanti della zona si recarono nella Valletta del Lupo, appoggiarono una croce ai castagni e un’immagine con effigiata l’apparizione di Maria. Per spontanea devozione venne inaugurato il culto della Regina dei Cieli. La fama attirò molti pellegrini e devoti e da tutti fu venerata la Madonna del Bosco, o come allora la chiamavano, la Madonna del Riccio. LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia I fatti prodigiosi continuarono. Tra le prime e più celebri grazie della Madonna del Bosco è la liberazione di un bambino dalle fauci di un lupo, immediatamente attenuta non appena la madre, accortasi del grave pericolo del figlio, ebbe invocato nella profonda disperazione la Madonna del Bosco. Nel 1623 per iniziativa di Gaspare Brambilla di Imbersago si iniziarono i lavori per la costruzione di una cappelletta che rappresentasse più degnamente l’avvenimento che aveva portato tanta celebrità al bosco: è l’attuale Cappella del Miracolo. Aumentarono le elemosine e si costruì sopra la cappella una chiesa, cominciata nel 1641. Il santuario venne ufficialmente benedetto il 9 maggio 1646, 29° anniversario del miracolo del riccio. Nel 1677 si costruì il secondo ottagono di cui si compone la chiesa e nel 1755 si sistemò il piazzale antistante. Dal 1817 al 1824 si edificò la Scala Santa, parte fondamentale del santuario. Sulla fine dell’800 si aggiunse all’edificio il nuovo ottagono dell’altare maggiore e si impreziosì l’abside con la statua in legno della ditta Cardini di Milano. Statua e chiesa vennero benedette nel l’8 settembre 1888 da Mons. Ballerini, Patriarca d’Alessandria d’Egitto. La Scala Santa è l’altro luogo fondamentale del Santuario. È composta di 343 gradini: la salita simboleggia l’ascesa verso Maria. Si comincia recitando i misteri del Rosario dalla fontana ai piedi del santuario, che invita alla salita, per arrivare ad una prima cappella con una statua di Maria. Si prosegue lungo le due diramazioni fino alla statua di Giovanni XXIII per giungere infine alla Cappella del Miracolo. 55 LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia 56 3) Basilica di Santa Maria Maggiore Bergamo (BG) Tra le fitte vie del centro di Bergamo Alta, affacciata sulla piazza del Duomo, la Basilica di Santa Maria Maggiore conserva nell’esterno le fattezze romaniche con cui venne originariamente costruita nella seconda metà del XII secolo, mentre racchiude al suo interno la decorazione fitta e scintillante tipica del Barocco. La meravigliosa costruzione è il segno di un voto fatto dal popolo bergamasco perché Maria ponesse fine a un pericoloso e prolungato periodo di siccità. Il posto era già precedentemente luogo di culto, è infatti accertata la preesistenza di una chiesa nel VIII secolo dedicata a Maria Vergine, mentre la leggenda parla di un tempio pagano dedicato alla dea Clemenza. Il 15 agosto, giorno dell’ As- sunzione di Maria, del 1157 iniziano i lavori di costruzione sotto la guida di tale Mastro Fredo, di cui non si hanno altre notizie. Il primo altare fu consacrato nel 1187, anche se l’edificio fu faticosamente completato solo nel XIII secolo. Tra il XIV e il XV secolo lavorarono all’edificio i Maestri Campionasi con la costruzione nel 1340 del Battistero, vicino alla Basilica, e dei tre protiri ad opera di Giovanni da Campione, rispettivamente nel 1350, 1360 e 1366. I lavori proseguirono fino a tutto il XVIII secolo, con gli interventi seicenteschi di Franco Maria Richini, Giovanni Angelo Sala e Giovanni Barberini. La facciata non ha un ingresso centrale, perché era inizialmente confinante al palazzo vescovile. Oggi l’accesso al complesso è possibile da tre porte, il più fastoso si trova sul fianco sinistro della costruzione: la porta dei Leoni Rossi, con il protiro costruito LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia da Giovanni da Campione. La Cappella Colleoni è stata costruita, abbattendo la vecchia sacrestia, nel 1472 per essere il Mausoleo di Tolomeo Colleoni. Altra possibilità di accesso alla chiesa è la porta con protiro, sempre di Giovanni da Campione, detta dei Leoni Bianchi, affianca dalla Porta della Fontana di Pietro Isobello. È possibile inoltre accedere alla costruzione dal lato nord da un portale del XII-XIII secolo. L’interno della chiesa mantiene la struttura medievale, ma viene riccamente decorato a stucco dorato da Giovanni Angelo Sala e figlio nel 1600, sino all’intervento nel XVIII secolo di Muzio Camuzio. Lungo le pareti delle navate minori, è possibile trovare una serie di preziosi arazzi del XVI-XVII secolo, tra cui nove fiorentini sulla Vita di Maria, quattro fiamminghi con il Trionfo di Vespasiano. 57 LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia 58 Hotel Costa Quality San Martino Via Roma, 3 24030 Costa Valle Imagna (BG) Tel: +39 035.865026 E-mail: [email protected] Sito: www.hotelcosta.com Via Europa, 4 23846 Garbagnate Monastero (LC) Tel: +39 031.851700 E-mail: [email protected] Sito: www.hotelsmartino.com Moderno e confortevole, l’Hotel Ristorante Costa vi aspetta per regalarvi una vacanza all’insegna della tranquillità e della buona cucina. Grazioso paese dell’alta Valle Imagna, l’Hotel Costa è incastonato nella verde corona delle Prealpi Orobiche. Dominano sul paese il monte Resegone, citato dal Manzoni nei “Promessi Sposi”, il Monte Linzone, il Monte Tesoro e le Camozzere, mete facilmente raggiungibili per gli amanti del trekking. 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La chiesa, dall’impianto a croce latina, ha nel corpo centrale le fattezze gotiche che gli diede il Solari tra il 1466 e il 1490, divisa in setta campate da colonne di granito arrivate da preesistenti templi pagani, ormai in rovina. L’interno è lungo 63 m, largo 30 m comprese le cappelle laterali e alto nel punto massimo, all’incrocio delle campate della navata centrale, 14,40 mt. Esattamente nel 1490, due LOMBARDIA conventuali annessi. La chiesa e il convento furono colpiti dalle bombe anglo-americane la notte del 15 agosto 1943. Il chiostro maggiore venne completamente devastato, il refettorio fu raso al suolo, si salvarono poche parti, fra cui il muro del Cenacolo leonardesco, che era stato stato protetto in via preventiva con sacchi di sabbia. La chiesa e convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie con L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci sono oggi sito UNESCO, patrimonio dell’umanità. Itinerari più belli d’Italia anni prima della data che segna la fine del Medioevo, il signore di Milano, Ludovico il Moro, elegge la chiesa come suo futuro mausoleo di famiglia, e ne affida per questo il completamento, secondo la tradizione, al notissimo Donato Bramante. Manca però qualunque tipo di prova certa circa l’architetto del rifacimento della chiesa, se non che il Bramante era in quegli anni ingegnere di corte, si ritiene oggi che il Bramante abbia steso il progetto iniziale, ma non abbia poi seguito i lavori veri e propri, che sicuramente furono diretti da Giovanni Antonio Amadeo, fatto sta che il corpo gotico della chiesa, pur grandissimo, risulta quasi angusto rispetto all’improvviso aprirsi dello spazio nella tribuna, vero simbolo del Rinascimento. Allo stesso architetto si deve la costruzione della sacrestia e dei chiostri 61 LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia 62 2) Santa Maria presso San Satiro Milano (MI) Santa Maria presso San Satiro nel cuore di Milano, a due passi dal bellissimo Duomo, in un anfratto di via Torino, una delle mete commerciali di abitanti e turisti, è uno dei capolavori italiani della cultura rinascimentale, tradizionalmente definita come opera di Donato Bramante. La chiesa è annessa all’antico Sacello di San Satiro, di origine tardo bizantina. Nasce, in seguito a un’offesa portata all’Immagine miracolosa della Madonna, per decisione del duca di Milano Gian Galeazzo Sforza d’erigere un edificio nuovo proprio per custodire l’affresco popolarmente venerato: le cronache raccontano di un giovane, Massazio di Vigonzone, che pugnalò il Bambino, e del sangue che sgorgò subito dall’immagine. Nella chiesa è ancora conservato il pugnale di Massazio. I lavori del nuovo edificio dovrebbero essere iniziati nel 1478. Sappiamo con certezza che nel 1482 Bramante lavora alla costruzione, mentre Agostino De Fondutis (o De Fondulis) è chiamato ad ornare la chiesa con decorazioni in terracotta, e Giovanni Antonio Amadeo ad erigerne la facciata. Sicuramente bramantesche la Sagrestia e il finto coro prospettico. La chiesa non aveva infatti la possibilità di allargarsi in una degna abside, così Bramante fa appello alla sua esperienza di pittore per creare il bassorilievo dorato in grado di fingere grande profondità. Ai due lati dell’aula, coperta da volte a botte, stanno le navatelle laterali che continuano, quasi formando ininterrotti corridoi sui lati dei transetti. All’innesto della navata centrale con il transetto si innalza la cupola, riccamente ornata. Sotto l’altare sono contenute le reliquie di San Mauricillo, vescovo LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia di Milano del VII secolo; al centro dell’altare c’è ancora oggi l’immagine miracolosa. Caratteristica peculiare della chiesa, segno della devozione di cui era oggetto, è la presenza di lapidi e lastre tombali, alcune delle quali ricordano gli affiliati alla Confraternita di Santa Maria. L’interno si presenta decorato in oro e azzurro, con fasce continue sulla zona alta della navata centrale con un motivo classicheggiante di sfingi che reggono un clipeo con testina, analoghe alla decorazione del battistero, nella seconda campata a destra andando verso l’altare; una decorazione più lineare in cotto corre invece sulla sommità delle navatelle. La facciata della chiesa che vediamo oggi è del XIX secolo, disegnata dall’architetto Giuseppe Vandoni a completamento della facciata rinascimentale. Si entra nella chiesa e pare che, dietro l’altare, ci sia un grande spazio, un’abside regolare, completata da colonne e decorazioni. Ma così non è: l’illusione bramantesca è realizzata in 97 centimetri invece dei 9 metri e 70 previsti nel disegno originale della chiesa. Per svelare il trucco bisogna arrivare proprio vicino all’altare, quasi toccare con mano, per vedere che il tutto si svolge in poco meno di un metro, il solo spazio a disposizione dell’architetto. L’artificio della volta dell’abside era indispensabile per simulare in poco più di un metro di profondità un coro reale che non poteva essere realizzato per l’esistenza di una strada, l’attuale via del Falcone. 63 LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia 64 3) Tempio Civico dell’Incoronata Lodi (LO) È possibile raggiungere il Tempio Civico dell’Incoronata con una piacevole passeggiata nel centro storico di Lodi. Lasciandosi alle spalle Piazza della Vittoria, imboccando via Incoronata, dopo pochi passi sulla sinistra è possibile vedere il Tempio Civico dell’Incoronata. Quello che si vede dall’esterno non rende conto della ricchezza che si racchiude in questo piccolo monumento e che lo rende una delle perle più significative del Rinascimento lombardo. Sono infatti visibili solo due lati della costruzione a base ottagonale e il portico di tre archi della fine del Quattrocento sovrastato oggi da una loggia aggiunta nel 1882. La costruzione del santuario inizia nel 1488 ad opera di Giovanni Battagio e si conclude nel 1503, sotto la direzione di Lorenzo Maggi. Il sorgere di una nuova chiesa nel centro della città, già ricca del Duomo romanico e di numerosi centri di culto, è dovuto a una vera e propria richiesta corale: la popolazione lodigiana, mossa dalla venerazione per l’immagine murale della Vergine lì situata, e rafforzata nella sua fede dal prodigio avvenuto, esige la costruzione di un luogo degno di portarne la memoria. Da qui l’appellativo dato al Santuario di “tempio civico”, cioè della cittadinanza, perché nato per il volere congiunto del popolo e delle autorità cittadine, ecclesiastiche così come civili. Nel 1400, dove oggi sorge la chiesa, si trovava infatti un’osteria che fungeva anche da postribolo. Sulla facciata di questo edificio era collocata un’immagine della Madonna, che per quanto cara alla devozione lodigiana, nulla aveva fino allora po- LOMBARDIA lire e costruire un edificio degno della memoria della guarigione miracolosa. Nel 1488 Giovanni Battagio, allievo del Bramante a Milano, a meno di un anno dalla guarigione miracolosa inizia la costruzione. Si susseguono alla direzione dei lavori altri tre grandi architetti lombardi, Gian Giacomo Dolcebuono, costruttore della cattedrale di Pavia, Lazzaro Palazzi, che giungeva dall’aver diretto il Lazzaretto di Milano, e Giovanni Antonio Amadeo, che aveva partecipato alla grande impresa della Certosa di Pavia. La chiesa viene aperta al culto nel 1494. Itinerari più belli d’Italia tuto rispetto all’uso di quella casa. Una notte, secondo le cronache del tempo, Giacomo Abone, un ricco lodigiano gravemente malato, passandovi dinanzi vi rivolge una preghiera. L’immagine della Madonna si illumina e lui risulta completamente guarito dai suoi innumerevoli mali. Nel 1487 una seduta plenaria comunale delibera l’istituzione di una deputazione volta a raccogliere i fondi per acquistare l’osteria-bordello, così da poterla demo- 65 LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia 66 4) Santa Maria Maggiore Lomello (PV) In una zona lontana dalle grandi vie di comunicazione, dove lunghissimi rettilinei solcano una campagna piatta, in cui lo sguardo si perde senza incontrare ostacoli, il paese di Lomello, presso Pavia, custodisce una delle più importanti basiliche romaniche del territorio lombardo. Laumellum era un insediamento in epoca romana, posto sulla importantissima strada che da Pavia conduceva alle Gallie; passò poi ai Longobardi, i quali eressero al rocca, ed infine ai Franchi. In seguito visse da protagonista le lotte tra pavesi e milanesi, venendo più volte distrutta, ora dagli uni ora dagli altri. Un luogo dunque carico di storia e testimonianze. Fra queste un cippo cristiano, datato al 554 e il ricordo delle nozze tra Teodolinda e Agilulfo, avvenute qui come narra lo storico Paolo Diacono, dimostrano l’esistenza di un’antica comunità cristiana locale e presumibilmente di un edificio di culto. Oggi, a testimonianza di ciò, troviamo il Battistero di San Giovanni e la basilica di Santa Maria Maggiore. Il primo ricordo di una chiesa in Lomello, è riportato in un documento, risalente circa all’anno mille. È una convocazione di “plebes” della diocesi di Pavia. Nel documento il vescovo ordina ad un abate di disporre, affinché i monaci, soggetti alla sua ubbidienza, e i sacerdoti addetti alle cappelle ed agli oratori, si rechino sollecitamente, con i paramenti sacri e con i libri, con i quali celebrano gli uffici divini, al Sinodo che si sarebbe tenuto la domenica successiva in Pavia; e si invita quindi l’abate a trasmettere “more solito”(secondo l’uso) la medesima lettera alle pievi di: “Laumellum, Coirum, Basserum omnia”, perché loro pure intervenissero al Sinodo. Una delle ipotesi avan- zate vede in questa chiesa quella di Santa Maria Maggiore. Un’altra notizia risale al periodo della lotta tra Papato e Impero nel XII secolo e conferma LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia l’importanza del complesso: papa Pasquale II. Di ritorno dalla Francia, dove si era recato per sfuggire all’imperatore Enrico V, passa per Lomello e, giunto a Pavia, largisce alla chiesa collegiata di Santa Maria Maggiore il privilegio insigne, datato 22 ottobre 1107, col quale da facoltà al parroco di Santa Maria, tra l’altro, di portare la mitra ed il pastorale e di conferire i due ordini minori. La chiesa aveva dunque rapporti speciali con la Sede Apostolica, alla quale doveva pagare un censo annuo di un “marabutino”, moneta aurea di origine moresca. Secondo le asserzioni dello storico Mario Zucchi il Capitolo di Santa Maria aveva giurisdizione, verso la fine del 1300, anche su due ospedali di Lomello: l’uno di Santa Maria Maddalena, che sorgeva sulle rive dell’Agogna, e detto dei Pellegrini, l’altro della Misericordia. Numerosi gli studi e i lavori per far luce sull’origine della basilica e del battistero e restaurare l’importante complesso. L’interno mostra la grande maestria dei costruttori nell’uso di un paramento in cotto fra i più belli della regione. Tutti i particolari sono studiati per immergere il fedele in una calda e uniforme atmosfera; così i pilastri e i capitelli sono realizzati anch’essi in cotto e niente spezza il manto rossastro delle pareti. Le navate laterali sono asimmetriche, le arcate non sono uguali e la posizione dei pilastri e delle colonne non corrisponde alla posizione dei pilastri e delle colonne opposte. La curva dell’elegante abside, solcata da nicchie appena accennate, è molto più bassa dell’arco del presbiterio, tanto che consente l’apertura, nello spazio verticale fra i due, di altre due finestrelle ad occhio, che accentuano la profondità dell’ambiente. 67 DOVE HOTEL IL CASTELLETTO Via dell’Ecologia, 7 20080 Casarile - Binasco (MI) Tel: +39 02.9052940 E-mail: [email protected] Sito: www.ilcastelletto.com APERTURA Aperto tutto l’anno, tutti i giorni NEI DINTORNI Milano: 18 km Pavia: 18 km Bergamo: 80 km SERVIZI Il Castelletto Recentemente rinnovato, Il Castelletto si inserisce con classe nella lunga tradizione dell’ospitalità milanese. Spazi e servizi sono stati concepiti quasi fosse un’elegante nave da crociera dotata di ogni comfort, dalla ristorazione al mondo del relax e del divertimento. La struttura polifunzionale è dotata di 85 camere, ristorante e pizzeria, centro benessere, piscina esterna, garage, sale meeting e discoteca. Il Castelletto si presenta come una realtà dinamica e versatile, uno spazio da vivere come naturale e prestigiosa collocazione per eventi, ricorrenze particolari, week-end relax e tanto altro ancora. Aria condizionata, Accesso disabili, Internet Wifi, 85 camere, ristorante, pizzeria, centro benessere, piscina esterna, parcheggio esterno, garage interno video-sorvegliato gratuito, sale meeting, discoteca. Il MovePass permette a 2 persone: • Un pernottamento in camera doppia “standard” • Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). LOMBARDIA DOVE HOTEL EXCELSIOR PALACE Via G.Galilei, 1 25041 Boario Terme (BS) Tel: +39 0364.531741 E-mail: [email protected] Sito: www.excelsiorboario.it LOMBARDIA APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. Chiuso a Novembre. NEI DINTORNI Brescia: 50 km Bergamo: 50 km SERVIZI Excelsior Palace Boario L’ospitalità che ci contraddistingue garantisce a tutti gli ospiti un servizio personalizzato in un’atmosfera particolare. La posizione strategica, ai piedi del Monte Altissimo e sopra al Parco delle Terme di Boario, offre un panorama unico della “Catena dell’Adamello”. La spettacolare sala da pranzo accoglie gli ospiti con una cucina tradizionale che privilegia i piatti regionali. All’interno dell’Hotel, il centro “Bellessere”, gestito da un team di preparati professionisti, è il luogo ideale per rigenerare il proprio corpo e trascorrere piacevoli ore di relax. Il MovePass permette a 2 persone: • Un pernottamento in camera doppia “standard” • Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia In camera: telefono, televisore, cassaforte, frigo bar, aria condizionata e rete wireless. 69 Lombardia Itinerari più belli d’Italia 70 ITINERARIO CREMA - MANTOVA 1) Santuario di Santa Maria della Croce Crema (CM) Il Santuario di Santa Maria della Croce, fa parte del grande patrimonio della provincia di Cremona: sorge appena fuori Crema, alla fine di un lungo viale alberato, in direzione Bergamo. Dopo l’apparizione della Madonna avvenuta il 3 aprile del 1490 a Caterina Degli Uberti, giovane cremasca ferita a morte dal marito nel bosco del Novelletto, poco fuori Crema, numerosi fatti miracolosi indussero il Consiglio cittadino ad erigere sul luogo un santuario per la venerazione mariana. Caterina non volendo morire senza aver ricevuto prima i Sacramenti, invocò l’aiuto della Madonna, che le comparve. La Vergine la portò, ferita a morte, ad una cascina poco distante dal tragico evento per poi scomparire. I contadini la soccorsero, attendendo l’arrivo del medico e del sacerdote. Dopo aver ricevuto, il giorno seguente, i sacramenti e perdonato, davanti all’Autorità locale, il marito, il sangue le tornò a sgorgare dalle profonde ferite e Caterina spirò. Sul luogo fu quindi innalzato un altare su cui venne collocato un rilievo che rappresentava la Madonna LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia con il Bambino. Il 5 maggio si riversarono lacrime da tale effige, a cui seguirono ben ottanta guarigioni miracolose; il stesso Consiglio cittadino decretò, proprio in tale luogo, l’avvio della costruzione di un Santuario per la Venerazione di Maria. L’architetto prescelto fu Giovanni Battagio, cresciuto nella scuola del Bramante e fautore dell’architettura a pianta centrale. All’interno della basilica si possono ammirare numerosi affreschi e tele dei maggiori artisti cremaschi e cremonesi. Di pregio le opere presenti all’interno: dai busti in terracotta raffiguranti i quattro Padri della Chiesa alla tavola di Benedetto Rusconi (detto Diana), rappresentante l’Assunzione di Maria su cui sovrasta una lunetta raffigurante il Padre Eterno. 71 LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia 72 2) Santuario della Madonna del Carmine San Felice del Benaco (BS) Un ampio piazzale, alberato e silenzioso, porta all’antico Santuario della Madonna del Carmine a San Felice del Benaco, in provincia di Brescia, non lontano da Desenzano e Salò, sulle sponde del lago di Garda. La costruzione risale al XV secolo. Già dal 1452 esisteva in loco una piccola cappella dedicata a Santa Maria delle Grazie, anche detta Santa Maria delle Cisterne per la zona acquitrinosa in cui era stata costruita. L’edificazione del Santuario ebbe inizio solo otto anni dopo, nel 1460, a causa della cresciuta devozione. In particolare la tradizione narra che siano stati i pescatori, più volte salvati dalle acque del lago dalla Vergine, a volere la nuova costruzione. La consacrazione del nuovo complesso avvenne il 17 gennaio 1482 ad opera del vescovo Giorgio Vink. L’architettura è una perfetta fusione di caratteristiche romanico-gotiche tipiche del territorio veneto-lombardo. Quasi povera nella sua essenzialità, le mura solide costruiscono una sola navata completamente ricoperta da affreschi di gran pregio per oltre 754 metri quadrati. Sullo sfondo la chiesa si restringe in modo da lasciare apparire come fosse l’abside una cappella con la statua della Madonna del Carmine incastonata nel muro. Al momento della fondazione vennero chiamati a dare il loro servizio, in aiuto della popolazione locale presso il Santuario, i frati Carmelitani della Congregazione Mantovana. Alla fine del XVIII secolo un decreto di soppressione del convento da parte della Serenissima, Repubblica di Venezia, costrinse all’abbandono del luogo. Vennero portati via gli altari di legno che ornavano le fiancate. Sparirono an- che il maestoso altare maggiore, l’antico bassorilievo, l’organo ed il coro. Il convento in disuso venne quasi demolito. Nel 1952, dopo un’assenza di centottantadue anni i Carmelitani di Vittorio Veneto tornano al Santuario di San Felice del LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia Benaco, che riprese così a vivere nel corso degli anni. Dal 1994 è Centro Mariano di Apostolato Carmelitano il cui fine è di favorire la conoscenza del Carmelo. Il sito è per la sua bellezza al quinto posto nella lista de “i luoghi del cuore” 2003 redatta dal FAI, Fondo Ambiente Italiano. Le due annunciazioni presenti tra gli affreschi della chiesa sono state attribuite in passato al Foppa, importante pittore bresciano del XV secolo. In entrambe le pitture si trovano prospettive ad angolo e colori tenui, dalla carnalità dolce. Gli ultimi studi tendono invece ad attribuirli, pur riconoscendo la matrice foppesca, a Giovanni Maria da Brescia, frate carmelitano presente nel convento. Fu la devozione popolare a Maria, via privilegiata di accesso al Cielo per i Cristiani, a portare alla costruzione del Santuario, meta di numerosi pellegrinaggi. Ancora oggi si conservano una mirabile serie di affreschi del XV-XVI secolo in cui ci sono evidenti gli influssi del Mantegna, del Foppa, del Perugino. Particolarmente interessante la rappresentazione della Madonna del Carmine affiancata dai santi Alberto e Angelo del 1487. Nella vasta superficie di affreschi non è possibile trovare una linea narrativa. La ripetitività dei temi incentrati principalmente su Maria, è dovuta al fatto che si tratta nella maggior parte dei casi di ex voto, fatti eseguire dai fedeli per le grazie ottenute dalla Madonna, segno tangibile della fede del popolo. 73 LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia 74 3) Santuario di Santa Maria delle Grazie Curtatone (MN) Appena prima che il Mincio sfoci nel lago Superiore, sorge alla sua desta, in mezzo ai canneti, il Santuario di Santa Maria delle Grazie, nella frazione Le Grazie del comune di Curtatone, a 8 km da Mantova. Inizialmente, dove oggi sorge il bellissimo complesso, esisteva, dal XIII secolo, una modesta edicola raffigurante l’immagine della Madonna col Bambino, già meta di numerosi pellegrinaggi da parte di pescatori e altri abitanti delle vicinanze. Nel 1399 Francesco Gonzaga fa costruire il santuario, come ex voto alla Madonna per grazia ricevuta per la fine dell’epidemia di peste che aveva duramente colpito queste zone. La chiesa viene aperta al culto il 15 agosto del 1406. L’architetto, Bartolino da Novara, è lo stesso che aveva costruito per i Gonzaga il Castello di San Giorgio a Mantova e per gli Este il castello di Ferrara. Il culto è sempre più vivo e gli ex voto portati dai fedeli diventano sempre più numerosi: nel 1517 frate Francesco d’Acquanegra fa per questo costruire lungo le pareti laterali un’impalcatura lignea volta ad ospitarli. Tra questi spiccano le ottanta statue policrome costruite in cartapesta, cera e legno, con l’aggiunta in alcuni casi di armature originali risalenti anche al 1300, che rappresentano vari miracoli operati dalla Beata Vergine. Oggi rimangono solo una cinquantina delle ottanta statue originarie. Al Santuario negli anni furono apportate numerose modifiche e ampliamenti. Molte famiglie mantovane vollerò infatti costruire nella chiesa o negli ambienti annessi le proprie cappelle private. Dal 1412 fino all’inizio del XVI secolo vennero eretti il convento, la scuola, l’oratorio e la biblioteca. Nel 1600 venne ampliato il piazzale e costruita la sacrestia. Nel 1700 la duchessa Anna Isabel- LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia la di Guastalla volle costruire una via sacra di cappelle fino a Mantova, ma l’opera rimase incompiuta. Nel 1782 il complesso fu convertito in un ospedale. L’arrivo delle truppe napoleoniche segnò il definitivo declino della Basilica e la dispersione dei suoi tesori. È doveroso fare uno sforzo di immaginazione e aggiungere allo stupore presente, la meraviglia dei racconti del passato. Numerose testimonianze attestano infatti che la chiesa fosse letteralmente ricoperta di ex voto, armi di ogni tipo, gonfaloni e bandiere, e che dal soffitto pendessero, oltre al coccodrillo superstite, numerose imbarcazioni, senza togliere ovviamente le statue polimateriche dell’impalcatura che percorre tutta la chiesa e le “formelle” in cera che riproducono parti del corpo che sono ancora presenti. La devozione e i miracoli non si fermano comunque alla storia passata: nel corridoio che porta alla sagrestia sono infatti raccolti i doni più recenti, dagli ex voto in argento o in pizzo, ai disegni dei bambini, dai piccoli quadri di autori più o meno noti, al pallone con cui nel 1961 la squadra di calcio di Mantova entrò in serie A. La devozione portò negli anni all’ampliamento della struttura e all’aggiunta di numerose cappelle. Fra queste particolarmente importante la prima cappella a destra entrando in chiesa, della famiglia Castiglione, ove riposta il famoso Baldassarre (1478-1529), autore di uno dei libri più letti del tempo, Il Cortegiano. Nella cappella è collocata la tela di Giulio Romano ”Madonna introno con Bambino e i santi Bonaventura e Francesco d’Assisi”. Tra i vari ex voto, attira la curiosità del visitatore il coccodrillo impagliato del XV o XVI secolo che si dondola dalla seconda campata del soffitto della navata centrale della chiesa. 75 LOMBARDIA Itinerari più belli d’Italia 76 Agriturismo Cantonazzo Corte Canova Via Verdi, 44 26038 San Lorenzo di Torre de’ Picenardi (CR) Tel/Fax: +39 0372.33507 - 347.3029878 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismocantonazzo.it Strada Camignana 5, Rivalta sul Mincio 46040 Rodigo (MN) Tel: +39 0376.653755 - 338.3932112 E-mail: [email protected] Sito: www.cortecanova.it Di proprietà della famiglia Galetti dal 1922, la cascina “Cantonazzo” è una tipica struttura cremonese a corte chiusa, contornata da ampio parco-giardino dove l’ ospite potrà riposare all’ombra di alberi secolari, passeggiare osservando la varietà di arbusti, cespugli, fiori ed erbe, accompagnato dal cinguettio degli uccelli. Luogo ideale per soggiorni all’insegna del relax e della tranquillità, permette uno stretto contatto con la natura e il mondo rurale. Immerso nel verde della campagna mantovana l’agriturismo Corte Canova vi accoglie in un ambiente sobrio e familiare. È il luogo ideale per gli amanti della natura e per chi è alla ricerca di pace e tranquillità, lontano dallo stress della vita quotidiana. Un’oasi dove poter riposare all’ombra di piante secolari o rilassarsi con lunghe passeggiate, a piedi o in bicicletta, all’interno del parco del Mincio. SERVIZI SERVIZI Parcheggio gratuito, biblioteca, uso delle biciclette per gite nei dintorni, animali ammessi. Internet wi-fi, parcheggio gratuito, noleggio biciclette. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). LOMBARDIA Moderno Park Hotel Via Cadè, 16 - Villanova de Bellis 46030 San Giorgio di Mantova (MN) Tel: +39 347.3526889 / 0376.370961 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismocorterocca.it Via Gorizia, 11 51016 Montecatini Terme (PT) Tel: +39 0572.71056 E-mail: [email protected] Sito: www.parkhotelmoderno.it “Corte Rocca” è un agriturismo nato da una grande passione per la campagna e dal piacere di condividere con gli altri il nostro mondo. Nelle fasi della ristrutturazione che gli ha dato vita abbiamo cercato di creare una continuità con lo spirito della nostra casa, arredata seguendo lo stile countrychic, per cercare di conciliare il ricordo del passato col piacere delle comodità attuali. Vi offriamo tre camere accoglienti e spaziose, in un ambiente curato nei minimi dettagli. Il Park Hotel Moderno nasce nel cuore della bellissima prommenade di Montecatini, incorniciata tra le colline di Montecatini Alto, ricca di storia, arte e cultura, affacciata di fronte ad un delizioso parco. La struttura è a pochi passi dai migliori centri termali e di benessere, dove potrete rillassarvi e godervi tutta la professionalità del wellness. L’Hotel è dotato di 27 eleganti camere totalmente rinnovate e curate nei minimi particolari. SERVIZI Aria condizionata, internet wi-fi, parcheggio gratuito coperto, piccola biblioteca, giardino di erbe officinali, parco con giochi, ammessi animali (previa richiesta). SERVIZI Ammessi animali di piccola taglia, aria condizionata, internet wi-fi, parcheggio a pagamento. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Agriturismo Corte Rocca 77 trentino ITINERARIO ROVERETO - SAN ROMEDIO 1) Casa Antonio Rosmini Itinerari più belli d’Italia Rovereto (TN) 78 A Rovereto strade, piazze, chiese ed edifici raccontano la vita di Antonio Rosmini, una tra le figure più importanti e di spicco del Cattolicesimo dell’Ottocento, nato proprio qui nel 1797. Ancora oggi è possibile visitare la sua Casa Natale, situata nel principale corso cittadino a lui dedicato. All’interno gli ambienti rispecchiano ancora oggi l’arredamento originale del Settecento e vi è esposta un’ampia collezione di stampe, dipinti e manoscritti a lui appartenuti. Nella ricca biblioteca spicca, tra i preziosi volumi dell’epoca, una delle prime copie stampate de I Promessi Sposi, ricevuta in dono dall’amico Manzoni, che lo assistette anche sul letto di morte. Una sterminata cultura unita, un’eccezionale intelligenza e a un carattere aperto e socievole forgiò il suo pensiero teologico, originale connubio tra principi liberali ed etica cristiana. Carità, Rosmini espose le proprie riflessioni nei suoi scritti filosofici, teologici e spirituali, indicando come il comportamento cristiano dovesse essere ispirato da sentimenti di fraternità comunitaria, carità, raccoglimento interiore e altruismo, in costante dialogo con la tradizione, ma con lo sguardo rivolto al futuro. trentino cano II. Stimato e più volte elogiato da numerosi Papi, l’esemplarità della vita di Antonio Rosmini e la ricchezza che il suo pensiero ha lasciato in eredità al mondo cristiano è stata coronata dalla sua beatificazione, avvenuta nel 2007. Itinerari più belli d’Italia Fu un coraggioso esponente del liberalismo cattolico ottocentesco per una politica basata sulla giustizia sociale. Il suo pensiero riformistico attirò non poche critiche da parte di pensatori ecclesiastici del tempo, che lo accusarono di essere illuminista. La sua opera più famosa, “Delle cinque piaghe della Santa Chiesa”, è un’attenta analisi dei mali che a suo parere affliggevano la Chiesa cattolica dell’epoca: inizialmente soggetta a censura, venne poi riconosciuta come precursore di ideali che si affermarono solamente molto più tardi, in particolare con il Concilio Vati- 79 trentino Itinerari più belli d’Italia 80 2) Cattedrale di San Vigilio Trento (TN) La Cattedrale di San Vigilio, Duomo di Trento, rappresenta il principale edificio religioso della città. Fu costruito nel XIII secolo sopra l’area in cui era originariamente presente un’antica basilica paleocristiana tutt’ora visitabile, dove San Vigilio, terzo vescovo e patrono di Trento, fu seppellito insieme ai tre Martiri anauniensi Sisinio, Martirio e Alessandro. La costruzione dallo spiccato carattere monumentale fu realizzata su progetto del maestro Adamo d’Arogno. Lo stile prevalentemente di impronta romanico-lombarda presenta evidenti influenze gotiche. All’interno spicca l’altare barocco, con le colonne tortili fatte in marmo locale. Esternamente, dalla Fontana del Nettuno di piazza Duomo si può ammirare la facciata settentrionale dell’edificio, dove risalta l’austero rosone gotico, allegoria della ruota della fortuna, e la sottostante Porta del Vescovo, accesso privilegiato degli alti prelati provenienti dal Castello del Buonconsiglio durante il periodo del Concilio. Fu proprio questo l’avvenimento che tra il 1545 e il 1563, grazie all’impegno e alla trentino Itinerari più belli d’Italia lungimiranza del Principe Vescovo Bernardo Clesio, trasformò Trento in capitale mitteleuropea, rendendo la città luogo d’incontro di vescovi, principi, cardinali, ambasciatori e nobili provenienti da tutta Europa. In occasione del Concilio all’interno della Cattedrale di San Vigilio venne predisposta un’apposita aula quadrata decorata con i preziosi arazzi della Passione di Cristo, attualmente in esposizione nelle sale del Museo Diocesano Tridentino. Dal Duomo cittadino inizia un percorso di trekking urbano che invita i visitatori a esplorare le vie della città, alla scoperta delle testimonianze artistiche e culturali dell’epoca che si possono ritrovare negli edifici e nei luoghi principali che furono teatro di questo cruciale avvenimento della storia cristiana. 81 trentino Itinerari più belli d’Italia 82 3) Santuario della Madonna di Pinè Montagnaga (TN) Il Santuario sorge a Montagnaga, una piccola frazione del comune di Baselga di Pinè in provincia di Trento e, insieme al prato della Comparsa e al monumento al Redentore, rappresenta uno dei più importanti luoghi della devozione mariana trentina, meta di pellegrinaggi diocesani o provenienti dalle regioni vicine. Nel 1729, a pochi chilometri da Baselga di Piné, in una radura vicino al borgo di Montagnaga, a Domenica Targa, una pastorella della zona, apparve per la prima volta la Madonna. A questa apparizione ne sarebbero seguite altre quattro e, a poco a poco, richiamati dal presunto miracolo, affluirono nella Chiesa di Sant’Anna migliaia di pellegrini. L’aumento dei fedeli richiese un adeguamento delle dimensioni della Chiesa, che divenne un vero e proprio Santuario, al cui interno sono tutt’oggi conservate opere di pregio come la Pala di Sant’Anna dell’altare maggiore e la celebre riproduzione della Madonna di Caravaggio, oltre a numerosi ex voto. La chiesa, a forma di croce latina, è sormontata da una cupola di rame, costruita nel 1737 (il rame fu tolto durante la guerra 1914-18 e rimesso in questi ultimi anni). L´interno, che fu più volte ricoperto di tavolette votive, è decorato da 16 grandi tele racchiuse in cornici lavorate a stucco di vari autori del secolo XVIII e XIX. Dietro l’altare maggiore barocco, dedicato a Sant’ Anna, si può ammirare la stupenda tela di Francesco Unterberger da Cavalese, del 1747, che rappresenta una conversazione ideale nella quale la Madonna porta il Bambino Gesù in visita a sua madre. Nel braccio sinistro è collocato il terzo altare, dedicato alla Madonna del Carminea S. Antonio. trentino Itinerari più belli d’Italia Nel punto dove i due bracci si incrociano, si innalza la cupola, terminata nel 1737, la cui copertura in rame fu asportata dal governo austriaco durante la guerra 1914-1918. Nella penitenzieria, luogo riservato alle confessioni, c’è l’altare in legno dell’Addolorata. Oltre che dal crocifisso, le pareti sono ornate da una Via Crucis di ottima fattura. Nella sala degli ex-voto sono conservate moltissime testimonianze dell’amore provvidenziale della Madonna verso i suoi figli. Gli ex voto più antichi risalgono al XVIII secolo; nel corso di 280 anni di storia, il Santuario di Pinè ne ha raccolti oltre 7.000. Dal Santuario seguendo un percorso scandito da gruppi scultorei che rappresentano quattro Misteri Gaudiosi del Rosario si giunge al Monumento al Redentore, al cui interno si erge la Scala Santa, fedele riproduzione di quella romana. I 28 gradini, contenenti sacchetti di sabbia provenienti dalle più importanti località della Terra Santa, ancora oggi vengono affrontati dai fedeli rigorosamente in ginocchio, recitando le preghiere fino a giungere alla sommità, dove campeggia il crocifisso ligneo opera di Ferdinando Stuflesser. Il cammino prosegue dirigendosi verso la Conca della Comparsa dove, secondo il racconto della pastorella, sarebbe avvenuta la prima apparizione ricordata da un gruppo scultoreo.Seguendo la strada verso la frazione Guarda si giunge alla casa dove nacque e visse la veggente. La piccola abitazione mantiene ancora oggi l’antica struttura e conserva una riproduzione della Madonna di Caravaggio. 83 trentino Itinerari più belli d’Italia 84 4) Santuario di S. Romedio San Romedio (TN) Immerso nella natura incontaminata della Val di Non, in Trentino, il luogo sacro dedicato a San Romedio è una delle architetture più imponenti e suggestive della vallata e si affaccia su una profonda gola dalle pendici boscose. Qui ogni uomo può ricercare e ritrovare se stesso, circondato da paesaggi mozzafiato e aria pura. Il Santuario è un ardito complesso architettonico formato da ben cinque chiese edificate in epoche diverse e sovrapposte in altezza secondo la formazione della roccia, collegate tra loro da una ripida scalinata di 131 gradini. La chiesa più antica fu eretta in cima al torrione roccioso intorno all’anno Mille, dove era sepolto, in una tomba di roccia, l’eremita S. Romedio. La figura di San Romedio è avvolta da un’aurea di mistero e sacralità. Secondo l’immaginario popolare fu un nobile tirolese che approdò sulla sommità della rupe, ora luogo di culto, di ritorno da un pellegrinaggio a Roma. Qui, spogliatosi dei suoi averi, decise di condurre una vita da eremita in completa austerità con alcuni fedelissimi, pregando immerso nella natura ed abitando nella grotta dove ora sorge il santuario. Alla sua morte coloro che lo avevano amato e stimato scavarono la sua tomba nella roccia e iniziarono a costruire la prima chiesetta, gettando le basi per quello che poi divenne il santuario. Tra le numerose leggende intorno alla sua vita, la più famosa racconta che San Romedio si trovò a fronteggiare un orso: Romedio, volendo recarsi a Trento per un ultimo saluto al suo vescovo Vigilio, chiese ad un suo discepolo di sellargli il cavallo. Il vecchio eremita non si scompose e gli disse: “Allora metti le briglie all’orso”. Il discepolo, che di Romedio si fidava ciecamente, tornò indietro e, pur con la dovuta titubanza, avvicinò le briglie all’animale trentino Itinerari più belli d’Italia il quale chinò il grosso capo e si fece sellare tranquillamente. Il Santo poté così raggiungere Trento a cavallo dell’orso. L’animale, simbolo della montagna, è poi diventato una delle meraviglie protette del santuario: infatti, nel 1958 venne donato al Santuario Charlie, un orso destinato a morire. Oggi la provincia autonoma di Trento tiene sotto tutela gli ultimi orsi bruni delle Alpi nel gruppo del Parco dell’Adamello sul Brenta e insieme al santuario si prende cura di orsi nati in cattività. Semplicità e natura sono quello che il Santuario di San Romedio offre ai suoi visitatori, regalando la possibilità di trascorrere una giornata da soli o in compagnia, immersi nella natura e nel suo silenzio, camminando nel verde dei boschi in un lungo percorso in salita. Una sorta di ascesa verso spiritualità e purezza. La facciata esterna del complesso è un esempio tipico di architettura anaune del XVIII secolo, il cortile rinascimentale porta all’edificio che dal 1948 ospita un convento francescano. L’ingresso al luogo sacro rappresenta una continua scoperta con cinque diverse chiesette: la chiesetta dell’Addolorata, la più recente, costruita in ringraziamento per la pace dopo la Grande Guerra del 19151918, la chiesetta di San Giorgio del 1487, la chiesetta di San Michele del 1514, la chiesa maggiore di San Romedio eretta nel 1536 e infine la Chiesa Antica, quella costruita per prima e dove sono conservate le reliquie del Santo. 85 trentino Itinerari più belli d’Italia 86 Agriturismo La Canonica Hotel Panorama Via Traversara, 8 38021 Brez (TN) Tel: +39 0463.874399 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismo-lacanonica.it Viale Panorama, 6 38013 Malosco Val di Non (TN) Tel: +39 0463.831201 E-mail [email protected] Sito: www.hotelpanorama.to Nel cuore verde del Trentino occidentale, la Val di Non, sinonimo di storia, cultura e tradizione contadina, è la famosa terra della mela DOP italiana, dove sterminati meleti si alternano a preziose tracce del passato. L’agriturismo La Canonica offre la possibilità di soggiornare in nuovissime stanze o appartamenti, di usufruire di un verde ed ampio giardino recintato, ed è attrezzato con barbecue e sdraio. Adiacente al giardino della nostra struttura è situato un piccolo parco con giochi per bambini. L’Hotel Panorama, a Malosco in alta Valle di Non nel Trentino, è un’oasi di benessere e rilassamento. L’ambiente accogliente e l’atmosfera familiare vi faranno sentire a casa vostra, perfettamente a vostro agio grazie alla cortesia, l’attenzione e la professionalità che la famiglia Bonvicin riserva ai propri ospiti. Sarete tra amici, accolti con calore al vostro arrivo e seguiti con premurose attenzioni durante tutto il soggiorno. SERVIZI SERVIZI Noleggio e deposito bici, deposito sci e scarponi, sala soggiorno, sala tv, giardino/ prato, animali ammessi, sala lettura, parcheggio, giocattoli, lavatrice. Phon, cassaforte, tv e tv-sat, telefono diretto, internet. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). trentino Baita Oasi Via Merlonga, 11 38010 Smarano (TN) Tel: +39 0463.536815 - 333.7311137 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturcristina.com Località Simbolta, 88 38050 Canal San Bovo (TN) Tel: +39 0439.719021 - 338.7496126 E-mail: [email protected] Sito: www.baitaoasi.it L’agritur Cristina, recentemente ristrutturato, è immerso nel verde con ampio giardino e una splendida vista su tutta la Val di Non e le Dolomiti del Brenta. Vi delizierà con le gustose colazioni ricche di dolci fatti in casa, marmellate, miele, affettati, yogurt, pane e altri prodotti tipici e naturali. L’agriturismo, a 1000 mt sull’altopiano della Predaia. è in posizione strategica per partenze per rifugi, malghe e facili passeggiate. Immersa nella meravigliosa natura del torrente Vanoi, Baita Oasi vi aspetta per ospitarvi in un ambiente che contribuisce a sprigionare nuove sensazioni. La pace e il silenzio stimolano reazioni positive nel corpo e nello spirito. Da Baita Oasi si accede in pochi minuti al “parco fluviale”, luogo ideale per la pratica di sport naturali; canoa, trekking, nordic walking. È anche la base di partenza per varie escursioni; “l’anello dell’acqua” ideato dall’Ecomuseo del Vanoi, il “Canyon della Cortella” e le “Grotte della Fosca”. SERVIZI Accesso disabili, ascensore, parcheggio gratuito, noleggio gratuito mountain bike, ciaspole. ampio giardino, parco giochi, barbecue, tavolini e sdraio. SERVIZI Camere provviste di bagno e corredate di ogni comfort, dotate di poggiolo con vista panoramica sulla verde valle del Vanoi. Colazione a buffet. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Agritur Cristina 87 trentino Itinerari più belli d’Italia 88 Agritur Pisani Hotel Mignon Frazione Salobbi, 7 38021 Brez (TN) Tel: +39 0463.889432 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturpisani.it Via G. Prati, 137 38064 Folgaria (TN) Tel: +39 0464.780002 E-mail: [email protected] Sito: www.hotelristorantemignon.it L’Agriturismo Agritur Pisani si trova a Brez a 1000 m s.l.m., ai piedi delle splendide Dolomiti. La struttura è gestita dalla famiglia Corazza, fino agli anni ‘90 dedita all’allevamento di bovini e dal 2000 alla frutticoltura, coltivando ciliegi e albicocchi. Recentemente ha ristrutturato parte degli immobili adibiti all’azienda agricola per realizzare un’accogliente struttura agrituristica di nuova concezione, offrendo ai propri ospiti servizi ricettivi all’avanguardia, in un’atmosfera di assoluta tranquillità, all’interno di un ambiente agricolo. L’Hotel Mignon gode di una posizione soleggiata e tranquilla. A conduzione familiare, e con la tipica architettura trentina, offre confortevoli camere, ampie ed accoglienti, e un rinomato ristorante dove poter gustare piatti cucinati secondo la tradizione culinaria locale. Sito sui grandi Altipiani trentini di Lavarone – Folgaria, dove la montagna è dolce e ideale per tutti, ci si può regalare momenti di attività e divertimento sulle vicinissime piste da sci, passeggiate tra prati e boschi, trekking e mountain bike. SERVIZI Connessione internet, deposito bagagli, parcheggio, percorsi in bicicletta, sala giochi. SERVIZI Bagno privato, cassaforte, tv. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). trentino Lady Maria Hotel Località Al Canal, 1 - Frazione Cavrasto 38071 Bleggio Superiore (TN) Tel: +39 0465.779780 - 333.3880865 E-mail: [email protected] Sito: wwww.masoallerose.com Via G. Garibaldi, 20 38013 Fondo, Val di Non (TN) Tel: +39 0463.830380 E-mail: [email protected] Sito: www.ladymariahotel.com Il Maso alle Rose è un agriturismo situato a 800 mt s.l.m. in frazione Cavrasto nel Bleggio Superiore. Gestito dalla Famiglia Pederzolli, offre cucina tipica a base di prodotti biologici coltivati direttamente dall’azienda. Per la sua ottima posizione nel Trentino meridionale, permette di raggiungere facilmente il Lago di Garda, effettuare gite in montagna o nel Parco dell’Adamello Brenta, escursioni in mountain bike, passeggiate a cavallo e recarsi alle Terme di Comano. L’ambiente giusto per il vostro relax. Un’atmosfera accogliente e familiare vi farà sentire a casa vostra, perfettamente a vostro agio, grazie alla cortesia, all’attenzione e alla professionalità che la famiglia Bonvicin riserva ai propri ospiti. Sarete tra amici, accolti con calore al vostro arrivo e seguiti con premurose attenzioni durante tutto il soggiorno. Regalatevi un soggiorno indimenticabile immersi nell’incanto dell’alta Val di Non. SERVIZI Accesso disabili, parcheggio gratuito, parco giochi per i bambini, porticato, degustazione prodotti. SERVIZI TV color-sat, telefono diretto, cassetta di sicurezza, servizi privati con doccia, e asciugacapelli, ascensore, centro benessere e ristorante e sdraio. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Maso alle Rose 89 Veneto Itinerari più belli d’Italia 90 ITINERARIO VERONA - VENEZIA 1) Santuario Santa Maria Matricolare Verona (VR) Pelegrinus sum... Deus in altum faciat conscendere celi(um)”. Così si firma l’antico architetto della Cattedrale romanica sull’arco di Castelvecchio. Il nome Pelegrinus, oltre a identificare una persona, è suggestivo anche per il significato. La vita è spesso paragonata ad un pellegrinaggio: dalla Civitas hominis alla Civitas Dei; la peregrinatio vitae riguarda l’intero corso della storia, dal peccato originale al giudizio universale. Il Pelegrinus, è un po’ in ciascuno di noi, che, sulla strada verso la Gerusalemme del cielo, si affida alla misericordia di Dio. Il pellegrino, ma anche il turista, che da Castel San Pietro ammira il panorama del centro storico di Verona, è subito attratto dalla compatta massa muraria di una chiesa coronata di pinnacoli e dalla candida mole della torre campanaria ad essa annessa. La Cattedrale è fra gli edifici che configurano inconfondibilmente il paesaggio urbanistico della città ed è, con la basilica di S. Zeno, l’edificio simbolo della Verona cristiana. In generale, Santa Maria Matricolare, dedicata a S. Maria Assunta, è composta da diversi edifici: oltre al duomo, racchiude anche la chiesa di Santa Elena e il battistero di S. Giovanni in Fonte. La costruzione risale al periodo che va dal VIII al IX secolo d.C., ma diversi studi hanno portato alla luce un’edificazione precedente attestata intorno al IV documenti che menzionano la nuova basilica come “Ecclesia Sanctae Dei Genitricis Mariae” o “Ecclesia Matricularis” di tale basilica nulla resta se non il sepolcro del fondatore S. Annone, le iscrizioni sepolcrali dell’arcidiacono e del ve- Veneto Itinerari più belli d’Italia scovo Notkerio e, all’esterno, sotto il portico del Quattrocento, la trifora realizzata con materiale di spoglio. Dopo il terremoto del 1117, l’area della Cattedrale fu interessata da importanti cantieri di restauro. Il cantiere, rimasto attivo per almeno un ventennio, avrebbe visto all’opera lo scultore e architetto Pelegrinus. Se il suo nome lo conosciamo solo dall’iscrizione sull’arco, l’intervento di Pelegrinus pare essere riscontrabile in tutto l’edificio, ad eccezione della facciata. Anche se non tutta la decorazione è omogenea, il progetto segue un preciso programma didascalico: sul fregio dell’abside è rappresentato il mondo originario della creazione e al di sotto, sui capitelli e tra le paraste, la creazione coinvolta nella colpa originale, sui displuvi orientali del presbiterio svettano elementi geometrici e vegetali con rare immagini antropomorfe e zoomorfe di carattere terrifico, mentre il fregio esterno della navata sud narra il regresso dal cosmo al caos. Interessante è il gruppo di sculture situato al di sopra delle volte quattrocentesche: il fregio con i vizi capitali, che coronava la navata centrale e l’annunciazione a Zaccaria su due bifore nella prima campata. Il protiro della porta sud può essere considerato il più grande capolavoro di Pelegrinus. Denso è il significato simbolico delle immagini che si riferiscono al Battesimo e all’Eucarestia. Regalità, giustizia e fortezza sono espresse dai leoni stilofori. Il leone alla sommità degli spioventi è emblema di Cristo vincitore. A cantiere pressochè ultimato, Nicolaus subentrò a Pelegrinus, che ispirò le sculture della facciata e il protiro maggiore. La facciata è il frutto di una sovrapposizione di gotico e romanico, con un bellissimo portico a due arcate. Nel XV secolo, nel contesto del rinnovamento la Cattedrale, infatti, subì il sopraelevamento delle navate e la conseguente copertura con volte a crociera. 91 veneto Itinerari più belli d’Italia 92 2) Basilica di Sant’Antonio di Padova Padova (PD) La Basilica di Sant’Antonio a Padova, conosciuta dai padovani semplicemente come il Santo, è la più importante chiesa della città e una delle più grandi e visitate al mondo. In essa sono custodite le reliquie del Santo cui è intitolata. Ha la dignità di Basilica papale, una delle uniche 4 appartenenti allo Stato Vaticano che non si trovano in Roma, ed è quindi soggetta alla sua giurisdizione. L’attuale Basilica è in gran parte il risultato a cui si è giunti attraverso tre ricostruzioni, succedutesi nell’arco di una settantina d’anni, dal 1238 al 1310. Ai tempi di sant’Antonio qui sorgeva la piccola chiesa di Santa Maria Mater Domini, che successivamente venne inglobata nella Basilica con il nome di Cappella della Madonna Mora. Accanto ad essa, nel 1229, era sorto il convento dei frati fondato probabilmente dallo stesso sant’Antonio. Il corpo del Santo, deceduto nel 1231 all’Arcella, a nord della città, dove sorgeva un monastero di clarisse, secondo suo stesso desiderio, venne trasportato e sepolto nella chiesetta di Santa Maria Mater Domini. Il primo nucleo della Basilica, una chiesa francescana a una sola navata con abside corta, fu iniziato nel 1238; vennero poi aggiunte le due navate laterali e alla fine si trasformò il tutto nella stupenda costruzione che oggi possiamo ammirare. L’architettura, pur sempre gotica nell’alzata, si distingue nettamente in due parti: quella delle navate e quella dell’abside oltre il transetto. L’interno ospita opere d’arte di notevole rilievo artistico: numerosi monumenti funebri rIsalenti ai secoli XV e XVII, la Madonna del Pilastro di Stefano da Ferrara sulla prima colonna della navata, la pala di san Massimiliano Kolbe dipinta da Pietro Annigoni nel 1981, la Cappella del Santissimo, la Cappella delle Benedizioni, la Cappella di San Giacomo, la Cappella del Tesoro e quella della Madonna Mora. Nel 1263, termi- veneto Itinerari più belli d’Italia nata la seconda fase di costruzione della Basilica, si trasferì la tomba del Santo alla Basilica, sotto l’attuale cupola conica (davanti al presbiterio). In quell’occasione fu aperta per la prima volta la bara che conteneva i resti del Santo. Grande fu la sorpresa nel vedere ancora incorrotta la sua lingua. Fu allora che San Bonaventura, con il cuore colmo di ammirazione, pregò ad alta voce: “O lingua benedetta, che hai sempre benedetto il Signore e dagli altri lo hai fatto sempre benedire: ora appare manifesto quanti meriti hai acquistato presso Dio”. Si decise, allora, di conservare a parte la lingua il mento, l’avambraccio sinistro e qualche altra reliquia minore. Tutto il resto venne distribuito in tre involti in seta rosso-cremisi e collocato in una piccola cassa posta a sua volta in una cassa più grande. Sono passati oltre 770 anni dalla dipartita di Sant’Antonio e quella lingua costituisce un miracolo perenne, unico nella storia e carico di significato religioso, quale suggello dell’opera di rievangelizzazione della società ad opera del Santo. Nel gennaio del 1981 in occasione dei 750 anni dalla morte del Santo venne aperta la tomba di Sant’Antonio, per la seconda volta nella storia. Lo scheletro del Santo è stato in seguito ricomposto e posato in una cassa di cristallo. In essa sono stati collocati due cofanetti in vetro con gli altri resti. La cassa di cristallo poi è stata rinchiusa in una bara di rovere e ricollocata nella tomba. Sono invece stati esposti nella Cappella dei Tesoro: la tonaca del Santo, le due casse in legno, la cordicella e due sigilli, i tre panni di seta rosso-cremisi ricomposti in piviale, i due grandi drappi dorati, la lapide e le monetine. 93 veneto 3) Basilica di San Marco Venezia (VE) Itinerari più belli d’Italia La basilica di San Marco a Venezia è la chiesa principale della città, cattedrale e sede del Patriarca. È situata nell’omonima Piazza dove si erge solenne anche il celebre campanile, che insieme al santuario rappresenta i simboli della città. La Basilica di San Marco è un monumento unico per la ricchezza della sua storia, la maestosità della sua facciata e del suo interno, splendido laboratorio in cui hanno operato per secoli grandi artisti italiani ed europei. La grandezza di Venezia si è sempre riflessa nell’arricchimento della Basilica: nel corso dei secoli i veneziani hanno arricchito il santuario con manufatti preziosi e opere di pregio; tutto questo ha aumentato la ricchezza dei contenuti artistici, ico- 94 nografici e religiosi ed ha contribuito a rendere Venezia straordinaria. La prima Chiesa dedicata a San Marco fu costruita accanto al Palazzo Ducale nell’828 per ospitare le reliquie di San Marco trafugate, secondo la tradizione, ad Alessandria d’Egitto da due mercanti veneziani. Questa chiesa sostituì la precedente cappella palatina dedicata al santo bizantino Teodoro, edificata in corrispondenza dell’attuale piazzetta dei leoni, a nord della basilica di San Marco. La basilica attuale risale ad un’altra ricostruzione (iniziata dal doge Domenico Contarini nel 1063 e continuata da Domenico Selvo e Vitale Falier) che ricalcò abbastanza fedelmente le dimensioni e l’impianto dell’edificio precedente. La nuova consacrazione avvenne nel 1094; la leggenda colloca nello stesso anno il ritrovamento miracoloso in un pilastro della basilica del corpo di San Marco, che era stato nascosto durante i lavori in un luogo poi dimenticato. Dall’esterno, diviso in tre differenti registri — piano inferiore, terrazza, cupole — prevale la larghezza, poiché in una città come Venezia, che appoggia su un terreno sabbioso, si tendeva a realizzare gli edifici in larghezza, dal peso più equilibrato. La basilica è infatti lunga 76,5 metri e larga 62,60 (al transetto), mentre la cupola centrale è alta 43 metri (28,15 all’interno). La facciata marmorea risale al XIII secolo. Vi furono inseriti mosaici, bassorilievi ed una grande quantità di materiale di spoglio eterogeneo. Ciò diede la caratteristica policromia, che si combina con i complessi effetti di chiaroscuro dovuti alle multiformi aperture ed al gioco dei volumi. Le due porte di ingresso alle estremità vennero realizzate con timpani ad arco inflesso, di chiara ispirazione araba, forse volute anche per ricordare Alessandria d’Egitto, dove era avvenuto il martirio di San Marco. La pianta veneto restaurato, conserva alcune parti originali del XII secolo. All’interno, gli ornamenti dorati delle arcate fanno risplendere la luce soffusa che entra dall’alto, che sembra dividere il mondo terreno da quello soprannaturale splendente nelle volte per i suoi dorati mosaici. La splendida decorazione musiva copre un arco di tempo molto ampio ed è probabilmente dettata da un programma iconografico coerentemente unitario. Il nucleo centrale, narrante la storia della salvezza cristiana, spazia dalle profezie messianiche alla seconda venuta (parusia) di Cristo giudice alla fine del mondo ed ha i suoi punti focali nelle tre grandi cupole della navata principale: cupola del Presbiterio, dell’Ascensione e della Pentecoste. La sua lettura va fatta dal Presbiterio verso la facciata, da est a ovest, seguendo il corso del sole, al quale è simbolicamente associato Cristo che è il sole perpetuo per gli uomini. Itinerari più belli d’Italia della basilica è a croce greca con cinque cupole distribuite al centro e lungo gli assi della croce e raccordate da arconi. Le navate, tre per braccio, sono divise da colonnati che confluiscono verso i massicci pilastri che sostengono le cupole. Il pavimento ha un rivestimento marmoreo disegnato con moduli geometrici e figure di animali mediante le tecniche dell’opus sectile e dell’opus tessellatum; sebbene continuamente 95 veneto Itinerari più belli d’Italia 96 Agriturismo Rechsteiner Agriturismo Nonna Maria Via Montegrappa, 3 31047 S. Nicolò di Ponte di Piave (TV) Tel: +39 0422.807128 - 0422.752074 E-mail: [email protected] Sito: www.rechsteiner.it Via Ivo Lollini, 55 31044 Montebelluna (TV) Tel: +39 0423.616911 E-mal: [email protected] Sito: www.nonna-maria.com A pochi chilometri dalla cittadina di Oderzo, nel cuore della D.O.C. Piave, si trova la tenuta vinicola Rechsteiner dei Baroni Von Stepski Doliwa fondata nel lontano 1881. L’agriturismo è una tipica casa colonica dotata di tutti i comfort necessari, per offrire al cliente un piacevole soggiorno di relax, tra il verde dei vigneti e le meravigliose piante centenarie del parco della storica villa seicentesca Bonamico- Revedin. Le stanze, dotate di bagno privato, sono arredate con mobili d’epoca. Sulle splendide pendici del Montello, nel cuore della Marca Trevigiana, sorge l’Agriturismo Nonna Maria, un romantico rustico immerso nella tranquillità della natura. Qui, distanti dai rumori e dal caos del traffico, i viaggiatori possono trovare pace e relax, rigenerarsi con una corsa a cavallo, una passeggiata o un’escursione in bicicletta, per un soggiorno di lavoro o di vacanza. SERVIZI SERVIZI Aria condizionata, parcheggio gratuito, animali ammessi (previa richiesta), noleggio biciclette. Aria condizionata, internet wi-fi, parcheggio gratuito, ristorante, vendita prodotti tipici, animali ammessi (previa richiesta). Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). veneto Corte Tamellini Via Campiol, 15 37054 Nogara (VR) Tel. +39 0442.88326 / 339.7046909 E-mail: [email protected] Sito: www.anatrafelice.it Località Tamellini, 13 37038 Soave (Vr) Tel: +39 340.9886489 - 347.2232051 E-mail: [email protected] Sito: www.cortetamellini.com Immerso nella pianura padana veronese, l’Anatra Felice è un agriturismo curato ed accogliente, dove poter riscoprire i sapori e i valori della campagna, della terra e dei prodotti che ne derivano. È anche un’affermata azienda agricola che si dedica quotidianamente alla coltivazione del riso, una tradizione di famiglia, tramandata da generazioni: il rispetto per la terra e il carattere genuino e artigianale della produzione sono dettati da un’autentica passione e contraddistinguono questa struttura a conduzione familiare. In un contesto paesaggistico tuttora integro, immerso nel verde e poco fuori dalla cinta muraria della cittadina medioevale di Soave (Vr), si trova l’agriturismo Corte Tamellini. Gli edifici, esistenti già nel ‘700, sono stati ristrutturati integralmente mantenendo inalterata la fisionomia strutturale originaria di “corte” rurale. SERVIZI Aria condizionata, internet wi-fi, grande giardino, altalena, risaia dietro la struttura, ampio parcheggio gratuito. SERVIZI Aria condizionata, riscaldamento, cassaforte, tv, bagno privato, parcheggio gratuito. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Anatra Felice 97 veneto Itinerari più belli d’Italia 98 La Colombara All’ombra di S.Giustina Via S.G. Battista, 29 35035 Lissaro di Mestrino (PD) Tel: +39 049.9004648 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismolacolombara.it Via Cavazzana, 45 35100 Padova Tel: +39 348.8549363 E-mail: [email protected] Sito: www.turismopadova.it Situato a metà strada tra Padova e Vicenza, in un contesto di aperta campagna, l’agriturismo La Colombara è avvolto nella pace del paesino di Lissaro ed è l’ideale per chi cerca un soggiorno rilassante lontano dal caos e dai ritmi frenetici della vita quotidiana, senza rinunciare alla facilità di spostamento, grazie alla vicinanza ai grandi centri urbani veneti. L’agriturismo, immerso nel verde, offre camere spaziose, accoglienti e finemente arredate, un ampio cortile con giardino e un rinomato ristorante dove gustare deliziosi piatti tipici. Nella magica atmosfera di Prato della Valle, accanto al Monastero di S.Giustina e con vista del “Santo”, sorge il B&B di Valentina, Luana e Fabrizia, vicinissimo all’Orto Botanico, il più antico del mondo, da non perdere per le numerose varietà di piante e per la pace che si respira. In posizione ideale per raggiungere comodamente tutte le bellezze architettoniche della città, il B&B All’ombra di Santa Giustina è un’accogliente struttura a conduzione familiare, perfetta per piacevoli soggiorni, tra relax e cultura. SERVIZI SERVIZI Aria condizionata, parcheggio gratuito, animali ammessi (previa richiesta), ristorante, accesso disabili. Accesso disabili, animali ammessi (previa richiesta), aria condizionata, angolo cottura, internet wi-fi. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). veneto Agriturismo Calcatonega Piazza Risorgimento, 5 31050 Miane (TV) Tel: +39 0438.960068 E-mail: [email protected] Sito: www.ernestinabb.it Via Calcatonega, 19 35042 Este (PD) Tel: +39 0429.99163 E-mail: [email protected] Sito: www.calcatonega.it Il luogo ideale per un soggiorno all’insegna del riposo e della tranquillità senza rinunciare al piacere di una visita alla città più romantica del mondo, Venezia, o alla perla delle Dolomiti, Cortina. Accogliente e raffinato B&B con giardino e parcheggio privato ideale per soggiorni di relax e per piacevoli passeggiate ed escursioni. Le camere sono confortevoli e arredate con gusto, due delle quali con ingresso indipendente. La colazione che troverete sarà abbondante e genuina, ricca di prodotti tipici delle nostre terre. L’Agriturismo Calcatonega, immerso nel verde della campagna ai piedi dei colli Euganei, è un’accogliente casale ricavato in una corte rurale di fine ‘800, con ampio giardino circondato da fabbricati e barchesse sapientemente ristrutturati. Grazie alla posizione strategica, gli ospiti potranno effettuare suggestive passeggiate, a piedi e in bicicletta, in itinerari che attraversano i paesaggi naturalistici e incontaminati del Parco Colli. SERVIZI Parcheggio gratuito. Su richiesta saranno possibili visite ad alcune cantine con degustazione di vini tipici. SERVIZI Accesso disabili, internet wi-fi, parcheggio interno illuminato e gratuito. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia B&B Ernestina 99 DOVE Hotel Angi Via Artigianato, 1 30030 Fossò (VE) Tel: +39 041.4165442 E-mail: [email protected] Sito: www.angihotel.it APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. NEI DINTORNI Ville Venete e la Riviera del Brenta: 5 km Venezia: 31 km Mestre e Abano/Montegrotto Terme: 25 km Padova: 15 km Vicenza: 49 km Jesolo Lido: 60 km Chioggia/Sottomarina: 35 km Verona: 96 km Hotel Angi All’Hotel Angi si sente il cuore vivo della Riviera del Brenta: hotel a 3 stelle, moderno ed elegante, situato a Fossò, a pochi minuti dalle superbe ville venete, e a pochi km da Venezia e da Padova, sarà la base di partenza perfetta per le vostre vacanze, alla scoperta di monumenti, chiese e tesori delle sue città. Hotel boutique, piccolo e intimo, ha uno spirito giovane, per la sua composizione umana e per la sua natura architettonica: moda, hobby, eventi culturali e interessi artistici sono il sale dello scambio quotidiano delle nostre relazioni professionali e umane, dove si respirano emozioni dai colori delicati, ed ogni momento conserva il suo scenario caratteristico. SERVIZI Aria condizionata regolabile individualmente, Tv satellitare e sky gratuito in ogni stanza, radio, frigobar, cassaforte, set di cortesia, telefono con linea esterna diretta, connessione wi-fi gratuita. Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). VENETO DOVE HOTEL FLORIVANA Via Semonte, 7 37029 San Pietro in Cariano (VR) Tel: +39 045.7704190 E-mail: [email protected] Sito: www.hotelflorivana.it VENETO APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. NEI DINTORNI Verona: 13 km Lago di Garda: 20 km SERVIZI Hotel Florivana Il nostro albergo è situato in periferia a San Floriano, una piccola frazione del comune di San Pietro in Cariano in Valpolicella, in posizione strategica: a due passi dal centro di Verona, vicino al lago di Garda e alle terme. Piccola e tranquilla struttura a gestione familiare, garantisce un ambiente confortevole, piacevole, ospitale e curato: le nostre stanze sono tutte vivacemente colorate, comode e pulite. Ai nostri ospiti offriamo una cucina sana e gustosa con piatti della tradizione italiana e locale, una colazione saporita ed abbondante. Il nostro è un piccolo albergo, dove è possibile soggiornare in un clima tranquillo e familiare, godere dell’aria fresca delle colline, della sana cucina del nostro chef e del buon vino. Il MovePass permette a 2 persone: Itinerari più belli d’Italia Tv, climatizzatore, telefono, connessione internet wi-fi. •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). 101 DOVE BASE HOTEL TO WORK Via Rialt, 8 30020 Noventa di Piave (VE) Tel: +39 0421.307390 E-mail: [email protected] Sito: www.basehotel.it APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. NEI DINTORNI Lido di Jesolo: 15 km Venezia: 25 km Treviso: 25 km SERVIZI Piscina, animali amessi, cucina per celiaci, aria condizionata, centro benessere. Base Hotel Base Hotel To Work è una nuova struttura di 101 camere a Noventa di Piave (VE), esattamente di fronte al nuovo Veneto Designer Outlet, il più grande d’europa. La struttura comprende sale congressi, piscina sul tetto esterna nel periodo estivo, palestra, garage e un fantastico centro benessere Orus Evolution SPA di 500 metri quadri con sauna, bagno turco, grotta di sale, massaggi e trattamenti estetici. Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). VENETO DOVE Hotel Danieli La Castellana Via Don Angeleri, 19/23 37010 Castelletto di Brenzone (VR) Tel: +39 045.7430300 E-mail: [email protected] Sito: www.danielilacastellana.it VENETO APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. NEI DINTORNI Malcesine (funivia rotante del Monte Baldo e relativi percorsi mountain bike): 10 km Riva del Garda: 30 km Verona: 58 km Mantova: 81 km TV, telefono, cassaforte. Hotel Danieli La Castellana Ricavato da un antico edificio storico risalente all’epoca medioevale e completamente ristrutturato, l’Hotel Danieli La Castellana si trova nel centro storico del paesino di Castelletto del Comune di Brenzone, affacciato sul Lago di Garda; e proprio di fronte al caratteristico porticciolo, del quale da alcune delle camere si può godere la vista. Di proprietà della famiglia Danieli dal 1977, offre anche, nel ristorante, una cucina tipica caratterizzata dagli antichi sapori di casa nostra spesso rivisitata in chiave moderna. Grazie alla sua posizione permette qualsiasi tipo di escursione, al lago, in montagna o nelle città d’arte come Verona, Mantova, Trento, e attrazioni come il parco di divertimenti Gardaland. Il MovePass permette a 2 persone: Itinerari più belli d’Italia SERVIZI •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). 103 Friuli Itinerari più belli d’Italia 104 ITINERARIO TRIESTE - GRADO 1) Cattedrale di San Giusto Trieste (TS) La Cattedrale di San Giusto è il principale edificio religioso cattolico della città di Trieste e sorge sui resti di una basilica paleocristiana a tre navate, con il presbiterio absidato e il pavimento a mosaico, i cui scarsi resti sono stati poi incorporati nel pavimento dell’attuale costruzione. Nel corso dei secoli la primitiva basilica subì numerose e consistenti modifiche fino alla sua completa distruzione, per motivi ancora ignoti. L’attuale chiesa di San Giusto deriva dall’unificazione, avvenuta nel XIV secolo, delle due preesistenti chiese, quella dell’Assunta a si- nistra e quella di San Giusto a destra. La prima notizia riguardante la cattedrale risale all’anno 1337, quando il campanile dell’ex chiesa di Santa Maria venne rivestito con uno spesso muro per poter sostenere il nuovo edificio. I lavori al campanile si conclusero nel 1343, ma quelli alla chiesa si protrassero praticamente fino alla fine del secolo. Il campanile in origine era più elevato, ma nel 1422 venne colpito da un fulmine e venne ridotto all’altezza attuale. Delle tre navate dell’antica cattedrale rimane oggi soltanto la centrale, in corrispondenza della quale vi sono due filari di colonne, mentre del sacello rimane il mosaico raffigurante il Cristo, San Giusto e San Servolo e l’abside dedicata a Sant’Apollinare. L’interno presenta ancora oggi le caratteristi- Friuli Itinerari più belli d’Italia che di una basilica cristiana, a cinque navate. Le decorazioni interne ed il moderno mosaico della navata centrale sono di recente fattura. L’edificio è impreziosito da uno splendido rosone gotico, inserito nella pietra arenaria di cui sono fatti la facciata ed il campanile. Non ci sono molti dati sulla decorazione interna della chiesa. Nell’anno 1422 l’abside fu affrescata da due noti artisti friulani, e tale rimase fino ai primi decenni del ventesimo secolo quando fu abbattuta e ricostruita. L’affresco con l’Incoronazione della Vergine venne sostituito con un mosaico che ripropone lo stesso tema. Degli altri affreschi originali rimangono pochi reperti, il più importante dei quali è il Ciclo di san Giusto, in cinque elementi, esposto nella cappella laterale. Nell’interno sono contenuti molti dei manufatti sacri, fra cui il Tesoro, celato dietro un’enorme grata di fattura barocca, che contiene tuttora molti oggetti di inestimabile valore, sebbene nel 1984 sia stato pesantemente saccheggiato. Le due absidi laterali (corrispondenti a quelle dei due sacelli di S. Maria e di S. Giusto) sono decorate con magnifici mosaici, opera di maestranze veneziane e costantinopolitane. L’abside di S. Maria reca una splendida raffigurazione della Theotokos, seduta su un trono, su fondo oro, con il Bambino in braccio, affiancata da due corpulenti angeli. Si tratta di una superba esecuzione di matrice costantinopolitana della prima metà del XII secolo, probabilmente eseguita in parallelo alla schiera degli Apostoli su un prato idilliaco, posta nell’emiciclo absidale sottostante, inquadrata in una cornicetta decorata, che invece spetta, per la morbidezza dei panneggi e le affinità delle fisionomie di alcune figure con quelle della Cattedrale Ursiana di Ravenna, a un’équipe di mosaicisti veneziani, gli stessi formatisi nella scuola delle maestranze bizantine che decorarono la basilica di San Marco nell’ultimo quarto dell’XI secolo. 105 Friuli 2) Duomo di Gorizia Gorizia (GO) Itinerari più belli d’Italia Il Duomo dedicato ai Santi Patroni Ilario di Aquileia e Taziano è la principale chiesa di Gorizia, ed è cattedrale dal 1752. Le sue origini risalgono a tempi remoti: la prima testimonianza che ne accerta l’esistenza risale al 1296 e la prima notizia esplicita sulla Chiesa di S. Ellaro (S. Ilario) è contenuta in un documento del 1342. Alla fine del XIV secolo, per far fronte all’aumento della popolazione, la chiesa fu ampliata ed il nuovo edifico costruito in stile gotico venne ultimato nel 1525, come anche ricordato da una pietra angolare di un contrafforte. Alla metà 106 del Quattrocento/inizio Cinquecento risalgono gli angeli musicanti raffigurati sul soffitto della Cappella di Sant’Acazio, di particolare bellezza ed eleganza. La cappella è oggi vestibolo della sagrestia. La struttura subì ancora molti rimaneggiamenti prima di acquisire la sua forma attuale. Una fra le più rivoluzionarie fasi di ripristino fu quella tra il 1688 e il 1702 quando venne abbattuta l’unica navata centrale in stile gotico. Al suo posto venne costruita una chiesa a tre navate, in stile barocco, con due gallerie e matronei ed una ampia tribuna per l’organo e il coro sopra la porta centrale. L’attuale facciata, invece, venne completata solo nel corso del XIX secolo in stile neoclassico. Fra le notevoli opere di interesse storico artistico contenute al suo interno troviamo anche la pietra tombale dell’ultimo Conte di Gorizia Leonardo morto a Lienz nel 1500. L’esterno attuale del Duomo è in buona parte su progetto di Emilio Karaman, che si ispirò a Max Fabiani: i lavori si conclusero nel 1924. Il campanile fu costruito nel ‘500, ed era originariamente ricoperto da una cupola, rimpiazzata appena nel 1865 dall’attuale cuspide piramidale. Intorno al 1920 la cella campanaria fu aperta con bifore. La facciata è a capanna, con uno spezzone di timpano. Il portale centrale è sormontato da due lesene. Sopra, una mensola con una statua della Madonna risalente al 1887. Sulla sommità del tetto spunta una croce a due bracci, affiancata da due obelischi tronchi. A fianco del portale centrale, due entrate secondarie. In tutti i casi, i battenti sono in legno, e ospitano i protomi dei dodici Apostoli, in bronzo. Sul lato meridionale dell’edificio spiccano un Angelo con cartiglio, del 1471, e una meridiana, scolpita da Giuseppe Barzellini nel 1778; su quello settentrionale, che dà su via Marconi, Friuli Itinerari più belli d’Italia una lapide ricorda il restauro dell’edificio nel primo dopoguerra. Una campata ricoperta di stucchi accoglie chi entra nella chiesa; a sinistra si vedono, incisi in oro su marmo nero, tutti i nomi degli arcivescovi di Gorizia. Le navate presentano stucchi più semplici della campata. L’ampiezza degli spazi tra le colonne conferisce all’ambiente una luminosità che contrasta invece con l’oscurità delle parti più antiche (gotiche) della chiesa. Nella navata centrale trova posto il pulpito: un cronogramma, nascosto nella scritta “ Largo ILLustrIssIMae nobILItatIs Dono“ ci informa che risale al 1711, e fu eretto su volere della nobiltà cittadina. Sul pulpito, rilievi in marmo raffigurano, tra gli altri, i santi Gregorio, Agostino, Ambrogio e Girolamo nonché Santa Teresa d’Avila, Santa Maria Maddalena, Sant’Agnese. La cappella del Santissimo, o del Sacramento, è nota dal 1342, ma subì rifacimenti che rendono la forma odierna completamente diversa dall’originale: grossomodo risale al 1866. Si trova in fondo alla navata sinistra, ed è stata per molti anni una specie di anticamera della Cappella del Tesoro, dalla quale la separava un’inferriata a difesa del tesoro stesso, e con la quale, essendo oggi il tesoro conservato altrove, forma un unico spazio. Il soffitto era stato affrescato da Antonio Paroli; i suoi affreschi, dopo varie coperture e restauri, furono definitivamente cancellati nel 1908. La balaustra è opera di Francesco Bensa. Sul fondo a destra, un’ala settecentesca che componeva l’altare maggiore, riadoperata da un altro spazio della chiesa. Tra le varie pietre tombali, spicca il cenotafio raffigurante Leonardo, ultimo conte di Gorizia che vi fu posto nel 1497; è opera del lapicida Vito, probabilmente un goriziano. Le altre lapidi sono quasi tutte cinquecentesche. 107 Friuli 3) Cattedrale di Santa Maria Annunziata Udine (UD) Itinerari più belli d’Italia Per volere del patriarca Bertoldo di AndechsMerania, nel 1236 si iniziò ad edificare l’attuale cattedrale, allora dedicata a San Odorico e modellata su di una struttura tipicamente francescana. Nel 1257 l’edificio era già adibito al culto. Nel 1335, il patriarca Bertrando di San Genesio, fatta ampliare la chiesa e aggiuntavi la cappella dell’Annunziata, la innalzò al grado di collegiata e la consacrò con il titolo di Santa Maria Maggiore. I lavori di ampliamento continuarono fino al 1362 e ripresi nel 1368, con gli architetti Federico da Varmo e Pietro Paolo da Venezia. 108 Nel corso dei secoli, il Duomo subì varie modifiche: nel 1383 l’edificio fu allungato, nel 1500 furono costruite le cappelle laterali, nel 1700 la struttura fu quasi completamente trasformata ad opera dell’architetto Domenico Rossi. Un restauro effettuato nel secolo scorso ha voluto ripristinare alcuni aspetti della facciata trecentesca. Annesso al Duomo vi è il campanile, costruzione piuttosto tozza poggiante sul preesistente battistero, iniziato nel marzo del 1441 su un progetto di Cristoforo da Milano. Nelle intenzioni iniziali il campanile avrebbe dovuto raggiungere in altezza il campanile del castello posto su di una collina, che quindi raggiunge un’altezza molto elevata; alla sua sommità sarebbe stata collocata una Madonna che, dialogando con l’angelo posto proprio sulla sommità del campanile del castello, avrebbe richiamato il tema cristiano dell’Annunciazione. Tuttavia, sia per l’arditezza del progetto che soprattutto per la carenza di materiale costruttivo il progetto fu bloccato ed il campanile assunse l’attuale forma tozza. Il campanile ospita alla sua base il Museo del Duomo, dedicato in gran parte alla figura del Beato Bertrando di San Genesio. L’interno invece, pur avendo perduto i segni della primitiva architettura, è stato riformato per la munificenza della famiglia Manin. Predomina, in generale, il barocco. Le opere d’arte sono numerose e presentano notevole interesse. In sintesi, ricordiamo qui le sculture del Torretti, maestro del Canova, i dipinti del Tiepolo, del Pellegrino da San Daniele, di Domenico da Tolmezzo, dell’Amalteo e del Pordenone, nonché i bellissimi stalli in legno scolpito. In un’arca, dietro l’altar maggiore, sono raccolte le ossa del Beato Bertrando. Friuli Itinerari più belli d’Italia Il coro è imponente, come pure maestosi sono i mausolei della famiglia Manin. Le volte furono dipinte con ardimentoso disegno dal francese Dorigny, autore anche delle tele allegoriche ai lati della cappella centrale. Lungo le navate laterali stanno gli altari, disegnati, ad eccezione di quello delle Reliquie, dall’architetto Massari. Molto interessante è il portale maggiore, opera di uno sconosciuto maestro tedesco e risalente risale al secolo XIV. Le decorazioni in altorilievo raffigurano l’episodio della Redenzione. È sormontato da un arco a sesto acuto, e coronato da un protiro pensile del 1926. Il tutto è sormontato da una ghimberga acutissima nella quale si trova l’aquila patriarcale. All’interno della Cappella del Santissimo gli affreschi della parete di fondo sono stati eseguiti dal grande pittore veneziano Giambattista Tiepolo, nel 1726. Raffigurano il Sacrificio di Isacco sulla sinistra e l’Apparizione dell’Angelo ad Abramo a destra: in alto, sono ripresi in scorcio gli Angeli Cantori. La paletta raffigurante la Risurrezione è sempre opera del Tiepolo. Sulle pareti sono appese le antiche portelle dell’organo settentrionale con la Cacciata dei mercati dal Tempio dipinte da Pomponio Amalteo. I due organi posizionati ai lati della navata risalgono invece al Cinquecento. Quello in cornu epistolae (parete nord-ovest) e quello in cornu evangeli (parete nord-est, del Nacchini) sono meravigliosi esempi del Rinascimento veneto. La cantoria porta i dipinti eseguiti da il Pordenone nel 1528 con storie dei Santi Ermacora e Fortunato, patroni della città di Udine. 109 Friuli 4) Basilica di Santa Maria Assunta Aquileia (UD) Itinerari più belli d’Italia La basilica patriarcale di Santa Maria Assunta è il principale edificio di culto cristiano aquileiese edificato nel 313 d.C. dal vescovo Teodoro. La Basilica, in stile romanico con aggiunte gotiche, è a croce latina, a tre navate, intersecate da un transetto, con due file di dieci colonne. Dopo la metà del ‘300 fu sopraelevata e, trasformate le arcate romaniche in gotiche, alla fine del ‘400 furono eretti in stile rinascimentale la tribuna, l’altare maggiore e quello del SS. Sacramento. L’edificio originale era costituito da tre grandi aule rettangolari poste a ferro di cavallo, dal battistero e da ambienti di servizio. Le due aule parallele, teodoriana sud e teodoriana nord, erano mosaicate ed adibite alla celebrazione della messa e all’insegnamento delle Sacre Scritture: 110 i resti sono ancora visitabili nella navata dell’edificio attuale e sotto le fondamenta del campanile. La basilica attuale è sostanzialmente quella consacrata nel 1031 dal patriarca Poppone dopo un radicale restauro del complesso in forme romaniche con ricche di influenze carolingeottoniane a causa di un terremoto che causò ingenti danni. Venne poi rimaneggiata nel corso dei secoli con nuovi restauri. L’ultimo grande intervento risale al Cinquecento, quando artigiani e carpentieri veneziani furono chiamati a realizzare il grandioso soffitto ligneo. Il vero gioiello della Basilica è rappresentato dal pavimento a mosaico risalente al 314 d.C., con una superficie di 750mq e varie figurazioni con una ricca simbologia. Nella prima campata compaiono vari ritratti di donatori e un pannello con la lotta tra il gallo e Friuli Itinerari più belli d’Italia la tartaruga, contesa simbolica tra il bene ed il male, presente anche nella Cripta degli scavi. Nella terza campata, dove a suo tempo si trovava l’altare, troviamo la scena allegorica di Vittoria alata con corona e palma. Il significato è di notevole importanza per la primitiva chiesa cristiana, che usciva vincitrice e di fatto diventava, dopo l’editto di Costantino, la principale religione dell’Impero romano. Infine la quarta campata, che conclude il ciclo delle raffigurazioni, è costituita da un unico mirabile tappeto musivo, che rappresenta un mare pescoso, con la storia di Giona, profeta ebraico, inviato da Dio per predicare nella città di Ninive in Mesopotamia. Nella cripta sono individuabili i resti archeologici di quattro edifici che si sono sovrapposti nel corso di tre epoche: età augustea (pavimenti musivi di una casa romana signorile), II – III secolo (resti murari di magazzini portuali a pianta rettangolare), IV secolo (mosaici e cocciopesto dell’aula teodoriana nord e resti di mosaico della post-teodoriana nord). Oltre la porta che collegava l’aula trasversale con l’aula nord di Teodoro si possono ammirare mosaici appartenenti ai resti della basilica paleocristiana e a case romane precedenti. Sono particolarmente interessanti alcune figurazioni simboliche, come la scena di lotta tra il gallo e la tartaruga, simboli rispettivamente della luce e delle tenebre, gli uccelli, l’asino, il cavallo alato, l’aragosta, le pernici e l’ariete. 111 Friuli 5) Santuario di Barbana Grado (GO) Itinerari più belli d’Italia L’Isola di Barbana è una splendida isoletta situata all’estremità orientale della laguna di Grado, in provincia di Gorizia, ed ospita uno fra i più antichi e celebrati Santuari italiani mariani, inglobato in un monastero. Il nome dell’isola probabilmente deriva da un eremita del VI secolo, Barbano, che vi si era insediato e aveva raccolto attorno a sè una comunità di monaci. Infatti, negli anni che vanno dall’inizio del V sec. alla fine del VI sec. d.C. l’Impero romano crollava sotto l’urto delle orde barbariche e nel Veneto le lagune diventano grandi città rifugio. Le cronache raccontano che due trevisani rifugiati nelle isole di Grado, uno detto Barbano e l’altro Tarilesso, in seguito a visioni della Madonna che 112 chiedeva un santuario a Lei dedicato, abbiano fatto pressione al Patriarca Elia di Aquileia perché si potesse erigere il tempio. Fu così che nel VI secolo venne costruito sull’isola un primitivo sepolcro che secondo la tradizione doveva custodire una statua della Madonna trasportata in quel luogo dalle acque del mare dopo una violenta tempesta, ed eretto come ringraziamento per aver salvato la città di Grado. A lato fu costruito il convento, e ne fu eletto priore proprio Barbano, che diede così il suo nome all’isola. Ben presto attorno alla miracolosa Madonna sorse una piccola comunità monastica detta dei ‘Barbaniti’ e il luogo divenne sempre più isolato per l’estendersi della laguna. Nei secoli, alterne vicende fecero decadere il santuario diverse volte e altrettante volte venne ricostruito. Nel 1237, per riconoscenza alla Madonna che Friuli Itinerari più belli d’Italia aveva posto termine a un’epidemia di peste, venne istituito «El perdon de Barbana», che si perpetua fino ai nostri giorni, forse con maggiore fervore: ogni prima domenica di luglio parte da Grado una grande processione di barche e pescherecci, con il trasporto sulla ‘Battella’ dell’antica statua lignea della Madonna degli Angeli dalla Basilica di Grado, a ricordo del voto di scongiura per la peste. Dal 1600 fino al 1776, anno della soppressione voluta dalla Serenissima Repubblica Veneta, il santuario venne tenuto dai Francescani. Venne perciò curato dal clero diocesano di Udine dapprima e poi di Gorizia, con un progressivo stato di declino fino all’anno 1901, quando con il rientro definitivo dei frati cominciò una nuova era di restauri e abbellimenti. Il santuario, come appare allo stato attuale, risale all’intervento di restauro del 1926 e vi si può scorgere da lontano l’alto campanile, punto di riferimento della laguna di Grado. Oggi è abitata stabilmente da una comunità di Frati Minori Francescani. L’«Isola della Madonna» non ha comunque mai cessato di essere punto di riferimento per i marinai e tutta la gente dell’entroterra triveneto, coinvolgendo anche la popolazione austriaca e il popolo sloveno-istriano, che ben conoscono e frequentano il santuario. Grandi pellegrinaggi e visite quotidiane di persone provenienti da tutta Italia e dall’estero fanno ammontare a molte migliaia l’anno le presenze di fedeli al Santuario e al convento. Alla Madonna vengono attribuiti numerosi fatti miracolosi riguardanti salvataggi in mare e in laguna e voti contro la peste di numerosi paesi del Friuli e della Slovenia. 113 friuli Borgo Soandri Zoncolan B&B Flumen Via Roma, 56 33020 Sutrio (UD) Tel: +39 0433.778921 E-mail: [email protected] Sito: www.albergodiffuso.org Via Brigata Cuneo, 20 34170 Gorizia (GO) Tel: +39 0481.391877 - 347.2344485 E-mail : www.bbflumen.it Sito : [email protected] Alla ricettività alberghiera tradizionale si propone Sulla sponda destra del fiume Isonzo, immerso nel verde delle acque, nella tranquilla ma viva Gorizia, a soli 2 km dal centro città, il soggiorno dei nostri ospiti è accompagnato dallo scrosciare delle acque correnti del fiume. Si carattterizza per un arredamento pulito e raffinato, offre ingressi indipendenti e separati, un angolo caffè e un ampio soggiorno. un nuovo tipo di struttura che utilizza il prezioso Itinerari più belli d’Italia patrimonio edilizio esistente: l’albergo diffuso. 114 Ristrutturate secondo le caratteristiche della casa carnica, le residenze dell’Albergo diffuso Borgo Soandri si dislocano tra le vie dell’incantevole paese di Sutrio. SERVIZI SERVIZI Borgo Soandri offre ai suoi ospiti anche la possibilità della “mezza pensione” scegliendo quotidianamente il ristorante dove andare a cena. Internet wi-fi, filodiffusione, tv, parcheggio privato,frigobar, serratura elettronica, lavanderia, giardino, spiaggia privata, accesso per disabili. 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Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Il Grop Albergo diffuso 115 Liguria Itinerari più belli d’Italia 116 ITINERARIO ALBENGA - ALASSIO 1) Nostra Signora di Pontelungo Albenga (SV) Il santuario di Nostra Signora di Pontelungo è un antico santuario mariano del comune ligure di Albenga, in provincia di Savona. Nei pressi della costruzione sono presenti i resti di un antico ponte di epoca romana a dieci arcate, Pontelungo, che anticamente permetteva l’attraversamento del torrente Arroscia, dal quale il santuario prende il nome. Ad oggi dell’antico reperto romano rimangono visibili parte della pavimentazione stradale e alcune tracce delle arcate. Alcuni fonti storiche locali attestano che a realizzare il nucleo del santuario fu una primitiva comunità cristiana, che si occupò di costruire un ospizio per il riposo di pellegrini e viandanti, e una cappella officiata dai monaci Benedettini, del monastero dell’isola Gallinara. Proprio la vicinanza con l’attraversamento romano fece sì che tale cappella assunse l’antica denominazione de Ecclesia Sanctae Mariae Pontis Arosciae, chiesa di Santa Maria in capo al ponte sull’Arroscia. Intorno al 1250 l’ospizio, grazie alle numerose donazioni-lasciti di famiglie nobili e all’opera dei monaci, fu ingrandito e trasformato in un ospedale; nello stesso periodo l’edificio religioso assunse l’attuale denominazione di chiesa di Pontelungo. Nel 1330 entrambe le strutture divennero proprietà della locale diocesi di Albenga e sarà nel 1500 che l’ospedale viene definitivamente chiuso. Nel 1502 viene donato da Genova, nelle mani del commendatore Gian Battista Campofregoso, il trittico raffigurante la Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista e Sisto papa del pittore Giovanni Barbagelata. Nel 1715, grazie alla donazione degli abitanti e del municipio albenganese, vengono commissionati i lavori per la nuova chiesa che nel 1722 fu completata. In seguito verranno effettuati altre aggiunte e modifiche al coro, al presbiterio e alle cappelle laterali. Dal 1886 il santuario, divenuto in seguito diocesano, è gestito dai frati Francescani dell’Immacolata. La Festa della Madonna di Pontelungo si celebra annualmente il 2 Luglio, in ricordo della Liguria Itinerari più belli d’Italia leggenda saracena che trae origine da un vero e documentato fatto storico avvenuto il 2 luglio del 1637. In tale ricorrenza infatti, mentre gli abitanti di Albenga si trovavano impegnati nelle celebrazioni religiose, la vicina Ceriale venne assaltata da pirati Saraceni: l’attacco si concluse con l’uccisione di trenta persone e il rapimento di quasi trecento persone. Dopo la devastazione di Ceriale i pirati si incamminarono verso Albenga, con l’ovvia intenzione di ripetere il massacro ma, come racconta la leggenda popolare, essi furono abbagliati da uno strano splendore proveniente dal santuario. Fu così che i Saraceni, spaventati, demorsero dall’impresa tornando alle loro navi. All’interno del santuario è conservato un trittico del pittore Giovanni Barbagelata donato da Genova a Gian Battista Campofregoso. Tale dipinto ritrae la Madonna con il Bambino Gesù tenuto sulle ginocchia, con una colomba simbolo di pace, mentre nella mano della Vergine viene rappresentato il frutto di un melograno che rappresenterebbe l’abbondanza di grazie dalla Madonna riversate agli uomini. 117 Liguria Itinerari più belli d’Italia 118 2) Cattedrale di San Michele Arcangelo Albenga (SV) La cattedrale di San Michele Arcangelo è situata nel centro storico della città medievale di Albenga, in provincia di Savona. La fondazione del primitivo edificio di culto è risalente alla ricostruzione della città, avvenuta per opera di Costanzo tra la fine del IV secolo e l’inizio del V secolo, al centro della città romana (I secolo a.C.) e sorge sul sito con le esatte dimensioni di quella paleocristiana. Una tradizione racconta che per la via che da Albenga portava ad Alassio si trovasse un serpente che uccideva inevitabilmente ogni passante. La popolazione si raccolse in processione per pregare San Michele Arcangelo affinchè lo uccidesse e si narra che durante la notte un forte bagliore illuminò il cielo dirigendosi verso un punto della strada; la popolazione accorse in fretta, trovando il serpente ucciso. La cattedrale si presenta oggi divisa in tre navate da colonne e pilastri originari sorreggenti archi ogivali ricostruiti. Alterato nel 1582 con il rialzamento del pavimento, fu poi riportato al livello e alle linee medievali nel 1964-67. Il restauro rese possile la scoperta delle primitive fasi e dei pavimenti sovrapposti del IV, del V e dell’VII secolo, conservati ancora sotto l’attuale. Vennero ritrovati anche i resti dell’abside altomedioevale e della cripta carolingia, oggi in parte visibili sotto il presbiterio. Le varie fasi strutturali che si susseguirono nei secoli sono ben visibili nell’esterna facciata che rispecchia la fusione di caratteri romanici e gotici, con un notevole rosone e una decorazione ad archetti pensili. La zona centrale inferiore è da attribuire al XI secolo: la chiesa era ridotta, forse fin dal secolo VIII, alla sola navata mediana. Essa aveva il campanile esterno e un nartece a tre fornici di cui rimane traccia nei due archi in mattoni oggi chiusi, e le sculture in forma di semipilastro murate sull’alto, notevole esempio di arte romanica (inizio XII sec.). L’attiguo campanile è stato ricostruito tra il 1391 e il 1395 dall’architetto-canonico di Albenga Serafino Mignano Liguria Itinerari più belli d’Italia con la collaborazione dei capimastri Oberto e Tommaso Caressia. Considerato il più insigne esempio di epoca tardo gotica, è sviluppato su cinque ordini di bifore e trifore culminante con una cuspide poligonale con pinnacoli ai quattro spigoli e piastrelle in maiolica bianche, verdi e rosse. Gli affreschi della volta sono opera dei pittori Maurizio e Tommaso Carrega, del XIX secolo e restaurati nel corso del 1999-2000, di Raffaele Resio e di Sante Bertelli. All’interno della cattedrale sono conservate pregiate opere scultoree e pittoriche. L’altare maggiore racchiude un paliotto cinquecentesco ritraente i Santi Verano (le cui spoglie sono conservate all’interno della chiesa), Michele Arcangelo e Giovanni Battista. Nella navata destra è presente un’edicola del 1456 con l’affresco ritraente Santa Chiara e due offerenti, la Crocifissione con i Santi Antonio abate e Giovanni Evangelista e il vescovo committente del 1528 del pittore detto il Pancalino.Nell’abside laterale destra si è mantenuto uno degli altari marmorei barocchi, con un’interessante tavola della fine del XV secolo raffigurante la Pentecoste; nell’abside centrale sono raffigurati cicli di affreschi della seconda metà del Quattrocento. Nella cappella absidale di sinistra sono conservati i resti del pavimento di età carolingia e dell’altare romanico. Altri dipinti sono le due tavole del pittore Luca Baudo, Sant’Eligio e Sant’Ampelio della fine del XV secolo, il Miracolo di San Verano di Giovanni Lanfranco e la Madonna col Bambino e santi di Orazio De Ferrari; quest’ultimi dipinti non sono esposti al pubblico per motivi di sicurezza. 119 Liguria 3) Santuario Nostra Signora Del Deserto Millesimo (SV) Itinerari più belli d’Italia Il Santuario si trova a 6 km da Millesimo, in provincia di Savona. Situato in mezzo ai boschi, su un grande spiazzo sostenuto da grossi bastioni, è uno dei primi Santuari della Liguria e il secondo della diocesi di Mondovì. In questa valle già chiamata del Deserto nel 1500, si trovavano solamente boschi di castagno, unica risorsa del luogo fino al 1950 circa. Erano presenti anche degli essiccatoi, ovvero delle piccole case in muratura con all’interno una grata sul quale venivano appoggiate le ca- 120 stagne che si facevano seccare. Proprio su uno di questi essiccatoi, di cui è testimonianza della reale esistenza una parte del muro interno del Santuario, dietro l’altar maggiore, era stata dipinta da uno sconosciuto, la Madonna con il Bambino seduta su di un trono. La costruzione del Santuario è legata ad un fatto prodigioso: nel 1725, la tradizione popolare vuole che la Madonna del Deserto abbia compiuto, tra gli altri, un importante miracolo. Si racconta che, per uno dei sentieri che collega la Liguria con il basso Piemonte, camminava una donna con suo figlio cieco dalla nascita. Quella madre da Finale Ligure (SV) doveva raggiunge- Liguria celebrò la Prima Messa alla quale partecipò una folla di 5.000 persone. La chiesetta venne danneggiata per ben due volte durante l’epoca napoleonica distruggendo ogni documento storico e incendiando quadri e altri oggetti di pietà e di valore. Fortunatamente la chiesa si salvò e venne restaurata nelle parti rovinate. Il tempio attuale, che prese il nome di Nostra Signora del Deserto, fu ricostruito negli anni 1872-78 per la mancanza di spazio dovuta alla molteplice folla di persone che giungevano al Santuario. Il Santuario, a forma di croce greca, presenta una grande cupola rotonda bianca alta 53 metri che spicca nel verde intenso di boschi e brughiere, con una navata centrale dove sono disposti otto piloni ad esagono, ai lati due cappelle. È stato terminato, ma non finito secondo il disegno del geometra Bertero di Carmagnola, nel 1878 grazie al lavoro di tutti i fedeli che giungevano qui al Deserto. Dal 1946 al 1952 il Canonico don Ruffino fece dipingere l’abside dal Maestro Adalberto Migliorati, seguito, dopo la sua morte (1952), da due suoi allievi, i maestri Bruschetti e Belletti, che terminarono la cupola e il cupolino. Itinerari più belli d’Italia re la città di Ceva (CN), dove operava un medico specializzato nella cura della cecità. Alla sera, giunta presso la Madonna del Garbazzo o delle tre fonti, e avendo trovato un essiccatoio dove poter dormire, iniziò a pregare davanti alla sacra effigie della Vergine dipinta proprio in quel casolare, forse chiedendo aiuto per il lungo cammino che doveva ancora compiere e forse per ottenere la grazia della guarigione. La mattina seguente la donna pregò ancora la Madonna del Deserto e, ripartendo, il figlio esclamò: «Mamma come sei bella!». Ecco il grande miracolo. Si cominciò allora, da ogni luogo, a raggiungere la Madonna del Deserto che ha compiuto e compie ancora ora miracoli e grazie. Attorno all’immagine, che risale al 1618, fu poi costruita una Chiesa: nel settembre 1726 venne dato dal Vescovo di Alba, diocesi che comprendeva la Valle del Deserto, il permesso per la costruzione della prima chiesa cui è stato dato il titolo di Ss. Nome Di Maria. Nell’inverno tra il 1726 e il 1727, la chiesetta venne costruita e finita dai fedeli delle zone vicine che lavorarono instancabilmente. Il 22 maggio 1727, lunedì dopo Pentecoste, la chiesa venne benedetta e si 121 Liguria 4) Santuario di Nostra Signora della Guardia Alassio (SV) Itinerari più belli d’Italia Il santuario di Nostra Signora della Guardia è un antico santuario mariano del comune ligure di Alassio. L’edificio religioso è situato sulla vetta più alta del crinale del monte Tirasso a 586 metri s.l.m. in posizione dominante sulla cittadina alassina e sul suo golfo. Il santuario fa parte della diocesi di Albenga-Imperia. Una tradizione riporta che presso l’antico e preesistente castello-torre difensiva medioevale costruita nell’Alto Medioevo dal Comune di Albenga per la difesa delle sottostanti vallate, nel luogo dove oggi sorge l’attuale il santuario di Nostra Signora della Guardia, fu eretta una piccola e antica cappella. Il Santuario è sorto per volere dei marinai e dagli abitanti stessi di Alassio, che guidati dalla comunità di Benedettini presenti sul posto, 122 edificarono l’edificio a cavallo tra il XII ed il XIII secolo, consacrandolo alla Stella Maris. Il successivo appellativo verso la Madonna della Guardia è dovuto alla presenza del castello romano costruito, appunto, a guardia del golfo di Alassio. Numerosi pellegrinaggi l’interessarono nel corso dei secoli, sia dalla Riviera sia dai villaggi delle valli adiacenti quali Merula, Arroscia, Lerrone: nel XVII secolo fu deciso di ampliare l’antico sacello per accogliere tutti i fedeli. Nella costruzione furono in parte impiegate le stesse pietre dell’antica torre di guardia. Altri ampliamenti vengono eseguiti tra il 1855 e il 1898 dai successivi parroci di Alassio e altri interventi si susseguiranno nel decennio tra il 1950 e il 1960 fortemente voluti dal rettore monsignor Innocente De Ferrari che considerava il Santuario della Guardia il “polmone spirituale” della chiesa locale. Liguria Itinerari più belli d’Italia Sarà in quest’ultimo restauro che verranno cancellati i resti dell’antico castrum romano, ancora ben visibili in fotografie del 1915. La struttura architettonica risulta divisa al suo interno in tre navate con pilastri laterali. Sono esposti alcuni ex voto donati dai fedeli, secondo la credenza religiosa, per grazie ricevute e la maggior parte di essi sono ispirate a vicende legate alla vita marinara. Durante l’ampliamento del Settecento furono donate da Marcellino Brea e Giovanni Battista Rossano - massari e notai alassini - diverse statue raffiguranti la Vergine Maria e angeli, nonché un’immagine ritraente Gesù che ascende al cielo. All’interno della cappella della navata di sinistra è presente un gruppo ligneo che richiama l’apparizione della Madonna della Guardia avvenuta nel 1490 presso il monte Figogna tra Genova e Ceranesi. La volta della navata centrale è stata affrescata dal pittore Virginio Grana di Genova tra il 1859 e il 1860. La devozione alla Madonna della Guardia ha infatti inizio alla fine del XV secolo, a seguito della presunta apparizione a Benedetto Pareto (1490). Il primo resoconto del miracolo risale al 1530, e narra la storia di Benedetto Pareto, intento al lavoro sul Monte Figogna, che ebbe la visione di una Signora maestosa, dal viso bellissimo, i modi dolcissimi e l’aspetto splendido. Ella disse essere la Regina del Cielo, e precisando, per rassicurarlo, di essere Maria la Madre di Gesù. Gli indicò allora il punto del monte sul quale volle fosse costruita una cappella a Lei dedicata. 123 liguria Itinerari più belli d’Italia 124 B&B Porta del mare Aquilia Hotel Via Benedetto Zaccaria, 4/14 16156 Genova (GE) Tel: +39 010.660240 - 348.0423500 E-mail: [email protected] Sito: www.portadelmare.com Via Asti, 1 17053 Laigueglia (SV) Tel: +39 0182.690040 E-mail: [email protected] Sito: www.hotelaquilia.com “Colazione sull’acqua” - e non sull’erba come il noto quadro francese. A strapiombo sul mare il B&B Portadelmare è la soluzione ideale per soggiorni romantici, per missioni di lavoro o per raggiungere facilmente ogni zona interessante di Genova e della Liguria: l’Acquario, il Palazzo Ducale, il Museo del Mare, Portofino, Camogli, San Fruttuoso e le Cinque Terre.Con la spiaggia sottocasa, la possibilità della piscina, e l’Hammam, il B&B Portadelmare è ubicato all’ultimo piano, con ascensore, di un palazzo storico a strapiombo sul mare. 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Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). liguria Castellaro Golf Resort Via Europa, 11 17021 Alassio (SV) Tel: +39 0182.640776 E-mail: [email protected] Sito: www.hotelmignonalassio.com Strada per i Piani, 1 18011 Castellaro (IM) Tel: + 39 0184.054100 E-mail: [email protected] Sito: www.castellarogolf.it L’Hotel Mignon è un albergo a conduzione familiare accogliente che si trova a 20 metri dalla spiaggia e dal centro storico. La sua posizione è inoltre convenientemente vicina alla stazione dei treni. Questo hotel piccolo e semplice è a conduzione familiare da anni e garantisce un benvenuto accogliente e un soggiorno piacevole. Il ristorante del Mignon Hotel serve specialità della cucina ligure con una larga scelta di piatti di carne e pesce. Il Castellaro Golf Resort sorge in una posizione privilegiata per clima e paesaggio. 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Geminiano, Vescovo e patrono di Modena morto nel 397. L’architetto Lanfranco e lo scultore Wiligelmo realizzarono la cattedrale in una sintesi fra la cultura antica e la nuova arte lombarda, creando un modello fondamentale per la civiltà romanica. Dalla fine del 1100 sino al Trecento il cantiere fu proseguito dai Maestri Campionesi, scultori e architetti lombardi provenienti da Campione. Nella cripta del duomo si trovano le reliquie del santo: il sarcofago, custodito entro una teca di cristallo, Emilia Romagna modenesi ed un notevole crocifisso ligneo dorato del XIII secolo. Subito dopo l’ingresso nella navata settentrionale si erge a grandezza naturale e con le vesti e le insegne vescovili la statua lignea di San Geminiano, forse del XIV secolo, opera di un ignoto scultore. All’inizio del presbiterio troviamo invece la statua di Agostino di Duccio che rappresenta il miracolo del Santo patrono che salva un bambino caduto dalla Ghirlandina acciuffandolo per i capelli (1442 circa). La cripta è una vera e propria chiesa sotterranea a nove navate, cui si accede dalla navata centrale del Duomo scendendo alcuni gradini. Itinerari più belli d’Italia viene aperto ogni anno in occasione della festa del santo stesso (31 gennaio) e le spoglie, rivestite degli abiti vescovili con accanto il pastorale, vengono esposte alla devozione dei fedeli. La chiesa è a tre navate prive di transetto con un presbiterio in posizione sopraelevata, che suggerisce la presenza della cripta. La copertura era anticamente a capriate lignee e venne sostituita con volte a crociera a sesto acuto soltanto durante il XV secolo. Le sculture del Duomo di Modena sono parte integrante del complesso monumentale e costituiscono la più importante testimonianza del rinascere dell’arte scultorea su scala monumentale in Italia, punto di partenza per i successivi sviluppi artistici nel NordItalia e oltre. I rilievi di Wiligelmo ne fanno il caposcuola della scultura romanica in Italia: gran parte della facciata è infatti dominata dalla decorazione marmorea plastica a lui riconducibile. In particolare, quattro grandi rilievi, da sinistra a destra, raffigurano le Storie della Genesi: dalla Creazione dell’uomo, della donna e peccato originale, alla Cacciata dal Paradiso Terrestre, il Sacrificio di Caino e Abele, uccisione di Abele e rimprovero divino, e infine l’Uccisione di Caino, l’arca del diluvio, l’uscita di Noè dall’arca. Anche la decorazione del portale centrale è di Wiligelmo. Tra le raffigurazioni c’è quella di un tralcio di vite abitato che si sviluppa sugli stipiti, sull’architrave e sull’archivolto a simboleggiare che il fedele sta entrando nella “vigna del Signore”, cioè nella redenzione. L’interno del Duomo è in mattoni rossi, suggestivo nella sua semplice austerità, e conserva varie opere d’arte: il pontile decorato dei Campionesi, Il pulpito centrale di Enrico da Campione (1322) ornato di statuine in terracotta opera di plastici 127 Emilia Romagna Itinerari più belli d’Italia 128 2) Basilica di San Petronio Bologna (BO) La basilica di San Petronio è la chiesa più famosa e maestosa di Bologna: domina l’antistante Piazza Maggiore, ed è la sesta chiesa più grande d’Europa (132 metri di lunghezza e 66 di larghezza, con un’altezza della volta di 45 metri, mentre sulla facciata tocca i 51 metri). Dedicata a Petronio, il santo patrono della città, la sua fondazione risale al 7 giugno 1390. Terminata nel 1659, pur non essendo ancora del tutto compiuta la facciata. rappresenta l’ultima grande opera gotica d’Italia. La facciata incompiuta di San Petronio misura 60x51 metri, ed è divisa in due fasce orizzontali: quella inferiore, rivestita di pietra d’Istria e marmo rosso di Verona, e quella superiore, con materiale laterizio a vista e dal profilo sfaccettato, che avrebbe dovuto consentire l’ancoraggio del rivestimento decorativo. Nella parte inferiore si aprono tre portali: quello centrale è opera dello scultore Jacopo della Quercia che scolpì le formelle a bassorilievo raffiguranti Storie della Genesi, l’architrave istoriato con Scene del Nuovo Testamento e il gruppo a tutto tondo della lunetta con una Madonna col Bambino e i santi Petronio e Ambrogio (Michelangelo la definì “la più bella Madonna del Quattrocento”). All’altezza dell’undicesima cappella di destra si innalza il campanile di Giovanni da Brensa (1481-1495), alto 65 metri. Nella torre campanaria è installato un concerto di 4 campane risalente al XV secolo, di diversi anni e fonditori. Le campane sono suonate manualmente dalle associazioni campanarie cittadine, secondo l’antica tecnica tradizionale bolognese, nata probabilmente nel campanile stesso. Una delle Emilia Romagna Itinerari più belli d’Italia quattro campane (la “mezzanella”) è detta “la scolara”, perché scandiva l’inizio delle lezioni universitarie all’Archiginnasio. L’interno della basilica si presenta maestoso con le sue tre ampie navate corredate di profonde cappelle, in uno splendido gioco di colori degli intonaci e delle vetrate policrome. Sul pavimento della chiesa è possibile ammirare la linea meridiana tracciata nel 1655 su progetto dell’astronomo Giovanni Domenico Cassini: le sue misure ne fanno la più grande meridiana al mondo in cui l’ora, per esempio mezzogiorno, è segnata non da una linea d’ombra, ma da un cono di luce che disegna sull’impiantito l’immagine del sole (lunghezza m. 67,72; foro di luce a m. 27 dal suolo, distanza fra i solstizi m. 56). Ai due lati dell’altare maggiore, sopra delle apposite cantorie, si trovano i due organi a canne della basilica, tra i più antichi in Italia. Quello situato sulla cantoria in cornu Epistualae, sul lato destro del presbiterio, venne costruito tra il 1471 e il 1745 da Lorenzo di Giacomo da Prato è il più antico fra i grandi organi giunti fino a noi ed è il primo a registri indipendenti. La Basilica di S.Petronio custodisce inoltre uno dei simboli della fede cristiana a Bologna: le storiche “Quattro Croci” che secondo una verosimile tradizione, furono poste su antiche colonne di epoca romana, da S.Ambrogio e/o S.Petronio fra il IV e il V secolo, appena fuori dalle porte della I° cerchia di mura di selenite, a spirituale difesa della Città. Le Croci, in seguito racchiuse in piccole cappelle per oltre 1300 anni e venerate da generazioni di bolognesi, furono trasferite nel 1798, all’interno della Basilica lungo le pareti delle navate laterali, rispettando l’originaria collocazione che avevano nel piccolo tessuto urbano della città per essere ancora oggetto di culto. Entrando in Basilica, a sinistra, la prima è la Croce dei Santi Apostoli ed Evangelisti, quella di fronte è la Croce dei santi Martiri. In corrispondenza dell’Altare Maggiore si trovano la Croce delle sante Vergini e di fronte la Croce di tutti i Santi. 129 Emilia Romagna Itinerari più belli d’Italia 130 3) Abbazia di Pomposa Codigoro (FE) L’Abbazia di Pomposa situata nel comune di Codigoro in provincia di Ferrara risale al IX secolo ed è una delle più importanti di tutto il Nord Italia. L’insula Pomposiana era in origine circondata dalle acque del Po di Goro e di Volano e del mare. Si hanno notizie di un’abbazia benedettina a partire dal IX secolo, ma l’insediamento della prima comunità monastica risale al VI-VII secolo, fondato in epoca longobarda dai monaci di San Colombano che vi eressero una cappella. L’abbazia che noi oggi ammiriamo venne consacrata nel 1026: al magister Mazulo, ricordato dalla piccola lapide a destra delle arcate, si deve l’attuale configurazione della chiesa, ampliata rispetto all’iniziale impianto e dotata dell’atrio dalla volumetria essenziale, ma ricamato da bacini di ceramica, da sculture a fasce di cotto in cui animali e figure simboliche si intrecciano con tralci vegetali: decorazioni raffinate ed enigmatiche, un tempo dipinte, che importano in area padana modi tipicamente orientali. Il complesso pomposiano è costituito oggi dalla chiesa abbaziale di Santa Maria con campanile, la sala capitolare, il refettorio, la cosiddetta “sala delle Stilate” e il dormitorio (oggi Museo Pomposiano) che descrivono l’ambito del chiostro, mancante del lato ovest; comprende inoltre il palazzo della Ragione e il recinto del cimitero dei frati situato a nord della chiesa. L’abbazia ebbe una grande importanza per la conservazione e la diffusione della cultura durante il Medioevo grazie ai monaci amanuensi che vi risiedevano: fu frequentata da numerose personalità illustri, tra cui spiccano San Pier Damiani e Guido d’Arezzo il quale sembra abbia elaborato proprio qui il suo metodo di scrittura delle note musicali. L’interno della chiesa è a tre navate, divise da colonne romane e bizantine. Il prezioso pavimento di marmo in opus sectile risale a varie epoche (dal VI al XII sec.); sulle pareti affreschi trecenteschi di scuola bolognese, con storie dell’Antico Testamento, del Nuovo Testamento, dell’Apocalisse e, sulla controfacciata, Emilia Romagna Itinerari più belli d’Italia una rappresentazione del Giudizio Universale. Nell’abside possiamo ammirare gli affreschi di Vitale da Bologna, raffiguranti Cristo con angeli e santi, Evangelisti, dottori e storie di Sant’Eustachio. Al XII secolo appartiene il completamento del celebre pavimento in mosaico e tarsia marmorea suddiviso in quattro diversi settori figurativi, mentre della fase precedente (VIII secolo circa) è l’impianto architettonico generale di ispirazione ravennate con abside poligonale all’esterno; denota infine il periodo di costruzione anche l’ampio uso nella chiesa di elementi decorativi e strutturali di spoglio di provenienza ravennate, soprattutto capitelli, pulvini, colonne e basi. La stessa caratteristica, accompagnata da una minuta decorazione in cotto e bacini di ceramica, compare nel campanile prototipo dell’architettura romanico-padana, edificato ad opera del maestro Deusdedit (1063). Procedendo dalla base verso la sommità del campanile le finestre aumentano di numero e diventano più ampie seguendo una tendenza classica di quel periodo, che serviva ad alleggerire il peso della torre e a propagare meglio il suono delle campane. L’atrio e il campanile che domina con la sua altezza e la terminazione conica la piatta campagna circostante, sono il simbolo del momento di massima fortuna del convento pomposiano: gli affreschi all’interno della chiesa, del refettorio, del capitolo sono invece viva testimonianza di un fugace momento di ripresa spirituale. 131 Emilia Romagna Itinerari più belli d’Italia 132 4) Basilica di San Vitale Ravenna (RA) Ravenna è la città del mosaico, riconosciuta patrimonio mondiale dall’UNESCO e la basilica di San Vitale appare come un vero e proprio prodigio di sapienza tecnica, di audacia nelle forme strutturali e di esaltante splendore degli elementi decorativi. Rappresenta un esempio eccezionale di meravigliosa conservazione di mosaici, contribuendo alla ricchezza del patrimonio dei mosaici della città di valore mondiale. La costruzione della basilica fu iniziata su ordine del vescovo Ecclesio nel 525, completata grazie ai finanziamenti di Giuliano Argentario, ricco banchiere ravennate che oggi è raffigurato nei mosaici dell’abside nel corteo di dignitari di Giustiniano, tra l’Imperatore e il vescovo, e consacrata poi nel 547 dall’arcivescovo Massimiano, quando Ravenna era ormai da sette anni sotto il dominio bizantino. L’architettura di questa basilica è il risultato straordinario di esecuzione di maestranze locali con elementi greco-orientali, forse bizantini. La chiesa segna un distacco dalle tipiche basiliche longitudinali di Ravenna e presenta una pianta a base centrale (ottagonale) con cupola inglobata, mentre all’esterno si presenta in laterizio. La pianta è ottagonale: nella simbologia cristiana l’otto è simbolo di Resurrezione. Tutto, già straordinariamente mosso e leggero per il ripetersi degli archi, contribuisce ad alleggerire il peso delle masse strutturali. Oltre ai celeberrimi mosaici, completano la decorazione interna i marmi policromi, gli stucchi e le balaustre del matroneo, traforate finemente. Grande protagonista è la luce, che penetrando da diverse angolazioni determina un gioco luministico imprevedibile, un effetto di sfavillìo che Emilia Romagna Itinerari più belli d’Italia sembra annullare il peso della costruzione in una dimensione quasi soprannaturale. I mosaici di San Vitale sono di epoche diverse ma complessivamente appartengono al VI sec. Attualmente decorano le pareti del presbiterio, dell’abside e del relativo catino, mentre lo zoccolo dell’abside e parte del pavimento sono rivestiti con marmi colorati. Alcune parti del pavimento conservano il mosaico pavimentale. Il punto focale della decorazione musiva è situato nella zona presbiteriale. Sull’estradosso dell’arco absidale due angeli in volo reggono un disco incandescente, ai lati sono rappresentate le Gerusalemme e Betlemme celesti. Sul catino è il Cristo Pantocrator, con il rotolo della Legge nella mano sinistra affiancato da due angeli, dal protovescovo di Ravenna Ecclesio e da San Vitale, che si credeva morto e sepolto a Ravenna (invece era morto a Bologna nel 393). Ai lati del presbiterio si aprono due coppie di trifore, su ciascuna delle quali le quali una lunetta ospita mosaici con i sacrifici di Abele e Melchisedec (a destra) e una scena che rappresenta l’Ospitalità di Isacco ai tre angeli e il Sacrificio di Isacco (a sinistra). Le lunette sono sormontate ciascuna da una nuova rappresentazione di due angeli in volo che reggono un clipeo con il Monogramma cristologico, e nei pennacchi esterni alle lunette sono le immagini di Geremia e Mosè (a destra). Nell’ordine superiore si apre da ciascun lato una nuova trifora più stretta, con i simboli degli Evangelisti (Matteo e Marco a destra, Giovanni e Luca a sinistra). Nelle pareti ai laterali dell’abside si trovano i due mosaici con il Corteo di Giustiniano e il Corteo di Teodora. Le figure sono ritratte frontalmente, secondo una rigida gerarchia di corte. Accanto a Giustiniano è presente il vescovo Massimiano, l’unico segnato da iscrizione, per cui può dar- si che fosse anche il sovrintendente dei lavori, dopo essere stato nominato primo arcivescovo di Ravenna. Il resto della decorazione a mosaico è campita da elementi floreali e motivi che nel mosaico romano di epoca classica erano molto amati grazie alla facilità di resa della plasticità delle forme e del senso di eleganza che suscitano i fiori e le piante. 133 Emilia Romagna Itinerari più belli d’Italia 134 Albergo delle Terme Agriturismo La Stadira viale delle Terme 1113 40024 Castel S.Pietro Terme (BO) Tel. +39 051.941140 E-mail: [email protected] Sito: www.albergodelleterme.com Via Acqua Fredda, 17 40050 Monteveglio (BO) Tel: +39 051.831429 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismolastadira.it L’Albergo delle Terme è una grande struttura che da oltre trent’anni opera nel settore alberghiero. Situato al centro di un bellissimo parco, l’Albergo delle Terme è l’ideale per chi cerca un periodo di relax in mezzo al verde, coadiuvato da cure termali del rinomato centro di Castel San Pietro. Inoltre la struttura presenta a pochi metri di distanza un grande centro Golfisti ove poter trascorrere in relax le vostre giornate. L’Agriturismo “La Stadira”, nato dalla collaborazione fra il Sig. Andreoli e due amici, Graziano e Nicola, è situato ai piedi delle colline di Monteveglio, accanto al fiume Samoggia, nei pressi dell’abbazia millenaria costruita da Matilde di Canossa e destinata ai canonici regolari di San Frediano di Lucca dal 1093. La valle del Samoggia è una terra ricca di tradizioni enogastronomiche, da cui trae spunto la nostra cucina rivisitata e concepita per un commensale sempre più esigente. SERVIZI Centro congressi, ristorante, centro termale, golf, cucina per celiaci, aria condizionata, parcheggio. SERVIZI Parcheggio privato, ampio giardino. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Emilia Romagna ClassHotel Via delle Piane, 3 40050 Loiano (BO) Tel: +39 051.6544032 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismopratogrande.com Viale della Lirica, 141 48124 Ravenna Tel: +39 0544.270290 E-mail: [email protected] Sito: www.classhotel.com L’Agriturismo Prato Grande, immerso in una splendida vallata a sud di Roncastaldo, è situato a Loiano, sulla dorsale Appenninica Tosco-Emiliana, a 35 km da Bologna. Antico casale in pietra le cui origini risalgono alla prima metà del ‘700, appartenente da generazioni alla famiglia Savorosi, ha vissuto una lunga storia, ed è stato ristrutturato pensando alla tradizione e all’ambiente. ClassHotel Ravenna si trova a pochi minuti dalla città antica, in una nuova zona residenziale, nei pressi della Via Classicana, una delle più belle attrazioni turistiche della riviera romagnola. Per coloro che, oltre alle spiagge larghe e sabbiose e le fresche pinete, ricercano l’arte e la cultura della città conosciuta in tutto il mondo per il suo mosaico, il ClassHotel Ravenna offre 69 spaziose camere, tra cui una Junior Suite, tutte moderne e funzionali, dotate di ogni comfort. SERVIZI Tv, internet wi-fi, parcheggio privato, ampio giardino. SERVIZI Accesso disabili, internet gratuito, Sky gratuito in camera, quotidiani gratuiti, servizio bar 24 ore, informazioni turistiche, parcheggio gratuito, accettati animali di piccola taglia. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Prato Grande 135 Emilia Romagna Itinerari più belli d’Italia 136 Agriturismo L’Angelina Vecchia Canala Via Puglie, 18 48011 Alfonsine (RA) Tel: +39 0544.80277 E-mail: [email protected] Sito: www.langelina.it Via Canala, 355 48020, Santerno, (Ra) Tel: +39 0544.417245 E-mail: [email protected] Sito: www.vecchiacanala.it L’ Angelina è una splendida tenuta situata nel cuore della campagna romagnola. Completamente ristrutturata per poter offrire il massimo dell’accoglienza, conserva però il fascino e la semplicità di una casa di campagna. L’Angelina dispone di camere accoglienti e confortevoli, arredate con estrema cura per fornire il massimo relax. La cucina semplice e casalinga, preparata con prodotti della nostra azienda agricola, allieterà il tuo palato con ottime pietanze della tipica cucina romagnola. In estate sarà possibile pranzare nel bellissimo giardino. La locanda è situata in una casa colonica ristrutturata. Oltre al ristorante dispone anche di 3 suite, con possibilità di cenare direttamente in stanza davanti al camino tra specchi e candele. La Locanda è ormai diventata un punto di riferimento per gli amanti delle ambientazioni di charme per gli amanti del vivere con stile. SERVIZI Tv, frigo-bar. SERVIZI Parcheggio interno, aria condizionata, camino in camera. A richiesta sono prenotabili servizi per la coppia quali: mazzo di fiori in camera, torta a cuore con dedica, ecc. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Emilia Romagna Akross Hotel Viale Michelangelo Buonarroti, 14 47042 Cesenatico (FC) Tel: +39 0547.86431 E-mail: [email protected] Sito: www.paradorhotel.com Via Baiona, 18 48100 Ravenna Tel: +39 0544.455002 E-mail: [email protected] Sito: www.akrosshotel.it L’Hotel Parador dispone di 27 camere recentemente rinnovate, tutte con balcone, e 5 miniappartamenti a piano terra con ingresso indipendente. L’hotel si trova a 200 metri dalla spiaggia e a 2 km dal centro di Cesenatico; offre in estate una ampia piscina tranquilla e soleggiata, la possibilità di prenotare massaggi relax nel centro benessere dell’hotel, bar e ristorante a buffet. Collegamento Wi-fi gratuito e disponibile in tutta la struttura, servizio spiaggia convenzionato. L’Akross Hotel offre un’ospitalità antica e attenta, una posizione privilegiata ed una storia che parte dall’hotel Mocadoro fino ai giorni nostri. Con le sue 153 camere completamente equipaggiate, si può definire come il più grande albergo della città di Ravenna, ed i servizi di cui dispone compongono un’offerta sensibilmente competitiva soprattutto per il mercato delle imprese. SERVIZI Aria condizionata, Internet Wi-fi gratuito,Piscina scoperta in hotel con lettini e ombrelloni, Piscina coperta con sauna e bagno turco a 1 km dall’hotel, borsa e teli mare. SERVIZI Aria condizionata, telefono, televisione satellitare, sky. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Hotel Parador 137 Emilia Romagna Itinerari più belli d’Italia 138 Hotel Eden Terme Hotel Alibì Via A. Samori, 11 47011 Castrocaro Terme (FC) Tel: +39 0543.568233 - 349.8182363 E-mail: [email protected] Sito: www.hoteledenterme.it Via Bengasi, 14 47921 Marina Centro (RN) Tel: +39 0541.380764 E.mail: [email protected] Sito: www.hotelalibi.it In posizione privilegiata, l’Hotel Eden offre all’ospite una suggestiva vista panoramica del borgo medievale di Castrocaro Terme, dominato dalla fortezza e dalle dolci colline romagnole. La Valle del Montone è il luogo ideale per gli amanti della natura e delle escursioni in mezzo a paesaggi freschi e rigogliosi: luoghi meravigliosi da visitare facendo trekking, escursioni a cavallo o in bicicletta. All’Hotel Alibì di Rimini Marina Centro troverai ambienti curati e intimi, un’atmosfera calda e familiare ideale per vacanze in coppia, in famiglia o con gli amici. L’edificio d’epoca, caratterizzato da uno stile romantico che la recente ristrutturazione ha preservato ottimamente, si affaccia su Viale Bengasi. La strada è una traversa di Viale Vespucci, la splendida passeggiata di Rimini Marina Centro, dove si concentrano boutique e negozi, locali, bar all’aperto e sale giochi. SERVIZI SERVIZI Aria condizionata in area comune e in tutte le camere, internet wi-fi in tutte le camere, parcheggio gratuito, ristorante, bar, centro benessere adiacente. Aria climatizzata, cassaforte, wi-fi, ristorante presso h. europa, american bar, servizio sveglia e lavanderia, animali ammessi (previa richiesta). Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Emilia Romagna Hotel Europa Viale Regina Elena, 88/A 47921 Rimini Tel: +39 0541.380724 E-mail: [email protected] Sito: www.hotel-derby.it Viale Vespucci, 83 47900 Rimini Tel: +39 0541.390862 E-mail: [email protected] Sito: www.hoteleuropa.rn.it L’Hotel Derby, è un Hotel 4 stelle in prima linea sul mare a Rimini. Cordialità e trattamento personalizzato, fatto di tante piccole attenzioni, sono frutto dei nostri 50 anni di esperienza alberghiera. Le camere presentano un arredamento moderno dai colori intensi, solare ed eleganti; frutto di esperti arredatori ed architetti che vi faranno vivere la cura di ogni dettaglio in armonia e semplicità. Situato sul lungomare di Rimini, a soli3 0 metrid al mare, l’Hotel Europa è un albergo a conduzione familiare che da più di 25 anni accoglie i propri ospiti con passione e professionalità, mentre si divertono tra le spiagge di Rimini e le attrazioni della vivace vita notturna. Gli ospiti possono accedere ad una spiaggia privata che si trova di fronte all’Hotel, interamente attrezzata e animata quotidianamente da attività ricreative per adulti e bambini, in cui approfittare delle cabine balneari riservate dell’albergo. SERVIZI Parcheggio su richiesta, ristorante, reception 24 ore su 24, cassetta di sicurezza, riscaldamento, deposito bagagli, aria condizionata, animali ammessi (previa richiesta). SERVIZI Parcheggio gratuito, ristorante, camere vista mare, connessione wi-fi, tv satellitare, aria condizionata, spiaggia privata. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Hotel Derby 139 Emilia Romagna Itinerari più belli d’Italia 140 Hotel Main Street Hotel Lady B Via Consolare, 174 47900 Rimini Tel: +39 0541.759912 E-mail: [email protected] Sito: www.hotelmainstreet.com Via Amerigo Vespucci, 71 47814 Bellaria - Igea Marina (RN) Tel: +39 0541.344699 E-mail: [email protected] Sito: www.hotelladyb.net A pochi minuti dal centro di Rimini, l’Hotel Main Street è in una posizione strategica: meta ideale per soggiorni d’affari, grazie alla vicinanza dal nuovo PalaCongressi di Rimini, dal centro fieristico, ed i grandi poli economici della Romagna, è anche il luogo perfetto per chi vuole trascorrere una tranquilla vacanza culturale ed enogastronomica alle falde del Titano. A pochi passi da Rimini, San Leo, San Marino... grazie alle bellezze della Romagna e alle sue spiagge ricche di sevizi, da noi trascorrerete la vacanza che avete sempre sognato! L’Hotel Lady B si trova a soli 10 mt dal mare, a due passi dalla pedonale e centralissima Isola dei Platani, in una posizione che consente al contempo di riposare tranquilli e di godere delle famose serate romagnole! L’Hotel Lady B dispone di tutti quei servizi che vi consentiranno di trascorrere una vacanza serena e divertente. SERVIZI SERVIZI Tv lcd con sky e pay tv, radio, frigobar, aria condizionata, telefono, balconi, phon, box doccia, cassaforte con sistema di sicurezza elettronico e connessione wi-fi gratuita. Bar-lounge, spiaggia, connessione internet gratuita, parcheggio gratuito, ristorante. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Emilia Romagna Vienna Ostenda Via Parisano, 90 47921 Rimini Tel: +39 0541.390894 E-mail: [email protected] Sito: www.ciminohotels.it Via Regina Elena, 11 47921 Rimini Tel: +39 0541.391744 E-mail: [email protected] Sito: www.ciminohotels.it Moderno ed elegante tre stelle situato in zona centrale a Rimini. L’Hotel Britannia è il luogo ideale per vacanze all’insegna del relax e del divertimento. Recentemente ristrutturato, si trova a pochi passi dal lungomare, in posizione tranquilla e centrale al tempo stesso. Le sue camere, in stile moderno, semplice e funzionale, sono tutte dotate di servizi privati con asciugacapelli e box doccia, TV, telefono a linea diretta, aria condizionata. L’Hotel Vienna Ostenda è un albergo a 4 stelle affacciato sullo splendido lungo mare di Rimini; recentemente ristrutturato, vicino alla zona di Marina Centro, offre tutti i miglioric omforte un servizio impeccabile. L’Hotels i distingue per l’accogliente atmosfera dei suoi interni, il raffinator istorante e un attrezzatoc entro conferenze. Caratterizzato da un’atmosferae legante e confortevole, situato a soli 40 metri dalla spiaggia e 5 minuti dal centro storico. SERVIZI Animali ammessi, aria condizionata, ascensore, wi-fi, internet point, parcheggio, sala tv, portiere, quotidiani, sala lettura, reception attiva 24 ore su 24, ascensore, american bar. SERVIZI Aria condizionata, internet wi-fi, parcheggio a pagamento, animali ammessi (previa richiesta). Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Hotel Britannia 141 toscana Itinerari più belli d’Italia ITINERARIO CORTONA - CAMALDOLI 1) Le Celle di Cortona Cortona (AR) “Le Celle” è uno dei primi insediamenti francescani scelto e voluto da San Francesco di Assisi (1211) ed è stato da lui abitato anche dopo aver ricevuto le stimmate. Ancora oggi è possibile visitare la sua celletta e l’oratorio dei suoi primi compagni. È un posto isolato, immerso nei boschi, vicino a un corso d’acqua. La natura attorno è stupenda e favorisce il desiderio di silenzio e di contemplazione. Luogo di preghiera e di 142 toscana volte riservato. Fu allora che, in seguito ad una permanenza forse prolungata, nel segreto della sua fenditura nella roccia, Francesco ripensa o forse addirittura inizia a scrivere il suo Testamento, suprema riaffermazione della sua esperienza di vita, alla ricerca di Dio. A “Le Celle”, in un luogo da allora segnato dal misticismo e dalla contemplazione dell’Altissimo. Dopo la morte di Francesco, Frate Elia, Ministro generale dell’Ordine dei Minori all’epoca della morte del santo, ricorda il luogo nel quale il Poverello amava trascorrere nel silenzio le sue permanenze cortonesi e nel 1235 comincia a costruire la prima porzione del santuario. Costruisce in muratura la Cella e l’Oratorio di S. Francesco. Al di sopra edifica un piccolo refettorio e cinque cellette delle dimensioni della cella del Santo, dove egli stesso trascorrerà l’ultima parte della sua vita. Il luogo è ricco di storia e di spiritualità: vi hanno dimorato sant’Antonio da Padova, San Bonaventura da Bagnoregio, San Lorenzo da Brindisi, il beato Guido da Cortona. Dal 1537 è abitato dai frati francescani Cappuccini che lo hanno scelto, fino al 1988, come luogo di noviziato per i giovani desiderosi di seguire le orme di San Francesco. Itinerari più belli d’Italia testimonianza di vita evangelica e fraterna, luogo di silenzio e di ricerca di Dio. Si narra che Francesco, trovatosi a predicare presso Cortona nel 1211, domandò ed ottenne un luogo nel quale potersi ritirare in preghiera. Un giovane nobile della città, Guido Vagnottelli (che poi diventerà il “Beato Guido”, uno dei primi compagni del Santo) gli offrì quello che agli inizi del XIII sec. doveva apparire un luogo aspro e privo di insediamenti umani. Francesco tuttavia lo scelse per la solitudine che gli donava, ma soprattutto perché particolarmente espressivo del suo Signore. Qui infatti, egli trovò le vestigia del Redentore: l’acqua, segno di Cristo acqua viva; la pietra, segno di Cristo roccia su cui edificare la propria vita; una fenditura nella montagna, memoria delle piaghe del Signore Gesù, tante volte agognate da Francesco, per rivivere nel suo corpo l’amore che il Signore aveva nutrito e nutre per ogni uomo nella sua passione. Tutto fa pensare che fin dalla sua prima permanenza, egli abbia lasciato nel luogo detto de “Le Celle” un piccolo drappello di frati a custodia di un sito a lui, da subito, così caro. Tante altre volte Francesco deve aver sostato presso “Le Celle” collocate sulla strada che da Assisi sale verso la Toscana, eppure di nessun’altra abbiamo testimonianza se non di un’ultima e così importante. Siamo nel 1226, l’anno della morte di Francesco. Le stigmate già segnano il suo corpo da due anni, da quando il 17 settembre del 1224, sul monte della Verna, un Serafino gli donò di gustare l’amore immenso di Dio. Secondo i suoi biografi egli, di ritorno da Siena, dove si era trasferito per cure mediche, per rendere più sopportabile il viaggio, fece nuovamente sosta a “Le Celle”, un’ultima volta, un ultimo assaggio di quella comunione con Dio, che quel luogo gli aveva tante 143 toscana Itinerari più belli d’Italia 144 2) Santuario della Verna Chiusi della Verna (AR) Il Santuario francescano della Verna, all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, è famoso per essere il luogo in cui San Francesco d’Assisi ricevette le stigmate il 17 settembre 1224. Costruito nella parte meridionale del monte Penna a 1128 metri di altezza, il Santuario ospita numerose cappelle e luoghi di preghiera, oltre numerosi tesori di spiritualità, arte, cultura e storia. La fondazione di un primo nucleo eremitico risale alla presenza sul luogo di San Francesco, che nella primavera del 1213 incontrò il Conte Orlando di Chiusi della Verna, il quale, colpito dalla sua predicazione, volle fargli dono del monte della Verna che successivamente divenne luogo di numerosi e prolungati periodi di ritiro. Negli anni successivi sorsero alcune piccole celle e la chiesetta di Santa Maria degli Angeli (1216-18). L’impulso decisivo allo sviluppo di un grande convento fu dato dall’episodio delle stimmate (1224), avvenuto su questo monte, prediletto dal santo come luogo ideale per dedicarsi alla meditazione. San Francesco si ritirò sul monte della Verna per i suoi consueti periodi di silenzio e preghiera, e durante la sua permanenza chiese a Dio di poter partecipare con tutto il suo essere alla Passione di Cristo, mistero di amore e dolore. Il Signore lo ascoltò e gli apparve sotto forma di serafino crocifisso lasciandogli in dono i sigilli della sua passione. Da allora la Verna divenne un suolo sacro. Papa Alessandro IV la prese sotto la protezione papale, nel 1260 vi fu eretta e consacrata una chiesa, alla presenza di san Bonaventura e di numerosi vescovi. La cappella più antica, Santa Maria degli Angeli, costruita nel 1218 per san Francesco da Orlando, è raggiungibile dalla sacrestia della chiesa maggiore. Da quest’ultima i frati che risiedono alla Verna si recano in solenne processione due volte al giorno (alle 14 e a mezzanotte) verso la cappella delle Stimmate. La chiesetta di Santa Maria degli Angeli si presenta ad aula unica, suddivisa in due parti da un tramezzo. All’interno, l’altare ospita un dossale di terracotta invetriata con l’Assunta che dona la cintola a San Tommaso tra i Santi Gregorio, Francesco e Bonaventura, opera di Andrea della Robbia realizzata intorno al 1485, come anche le due pale vicine all’ingresso, raffiguranti la Natività con San Francesco e Sant’Antonio e la Pietà. Nella Chiesa sono custodite varie reliquie di san Francesco, in particolare il saio che indossava quando comparvero le stigmate due anni prima di morire. Il Quadrante è un ampio piazzale lastricato da cui è possibile toscana ra quattro specie di ungulati, il cervo, il daino, il capriolo e il cinghiale, oltre al loro predatore naturale, il lupo. Sono presenti anche numerose specie di uccelli, tra cui i rapaci gufo reale e falco pellegrino. Itinerari più belli d’Italia accedere a tutti i luoghi visitabili del Santuario; circondato da un muro di pietra, deve il suo nome alla meridiana, l’orologio solare inciso sulla parete del campanile della Basilica. Nel piazzale è presente una grande croce di legno, piantata nella roccia, oltrepassata la quale è possibile osservare il suggestivo panorama della valle del Casentino (sono visibili, tra l’altro, anche i resti del castello del Conte Orlando di Chiusi). Dalla piazza del Quadrante si accede alla Basilica Maggiore, dedicata alla Madonna Assunta, consacrata nel 1568. Al suo interno conserva le tracce più importanti della bottega di Andrea della Robbia: l’Annunciazione (1475), l’Ascensione (1490), la Natività (1479). Al centro è custodita la reliquia del sangue di San Francesco. Attraverso una porta ad arco si accede al Corridoio delle Stimmate, edificato tra il 1578 e il 1582, dove si svolge la giornaliera processione. Il corridoio è affrescato con episodi della vita di San Francesco. Proseguendo, attraverso la cappella di San Francesco si giunge alla cappella delle Stimmate. La cappella, cuore del santuario, sorta sul luogo dell’evento miracoloso, venne edificata nel 1263, a navata unica, coperta da volta a crociera. Sul pavimento è segnalato da una lapide il luogo dove sarebbe avvenuto il miracolo delle Stimmate. Sopra la porta è un tondo di bottega di Andrea della Robbia con la Madonna con Bambino benedicente. Di grande interesse naturalistico è la Foresta Monumentale de La Verna la quale è giunta fino ai giorni nostri anche grazie alla sapiente opera dei Frati Francescani che l’hanno curata nei secoli, in una perfetta armonizzazione tra uomo e natura. La Foresta è caratterizzata anche da una straordinaria ricchezza botanica e dalla presenza di una numerosa fauna selvatica che annove- 145 toscana Itinerari più belli d’Italia 146 3) Eremo di Camaldoli Camaldoli (AR) L’Eremo di Camaldoli si trova in provincia di Arezzo, all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Fu fondato da San Romualdo nei primi anni dell’XI secolo ed è la casa madre della Congregazione benedettina dei camaldolesi. San Romualdo fondò molte comunità eremitiche. Nel 1012 giunse fra il Pratomagno e il Monte Falterona in mezzo alle foreste casentinesi e decise di fondare un eremo in una radura detta Campo di Maldolo (Campus Maldoli). Incoraggiato dal vescovo di Arezzo Tedaldo, vi eresse 5 celle e un piccolo oratorio dedicato a San Salvatore Trasfigurato, primo nucleo dell’eremo. Oggi l’eremo di Camaldoli è uno dei due polmoni con cui respira la comunità monastica ivi presente: a poca distanza l’uno dall’altro sorgono infatti il monastero e l’eremo, i cui monaci appartengono alla stessa comunità, vivono la stessa regola, ma seguono stili di vita in parte diversi, dando maggior spazio alla vita comunitaria presso il monastero e privilegiando il raccoglimento personale presso l’eremo. L’eremo, interamente cinto da un muro di sasso, si affaccia sulla strada con un portone, attraverso il quale si accede al cortile interno. Dal cortile si possono visitare la chiesa, con il coro monastico, la sala dell’antico refettorio o capitolo e l’antica cella di san Romualdo. La cella di san Romualdo è il luogo dove il santo viveva per gran parte della sua giornata, nell’impegno di studio, lavoro e preghiera. Le venti celle abitate dai monaci sono costruite sulla base dello stesso progetto. La struttura “a chiocciola” oltre ad offrire riparo dalle rigide temperature invernali, simboleggia il percorso interiore del monaco che cerca di entrare in se stesso. La chiesa, dedicata a san Salvatore Trasfigurato, si trova al centro dell’eremo a simboleggiare la centralità della preghiera nella vita monastica e sorge sullo stesso luogo in cui era situato il primitivo oratorio fondato da san Romualdo. La facciata attuale venne eretta tra il 1713 e il 1714, davanti alla precedente, della quale rimane visibile la parte superiore. Sulla porta che dà accesso alla chiesa è posto un bassorilievo di Tommaso Flamberti raffigurante una Madonna col Bambino. Sulla destra, è situato un altare con una tela raffigurante la Vergine col Bambino contornata da san Benedetto, san Romualdo, san Gerolamo e santa Lucia, opera di Giovan Battista Naldini (1575). Sulla sinistra, sull’altro altare, vi è una tela di Candido Sorbini di Montepulciano raffigurante l’Immacolata Concezione. toscana È chiamata Cappella del Papa perché venne fatta costruire nel 1220 dal Cardinale Ugolino dei Conti di Segni, poi diventato Papa Gregorio IX. Attorno all’Eremo si sviluppa la Riserva Biogenetica di Camaldoli, gestita dal Corpo Forestale dello Stato, ma alla cui cura hanno provveduto per molti secoli i monaci camaldolesi, che si occupa in particolare di Abetine di abete bianco. Itinerari più belli d’Italia La biblioteca nell’Eremo di Camaldoli era esistente già nel XI secolo, epoca in cui i monaci camaldolesi si dedicarono alla divulgazione della riforma del canto liturgico, realizzata dal loro confratello Guido d’Arezzo. La biblioteca era ordinata al fine di condurre il monaco a rivivere in sé il cammino ascetico indicato da San Romualdo. Prima delle soppressioni napoleoniche del 1810, all’interno della biblioteca erano conservati oltre 7000 libri stampati, 400 codici e oltre 700 incunaboli. Attualmente, il deposito dei libri si sta lentamente ricostruendo, comprendendo oltre 500 testi. L’ambiente che raccoglie la biblioteca venne realizzato nel 1622, il soffitto è decorato da 27 tele che raffigurano gli apostoli Pietro e Paolo, gli Evangelisti, san Benedetto e san Romualdo, i Padri della Chiesa occidentale e orientale e i maggiori pensatori dell’Ordine Benedettino. Situata al termine del viale centrale delle celle c’è la Cappella del Papa una piccola chiesa in stile romanico con abside e un campanile a vela. 147 TOSCANA Itinerari più belli d’Italia 148 Hotel Il Monte Portole Via Aldo Moro, 5 52048 Monte San Savino (AR) Tel: +39 0575.844890 E-mail: [email protected] Sito: www.hotelilmonte.it Località Portole 52044 Cortona (AR) Tel: +39 0575.691008 E-mail: [email protected] Sito: www.portole.it Hotel Il Monte, piccolo relais nel cuore della campagna toscana, completamente ristrutturato, è il luogo ideale per trascorrere un weekend all’ insegna del benessere, del relax e della buona cucina, o per partire alla scoperta dei borghi e dei castelli medievali del Chianti. Situato nella zona residenziale di Monte San Savino, suggestivo borgo toscano tra Arezzo e Siena a poca distanza da Rapolano Terme, Cortona e Montepulciano, l’Hotel Il Monte offre 9 camere accoglienti ed eleganti. Tra i boschi e i prati delle colline toscane, a pochi km dalla etrusca Cortona, città d’arte e cultura, sorge l’Albergo Ristorante “Portole”. Una tipica casa padronale dell’800 costruita in pietra serena, come vuole la tradizione toscana, trasformatasi in caratteristico ed accogliente Hotel, un’oasi di pace dove trascorrere una vacanza serena, nel segno di un salutare relax e dei sapori della cucina toscana, cullati dalle attenzioni di un’attenta gestione familiare. SERVIZI SERVIZI Animali ammessi (previa richiesta), aria condizionata, internet wi-fi, parcheggio gratuito, ticket ingresso ridotto alle terme, convenzioni centro benessere. TV satellitare, connessione internet wi-fi. asciugacapelli, telefono ed accesso diretto alla terrazza solarium. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). TOSCANA Toscana Verde Piazza B. Tannucci, 85 52017 Stia (AR) Tel: +39 0575.504569 E- mail: [email protected] Sito: www.albergofalterona.it Via Penna, 2 52020 Laterina (AR) Tel: +39 0575.89571 E-mail: [email protected] Sito: www.toscanaverde.com L’Albergo Falterona accoglie i suoi ospiti in un bel palazzo del 1400, oggi completamente restaurato, in un ottimo connubio tra architettura antica, tradizione e comfort moderni, affacciato sulla meravigliosa Piazza Tannucci, nel centro storico di Stia. Siamo in Alto Casentino, terra di castelli, eremi, monasteri e sorgenti d’acqua, dove tutto sa di mistico e di leggendario, al centro dello stupendo Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. L’Hotel Residence Toscana Verde è una bellissima struttura nata dal “sapiente” recupero di un antico opificio della lavorazione del tabacco e destinato ai sigari toscani, di cui conserva integri il fascino e il valore storico. Nel cuore della campagna toscana, in posizione panoramica su di una dolce collina che domina la fertile e verde Piana di Laterina, circondata da un parco di 35.000 mq ricco di piante secolari scrupolosamente conservate, offre un’atmosfera familiare e informale stile “Country”. SERVIZI Ristorante, TV, internet wi-fi, frigobar, aria condizionata, bar, sala per giochi e lettura, garage a pagamento, animali ammessi (previa richiesta). SERVIZI Piscina, parcheggio gratuito. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Albergo Falterona 149 TOSCANA Itinerari più belli d’Italia 150 Agriturismo Il Prato Le Due Ruote Via dei Cardi, 16 52029 Castiglion Fibocchi (AR) Cell: +39 335.6622101 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismoilprato.it Strada Antica Dogana, 44 58100 Alberese (GR) Tel: +39 0564.405361 -339.2888822 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismoledueruote.it I 100 ettari della proprietà Antico Podere il Prato si adagiano morbidamente sulla collina del Prato Magno, poco sopra a Castiglion Fibocchi (AR). Qui vi attende il nostro agriturismo, una casa colonica del 1400 immersa nel verde e affacciata su un panorama mozzafiato che accoglierà ogni vostro risveglio e accompagnerà la vostra vacanza. L’Agriturismo “Le due ruote” si trova in posizione strategica, a soli 2,5 km da Alberese e dal Parco della Maremma, a due passi dal mare. La struttura curata e accogliente, con camere spaziose e confortevoli, rinnovate completamente nel 2011, affacciate su un giardino fiorito a cornice di una bella piscina attrezzata, dove trascorrere rilassanti momenti, alternando bagni rinfrescanti ad una buona lettura nel comodo salotto al fresco dell’ombrosa veranda. SERVIZI SERVIZI Bagno in camera. giardino, gazebo. possibilità di cena in camera. TV, aria condizionata autonoma, doccia e asciugacapelli, zanzariere, piscina, biciclette gratuite, campo da basket, tavolo da ping pong, giochi bimbi. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). TOSCANA Petit Chateau S.p. 32 al km 3,8 - Località Pisanelle 58017 Manciano (GR) Tel: +39 0564.628286 - 329.1806924 E-mail: [email protected] Sito: www.lepisanelle.it Via Rosselli, 10 51016 Montecatini Terme (PT) Tel: +39 0572.905900 E-mail: [email protected] Sito: www.petitchateau.it Antico casale d’epoca costruito nei primi anni del 1800, nell’omonima località ad un passo dal centro di Manciano e dalle Terme di Saturnia, nel cuore della magica e meravigliosa maremma toscana. La maremma, terra di mare, monti e colline in un susseguirsi di paesaggi dolcissimi e di scenari a volte anche aspri e selvaggi. Nel cuore della Toscana, a Montecatini Terme in un’elegante casa liberty, nasce il Bed & Breakfast Petit Château. La villa completamente ristrutturata risale agli anni ‘20 ed è considerata di grande pregio storico architettonico. Si trova vicino al parco delle Terme, a pochi passi dal centro cittadino e dai negozi per lo shopping; la posizione tranquilla nel quartiere residenziale, permette di trascorrere nel giardino circostante, momenti piacevoli di relax. SERVIZI Piscina, biciclette gratuite, campo da basket, tavolo da ping pong, giochi bimbi, gite in canoa e cavallo, navetta gratuita per la spiaggia. SERVIZI Aria condizionata, Internet, dvd, frigobar, cassaforte, animali ammessi (previa richiesta) Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Le Pisanelle 151 DOVE Locanda San Marco Via Porta San Marco, 26/28 51100 Pistoia Tel: +39 0573.21913 E-mail: [email protected] Sito: www.locandasanmarco.com APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. Chiusura Ottobre. NEI DINTORNI A Pistoia: Piazza del Duomo, Cattedrale di San Zeno, Campanile e Battistero, la chiesa della Madonna dell’Umiltà, Fortezza medicea di Santa Barbara. Prato: 25 km SERVIZI Locanda San Marco Locanda San Marco è la nuova proposta tra le strutture ricettive del portale Evo travel. sorge nell’antico Palazzo Caluri (fine 600). Ubicata nel centro storico di Pistoia, ma non in ZTL, mette a disposizone dei propri ospiti 6 camere con bagno privato (2 standard e 4 deluxe). Potrete consumare la vostra colazione nella Terrazza e nella Corte interna durante il periodo primaverile/estivo o nell’accogliente sala colazioni. Wi Fi gratuito in tutte le stanze e zone in comune. Con uno stile ricercato in ogni dettaglio, Locanda San Marco ricrea per i suoi ospiti un’intima atmosfera provenzale. Per l’ospite che pernotta nelle camere della Locanda San Marco sarà un piacere passeggiare per il centro della città di Pistoia e visitare le sue bellezze ancora sconosciute ai più. TV, aria condizionata autonoma, doccia e asciugacapelli, zanzariere, piscina, biciclette gratuite, campo da basket, tavolo da ping pong, giochi bimbi, gite in canoa e cavallo, navetta gratuita per la spiaggia. Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia standard o matrimoniale •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). TOSCANA DOVE PARADISO DELLA NATURA Via Barbinaia - Loc. Bucciano La Serra 56020 San Miniato (PI) Tel: +39 0571.400409 E-mail: [email protected] Sito: www.paradisodellanatura.it TOSCANA APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. NEI DINTORNI Firenze: 35 km Empoli: 12 km Pisa: 25 km Siena: 40 km Accesso disabili, Internet wi-fi, Parcheggio gratuito. Paradiso della Natura Completamente immerso nel verde delle colline Toscane,i np osizione panoramica, sorge Il Paradiso della Natura, affascinante complesso turistico dal sapore antico la cui struttura, dalla tipica bellezza dei borghi toscani, è dotata di tutti i comfort.F iore all’occhiello del Paradiso della Natura è il Ristorante, dove il legame forte con il territorio e con le stagioni si esprime nei piatti della migliore cucina locale, offrendo, accanto alle antiche ricette della tradizione ed all’immancabile carne alla griglia, insoliti accostamenti e stimolanti tentazioni da gustare accompagnati dagli ottimi vini della zona. Il nostro staff cortese e preparato sarà lieto di guidarVi alla scoperta della tenuta e di suggerirVi gli itinerari turistici più suggestivi per rendere indimenticabile il vostro soggiorno in Toscana. Il MovePass permette a 2 persone: • Un pernottamento in camera doppia • Prima colazione • Cocktail di benvenuto • Sconto del 10% al maneggio Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia SERVIZI 153 toscana Itinerari più belli d’Italia ITINERARIO FIRENZE - SIENA 1) Cattedrale di Santa Maria del Fiore Firenze (FI) La cattedrale di Santa Maria del Fiore è il Duomo di Firenze e si affaccia su piazza del Duomo. Nel 1971 era la quinta chiesa d’Europa per grandezza, dopo la Basilica di San Pietro, la Cattedrale di San Paolo a Londra, la Cattedrale di Siviglia e il Duomo di Milano. È lunga, 153 metri mentre il basamento della cupola è largo 92 braccia fiorentine, pari a circa 54 metri. Ha una pianta peculiare, composta da un corpo basilicale a tre 154 toscana scrupolosamente da Brunelleschi: è formata da due strati paralleli; la parte interna, più spessa e pesante di quella esterna, scarica il proprio peso sulla parte interna tramite elementi orizzontali; le due cupole sono autoportanti grazie ad una struttura a “spina di pesce”. Con questa struttura ogni mattone scarica il proprio peso su quello precedente, e l’ultimo sulla base della cupola. In questo modo si venivano a creare spazi tra i mattoni di una volta e quelli della volta accanto, questi spazi vennero colmati da elementi che collocati fra una vela ed un’altra bloccavano le spinte laterali dei mattoni. Nel 1412 la nuova cattedrale fu dedicata a Santa Maria del Fiore, e consacrata il 25 marzo del 1436 al termine dei lavori della cupola del Brunelleschi da papa Eugenio IV. Il rivestimento esterno è costituito da marmi bianchi di Carrara, marmi rossi di Siena e marmi verdi di Prato. L’interno della chiesa è uno spettacolo imperdibile di affreschi, sculture e pavimenti di marmo. Le pitture sulla cupola del Duomo formano il più vasto ciclo murale con soggetto sacro che si conosca. Gli artisti che hanno contribuito ad abbellire la chiesa del Duomo di Firenze sono innumerevoloi ed appartengono anche a secoli diversi. Itinerari più belli d’Italia navate saldato ad una enorme rotonda triconca che sorregge l’immensa Cupola del Brunelleschi, la più grande cupola in muratura mai costruita. Al suo interno è visibile la più grande superficie mai decorata ad affresco: 3600 metri quadri, eseguiti tra il 1572-1579 da Giorgio Vasari e Federico Zuccari. Nel 1294 i Fiorentini decisero di sostituire l’antica Reparata con un Duomo nuovo che prenderà il nome di Santa Maria del Fiore, alludendo il suo titolo al giglio dello stemma di Firenze. Una chiesa dunque che per dimensioni e ricchezza rappresentasse degnamente la città: il primo progetto, è d’Arnolfo di Cambio, architetto e scultore, che concepisce una basilica di spazialità classica con tre ampie navate confluenti nel ‘trifoglio’ delle tribune, a loro volte innestate sulla vasta cavità della cupola. Alla sua morte, nel 1301, la decorazione con statue e marmi policromi è completata fino alla metà dell’altezza. Sotto la guida di Giotto e d’Andrea da Pontedera si innalza il campanile e si stabilisce la scansione ritmica delle campate (quadrate nella navata centrale, rettangolari in quelle laterali). La costruzione della navata procederà speditamente con Talenti prima e, dal 1364 al 1370, con Giovanni di Lapo Ghini; in questa data è definito il progetto delle parti absidali e determina la luce della cupola (45 metri circa di diametro), la cui copertura tanti gravi problemi tecnici porrà ai costruttori. Nel 1418 affrontando la progettazione della cupola prima Brunelleschi affiancato dal Ghilberti, poi il solo Brunelleschi che con geniale intuizione e gran sapienza tecnica troverà la soluzione ottimale: la cupola, interamente voltata nel 1436, è completata con la lanterna, dopo la morte del maestro, nel 1468. Fu costruita senza l’uso di sostegni per sorreggere gli archi, ma usando una tecnica studiata 155 toscana Itinerari più belli d’Italia 156 2) Cattedrale di Santa Maria Assunta Siena (SI) Il Duomo di Santa Maria Assunta, a Siena, è una delle più riuscite creazioni dell’architettura romanica-gotica italiana. Iniziato nel 1229, venne portato a termine solo alla fine del secolo successivo. La facciata, tutta in marmo bianco con qualche decorazione in rosso di Siena e serpentino di Prato, è divisibile in due metà, inferiore e superiore, riferibili a due distinte fasi costruttive. La ricchezza della decorazione, prevalentemente scultorea, nasconde irregolarità e asimmetrie derivate dalla lunga fase costruttiva a cui misero mano molteplici progettisti. La parte inferiore in marmo policromo risale al 1284, costruita in stile gotico toscano da Giovanni Pisano, così come i tre portali sormontati da lunette e frontoni gotici. La parte superiore della facciata è opera di Camaino di Crescentino, che dette alla facciata l’odierno aspetto tricuspidale. Un bellissimo rosone si apre al centro, incorniciato da nicchie gotiche contenenti i busti di Apostoli e Profeti che rendono omaggio alla Madonna col Bambino, identificabile nella nicchia centrale superiore. Ai lati due pilastri incorniciano questa struttura e terminano in pinnacoli e quindi in sottilissime guglie, accentuando lo slancio verso l’alto dell’edificio. L’interno ha un’aula divisa in tre navate da pilastri polistili, ed è dominato dalla bicromia bianca e nera, riferimento ai colori dello stemma di Siena, creando un ricercato effetto chiaroscurale. Il pavimento è a commessi marmorei, opera unica nell’arte italiana per ricchezza di inventiva, vastità e importanza dei nomi che vi hanno collaborato. È interamente ricoperto da una serie di tarsie marmoree formata da 56 quadri che vennero realizzati dal 1369 al 1547 da oltre quaranta artisti. Mostra rappresentazioni sottese a un disegno tematico omogeneo, quello della Rivelazione tramite la Scrittura. I riquadri più antichi sono della seconda metà del Trecento, fino agli ultimi ottocenteschi. Vi spiccano i nomi di Francesco di Giorgio, Pinturicchio, il Sassetta, Neroccio di Bartolomeo de’ Landi e, soprattutto, Domenico Beccafumi, che toscana Itinerari più belli d’Italia creò ben 35 scene innovando profondamente il genere. I capolavori più antichi del Duomo di Siena, come la Maestà di Duccio di Buoninsegna e la vetrata realizzata da Cimabue, sono oggi conservati nel Museo dell’Opera del Duomo. Tuttavia, la cattedrale conserva ancora opere straordinarie che la rendono un vero e proprio museo di scultura italiana, come il San Pietro scolpito da Michelangelo, il Banchetto di Erode di Donatello e alcuni lavori del Bernini, le acquasantiere di Antonio Federighi. Il pulpito del Duomo di Siena fu realizzato da Nicola Pisano tra il 1265 e il 1268. È uno dei gioielli del Duomo, nonché una delle opere scultoree più importanti dell’arte del Duecento italiano. Presenta una pianta ottagonale e una struttura architettonica mossa e articolata con rilievi vari e statuine a tutto tondo al posto delle colonne ai vertici. Quattro delle otto colonne agli spigoli poggiano su leoni stilofori, mentre quella centrale su uno zoccolo ottagonale adornato di figure che rappresentano le arti liberali e la filosofia. La Libreria Piccolomini, fatta costruire nel 1492 dall’arcivescovo di Siena per custodire il ricchissimo patrimonio librario raccolto dall papa Pio II, si trova lungo la navata sinistra, prima del transetto. Non ospitò mai i libri per la quale era stata creata. È famosa per gli affreschi del Pinturicchio, che descrivono avvenimenti della vita di papa Pio II. Contiene numerosi pregevoli antifonari miniati da Liberale da Verona e Girolamo da Cremona (seconda metà del XV secolo) e il gruppo marmoreo delle Tre grazie, acquistate a Roma dal committente e ritenuta copia romana di un’opera ellenistica. 157 TOSCANA Itinerari più belli d’Italia 158 B&B Eridu B&B Marinetta Via Renato Murri, 16/a 50014 Ellera - Fiesole (FI) Tel: + 39 055.6592036 - 339.8545141 E-mail: [email protected] Sito: www.eridu.it Via dei Colli, 92 50058 Signa (FI) Tel: +39 055.8736180 / 335.7851790 E-mail: [email protected] Sito: www.marinetta.biz Eridù, nella mitologia sumerica, confermata dall’archeologia, è forse il primo insediamento umano, la prima città al mondo, sorta nella bassa Mesopotamia, vicino al fiume Eufrate. Etimologicamente il significato di Eridu è: “la tua casa lontana da casa”, ed è questo, già nella scelta del nome, il principio ispiratore col quale viene data accoglienza. Una accoglienza conviviale, che fa si che l’ospite, il viandante, si senta a proprio agio, a casa sua. Marinetta Bed and Breakfast, di recentissima apertura ed elegantemente arredato, si trova nel cuore della città di Signa, in ottima posizione per raggiungere velocemente Firenze e tutte le altre bellissime città d’arte della Toscana, per itinerari ed escursioni con le finalità più diverse: storia, cultura, natura, gastronomia, enologia, sport. Residenza discreta e raffinata, si trova all’interno di un piazzale privato, ombreggiato da pini e cedri ad alto fusto, e offre camere ampie ed accoglienti. SERVIZI SERVIZI Bagno in camera. giardino, gazebo. possibilità di cena in camera. Accesso disabili, parcheggio, aria condizionata, tv lcd, connessione internet wi-fi, animali di piccola taglia ammessi (previa richiesta). Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). TOSCANA Hotel Raffaello S. P. 102, n. 3 Loc. Colombaio 53019 Siena Tel: +39 0577 52054 E-mail: [email protected] Sito: www.villaveronica.it Via dei Monti, 2 53042 Chianciano Terme (SI) Tel: +39 0578.657000 E-mail: [email protected] Sito: www.hotelraffaello.si.it Bed and Breakfast Siena “Villa Veronica” si trova nel cuore del Chianti Classico, a soli 4 km. dal centro storico di Siena in posizione panoramica di rara bellezza. Questo Bed and Breakfast a Siena è stato completamente ristrutturato ed offre ai suoi gentili ospiti un ambiente accogliente, riservato, confortevole, silenzioso con un magnifico giardino ed una grande piscina situata in posizione soleggiata e panoramica. L’hotel Raffaello si trova in una posizione panoramica e assolutamente tranquilla, immerso in un ampio parco giardino, a soli 300 metri dal centro di Chianciano Terme e a pochi metri da un centro terapeutico termale con splendida vista sull’incantevole Valdichiana. I servizi dell’hotel Raffaello includono una terrazza invitante, soleggiata e spaziosa con piscina, pinete, campi da tennis, centro fitness per non parlare della deliziosa cucina del ristorante. SERVIZI Bagno privato, tv lcd satellitare, telefono diretto, mini bar, aria condizionata, piscina, parcheggio privato. SERVIZI Centro benessere, garage, noleggio biciclette, parcheggio gratuito, connessione ad internet, ristorante, animali ammessi (previa richiesta). Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia B&B Villa Veronica 159 TOSCANA Itinerari più belli d’Italia 160 Hotel Niagara Hotel Quisisana Via dei Colli, 57 53042 Chianciano Terme (SI) Tel: +39 0578.63461 E-mail: [email protected] Sito: www.hotel-niagara.it Via G. Baccelli, 50 53042 Chianciano terme (SI) Tel: +39 0578.61155 / 0578.809555 E-mail: [email protected] Sito: www.hotelquisisanachianciano.it Scegliete Hotel Niagara per i vostri soggiorni in Terre di Siena: troverete una calda atmosfera, nella migliore tradizione di ospitalità di Chianciano Terme, tante formule di vacanza Low Cost dove non sarà difficile trovare quello che cercate!!!L’Hotel Niagara offre al turista una rete di servizi di ospitalità unici: grazie al proprio network di relazioni, contattandoci potrete farvi costruire intorno alle vostre esigenze una vacanza tagliata su misura. L’Hotel Quisisana è ubicato in una zona molto tranquilla e centrale con un incantevole panorama sui Parchi Termali di Acquasanta e Fucoli. Tutta la struttura, comprese le camere, sono state ristrutturate completamente a Marzo 2012 e sono tutte con riscaldamento, tv, doccia e telefono diretto. 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TOSCANA Hotel Ave Via Roncacci, 15 53042 Chianciano Terme (SI) Tel: +39 0578.63619 / 0578.809333 E-mail: [email protected] Sito: www.albergoastoria.net Via Piave, 27 53042 Chianciano Terme (SI) Tel: +39 0578.63619 E-mail: [email protected] Sito: www.hotelave.it L’Albergo Astoria di Chianciano Terme è un hotel 3 stelle ristrutturato in linea con i più moderni standard dell’ospitalità. L’Albergo Astoria gode di una posizione privilegiata: a soli 150 mt dalla piazza principale di Chianciano Terme e dagli stabilimenti termali Acqua Santa, Terme sensoriali e Sillene. Immerso nel verde, gode di una meravigliosa vista panoramica e di ampi spazi, sia interni che esterni. Nel cuore della Toscana, in Terre di Siena, nel centro della splendida cittadina di Chianciano Terme e a due passi dagli stabilimenti termali, si erge l’Hotel Ave. Rinnovato da poco più di 3 anni sia nella struttura che negli arredi, l’hotel è dotato di tutti i più moderni comfort. Hotel Ave dispone di ampi spazi comuni all’aperto, giardini e terrazze con tavoli e sedie per piacevoli momenti di relax, giardino con giochi dedicati ai bambini, garage e parcheggio privato. SERVIZI Tv, phon, aria condizionata, frigo bar, internet wi-fi, noleggio bici, campo da bocce, animali ammessi (previa richiesta), noleggio motocicli vespe. SERVIZI Telefono, frigobar, tv, phon, aria condizionata, parcheggio privato, ingresso disabili, parco giochi, servizio navetta gratuito per le terme per coloro che usufruiscono del ciclo di cure termali. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Hotel Astoria 161 DOVE HOTEL GAMBRINUS Via Esasseta, 38/40 53021 Abbadia San Salvatore (SI) Tel/Fax: +39 0577.778307 E-mail: [email protected] Sito: www.hotelgambrinusamiata.com APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. NEI DINTORNI Siena: 77 km Grosseto: 75 km Chianciano Terme: 30 km SERVIZI Hotel Gambrinus L’Hotel Gambrinus è situato all’ ingresso del paese di Abbadia San Salvatore, un’antica cittadina medievale di cui si possono ammirare, ancora intatti, il borgo, le mura e l’abbazia di origine Longobarda con la sua affascinante cripta. Affacciato sul panorama della Val d’Orcia, con i suoi paesi medievali e rinascimentali (Pienza, Montepulciano, Monticchiello), è ai piedi del Monte Amiata, un vulcano oramai inattivo ricoperto fino alla sua cima di castagneti e faggete. In estate è possibile fare trekking, passeggiate a cavallo, raccogliere funghi e castagne, fare sport e rilassarsi nei suoi verdi prati; durante l’inverno la montagna si riveste di neve e grazie alle sue piste è possibile praticare sci alpino, di fondo e snowboard. TV e telefono diretto, bar, solarium, connessione internet wi-fi, animali ammessi (previa richiesta), riscaldamento, terrazza/balcone, accesso per disabili, ascensore, giardino, parcheggio gratuito, sala per la lettura, massaggi all’interno della struttura. Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). TOSCANA DOVE Agriturismo Colleoli Loc. Colleoli, Via di Colleoli 56036 Palaia (PI) Tel: +39 0587.622621 Fax: +39 0571.485261 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismocolleoli.it TOSCANA APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. NEI DINTORNI Pontedera 10 km S. Gimignano, Firenze, Livorno, Pisa: 30 km Maneggio, 2 piscine, internet wi-fi, ristorante interno, parcheggio gratuito, percorsi trekking, animali ammessi (previa richiesta). Agriturismo Colleoli L’Agriturismo Colleoli si trova nel cuore della Toscana, immerso nel verde delle colline pisane, in una zona ricca di vigneti ed oliveti, a due passi da Pisa, Firenze, Volterra, San Miniato, Siena e San Gimignano. L’Agriturismo Colleoli accoglie i suoi ospiti all’interno della sua magnifica tenuta di 2.000 mq, in cui è possibile pernottare presso la casa colonica, ristrutturata in tipico stile rustico toscano, rilassarsi a contatto con la natura, tuffarsi in piscina, passeggiare per i boschi o fare escursioni nelle vicinanze. Il MovePass permette a 2 persone: Itinerari più belli d’Italia SERVIZI •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). 163 UMBRIA Itinerari più belli d’Italia 164 ITINERARIO PERUGIA - ASSISI 1) Cattedrale di San Lorenzo Perugia (PG) La cattedrale odierna, inizialmente chiamata Cattedrale di San Lorenzo e Sant’Ercolano, risale ad un progetto del 1300 di Fra Bevignate che venne iniziato nel 1345 e completato nel 1490. La decorazione esterna, una trama geometrica di rombi in marmo rosa e bianco non fu mai completata, ed occupa oggi solo la parte inferiore della fiancata. La consacrazione della cattedrale avvenne infine nel 1587. La decorazione degli interni venne completata nel XVIII secolo con l’aggiunta di pitture, stucchi, dorature e marmi. Diversamente dall’usuale, la cattedrale di Perugia ha la fiancata laterale rivolta verso la piazza principale UMBRIA Nella cappella è inoltre conservato il Reliquario del Sant’Anello, realizzato da Bino di Pietro e Federico e Cesarino del Roscetto, considerato tra i capolavori dell’arte orafa del Rinascimento italiano. Lungo il fianco del muro erano collocati alcuni frammenti dell’Altare della Pietà, realizzato da Agostino di Duccio nel 1473 e demolito nel 1673; si tratta di una pregevolissima opera in bassorilievo, che recentemente è stata restaurata e collocata nel Museo Capitolare adiacente alla cattedrale. Di notevole pregio è l’abside, con uno splendido coro ligneo intarsiato da Giuliano da Maiano e Domenico del Tasso (1486-91), danneggiato da un incendio nel 1985. La successiva rientranza conduce alla Cappella del Battistero, decorata da una vista prospettica rinascimentale in marmo di Pietro di Paolo di Andrea da Como (1477). Di fronte ad essa si trova la venerata immagine della Madonna delle Grazie, realizzata da Giannicola di Paolo, un seguace del Perugino. La navata destra termina con la Cappella di San Bernardino, chiusa da un’inferriata del XV secolo. Il suo altare ospita la più importante opera conservata nel duomo, la Deposizione dalla croce di Federico Barocci realizzata tra il 1567 ed il 1569. Itinerari più belli d’Italia della città, affacciata sulla Fontana Maggiore e sul Palazzo dei Priori. Tale lato è caratterizzato dalla Loggia di Braccio, commissionata da Braccio da Montone nel 1423, una struttura proto rinascimentale attribuita a Fioravante Fioravanti da Bologna. Procedendo lungo il rivestimento incompleto s’incontra un portale progettato da Galeazzo Alessi nel 1568, un pulpito composto da antichi frammenti e mosaici cosmateschi, dal quale predicò San Bernardino da Siena nel 1425 e nel 1427, ed un Crocifisso in legno di Polidoro Ciburri del 1540. La facciata principale è rivolta verso piazza Danti ed è impreziosita da un portale in stile barocco progettato da Pietro Carattoli nel 1729. L’interno è del tipo Hallenkirche (chiesa a sala), per una lunghezza di 68 metri, con tre navate di pari altezza (24,9 m); la navata centrale è larga due volte e mezza le laterali. Sulla parete di controfacciata, sopra il portale, è situata una tela di Giovanni Antonio Scaramuccia del 1616 raffigurante la Vergine fra i patroni della città e i santi Agostino, Domenico e Francesco. Sulla navata sinistra si trova la cappella di San Giuseppe, dedicata al Sacro Anello, la reliquia dell’anello nuziale della Vergine Maria, una pietra verde di calcedonio od onice che venne presa furtivamente a Chiusi dal frate tedesco Winter di Magonza, e donata al vescovo di Perugia nel 1473. Protetta da una cancellata in ferro battuto del 1496-1511 opera di Bernardino e Giacomo di Matteo e ben quattordici serrature, la preziosa reliquia viene esposta al pubblico due volte all’anno, in settembre e luglio. La cappella era un tempo decorata da affreschi del Pinturicchio e da un quadro del Perugino, lo Sposalizio della Vergine, sottratto durante l’occupazione napoleonica ed oggi al museo di Caen. Il quadro fu sostituito nel 1825 da una tela di Jean Baptiste Wicar. 165 UMBRIA 2) Basilica di San Francesco Assisi (PG) Itinerari più belli d’Italia La basilica di San Francesco in Assisi, è il luogo che dal 1230 conserva e custodisce le spoglie mortali del santo serafico. Voluta da papa Gregorio IX quale specialis ecclesia, venne insignita dallo stesso Pontefice del titolo di Caput et Mater dell’Ordine minoritico e affidata in perpetuo agli stessi frati. Dal 1796 ha la dignità di Basilica papale. Nell’anno 2000, insieme ad altri siti francescani del circondario, la basilica è stata inserita nella lista del patrimonio dell’umanità 166 dell’UNESCO. Secondo la tradizione fu lo stesso Francesco ad indicare il luogo in cui voleva essere sepolto. Si tratta della collina inferiore della città dove, abitualmente, venivano sepolti i “senza legge”, i condannati dalla giustizia (forse anche per questo era chiamata Collis inferni). Quel colle, donato da Simone di Pucciarello, fu ribattezzato Collis paradisi e su di esso fu edificata la nuova basilica, al margine nord-occidentale della città murata. La basilica è formata da due chiese sovrapposte, legate a due diverse fasi costruttive: la prima legata al romanico umbro, di derivazione lombarda, la seconda legata al gotico di matrice francese. Straordinario è, in entrambi i casi, l’apparato decorativo interno. A ridosso del fianco sud si innalza l’alta torre campanaria (completato nel 1239), con un gioco di cornici e archetti pensili che ne spezzano la corsa verso l’alto. Percorso verticalmente da lesene, ha la cella campanaria aperta con triplice arcata. L’orginaria copertura a cuspide fu abbattuta nel 1530. La basilica inferiore fu iniziata sotto la soprintendenza di frate Elia nel luglio del 1228. I lavori dovevano essere terminati nel 1230 quando vi fu traslato il corpo del santo deposto in un sarcofago sotto l’altare maggiore, dov’è tuttora conservato in una piccola cripta. Inoltre, ai quattro angoli della cripta, sono stati sistemati i corpi dei beati frati Angelo, Leone, Masseo e Rufino e, lungo la scala che dalla basilica conduce alla cripta, il corpo della beata Jacopa dei Settesoli nobildonna romana moglie di Graziano Frangipane. La basilica inferiore ha la funzione di chiesa commemorativa, sottolineata anche dalla presenza della cripta. Appare ancora quasi romanica: è priva di elevazione, le crociere sono larghe, i costoloni hanno UMBRIA Itinerari più belli d’Italia una sezione quadrangolare, i pilastri sono bassi e grossi per sostenere il grave peso della chiesa superiore. La basilica superiore è adibita alle funzioni liturgiche di carattere ufficiale, come testimonia la presenza del trono papale nell’abside. Presenta una facciata semplice a “capanna” ed è decorata con un grandioso rosone centrale, con ai lati i simboli degli Evangelisti in rilievo. La parte bassa è arricchita dal maestoso portale strombato. L’architettura interna mostra invece i caratteri più tipici del gotico italiano: archi a sesto acuto che attraversano la navata, poggianti su semipilastri a fascio, dai quali si diramano costolature delle volte a crociera ogivali e degli arconi laterali che incorniciano le finestre. La fascia inferiore è invece liscia, e venne predisposta fin dall’inizio per la creazione di una bibbia per i poveri, rappresentata dalla decorazione didascalica ad affresco. La basilica superiore contiene la più completa raccolta di vetrate medievali d’Italia. Quasi contemporaneamente alla fine dei lavori di costruzione della chiesa superiore, sarebbero iniziate anche le decorazioni ad affresco. La fascia inferiore della navata della basilica superiore è occupata dal ciclo di affreschi più famoso, del maestro Giotto, quello sulla Vita di San Francesco: 28 scene tratte dalla Legenda maior di san Bonaventura che, alla fine del XIII secolo, costituiva la biografia ufficiale del Santo. Secondo gli studi più recenti, il ciclo di Assisi sembra essere suddiviso in tre gruppi distinti: i primi sette episodi rappresentano l’iter della conversione di san Francesco sino all’approvazione della regola. Il gruppo centrale, considerato il principale, mostra tutto lo sviluppo dell’Ordine con san Francesco, sino alla sua morte. Gli ultimi sette sono le esequie e la canonizzazione del santo, compresi i miracoli post mortem. 167 UMBRIA Itinerari più belli d’Italia 168 3) Eremo delle carceri Assisi (PG) L’Eremo delle Carceri è il luogo in cui san Francesco d’Assisi e i suoi seguaci si ritiravano per pregare e meditare. Situato a 4 chilometri da Assisi, a 791 metri di altitudine sulle pendici del monte Subasio, l’Eremo delle Carceri sorge nei pressi di alcune grotte naturali, frequentate da eremiti già in età paleocristiana. È immerso in un bellissimo verde di lecci, e proprio per questo, è luogo di intenso ascolto e preghiera della Parola di Dio. Questo è il luogo che San Francesco scelse per ritirarsi in preghiera e contemplazione lontano dagli uomini. Donato dal Comune di Assisi ai benedettini, questi ultimi lo cedettero poi a san Francesco, affinché si potesse “carcerare” nella meditazione. Ampliato nel 1400 da san Bernardino da Siena con la costruzione della chiesa di Santa Maria delle Carceri, che ha inglobato una primitiva cappella, preesistente a san Francesco, e di un piccolo convento, l’eremo è posto in un bosco di lecci secolari circondato da grotte e da piccole cappelle dove i pellegrini si ritirano ancora oggi in contemplazione. Provenendo dalla strada che risale il monte Subasio, si prosegue per un sentiero fino ad una volta in muratura, oltrepassata la quale si trova il Chiostrino dei frati, una terrazza triangolare che si affaccia a strapiombo sul fosso delle carceri. Alle estremità del chiostro vi sono le porte che conducono al refettorio dei frati e alla chiesa di Santa Maria delle Carceri. Al piano superiore del refettorio sono situate le celle dei frati. Nell’oratorio sopra l’altare si trova il celebre dipinto della Madonna delle Carceri. Scendendo una ripida scalinata, dal convento si arriva ad un bosco di faggi e alla grotta di san Fran- UMBRIA Itinerari più belli d’Italia cesco, oggi divisa in due piccole stanze, luogo dove il Poverello si ritirava in preghiera e dove sulla nuda roccia dormiva. Dal sentiero antistante a questa si dipartono le altre grotte dei primi compagni di Francesco: Leone, Antonio da Stroncone, Bernardo di Quintavalle, Egidio, Silvestro e Andrea da Spello. Nel bosco, appena fuori dal santuario, nei pressi del sentiero che conduce alla grotta di frate Leone, è sita la Cappella di san Barnaba, normalmente chiusa al pubblico, con al proprio interno un altare a Tau ed una pala cinquecentesca raffigurante Gesù deposto dalla Croce. Sono molti i racconti di miracoli e leggende che si associano a questo sito: nella grotta di san Francesco è presente un buco nel terreno dal quale si può intravedere il fondo del burrone. Si racconta che questo è stato provocato dal demonio, sprofondato nell’abisso quando fu scacciato da san Rufino. Inoltre, nel mezzo del chiostro è presente un pozzo nel punto in cui, secondo una leggenda, san Francesco, tramite un miracolo, fece sgorgare dell’acqua. Tradizione vuole che il burrone che si trova nei pressi del monastero sia in realtà il letto di un fiume, oggi in secca, le cui acque furono prosciugate da san Francesco poiché disturbavano la sua meditazione e quella dei suoi discepoli. Nei pressi della grotta di San Francesco si trova un leccio secolare dove erroneamente molti credono ebbe luogo la predica agli uccelli di San Francesco che in realtà le fonti storiche attestano essere avvenuta fuori del comune di Assisi ed in particolare a Piandarca nel comune di Cannara a pochi chilometri dalla città serafica nella vallata sottostante. 169 UMBRIA Itinerari più belli d’Italia 170 Agriturismo Agrisolana Agriturismo Colleverde Strada comunale Colle Umberto I, 56 A 06133 Colle Umberto (PG) Tel: +39 075.605521 E-mail: [email protected] Sito: www.agrisolana.com Via G. B. Della Porta, 59 06073 Corciano (PG) Tel: +39 075.605858 E-mail: [email protected] Sito: www.colleverdeclub.com L’agriturismo Agrisolana nasce da un antico rudere risalente ai primi del ‘900 e mantiene ad oggi tutto il fascino e le peculiarità dell’antica struttura, con esterni e murature in pietra, pianelle in ceramica, porte e finestre in legno. L’ambiente verde che circonda la struttura, permette ai nostri clienti di gustare appieno la tranquillità e la bellezza del posto: le colline umbre abbracciano idealmente il nostro agriturismo ed i boschi che ci circondano permettono di immergersi in un clima d’altri tempi. Il Villaggio Colleverde è situato ai piedi del Monte Tezio, parco naturale, ed offre numerose opportunità di carattere sportivo e ricreativo per chi ama la quiete, la serenità e la natura. È infatti possibile fare passeggiate in campagna, su strade e sentieri, attraverso l’incomparabile scenario delle colline umbre, realizzare stupende escursioni turistiche in località di interesse culturale e naturalistico, come Perugia, Assisi, il Lago Trasimeno, ma anche Spello, Spoleto, Todi, Orvieto e Gubbio. SERVIZI Accesso disabili, internet parcheggio custodito, piscina, SERVIZI Maneggio coperto, campo ostacoli, scuola di equitazione, piscina semi-olimpionica, piscina per bambini, servizio bar, parcheggio Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). UMBRIA Borgo Castello Panicaglia Loc. Niccone, 173 06019 Umbertide (PG) Tel: +39 075.9410958 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismopratoverde.com Località Panicaglia 06025, Nocera Umbra (PG) Tel: +39 0742.813639 E-mail: [email protected] Sito: www.borgocastellopanicaglia.it La struttura è un casale di campagna ristrutturato che gode di una splendida vista sulla valle del Niccone. Ulivi centenari, boschi di querce e castagni a due passi. Ideale per soggiorni all’insegna del contatto con la natura e del relax: sono a disposizione degli ospiti una piscina, un ampio maneggio e cavalli per escursioni guidate (solo per cavalieri esperti). Il podere collinare produce, in maniera completamente naturale, olio di oliva, miele e ortaggi tutti da degustare. Tre cipressi danno il benvenuto a chi arriva all’Agriturismo Borgo Castello Panicaglia. Svettante in cima ad un colle con vista sulla vallata che si allunga tra Nocera Umbra e Gualdo Tadino, dove si snodano la via Consolare Flaminia e la strada che conduce ad Assisi, attraversando il Monte Subasio. Al Borgo Castello Panicaglia le giornate trascorrono con ritmi lenti e tranquilli, immersi nella pace e nel silenzio di una campagna incontaminata che conserva ancora intatta la sua storia. SERVIZI Maneggio, piscina. riscaldamento, telefono, sala tv, animali ammessi (previa richiesta). SERVIZI Maneggio coperto, campo ostacoli, scuola di equitazione, piscina semi-olimpionica, piscina per bambini, servizio bar, parcheggio Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Agriturismo Pratoverde 171 UMBRIA Itinerari più belli d’Italia 172 Casale del Grillo El Patio Strada Civitella Benazzone, 3 Loc. Morleschio 06085 (PG) Tel: +39 075.5941010 E-mail: [email protected] Sito: www.casaledelgrillo.net Via dell’Osteria, 5 06073 Corciano (PG) Tel: +39 075.6978464 E-mail: [email protected] Sito: www.hotelelpatio.com Su un poggio immerso nel verde e nel silenzio dei colli umbri sorge “Il Casale del Grillo”, circondato da boschi e olivi secolari. La ristrutturazione ha sapientemente preservato l’antica struttura con le massicce travi di castagno, conservando quel sapore di antichità semplice e rustica. L’atmosfera sembra quella di un tempo, la bellezza del paesaggio non è mutata e invitano alla sosta. Ideale per soggiorni rilassanti, a stretto contatto con la natura. El Patio si caratterizza per il suo ambiente familiare, un mix di tranquillità e calda ospitalità che trasmettono i luoghi ai quali appartiene; i sapori della cucina, i colori dei tramonti, l’armonia della campagna fanno da cornice ad un piacevole e rilassante soggiorno nelle colline umbre. Per una vacanza, un weekend, ti offriamo un viaggio di relax attraverso i sapori della tradizione in Umbria per appagare tutti i tuoi sensi. SERVIZI Piscina, accesso disabili, internet wi-fi, parcheggio gratuito, animali ammessi (previa richiesta) SERVIZI Ristorante tipico, aria condizionata, accesso disabili, internet wi-fi, parcheggio gratuito, piscina con acqua salata, bar, servizio notturno, convenzione con golf club e autodromo. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). UMBRIA La Tavola dei Cavalieri Voc. San Salvatore, 27 06026 Pietralunga (PG) Tel: +39 075.9460283 / 340.5160633 E-mail: [email protected] Sito: www.cerqua.it Loc. Armenzano, 104 06081 Assisi (PG) Tel: 075 8019054 E-mail: [email protected] Sito: www.assisiresort.com Nei due piani rialzati dell’ex-monastero di San Salvatore, eretto nel XIV secolo e successivamente trasformato in fabbricato rurale, si respira ancora un’aria antica: le 6 camere di charme e le 2 suite, identificate dal nome di un albero del luogo, presentano infatti travi ai soffitti, pavimenti in cotto, nicchie e camini (oltre ad essere tutte dotate di bagno proprio, riscaldamento e filodiffusione). Completamente ristrutturato nel pieno rispetto delle antiche tradizioni, il Borgo è circondato da 18 ettari di alberi ad alto fusto, attrezzato per percorsi a piedi, a cavallo e in mountain bike che richiedono differenti livelli di impegno. Situato a circa 800 metri d’altitudine, nel Parco naturale del Monte Subasio, guarda tra le verdeggianti colline la Rocca di Assisi. La vita nel Borgo è semplice, scandita da ritmi in armonia con l’ambiente. SERVIZI Aree attrezzate per l’equitazione e maneggi, parcheggio all’aperto, giardino, carte di credito accettate, lavatrice, bar, accesso a internet, sala lettura. SERVIZI Ristorante e sala cerimonie, vendita prodotti da agricoltura biologica, prodotti tipici, piscina, degustazione birra artigianale, parcheggio gratuito, parco, piazzole camper. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia La Cerqua 173 UMBRIA Itinerari più belli d’Italia 174 Le Valcelle Podere Bello Loc. Valcelle, 16 06026 Pietralunga (PG) Tel: +39 075.9462095 E-mail: [email protected] Sito: www.levalcelle.it Loc. Pineta, 57 - Macchie 06060 Castiglione del Lago (PG) Tel: +39 075.9680283 E-mail: [email protected] Sito: www.poderebello.it Le Valcelle Country House è un piccolo paradiso a 650 mt. s.l.m., completamente immerso nella natura dell’Alto Tevere Umbro. Il borgo, anticamente abitato da pastori, è rimasto esternamente intatto ma internamente trasformato in incantevole Country House, e alla semplicità della vita di campagna ha saputo abbinare elementi di charme e romanticismo, per offrire ai propri ospiti un soggiorno indimenticabile e una vacanza all’insegna del completo relax. Il Podere Bello sorge a Castiglione del Lago, tra le oasi naturalistiche “La valle” e “Montepulciano”. Poco distante dalle sponde del Trasimeno e dai maggiori centri storici dell’Italia centrale, l’agriturismo offre ai suoi ospiti la possibilità di organizzarsi una vacanza su misura: in un paio d’ore è possibile passare dal verde delle colline d’Umbria alle sale dei musei di Roma, o raggiungere la vicina Toscana per visitare tesori rinascimentali come Siena, Arezzo e Firenze. SERVIZI Piscina all’aperto, area giochi per bambini, ristorante (su prenotazione, solo per ospiti interni), escursioni con cani da tartufo, mountain bikes, parcheggio. SERVIZI Piscina, campo da tennis/calcetto, laghetto artificiale, parco giochi per bambini, tavolo da ping-pong, barbecue, sala ristorante, tavernetta con la vendita di specialità umbro-toscane. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). UMBRIA Podere Caldaruccio Via Str. Case Nuove, 23 06133 Colle Umberto (PG) Tel: +39 075.5841471 E-mail: [email protected] Sito: www.podereborgobello.it Strada Palazzetta, 19 06134 Ramazzano (PG) Tel: +39 075.694348 E-mail: [email protected] Sito: www.casolare.net Situato in una bellissima vallata a soli 12 chilometri dal centro storico di Perugia, il Podere Borgobello è un complesso che risale al ‘700 ristrutturato, composto da una struttura padronale, l’antico fienile e la porcilaia. Il casale si apre su una tenuta di 13 ettari incorniciata dal Monte Tezio. Al piano superiore 4 camere matrimoniali con bagno privato, aria condizionata e kit per una piccola Prima colazione. Non rinunciate a vivere un indimenticabile soggiorno presso la nostra tenuta costituita da una bellissima villa di origini settecentesche e da altri casolari e ville indipendenti, caratterizzati dall’ascetica bellezza dei panorami circostanti e immersi nella tranquillità dei boschi e dei campi che incorniciano l’Umbria. Sosta ideale, grazie alla posizione geografica che la pone al centro di una serie di città di interesse turistico, artistico e religioso dell’Umbria e della Toscana. SERVIZI SERVIZI Piscina con zona barbecue, area attrezzata per il tiro con l’arco, campo da bocce, orto da cui poter raccogliere liberamente i frutti di stagione, laghetto per la pesca sportiva Parco, giardino lavanderia, parcheggio interno, cassaforte, TV e bollitore elettrico in camera, piscina esterna (aperta dal 01/05 al 01/09), animali ammessi (previa richiesta). Il MovePass permette a 2 adulti: Il MovePass permette a 2 adulti: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Podere Borgobello 175 UMBRIA Itinerari più belli d’Italia 176 Il Poggiolo Ripa Relais Colle del Sole Strada Pilonico Materno Loc. Villa Poggiolo 06132 Perugia Tel: +39 075.695236 - 346.2154368 E-mail: [email protected] Sito: www.poggiolo.it Strada Aeroporto Sant’Egidio, 5 06134 Ripa (PG) Tel: +39 075.6020131 E-mail: [email protected] Sito: www.riparelais.com Al centro di un’area di grande interesse artistico e paesaggistico, l’azienda agrituristica “Poggiolo” si estende nella campagna circostante Perugia. Il Poggiolo, immerso in vasti campi di olivi e vigne coltivate secondo le norme dell’agricoltura biologica, accoglie i suoi ospiti offrendo un soggiorno in una località ricca di storia e di fascino. La struttura ricettiva è costituita dall’agriturismo e da cinque casali indipendenti databili all’inizio del 1900, sapientemente restaurati. Il Ripa Relais Colle del Sole è la meta ideale per chi è alla ricerca di soggiorni a contatto con la natura. L’agriturismo, ricavato da una antica dimora contadina, coniuga lo stile povero alla ricercatezza di ogni suo dettaglio. All’interno della struttura è presente il ristorante: immersi in un’atmosfera intima potrete assaporare i nostri piatti legati alla tradizione, ma rivisitati dal nostro chef con un pizzico di fantasia. SERVIZI Piscina, tennis e maneggio cavalli. SERVIZI Aria condizionata, accesso disabili, internet, wi-fi, parcheggio gratuito. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). DOVE LE CASE RESIDENZA DI CAMPAGNA Fraz. Santa Maria di Lignano, 42 06081 Assisi (PG) Tel: +39 075.802431 E-mail: [email protected] Sito: www.assisiresort.com Umbria APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. NEI DINTORNI Assisi 12 km Perugia 40 km Roma 250 km Le Case Residenza di Campagna Una residenza di campagna immersa nella splendida cornice naturale del Parco del Monte Subasio, tra ruscelli e boschi, allevamenti e coltivazioni biologiche: massima espressione della natura. L’agriturismo sorge in un antico borgo agricolo completamente ristrutturato a 12 km da Assisi ed all’interno di una proprietà di 30 ettari. Offre diverse combinazioni di soggiorno ed ampie zone relax, spazi all’aperto ed una splendida piscina per vacanze all’insegna della tranquillità in una natura incontaminata. È una struttura versatile che si addice a soggiorni all’insegna del riposo ed anche alla scoperta della natura circostante. Ristorante e sala cerimonie, vendita prodotti da agricoltura biologica, prodotti tipici, piscina, produzione/ degustazione vino-olio, produzione/degustazione birra artigianale, parcheggio gratuito, parco, animali ammessi (previa richiesta). Il MovePass permette a 2 persone: Itinerari più belli d’Italia SERVIZI •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). 177 UMBRIA Itinerari più belli d’Italia 178 ITINERARIO NORCIA - CASCIA 1) Basilica di San Benedetto Norcia (PG) La Basilica di San Benedetto sorge su quella che secondo la tradizione fu la casa natale dei santi Benedetto e Scolastica nati nel 480 d.C. da una nobile famiglia, come riferisce san Gregorio Magno nei suoi Dialoghi. La Basilica è a forma di croce latina, con un’unica navata. Il suo interno, è su due livelli: al piano superiore si trova la chiesa principale mentre al piano inferiore troviamo la cripta. Le pareti sono decorate con preziosi affreschi del 1500 e tele del 1600. L’esterno della chiesa si presenta nella sua struttura originale soltanto in una parte della facciata, caratterizzata da un elaborato rosone ed un bel portale ogivale. Un porti- UMBRIA altro tentativo di uccisione con pane avvelenato, Benedetto decise di abbandonare Subiaco per salvare i propri monaci. Si diresse nel Lazio dove fondò il monastero di Montecassino. Qui, attorno al 540, scegliendo una vita completamente cenobitica, mise a punto la sua “Regola”, costituita da 73 capitoli ed un prologo, con la quale si dettavano le norme di vita e di comportamento dei monaci, mirando a creare un’atmosfera di moderazione, pace, compiutezza morale e ad insegnare la strada per raggiungere la gloria di Dio sulla terra, invitando nello stesso tempo ad una spiritualità gioiosa. A Montecassino Benedetto visse fino alla morte, il 21 marzo 547, dopo 6 giorni di febbre fortissima e quaranta giorni circa dopo la scomparsa di sua sorella Scolastica, con la quale ebbe comune sepoltura. Secondo la leggenda devozionale spirò in piedi, sostenuto dai suoi discepoli, dopo aver ricevuto la comunione e con le braccia sollevate in preghiera, mentre li benediceva e li incoraggiava. Itinerari più belli d’Italia co movimenta la parte destra della chiesa lungo tutto il lato fino al campanile. Con i restauri degli anni ‘50 è ricomparso in alto l’arco trionfale trecentesco, e in occasione dei lavori giubilari del 2000, sono state apportate altre importanti modifiche: la pavimentazione, l’altare maggiore, il nuovo accesso alla cripta, la sistemazione dell’area archeologica sottostante, i lavori di adeguamento dell’ex monastero benedettino. San Benedetto secondo la tradizione, nasce a Norcia intorno al 480 d.C. Svolge studi letterari a Roma, dove vive lo stato di decadenza civile e morale dell’antica capitale dell’impero e inizia ad elaborare un modello di vita perfetta da raggiungere, suggestionato dall’attività di alcuni monasteri che svolgevano attività spirituali ed assistenziali. Nell’ossessiva ricerca della solitudine più rigorosa, all’età di 17 anni abbandona la città e si ritira, prima in un borgo montano di Eufide (odierna Affile) e, successivamente, si rifugia in una grotta, nei pressi di Subiaco. Qui, incontrò Romano, monaco di un vicino monastero retto da un abate di nome Adeodato, che, vestitolo degli abiti monastici, gli indicò una grotta impervia del Monte Taleo, dove Benedetto visse da eremita per circa tre anni, durante i quali è più volte preda di crisi e tentazioni debellate solo grazie alla preghiera. Conclusa l’esperienza eremitica, accettò di fare da guida ad altri monaci in un ritiro cenobitico presso Vicovaro, ma la sua rigidezza li porterà ad un’esasperazione tale da tentare perfino di ucciderlo con una coppa di vino avvelenato. Il Santo tornò quindi a Subiaco, dove rimase per quasi trent’anni, predicando la “Parola del Signore” e accogliendo discepoli sempre più numerosi, fino a creare una vasta comunità di tredici monasteri. Negli anni tra il 525 ed il 529, a seguito di un 179 UMBRIA Itinerari più belli d’Italia 180 2) Santuario di Santa Rita da Cascia Cascia (PG) La prima pietra della Basilica di Santa Rita da Cascia fu posta il 20 giugno del 1937, solo dieci anni più tardi, il 18 maggio del 1947, l’edificio fu consacrato. L’aspetto attuale tuttavia si deve alla volontà di Papa Pio XII ed all’opera prima del Mons. Spirito Chiapetta e poi degli architetti Martinenghi e Calori. Non va tuttavia dimenticato l’apporto economico dei tanti devoti di Santa Rita da Cascia sparsi nel mondo e l’opera incessante della badessa Madre Teresa Fasce. La Basilica, rivestita di travertino bianco tipico delle cave di Tivoli, presenta un’impianto a croce greca con quattro grandi absidi laterali e cupola centrale a dominare il presbiterio. L’artista Eros Pellini ha scolpito sul portale principale alcuni episodi della vita di Santa Rita da Cascia ed all’interno, in marmo di Carrara, le tappe della Via Crucis. Altri artisti moderni di indiscutibile fama hanno partecipato alla realizzazione dell’edificio e degli arredi; le mura sono affrescate fra gli altri da Luigi Montanarini, Luigi Filocamo, Silvio Consadori e Gisberto Ceracchini, le suppellettili sacre e l’altare maggiore sono opera di Giacomo Manzù. Cesarino Vincenzi di Bologna è l’autore del quadro ad olio della Maddalena, dell’affresco del San Giuseppe nell’ingresso della Basilica e del bel soffitto ad affresco della sagrestia. All’interno del Santuario, perfettamente conservate in un teca in un altare laterale riposano le spoglie terrene di Santa Rita oggi protette da una cancellata. La Santa nacque nel 1381 nella vicina Roccaporena luogo nel quale ancora esiste la casa natale di S. Rita, la cui finestra principale si apre sullo Scoglio, un’aspra, sommità che domina il paesetto e che fu UMBRIA Itinerari più belli d’Italia meta prediletta di Rita per le sue preghiere e le solitarie meditazioni. Battezzata con il nome di “Margherita”, per il volere del padre si sposò rinunciando, in un primo tempo, ad entrare in un convento Agostiniano secondo quelle che erano invece le sue più intime aspirazioni. Solo dopo la morte del marito, Rita riuscì ad entrare in clausura. Il monastero, luogo storico dove Santa Rita visse 40 anni come monaca agostiniana e dove morì, nel 1457, all’età di 76 anni, si colloca accanto al Santuario a Cascia. Nella parte superiore del monastero troviamo l’oratorio del crocifisso, dove la tradizione afferma che S. Rita ricevette la stigmata sulla fronte: iI Venerdì Santo 1442, dopo aver ascoltatola predica sulla passione del Signore, Rita con ardente amore desiderava soffrire con Lui. Il Crocefisso la esaudì e una spina si conficcò nella fronte di Rita provocando una dolorosa ferita; per 15 anni ebbe la piaga sulla fronte. Si spense il 22 maggio del 1447, e benché fosse oggetto di venerazione già negli ultimi anni della sua vita, solo nel 1628 fu beatificata da Papa Urbano VIII e solo il 24 maggio del 1900 fu santificata da Papa Leone XIII. Ancora oggi all’interno del monastero di Santa Rita, adiacente al Santuario, sono conservate importanti memorie legate alla vita della santa e alla devozione ritiana; il coro antico, l’oratorio del crocifisso, l’anello nuziale e il rosario. Nella cella di Santa Rita è collocato inoltre il primo sarcofago (dipinto a tempera) che ospitò il corpo della santa da 1457 al 1715. Nei cassetti sopra l’altare sono conservate alcune reliquie, la tonaca, il velo, le fasce utilizzate per la ferita sulla fronte. Accanto alla cella si può ammirare infine, anche l’urna barocca che contenne il corpo di Santa Rita dal 1745 al 1930. 181 UMBRIA Itinerari più belli d’Italia 182 Locanda di Colle dell’Oro Agriturismo San Cristoforo Strada di Palmetta, 31 05100 Terni (TR) Tel: +39 0744.432379 E-mail: [email protected] Sito: www.colledelloro.it Strada S. Cristoforo, 16 - Fraz. Sambucetole 05022 Amelia (TR) Tel: +39 0744.988249 - 347.0013525 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismosancristoforo.it Sulla collina di Colle dell’Oro che domina la città di Terni, sorge la Locanda di Colle dell’Oro, antica residenza umbra di campagna, risultato di un sapiente recupero di vari edifici ottocenteschi. Lo charme di questa dimora vi ammalierà: i raffinati tessuti, i mobili decorati a mano e le tonalità calde delle camere e dei salotti della Locanda di Colle dell’Oro vi traghetteranno in un’atmosfera d’altri tempi. Le dieci camere sono arredate con particolare cura e con un esclusivo tocco personale, che le rende piacevoli ed uniche. In Umbria tra le dolci e coltivate colline della campagna umbra, l’agriturismo fa rivivere l’antico borgo di San Cristoforo. Il complesso si compone di un antico borgo con al centro la chiesa settecentesca da cui prende il nome. Una vacanza in Umbria che vi permetterà di vivere un’esperienza unica e genuina a contatto con l’atmosfera di una volta, dove il lento scorrere del tempo, l’incontro con la natura e l’assaporare il gusto del cibo appena colto caratterizzavano la vita di chi qui una volta viveva. SERVIZI Piscina, ristorante, massaggi benessere, accesso disabili, internet wi-fi, parcheggio gratuito, animali ammessi (previa richiesta). SERVIZI La struttura dispone anche di appartamenti tutti con angolo cottura provvisto di stoviglie, di frigo e tv. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). DOVE COUNTRY HOUSE ENTROPIA Via Loreto Grutti, 6 06059 Todi (PG) Tel: +39 075.8852249 Fax: +39 075.8851212 E-mail: [email protected] Sito: www.progettoentropia.it Umbria APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. Chiuso il mese di Novembre. NEI DINTORNI Perugia: 45 km Assisi: 60 km Aria condizionata, accesso disabili, internet wi-fi, parcheggio gratuito, maneggio, servizio bar, ristorante, centro benessere, piscina esterna. Country House Entropia Soggiornare presso la Country House Entropia, risultato della recente ristrutturazione di un antico casale in pietra del 1800, significa farsi avvolgere pienamente da profumi e sapori che questa terra sa offrire. Adagiata su una dolce collina, la residenza, con il suo parco e una panoramica piscina, permette di godere di uno scenario naturale inimitabile, offre un suggestivo angolo di pace e tranquillità dove l’ospitalità si arricchisce di stimolanti eventi. I piaceri del gusto sono curati dalla cucina, attenta ai sapori della tradizione e impreziosita da una selezione dei vini. Il MovePass permette a 2 persone: Itinerari più belli d’Italia SERVIZI • Un pernottamento in camera doppia • Prima colazione • Aperitivo di benvenuto Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). 183 MARCHE Itinerari più belli d’Italia 184 ITINERARIO CORINALDO - LORETO 1) Santuario di Santa Maria Goretti Corinaldo (AN) Il Santuario di S.Maria Goretti all’interno del paese di Corinaldo, dove nacque S.Maria Goretti, vissuta dal 1890 al 1902, si trova la Chiesa dell’Addolorata, con campanile settecentesco e interno barocco a pianta centrale del XVII secolo. Essa racchiude la cripta (1947) dedicata a S.Maria Goretti, canonizzata nel 1950. All’interno della chiesa si trova un organo Callido. Il paese, dove si trova anche la casa della Santa, è cinto di mura laghe 900 metri, le meglio conservate di tutte le Marche, del secolo XIV-XV. Maria Teresa Goretti è venerata come santa e martire dalla Chiesa cattolica. Vittima di omicidio a seguito di un tentativo di stupro da parte di un vicino di casa, fu canonizzata nel 1950 da papa Pio XII con il nome di santa Maria Goretti. Terzogenita di sette figli, nacque a Corinaldo il 16 ottobre 1890, da Luigi Goretti e da Assunta Carlini, poveri ma onesti e religiosi contadini. All’epoca della perdita del padre Marietta ha solo dieci anni, e ha un vivissimo desiderio di fare la Prima Comunione: in undici mesi imparò il catechismo e, nel giugno 1901 fece la comunione per la prima volta. Cominciò a camminare più speditamente nella via della bontà. Volle essere l’angelo consolatore della mamma: le infondeva coraggio e fiducia nella Provvidenza, cercava di alleggerirle il lavoro, pensando alla cura della casa e dei fratellini. Maria, sua madre e i suoi fratelli vivevano nella stessa cascina della Famiglia Serenelli: la fresca bellezza di Maria, per quanto difesa e nascosta gelosamente, non sfuggì agli occhi di Alessandro Serenelli, che cominciò a nutrire una morbosa e irrefrenabile passione per la fanciulla. Ai primi di giugno del 1902 il giovane fece a Maria proposte insane. Ella, inorridita, le rigettò e fuggì piangendo. Mentre si allontanava, Alessandro la minacciò: “Se fiati, ti ammazzo”. Confuso e irritato per la resistenza dell’innocente fanciulla, stabilì in cuor suo che la terza volta, se non l’avesse ascoltato, l’avrebbe uccisa. Da quel momento la vita divenne per Maria un vero incubo. Alessandro la trattava con durezza, la rimproverava per ogni inezia e la sovraccaricava MARCHE Itinerari più belli d’Italia di lavoro. Ella, evitava di incontrarlo, obbediva in silenzio e si raccomandava incessantemente alla Madonna, stringendo spesso in pugno la corona. Il dramma interiore viene vissuto in completa solitudine, solo una frase detta a Teresa Cimarelli tradisce la sua angoscia: “Teresa, domani andiamo a Campomorto? Non vedo l’ora di fare la comunione”. Il giorno dopo è il 5 luglio, il primo giorno della sua “passione”. Le famiglie Serenelli e Goretti sono intente alla trebbiatura delle fave. All’improvviso scoppia la tragedia. Alessandro, fingendo di dover salire un momento in casa trascina Maria all’interno, ma quando lei si rifiuta di assecondarlo prende un punteruolo e comincia a colpirla ovunque, accanendosi sul ventre. Conscio di averla ferita a morte, getta il punteruolo e si chiude in camera ad aspettare l’arrivo delle guardie. Il primo a trovare Marietta in terra priva di sensi è Giovanni Serenelli che chiama prima Assunta e poi Mario Cimarelli. Nel frattempo la notizia si è sparsa per tutta la Palude e decine di persone si dirigono verso la Cascina. Marietta viene portata via in barella fra la commozione generale dei contadini che al suo passaggio si tolgono il cappello. In ospedale i medici riscontrano sul corpo di Maria quattordici ferite con lesioni al pericardio, al polmone sinistro, al cuore, al diaframma, all’intestino tenue, all’iliaca e al mesenterio. Dopo un’agonia durata 24 ore, il suo calvario finisce alle 15,45 del 6 luglio 1902. Ai funerali partecipò una folla immensa con associazioni e autorità venute anche da Roma. Nel luglio del 1929 il corpo della Santa fu traslato al santuario della Madonna delle Grazie in Nettuno e, il 24 giugno 1950, sotto S.S. Pio XII, ebbe luogo la sua solennissima Canonizzazione. 185 MARCHE Itinerari più belli d’Italia 186 2) Basilica della Santa Casa Loreto (AN) La Basilica della Santa Casa si trova a Loreto, nota cittadina sede di pellegrinaggio attraverso la via Lauretana, dove i cattolici rendono culto di devozione verso i resti della Santa Casa di Nazaret, dove visse Gesù. La Storia del Santuario inizia il 10 dicembre 1294, con l’arrivo della Casa abitata dalla famiglia della Vergine Maria a Nazaret, dove la Madonna avrebbe ricevuto l’annuncio della nascita miracolosa di Gesù. In un primo momento la preziosa reliquia venne sopraelevata e coperta da una volta e poco dopo circondata da portici, quindi da una chiesetta e infine dall’attuale Basilica. La Chiesa, coronata in alto da un cammino di ronda su beccatelli, è ingentilita da alti finestroni gotici in pietra bianca del Conero. Costituisce un mirabile esempio di connubio fra l’esigenza pratica della difesa militare e il gusto estetico rinascimentale. Di chiaro stile rinascimentale è la bellissima cupola che caratterizza il panorama lauretano, visibile in un vastissimo territorio che va dal mare alle valli collinari vicine. L’interno si presenta come una grande aula goticizzante basata su una complessa pianta cruciforme, nata dalla sovrapposizione di una struttura longitudinale a una centrale a croce greca. La planimetria è ricca di simbolismi: una croce latina che riporta al Cristo, i dodici pilastri riecheggianti gli Apostoli e le quattro Sagrestie che portano i nomi degli Evangelisti, poste ai quattro angoli creati dai bracci della croce. Al centro, “cuore” della croce, si erge la cupola con al di sotto la preziosa reliquia della Santa Casa di Nazaret, dove, secondo la tradizione devozionale, la Vergine Maria ricevette l’Annunciazione. Si racconta infatti che nella notte MARCHE Itinerari più belli d’Italia tra il 9 ed il 10 dicembre del 1294 la Santa Casa venne trasportata in volo dagli angeli prima a Tersatto presso Fiume, poi nell’attuale sito presso un bosco di lauri. La Santa Casa è una piccola costruzione di metri 9,50 x 4. Le dimensioni coincidono con quelle del “buco” rimasto a Nazaret dove prima si trovava. Nella parete minore si apre una piccola finestra, detta dell’Angelo alla quale secondo la tradizione la Madonna ricevette l’Annunciazione. Gli studi effettuati sulle pietre della Santa Casa ne confermerebbero l’origine palestinese: esse sono per lo più arenarie, rintracciabili nella zona di Nazaret e lavorate secondo la tecnica usata dai Nabatei, un popolo confinante con gli Ebrei, ma molto usata anche in Palestina. Inoltre le pietre risultano ancora saldate da una tipica malta della zona, un misto di solfato di calcio idrato (gesso) impastato con polvere di carbone di legna secondo una tecnica dell’epoca, nota in Palestina e anche in Galilea 2000 anni fa, ma mai impiegata in Italia. Sulle pietre vi sono numerosi graffiti simili a quelli giudeo-cristiani del II-V secolo ritrovati in Terra Santa, in particolare a Nazaret. La Madonna di Loreto, detta anche Vergine Lauretana, è la statua venerata nella Santa Casa. Si tratta di una Madonna Nera: la sua particolarità è il volto scuro, comune alle icone più antiche, dovuto spesso al fumo delle lampade ad olio e delle candele. In alcuni casi sono rappresentate nere a ipirazione del Cantico dei cantici dove si dice: “Bruna sono, ma bella” e più avanti, rivolgendosi alle amiche: “Non state a guardare che sono bruna perché mi ha abbronzata il sole”. Ed il Sole è figura di Dio. Queste parole sono all’origine del fenomeno delle Madonne nere, che sono donne di razza bianca ma di pelle nera. 187 marche Itinerari più belli d’Italia 188 Hotel Il Conero 2 Il Pignocco Via del Conero, 29 60026 Numana (AN) Tel: +39 071.7390806 E-mail: [email protected] Sito: www.hotelresidenceilconero.it Strada del Pignocco, 3 61122 Pesaro (PU) Tel: +39 0721.430162 E-mail: [email protected] Sito: www.ilpignocco.it Non solo mare, ma natura, benessere, storia, archeologia, sport, enogastronomia nella stupenda cornice della Riviera del Conero. L’Hotel premiato nel 2010 da Legambiente e Ospitalità Italiana, si trova a 250 m dalla spiaggia, ad un passo dagli itinerari e dalle spiagge del Parco Naturale del Monte Conero e dai paesini di interesse storico e culturale dell’interno marchigiano. Tra prati ed alberi secolari, un’antica dimora di campagna risalente al 1700 offre camere ed appartamenti dal gusto rustico ed elegante, per una vacanza nella quiete della natura, nei pressi del mare e di località di interesse storico e culturale, alla scoperta dei sapori autentici e delle tradizioni delle Marche. Il Pignocco vi sorprenderà per il panorama fantastico, per la sorprendente torretta belvedere, per l’accoglienza tutta al femminile e per la piscina circondata dagli antichi olivi e dalle quale, sul calar della sera, si assiste ad un tramonto indimenticabile. Limitazione per i mesi di giugno. Luglio/agosto, pacchetto accettato secondo disponibilità, dalla domenica al giovedì. SERVIZI Aria condizionata, centro benessere, palestra, noleggio bici, accesso disabili, internet wi-fi, parcheggio gratuito. Animali ammessi (previa richiesta). SERVIZI Animali ammessi (con supplemento), aria condizionata, accesso disabili, parcheggio gratuito. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). marche Villa San Martino Viale Martiri della resistenza, 1 61010 Monte Grimano Terme (Pu) Tel: +39 0541.972128 E-mail: [email protected] Sito: www.villadicarlo.it Via Medici, 3 61030 Cartoceto (PU) Tel: +39 0721.898432 / 338.5079320 E-mail: [email protected] Sito: www.villasanmartino-countryhouse.it Affacciato sulla verde valle del Conca, immerso in un parco in cui il tempo è scandito dai lenti ritmi della natura, c’è un posto studiato per creare attorno a te un’atmosfera suggestiva e rilassante, dove il corpo e lo spirito ritrovano serenità e armonia. Villa di Carlo mette a disposizione dei propri clienti 21 camere finemente arredate, con collezioni di quadri dipinti da Luciana Zanetti, il ristorante, due piscine di cui una interna e una esterna, la sala congressi, la palestra attrezzata e lo splendido parco che la circonda. Da una villa risalente al sec. XVI tra le dolci colline che dominano la valle del Metauro, in un’oasi di verde, a soli 15 km dal mare, nasce questa country house ricca di charme, che unisce al fascino della posizione e della storia, il comfort delle camere e suites, ognuna diversa dalle altre, impreziosite e riadattate alle moderne esigenze di ospitalità. È la soluzione ideale per tutti coloro che cercano tranquillità e riservatezza, atmosfere suggestive e comfort di qualità, immersi in uno dei paesaggi più belli delle dolci colline marchigiane. SERVIZI Animali non ammessi, cucina per celiaci, aria condizionata, accesso disabili, internet wi-fi, parcheggio gratuito. SERVIZI Sala colazione con vista panoramica, parcheggio privato, sala riunioni, giardino e parco interno. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Villa di Carlo 189 MARCHE Itinerari più belli d’Italia 190 ITINERARIO TOLENTINO - FONTE AVELLANA 1) Abbazia di Chiaravalle di Fiastra Tolentino (MC) L’abbazia di Fiastra sorge nella bassa valle del Chienti e rappresenta il più importante edificio monastico delle Marche. Di uno stile di transizione dal romanico al gotico rispecchia in pieno l’influsso cistercense di sapore lombardo. Già nel 971 sembra sorgesse sul luogo una chiesetta. Il vasto territorio, compreso tra il fiume Chienti ed il Fiastra, fu donato nel 1142 dal signore del luogo, il duca di Spoleto Guarniero II, all’abate Bruno, guida dei monaci Cistercen- si dell’Abbazia di Chiaravalle di Milano. Già alla fine dello stesso anno arrivarono i monaci che subito iniziarono la costruzione dell’Abbazia impiegando materiale proveniente dai resti della vicina città romana di Urbs Salvia, distrutta dai Visigoti di Alarico nel 408-409, e allo stesso tempo iniziarono una lunga opera di bonifica del boscoso territorio, allora paludoso e infestato da belve feroci. I monaci cistercensi organizzarono il territorio agricolo dell’Abbazia in sei grange (aziende agricole), e grazie alla loro abilità organizzativa, agricola e artigianale, insieme a quella dei fratelli conversi, le grange diventano veri e propri centri economici, fiorenti ed autonomi. Oltre al consenso spirituale sempre crescente dei fedeli, il monastero acquisisce e consolida notevoli ricchezze e potere. Nel XIII secolo l’abbazia giunge all’apice del successo, con la presenza di circa 200 monaci, arrivando a controllare fino a 33 tra chiese e monasteri e occupando ormai gran parte del territorio maceratese fino ad arrivare MARCHE della copertura della chiesa, le volte vennero ricostruite solo parzialmente (presbiterio e prima campata), mentre per il resto dell’edificio si adottò una copertura a capriate lignee.Sul lato meridionale della chiesa si apre il monastero, realizzato anch’esso secondo gli schemi cistercensi, e incentrato sul vasto chiostro. Dal XIV al XV secolo il monastero si avvia verso un lento ma inesorabile declino, causato da una serie di disastrosi saccheggi, il più devastante del 1422 per mano di Braccio da Montone e delle sue truppe, che abbatté la copertura a volte della chiesa, la torre nolare, e uccise numerosi religiosi. Itinerari più belli d’Italia a Numana. Nel 1918, l’abbazia e tutto ciò che le appartiene passa in eredità alla “Fondazione Giustiniani-Bandini” che, insieme alla Regione Marche, ha istituito la Riserva naturale dell’Abbadia di Fiastra nel 1984. Chiaravalle di Fiastra rientra nel gruppo padano delle abbazie cistercensi, ben visibile da quella struttura architettonica e dall’uso del mattone nel paramento murario che caratterizza le costruzioni lombardo-emiliane e di cui i cistercensi si fecero promotori nelle Marche. La pianta dell’abbazia, invece, è di derivazione borgognona e si caratterizza da un complesso quadrilatero dove si iscrivono monastero e chiesa. Dedicata a Santa Maria, la chiesa è una monumentale costruzione regolata dalle severe forme cistercensi e dalle dimensioni imponenti: 72 metri di lunghezza, 20 di larghezza, 25 di altezza. Tre navate, otto campate, il transetto sporgente, e improntata sull’”Asse del Sole”, con ingresso a ovest e abside piatta a est. Venne costruita a partire dall’abside, consacrata nel 1170 e terminata con la facciata verso il 1200. I Il prospetto occidentale, a doppio spiovente, è incentrato sul rosone ed è preceduto da un portico a tre campate voltate aperto da coppie di trifore e da un portale in marmo a strombo multiplo. Dall’atrio, tramite un portale a fascio la cui decorazione è costituita dal contrasto cromatico dei materiali, si accede alla chiesa. L’interno è tutto giocato sul ritmarsi di pilastri dalle forme e masse diverse. La luce filtra attraverso 16 monofore e due rosoni contrapposti, uno sulla facciata, l’altro sul muro di fondo del presbiterio. Tutte le coperture a volta dell’edificio e anche la torre che sorgeva sul presbiterio, andarono distrutte nel 1422 durante il saccheggio di Braccio da Montone. Nel 1473, per opera del cardinale commendatario Latino Orsini, fu rifatta parte 191 MARCHE Itinerari più belli d’Italia 192 2) Basilica di San Nicola da Tolentino Tolentino (MC) La basilica di San Nicola da Tolentino, in origine intitolata a San Giorgio, venne costruita fra il XIII secolo ed il XIV secolo per poi essere completata ed arricchita nei secoli successivi. Nel 1476 venne dedicata a San Nicola da Tolentino che era stato ospitato per circa trenta anni nell’annesso convento, morendovi nel 1305. Nel XVIII secolo venne portata a termine la facciata mentre nel 1932 venne costruita la cripta dove è stato posto il corpo del santo, rinvenuto nel 1926. La facciata, in origine a capanna, venne portata a compimento a partire dal XV secolo quando venne realizzato il portale ad opera di Nanni di Bartolo. Incastonati nei pilastri del portale sono siti tre bassorilievi per lato che raffigurano dei Santi. Nella lunetta invece sono tre sculture raffiguranti Sant’Agostino, la Madonna col Bambino e San Nicola da Tolentino; al di sopra,sormonta la lunetta il gruppo di San Giorgio e il Drago, che riporta all’antica denominazione della Basilica. Lungo il fianco della basilica sono visibili tracce murarie della struttura antica con caratteristici archetti pensili. Il campanile, tardo gotico, risultava essere esistente nel 1492. Sul lato sud si apre il chiostro agostiniano, di origini trecentesche e molto alterato nei secoli in base alla crescita del monastero. Le gallerie del chiostro presentano su tutte le pareti scenografici affreschi barocchi raffiguranti le Storie di San Nicola, eseguiti tra il 1690 e il 1695 da Giovanni Anastasi e Agostino Orsoni. L’interno è il frutto di un grande cantiere durato sino alla seconda metà del XV secolo, anche se negli anni successivi si ebbero ulteriori modifiche. L’altare maggiore è in marmi policromi e venne MARCHE Itinerari più belli d’Italia eseguito in occasione del VI centenario della morte di San Nicola nel 1905. Il coro ligneo è in stile barocco mentre la cupola è una creazione di Giovanni Battista Carducci (1859) e contiene un affresco di Luigi Fontana raffigurante la Visione di Ezechiele. Ai lati del Presbiterio una porta conduce ad un piccolo ambiente decorato con due tele seicentesche opera di Giovanni Battista Foschi. Il Cappellone di san Nicola è un grande ambiente che conserva un importante ciclo di affreschi trecenteschi recentemente attribuito a Pietro da Rimini, anche se la tradizione vuole invece che l’opera sia stata eseguita da un ignoto pittore, il Maestro di Tolentino. Negli spicchi della volta si alternano gli Evangelisti e i Dottori della Chiesa tutti ritratti seduti su di scrivanie piene di libri; alla base sono raffigurate le Virtù: Carità, Prudenza, Speranza, Giustizia, Temperanza, Fede, Fortezza. Le pareti sono divise in due ordini più le lunette dove da quella di fronte l’ingresso parte la narrazione con una Annunciazione; seguono l’Arrivo dei Magi, la Presentazione al Tempio e il Transito di Maria. Nell’ordine mediano la narrazione è disposta in riquadri di diversa grandezza; Partendo dalla parete che dà verso la chiesa al centro è una Strage degli innocenti; proseguendo in senso antiorario sono la Pentecoste, il Sepolcro vuoto, Cristo nel Limbo, Orazione nell’Orto, Predicazione di Gesù, Entrata a Gerusalemme, Nozze di Cana, Sacra Famiglia, Cristo fra i Dottori. La Cappella delle Sante Braccia è costituita da tre vani consecutivi realizzati nel Seicento ampliando la vecchia sacrestia quattrocentesca allo scopo di ospitarvi la reliquia delle Sante Braccia che sono site oggi al centro del terzo vano, chiuso da una ricca cancellata dorata. 193 MARCHE Itinerari più belli d’Italia 194 3) Il Monastero di Fonte Avellaneta Fonte Avellana (PU) ll Monastero di Fonte Avellana è situato alle pendici boscose del monte Catria (1701 m.) a 700 metri sul livello del mare. Le sue origini si collocano alla fine del X secolo, intorno al 980, quando alcuni eremiti scelsero di costruire le prime celle nell’eremo che nel corso dei secoli diventerà l’attuale monastero. La spiritualità di questi eremiti fu influenzata da San Romualdo di Ravenna, padre della Congregazione benedettina camaldolese. Egli visse e operò fra il X e l’XI secolo in zone vicinissime a Fonte Avellana, quali Sitria, il monte Petrano, e San Vincenzo al Furlo. Molte delle consuetudini eremitiche avellanite erano pressoché identiche a quelle in uso all’Eremo di Camaldoli e anche la Regula vitae eremiticae scritta da San Pier Damiani per Fonte Avellana ha molti elementi in comune con le Constitutiones del Beato Rodolfo, IV priore di Camaldoli. Lo sviluppo di Fonte Avellana iniziò con San Pier Damiani, alla cui forte personalità si devono non solo il nucleo originario della costruzione, ma più ancora l’impulso spirituale, culturale e organizzativo che resero l’eremo centro d’attrazione e di diffusione della vita monastica e che influirono fortemente sulla riforma religiosa e sulla vita sociale. Grazie a questa figura eccezionale, il monachesimo avellanita e camaldolese ha potuto presentarsi, nella sua storia pluricentenaria, come esperienza qualificata del cristianesimo. In questo eremo, infatti, si formarono circa cinquanta vescovi e un folto stuolo di monaci noti per santità e dottrina. Una tradizione costante e molto antica vuole che anche il Sommo Poeta Dante Alighieri sia stato ospite di questo monastero che cantò nella Divina Commedia: “Tra due liti d’Italia surgon sassi, e non molto distanti a la tua patria, tanto che i troni assai suonan più bassi, e fanno un gibbo che si chiama Catria, di sotto al quale è consecrato un ermo, che suole esser disposto a sola latria” Eretta abbazia nel 1325, Fonte Avellana divenne una potenza socio-economica e, di lì a poco (1392) conobbe la pratica delle commende. MARCHE Itinerari più belli d’Italia La commenda consisteva nell’affidamento dei benefici o dei beni di proprietà di un monastero o di un’abbazia a persone estranee, per lo più di alto rango ecclesiastico o civile. Fonte Avellana restò “commendata” fino a quasi tutto il 1700 e, anche se ebbe dei commendatari come il Cardinal Giuliano della Rovere poi Giulio II, che lasciarono abbellimenti del tutto degni di nota, nondimeno risentì profondamente di inevitabili condizionamenti, motivo per cui la decadenza della sua vita monastica, anche se lenta, fu inesorabile. Tale declino si concluse con la soppressione napoleonica del 1810 e di lì a poco quella italiana del 1866. Fonte Avellana, tuttavia, ha continuato a vivere come alimentata da una sorgente interiore e oggi, tornata ai monaci camaldolesi, ha ritrovato oltre alla bellezza austera delle sue strutture architettoniche (sec. X - sec. XIX) ormai interamente riportate alla loro bellezza primitiva, anche quella fede e quella cultura che l’hanno contraddistinta fin dalle sue origini. Quando si arriva al Monastero di Fonte Avellana si rimane colpiti dalla sua originale struttura architettonica, dalla sua storia, dalla sua bellezza che attira e colpisce per la sua semplicità. La pietra, di cui è costituito, crea un habitat del tutto unico e riflette quello del deserto: una strana sensazione di vuoto. Entrando nei suoi spazi e dimorando nella cella, si fa l’esperienza del silenzio. È un abbraccio invisibile di energia spirituale che avvolge. Si sente il proprio respiro, e si trova quiete e pace. È un silenzio che crea equilibrio e conoscenza di sé. Dentro questo silenzio arriva la Parola di Dio e si comincia la Lectio divina. È un ascolto che apre nuovi orizzonti sulla storia degli uomini, sulla chiesa, e sul proprio cammino di fede. 195 marche Itinerari più belli d’Italia 196 Colle Indaco Country House Salomone Contrada Indaco, 15 63020 Ortezzano (FM) Cell: +39 338.9564752 E-mail: [email protected] Sito: www.colleindaco.it Loc. Salomone, 437 62024 Matelica (MC) Tel: +39 339.2357888 - 320.3530590 E-mail: [email protected] Sito: www.salomone-matelica.it Colle Indaco country house è un elegante resort situato nel cuore delle Marche. Pace e relax sono le parole che meglio descrivono l’atmosfera che avvolge questo secolare casale immerso nel verde della Valdaso. Grazie alla sua posizione rialzata domina un coloratissimo paesaggio tipicamente marchigiano, interrotto all’orizzonte dalle colline che raggiungono i Monti Sibillini e dalla valle dell’Aso che conduce sino al Mare Adriatico. Immerso nel verde dei vigneti del Verdicchio D.O.C. di Matelica, è uno dei luoghi più belli del territorio comunale sia per il panorama che per le bellezze naturali, e, allo stesso tempo, è comodissimo da raggiungere. È dotato di sei camere, tutte con servizi, personalizzate e dedicate ad un fiore che corrisponde poi ad un miele tipico monoflora. SERVIZI SERVIZI Centro benessere, piscina, giochi per bambini, area fitness, giardino, aria condizionata, tvsat, internet wi-fi, parcheggio coperto gratuito, animali ammessi (previa richiesta). Camere con bagno e TV, fattoria didattica, sosta camper attrezzata, ristorante-negozio prodotti tipici locali, animali ammessi (previa richiesta). Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). marche Residence La Corte Contrada Vallato, snc 620260 San Ginesio (MC) Tel/Fax: +39 0733.694431 E-mail: [email protected] Sito: www.querciadellamemoria.it Via Laura Zampeschi, 22 62029 Tolentino (MC) Tel: +39 0733.969788 E-mail: [email protected] Sito: www.residencelacorte.eu La Quercia della Memoria è un’azienda agricola biologica nata per promuovere un innovativo progetto di multifunzionalità agricola e di sviluppo locale sostenibile, nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Con oltre 9 ettari tra colture miste, seminativi, vigneto, frutteto e orticole, è un agriturismo bioecologico, una fattoria didattica/ sociale ed un centro di educazione ambientale. Sta sviluppando un progetto di Ecomuseo dei vissuti e dei saperi ed un agrinido di qualità. Palazzo antico completamente ristrutturato situato in pieno centro storico di Tolentino, risalente al ‘700. Dispone di 5 camere arredate con particolare attenzione ai materiali ed ai colori, dotate di tutti i comfort. La perfetta armonia con il paesaggio circostante rende La Corte il luogo ideale per un soggiorno indimenticabile nella splendida città di Tolentino. SERVIZI Accesso disabili, postazione internet, visita gratuita agli spazi eco museali dell’azienda, esperienze in fattoria per bambini e famiglie. SERVIZI Servizio fotocopie, servizio fax, mappa della città, bar, servizio gratuito su strisce azzurre centro città, animali ammessi (previa richiesta). Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia La Quercia della Memoria 197 marche Itinerari più belli d’Italia 198 Colle Regnano Sinfonie del Bosco Contrada Casadicristo, 11 62029 Tolentino (MC) Tel: +39 0733.967691 E-mail: [email protected] Sito: www.colleregnano.it Contrada Santa Maria, 43 63020 Montelparo (FM) Tel: +39 0734.781456 - 347.1412622 E-mail: [email protected] Sito: www.residencesinfoniedelbosco.it La “casa rosa” è immersa nelle morbide colline maceratesi e affacciata sui Monti Sibillini, in posizione panoramica a 400 m. s.l.m. Casolare tipico della campagna marchigiana di metà ottocento, ristrutturato nel completo rispetto dell’ambiente e dell’uomo, utilizzando solo materiali naturali, con tecniche di bioedilizia e architettura bioecologica, per alloggiare in modo sano e consapevole. L’Agriturismo Residence Sinfonie del Bosco, origina dalla sapiente ristrutturazione di un’antica casa colonica, con travi in legno e pavimenti in cotto che si sposano elegantemente con le ceramiche dipinte a mano. Dispone di sei appartamenti e una suite, uno splendido giardino con piante secolari, i giochi per i bimbi, il gazebo con barbecue e la piscina con solarium. Il Residence sorge nella splendida Valle dell’Aso, circondata da verdi colline e borghi medioevali, direzione est, a 20 minuti dal mare adriatico e dal parco dei Monti Sibillini. SERVIZI Accesso disabili, animali ammessi, sala comune, connessione internet, frigo bar, lavanderia, parcheggio, piscina, barbecue. SERVIZI Aria condizionata, accesso disabili, internet wi-fi, parcheggio gratuito, piscina con solarium, gazebo e barbecue, campo di bocce. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). marche Agriturismo Fontechiara Località Collepere 62024 Matelica (MC) Tel: +39 0737.783592 E-mail: [email protected] Sito: www.villacollepere.it Contrada Paterno, 19 62010 Treia (MC) Tel: +39 0733.216797 – 347.2995079 E-mail: [email protected] Sito: www.fontechiara.com Nella splendida cornice delle colline matelicesi, Villa Collepere è un’esclusiva country house nel cuore delle Marche. La struttura, sapientemente recuperata da un casino di caccia del XVII secolo, è stata ideata per far trascorrere piacevoli momenti in un’atmosfera di completo relax, immersi nel verde di alberi secolari. Grandi e luminose vetrate immettono nel parco antistante e negli spazi esclusivi che la struttura offre. Fontechiara è una preziosa realtà fatta di pace e benessere, cibi sani e aria profumata. Per questo è frequentata da chi ricerca tranquillità agreste, ritmi di vita semplici, genuinità e buon gusto. Sarete accolti nel casale fondato nel 1782, ora completamente ristrutturato recuperando, dove è stato possibile, gli antichi materiali originali, come le travi in quercia centenarie e i mattoni fatti a mano. Il casale è quindi un’armoniosa sintesi tra fascino antico e le moderne comodità. SERVIZI Piscina, giardino, terrazza, accesso per disabili, giochi bambini/babysitting, animali ammessi (previa richiesta). SERVIZI Piscina, bocce, mountain bikes, tiro con l’arco, animali ammessi (previa richiesta). Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Villa Collepere 199 LAZIO Itinerari più belli d’Italia 200 ITINERARIO greccio - roma 1) Santuario di Greccio Greccio (RI) Il Santuario Eremo di Greccio è uno dei santuari eretti da San Francesco, insieme ad altri come il Santuario di Fonte Colombo, il Santuario della Foresta e il convento di Poggio Bustone. Sito a circa 15 km dal capoluogo di provincia di Rieti, è incassato, ad un’altitudine di 665 m s.l.m., nella roccia dei monti nella immediate vicinanze dell’antico borgo medievale di Greccio con uno splendido affaccio sull’ampia conca reatina. Le storie su come San Francesco abbia scelto questo luogo angusto sono numerose, ma la più suggestiva è sicuramente quella del bambino a cui il poverello di Assisi fece lanciare un tizzone il quale, volando come una saetta, terminò la sua corsa sulla parete rocciosa di un monticello di proprietà di un feudatario di Greccio, il Velita. Lì venne costruito l’attuale eremo. Lo stesso Velita nel 1223 spinse San Francesco a dare vita ad una splendida rievocazione, con personaggi viventi, della nascita del Cristo nella Notte di Natale. La leggenda narra che il bambinello, unico personaggio non vivente della rievocazione, prese vita per poi tornare inanimato. Da allora Greccio e il suo santuario sono il paese del primo presepe nel mondo. In seguito fu gemellata LAZIO scenografica scalinata e risale al XIV° sec.. Nella piazza, si trova la Chiesa di S. Maria del Giglio del 1400 anch’essa a una navata; l’altare maggiore conserva all’interno di uno stucco, un affresco del primo quattrocento, che rappresenta la Vergine col Bambino e Angeli. Itinerari più belli d’Italia con Betlemme. Greccio sorge nella parte occidentale della Provincia di Rieti, a 705 mt. s.l.m., e domina dall’alto la vasta e lussureggiante pianura reatina. È situato a mezza costa della boscosa catena dei Monti Sabini edificato su speroni di roccia, in un luogo quasi impossibile. Fu fondato, secondo la tradizione, da una colonia o famiglia greca, fuggita dalla patria in seguito a guerre e distruzioni che innamoratasi del luogo, ci si stabilì. Da qui il nome Grecia, Grece, Grecce ed infine Greccio. Le prime notizie certe risalgono al X- XI sec. quando i frammentari possedimenti dell’Abbazia di Farfa vennero riuniti e si procedette all’incastellamento delle curtis. Dai resti degli antichi fabbricati si rileva che Greccio divenne un castello medievale fortificato circondato da muraglie e protetto da sei torri fortilizie. Il borgo è circondato da stupendi boschi di querce ed elci che offrono al visitatore l’opportunità di lunghe passeggiate su sentieri suggestivi, fino alla cima del Monte Lacerone a 1204 mt. s.l.m.. Qui San Francesco d’Assisi, era solito ritirarsi in preghiera e meditazione in una capanna protetta da due piante di carpino. In questo stesso luogo, nel 1792, per volontà popolare, venne costruita una cappellina commemorativa a Lui dedicata, “la Cappelletta”. È possibile ammirare anche il sasso sul quale era solito salire per predicare e il luogo da cui, secondo la tradizione, fu lanciato il tizzone ardente che rese pubblico il luogo designato per la costruzione dell’attuale Santuario. L’antico Borgo Medievale gode di un ottimo panorama e conserva parte della pavimentazione del vecchio castello (XI sec. circa) e tre delle sei torri di cui la maggiore trasformata nel XVII sec. in Torre Campanaria. La chiesa parrocchiale dedicata a San Michele Arcangelo sorge a fianco della torre campanaria sulla sommità di una 201 lazio Itinerari più belli d’Italia 202 2) Abbazia di Santa Maria di Farfa Farfa (RI) Nel cuore dell’antica terra Sabina, ai piedi del monte Acuziano, immersa nel fascino di una natura verdeggiante e sorridente in un’atmosfera di mistico silenzio, sorge la storica abbazia di Santa Maria di Farfa. Questo è un luogo ricolmo di pace, serenità e semplicità, come sono semplici i monaci benedettini che la abitano, in un clima di profonda spiritualità. Fu dichiarata monumento nazionale nel 1928, per la bellezza architettonica ed artistica, testimonianza di una storia più che millenaria tra periodi di grande splendore e periodi di decadenza, distruzioni e dispersioni, seguiti sempre da rinascite e ricostruzioni: ancora oggi l’abbazia è un centro di cultura e di spiritualità. L’Abbazia di Farfa è uno dei monumenti più insigni del Medioevo europeo; ebbe il patrocinio di Carlo Magno e possedette, nel periodo di massimo splendore, una vastissima porzione dell’Italia centrale. L’origine dell’Abbazia è ancora incerta, anche se i più recenti scavi archeologici hanno appurato l’esistenza di un complesso del periodo romano sotto l’attuale Badia. È quasi certa l’identificazione di Lorenzo Siro con il vescovo di Forum Novum (Vescovio) del 554 accerterebbe la creazione, nel Vl secolo, di un centro fervente di fede e di ricchezza. Secondo una leggenda, nel VII secolo, Tommaso di Moriana (o Morienna), che viveva a Gerusalemme, a seguito di una visione della Madonna che lo esortava a cercare in Sabina i resti di una basilica a lei dedicata, riedificò l’opera costruita dal vescovo Siro e diede luogo ad una rifondazione della comunità. Nei primi anni dell’VIII secolo il monastero godette della protezione del Duca di Spo- lazio della prima metà del IX secolo. Nella cappella di sinistra del transetto si stagliano le severe immagini dei fondatori dell’Abbazia di Farfa: San Tommaso di Morienna e San Lorenzo Siro. Alzando gli occhi, si può ammirare il soffitto a cassettoni del 1494 con lo stemma degli Orsini in un riquadro al centro della navata. Si può visitare il Chiostrino Longobardo e al Chiostro grande risalente alla seconda metà del XVII secolo, dove sono raccolte sculture ed epigrafi romane; da qui, si passa nell’attuale biblioteca dotata di oltre 45.000 volumi, che, nel periodo di massimo splendore fu una delle biblioteche più ricche d’Europa; lo Scriptorium ebbe la capacità, sotto il governo dell’Abate Ugo I, di creare la Minuscola Romana che divenne poi la Romanesca Farfense che troverà gloria nelle opere di Gregorio da Catino (1062 -1133), autore di fondamentale importanza per la storia italiana ed europea del Medioevo. Itinerari più belli d’Italia leto Faroaldo II. Farfa divenne così un’Abbazia Imperiale, svincolata dal controllo pontificio ma vicinissima alla S. Sede. Crebbe in importanza e considerazione e ricevette elargizioni, privilegi, esenzioni, da parte di imperatori e papi. Nel momento più alto della sua potenza l’abbazia controllava 600 tra chiese e conventi, 132 castelli o piazzeforti e 6 città fortificate, per un totale di più di 300 villaggi. Uomini colti, degni e devoti, si succedettero alla direzione dell’abbazia, in pochi decenni divenne uno dei centri più conosciuti e prestigiosi dell’Europa medievale; Carlo Magno stesso, poche settimane prima di essere incoronato in san Pietro il 25 dicembre 800, visitò l’abbazia e vi sostò. La decadenza dell’Impero carolingio e la penetrazione dei Saraceni furono fatali all’Abbazia, che dopo sette anni di resistenza, fu presa e incendiata. L’abbazia conserva tuttora alcune testimonianze di architettura carolingia uniche in Italia che si possono distinguere nella base del campanile e nel muro perimetrale alla base dello stesso, dove si distinguono, perfettamente conservate, le caratteristiche lesene. Attraverso un portale romanico del XIV secolo si accede ad un cortile sullo sfondo del quale si apre la Chiesa Abbaziale consacrata alla Vergine, risalente al XV secolo. L’interno è a tre navate divise da due filari di eleganti colonne joniche, sulla parete di fondo un grande olio su muro rappresentante il Giudizio Universale dipinto nel 1561 dal pittore fiammingo Henrik van der Broek. Affreschi del XVI e XVII secolo rappresentanti Storie della Vergine, Santi e Storie bibliche decorano l’abside e le navate minori. Nel transetto è visibile il pavimento originario 203 lazio Itinerari più belli d’Italia 204 3) Basilica di San Paolo fuori le mura Roma (RM) La Basilica di San Paolo fuori le mura è una delle quattro basiliche papali di Roma, la seconda più grande dopo quella di San Pietro in Vaticano, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1980. Si erge sul luogo che la tradizione indica come quello della sepoltura dell’apostolo Paolo (a circa 3 km dal luogo in cui subì il martirio e fu decapitato); la tomba del santo si trova sotto l’altare maggiore, detto “altare papale”. Nel corso dei secoli, è stata sempre meta di pellegrinaggi; dal 1300, data del primo Anno Santo, fa parte dell’itinerario giubilare per ottenere l’indulgenza e vi si celebra il rito dell’apertura della Porta Santa. L’area in cui sorge la basilica dal I secolo a.C. era occupata da un vasto cimitero subdiale (da sub divos = sotto gli déi, vale a dire a cielo aperto), che oggi è ancora sepolta, ed è stimata estendersi sotto tutta l’area della basilica e della zona circostante. È in quest’area che, come qualsiasi condannato a morte, la tradizione afferma che Paolo di Tarso sia stato sepolto, dopo aver subito il martirio. Sia Paolo che Pietro sarebbero caduti vittime della persecuzione neroniana seguita al grande incendio di Roma del 64. Come per il sepolcro di Pietro anche quello di Paolo divenne immediatamente oggetto di venerazione per la nutrita comunità cristiana di Roma che relativamente presto eresse, sulle tombe dei due, dei piccoli monumenti funerari. Il luogo, meta di pellegrinaggi ininterrotti dal I secolo, venne monumentalizzato, dall’imperatore Costantino I, con la creazione di una piccola basilica, di cui si conserva solo la curva dell’abside, visibile nei pressi dell’altare centrale della basilica attuale ed orientato in direzione opposta all’attuale. Doveva trat- lazio 25 gennaio 1825 emanò l’enciclica Ad plurimas nella quale invitava i vescovi ad una raccolta di offerte presso i fedeli per la ricostruzione. All’appello rispose buona parte del mondo cristiano, con offerte generose tra le quali quelle del Re di Sardegna, della Francia, delle Due Sicilie, dei sovrani dei Paesi Bassi, dello zar Nicola e del viceré d’Egitto. Si preferì ricostruire una basilica completamente nuova, tanto che oggi un visitatore difficilmente può riconoscere nella costruzione attuale il disegno di una basilica di fine IV secolo. Papa Gregorio XVI nel 1840 consacrò l’Altare della Confessione e il transetto. Nel 1928 è stato aggiunto il portico dalle 150 colonne. Oltre alla Basilica Papale, l’insieme comprende una Abbazia benedettina molto antica, restaurata da Odon de Cluny nel 936, attiva sotto la direzione del suo abate. I Monaci Benedettini della antichissima Abbazia, edificata presso la Tomba dell’Apostolo da Papa Gregorio II (715-731), favoriscono il ministero della Riconciliazione (o della Penitenza) e la promozione di avvenimenti ecumenici. Itinerari più belli d’Italia tarsi di un piccolo edificio probabilmente a tre navate, che ospitava in prossimità dell’abside la tomba di Paolo, ornata da una croce dorata. Ristrutturata ed ingrandita tra il 384 e il 395, sotto gli imperatori Teodosio, Valentiniano II e Arcadio, secondo un vasto piano a 5 navate che si apre su un quadriportico, la Basilica non cesserà lungo i secoli di essere oggetto di abbellimenti e di aggiunte da parte dei Papi, come l’imponente cinta di fortificazioni innalzata contro le invasioni alla fine del IX secolo, il campanile e l’ammirevole porta bizantina del XI secolo, ed ancora i mosaici della facciata di Pietro Cavallini, il bel chiostro dei Vassalletto, il celebre baldacchino gotico di Arnolfo di Cambio e il candelabro pasquale di Nicola d’Angelo e Pietro Vassalletto, del XIII secolo. La notte del 15 luglio 1823 nella basilica si sviluppò un incendio che durò cinque ore circa, distruggendo questo testimone unico di epoche paleocristiane, bizantine, del Rinascimento e del Barocco. La ricostruzione fu voluta da Leone XII, che il 205 lazio Itinerari più belli d’Italia 206 4) Santuario della Madonna del Divino Amore Roma (RM) Il Santuario della Madonna del Divino Amore è un santuario di Roma composto da due chiese: quella antica del 1745 e quella nuova, del 1999. Si narra che, nella primavera del 1740, un pellegrino diretto alla Basilica di San Pietro, si smarrì nell’inospitale e insalubre campagna di Castel di Leva, circa 12 km a sud di Roma. Scorti alcuni casali e un castello diroccato in cima ad una collina, il viandante vi si dirige ma viene assalito da un branco di cani rabbiosi. Il pellegrino, alzando lo sguardo, si accorge che sulla torre del castello, c’è un’icona che raffigura la Vergine con il Bambino, sovrastata dalla colomba dello Spirito Santo. Invoca perciò la Madonna che lo salvi da quel pericolo: le bestie che gli sono addosso, di colpo si fermano e si dileguano. Il nome del pellegrino è ignoto ma la notizia dell’accaduto si diffuse in città tanto che l’icona della Madonna a Castel di Leva divenne ben presto meta di pellegrinaggio. Il 5 settembre 1740 l’icona viene tolta della torre e portata, prima nella vicina tenuta detta La Falconara, dove si trova la chiesetta di Santa Maria ad Magos, poi Il 19 aprile 1745 in una chiesa vicino alla torre, che oggi è ancora in piedi, opera di Filippo Raguzzini. L’affresco viene intronizzato nell’altare maggiore, dove attualmente si trova. La custodia del nuovo Santuario è inizialmente problematica data la sua posizione in un posto isolato, facile preda di banditi e briganti. Il nuovo Santuario viene affidato prima ad un custode eremita, poi, nel 1805, a sacerdoti che vi dimorano solo nel periodo della Pentecoste, quando i pellegrinaggi sono più numerosi.Nel 1840, anno del centenario dal primo miracolo, la chiesa e l’altare vengono restaurati, da Roma vengono portati drappi, dama- lazio titolo di Salvatrice dell’Urbe. Finita la guerra il Santuario a Castel di Leva rinasce: viene fondato il seminario degli Oblati del Divino Amore e la Congregazione delle Figlie della Madonna del Divino Amore. Per assolvere al voto fatto alla fine della guerra, si dovrà aspettare il Giubileo del 2000. La struttura, in grado di accogliere oltre 1500 pellegrini, è stata realizzata ai piedi della collina, fuori dalle antiche mura. È una meta di pellegrinaggio molto cara ai romani: ogni sabato, dal primo dopo Pasqua all’ultimo di ottobre, si tiene un pellegrinaggio notturno a piedi con partenza a mezzanotte da Piazza di Porta Capena, nei pressi del Circo Massimo. All’alba, dopo aver percorso 14 km si giunge al Santuario dove si celebra la messa del pellegrino. Ogni anno, la Domenica delle Palme e il Venerdì Santo, il Santuario della Madonna del Divino Amore mette in scena una spettacolare rappresentazione teatrale all’aperto: la Sacra Rappresentazione della Via Crucis. Itinerari più belli d’Italia schi e altri arredi sacri. I festeggiamenti, cui partecipa anche re Michele di Portogallo iniziano il 7 giugno 1840, domenica di Pentecoste, per terminare 7 giorni dopo. Gli eventi della seconda guerra mondiale coinvolgono anche la Madonna del Divino Amore. Dopo che, all’indomani dell’8 settembre 1943, la zona del Santuario era stata bombardata, l’icona della Madonna fu portata a Roma il 24 gennaio 1944. Accolta trionfalmente in città dal popolo, l’immagine viene dapprima portata nella chiesetta della Madonna del Divino Amore, che si trova nei pressi di piazza Fontanella Borghese, ma in maggio, dato l’enorme afflusso di fedeli, viene trasferita in San Lorenzo in Lucina. Papa Pio XII, vista l’imminenza della battaglia per la conquista di Roma tra i nazisti e gli Alleati, invita solennemente i romani a pregare per la salvezza della città durante l’ottavario della Pentecoste e la novena della Madonna del Divino Amore. L’affluenza a San Lorenzo in Lucina in quei giorni aumenta così tanto che si è costretti a trasferire l’immagine della Madonna nella più ampia Sant’Ignazio di Loyola a Campo Marzio. Il 4 giugno, lo stesso giorno in cui termina l’ottavario, si decide la sorte di Roma. Alle 18 nella chiesa gremitissima di Sant’Ignazio viene letto il testo del voto dei romani alla Madonna del Divino Amore affinché la città venga risparmiata dalla distruzione della guerra. I fedeli promettono di correggere la propria condotta morale, di erigere un nuovo Santuario e di realizzare un’opera di carità a Castel di Leva. Quella stessa sera i tedeschi lasciano la città e le truppe alleate fanno il loro ingresso trionfale in città. L’11 giugno, papa Pio XII può recarsi nella chiesa e celebrare una messa di ringraziamento alla Madonna del Divino Amore cui viene dato il 207 lazio Agriturismo Montepiano Itinerari più belli d’Italia Via Casalini, 8 02040 Montasola (RI) Tel: +39 0746.675035 E-mail: [email protected] Sito: www.montepiano.com 208 In un angolo incantevole della Sabina, oasi di calma e tradizioni, a pochi chilometri da Roma, si trova l’azienda bio-agricola Montepiano, che offre ospitalità in un’antica dimora dei proprietari nel borgo di Montasola. Uno stupendo e incantato balcone naturale dal quale si può godere di un magnifico panorama immerso in verdi boschi. 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Itinerari più belli d’Italia Borgo Roncone 209 lazio Itinerari più belli d’Italia 210 Hotel Latina B&B L’Uliveto Via del Parco, 13 03015 Fiuggi Terme (FR) Tel: +39 0775.515120 E-mail: [email protected] Sito: www.hotellatina.info Via Maglianese, 22 02040 Montebuono (RI) Tel: +39 0765.607745 - 339.7108356 E-mail: [email protected] Sito: www.ulivetoinsabina.it L’Hotel Latina gode di una posizione centrale e tranquilla immersa nel verde, a due passi dalle terme di “Bonifacio VIII”, quindi in posizione ottimale per raggiungere importanti città d’arte e località turistiche. Offre camere ampie e accoglienti, tutte dotate di servizi privati, telefono, TV-Sat e riscaldamento. L’albergo dispone inoltre di ascensore, bar, sala da pranzo, soggiorno e sala TV, sala riunioni e un’ampia terrazza, dove fare colazione o rilassarsi durante l’aperitivo. Immerso tra vigneti ed uliveti, a pochi chilometri dall’Umbria e facilmente raggiungibile da Roma, si trova il Bed & Breakfast “L’Uliveto”. 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Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). lazio Monte Tonico Via di Valle Ricca, 70 00138 Roma Cell: +39 338.5038111 E-mail: [email protected] Sito: www.fontedipapa.com Via Monte Tonico, 1 00186 Bracciano - Santo Celso (RM) Cell: +39 339.5808775 E-mail: [email protected] Sito: www.montetonico.com Lungo l’antica Via Salaria, a meno di mezz’ora dal centro di Roma, la Tenuta Agricola Fonte di Papa è situata all’interno della Riserva Naturale della Marcigliana. La Tenuta è una antica masseria che si estende su 10 ettari e le sue origini risalgono alla fine dell’800 quando le principali attività agricole erano la produzione di vino nelle “Cantine Fonte di Papa” e l’allevamento di cavalli. Specchiandosi sul lago, inserito nel parco naturale di Bracciano e Martignano, protetto dalla cima del Monte Tonico, a 300 mt dalla spiaggia di S. Celso, collegato al vecchio borgo della “Sentinella” del castello di Bracciano da un’antica stradina, il B&B accoglie i suoi ospiti nella serenità della campagna e dei tanti animali della tenuta (cavalli, mucche ma anche specie protette come fagiani, falchi, upupe). SERVIZI Tennis, basket, ping-pong e calciobalilla, piscina all’aperto, 2 maneggi, animali ammessi (previa richiesta). SERVIZI Si organizzano vacanze all’insegna dello sport con stages e lezioni di pilates, parcheggio privato. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Tenuta Fonte di Papa 211 Abruzzo ITINERARIO lanciano - l’aquila Itinerari più belli d’Italia 1) Miracolo eucaristico di Lanciano 212 Lanciano (CH) Il miracolo eucaristico di Lanciano secondo la tradizione sarebbe avvenuto nell’omonima cittadina intorno al ‘700: mentre un sacerdote celebrava la messa, l’ostia e il vino consacrati si sarebbero trasformati in carne e sangue. Il santuario del miracolo eucaristico, gestito dai Frati Minori Conventuali, è meta di un intenso pellegrinaggio. La tradizione colloca il fatto circa nel 700; basandosi su alcuni indizi storici, si può ipotizzare una data tra il 730 e il 750. Si tratta quindi del più antico miracolo eucaristico tra quelli riconosciuti dalla Chiesa cattolica. La più antica documentazione scritta risale al 1586, e racconta di un monaco basiliano che, mentre celebrava la Messa nella chiesa dei Santi Legon- ziano e Domiziano, dubitò della presenza reale di Gesù nell’eucarestia. In quel momento l’ostia sarebbe divenuta carne ed il vino si sarebbe tramutato in sangue. Nei secoli successivi la chiesa dei santi Legonziano e Domiziano passò dai monaci basiliani ai benedettini e quindi ai francescani, i quali nel 1252 iniziarono la costruzione di una nuova chiesa, dedicata a san Francesco, sopra quella esistente. Essi vi abitarono fino al abruzzo tura semplice e solenne di derivazione francese borgognone. Nella seconda metà del Settecento la decorazione delle volte viene affidata al pittore teatino Teodoro Donato. Ispirati alle preziosità artistiche e agli artifici scenici sono pure la cantoria d’organo e lo splendido pulpito ligneo, donato da Papa Clemente XIV al Santuario, opere di Modesto Salvini di Orsogna. Soffermando lo sguardo sul lato sinistro, per chi entra, si incontrano le tele dedicate alla Madonna delle Grazie, a Sant’Antonio di Padova e alla Madonna del Rosario. Sulla volta della navata sono stati riportati alla luce il cromatismo vivo e brillante delle scene dedicate alle eroine bibliche Giuditta, Ester e Rachele, dipinte da Donato Teodoro di Chieti. Degno di nota è pure un venerato grande Crocifisso ligneo del secolo XVIII. Itinerari più belli d’Italia periodo napoleonico, quando ne vennero espulsi; ne ripresero possesso circa 150 anni più tardi e vi abitano tuttora. Le reliquie del Miracolo sono oggi permanentemente esposte sull’altare della basilica di San Francesco in un artistico reliquiario che si compone di un ostensorio, che contiene l’ostia di carne, e di un calice di cristallo, che contiene i cinque grumi di sangue rappreso. L’ostia presenta un ampio foro centrale: si presume che esso si sia formato quando la carne, seccandosi, si ritirò, e non potendo restringersi poiché era stata inchiodata su una tavoletta (lo testimoniano i forellini dei chiodi, tuttora visibili), si lacerò nel mezzo. Nel 1970-71 e una seconda volta nel 1981 le reliquie sono state esaminate da un professore, docente di anatomia patologica, che ha prelevato campioni dell’ostia e dei grumi e li ha sottoposti a diverse analisi scientifiche. Le sue conclusioni sono state che l’ostia è costituita da vera carne umana e i grumi da vero sangue umano, entrambi di gruppo AB, lo stesso che sarebbe stato rilevato sulla sindone e sul Sudario di Oviedo. La carne è precisamente tessuto miocardico. Lo studio non ha rilevato alcuna traccia di sostanze conservanti o mummificanti, per cui appare eccezionale in sé il fatto che la carne e il sangue, custoditi per secoli in un ambiente non sterile, si siano conservati, sebbene non sia possibile escludere la conservazione per cause naturali. I risultati sono stati confermati anche da al tri studi. La chiesa di San Francesco, iniziata nel 1252 e ultimata nel 1258, in stile gotico, eretta in area “superiore e attigua” a quella di San Legonziano, è una delle prime chiese conventuali sorte in Abruzzo. La facciata rettangolare con pietre squadrate è un magnifico esempio dell’architet- 213 abruzzo Itinerari più belli d’Italia 214 2) Basilica di San Tommaso Apostolo Ortona (CH) La basilica di San Tommaso apostolo di Ortona è la concattedrale dell’arcidiocesi di LancianoOrtona, dove si custodiscono le reliquie di Tommaso apostolo dal XIII secolo. Il 6 settembre 1258 arrivano a Ortona le Ossa di San Tommaso Apostolo, trafugate da Chio in Egeo dal navarca Leone Acciaiuoli al comando della flotta del principe Manfredi contro Genova. Fu presa anche la lapide tombale di fattura armeno-mesopotamica, proveniente da Edessa, dove si trovavano le Ossa dell’Apostolo sin dal secolo III. Nel 1566 la tomba fu profanata dai turchi, ma le reliquie non furono distrutte. Oggi le reliquie sono riposte sotto l’altare della cripta in un’urna di rame dorato con effigie realizzata nel 1612 dal pittore ortonese Tommaso Alessandrini. Originariamente la basilica era stata dedicata a Santa Maria degli Angeli, e nel 17 febbraio 1427 in questa chiesa è stata solennemente proclamata la pace tra le città di Lanciano e Ortona patrocinata da San Giovanni da Capestrano. Successivamente nell’estate del 1566 l’edificio sacro ha subito un incendio e la distruzione per opera dei turchi di Piyale Pascià, gli ortonesi salvarono dalle fiamme le sacre reliquie del Patrono. Quattro anni dopo, il tempio venne dedicato a San Tommaso Apostolo e veniva elevato a rango di Cattedrale. Nei secoli la basilica subì ancora delle profanazioni da parte dei francesi nel 1799 e nel 1943 è stata in gran parte distrutta dai tedeschi in fuga. Immediatamente ricostruita nel dopoguerra, venne riconsacrata e riaperta ai fedeli nel 1949. La facciata è stata ricostruita nel 1947 dopo la distruzione da parte dei tedeschi della facciata settecente- sca con mezza cupola e il porticato a nove colonne del trecento. Rimane integro solo il portale dell’epoca sveva. Il nuovo campanile conserva il grande “campanone” del 1605. L’interno ospita numerosi reperti del XIII secolo. La volta della navata centrale è stata realizzata nel Settecento, mentre quella dell’abside è trecentesca. Nella cripta sotto al presbiterio troviamo l’urna di rame dorato e la lapide tombale dell’apostolo con scritta greca. Gli affreschi della cupola sono del pittore Luciano Batoli; la figura di San Matteo Evangelista è l’unica rimasta dopo la distruzione della basilica per opera dei tedeschi, che abruzzo Itinerari più belli d’Italia è stata eseguita da pittore Antonio Piermatteo. La Cappella di San Tommaso: conserva i bassorilievi a stucco della prima metà dell’Ottocento da Vincenzo Perez. Ai lati sono visibili le due ceramiche “ Gli ortonesi in Scio” e “L’arrivo a Ortona delle reliquie di San Tommaso” eseguite da Tommaso Cascella. Inoltre in questa cappella è custodito il busto d’argento di San Tommaso Apostolo realizzato nel 1800 da una fonderia di Napoli. San Tommaso Apostolo è il compatrono dell’Arcidiocesi di Lanciano-Ortona insieme alla Madonna del Ponte cui è dedicata la Cattedrale-Basilica di Lanciano. La festa liturgica è il 3 luglio e la festa patronale è la prima domenica di maggio, detta del “Perdono” per la concessione papale dell’Indulgenza Plenaria. 215 abruzzo Itinerari più belli d’Italia 216 3) Santuario del Volto Santo Manoppello (PE) Custodisce la famosa reliquia che, assieme alla Sacra Sindone di Torino, raffigurerebbe la vera effigie di Cristo. Il Santuario, è la chiesa del convento dei Cappuccini, fondata nella prima metà del XVII secolo e completamente ristrutturata alla fine degli anni ‘40 e negli anni ‘60 del Novecento. Vi si venera un’immagine del volto di Cristo, su tessuto, donata ai frati nel 1639 da Donato Antonio De Fabritiis di Manoppello; la tradizione vuole che essa fosse stata consegnata nel 1506 da un angelo, vestito da pellegrino, a Giacomantonio Leonelli nella chiesa parrocchiale di S. Nicola. Il Volto Santo è un velo tenue che ritrae l’immagine di un volto, un viso maschile con i capelli lunghi e la barba divisa a bande, ritenuto essere quello di Cristo. L’immagine ritratta, secondo una tradizione, è “acheropita”, cioè “non disegnata o dipinta da mano umana”, ed ha una caratteristica unica al mondo, ovvero è visibile identicamente da ambedue le parti. Il 1º settembre 2006, papa Benedetto XVI si è recato in visita privata a Manoppello, accolto da 7000 fedeli, per venerare l’immagine, senza peraltro pronunciarsi sul fatto che il Volto possa essere o meno un’immagine acheropita e che possa essere identificato con la Veronica. Dopo tale visita papa Benedetto XVI ha elevato il santuario a Basilica minore. Il gesuita Heinrich Pfeiffer, docente di Iconologia e Storia dell’Arte Cristiana alla Pontificia Università Gregoriana, dopo 13 anni di studi è convinto si tratti del velo della Veronica, la donna che, secondo la Tradizione cattolica, asciugò il volto di Cristo sulla via del Calvario: a questo proposito, fa notare che sul margine inferiore del Velo di Manoppello si può ancora vedere un frammento di cristallo. Il velo della Veronica era esposto nell’antica basilica di San Pietro in Vaticano già nell’Anno Santo del 1300, tanto che lo stesso Dante ne parla nel canto XXXI del Paradiso (vv. 103-111) e Petrarca in “Movesi il vecchierel...” (sonetto XVI del Canzoniere): qui si trovava in una cappella, abbattuta nel 1608, circostanza in cui fu rubata rompendo il vetro del reliquiario. Inoltre, padre Pfeiffer ha indagato sistematicamente le opere artistiche che ritraggono il volto di Gesù secondo il Velo prima del divieto in tal senso imposto da papa Paolo V nel 1616: in questo modo ha scoperto che diversi dettagli (il taglio dei capelli, le tracce di sangue, la conformazione del viso, le caratteristiche della barba) sono tutti riscontrabili nel volto che si trova a Manoppello. Tale ipotesi però contrasta con le testimonianze che vogliono il tessuto a Manoppello già nel 1506 quando il furto del velo del- abruzzo l’immagine sia comunque acheropita. Altri ipotizzano che “tracce che sembrerebbero pigmenti o residui di bruciatura” si trovano unicamente in piccole aree nella zona delle pupille e potrebbero, nel primo caso, essere dovuti a «un ritocco compiuto da qualcuno nel Medioevo per rafforzare l’intensità dello sguardo». Rappresentanti del clero hanno effettuato alcune indagini sul telo dalle quali emergerebbe che le dimensioni del volto presente sulla Sindone di Torino sono le stesse del Volto Santo di Manoppello. Risulterebbe inoltre che il volto della Sindone di Torino e quello che appare nel Velo di Manoppello sono sovrapponibili, con l’unica differenza che nella reliquia di Manoppello la bocca e gli occhi del viso sono aperti. Itinerari più belli d’Italia la Veronica è del 1608. Secondo un professore dell’Università di Bari, che ha eseguito nel 1997 un esame con i raggi ultravioletti, da questa prova risulta che le fibre del Velo non presentano nessun tipo di colore, il che collima con le osservazioni microscopiche, le quali affermano che questa reliquia non è né dipinta né tessuta con fibre colorate. Con elaborate tecniche fotografiche di ingrandimento digitale è possibile constatare come l’immagine sia identica in entrambi i lati del velo. Altre analisi, però, hanno dato risultati diversi. Un professore dell’Università di Padova, che ha studiato il velo nel 2001, ha rivelato che «al microscopio ottico appaiono sostanze di apporto colorate in vari particolari anatomici». Si resta perciò inclini a credere che 217 abruzzo Itinerari più belli d’Italia 218 4) Basilica di Santa Maria di Collemaggio L’Aquila (AQ) La basilica Santa Maria di Collemaggio è una basilica cattolica situata a L’Aquila. Fondata nel 1287 per volere di Pietro da Morrone, incoronato papa Celestino V nel 1294, è il più importante monumento religioso della città. Contiene la prima Porta Santa del mondo ed è sede di un giubileo annuale unico nel suo genere. La basilica è stata gravemente danneggiata durante il terremoto del 2009, e dopo i primi restauri funge temporaneamente da cattedrale. Le vicende della costruzione della basilica di Santa Maria di Collemaggio si susseguono lungo un arco apparentemente breve ma crolli, restauri, aggiunte e mutamenti di gusto continueranno fino ai giorni nostri. Oggi la basilica è il risultato di una complessa sintesi tra l’architettura romanica, l’aspirazione gotica e le forme barocche. Prima della costruzione della basilica, l’area di Collemaggio era occupata dalla Chiesa di Santa Maria dell’Assunzione di cui fino ad oggi resiste l’antico loggione di Santa Maria di Poblet in Catalogna. Proprio in questa chiesa trovò rifugio, nel 1275, Pietro da Morrone: l’eremita, secondo la tradizione, incontrò in sogno la Vergine e con essa accordò la costruzione nel medesimo luogo di una nuova maestosa basilica. Il progetto di Pietro da Morrone prese vita ed il 25 agosto 1288, con una solenne concelebrazione di otto vescovi, venne consacrata Santa Maria di Collemaggio. A sorpresa, il 5 luglio 1294 Pietro da Morrone venne eletto papa. Scortato dal corteo reale, il 29 agosto 1294 Pietro venne incoronato papa con il nome di Celestino V proprio nella basilica di Santa Maria di Collemaggio da lui fortemente voluta. Si tratta della prima e unica incoronazione di un papa al di fuori di Roma. Tuttavia, dopo solo quattro mesi di mandato, Celestino V restituì le insegne pontificie e rinunciò alla carica, desideroso di tornare alla vita eremitica. Venne catturato mentre stava per lasciare l’Italia e imprigionato nella rocca di Fumone, in ciociaria, dove morì il 19 maggio 1296. Nel 1327 le sue spoglie furono traslate nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, dove sono ancora oggi custodite nell’apposito mausoleo. La basilica è abruzzo storia: nell’agosto del 1294, infatti, proprio a Collemaggio, Celestino V emanò una Bolla con la quale concedeva un’indulgenza plenaria e universale a tutta l’umanità, senza distinzioni. Un evento eccezionale, considerando che accadeva in un periodo in cui il perdono era spesso legato alla speculazione e al denaro. La Bolla di San Pietro Celestino, oggi nota come “Bolla della Perdonanza”, poneva come condizioni per l’ottenimento del perdono l’ingresso nella basilica nell’arco di tempo compreso tra le sere del 28 e del 29 agosto di ogni anno e l’essere “veramente pentiti e confessati”. L’apertura della Porta Santa che si ripete con cadenza annuale dal 1294, è dunque un evento unico al mondo. Anticipando l’introduzione dell’anno santo, avvenuta per volere di Papa Bonifacio VIII nel 1300, può essere considerato il primo Giubileo della storia. Itinerari più belli d’Italia situata su di un promontorio, detto Collemaggio, appena fuori la cinta muraria dell’Aquila, nei pressi di Porta Bazzano. È posta a coronamento di un vasto piazzale verde che le fa da sagrato, collegato alla città mediante il monumentale Viale di Collemaggio. La facciata, eseguita nella seconda metà del tredicesimo secolo, è ricoperta da un insieme di masselli di colore bianco e rosso, che la decorano con motivi geometrici caratteristici in modo da creare un duplice effetto ottico. In essa si aprono tre porte, ognuna sormontata da un rosone. A sinistra della facciata, sul lato che guarda a settentrione, si apre un monumentale e prestigioso portale sormontato, in lunetta, da un dipinto della Vergine con San Giovanni Battista e Pietro Celestino, nonché dallo stemma cittadino, cioè un’Aquila del periodo Svevo. Si tratta della prima Porta Santa della 219 abruzzo Itinerari più belli d’Italia 220 Rosso di Sera Casa della Nonna C.da Piano San Giovanni, 3 65020 Cugnoli (PE) Tel: +39 085.8576707 - 328.8221152 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismorossodisera.com Via Castello, 42 66010 Pennapiedimonte (CH) Cell: +39 338.7493081 E-mail: [email protected] Sito: www.bedandbreakfastdelcastello.com Nel cuore delle colline pescaresi, l’Agriturismo Rosso di Sera è il luogo ideale per un soggiorno di relax in campagna. Ascoltando i ritmi della natura potrete immergervi nella vita semplice legata alla terra, alle tradizioni e alla vita contadina. Di sera il tramonto si accende di rosso sulla catena montuosa della Bella Addormentata, offrendo un suggestivo spettacolo. Inoltre si possono raggiungere e visitare i centri storici più belli d’Abruzzo. Siamo nel Parco Nazionale della Majella, il paese è Pennapiedimonte: uno dei borghi più autentici della regione soprannominato balcone d’Abruzzo grazie alla sconfinata vista fino al Mar Adriatico. Nel centro storico sorge il B&B del Castello, casa museo degli inizi del secolo scorso, in essa sarete circondati dagli utensili e dagli arredi originali appartenuti ai due artigiani che qui hanno abitato. SERVIZI Aria condizionata, internet wi-fi, parcheggio gratuito, giardino, giochi bimbi. SERVIZI internet wi-fi, parcheggio non custodito a 100 mt, tv lcd, uso del camino a legna con supplemento. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). abruzzo Montupoli Strada Statale 17, km 136 67037 Roccaraso (AQ) Tel: +39 0864.62443 E-mail: [email protected] Sito: www.hotelholidays.it Via Montupoli, 99 66010 Miglianico (CH) Tel: +39 0871.950706 E-mail: [email protected] Sito: www. agriturismomontupoli.it Se volete una vacanza sportiva e mondana oppure un dolce far niente nella quiete di una natura incontaminata la vostra scelta sicura è l’Hotel Holidays, situato nel cuore dell’altopiano delle Cinque miglia, a 900 m. dal centro di Roccaraso, dispone di 57 camere ampie ed accoglienti, dotate di tutti i comfort, un ristorante tipico con menù a scelta, una sala giochi e una discoteca con giochi e intrattenimenti serali. Arredate in modo semplice e con vista sulle montagne, le camere dispongono di TV e telefono. La colazione è composta da un variegato buffet. Siamo un’azienda a conduzione familiare, situata nella bella regione Abruzzo, nei pressi della natura del Parco Nazionale d’Abruzzo e numerose riserve naturali, vicino la costa di Francavilla, Ortona, Vasto e a soli 18 km dalle piste da sci di Passolanciano e Mammarosa. Amiamo offrire ai nostri ospiti relax e gioiosi soggiorni nelle nostre camere arredate in maniera tradizionale in arte povera, tutte con ingressi indipendenti ed adeguate ai diversamente abili. Abbiamo anche una area per le famiglie con bambini. SERVIZI Camere panoramiche, con telefono e Tv color, ampio parcheggio e garage, ristorante cucina tipica abruzzese e nazionale, cocktail bar e discoteca. SERVIZI Le nostre camere sono spaziose ed attrezzate di riscaldamento centralizzato, televisione, ed ingresso indipendente. wi-fi, parcheggio privato, animali ammessi (previa richiesta). Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Hotel Holidays 221 DOVE Agriverde - Relais del vino Via Stortini, 32/a 66020 Villa Caldari - Ortona (CH) Tel: +39 085.9032101 E-mail: [email protected] Sito: www.agriverde.it APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. NEI DINTORNI Ortona: 8 km Chieti: 30 km SERVIZI Tv satellitare, internet wi-fi, parcheggio, aria condizionata, animali ammessi (previa richiesta). Relais del Vino Agriverde In prossimità di un piccolo borgo immerso tra vigneti e uliveti, il Relais del Vino Agriverde offre ospitalità in un suggestivo casale storico ottocentesco, completamente ristrutturato, dove la qualità e l’eccellenza nel servizio e nell’accoglienza incontrano la cura e la raffinatezza dei particolari, per vivere momenti unici. In un fascino naturale ed esclusivo, potrete gustare i tradizionali piatti abruzzesi rivisitati in chiave moderna e accompagnati dall’alta qualità dei vini Agriverde, nel Casale storico, nella Sala giardino oppure a bordo piscina con ricercata musica lounge, in un’oasi immersa nel verde. La cantina, costruita secondo i principi della bioarchitettura, è strutturata per emulare il paesaggio circostante: i materiali naturali e le forme evocano le onde del mare e il saliscendi delle colline. Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). abruzzo DOVE ALBERGO DEL SOLE Via Pietransieri, snc 67037 Roccaraso (AQ) Tel: +39 0864.62571 E-mail: [email protected] Sito: www.villaggiodelsole.com abruzzo APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. NEI DINTORNI Palaghiaccio, Acquafantasy: 2 km Rivisondoli: 5 km Pescocostanzo: 7 km Parcheggio privato non custodito, solarium, ampio parco giochi con campo da calcetto e pallavolo, tv color, condizionatore a riscaldamento autonomo. Albergo del Sole La struttura sorge in località Piana del Leone a 1.300 mt. s.l.m. in una zona particolarmente tranquilla, tra monti maestosi e boschi, circondato da un ampio parco verde di circa 3000 mq e a due passi dal centro di Roccaraso. L’ospitalità è offerta in caratteristici Bungalow, dotati di ogni comfort, a disposizione dei clienti che vogliono essere a diretto contatto con la natura. Immerso nel Parco Nazionale della Majella ed a 10 km dal Parco Nazionela d’Abruzzo Lazio e Molise, è gestito in prima persona e in ogni particolare direttamente dai proprietari, insieme ad uno staff esperto e cordiale. Il ristorante offre una vasta scelta tra le specialità della cucina regionale e nazionale. Il MovePass permette a 2 persone: Itinerari più belli d’Italia SERVIZI • Un pernottamento in camera doppia • Prima colazione • Aperitivo di benvenuto Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). 223 cercemaggiore - RoccaVivara Itinerari più belli d’Italia Molise ITINERARIO 1) Santuario Santa Maria della Libera Cercemaggiore (CB) La chiesa della Madonna della Libera fu costruita nel luogo dove fu ritrovata una statuetta della Madonna effigiata in atteggiamento di preghiera. Il ritrovamento avvenne nel 1412 ad opera di un contadino del paese per cui si pensa che 224 la costruzione ebbe inizio proprio in quell’anno. Non viene però esclusa l’ipotesi che la chiesa fu edificata su un luogo dove prima veniva professato il culto pagano. Questa possibilità viene comprovata dal ritrovamento all’interno della chiesa, di reperti anteriori al culto cristiano come ad esempio un ceppo funerario con una dedica agli dei mani risalente alla seconda Molise Itinerari più belli d’Italia metà del II secolo d.C. sono stati inoltre rinvenuti due blocchi di pietra con una testa in bassorilievo e due leoni stilofori in stile romanico che fanno supporre che prima vi fosse anche una struttura romanica o aprono l’ipotesi che fosse stato utilizzato del materiale appartenente al periodo medioevale. Dal fosso in cui fu ritrovato il vaso sgorgò una sorgente d’acqua miracolosa che scomparve quando un uomo, per verificarne il potere, vi immerse il suo cane malato di ulcera. Il cane però dopo l’immersione guarì. Questo evento é stato citato in molti documenti in particolare in quello spedito al vescovo di Benevento per chiedere l’autorizzazione a costruire la cappella e un convitto sul luogo del ritrovamento. La chiesa subì dei danneggiamenti nel terremoto del 1456. La nuova chiesa, ricostruita 85 anni dopo, fu completata nel 1500, mentre nel 1503 fu riedificato il campanile. La costruzione fu conclusa il 10 ottobre, con la consacrazione del cardinale Orsini, futuro Papa Benedetto XIII. La chiesa é in stile barocco rinascimentale, la facciata conserva il portale d’ingresso del 1500 che reca sul suo architrave la data del ritrovamento della statuetta e quella della costruzione della chiesa. Al centro della facciata é incastrato un rosone in ferro battuto, oggi chiuso da vetri decorati. L’interno é costituito da una sola navata, nelle cui pareti laterali si aprono delle cappelle, cinque per ogni lato. Una pietra rettangolare posta al centro della chiesa chiude l’accesso al cimitero sotterraneo che propone dei loculi a forma di sedili. Sull’archivolto dell’abside vi é un crocifisso in rilievo. L’altare dell’epoca barocca serba con cura il Santissimo Sacramento; al centro vi è al statuetta in legno della Madonna, all’interno é possibile osservare anche un’acquasantiera del 1500. 225 Molise 2) Monastero di San Vincenzo al Volturno Castel San Vincenzo (IS) Itinerari più belli d’Italia Le origini storiche del monastero di S. Vincenzo al Volturno si possono rintracciare del famoso Chronicon Vulturnense, un codice miniato redatto in scrittura beneventana intorno al 1130 dal monaco Giovanni. Questi, per la redazione del testo, aveva trovato materiale risalente al VIII secolo, al X ed anche all’XI. Il monaco Giovanni scrisse la cronaca per riordinare le memorie dell’antico cenobio benedettino in un momento molto particolare, durante il quale il patrimonio monastico era minacciato dalla presenza dei Normanni. Ad oggi il Chronicon Vulturnense, conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana, costituisce una preziosissima riserva di informazioni per lo studio del monastero di San Vincenzo al Volturno. Stando alla fonte, il monastero fu 226 fondato da tre nobili beneventani, Paldo, Taso e Tato, i quali, desiderosi di condurre una vita austera e contemplativa, si erano recati all’Abbazia di Farfa (RI), dove l’abate Tommaso di Morienne aveva suggerito loro di fondare un cenobio lungo le rive del Volturno. In realtà nello stesso posto già esisteva un oratorio dedicato a San Vincenzo, fondato dall’Imperatore Costantino. L’area su cui fu edificato il cenobio di San Vincenzo era stata precedentemente interessata da un insediamento romano, che fu caratterizzato dalla realizzazione di una chiesa affiancata da un’area funeraria. Il monastero raggiunse la sua massima espansione durante il IX secolo: gli abati Giosuè, Talarico ed Epifanio trasformarono il cenobio in una vera e propria città monastica, intraprendendo allo stesso tempo importanti progetti di costruzione. Il monastero arrivò così ad ospitare circa 350 monaci, comprendendo ben dieci chiese e possedendo terre in gran parte dell’Italia centro- Molise scena politica meridionale, trasferirono la comunità cenobitica lungo la riva destra del Volturno, in una posizione più sicura e fortificabile. Da questo momento in avanti il prestigioso monastero si avviò inesorabilmente ad una parabola discendente. I Normanni provocarono direttamente lo sfaldamento progressivo delle terre monastiche nel corso dei secoli XIII-XV. La comunità in questo periodo venne retta da un abate prevalentemente non residente e scese considerevolmente di numero. Nel 1699 il monastero passò sotto la giurisdizione dell’Abbazia di Montecassino. In tempi abbastanza recenti il monastero ha subito pesanti danni, conseguenti i bombardamenti della II Guerra Mondiale. Una prima ricostruzione viene portata avanti dal monaco cassinese Angelo Pantoni, a seguito della quale il monastero torna a ospitare una comunità benedettina di suore provenienti dal monastero di Regina Laudis nel Connecticut (USA). Itinerari più belli d’Italia meridionale. Nella seconda metà del IX secolo, invece, tre eventi segnarono negativamente le sorti e la relativa ascesa del monastero. Nell’848 un terremoto danneggiò gravemente alcuni edifici dell’abbazia. Nell’860 questa venne minacciata dall’emiro di Bari, Sawdan, che si fermò solo dopo la consegna di un tributo di 3000 monete d’oro. Nell’881 un nuovo gruppo di Arabi, al servizio del duca-vescovo di Napoli Atanasio II, attaccò il complesso monastico saccheggiandolo e incendiandolo. Alla fine del saccheggio, alcuni monaci superstiti riuscirono a fuggire a Capua, altri vennero portati via prigionieri dagli assalitori. Alcuni dei monaci rintanatisi a Capua tornarono alle rive del Volturno per tentare di ricostruire il cenobio. Tale ricostruzione si concretizzò alla fine del X secolo, sostenuta, anche politicamente ed economicamente, dagli imperatori tedeschi Ottone II e Ottone III. Verso la fine dell’XI secolo i monaci, preoccupati dall’insorgere dei Normanni sulla 227 Molise Itinerari più belli d’Italia 228 3) Chiesa di San Francesco Agnone (IS) La chiesa di San Francesco si trova nel cuore del centro storico di Agnone. È ben riconoscibile per l’eclettico equilibrio, che sposa e fonde lo stile gotico dei particolari con il linguaggio barocco dell’architettura. Si tratta infatti,della più bella chiesa barocca di Agnone, dichiarata monumento nazionale. Attiguo alla chiesa è il convento dei Frati Minori, dall’ampio chiostro oggi destinato a sede della biblioteca comunale della cittadina. La chiesa di San Francesco fu fondata dai Frati Minori del movimento Francescano nel 1343. Inizialmente lo stile era Gotico, così come si può accertare osservando il portale e il rosone della facciata. La chiesa fu modificata nel 1732 e questa statifìcazione edilizia è leggibile nell’impianto architettonico. In facciata si distinguono, per la diversa tessitura lapidea, due successive fasi edilizie: la chiesa originaria è a blocchi squadrati con fronte orizzontale, mentre con l’ampliamento posteriore si include questa facciata in un prospetto più ampio che ha la copertura con andamento a capanna. Interessanti sono il rosone con il sottostante portale ad ogiva della chiesa e il portale rococò dell’ingresso al monastero che una iscrizione in loco rivela essere del 1769. Una maestosa cupola racchiude dall’esterno un tiburio. L’interno mostra i cambiamenti subiti nei secoli XVII e XVIII radicali trasformazioni e attualmente prende il sopravvento lo stile rinascimentalebarocco, sontuoso, solenne, ricco di decorazioni. La Chiesa è ad una sola navata con otto altari laterali, quattro a destra e quattro a sinistra. Entrando, sulla sinistra i più importanti altari sono il primo che conserva la Tavola Dell’Assunta risalente ai primi del Cinquecento, il secondo chiamato l’altare Dell’Annunziata. A destra invece l’altare di Santa Venera, con un notevole dipinto di questa santa. Il più importante altare della Chiesa, un’interessante opera di intaglio Rococò, è l’altare di San Crescenzo. Al di là della balaustra e dell’arco trionfale la Molise Palombo. Nel suo grandioso splendore la cupola, con quattro balconi, è ricca di dipinti raffiguranti i profeti, decorata con preziosissimi stucchi, che culminano nella rappresentazione di un’esemplare colomba simbolo dello Spirito Santo. Il campanile invece fu fatto costruire nella seconda metà del XVII secolo. Itinerari più belli d’Italia parte più bella della Chiesa di San Francesco è l’altare maggiore, pregevole opera marmorea, con i due altari laterali, quello di Sant’Antonio, costruito nel 1793 e quello dell’Immacolata Concezione, con una meravigliosa statua della Madonna, opera del Colombo. Sono notevoli il sistema di volte affrescate, gli altari ed alcune sculture lignee del XIV e XV secolo. L’altissima cupola fu fatta costruire agli inizi del XVIII secolo dal Padre Maestro Nicolò 229 Molise Itinerari più belli d’Italia 230 4) Santuario di Santa Maria di Canneto Roccavivara (CB) In un ambiente davvero suggestivo, lungo la Fondovalle del Trigno, nel cuore del Molise, si erge il maestoso complesso del Santuario di S. Maria di Canneto, a Roccavivara in località di Canneto. La Chiesa attuale risale ai secoli XI - XII, ma le origini del culto a S. Maria di Canneto sono molto più antiche. a canneto, fin dall’epoca romana, esisteva un centro abitato, come si può vedere dagli scavi effettuati. Proprio di fianco alla Chiesa di Canneto, ci sono i resti di una villa romana e di un’azienda agricola. La fede cristiana arrivò dai vescovi di Trivento nel IV secolo. Si hanno validi motivi per ritenere che, appena dopo il Concilio di Efeso (431 d.C.), in cui fu proclamato domma di fede “Maria Vergine Madre di Dio”, fu edificato un primo luogo di culto con questo titolo. Furono i Benedettini di San Vincenzo al Volturno prima e di Montecassino dopo, che edificarono l’attuale chiesa con annesso monastero. Il primo documento storico, dell’anno 703, si ritrova nel “Cronicum Volturnense”. I monaci benedettini rimasero a Canneto fino al 1474 e la loro partenza ridusse la chiesa in uno stato di degrado davvero pietoso, fino a diventare un punto di deposito di detriti del fiume. Dal 1930 Don Duilio Lemme, parroco di Roccavivara, con l’aiuto del popolo, iniziò l’opera di risanamento ed il Santuario riaprì nel 1935. Importanti opere di restauro della chiesa di Canneto, sono state realizzate sotto la sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Culturali del Molise ed altre opere di abbellimento all’interno ed all’esterno della Chiesa (Trittico, Armadi, Bussola, Coro, Via Crucis, Misteri del rosario, Tenda Convegno, Tenda del Perdono), sono state realizzate dalla sola Diocesi di Trivento. Molise colo, denominata la Vergine del Sorriso, vista la pace e la serenità che trasmette ed infonde nel pellegrino. Alla base dell’altare maggiore si nota un artistico bassorilievo del X secolo che raffigura l’Ultima Cena. In fondo alla navata di sinistra si trova un Crocifisso ligneo di arte popolare del XV secolo. Nell’abside di destra vi è un moderno ed artistico tabernacolo del 1994, opera dello scultore Gino Legnaghi dell’Accademia di Brera. Il Santuario di Canneto è custodito con amore, dalla presenza orante delle Sorelle Francescane della carità, dal Rettore e dai Padri dell’Istituto del Verbo Incarnato. Itinerari più belli d’Italia La Chiesa di Canneto ha una semplice facciata a spioventi, un portone romanico con lunetta a rilievo. Nei muri esterni della chiesa sono insetite iscrizioni variedi epoca romana e medioevale. Sulla parte destra della chiesa si leva una possente torre campanaria, ultimata nel 1329 dall’Abate Nicola. Nella parte inferiore vi sono cippi e pietre, più in alto due leoni stilofori di epoca romana. Ancora più in alto vi sono strette monofore e un doppio ordine di trifore. L’interno della chiesa presenta tre navate, divise da pilastri e da colonne, con interessanti capitelli. Dietro l’altare maggiore vi è la Madonna di Canneto del XIV se- 231 DOVE LA DIMORA DEL SERGENTE Largo del Carmelo, 9 86083 Carovilli (IS) Tel: +39 0865.838157 E-mail: [email protected] Sito: www.dimoradelsergente.it APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. NEI DINTORNI Teatro Sannitico Pietrabbondante: 10 km Fonderia Campane Marinelli Agnone: 25 km Capracotta: 20 km Roccaraso: 50 km Isernia: 20 km Abbazia Castel S. Vincenzo: 40 km SERVIZI B&B La Dimora del Sergente Il B&B La Dimora del Sergente si trova nel centro storico medievale di Carovilli nel Molise Altissimo, l’ideale per tranquille vacanze nel sannio molisano. A completamento della struttura vi è ora il ristorante “Osterija dei tratturi” dove poter gustare piatti della tradizione molisana, in particolar modo legati al mondo della transumanza e, per chi volesse, anche cucina vegetariana. Potrai spendere le tue giornate attraverso sentieri che si snodano tra boschi, monti, fiumi e grotte o visitando i siti archeologici e i graziosi paesi limitrofi. Carovilli si trova nel mezzo della Riserva MAB dell’UNESCO di Montedimezzo-Collemeluccio e il suo territorio è attraversato dai tratturi Celano-Foggia e LuceraCastel di Sangro. Aria condizionata, accesso disabili, internet wi-fi, parcheggio gratuito, animali ammessi (previa richiesta). Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). molise DOVE MASSERIA ACQUASALSA Contrada Acquasalsa, 33 86081 Agnone (IS) Tel: +39 0865.77703 Cell: +39 329.4343654 E-mail: [email protected] Sito: www.acquasalsa.it molise APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. NEI DINTORNI Parco Acquatico: 2 km Maneggio: 10 km Fonderia delle Campane e del Rame: 7 km Isernia: 42 km Parcheggio, ampio spazio verde attrezzato, tv-sat, barbecue, accesso disabili. Masseria Acquasalsa In un’area campestre, profumata di lavanda, pini, noci, oleandri e rosmarini, sorge l’azienda agrituristica Acquasalsa, immersa nel verde e nel silenzio della campagna di Agnone. L’antica masseria, tipica casa contadina, recentemente ristrutturata, per essere adibita ad alloggio turistico, conserva la tradizionale muratura e le volte in pietra ed è composta da due casali in pietra del primo ‘900, in cui sono stati ricavati accoglienti appartamenti: l’aia, la taverna, la rosa, la margherita e il girasole. Gli alloggi, completamente indipendenti, sono arredati con mobili di famiglia e letti dipinti a mano, hanno soggiorno con caminetto, angolo cottura, bagno, tv, riscaldamento autonomo, ampio spazio esterno recintato ed attrezzato. Il MovePass permette a 2 persone: Itinerari più belli d’Italia SERVIZI •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). 233 campania Itinerari più belli d’Italia 234 ITINERARIO napoli - padula 1) Cattedrale di Napoli Napoli (NA) Il Duomo di Santa Maria Assunta è il luogo di culto cattolico più importante di Napoli. È tra le più grandi basiliche della città e ospita il battistero più antico d’occidente (battistero di San Giovanni in Fonte). Secondo la Cronaca di Partenope, risalente al XIV secolo, qui sorse l’oratorio di Santa Maria del Principio, dove Aspreno, primo vescovo della città, decise di insediare l’episcopato di Napoli. A partire dal IV secolo nacquero diversi edifici di culto nell’insula episcopale, tra cui la basilica di Santa Restituta, il battistero di San Giovanni in Fonte e diverse cappelle annesse come quelle di San Lorenzo, Sant’Andrea e Santo Stefano. Nel XIII secolo fu iniziata la costruzione dell’edificio sacro inglobando le precedenti strutture paleocristiane del battistero e della primitiva basilica. Per la progettazione e la costruzione della nuova chiesa, per volontà del re Carlo II di Napoli e d’intesa con l’arcivescovo Giacomo da Viterbo, vennero chiamati architetti di estra- campania na delle due navate laterali, e la quadrifora della navata centrale. All’interno, la navata centrale è coperta dal ricco soffitto a cassettoni secentesco intagliato e dorato, che ospita cinque tele raffiguranti rispettivamente la Natività e l’Epifania, di Fabrizio Santafede, la Visitazione e la Presentazione al Tempio, di Girolamo Imparato, e l’Annunciazione, di Giovanni Vincenzo da Forlì. Sulle pareti della navata ci sono dipinti di Luca Giordano raffiguranti Apostoli e Padri della Chiesa (fascia superiore) e i Santi patroni di Napoli (fascia inferiore). Sui sedici pilastri, invece, sono sistemate le edicole con i busti dei vescovi della città, scolpiti tra il Seicento e il Settecento. Sulla controfacciata sono collocati i sepolcri dei sovrani angioini, così disposti da Domenico Fontana nel 1599. Itinerari più belli d’Italia zione francese. La seconda parte del cantiere fu eseguita invece da maestranze locali o italiane: le fonti indicano Masuccio I, Giovanni Pisano e Nicola Pisano. La cattedrale fu completata nel 1313 e nel 1314 fu solennemente dedicata all’Assunta. In seguito al voto fatto dai partenopei al santo durante la pestilenza del 1526, Francesco Grimaldi innalzò, di fronte alla basilica di Santa Restituta, la Reale cappella del tesoro di San Gennaro. Nel 1688 e nel 1732 furono ricostruite le parti più danneggiate dai vari terremoti che si erano succeduti nel corso del tempo. Durante la seconda guerra mondiale i bombardamenti alleati danneggiarono le strutture e pertanto, tra il 1969 e il 1972, vennero effettuati altri restauri e consolidamenti all’intero edificio. Durante gli scavi vennero portati alla luce resti archeologici romani, greci e altomedioevali che oggi sono raccolti negli scavi archeologici del duomo. Oggi la chiesa ospita due volte l’anno il rito dello scioglimento del sangue di san Gennaro. La facciata della cattedrale fu ricostruita più volte nel corso dei secoli: quella attuale fu rifatta in stile neogotico da Errico Alvino alla fine dell’Ottocento ed inaugurata solo nel 1905. Il progetto dell’Alvino è peraltro incompleto in quanto mancano le torri campanarie ai lati del corpo centrale della struttura, i cui lavori furono interrotti all’altezza del basamento. La facciata fu danneggiata durante la seconda guerra mondiale e restaurata nel 1951 e nel 1999. In corrispondenza di ognuna delle tre navate si trovano i tre portali gotici e le tre cuspidi, ornate da sculture in marmo; in quella centrale, entro un rosone cieco, si trova la statua del Cristo Benedicente. Nella facciata si aprono cinque finestre, anch’esse in stile gotico: due bifore nei due basamenti dei campanili, due trifore, una per ognu- 235 campania Itinerari più belli d’Italia 236 2) Santuario Beata Maria Vergine del Rosario Pompei (NA) La storia del Santuario di Pompei è legata alla vita del suo fondatore, il Beato Bartolo Longo di Latìano e della contessa Marianna de Fusco con la quale condivise una vita al servizio dei più bisognosi. Venuto a Pompei per lavoro nel 1872, volle far qualcosa per quei contadini che vivevano nella miseria. Cominciò a radunare quella povera gente nella chiesetta di S. Salvatore, celebrando con solennità la festa della Madonna. Nell’intento di propagandare la pratica del Rosario tra i Pompeiani, si recò a Napoli per comprare un dipinto della Madonna del Rosario. L’idea era quella di acquistarne uno già visto in un negozio, ma per puro caso incontrò Padre Radente (suo confessore) che gli suggerì di andare al Conservatorio del Rosario di Portamedina e chiedere, in suo nome, a Suor Maria Concetta De Litala un vecchio dipinto del Rosario che egli stesso le aveva affidato dieci anni prima. Bartolo seguì tale suggerimento, ma fu presto preso da sgomento quando la suora gli mostrò il dipinto: una tela corrosa dalle tarme e logorata dal tempo, mancante di pezzi di colore, con la Madonna in atteggiamento antistorico, cioè con la Vergine che porge la corona a Santa Rosa, anziché a Santa Caterina Da Siena, come nella tradizione domenicana. Bartolo fu sul punto di declinare l’offerta, ma ritirò comunque il dono per l’insistenza della Suora. Nel tardo pomeriggio del 13 novembre 1875, l’immagine della Madonna giunse, su di un carretto, a Pompei, e fu scaricata di fronte alla fatiscente Parrocchia del SS. Salvatore, ove ad aspettarla c’erano l’anziano parroco Cirillo, Bartolo e altri abitanti. Lo sgomento che inizialmen- te aveva colto Bartolo, colse anche tutti gli altri presenti, quando tolta la coperta, fu mostrato il dipinto. Furono tutti d’accordo che il dipinto non si potesse esporre per timore di interdetto, prima di un restauro anche solo parziale. Il primo restauro fu opera di Guglielmo Galella, e la vecchia tela fu finalmente esposta nella parrocchia del SS. Salvatore. Fu poi restaurata per la seconda volta dal pittore napoletano Federico Maldarelli, che si occupò anche di trasformare la figura di Santa Rosa in Santa Caterina da Siena. Nel 1880 tale Chiesa fu demolita per far posto al Santuario che in poco tempo fu innalzato insieme a un prezioso trono alla Madonna. L’immagine della Madonna si coprì ben presto di pietre preziose, offerte quali attestazioni di grazie ricevute. Nel 1887 fu consacrato l’altare maggiore della nuova Chiesa dove fu posta l’immagine della Madonna. Bartolo Longo morì nel 1926 i suoi resti riposano nella cappella a lui dedicata e, nel 1934, iniziò la causa di beatificazione proclamata a Roma il 26 ottobre 1980 da Giovanni Paolo II. campania proseguire con un largo seguito fino a Pompei. Il Santuario ha aspetto basilicale ed è caratterizzato da due ordini sovrapposti. Nell’ordine centrale sono presenti tre arcate che immettono al portico e quindi ciascuna ad una navata. L’ordine superiore segue la disposizione di quello inferiore, nella distribuzione dei pilastri e delle colonne, ma in stile corinzio. Al centro, su di una robusta base, è collocata la statua della Vergine del Rosario. Tale statua, opera dello scultore Gaetano Chiaramonte è alta oltre 3 metri ed è stata tratta da un sol pezzo di marmo di Carrara dal peso di 180 quintali. Il quadro della Madonna è collocato tra marmi policromi, lastre di onice e lapislazzuli ed intorno sono presenti 15 medaglioni in rame sui quali il Paliotti dipinse i “quindici misteri” del Rosario. Itinerari più belli d’Italia L’ultimo restauro del dipinto fu effettuato nel 1965, al Pontificio Istituto dei Padri Benedettini Olivetani di Roma. Sotto i colori sovrapposti nei precedenti interventi, furono scoperti i colori originali che svelarono la mano di un valente artista della scuola di Luca Giordano (XVII secolo). Furono eliminate quasi tutte le pietre preziose, onde evitare danni e perforazioni alla tela. In quell’occasione l’immagine della Madonna rimase esposta alla venerazione dei fedeli per alcuni giorni nella Basilica di San Pietro e il 23 aprile, il dipinto fu incoronato da Papa Paolo VI. Il ritorno dell’Icona a Pompei, avvenne in maniera solenne, con un corteo di ecclesiastici e fedeli che si ingigantiva man mano che attraversava le città. A sera inoltrata, il dipinto giunse a Napoli ove fu accolto con luminarie e fiaccolate, per poi 237 campania Itinerari più belli d’Italia 238 3) Santuario Eucaristico San Mauro La Bruca (SA) L’antica chiesa di Sant’Eufemia fu costruita sul luogo dove si trova oggi l’attuale chiesa parrocchiale, inaugurata nel 1885. Dell’antica chiesa, demolita per far posto alla nuova, avanza solo il presbiterio con cupola affrescata e il soccorpo. Il presbiterio dell’antica chiesa è oggi nella cappella laterale dell’attuale chiesa parrocchiale, nella quale è venerata la statua lignea di San Mauro Abate. L’antica chiesa era costruita in posizione trasversale all’attuale chiesa ed era di ridotte dimensioni. Il piccolo campanile si elevava nello stesso posto dell’attuale, che lo ha inglobato. Fino al 1983 non si sapeva nulla circa la costruzione dell’antica chiesa. In quell’anno, il parroco don Pasquale Allegro, nel fare eseguire lavori d’impermeabilizzazione dell’attuale cappella di San Mauro, per salvaguardare l’affresco che adorna la medesima cappella, scoprì la data 1511, segnata sulla calce ancora fresca all’esterno della cupola stessa. Tale scoperta ci permette di datare con sicurezza detta chiesa antica, la cui costruzione terminò nell’anno 1511. È logico ipotizzare che i lavori per l’edificazione del sacro edificio siano iniziati già nella seconda metà del XV secolo, cominciando dall’attuale soccorpo, che si rese necessario a causa del naturale pendio della collina, per realizzare il piano sul quale far sorgere la chiesa. Nell’antica chiesa vi erano cappelle o altari eretti dal popolo o da famiglie private, le quali si assicuravano così una sepoltura privilegiata nella chiesa, dove esistevano delle fosse comuni nelle quali venivano inumate le salme dei fedeli, senza distinzione di sesso e d’età. Di alcune di queste cappelle era notizia in tre pergamene, custodite dal Filippo De Cocinis, in un cofanetto intarsiato che poi donò al parroco Allegro. Di queste tre antiche scritture, due sono ancora oggi conservate in Parrocchia. Il presbiterio dell’antica chiesa di Santa Eufemia è oggi la Cappella di San Mauro Abate, decorata da una cupola (diametro m. 4,40) meravigliosamente affrescata. L’affresco, danneggiato a causa delle infiltrazioni d’acqua piovana, reca la firma di un certo Antonio Aiello da Rivello (Potenza) e la data del 1585. Rappresenta l’incoronazione della Vergi- campania de, che conteneva le Ostie consacrate, custodita nel Tabernacolo. Nella fuga i ladri gettarono le Sacre Particole e il coperchio della pisside che le conteneva al di fuori della Chiesa, su un muricciolo davanti alla porta laterale. La mattina seguente, una fanciulla ritrovò le 63 Ostie Sante e avvertì il parroco don Pasquale Allegro il quale, religiosamente, raccolse le Sacre Particole e le ricollocò nel ciborio. Il Mons. Biagio D’Agostino, vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania, stabilì che le Ostie profanate fossero conservate in perpetua Adorazione e Riparazione nella Chiesa Parrocchiale. Stabilì anche che il 25 Luglio di ogni anno fosse celebrata una solenne Giornata Eucaristica di riparazione. Donò infine l’ostensorio per custodirvi le Sacre Ostie profanate, che furono sigillate in esso. Da allora le Sacre Particole si conservano miracolosamente intatte, integre ed incorrotte nel Santo Tabernacolo. Itinerari più belli d’Italia ne da parte della SS. Trinità e degli apostoli. L’edificio religioso si sviluppa su tre livelli: il primo, inaccessibile, era una volta usato come ossario, il secondo accessibile ancora oggi, corrisponde ad una cripta a forma di croce ortodossa. Alle pareti è possibile ammiranre stupendi affreschi del XIV secolo a ricordo del battesimo di Gesù, il sacrificio di Santa Eufemia, messa a morte in sette modi diversi e il sacrificio di Santa Lucia. Il terzo livello della Chiesa attuale, dalle caratteristiche tardo barocche, è sede dell’ultimo Miracolo Eucaristico. San Mauro La Bruca fu infatti teatro della toccante storia del Miracolo Eucaristico vissuto da Don Pasquale Allegro. Nella notte tra il 24 e il 25 luglio del 1969, ignoti ladri penetrarono nella Chiesa Parrocchiale violando il Tabernacolo e asportando le Reliquie dei Santi Patroni e vari oggetti sacri, tra cui la pissi- 239 campania Itinerari più belli d’Italia 240 4) Certosa di S. Lorenzo Padula (SA) La Certosa di San Lorenzo, conosciuta anche come Certosa di Padula, è la più grande certosa in Italia, nonché tra le più famose, ed è situata a Padula, nel Vallo di Diano, in Provincia di Salerno. Nel 1998 è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. La certosa fu eretta per volere del conte Tommaso Sanseverino all’inizio del Trecento sul sito di un esistente cenobio ed è dedicata a San Lorenzo. La sua struttura richiama l’immagine della graticola sulla quale il santo fu bruciato vivo. La parte principale della Certosa è in stile Barocco ed occupa una superficie di 51.500 m² sulla quale sono edificate oltre 320 stanze. Il monastero ha il più grande chiostro del mondo (circa 12.000 m²) ed è contornato da 84 colonne. Una grande scala a chiocciola, in marmo bianco, porta alla grande biblioteca del convento. La struttura architettonica della Certosa riprende in tutto e per tutto lo stile imposto dalla congregazione. Si tratta di un complesso che si accorda alle gerarchie monastiche dei certosini, separati in monaci di clausura e conversi. Secondo la regola certosina che predica il lavoro e la contemplazione, nella Certosa esistono posti diversi per la loro attuazione: il tranquillo chiostro, la biblioteca con il pavimento ricoperto da mattonelle in ceramica di Vietri sul Mare, la Cappella decorata con preziosi marmi, la grande cucina dove, la leggenda narra, fu preparata una frittata di 1.000 uova per Carlo V, le grandi cantine con le enormi botti, le lavanderie ed i campi limitrofi dove venivano coltivati i frutti della terra per il sostentamento dei monaci oltre che per la commercializzazione con l’esterno. I monaci producevano, vino, olio di oliva, frutta ed ortaggi. La campania senti, in accordo con la separazione tra padri di clausura e conversi, due cori. L’altare maggiore fu realizzato in madreperla e scagliola arricchita da lapislazzuli da Giovan Domenico Vinaccia. La decorazione in stucco dorato è un’aggiunta settecentesca, mentre sulla volta sono visibili affreschi di Michele Ragolìa raffiguranti episodi del Vecchio Testamento. Dalla chiesa si accede alla Sala del Capitolo, un ambiente decorato con stucchi che contiene statue di Domenico Lenmico, e alla Cappella del Tesoro, decorata anch’essa con stucchi dorati, dove venivano custoditi gli apparati e gli oggetti preziosi della Certosa. Il refettorio, anch’esso settecentesco, contiene un dipinto parietale che riporta l’episodio delle Nozze di Cana, opera di Alessio d’Elia. La pavimentazione è in marmi colorati e le porte marmoree sono decorate. La cella del Padre è un ambiente composto da dieci locali e dotato di una cappella decorata a stucco e dedicata a San Michele Arcangelo. Al suo interno sono presenti anche dipinti settecenteschi raffiguranti storie della vita del Santo. Una delle caratteristiche più peculiari della Certosa è la scalinata ellittica che raccorda i due piani di questo chiostro. Si tratta di una realizzazione architettonica di grande effetto, progettata da Gaetano Barba. Oggi la Certosa ospita il museo archeologico provinciale della Lucania occidentale, che raccoglie una collezione di reperti provenienti dagli scavi delle necropoli di Sala Consilina e di Padula. Itinerari più belli d’Italia facciata della Certosa presenta elementi architettonici tardo cinquecenteschi cui si sovrappongono decorazioni barocche come le statue dei santi posti presso l’ingresso. La pavimentazione della corte è ancora quella originaria in pietra. Un’altra sezione della Certosa è la foresteria, presso la quale venivano ospitati personaggi eminenti. In quest’area di costruzione tardo cinquecentesca si trova una piccola cappella decorata con stucchi nel Settecento, mentre gli affreschi del porticato sono opera di Domenico Gargiulo. La chiesa presenta in facciata un portale riccamente decorato in cedro del Libano, probabilmente realizzato da Baboccio da Piperno alla fine del Cinquecento. All’interno sono pre- 241 campania Itinerari più belli d’Italia 242 Villa Malusa Agriturismo Salella Via del Massaro, 3 84050 Fonte Roccadaspide (SA) Tel: +39 0828.943317 E-mail: [email protected] Sito: www.villamalusa.it Via Salella, 1 84070 Salento (SA) Tel/Fax: +39 0974.67099 - 338.4730885 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismosalella.it Alla scoperta del Cilento... luoghi dove arte, storia e tradizioni si fondono per ritrovarsi in un unico paesaggio, partendo da un posto strategico come il nostro, tra la costiera amalfitana e quella cilentana, a soli 10 km da Paestum, immerso tra i paesaggi incontaminati delle calorose terre cilentane. Villa Malusa nasce dalla ristrutturazione del vecchio fienile di una masseria, da qui l’omonima strada “via del Massaro”. L’azienda agrituristica “Salella” è immersa nell’incantevole panorama del Parco Nazionale del Cilento, sulle pendici di una collina inverdita da oliveti, vigneti, castagneti e dai tipici boschi cilentani. Il casolare, completamente ristrutturato, si compone di 8 camere doppie di cui 4 con l’aggiunta di un letto a castello. La cucina genuinamente gustosa, propone agli ospiti piatti tipici della enogastronomia mediterranea e cilentana. SERVIZI Parcheggio auto non coperto, campo polifunzionale di basket e tennis, colazione personalizzata per le intolleranze alimentari. SERVIZI Camere con tv a colori, telefono, parcheggio gratuito. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). campania Herculaneum B&B Via G. Napolitano snc 84099 San Cipriano Picentino (SA) Tel: +39 0898.62108 E-mail: [email protected] Sito: www.villarizzo.com Via Luigi Palmieri, 173/H 80056 Ercolano (NA) Cell: +39 389.7933388 E-mail: [email protected] Sito: www.herculaneumbb.it Villa Rizzo Resort & SPA è una vecchia masseria sapientemente ristrutturata, situata in un’ampia tenuta di 12 ettari di uliveti e noccioleti con una vista panoramica sui Monti Picentini e su Salerno. A pochi passi dal centro di Salerno e a metà strada tra la Costiera Amalfitana e la Costiera Cilentana, è il posto ideale dove poter trascorrere un soggiorno circondati dalla natura, storia, arte e cultura. A mezz’aria, tra il Golfo di Napoli e il Monte Vesuvio, ad Ercolano, l’Herculaneum bed & breakfast rappresenta il luogo ideale dove soggiornare per una vacanza all’insegna del relax, della cultura e dell’arte, ma anche dello svago, immersi nella natura incontaminata del Parco Nazionale del Vesuvio. Ambienti caldi e confortevoli, silenziosi e intimi, fuori dal caos cittadino, attenzione alle esigenze di ciascun ospite e cura dei minimi dettagli: molto di più di un semplice bed & breakfast. SERVIZI Riscaldamento e aria condizionata, internet wi-fi gratuito, parcheggio gratuito, piscina esterna, bar & grill in piscina, frigobar, ristorante, animali ammessi (previa richiesta). SERVIZI Tv dtt lcd 32’, mini bar, internet Wifi, riscaldamento/aria condizionata, bagno privato con: doccia con illuminazione led per cromoterapia, ampio parcheggio privato. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Villa Rizzo Resort 243 campania Itinerari più belli d’Italia 244 Hotel Gauro Tourist’ka Via Luigi Palmieri, 173/H 80056 Ercolano (NA) Cell: +39 389.7933388 E-mail: [email protected] Sito: www.herculaneumbb.it Via Paludicella, 5 80057 Sant’Antonio Abate (NA) Tel: +39 081.8735388 E-mail: [email protected] Sito: www.touristka.it Hotel Gauro, nel cuore di Pozzuoli, è una struttura moderna dotata di tutti i comfort. La reception vi darà il benvenuto in un’atmosfera accogliente e familiare, per farvi poi accomodare nelle camere confortevoli e arredate con gusto. L’ampia terrazza panoramica, attrezzata come solarium, offre relax immersi nello scenario incantevole delle coste flegree, sotto il sole mediterraneo, per vacanze rilassanti a due passi dal mare. Nel cuore della Campania, Tourist’ka, struttura moderna ed accogliente, dotata di camere luminose e colorate, è arredata con stile semplice ma elegante. Un ambiente familiare, che accoglie i propri ospiti con calore e cordialità per accompagnarli alla scoperta delle bellezze e dei valori della nostra terra. Dotata di 8 camere, ognuna personalizzata con i colori dei fiori che danno loro il nome, Azalea, Iris, Ginestra, Glicine, Orchidea, Lilium, Girasole, Primula, offre anche un ampio e soleggiato giardino. SERVIZI Aria condizionata, internet wi-fi, parcheggio gratuito, giardino, giochi bimbi. SERVIZI Animali di piccola taglia ammessi, aria condizionata, internet wi-fi gratuito, parcheggio gratuito, tantissime informazioni, depliant e mappe, informazioni su ristoranti e pizzerie. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). campania Agriturismo Zio Cristoforo Contrada Forno 84070 San Mauro la Bruca (SA) Tel: +39 0974.974203 - 335.6757139 E-mail: [email protected] Sito: www.ilfornoantico.it Loc. Chiusa 84040 Casal Velino (SA) Tel: +39 0974.907552 - 333.4528115 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismoziocristoforo.com “Immagina una continua distesa di monti rotta soltanto da una valle ombrosa.... ne loderesti la temperatura. Ma che ne diresti, se vedessi i pruni portare in abbondanza corniole belle rosse e querce e lecci elargire al bestiame ghiande abbondanti e molta ombra a me padrone: si direbbe che qui ci sia Palinuro con i suoi boschi ed il suo mare. Questo luogo appartato mi è tanto caro e, lo puoi ben credere, bello...”. L’Agriturismo Zio Cristoforo si trova a Casal Velino, nel Parco Nazionale del Cilento, a soli 2 km dal mare. L’azienda, immersa nel verde degli ulivi e alberi da frutto, dispone di camere e appartamenti, ristorante (che propone anche portate senza glutine) e di una spettacolare piscina circondata da fiori. La conduzione familiare caratterizza la propria ospitalità, con cucina tradizionale e prodotti tipici locali. SERVIZI Accesso disabili, camere dotate di bagno e doccia, tv, veduta panoramica, piscina semi-olimpionica, animali ammessi (previa richiesta) SERVIZI parcheggio gratuito, accettazione di animali di piccola taglia, ascensore, accesso ai disabili, cassaforte centrale, nursey, spiaggia privata, solarium con piscina, ristorante. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Forno Antico 245 campania Itinerari più belli d’Italia 246 Tirreno Residence Hotel Ideal Via Faro, 34 80079 Procida (NA) Tel: +39 081.8968341 E-mail: [email protected] Sito: www.tirrenoresidence.it Piazza Garibaldi, 99 80142 Napoli Tel: +39 081.269237 E-mail: [email protected] Sito: www.albergoideal.it Il Tirreno Residence è situato nel cuore verde dell’isola di Procida, nella suggestiva località di Faro, una delle più rinomate per il suo meraviglioso panorama. Piccolo complesso di confortevoli camere e miniappartamenti in stile mediterraneo, rispecchia tutte le caratteristiche dell’isola: solare, quieta, dai ritmi lenti e pacati. Un’oasi di tranquillità e relax, a soli 80 m dal mare e circondata da oltre3000 mq di giardino, ideale per lunghe giornate di mare o escursioni. Nella zona più caratteristica della meravigliosa Napoli sorge l’Hotel Ideal, un piccolo e confortevole hotel 3 stelle. La cortesia e la disponibilità del personale vi metterà al centro di squisite attenzioni per farvi ritrovare la quintessenza del calore e dell’amabilità che rendono questa città famosa nel mondo. La strategica vicinanza alla Stazione Centrale e al porto vi permetterà di raggiungere e visitare facilmente tutte le attrazioni di Napoli, della Costiera Amalfitana alle isole di Capri, Ischia e Procida. 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Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). campania Grand Hotel Osman Piazza Risorgimento, 1 84013 Cava de’ Tirreni (SA) Tel: +39 089.444780 E-mail: [email protected] Sito: www.hotelscapolatiello.it Via Nazionale San Giuseppe, 25 84030 Atena Lucana (SA) Tel: +39 0975.511164 E-mail: [email protected] Sito: www.grandhotelosman.com L’albergo, costruito nel 1821 all’ interno di un borgo medievale e a pochi passi dall’ Abbazia benedettina risalente al 1011, vi conquisterà con una deliziosa cucina, un’ atmosfera familiare, un paesaggio tanto rilassante e affascinante da attirare viaggiatori, artisti inglesi e maestri della pittura napoletana sin dal 1800. La posizione strategica dell’ hotel vi permetterà di entrare nella storia di Pompei ed Ercolano. Il Grand Hotel Osman è un esclusivo albergo situato ad Atena Lucana, nel Vallo di Diano, in un’area di 8000 mq, nel contesto suggestivo del Parco Nazionale del Cilento. La professionalità e l’esperienza del Gruppo Cimino garantisce da ben 40 anni la perfetta riuscita di soggiorni “Leisure” o “Business”, e di qualsiasi tipo di evento, dalla cerimonia privata alla convention aziendale.I l Grand Hotel Osman rappresenta la soluzione ideale per un soggiorno tra natura, cultura e tradizioni. SERVIZI Piscina estiva, centro benessere, parcheggio, ristorante, animali ammessi, bar, reception 24 ore su 24, quotidiani, giardino, terrazza, ascensore, cassetta di sicurezza. SERVIZI Accettati animali piccola taglia, wi-fi, internet point, lounge bar, parcheggio, piscina, piano bar, reception 24h, sala tv, sauna, bagno turco, jacuzzi. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Hotel Scapolatiello 247 basilicata Itinerari più belli d’Italia ITINERARIO matera - maratea 1) Cattedrale di Matera Matera (MT) La Cattedrale di Matera fu costruita in stile romanico pugliese nel XIII secolo sullo sperone più alto della Civita che divide i due Sassi. Sull’area dell’antico monastero benedettino di Sant’Eustachio, protettore della città, dove già tra il 1093 e il 1094 aveva soggiornato il Papa Urbano II, la Cattedrale fu edificata a partire dal 248 1230, alcuni anni dopo che Papa Innocenzo III aveva elevato la città di Matera al rango di arcidiocesi in unione con Acerenza; per fare in modo che il nuovo tempio dominasse con la sua mole le costruzioni circostanti e le due vallate sottostanti dei Sassi, fu necessario rialzare la base rocciosa di oltre sei metri. L’interno è a croce latina ed a tre navate, con quella centrale che si eleva sulle altre, che sono divise tra loro da arcate a tutto sesto sostenute da dieci colonne sormontate da capitelli in pietra. La navata centrale è illuminata da 10 finestre (cinque per fianco), con il soffitto a capriate ricoperto nel 1719 da un controsoffitto ligneo su cui nel XIX secolo furono inserite tre tele dipinte dal calabrese Battista Santoro. Di rilievo è un affresco bizantino risalente al 1270 della Madonna della Bruna con il Bambino benedicente con due dita, attribuito a Rinaldo di Taranto e ubicato sull’altare della prima campata della navata sinistra detto della Bruna. Dopo la cappella del Sacramento vi è la cappella rinascimentale dell’Annunziata realizzata da Giulio Persio, con volta a cassettoni e pareti a nicchie. In fondo alla navata c’è la cappella dove è situato il Presepe in pietra dura realizzato dallo scultore Altobello Persio nel 1534, una delle sue opere più imponenti, che richiama diversi elementi propri della città di Matera. Dello stesso Altobello Persio è anche un ricco dossale di altare in pietra con sculture, risalente al 1539, posto in fondo al basilicata l’altra porta, detta porta di piazza, è inserito un bassorilievo raffigurante Abramo, padre delle tre religioni monoteistiche, tutte presenti in città all’epoca della costruzione. Sul lato posteriore sinistro vi è il campanile, coevo alla chiesa, alto 52 metri ed a quattro piani, di cui tre con bifore ed il quarto con monofore, sormontato da una piramide di epoca posteriore. Itinerari più belli d’Italia transetto sinistro. L’altare maggiore restaurato nel 1627 è sovrastato dalla grande pala eseguita da Fabrizio Santafede raffigurante la Vergine attorniata dai Santi. In alto, a destra del presbiterio, si staglia un organo con duemila canne. Sulla prima porta della navata destra si trova una Madonna delle Grazie tra i Santi Ilario e Giovanni da Matera, opera di Domizio Persio risalente al 1592, sulla porta dei leoni una tela di Carlo Rosa del 1652 raffigurante San Gaetano, sul terzo altare destro un crocifisso seicentesco in legno dipinto, e sull’ultimo altare un Polittico di Vito Antonio Conversi. Infine a destra dell’ingresso principale vi è il Giudizio Finale, pregevole affresco risalente al XIV secolo emerso durante alcuni lavori di restauro, unico esempio superstite dell’originaria decorazione pittorica, eseguito da Rinaldo di Taranto. A differenza dell’interno, l’esterno conserva quasi intatta la sua forma originaria. La facciata è dominata dal rosone a sedici raggi, sormontato dall’Arcangelo Michele e con due figure maschili ai lati ed un’altra in basso che funge da atlante. Il rosone è affiancato da 4 colonnine, mentre dal frontone scendono altre 12 colonnine pensili, simboleggianti rispettivamente i 4 Evangelisti ed i 12 Apostoli, sostenute da telamoni. Al centro della facciata vi è la porta maggiore, chiusa da un arco a tutto sesto con la statua della Madonna della Bruna nella lunetta. Ai lati della porta vi sono le statue dei Santi Pietro e Paolo, mentre alle estremità della facciata quelle seicentesche in altorilievo dei santi Eustachio e Teopista. Nella facciata destra, posta su piazza Duomo, vi sono altre due porte, delle quali la più caratteristica è quella posteriore, detta porta dei leoni per i due leoni scolpiti nella pietra che la fiancheggiano accovacciati reggendo le colonne. Nella lunetta sormontante 249 basilicata Itinerari più belli d’Italia 250 2) Santuario della Madonna Nera Sacro Monte di Viggiano (PZ) Il Santuario della Madonna Nera del sacro Monte di Viggiano, in provincia di Potenza, è il più importante ed uno dei più antichi della Lucania. La sua storia risale all’inizio della predicazione del Vangelo nelle città romane di Grumentum e Venusia. Alla caduta dell’Impero Romano la regione passa sotto la dominazione bizantina; lo stesso nome di Basilicata, dal greco Basileus re, lo indica. Sono i Monaci Basiliani, che vengono dall’Asia Minore per sfuggire alle persecuzioni contro il culto delle Immagini, ed alla invasione araba, a portare nell’Italia meridionale il culto e la devozione alla Madonna, con le tipiche Icone bizantine. Con tutta probabilità la statua della Madonna dal volto olivastro è scolpita intorno al 500 d.C. per essere venerata nella cattedrale di Grumentum con il titolo di S. Maria Assunta. In tre successive incursioni, i Saraceni assediano la Città, fino alla sua completa distruzione nel 1050. Dalle “Memorie Grumentine-Saponariensi” scritte nel 1736 dal Notaio Niccolò Ramaglia di Saponara e rimaste tuttora inedite, sappiamo che «quella poca gente che dal barbaro furore ebbe scampo» si disperdono fuggiaschi per i monti. Anche il Vescovo ed il Clero fuggono, portando con sé la Statua dell’attuale Madonna di Viggiano, particolarmente cara alla popolazione, e pensano bene, nel corso della fuga, di farla nascondere sulla vetta del monte, luogo maggiormente sicuro per la sua conservazione. Qualche secolo dopo, sconfitti i Saraceni, e tornata la normalità nella regione con l’arrivo dei Normanni, giunge il momento di andare a ri- prendere sul monte la sacra Immagine. Sicuramente qualche famiglia di profughi di Grumento, rifugiati in Viggiano, ha conservato la notizia del nascondimento della Statua che viene ritrovata grazie all’apparizione di fuochi che compaiono sistematicamente in un determinato luogo. È facile immaginare la grande gioia dei testimoni di quel ritrovamento, soprattutto perché constatano che la Statua si è conservata intatta, anche se sotterrata a poca profondità, senza particolari accorgimenti, avvolta in un semplice sudario. Festosamente viene portata in Viggiano e collocata in una prima chiesa chiamata di “Santa Maria del Deposito”. La pietà popolare in seguito costruirà un’altra basilicata per antichità e bellezza dell’Augusta Vergine, reggente il Fanciullo Gesù; tale Simulacro, come viene assicurato, fu trovato prodigiosamente indicato da una fiamma celeste, sul vicinissimo Monte, che è tra i più alti monti della Lucania; e Maria SS.ma sotto lo stesso titolo, dato a Lei ed insieme al tempio ed al luogo, fu sempre proclamata e venerata come Patrona e Regina di tutta la Regione». Itinerari più belli d’Italia chiesa sulla Vetta, nel luogo del ritrovamento. Entrambe le chiese sono poi sostituite nel Cinquecento e nel Settecento dagli attuali Santuari. Sorge così la tradizione di festeggiare la Madonna due volte all’anno: la prima domenica di maggio quando dal Santuario di Viggiano la Statua nell’urna settecentesca viene portata sulla Vetta dove rimane quattro mesi, e la prima domenica di settembre, quando dal monte ritorna in Viggiano. L’Immagine originaria, rinvenuta sul Monte, consta solamente, come confermano i recenti restauri, del busto e del volto bellissimo di colore olivastro, dai lineamenti molto addolciti, che viene sistemato in una prima Statua policroma. Sono gli Spagnoli nel milleseicento, a sistemare definitivamente la Statua, con una perfezione rara, sul modello identico alla loro Madonna di Monserrat, aggiungendovi, sulle ginocchia, il Bambino Gesù benedicente, con in mano il globo del mondo. Anche nella mano destra della Vergine è posto il globo, a significare il suo titolo di Regina, mentre l’altra mano è aperta a proteggere come Madre i suoi figli. Rivestita di oro zecchino la sacra Immagine rappresenta la Gran Madre di Dio, la Teothocos dei Greci. Nel 1890, la venerata Statua è solennemente incoronata per autorità di Papa Leone XIII, e 75 anni dopo Papa Paolo VI proclama la Madonna del Sacro Monte di Viggiano, Patrona e Regina della Lucania. La Bolla papale così sintetizza la devozione alla Madonna Bruna di Viggiano: «È noto che nel territorio delle diocesi di Potenza e Marsico esiste un Tempio Sacro, quasi augusta reggia, carissimo a tutto il popolo della Lucania, dedicato alla Beatissima Madre di Dio Maria SS.ma del Sacro Monte di Viggiano. Ivi infatti si trova il Simulacro venerando, immagine 251 basilicata Itinerari più belli d’Italia 252 3) Basilica di San Biagio e Statua del Redentore Maratea (MT) È la chiesa più importante di Maratea, custode delle reliquie del Santo Patrono San Biagio. Si trova in cima al monte S. Biagio, dove si trova l’antica Maratea Castello. La tradizione popolare vuole che la chiesa, originariamente dedicata alla Madonna delle Grazie, sia sorta riadattando al culto cristiano delle strutture architettoniche di un antico tempio pagano dedicato alla dea Minerva. Sebbene la presenza di tale tempio non sia mai stata verificata da prove archeologiche, la posizione dell’edificio e alcuni reperti di epoca romana trovati nelle vicinanze lasciano supporre una effettiva plausibilità della presenza del tempio sul monte, anticamente detto «monte Minerva». Misteriosa è anche l’espansione architettonica della struttura, in quanto ogni riscontro documentale probante in tal senso è andato distrutto nell’incendio, causato da un fulmine, avvenuto nel 1629. Gli studiosi locali hanno suggerito che la struttura originaria della chiesa consistesse nell’attuale presbiterio, a cui poi fu aggiunta la zona delle navate, completata della facciata e del campanile nel XVIII secolo. Nel XVI secolo la chiesa fu abbellita con un tabernacolo in bassorilievo, opera della bottega di Jacopo della Pila donato da Guglielmo Deodato nel 1519, e da un grande polittico in legno di Michele Curia del 1579, oggi non più presente in chiesa perché andato perduto in seguito dei lavori di restau- basilicata ca. L’opera artistica più importante della chiesa è però la Regia Cappella, sacello in marmo del XVII secolo, originariamente posto al lato destro della navata centrale e abbellito con stucchi e decorazioni in oro, in seguito spostata nel fondo del presbiterio nel 1940 e poi spogliata degli abbellimenti nei lavori del 1963-1969. La cappella, divenuta famosa per il prodigio della Santa Manna che sgorga dalle sue pareti, fu dichiarata “regia” dal re Filippo IV d’Asburgo nel 1623, conserva l’urna con il torace di S. Biagio di Sebaste, patrono di Maratea, e la statua argentea del santo, copia del simulacro inciso da Domenico De Blasio nel 1706 e trafugato il 27 ottobre 1976 da ignoti ladri. Itinerari più belli d’Italia ro della chiesa del 1963-1969. Questi lavori, nell’intento di riportare la chiesa al suo aspetto primitivo, hanno notevolmente compromesso l’aspetto della chiesa, che oggi conserva le sue forme severe e imponenti, ma è privo di molte opere d’arte donate alla chiesa nel corso dei secoli, parzialmente restituite alla vista dei fedeli a partire dal 1978: per opera del locale Centro Culturale infatti, sono oggi di nuovo presenti nella basilica i sette altari in marmo del XVIII secolo, il bassorilievo dell’Annunciazione del XVII secolo, il bellissimo bassorilievo detto “Madonna della Sapienza” datato 1755, il quadro di “San Biagio in Gloria” del XVIII secolo e quello di San Macario della stessa epo- 253 basilicata Itinerari più belli d’Italia 254 B&B Laino B&B Soprattutto Via Rasi, 4/C 85046 Maratea (PZ) Tel: +39 0973.876506 - 328.9757216 E-mail: [email protected] Sito: www.beblaino.it Piazza Cirillo, 12 75023 Montalbano Jonico (MT) Cell: +39 340.9145184 - 328.3814153 E-mail: [email protected] Sito: www.bbsoprattutto.beepworld.it Il Bed & Breakfast Laino si trova a Maratea, in una zona tranquilla in prossimità della baia di Fiumicello, tra il variopinto spettacolo che regala il paesaggio montano e l’incantevole veduta sul mare. Unico per le sue tonalità e per i suoi caldi colori, il B&B Laino offre un’oasi di pace e un’atmosfera che trasporta in un autentico paradiso mediterraneo. Le camere, con terrazzo vista mare, sono soleggiate, arredate con gusto e dotate di tutti i comfort. In un’antica abitazione contadina di fine ‘800, recentemente ristrutturata, il B&B Soprattutto, coccola i propri clienti in ambienti che evocano un’atmosfera di cordialità discreta e di accattivante vivacità, con una vista panoramica mozzafiato sulla valle del fiume Agri, da cui il nome Soprattutto. Situato nei pressi del Parco Naturale dei Calanchi, a poca distanza dalle spiagge joniche, il B&B Soprattutto propone ai suoi ospiti una vacanza tra mari e monti, godendo degli splendidi paesaggi naturali offerti dalla Basilicata. SERVIZI SERVIZI Parking, aria condizionata, tv, internet wi-fi, animali ammessi. bar, salone, piscina, solarium. Tv e bagno in camera, aria condizionata, cucina, lavatrice, libreria, caminetto. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). basilicata B&B Sax Barisano Strada provinciale del Pollino, 4 85040 Viggianello (PZ) Cell: + 39 328.4757857 - 366.1099248 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismofiore.it Via Fiorentini, 243/247 75100 Matera Tel: +39 0835.331687 - 335.8075669 E-mail: [email protected] Sito: www.saxbarisano.it Agriturismo Fiore è un’azienda agrituristica a conduzione biologica. Produce in prevalenza ortaggi e si caratterizza per una cucina all’insegna della valorizzazione dei prodotti locali, nonché dei prodotti del sottobosco. Azienda Agricola biologica con annessa attività agrituristica inserita in un contesto naturalistico di notevole pregio nel cuore del Parco Nazionale del Pollino versante lucano. La quiete e gli ambienti suggestivi dei Rioni Sassi, patrimonio UNESCO dal 1993, per una vacanza da ricordare. Il Bed & breakfast Sax Barisano è ubicato nel cuore degli antichi rioni, in un settecentesco edificio in “tufo”, ristrutturato con sapienza e arredato con gusto dai coniugi Rosa e Aldo. Cortesia e senso dell’ospitalità, sostenuti da tanto amore per la cultura dei Sassi, costituiscono il biglietto da visita del Sax Barisano. SERVIZI Wi-fi alta velocità, internet point nella hall, televisione in sala tv, parcheggio. SERVIZI Aria condizionata, internet wi-fi, parcheggio convenzionato, angolo cottura. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Agriturismo Fiore 255 puglia Itinerari più belli d’Italia ITINERARIO bari - s.giovanni rotondo 1) Basilica di San Nicola Bari (BA) La basilica di San Nicola nel cuore della città vecchia di Bari, è uno dei più fulgidi esempi di architettura del romanico pugliese. Fu costruita tra il 1087 e il 1197, durante la dominazione normanna. L’edificazione della basilica è legata alle reliquie di san Nicola, traslate, in parte, da sessantadue marinai baresi dalla città di Myra, in Licia, e giunte a Bari il 9 maggio 1087. 256 Le reliquie vennero ospitate provvisoriamente presso il monastero di san Benedetto retto dall’abate Elia, il quale promosse subito l’edificazione di una nuova chiesa per ospitarle. Fu scelta l’area che sino a pochi anni prima aveva ospitato il palazzo del governatore bizantino, distrutto durante la ribellione per le libertà comunali e che Roberto il Guiscardo aveva donato l’anno prima all’arcivescovo Ursone. Il 1º ottobre 1089 le reliquie furono trasferite nella cripta della basilica da papa Urbano II giunto appositamente a Bari. La costruzione della basilica si con- puglia uno degli snodi privilegiati del turismo legato ai pellegrinaggi religiosi. Il suo essere meta privilegiata delle due Chiese segna l’incontro tra la cultura cattolico-romana e quella greco-ortodossa, che pure ha condizionato significativamente la cultura pugliese nel corso della sua storia. Celebrazioni in rito ortodosso si tengono quotidianamente nella cripta della basilica, accanto al simulacro del santo. Leggende narrano che la basilica sarebbe stata costruita per celare il Sacro Graal, il calice dal quale Cristo bevve nel giorno dell’Ultima Cena con gli apostoli. A fondamento di questa leggenda Bari era il porto dal quale crociati e gente di ventura partivano per la Terrasanta, quindi era ritenuta una città ai margini dell’impero, ma nello stesso tempo pregna di sacralità. Si tratta però appunto solo di leggende che, malgrado vengano spesso riproposte, sono state più volte smentite da autorevoli studiosi come il padre domenicano Gerardo Cioffari, storico di San Nicola e della basilica. Itinerari più belli d’Italia cluse nel 1197. La facciata, semplice e maestosa, è tripartita da lesene, coronata da archetti e aperta in alto da bifore e in basso da tre portali, dei quali il mediano, a baldacchino su colonne, è riccamente scolpito. Due torri campanarie mozze, di diversa fattura, fiancheggiano la facciata. L’interno presenta uno sviluppo planimetrico a croce latina commissa. Il corpo longitudinale è diviso in tre navate da dodici colonne di spoglio. Il soffitto è intagliato e dorato accompagnato con riquadri dipinti del XVII secolo. Tre solenni arcate su graziose colonne dividono la navata centrale del presbiterio. L’altare maggiore è sormontato da un ciborio del XII secolo, il più antico della Puglia. Uno dei maggiori capolavori scultorei del romanico pugliese è conservato all’interno della basilica: si tratta di una cattedra episcopale realizzata al termine dell’XI secolo. Ubicata dietro al ciborio, al centro del presbiterio e del mosaico che la riveste, è caratterizzata da un’ornamentazione molto curata, ha il sedile elegantemente traforato negli alti braccioli, sostenuto da espressive figure in altorilievo e a tuttotondo, i telamoni. Sul dorso ci sono due leonesse intente a sbranare due uomini. Sotto l’altare centrale della cripta riposa il corpo di san Nicola. Uno degli absidi laterali è destinato al culto ortodosso. San Nicola di Myra, che da secoli riposa nella basilica omonima, è uno dei santi maggiormente venerati fra i cristiani ortodossi, soprattutto tra gli appartenenti alla Chiesa ortodossa russa. La basilica rappresenta uno dei pochi luoghi frequentati contestualmente da fedeli appartenenti a diverse confessioni cristiane. Dopo la fine dei regimi totalitari e la conseguente apertura dei paesi dell’Europa dell est al turismo e ai rapporti con il mondo estero, ha rappresentato 257 puglia Itinerari più belli d’Italia 258 2) Cattedrale di Trani Trani (BT) La cattedrale di Trani (conosciuta anche come duomo di Trani o come cattedrale di San Nicola Pellegrino) è la costruzione più prestigiosa della città pugliese. Si tratta di un esempio di architettura romanica pugliese. La sua costruzione è legata alle vicende di san Nicola Pellegrino, risalenti all’epoca della dominazione normanna. Fu costruita usando la pietra di Trani, un materiale da costruzione tipico della zona: si tratta un tufo calcareo, estratto dalle cave della città, caratterizzato da un colore roseo chiarissimo, quasi bianco. La chiesa si distingue per il vistoso transetto e per l’uso dell’arco a sesto acuto nel passaggio situato sotto il campanile, fenomeno non molto diffuso nell’architettura romanica. Inserito nella lista delle “meraviglie italiane”, il tempio è sede della cattedra dell’arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie. La tradizione vuole che Nicola il Pellegrino sia sbarcato a Trani nell’imminenza della morte, dopo la quale sarebbero avvenuti svariati miracoli, sicché egli fu canonizzato, presumibilmente per suggerimento di Urbano II. Iniziata nel 1099, la chiesa fu edificata sulla base di quella più vecchia di Santa Maria, dove secondo la leggenda sarebbe morto il santo e fu dedicata alla Madonna Assunta, mentre le reliquie di San Nicola sarebbero state sistemate nella parte inferiore della chiesa. La cattedrale fu poi consacrata prima ancora del completamento. La costruzione, importante dal punto di vista urbanistico, vanta una posizione relativamente isolata rispetto agli edifici circostanti e si trova nelle immediate vicinanze della costa, con l’effetto di creare un chiaro punto di riferimento sia a chi la guardi dalla città sia a chi la guardi dal mare. Tramite la doppia rampa si accede a un ballatoio situato davanti alla facciata, dove al centro di un’arcata cieca si trova un portale romanico accuratamente ornato. Lo stile tradisce l’influenza architettonica araba. La porta centrale di bronzo è opera di Barisano da Trani e fu realizzata nel 1175: si tratta peraltro di uno dei più interessanti esempi del genere nell’Italia meridionale. Tre finestre e un piccolo rosone sulla navata centrale decorano la facciata, con le loro aperture ornate da figure zoomorfe, che le conferiscono una certa plasticità. Dalla parte posteriore, l’edificio è invece delimitato da un massiccio transetto rivolto verso il mare e dotato di tre absidi. Anche questa parte della costruzione è decorata da un’arcata cieca in stile romanico. Al di sopra di questa, le facciate laterali sono decorate da due bifore e da un rosone ciascuna. puglia pogeo di San Leucio, scavato sotto il livello del mare e ornato di affreschi ormai in cattivo stato di conservazione. Itinerari più belli d’Italia L’elegante torre campanaria accanto alla facciata fu eretta tra il 1230 e il 1239, ma il completamento, con la costruzione dei piani superiori al secondo, si ebbe poco dopo la metà del Trecento. Tipicamente romanico è l’alleggerirsi della massa procedendo verso l’alto, ottenuto con l’accorgimento architettonico delle aperture che diventano sempre più ampie salendo in alto: dalla finestra bifora si passa a quella trifora, ecc. Sotto il campanile, un ampio arco a sesto acuto crea un effetto architettonico piuttosto insolito, dato che dematerializza sensibilmente la base su cui si scarica la massa sovrastante della torre. La tripartizione in navate nella parte principale dell’edificio è data da colonne binate, che sorreggono i rispettivi matronei. Le due navate laterali sono ricoperte da volte a crociera, mentre quella centrale ha delle capriate a vista. La parte posteriore della chiesa, quella del transetto, forma uno spazio unico, anche se le tre absidi riprendono la tripartizione del corpo principale. Si distingue per una vistosa copertura a capriate simile a quella della navata centrale. Il carattere sobrio e quasi disadorno della cattedrale è dovuto ai continui rifacimenti delle decorazioni, compresi quelli controproducenti nell’Ottocento e quelli di riparo negli anni cinquanta e sessanta del Novecento. Nonostante i continui mutamenti intervenuti nel corso dei secoli, conserva in parte il suo carattere originale la parte inferiore della chiesa, che costituisce una parte essenziale dell’insieme. Suddivisa in due unità (Cripta di San Nicola, che conserva le reliquie del santo e Cripta di Santa Maria, che risale alla costruzione precedente), la parte inferiore ricalca la pianta dell’edificio e si distingue per l’eleganza dei capitelli romanici. Tramite una scaletta è possibile accedere all’i- 259 puglia Itinerari più belli d’Italia 260 3) Basilica del Santo Sepolcro Barletta (BT) La Basilica del Santo Sepolcro è una delle principali chiese di Barletta. Come dice la sua stessa denominazione, le origini della Basilica conservano uno stretto legame con la Terra Santa e il Sepolcro di Gesù Cristo. Situata in posizione strategica tra due antichi e importanti assi di comunicazione viaria, l’adriatica e la via Traiana, che conduce a Roma, la Basilica è stata meta di transito per i pellegrini diretti in Terra Santa e per i crociati in viaggio, dal porto di Barletta, verso Gerusalemme. La Basilica è stata costruita sui resti dell’antica basilica medievale, a cui fu addossato l’antico Spedale dei pellegrini e risale al periodo compreso tra la fine del XII secolo e l’inizio del XII secolo. L’edificio attuale è il risultato di numerose e millenarie trasformazioni. Al suo interno è conservato il noto Tesoro della Basilica del Santo Sepolcro che annovera: la Croce Patriarcale binata, il Tabernacolo con il Cristo in Maestà in mandorla, la Colomba eucaristica in rame dorato, l’Ostensorio risalente al XII secolo, il Breviario-Rituale di origine gerosolimitana, del XII secolo Le origini della basilica medievale sono di difficile datazione. Molti storici ed archeologi la collocano nel periodo compreso tra l’XI e il XII secolo. Le notizie più antiche dell’originario edificio risalirebbero al 1061 e quindi ascriverebbero il periodo di costruzione del Santo Sepolcro ad un periodo precedente alle crociate e della nascita dell’Ordine del Santo Sepolcro. La possibilità che il tempio potesse esistere prima del tempo delle Crociate è fattibile in quanto il fervore cristiano spingeva i pellegrini occiden- tali a mettersi in cammino verso i luoghi della Terra Santa autonomamente. In tal caso sarebbero stati dei mercanti originari di Amalfi, giunti a Barletta per il commercio marittimo, ad accogliere la richiesta dei Canonici gerosolimitani di Barletta che predicavano la liberazione della Palestina, a intitolare la chiesa al Santo Sepolcro. I primi documenti che attestano con certezza l’esistenza della chiesa risalgono al 1130, in una bolla pontificia. Nel 1144 si fa anche cenno alla fondazione del tempio per opera dei Cavalieri del Santo Sepolcro che, tornati dalla Palestina, puglia cosiddetto Tesoro del Santo Sepolcro, in cui si trovano preziose icone risalenti al XIII secolo e diversi affreschi del XIV secolo, messe in salvo dopo la presa di San Giovanni d’Acri, nel 1291. La Basilica del Santo Sepolcro durante l’anno è punto di partenza di due note processioni, entrambe legate al culto del Santo Legno della Croce: una si tiene il Venerdì Santo, l’altra il 14 settembre, in riferimento al voto effettuato in occasione della peste del 1656, quando l’intera popolazione barlettana dopo aver invocato l’intervento divino fece voto al Santo Legno della Croce, a Gesù Sacramentato, alla Madonna dello Sterpeto e a San Ruggero. Tenutasi per la prima volta il 3 maggio 1657, negli alla fine del 1960. fu spostata all’attuale giorno di ricorrenza, in occasione dell’Esaltazione della Croce. Itinerari più belli d’Italia l’avevano realizzata, insieme ad altri edifici religiosi e civili in tutta la Puglia. La basilica medievale fu costruita orientata verso Est, dunque verso la Terra Santa, come voleva la tradizione cristiana. Si trattava di una chiesa in vecchio stile lombardo. Nel 1489 papa Innocenzo III inglobò l’ordine dei Canonici del Santo Sepolcro con quello dei Cavalieri di San Giovanni Gerusalemme. Il 1503 è l’anno della terribile peste che colpì la città, durante la quale le autorità cittadine, per volere plebiscitario, fecero voto di portare in processione la Santissima Eucarestia, esposta nella Basilica. La chiesa è caratterizzata da un assetto longitudinale con orientamento est-ovest, con l’altare posto ad oriente. All’interno, nella cappella sovrastante il nartece è possibile apprezzare il 261 puglia Itinerari più belli d’Italia 262 4) Convento Santuario di S. Pio da Pietrelcina San Giovanni Rotondo (FG) Il santuario di San Pio, a San Giovanni Rotondo, è stata commissionata dall’Ordine dei Frati Minori Cappuccini della provincia di Foggia e progettata dall’architetto italiano Renzo Piano per contenere degnamente le migliaia di pellegrini che ogni anno giungono ad onorare la memoria di Padre Pio da Pietrelcina. La chiesa sorge sul monte di San Giovanni Rotondo ed è adiacente al preesistente santuario e convento in cui il frate visse e in cui ne sono conservate le spoglie. San Pio da Pietrelcina è stato un sacerdote cattolico italiano appartenente all’Ordine dei Frati Minori Cappuccini; la Chiesa cattolica lo venera come santo e ne celebra la memoria liturgica il 23 settembre, anniversario della morte. È stato destinatario, ancora in vita, di una venerazione popolare di imponenti proporzioni, anche in seguito alla fama di taumaturgo da lui acquisita derivante da capacità soprannaturali attribuitegli dai devoti, così come è stato oggetto di forti critiche e di sospetti in ambienti ecclesiastici e non. Francesco Forgione nacque a Pietrelcina, un piccolo comune alle porte di Benevento, il 25 maggio 1887. Le pratiche per l’entrata in convento furono iniziate nella primavera del 1902: il 1º gennaio 1903 Forgione sostenne di aver avuto una visione, dopo la comunione, che gli avrebbe preannunciato una continua lotta con Satana. La notte del 5 gennaio, l’ultima che passava con la sua famiglia, dichiarò di aver avuto un’altra visione in cui Dio e Maria lo avrebbero incoraggiato assicurandogli la loro predilezione. Il 22 gennaio dello stesso anno, a 15 anni, vestì i panni di probazione del novizio cappuccino e puglia anni furono commissionate numerose indagini, molte delle quali condotte in incognito. Le lesioni alle mani vennero variamente interpretate: come segno di una particolare santità, come una patologia della cute o come auto-inflitte. Come risultato di queste vicende, il 31 maggio 1923, arrivò un decreto vero e proprio in cui si pronunciava la condanna esplicita. Il Sant’Uffizio dichiarava il non constat de supernaturalitate circa i fatti legati alla vita di padre Pio ed esortava i fedeli a non credere e a non andare a San Giovanni Rotondo. A Padre Pio venne vietata la celebrazione della messa in pubblico e l’esercizio della confessione. Nel 1964, Papa Paolo VI concesse a Padre Pio da Pietrelcina l’Indulto (reintegro) per continuare a celebrare, anche pubblicamente, la Santa Messa secondo il rito di San Pio V. Alle ore 2:30 del mattino di lunedì 23 settembre 1968 Padre Pio morì all’età di 81 anni. Ai suoi funerali parteciparono più di centomila persone giunte da ogni parte d’Italia. Il 21 gennaio 1990 Padre Pio venne proclamato venerabile, fu beatificato il 2 maggio 1999 e proclamato santo il 16 giugno 2002 in piazza San Pietro da papa Giovanni Paolo II come san Pio da Pietrelcina. Itinerari più belli d’Italia diventò “fra’ Pio”. Il 10 agosto 1910, a soli 23 anni, fu ordinato sacerdote. Gli agiografi raccontano che proprio in quel periodo, insieme a malanni fisici, cominciarono a manifestarsi fenomeni a detta dei testimoni inspiegabili. Secondo i loro racconti, di notte, nella sua stanza, si udivano rumori sospetti a volte urli o ruggiti, durante la preghiera, fra’ Pio restava come intontito, quasi fosse assente (fenomeni di questo tipo sono frequentemente descritti nelle agiografie di santi e mistici di ogni tempo, e secondo la psichiatria contemporanea sono spiegabili come sintomi di psicosi o schizofrenia). Qualche confratello disse addirittura di averlo visto in estasi, sollevato da terra. Nel giugno del 1905 la salute del frate era talmente compromessa che i superiori decisero di mandarlo prima in un convento di montagna, poi nel suo paese natale. In tale periodo gli agiografi collocano la comparsa sulle sue mani delle stimmate. Fra’ Pio diede comunicazione al suo direttore spirituale per la prima volta nel 1911, quando scrisse che il fenomeno andrebbe ripetendosi da quasi un anno, e che avrebbe taciuto perché vinto «sempre da quella maledetta vergogna». La voce della comparsa delle stigmate fece il giro del mondo e San Giovanni Rotondo divenne meta di pellegrinaggio da parte di persone che speravano di ottenere grazie. I pellegrini gli attribuirono il merito di alcune conversioni e guarigioni “inaspettate”, grazie alla sua intercessione presso Dio. La situazione divenne imbarazzante per alcuni ambienti della Chiesa cattolica: il Vaticano infatti non aveva notizie precise su cosa stesse realmente accadendo e, nel timore che si trattasse di una macchinazione, di fatto sommovente interessi economici, perpetrata sfruttando il nome della Chiesa e la tonaca, nel corso degli 263 PUGLIA Itinerari più belli d’Italia 264 Corte Altavilla Masseria Baroni Nuovi Vico G. Altavilla, 8 70014 Conversano (BA) Tel: +39 080.4959668 E-mail: [email protected] Sito: www.cortealtavilla.it Strada provinciale Acquaro (sp.44) km 6 72100 Brindisi Tel: +39 0831.555762 - 393.2220672 E-mail: [email protected] Sito: www.masseriabaroninuovi.it Il complesso residenziale Corte Altavilla è di origine normanna ed è localizzato nel cuore del centro storico di Conversano. Una dimora dall’antico pregio storico, in cui viaggiare sulle orme del tempo, riscoprire nuovi sapori di antica fattura, le tradizioni, l’arte dei Signori di un tempo. Tra il mare e la collina, in un lembo di terra e di pietra lungo chilometri di storia, dove iniziare a vivere il sogno di una vacanza interminabile. L’agriturismo Masseria Baroni Nuovi è immersa in un’ oasi di pace e quiete tra i colori, i sapori e gli aromi del Salento, in una posizione strategica che permette di raggiungere facilmente i luoghi di maggiore interesse turistico e culturale. La Masseria fu costruita nei primi del Novecento all’ interno di un’ azienda agricola. Luogo ideale per vacanze e week-end romantici, la Masseria offre 13 accoglienti camere di diverse tipologie, piacevolmente arredate e dotate dei principali comfort. SERVIZI SERVIZI Climatizzazione, tv satellitare, free internet access, cassaforte, servizi privati con doccia, frigobar e su richiesta angolo cottura, ristorante terrazza, thermarium spa. Aria condizionata, accesso disabili, internet Wifi, parcheggio gratuito, piscina scoperta, organizzazioni escursioni, convenzioni con spiagge e altri servizi. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). PUGLIA Agriturismo Falcare Contrada Serrapizzuta 19/a 74018 Palagianello (TA) Cell: +39 328.0189953 E-mail: [email protected] Sito: www.masseriamangiaricotta.it Contrada Falcare 71010 Cagnano Varano (FG) Tel: +39 0884.8238 - 340.2972147 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismofalcare.com La Masseria Mangiaricotta è situata a 220 metri s.l.m., sul ciglio della Gravina Grande di Palagianello (nel cuore del “Parco delle Terre delle Gravine”). Estesa su di una superficie complessiva di 100 ettari di terreno, è circondata da pini d’aleppo e altre essenze della Macchia Mediterranea. Rappresenta un punto di ritrovo per gli amanti della natura e della felicità semplice della vita agreste, visto che Le Gravine sono un laboratorio di scienze naturali all’aperto. Ideale per una completa rigenerazione della mente e del corpo. Situata in un altopiano, a circa 550 metri sul livello del mare nel cuore del Parco Nazionale del Gargano, l’azienda Bioagricola Agrituristica Falcare è a disposizione degli ospiti che cercano luoghi di suggestione paesaggistica, quiete e tranquillità. I clienti sono accolti in monolocali o appartamenti dotati di ogni comfort. Il ristorante propone specialità tipiche garganiche a base di carne, funghi e ortaggi di stagione con largo utilizzo di prodotti provenienti da agricoltura biologica della nostra azienda silvo-pastorale. SERVIZI Aria condizionata, parcheggio gratuito. SERVIZI Aria condizionata, accesso disabili, parcheggio gratuito, parco giochi, piscina, animali ammessi (previa richiesta). Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Masseria Mangiaricotta 265 PUGLIA Itinerari più belli d’Italia 266 Pizzicato B&B Corte Moline Via Antonio Bucci, 13 71018 Vico Del Gargano (FG) Cell: +39 338.4834567 E-mail: [email protected] Sito: www.pizzicatobeb.com Via Moline, 20 73014 Gallipoli (LE) Cell: +39 347.3790631 E-mail: [email protected] Sito: www.cortemoline.com Il Pizzicato ECO Bed and Breakfast, situato a Vico del Gargano, in uno de “I Borghi più belli d’Italia”, è l’ideale per trascorrere piacevoli soggiorni all’insegna del relax e della tranquillità. Il borgo, soprannominato il “paese dell’amore”, fa parte del Parco Nazionale del Gargano, ha origini antichissime e vanta testimonianze archeologiche di grandissimo valore. Caratteristico e bianco B&B situato nel cuore dell’affascinante centro storico di Gallipoli, Corte Moline si rivela il luogo ideale per vacanze all’insegna del relax, lontano dai frenetici ritmi cittadini. Un luogo magico dove il rumore del mare, la storia, l’arte, i profumi e i colori, inebriano il visitatore di sensazioni uniche ed indimenticabili che solo “La perla dello Jonio” sa regalare. SERVIZI Internet wi-fi, parcheggio gratuito, biciclette gratuite, animali amessi (previa richiesta). SERVIZI Aria condizionata, camere con bagno e con terrazzino privato, terrazza sul mare. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). PUGLIA B&B VinsLounge Contrada Jorche 74020 Torricella (TA) Tel: +39 099.9573355 - 333.7112171 E-mail: [email protected] Sito: www.jorche.it Via Del Duomo 5 76121 Barletta Tel: +39 0883.390788 - 347.5916026 E-mail: [email protected] Sito: www.vinslounge.it L’azienda agrituristica Antica Masseria Jorche è situata su una collinetta nelle vicinanze di Torricella. Gode di una vista panoramica sulle campagne circostanti e dista solo 5 km dal mar Jonio, caratteristico per la limpidezza delle sue acque e per le spiagge che si alternano a bellissime scogliere. Le camere, restaurate nel pieno rispetto delle caratteristiche originali della struttura, presentano un arredamento elegante e confortevole, con una particolare attenzione alla cura dei dettagli. Il Bed & Breakfast VinsLounge è composto da due unità abitative: il VinsLounge, situato a Barletta in un antico palazzo del 1592 recentemente ristrutturato, e la Maison de VinsLounge, ubicata in un antico palazzo nobiliare dotato anche di ascensore panoramico, entrambi situati nel cuore del centro storico, equidistanti dalla spiaggia e dal lungomare, circondati dai più importanti monumenti storici del luogo. SERVIZI Appartamenti con ingresso, angolo cottura, due stanze da letto, servizi igienici, aria condizionata e tv, camere con bagno, piscina all’aperto e campetti sportivi. SERVIZI Accesso disabili, animali ammessi (previa richiesta), connessione a internet (nella sede di Via del Duomo), aria condizionata, TV satellitare. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Antica Masseria Jorche 267 PUGLIA Itinerari più belli d’Italia 268 Terra Serena Masseria Morrone Via Sant’Antonio, 62a 73020 Cerfignano (LE) Cell: +39 347.2999251 - 347.7908903 E-mail: [email protected] Sito: www.terraserena.it Contrada Morrone, Ss 16 km 875 72017 Ostuni (BR) Cell: +39 340.2648112 E-mail: [email protected] Sito: www.masseriamorrone.it Il B&B Terra Serena si trova nel cuore di Cerfignano, ridente paesino vicino Santa Cesarea Terme, ricco di piccoli bar dove conoscere i sapori della cucina locale, nella quieta e distensiva vita del piccolo centro. Immerso nella campagna salentina, a due passi dalle località marine più apprezzate del paese, è il luogo ideale dove trascorrere delle vacanze rilassanti e a contatto con la natura. Immersa nel verde del Salento, in un paesaggio mozzafiato, la Masseria Morrone conserva intatte le tradizioni di una vera masseria di agricoltori dove potrete ritrovare i sapori dell’olio extra vergine di oliva e del pane fatto in casa. Possibilità di soggiornare in camere arredate in stile antico, realizzate all’interno della Masseria settecentesca. Sala ristorazione, punto vendita aziendale, masseria didattica. Le colline e le spiagge circostanti offrono la possibilità di praticare trekking e sport estremi. SERVIZI Accesso disabili, animali ammessi (previa richiesta), cucine attrezzate, tv, frigo in camera, bagno in camera, asciugacapelli, aria condizionata, internet wi-fi, parcheggio. SERVIZI Cucina per celiaci, terrazza panoramica, parcheggio gratuito. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). PUGLIA Masseria Murgia Albanese Via Ginestre, 17 70010 Turi (BA) Tel: +39 080.8915657 E-mail: [email protected] Sito: www.holidayresidence.it Strada Vicinale Murgia Albanese, 34 70015 70015 Noci (BA) Tel: +39 080.4975676 E-mail: [email protected] Sito: www.murgiaalbanese.it Il Residence Holiday propone un’ospitalità rurale e suggestiva a Turi, “terra delle ciliegie”, situata in una zona ideale per raggiungere tutti i luoghi più conosciuti e più interessanti della Puglia, come Alberobello, Castellana Grotte e Bari. Il residence offre ai propri ospiti la possibilità di riscoprire la campagna nella sua tradizione e nella sua cultura, con un soggiorno a contatto con la natura, per trascorrere giorni sereni, lontani dallo stress della vita quotidiana. Costruita nel 1796, ampliando una preesistente struttura del 1600, la Masseria Murgia Albanese si presenta come una delle ville-masserie più eleganti del patrimonio locale. Di impianto neoclassico, con particolari baroccheggianti come l’importante scala esterna che porta al piano nobile, é situata nella bellissima Murgia sud orientale, con i suoi caratteristici pascoli, campi, olivi, mandorli, ciliegi, trulli e muretti a secco. Nel piano nobile, interamente riservato alla residenza padronale, 4 stanze sono a disposizione degli ospiti del B&B. SERVIZI Piscina, campo polivalente, tennis, mini golf, calcetto, internet wi-fi. SERVIZI Ristorante, bar, sala hi-fi e tv, sala camino, sala da gioco, piccola biblioteca, sala ricevimenti, corsi di cucina, sala lettura, terrazza panoramica. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Holiday Residence 269 DOVE SOTTO LE CUMMERSE Via Vittorio Veneto, 138 70010 Locorotondo (BA) Tel: +39 080.4313298 E-mail: [email protected] Sito: www.sottolecummerse.it APERTURA Chiusura nel mese di Novembre. NEI DINTORNI Alberobello: 9 km Polignano a mare: 33 km Taranto: 35 km SERVIZI Aria condizionata, riscaldamento autonomo, minibar, tv-dvd, parcheggio gratuito, pulizie e cambio asciugamani giornalieri. Sotto le Cummerse L’albergo diffuso “Sotto le Cummerse”, è una struttura dislocata in 9 appartamenti tutti diversi e caratteristici, ristrutturati e arredati secondo la tradizione, senza rinunciare alle comodità di casa e ai servizi di un albergo. Tra l’incantevole atmosfera del centro storico, l’albergo nasce con l’ambizione di trasformare questo incantevole salotto urbano in un unico complesso residenziale per turisti e visitatori che qui vogliono fermarsi in assoluta tranquillità, ma senza rinunciare ai comfort che i mini appartamenti riescono ad offrire grazie alla completezza dei loro arredamenti in stile con la semplice architettura interna delle cummerse. Il MovePass permette a 2 persone: • Un pernottamento in camera doppia • Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). puglia DOVE AGRITURISMO FASANO Contrada Cristo Fasano, 162 70020, Cassano delle Murge (BA) Tel: +39 080.764177 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismofasano.it puglia APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. NEI DINTORNI Bari: 30 km Matera: 25 km SERVIZI Agriturismo Fasano Nella pietrosa Cassano Murge, nel cuore della Murgia Barese, ai piedi di una sinuosa collina, immersa nel verde di ampie distese di terra, sorge l’Agriturismo Fasano. L’azienda è situata in prossimità di boschi secolari a pochi chilometri dalla Foresta di Mercadante, in un contesto dove l’aria limpida e salubre e la quiete che regna, creano uno scenario incantevole. L’Agriturismo Fasano si distingue, oltre che per l’ottima e genuina cucina casereccia, anche per la vasta gamma di servizi speciali che lo rendono unico nel suo genere: infatti, l’azienda dispone di una struttura per trattamenti fisioterapici, una palestra, una piscina dotata anche di vasche idromassaggio e idroterapia, un centro ippico. Il MovePass permette a 2 persone: Itinerari più belli d’Italia Aria condizionata, accesso disabili, parcheggio gratuito • Un pernottamento in camera doppia • Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). 271 calabria ITINERARIO reggiocalabria-s.giovanniinfiore 1) Basilica Cattedrale Metropolitana di Maria Santissima Assunta in Cielo Itinerari più belli d’Italia Reggio Calabria (RC) 272 Il Duomo di Reggio, dedicato a Maria Santissima Assunta, è il più grande edificio religioso della Calabria. Le origini della Cattedrale sono da ricondurre agli inizi del II millennio, con l’invasione normanna dell’Italia meridionale, quando i Normanni di Roberto il Guiscardo, scacciati i Bizantini e creato in Reggio il Ducato di Calabria, lasciarono alla popolazione di etnia greca l’antica cattedrale (chiamata “La Cattolica”), per ordinare la costruzione di una nuova cattedrale che fosse sotto l’ordinamento del Papa di Roma, cui erano legati i Normanni. La cattedrale originaria era probabilmente un edificio gotico a cinque navate. Durante il XVI secolo, come molti edifici della città, la chiesa venne saccheggiata e incendiata dalle incursioni dei turchi, e poi ricostruita e riconsacrata. Seguirono diversi terremoti che resero necessari altri restauri, quasi tre ogni due secoli. La cattedrale attuale fu riconsacrata il 2 settembre 1928 e il 21 giugno 1978 con bolla pontificia venne elevata alla dignità di Basilica minore. La Cattedrale ripropone un’architettura dallo stile eclettico-liberty che tende a reinterpretare l’arte medievale romanica e gotica, fondendo elegantemente alcuni elementi di entrambi gli stili. Il prospetto principale è diviso in tre parti con quattro torri traforate di forma otta- calabria crazione di Santo Stefano Vescovo di Reggio da parte di San Paolo”, si trova, protetto da un’urna di vetro, un tronco di colonna che secondo la tradizione sarebbe quella del Prodigio di San Paolo. La “Cappella del Santissimo Sacramento” costituisce il più significativo monumento barocco della città, per preziosità dei marmi policromi intarsiati a mosaico fiorentino, e fu dichiarata monumento nazionale nel XIX secolo. Itinerari più belli d’Italia gonale sormontate da croci. Sulla scalinata che conduce all’ampia e imponente facciata sorgono le sontuose statue di San Paolo, che secondo la leggenda convertì i reggini al cristianesimo, e di Santo Stefano di Nicea, primo vescovo della città. Le statue furono scolpite nel 1928 da Francesco Jerace e collocate sul sagrato nel 1934. All’ingresso si trovano tre portali in bronzo: il portale centrale, di Luigi Venturini, illustra scene di vita di Maria SS. Assunta. La porta d’ingresso di sinistra, di Biagio Poidomani, illustra episodi che narrano la storia della devozione di Reggio alla Madonna della Consolazione. Quella di destra, di Nunzio Bibbò, è dedicata a San Paolo e raffigura episodi dell’apostolato di Paolo di Tarso cui si legano le origini della chiesa reggina. Il Campanile del Duomo, alto 28,15 m, fu ultimato nel 1931 e mantiene nella forma lo stile della Cattedrale. Nella prima cella campanaria fu posta la Campana della Conciliazione; in quella superiore furono collocate la Campana del Congresso, detta anche della Consolazione, e la Campana del Capitolo, chiamata il campanone. Il Duomo si presenta di pianta basilicale, con tre navate divise da colonne portanti ed intersecate da crociere che terminano con altrettante absidi separate da archi che poggiano su pilastri. Ad ogni incrocio delle travi è dipinta una svastica, per un totale di circa duecento croci uncinate, che simboleggiano il sole e la luce dell’avvento del Cristo, secondo la profezia del Cantico di Zaccaria riportato in Luca 1,78-79. L’interno è in stile romanico con motivi d’ispirazione classica. Lungo le navate laterali si aprono otto cappelle contenenti opere di notevole interesse storico-artistico. Nella parte terminale della navata destra, ai piedi della grande tela del XIX secolo di Minaldi raffigurante la “Consa- 273 calabria Itinerari più belli d’Italia 274 2) Concattedrale di S. Maria Assunta di Gerace Gerace (CS) La Concattedrale di S. Maria Assunta di Gerace, è la più importante costruzione normanna della Calabria, oltreché uno degli edifici religiosi più grandi della regione, dichiarata “bene architettonico” di interesse nazionale. La storia della chiesa è un susseguirsi di danneggiamenti e crolli, che culminano con il terremoto del 1783 e il conseguente abbandono, a cui seguono accurati lavori di restauro e periodi di rinascita. I lavori di costruzione dell’edificio, iniziarono in tardo periodo bizantino e terminarono in epoca normanna, come testimonia il transetto sporgente e la disposizione delle absidi, rispecchianti modi francesi importati dai Normanni. La chiesa venne consacrata al culto nel 1045. In piena epoca normanna, nell’anno 1222, si ebbe una seconda consacrazione, molto probabilmente, alla presenza dell’imperatore Federico II di Svevia che si trovava di passaggio a Gerace. Dall’esterno l’edificio religioso, in stile romanico, appare come una fortificazione a causa dell’imponente parete in pietra calcarea dalla quale sporgono due delle tre absidi di forma semicilindrica. Sull’abside destra, più grande, si apre un pregevole portale ligneo del XIX secolo ad archi concentrici. Sovrastano le absidi due finestre circolari a strombo. Il grande campanile è a sezione quadrata. Dall’esterno l’edificio religioso, in stile romanico, appare come una fortificazione a causa dell’imponente parete in pietra calcarea dalla quale sporgono due delle tre absidi di forma semicilindrica. Sull’abside destra, più grande, si apre un pregevole portale ligneo del XIX secolo ad archi concentrici. Sovrastano le absidi due finestre circolari a strombo. Il grande campanile è a sezione quadrata. L’interno della chiesa si presenta come un grande ambiente basilicale con ampio transetto sporgente e, con innesto corrispondente alla navata centrale, un coro quasi quadrato che completa la figura della croce latina. Le tre grandi navate, che costituiscono il braccio più lungo della croce, sono separate da due file di dieci colonne, scanalate o lisce, in marmo policromo e granito tutte diverse tra loro per qualità e dimensioni. Le due file di colonne vengono separate in gruppi da cinque da un grande pilastro che originariamente delimitava la posizione delle balaustre di chiusura della schola cantorum. Le colonne provengono dall’antica Locri Epizefiri mentre i capitelli sono in parte antichi e in parte opera di scalpellini del luogo. Sopra le possenti arcate a tutto sesto, le tonalità scure del soffitto a capriate in legno spiccano per contrasto rispetto alle pareti bian- calabria chiesa rupestre, con volta a botte e decorazioni in marmo e pavimentata con maioliche geracesi del XVII secolo; l’altare con la trecentesca statua, opera dell’artista senese Tito da Camaiano, della Vergine col Bambino che gioca con una colonna e la Cappella di San Giuseppe che ospita il “Museo Diocesano del Tesoro della Cattedrale”. Tra i tesori custoditi vanno menzionati: una stauroteca in argento dorato, pietre dure e perline fabbricata probabilmente a Gerusalemme o nei laboratori normanni siciliani nel XII sec., un grande ostensorio ottocentesco in argento dorato e ornato da pietre dure, un calice in filigrana e pietre dure, datato 1726 e opera di argentieri sicilini, una statua dell’Assunta in argento realizzata nel 1722, vari paramenti sacri e pregiati tessuti in oro e argento realizzati da artigiani locali e da argentieri napoletani quali Gennaro Pace e Romanelli. Itinerari più belli d’Italia che. L’altare maggiore, in stile barocco, è stato realizzato con marmi policromi dai fratelli catanesi Palazzotto e dall’artista messinese Amato. All’interno della cattedrale si trovano anche alcuni monumenti funerari, fra i quali il sarcofago dei conti Giovanni e Battista Caracciolo e la Cappella gotica del SS. Sacramento del 1431, e numerosi arredi sacri, in parte custoditi nella suggestiva cripta bizantina, cui si accede dal braccio sinistro del transetto. Merita anche attenzione particolare il rilievo raffigurante l’Incredulità di S. Tommaso risalente al 1547. La cripta si presenta con pianta a croce greca e absidiole ricavate nello spessore del muro affiancante l’abside centrale. Ventisei colonne, anch’esse provenienti da ville e templi di età imperiale, sorreggono la volta del nucleo più antico della Cattedrale, scavato nella roccia nell’VIII secolo. La cripta ospita la Cappella della Madonna dell’Itria, piccolo ambiente ricavato nel 1261 da una 275 calabria Itinerari più belli d’Italia 276 3) Santuario di San Francesco di Paola Paola (CS) Il Santuario di San Francesco di Paola sorge nella parte alta e collinare della cittadina di Paola, città natale di San Francesco, in una valle costeggiata da un torrente e ricca di vegetazione. Il Santuario ha una lunga storia, che affonda le sue radici nel XV secolo, quando iniziò l’esperienza eremitica di Francesco Martolilla, nato a Paola il 27 marzo 1416 e morto a Tours (Francia) il 2 aprile 1507. Francesco, giovanissimo, tra i quindici e i venti anni, si ritirò a vita eremitica nel luogo ove ora sorge detto Santuario a lui intitolato, allora aspro e solitario. I primi compagni a lui aggregati e l’accorrere numeroso da parte di fedeli, spinsero Francesco ad intraprendere la costruzione di una chiesetta con annesso convento. Iniziò così la storia di questo fabbricato monumentale, che si è sviluppato lungo i secoli fino ad oggi. La costruzione si sviluppa sulle due sponde del torrente Isca, unite da un ponte sul quale sorgono le abitazioni dei frati, e sembra accogliere in un mistico abbraccio di fede e di carità i pellegrini, che vengono così immersi nella spiritualità che da questo luogo promana. All’ingresso della cosiddetta “Zona dei Miracoli”, si trova il primo ricordo dei Miracoli compiuti da San Francesco. Si tratta della Fornace utilizzata dal Santo per far cuocere il materiale utilizzato per la costruzione della Chiesa e del Convento. Fin dalle prime biografie è attestato che il Santo vi entrò una volta per ripararla mentre ardeva a pieno ritmo, senza riportare alcuna scottatura. Un’altra volta vi richiamò a vita l’agnellino “Martinello”, che gli operai avevano divorato, gettan- done le ossa tra le fiamme. Al termine degli archi che collegano l’antica costruzione conventuale con quella più moderna della nuova Aula Liturgica, si trova il bossolo di una bomba caduta nel letto del torrente Isca durante i bombardamenti del 1943 e rimasta miracolosamente inesplosa. Proseguendo, a destra dell’ingresso principale, vi è un arco tramite il quale si accede alla parte laterale del santuario, in cui si trovano l’ampia basilica moderna (inaugurata nel 2000) e la fonte della cucchiarella, alla quale sogliono bere i pellegrini. La breve iscrizione ricorda che questa fonte fu fatta sgorgare miracolosamente dal Santo per dissetare gli operai della fabbrica conventuale. Quest’acqua, attinta con la “cucchiarella”, mantiene sempre lo stesso livello. La storia ci fa sapere che i francesci la fecero prosciugare nel 1806 per accertare la verità dell’affermazione e constatarono che essa poco dopo era ritornata al livello ordinario. Dalla Fonte del- calabria dei fedeli, che testimonia uno dei tanti miracoli operati dal Santo. Essa infatti, resa leggera dal Santo, fu trasportata dal mare, per ordine dello stesso Francesco, da un uomo infermo che oltre a sperimentarne la leggerezza, camminando si rese conto della progressiva guarigione della sua gamba. Itinerari più belli d’Italia la Cucchiarella, attraverso uno stretto viottolo, si arriva al “Ponte del Diavolo”, prima dimora del giovane eremita. La leggenda vuole che sia stato costruito dal demonio per ordine dello stesso Santo: in compenso il diavolo chiese l’anima del primo viandante che lo avrebbe attraversato. San Francesco vi fece passare un cane, il diavolo irritato tirò un calcio al parapetto di sinistra (il buco si nota verso il centro del ponte), poggiando la mano sulla parete opposta e lasciandovi l’impronta. A causa della gente che transitava sul ponte, san Francesco scese più a valle e scavò nella roccia una grotta. La cella, utilizzata dal Santo sino alla partenza per la Francia (1483), è di dimensioni molto ridotte e dopo la canonizzazione (1519), è stata trasformata in cappella. Nella cella, oltre ad una tela ottocentesca che raffigura il Santo in estasi, presenta alle pareti due miracoli. Il primo lo riproduce che tiene nelle mani, senza bruciarsi, dei tizzoni ardenti; il secondo raffigura la risurrezione di Nicola Alessio, al quale la madre aveva negato il permesso per entrare a far parte della congregazione eremitica. Entrando nel Santuario per l’ingresso principale, si accede a due ambienti semi-aperti. Nel primo sono conservate diverse lapidi che ricordano varie ricorrenze riguardanti il Santuario, mentre il secondo è il vero pronao della basilica antica, che ha il suo culmine nella sontuosa cappella barocca che custodisce le reliquie di san Francesco pervenute a Paola, fra cui alcuni suoi abiti e frammenti di ossa. Nel chiostro del Santuario si trova il roseto del Santo e ospita lungo le sue pareti interne affreschi raffiguranti i principali episodi di vita di san Francesco. Di fianco all’ingresso della Basilica è posta una grossa pietra corrosa dalla secolare devozione 277 calabria Itinerari più belli d’Italia 278 4) Abbazia Florense San Giovanni in Fiore (CS) Le origini dell’Abbazia Florense sono da ricercare nella ricerca di una nuova ”fonte di spiritualità” da parte del fondatore del monastero, Gioacchino da Fiore, monaco esegeta del XII secolo. Il futuro abate viaggiò da giovane per diverse Abbazie, venendo a contatto con vari ordini monastici, tra cui quello cistercense. Insieme ad un compagno decise, fra la Pasqua del 1186 e il febbraio del 1188 di salire sulla Sila alla ricerca di un luogo per abitare. Superato il fiume Lese, i due giunsero presso una radura sul versante orientale della Sila, presso un’immensa foresta di boschi, dove regnava la pace e la tranquillità, ideale per rigenerare la spiritualità perduta. La località si presentò perfetta per Gioacchino, che decise di stabilirvisi e di edificare un monastero, dedicandolo a San Giovanni Evangelista. Nella località di “Iure Vetere” Gioacchino fondò quella che sarà la sua prima Abbazia, cominciata nel 1189 e terminata nel 1198. Nel 1214 un vasto incendio devastò il protocenobio di Iure Vetere, e tutti i suoi edifici contigui. I monaci florensi, anche se a malincuore, decisero di cambiare luogo sul quale erigere la nuova Abbazia, date le difficili condizioni climatiche di Iure Vetere. Tuttavia, non vollero abbandonare le foreste silane, decidendo così, solo di discendere di qualche centinaio di metri dal luogo di Iure Vetere. Fu così che nel 1215 venne scelto un costone roc- calabria mensione del complesso disegno, non superano i lati delle piccole finestre circolari. L’interno, modificato con l’ultimo restauro del 1989, si presenta oggi in stile romanico a pietra nuda, come lo era originariamente. L’altare in stile Barocco è un’opera del maestro di arte lignea, Giovanbattista Altomare. Realizzato nel 1740, presenta elementi riccamente decorati, intagli preziosi nel legno che sono stati poi dorati dal maestro. I maggiori elementi utilizzati sono la foglia dorata e teste di putti. Presso la navata laterale dell’Abbazia Florense troviamo la Sala Esposizioni che raccoglie le litografie delle Tavole del Liber Figurarum, opera figurativa di Gioacchino da Fiore, considerata «la più bella ed importante raccolta di teologia figurale e simbolica del Medio Evo». Le tavole figurative, oggetto ancora oggi di studi da parte di enti, fondazioni ed università, per il loro simbolismo sono considerate gioielli d’arte di inestimabile valore, e riproducono, attraverso l’arte del disegno, tutto il pensiero gioachimita. Itinerari più belli d’Italia cioso con a fondo valle il fiume Neto, vicino alla confluenza con il fiume Arvo. Il luogo apparve subito più ameno del precedente, con maggiori possibilità di poter realizzare il monastero e potervi vivere serenamente. Nel dare continuità al primo messaggio gioachimita, l’abate Matteo e i monaci florensi decisero di nominare la località scelta Fiore o “Fiore Nuovo”. Intorno al 1230 l’Abbazia Florense venne terminata. Fu un’opera che subito apparve imponente, in un luogo quasi sperduto e difficile come quello silano. Nel corso del tempo subì numerosi rimaneggiamenti, spesso seguendo le tendenze architettoniche dei vari periodi, perdendo in questo modo l’originaria struttura architettonica. La prima impronta architettonica che si nota dell’Abbazia Florense, è certamente di marca Romanica. L’impianto del complesso badiale è di forma quadrata, con al centro un grande chiostro ad archi ogivali. La pianta del monastero è invece a croce latina, con l’abside di forma rettangolare orientato verso oriente. Dell’ingresso dell’Abbazia originale rimane solo il portone la facciata è stata più volte mutata d’aspetto. Oggi la facciata appare molto semplice e snella, con la cuspide che forma una capanna. Non ci sono decorazioni imponenti, tranne il portone, realizzato in pietra calcarea finemente lavorata. Presenta decorazioni con fregi di foglie dentellate al cui sopra si trova una fascia classica che separa il portone dalla parte più alta. L’abside è forse l’elemento di maggiore pregio di tutta l’abbazia. Si rifà all’architettura tardo romanica del periodo e presenta una finestra circolare esalobata, al centro di un triangolo ai cui vertici vi sono tre piccole finestre circolari quadrilobate. Sotto questi quattro elementi circolari vi si trovano tre ampie monofore, che nella di- 279 calabria Itinerari più belli d’Italia 280 Agriturismo Le Farnie Agriturismo San Fele Contrada S. Anna 87042 Altomonte (CS) Tel: +39 0981.948786 - 349.7252009 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismolefarnie.it Contrada San Fele 87070 Cerchiara di Calabria (CS) Tel: +39 0984.32182 / 328.4142158 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismo.com/sanfele L’Azienda Agrituristica Le Farnie è situata a 350 mt s.l.m., immersa nelle colline di Altomonte, in Calabria, in prossimità del Parco Nazionale del Pollino, tra il Mare Tirreno ed il Mar Ionio. L’ospitalità è offerta in un casale di fine ‘800 sapientemente restaurato e arredato con mobili d’epoca, che si affaccia su un ampio e panoramico porticato. Sono a disposizione degli ospiti 5 accoglienti stanze con bagno e la caratteristica sala ristoro, ricavata dalla vecchia stalla del casale. Nell’aia antistante, contornata da un verde pergolato, si può pranzare, prendere il sole, leggere e riposare. L’azienda agrituristica San Fele, di 57 ettari, sorge all’interno del Parco Nazionale del Pollino, alle pendici del Monte Sellaro. Grazie alla sua posizione strategica, intorno ai 400 m. s.l.m., si gode un suggestivo panorama che spazia dalla Piana di Sibari e dal Mar Ionio ai monti della Sila. L’azienda è immersa nel verde, costituito prevalentemente dalla tipica macchia mediterranea ricca di colori e da piante di ulivo secolari. SERVIZI Parcheggio gratuito ed ombreggiato, visite guidate all’azienda agricola e al frantoio con proiezione di video, mappe ed itinerari per gite e passeggiate SERVIZI Accesso disabili, parcheggio gratuito, mountain bike, piscina, tiro con l’arco, trekking, animali ammessi (previa richiesta). Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). calabria Agri Club Via San Martino 5 87010 Civita (CS) Cell: +39 347.7678513 - 349.7578063 E-mail: [email protected] Sito: www.leterrazze.org Contrada Camigliano 87040 Tarsia (CS) Tel: +39 0981.952716 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismoarmentano.it Il B&B “Le Terrazze” sorge all’ingresso di un incantevole paese nel Parco Nazionale del Pollino, Civita (Cifti) di antiche origini e costumi albanesi che si distinguono dalla tradizione calabrese. La struttura è un antica dimora costruita a fine ‘800 con caratteristiche terrazze dove poter prendere il sole in tranquillità, vi sembrerà un piccolo castello. La struttura dispone di poche camere, che affacciano al bellissimo panorama della montagna del Pollino. L’Agriturismo Agri Club si estende su circa venti ettari di uliveti, e vanta all’interno della proprietà un frantoio oleario e un antico casale circondato da un ampio giardino, che sarà l’ideale per una vacanza all’insegna del relax. Nella nostra azienda sono presenti numerose cultivar di olive: Carolea, Nocellara, Coratina e Roggianella. La posizione geografica di mezza collina e il clima mite della fascia interna jonica della Calabria, dichiarata dagli esperti la migliore del mondo, favorisce queste colture. SERVIZI Camere con terrazze panoramiche, cucina, soggiorno e camino a disposizione degli ospiti, possibilità di parcheggio, animali accettati (previa richiesta). SERVIZI Aria condizionata, accesso disabili, internet, wi-fi, parcheggio gratuito, animali ammessi (previa richiesta). Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia B&B Le Terrazze 281 DOVE EOLO Hotel Via G. Berto, snc – Faro Capo Vaticano 89866 Ricadi (VV) Tel: +39 0963.663023 E-mail: [email protected] Sito: www.eolohotel.com APERTURA Da Aprile ad Ottobre. NEI DINTORNI Escursioni per le Isole Eolie: tutto il giorno con partenza dalla nostra spiaggia privata Tropea: 8 km Pizzo Calabro: 20 km Nicotera: 15 km Serra San Bruno: 50 km Reggio Calabria: 100 km Eolo Hotel Circondato da un paesaggio da sogno, l’hotel Eolo è il luogo ideale per una vacanza di sole, relax e divertimento. Situato nel posto più panoramico del promontorio di Capo Vaticano è il punto di partenza per i vostri itinerari di mare, d’arte, di storia e di cultura. Le camere, ampie, confortevoli e arredate con cura, si affacciano sullo splendido mare di Capo Vaticano, che può essere ammirato anche dalla torretta di belvedere in comune. Il panorama mozzafiato spazia dalle bellissime Isole Eolie, al golfo di Lamezia Terme a quello di Gioia Tauro, fino allo stretto di Messina. SERVIZI Animali Ammessi, aria condizionata, accesso disabili, internet wi-fi, parcheggio gratuito, piscina idromassaggio, spiaggia privata, navetta, solarium. Il MovePass permette a 2 persone: • Un pernottamento in camera doppia • Prima colazione • Transfert da e per F/S Ricadi gratuito Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). calabria DOVE AGRITURISMO COLLORETO Contrada Virente, snc 87016 Morano Calabro (CS) Cell: +39 347.3236914 Fax: +39 0981.31255 E-mail: [email protected] Sito: www.colloreto.it calabria APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. Eccetto il periodo dal 23/12 al 27/12. NEI DINTORNI SERVIZI Agriturismo Colloreto L’Agriturismo Colloreto offre soggiorni di pieno relax in appartamenti ricavati da una sapiente ristrutturazione di un antico casolare, immerso nella corte del cinquecentesco monastero dei Colloretani. Gli appartamenti, tutti con due stanze e bagno privato, pur mantenendo il fascino antico offrono tutti i comfort moderni. La tenuta è alle pendici del Monte Pollino, circondata dalla quiete dei boschi e da antiche tracce di storia: la via consolare Annia, i ruderi del Colloreto, l’intrigo dei sentieri di transumanza punteggiati da tante sorgenti e il vicinissimo abitato di Morano,”uno dei 100 borghi più belli d’Italia”. Animali ammessi (previa richiesta), cucina per celiaci, accesso disabili, parcheggio gratuito, parco giochi, laghetto per pesca sportiva. Il MovePass permette a 2 persone: Itinerari più belli d’Italia Parco Nazionale del Pollino: 24 km Graffiti e resti paleolitici del Romito: 50 km Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide: 40 km • Un pernottamento in camera doppia • Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). 283 sicilia Itinerari più belli d’Italia 284 ITINERARIO acireale - palermo 1) Basilica Collegiata di San Sebastiano Acireale (CT) La Basilica Collegiata di San Sebastiano è il monumento più importante di Acireale, dichiarato dall’UNESCO “monumento messaggero di una cultura di pace”. La Basilica sorge nell’antico centro storico di Acireale e fu costruita in sostituzione di un antico oratorio dedicato a San Sebastiano e ormai ritenuto insufficiente ad accogliere le folle sempre più crescente di devoti. Il primo cantiere venne aperto nel 1609 e la chiesa completata nel 1644. Il tempio venne largamente ristrutturato dopo il terremoto del 1693, tra il 1699 e 1705, assumendo l’aspetto attuale. La chiesa fu elevata a collegiata con Bolla pontificia del 20 novembre 1924. La facciata, realizzata su disegno di Angelo Bellofiore, intarsi di Diego e Giovanni Flavetta, ha più ordini ed è affollata da statue di santi, angioletti, mascheroni apotropaici e altri fregi uniti da motivi floreali sulle superfici delle 18 lesene e sugli stipiti delle porte. Un coro sereno e gioioso di 14 puttini reggenti ghirlande di frutta e di fiori è schierato sul frontone che separa il primo ordine architettonico dal secondo. La chiesa è preceduta da una balaustra realizzata nel 1754 da Giovan Battista Marini su progetto di Pietro Paolo Vasta, arricchita da statue raffiguranti personaggi dell’antico testamento: Giuditta, Giaele, David, Giosuè, Mosè, Aronne, Gedeone, Sansone. L’interno è a pianta basilicale a croce latina con tre navate e pavimento marmoreo costruito nel 1860 da Carlo Calì da Catania. La Collegiata è ricca di affreschi di Pietro Paolo Vasta, realizzati tra il 1732 e il 1736, nel transetto e nel coro con alcune scene della vita del Santo, nella cappella del Santissimo Sacramento con scene della vita del Cristo, e nel tamburo della cupola. Sugli altari sono esposte tele interessanti quali la “Pietà” del Vasta, “incoronazione della Vergine e tutti i Santi” di Matteo Ragonisi e il “San Giovanni Battista” di Antonino sicilia Itinerari più belli d’Italia Bonaccorsi. Nel transetto le grandi pareti laterali sono occupate dagli enormi affreschi ad encausto di Francesco Mancini (1900) raffiguranti la salita di Gesù al Calvario e la deposizione del corpo di San Sebastiano nelle catacombe. I pilastri che sostengono la cupola sono stati mirabilmente decorati da Pietro Paolo Vasta. Lo stesso ha realizzato nelle pareti del coro le scene del martirio a cui fu sottoposto San Sebastiano, mentre nella volta in un cielo affollato di angeli e di Santi vi è l’apoteosi del Santo bimartire (sec. XVIII). A destra nel transetto spicca l’altare sormontato da triplice porta dietro cui è conservato il simulacro di San Sebastiano, che viene tradizionalmente portato in processione su di un fercolo argenteo trainato dai ‘divoti’ il 20 gennaio. Le esigue, scarse notizie che si posseggono di Sebastiano si possono rintracciare nel calendario della Chiesa, Depositio Martyrum (354), da cui si apprendono il nome, il martirio e il luogo della sepoltura. Il martirio sarebbe avvenuto a Roma, dove Sebastiano si era recato con l’unico scopo di testimoniare la propria fede cristiana, là dove più aspra infieriva la persecuzione. Con esattezza non conosciamo l’anno del martirio, che presumibilmente potrebbe essere collocato fra il 303 e il 305, anni in cui Diocleziano promulgò quattro successivi editti contro i cristiani. Non è del tutto escluso, a questo proposito, che, come si apprende dalla più antica delle agiografie, Sebastiano fosse un legionario Romano sotto Diocleziano e Massimiliano, ma dalla nascosta fede Cristiana. Essendosi rifiutato di rinnegare la propria fede, fu condannato prima alla trafizione mediante frecce. Sopravvisse miracolosamente al supplizio, tramite intercessione divina. In seguito, fu condannato al pestaggio, stavolta mortale, poi buttato in una fossa comune. 285 sicilia Itinerari più belli d’Italia 286 2) Chiesa di Sant’Agata al Carcere Catania (CT) La Chiesa di Sant’Agata al Carcere è costruita su ciò che resta del Bastione del Santo Carcere, appartenente alle mura di Carlo V del XVI secolo, che difendeva la porta nord (chiamata Porta del Re) della città di Catania. Secondo la tradizione in questo luogo venne tenuta prigioniera Sant’Agata prima di subire il martirio. La chiesa presenta stili relativi a secoli diversi. La parte prospettuale risale al XVIII secolo in quanto venne distrutta dal terremoto del 1693. La facciata, su un originale disegno di Giovan Battista Vaccarini, è in stile barocco siciliano mentre l’antico portale strombato è in stile romanico, e fu recuperato dalla cattedrale. L’interno è costituito da due corpi diversi. La parte anteriore, ricostruita dopo il terremoto, è barocca con volta a botte; mentre la parte absidale è costituita dalla campata a crociera gotica con tetto a costoloni, terminanti in uno stemma circolare, poggiato su colonne sormontate da capitelli corinzi. Vicino all’altare del Crocefisso si trovano due lastre di pietra lavica che, secondo la tradizione, apparterrebbero a Sant’Agata che qui venne imprigionata, nel gennaio del 251, prima di subire il martirio; in una di queste sono impresse le orme di due piedi che, secondo la tradizione, avrebbe lasciato la santa catanese. Accanto ad essa si apre un angusto passaggio che conduce in un locale di epoca romana considerato il carcere di Sant’Agata, da cui discende la denominazione della chiesa. Nella stessa chiesa è conservata la cassa in cui erano contenute le reliquie di Sant’Agata riportate a Catania, da Costantinopoli, dai soldati Gi- sliberto e Goselmo nel 1126, dopo un’assenza di oltre 86 anni. Sant’Agata è stata, secondo la tradizione cristiana, una giovane vissuta tra il III e il IV secolo, durante il proconsolato di Quinziano. Dalla Chiesa Cattolica e dalla Chiesa Ortodossa viene venerata come santa, vergine e martire. È patrona, tra l’altro, di Catania, di San Marino e di Malta. Agata nacque in una famiglia siciliana ricca e nobile, nell’anno 238. Secondo la tradizione cattolica sant’Agata si consacrò a Dio all’età di 15 anni circa, ma studi storico-giuridici rivelano un’età non inferiore ai 21 anni: non prima di questa età, infatti, una ragazza poteva essere consacrata diaconessa come effettivamente era Agata, cosa documentata dalla tradizione orale catanese, dai documenti scritti narranti il suo martirio e dalle raffigurazioni iconografiche ravennate, con particolare riferimento alla tunica sicilia e alle violenze con l’intento di piegare la giovinetta. Inizialmente venne fustigata e sottoposta al violento strappo delle mammelle, mediante delle tenaglie. La tradizione indica che nella notte venne visitata da san Pietro che la rassicurò e ne risanò le ferite. Infine venne sottoposta al supplizio dei carboni ardenti. La notte seguente all’ultima violenza, il 5 febbraio 251, Agata spirò nella sua cella. Le reliquie della santa furono trafugate a Costantinopoli nel 1040 dal generale bizantino Giorgio Maniace. Nel 1126 due soldati dell’esercito bizantino, di nome Gilberto e Goselmo, le rapirono per consegnarle al vescovo di Catania Maurizio. Il 17 agosto 1126, le reliquie rientrarono nel duomo di Catania. Questi resti sono oggi conservati in parte all’interno del prezioso busto in argento e in parte dentro a reliquiari posti in un grande scrigno, anch’esso d’argento. Itinerari più belli d’Italia bianca e al pallio rosso. Nel periodo fra il 250 e il 251 il proconsole Quinziano, giunto alla sede di Catania con l’intento di far rispettare l’editto dell’imperatore Decio, che chiedeva a tutti i cristiani di abiurare pubblicamente la loro fede, s’invaghì della giovinetta e le ordinò, senza successo, di ripudiare la sua fede e di adorare gli dei pagani. Al rifiuto deciso di Agata, il proconsole la affidò per un mese alla custodia rieducativa della cortigiana Afrodisia, probabilmente sacerdotessa di Venere o di Cerere, e pertanto dedita alla prostituzione sacra. Il fine di tale affidamento era la corruzione morale di Agata che tuttavia, a questi attacchi perversi contrappose l’assoluta fede in Dio; uscendo da quella lotta vittoriosa, tanto da scoraggiare la sua stessa tentatrice, che rinunciò all’impegno assuntosi. Quinziano diede allora avvio ad un processo e convocò Agata al palazzo pretorio. Breve fu il passaggio al carcere 287 sicilia Itinerari più belli d’Italia 288 3) Santuario della Madonna delle Lacrime Siracusa (SR) Il Santuario della Madonna delle Lacrime, segno di profonda pietà e fede, è stato eretto a ricordo del miracoloso evento che vide nel 1953, in un’umile abitazione nella non lontana via degli Orti a Siracusa: le lacrime di un’effige in gesso raffigurante il cuore immacolato della Vergine Maria, posta al capezzale di un letto matrimoniale di una giovane coppia di coniugi siracusani. L’evento miracoloso si ripetè dal 29 agosto al 1° settembre 1953, fra l’incredulità e lo stupore prima di pochi e poi nella generale commozione di un’immensa moltitudine di fedeli che videro umane, fragili lacrime scorrere sulle gote della sacra immagine; lacrime che, raccolte e sottoposte a diversi accertamenti medico-scientifici ed analisi effettuate da una commissione medica nominata dalla Curia Arcivescovile di Siracusa, risultarono simili a quelle umane. La piccola effigie della Madonna delle Lacrime, prima provvisoriamente ricoverata nella vicina piazza Euripide, venne poi collocata all’interno del Santuario. L’opera fu progettata nel 1957 dagli architetti francesi Michel Andrault e Pierre Parat a seguito di un bando di concorso internazionale. La costruzione ebbe inizio nel 1966 e, a causa dell’estrema modernità del progetto vi furono fin dall’inizio molte polemiche che ritardarono molto la realizzazione, conclusa solo nel 1994. Il santuario venne inaugurato il 6 novembre 1994 da Giovanni Paolo II. Il Santuario è un edificio straordinariamente vasto e imponente nella sua massiccia struttura di cemento armato (22.000 quintali). La superficie totale è di mq. 4.700, con una capienza di circa 11.000 persone. La costruzione a pianta circolare con ben18 ingressi, dal diametro esterno di 80 metri, accoglie la chiesa inferiore o Cripta, inaugurata nell’agosto del 1968, e la chiesa superiore o Santuario, la cui base è sostenuta da 22 travi di cemento armato con un diametro interno di 71.40 metri. Il santuario ha con un corpo conico formato da costoloni in cemento armato che raggiungono un’altezza complessiva di 74 m, sormontati da un coronamento in acciaio di 20 metri di altezza su cui è posta una statua della Madonna in bronzo dorato, opera di Francesco Caldarella, circondata da un’aureola ad elementi circolari e raggiera. Il santuario ha con un corpo conico formato da costoloni in cemento armato che raggiungono sicilia Itinerari più belli d’Italia un’altezza complessiva di 74 m, sormontati da un coronamento in acciaio di 20 metri di altezza su cui è posta una statua della Madonna in bronzo dorato, opera di Francesco Caldarella, circondata da un’aureola ad elementi circolari e raggiera. La circolarità dell’unico immenso ambiente trova unità e convergenza armonica, per lo sguardo del pellegrino, nel bianco del marmo su cui è posto l’altare, dietro il quale emerge la parete bianca anch’essa in marmo che ospita la teca, dai bordi d’argento, dentro cui è custodita la prodigiosa immagine della Madonna delle Lacrime. Sopra l’altare è posto un prezioso crocifisso del 1700, opera dello scultore Giancarlo Marchese. Sul piano della cripta sono conservati dei resti di età romana e tardo-antica costituiti da un ipogeo pagano e da un annesso vasto ambiente con pareti originariamente decorate a mosaico. L’altare centrale, su cui è stato esposto il quadretto della Madonna altare dal 1968 al 1987 e dal 1° Maggio del 1994 al 4 Novembre del 1994, è posto su una pavimentazione in granito rosso. La forma architettonica del santuario è soggetta a varie interpretazioni. Gli architetti si proponevano di realizzare strutturalmente il concetto e il senso di elevazione dell’umanità verso Dio. Infatti, la pianta con la sua circolarità vuole rappresentare l’umanità, che man mano, grazie all’innalzarsi dei costoloni e all’aumentare dell’intensità della luce, si protende verso Dio. Altri significati attribuiti sono quelli di faro, identificabile con Maria che conduce verso il porto che è Gesù, oppure una tenda entro la quale la Madre accoglie i suoi figli per condurli al Padre; infine è vista come una lacrima che scende dall’alto vista nella dinamica dell’impatto a terra. 289 sicilia 4) Duomo di San Giorgio Ragusa Ibla (RG) Itinerari più belli d’Italia Il Duomo di San Giorgio si erge nel cuore di Ragusa Ibla. Antica chiesa madre della città prima del 1693, sorgeva all’estremità est dell’abitato, nei pressi dell’attuale Giardino ibleo, dove si trova ancora il grande portale quattrocentesco di stile gotico-catalano, unica vestigia rimasta dell’antico tempio. La chiesa originaria fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1693 che lasciò intatte parte della facciata, alcune cappelle e parte della Cappella maggiore: venne quindi costruito un ampio locale adiacente alla navata sinistra del vecchio tempio in cui poter svolgere le funzioni. Nel secondo quarto del XVIII secolo, si decise di trasferire la chiesa nel sito della vecchia 290 di San Nicola, che fino al XVI secolo era stata la parrocchia dei fedeli di rito greco e successivamente, passata al rito latino, era divenuta chiesa sacramentale di San Giorgio. Del progetto venne incaricato nel 1738 Rosario Gagliardi, architetto protagonista della ricostruzione barocca. La prima pietra fu posta nel 1739. Il progetto, di cui si conservano le tavole originali, è caratterizzato dalla monumentale facciata a torre che ingloba il campanile nel prospetto e termina con una cuspide a bulbo, richiamando i tabernacoli lignei delle chiese cappuccine. La collocazione della chiesa al termine di un’alta scalinata e la posizione obliqua rispetto alla piazza sottostante accentuano l’imponenza e gli effetti plastici, creati da una lieve convessità del partito centrale e dalla presenza delle colonne libere. Il Gagliardi sfrutta l’idea originale della sicilia Domenico La Villa. Nell’adiacente sacrestia si conserva un resto della monumentale ancona in pietra calcarea che lo scultore Antonello Gagini aveva scolpito per la vecchia chiesa di San Giorgio tra il 1573 e il 1576. Dalle rovine della chiesa furono recuperate tre nicchie e quattro statue che, pur assemblate in modo alquanto scorretto, danno tuttavia una idea della magnificenza dell’opera originaria. Nell’attiguo museo del Duomo sono conservate le vestigia dell’antica San Giorgio, compreso un magnifico altare cinquecentesco del Gagini. Itinerari più belli d’Italia facciata torre, utilizzata anche in altri progetti, realizzando un tempio dalla forma slanciata che è sicuramente fra i più belli del barocco siciliano. La cupola alta 43 m. è stata ultimata nel 1820 ed è opera di Carmelo Cultrari. Una cancellata in ferro battuto (del 1880) opera di Angelo Paradiso circonda la scalinata (54 gradini). Due coppie di volute fanno da raccordo tra i diversi livelli ospitando, rispettivamente, le statue di San Giorgio e San Giacomo in basso, e quelle di San Pietro e San Paolo in alto. Nel primo ordine del partito centrale si apre un grande portale con cornice mistilinea, ricca di fregi e rilievi a motivi vegetali, mentre le porte lignee hanno una preziosa decorazione scultorea, in sei riquadri, con la raffigurazione di episodi del martirio di San Giorgio, opera dell’intagliatore palermitano Vincenzo Fiorello, che li realizzò nel 1793. L’interno, a croce latina, con le braccia chiuse da absidi semicircolari, viene diviso in tre navate da dieci robusti pilastri in pietra. Nell’incrocio del transetto con la navata centrale si eleva la cupola di gusto neoclassico, a doppia calotta, poggiante su due file di colonne: in precedenza libere, oggi lo spazio tra di esse è occupato da vetri che donano alla cupola il caratteristico colore blu che forma un panorama inimitabile con il complesso di Ragusa Ibla. Nelle cappelle delle navate laterali si trovano tele di alcuni dei più celebri artisti del settecento siciliano: Vito D’Anna, Antonio Manno, Giuseppe Tresca. Sopra le porte laterali sono conservati i due simulacri che vengono portati in processione per le strade, durante la festa patronale di San Giorgio: la statua del Santo a cavallo opera dello scultore palermitano Girolamo Bagnasco, che la realizzò nel 1874, e la grande cassa-reliquiario in lamina d’argento sbalzata, opera del 1818 dell’argentiere palermitano 291 sicilia 5) Duomo di Monreale Palermo (PA) Itinerari più belli d’Italia Il Duomo di Monreale, dedicato a Santa Maria Nuova, è stato costruito nel 1174 per volere di Guglielmo II d’Altavilla. Adagiata sulle pendici del monte Caputo, la facciata si presenta con un portico a trifora, due massicce torri fortificate e pregevoli porte bronzee, una delle quali è opera di Bonanno Pisano e risale al 1185, 1186 secondo il computo degli anni in uso a Pisa. Il portico sul fianco sinistro è di Giovanni Domenico Gagini e Fazio Gagini, eseguito tra il 1547 e il 1569, mentre i battenti bronzei del portale musivo architravato sono opere del 1185 circa di Barisano da Trani. L’esterno, sebbene abbia 292 subito diversi rimaneggiamenti, nella parte posteriore conserva intatta l’impronta normanna ed è ornato a vari disegni formanti una serie di archi di pietre bianche e nere con cerchi al di sotto, assai ben combinati e disposti tra loro. Le absidi, col fitto intreccio d’archi acuti, evocano atmosfere arabeggianti esaltate dalla decorazione policroma creata dall’alternanza di tarsie di calcare e di pietra lavica. Il vastissimo interno basilicale a tre navate, lungo 90 metri, ha un soffitto a capriate, e dietro l’altare l’edificio termina con tre absidi. Le navate sono divise da colonne antiche con pulvino e capitelli anch’essi antichi con clipei di divinità che sostengono archi a sesto acuto di tipo arabo. Il pavimento, completato nel XVI secolo è musivo, con dischi di porfido e granito e con fasce marmoree intrecciate a linee spezzate. Le pareti delle absidi del santuario e delle navate sono, superiormente, rivestiti da mosaici a fondo oro, eseguiti tra il XII e la metà del XIII secolo da maestranze in parte locali e in parte veneziane, formatesi alla scuola bizantina. Questi mosaici raffigurano storie cicliche dell’Antico e del Nuovo Testamento; nel catino absidale mediano è la colossale figura del Cristo Pantocratore (Onnipotente). Le cappelle del Crocifisso e di San Benedetto sono due notevoli esempi del barocco siciliano. L’altare maggiore è una raffinata opera del XVIII secolo, eseguita dall’argentiere romano Luigi Valadier. Il tesoro della cattedrale conserva, fra le altre cose, arredi sacri, una cassettina di rame smaltato del XIII secolo ed un reliquario della Sacra Spina (della corona di Cristo), risalente al periodo gotico. Il Duomo è affiancato dal chiostro dell’antico convento benedettino, eseguito sul finire del XII secolo ed esempio stupendo sicilia trono di Sicilia, si fosse addormentato sotto un carrubo, colto da stanchezza, mentre era a caccia nei boschi di Monreale. In sogno gli apparve la Madonna, a cui era molto devoto, che gli rivelò il segreto di una “truvatura” con queste parole: “Nel luogo dove stai dormendo è nascosto il più grande tesoro del mondo: dissotterralo e costruiscici un tempio in mio onore”. Dette queste parole, la Vergine scomparve e Guglielmo, fiducioso della rivelazione in sogno, ordinò che si sradicasse il carrubo e gli si scavasse intorno. Con grande stupore venne scoperto un tesoro in monete d’oro che furono subito destinate alla costruzione del Duomo di Monreale (1176), per il quale furono chiamate maestranze arabe specie per i mosaici che adornano non solo l’abside col Cristo Pantocratore ma anche le pareti e le colonne. Itinerari più belli d’Italia di architettura bizantina.Si tratta di una costruzione prettamente romanica, a pianta quadrata di 47 metri di lato, con portico ad archi ogivali a doppia ghiera e con singolarissimo “toro” nell’intradosso. Gli archi sono sostenuti da colonne binate, di ornamentazioni alterne, talune intagliate ad arabeschi ed altri con intarsi a mosaico. I capitelli sono istoriati con scene bibliche. Al centro è una fontana la cui acqua scaturisce da una colonna riccamente intagliata a forma di fusto di palma stilizzato, con figure in piedi, teste foglie a rilievo. L’acqua fuoriesce in sottili getti da bocche umane e leonine. Le basi delle colonne del chiostro raffigurano un’amplissima varietà di motivi: foglie stilizzate, rosette, zampe di leone, teste di fiere, gruppi di uomini e animali, rane e lucertole. Numerose sono le leggende del periodo normanno, ma forse la più suggestiva, corrispondente al fervore religioso che si diffuse nell’isola in seguito alla cacciata degli Arabi e al tema delle apparizioni soprannaturali, è quella che esalta l’opera di Guglielmo II di Sicilia detto “il Buono”, soprattutto per la politica fiscale legata alla costruzione del Duomo di Monreale. Si narra che Guglielmo, succeduto al padre sul 293 sicilia Itinerari più belli d’Italia 294 Pantalica Ranch Agriturismo Santa Sofia Contrada Chianazzo Fiumara di Sotto Sortino 96010 (SR) Tel: +39 0931 954425 / 346 9633686 E-mail: [email protected] Sito: www.pantalicaranch.com Via Nazionale, 1 98073 Mistretta (ME) Tel: +39 0921.383032 E-mail: [email protected] Sito: www.agriturismosantasofia.it Pantalica Ranch, splendida realtà di agriturismo in Sicilia, a pochi minuti da Siracusa, sorge nella proprietà storica della famiglia Valenti, che vi accoglierà secondo la migliore tradizione dell’ospitalità siciliana, da veri amici. Il soggiorno a Pantalica risulta molto confortevole, grazie alle caratteristiche casette, ricavate dalla ristrutturazione di vecchi caseggiati rurali esistenti, veri gioielli del recupero ambientale immersi nella suggestiva natura, arredate con cura secondo lo stile contadino e composte ognuna da due camere e bagno. Un antico casale sorge dentro un parco di 20 ettari, dove nell’800 un avvocato del foro di Mistretta amava riposarsi dalle fatiche del lavoro, dedicarsi agli studi e allevare animali da pascolo. Interamente recuperato dalla famiglia e aperto al pubblico, oggi è un ritrovo ideale per le vacanze, i week end, ma anche per feste, incontri, convegni. Le sei camere doppie hanno bagno dotato di doccia, riscaldamento centralizzato e in tutte la possibilità di aggiungere un terzo letto. SERVIZI Riscaldamento, tv. SERVIZI Aria condizionata, accesso disabili, internet wi-fi, parcheggio gratuito. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). sicilia Agriturismo Badiula S.S. 117 bis km 60 94015 Piazza Armerina (EN) Tel: +39 0933.970898 - 0933.979092 E-mail: [email protected] Sito: www.gigliotto.com Contrada Badiula 96013 Carlentini (SR) Tel: +39 095.7836193 E-mail: [email protected] Sito: www.badiula.it Circondate da verdi colline, non lontano dalle pendici dell’Etna, su una splendida altura sospesa tra il tempo e lo spazio, si ergono le Tenute Gigliotto, un feudo di oltre 200 ettari di fertili terre coltivate nel segno della tradizione contadina. I terrazzi, il baglio siciliano, il bordo piscina, il prato inglese, la sala convegni, la splendida sala ristorante, le belle camere diventano sfondo eccellente per ogni tipo di avvenimento, da quelli più privati a quelli dal grande rilievo pubblico e sociale. L’Agriturismo Badiula, situato in una posizione strategica a metà strada tra Siracusa e Catania, ha una grande estensione di terreno coltivato prevalentemente ad agrumi, frutta, ortaggi. L’azienda si estende lungo il percorso del fiume S. Leonardo, a breve distanza dal mare. All’interno della proprietà è situato un laghetto, riccamente dotato di pesci lacustri di varia natura, dove stazionano sovente uccelli migratori. Le pietanze offerte dal ristorante sono tutte realizzate con alimenti freschi e genuini prodotti direttamente in azienda, per far apprezzare al meglio la storia, la tradizione e la cultura culinaria del territorio. SERVIZI Parcheggio, tv, internet wi-fi, piscina, lezioni di equitazione, escursioni e passeggiate guidate, bar, ristorante, parking camper, roulottes e tende, degustazione vino e olio. SERVIZI Aria condizionata, tv, veranda. accesso disabili, escursioni guidate, percorsi trekking, ristorante, giochi bambini. parcheggio, internet wi-fi, maneggio (con supplemento). Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Agriturismo Il Gigliotto 295 sicilia Itinerari più belli d’Italia 296 Il Mandorleto La Fioriera dell’Etna Contrada Gerace, snc 94100 Enna Tel: +39 0935.541389 E-mail: [email protected] Sito: www.ilmandorleto.it Via Etna, 32 - Loc. S. Giovanni Montebello 95014 Giarre (CT) Tel/Fax: +39 095.965586 E-mail: [email protected] Sito: www.lafiorieradelletna.com Il Mandorleto è situato nel cuore della Sicilia, nella tipica e tranquilla contrada agricola di Gerace (650 mt s.l.m.) vicino a Enna e a Piazza Armerina. Azienda Agricola Biologica certificata Ecocert, coltiva mandorle dolci a guscio tenero in 14 ettari di terreno; dal 2001 offre pernottamento e Prima colazione, oltre alla degustazione delle mandorle insieme ad altri prodotti tipici locali, anch’essi biologici come l’olio di oliva extravergine, le marmellate e il miele, e la visita guidata in fattoria durante la mungitura delle mucche, visita ai nuovi vitelli, alle cavalle e al mandorleto. Il Bed and Breakfast La Fioriera dell’Etna nasce in un antico palazzo Settecentesco recentemente ristrutturato, che tuttavia conserva ancora il buon gusto delle più antiche tradizioni Siciliane. Alle pendici dell’Etna, a quattrocento metri di altezza, offre una splendida vista della costa Ionica orientale e dello scenario pittoresco del vulcano. Immersa nella natura, la struttura gode di una posizione privilegiata a pochi chilometri dal porto turistico di Riposto e da Taormina. SERVIZI SERVIZI Animali ammessi (previa richiesta), accesso disabili, piscina con idromassaggio, area pic-nic con BBQ, area giochi bambini, sala con tv e camino, area sosta camper, escursioni a cavallo. TV, frigo bar, aria condizionata, terrazze panoramiche, parcheggio auto privato, pulizia giornaliera delle camere, biancheria da bagno, parco naturale. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). sicilia Hotel del Santuario Contrada Cicimia, 119 97012 Chiaramonte Gulfi (RG) Tel: +39 338.8078040 E-mail: [email protected] Sito: www.terreibleeresort.com Via del Santuario, 1 96100 Siracusa Tel: +39 0931.465656 E-mail: [email protected] Sito: www.hoteldelsantuario.it Terre Iblee Resort, situato in una splendida cornice naturalistica, nella piana di Chiaramonte Gulfi, regala ai propri ospiti calde e suggestive atmosfere, grazie alla maestosità delle incontaminate colline circostanti, il profumo dei suoi giardini e la generosa ospitalità della famiglia Ventura che lo gestisce. Incastonato in un parco di piante secolari, l’antico casale di Terre Iblee Resort offre camere dotate di tutti comfort, ampi spazi esterni con giardino, la possibilità di utilizzare speciali convenzioni con il vicino centro benessere o di effettuare degustazioni di olio e vino. L’Hotel del Santuario è un moderno e confortevole tre stelle ubicato al centro di Siracusa, e rappresenta la soluzione ideale per soggiorni rilassanti, turismo religioso o culturale. Sorge di fronte alla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime e a pochi passi dal famosissimo Teatro Greco di Siracusa, dove ogni anno nei mesi di maggio e giugno si svolgono le Rappresentazioni Classiche. Offre camere spaziose ed accoglienti, da molte delle quali si può godere una splendida vista panoramica della città di Siracusa con il mare Ionio sullo sfondo. SERVIZI Aria condizionata, accesso disabili, phon, tv lcd, frigo, parcheggio gratuito, animali ammessi (previa richiesta). SERVIZI Tv, Internet Wi-Fi, ammessi animali di piccola taglia (previa richiesta), camere climatizzate, ristorante. Il MovePass permette a 2 persone: Il MovePass permette a 2 persone: •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione •Un pernottamento in camera doppia •Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). Itinerari più belli d’Italia Terre Iblee Resort 297 DOVE Azienda agrituristica Susafa Contrada Susafa 90028 Polizzi Generosa (PA) Cell: +39 328.4371458 - 338.9608713 E-mail: [email protected] Sito: www.masseriasusafa.com APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. NEI DINTORNI Cafalù: 60 km Palermo: 90 km SERVIZI Piscina, ristorante, bar, sala hi-fi e TV, sala camino, sala da gioco, piccola biblioteca, sala ricevimenti, corsi di cucina. Masseria Susafa In questo luogo dominato dalla tranquillità e dalla purezza dei suoi spazi ancora intatti, non sarà difficile dedicarvi a voi stessi o ritrovare le origini della cultura locale, in un pezzo di storia che racconta di cose e di persone che non sono poi così distanti da noi. Giunti a Susafa è davvero possibile immergersi in una dimensione ancora autentica, dove essere ospitati significa riprendersi il proprio tempo, godersi il lento ritmo della campagna e il suo andamento rilassato, sentirsi coccolati dal silenzio ritrovando serenità e pace. Vi sembrerà di entrare in una realtà lontana, quasi estranea, verso la quale sentirete irresistibile la necessità di adattarvi non appena vi ci immergerete. Il MovePass permette a 2 persone: • Un pernottamento in camera doppia • Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). sicilia DOVE ALBERGO LA PINETA DI ERICE Viale Nunzio Nasi, snc 91016 Erice (TP) Tel: +39 0923.860127 E-mail: [email protected] Sito: www.lapinetadierice.com sicilia APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. NEI DINTORNI Trapani: 13 km Palermo: 110 km SERVIZI La Pineta di Erice L’Albergo La Pineta è un’accogliente albergo 3 stelle immerso nella pineta di Erice, un’affascinante località della provincia di Trapani, avvolta da mura medievali, poco distante dalla vetta del monte sul quale sorgeva il Tempio di Venere. Dotata di moderni comfort e di una splendida posizione con vista sulla costa, l’Albergo La Pineta offre ospitalità e seducenti atmosfere nel cuore di una straordinaria Sicilia, sospesa tra l’azzurro del mare e la rigogliosa macchia mediterranea. L’Albergo La Pineta è sulla costa nord occidentale della Sicilia, all’interno delle mura di Erice; un luogo affascinante, ricco di storia e di scenari suggestivi come i giardini del Balio e il castello di Venere. Il centro medievale, perfettamente conservato, accoglie numerosi edifici religiosi, alcuni di grande valore architettonico, quali la Chiesa di San Giovanni Battista e la Chiesa di San Giuliano. Il MovePass permette a 2 persone: Itinerari più belli d’Italia Aria condizionata, internet wi-fi, parcheggio gratuito, animali non ammessi. • Un pernottamento in camera doppia • Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). 299 sardegna ITINERARIO cagliari - tergu 1) Santuario di Nostra Signora di Bonaria Itinerari più belli d’Italia Cagliari (CA) 300 Il Santuario di Nostra Signora di Bonaria è il Santuario mariano più importante della Sardegna, situato in Piazza Bonaria, in cima al colle omonimo. È costituito da una chiesa piccola (il vero e proprio Santuario, di origini trecentesche) a cui si affianca un tempio più grande, elevato al titolo di Basilica Pontificia Minore nel 1926. Il Santuario, primo esempio di architettura goticocatalana in Sardegna, sorge sul Colle di Bonaria, nel luogo (allora detto di Buenaire, cioè “buona aria”) in cui il re Alfonso d’Aragona, nel 1324, aveva fatto costruire un castello fortificato per conquistare il Castello di Cagliari, roccaforte dei Pisani. Nel 1335 il re donò la chiesa ai frati dell’Ordine di Santa Maria della Mercede, che vi costruirono un convento, che ancora abitano. La costruzione della Basilica, che affianca il Santuario, risale al 1704, quando i frati mercedari decisero di edificare una chiesa più grande in onore della Vergine di Bonaria. La chiesa, costruita su progetto dell’architetto piemontese Antonio Felice De Vincenti, era stata progettata in origine in stile barocco; i lavori subirono però delle interruzioni, e verso la fine del XVIII secolo vennero affidati all’architetto Giuseppe Viana, che rielaborò il progetto in stile neoclassico. L’edificio venne infatti terminato solo nel 1926. Il Santuario è la piccola chiesa trecentesca, in ori- sardegna di carrubo della Vergine Maria che tiene con una mano in braccio il Bambino Gesù e nell’altra ha una candela accesa Santa Maria della Candelora. La devozione alla statua miracolosa si diffuse in tutta la Sardegna, specie tra i marinai che la invocano come protettrice. Narra infatti sempre la leggenda che la navicella d’avorio, offerta in ringraziamento alla Vergine da una devota, che era stata appesa davanti alla statua con una corda di canapa, avesse iniziato a muoversi segnando i venti che spiravano fuori dal golfo di Cagliari e che i marinai, prima di prendere il mare, si recassero sempre nel Santuario. Itinerari più belli d’Italia gine cappella della cittadella fortificata costruita dagli Aragonesi, che oggi si trova a sinistra della Basilica. La facciata, allineata a quella della basilica, è molto semplice, a capanna. L’interno, in stile gotico-catalano, è a navata unica con volta ogivale. In fondo all’aula si trova il presbiterio che termina con l’abside poligonale dov’è l’altare maggiore; questo è il cuore del Santuario, perché sull’altare è intronizzata l’imponente statua lignea trecentesca della Madonna col Bambino, detta Nostra Signora di Bonaria, meta della devozione dei fedeli che, per venerarla, salgono le scalette ai due lati dell’altare, trovandosi così all’altezza dei piedi della statua. La Basilica ha una facciata in calcare con ampio porticato, sopra il quale, in corrispondenza della navata centrale, vi è un timpano triangolare che racchiude lo stemma dell’Ordine della Mercede e, più in basso, sovrastata da un altro timpano triangolare e inquadrata da colonnine classicheggianti, si apre la Loggia delle Benedizioni. Il vasto e luminoso interno ha pianta a croce latina, diviso in tre navate, con ampio transetto sovrastato da un’alta cupola (50 metri) ottagonale. L’altare maggiore è sormontato da un baldacchino sorretto da quattro colonne di marmo verde decorato da figure di angeli in rame dorato, così come i capitelli e le arcate. Di fronte al presbiterio, all’altezza dell’ultima coppia di colonne a destra si trova una riproduzione della statua della Madonna di Bonaria. Secondo la leggenda, il 25 marzo 1370 una nave partita dalla Catalogna fu sorpresa da una tempesta. I marinai decisero allora di gettare in mare tutto il carico, tra cui una pesante cassa. Appena la cassa venne gettata in mare, la tempesta si placò. La cassa approdò a Cagliari, proprio sotto il colle di Bonaria; i frati del convento, apertala, vi trovarono una statua in legno 301 sardegna Itinerari più belli d’Italia 302 2) Collegiata di Sant’Anna Cagliari (CA) La Collegiata di Sant’Anna, a Cagliari, è la principale chiesa parrocchiale del quartiere Stampace. Il monumentale tempio sorge nella parte alta del quartiere storico. La chiesa è legata a un noto modo di dire cagliaritano, Sa fabbrica de Sant’Anna (“La costruzione di Sant’Anna”), utilizzato sarcasticamente per etichettare un qualcosa di interminabile, paragonandolo alla lunghissima e travagliata vicenda costruttiva della parrocchiale di Stampace. La duecentesca chiesa di Sant’Anna si sviluppava nell’area oggi occupata dal transetto del nuovo edificio. Questa prima chiesa, probabilmente in stile romanico pisano, venne elevata al rango di collegiata dall’arcivescovo di Cagliari Francisco de Esquivel nel 1616. La costruzione del nuovo tempio iniziò nel 1785. I lavori per realizzare il progetto procedettero a rilento, a causa della mancanza di fondi. Grazie alla mobilitazione di diversi finanziatori si arrivò all’inaugurazione nel 1817. La chiesa risultava però ancora incompleta, infatti l’altare maggiore e l’apparato decorativo alle pareti, costituito da stucchi dorati e dalle pitture di Rodolfo Gambini, vennero realizzati nel 1906, la sistemazione della scalinata si ebbe nel 1937, mentre l’erezione della torre campanaria destra avvenne nel 1938. La fabbrica poteva dunque dirsi da poco conclusa, quando giunse il 26 febbraio 1943, giorno in cui la chiesa fu devastata dalle bombe. Nel dopoguerra si procedette alla ricostruzione, senza ripristinare le esuberanti decorazioni all’interno. La riapertura al culto si ebbe nel 1951. La chiesa di Sant’Anna si presenta in stile barocco piemontese. La facciata, incorniciata da due campanili è preceduta da una caratteristica scalinata. Il prospetto, diviso in due ordini tramite una cornice aggettante, ha andamento concavo nella parte centrale, dove si trova il portale, sormontato da un rosone nell’ordine superiore. sardegna Nel braccio destro del transetto è ubicato l’imponente altare neoclassico, in marmo nero, dedicato al beato Amedeo IX di Savoia; la statua del beato, di gusto purista, fu realizzata nel 1828, su commissione di re Carlo Felice, da Andrea Galassi. Sono attribuibili al Galassi anche i due bassorilievi di santi, posti sull’altare del Santissimo Sacramento, nel braccio sinistro del transetto. Il presbiterio, molto sviluppato in profondità, presenta copertura in parte a botte e in parte a cupola. Sull’altare maggiore, novecentesco, è collocata una statua marmorea di sant’Anna con Maria bambina. La chiesa custodisce anche altre pregevoli opere d’arte, come il gruppo scultoreo ligneo policromo raffigurante i santi Anna e Gioacchino con Maria bambina, opera di Giuseppe Antonio Lonis, e una tela di Giovanni Marghinotti che rappresenta il Redentore tra angeli. Itinerari più belli d’Italia Scandiscono la facciata diverse colonne e lesene con capitelli di ordine ionico. Conferiscono grande dinamismo le tre cupole, di varia forma e dimensione, che coronano l’edificio. L’interno si presenta costituito da tre aree, nella fattispecie l’aula, a pianta ad esagono allungato, coperta da cupola semiellittica, il transetto, coperto da un’alta cupola su tamburo ottagonale, e il presbiterio, a pianta rettangolare, con abside semicircolare. L’interno dell’edificio è scandito ai lati da paraste e colonne (nel transetto) e l’imposta della volta è percorsa da una trabeazione. L’aula presenta quattro cappelle laterali; nella seconda a destra si conserva un pregevole crocifisso ligneo del XIV secolo, una volta custodito nella chiesa di San Francesco di Stampace, distrutta nel XIX secolo, mentre la prima cappella a sinistra, dedicata al Sacro Cuore di Gesù, custodisce un altare in marmi policromi. 303 sardegna Itinerari più belli d’Italia 304 3) Cattedrale di Santa Chiara Iglesias (CI) La Cattedrale di Santa Chiara è il duomo di Iglesias e la chiesa madre della diocesi di Iglesias. Unica cattedrale al mondo intitolata a santa Chiara, sorge nel centro storico della città mineraria, in piazza Municipio. La chiesa di Santa Chiara a Villa Ecclesiae venne eretta negli anni ottanta del XIII secolo per volontà del conte Ugolino della Gherardesca in stile romanico-gotico. Due epigrafi permettono di stabilire che l’edificio era in costruzione nel 1284 e che venne completato prima del 1288. La chiesa fu cattedrale dal 1503, quando la sede della diocesi venne trasferita da Tratalias a Iglesias, al 1513, anno di soppressione della cattedra sulcitana. Nella seconda metà del XVI secolo il tempio venne radicalmente rinnovato in stile gotico catalano. Nel 1736 riacquistò definitivamente il titolo di cattedrale. La decorazione pittorica dell’interno, eseguita all’inizio del XX secolo, venne realizzata ad affresco ad opera del pittore milanese Rodolfo Gambini e rimossa dalle pareti nei successivi lavori di restauro. La facciata della cattedrale di Iglesias, di raffinato disegno, e il suo imponente campanile qualificano scenograficamente lo spazio della piazza su cui prospetta. Dell’edificio duecentesco ad aula mononavata, in pietra sedimentaria, sopravvivono solo dei resti murari in facciata e nei prospetti laterali. La chiesa subì varie trasformazioni, tra le quali l’ampliamento dell’aula, la sopraelevazione sardegna crociera stellata e costolonata, di grande suggestione. Tra gli arredi si segnalano l’altare ligneo dorato di sant’Antioco, opera in stile barocco del 1714 collocato nel braccio sinistro del transetto a cui è contrapposto, nel braccio destro, un altare in marmi policromi del 1769 mentre, vicino all’ingresso, si trova un seicentesco angelo marmoreo che regge l’acquasantiera. Itinerari più belli d’Italia del presbiterio, la copertura a volte stellari e l’apertura di due piccole cappelle per lato voltate a crociera. Furono aggiunte anche due ampie cappelle quadrate che fanno da transetto alla chiesa, conferendo all’attuale pianta la forma a croce latina. La facciata a spioventi, originaria della fabbrica duecentesca, è divisa in due ordini da una cornice. Nella zona inferiore si apre il portale romanico architravato e sormontato da un arco a tutto sesto. Il livello superiore, in stile gotico, presenta al centro un rosone, affiancato da due arcate ogivali e sormontato da una teoria di archetti trilobati che seguono l’andamento degli spioventi. A sinistra un’epigrafe (copia apposta per salvaguardare l’originale) riporta le date dell’impianto e uno scudo araldico con l’aquila, simbolo della famiglia dei Donoratico. A destra si innalza il campanile trecentesco, a canna quadra, che ospita una campana risalente al 1338, fusa da Andrea Pisano. L’interno si presenta nella veste acquisita dopo i restauri cinquecenteschi, con pianta a croce latina, navata unica, due cappelle per lato, transetto e abside quadrangolare. La navata centrale, presbiterio compreso, è suddivisa in quattro campate coperte da volte stellari costolonate. L’ampio presbiterio è a pianta quadrata ed è detto “cappella maggiore”, come consuetudine nelle chiese di tipo gotico-catalano. Le pareti laterali presentano tratti risalenti alla fabbrica duecentesca e le mensole su cui poggiavano le capriate della originaria copertura lignea. L’attuale volta di ciascuna delle tre campate e dell’abside è in stile gotico catalano, a 305 sardegna Itinerari più belli d’Italia 306 4) Cattedrale di San Nicola Sassari (SS) La Cattedrale, consacrata a San Nicola di Mira, è la chiesa principale della città di Sassari. L’esistenza di una chiesa dedicata al Santo a Sassari si fa risalire al XII secolo, essendo citata in un documento monastico di san Pietro di Silki, anche se in realtà sorge su un preesistente edificio paleocristiano, i cui resti sono visibili sotto l’attuale abside. Tale chiesa venne ricostruita nel XIII secolo in stile romanico–pisano. Tra il 1435 e il 1518 la chiesa venne radicalmente rinnovata in stile gotico–catalano, in seguito al trasferimento della cattedra vescovile da Porto Torres a Sassari nel 1441, anno in cui la pieve di san Nicola venne innalzata al rango di Cattedrale. La Cattedrale si presenta con un alto campanile la cui base, a canna quadrata, ornata da archetti pensili, bifore e monofore, costituisce quasi tutto ciò che resta dell’antica pieve romanica. Al di sopra, il campanile si innalza ancora con una snella torretta ottagonale cupolata, aggiunta nel Settecento. Caratterizzano l’esterno del Duomo anche la cupola semisferica e i doccioni che sporgono lungo i fianchi, alcuni originali della ricostruzione gotica del quattro-cinquecento, altri rifatti in epoche successive. L’elemento però che più colpisce è il prospetto principale del tempio, in stile barocco, col suo trionfo di decorazioni. Tale facciata è distinta in tre livelli: nel primo si apre un portico a tre archi a tutto sesto, nel secondo tre nicchie riccamente ornate ospitano le statue dei tre santi martiri turritani, nel terzo e ultimo si apre la nicchia con la statua di san Nicola. Chiude la facciata una scultura del Padreterno, all’apice del fastigio curvilineo. Superato il portico, voltato a crociera stellata, si accede al Duomo dal portale principale. L’interno è ampio, a una navata, divisa in due campate da arcate ogivali, su cui si impostano le volte a crociera delineate da costoloni. Lateralmente si aprono otto cappelle, due per campata, alle quali si accede attraverso archi a tutto sesto. A destra, all’altezza dell’ultima cappella, si trova il pulpito marmoreo scolpito da Giuseppe Gaggini nel 1840 in forme neoclassiche; sul parapetto, semicircolare, sono rappresentati in bassorilie- sardegna sco, dipinto di scuola senese. Dietro l’altare si apre l’arco ogivale che immette nell’abside, costituita da due ambienti: il primo ambiente, a pianta quadrata, voltato a crociera gotica, originario della ricostruzione del XV e XVI secolo, il secondo ambiente, semicircolare, voltato a quarto di sfera, del XVIII secolo. L’abside ospita un interessante coro ligneo, intagliato da artigiani locali nel XVIII secolo. Itinerari più belli d’Italia vo i quattro evangelisti. Oltre la seconda campata si innesta il transetto, al centro del quale si innalza la cupola semisferica di gusto rinascimentale, su quattro pennacchi angolari, impostati su mensole con sopra scolpiti gli emblemi dei quattro evangelisti, di cui oggi rimane solo l’aquila di San Giovanni. Nel transetto si aprono due cappelle, in cui si trovano due imponenti altari marmorei. Nel Braccio destro si trova la cappella del Santissimo Sacramento, con un altare del XIX secolo, scolpito tra il 1818 e il 1820 da Francesco Orsolino e Giacomo Gaggini in forme tardobarocche, con qualche concessione al neoclassicismo; l’altare ospita una tela, rappresentante la Coena Domini, dipinta dal Marghinotti nel XIX secolo. Nel braccio sinistro si trova la cappella intitolata a sant’Anna, con l’altare del XVIII secolo. Il braccio sinistro del transetto ospita anche il gruppo scultoreo del Mausoleo di Placido Benedetto di Savoia, Conte di Moriana, opera marmorea di Felice Festa in stile neoclassico, del 1807. Al centro del transetto, sotto la cupola, si trova il presbiterio. L’area presbiterale, nella sistemazione tardo seicentesca, è sopraelevata rispetto al piano dell’aula e chiusa da una balaustra in marmo. Dello stesso materiale sono i due leoni, posti ai lati della scala di accesso. La base della balaustra è decorata con bassorilievi raffiguranti alcuni santi. In marmo è anche l’altare maggiore, del 1690, di gusto classico, caratterizzato da due coppie di colonne, con capitelli di ordine corinzio, reggenti una trabeazione, sopra il quale è un timpano spezzato con al centro un’edicola e la colomba raffigurante lo Spirito Santo. Sull’altare è esposta l’icona del XIV secolo, detta Madonna del Bo- 307 sardegna Itinerari più belli d’Italia 308 5) Chiesa di Nostra Signora di Tergu Tergu (SS) La Chiesa di Nostra Signora è la parrocchiale di Tergu (SS) e una delle massime espressioni dell’architettura romanica in Sardegna. Prezioso manufatto di epoca medioevale e gemma architettonica, la basilica è ciò che rimane, insieme ai ruderi imponenti del monastero distrutto, dell’abbazia dei benedettini. Si trovano in un’area campestre accessibile tramite l’arco in pietra che prospetta su un ampio piazzale raggiungibile dal viale dei Benedettini. La basilica domina e riempie un vasto altopiano trachitico. La sua policromia, data dalla pietra trachitica rossa e calcarea bianca con le quali è costruita, si intona mirabilmente con i colori della natura e contrasta con il colore delle case disseminate intorno. La torre a prisma quadrangolare sovrasta la mole della basilica, dandole arditezza e slancio. Per la sua potenza si impone subito alla vista come una mirabile costruzione. Chiunque si fermi a contemplare il volto di questo complesso monumentale, avverte che le origini dell’abbazia di Tergu si perdono in secoli lontani. La chiesa di Sancta Maria de Therco, era un’abbazia benedettina e la sua fondazione, secondo il Libellus Judicum Turritanorum (documento in volgare logudorese probabilmente redatto da un monaco nel XIII secolo), è da attribuire al giudice di Torres tra il 1065 e il 1082. Lo Pseudocondaghe di Santa Maria di Tergu riporta il 1117 come data di consacrazione del tempio, alla cui costruzione parteciparono maestranze lombarde e pisane. Nel 1444 la chiesa e il monastero entrarono a far parte dei possedimenti dell’arcidiocesi turritana. La chiesa venne edificata con l’utilizzo di cantoni di trachite rossa e pietra calcarea chiara per le decorazioni. Si caratterizza per la gradevolezza della facciata, giocata sul contrasto fra le membrature in pietra calcarea chiara e il paramento in vulcanite dalle tonalità rosso-violaceo. Manca il frontone, indubbiamente crollato, in cui dovevano svolgersi le arcate ascendenti poggianti su colonnine d’altezza differente. Nel secondo ordine, un oculo quadrilobato si apre nella falsa loggia. Le colonnine dell’arcata centrale inquadrano un rosone di candido calcare con sagomatura a sguancio riccamente ornata. I motivi vegetali tornano nelle bianche corni- sardegna Itinerari più belli d’Italia ci che delimitano il livello superiore, in cui la finta loggia a cinque arcate a tutto sesto è composta di quattro colonne, due delle quali a presentano un motivo geometrico a zig-zag. I fianchi sono scanditi da lesene, sulle quali si impostano gli archetti pensili. Il livello inferiore è impostato su uno zoccolo, da cui partono le due paraste angolari e due semicolonne sulle quali si impostano tre archi a tutto sesto dalla ghiera in calcare finemente decorata, nella centrale si inquadra il portale, con architrave monolitico sostenuto da stipiti reggenti capitelli calcarei scolpiti a foglia d’acanto, sormontato da un arco di scarico che alterna conci di pietra vulcanica a conci di pietra calcarea. Sul fianco nord si eleva il massiccio campanile, a canna quadra. L’interno della chiesa, semplice ma suggestivo, è a pianta a croce latina commissa (risulta quindi a T), con navata unica e transetto. L’abside, a pianta quadrangolare, venne ricostruita nel 1664. Allo stesso periodo risaliva la volta a botte che copriva la navata, impostata su cornice e paraste ancora esistenti, successivamente demolita e sostituita con l’attuale copertura lignea a capriate. È probabile che l’impianto originario fosse ad aula mononavata con abside a N/E, poi divenuto a croce “commissa” con l’inserto del transetto. I bracci del transetto sono voltati a botte ma si aprono verso l’aula con arco a ogiva. I paramenti murari dei fianchi hanno zoccolo a scarpa e archetti tagliati a filo. 309 DOVE Albergo Residenziale Gli Ontani Loc. Sos Alinos 08028 Orosei (NU) Tel: +39 0784.91392- 0784.998175 E-mail: [email protected] Sito: www.gliontani.it APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. NEI DINTORNI Olbia: 73 km Nuoro: 50 km SERVIZI Tv, parcheggio, aria condizionta, due piscine. Gli Ontani L’Albergo Residenziale Gli Ontani è ubicato in prossimità di Cala Liberotto (Orosei, prov. di Nuoro). Questa località è fra le più belle del Golfo di Orosei: un tratto di costa caratterizzato da un continuo susseguirsi di calette di sabbia bianchissima, acqua cristallina azzurro e smeraldo e scogliere di granito rosa, contornate da profumate pinete e ginepri, lentischi, palme nane e agavi. Il villaggio è costituito da 152 appartamenti, 29 camere doppie e 1 singola, funzionanti con formula residence o hotel. Il villaggio è dotato di due piscine, entrambe anche per bambini, un bar, un ristorante, una sala giochi, lavanderia a gettoni e parcheggio custodito. Il MovePass permette a 2 persone: • Un pernottamento in camera doppia • Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). sardegna DOVE Hotel i Colori Via Nazionale 89 09017 Sant’Antioco (CA) Tel: +39 0781.841142 - 393.9432267 E-mail: [email protected] Sito: www.hotelicolori.it sardegna APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. NEI DINTORNI Iglesias: 40 km Carloforte: 18 km Hotel I Colori L’Hotel I Colori è un unico nel suo genere in Sardegna, si trova a Sant’Antioco. Situato sulla splendida Isola di S.Antioco, l’hotel deve il suo nome ad un’idea semplice e affascinante, che attribuisce ai colori la capacità di interagire con lo stato psico-fisico delle persone e di trasmettere loro degli influssi benefici e positivi. Le tredici stanze dell’hotel, rigorosamente ispirate ai principi della cromoterapia, sono state concepite per adattarsi il più possibile agli stati fisici ed emotivi dei propri occupanti e offrono temi e combinazioni di colori diversi, in grado di soddisfare qualsiasi preferenza. Rilassanti e briose, romantiche e sensuali, introspettive ed energiche. Centro benessere, camere ampie e luminose, termo-condizionate, dotate di tv lcd, frigo bar, connessione ad internet, telefono per chiamate nazionali e internazionali. È possibile prenotare una mini crociera per fare il giro dell’isola di Sant’Antioco e San Pietro, noleggiare bici, auto o scooter. Organizzare il transfer sia dall’aeroporto che dal porto di Cagliari. Il MovePass permette a 2 persone: Itinerari più belli d’Italia SERVIZI • Un pernottamento in camera doppia • Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). 311 DOVE B&B Andrea e Valentina Corso Josto 09073 Torre del Pozzo - Cuglieri (OR) Tel: +39 333.6553931 E-mail:[email protected] Sito: www.torredelpozzo.net APERTURA Dal 01/03/2012 al 04/11/12. NEI DINTORNI Oristano: 20 km Parco nazionale del Gennargentu: 75 km Alghero: 80 km SERVIZI Ampio soggiorno con veranda panoramica e vista sul mare Torre del Pozzo l Bed and Breakfast Andrea e Valentina, si trova nel cuore della Sardegna, in località Torre del Pozzo. Offre una comoda sistemazione a meno 100 metri dal mare e un’ospitale atmosfera per trascorrere una vacanza che non dimenticherete, immersi nelle bellezze naturali della Costa Occidentale. A pochi passi dalle borgate marine di S’Archittu e Santa Caterina, la nostra posizione permette facili e brevi spostamenti verso le principali località turistiche della provincia di Oristano: la penisola del Sinis con le sue splendide spiagge, i siti archeologici di Tharros e Cornus, i paesi dell’interno, ricchi di folklore e testimonianze storiche come Cuglieri, Santu Lussurgiu, Fordongianus, e le località strettamente legate al mare come Bosa e Cabras. Il MovePass permette a 2 persone: • Un pernottamento in camera doppia • Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). SARDEGNA DOVE Villa Patrizia B&B sul lago Strada 54 Poggio dei Pini, 33 09012 Capoterra (CA) Tel: +39 070.725283 Cell: +39 335.7480963 E-mail: [email protected] Sito: www.villapatriziasullago.it sardegna APERTURA Tutto l’anno, tutti i giorni. NEI DINTORNI Cagliari: 20 km Quartu Sant’Elena: 40 km Sant’Antioco: 70 km SERVIZI B&B Villa Patrizia Il B&B Villa Patrizia si trova a Capoterra Provincia di Cagliari, ed è una villa del complesso residenziale di Poggio dei Pini, poco distante dal mare. Patrizia e Ignazio vi risiedono con le due figlie. La villa è di recente edificazione. Il villaggio è immerso nel bosco, con due laghetti montani, in cui nidificano varie specie di uccelli acquatici, tra cui i cigni. La Villa è sul dominario che fronteggia il lago del Poggio, ed offre un panorama incantevole che allieta il soggiorno dei nostri ospiti. All’arrivo sarete accolti nel loggiato veranda, che consente la colazione all’aperto d’estate, per poi accedere alla Sala d’accoglienza del B&B, con il caminetto ed arredata in stile Sardo, in cui Patrizia prepara e serve le colazioni mattutine. Il MovePass permette a 2 persone: Itinerari più belli d’Italia Tv, telefono, phon, internet, parcheggio • Un pernottamento in camera doppia • Prima colazione Tassa di soggiorno, ove prevista, da pagare sul posto (non inclusa nel prezzo del box). 313 VIAGGI Yes Weekend Oltre 120 soggiorni a scelta in accoglienti strutture immerse nella natura, per 2 persone 2 1 Antichi Borghi Oltre 500 splendidi soggiorni nei Borghi più suggestivi d’Italia, per 2 persone 2 1 Itinerari più belli d’Italia Oltre 180 soggiorni e una guida con 27 itinerari per un viaggio alla scoperta delle bellezze della nostra penisola, per 2 persone 2 1 Charme in Città d’Arte Oltre 380 magici soggiorni in luoghi di Charme nelle Città d’Arte più belle d’Italia, per 2 persone 2 1 VIAGGI FAMILY PACK Long Weekend che passione! Tre giorni da trascorrere in oltre 120 strutture in luoghi inediti, a pieno contatto con la natura, per 2 persone 2 2 Agriturismo in Famiglia Oltre 300 spensierati soggiorni in Agriturismo pensati per tutta la Famiglia 2+2 1 Fuga in Agriturismo Oltre 350 imperdibili soggiorni di 2 notti alla scoperta di luoghi e atmosfere dimenticate, per 2 persone 2 2 Magia in relais e Castelli Oltre 220 indimenticabili soggiorni in incantevoli Castelli, Relais e Dimore d’epoca, per 2 persone 2 1 VIAGGI FAMILY PACK Vacanza formato famiglia Oltre 300 straordinari soggiorni di 2 notti in Agriturismo, pensati per tutta la Famiglia 2+2 2 Tre giorni in europa senza limiti Più di 600 soggiorni di 2 notti in tutta Europa e in oltre 100 strutture l’opportunità di una cena o di un trattamento benessere per due 2 Tre giorni di Magia in relais e Castelli Oltre 220 soggiorni di 2 notti in incantevoli Castelli, Relais e Dimore d’epoca, per 2 persone 2 2 2 Luoghi speciali 80 magici soggiorni in luoghi originali, insoliti ed affascinanti, per 2 persone 2 1-2 VIAGGI e sAporI FAMILY PACK Antichi Borghi con Gusto Oltre 170 soggiorni con cena alla scoperta di luoghi perduti ed antichi sapori, per 2 persone 2 1 Gustoso weekend in Famiglia Oltre 120 soggiorni con cena in accoglienti Agriturismi, per tutta la Famiglia 2+2 1 Tre giorni in Agritu- Gusto in relais rismo con Gusto e Castelli Oltre 170 soggiorni di 2 notti con cena in splendidi Agriturismi in tutta Italia, per 2 persone 2 2 Oltre 180 esclusive strutture per un indimenticabile soggiorno con cena gourmet, per 2 persone 2 1 sAporI ione spedizui grat ttta in tu iaa ital Degustazioni e Aperitivi Oltre 230 golosi aperitivi in locali selezionati in tutta Italia o 21 sfiziose degustazioni consegnate direttamente a casa tua 2 ione spedizui grat ttta in tu iaa ital Appuntamento a Tavola Oltre 150 appuntamenti di gusto in esclusive location in tutta Italia o 21 ghiotte selezioni consegnate direttamente a casa tua 2 ione spedizui grat ttta in tu iaa ital Invito a Cena Oltre 220 cene speciali da gustare in ristoranti esclusivi in tutta Italia o 43 cene irresistibili consegnate direttamente a casa tua 2 Oltre 280 Centri Benessere e Spa in tutta Italia per trattamenti wellness, massaggi e cura del corpo, per 1 o 2 persone 1-2 Due giorni tra Benessere e Gusto Oltre 280 soggiorni in strutture esclusive e, a scelta, una deliziosa cena gourmet o un rilassante trattamento benessere, per 2 persone 2 1 Benessere di Charme Oltre 190 esclusive strutture e Spa per distensivi soggiorni e rilassanti trattamenti benessere, per 2 persone 2 4 fantastiche esperienze culinarie insieme a Chef di prestigio. Colazione, Pranzo, Cena o un Corso di cucina: tutto a casa tua! 4 Benessere oasi Benessere Chef a domicilio 1 esperIenze spirito sportivo Oltre 180 attività sportive ed attività outdoor per gli amanti dell’avventura e dello sport all’aperto 1-2 MuLTIACTIVITY Adrenalina pura Oltre 200 attività adrenaliniche per gli amanti dei motori e dello sport estremo 1-2 passione Motori Oltre 80 attività dedicate al mondo dei motori, dalla pista all’off-road 1-2 Multiactivity 1001 attività in un mix veramente unico! Scegli tra: benessere, enogastronomia, sport e tempo libero, attività per famiglie e cene con spettacolo. 1-2 Scopri le novità sempre aggiornate sul sito internet www.movebox.it CONDIZIONI GENERALI DI UTILIZZO 1. Il MovePass (assegno regalo) è valido fino alla data limite di utilizzo per una sola delle attività presentate nel catalogo del cofanetto corrispondente o sul sito www.movebox.it fra le nuove offerte associate al cofanetto selezionato. 2. Né MoveBox né il partner potranno essere ritenuti responsabili di un eventuale smarrimento del MovePass e dei relativi codici. Si consiglia di mantenere sempre in vostro possesso il MovePass originale fino all’erogazione del servizio scelto. 3. Tutte le prestazioni sono proposte in funzione della disponibilità del partner. MoveBox non sarà ritenuta responsabile per una qualsiasi mancanza di disponibilità rispetto alla data scelta. È consigliabile pertanto prenotare con maggiore anticipo possibile al fine di beneficiare di un’ampia scelta di date. 4. Nessun annullamento o rinvio della prenotazione sarà accettato senza l’accordo diretto con il partner. 5. Le prestazioni non includono gli spostamenti fino al luogo di incontro con il partner selezionato. 6. La prestazione è sottoposta alle condizioni generali del partner scelto, in particolare per gli aspetti della prenotazione, dell’annullamento, di eventuale overbooking e della regolamentazione applicabile. Il partner è il solo responsabile della buona esecuzione della prestazione. 7. Il distributore e MoveBox si dissociano da ogni responsabilità relativa all’utilizzo del MovePass. 8. Il beneficiario del MovePass potrà rivolgersi direttamente al partner per l’aggiunta di qualsiasi prestazione supplementare, secondo le condizioni del partner stesso. 9. In caso di non utilizzo, perdita o distruzione del MovePass, né l’acquirente, né il beneficiario potrà pretenderne il rimborso. 10. Salvo rotture di stock, l’acquirente o il beneficiario possono cambiare il proprio cofanetto. In qualsiasi momento, durante la validità dell’assegno regalo, il beneficiario ha la possibilità di ottenere un nuovo cofanetto regalo MoveBox di prezzo uguale o superiore a quello già in possesso, pagando l’eventuale differenza tra il nuovo cofanetto richiesto e quello già in possesso. Il cliente avrà due possibilità per il cambio: • Direttamente nella sede di MoveBox, portando il cofanetto (completo di MovePass) in corso di validità e con il pagamento di una quota* per le spese di gestione, ai quali aggiungere, all’occorrenza, la differenza tra il valore del cofanetto da cambiare e il valore del nuovo cofanetto richiesto; • Direttamente dal sito web www.movebox.it nella sezione “cambio cofanetto”, comunicando i propri dati tramite la procedura automatica e a fronte del pagamento di una quota* per le spese di gestione e spedizione, ai quali aggiungere, all’occorrenza, la differenza tra il valore del cofanetto da cambiare con il valore del nuovo cofanetto richiesto. Il pagamento potrà essere effettuato secondo i metodi indicati nella pagina web. • Una volta passata la data limite di utilizzo, il cofanetto non è più valido e nessun cambio sarà più possibile. • Non saranno previsti rimborsi nel caso il cofanetto in possesso abbia un prezzo superiore rispetto al cofanetto con il quale si intende cambiare, né la suddetta differenza potrà essere detratta dalle spese di gestione previste per il cambio. * La quota per le spese di gestione potrebbe essere soggetta a variazioni, per informazioni aggiornate si consiglia di fare riferimento al sito internet www.movebox.it. 11. L’elenco dei partners presenti nella guida cartacea è dato solo a titolo indicativo e può subire variazioni per numero e presenze. L’elenco completo e aggiornato dei partners è consultabile sul sito www.movebox.it. IL TUO MOVEPASS CONTENUTO IN QUESTO COFANETTO FACSIMILE belli Itinerari più a d’Itali con 27 una guida soggiorni e suggestivo r un viaggio itinerari pe llezze della be lle de +180 alla scoperta rsone ola, per 2 pe nostra penis tture sul sito ato delle stru nco aggiorn controlla l’ele box.it www.move Assegno reg Alo MoVePAss Itinerari più be lli d’Italia Valido fino a 14 mesi è possibile veri dall’attivazion ficare attivazio ne e validità del e proprio MovePas s su www.mov ebox.it Cognome / CoDICe Preno TAZIo ne Codice Fiscale telefono E-mail i i Campi in stam 09:54 Cap Città FIrMA sCeglI 1 2 l’attività che preferisci attra verso il catalogo e il sito www.mov ebox.it 3 PrenoTA verificando la disponibilità press scelto o il sito o web e comunica il partner Prenotazione e il Codice Confe il Codice rma Prenotazio ne Il PresenTe BUono è VAlID oFFerTe nel o Per UnA solA CATAl ATTIVITà TrA sUl sITo WWW ogo ConTenUTo nel QUelle PresenTe BUon .MoVeBoX.IT. eVenTUAlICoFAneTTo o DIsPonIBIlI o non DAnn FUrTI o PerDI MoVeBoX. I Te Del CoDICI Preno o DIrITTo A rIMBorso ConTenUTI DA PArTe DI nel MoVePAssTAZIone e ConFerMA PrenoTAZIone PArTner MoVe DeVono Per UlTerIorI BoX, PenA l’IMPossIBIlITàessere CoMUnICATI Al InForMAZIo DI UTIlIZZo nI ConsUlTA DI erogAre Il serVIZIo. All’InTerno le ConDIZIon www.movebox Del I generAlI .it/condizioni-d CATAlogo o AllA PAgIn i-vendita. A WeB FACSIMILE CompilarE tutt 16/07/13 nom e indirizzo Movepass_Itinerari più belli d'Italia.indd 1 / patEllo nome della stru ttura Data di utilizzo 4 rICeVI la convalida della E-mail che avrai prenotazione all’indirizzo comunicato al partner VIVI l’esPerIe nZA! PrIVACY Ai sensi dell’art 13 D.lgs. esclusivamente 196/2003 la promozional i o essere trasme informiamo che le inform per prenderne azioni richies visione, oppor sse a terzi. Potrà si al loro utilizz in qualsiasi mome te potranno essere utilizz o, chiederne ate per inform nto rivolgersi l’aggiorname arla sui nostri a Move Group nto o la rettific prodotti/servizi srl, Numero a. In caso di ed altre iniziat Verde 800.1 rifiuto al trattam 75.700, e-mail ive ento dei suoi info@moveb dati, la pregh ox.it, iamo barrare la casella Movepass_Itiner ari più belli d'Itali a.indd 2 16/07/13 09:54 CoDICe ConFe PrenoTAZIo rMA ne rIserVATo Al PArTner MoVeBoX philosophy >>> 21’ science >>> economy >>> 21’ 21’ C M Y CM MY CY CMY philosophy >>> art >>> 21’ 21’ K Connections Insight Inspiration economy >>> 21’ www.21min.org philosophy >>> 21’ science >>> 21’