Faber & Hervé 1881 - www.faberherve.com - Diamonds & Jewels
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Stefano Masullo con Ivo
Volpi di Misurata fondatore e
presidente Real Time srl
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UN DIAMANTE RENDE PER SEMPRE... Tutti Ricchi e Contenti
A cura di Stefano Masullo
Segretario Generale Assoconsulenza - Associazione Italiana Consulenti di Investimento - www.assoconsulenza.eu
Direttore Resposabile Golf People Club Magazine - www.golfpeople.eu
ORIGINE E STORIA DEL DIAMANTE
Il diamante è una delle tante forme allotropiche in cui può presentarsi il carbonio; in
particolare, il diamante è costituito da un reticolo cristallino di atomi di carbonio disposti secondo una struttura ottaedrica.
I diamanti hanno origine nel mantello della
Terra, dove esistono le condizioni di altissima pressione necessarie alla loro formazione.
Si pensa che i diamanti ritrovati in superficie
provengano da una profondità tra i 150 e i
225 km, i cristalli vengono portati alla superficie, inglobati in una roccia contenente
molta olivina, detta kimberlite, da condotti
vulcanici mediante eruzione.
Questo dà origine ai camini diamantiferi
dei giacimenti primari, in seguito, mediante
erosione, la kimberlite può venire sgretolata,
liberando i diamanti in giacimenti secondari, generalmente di tipo alluvionale.
I geologi ritengono che la maggior parte dei
diamanti ritrovati, cioè quelli formati nel
mantello e arrivati in superficie, si siano formati tra circa 1 e 1,6 miliardi di anni fa.
Si pensa che i diamanti siano stati inizialmente riconosciuti ed estratti in India, dove
furono trovati in depositi alluvionali lungo i
fiumi Krishna e Godavari.
I diamanti erano utilizzati nelle icone religiose, ed è probabile che fossero noti e considerati preziosi già 6.000 anni fa. Si trovano infatti riferimenti ai diamanti nei testi
in Sanscrito: l’Arthashastra di Kautilya ne
menziona il commercio, opere buddiste, dal
IV Secolo a. C. in poi descrivono il diamante
come pietra molto nota e preziosa, anche se
non contengono indicazioni circa le tecniche di taglio.
Un altro testo indiano, scritto all’inizio del
III secolo descrive la resistenza, la regolarità, la brillantezza, la capacità di graffiare
i metalli e le buone proprietà di rifrazione
come qualità desiderabili di un diamante.
La città indiana di Golconda fu per secoli (fino
alla metà dell’Ottocento) il principale centro di
produzione e vendita dei diamanti, tanto che
il suo nome fu sinonimo di ricchezza.
I diamanti giunsero nella Roma antica
dall’India e vi sono chiari riferimenti circa
il loro utilizzo come strumenti d’incisione.
I cinesi, che non hanno trovato diamanti nel
loro Paese, non li consideravano in passato
come gioielli, mentre apprezzavano molto la
Giada.
Fino al XVIII secolo i diamanti provenivano
esclusivamente dall’India o dal Borneo e solo
nel 1725 in Brasile, nello Stato di Minas Gerais, furono trovati i primi diamanti provenienti dal Sudamerica, successivamente, nel
1843, fu rinvenuto il carbonado, un aggregato microcristallino di diamante, di colore
bruno-nero, impiegato nell’industria.
Il primo ritrovamento in Sudafrica avvenne
nel 1867, nei pressi delle sorgenti del fiume
Orange, e fino al 1871 vennero sfruttati uni-
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creazioni orafe originali
Faber & Hervé
Olga De Mar indossa
creazioni orafe originali
Faber & Hervé
camente i giacimenti di tipo alluvionale, in
seguito si scoprì l’esistenza dei camini diamantiferi, dei quali il più noto è la miniera
di Kimberly, che ha dato il nome alla roccia
madre del diamante, la kimberlite.
Nel Settecento sono stati scoperti giacimenti
nel Borneo, ciò che diede inizio al commercio del diamante nel sud – est asiatico. Con
l’esaurimento delle risorse indiane, avvengono significative scoperte in Brasile (1725) e
Sudafrica (Kimberly 1867).
Il Sudafrica divenne quindi il principale centro mondiale per la produzione di questa preziosissima gemma.
La popolarità dei diamanti è aumentata a
partire dal XIX secolo grazie alla maggiore
offerta, al miglioramento delle tecniche di
taglio e lucidatura, alla crescita dell’economia mondiale e anche grazie ad innovative
campagne pubblicitarie di successo.
STRUTTURA FISICA
Il colore è vario, così come le dimensioni
dei cristalli, che molto raramente superano
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Collezione 2014 Faber & Hervé
Il record di grandezza per un diamante
grezzo spetta al diamante Cullinan, trovato
nel 1905 nella Premier Mine del Sudafrica;
perfetto nella limpidezza e nel colore, pesava
3.025 carati (605 grammi), tagliato in 105
pietre lavorate, le più grandi pesano 516,5
e 309 carati (fino al 1988 i più grandi diamanti lavorati).
Attualmente il più grande diamante lavorato è il Golden Jubilee di 545,67 carati,
trovato nel 1985 in Sudafrica.
PRODUZIONE
La produzione mondiale di diamante naturale varia notevolmente di anno in anno,
perché i filoni diamantiferi vengono spesso
esauriti rapidamente, e l’estrazione prosegue in nuove miniere scoperte, che possono
dare produzioni molto diverse.
Nel 2010 la produzione mondiale di diamanti naturali è stata di circa 224 milioni di carati (pari a circa 44.800 kg).
Il valore dei diamanti grezzi varia enormemente a seconda che siano di qualità gemmologica o industriale.
Nel 2010 i maggiori paesi produttori di
diamanti di qualità gemmologica sono
stati i seguenti: Botswana 25.000 migliaia
di carati, Russia 17.800, Angola 12.500,
Canada 11.770, Congo (Kinshasa)
5.500.
Anche il Brasile ne produce notevoli quantità. Il Sudafrica è stato in passato uno dei
maggiori produttori, ma negli ultimi anni
la produzione è quasi esclusivamente di
diamanti di qualità industriale.
L’Australia fino al 2006 ha prodotto notevoli quantità di diamanti gemmologici,
ma in seguito all’esaurimento dei filoni
non è attualmente tra i primi dieci paesi
produttori.
Fino alla fine del XIX secolo quasi tutti
i diamanti erano estratti in India, ma in
seguito le miniere si esaurirono progressivamente.
L’estrazione di diamanti in India avviene
oggi quasi esclusivamente nel Distretto di
Panna, nello Stato del Madhya Pradesh.
Per quanto riguarda i diamanti di qualità industriale i maggiori paesi produttori sono
stati nel 2010 i seguenti: Congo (Kinshasa)
22.200 migliaia di carati, Russia 15.000,
Australia 9.900, Botswana 7.000, Sudafrica 5.400.
Complessivamente, circa la metà dei diamanti estratti oggi nel mondo proviene da
miniere situate nell’Africa centrale e meridionale.
La società sudafricana De Beers, con sede
a Johannesburg, controlla quasi completamente l’estrazione, la lavorazione e commercializzazione dei diamanti di origine
africana.
Tra le maggiori società al mondo per l’estrazione dei diamanti vi è anche l’angloaustraliana BHP Billiton.
APPLICAZIONI INDUSTRIALI
I diamanti adatti per uso industriale sono
quelli non idonei ad essere utilizzati come
gemme oppure quelli prodotti sinteticamente, in quanto il loro costo ridotto li rende economicamente convenienti per questo uso.
L’uso industriale del diamante è legato alle
sue caratteristiche di durezza; questa proprietà lo rende il materiale ideale per strumenti di taglio e molatura.
Essendo uno dei materiali più duri ed abrasivi che si conoscano, il diamante può essere
usato per lucidare e tagliare qualsiasi materiale, compresi altri diamanti.
Alcuni esempi di applicazioni in ambito
industriale sono la fabbricazione di punte
da trapano, seghe con inserti in diamante
e polvere abrasiva nelle smerigliatrici, viene
Vlade Kurilova indossa creazioni orafe originali
Faber & Hervé
usato anche per il taglio e la lucidatura di
pietre, vetro, marmo e granito.
In campo quotidiano questo cristallo è usato
ad esempio nei coltelli di ceramica ricoperti
da una fine polvere di diamante (usati in vere
e proprie cucine di ristoranti) garantendo
così la facilità al taglio di vari cibi.
In campo tecnologico questi cristalli sono
usati nelle presse in diamante ed in molti
strumenti ottici o di elettronica; l’estrema
durezza unita alla trasparenza permette l’osservazione e lo studio delle modificazioni
della materia, sottoposta a pressioni vicine
a 2 milioni di atmosfere.
In casi particolari, la superficie di lenti ot-
tiche viene protetta dall’abrasione con un
sottilissimo film di diamante, applicato per
mezzo di deposizione chimica.
Grazie alla sua elevatissima conducibilità
termica (fra 1.000 e 2.600 W·m-1·K-1, ben
superiore a quella dell’argento o del rame),
nella fabbricazione di semiconduttori di elevata potenza si usano talvolta sottilissimi
strati di diamante come “basamento”del semiconduttore, rendendolo in grado di trasferire agevolmente il calore al contenitore.
ARTE ORAFA E GIOIELLERIA
Grazie alla sua durezza, il diamante
può essere graffiato soltanto da altri
diamanti ed è in grado di conservare
la lucidatura per lunghi periodi di
tempo: è quindi adatto ad essere indossato quotidianamente resistendo
molto bene all’usura, e di conseguenza è ampiamente usato in gioielleria.
Il taglio dei diamanti grezzi per trasformarli in gemme da gioielleria è
un’operazione molto delicata e difficile, eventuali errori porterebbero
alla perdita di notevoli somme di
denaro.
La forma più comune di taglio del
diamante è quella rotonda, denominata a brillante: con questo termine
si identifica un taglio rotondo con
minimo 57 faccette, a cui si aggiunge una tavola inferiore (non sempre
esistente).
La grande diffusione di questo taglio
ha portato ad un equivoco: il pubblico tende ad identificare i termini
brillante e diamante come fossero la
stessa cosa, in realtà, il termine brillante, se usato da solo, identifica unicamente una pietra preziosa a taglio rotondo.
Esistono moltissime altre pietre preziose che
possono essere tagliate a brillante, quali ad
esempio i rubini, gli zaffiri ed i topazi.
Altri tipi di taglio, tra i più conosciuti e
diffusi sono: il taglio a cuore, a brillante, a
brillante ovale, a marquise o navette, huit
– huit, a goccia, a smeraldo, a carré, a baguette, a trapezio, a rosa olandese, a rosetta
(ormai in disuso).
Da ricordare altri tagli più recenti che si
stanno piano piano affermando nel campo
della gioielleria: il princess, il radiant ed il
barion.
Il maggiore centro per il taglio dei diamanti
è stato per molto tempo la città di Anversa
in Belgio, dove lavorano ancora, nel Dia-
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Olga De Mar indossa
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mantkwartier (quartiere dei diamanti), oltre 12.000 tecnici e impiegati tra tagliatori,
lucidatori e addetti alla commercializzazione.
Recentemente si è però imposta a livello
mondiale, per il taglio, la città indiana di Surat, si valuta che attualmente oltre l’80% dei
diamanti (specie quelli di piccola caratura)
sia tagliato in questa città.
Altri centri importanti sono Tel Aviv e New
York, alcune società, in particolare la De
Beers, hanno propri centri di taglio, ma si
affidano spesso a tagliatori esterni particolarmente esperti per il taglio di diamanti di
altissimo valore.
CARATTERISTICHE E VALORE DEL
DIAMANTE
I diamanti prima di essere immessi sul mercato
vengono esaminati da gemmologi che ne appurano le caratteristiche, gli esami effettuati si ordinano in due gruppi: il principale si
identifica con le 4C: Carat (peso in carati),
Color (colore), Clarity (purezza), Cut (taglio). Oltre a queste caratteristiche fondamentali vengono valutate alcune ulteriori peculiarità secondarie che rivestono comunque
una notevole importanza nella stima di valore della gemma: Polish (finitura), Simmetry
(simmetria), Fluorescence (fluoroscenza),
Culet (finitura dell’apice) Carat (caratura).
Indica il peso della gemma, si misura in carati, il carato corrisponde ad 1/5 di grammo, il
carato è suddiviso in centesimi chiamati Punti. (es: un diamante può essere indicato sia Ct
0,75 sia 75 punti).
▼ Peso. I diamanti si pesano in carati. Un carato equivale esattamente a 0,2
grammi. Il carato può essere suddiviso in
grani che equivalgono a 1/20 di grammo,
ed in punti che equivalgono ad 1/100 di
carato.
Color (colore). Nel corso della sua formazione il cristallo di carbonio può aver inglobato
alcuni atomi di altri elementi, questa contaminazione porta il diamante a presentarsi con
sfumature di colore. La contaminazione più
frequente è quella dell’Azoto che determina
una colorazione gialla. Più rari, e molto pregiati, sono quelli contaminati da altri elementi che, se sufficientementi saturi, danno vita
a gemme dei più svariati colori: Rosso, Blu,
Rosa, Verde, Giallo intenso,
ecc. Questi diamanti vengono
detti Fancy (in italiano può essere tradotto fantasia o alla moda).
La maggior parte dei diamanti,
però, si presenta da incolore a
leggermente giallo (Azoto). Il
GIA (Gemological Institute
of America) ha approntato una
scala di classificazione che è divenuta il riferimento mondiale
riconosciuto da D (massimo
incolore) a Z (giallo). I vari livelli vengono
raggruppati in: COLORLESS (D-E-F), NEAR COLORLESS (G-H-I-J), FAINT (K-LM), VERY LIGHT (N-O-P-Q-R) e LIGHT
(S-T-U-V-W-X-Y-Z). In termini economici,
i diamanti incolori sono, oltre che più belli,
anche decisamente più rari, di conseguenza
anche il valore a parità di caratura (peso) varia considerevolmente. Anche i diamanti più
incolori non appaiono tali alla vista, le sfaccettature riflettono l’ambiente circostante, e
l’effetto prisma del taglio tende ad aprire la luce “bianca” (questo effetto, molto intenso nei
diamanti è detto “brio” o “fuoco”). Clarity
(purezza). In fase di formazione il diamante
potrebbe essere stato contaminato a livello atomico da elementi diversi. Le conseguenze di
questa contaminazione si riflettono, come accennato, sul colore della gemma, senza però
influenzare la trasparenza della gemma stessa. Quando invece, sempre nella fase di cristallizzazione del carbonio, vengono inglobate impurità, o si formano fessure naturali
o, ancora, germinazioni, linee di frattura, linee di accrescimento, queste imperfezioni alterano la trasparenza del diamante. In termini
gemmologici queste impurità vengono dette
INCLUSIONI. Come per il colore anche per
la purezza viene adottata la scala di classificazione del Gemological Intitute of America
(GIA). Il diamante viene analizzato con una
lente a 10 ingrandimenti ed a seconda della
dimensione, colore e posizione della o delle
inclusioni verrà classificata in una delle categorie: F (Flawless), IF (Internally Flawless),
VVS1-2 (Very Very Small Inclusion), VS1-2
(Very Small Inclusion), SI1-2 (Small Inclusion), I 1-2-3 (Inclusion) In termini economici i diamanti puri a 10 ingrandimenti
sono di maggior pregio e valore, il valore decade decisamente con il calare del livello di
classificazione. Cut (taglio). Gli elementi del
diamante posti sotto esame fin’ora hanno lo
scopo di classificare le caratteristiche “naturali” della gemma. L’analisi del taglio valuta
invece l’elemento umano ossia la qualità del
lavoro del tagliatore, in particolare in relazione al rispetto delle proporzioni previste dalle
tabelle matematiche di riferimento che viene
giudicato sulla base dei parametri codificati
dal GIA; il diamante viene classificato in una
delle seguenti categorie: EXCELLENT (eccellente), VERY GOOD (molto buono),
GOOD (buono), FAIR (mediocre), POOR
(scadente). Il taglio non è da confondere con
la “forma”.
Le altre caratteristiche che il gemmologo
prende in esame durante lo studio del diamante, hanno comunque una forte incidenza
sulla valutazione complessiva della gemma
e di conseguenza sul suo valore. Polish (finitura) È l’analisi che il gemmologo effettua
sull’accuratezza del lavoro di taglio in relazione alla pulitura-lucidatura delle 57 faccette
ed alla finitura delle linee di giunzione delle
faccette stesse. Come il taglio viene classificata
con: EXCELLENT, VERY GOOD, GOOD,
FAIR, POOR Simmetry (simmetria). È
un’ulteriore verifica della simmetria complessiva della gemma. Come il taglio e la finitura
viene classificata con: EXCELLENT, VERY
GOOD, GOOD, FAIR, POOR Fluorescence (fluorescenza). L’esame della fluorescenza analizza le caratteristica ottiche del diamante, ossia la sua reazione alla luce e come
questa viene rifratta dalle faccette. La scala di
valutazione GIA classifica la fluorescenza in:
STRONG (fluorescenza forte), MEDIUM
(fluorescenza media), FAINT (fluorescenza
accennata) e NONE (fluorescenza assente).
I diamanti con fluorescenza NONE sono
considerati di maggior pregio e valore. Culet
(apice) È una specifica analisi della finitura
dell’apice posto nella parte terminale del padiglione.
IL PREZZO DEI DIAMANTI
L’industria dei diamanti ha un giro d’affari
annuo attorno ai 120 miliardi di dollari e le previsioni sono di una forte crescita, basti pensare che la domanda cresce
del 6-7% l’anno a fronte di una produzione destinata a calare del 2% entro il 2015.
Quattro sono i fattori che determinano il
valore del diamante: le famose quattro “C”,
che sono le iniziali di Colour (colore), Clarity (purezza), Cut (taglio) e Carat (peso).
Per la vendita dei diamanti esiste una apposita Borsa che ne regola il prezzo di mercato, inoltre quotidiani specializzati pubblicano settimanalmente i prezzi di listino
comparato tra le principali Borse mondiali,
come New York, Tel Aviv, Anversa, Tokyo.
Il valore del diamante è, quindi, dettato dalle
caratteristiche inconfondibili che lo fanno
rientrare in una determinata scala o categoria, valore indicato mensilmente dal Rapaport, cioè il listino ufficiale a livello mondiale
sul quale si basano le contrattazioni delle
vendite e degli acquisti del diamante.
Collezione 2014
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Alcuni dei più famosi tagli del diamante
Il Taglio Rotondo a brillante è il più conosciuto di tutti i tagli del diamante, ed è quello
che valorizza di più la pietra e la rendo più
bella e luminosa.
Il taglio Marquise è una forma ovale più allungata e appuntita.
Il taglio a goccia è anch’esso un taglio a brillante.
Il taglio ovale è un adattamento del taglio a
brillante.
Esso sembra più grande di una pietra rotonda
della stessa caratura.
Il taglio a Cuore, o Carrè, è il taglio più romantico tra i tagli fantasia.
Il taglio quadrato è anche chiamato taglio
Princess, e “rinforza” la bellezza e lo scintillio
del diamante.
Il taglio a Smeraldo è rettangolare o quadrato con faccette lungo tutti i lati e sugli angoli.
Si deve a Marcel Tolkowsky, nel 1919, l’invenzione del taglio Brillante, di forma rotonda, che permette di ottenere il massimo della
brillantezza dal diamante. Oggigiorno è il taglio più diffuso. Annovera 58 faccette.
- La tavola: è la faccetta più grande del diamante
- La corona (crown): è la parte superiore del diamante,
situata sopra la cintura
- La cintura (girdle): striscia dritta situata tra il padiglione e la corona
- Il padiglione (pavilion): è la parte inferiore del diamante, situata sotto la cintura
- L’apice (culet): è la punta del padiglione
- La faccetta a losanga o faccetta fondamentale superiore: è una faccetta situata nella corona del diamante
- La faccetta della croce: è una faccetta situata sulla corona o sulla cintura e che parte dalla cintura
- La faccetta di stella: è una facetta triangolare situata
nella corona e che separa due faccette a losanga
- La faccetta fuori centro o faccetta eccentrica: è una
faccetta situata sul padiglione
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Il RAPAPORT è il listino Internazionale della Borsa del Diamante indicato con valuta in
Dollari senza decimali, quindi bisogna moltiplicare per 100, si prenda in esempio come
riferimento una pietra, nella tabella .01 -.03
ct colore D-F purezza VS costo $ 7.4 x 100 =
$ 740,00 al carato.
Ogni diamante comprato (fino a 11 Carati) deve necessariamente rientrare in una di
queste categorie, e quindi il suo valore e il
relativo andamento sarà sempre verificabile.
IL CERTIFICATO GEMMOLOGICO
Il certificato è un documento rilasciato da
un laboratorio di analisi gemmologica riconosciuto nel mondo, che ne garantisce
l’autenticità e rappresenta la carta di identità del diamante, in esso sono riportati tutti
i parametri qualitativi (purezza, colore, taglio
e peso) ed identificativi della pietra che concorrono a determinarne il prezzo in qualsiasi momento.
E’un documento importantissimo e fondamentale che deve accompagnare sempre un
diamante da investimento. Con un valido
certificato infatti si potrà in qualsiasi momento verificare le caratteristiche qualitative su cui basare le stime per il valore delle
pietre in oggetto.
Altra importante regola: sono molti gli Istituti che rilasciano stime e certificati, ma pochi
sono riconosciuti a livello internazionale ed
anche tra questi ci sono profonde differenze. I diamanti con certificazione emessa da laboratori riconosciuti internazionalmente
garantiscono una circolabilità e rivendibilità in tutto il mondo.
Chiara Rui
indossa creazioni
orafe originali
Faber & Hervé
La loro perizia è assolutamente neutrale,
tali istituti sono infatti completamente slegati dalla compra-vendita e aderiscono alle
linee guida e agli standard di valutazione internazionali.
GIA (Gemological Institute of America http://www.gia.edu): è il report più comune
in Internet (circa ¾ del listino)
AGS (American Gem Society http://agslab.
com/): ha il miglior sistema di valutazione
del taglio dei diamanti. Per questa ragione è spesso il più apprezzato per gli acquisti da
remoto
IGI (International Gemmological Institute http://www.igiworldwide.com/): è il più
grande per numero di diamanti valutati. La
maggior parte dei diamanti venduti in negozi e gioiellerie ha il certificato IGI.
HRD (Hoge Raad Voor Diamant di Anversa http://hrd.be): laboratorio belga con sede
a Antwerp, noto centro per la lavorazione dei
diamanti. Utilizzato soprattutto in Europa
e Asia.
Ci sono poi centinaia di piccoli laboratori
specializzati e periti indipendenti. Alcuni
forniscono utili informazioni aggiuntive
rispetto allo standard, anche sul punto vendita in aggiunta al certificato dei maggiori
laboratori.
I laboratori certificano la qualità del diamante e su queste basi la pietra viene valutata
e prezzata.
Nel certificato si trovano inoltre una serie di
informazioni (viene riportato anche il ter-
Bianca Maria Miola Vecelli consigliere comitato
scientifico Golf People Club Magazine cliente
Faber & Hervé
mine in inglese in quanto ovviamente i certificati sono scritti in inglese)
• Taglio (cut)
• Forma (shape)
• Peso carato (carat)
• Colore (color)
• Purezza (clarity)
• Dimensioni (dimensions)
• Trattamenti (treatments)
• Valutazione taglio (cut grades)
• Simmetria e lucidatura (simmetry e polish)
• Incisione cintura (girdle inscriptions)
• Fluorescenza (fluorescence)
• Numero certificato (report number)
• Grafico della pietra (plotting diagram)
• Commenti (comments)
• Ologramma (holograms)
INVESTIRE IN DIAMANTI
Un mercato particolare, quello dei diamanti
per investimento, una nicchia che può rappresentare un’opportunità interessante per
diversificare il proprio portafoglio di investimento.
Perché è ormai chiaro agli investitori di tutto
il mondo, che è proprio la diversificazione
il fattore vincente che consente di ottenere
rendimenti accettabili e allo stesso tempo
protezione del portafoglio dai rischi inevitabilmente connessi ai mercati finanziari.
Come per l’oro, i diamanti devono il loro valore alla difficoltà estrattiva, in pratica mantengono un prezzo alto e stabile perché se ne
estraggono pochissimi.
Questo fa si che l’investimento in diamanti
è particolarmente adatto per essere utilizzato
come protezione del capitale da eventi economici e politici negativi.
I beni rifugio rappresentano una corretta
diversificazione del patrimonio in un’ottica
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di lungo periodo: è consigliabile però non
destinarvi più del 10-15% del patrimonio.
Il mercato dei diamanti per investimento
– un sottoinsieme dei diamanti raffinati
che vale il 2% del mercato dei diamanti da
gioielleria - è cresciuto in modo rilevante
negli ultimi anni, proprio per questa ragione: la crisi finanziaria, a partire dal 2008
ha spinto i volumi a crescere dell’ordine
del 25% in media l’anno, con rendimenti medi che negli ultimi dieci anni si sono
attestati intorno al 4,3% annuo (Rapaport
Diamond Index), battendo l’inflazione
con costanza.
Bene rifugio per eccellenza: secondo un’analisi del colosso dlla consulenza statunitense
The Boston Consulting Group, i diamanti
presentato le tipiche caratteristiche di uno
strumento di investimento “reale” e allo stesso tempo “raro”, tanto da suscitare un appealing emozionale, di cui i prodotti finanziari
sono molto spesso privi, e che nelle fasi di criticità del mercato suscita una forte domanda
da parte del mercato, presentando un trend
correlato inversamente con i principali asset
di risk-on, come azioni o obbligazioni.
Inoltre i diamanti per investimento presentano una fiscalità semplificata, essendo soggetti esclusivamente a IVA senza tassazione
sul capital gain: fattore rilevante sui grandi
patrimoni e per il lungo termine.
In particolare, il valore di questi preziosi
non è legato a un emittente specifico né al
rischio di controparte di un’istituzione finanziaria.
E’un mercato di nicchia, ma che se ben approcciato può riservare importanti soddisfazioni a chi intende aggiungere rendimento
al patrimonio diminuendone il rischio, gra-
zie a strumenti non correlati al resto del portafoglio.
Innanzitutto la conoscenza della materia
che non può essere improvvisata: le tipologie, i colori e le caratteristiche sono molto
varie e ciò rende necessario il supporto di un
esperto per poter scegliere il prodotto giusto.
Il diamante è un bene rifugio per antonomasia: al portatore, esente da tassazione sia sul
valore (bollo) che sulle plusvalenze (capital
gain), bene anonimo, che non richiede l’obbligo della dichiarazione successoria.
Esistono numerosi vantaggi che caratterizzano l’investimento in diamanti:
• è indipendente dalle vicende economiche
e politiche: crisi finanziarie, guerre, caduta di governi non influenzano le quotazioni dei diamanti
• consente di diversificare il tuo portafoglio
di investimenti
• è un bene fisico, tangibile, a differenza di
un’azione o un’obbligazione
• è un bene sovrannazionale riconosciuto e
vendibile in tutto il mondo, in Italia come
in qualunque paese estero, anche nelle situazioni politiche e sociali più difficili
• è un oggetto raro ed esclusivo ma al contempo un bene acquistabile da (quasi)
tutti
• è un investimento esentasse, non si paga
imposta di bollo o capital gain sulle plusvalenze o tassa di successione
• consente all’investitore di mantenere l’anonimato, non vi è nulla di segnato in
banca o su qualche registro
• è facilmente trasportabile e può passare
di mano in mano senza lasciare tracce al
Fisco, ai creditori o agli eredi.
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Maria Grazia Borelli presidente Golf People Club
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REDDITIVITA’ E RENDIMENTO
I diamanti da investimento hanno reso negli ultimi dieci anni mediamente il 4,41%
all’anno, il rendimento 2012 si è attestato
al 3,97%, confermando di essere un ottimo
bene rifugio che, oltre a tutelare dall’inflazione, ha incrementato il suo valore reale.
I diamanti, nel tempo, hanno dimostrato di essere un ottimo strumento di diversificazione non speculativo, il loro andamento è
stato praticamente insensibile al crollo delle
Torri Gemelle, alla profonda crisi dei mercati finanziari del 2008, alle crisi valutarie, ai
possibili default dell’Euro, della Grecia, della Spagna o del Portogallo, alla grande crisi
economica attuale ed alle minacce di situazioni quali Cipro e Slovenia.
Le quotazioni dei diamanti hanno la tendenza a salire in modo costante con un tasso
di crescita superiore a quello dell’inflazione,
questo rende l’investimento in diamanti adatto alla protezione del capitale e, di
conseguenza, a essere utilizzato come bene
rifugio. In 140 anni si è verificato un solo
episodio in cui la loro quotazione sia scesa, avvenne alla metà degli anni ’70, quando
la crisi petrolifera determinò un lunghissimo
periodo ad alta inflazione; la domanda crebbe esponenzialmente e De Beers intervenne
immettendo scorte per calmierare i prezzi,
chi avesse investito in diamanti prima della
discesa dei prezzi e avesse atteso 5 anni prima di rivendere le proprie pietre, durata minima consigliata per l’investimento, avrebbe
comunque guadagnato in linea capitale.
In passato i diamanti hanno dato prova di essere un investimento protettivo sia in situazioni
difficili che in fasi di espansione dell’economia,
ed anche in futuro svolgeranno egregiamente
la loro funzione di bene rifugio.
Il diamante è il bene rifugio con il più alto
17
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valore per unità di volume e peso, rappresenta
quindi un mezzo ideale per costituire un capitale da destinarsi a figli e nipoti: anche nei
momenti più difficili il diamante ha ampiamente tutelato dall’inflazione. E’ un investimento neutro fiscalmente, cioè
non è soggetto a nessuna tassazione se non
all’IVA, che però costituisce parte integrante
della quotazione, non è un bene deteriorabile
ed è facilmente trasportabile: 100.000 Euro
di Oro pesano 3,3 kg a 30e/gr, 100.000
Euro di diamanti meno di un grammo.
I diamanti hanno presentato un rendimento sicuramente più contenuto negli ultimi
10 anni dell’oro ma più stabile sul lungo
periodo, l’investimento in diamanti garantisce una protezione del capitale e non è
speculativo diversamente dall’oro che pur
considerato il bene rifugio, le sue quotazioni sono soggette a forti oscillazioni, dovute a
fattori che amplificano questi andamenti,
ad esempio prodotti finanziari strutturati che
rendono questa tipologia di investimento
fortemente speculativa, quindi più adatta
ad esperti od operatori di settore.
La quotazione del diamante è decorrelata
dall’andamento dei mercati, per questo offre rendimenti costanti. Inoltre è un bene
al portatore, trasportabile che ha un valore
intrinseco, materiale: esiste una grande differenza tra l’investimento in titoli o fondi
e quello in un bene rifugio posseduto materialmente.
È fondamentale che i diamanti da investimento siano corredati da certificazione gemmologica riconosciuta internazionalmente
che garantisca sulle caratteristiche della pietra: il colore, il taglio, la simmetria e la proporzione, la fluorescenza, la trasparenza.
Collezione 2014
Faber & Hervé
Al fine di sintetizzare quanto riprodotto
ziata è interessante osservare quanto accadde
graficamente sopra, si esporrà ora una terealmente nel settore dei diamanti tra la fine
stimonianza reale della redditività
di
un
del 2010 e la fine del 2011: nonostante le
Faber & Hervè
investimento in diamanti effettuato neJewels difficoltà delle economie occidentali, il mongli ultimi anni da un investitore europeo,
do ed in particolare i Paesi emergenti deficonsiderando che nel 2005 il prezzo del
niti BRICS Basile India Cina Sudafrica e
diamante
era
pari
a
32.344
euro
per
canon
confermava
un momento
di grande
Nei nostri laboratori di Valenza Po, dalla fantasia
deisolo
designer
e dall'abilita'
artigianale
deglieorafi
nascono
le nostre
creazioni;
senza rincorrere
effimere della
mode,
rato
nel 2010
è lievitato
a 39.655
euro,gioielli che,
espansione,
dove l’incremento
B di diail gusto contemporaneo
ed esaltano
l'oro determinò
e le gemmeun
incastonate.
ilinterpretano
guadagno ottenuto
è stato del 22,6%.
manti
incremento dei prezzi
che, a seconda della categoria qualitativa, vaDiamanti, rubini, smeraldi, zaffiri, perle trovano nei gioielli Faber & Hervè la loro
Un
elemento
aggiuntivo,
di
particolare
imriòaldal
25 al piu'
40%.
massima espressione, dal semplice solitario fino
gioiello
fantasioso e
portanza
che
conferma
quanto
appena
afferConfrontando
l’investimento
complesso ogni creazione viene realizzata con assoluta professionalita'
e con ilin diamanmassimo
rigore
mato,
risiede
nellaqualitativo
dinamica della crescita
ti con quello in oro, il cui trend è invereconomica globale, infatti dagli studi del
samente proporzionale all’incertezza ed
Ogni(Fondo
gioielloMonetario
e' corredatoInternazionale)
da un preziososiastuccio
e dalla certificazione
quantita'ed al
FMI
instabilità
dei mercatidella
finanziari
e qualita' dei materiali utilizzati (garanzia internazionale)
calcola che ogni anno dai 100 ai 200 milioripiegamento dei prezzi del mercato imni di persone nel mondo, in particolare in
mobiliare, la differenza di rendimento tra
Asia, ma non solo, si affacciano alla soglia del
i due beni evidenzia il maggior equilibrio
benessere conseguendo redditi in linea con
del diamante rispetto al metallo giallo.
quelli del mondo occidentale; questa tenIl diamante, quindi, continuerà ad offridenza, pur registrando qualche scostamento
re un rendimento costante ed equilibrato,
è ormai irreversibile ed avrà< come consecome successo finora, di circa il 4 - 5%,
guenza ultima un notevole impatto sulla doessendo un mercato controllato e gestito
manda di diamanti
da pochi operatori di caratura mondiale,
In relazione alla simulazione sopra evidenoltre ad essere un bene raro e “finito”e che
le estrazioni minerarie saranno nel futuro
sempre più scarse e difficoltose.
FABER & HERVE’1881
Faber & Hervé Diamonds 1881 è stata fondata quale laboratorio artigiano B nel taglio,
nel commercio e nella lavorazione di diamanti, nel cuore di Amsterdam, la città olandese
capitale dei Paesi Bassi che si sarebbe presto
affermata come principale piazza di scambio e
lavorazione dei Diamanti nel mondo.
Faber & Hervé Diamonds 1881 partendo
da questo primo nucleo operativo ed operando ininterrottamente da 133 anni nel settore dei diamanti ampliò la propria sfera di
attività conservando sempre al contempo il
proprio ruolo di leader.
Faber & Hervé Diamonds 1881 è presente
con le proprie taglierie in India che nel frattempo è assurta a capitale mondiale del taglio
dei Diamanti (oltre il 90% dei diamanti nel
mondo vengono oggi lavorati in India).
Faber & Hervé Diamonds 1881, opera
principalmente nel distretto di Anversa in
Belgio, ritenuto il maggior centro mondiale
19
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Via Piave, 66
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Tel.: +39-039-6023-1
Fax: +39-039-695-336
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CHINA PLANT
CIMA Qingdao
No. 381 Yanshan Road
Qingdao Development Area
Tel: +86 532 8610 9210-9220
Fax: +86 532 8610 9222
[email protected]
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clamps, fasteners, shock-absorbers, springs supplying a range of industrial and
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Working to the highest quality standard (ISO 16949) The Belfin Group uses
comprehensive customized design and test facilities to produce products of high
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Withmodern premises and well organized manufacturing facilities, The Belfin
Group has the capability and capacity tomeet the specific customers demands all
over the world.
The Belfin Group exports to Europe, USA, Canada, South America, China and
Australia.
MARKETS FOR THE THE BELFIN GROUP INCLUDE:
• AUTOMOTIVE
• HOUSEHOLD APPLIANCE
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20874 BUSNAGO (MB) - ITALY
Tel.: +39.039.6023-1
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Agency: FoBo ADV srl
The
OGGETTO SOCIALE
La creazione di gioielli ed in genere di prodotti della lavorazione orafa; l’acquisto, la
vendita ed il commercio di gioielleria, orologi, preziosi e metalli preziosi; l’assunzione di
Collezioni diamanti
I colori da preferirsi sono da D River a H
rappresentanze, la partecipazione ad altre
Wesselton, le purezze comprese tra IF puro
società aventi scopo analogo.
trilogy, averette,
tennis..........
alla Solitari,
lente 10 ingrandimenti
VS2 inclusioLa società può inoltre svolgere tutte le attivini molto
piccole.
tà direttamente
indirettamente connesse
Quando il diamante e' declinato
nelle osue
con lo scopo, costituire succursali, sedi seforme
classiche
&
Hervè
esprime
Il peso
minimopiu'
consigliabile
è di 0,50 Faber
ct.
condarie,
filiali
e agenzie e partecipare sotto
qualsiasi forma ad imprese aventi scopi simila sua massima potenzialita'.
Proporzioni Finitura e Simmetria saranno
lari, sia in Svizzera che all’estero.
da preferirsi tra Excellent e Very Good.
Può ricorrere a qualsiasi forma di finanziai diamanti
provenienti
nostre
La Utilizzando
fluorescenza è preferibile
nulla oppure
mento condalle
istituti di
credito, banche e prilievetaglierie
con preferenzapossiamo
sull’azzurro. Il certificato
vati
e
pure
assumere
partecipazioni.
proporreFABER
gioielli
con un
consigliato sarà HRD, IGI o GIA (principali
& HERVE’ tratta esclusivamente
rapporto
laboratori
di B). qualita'-prezzo ineguagliabile.
diamanti certificati dalle tre B importanti compagnie di certificazione presenti sul
Nel tempo la società si è strutturata in diversi
mercato, le uniche riconosciute a livello inTutte le
collezioni
vengono realizzate
dipartimenti,
ognuno
preposto e specializzato
ternazionale: GIAnei
(Gemological Institute of
in un
specificolaboratori,
settore di competenza;
America),
HRD (Diamond High Council)
nostri
ogni gioiello
e' "firmato"
Faber & Hervé 1881 Diamonds risulta ese IGI (International gemological Institute).
con il nostro logo, inciso a Laser
sull'oro.
sere attualmente una complessa ed articoE’ consigliabile, nei diamanti da investimenlata organizzazione aziendale integrata sia
to, prendere in considerazione prevalena monte
che a disegnamo
valle partendo dalleetaglierie
temente diamanti certificati. In particolare
inoltre
realizziamo
di Surat in India ed arrivando fino ai propri
nell’ottica di un eventuale disinvestimento
collezioni
che
reinterpretanofuturo
le linee
uffici
commerciali di
Anversa.
la presenza delle certificazioni semclassiche in una chiave piu'plificherà
frescal’operazione.
e
Faber & Hervé Diamonds & Jewel DeI diamanti certificati si possono presentare sia
moderna: le linee 7-stone e“sciolti”
9-stone;
partment ha sede a Vacallo in Svizzera nel
cioè in cartina, pronti per l’utilizzo, sia
decine
varianti per
caratura
cantone
Ticino e
e sidecine
occupa delladi
produzione
sigillati
(blister) e vengono consegnati nella fore commercializzazione
gioielli con
ma che il cliente
e grandezzadeipronte
a marsoddisfare
ognipreferisce, sono sempre accomchio Faber & Hervé unitamente all’attività
pagnati dalla relazione gemmologica (Report)
esigenza.
di consulenza
e vendita di diamanti a clienti
che ne attesta le caratteristiche di qualità.
privati ed istituzionali.
Qualora il cliente vorrà procedere al disinvestimento, quindi alla vendita dei
Iscrizione nel registro delle imprese:
diamanti, la Faber & Hervé Diamond In22.11.2012
vestment garantisce con clausola scritta e
Sede legale dell’azienda: Vacallo (TI)
senza limite di tempo, il ritiro e la collocaUID: CHE-490.084.208
zione immediata sul mercato dei diamanti
Numero del registro del commercio:
acquistati.
CH-501.4.016.951-1
Previa autorizzazione scritta da parte del
Ufficio del registro del commercio: Cancliente la nostra società si occuperà, dopo
ton Ticino Confederazione Elvetica
verifica della corrispondenza delle gemme
Il taglio di gran lunga più utilizzato in gioielleria è quello rotondo a brillante, questo lo
rende il più richiesto dagli investitori per la
sua facilità di commercializzazione.
Collezione 2014
Faber & Hervé
per il commercio di diamanti grezzi e lavorati con un giro d’affari globale di oltre 50
miliardi di dollari l’anno, aderisce a tutte
le convenzioni internazionali in materia di
etica e salvaguardia degli operatori del settore, in linea con le politiche della Borsa dei
Diamanti ed è considerata tra le maggiori
compagnie mondiali nella lavorazione dei
diamanti. Ha mantenuto inalterata nel corso
del tempo la propria filosofia aziendale ed il
relativo modus operandi, caratterizzato dal
controllo diretto lungo tutta la filiera costituita dalle seguenti fasi:
selezione ed acquisizione del minerale grezzo;
taglio e finitura delle gemme;
commercializzazione del prodotto finito.
Tale processo è affascinante ed emozionante
poiché porta una semplice nocciola di diamante grezzo a diventare una splendida ed
immortale gemma.
Marianna Giordanengo partner Faber & Hervé (al centro) ritratta insieme a Matteo Sgarro, presidente
Azienda Agricola Sgarro e ad Antonino Tomasicchio partner A.D. & C. Finance Italia nel Salone delle
Feste di Golf People Club House - Salotto Borelli durante una serata conviviale.
21
Corriere Nazionale
Trasporto Merci ADR
Logistica e Depositi
Agency: FoBo ADV srl
Trinacria Srl, non solo si occupa di Trasporti e Logistica a Milano e in tutta la Lombardia,
ma con il suo centro di distribuzione logistico, può vantare la copertura totale della penisola.
Particolare attenzione viene posta nella gestione del trasporti di merci pericolose.
Da più di sessant’anni, Trinacria S.r.l. si distingue per efficienza e professionalità nel settore
dei trasporti e della logistica.
Trinacria Trasporti S.r.l. - Via Tecchione, 8 - 20098 Sesto Ulteriano (MI)
Telefono 02/982981 (r.a.) - Fax. 02/98281238 - e-mail:[email protected] - www.trinacria.net
22
La crisi economica
budget destinato.
internazionale ha
La scelta del diamante è sempre personale, il
scardinato le classiprezzo dipende soprattutto dalle 4C, bisogna
che nozioni di guaquindi individuare la migliore combinaziodagno e rischio,
ne in funzione delle risorse disponibili e del
attualmente l’intempo previsto per il mantenimento dll’investitore è consavestimento.
pevole che non esiFaber & Hervé Diamonds 1881 in collaboste l’investimento
razione con Assoconsulenza Associazione
sicuro, anche struItaliana Consulenti di Investimento e Golf
menti finanziari
People Club Magazine assicura il rispetto dei
come i Titoli di
seguenti elementi fondamentali:
Stato, considerati
• la certificazione di qualità riconosciuta
fino a poco tempo
internazionalmente (HRD - IGI Anversa/
fa sicuri e affidabiNew York – GIA Gemmological Institute of
li, oggi non sono
America), che attesta la qualità dei diamanti
più tali.
relativamente a colore, purezza, taglio, simPer questo sempre
metria e proporzioni, fluorescenza;
più persone sono
• l’importazione regolare con fattura di orialla ricerca di beni
gine gravata di IVA, che è l’unico adempicon i certificati, della vendita alle migliori
reali e rifugio, che
mento fiscale richiesto al diamante;
condizioni di mercato, secondo la quotazioli tengano al riparo da manovre finanziarie
• la polizza di assicurazione che, oltre a rine del momento sui mercati internazionali.
e politiche, svalutazioni dei portafogli finanspondere in caso di furto o rapina, attesta la
ziari e speculazioni. qualità e il valore dei diamanti;
OPPORTUNITà DI INVESTIMENTO
Oro, argento e diamanti sono stati quindi
• le quotazioni di riferimento;
Acquistare un diamante è molto semplice,
riscoperti dal piccolo investitore, proprio la
• il servizio di custodia gratuita presso cainvestire in diamanti è molto più complesbrusca caduta delle quotazioni di oro e arveaux coperti da polizza dei Lloyds di Lonso, comprare un diamante, magari incastogento di inizio 2013, ha rilanciato ulteriordra.
nato su un bel gioiello è un gesto piuttosto
mente l’investimento in diamanti, visto
Faber & Hervé Diamonds 1881come prosemplice, legato all’emozione di un momencome un settore più stabile e affidabile.
duttore e distributore primario permette ai
to, a suggello di un avvenimento imporI diamanti come oggetto di investimento
propri interlocutori di accedere all’investistoricalapresenza
nel
dei
diamanti una
e' la
su cuimento
poggiamo
le nostra
offerta.
offrono
indubbiamente
seriebase
di vantaggi
tanteUna
caratterizzante
vita di ognuno
o disettore
alle migliori
condizioni
possibile
relativa riassumibili nel modo seguente:
quella delle persone amate e vicine; quali che
senza inutili e onerose ulteriori mediazioni
sianoFaber
le motivazioni
è un gesto
impulsivo,il grezzo, solo il meglio viene lavoratodovute
grossisti e egioiellerie
& Hervè
seleziona
nellea importatori,
nostre taglierie
– sono beni tangibili, investendo in diaempatico e nel compierlo non si considera
che inevitabilmente determinano un increproposto
dairitorno
nostrifuturo
ufficidella
nelle manti
piu' siimportanti
borse
diamanti delmento
mondo
o si valuta
il possibile
entra in possesso
del bene;
dei prezzi, ma non dei valori, internostra struttura opera direttamente
e conadproprio
personaleloquendo
lungo così
tutta
– non sono soggetti
usura nel tempo;
spesaLa
sostenuta.
conla
la filiera,
fonte alla quale spesso
–
L’investimento
in
diamanti
richiede
un
apla materia
prima
con la più alta
le altreinteresse.
figure commerciali si approvvigioquesto ci permette di porci sul sono
mercato
con
condizioni
diconassoluto
proccio completamente diverso, la razionalicentrazione di valore in rapporto al volume;
nano.
tà deve condurre a soppesare con attenzio– sono in via di esaurimento;
che
per la
che& proponiamo
ne gliOltre
elementi
di rischio
e le realizzazione
opportunità di
–dei
sonogioielli,
quotati inle
uneccezionali
listino ufficiale; condizioni
FABER
HERVE’ DIAMONDS 1881
rendono
la nostra
anche per
diamanti
da
guadagno,
necessitando,
al pari offerta
di qualsiasiparticolarmente
– sono liquidabiliinteressante
ovunque nel mondo;
CLUB
DEAL
formainvestimento;
alternativa di investimento,
un
ap– non
soggetti ad imposte
o tasse;
Faber
& Hervé
Diamonds
sempre corredati
di sono
certificazione
internazionale
(GIA,
HRD,
IGI). 1881 in collaboproccio di tipo finanziario.
– con regolare documentazione sono facilrazione con Assoconsulenza Associazione
Il diamante è un investimento importante
mente trasportabili;
Italiana Consulenti di Investimento e Golf
per cui è opportuno acquistare solo da ri– si possono facilmente conservare nella
People Club Magazine, sotto la supervisione
venditori seri e professionali, la fiducia nel
propria cassetta di sicurezza in banca o
diretta di Stefano Masullo, socio fondatore e
settore è la prima regola, per cui vanno evinella propria cassaforte.
segretario generale Assoconsulenza Associatati venditori improvvisati e dubbi, inoltre è
zione Italiana Consulenti di Investimento,
sempre consigliabile acquistare da operatoL’acquisto di un diamante va considerato
direttore responsabile, azionista ed ammiri in grado di eliminare il più possibile i vari
come gli altri investimenti per cui è necesnistratore delegato Trend On Line, www.
passaggi e di poter vendere quindi ai prezzi
sario considerare la propria tolleranza al
trend-online.com, la più importante testapiù vicini al valore all’ingrosso.
rischio, il relativo orizzonte temporale ed il
ta digitale italiana di finanza operativa,
"Diamanti.......
dagli albori del tempo
dalle profondita' della terra
luminosi bagliori
.....come stelle cadute dal cielo"
Faber & Hervè
Diamonds
23
3
PH
T
R
E
e c o l o g i a
g l o b a l e
PHTRE srl, fondata a Vicenza nel 2000, è una
società costituita da professionisti di elevato
livello qualitativo dotati di competenze giuridiche,
organizzative, amministrative e tecniche,
specializzata nella gestione, assistenza e consulenza
in materia di rifiuti industriali e speciali e nel relativo
smaltimento e trattamento a beneficio sia di aziende
private che di enti pubblici.
PHTRE srl è in grado di poter fornire un servizio operativo
completo ed affidabile, garantendo un fondamentale supporto
in fase decisionale, ma soprattutto nell’implementazione del
successivo intervento intrapreso, avendo sviluppato una particolare
esperienza nelle seguenti aree di attività:
Stoccaggio e Smaltimento Rifiuti
Bonifiche Siti Inquinati
Raccolta e Trasporto Rifiuti
Analisi di Laboratorio
Gestione Impianti di Depurazione
Trattamento Rifiuti Solidi
Depurazione Acque Reflue
C
onsulenza MUD Modello Unico di Dichiarazione
e FIR Formulario Identificazione del Rifiuto
Servizi Amministrativi e Documentali
24
PHTRE Via E. Cialdini, 23 - 36100 Vicenza
Tel. 0444 526130 - Fax 0444 526057
www.phtre.it - [email protected]
con oltre 2,5 milioni di visitatori annui e
47.500 I Like su Facebook, nonché direttore responsabile Golf People Club Magazine, docente universitario, autore di 22
best sellers aziendali e nome molto noto
nel settore finanziario, dove è attualmente
attivo nella gestione del proprio patrimonio
familiare, ha strutturato una unica opportunità di investimento nel settore dei diamanti
rivolta ad un numero selezionato e ristretto
di interlocutori attraverso l’esclusiva formula
riconosciuta internazionalmente del Club
Deal.
Il Club Deal si compone di un ristretto numero di investitori privati che insieme ad
una società specializzata nel proprio specifico settore, immobiliare, finanziario, industriale, beni preziosi, danno vita ad operazioni di investimento con l’individuazione
di una condivisa e mirata exit a tempo determinato, comunque non oltre 24 mesi.
Faber & Hervé Diamonds 1881 Club Deal
Il Club Deal nel settore dei diamanti si concretizza attraverso l’acquisizione da parte
degli investitori di diamanti di differenti tipologie tutte caratterizzate dalla prospettiva
di alti rendimenti ottenibili in un periodo di
tempo limitato.
La formula permette al singolo investitore
di poter accedere all’acquisto di diamanti di
elevato valore e dimensione difficilmente
negoziabili da un soggetto unico, inoltre, in
questo modo, i singoli investitori coinvolti
nell’operazione possono condividere le opportunità di guadagno, diminuendo la quota di rischio.
Faber & Hervé Diamonds 1881 Club Deal
esprime in pieno la filosofia improntata sul
modello teso all’individuazione delle migliori opportunità di investimento per i clienti
istituzionali seguiti fin dal 1881, mutuando
quanto realizzato da tempo immemore dalle
banche private elvetiche dedite, attraverso
esclusivi servizi forniti da particolari risorse
Giovanni Maggi chef internazionale, editorialista della rivista La Cucina Italiana, Maria Grazia Borelli
presidente Golf People Club House Salotto Borelli, Bianca Maria Miola Vecelli consigliere comitato scientifico
Golf People Club Magazine clienti Faber & Hervé, ritratti durante una serata conviviale organizzata nel Salone
delle Feste di Golf People Club House - Salotto Borelli
è una opportunità, prima ed unica nel settore dei diamanti, non replicabile da altri
operatori della stessa area merceologica, sia
per serietà, prestigio dei soggetti coinvolti
che, soprattutto, per il rendimento e le garanzie offerte.
Queste operazioni si caratterizzano sostanzialmente per la loro durata, mai troppo
prolungata, e per l’alto tasso di rendimento
ottenibile.
umane adeguatamente preparate, alla cura
personalizzata dei patrimoni familiari dei
multimilionari di tutto il mondo, ma in questo caso specificamente mirata nell’ambito
del mercato dei diamanti.
Faber & Hervé Diamonds 1881 Club
Deal in sintesi offre con cifre modeste
accessibili a chiunque la possibilità di
partecipare ad operazioni altrimenti
inaccessibili in un mercato particolare
e precluso alla massa caratterizzate dai
seguenti elementi:
cifre investite modeste ed alla portata
di chiunque;
ottimo ritorno economico garantito;
orizzonte temporale predefinito di breve durata;
assenza di rischi per le garanzie sottostanti prestate.
Faber & Hervé Diamonds 1881 Club Deal
nello specifico presenta i seguenti elementi
peculiari e distintivi:
Faber & Hervé Diamonds 1881 Club
Deal nello specifico presenta i seguenti
elementi peculiari e distintivi:
sottoscrizione di un contratto di finanziamento obbligazionario della durata
18 mesi;
importo minimo investibile per ogni
singolo partecipante pari a 1.000 euro;
importo massimo investibile per ogni
singolo partecipante pari a 10.000
euro;
avvio dell’operazione e chiusura a
nuovi investitori al raggiungimento di
100.000 euro globali;
durata massima pari a 18 mesi dalla
data di avvio dell’operazione;
rendimento minimo garantito alla scadenza pari al 5% netto sulle somme investite erogato trimestralmente;
garanzia delle somme investite attraverso la segregazione del controvalore
totale in pietre preziose detenute in
magazzino;
restituzione alla scadenza del controvalore in diamanti o in denaro;
possibilità di ottenere il rendimento
minimo garantito in pietre preziose.
Un ulteriore elemento di valutazione
nell’ottica di un investimento in diamanti.
Negli ultimi anni gli Stati Uniti hanno scelto,
come strategia di contrasto alla crisi che ha
attraversato il mondo occidentale dal 2008 al
2013, quella di immettere grandi quantita’ di
dollari nel sistema economico.
Questa azione ha determinato una notevole
svalutazione del dollaro; l’euro si e’ costan-
25
26
temente rafforzato nei confonti della valuta
americana fino a sfiorare il cambio di 1,40.
L’odierno rapporto di cambio è considerato
da tutti gli analisti assolutamente improprio
rispetto ai reali rapporti di forza delle economie europee e statunitensi.
La FED - Federal Reserve, la banca cenrale
statunitense, come da tempo annunciato, sta
progressivamente diminuendo la sua azione di sostegno all’economia americana;
è assolutamente ragionevole aspettarsi un
progressivo riallineamento delle due valute
su quotazioni più consoni intorno a 1,101,20.
Qualora si confermasse questa previsione le
ripercussioni su chi oggi decide di investire
una parte di patrimonio in diamanti sarebbero assolutamente eccellenti.
Si consideri infatti che la valuta di riferimento per il mercato dei diamanti è il dollaro; comprare oggi con l’euro molto forte
e rivendere domani con il cambio “raffreddato” determina di per sé una notevole plusvalenza.
Es: investo oggi € 10.000 con cambio €/$
1,385 fra 2 anni il cambio €/$ sarà 1,15
plusvalenza determinata esclusivamente
dal cambio = 17%
CONCLUSIONI
Un diamante certificato rappresenta da
sempre una delle migliori forme di investimento e bene rifugio, ma occorre fare
attenzione ed osservare alcune regole fondamentali per ottimizzare e rendere veramente efficace l’acquisto di una pietra da
investimento.
1. E’ il bene rifugio per eccellenza.
Il diamante da investimento è da sempre
considerato il bene rifugio per antonomasia,
molto più dell’oro (soprattutto alla luce
delle ultime oscillazioni del metallo giallo). Mentre l’oro è un bene speculativo, il
Stefano Masullo direttore responsabile Golf People Club Magazine ritratto durante una serata conviviale
organizzata nel Salone delle Feste di Golf People Club House - Salotto Borelli
diamante è fatto per salvaguardare il patrimonio, metterlo al riparo dalle crisi e dalle
oscillazioni finanziarie.
2. Si rivaluta costantemente.
Da quando esistono delle quotazioni ufficiali
(1973) si può accertare che il diamante si è
sempre rivalutato costantemente e il suo valore è cresciuto di 1-1.5% oltre l’inflazione
ogni anno. Non si rischia di perdere niente,
poiché essendo un bene rifugio, protegge il
patrimonio e ne accresce il valore anno dopo
anno. Ovviamente l’investimento in diamanti va visto in un’ottica di medio-lungo
periodo, non è un prodotto speculativo e
quindi non è soggetto a picchi e brusche
frenate, ma al contrario, ha una crescita costante e continua, che permette di donare
tranquillità all’investitore.
3. E’ indipendente da influenze politicoeconomiche.
Non essendo legato all’economia o alla politica di nessuno Stato mondiale, non rischia
brusche cadute; è un bene sovranazionale,
che non risente di nessuna crisi economicofinanziaria o politica, è indipendente da
guerre, terremoti o catastrofi di qualsiasi natura. Sono anni che si ribadisce questo concetto, ma lo si è potuto provare con l’attuale
crisi economica mondiale: nella sua crescita
il diamante non ha mai perso un centesimo
del suo valore, anzi, lo ha incrementato anche nel periodo più buio della recente storia
finanziaria.
4. E’ un bene reale.
A differenza di molti prodotti finanziari, il
diamante è un bene fisico, effettivamente
esistente, tangibile. Anche nella peggiore
delle ipotesi come la caduta del capitalismo,
la fine dell’Euro, il crollo del sistema finanziario o qualsiasi altro scenario apocalittico,
il diamante è un bene che l’investitore ha in
tasca. E’ diverso da un certificato o un’obbligazione o un titolo, poiché qualsiasi cosa
accada, il diamante potrà sempre essere rivenduto anche dall’altro lato del mondo, assicurando quindi un capitale certo.
5. Non ha costi.
Il diamante è un bene che non sostiene nessun tipo di costo iniziale, né di mantenimento.
da sinistra: Aldo Castelnovo presidente Camera di Commercio Italo Uruguaiana, Raffaele Scippa presidente
e fondatore Circolo golfistico internazionale Open Golf, Marianna Giordanengo partner
Faber & Hervé, Mirko Rosati partner fondatore Faber & Hervé, Maria Grazia Borelli presidente Golf
People Club House Salotto Borelli, ritratti durante una serata conviviale organizzata nel Salone delle Feste
di Golf People Club House - Salotto Borelli
6. E’ un bene liquidabile ovunque.
Come già espresso, il diamante è un bene
sovranazionale e in quanto tale è possibile
rivenderlo ovunque. Ad esempio si investe in
Italia e volendo si rivende all’estero, Sviz-
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zera, Austria, India, Cina o USA che sia.
E’quindi reale affermare che il diamante può
essere considerato una moneta di scambio
internazionale.
7. è una differenziazione del proprio portafoglio finanziario.
Non bisogna investire tutto il patrimonio
in diamanti; essendo un bene rifugio, basta
accantonare una piccola parte del proprio
capitale mobiliare e si avrà la sicurezza che
quella crescerà costantemente e regolarmente.
Poi per il resto ci sono tutti gli altri prodotti
finanziari. Il diamante è un prodotto in più,
che dà sicurezza e protegge il patrimonio.
8. è un bene raro ed esclusivo.
I diamanti sono in esaurimento sulla Terra
e quindi la loro rarità non può che far accrescere il loro valore giorno dopo giorno,
diventando un bene sempre più esclusivo per
chi lo possiede. In più il diamante è sempre un
bell’oggetto, elegante ed esclusivo, che coniuga investimento e piacere, finanza e bellezza.
9. è un investimento etico e sicuro.
Oggi come oggi è pressoché impossibile imbattersi nei cosiddetti diamanti insanguinati
se si acquistano presso fonti sicure e certificate. I diamanti non etici provengono ormai
solamente da circuiti loschi e non passano assolutamente per gli istituti di certificazione,
soprattutto quelli riconosciuti internazionalmente. I diamanti da investimento rispondono alle 4 risoluzioni ONU che attestano
la provenienza da paesi non coinvolti in
avvenimenti bellici, terroristici e di sfruttamento minorile; inoltre un’ulteriore certezza
di eticità viene attestata dal Kimberly Process Certification Scheme, che traccia il percorso del diamante dall’uscita dalla miniera
ai tagliatori fino alla Borsa del Diamante di
Anversa. Quindi i diamanti da investimento
sono tutti puliti e quindi etici e sicuri, poiché devono essere sempre accompagnati dalla
documentazione di provenienza lecita degli
stessi.
Stefano Masullo e Bianca Maria Miola Vecelli,
Marianna Giordanengo, partner Faber & Hervé, Luigi Griffini, imprenditore e politico, presidente e
fondatore Banco Alimentare Zoologico Onlus ritratti durante una serata conviviale organizzata nel Salone
delle Feste di Golf People Club House - Salotto Borelli
10. è un investimento per tutti.
Non occorre essere milionari per investire in
diamanti; l’investimento minimo si aggira
CENNI STORICI
Faber & Hervé
1881
Diamonds Investment
Nel lontano 1881, nel cuore di Amsterdam in un piccolo laboratorio
muoveva i suoi primi passi la Faber &
Hervé Diamonds. Grazie all’utilizzo
dei primi rudimentali strumenti di taglio la citta’ olandese si sarebbe presto
affermata come principale piazza di
taglio e commercio dei Diamanti nel
mondo.
Da questo primo nucleo operativo e
rimanendo sempre nel mondo dei diamanti la Faber & Hervé attraversò il
tumultuoso xx° secolo conservando le
posizioni acquisite e diversificando nel
contempo il proprio raggio d’azione.
Questo ha portato nel tempo ad operare con le proprie taglierie in India
che nel frattempo diventava la capitale mondiale del taglio dei Diamanti
(oltre il 90% dei diamanti nel mondo
vengono oggi lavorati in India).
La filosofia e la mission della società era
allora, come lo è oggi, quella di operare
direttamente lungo tutta la filiera del
Diamante: dalla selezione del minerale
grezzo, al taglio e finitura delle gemme,
fino alla commercializzazione del prodotto finito.
sui 5.000 euro. Si tratta quindi di una diversificazione del proprio patrimonio adatto a tutti.
Mirko Rosati
Opero nel settore gioielleria-diamanti dal
1994, sono stato dal’94 al 2001 responsabile
commerciale di una primaria societa’ di gioielleria di Valenza Po, negli ultimi anni mi sono occupato in prima persona del design e
promozione di linee di gioielleria, della compravendita di diamanti in particolare con certificazioni GIA, HRD, IGI.
Nel 2011 ho stretto un importante accordo
con una primaria societa’ che opera nella
Borsa dei Diamanti di Anversa, buyer diretto del gruppo DeBeers. Lo scopo di questa
partnership e’ quello di promuovere le linee
di gioielleria con lo storico marchio Faber & Herve’
1881 e contemporaneamente diffondere la possibilita’
di accedere all’investimento in Diamanti.
Marianna Giordanengo
Dopo aver per lungo tempo operato nel settore cosmesi, dal 2011 collaboro con mio marito Rosati Mirko alla promozione del marchio
Faber & Hervé 1881; mi occupo in particolare
del marketing e pubblicita’
ed inoltre della gestione
amministrativa della società. Nella nostra sede di
Vacallo nel Canton Ticino
gestisco la clientela sia istituzionale che privata.
29
Golf People Club
Magazine,
nel
contesto
della
propria
missione aziendale, che
prevede l’individuazione e la selezione dei migliori
prodotti e servizi
nazionali ed esteri
di estrema utilità
per i golfisti e non,
da sottoporre ad una rigorosa e personale prova diretta e di conseguenza rilasciare ed assegnare un prestigioso, ambito, invidiato ed
esclusivo giudizio di merito, rating, ha decretato, dopo aver aver verificato l’eccelso livello qualitativo per gli importanti e preziosi pensieri di Natale, realizzati esclusivamente in oro e diamanti, omaggiati agli inserzionisti ed ai componenti l’alta direzione editoriale,
l’assegnazione del massimo grado di votazione alla società Faber &
Hervé 1881 siglando al contempo una partnership operativa.
Faber & Hervé 1881, con tale accordo, ufficializzato come di consueto durante uno dei riservati ed inarrivabili incontri di affari, organizzato con sapiente maestria ed in maniera conviviale, ma caratterizzato da professionalità, stile ed eleganza, dal presidente, Maria
Grazia Borelli, nel salone delle feste
di Golf People Club House – Salotto
Borelli, ha scelto il posizionamento su
Golf People Club Magazine, al fine
di veicolare una serie di B di relazioni esterne e marketing communication, ideate, realizzate, pianificate e
strutturate direttamente da FOBO
ADV srl www.fobo.it, che vedranno
la presenza diretta sulla rivista cartacea,
la partecipazione agli esclusivi eventi
organizzati presso Golf People Club
House - Terrazza Borelli e direttamente alle gare, oltre 300 annualmente, di cui la rivista è media partner.
Golf People Club Magazine, www.
golfpeople.eu, risulta essere infatti,
per struttura attive nel segmento del
life style e dell’alto di gamma il miglior investimento, attraverso il
Golf e non solo, per creare, in Italia ed all’estero, nuovi contatti diretti e mirati, ed ottenere così reali risultati in termini di incremento
di vendite e di fatturato.
Golf People Club Magazine, strutturerà mensilmente, dei raffinati
percorsi enogastronomici, che si svolgeranno nella residenza privata
di Maria Grazia Borelli, una delle più ambite ed esclusive abitazioni di Milano, nonché sede istituzionale di Golf People Club House
– Salotto Borelli, dove soli 25 selezionati e privilegiati ospiti, in
Mirko Rosati e Marianna Giordanengo
da sinistra: Stefano Masullo, Luca Rivelli, Maria Grazia Borelli, Mirko Rosati,
Marianna Giordanengo ritratti durante una riunione di lavoro organizzata
nella sede istituzionale di Golf People Club House - Salotto Borelli
abito da sera ed in rappresentanza di aziende ed istituzioni di livello
internazionale, in un ambiente riservato e gradevole avranno la possibilità dichiarata di sviluppare concrete e reali relazioni personali e
professionali, ammirando al contempo le ultime creazioni di alta
gioielleria realizzate dai mastri orafi della
società Faber & Hervé 1881, unitamente
all’opportunità, unica ed irripetibile, di
poter diversificare l’allocazione di parte del
proprio patrimonio, avendo la possibilità
di effettuare direttamente operazioni ad
elevata redditività attraverso l’utilizzo dei
diamanti da investimento.
Al seguente link, http://issuu.com/golfpeoplecm/docs/golfpeople_club_magazine_n._8:
è possibile sfogliare comodamente come se si fosse in poltrona e
scaricare direttamente sul proprio computer l’ottavo numero della
rivista.
Golf People Club Magazine, diffuso, tra la versione cartacea e
quella digitale in oltre 250.000 copie, sviluppa e consolida quo-
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Stefano Masullo direttore
responsabile Golf People
Club Magazine
tidianamente concrete e fattive relazioni di affari contribuendo in modo
fondamentale al lancio ed al successo dell’eccellenza italiana annoverando tra il proprio pubblico il 10%
delle famiglie italiane più facoltose
ed influenti ed in funzione di questo
posizionamento strategico ha accolto
con piacere nella propria compagine
azionaria con una quota del 10%, LB
Holding Group, importante e riservata società di partecipazioni basata a Ginevra ed in Lussemburgo, inaugurando così una sezione speciale della rivista
in lingua Francese con una conseguente diffusione della stessa nelle
piazze di Ginevra, Montecarlo, Beirut, Parigi e Kinshasa.
Golf People Club Magazine tratta il golf non solo come attività
sportiva, agonistica o amatoriale, ma come vero e proprio stile di
vita, raggiungendo direttamente il proprio pubblico di riferimento
rappresentato da un profilo socio economico di alto livello con una
marcata propensione ai consumi e un forte interesse alle novità e
alle tendenze.
Golf People Club Magazine, fondata e diretta da Stefano Masullo, nome molto noto nel panorama finanziario nazionale ed autore
di ben 22 best sellers aziendali, in partnership con la storica agenzia di pubblicità FOBO ADV srl costituita a Milano nel 1972, è
il primo ed unico sistema editoriale integrato del golf italiano,
nonché il punto di riferimento nazionale per gli operatori mondiali del golf, dove i golfisti si ritrovano per consolidare le conoscenze avviate sul green.
Golf People Club Magazine in soli tre anni di vita è divenuto
il leader assoluto ed incontrastato nel
proprio segmento di mercato rappresentato da un pubblico di milionari
di alto livello, golfisti e polisti, con
una spiccata propensione alla spesa,
agli investimenti mobiliari ed immobiliari ed al lusso con un reddito superiore ai 50.000 euro annui,
interessati al benessere, al life style,
ai viaggi, al turismo, alle novità tecnologiche, dell’automotive e dell’enogastronomia, viene diffuso a tra la
versione cartacea e quella digitale in
oltre 250.000 copie.
Golf People Club Magazine è diffuso periodicamente nella versione
cartacea all’interno dei 67 Circoli
di Golf presenti in Lombardia, dei
principali 389 Golf Club italiani, dei
maggiori 121 Campi Pratica nazionali, nei 18 Polo Club ubicati nelle
più esclusive località italiane, in tutti i
megastore italiani di Golf Us, in prestigiosi circoli quali Harbour Club,
nella Hospitality VIP dello Stadio
San Siro di Milano, a tutti gli imprenditori aderenti ILAS Imprenditori Associati Lainatesi, in alcune
compagnie di jet privati, nelle più
importanti concessionarie BMW,
nelle gioiellerie Verga e Villa di Milano, in tutti gli alberghi, ristoranti
e SPA di San Martino di Castrozza
consorziati al Trekking Golf e nelle
migliori edicole di Milano, al Museo Nicolis ed è omaggiato a tutti gli
abbonati de “Il Sole 24 Ore” di Milano; è inviato in formato digitale e
personalizzato tramite e-mail, iphone e ipad a 250.000 tra professionisti, imprenditori, banchieri, dirigenti, soci di golf club e di organizzazioni come Rotary e Lions,
alle Associazioni di categorie aderenti a Federgolf e ai membri di
Enti Morali come Amici Centro Dino Ferrari, Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica, AIDOS Associazione Donne Impegnate nel
Sociale, Fondazione Padre Pio; è visionabile nell’archivio storico
sul sito internet www.golfpeople.eu ed è presente con una pagina
ufficiale su Facebook e Linkedin.
Golf People Club Magazine, utilizza, attraverso le proprie risorse
umane interne 13 lingue straniere quali italiano, spagnolo,
giapponese, russo, coreano, bulgaro, cinese, inglese, tedesco,
portoghese, arabo, francese, e può contare su corrispondenti
ed associati nelle seguenti città: Milano, Roma, Bari, Torino,
Firenze, Lugano, Ginevra, Zurigo, Montecarlo, Londra, New
York, Tokyo, Seoul, San Paolo, Mosca, Dubai, Hong Kong,
Windhoek.
da sinistra: Mirko
Rosati partner e
fondatore Faber &
Hervé, Marianna
Giordanengo
partner Faber
& Hervé, Maria
Grazia Borelli
presidente Golf
People Club
Magazine - Salotto
Borelli, Luca
Rivelli presidente
e fondatore IKE
Milano
33
C
34
IRCOLI
Galleria fotografica degli ospiti invitati e
presenti ad alcune esclusive serate conviviali
organizzate nel Salone delle Feste di Golf
People Club Magazine - Salotto Borelli per
conto di importanti istituzioni finanziarie
e gruppi bancari quali Allianz Bank, Banca
Mediolanum, Morgan Stanley, J.P. Morgan,
Banque Pictet &Cie
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Photo Lino Minniti - Graphic by FoBo ADV
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il meglio della vita
da sinistra: Stefano Masullo, Maria Grazia Borelli, Mariuccia Ambrosini, Sergio Ambrosini, Vlada Kurilova, Luca Rivelli
SOCIETà AGRICOLA TENUTA AMBROSINI SRL
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Stefano Masullo
Classe 1964, laurea in Scienze Economiche e Master
in Comunicazione, Marketing e Finanza, Cavaliere
dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e dell’Ordine Costiniano di San Giorgio, attivo
nel settore finanziario dal 1984, già Rappresentante alle
Grida alla Borsa Valori di Milano, autorizzato CONSOB, e Broker registrato al NASD a New York, è specializzato nella consulenza e gestione di patrimoni mobiliari ed immobiliari, nella finanza di impresa, nella
pianificazione fiscale, nella comunicazione finanziaria
e nella formazione. Ha iniziato a lavorare nella società
Consulenti Finanziari SpA, creata da Pompeo Locatelli, in seguito, ha collaborato, per oltre un lustro, nello
Studio di Agenti di Cambio Leonzio Combi, costituito
a Milano nel 1907, uno dei più importanti in Italia. Dal
1995 fino alla vendita, avvenuta nel 2006, fondatore, presidente e azionista di riferimento, del gruppo di consulenza ed intermediario finanziario ex articolo 106 T.U.B., autorizzato Ufficio Italiano Cambi, Opus
Consulting S.p.A., capitale sociale 625.000 euro. Socio fondatore, nel
1996, e tuttora segretario generale ASSOCONSULENZA Associazione
Italiana Consulenti di Investimento la prima ed unica associazione
di categoria riconosciuta a livello istituzionale in Italia; è inoltre socio
fondatore, nel 2008, e segretario generale ASSOCREDITO Associazione Italiana Consulenti di Credito Bancario e Finanziario di cui
è presidente Luigi Pagliuca, già presidente del Collegio di Milano e
Lodi dei Ragionieri Commercialisti. Rettore Università ISFOA di
Ginevra, autore di oltre 300 pubblicazioni e di 22 best sellers aziendali, di cui uno, nel 1998, adottato dall’Università Bocconi di Milano; opinionista presso i più importanti media di settore, quali CNBC
Class Financial Network e Bloomberg Television,
è stato chiamato come relatore, in Italia ed all’estero,
da prestigiose istituzioni quali Marcus Evans, Istituto di Studi Bancari, ISTUD, IUAV Università di
Venezia, Università Cattolica del Sacro Cuore di
Milano; nel 2002 ha realizzato il primo libro dedicato al Consulente di Investimento. Autore nell’ottobre del 2001, del primo testo dedicato al Bahrein,
è stato direttore editoriale delle prima rivista svizzera
di finanza islamica, Shirkah Finance, risultando uno
dei principali esperti italiani del settore; attualmente fin della Fondazione avvenuta nel 2000 riveste il
ruolo di direttore responsabile della testata internet
di finanza operativa www.trend-online.com, che
vanta oltre 2,5 milioni di visitatori annui è altresì
fondatore e direttore responsabile della rivista leader
assoluta ed incontrastata nel proprio segmento di riferimento, Golf People Club Magazine, in passato vice direttore del magazine dedicato al
lusso World & Pleasure Magazine e direttore editoriale Family Office:
Patrimoni di Famiglia, la prima rivista italiana multimediale, internet
e cartacea, specializzata nella tutela e conservazione dei patrimoni di famiglia. Ha svolto incarichi direttivi o consulenziali in gruppi bancari, assicurativi, finanziari, industriali quali: Norwich Union, CIM
Banque, Broggi Izar, Henderson Investor, Fleming, Corner Bank,
Lemanik, Nationale Nederland, Banca Popolare Commercio Industria, 81 SIM Family Office SpA, Prudential Vita, Banca Popolare
di Milano, Cassa di Risparmio di Cento, Cassa di Risparmio di Perugia, Société Bancarie Privée Liberty Financial, FMG Fund Marketing Group, Credito Italiano, IW Bank, ING Group, Colomba
Invest SIM, MPS Banca Personale.
Golf People Club Magazine, consolida e conferma, ancora
una volta, la leadership assoluta ed incontrastata nel proprio
segmento di mercato anche nel settore del 2.0, risultando la
rivista più diffusa, letta e considerata per prestigio e reputazione,
con 23.843 lettori che hanno sfogliato il numero sette,
visionabile al seguente link http://issuu.com/golfpeoplecm/docs/
golfpeopleclubmagazine_n7_7de24dcb756684, risultato ufficiale
registrato in data 25 febbraio 2014 dal sito di ISSUU, società che
con oltre 15 milioni di pubblicazioni è considerata la più veloce
ed importante piattaforma di editoria digitale al mondo.
al colosso Amazon e specializzata nell’elaborazione delle
statistiche sul traffico di Internet, è risultato il sito italiano,
appartenente ad una testata giornalistica cartacea, regolarmente
registrata al Tribunale di competenza, più importante a livello
italiano, classificandosi alla posizione numero 1.760.411 e
registrando un guadagno di 334.877 posizioni.
Interessante notare come la crescita e l’utilizzo esponenziale
dei dispositivi digitali nell’ultimo triennio abbia permesso una
esplosione dei lettori per le copie digitali di quotidiani e periodici
in generale, confermato, nello specifico caso, dai numeri ottenuti
da Golf People Club Magazine per le pubblicazioni su ISSUU
di tutti i sette numeri, come è possibile osservare dal seguente
quadro sinottico :
Questo ulteriore primato segue quello conseguito in data 12
marzo 2014 dal portale www.golfpeople.eu dove, secondo la
certificazione ufficiale pubblicata a Alexa, società appartenente
Golf People Club Magazine numero UNO 1.123 lettori;
Golf People Club Magazine numero DUE 1.217 lettori;
Golf People Club Magazine numero TRE 1.145 lettori;
CLUB
MAGAZINE
Golf People Club Magazine numero QUATTRO 1.419 lettori;
Golf People Club Magazine numero CINQUE 1.441 lettori;
GOLF PEOPLE CLUB MAGAZINE
Golf People Club Magazine numero SEI 1.787 lettori;
Golf People Club Magazine numero SETTE 23.843 lettori.
N.1
N.2
N.3
N.4
N.5
N.6
N.7
Registrazione Trib. di Milano n. 147 del 16/3/2011
Realizzazione FoBo ADV srl
Via Mac Mahon 50 – 20155 Milano
Tel. +39 02.33.11.404 r.a. – Fax +39 02.34.537.282
e-mail: [email protected]
Editore FoBo ADV srl
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LOCATION: Golf Club Le Rovedine di Noverasco di Opera (MI)
MODELS: Ottavia Ditroia, Nausica Re, Diana Scrob, Yulia Shesternikova, Lilia Toselli, Daniela Vegetti, Pia Zingarelli
PHOTOGRAPHER: Flavio Torre,
BACKSTAGE: Lino Minniti, Alessandro Ombrato
AND MAKE UP ARTIST: Ines Meduri
ART DIRECTION & GRAPHIC DESIGN: FOBO ADV srl
DIRECTION & SUPERVISION: Stefano Masullo
PRODUCTS & PARTNERS: Par 72, Pelle d’Acqua by Daguas,
GI.MA Fashion Group SpA, Yuppy Doll, Modamica
This calendar is a
Golf People Club Magazine Production
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