n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
p.1
EDITORIALE
Prezzi meno
“svaccati” a tutela
dei consumatori
La corsa ai sottocosto a lungo
termine non aiuta i consumatori. E
non è un paradosso. Nei prossimi
6-12 mesi potrebbero chiudere
molti degli attuali negozi di audio
video e di elettronica di consumo.
Da tempo si parla di un imminente
abbandono dell’Italia da parte di
Fnac, come anche si dice di altre
catene alle prese con finanze
agli sgoccioli e fidi commerciali
in revoca. I piccoli negozi non
stanno meglio: in molti sono
esposti con i distributori oramai
per oltre un anno di fatturato e
in queste condizioni, l’ipotesi di
chiudere (o addirittura di fallire)
è dietro l’angolo. Non c’è una sola
causa: sulla crisi diffusa si innesta
un repentino ulteriore crollo
dei consumi legato all’aumento
dell’IVA e della pressione fiscale;
la discutibile “volatilità” dei prezzi
ha creato consumatori attendisti e
opportunisti, il perfetto contrario
di quello che servirebbe ora; infine,
non va dimenticato lo scarso
acume commerciale dimostrato
da alcuni operatori. Il risultato è
che, con meno negozi, sarà sempre
più faticoso vedere e toccare un
prodotto prima di acquistarlo,
soprattutto per chi abita lontano
dai grandi centri e in particolare
per le categorie di prodotto meno
diffuse. L’e-commerce, da parte
sua, è una buona soluzione, ma
soprattutto su prodotti che si sono
già visti nei negozi fisici: il rischio
è che la contrazione delle reti
fisiche finisca per avere un influsso
negativo anche sulle vendite online.
I negozi che chiudono, di qualsiasi
genere siano, non sono mai un
vantaggio per il consumatore:
si tratta semplicemente di una
scelta in meno. In questo senso, se
sarà solo una fase transitoria per
“pulire” il mercato degli operatori
meno validi, passi; ma se il tutto
si trasformerà in un pesante
ridimensionamento dei punti di
vendita senza rimpiazzi, allora
a perdere saranno soprattutto i
consumatori. Per questo, anche
se sembra un controsenso, a volte
è meglio avere prezzi un po’ più
alti (e magari anche un buon
servizio) che un sottocosto in più,
che fa tanto clamore e soddisfa
solo i pochi che se li aggiudicano.
Purtroppo agli italiani spesso fa
più piacere sentirsi “furbi” per
aver fatto “l’affare” che avere la
certezza di aver comperato un
buon prodotto adatto alle proprie
esigenze. E questo di certo non
aiuta ad avere un mercato più sano.
Gianfranco Giardina
Digital Imaging / In arrivo l’attesa reflex Canon EOS 650D
EOS 650D, la prima reflex
Canon con display touch
Grazie al sensore Hybrid APS-C CMOS offre AF continuo in ripresa video
di M. Dalli
T
anta qualità e versatilitàal top per
la nuova Canon EOS 650D, che
oltre al display orientabile con
supporto alle gesture multi-touch offre un sensore con sistema di messa a
fuoco ibrida: quando si scattano immagini tramite mirino interviene il classico
sistema di AF a 9 punti a croce, mentre
col Live View o durante le riprese video
interviene il sensore CMOS stesso, che
garantisce una messa a fuoco continua
sfruttando i pixel centrali, con un massimo di 31 zone di messa a fuoco.
Tutte le informazioni nella nostra
news completa, a pag. 5 in questo
numero del DDay Magazine.
DDAY.it magazine 49
In questo fascicolo
tra le altre cose...
TV & VIDEO
02 Sky si aggiudica la F1
03 Sharp pronta a
rivoluzionare i display
MOBILE
06 iPhone 5: sarà lungo
sottile e in alluminio?
07 Tablet Windows 8
AMD batte un colpo
08 Nano SIM: 40% più
piccola della micro SIM
10 Nexus 7, i primi indizi
sul tablet Google
PEOPLE & MARKET
11 Play.me: in Italia la carta
di credito è una barriera
GAME & MOVIE
GAME & MOVIE / Tanti nuovi titoli ma l’hardware non cambia
L’E3 “spreme” Xbox e PS3
È ancora presto per le console di prossima generazione, ma arriva la Wii U
di P. Centofanti
C
hi sperava di vedere a Los Angeles novità clamorose sarà
rimasto un po’ deluso. Come
ampiamente previsto né Sony né Microsoft hanno svelato novità importanti sotto il profilo hardware. Il segnale che arriva forte è chiaro è che
le attuali console hanno ancora molto da dire, tanto è vero che giochi in
grado di stupire a livello tecnico non
sono mancati neanche quest’anno.
La stessa Nintendo ha rivelato nuovi dettagli per l’attesa Wii U, console
della quale non si conosce ancora
però una data di uscita e che, controller e filosofia del “secondo schermo” a parte, in realtà non sembra
ancora essere qualcosa di così avanti rispetto all’attuale concorrenza.
Non sono mancati annunci e anteprima all’insegna dei soliti “mega”
franchise (Halo, Dead Space, God
of War, persino Sim City), ma si è visto anche qualcosa di più originale
come l’ultra realistico Beyond: Two
Souls di Quantic Dream e The Last of
Us di Naughty Dog, seppure a livello
di gameplay non sembra emergere
qualcosa di davvero fresco e innovativo. Insomma un’edizione dell’E3
quella del 2012 che è viaggiata su
binari ben precisi e collaudati, un
viaggio spettacolare forse, ma poco
avventuroso.
13 Wii Fit, Super Mario e
nuovi giochi per la Wii U
16 Sony: giochi più realistici
17 FIFA 13: parola d’ordine
imprevedibilità
PC & MULTIMEDIA
18 Spotify presto in Italia!
21 Concept Intel
All-In-One aggiornabile?
TEST
24 Smartphone HTC One V
26 Mini-stereo
Panasonic PMX5
29 Comparativa fotocamere
Panasonic DMC-TZ30
vs. Samsung WB150FE
32 Gesture-mouse
Logitech M600
34 Sintoamplificatore
Yamaha RX-V473
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
p.2
TV & VIDEO / Dopo la MotoGP, Sky Italia si aggiudica la diretta di tutte le gare di Formula 1
TV & VIDEO
Sulla piattaforma satellitare a pagamento tutte le gare saranno trasmesse in alta definizione, con servizi interattivi
Un canale nazionale terrestre, probabilmente Cielo, trasmetterà invece 9 gare in diretta e i restanti eventi in differita
Samsung, almeno per gli Stati
Uniti, avrebbe raggiunto l’accordo
per portare il servizio di cloud
gaming Gaikai sugli Smart TV di
fascia alta, le serie 7000 e 8000.
Gaikai è un servizio che permette
di giocare a titoli di primissimo
piano senza possedere gioco e
console: il videogioco “gira” infatti
sui server di Gaikai e l’accesso
avviene in streaming con un
client via web. Inzialmente il
servizio sarà, pare, gratuito per i
possessori di TV Samsung, che
potranno giocare esclusivamente
alle demo. Samsung punta a
offrire i contenuti di Gaikai con
una sua interfaccia personalizzata
e un catalogo selezionato. Il
servizio dovrebbe debuttare negli
Stati Uniti quest’estate.
Sky si aggiudica anche la F1 dal 2013
di M. Dalli
C
ontinua ad ampliarsi l’offerta
del pacchetto di Sky Sport:
dopo l’acquisizione dei diritti per la MotoGP e la Champions
League delle prossime stagioni, la
pay tv satellitare si è aggiudicata
anche l’esclusiva per la tramissione
nel nostro Paese di tutte le gare di
Formula 1, a partire dalla stagione
2013/2014 (che debutterà nel marzo 2013).
L’accordo prevede che Sky trasmetta in diretta tutti gli eventi del Campionato di Formula 1, mentre un
canale televisivo nazionale in chiaro
trasmetterà 9 Gran Premi in diretta e
11 in differita (nel caso il calendario
fosse composto da 20 gare). In chiaro dovrà inoltre essere trasmesso il
Gran Premio di Monza. Il canale in
chiaro dovrà inoltre essere concordato tra Sky e la FOM (Formula One
Management), ma è facile ipotizzare che possa trattarsi di Cielo. Per
quanto riguarda invece le dirette
sulla piattaforma a pagamento,
tutte le gare saranno naturalmente
trasmesse in alta definizione, con
servizi interattivi e possibilità di vederle ovunque grazie a Sky Go, su
PC, smartphone e tablet.
Andrea Zappia, Amministratore
Delegato di Sky Italia ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di poter tornare
ad offrire ai nostri abbonati anche lo
spettacolo della Formula 1, con ben
11 Gran Premi trasmessi in diretta
esclusiva. Grazie a questo accordo
con FOM, infatti, Sky continua ad
ampliare la già ricchissima offerta
di Sport, appena impreziosita anche
dall’acquisizione del MotoGP. Questi
investimenti testimoniano la volontà
dell’azienda di confermarsi leader nel
settore televisivo italiano”.
Samsung vuole
i giochi di Gaikai
TV & VIDEO / Panasonic ha lanciato la serie di TV plasma “top di gamma” ZT5, dedicata agli appassionati giapponesi più esigenti
Viera ZT5: plasma Panasonic al top per il Giappone
Erede delle serie ZT30, offre nero profondo, massima attenzione alla qualità e un design curatissimo. Arriverà a fine giugno ma putroppo non in Europa
di M. Dalli
S
e la qualità offerta dal
VT50 proprio non vi basta,
Panasonic ha in serbo per voi
una piccola sorpresa, ma dovete
essere giapponesi. Il produttore ha
infatti lanciato in patria la serie di TV
plasma ZT5, erede della serie ZT30 e
quindi nuova punta di diamante dei
plasma Panasonic.
Tra le caratteristiche del nuovo ZT5
spiccano il pannello Full Black Panel III plus, leggermente diverso da
quello montato sul VT50 (Full Black
Panel III), che dovrebbe garantire un
livello del nero ancora più basso e
contemporaneamente anche una
luminosità maggiore, per un sensazionale contrasto nativo dichiarato pari a 5.500.000:1. Non manca
Il confronto tra i livelli del nero del VT30 (a sinistra) e dello ZT5 (a destra), il nuovo pannello offre una scala di grigi molto più lineare e uniforme, oltre a una luminosità minima pari a 1/4 del vecchio modello, grazie
a una pre-scarica molto più bassa.
ovviamente il supporto al 3D con
occhialini RF e funzioni Smart TV,
oltre naturalmente alle connessioni
Ethernet e Wi-Fi integrate. Non poteva mancare inoltre un occhio di
riguardo per il design, che assomiglia molto a quello del LED WT50,
con pannello in vetro e una sottile
cornice in metallo.
Il lancio della serie ZT5 è previsto in
Giappone per fine giugno, in due tagli da 65 e 50 pollici, rispettivamente
a circa 6500 e 4100 euro.
Panasonic Italia ci ha però informati
che, al momento, questo ZT5 non è
previsto nella gamma 2012 europea;
non lo vedremo quindi né in Italia né
in nessun altro Paese limitrofo. Un
vero peccato, non resta che sperare
che Panasonic cambi idea oppure
organizzare un viaggio in Giappone.
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
p.3
TV & VIDEO / I prototipi dei display Sharp fanno perdere la testa, grazie al nuovo cristallo IGZO
Sharp pronta a rivoluzionare i display
Una nuova tecnologia consente di ottenere risoluzioni fino a 498 dpi e retina display OLED da 13.5 pollici
di P. Centofanti
I
mmaginate un Ultrabook con un
bel display OLED da 13.5 pollici con risoluzione di 3840x2160
pixel. Fantascienza? Neanche per
sogno, è solo uno dei prototipi che
Sharp ha mostrato al SID 2012 di
Boston. Grazie a nuovi progressi nella
tecnologia IGZO ottenuti da Sharp in
collaborazione con Semiconductor
Energy Laboratory Co., le due aziende sono riuscite a creare display LCD
e OLED con risoluzioni elevatissime e
spessori e consumi
ridotti, che potranno
rivoluzionare i dispositivi portatili.
Sharp ha mostrato
quattro
prototipi,
due LCD e due OLED.
Il più incredibile è un
display da 6,1 pollici
con l’incredibile risoluzione di 2560x1600
pixel, vale a dire una
densità di 498 dpi. L’altro LCD ha una
dimensione di 4,9 pollici e una risoluzione di 1280x720 pixel.
Per quanto riguarda la tecnologia
OLED, il prototipo da 13,5’’ di cui
abbiamo parlato in apertura utilizza
un pannello OLED “bianco” con filtri
RGB, ma chiaramente il dato sbalorditivo è la densità di 326 punti per
pollice. Stessa densità per il prototipo di OLED flessibile da 3,4 pollici
con risoluzione di 960x540 pixel.
PEOPLE & MARKET
Willow Glass
il vetro flessibile
di Corning
Corning ha presentato
Willow Glass, uno speciale
vetro flessibile ideale
per realizzare display curvi
sia LCD sia OLED
di M. Dalli
I risultati sono stati ottenuti grazie
alla scoperta di una nuova forma cristallina dei semiconduttori a ossido
di indio, gallio e zinco, molto più stabile, durevole e performante rispetto
al semiconduttore amorfo usualmente impiegato. Si tratta di una
tecnologia che secondo Sharp rivoluzionerà completamente il mondo
dei display. La tecnologia verrà implementata nelle linee di produzione Sharp già in questo anno fiscale.
Corning, nome che sta dietro al
famoso marchio “Gorilla Glass”, ha
lanciato Willow Glass, un vetro che
ha una caratteristica molto importante: la flessibilità. Grazie al ridotto
spessore (100 micron) e alla sua
elasticità, può essere impiegato
come supporto per display LCD e
OLED non piatti, oppure montati
su superfici curve. I primi campioni
di Willow Glass sono attualmente
in distribuzione ai maggiori produttori e Corning si augura che i
primi prodotti arrivino nel corso
dell’anno. Sarà interessante vedere
se Willow Glass porterà alla realizzazione di smartphone ancora più
curvi o visori 3D con lenti curve.
people & market
Google vuole
il dominio .lol
Google ha annunciato di aver
fatto richiesta di nuovi domini di
alto livello. Si tratta della parte
finale di un indirizzo web, il .com
o .it per intenderci, che troviamo
nella stragrande maggioranza
degli indirizzi dei siti. Nel 2008
ICANN ha dato il via a una
procedura per la creazione di
nuovi domini di questo tipo
(ricordate la lunga vicenda del
.sex?), e Google ha deciso ora di
crearsene alcuni ad hoc per sé.
Se verranno approvati potremo
presto avere indirizzi del tipo
.youtube, .docs e naturalmente
.google. La cosa davvero curiosa
è che Google ha fatto richiesta
anche per la creazione di domini
“che hanno un potenziale interessante e creativo” come .lol. Insomma, in futuro, se tutto andrà
come deve, potreste chiedere a
Google di registrarvi il dominio
barzellette.lol o chi più ne ha più
ne metta.
people & market
Fastweb chiude la sua IPTV MyFastTV
È stata tra le prime piattaforme IPTV in Italia, chiuderà in novembre
Pochi abbonati e tanta burocrazia l’hanno uccisa, chi la rimpiangerà?
di M. Dalli
Dal prossimo novembre
l’IPTV di Fastweb cesserà
di esistere. Secondo quanto riporta oggi il Sole 24
Ore, infatti, gli abbonati
che ancora la guardano
si sono visti recapitare in
questi giorni una lettera
che li informa della prossima chiusura. In tutto
si parla di circa 150.000
utenti che, a partire da
quest’autunno, non potranno più accedere ai contenuti on demand proposti
dall’operatore telefonico. Tra le motivazioni di questa scelta ci sarebbero rigide norme burocratiche e problematiche di carattere tecnico: tenere in piedi un
servizio del genere per pochi abbonati è infatti un costo che difficilmente viene
ripagato. Se ne va quindi una delle prime IPTV d’Italia, nella speranza che possa
essere presto rimpiazzata da servizi slegati dall’operatore telefonico e con offerte più aggressive. Netflix, Hulu e Vudu: se ci siete, battete un colpo.
Estratto dal quotidiano online
www.dday.it
Registrazione Tribunale di Milano
n. 416 del 28 settembre 2009
direttore responsabile
Gianfranco Giardina
editing
Massimo Monti, Claudio Stellari,
Emanuele Villa, Simona Zucca
Editore
Scripta Manent Servizi Editoriali srl
via Gallarate, 76 - 20151 Milano
P.I. 11967100154
Per informazioni
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Per la pubblicità
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n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
Digital Imaging / Canon e il sensore ibrido per un AF ottimale in ogni condizione di scatto e ripresa
EOS 650D, reflex touch con AF continuo
L’azienda giapponese ha presentato la reflex entry level “top” EOS 650D con sensore ibrido e display touchscreen.
di M. Dalli
C
anon ha presentato la nuova
EOS 650D, la prima reflex del
produttore giapponese con
schermo touch. Il display non è però
l’unica novità: all’interno della 650D
c’è infatti un nuovo sensore Hybrid
APS-C CMOS da 18 Megapixel con
processore Digic 5, che garantisce raffiche di immagini da 5 fps e
una sensibilità da 100 a 12.800 ISO,
espandibile a 25.600 ISO. A essere
ibrida, in questo sensore, è la messa
a fuoco: quando si scattano immagini tramite mirino
interviene il classico sistema di AF a 9
punti a croce, mentre col Live View o
durante le riprese video interviene il
sensore CMOS stesso, che garantisce
una messa a fuoco continua sfruttando i pixel centrali, con un massimo di
31 zone di messa a fuoco. Per quanto riguarda il display, invece, la 650D
eredita lo schermo orientabile della
600D, aggiungendo però la sensibilità al tocco. Lo schermo è capacitivo,
con supporto alle gesture multi-touch, che permettono così di accedere
rapidamente alle impostazioni della
fotocamera, oltre che rivedere con
facilità le foto scattate, ingrandendo
e navigando tra le foto come su uno
smartphone. La dimensione dello
schermo rimane
invariata rispetto
al passato, con 3
pollici e 1,04 milioni di pixel. Per i
videoamatori, infine, Canon mantiene la possibilità di
riprendere fino a
1080p, con microfono stereo integrato e jack per un microfono esterno.
Grazie al nuovo sistema di AF ibrido,
però, le riprese video dovrebbero migliorare sensibilmente, avvicinandosi
a quanto offre oggi Sony con le sue
reflex a specchio traslucido. Accanto
alla nuova EOS 650D, che arriverà a
fine giugno a 861 euro per il solo corpo, Canon ha annunciato anche due
nuove ottiche: un EF-S 18-135mm
f/3.5-5.6 IS STM e un pancake EF
40mm f/2.8 STM. Entrambe montano un nuovo sistema di messa a fuoco silenziosocon motore passo-passo (Stepper Motor, STM), ideale per
i video. Queste due ottiche saranno
disponibili da luglio, a 567 e 272 euro
rispettivamente.
Digital Imaging / La nuova compatta Sony ha un sensore quattro volte più grande della norma
Cyber-shot DSC-RX100: qualità al top
Con sensore da 1” e ottica Carl Zeiss luminosissima, la compatta dell’azienda giapponese vola alta, come il prezzo.
di V. Barassi
N
onostante la crisi finanziaria
stia mettendo in ginocchio
anche un colosso come Sony,
l’azienda giapponese continua a proporre prodotti interessanti e si concede il “lusso” di entrare a competere
in un segmento di nicchia, dove a
farla da padrone non sono certamente grossissimi numeri in termini
di vendite. Forte di un obiettivo Carl
Zeiss Vario-Sonnar T equivalente a
30-108mm (zoom ottico 3.6x) f/1.84.9 e di un sensore EXMOR CMOS da
20.2 Megapixel, la nuova Sony DSCRX100 ha tutte le carte in regola per
dettare legge nella categoria delle
fotocamere compatte premium.
Proprio il sensore è il pezzo forte del
prodotto: si tratta di un “gigante” da 1
pollice, ossia circa quattro volte mag-
giore rispetto agli omologhi di tipo 1/2,3 montati
sulle comuni fotocamere
compatte. Avere un sensore più grande si traduce
in una maggiore capacità
di catturare luce, caratteristica che permette alla
fotocamera di scattare a
velocità maggiori e conferisce ai video (in Full HD e a
60 fps) un dettaglio più elevato, meno influenzato dal rumore.
La sensibilità è compresa tra 125 e
6.400 ISO, ma in modalità manuale
si può arrivare fino 25.600 ISO; per
lo scatto multiplo Sony dichiara un
dato di 10 fps, risultato strabiliante
considerando che è ottenuto alla
massima risoluzione. Caratteristica
che farà senza dubbio piacere a tutti
i “puristi” della fotografia è data dalla
ghiera di messa a fuoco (in automatico il valore per l’AF si attesta su 0,13
secondi), che permetterà all’utente
di sfruttare al massimo l’obiettivo dotato un’apertura circolare a 7 lamelle
e di un elemento in vetro Advanced
Aspherical (AA). Sony DSC-RX100 arriverà in Italia a metà luglio. Per ora si
conosce solo il prezzo di lancio relativo al mercato USA: 650 dollari.
p.5
DIGITAL IMAGING
Nikon D600
svelate le
specifiche
tecniche?
Sono apparse in rete le
presunte specifiche tecniche
della nuova reflex D600 Nikon
con sensore Full Frame da 24
Megapixel. Saranno vere?
di R. Pezzali
Siamo ancora nel campo dei rumors, tuttavia quando le voci sono
sempre più insistenti e trapelano
dettagli precisi un fondo di verità c’è.
E in questo caso il fondo di verità è
che Nikon sarebbe ormai prossima
a lanciare la nuova D600, una reflex
Full Frame entry level. Nikon, secondo alcuni rivenditori, avrebbe organizzato una conferenza di presentazione a Casablanca dei due nuovi
modelli, la D600 e una D400 APS-C
che sostituisce la D300s. Una fotocamera, la D600, che, se ci fidiamo
dei dati trapelati, dovrebbe essere
decisamente interessante. Il sensore
infatti sarà da 24.7 Megapixel Full
Frame con estensione iso da 100
a 6.400 nativi, per arrivare a 25.600
tramite processore. Ci saranno 39
punti di messa a fuoco e il motore
AF sarà integrato contrariamente a
quanto si diceva in alcuni rumors
preliminari. Ecco gli altri dati:
• Schermo LCD da 3,2” - 921.000
punti con sensore di luminosità
• Video Full HD fino a 30p e HD
fino a 60p in H.264
• Copertura del mirino ottico del
100% in formato FX e del 97% nel
formato DX
• Uscita HDMI
• Peso di 860 grammi con batteria
e memoria
• Corpo tropicalizzato
• Non ci sarà il GPS integrato
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
MOBILE / Solito gioco di indiscrezioni: foto e video in Rete mostrano il nuovo atteso iPhone 5
iPhone 5: lungo, sottile e in alluminio?
La nuova versione dello smartphone Apple avrebbe design più allungato, spunta anche un nuovo connettore
MOBILE
Iconia Tab A110
tablet Quad Core
a 200 dollari
I tablet costano troppo?
Acer prova a lanciare una
tavoletta economica
ma potente: 7 pollici con
Tegra 3 a meno di 200 dollari
di M. Dalli
I
l tormentone è sempre lo stesso:
quando esce il prossimo iPhone? Ancora non si sa, ma in Rete
sono iniziate ad apparire le prime,
presunte, foto e un video del nuovo
smartphone di casa Apple, segno
che il lancio potrebbe arrivare tra
qualche mese. Nei mesi scorsi si è
spesso parlato di un “dispositivo rivoluzionario”, in grado di rompere
col passato, e in questo le nuove
foto sembrano confermare l’ipotesi.
Da quanto appare nelle immagini,
infatti, il nuovo iPhone potrebbe
essere più sottile rispetto all’attuale 4S, con un’altezza maggiore, a
conferma dei rumor delle scorse
settimane che volevano uno schermo più grande da 3,9 pollici e in
formato 16:9, diverso dall’attuale 3:2
a 960x640 pixel (si parla di 176 pixel
in più in altezza, mentre la larghezza
resterebbe inalterata).
Il retro sembra realizzato inoltre in
alluminio, con due profili in vetro ai
margini, forse per ospitare le antenne. Diverso è anche il connettore,
anche qui una conferma di rumor
passati. C’è chi parla addirittura di
Thunderbolt, chi di micro USB, una
mossa quest’ultima che andrebbe
incontro alle regole dell’Unione
Europea per i cellulari e un segno
che, forse, con AirPlay si può fare a
meno di una docking proprietaria.
Accanto al connettore ci sarebbe
anche il jack per le cuffie, come avviene già sull’iPod touch.
Contemporaneamente sono apparsi
su BGR alcuni screenshot delle nuove mappe che Apple potrebbe inte-
p.6
di M. Dalli
grare in iOS 6, in seguito al presunto
abbandono di Google Maps. Si nota
una modalità 3D, con un nuovo look
argenteo, che potrebbe poi essere esteso anche a tutto il resto del
sistema operativo, abbandonando
così l’attuale blu. Ovviamente sono
tutte supposizioni che potrebbero
essere in parte confermate (o smentite).
Il video conferma le foto
La presunta scocca del nuovo iPhone è stata ripresa in un video da
ETradeSupply, un venditorie asiatico
di pezzi di ricambio. Ciò che non era
chiaro dalle foto e che ora è più evidente in video è che il vano per la
SIM sarebbe più piccolo dell’attuale micro SIM utilizzata da iPhone 4
e 4S; potrebbe addirittura trattarsi
della nano SIM appena approvata, il
che spiegherebbe come mai a vincere sia stato proprio il formato di
Apple, spalleggiato dagli operatori
telefonici (che di certo non avrebbero voluto perdersi il lancio di un
terminale così redditizio per uno
standard non approvato).
Altra considerazione importante di
questo nuovo iPhone è che il retro sembra essere composto da un
pezzo unico, unibody, al contrario
delle soluzioni precedenti che erano
formate da una struttura centrale ricoperta poi in vetro. Qui il telefono
sembra essere un blocco unico di
alluminio, che dovrebbe dare maggiore resistenza alle cadute.
Ovviamente siamo sempre nel campo delle indiscrezioni; certo è che
questo video ci mostra che le foto
apparse nelle scorse settimane non
erano rendering.
Dire se si tratta di un pezzo originale, però, è difficile: potrebbe essere
un prodotto di un abile artigiano,
o più semplicemente un prototipo di design, non necessariamente
approvato. Non resta quindi che attendere: la data più probabile per la
presentazione del nuovo “iPhone 5”
dovrebbe essere in autunno.
Acer ha portato al Computex
di Taipei anche qualche tablet,
senza però troppa enfasi. Uno di
questi è l’Iconia Tab A110, un tablet con schermo da 7 pollici, Android 4.0 e processore Quad Core
NVIDIA Tegra 3. Le specifiche di
prodotto sono nella norma, ma
secondo quanto riportato da The
Verge, il tablet arriverà nel terzo
trimestre dell’anno nella fascia
bassa del mercato, a un prezzo
inferiore a 200 dollari.
Se questa indiscrezione fosse
confermata, potrebbe trattarsi
di uno dei primi dispositivi ad
arrivare sul mercato basato sulla
piattaforma Kai di NVIDIA, pensata appositamente per tablet
Quad Core a basso costo.
Tra le altre specifiche, per questo
A110 si parla di 1 GB di RAM, slot
micro SD e fotocamera frontale,
mentre lo spessore è di 11,4 millimetri.
Accanto all’A110 Acer ha mostrato anche l’A210, fratello maggiore con schermo da 10,1 pollici
(1280x800 pixel di risoluzione) e
configurazione hardware pressoché identica.
Non si conosce ancora il prezzo,
ma dovrebbe posizionarsi su una
fascia di mercato leggermente
superiore.
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
MOBILE / Al Computex di Taipei AMD ha presentato un primo prototipo di tablet Windows 8
Tablet Windows 8: AMD batte un colpo
Il tablet ha una tastiera esterna ed è realizzato da Compal, nessuna informazione per ora sulle specifiche tecniche
di M. Dalli
A
MD lancia un segnale imolto
importante dal Computex: i
tablet Windows 8 non saranno
un’esclusiva Intel e ARM. AMD ha, infatti, portato in fiera a Taipei un prototipo realizzato da Compal, come
ha riportato The Verge, con dockingtastiera esterna. Il produttore americano non ha però rilasciato nessuna
specifica, per cui al momento non si
conosce quale sia il chip installato
all’interno del prototipo, anche se
è possibile che si tratti di una APU
Trinity sviluppata per il mondo degli
ultraportatili.
Le uniche caratteristiche note di
questo prototipo sono lo schermo
MOBILE
HydroView
il sommergibile
che si pilota
con l’iPad
HydroView registra foto e video
in Full HD e può arrivare fino
a 45 metri di profondità
di M. Dalli
da 11,6 pollici e lo spessore, inferiore
a 20 millimetri. Interessante però il
piccolo sostegno integrato nel retro che consente di tenere il tablet
inclinato sul tavolo, di modo da offrire una scrittura più confortevole.
Quando invece lo si inserisce nella
docking-tastiera, il tablet dovrebbe
aumentare la potenza di calcolo e la
capacità di smaltimento del calore,
anche se non è ancora noto come
ciò possa accadere. Trattandosi di
un prototipo c’è ancora molto lavoro da fare, ma avendo Windows
8 come sistema operativo di tempo
per sistemare le cose ce n’è parecchio, almeno fino a fine anno. Dopodiché si vedrà sotto che forma vedrà
la luce. Al momento, però, il messaggio di AMD è chiaro: sui tablet ci
sono anche loro; Intel e i processori
ARM sono avvisati.
MOBILE / Asus ha presentato un interessante tablet Windows 8 con tastiera-dock estraibile
ASUS Tablet 600: Tegra 3 con Windows 8
Tablet 600 ha un display da 10,1 pollici IPS+ 1366 x 768 pixel e fotocamera da 8 Mpixel, non ancora noto il prezzo
di V. Barassi
A
SUS ha ufficialmente tolto i veli
a un prodotto destinato a essere il capostipite di una nuova
gamma. Si tratta di un tablet molto
interessante, dotato di sistema operativo Windows 8 - nella versione RT per
processori ARM - operante su una piattaforma hardware NVIDIA Tegra 3 con
2 GB di RAM.
ASUS Tablet 600 ha un display da 10.1
pollici di diagonale, IPS+, con risoluzione di 1366x768 pixel; niente “Retina”
per questo dispositivo, una scelta discutibile vista l’agguerrita concorrenza
che tale prodotto sarà costretto a fronteggiare. Ovviamente non mancano
Wi-Fi, Bluetooth 4.0, una fotocamera
frontale da 2.0 Megapixel, una posteriore da 8 Megapixel con flash LED e
p.7
auto-focus e una batteria che, secondo le prime indiscrezioni, dovrebbe arrivare ad almeno 10 ore di autonomia.
Il tablet di ASUS sarà poi compatibile con una tastiera simile a quella
che abbiamo già visto nelle soluzioni
Transformer della stessa azienda asiatica; al momento non vi sono altre
informazioni in merito, se non quella
che la tastiera funzionerà anche da
dock di ricarica. Nessuna notizia in
merito al prezzo del dispositivo.
Aquabotix ha lanciato HydroView,
un sommergibile controllabile da
iPad in grado di registrare video
in Full HD e scattare foto, per portare negli abissi anche chi non sa
nuotare. HydroView sfrutta l’iPad
(o un qualsiasi portatile Mac o PC)
come dispositivo di pilotaggio:
le manovre avvengono seguendo i movimenti del tablet, rilevati
tramite giroscopio, un po’ come
accade con l’AR.drone di Parrot. La
comunicazione tra i dispositivi avviene via Wi-Fi, con HydroView collegato via cavo a una piattaforma
galleggiante che si occupa della
comunicazione con il dispositivo di
pilotaggio. Il piccolo sommergibile
misura 37x48x18 cm circa e può
immergersi fino a 45 metri di profondità, anche se il cavo standard
in dotazione è lungo solamente la
metà. La velocità massima che può
raggiungere è di 5 nodi in avanti
(circa 9 km/h), mentre in retromarcia arriva a 1 nodo (poco meno di 2
km/h). Sul frontale dell’HydroView
è inoltre presente una schiera di
LED, che consente di navigare anche in condizioni di scarsa visibilità. Oltre a registrare foto e video,
HydroView raccoglie dati sulle condizioni dell’acqua, il tutto per un
periodo massimo di 3 ore, grazie
alla batteria integrata. L’unica pecca dell’HydroView è il prezzo: 4000
dollari, ideale per piccoli Jacques
Cousteau dalle grandi tasche. Gli
altri dovranno invece consolarsi
con questo video (non in Full HD,
purtroppo) del sommergibile.
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
MOBILE / L’European Telecommunications Institute ha approvato il nuovo standard delle nano SIM
Nano SIM: 40% più piccola della micro SIM
Niente rivoluzioni ma solo dimensioni più contenute, ancora qualche dubbio sul design che verrà svelato a breve
F
MOBILE
Office Mobile
arriverà su iPad
il 10 novembre
Confermando le indiscrezioni
rilanciate da BGR, The Daily
sostiene di aver avuto conferma
che l’attesa versione mobile di
Microsoft Office debutterà su
iPad il 10 novembre. Il quotidiano
per iPad fu il primo a rivelare
l’esistenza di una versione iOS
di Office e ora avrebbe ricevuto
conferma che l’applicazione è
sostanzialmente completata.
Attualmente Office Mobile
sarebbe nelle mani del team
che si occupa dell’usabilità delle
applicazioni con interfaccia
Metro. Ciò lascerebbe supporre
che anche la versione per iOS
(e presumibilmente quella per
Android) avrà molto del codice
genetico di Windows 8 dentro di
sé. Pur non mancando alternative
per aprire ed editare documenti
office su tablet, l’arrivo dell’app
ufficiale è sicuramente importante
per tantissimi utenti.
MOBILE
Sony Xperia Go
e Acro S: potenti
e waterproof
Parola d’ordine waterproof
Sony lancia due smartphone
Android per chi desidera
un prodotto potente
e super resistente
di V. Barassi
ino ad oggi, in tutto il mondo,
sono state fabbricate più di 25
miliardi di schede SIM e la sempre maggiore diffusione dei telefoni
cellulari spinge le aziende produttrici
a sostenere un ritmo di produzione
che nel 2012 sfiorerà le 4,5 miliardi di
unità.
Con l’evolversi delle tecnologie già
da qualche anno sono apparse sul
mercato le micro SIM e ben presto
queste saranno seguite da modelli ancora più piccoli. L’European
Telecommunications Institute ha,
infatti, reso noto di aver approvato
l’idea di nano SIM proposta da diversi
leader del mercato delle comunicazioni (clicca qui per leggere il comunicato ufficiale). Le prossime nano
SIM saranno il 40% più piccole rispetto alle attuali micro SIM e, nonostante le dimensioni (12,3x8,8x0,67
mm), non rinunceranno a nessuna
specifica; tutte saranno in grado di
p.8
di R. Pezzali
rispettare i parametri di sicurezza
attualmente imposti e ogni modello
dovrà essere capace di lavorare con
frequenze GSM, UMTS e LTE.
Gli ultimi dubbi sulle nano SIM riguardano il design; Apple e Motorola/RIM
propongono idee pressoché identiche (nella foto in alto c’è la versione
pensata a Cupertino) con sole piccole differenze sui lati delle schede.
Solo nelle prossime settimane verrà
reso noto quale “variante” risulterà
essere quella “definitiva”, anche se i
primi indizi (e un comunicato piccato di Nokia) farebbero pensare che a
spuntarla sia stata proprio Apple.
Mobile
ZTE Athena, Android in 6,2 mm di spessore
Spuntano le immagini di un misterioso smartphone Android ZTE
Schermo 720p e design sottilissimo sono gli ingredienti principali
di V. Barassi
Sul web sono comparse alcune fotografie (molto poco
dettagliate) di un dispositivo marchiato ZTE ma ancora non annunciato. Si tratterebbe di uno smartphone
dotato di sistema operativo Android 4.0, montante
un non meglio specificato
display con risoluzione 720p
e basato su una piattaforma
hardware Cortex-A15. La
caratteristica principe di
questo Android-phone, che dovrebbe disporre di ben 64 GB di memoria
interna, non sarebbe però legata alle specifiche tecniche intrinseche, bensì
la ritroveremmo nel form factor decisamente sottile: le fonti parlano di soli
6,2 millimetri di spessore, anche se non è ben chiaro se tale valore indichi
precisamente il punto più “ingombrante” del dispositivo oppure sia riferito
a quello più “slim”. Non sarà certo l’anti-iPhone per eccellenza, ma Athena
- questo l’attuale nome in codice del progetto - pare essere un dispositivo
davvero interessante. Si attendono ulteriori notizie in merito.
Sony sta lavorando molto bene
nel campo degli smartphone,
e aggiunge alla gamma Xperia,
già composta dai modelli U, P, S
e Sole, altri
due modelli, Go e Acro
S. La particolarità dei
due nuovi
smartphone
è la scocca,
completamente waterproof e
Sony Xperia Go
capace di resistere ad urti e cadute.
Xperia Go è costruito partendo
dal Sole: processore Dual Core da
1 Ghz, schermo antigraffio da 3.5”
HD e fotocamera da 5 Megapixel.
Arriverà con installato Android
2.3.7 ma sarà aggiornabile a Android 4.0 al più presto. In italia
sarà disponibile in 3 colori, nero,
bianco e giallo.
Più interessante Xperia Acro S,
un terminale di fascia altissima
costruito partendo dall’Xperia S
come base. Lo schermo realizzato con un
minerale
antigraffio
da 4.3” ha
una risoluzione di
1.280x720,
il processore è un
Dual Core
da 1.5 Ghz
e la fotocamera da
12mp f/2.4. Sony Xperia Acro S
Disponibile in nero, bianco e rosa Acro S
sarà rilasciato direttamente con
Android 4.0.
I vostri film preferiti, spettacoli televisivi ed eventi sportivi richiedono
un suono emozionante.
I nuovi sistemi home theater 5.1 Klipsch Sinergy, composti da due diffusori
anteriori, un canale centrale, due surround e un potente subwoofer,
vi stupiranno regalandovi un’esperienza d’ascolto indimenticabile.
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
p.10
MOBILE / Un benchmark svela quelle che saranno le principali caratteristiche dell’atteso tablet di Google
Nexus 7: primi indizi sul tablet Google
Sarà prodotto da Asus, avrà un display HD da 7 pollici con risoluzione 1280x768 e sarà basato su NVIDIA Tegra 3
M
MOBILE
In estate TomTom
ci guiderà
su Android
Android offre con Google Maps
Navigation un servizio gratuito
più che soddisfacente, ma è
indiscutibile che navigatori offline
più blasonati offrono ancora
qualcosa in più. TomTom, uno dei
primissimi ad arrivare su iPhone,
è ora finalmente pronto per
guidare anche gli utenti Android.
Lo conferma il co-fondatore PeterFrans Pauwels in un’intervista
pocket-lint.com. L’applicazione
avrà le stesse funzionalità della
versione iOS, per cui mappe
aggiornate gratuitamente,
IQ Routes, autovelox e HD
traffic, possibilità di scaricare
nuove voci. Ci saranno alcune
differenze a livello di interfaccia
per una migliore integrazione
nell’ambiente Android. Non c’è
una data di lancio, ma il software
dovrebbe debuttare in tempo per
le vacanze estive. Al momento
non ci sono piani per portare il
navigatore su altre piattaforme.
I libri di IBS
anche su iPad
e Android
IBS.it lancia l’applicazione
gratuita “Leggo IBS”, che
permette di leggere qualsiasi
ePub e PDF su tablet e
smartphone, anche con DRM
di V. Barassi
olto probabilmente lo vedremo in veste definitiva
durante il Google I/O del
prossimo mese, ma il Nexus 7 è già
realtà; la dimostrazione arriva da un
benchmark effettuato con Basemark
ES 2.0 effettuato qualche giorno fa e,
gurda caso, subito saltato all’occhio
di qualche attento osservatore.
Il dispositivo sul quale è stato effettuato il test è un misterioso tablet prodotto da Asus, dotato di
display da 7 pollici di diagonale con
risoluzione 1280x768 pixel e basato su piattaforma NVIDIA Tegra 3
(Quad Core da 1,3 GHz). Dal log del
benchmark è stato possibile estrapolare alcune informazioni molto
significative. Usando un po’ di intuito si capisce bene che la versione di
Android montata sul Nexus 7 sarà
la 4.1, con una J nel riferimento alla
mOBILE
di P. Centofanti
build (JRN51B) che farebbe pensare
a Jelly Bean, denominazione inizialmente accostata alla futura release
5.0 di Android.
Né Google né Asus hanno ovvia-
mente voluto commentare la notizia, cosa che, visto come di solito
vanno le cose di questi tempi, suona
praticamente come una vera e propria “conferma” alla notizia.
MOBILE
Da Sharp lo smartphone misura-radiazioni
L’incubo nucleare non è certo uno scherzo per il popolo giapponese
Sharp lancia un colorato smartphone con misuratore di radiazioni
di P. Centofanti
Il lascito della tragedia dell’11 marzo 2011 che ha colpito il Giappone è l’incubo della contaminazione radioattiva. E così Sharp, nel nuovo smartphone per
l’operatore Softbank, oltre a tutti i classici sensori, ha deciso di implementare
anche un misuratore di radioattività in aria in grado di rilevare radiazioni tra i
0,05 e i 9,99 microsievert all’ora. Lo smartphone denominato Pantone 5 107SH
è caratterizzato appunto dalla sua gamma di colori Pantone e offre caratteristiche tecniche per il resto standard: Android 4.0, fotocamera da 5 Megapixel,
processore da 1,4 GHz con 1 GB di RAM e display da 3,7 pollici. Come la stragrande maggioranza dei terminali realizzati da Sharp, si tratta di un prodotto
destinato unicamente al mercato interno giapponese.
IBS.it, negozio online di libri stampati e digitali ha lanciato Leggo
IBS, un’applicazione per iOS e Android che permette di leggere su
smartphone e tablet qualsiasi libro
in formato ePub o PDF. L’applicazione, gratuita, ha la particolarità
non solo di sincronizzarsi con gli
acquisti effettuati sul portale di
IBS.it, ma anche di permettere la
lettura di e-book acquistati su altri
store, anche protetti con Adobe
DRM. L’applicazione non permette però di effettuare acquisti direttamente dal dispositivo sul negozio online di IBS, funzionando così
essenzialmente da lettore.
Da questo punto di vista si tratta
di un’app piuttosto completa con
possibilità di personalizzazione
dei font, luminosità e degli effetti
di cambio pagina, a cui si aggiungono funzionalità di ricerca nel
testo, annotazioni, segnalibri. La
versione per iOS supporta il retina display del nuovo iPad.
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
PEOPLE & MARKET / Intervista con Dino Meoni, uno dei creatori del servizio di streaming musicale italiano Play.me
p.11
Play.me: in Italia la carta di credito è una barriera
Molti preferiscono pagare con il cellulare, i più giovani non dispongono di carta di credito e utilizzare un sistema alternativo sicuro è un’ottima soluzione
di P. Centofanti
N
ei giorni scorsi Play.me, servizio di streaming tutto italiano,
ha lanciato la nuova versione
in HTML5: un nuovo player per web e
dispositivi mobile come smartphone
e tablet e anche una nuova forma di
abbonamento tramite il credito telefonico. Una strategia che sembra andare
contro corrente rispetto al modello
classico della concorrenza: Play.me ora
punta molto sul mobile come canale
principale per l’ascolto e l’abbonamento. Ne abbiamo parlato con il responsabile di Play.me, Dino Meoni, che ha
seguito il progetto fin dai suoi esordi, e
continua a farlo dopo l’acquisizione da
parte del Gruppo Buongiorno.
DDay.it: Ciao Dino, Play.me è stato
uno dei primi servizi di streaming
in Italia giusto?
Dino Meoni: “In effetti siamo stati i primi a offrire anche lo streaming in Italia.
Avevamo iniziato con il download di
MP3 e poi siamo partiti con lo streaming
prima negli Stati Uniti con Dada.com nel
2009 e poi in Italia nel 2010. Siamo ancora gli unici a offrire un servizio combinato di download e streaming. Tra l’altro
solo nell’ultimo anno abbiamo visto lo
streaming cominciare a recuperare sul
download in Italia. Prima i nostri utenti
preferivano soprattutto scaricare la musica”.
DDay.it: Chi sono gli utenti di
Play.me in Italia?
D.M.: “In Italia dobbiamo distinguere tra
l’utente che paga con carta di credito e le
altre forme di pagamento. Il nostro primo
utente, quello che usa la carta di credito,
è generalmente più “maturo”, ha un’età
superiore ai 24 anni o comunque ha un
genitore che gli mette a disposizione una
carta di credito. Quindi proviene anche
da una famiglia già abituata a effettuare
acquisti su Internet. Mediamente l’utente
che sottoscrive un abbonamento ascolta tutto e molto, almeno 20 canzoni ad
accesso o comunque quasi un’ora di musica al giorno. Questo utente è quello più
“attivo”, ascolta molto e ci segnala quello
che manca nel nostro catalogo. Poi c’è
un’utenza che preferisce un utilizzo passivo del nostro servizio, ascolta le smart radio e le nostre proposte redazionali. È un
pubblico da brani di grande successo”.
DDay.it: La nuova versione HTML5
sembra avere una chiara impostazione mobile. Com’è nato questo
cambiamento?
D.M.: “Innanzitutto il nuovo Play.me è
indirizzato a tutti gli utenti, sia mobile
che PC. Nel nostro caso però abbiamo
cercato un approccio in cui l’esperienza
possa iniziare e svolgersi in modo completo anche su mobile, a differenza dei
nostri competitor in cui tipicamente
introducono gli utenti all’ascolto da PC
e poi offrono la possibilità di ascoltare
anche in mobilità. Noi invece vogliamo
poter partire dal cellulare. In Italia esistono più smartphone che PC e pertanto
vogliamo fornire un’esperienza completa
anche in ambito mobile. Il passaggio ad
HTML5 ci permette di arrivare facilmente
su qualsiasi tipo di dispositivo”.
DDay.it: Cosa succederà alle applicazioni native per Android e iOS di
Play.me che avevate lanciato?
D.M.: “La versione per Android è ormai
disattivata a parte per l’ascolto delle smart radio, ma ne lanceremo una
nuova soprattutto per arrivare su quegli
smartphone Android in cui il browser
non supporta il tag audio HTML5. Sull’AppStore di iTunes rimarremo, per essere
presenti con il nostro brand. Il problema è
che le applicazioni
rimangono sempre
un po’ in ritardo rispetto allo sviluppo
del servizio, mentre
con l’HTML5 possiamo essere molto
più veloci e flessibili.
Anche per il sistema
di pagamento, che
con le applicazioni
native è più complicato da gestire”.
DDay.it: Infatti ora c’è la possibilità
di pagare tramite addebito telefonico, che ci sembra di capire è ora
il metodo di pagamento preferenziale.
D.M.: “In un servizio come Play.me l’accessibilità è fondamentale e il problema
è che in Italia la gente è ancora restia a
utilizzare la carta di credito. Questo ce lo
conferma la nostra esperienza da quando abbiamo lanciato il servizio anni fa. Il
pagamento con carta di credito è ancora
una barriera importante in Italia oltre al
fatto che c’è un pubblico molto vasto che
non ha la carta di credito, penso soprattutto ai più giovani e agli studenti. Con
questo tipo di pagamento possiamo
offrire un’alternativa anche a loro, garantendo condizioni di estrema sicurezza e
trasparenza durante tutto il processo di
acquisto o sottoscrizione grazie soprattutto alla solidità della piattaforma di
micropagamenti Cashlog, la soluzione
del Gruppo Buongiorno che attraverso
il collegamento ai maggiori operatori telefonici europei serve importanti
merchants italiani e stranieri”.
DDay.it: Però chi ha uno
smartphone di solito è già abituato a utilizzare la carta di credito...
D.M.: “È vero, ma abbiamo scoperto che
anche chi, ad esempio, ha già la carta di
credito su iTunes non è disposto a tirarla
fuori nel momento in cui dall’applicazione viene indirizzato su una pagina web
per il pagamento. Anche il mito secondo cui chi ha un iPhone è più disposto
a spendere non è del tutto vero in Italia.
Inoltre il pagamento “in-app” non è gestibile. Apple ha delle regole molto precise
che tra l’altro per la musica cambiano
continuamente e noi dobbiamo rispettare le regole di Apple da una parte e trattare con le etichette discografiche dall’altra.
Anche solo per fare una prova gratuita
del servizio occorre da una parte essere
aggiornati sugli ultimi termini di Apple e
dall’altra trattare con le etichette il che è
estremamente inefficiente. Con la versione HTML5 e il pagamento telefonico non
abbiamo problemi di questo tipo e una
sola parte con cui trattare, le etichette,
così siamo più flessibili. Inoltre il cliente
rimane sempre in ambito mobile: parte
da smartphone, paga con smartphone e
non deve usare la carta di credito”.
DDay.it: Le offerte con carta di credito sono ancora presenti. Però dal
sito web versione desktop se cerco
una canzone e provo a fare play, mi
viene comunque chiesto il numero
di cellulare. Come mai?
D.M.: “Perché questo, sulla base delle nostre analisi, è il sistema di pagamento che
il nostro utente preferisce, per le ragioni di
cui parlavo sopra. L’anno scorso abbiamo
fatto diversi esperimenti proponendo a
rotazione differenti metodi di pagamento su web. Abbiamo messo in promozione alla stessa cifra di 2.99 euro l’abbonamento mensile tramite carta di credito, la
stessa cifra di quello settimanale tramite
cellulare. Ebbene non abbiamo visto
alcun incremento negli abbonamenti
nonostante il prezzo. Viene preferito il
pagamento via cellulare per la semplicità di utilizzo, per il maggiore senso di
sicurezza rispetto alla carta di credito e
per la flessibilità data dal frazionamento settimanale rispetto a quello mensile.
Evidentemente, se il servizio piace, 5 euro
al mese sembrano non fare differenza, si
segue a pag. 12
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
MOBILE / Big G ha annunciato imminenti novità sia per Google Earth che per Google Maps
Google: presto mappe 3D ultra dettagliate
Uno speciale algoritmo consentirà a Google di fornire immagini in grado di risolvere ogni tipologia di terreno
MOBILE
Samsung ChatON
ora su tutte
le piattaforme
do tale caratteristica sarà implementata in Google Earth ma non dovremmo
aspettare molto. Altamente probabile
è l’arrivo di questa funzionalità anche
in Google Maps e in tutte le sue declinazioni mobile. Selezionando questo
link è possibile visualizzare un breve
video che mostra le nuove mappe 3D.
ChatON è un’applicazione
presente sugli smartphone
Samsung per mandare messaggi
di testo e multimediali sfruttando
la connessione dati invece di SMS/
MMS. Il successo di questi servizi
dipende naturalmente da quanti
contatti è possibile raggiungere,
motivo per il quale Samsung ha
reso ChatON completamente
multipiattaforma. L’applicazione
ora è infatti disponibile anche su
Windows Phone 7 andando ad
affiancarsi alle versioni per iOS,
Android e persino BlackBerry
e diventando così presente su
tutte le principali piattaforme per
smartphone. Riuscirà ad avere lo
stesso successo di WhatsApp?
nue negoziazioni, diciamo che la situazione è molto varia sia in funzione dell’operatore – ci sono carriers che trattengono
ancora una commissione di poco inferiore al 50% del prezzo al consumo – che del
tipo di contenuto (più evoluto è il contenuto, minore è la commissione del carrier,
che può avvicinarsi al 30%). Come detto
però, gli operatori sono consapevoli che
questo è un freno all’apertura del mercato
dei pagamenti mobile, e stanno lavorando seriamente nella giusta direzione”.
DDay.it: Un costo non indifferente,
che si aggiunge al costo del catalogo. A questo proposito, voi dichiarate un catalogo di 6 milioni di brani, ma c’è chi offre librerie più vaste
tra i vostri competitor...
D.M.: ”Noi crediamo di avere tutto il catalogo che il nostro utente italiano desidera
avere. È vero che altri servizi pubblicizzano
numeri più alti, ma spesso queste cifre in
parte non dicono tutta la verità (a volte
questi “milioni” sono conteggiati sul catalogo disponibile internazionalmente,
ma in realtà in un paese specifico possono essere anche molti di meno) in parte
sono irrilevanti, comprendendo etichette
indipendenti – magari asiatiche - che
possono valere 4-5 milioni di brani in più
ma che la gente non ascolta”.
DDay.it: Però può essere un circolo
vizioso: gli utenti che cercano cose
particolari scelgono altri servizi
perché su Play.me non le trovano...
D.M.: “Difficile ma possibile con oltre 6
milioni di brani, comunque noi facciamo
diverse campagne tramite Google su tutto
il catalogo ma alla fine sono quelli i nomi
che attirano. La componente di discovery è importante però, ad esempio, l’indie
americano che costituisce buona parte di
quel “milioni di brani” che vengono sbandierati, in Italia non funziona a differenza
degli Stati Uniti o l’Inghilterra. Ciò detto
anche noi continuiamo a espandere in
modo ragionato il catalogo: avevamo
un accordo con The Orchard, ad esempio,
che ora si è fusa con IODA e che porterà
quindi tante etichette indipendenti in più”.
DDay.it: Però nel momento in cui
devo scegliere un servizio di streaming guarderei al catalogo. Non
avete paura di competitor come
Deezer o prossimamente Spotify?
D.M.: “Prima di tutto il nostro obiettivo è
portare su Play.me chi ora scarica la musica dalle reti peer to peer. Per noi la vera
concorrenza è costituita dalla pirateria e
non tanto dagli altri concorrenti, che tra
l’altro la vedono allo stesso nostro modo.
La battaglia sul catalogo la conosciamo
bene dalla nostra esperienza negli Stati
Uniti, ma il mercato italiano è profondamente diverso. La mentalità è diversa.
Gli italiani non vogliono usare la carta di
credito, e più che il catalogo, la differenza
la fa la qualità dell’esperienza di utilizzo
complessiva, la passione del content curator che conosce a fondo il mercato, ma
anche la facilità di abbonarsi. Da questo
punto di vista il pagamento tramite cellulare ci dà un vantaggio in più in Italia
rispetto alla concorrenza. E comunque
Play.me è un’azienda italiana, un team
italiano, e nel nostro Paese abbiamo l’ambizione e la presunzione di potere fare meglio di chiunque altro!”
di M. Dalli
N
onostante in questi giorni stiano diventando sempre più insistenti le voci che parlano di un
“divorzio” tra Google e Apple sul “fronte
Maps”, a Mountain View non stanno di
certo con le mani in mano. Google, infatti, ha svelato le prossime novità del
software Earth, il quale - a breve - sarà
in grado di proporre nuove, fantastiche mappe 3D. Il tutto si baserà su uno
speciale algoritmo capace di ricostruire strutture tridimensionali a partire da
immagini con “prospettiva” di 45 gradi;
questo algoritmo dovrebbe essere in
grado di “risolvere” ogni tipologia di
terreno e, soprattutto, palazzi e grattacieli. Google non ha annunciato quan-
p.12
PEOPLE & MARKET
Play.me: intervista
segue da pag. 11
preferiscono i vantaggi del metodo di pagamento. E anche il tasso di rinnovo degli
abbonamenti non è significativamente
diverso tra chi paga con carta di credito e
chi con il telefono”.
DDay.it: Però l’abbonamento “telefonico” è più costoso di quello con
carta di credito, come mai?
D.M.: ”Perché la commissione lasciata
al titolare del sistema di billing – cioè in
questo caso l’operatore telefonico – è
molto più alta di quella lasciata al sistema
bancario e ai circuiti delle carte di credito.
Questo è tanto più vero in Italia, ma il nostro impegno è lavorare con gli operatori
per abbassare queste commissioni, in
modo da rendere sempre più competitivo
questo sistema di pagamento”.
DDay.it: Possiamo chiedere
quanto?
D.M.: “Ovviamente non possiamo fornire
dettagli, perché questo è terreno di conti-
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
game & MOVIE / Nintendo approfitta dell’E3 di Los Angeles per presentare i primi giochi per la prossima console Wii U
p.13
Wii Fit, Super Mario e tanti nuovi giochi per la Wii U
Super Mario diventa New Super Mario Bros. U mentre Wii Fit U permetterà di fare esercizi usando il nuovo controller senza neppure accendere il TV
di M. Dalli
N
intendo continua a sfornare novità all’E3 di Los Angeles: dopo
aver annunciato il controller Wii
U Pro e il GamePad touch per Wii U, la
casa giapponese si concentra ora sui
giochi. Con la nuova console arriveranno infatti molti nuovi titoli.
L’attenzione principale è rivolta a due
titoli “storici”: Super Mario e Wii Fit. Il primo si aggiorna e diventerà New Super
Mario Bros. U (per il trailer clicca qui): tra
le novità la modalità scoiattolo volante, che consentirà a Mario di scalare i
muri o di fluttuare in aria con Yoshi in
formato piccolo pallone. Il nuovo controller GamePad verrà usato per il multiplayer con la nuova modalità Boost:
un giocatore extra potrà aiutare gli altri
giocatori creando piattaforme su cui
questi potranno saltare. La modalità
Boost potrà essere usata anche per far
interagire il giocatore extra con i nemici e gli oggetti, dandogli la possibilità
di aiutare gli altri a trovare la via più
veloce in ogni livello. Il piccolo schermo del GamePad, infine, potrà essere
usato per giocare anche a TV spento o
già occupato. L’aspetto social è incluso
nel Miiverse, con la possibilità di vedere
i punteggi degli amici e commentarli.
Anche il gioco per fitness diventa Wii
Fit U (per il trailer clicca qui). Arrivano
20 nuove attività ed esercizi che integrano le funzionalità del GamePad
e/o della Wii Balance Board. Si possono
svolgere esercizi sul GamePad senza
accendere il TV e controllare il peso in
“privato”. Grazie al podometro Fit Meter sarà possibile registrare le attività
fisiche svolte lontano dalla console,
contando i passi e il dislivello, per poi
sincronizzarle con la Wii U. Nel Wii Fit U
tornano molti degli esercizi di Yoga e
stretching della Wii Fit e Wii Fit Plus, con
possibilità di trasferire i dati precedenti
dalla Wii alla Wii U.
Le altre novità riguardano Pikmin 3, che
ora vede una grafica in HD e la possibilità di usare il GamePad come radar, e
Nintendo Land, una sorta di parco giochi con diverse attrazioni, ognuna delle
quali è un gioco a sé da giocare in solitaria, multiplayer o co-op. Al momento
sono stati annunciati 5 giochi, ma altri
7 arriveranno nel corso del tempo (presumibilmente a pagamento). Per ora
si parla di Donkey Kong’s Crash Course,
Luigi’s Ghost Mansion, Animal Crossing:
Sweet Day, The Legend of Zelda: Battle
Quest, Takamaru’s Ninja Castle.
Passando ai titoli terzi, invece, la nuova
Wii U vedrà l’arrivo di 23 nuovi giochi,
tra cui titoli di sicuro richiamo, come
Assassin’s Creed III, Batman Arkham City
Armored Edition e Mass Effect 3 (per la
prima volta su console Nintendo, per il
trailer clicca qui). Gli altri titoli saranno:
Sing (titolo provvisorio); LEGO City: Undercover, Project P-100 (titolo provvisorio); Wii U Panorama View (titolo provvisorio); Aliens: Colonial Marines; Ninja
Gaiden 3: Razor’s Edge; Just Dance 4;
Game & Wario (titolo provvisorio); Darksiders II; Scribblenauts Unlimited; Trine
2;, Tank! Tank! Tank!; Rayman Legends;
ZombiU;, New Super Mario Bros. 2; Luigi’s Mansion: Dark Moon; Tekken Tag
Tournament 2; Castlevania: Lords of
Shadow, Mirror of Fate; Heroes of Ruin;
Disney Epic Mickey: Power of Illusion;
Paper Mario: Sticker Star; Tansformers
Prime - The Game; Kingdom Hearts 3D
[Dream Drop Distance]; Rabbids Rumble; LEGO Batman 2: DC Super Heroes.
game & MOVIE / La Wii U avrà anche un controller tradizionale e un social network vero e proprio
GAME & MOVIE
Le novità hardware di Nintendo si concentrano su un controller “Pro” e Miiverse, network online multi-piattaforma
Il documentario di Tom Lowe,
TimeScapes, potrà essere vostro
in formato 4k. Il film del fotografo
californiano (un vero caso su
Vimeo) è uno dei primi ad essere
distribuito anche in questo
formato. Il film è stato girato in 4k
(4096 x 2304 pixel) con la cinepresa
RED Epic e la reflex Canon 5D Mark
II e montato e rifinito alla stessa
risoluzione. Per questo oltre alle
edizioni DVD, Blu-ray Disc e digitali
fino a 1080p, gli autori danno la
possibilità di acquistare il lavoro
anche in formato 2560x1440p
e 4k. In quest’ultimo caso sono
disponibili due versioni: su
chiavetta USB come file da 31 GB
(99.95$) o come file da 140 GB
codificato in Cineform a 12 bit su
Hard Disk (299.95$). I dettagli su
http://timescapes.org/default.aspx.
Per il trailer italiano, clicca qui.
Wii U: nuovo controller e arriva Miiverse
di P. Centofanti
N
intendo ha anticipato l’E3 con
una video-conferenza preregistrata (riportata qui in apertura integralmente), in cui vengono
svelati nuovi dettagli sull’attesa
console Wii U. La prima novità è che
al peculiare controller touch-screen
sarà affiancato anche un vero e
proprio gamepad tradizionale (e
opzionale), il Wii U Pro Controller,
che ricorda da vicino quello delle
console Sony e Microsoft, una mos-
sa che si discosta notevolmente da
quanto fatto con la Wii e che lascia
presupporre l’arrivo di videogiochi
più “spessi” sulla nuova console.
D’altra parte la Wii U non sarà una
semplice evoluzione della Wii, ma
anche qualcosa di completamente
nuovo su molti fronti. Con Wii U, in
particolare, per la prima volta Nintendo entra seriamente nel mondo
dell’online gaming. Il Miiverse, infatti, è un social network che sarà
integrato nella Wii U, ma che sarà
in seguito accessibile anche da 3DS
e addirittura da PC e smartphone.
Oltre ai Mii (l’avatar dei giocatori)
di chi gioca sulla propria console,
permetterà di interagire con i propri
amici oppure con gli altri giocatori
di tutto il mondo impegnati sugli
stessi titoli a cui stiamo giocando
anche noi. Si potrà impostare il proprio stato, inviare messaggi, chiedere consigli e persino effettuare
videochiamate. Le funzionalità di
Miiverse possono essere integrate
anche direttamente nei giochi da
parte degli sviluppatori, consentendo così di accedere ai propri contatti anche “in game”.
Il primo film
in vendita in 4K
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
game & MOVIE / Non solo giochi, ma anche Internet Explorer
Microsoft punta su Xbox 360
Dall’E3 l’annuncio di numerosi titoli per Xbox 360 e servizi per il Live
Watch Dogs, l’open-world di Ubisoft
Ubisoft annuncia un nuovo progetto: sarà possibile esplorare un’intera città
di M. Dalli
di V. Barassi
L’
E3 di quest’anno, per
molti doveva
essere quello in cui
sarebbe stata svelata la prossima Xbox;
Microsoft non l’ha
fatto, anzi ha deciso di puntare con
decisione sull’attuale console, proponendo numerose
novità. Il 4 giugno ha “inaugurato”
l’E3 con la sua conferenza: in un’ora e
mezza di show, visibile in streaming
anche tramite Xbox Live, si sono
susseguite decine di titoli con tanti
nomi illustri.
In apertura, ecco subito proposti
diversi minuti di gameplay dedicati
ad Halo 4 (clicca qui), videogame di
punta per Xbox 360, il quale ha ricevuto non pochi applausi alla fine
della presentazione.
Dopo un rapido accenno ai successi
commerciali di Xbox, che è diventata
a tutti gli effetti la console più venduta al mondo, sul grande schermo
presente in sala è stato proiettato un
bellissimo filmato con protagonista il
buon vecchio Sam Fisher, personaggio che, nella primavera del 2013, ci
farà giocare a Splinter Cell: Blacklist,
titolo che dalle prime sequenze filmate pare essere decisamente interessante (clicca qui).
La parola passa poi a Electronic
Arts, la quale porta sul palco due
futuri best seller di livello mondiale:
Madden 13 e FIFA 13 (clicca qui). A
farla da padrone è Kinect, attraverso
cui sarà possibile selezionare schemi
e formazioni o beccarsi un’ammonizione per qualche parolaccia all’arbitro nel caso di una chiamata dubbia.
Piccolo passaggio per il mondo di
Fable: The Journey e poi ecco arrivare
un altro pezzo forte del panorama
Xbox 360; gli applausi introducono
Gears of War: Judgement (clicca qui),
titolo ancora molto misterioso su
cui non sono stati rivelati ulteriori
dettagli, e Forza Horizon (clicca qui),
videogame di guida che vuole portare la serie automobilistica fuori dai
circuiti.
Per qualche minuto Microsoft decide
di abbandonare il comparto video-
game & MOVIE / Il progetto è ancora in fase di sviluppo
D
ludico in senso stretto per dedicarsi
a quello dell’intrattenimento: ecco
arrivare su Xbox Live canali dedicati
per il football americano, il baseball,
la pallacanestro e l’hockey su ghiaccio. Poi è il momento di Nike+ Kinect
Training: ecco un breve filmato che
spiega di cosa si tratta (clicca qui).
Microsoft ha poi annunciato Xbox
SmartGlass, sistema attraverso il
quale smartphone, tablet e console
potranno facilmente comunicare
tra loro. Con un semplice “tap” sarà
possibile riprodurre sul TV di casa
un filmato che stavamo vedendo
sul tablet; telefoni e tavolette montanti Windows potranno funzionare
da “diario” in giochi che lo consentiranno, ampliando ulteriormente
l’esperienza di gioco. Qualche minuto viene infine dedicato a Internet
Explorer, che presto arriverà anche
su Xbox dotato di innovativi sistemi
di controllo.
L’attenzione in sala torna ai massimi livelli grazie a Lara Croft, protagonista del prossimo Tomb Raider,
videogame che vede l’eroina alle
prese con le sue primissime avventure. Dalle sequenze filmate (clicca
qui) ci sentiamo di dire che è questo il vero piatto forte della serata; il
gameplay pare piacevole e il gioco,
sotto molti aspetti, segue il modello
vincente che in questi ultimi ultimi
anni abbiamo visto con Uncharted.
In rapida successione ecco Toy
Soldiers e Ascend New Gods; il gran
finale è vicino ed è “aperto” da
Resident Evil 6 (clicca qui).
Chiude la conferenza Call of Duty:
Black Ops 2 (clicca qui), in uscita a
novembre, un gameplay ricco di
azione “futuristica”, fattore che potrebbe far storcere il naso ai puristi
degli sparatutto bellici. Il risultato
sembra comunque interessante.
p.15
urante la conferenza dell’E3
di Los Angeles, Ubisoft ha tolto i veli al suo nuovo progetto, Watch Dogs. Si tratta di un titolo
“open-world”, in cui è cioè possibile
esplorare liberamente il mondo del
gioco, in questo caso un’intera città.
Con Watch Dogs i giocatori entraranno nel mondo di Aiden Pearce,
un anti-eroe in grado di penetrare
qualsiasi sistema online, ad esempio manipolando le luci dei semafori per sfuggire alla polizia, oppure
entrando nel circuito delle telecamere di sicurezza della città per accedere alle informazioni personali
di chiunque. Il tutto nel tentativo di
eliminare un sistema corrotto.
“Watch Dogs va
oltre i limiti dei
titoli open-world attuali, offrendo ai giocatori
la possibilità di
controllare un’intera città”, ha
dichiarato Jonathan Morin, direttore creativo
di Ubisoft. “Nel
gioco qualsiasi elemento connesso
al sistema operativo centrale della
città, diventa un’arma. Superando
ogni limite, offriremo ai giocatori un livello di azione e di accesso
alle informazioni mai apparso prima
in un videogioco”.
Il titolo è attualmente in fase di sviluppo nello studio di Montreal di
Ubisoft, con un team formato da
alcuni dei creatori di titoli come
Assassin’s Creed, Rainbox 6 e Far Cry.
Non c’è ancora una data di lancio
per questo gioco, che però dovrebbe arrivare per i “soliti” PC, PlayStation 3 e Xbox 360. Nell’attesa, vi
lasciamo al video del gameplay di
questo nuovo gioco targato Ubisoft
(clicca qui).
game & MOVIE / Nuovo supporto per TV, monitor e caschi 3D
Doom torna a far paura su Xbox e PS3
Tornerà in autunno Doom 3: grafica migliorata e audio Surround 5.1
di R. Pezzali
D
oom 3 torna sulle nostre TV:
Bethesda Softworks ha annunciato che DOOM 3 BFG Edition
sarà disponibile a partire dall’autunno
e includerà oltre ai precedenti episodi,
Doom e Doom II, anche le versioni rimasterizzate di DOOM 3, Resurrection
of Evil e sette livelli inediti intitolati The
Lost Mission. “DOOM 3 è stato accolto
con entusiasmo dai giocatori di tutto
il mondo alla sua uscita”, ha detto John
Carmack, direttore tecnico di id Software, “Abbiamo migliorato quell’esperienza per renderla fruibile su tutte le
piattaforme con un frame rate stabile
e comandi iper reattivi. Il nuovo supporto per i TV, i monitor e i caschi 3D
permetterà di calarsi ulteriormente nel
gioco. “Siamo sicuri che gli amanti degli sparatutto lo adoreranno. DOOM 3,
Resurrection of Evil e The Lost Mission
sono stati ottimizzati per il 3D, supporteranno l’audio Surround 5.1, gli obiettivi Xbox 360 e i trofei PlayStation 3: un
buon lavoro è stato fatto sulla grafica,
dove sia le texture sia gli effetti di luce
sono stati rivisti per allinearlo a prodotti più moderni. Per vedere il trailer
italiano, clicca qui.
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
game & MOVIE / The Last of Us e Beyond: Two Souls sono i titoli che hanno più impressionato per l’incredibile realismo
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Sony all’insegna di giochi sempre più realistici
L’E3 di Sony non vede nessun annuncio hardware, come era previsto, ma grandi e tante novità per i prossimi titoli in uscita per PS3 e PS Vita
di M. Dalli
C
ome per i cugini di Microsoft,
anche l’E3 di Sony è fortemente
concentrato sui giochi, per PS3 e
PS Vita. I due titoli che hanno fatto più
scalpore sono senza dubbio The Last
of Us e Beyond: Two Souls, giochi che,
per un verso o per l’altro, dimostrano
come l’attuale hardware sia ancora in
grado di far girare giochi dall’incredibile realismo.
The Last of Us (clicca qui) racconta la
storia di Joel e Allie, alle prese con un
mondo post-pandemia in lotta per la
sopravvivenza. Dal primo video mostrato ieri in conferenza stampa si può
apprezzare l’intelligenza artificiale dei
nemici, chiamata “Balance of Power”,
che fa reagire i nemici realisticamente,
adattando il comportamento allo stile
di combattimento adottato dal giocatore. Nel corso del gioco le emozioni
avranno un ruolo molto importante:
fedeltà, amore e redenzione verranno espressi ai massimi livelli, mentre
la storia tra Joel e Allie si sviluppa. The
Last of Us è sviluppato da Naughty
Dog, gli stessi della saga di Uncharted,
tanto per intenderci.
Beyond: Two Souls (clicca qui) è invece
il titolo di punta per Quantic Dreams
(gli stessi di Heavy Rain) e, come il suo
precedessore, racconta una storia. Nel
gioco potremo infatti seguire le vicende di Jody Holmes, una ragazzina di 15
anni interpretata da Ellen Page (Juno)
con poteri soprannaturali. Trattandosi anche in questo caso di un gioco
“emozionale”, gli sviluppatori hanno
posto grande attenzione alle espressioni facciali e ai volti: guardando il
video di anteprima, infatti, si rimane
decisamente stupiti di come i volti dei
personaggi sembrino incredibilmente
realistici; per contro, il resto delle ambientazioni non sembra aver ricevuto
particolari attenzioni, ma forse è un
compromesso più che accettabile, visto il risultato.
Le novità per Sony non finiscono però
qui. Con PlayStation All-Stars Battle
Royale (clicca qui) Sony risponde in
un certo senso alla Wii U. Questo titolo
potrà infatti essere giocato sia su PS3
che su PS Vita, con la console portatile
che dovrebbe fungere da controller
supplementare e migliorare l’esperienza di gioco.
Tocca poi ad Assassin’s Creed III:
Liberation (primo video clicca qui; secondo video clicca qui), titolo sviluppato appositamente per la PS Vita, con
controlli touch e funzionalità Near. Il
gioco sarà in vendita a partire dal 30
ottobre, da solo o in bundle con una
nuova PS Vita bianca. Bundle anche
per la versione PS3 di Assassin’s Creed III,
che vedrà come novità le battaglie
navali e un’ambientazione in Nord
America all’epoca coloniale. Anche il
gioco per PS3 sarà disponibile dal 30
ottobre, in abbinata a un contenuto
scaricabile esclusivo.
Durante la conferenza dell’E3, Sony
ha mostrato anche il gameplay per
un singolo giocatore di God of War:
Ascension (clicca qui), che sarà disponibile a partire dal 12 marzo
2013. Tra le novità del gioco, Kratos acquista l’abilità di ricostruire le
strutture danneggiate e rallentare il
tempo, oltre a una lancia che Kratos
può lanciare sui nemici.
Per i più piccini, invece, Sony lancia
Wonderbook, un sistema di distribuzione di contenuti che sfrutta la
realtà aumentata tramite la videocamera e il PlayStation Move. Uno dei
primi titoli di Wonderbook sarà Book
of Spells (Il libro delle magie), in cui i
giocatori useranno una tavoletta per
la realtà aumentata e il Move come
bacchetta magica.
game & MOVIE / Spazio anche all’ultimo capitolo di SimCity, di cui ancora non si sa molto se non che arriverà a febbraio 2013
Electronic Arts “cala il tris” all’E3 di Los Angeles
Dead Space 3, Need for Speed Most Wanted e SimCity Social sono i giochi di EA in arrivo rispettivamente a febbraio 2013, il 2 novembre e tra qualche settimana
di M. Dalli
E
lectronic Arts ha presentato
all’E3 tre nuovi giochi. Dead
Space 3 (clicca qui) vedrà il protagonista Isaac Clarke su Tau Volantis,
un Pianeta ostile ricoperto di ghiaccio
e infestato da una nuova razza di necromorfi. Dovrà affrontare temperature sottozero, pericoli e l’inquietante
desolazione delle lande innevate di
Tau. Ma non sarà solo: per la prima
volta nella storia della serie, infatti,
viene introdotta la modalità co-op
per affiancare a Isaac il sergente John
Carver, giocabile da un amico. Rimane
disponibile anche la modalità single
player. Dead Space 3 sarà disponibile
il prossimo febbraio 2013.
Arriverà invece il 2 novembre Need for
Speed Most Wanted (clicca qui), che
offrirà ai giocatori un mondo aperto
dove ciascuno potrà intraprendere
il proprio percorso per diventare un
“most wanted”. I giocatori avranno la
libertà di guidare dove vogliono, battere i loro avversari, sfidare gli
amici o anche
“giocare” con la
polizia. Grazie
all’Autolog 2.0,
inoltre, i giocatori si batteranno
per affermare la
propria superiorità sugli amici.
Novità anche per
la saga di SimCity: il primo ad arrivare
sarà SimCity Social (clicca qui), un gioco per Facebook atteso al debutto tra
qualche settimana. In SimCity Social i
sindaci virtuali avranno la possibilità
di costruire la città dei loro sogni e
vederla crescere, oltre a poter assiste-
re alle reazioni degli abitanti alle loro
decisioni. Spazio anche all’interazione
con altri sindaci, attraverso un sistema di amici e nemici che consentirà
di interagire con le città degli altri, in
maniera benevola o maligna.
Più in linea con la saga originale è
invece SimCity (clicca qui), nessun
numero dopo il nome, l’ultimo capitolo della storica saga atteso per
febbraio 2013. Su questo gioco mancano ancora molti dettagli, ma all’E3
di Los Angeles è stato mostrato per la
prima volta il gameplay: dalle prime
immagini sembra promettente, ma si
dovrà aspettare ancora qualche mese
prima di vedere qualcosa di più, che
permetta di dare un giudizio più accurato.
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
GAME & MOVIE / Svelate le principali novità del gioco che arriverà sulle console in autunno
FIFA 13: parola d’ordine imprevedibilità
Dribbling ammalianti, gioco di squadra, attacchi mirati, punizioni tattiche, goal imprevisti e anche impossibili
Tutto questo nella magia di FIFA 13: intelligenza artificiale rivoluzionaria per un realismo davvero incredibile
di G. Genellini
I
l prossimo autunno tutti pronti
davanti alla console per il calcio
d’inizio di FIFA 13. Il nuovo capitolo
di casa FIFA è in fase di ottimizzazione,
ma il suo cuore “palleggiante” è già
pronto per essere mostrato. Durante
il press tour, David Rutter, Executive
Producer di FIFA 13, ha svelato le principali innovazioni che, insieme al set
di rifiniture e migliorie, hanno portato
allo sviluppo di un’intelligenza artificiale rivoluzionaria che assicura un
realismo senza precedenti. Il team di
sviluppo EA ha lavorato costantemente in parallelo a migliaia di feedback di
forum e community, giocatori appassionati di FIFA che hanno contribuito
alla realizzazione del miglior gioco che
loro stessi avrebbero voluto. Vediamo
le novità rivoluzionarie di FIFA 13.
Attacking Intelligence
Il nuovo sistema di impostazione e
finalizzazione dei giocatori in fase di
attacco rappresenta un notevole passo
avanti rispetto a FIFA 12, dove i giocatori
in appoggio alla fase di attacco procedevano verso l’area senza ragionare su
uno schema offensivo. In FIFA 13 la nuova tecnologia permette ai giocatori di
“pensare” a sviluppare la migliore azione offensiva, calcolando la soluzione
più adeguata, procedendo in organico
con il resto della squadra. Ora i giocatori
potranno sfruttare al meglio ogni zona
del campo, prendere posizione e calcolare attraverso i movimenti dei compagni la migliore soluzione per eludere la
difesa avversaria.
Ovvero l’aggiornamento del sistema
di controllo palla in fase dribbling.
Se in FIFA 12 anche il giocatore più
veloce in fase dribbling si muoveva
al rallentarore, ora avrà la capacità di
tenere la palla fra i piedi, dribblando il
GAME & MOVIE
Il gioco
“interrotto”
di Sony
Una richiesta di brevetto
del 2011 mostra un metodo
di inserire la pubblicità nei
giochi che certamente
non piacerà a nessuno
di P. Centofanti
giocatore avversario anche in fase di
accelerazione, muovendosi in tutte le
direzioni con un controllo palla senza
precedenti.
FirstTouch Control
Modifica del classico sistema FIFA di
controllo e stop di palla. Nella scorsa
edizione era facile che un giocatore
centrocampista come Gattuso riuscisse a stoppare il rinvio di Abbiati in
maniera precisa e, lasciateci dire, innaturale. Finalmente, in FIFA 13 niente
sarà scontato e fattori come il pressing,
il posizionamento, la traiettoria e le caratteristiche del player influenzeranno
lo stop di palla. Ci saranno più possibilità, per i giocatori in fase di attacco,
di rubare una palla stoppata male da
un difensore, come anche in fase di
difesa sarà possibile recuperare una
palla persa da un attaccante impreciso, bilanciando così la fase offensiva e
quella difensiva del gioco. Il bello del
gioco del calcio: la sua imprevedibilità.
za palla, avviano contrasti fisici per
conquistarne il possesso o per disturbare il giocatore durante un‘azione
di gioco. Spintoni e strattoni saranno
consentiti, ma sempre nel rispetto del
regolamento. L’intelligenza artificiale
dell’arbitro è completamente rivisitata,
per decisioni e metri di giudizio più
coerenti, concedendo falli ed estraendo cartellini, con in più una sempre
gradita gestione dei vantaggi.
Tactical Free Kicks
Il sistema per realizzare calci di punizione imprevedibili ed elaborati. In
FIFA 13 le punizioni sono più “pensate” e strutturate, si possono posizionare fino a 3 tiratori sul pallone,
ingannare gli avversari con finte e
maggiori opzioni per i passaggi filtranti, per ricreare calci da fermo pericolosi e personalizzati. Gli avversari
possono rispondere aggiungendo o
rimuovendo giocatori dalla barriera,
portandola in avanti o facendo uscire
un giocatore per interrompere l’azione avversaria.
Nuove opzioni per i passaggi
Complete Dribbling
p.17
Player Impact Engine 2.0
La seconda generazione del Player
Impact Engine, il sistema di controllo
del gioco fisico tra i giocatori, regala
scontri diretti realistici e non “alieni”
come in FIFA 12, dove gambe e braccia
si mischiavano in un groviglio di pixel:
qui i giocatori, anche in situazioni sen-
Il passaggio rasoterra è la più classica
delle possibilità, ma un leggero colpo
sotto la palla per scavalcare la difesa
e farla filtrare nello spazio è una delle
nuove opzioni di FIFA 13. In sostanza
il gioco promette bene ed è in grado
di catturare l’essenza del calcio vero
giocato, per un’esperienza di gioco
realistica e universale. D’ora in poi
sarà quindi possibile fare passaggi
millimetrici come Xavi, irridere l’avversario con finte e tirare punizioni
ad effetto come Cristiano Ronaldo.
State per battere finalmente il
vostro record ottenuto con ore
e ore di gioco oppure per superare quel livello impossibile
del vostro videogioco preferito,
quando l’azione improvvisamente comincia a rallentare, il gioco
si interrompe e tutto a un tratto
parte un bello spot pubblicitario.
Passati alcuni secondi e terminata la pubblicità il gioco riparte
esattamente da dove lo avevate lasciato. Sareste disposti ad
accettare interruzioni di questo
tipo pur di giocare gratuitamente? Secondo Sony la risposta è
affermativa, almeno stando a
una richiesta di brevetto per una
tecnologia del genere che risale
al 2011, depositata appunto da
Sony Computer Entertainment
America, la divisione che si occupa delle console PlayStation.
A oggi, non è mai stata adottata una strategia simile e, come
dimostrano decine di giochi
Android con banner pubblicitari, ci sono tantissime altre strade
per finanziare giochi gratuiti con
la pubblicità. Speriamo che non
si giunga mai a tanto...
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
PC & MULTIMEDIA
Windows 8
Release Preview
disponibile
per il download
Microsoft ha rilasciato la nuova
preview di Windows 8 che
permette a tutti di provare in
anteprima tutte le grandi
novità di Windows
di P. Centofanti
È possibile provare gratuitamente
Windows 8 con la nuova Release
Preview, ulteriore anteprima aperta a tutti che ci avvicina sempre
più all’uscita definitiva del sistema
operativo che promette un grosso cambiamento dell’ambiente
Windows. La versione appena rilasciata concentra la maggior parte
delle novità nell’interfaccia Metro
con la disponibilità di nuove applicazioni di Microsoft e terze parti. Tra queste, Microsoft segnala le
nuove applicazioni Xbox, sia per i
giochi che la musica di Zune Pass,
e Bing Travel, News e Sport. Altre
aree di miglioramento sono costituite dalle possibilità di personalizzazione della schermata principale, dal supporto multi-monitor,
dal processo di scaricamento delle applicazioni dal Windows Store e l’integrazione in Internet
Explorer 10 di una nuova versione
di Adobe Flash ottimizzata per
i dispositivi touch-screen. Sempre per quanto riguarda Internet
Explorer 10, Microsoft ha annunciato che la modalità anti-tracciamento dei dati di navigazione
sarà attivata di default. Microsoft
lancia anche il programma di aggiornamento Windows Upgrade
Offer che risulta piuttosto interessante. Chiunque acquisterà un
PC con Windows 7 tra il 2 giugno
2012 e il 31 gennaio 2013, potrà
effettuare l’aggiornamento a Windows 8 Pro per una cifra intorno
ai 14.99 dollari. L’iniziativa è valida
in 131 paesi tra cui l’Italia. Potete
provare Windows 8 già da oggi,
scaricando la Release Preview dal
seguente indirizzo: http://windows.microsoft.com/it-IT/windows-8/release-preview.
PC & MULTIMEDIA / Spotify assume per l’ufficio di Milano
Spotify presto in Italia!
L’Italia è l’ultimo dei grandi Paesi europei in cui il servizio non è attivo
di P. Centofanti
S
potify si sta preparando allo
sbarco in Italia. Nella pagina dedicata alle assunzioni
sono infatti comparse delle posizioni che non lasciano dubbi al riguardo. Il servizio di streaming più
chiacchierato del momento, nato
in Svezia, è presente oggi in tutti i
principali paesi europei fatta eccezione proprio dell’Italia. Come altri
servizi del genere, Spotify permette
l’ascolto illimitato in streaming di
un vastissimo catalogo di brani con
due piani a pagamento (desktop e
mobile), ma offre anche una versione completamente gratuita con
pubblicità, cosa questa al momento
offerta solo dal neonato, e italiano,
Feezy. Rispetto a tutti gli altri servizi
concorrenti, Spotify ha dalla sua il
più ampio catalogo online (circa 18
milioni di brani) e un ecosistema di
applicazioni gratuite che sfruttano
la libreria musicale in diversi modi.
PC & MULTIMEDIA / DLNA avanti tutta: la soluzione Sony
Sony presenta Homestream
arriva il server DLNA gratuito
Tra le particolarità spicca la trascodifica dei contenuti in tempo reale
di R. Pezzali
S
ony avrà il suo Media Server
DLNA. Non un NAS, non un
set top box ma un software
gratuito per Mac e PC denominato
Homestream da caricare sul computer di casa per condividere i video e
le foto verso i dispositivi compatibili
DLNA, ovviamente non solo Sony.
Homestream, oltre a condividere
i contenuti via rete, transcodifica
anche i file audio e video in tempo
reale per renderli compatibili con il
client che li riceve. La PlayStation,
così come altri TV e player Blu-ray
Sony, non digeriscono tutti i formati
video (MKV per esempio) pertanto
la scelta di un server che effettua la
transcodifica è necessaria. Esistono
già sul mercato diverse soluzioni
free, ma quella scelta da Sony basata su Serviio Media Server è snella,
veloce e pratica. Homestream si può
scaricare da questa pagina: provarlo
non costa nulla.
p.18
PC & MULTIMEDIA
Ivy Bridge oltre
quota 7 GHz
grazie a Gigabyte
Un appassionato di overclocking
ha raggiunto quota 7.032 MHz
con un processore di ultima
generazione di casa Intel
e una scheda madre Gigabyte.
E l’azienda si “esalta”
di V. Barassi
In molti, dopo l’uscita sul mercato,
si sono subito messi criticare i processori Ivy Bridge di Intel, accusati
di essere poco rivolti ad un utenza
che fa dell’overclock il proprio stile
di vita. I margini di overclock, effettivamente, si sono rivelati “non
esagerati” rispetto a qualche serie
del passato ma il risultato ottenuto nei giorni scorsi da un certo
HiCookie sono senza dubbio esaltanti e da sottolineare. L’appassionato, utilizzando una scheda
madre Gigabyte Z77X-UD3H, un
processore Intel Core i7-3770K
ed un solido sistema di raffreddamento ad azoto liquido, è riuscito
a raggiungere una velocità di clock
di ben 7.032 MHz. L’impresa è stata certificata dalla stessa Gigabyte,
la quale ha dato risalto alla notizia
sottolineando pure come HiCookie sia riuscito ad arrivare a 3.280
MHz di clock con memorie G.Skill
Trident X DDR3-2800, utilizzando
una scheda madre Z77X-UD5H. Si
tratta senza dubbio di un ottimo
modo per fare pubblicità e di un
esercizio di stile di tutto rispetto;
ciò nonostante, riteniamo di poter
dubitare dell’effettiva praticità (e
longevità?) di un sistema “tirato” in
questo modo.
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
PC & MULTIMEDIA / Molte novità sul sistema operativo e in più arrivano nuovi Chromebook
Chrome OS in crescita inarrestabile
Google annuncia un aggiornamento per Chrome OS: semplicità ed immediatezza dominano il contesto
di V. Barassi
A
quasi un anno dal rilascio
della prima “interpretazione” di
Chrome OS, Google ha annunciato interessanti novità riguardanti
il suo ambizioso sistema operativo.
Per molti motivi, Chrome OS non è
ancora riuscito ad imporsi come speravano i piani alti di Mountain View;
con l’update odierno Google punta
ad avvicinare un più ampio bacino di
utenza, proponendo un sistema ancor più semplice, veloce ed intuitivo.
È stata migliorata ed ottimizzata tutta
l’interfaccia grafica, Aura, rendendo
più immediato l’accesso alle applicazioni usate più frequentemente;
sarà possibile affiancare più finestre
contemporaneamente e visualizzare
a schermo intero i nostri programmi
preferiti. Non poteva poi mancare
l’ottima introduzione di Google Drive,
sistema di archiviazione cloud che
con il prossimo aggiornamento (già
pianificato tra alcune settimane) sarà
accessibile anche in modalità offline.
Sempre nelle prossime settimane
sarà implementata la possibilità di
lavorare offline anche su Google
Documenti: una volta finito il lavoro,
appena il computer sarà di nuovo
online, tutti i file modificati saranno
sincronizzati in remoto. In concomitanza con questo aggiornamento,
Google ha anche presentato il Samsung Serie 5 Chromebook e l’inedito
Samsung Serie 3 Chromebox; il primo è un computer portatile in vendita negli USA e in Regno Unito al
prezzo di 450$, mentre il secondo è
un mini-PC venduto a 330$. Google
ha annunciato che i nuovi dispositivi
arriveranno presto anche sugli altri
principali mercati mondiali.
p.20
PC & MULTIMEDIA
ASUS TAICHI
il notebook
con due schermi
Nella valanga di dispositivi Windows 8 annunciati al Computex di
Taipei, l’ASUS TAICHI è sicuramente
uno dei più curiosi. Si tratta di un
notebook con processore Intel
Core di terza generazione (Ivy Bridge) e Windows 8, ma la caratteristica più interessante è il doppio
schermo. All’interno è infatti presente un display da 13,3 pollici, ma
sul coperchio del TAICHI è presente anche un secondo schermo, da
11,6 pollici touchscreen. Entrambi
i display hanno risoluzione Full
HD e sono basati su pannelli LCD
Super IPS+. Il secondo schermo
può essere usato sia durante le
presentazioni per mostrare le slide
al pubblico sia, apparentemente,
in maniera indipendente dal primo. Il TAICHI può così diventare
un tablet, quando il PC è spento
e chiuso, ma anche un doppio
PC, per permettere a una seconda
persona di lavorare in parallelo a
chi sta dal lato della tastiera. ASUS
non ha ancora rilasciato caratteristiche più precise o date di lancio,
ma trattandosi di un prodotto con
Windows 8 è lecito aspettarselo
per la fine dell’anno.
PC & MULTIMEDIA / Attacco diretto di Dell all’iMac di Apple e interessanti novità in arrivo per la gamma Inspiron One
XPS One27: il PC all-in-one con display quad-HD
Dell annuncia un nuovo PC all-in-one dotato di display da 27’’ ad altissima risoluzione (2560x1440 pixel) e CPU di ultima generazione
di V. Barassi
D
ell ha presentato al mondo il
nuovissimo XPS One 27, PC allin-one che si propone - nemmeno troppo velatamente - come
concorrente diretto delle soluzioni
iMac top-di-gamma. Dell XPS One 27
si presenta come un dispositivo molto
curato nei dettagli in cui la fanno da
padrone un design molto pulito, finiture in alluminio e un generosissimo
display da 27 pollici di diagonale con
risoluzione quad HD da 2560x1440
pixel, ossia la stessa offerta dalla analoga soluzione Apple. Il monitor non
è touchscreen, fattore questo che ha
fatto storcere il naso a molti, soprattutto considerando che entro la fine
dell’anno arriverà Windows 8. Passan-
do ad un’analisi un po’ più tecnica, vediamo come il nuovo XPS One 27 può
essere equipaggiato con processori Intel Core i5-3450s e Intel Core i7-3770s,
rispettivamente dotati di un clock di
2.8 e 3.1 GHz. La dotazione standard
di RAM è di 4 GB (si può arrivare fino
a 16 GB) mentre per quanto concerne
lo spazio di archiviazione Dell ha deciso
di proporre un hard disk da 1 TB (con
opzioni da 2 TB e “combo” con SSD
mSATA da 32 GB). La scheda video è
l’integrata Intel HD 4000 dei nuovi processori Ivy Bridge, ma per gli utenti un
po’ più esigenti non manca la possibilità di scegliere una soluzione NVIDIA
GeForce GT 640M da 2 GB di memoria. XPS One 27 offre Bluetooth 4.0 e
Wi-Fi nella dotazione standard, mentre l’opzione Intel WiDi è acquistabile
separatamente come il lettore Blu-ray
(DVD di serie); non mancano jack per
microfono e cuffie, lettore di memory
card, sei porte USB 3.0, porta Ethernet,
HDMI in/out, S/PDIF optical audio output e sintonizzatore TV, quest’ultimo
offerto con un piccolo sovrapprezzo. Il
PC, con un prezzo che parte da 1399
dollari americani, viene accompagnato
da mouse e tastiera wireless. Dell ha
aggiornato anche il resto della gamma Inspiron One, finora composta da
soluzioni all-in-one da 23 e 20 pollici; il
modello più grande potrà ora montare
nella sua configurazione massima un
processore Intel Core i7-3770s mentre
il fratello minore vanterà solo aggiornamenti minori con CPU della vecchia
generazione Sandy Bridge. A piccoli display corrispondono risoluzioni inferio-
ri: 1920x1080 pixel per il modello da 23
pollici e 1600x900 pixel per il modello
da 20. I prezzi partono, rispettivamente,
da 749 e 529 dollari americani. Ancora
da comunicare tempi di introduzione e
prezzi per il mercato italiano.
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
PC & MULTIMEDIA / Evoluzioni interessanti dal Computex in ambito di versatilità e longevità dei PC
L’All-In-One di Intel è 21:9 e aggiornabile
Intel mostra al pubblico un concept di PC All-In-One con schermo 21:9 e slot per aggiornare la componentistica
G
IPv6 accende
l’Internet
del futuro
di P. Centofanti
su un braccio capace di coprire tutte
le posizioni, completamente disteso
o “appiattito” sulla scrivania. La base
del PC è invece capace di ricaricare la
tastiera (ovviamente wireless) tramite
induzione, di modo da averla sempre
carica semplicemente appoggiandola sopra. Molto più interessante è
invece un modulo di calcolo plugin, su cui sono ospitati CPU, chipset,
memoria e moduli mSATA; in questo
modo l’utente può aggiornare il PC
semplicemente sostituendo questo
modulo, un concetto molto simile
all’Evolution Kit di Samsung. Ovviamente si tratta soltanto di un concept, non di un prodotto finito. La
palla passa ora ai produttori, che dovranno decidere se seguire i consigli
di Intel o far finta di niente. Qualcuno
si candiderà per realizzare questo innovativo all-in-one?
PC & MULTIMEDIA / Al Computex non potevano mancare le novità informatiche targate Samsung
Samsung tra Ultra-tablet e Hybrid PC
L’azienda coreana porta in fiera nuovi modelli per la serie 5 e spunta anche un interessante prototipo di PC ibrido
di V. Barassi
S
i chiamano Hybrid PC, Ultra
Convertible e Ultra Touch i nuovi
Ultrabook di Samsung destinati
ad infoltire la gamma di prodotti dell’attuale Serie 5 di notebook dell’azienda coreana. Sono tutti modelli attualmente allo stato di prototipo ma, nel
prossimo futuro, ognuno di essi potrà
giungere sul mercato dotato di sistema operativo Windows 8. Hybrid PC riprende l’idea già percorsa con discreto
successo con la linea Transformer proposta da ASUS; parliamo di un tablet
dal display di circa 11 pollici (non sono
state diramate le specifiche) facilmente collegabile ad una tastiera-dock,
così da diventare in breve tempo un
PC & MULTIMEDIA
Il 6 giugno 2012 è iniziata
ufficialmente la transizione
al nuovo protocollo con trillioni
di trillioni di trillioni
di indirizzi disponibili
di R. Pezzali
li All-In-One, i PC in cui schermo ed elettronica fanno parte
di un unico chassis, si sono
ritagliati negli ultimi anni una discreta fetta di mercato. Chi bazzica
da tempo nel mondo dei computer,
però, è generalmente poco attratto
da queste soluzioni, in quanto impossibili da aggiornare e poco personalizzabili. Intel sembra aver colto,
almeno in parte, il messaggio, tanto
che al Computex di Taipei ha messo
in mostra l’All-In-One Concept PC, un
concept di come il produttore californiano vorrebbe che fossero gli AiO
del futuro (qui mostrato tramite le
immagini scattate dai colleghi di The
Verge). E quali sono quindi le caratteristiche ideali di Intel? Si parte dall’esterno, dove troviamo uno schermo 21:9 da ben 29 pollici, montato
p.21
vero e proprio ultra-portatile. Nessuno
è stato in grado di toccare con mano
il prodotto in questione: Samsung,
infatti, ha “rinchiuso” i pochi esemplari
portati al Computex in altrettanti “cubi
di vetro”. Ultra Convertible è forse la
soluzione più interessante: si tratta di
un portatile facilmente “trasformabile”
in un tablet con la semplice rotazione
del display da 13 pollici di diagonale.
Lo schermo è lucido, multitouch ed offre una risoluzione di 1366 x 768 pixel.
Ultra Touch risulta invece essere una
“semplice” proposta come molte se ne
vedranno nei prossimi mesi; parliamo
di un ultrabook dotato di schermo
multitouch attraverso il quale sarà facilmente gestibile l’interfaccia Metro di
Windows 8. Samsung non ha diramato
ulteriori informazioni sui dispositivi in
esposizione, ma è probabile che, dopo
l’introduzione sul mercato di Windows
8 (atteso per le festività natalizie) qualcosa si muova.
Il 6/6/2012 è stata una giornata
storica per il mondo di Internet,
perché più di 1.000 tra i più grandi
protagonisti del web di oggi (tra cui
Google, Facebook, Yahoo!, Akamai e
Limelight Networks), hanno attivato
sui loro server anche la connettività
via IPv6 o Internet Protocol versione
6. L’IP è il protocollo tramite il quale
miliardi di dispositivi sono in grado
di comunicare tra di loro indipendentemente dal tipo di infrastruttura impiegata. Dalla nascita del
World Wide Web, internet si è retto
su IPv4, versione del protocollo che
permette di assegnare un massimo
di 232 indirizzi, pari a circa 4 miliardi.
Da semplice esperimento accademico (e militare), Internet è diventato talmente diffuso che gli indirizzi
non bastano più. Se una volta alla
rete delle reti si potevano collegare
solo computer, oggi praticamente
qualsiasi dispositivo elettronico (o
quasi) ha bisogno di un indirizzo IP.
L’IPv6 risponde a questo problema
con un nuovo sistema di indirzzi a
128 bit: con IPv6 cioè gli indirizzi a
disposizione diventano 2128, ovvero:
340’282’366’920’938’463’463’
374’607’431’768’211’456.
Un numero che non riuscite nemmeno a pronunciare vero? Si spera
che quello degli indirizzi non sia
più un problema per molto tempo
a venire. Internet potrà mantenere,
anzi aumentare, il suo tasso di crescita e un giorno ogni dispositivo
potrà avere il suo univoco indirizzo
IP senza bisogno di condividerlo.
Per quanto ci riguarda non dobbiamo fare nulla: i moderni sistemi
operativi integrano già il supporto
a IPv6 ma prima di usarlo dovremo
aspettare che anche i nostri Internet
Provider adeguino i loro punti di accesso. Al più dovremo cambiare il
modem/router, ma ci vorrà ancora
parecchio tempo..
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
p.22
HIFI & HOME THEATER / Il produttore lancia cuffie top di gamma, dedicate agli appassionati
HIFI & H. THEATER
Finito il vincolo tra Monster Cable e Dr.Dre per la produzione delle cuffie Beats: ora Monster corre da sola
Philips lo chiama “Party Machine”:
con la sua forma particolare e i
due enormi diffusori frontali con
tanto di LED che cambiano colore
e intensità a ritmo, FWP3200D
non passa inosservato. Ben 300
Watt di potenza, tanti bassi ma
soprattutto due piatti con docking
iPod o iPhone per mixare le tracce.
Il sistema dispone di ingresso
jack per altre sorgenti e di una
porta USB per collegare hard disk,
chiavette e altri riproduttori.
Nuove cuffie Monster, di nome e di fatto
di R. Faggiano
U
na notizia passata in secondo piano riguardava, qualche tempo fa, la fine della
collaborazione tra Monster Cable e
Dr.Dre per la produzione delle fortunate cuffie e auricolari Beats. Tutta la
produzione Beats continua e Monster mantiene tutti i modelli nella
propria vetrina web, ma ora il marchio USA lancia nuovi modelli con
il proprio marchio, in diretta concorrenza con i prodotti Beats. Ormai
le cuffie sono fenomeno di moda e
costume, quindi anche le serie Inspiration, Edge e Vektr puntano molto
sull’estetica e i testimonial famosi,
per fortuna senza trascurare le prestazioni. Il modello top di gamma è
la Inspiration (350$), con funzione di
cancellazione del rumore, microfono
per conversazioni con lo smartphone e grande comfort per l’uso prolungato; padiglioni e archetto sono
Philips FWP3200D
il tamarro apprezza
intercambiabili per essere sempre
all’ultima moda. Non si conoscono
tempi e dettagli per l’introduzione
di queste nuove cuffie, e speriamo
che Monster si ravveda e decida di
cambiare la linea: quella “diamantata”
non si può proprio vedere.
PC & MULTIMEDIA / Primi assaggi del prossimo sistema operativo Microsoft: Acer apre le danze con notebook e tablet
Acer con Windows 8: intesa nel segno del touch
Il produttore taiwanese ha annunciato diversi nuovi computer e tablet con Windows 8. Il touch screen regna sovrano, dai 10 ai 27 pollici
di M. Dalli
A
cer ha annunciato un’intera gamma di dispositivi che
monteranno il sistema operativo Microsoft, Windows 8. Si va dagli all-in-one Aspire 7600U e 5600U,
passando per l’Ultrabook Aspire S7
e arrivando infine a ben due tablet,
Iconia W510 e W700. Questi nuovi
PC sono studiati per rendere al massimo con Windows 8, quindi sono
tutti dotati di schermi touch, con
dimensioni che vanno da 10,1 a 27
pollici. Ma andiamo per ordine. Gli
Aspire 7600U e 5600U sono due allin-one, rispettivamente con schermo da 27 e 23 pollici, caratterizzati
da un profilo estremamente sottile
(il 5600U vanta il titolo, secondo
Acer, di all-in-one più sottile al mondo, mentre il 7600U si piazza molto
vicino con uno spessore di 35 mm).
Entrambi montano schermi Full HD
con 64 punti sensibili al tocco e suono Dolby Surround. Interessante anche la staffa che collega il computer
alla base, che consente un ampissimo margine di movimento: è infatti
possibile utilizzare il PC completamente in verticale, con lo schermo
parallelo al suolo, oppure abbassarlo completamente, integrandolo col
piano di lavoro. Acer non ha ancora
rilasciato specifiche tecniche, ma
i prezzi dovrebbero essere compresi tra i 1000 e i 1600 dollari per
il modello più piccolo, tra i 1600 e
i 2200 dollari per il 27 pollici. Lato
Ultrabook, ecco invece l’Aspire S7,
che arriverà in due dimensioni, 11,6
e 13,3 pollici, rispettivamente con 9
e 12 ore di autonomia. Gli schermi
saranno anche in questo caso touch
e Full HD. Mancano per il momento
altri dettagli tecnici, ma Acer sembra curare molto l’aspetto estetico: il
modello da 13 pollici avrà infatti un
rivestimento il vetro lucido sul coperchio; non sarà troppo fragile? Il
modello da 11,6 pollici, invece, vanta
un profilo estremamente sottile, soli
12 mm, mentre entrambi i modelli
possono aprirsi completamente a
180 gradi. Prezzi compresi tra 1000
e 1800 dollari, a seconda della configurazione. Sul fronte tablet sono
invece due le proposte di Acer, l‘Iconia W510 e il W700. Il primo è l’erede del W500, un tablet che, grazie
a una docking con tastiera, può diventare facilmente un notebook (o
netbook, vista la dimensione dello
schermo di 10,1 pollici). Lo schermo,
ovviamente touch sarà di tipo IPS,
per garantire una maggiore qualità,
con risoluzione Full HD; gli unici altri dettagli in nostro possesso sono
la durata della batteria, ben 18 ore
con la tastiera attaccata, e il prezzo,
che varierà dai 600 agli 800 dollari.
Il W700, invece, vanta uno schermo
un po’ più grande, 11,6 pollici, mantenendo la risoluzione Full HD e i 10
punti di multitouch. Nessuna caratteristica tecnica è stata divulgata,
ma dovrebbe trattarsi di un tablet
con processore Intel Ivy Bridge, porte USB 3.0 e Thunderbolt e HDMI.
Interessante anche la docking con
cui arriverà il W700, che consentirà
di inclinare il tablet di 70 gradi in
modalità panorama. Prezzi compresi tra 800 e 1000 dollari. Vi terremo
aggiornati non appena ci verranno
comunicate le specifiche tecniche
complete per i nuovi modelli; per la
disponibilità, invece, si dovrà attendere il lancio di Windows 8, atteso
per l’autunno inoltrato.
Oltre alla ben nota qualità audio di Yamaha, questi nuovi modelli
presentano caratteristiche eccezionali, unite ad un controllo intelligente
e intuitivo tramite Applicazione per smartphone.
Per un livello di operatività senza precedenti.
SINTOAMPLIFICATORI AV RX-V773 / RX-V673 / RX-V573 / RX-V473
http://it.yamaha.com
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
TEST / Design curato e particolare, Android 4.0 e dimensioni dello schermo non eccessive: queste le carte giocate da HTC per il suo One V
p.24
One V, provato lo smartphone di HTC “formato” iPhone
Tutte le funzionalità di HTC Sense e Ice Cream Sandwich racchiuse in un apparecchio con display da “soli”3.7”, per chi cerca ancora uno smartphone tascabile.
di P. Centofanti
O
ne V è il modello entry level
della nuova gamma One di
smartphone Android di HTC. Si
tratta di un prodotto che a differenza
di S e X si rifà chiaramente al passato di
HTC, con un display di dimensioni non
esagerate e un design che richiama
apertamente quello di prodotti come
l’Hero e il Legend. Le caratteristiche
tecniche non sono di quelle che fanno
parlare, ma il V è comunque uno smartphone con la nuova interfaccia HTC
Sense basata su Ice Cream Sandwich,
che porta con sé molte caratteristiche
dei fratelli maggiori e ha un buon display da 3.7 pollici con risoluzione di
480x800 pixel (circa 250 pixel per pollice). Completano il quadro la fotocamera da 5 Megapixel e, a differenza del
resto della gamma, la presenza dello
slot per schede microSD.
Ottima qualità costruttiva
solo 1GB libero per l’utente
Oggigiorno trovare uno smartphone
con un display sotto i 4 pollici ma un
design interessante e una buona qualità dei materiali sta diventando una
vera e propria impresa. L’HTC One V
in questo senso piacerà a chi cerca un
bel telefono ma senza schermi esagerati. Il design ricorda da vicino quello di
modelli come l’Hero e il Legend, con la
parte inferiore sotto lo schermo protesa in avanti, una scelta distintiva ma
anche ergonomica. “Piega” a parte, il telefono è piuttosto sottile, appena 9.24
mm. Il One V è composto da un pezzo
unico di alluminio, con uno sportello in plastica nella parte inferiore che
nasconde gli alloggi della SIM (di tipo
standard) e della carta di memoria.
La batteria non è invece removibile.
La qualità dei materiali e delle finiture
è ottima e anche la sensazione che
trasmette alle mani è di un oggetto
robusto e ben costruito. Il peso è “giusto” per dare sensazione di solidità con
leggerezza, 115 grammi. Il display è di
tipo LCD da 3.7 pollici con risoluzione
di 480x800 pixel. Sotto la cornice troviamo i classici tre tasti, home, back e
task manager. Non c’è il tasto dedicato
per la fotocamera, per cui gli unici altri
pulsanti presenti sono il tasto di accensione/blocco schermo e i comandi del
volume. HTC dichiara una memoria integrata di 4 GB ma in realtà per l’utente
è disponibile unicamente 1 GB, il che
può essere un limite non da poco per
l’installazione delle applicazioni. Per
questo è presente uno slot per carte
di memoria micro SD con supporto
fino a un massimo di 32 GB. Sul fronte
delle connessioni troviamo solo l’uscita micro USB e l’obbligatorio mini-jack
HTC One V - 349 EURO
Quality
Longevity
7
7
Design
8
per le cuffie. Anche l’HTC One V ha il
supporto integrato per le cuffie Beats
Audio, con un’elaborazione audio che
si attiva automaticamente in presen-
Simplicity D-Factor
7
7
Value
8
za di qualsiasi prodotto della gamma
e per tutte le applicazioni audio installate sul telefonino. La connettività
wireless comprende Wi-Fi 802.11b/g/
n, Bluetooth 4.0 con supporto aptX,
oltre naturalmente all’HSDPA. Sotto il
guscio in unibody di alluminio c’è un
“semplice” processore single core a 1
GHz, il Qualcomm MSM8255 con 512
MB di RAM, evidentemente sufficienti
per HTC per sopportare il “peso” di Ice
Cream Sandwich più HTC Sense 4. La
batteria è da 1500 mAh, ma considerando l’efficiente processore montato
e la dimensione dello schermo è sulla
carta ben dimensionata.
HTC Sense ben amalgamata
in Android Ice Cream Sandwich
L’HTC One V è basato su Android 4.0.3
e propone la stessa HTC Sense 4.0 che
abbiamo visto sul One X. Le funzionalità a disposizione sono praticamente
le stesse, compresa l’integrazione con
Dropbox e la possibilità di riscattare fino a 25 GB gratuiti di spazio nel
cloud. Possiamo organizzare le app in
cartelle sulle home screen, c’è un’amsegue a pag. 25
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
p.25
TEST
HTC One V
segue da pag. 24
pia scelta di widget pre-installati per
gestire contatti, account social, mail e
calendari, il music hub che raccoglie
in un solo spazio tutte le app dedicate
alla musica e il lettore audio, e troviamo
anche buona parte delle funzionalità
fotografiche. HTC per il V ha sostituito
il task manager animato che avevamo
visto sull’X con una versione più vicina
a quella base di Ice Cream Sandwich.
Forse a causa della minore potenza a
disposizione non troviamo più la galleria di sfondi live per le home screen,
ma le possibilità di personalizzazione e
i temi a disposizione sono gli stessi dei
modelli superiori. La nuova iterazione
di HTC Sense mostra comunque una
buona coerenza grafica senza stravolgere eccessivamente la filosofia di Android, con un tema prevalentemente
scuro che però ben si sposa con il design del prodotto. Il browser di default
supporta naturalmente Adobe Flash e
offre alcune funzionalità decisamente
benvenute come la possibilità di selezionare la versione desktop di un sito
rispetto a quella mobile (utile con gli
assurdi quotidiani nostrani che bloccano le versioni complete) e la possibilità
di segnare delle pagine per leggerle in
un secondo tempo.
La fluidità va in crisi con il web
HTC ha fatto di tutto per offrire un’esperienza di utilizzo il più possibile uniforme tra i diversi dispositivi della gamma
One. Come abbiamo visto a livello di
interfaccia è sostanzialmente identica
e appena accendiamo il terminale siamo accolti da immagini molto sature
e brillanti. Il display dell’HTC One V è
molto luminoso e offre una definizione
decisamente convincente e non fa rimpiangere schermi con risoluzione più
elevata. Come già rilevato con il One X,
anche in questo caso i colori sono forse fin troppo saturi, con verdi esagerati
e incarnati poco naturali e in alcuni casi
violacei. Il display offre comunque una
buona visibilità anche all’esterno e un
angolo di visione decisamente ampio.
L’unica critica che ci sentiamo di muovere è che il rivestimento superficiale
si sporca davvero parecchio. Appena
sblocchiamo il telefono possiamo
apprezzare un’interfaccia fluida e reattiva. Tutti i menù sembrano reagire
con prontezza e il processore appare
video
Guarda la nostra videoprova
dello smartphone HTC One V
inizialmente in grado di reggere HTC
Sense. Purtroppo la fluidità dell’esperienza subisce una clamorosa battuta
d’arresto nel momento in cui apriamo il browser web. A seconda della
pagina aperta infatti abbiamo visto lo
smartphone smettere di rispondere
per qualche secondo, reagire in ritardo al tocco dello schermo aprendo
così link a caso o ancora non riuscire a
garantire uno scrolling decoroso delle
pagine. Ciò non avviene con tutte le
pagine, ma con molte sì, a prescindere che il plug-in Flash sia attivato o
meno. Non convinti abbiamo provato
a forzare l’accelerazione GPU o a utilizzare la beta di Chrome, ma comunque
l’esperienza di navigazione è un po’ frustrante. Un peccato perché nelle altre
aree la situazione è migliore. Certo se
le applicazioni aperte sono molte c’è
qualche rallentamento nell’interfaccia
a schermo, quelle più pesanti magari
non sono così scattanti come ci hanno
abituati smartphone di altra fascia, ma
niente a che vedere con la pesantezza
delle navigazione web. Un problema
certamente software se consideriamo che terminali con hardware paragonabile non soffrono di problemi
analoghi. Che Ice Cream Sandwich e
HTC Sense insieme siano troppo per
512 MB di RAM? Per quanto riguarda la
riproduzione di file multimediali dobbiamo rilevare l’impossibilità di riprodurre file MKV in alta definizione, ma
anche l’assenza di audio con alcuni file
AVI in definizione standard. Niente da
eccepire per quanto riguarda la qualità
delle chiamate o la ricezione, mentre
la tastiera software, nonostante le ridotte dimensioni del display, consente
un’agevole scrittura. Un aspetto su cui
non possiamo lamentarci troppo è
quello della batteria. Il processore single core non è così esoso e, con un uso
“normale”, si riesce tranquillamente ad
arrivare a sera con ancora una buona
dose di energia. Disattivando la sincronizzazione in background si riesce ad
andare anche oltre la giornata.
Fotocamera ricca di funzioni
video un po’ troppo impastati
HTC One V offre un’applicazione per
la fotocamera davvero completa.
L’hardware è costituito da un sensore CMOS BSI da 5 MP con flash LED e
obiettivo da 28 mm con apertura F2.0.
Gli aspetti più interessanti sono però
quelli software: HDR, scatto a raffica,
possibilità di riprendere foto e video
contemporaneamente, filtri artistici,
modalità panoramica, ralenty video,
tutto a portata di tocco all’interno della stessa applicazione. La qualità della
fotocamera è nella media per telefoni
in questa fascia di prezzo, nulla di particolarmente esaltante, ma nemmeno
terribile. Le immagini hanno un livello
di dettaglio sufficiente e sono rumorose anche in condizioni di luminosità
ideali, ma la qualità è più che accettabili per scatti al volo ad esempio
da condividere sui social network Lo
scatto è piuttosto rapido ma l’esposizione “touch” non è precisissima e
spesso non si riesce a esporre correttamente il particolare che stiamo
fotografando. L’HDR funziona né più
né meno come sul top di gamma con
risultati variabili a seconda delle condizioni ma in generale sempre un po’
artificioso, specie in prossimità di contorni o stacchi netti:
HDR OFF
HDR ON
Altri scatti sono disponibili qui, qui,
qui e qui.
Piuttosto deludente la qualità della
ripresa video invece. Lo smartphone
registra video a una risoluzione massima di 1.280x720 pixel, ma le immagini
risultanti sono decisamente impastate, prive di dettaglio e con una compressione troppo spinta (clicca qui per
aprire il file). In conclusione, possiamo
dire che l’HTC One V ha dalla sua la
qualità dei materiali, la costruzione e
il bel display. In generale è uno smartphone Android 4.0 ricco di funzionalità “out of the box” e sufficientemente
reattivo in tutte le attività fatta eccezione per la navigazione web dove
abbiamo riscontrato rallentamenti a
tratti non accettabili. Il prezzo di listino
è un po’ elevato, ma online si trova anche ben sotto i 300 euro.
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
TEST / Un sistema compatto che fa anche da dock per iPod/iPhone su cui Panasonic punta molto e proposto a un buon prezzo
p.26
Panasonic PMX5, il mini stereo con qualcosa in più
Radio FM, lettore CD, dock per dispositivi portatili Apple e presa USB frontale: una dotazione completa per un impianto che suona bene e costa il giusto
di R. Faggiano
I
sistemi stereo di piccole dimensioni sono dei best seller da molti
anni, coprono tutte le funzioni
utili e hanno un prezzo accessibile.
Tra i molti modelli disponibili abbiamo provato il Panasonic PMX5, bello
a vedersi e con contenuti tecnologici
al di sopra della media. Il prezzo di
listino di 259 euro è anch’esso nella
media per chi desidera prestazioni
sonore accettabili, molto interessante come impianto principale e ideale
come secondo impianto in una stanza secondaria. Da non dimenticare il
fatto che molte docking station per
iPod da sole costano cifre anche superiori e non integrano nessuna sorgente. Tra le funzioni disponibili nel
sistema troviamo la radio FM, il lettore CD, la dock superiore per iPod e
iPhone e una presa USB frontale per
riprodurre canzoni MP3 da una chiavetta archivio. Sul pannello posteriore c’è anche un ingresso ausiliario per
una ulteriore sorgente a scelta. Non
sono previsti collegamenti senza fili
(Wi-Fi, Bluetooth, AirPlay) e non ci
sono collegamenti di rete, mancanze
accettabili in questa fascia di prezzo ma che indirizzeranno altrove gli
utenti interessati. I diffusori in dotazione sono dei 3 vie di buone dimen-
sioni, costruiti seriamente e con altoparlanti realizzati specificatamente e
non presi al bazar cinese dei fornitori.
Anche qui però si poteva fare meglio,
per esempio mettere del materiale
fonoassorbente nel volume interno,
ma almeno non troviamo quel terribile cavetto telefonico che esce direttamente dal retro, come su alcuni
modelli concorrenti. L’amplificatore è
del tipo digitale in classe D, eroga 60
Watt per canale con uno sproposito
di distorsione (il 10%), ma i concorrenti non fanno meglio e dichiarano
valori molto più bassi. Gli altoparlanti
utilizzati sono un woofer con il cono
realizzato in un materiale esclusivo,
con aggiunta di carbone di bambù
per rendere la membrana più leggera e meno risonante; poi troviamo un
midrange/tweeter a cupola e anche
un super tweeter piezoelettrico. Oltre la bontà dei materiali, rimangono
alcune ingenuità nella finitura, come
le finte viti a brugola nella flangia in
plastica che copre il bordo del woofer. Il crossover consiste in un semplice condensatore sul woofer mentre
non si nota nulla tra tweeter e supetweeter. La “faccia” del sistemino
Panasonic è attraente e pulita, il display è bello grande e visibile anche a
distanza, i tasti sono solo quelli strettamente necessari e probabilmente
non servivano le
manopole per i
toni; invece non
si capisce perché
la scelta della sorgente tra chiavette
USB, radio e ausiliare posteriore sia
sequenziale su un
solo tasto. Sul lato
superiore troviamo
uno sportellino che
protegge dalla polvere il dock Apple
e, a fianco, la presa
per la cuffia. Il telecomando è un po’
anonimo ma con i
tasti sistemati piuttosto bene, magari
quello a bilanciere
per il volume si
poteva prevedere
più grande. Qui
Panasonic PMX5 - 259 EURO
Quality
Longevity
8
8
Design
7
troviamo alcune funzioni insolite del
sistema, in particolare l’equalizzatore
con quattro diverse curve preimpostate e una simulazione di surround.
Inutile invece il D Bass che incrementa le basse frequenze, dato che
i diffusori in dotazione ne hanno già
a sufficienza.
Prestazioni sonore interessanti
La messa in opera del sistema è elementare, comunque bisogna fare
attenzione a mettere i diffusori al
posto giusto, cioè con il supetweeter
verso l’esterno per aumentare l’effetto
stereo. Sul retro c’è l’accordo reflex e
quindi bisognerà lasciare almeno una
ventina di centimetri verso la parete
posteriore, per non eccedere con i
bassi. Il cavetto in dotazione per collegare i diffusori è troppo sottile, appena possibile meglio usarne uno con
sezione di almeno 1,5 mm per non
mortificare le ottime prestazioni sonore. Iniziamo a sintonizzare le stazioni radio nelle 30 posizioni di memoria:
qui le prestazioni sono ottime nonostante il semplice cavetto usato come
antenna. Non ci sono disturbi e nemmeno fruscio. Ancora meglio con i
compact disc, la cui riproduzione non
ha nulla da invidiare rispetto a sistemi
Simplicity D-Factor
8
8
Value
9
con componenti separati di prezzo
maggiore. I diffusori se la cavano bene,
senza eccessi sugli acuti e con voci
maschili giustamente corpose; buona
anche la riproduzione tridimensionale allontanando i diffusori dall’unità
centrale. Rimane qualche risonanza
sui bassi ma la dinamica è ottima se
non si esagera con il volume. Con le
chiavette USB il riconoscimento dei
brani è rapido, compresi i nomi degli
artisti e i titoli delle canzoni, ma la ricerca dell’album desiderato è solo sequenziale
e quindi risulta molto
lenta. Peccato che non
si possano riprodurre i
file FLAC. Molto buona
la resa anche con l’iPod,
nettamente superiore
ai risultati ottenibili dall’uscita cuffia del dispositivo; con il dispositivo
Apple nella sua dock è
possibile usare il telecomando, anche per muoversi nei menù e questa
è una bella comodità.
I dispositivi Apple poi
aprono il mondo del
web, per esempio per le
radio internet e supplisegue a pag. 27
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
p.27
PC & MULTIMEDIA
Digital Imaging / Dal Giappone indiscrezioni su due possibili nuove reflex di Canon
Facebook ha finalmente lanciato
l’App Center, il suo portale che
raccoglie le applicazioni web
e mobile raccomandate per
ciascun utente. L’App Center
sta cominciando a comparire
sulle applicazioni mobile iOS
e Android negli Stati Uniti,
ma è già disponibile per tutti
gli utenti in versione desktop,
anche in Italia, all’indirizzo
https://www.facebook.
com/appcenter. Qui troveremo
applicazioni consigliate in
funzione di quelle che già
utilizziamo e di quelle usate
dai nostri amici. Non mancano
classifiche in base a quelle
più votate e più utilizzate
del momento o la possibilità
di navigare l’App Center per
categorie. Inutile dire che una
delle sezioni più corpose è
quella dedicata ai giochi. Con
l’App Center, Facebook punta
sempre più a diventare una vera
e propria piattaforma costruita
intorno al suo social graph.
Potrebbero chiamarsi EOS 3D ed EOS 70D, rispettivamente una full frame da 30MP e l’erede della 60D
Ecco l’app center
di Facebook
Canon vicina al lancio di due EOS?
di M. Dalli
L
a rivista giapponese CAPA, che
nell’ambiente gode di una
buona reputazione in fatto di
“scoop”, ha pubblicato un’interessante anticipazione su quelle che potrebbero essere due delle prossime
reflex in casa Canon, la EOS 3D e la
EOS 70D. Quest’ultima si commenta
da sola: dovrebbe essere l’erede dell’attuale 60D, con sensore da 22 Megapixel, processore
Digic5+ e corpo in
lega di magnesio. Il
sistema di messa a
fuoco sarebbe composto da 19 punti,
forse lo stesso della
7D, con possibilità
di effettuare micro
aggiustamenti. Non
mancherebbe poi
lo scatto a raffica
da 6 fps e il display
orientabile. Più in-
teressante e imprevedibile, invece, la
EOS 3D, una macchina che, almeno
a giudicare dal nome, dovrebbe posizionarsi a metà strada tra la 1D-X e
la 5D Mark III. Il sensore sarebbe da
30 o più Megapixel, presumiamo Full
Frame, con sistema di messa a fuoco
a 61 punti e corpo derivato da quello
della 1D. Al contrario delle sorelle Full
Frame, questa 3D potrebbe avere un
flash integrato, oppure un emettitore Speedlite. Interessante anche la
presunta capacità di registrare video
in 4K, che ne farebbe un oggetto sicuramente interessante per registi e
cineoperatori. Il processore sarebbe
invece un doppio Digic5+, che garantirebbe raffiche di 6 fotogrammi
al secondo. Al momento non è chiaro se o quando queste nuove reflex
vedranno mai la luce, certo è che i rumor si fanno sempre più insistenti e,
quindi, non è improbabile un lancio
entro la fine dell’anno.
giapponesi per un nuovo sistema
compatto, anche di prezzo leggermente superiore: studiare meglio
i diffusori con adeguato materiale
fonoassorbente e spostando frontalmente l’accordo reflex, mettere
un display più ampio (magari un
OLED) per avere maggiori informazioni, aggiungere AirPlay oppu-
re una presa di rete, rispolverare il
marchio Technics e con il prodotto
ottenuto andare a sfidare il più temibile concorrente (a nostro parere
il Denon Ceol). Visti gli ultimi bilanci
Panasonic chissà che non convenga puntare in questa direzione per
risollevare le entrate, piuttosto che
insistere su 3D e plasma.
TEST
Panasonic PMX5
segue da pag. 26
scono alla mancanza di connessione Ethernet del sistema. Dopo aver
passato piacevolmente molte ore
con questo sistema ci sono venute in mente alcune considerazioni.
Prima di tutto ora capiamo l’entusiasmo con il quale i responsabili
Panasonic ci avevano descritto (a
parole) questo sistema durante la
presentazione europea, ricevendo
da noi in cambio viceversa molte
perplessità. La seconda considerazione riguarda le cifre che ci vengono richieste da altri marchi più specializzati per ottenere prestazioni di
ben poco superiori (nei pochi casi
in cui sono veramente superiori). La
terza idea è una sfida ai progettisti
Tutto quello che ti serve
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n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
TEST / Sotto la nostra lente due fotocamere tascabili ma dotate di zoom molto potente, da 18 e 20 ingrandimenti, e con alcuni plus interessanti
p.29
Comparativa Panasonic DMC-TZ30 vs. Samsung WB150F
Abbiamo messo alla prova due compatte ultrazoom, analizzate sotto il profilo delle specifiche tecniche e dei risultati di scatto. Quale si è comportata meglio?
di C. Viarisio
O
ggetto di questo “scontro” sono la Panasonic TZ30 e la Samsung WB150F. Entrambe
sono delle macchine abbastanza compatte, facili da usare, dotate di potenti zoom, buon
grandangolo, e integrano 14 megapixel. In pratica sono fotocamere pensate per trovarsi a loro
agio in tutte le occasioni, dagli scatti in casa, ai
panorami, a situazioni più ricercate. Per distin-
guersi dalla media, sono state poi arricchite da
funzioni particolari, come il Wi-Fi (Samsung) o il
GPS (Panasonic), con programmi intelligenti e
molte funzioni automatizzate.
ergonomia e dotazioni: panasonic con ottica leica 20x, Schneider Kreuznach 18x per Samsung
Samsung WB150F
Panasonic DMC-TZ30
L
a proposta della casa giapponese si presenta in una livrea
scura molto elegante con inserti che sembrano di metallo e
finiture cromate. La TZ30, come di
consueto per le Lumix di Panasonic, si fregia di un’ottica Leica collassabile (quando la fotocamera è
spenta, l’ottica si ritira tutta dentro
al corpo). Si tratta di uno zoom 20x
ottico (estensibile digitalmente fino
a 80x), stabilizzato, che parte da un
grandangolo di soli 24mm. L’ottica
è dotata di lenti asferiche (per non
distorcere alle varie focali) e di una
“nano copertura” per prevenire i riflessi. Quasi tutto il dorso è invece
occupato dall’ampio display che è
anche touch (per scegliere il punto
di messa a fuoco, zoomare, interagire con i menù o sfogliare le foto
salvate), e da una parte dei tasti di
controllo. Tutti i comandi sono accanto al display e sulla parte superiore. Nonostante si tratti di bottoni,
rotelle e selettori molto piccoli (bea-
L
a coreana Samsung si presenta
con una livrea eclettica giocando con i contrasti del bianco e
del nero in un corpo che sembra tutto di plastica. Anche per la WB150F
troviamo un gruppo ottico di gran
blasone: trattasi di ottica collassabile prodotta da Schneider Kreuznach
capace di zoomare a 18x otticamente (fino a 90x in digitale) e di un buon
grandangolo da 24mm in su. Il sistema è stabilizzato, ed esteticamente si
presenta leggermente sporgente dal
corpo macchina con una gradevole
zigrinatura (fissa) che aiuta la presa
sicura della fotocamera. Anche in
questo caso, per far posto all’ampio
display posteriore, i comandi sono
bottoncini e ghiere piuttosto piccoli, tutti sul dorso accanto al display e
sopra. In un confronto diretto, la disposizione e la forma del pulsante di
scatto e della leva dello zoom sono
risultati leggermente più comodi
segue a pag. 30
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
p.30
TEST
Panasonic DMC-TZ30 vs. Samsung WB150F
segue da pag. 29
Panasonic DMC-TZ30
te mani giapponesi!), l’utilizzo non è
scomodo come temevamo. Un po’
infelice è la posizione del microfono (stereo) sulla parte superiore,
che è proprio dove finisce l’indice
della mano sinistra durante la presa, rischiando così di attutire l’audio
registrato nei filmini. La Panasonic
è dotata anche di uscita HDMI con
connettore standard di tipo C, necessaria in quanto può registrare
video in Full HD (1080p) in formato AVCHD. Caratteristica saliente è
la presenza del GPS che permette
di geotaggare le foto scattate e di
posizionarle su una mappa caricata
in memoria (visualizzabile in riproduzione).
Samsung WB150F
sulla Panasonic. Sul fianco destro,
protetta da uno sportellino rigido,
troviamo la connessione micro USB
per il trasferimento delle immagini
e la ricarica della batteria (con un
cavo opzionale questa connessione
fa anche da uscita audio/video). La
WB150F non ha infatti uscita HDMI.
La caratteristica saliente è la presenza della connettività Wi-Fi, che offre
diverse modalità di utilizzo, sia se
connessa direttamente a Internet (se
troviamo un Hotspot Wi-Fi o se usiamo uno smartphone in tethering), sia
se connessa direttamente al tablet o
smartphone utilizzando applicazioni
specifiche e gratuite (disponibili nell’App Store per iOS e nel Play Store
per Android).
UTILIZZO E FUNZIONI SPECIALI: la TZ30 riprende in Full HD, la WB150F ha il Wi-Fi
L
a TZ30 non ha manuale cartaceo (gli alberi ringraziano),
ma solo un CD contenente il
software in dotazione e i manuali in
varie lingue in formato PDF. L’esemplare che ci è stato inviato per la
prova era di pre-serie e non conteneva quello in italiano. Comunque
la versione italiana è disponibile sul
sito di Panasonic Italia. Attraverso la
ghiera superiore è possibile inserire
la modalità ad intelligenza artificiale (iA) che sceglie autonomamente
la migliore impostazione “scena” in
base alla circostanza di scatto (e ci
azzecca praticamente sempre), le classiche
PASM, la modalità scatto 3D,
due customizzabili, le scene
preimpostate
e la modalità
creativa per applicare filtri artistici allo scatto.
Per riprendere
il video basta
premere il pulsantino apposito in
qualsiasi modalità ci si trovi (tranne quella 3D). Sono disponibili due
menù distinti: quello per le impostazioni generali e per la modalità
specifica (scelta del filtro creativo,
piuttosto che scena preimpostata) e
quello definito Q.Menu che riguarda prettamente i parametri di scatto. Il primo è anche parzialmente
touch, il secondo è invece rappresentato solo da icone ed etichette
contestuali in italiano nella parte
bassa del display. Seppure una volta fatta l’abitudine alla logica dei
menù e al significato delle icone si
riesca a far tutto, l’organizzazione e
la chiarezza delle procedure è un po’
contorta. Le caratteristiche pregiate
della TZ30 risiedono nella capacità
di riprendere anche in Full HD progressivo con audio stereo, anche
con geotag GPS. Sulla fotocamera
stessa è possibile poi vedere in fase
A
nche la Samsung non fornisce
più manuali cartacei ma solo in
PDF sul CD incluso nella confezione. In questo caso c’era anche quello nella nostra lingua. Di impostazione
logica abbastanza simile alla Panasonic, ha però i due menù (quello delle
impostazioni generali e quello prettamente dedicato ai parametri di scatto
o di modalità creativa) ben distinti e
uno raggiungibile via ghiera superiore,
l’altro attraverso il tasto menù sul dorso. La ghiera superiore è più semplice
e raccoglie le stesse modalità ASM in
un’unica posizione (la selezione della
specifica priorità si fa dopo a schermo).
Anche la modalità video è raggiungibile sia attraverso la ghiera (in tal caso
avremo più parametri impostabili) e
sia durante una sessione fotografica,
premendo il tasto rosso sul dorso. La
Samsung chiama la modalità intelligente di auto selezione della scena
in base al contesto SMART. In questa
posizione la WB150F dovrebbe capire
cosa stiamo scattando e impostare la
modalità migliore. Non ci è sembrata
molto decisa nelle sue valutazioni,
dato che cambia spesso tipo di scena
impostata durante la stessa inquadratura, seppure poi i risultati siano
stati comunque azzeccati. La sezione
video della Samsung è meno pompata della Panasonic. Il massimo della
risoluzione raggiungibile è 1280x720
pixel, e il formato di registrazione è
MP4. Oltre al già potente 18x ottico,
è possibile scegliere se usare il moltiplicatore digitale che, essendo 5x, può
portare a 90x totali. L’interpolazione
digitale però si vede. In alternativa al
digitale si può usare l’intelli-zoom, che
oltre i 18x ottici può portare lo zoom
a 36x, via via riducendo (croppando)
l’immagine. All’estremo 36x la risoluzione è di soli 3 megapixel. La caratteristica saliente di questa originale
coreana è la connettività Wi-Fi, che
ha proprio una posizione sulla ghiera di selezione modalità. In presenza
di Internet in Wi-Fi (quindi oltre che
a casa, magari in albergo in vacanza,
o in giro cercando una rete aperta,
o sfruttando il tethering con uno
smartphone), le opzioni che troviamo sono: condivisione su Facebook,
Picasa, YouTube o Photobucket, invio
diretto ad una email e salvataggio sul
cloud di SkyDrive. Sono poi disponibili
segue a pag. 31
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
p.31
TEST
Panasonic DMC-TZ30 vs. Samsung WB150F
segue da pag. 30
Panasonic DMC-TZ30
di riproduzione le foto disposte su
una mappa del mondo. Lo zoom già
potente può essere incrementato in
tre modi. Il primo è quello definito
EZ (extra ottico), e riduce la risoluzione croppando l’immagine per arrivare fino a circa 44x. In alternativa
a questo c’è lo zoom digitale (fino
a 4x), che porta il totale a 80x ma
Samsung WB150F
con deterioramento delle immagini. In alternativa o in abbinamento
si può usare la funzione “Risoluzione
i” come “i Zoom”, per aumentare lo
zoom di 2x (4x totale se insieme a
quello digitale), per un totale sempre di 80x e un degrado inferiore ma
sempre presente dell’immagine.
le modalità specifiche come il TV Link
(se il televisore è compatibile e visibile
in rete), la modalità che in automatico
effettua un backup delle foto nuove
sul PC di casa (attraverso il software
sul CD) e le modalità MobileLink e Remote Viewfinder. La prima permette
di scaricare su smartphone (Android
o iPhone) le foto scattate grazie a un
app gratuita disponibile nei rispettivi
store. La seconda, come dice il nome,
permette di avere su smartphone l’immagine inquadrata dalla fotocamera,
da qui zoomare e scattare in remoto.
Provato su un Android Galaxy S, non
ci ha convinto e l’app sembra soffrire
di molta latenza. Oltretutto a noi non
funzionava lo zoom remoto.
QUALITÀ FOTOGRAFICA: risultati variabili a seconda della situazione di scatto
FIORI Cominciando dallo scatto ravvicinato sui fiori arancioni, notiamo
come la Samsung si faccia ingannare dalla luce dell’imbrunire e imposti
una temperatura colore troppo fredda. Sempre nella Samsung i particolari
sono leggermente più morbidi mentre con la Panasonic sono distinguibili
i peletti sui petali, con la Samsung se ne perdono molti che si impastano.
La Panasonic carica di più il colore, in modo meno realistico che nella Samsung, più sobria.
Panasonic DMC-TZ30
Samsung WB150F
Controluce Sui controluce, come il cornicione del palazzo sullo sfondo
del cielo con le nuvole, notiamo che la Samsung riesce a calibrare meglio
le luci senza chiudere troppo sulle ombre, mentre la Panasonic pompa un
po’ di più i contrasti perdendo dettagli del palazzo nei troppo scuri e enfatizzando il blu del cielo.
Panasonic DMC-TZ30
F
Samsung WB150F
Scatto notturno Nello scatto notturno con la panchina, la Panasonic
riesce ad illuminare di più la scena grazie a un flash più potente e a mantenere la luce del cielo sullo sfondo grazie agli ISO maggiori (800 contro 640
scelti automaticamente dalla Samsung). L’immagine della Panasonic è però
leggermente più sporca e i dettagli sono un po’ più impastati.
Panasonic DMC-TZ30
Samsung WB150F
Cielo temporalesco Nello scatto col cielo temporalesco, la situazione si inverte e sembra la Samsung a tirare un po’ di più sul contrasto,
anche se sempre nel microdettaglio ci piace di più il comportamento della
Panasonic.
Panasonic DMC-TZ30
Samsung WB150F
conclusioni: panasonic costa di più ma è più equilibrata
ermo restando che sono entrambe ottime fotocamere piene di funzioni e facili da usare, ci
ha convinto di più la DMC-TZ30 prodotta da
Panasonic. Oltre che essere più rifinita nella costruzione e più dotata nel comparto video, ha restituito
scatti migliori sia per come gli automatismi hanno
interpretato la scena e regolato i parametri di scatto, che per come sono risultate le immagini dopo,
più nitide e microcontrastate in generale. Anche la
messa a fuoco della Panasonic è risultata più rapida
e sicura, soprattutto in posizione tele. C’è da dire
che la Samsung WB150F si rivela comodissima con
la connettività Wi-Fi e che comunque sul mercato
si trova a un prezzo anche sensibilmente inferiore
rispetto alla Panasonic.
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
TEST / La comodità e velocità delle gesture da usare con una superificie multitocco conquista sempre più anche i mouse
p.32
Se il puntatore non basta, ecco il gesture-mouse di Logitech
Vediamo come funziona e come si è comportato il Touch Mouse M600, mouse senza fili di Logitech con superficie sensibile al tocco e gesture multitouch
di M. Dalli
L
e gesture touch ricoprono un
ruolo sempre più importante
nei sistemi operativi moderni,
ruolo che diventerà ancora più rilevante con l’introduzione di Windows
8, atteso per fine anno. Un modo
semplice per rendere “touch” il proprio PC, senza cambiare schermo,
è quello di dotarsi di una periferica
touch come il mouse Logitech Touch Mouse M600 oggetto di questa
prova. Si tratta di un dispositivo che
riunisce in un unico apparecchio le
gesture touch tipiche del trackpad
di un portatile, senza però rinunciare
alla praticità di un mouse senza fili. Il
Touch Mouse M600 è inoltre dotato
di una sezione di alimentazione che
gli garantisce un funzionamento
per 3 mesi con una sola batteria AA,
oppure 6 mesi con due batterie. Abbiamo provato il Touch Mouse M600
con un PC Windows 7, dal momento che è l’unico sistema operativo
attualmente supportato (con Mac
OS X il mouse funziona, ma non
vengono riconosciute le gesture, su
Windows 8 i driver non sono ancora
supportati). La parte “mouse” di questo M600 è ineccepibile: il sistema laser è molto preciso e guida il mouse
senza incertezze, mentre il sensore
wireless, che funziona sulle frequenze di 2.4 GHz, consente di collegare
fino a 6 dispositivi Logitech contemporaneamente, occupando soltanto
una porta USB sul PC. Il Touch Mouse M600, inoltre, dimostra qui la sua
vocazione “portatile”, dal momento
che il ricevitore può essere alloggiato all’interno del vano batterie del
mouse, quando non in uso; nella
confezione è inoltre presente una
custodia in stoffa per trasportare il
mouse in borsa senza graffiarlo. La
parte touch, invece, è leggermente
meno convincente: le gesture sono
infatti limitate al solo scrolling verticale e alla possibilità di andare avanti
e indietro tra le pagine web (con un
gesto in orizzontale del dito sinistro).
Rispetto a un tradizionale mouse a
rotella, la tecnologia touch impiegata dal M600 ci è parsa meno precisa
e a tratti imprevedibile. Esiste un software di Logitech, denominato Flow
Scroll, che consente di rendere più
fluido lo scorrimento, ma funziona
solamente all’interno dei browser
(sono supportati Internet Explorer,
rittura scomodo per lunghe sessioni
di utilizzo. Ovviamente si tratta di
un giudizio soggettivo che riflette
l’abitudine di chi scrive e non è detto che sia così per tutti,
tuttavia è un aspetto a
nostro avviso da tenere
in considerazione, relativamente all’utilizzo che
si pensa di fare.
Gesture e touch
non conquistano
Firefox e Chrome), non per tutto il
sistema operativo; restano quindi tagliati fuori documenti di testo, client
email, esplora risorse e qualsiasi altra
applicazione che non sia un browser.
In questo caso lo scrolling risulterà
meno fluido e “scattoso”. Analizzando invece l’ergonomia del mouse, si
entra in un terreno molto soggettivo: il profilo del Touch Mouse M600
di Logitech è più basso rispetto a
un tradizionale mouse per desktop,
questo per favorire - immaginiamo
- la trasportabilità. Per contro, però,
questa scelta si traduce anche in una
minore comodità nell’impugnatura,
che probabilmente può essere mitigata con un periodo di adattamento. Durante la nostra prova, però,
non siamo mai riusciti ad abituarci
al più basso profilo, trovandolo addi-
Considerate le nostre
impressioni ricavate durante l’utilizzo del dispositivo, fatichiamo a giustificare il prezzo finale
del Logitech Touch Mouse M600, 70 euro, rispetto a una soluzione a rotella - anche dello stesso
produttore - che costa molto meno
e garantisce in genere una migliore
ergonomia e comodità di utilizzo. Le
funzionalità touch possono attrarre
molto, richiamando quella che è
l’esperienza d’uso di smartphone e
tablet, ma a nostro avviso il sistema operativo (Windows 7, in questo caso) non è ancora pronto e
l’esperienza che ne deriva è molto
distante da quella offerta dai dispositivi mobili. Alcune cose potrebbero cambiare con Windows 8, dove la
componente touch diventerà quasi
indispensabile, ma i driver di Logitech al momento di scrivere non
sono compatibili col nuovo sistema
operativo di Microsoft, pertanto
non è stato possibile effettuare una
prova concreta. La speranza è che
Logitech possa aggiornare il Touch
Mouse M600 ampliando il parco
delle gesture touch, sfruttando
l’ampia superficie sensibile al tocco
(che copre più di metà del dorso del
M600). Fino a quel momento, però,
il Touch Mouse M600 resterà poco
più che un esercizio di stile: bello a
vedersi, meno utile all’atto pratico.
Essere"Smart"
"Smart"significa
significa
Essere
occhiali3D
3Dsenza
senzabatteria,
batteria,
occhiali
conversionedei
deicontenuti
contenuti
conversione
2Da a3D,
3D,
dada2D
telecomandoMagic
MagicMotion
Motion
telecomando
perdarti
dartimaggior
maggiorcontrollo
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navigareliberamente
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basato
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mese
di Marzo
2012.
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n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
TEST / Da sempre capace di proporre sintoampli entry level evoluti e dal prezzo aggressivo, anche quest’anno con l’RX-V473 Yamaha coglie nel segno
p.34
Yamaha RX-V473, in prova il best-buy della gamma 2012
Questo sintoamplificatore 5.1 dall’interessante rapporto qualità/prezzo è anche un network player, ha AirPlay e può sfruttare un’applicazione per smartphone.
di R. Faggiano
I
sintoamplificatori audio/video rimangono tra i componenti ancora appetibili per gli appassionati,
ma nell’ultimo periodo sono stati riscoperti anche da chi non ama particolarmente l’home theater. Il motivo
è presto detto: a un prezzo molto accessibile rendono disponibili tutte le
funzioni di un network player, sia per
la musica, sia per immagini e film. A
questo aggiungono l’amplificazione
per 5 o 7 canali e tutta la gestione
di altre sorgenti audio e video. Il protagonista della prova è un apparecchio interessante per molti motivi:
costa 399 euro, si chiama Yamaha,
è un network player completo di
AirPlay, ha molti ingressi A/V, ha un
mucchio di elaborazioni DSP e ha
pure un’eccellente applicazione per
gli smartphone (Apple e Android).
Dotazione da grande
L’RX-V473 è il modello base della gamma 2012 con le funzioni di
network player e permette di ascoltare musica MP3 o FLAC fino a 96
kHz. La potenza reale è di 80 Watt
per canale in stereofonia, aggiungendo diffusori la potenza teoricamente rimane uguale, ma in questo
caso non bisogna scendere sotto
gli 8 ohm di impedenza. C’è la calibrazione automatica YPAO esclusiva
Yamaha e soprattutto ci sono 17 diversi effetti DSP applicabili a musica
e cinema. L’aspetto estetico è piuttosto massiccio e non molto diverso dai modelli dello scorso anno, ci
sono molti tasti e un display ampio
e ben leggibile anche a distanza.
Rispettando la tradizione musicale
del marchio ci sono pure due funzioni dedicate agli audiofili: Straight
spegne tutte le elaborazioni DSP e
si limita alla decodifica base del segnale in ingresso, Direct è dedicato
all’ascolto stereofonico e taglia tutto
ciò che va oltre la semplice amplificazione del segnale audio stereo,
spegnendo pure il display. Al contrario troviamo il tasto Enhancer per
ridare vigore a musica MP3 troppo
compressa. I quattro tasti Scene
permettono di fare una configurazione su misura per i quattro ingressi
principali, associando un ingresso
all’effetto sonoro DSP più adatto,
senza doverlo impostare ogni volta.
Per gli interessati aggiungiamo che
questo modello differisce da quello superiore (573) solamente per la
presenza di due canali aggiuntivi,
trasformabili eventualmente in diffusori per una seconda zona; diverso anche il prezzo che passa a 499
euro. Sul pannello anteriore ci sono
anche ingressi audio con minijack
e una presa USB, per il video invece
solo un anacronistico ingresso video
composito al posto di una più utile
presa HDMI. Il telecomando è piuttosto economico e con una miriade
di tasti, dato che può anche attivare
un televisore; nel corso della prova
però scopriremo che è molto meglio usare l’eccellente applicazione
dedicata che Yamaha ha già reso
disponibile per il mondo Apple (con
variante per l’iPad) e per i dispositivi
Android.
Tanti cavi all’interno
La visione del pannello posteriore
illustra bene la versatilità di questo
apparecchio. Dubitiamo che qualcuno necessiti di ulteriori ingressi,
oltre a quelli presenti anche sul
pannello frontale: ci sono anche degli ingressi digitali per collegare vecchi lettori DVD non ancora dotati di
uscita HDMI. I morsetti per i diffusori
sono di qualità modesta ma togliendo la copertura centrale si possono
usare spinotti a banana, Il collegamento di rete senza fili è disponibile
Yamaha RX-V473 - 399 EURO
Quality
Longevity
8
8
Design
7
solo con un accessorio opzionale,
che però occupa anche la presa usb
frontale, in abitazioni non cablate
sarà meglio dotarsi di un dispositivo Powerline. La costruzione interna
non è delle più ordinate, con molta
filatura volante, tuttavia per la categoria è più che accettabile. La parte del leone la fanno gli stadi finali,
tutti realizzati con classici transistor
Toshiba; l’alimentazione privilegia i
canali stereo frontali, per gli altri si
va in economia con capacità inferiori. L’elaborazione DSP è svolta con
un chip TI della serie TMS 320, ormai
lontani i tempi in cui venivano utilizzati chip esclusivi Yamaha anche
sui modelli minori della gamma, La
conversione audio digitale/analogica è svolta da un Burr Brown PCM
1681 multicanale da 24bit/192kHz
con rapporto segnale/rumore di
105 dB. L’elaborazione video si avvale di un Silicon Image 8573, ma
va sottolineato che l’apparecchio
non svolge nessuna funzione di
upscaling, ciò che entra esce nella
stessa modalità e solo dalle prese
dello stesso tipo. Volendo si può
far transitare un segnale video 4K,
ammesso che ne abbiate uno e che
abbiate un TV 4K! Per le funzioni di
rete troviamo un classico integrato
tuttofare della Bridge. Molto ampia
la superficie di dissipazione del calore, più che sufficiente in normali
condizioni di utilizzo, anche perché
Simplicity D-Factor
7
8
Value
8
il coperchio superiore è completamente traforato.
Brillante con la musica
buono con l’Home Theater
Il primo approccio con lo Yamaha
avviene tramite il menù su schermo
che ha una qualità veramente modesta e senza indicazioni in italiano.
Comunque serve allo scopo e permette di impostare tutti i parametri
iniziali, però qualche sforzo grafico
in più non avrebbe guastato. Come
già accennato, dopo la prima installazione è meglio affidarsi al proprio
smartphone e gestire l’apparecchio
da lì. Il collegamento in rete è
molto rapido, lento
invece l’eventuale
aggiornamento
che si svolge in
diverse fasi. La
compatibilità con
file musicali e video è abbastanza
ampia,
tuttavia
come spesso capita alcuni contenuti
vengono misteriosamente rifiutati,
anche se un altro
file con la stessa
codifica è stato appena riconosciuto
e riprodotto; in
genere si tratta di
segue a pag. 35
n. 49 / 11 giugno 2012
estratto da www.dday.it
p.35
TEST
Yamaha RX-V473
segue da pag. 34
problemi con i singoli server o NAS,
fastidiosi ma difficilmente risolvibili.
Yamaha dichiara la compatibilità
con file audio MP3, FLAC, WAV PCM,
MPEG-4 AAC e WMA. Per le colonne
sonore dei film non manca niente
con le famiglie Dolby Digital e dts,
ma tanto poi si preferirà usare gli effetti realizzati da Yamaha, che danno
sempre quel tocco di realismo in più
che fa la differenza. Tramite l’ingresso
HDMI si possono perfino far passare
i segnali DSD di un disco SACD riprodotto da un lettore Blu-ray compatibile (per esempio i Sony o i Pioneer).
Nell’utilizzo home theater lo Yamaha
conferma di avere sempre un piccolo vantaggio sui concorrenti, anche
se forse bisognerebbe razionalizzare
il DSP con interventi più dedicati e
lasciando perdere quelli troppo spettacolari ma poco naturali. Queste
osservazioni valgono specialmente
per i filmati musicali, dove si tende
a eccedere con il riverbero rispetto
alla semplice decodifica Dolby o dts.
Con film molto spettacolari e cura-
ti come Avatar abbiamo preferito il
programma Adventure, mentre SciFi ci è parso sin troppo esagerato
nel riverbero; però si tratta anche
di questione di gusti, l’importante è
poter scegliere. Buona la dinamica
ma il volume deve salire parecchio
per ottenere un impatto realistico in
gamma bassa. Per ottenere il giusto
impatto è sicuramente da consigliare l’utilizzo di n buon subwoofer attivo. L’uso come network player ha
permesso di apprezzare la comodità
dell’applicazione per smartphone,
dove compaiono a schermo anche
le copertine dei dischi (quando inserite); altrettanto comodo l’AirPlay,
che non scopriamo certo oggi. Interessanti i miglioramenti sonori sugli
MP3 inserendo la funzione Enhancer
mentre trovare le differenze sonore
in versione “Straight” è veramente
impossibile: questa funzione è più
comoda per saggiare le differenze tra il DSP applicato e la versione
neutra. Abbiamo saggiato anche il
puro ascolto stereofonico in modalità “Direct”, usando il nostro lettore
di riferimento in modalità analogica
e digitale. Anche in questo caso lo
Yamaha si è comportato piuttosto
bene e se guardiamo al suo prezzo
di listino non c’è proprio nulla da
eccepire, anche la potenza sui due
canali è più che sufficiente per locali
di medie dimensioni. Volendo scendere nel dettaglio si può notare che
passando dall’ingresso digitale la
musica esce piuttosto brillante, con
i nostri diffusori (un set Chario ormai
fuori produzione) sin troppo asciutta
e dettagliata, seppure non fastidiosa.
Ma qui dipende molto dall’abbinamento con i diffusori, scegliendo
modelli più morbidi la resa potrebbe
essere ottimale.
La notizia prosegue su DDAY.it...
hifi & HOME THEATer
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hifi & HOME THEATer
Ecco la nuova gamma Fidelio di Philips, in arrivo sul
mercato inglese da settembre: AW1000, ricevitore
wireless da collegare a un amplificatore e AW2000
che integra anche l’amplificazione digitale e può
essere collegato ai diffusori; i diffusori AW3000,
AW5000 e AW9000, modelli di tipo attivo con ricevitore wireless integrato, differenti per dimensioni
e potenza; la docking station DS9100 con funzione
AirPlay; la cuffia M1 in una veste compatta e
leggera. Per tutti i modelli è stata
sviluppata l’applicazione AirStudio, gratuitamente disponibile per
Apple e Android, per trasmettere
la musica da smartphone o tablet
ai diffusori. Ancora da decidere la
disponibilità nel nostro Paese.
A Google sono bastati 100 milioni di dollari per
portarsi a casa Meebo, interessante piattaforma
di Instant Messaging che molto presto andrà a
migliorare sensibilmente la già ottima componente
messaggistica del social network Google+.
Nessuna informazione in merito è invece stata diramata sulla seconda operazione compiuta da Google:
BigG ha acquisito totalmente anche QuickOffice,
suite d’ufficio ideata per dispositivi iOS, Android
e Symbian. Con queste due ultime acquisizioni si
allunga ancor di più
la lista degli acquisti
di Google. Chi sarà il
prossimo?
ASUS ha svelato le nuove soluzioni della serie S, due
portatili con display da 14’’e 15’’, 20.8 mm di spessore
e un sottilissimo lettore DVD integrato. Gli schermi
avranno la risoluzione di 1366x768 pixel (probabilmente saranno possibili opzioni più interessanti) e non
mancano porte HDMI, VGA, Ethernet, VGA, una USB
3.0, due USB 2.0 e un tastierino numerico. ASUS non
ha svelato le specifiche complete, ma nella versione
mostrata il dispositivo montava un processore Intel
Core i7-3517U da 1.9 GHz, 8 GB
di memoria RAM e una scheda
grafica dedicata NVIDIA GeForce
GT630M. Prezzi e disponibilità
ancora da comunicare.
Arriveranno in settembre i diffusori Pioneer per smartphone e tablet da collegare senza fili. Oltre all’AirPlay
per i dispositivi Apple e per iTunes, è stato installato
il Wi-Fi Direct che non necessita di collegamento al
router. I diffusori hanno in comune gli altoparlanti,
due midrange da 7 cm e un tweeter da 2,5 cm con
accordo reflex frontale che troviamo sull’XW-SMA1.
Sull’XW-SMA4 si aggiungono un subwoofer da 10
cm e un secondo tweeter. In comune l’amplificazione
digitale e il controllo DSP del segnale. L’XW-SMA3
non teme spruzzi d’acqua e
polvere, ha la batteria ricaricabile e come gli altri incorpora
Wi-Fi, AirPlay e DLNA.
Philips sempre più Fidelio
Google fa spesa: ecco
QuickOffice e Meebo
ASUS Serie S: Ultrabook da
14 e 15” con DVD
Pioneer porta AirPlay
e DLNA all’aperto
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EOS 650D, la prima reflex Canon con display touch L`E3