n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it p.1 EDITORIALE Prezzi meno “svaccati” a tutela dei consumatori La corsa ai sottocosto a lungo termine non aiuta i consumatori. E non è un paradosso. Nei prossimi 6-12 mesi potrebbero chiudere molti degli attuali negozi di audio video e di elettronica di consumo. Da tempo si parla di un imminente abbandono dell’Italia da parte di Fnac, come anche si dice di altre catene alle prese con finanze agli sgoccioli e fidi commerciali in revoca. I piccoli negozi non stanno meglio: in molti sono esposti con i distributori oramai per oltre un anno di fatturato e in queste condizioni, l’ipotesi di chiudere (o addirittura di fallire) è dietro l’angolo. Non c’è una sola causa: sulla crisi diffusa si innesta un repentino ulteriore crollo dei consumi legato all’aumento dell’IVA e della pressione fiscale; la discutibile “volatilità” dei prezzi ha creato consumatori attendisti e opportunisti, il perfetto contrario di quello che servirebbe ora; infine, non va dimenticato lo scarso acume commerciale dimostrato da alcuni operatori. Il risultato è che, con meno negozi, sarà sempre più faticoso vedere e toccare un prodotto prima di acquistarlo, soprattutto per chi abita lontano dai grandi centri e in particolare per le categorie di prodotto meno diffuse. L’e-commerce, da parte sua, è una buona soluzione, ma soprattutto su prodotti che si sono già visti nei negozi fisici: il rischio è che la contrazione delle reti fisiche finisca per avere un influsso negativo anche sulle vendite online. I negozi che chiudono, di qualsiasi genere siano, non sono mai un vantaggio per il consumatore: si tratta semplicemente di una scelta in meno. In questo senso, se sarà solo una fase transitoria per “pulire” il mercato degli operatori meno validi, passi; ma se il tutto si trasformerà in un pesante ridimensionamento dei punti di vendita senza rimpiazzi, allora a perdere saranno soprattutto i consumatori. Per questo, anche se sembra un controsenso, a volte è meglio avere prezzi un po’ più alti (e magari anche un buon servizio) che un sottocosto in più, che fa tanto clamore e soddisfa solo i pochi che se li aggiudicano. Purtroppo agli italiani spesso fa più piacere sentirsi “furbi” per aver fatto “l’affare” che avere la certezza di aver comperato un buon prodotto adatto alle proprie esigenze. E questo di certo non aiuta ad avere un mercato più sano. Gianfranco Giardina Digital Imaging / In arrivo l’attesa reflex Canon EOS 650D EOS 650D, la prima reflex Canon con display touch Grazie al sensore Hybrid APS-C CMOS offre AF continuo in ripresa video di M. Dalli T anta qualità e versatilitàal top per la nuova Canon EOS 650D, che oltre al display orientabile con supporto alle gesture multi-touch offre un sensore con sistema di messa a fuoco ibrida: quando si scattano immagini tramite mirino interviene il classico sistema di AF a 9 punti a croce, mentre col Live View o durante le riprese video interviene il sensore CMOS stesso, che garantisce una messa a fuoco continua sfruttando i pixel centrali, con un massimo di 31 zone di messa a fuoco. Tutte le informazioni nella nostra news completa, a pag. 5 in questo numero del DDay Magazine. DDAY.it magazine 49 In questo fascicolo tra le altre cose... TV & VIDEO 02 Sky si aggiudica la F1 03 Sharp pronta a rivoluzionare i display MOBILE 06 iPhone 5: sarà lungo sottile e in alluminio? 07 Tablet Windows 8 AMD batte un colpo 08 Nano SIM: 40% più piccola della micro SIM 10 Nexus 7, i primi indizi sul tablet Google PEOPLE & MARKET 11 Play.me: in Italia la carta di credito è una barriera GAME & MOVIE GAME & MOVIE / Tanti nuovi titoli ma l’hardware non cambia L’E3 “spreme” Xbox e PS3 È ancora presto per le console di prossima generazione, ma arriva la Wii U di P. Centofanti C hi sperava di vedere a Los Angeles novità clamorose sarà rimasto un po’ deluso. Come ampiamente previsto né Sony né Microsoft hanno svelato novità importanti sotto il profilo hardware. Il segnale che arriva forte è chiaro è che le attuali console hanno ancora molto da dire, tanto è vero che giochi in grado di stupire a livello tecnico non sono mancati neanche quest’anno. La stessa Nintendo ha rivelato nuovi dettagli per l’attesa Wii U, console della quale non si conosce ancora però una data di uscita e che, controller e filosofia del “secondo schermo” a parte, in realtà non sembra ancora essere qualcosa di così avanti rispetto all’attuale concorrenza. Non sono mancati annunci e anteprima all’insegna dei soliti “mega” franchise (Halo, Dead Space, God of War, persino Sim City), ma si è visto anche qualcosa di più originale come l’ultra realistico Beyond: Two Souls di Quantic Dream e The Last of Us di Naughty Dog, seppure a livello di gameplay non sembra emergere qualcosa di davvero fresco e innovativo. Insomma un’edizione dell’E3 quella del 2012 che è viaggiata su binari ben precisi e collaudati, un viaggio spettacolare forse, ma poco avventuroso. 13 Wii Fit, Super Mario e nuovi giochi per la Wii U 16 Sony: giochi più realistici 17 FIFA 13: parola d’ordine imprevedibilità PC & MULTIMEDIA 18 Spotify presto in Italia! 21 Concept Intel All-In-One aggiornabile? TEST 24 Smartphone HTC One V 26 Mini-stereo Panasonic PMX5 29 Comparativa fotocamere Panasonic DMC-TZ30 vs. Samsung WB150FE 32 Gesture-mouse Logitech M600 34 Sintoamplificatore Yamaha RX-V473 n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it p.2 TV & VIDEO / Dopo la MotoGP, Sky Italia si aggiudica la diretta di tutte le gare di Formula 1 TV & VIDEO Sulla piattaforma satellitare a pagamento tutte le gare saranno trasmesse in alta definizione, con servizi interattivi Un canale nazionale terrestre, probabilmente Cielo, trasmetterà invece 9 gare in diretta e i restanti eventi in differita Samsung, almeno per gli Stati Uniti, avrebbe raggiunto l’accordo per portare il servizio di cloud gaming Gaikai sugli Smart TV di fascia alta, le serie 7000 e 8000. Gaikai è un servizio che permette di giocare a titoli di primissimo piano senza possedere gioco e console: il videogioco “gira” infatti sui server di Gaikai e l’accesso avviene in streaming con un client via web. Inzialmente il servizio sarà, pare, gratuito per i possessori di TV Samsung, che potranno giocare esclusivamente alle demo. Samsung punta a offrire i contenuti di Gaikai con una sua interfaccia personalizzata e un catalogo selezionato. Il servizio dovrebbe debuttare negli Stati Uniti quest’estate. Sky si aggiudica anche la F1 dal 2013 di M. Dalli C ontinua ad ampliarsi l’offerta del pacchetto di Sky Sport: dopo l’acquisizione dei diritti per la MotoGP e la Champions League delle prossime stagioni, la pay tv satellitare si è aggiudicata anche l’esclusiva per la tramissione nel nostro Paese di tutte le gare di Formula 1, a partire dalla stagione 2013/2014 (che debutterà nel marzo 2013). L’accordo prevede che Sky trasmetta in diretta tutti gli eventi del Campionato di Formula 1, mentre un canale televisivo nazionale in chiaro trasmetterà 9 Gran Premi in diretta e 11 in differita (nel caso il calendario fosse composto da 20 gare). In chiaro dovrà inoltre essere trasmesso il Gran Premio di Monza. Il canale in chiaro dovrà inoltre essere concordato tra Sky e la FOM (Formula One Management), ma è facile ipotizzare che possa trattarsi di Cielo. Per quanto riguarda invece le dirette sulla piattaforma a pagamento, tutte le gare saranno naturalmente trasmesse in alta definizione, con servizi interattivi e possibilità di vederle ovunque grazie a Sky Go, su PC, smartphone e tablet. Andrea Zappia, Amministratore Delegato di Sky Italia ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di poter tornare ad offrire ai nostri abbonati anche lo spettacolo della Formula 1, con ben 11 Gran Premi trasmessi in diretta esclusiva. Grazie a questo accordo con FOM, infatti, Sky continua ad ampliare la già ricchissima offerta di Sport, appena impreziosita anche dall’acquisizione del MotoGP. Questi investimenti testimoniano la volontà dell’azienda di confermarsi leader nel settore televisivo italiano”. Samsung vuole i giochi di Gaikai TV & VIDEO / Panasonic ha lanciato la serie di TV plasma “top di gamma” ZT5, dedicata agli appassionati giapponesi più esigenti Viera ZT5: plasma Panasonic al top per il Giappone Erede delle serie ZT30, offre nero profondo, massima attenzione alla qualità e un design curatissimo. Arriverà a fine giugno ma putroppo non in Europa di M. Dalli S e la qualità offerta dal VT50 proprio non vi basta, Panasonic ha in serbo per voi una piccola sorpresa, ma dovete essere giapponesi. Il produttore ha infatti lanciato in patria la serie di TV plasma ZT5, erede della serie ZT30 e quindi nuova punta di diamante dei plasma Panasonic. Tra le caratteristiche del nuovo ZT5 spiccano il pannello Full Black Panel III plus, leggermente diverso da quello montato sul VT50 (Full Black Panel III), che dovrebbe garantire un livello del nero ancora più basso e contemporaneamente anche una luminosità maggiore, per un sensazionale contrasto nativo dichiarato pari a 5.500.000:1. Non manca Il confronto tra i livelli del nero del VT30 (a sinistra) e dello ZT5 (a destra), il nuovo pannello offre una scala di grigi molto più lineare e uniforme, oltre a una luminosità minima pari a 1/4 del vecchio modello, grazie a una pre-scarica molto più bassa. ovviamente il supporto al 3D con occhialini RF e funzioni Smart TV, oltre naturalmente alle connessioni Ethernet e Wi-Fi integrate. Non poteva mancare inoltre un occhio di riguardo per il design, che assomiglia molto a quello del LED WT50, con pannello in vetro e una sottile cornice in metallo. Il lancio della serie ZT5 è previsto in Giappone per fine giugno, in due tagli da 65 e 50 pollici, rispettivamente a circa 6500 e 4100 euro. Panasonic Italia ci ha però informati che, al momento, questo ZT5 non è previsto nella gamma 2012 europea; non lo vedremo quindi né in Italia né in nessun altro Paese limitrofo. Un vero peccato, non resta che sperare che Panasonic cambi idea oppure organizzare un viaggio in Giappone. n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it p.3 TV & VIDEO / I prototipi dei display Sharp fanno perdere la testa, grazie al nuovo cristallo IGZO Sharp pronta a rivoluzionare i display Una nuova tecnologia consente di ottenere risoluzioni fino a 498 dpi e retina display OLED da 13.5 pollici di P. Centofanti I mmaginate un Ultrabook con un bel display OLED da 13.5 pollici con risoluzione di 3840x2160 pixel. Fantascienza? Neanche per sogno, è solo uno dei prototipi che Sharp ha mostrato al SID 2012 di Boston. Grazie a nuovi progressi nella tecnologia IGZO ottenuti da Sharp in collaborazione con Semiconductor Energy Laboratory Co., le due aziende sono riuscite a creare display LCD e OLED con risoluzioni elevatissime e spessori e consumi ridotti, che potranno rivoluzionare i dispositivi portatili. Sharp ha mostrato quattro prototipi, due LCD e due OLED. Il più incredibile è un display da 6,1 pollici con l’incredibile risoluzione di 2560x1600 pixel, vale a dire una densità di 498 dpi. L’altro LCD ha una dimensione di 4,9 pollici e una risoluzione di 1280x720 pixel. Per quanto riguarda la tecnologia OLED, il prototipo da 13,5’’ di cui abbiamo parlato in apertura utilizza un pannello OLED “bianco” con filtri RGB, ma chiaramente il dato sbalorditivo è la densità di 326 punti per pollice. Stessa densità per il prototipo di OLED flessibile da 3,4 pollici con risoluzione di 960x540 pixel. PEOPLE & MARKET Willow Glass il vetro flessibile di Corning Corning ha presentato Willow Glass, uno speciale vetro flessibile ideale per realizzare display curvi sia LCD sia OLED di M. Dalli I risultati sono stati ottenuti grazie alla scoperta di una nuova forma cristallina dei semiconduttori a ossido di indio, gallio e zinco, molto più stabile, durevole e performante rispetto al semiconduttore amorfo usualmente impiegato. Si tratta di una tecnologia che secondo Sharp rivoluzionerà completamente il mondo dei display. La tecnologia verrà implementata nelle linee di produzione Sharp già in questo anno fiscale. Corning, nome che sta dietro al famoso marchio “Gorilla Glass”, ha lanciato Willow Glass, un vetro che ha una caratteristica molto importante: la flessibilità. Grazie al ridotto spessore (100 micron) e alla sua elasticità, può essere impiegato come supporto per display LCD e OLED non piatti, oppure montati su superfici curve. I primi campioni di Willow Glass sono attualmente in distribuzione ai maggiori produttori e Corning si augura che i primi prodotti arrivino nel corso dell’anno. Sarà interessante vedere se Willow Glass porterà alla realizzazione di smartphone ancora più curvi o visori 3D con lenti curve. people & market Google vuole il dominio .lol Google ha annunciato di aver fatto richiesta di nuovi domini di alto livello. Si tratta della parte finale di un indirizzo web, il .com o .it per intenderci, che troviamo nella stragrande maggioranza degli indirizzi dei siti. Nel 2008 ICANN ha dato il via a una procedura per la creazione di nuovi domini di questo tipo (ricordate la lunga vicenda del .sex?), e Google ha deciso ora di crearsene alcuni ad hoc per sé. Se verranno approvati potremo presto avere indirizzi del tipo .youtube, .docs e naturalmente .google. La cosa davvero curiosa è che Google ha fatto richiesta anche per la creazione di domini “che hanno un potenziale interessante e creativo” come .lol. Insomma, in futuro, se tutto andrà come deve, potreste chiedere a Google di registrarvi il dominio barzellette.lol o chi più ne ha più ne metta. people & market Fastweb chiude la sua IPTV MyFastTV È stata tra le prime piattaforme IPTV in Italia, chiuderà in novembre Pochi abbonati e tanta burocrazia l’hanno uccisa, chi la rimpiangerà? di M. Dalli Dal prossimo novembre l’IPTV di Fastweb cesserà di esistere. Secondo quanto riporta oggi il Sole 24 Ore, infatti, gli abbonati che ancora la guardano si sono visti recapitare in questi giorni una lettera che li informa della prossima chiusura. In tutto si parla di circa 150.000 utenti che, a partire da quest’autunno, non potranno più accedere ai contenuti on demand proposti dall’operatore telefonico. Tra le motivazioni di questa scelta ci sarebbero rigide norme burocratiche e problematiche di carattere tecnico: tenere in piedi un servizio del genere per pochi abbonati è infatti un costo che difficilmente viene ripagato. Se ne va quindi una delle prime IPTV d’Italia, nella speranza che possa essere presto rimpiazzata da servizi slegati dall’operatore telefonico e con offerte più aggressive. Netflix, Hulu e Vudu: se ci siete, battete un colpo. Estratto dal quotidiano online www.dday.it Registrazione Tribunale di Milano n. 416 del 28 settembre 2009 direttore responsabile Gianfranco Giardina editing Massimo Monti, Claudio Stellari, Emanuele Villa, Simona Zucca Editore Scripta Manent Servizi Editoriali srl via Gallarate, 76 - 20151 Milano P.I. 11967100154 Per informazioni [email protected] Per la pubblicità [email protected] Libero re bia di cam re co l o iuntiva rea agg o Una liv ggio fin in oma 7.2012 al 31.0 Finalmente un televisore con stile. Il tuo. 1 televisore. 12 colori. 2.160 varianti. Ecco il nuovo Loewe Connect ID. Esprimi la tua personalità attraverso colori, dimensioni dello schermo, soluzioni di installazione e applicazioni. Il nuovo Connect ID è sempre unico, per immagini brillanti e audio impeccabile. www.loewe.it n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it Digital Imaging / Canon e il sensore ibrido per un AF ottimale in ogni condizione di scatto e ripresa EOS 650D, reflex touch con AF continuo L’azienda giapponese ha presentato la reflex entry level “top” EOS 650D con sensore ibrido e display touchscreen. di M. Dalli C anon ha presentato la nuova EOS 650D, la prima reflex del produttore giapponese con schermo touch. Il display non è però l’unica novità: all’interno della 650D c’è infatti un nuovo sensore Hybrid APS-C CMOS da 18 Megapixel con processore Digic 5, che garantisce raffiche di immagini da 5 fps e una sensibilità da 100 a 12.800 ISO, espandibile a 25.600 ISO. A essere ibrida, in questo sensore, è la messa a fuoco: quando si scattano immagini tramite mirino interviene il classico sistema di AF a 9 punti a croce, mentre col Live View o durante le riprese video interviene il sensore CMOS stesso, che garantisce una messa a fuoco continua sfruttando i pixel centrali, con un massimo di 31 zone di messa a fuoco. Per quanto riguarda il display, invece, la 650D eredita lo schermo orientabile della 600D, aggiungendo però la sensibilità al tocco. Lo schermo è capacitivo, con supporto alle gesture multi-touch, che permettono così di accedere rapidamente alle impostazioni della fotocamera, oltre che rivedere con facilità le foto scattate, ingrandendo e navigando tra le foto come su uno smartphone. La dimensione dello schermo rimane invariata rispetto al passato, con 3 pollici e 1,04 milioni di pixel. Per i videoamatori, infine, Canon mantiene la possibilità di riprendere fino a 1080p, con microfono stereo integrato e jack per un microfono esterno. Grazie al nuovo sistema di AF ibrido, però, le riprese video dovrebbero migliorare sensibilmente, avvicinandosi a quanto offre oggi Sony con le sue reflex a specchio traslucido. Accanto alla nuova EOS 650D, che arriverà a fine giugno a 861 euro per il solo corpo, Canon ha annunciato anche due nuove ottiche: un EF-S 18-135mm f/3.5-5.6 IS STM e un pancake EF 40mm f/2.8 STM. Entrambe montano un nuovo sistema di messa a fuoco silenziosocon motore passo-passo (Stepper Motor, STM), ideale per i video. Queste due ottiche saranno disponibili da luglio, a 567 e 272 euro rispettivamente. Digital Imaging / La nuova compatta Sony ha un sensore quattro volte più grande della norma Cyber-shot DSC-RX100: qualità al top Con sensore da 1” e ottica Carl Zeiss luminosissima, la compatta dell’azienda giapponese vola alta, come il prezzo. di V. Barassi N onostante la crisi finanziaria stia mettendo in ginocchio anche un colosso come Sony, l’azienda giapponese continua a proporre prodotti interessanti e si concede il “lusso” di entrare a competere in un segmento di nicchia, dove a farla da padrone non sono certamente grossissimi numeri in termini di vendite. Forte di un obiettivo Carl Zeiss Vario-Sonnar T equivalente a 30-108mm (zoom ottico 3.6x) f/1.84.9 e di un sensore EXMOR CMOS da 20.2 Megapixel, la nuova Sony DSCRX100 ha tutte le carte in regola per dettare legge nella categoria delle fotocamere compatte premium. Proprio il sensore è il pezzo forte del prodotto: si tratta di un “gigante” da 1 pollice, ossia circa quattro volte mag- giore rispetto agli omologhi di tipo 1/2,3 montati sulle comuni fotocamere compatte. Avere un sensore più grande si traduce in una maggiore capacità di catturare luce, caratteristica che permette alla fotocamera di scattare a velocità maggiori e conferisce ai video (in Full HD e a 60 fps) un dettaglio più elevato, meno influenzato dal rumore. La sensibilità è compresa tra 125 e 6.400 ISO, ma in modalità manuale si può arrivare fino 25.600 ISO; per lo scatto multiplo Sony dichiara un dato di 10 fps, risultato strabiliante considerando che è ottenuto alla massima risoluzione. Caratteristica che farà senza dubbio piacere a tutti i “puristi” della fotografia è data dalla ghiera di messa a fuoco (in automatico il valore per l’AF si attesta su 0,13 secondi), che permetterà all’utente di sfruttare al massimo l’obiettivo dotato un’apertura circolare a 7 lamelle e di un elemento in vetro Advanced Aspherical (AA). Sony DSC-RX100 arriverà in Italia a metà luglio. Per ora si conosce solo il prezzo di lancio relativo al mercato USA: 650 dollari. p.5 DIGITAL IMAGING Nikon D600 svelate le specifiche tecniche? Sono apparse in rete le presunte specifiche tecniche della nuova reflex D600 Nikon con sensore Full Frame da 24 Megapixel. Saranno vere? di R. Pezzali Siamo ancora nel campo dei rumors, tuttavia quando le voci sono sempre più insistenti e trapelano dettagli precisi un fondo di verità c’è. E in questo caso il fondo di verità è che Nikon sarebbe ormai prossima a lanciare la nuova D600, una reflex Full Frame entry level. Nikon, secondo alcuni rivenditori, avrebbe organizzato una conferenza di presentazione a Casablanca dei due nuovi modelli, la D600 e una D400 APS-C che sostituisce la D300s. Una fotocamera, la D600, che, se ci fidiamo dei dati trapelati, dovrebbe essere decisamente interessante. Il sensore infatti sarà da 24.7 Megapixel Full Frame con estensione iso da 100 a 6.400 nativi, per arrivare a 25.600 tramite processore. Ci saranno 39 punti di messa a fuoco e il motore AF sarà integrato contrariamente a quanto si diceva in alcuni rumors preliminari. Ecco gli altri dati: • Schermo LCD da 3,2” - 921.000 punti con sensore di luminosità • Video Full HD fino a 30p e HD fino a 60p in H.264 • Copertura del mirino ottico del 100% in formato FX e del 97% nel formato DX • Uscita HDMI • Peso di 860 grammi con batteria e memoria • Corpo tropicalizzato • Non ci sarà il GPS integrato n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it MOBILE / Solito gioco di indiscrezioni: foto e video in Rete mostrano il nuovo atteso iPhone 5 iPhone 5: lungo, sottile e in alluminio? La nuova versione dello smartphone Apple avrebbe design più allungato, spunta anche un nuovo connettore MOBILE Iconia Tab A110 tablet Quad Core a 200 dollari I tablet costano troppo? Acer prova a lanciare una tavoletta economica ma potente: 7 pollici con Tegra 3 a meno di 200 dollari di M. Dalli I l tormentone è sempre lo stesso: quando esce il prossimo iPhone? Ancora non si sa, ma in Rete sono iniziate ad apparire le prime, presunte, foto e un video del nuovo smartphone di casa Apple, segno che il lancio potrebbe arrivare tra qualche mese. Nei mesi scorsi si è spesso parlato di un “dispositivo rivoluzionario”, in grado di rompere col passato, e in questo le nuove foto sembrano confermare l’ipotesi. Da quanto appare nelle immagini, infatti, il nuovo iPhone potrebbe essere più sottile rispetto all’attuale 4S, con un’altezza maggiore, a conferma dei rumor delle scorse settimane che volevano uno schermo più grande da 3,9 pollici e in formato 16:9, diverso dall’attuale 3:2 a 960x640 pixel (si parla di 176 pixel in più in altezza, mentre la larghezza resterebbe inalterata). Il retro sembra realizzato inoltre in alluminio, con due profili in vetro ai margini, forse per ospitare le antenne. Diverso è anche il connettore, anche qui una conferma di rumor passati. C’è chi parla addirittura di Thunderbolt, chi di micro USB, una mossa quest’ultima che andrebbe incontro alle regole dell’Unione Europea per i cellulari e un segno che, forse, con AirPlay si può fare a meno di una docking proprietaria. Accanto al connettore ci sarebbe anche il jack per le cuffie, come avviene già sull’iPod touch. Contemporaneamente sono apparsi su BGR alcuni screenshot delle nuove mappe che Apple potrebbe inte- p.6 di M. Dalli grare in iOS 6, in seguito al presunto abbandono di Google Maps. Si nota una modalità 3D, con un nuovo look argenteo, che potrebbe poi essere esteso anche a tutto il resto del sistema operativo, abbandonando così l’attuale blu. Ovviamente sono tutte supposizioni che potrebbero essere in parte confermate (o smentite). Il video conferma le foto La presunta scocca del nuovo iPhone è stata ripresa in un video da ETradeSupply, un venditorie asiatico di pezzi di ricambio. Ciò che non era chiaro dalle foto e che ora è più evidente in video è che il vano per la SIM sarebbe più piccolo dell’attuale micro SIM utilizzata da iPhone 4 e 4S; potrebbe addirittura trattarsi della nano SIM appena approvata, il che spiegherebbe come mai a vincere sia stato proprio il formato di Apple, spalleggiato dagli operatori telefonici (che di certo non avrebbero voluto perdersi il lancio di un terminale così redditizio per uno standard non approvato). Altra considerazione importante di questo nuovo iPhone è che il retro sembra essere composto da un pezzo unico, unibody, al contrario delle soluzioni precedenti che erano formate da una struttura centrale ricoperta poi in vetro. Qui il telefono sembra essere un blocco unico di alluminio, che dovrebbe dare maggiore resistenza alle cadute. Ovviamente siamo sempre nel campo delle indiscrezioni; certo è che questo video ci mostra che le foto apparse nelle scorse settimane non erano rendering. Dire se si tratta di un pezzo originale, però, è difficile: potrebbe essere un prodotto di un abile artigiano, o più semplicemente un prototipo di design, non necessariamente approvato. Non resta quindi che attendere: la data più probabile per la presentazione del nuovo “iPhone 5” dovrebbe essere in autunno. Acer ha portato al Computex di Taipei anche qualche tablet, senza però troppa enfasi. Uno di questi è l’Iconia Tab A110, un tablet con schermo da 7 pollici, Android 4.0 e processore Quad Core NVIDIA Tegra 3. Le specifiche di prodotto sono nella norma, ma secondo quanto riportato da The Verge, il tablet arriverà nel terzo trimestre dell’anno nella fascia bassa del mercato, a un prezzo inferiore a 200 dollari. Se questa indiscrezione fosse confermata, potrebbe trattarsi di uno dei primi dispositivi ad arrivare sul mercato basato sulla piattaforma Kai di NVIDIA, pensata appositamente per tablet Quad Core a basso costo. Tra le altre specifiche, per questo A110 si parla di 1 GB di RAM, slot micro SD e fotocamera frontale, mentre lo spessore è di 11,4 millimetri. Accanto all’A110 Acer ha mostrato anche l’A210, fratello maggiore con schermo da 10,1 pollici (1280x800 pixel di risoluzione) e configurazione hardware pressoché identica. Non si conosce ancora il prezzo, ma dovrebbe posizionarsi su una fascia di mercato leggermente superiore. n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it MOBILE / Al Computex di Taipei AMD ha presentato un primo prototipo di tablet Windows 8 Tablet Windows 8: AMD batte un colpo Il tablet ha una tastiera esterna ed è realizzato da Compal, nessuna informazione per ora sulle specifiche tecniche di M. Dalli A MD lancia un segnale imolto importante dal Computex: i tablet Windows 8 non saranno un’esclusiva Intel e ARM. AMD ha, infatti, portato in fiera a Taipei un prototipo realizzato da Compal, come ha riportato The Verge, con dockingtastiera esterna. Il produttore americano non ha però rilasciato nessuna specifica, per cui al momento non si conosce quale sia il chip installato all’interno del prototipo, anche se è possibile che si tratti di una APU Trinity sviluppata per il mondo degli ultraportatili. Le uniche caratteristiche note di questo prototipo sono lo schermo MOBILE HydroView il sommergibile che si pilota con l’iPad HydroView registra foto e video in Full HD e può arrivare fino a 45 metri di profondità di M. Dalli da 11,6 pollici e lo spessore, inferiore a 20 millimetri. Interessante però il piccolo sostegno integrato nel retro che consente di tenere il tablet inclinato sul tavolo, di modo da offrire una scrittura più confortevole. Quando invece lo si inserisce nella docking-tastiera, il tablet dovrebbe aumentare la potenza di calcolo e la capacità di smaltimento del calore, anche se non è ancora noto come ciò possa accadere. Trattandosi di un prototipo c’è ancora molto lavoro da fare, ma avendo Windows 8 come sistema operativo di tempo per sistemare le cose ce n’è parecchio, almeno fino a fine anno. Dopodiché si vedrà sotto che forma vedrà la luce. Al momento, però, il messaggio di AMD è chiaro: sui tablet ci sono anche loro; Intel e i processori ARM sono avvisati. MOBILE / Asus ha presentato un interessante tablet Windows 8 con tastiera-dock estraibile ASUS Tablet 600: Tegra 3 con Windows 8 Tablet 600 ha un display da 10,1 pollici IPS+ 1366 x 768 pixel e fotocamera da 8 Mpixel, non ancora noto il prezzo di V. Barassi A SUS ha ufficialmente tolto i veli a un prodotto destinato a essere il capostipite di una nuova gamma. Si tratta di un tablet molto interessante, dotato di sistema operativo Windows 8 - nella versione RT per processori ARM - operante su una piattaforma hardware NVIDIA Tegra 3 con 2 GB di RAM. ASUS Tablet 600 ha un display da 10.1 pollici di diagonale, IPS+, con risoluzione di 1366x768 pixel; niente “Retina” per questo dispositivo, una scelta discutibile vista l’agguerrita concorrenza che tale prodotto sarà costretto a fronteggiare. Ovviamente non mancano Wi-Fi, Bluetooth 4.0, una fotocamera frontale da 2.0 Megapixel, una posteriore da 8 Megapixel con flash LED e p.7 auto-focus e una batteria che, secondo le prime indiscrezioni, dovrebbe arrivare ad almeno 10 ore di autonomia. Il tablet di ASUS sarà poi compatibile con una tastiera simile a quella che abbiamo già visto nelle soluzioni Transformer della stessa azienda asiatica; al momento non vi sono altre informazioni in merito, se non quella che la tastiera funzionerà anche da dock di ricarica. Nessuna notizia in merito al prezzo del dispositivo. Aquabotix ha lanciato HydroView, un sommergibile controllabile da iPad in grado di registrare video in Full HD e scattare foto, per portare negli abissi anche chi non sa nuotare. HydroView sfrutta l’iPad (o un qualsiasi portatile Mac o PC) come dispositivo di pilotaggio: le manovre avvengono seguendo i movimenti del tablet, rilevati tramite giroscopio, un po’ come accade con l’AR.drone di Parrot. La comunicazione tra i dispositivi avviene via Wi-Fi, con HydroView collegato via cavo a una piattaforma galleggiante che si occupa della comunicazione con il dispositivo di pilotaggio. Il piccolo sommergibile misura 37x48x18 cm circa e può immergersi fino a 45 metri di profondità, anche se il cavo standard in dotazione è lungo solamente la metà. La velocità massima che può raggiungere è di 5 nodi in avanti (circa 9 km/h), mentre in retromarcia arriva a 1 nodo (poco meno di 2 km/h). Sul frontale dell’HydroView è inoltre presente una schiera di LED, che consente di navigare anche in condizioni di scarsa visibilità. Oltre a registrare foto e video, HydroView raccoglie dati sulle condizioni dell’acqua, il tutto per un periodo massimo di 3 ore, grazie alla batteria integrata. L’unica pecca dell’HydroView è il prezzo: 4000 dollari, ideale per piccoli Jacques Cousteau dalle grandi tasche. Gli altri dovranno invece consolarsi con questo video (non in Full HD, purtroppo) del sommergibile. n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it MOBILE / L’European Telecommunications Institute ha approvato il nuovo standard delle nano SIM Nano SIM: 40% più piccola della micro SIM Niente rivoluzioni ma solo dimensioni più contenute, ancora qualche dubbio sul design che verrà svelato a breve F MOBILE Office Mobile arriverà su iPad il 10 novembre Confermando le indiscrezioni rilanciate da BGR, The Daily sostiene di aver avuto conferma che l’attesa versione mobile di Microsoft Office debutterà su iPad il 10 novembre. Il quotidiano per iPad fu il primo a rivelare l’esistenza di una versione iOS di Office e ora avrebbe ricevuto conferma che l’applicazione è sostanzialmente completata. Attualmente Office Mobile sarebbe nelle mani del team che si occupa dell’usabilità delle applicazioni con interfaccia Metro. Ciò lascerebbe supporre che anche la versione per iOS (e presumibilmente quella per Android) avrà molto del codice genetico di Windows 8 dentro di sé. Pur non mancando alternative per aprire ed editare documenti office su tablet, l’arrivo dell’app ufficiale è sicuramente importante per tantissimi utenti. MOBILE Sony Xperia Go e Acro S: potenti e waterproof Parola d’ordine waterproof Sony lancia due smartphone Android per chi desidera un prodotto potente e super resistente di V. Barassi ino ad oggi, in tutto il mondo, sono state fabbricate più di 25 miliardi di schede SIM e la sempre maggiore diffusione dei telefoni cellulari spinge le aziende produttrici a sostenere un ritmo di produzione che nel 2012 sfiorerà le 4,5 miliardi di unità. Con l’evolversi delle tecnologie già da qualche anno sono apparse sul mercato le micro SIM e ben presto queste saranno seguite da modelli ancora più piccoli. L’European Telecommunications Institute ha, infatti, reso noto di aver approvato l’idea di nano SIM proposta da diversi leader del mercato delle comunicazioni (clicca qui per leggere il comunicato ufficiale). Le prossime nano SIM saranno il 40% più piccole rispetto alle attuali micro SIM e, nonostante le dimensioni (12,3x8,8x0,67 mm), non rinunceranno a nessuna specifica; tutte saranno in grado di p.8 di R. Pezzali rispettare i parametri di sicurezza attualmente imposti e ogni modello dovrà essere capace di lavorare con frequenze GSM, UMTS e LTE. Gli ultimi dubbi sulle nano SIM riguardano il design; Apple e Motorola/RIM propongono idee pressoché identiche (nella foto in alto c’è la versione pensata a Cupertino) con sole piccole differenze sui lati delle schede. Solo nelle prossime settimane verrà reso noto quale “variante” risulterà essere quella “definitiva”, anche se i primi indizi (e un comunicato piccato di Nokia) farebbero pensare che a spuntarla sia stata proprio Apple. Mobile ZTE Athena, Android in 6,2 mm di spessore Spuntano le immagini di un misterioso smartphone Android ZTE Schermo 720p e design sottilissimo sono gli ingredienti principali di V. Barassi Sul web sono comparse alcune fotografie (molto poco dettagliate) di un dispositivo marchiato ZTE ma ancora non annunciato. Si tratterebbe di uno smartphone dotato di sistema operativo Android 4.0, montante un non meglio specificato display con risoluzione 720p e basato su una piattaforma hardware Cortex-A15. La caratteristica principe di questo Android-phone, che dovrebbe disporre di ben 64 GB di memoria interna, non sarebbe però legata alle specifiche tecniche intrinseche, bensì la ritroveremmo nel form factor decisamente sottile: le fonti parlano di soli 6,2 millimetri di spessore, anche se non è ben chiaro se tale valore indichi precisamente il punto più “ingombrante” del dispositivo oppure sia riferito a quello più “slim”. Non sarà certo l’anti-iPhone per eccellenza, ma Athena - questo l’attuale nome in codice del progetto - pare essere un dispositivo davvero interessante. Si attendono ulteriori notizie in merito. Sony sta lavorando molto bene nel campo degli smartphone, e aggiunge alla gamma Xperia, già composta dai modelli U, P, S e Sole, altri due modelli, Go e Acro S. La particolarità dei due nuovi smartphone è la scocca, completamente waterproof e Sony Xperia Go capace di resistere ad urti e cadute. Xperia Go è costruito partendo dal Sole: processore Dual Core da 1 Ghz, schermo antigraffio da 3.5” HD e fotocamera da 5 Megapixel. Arriverà con installato Android 2.3.7 ma sarà aggiornabile a Android 4.0 al più presto. In italia sarà disponibile in 3 colori, nero, bianco e giallo. Più interessante Xperia Acro S, un terminale di fascia altissima costruito partendo dall’Xperia S come base. Lo schermo realizzato con un minerale antigraffio da 4.3” ha una risoluzione di 1.280x720, il processore è un Dual Core da 1.5 Ghz e la fotocamera da 12mp f/2.4. Sony Xperia Acro S Disponibile in nero, bianco e rosa Acro S sarà rilasciato direttamente con Android 4.0. I vostri film preferiti, spettacoli televisivi ed eventi sportivi richiedono un suono emozionante. I nuovi sistemi home theater 5.1 Klipsch Sinergy, composti da due diffusori anteriori, un canale centrale, due surround e un potente subwoofer, vi stupiranno regalandovi un’esperienza d’ascolto indimenticabile. n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it p.10 MOBILE / Un benchmark svela quelle che saranno le principali caratteristiche dell’atteso tablet di Google Nexus 7: primi indizi sul tablet Google Sarà prodotto da Asus, avrà un display HD da 7 pollici con risoluzione 1280x768 e sarà basato su NVIDIA Tegra 3 M MOBILE In estate TomTom ci guiderà su Android Android offre con Google Maps Navigation un servizio gratuito più che soddisfacente, ma è indiscutibile che navigatori offline più blasonati offrono ancora qualcosa in più. TomTom, uno dei primissimi ad arrivare su iPhone, è ora finalmente pronto per guidare anche gli utenti Android. Lo conferma il co-fondatore PeterFrans Pauwels in un’intervista pocket-lint.com. L’applicazione avrà le stesse funzionalità della versione iOS, per cui mappe aggiornate gratuitamente, IQ Routes, autovelox e HD traffic, possibilità di scaricare nuove voci. Ci saranno alcune differenze a livello di interfaccia per una migliore integrazione nell’ambiente Android. Non c’è una data di lancio, ma il software dovrebbe debuttare in tempo per le vacanze estive. Al momento non ci sono piani per portare il navigatore su altre piattaforme. I libri di IBS anche su iPad e Android IBS.it lancia l’applicazione gratuita “Leggo IBS”, che permette di leggere qualsiasi ePub e PDF su tablet e smartphone, anche con DRM di V. Barassi olto probabilmente lo vedremo in veste definitiva durante il Google I/O del prossimo mese, ma il Nexus 7 è già realtà; la dimostrazione arriva da un benchmark effettuato con Basemark ES 2.0 effettuato qualche giorno fa e, gurda caso, subito saltato all’occhio di qualche attento osservatore. Il dispositivo sul quale è stato effettuato il test è un misterioso tablet prodotto da Asus, dotato di display da 7 pollici di diagonale con risoluzione 1280x768 pixel e basato su piattaforma NVIDIA Tegra 3 (Quad Core da 1,3 GHz). Dal log del benchmark è stato possibile estrapolare alcune informazioni molto significative. Usando un po’ di intuito si capisce bene che la versione di Android montata sul Nexus 7 sarà la 4.1, con una J nel riferimento alla mOBILE di P. Centofanti build (JRN51B) che farebbe pensare a Jelly Bean, denominazione inizialmente accostata alla futura release 5.0 di Android. Né Google né Asus hanno ovvia- mente voluto commentare la notizia, cosa che, visto come di solito vanno le cose di questi tempi, suona praticamente come una vera e propria “conferma” alla notizia. MOBILE Da Sharp lo smartphone misura-radiazioni L’incubo nucleare non è certo uno scherzo per il popolo giapponese Sharp lancia un colorato smartphone con misuratore di radiazioni di P. Centofanti Il lascito della tragedia dell’11 marzo 2011 che ha colpito il Giappone è l’incubo della contaminazione radioattiva. E così Sharp, nel nuovo smartphone per l’operatore Softbank, oltre a tutti i classici sensori, ha deciso di implementare anche un misuratore di radioattività in aria in grado di rilevare radiazioni tra i 0,05 e i 9,99 microsievert all’ora. Lo smartphone denominato Pantone 5 107SH è caratterizzato appunto dalla sua gamma di colori Pantone e offre caratteristiche tecniche per il resto standard: Android 4.0, fotocamera da 5 Megapixel, processore da 1,4 GHz con 1 GB di RAM e display da 3,7 pollici. Come la stragrande maggioranza dei terminali realizzati da Sharp, si tratta di un prodotto destinato unicamente al mercato interno giapponese. IBS.it, negozio online di libri stampati e digitali ha lanciato Leggo IBS, un’applicazione per iOS e Android che permette di leggere su smartphone e tablet qualsiasi libro in formato ePub o PDF. L’applicazione, gratuita, ha la particolarità non solo di sincronizzarsi con gli acquisti effettuati sul portale di IBS.it, ma anche di permettere la lettura di e-book acquistati su altri store, anche protetti con Adobe DRM. L’applicazione non permette però di effettuare acquisti direttamente dal dispositivo sul negozio online di IBS, funzionando così essenzialmente da lettore. Da questo punto di vista si tratta di un’app piuttosto completa con possibilità di personalizzazione dei font, luminosità e degli effetti di cambio pagina, a cui si aggiungono funzionalità di ricerca nel testo, annotazioni, segnalibri. La versione per iOS supporta il retina display del nuovo iPad. n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it PEOPLE & MARKET / Intervista con Dino Meoni, uno dei creatori del servizio di streaming musicale italiano Play.me p.11 Play.me: in Italia la carta di credito è una barriera Molti preferiscono pagare con il cellulare, i più giovani non dispongono di carta di credito e utilizzare un sistema alternativo sicuro è un’ottima soluzione di P. Centofanti N ei giorni scorsi Play.me, servizio di streaming tutto italiano, ha lanciato la nuova versione in HTML5: un nuovo player per web e dispositivi mobile come smartphone e tablet e anche una nuova forma di abbonamento tramite il credito telefonico. Una strategia che sembra andare contro corrente rispetto al modello classico della concorrenza: Play.me ora punta molto sul mobile come canale principale per l’ascolto e l’abbonamento. Ne abbiamo parlato con il responsabile di Play.me, Dino Meoni, che ha seguito il progetto fin dai suoi esordi, e continua a farlo dopo l’acquisizione da parte del Gruppo Buongiorno. DDay.it: Ciao Dino, Play.me è stato uno dei primi servizi di streaming in Italia giusto? Dino Meoni: “In effetti siamo stati i primi a offrire anche lo streaming in Italia. Avevamo iniziato con il download di MP3 e poi siamo partiti con lo streaming prima negli Stati Uniti con Dada.com nel 2009 e poi in Italia nel 2010. Siamo ancora gli unici a offrire un servizio combinato di download e streaming. Tra l’altro solo nell’ultimo anno abbiamo visto lo streaming cominciare a recuperare sul download in Italia. Prima i nostri utenti preferivano soprattutto scaricare la musica”. DDay.it: Chi sono gli utenti di Play.me in Italia? D.M.: “In Italia dobbiamo distinguere tra l’utente che paga con carta di credito e le altre forme di pagamento. Il nostro primo utente, quello che usa la carta di credito, è generalmente più “maturo”, ha un’età superiore ai 24 anni o comunque ha un genitore che gli mette a disposizione una carta di credito. Quindi proviene anche da una famiglia già abituata a effettuare acquisti su Internet. Mediamente l’utente che sottoscrive un abbonamento ascolta tutto e molto, almeno 20 canzoni ad accesso o comunque quasi un’ora di musica al giorno. Questo utente è quello più “attivo”, ascolta molto e ci segnala quello che manca nel nostro catalogo. Poi c’è un’utenza che preferisce un utilizzo passivo del nostro servizio, ascolta le smart radio e le nostre proposte redazionali. È un pubblico da brani di grande successo”. DDay.it: La nuova versione HTML5 sembra avere una chiara impostazione mobile. Com’è nato questo cambiamento? D.M.: “Innanzitutto il nuovo Play.me è indirizzato a tutti gli utenti, sia mobile che PC. Nel nostro caso però abbiamo cercato un approccio in cui l’esperienza possa iniziare e svolgersi in modo completo anche su mobile, a differenza dei nostri competitor in cui tipicamente introducono gli utenti all’ascolto da PC e poi offrono la possibilità di ascoltare anche in mobilità. Noi invece vogliamo poter partire dal cellulare. In Italia esistono più smartphone che PC e pertanto vogliamo fornire un’esperienza completa anche in ambito mobile. Il passaggio ad HTML5 ci permette di arrivare facilmente su qualsiasi tipo di dispositivo”. DDay.it: Cosa succederà alle applicazioni native per Android e iOS di Play.me che avevate lanciato? D.M.: “La versione per Android è ormai disattivata a parte per l’ascolto delle smart radio, ma ne lanceremo una nuova soprattutto per arrivare su quegli smartphone Android in cui il browser non supporta il tag audio HTML5. Sull’AppStore di iTunes rimarremo, per essere presenti con il nostro brand. Il problema è che le applicazioni rimangono sempre un po’ in ritardo rispetto allo sviluppo del servizio, mentre con l’HTML5 possiamo essere molto più veloci e flessibili. Anche per il sistema di pagamento, che con le applicazioni native è più complicato da gestire”. DDay.it: Infatti ora c’è la possibilità di pagare tramite addebito telefonico, che ci sembra di capire è ora il metodo di pagamento preferenziale. D.M.: “In un servizio come Play.me l’accessibilità è fondamentale e il problema è che in Italia la gente è ancora restia a utilizzare la carta di credito. Questo ce lo conferma la nostra esperienza da quando abbiamo lanciato il servizio anni fa. Il pagamento con carta di credito è ancora una barriera importante in Italia oltre al fatto che c’è un pubblico molto vasto che non ha la carta di credito, penso soprattutto ai più giovani e agli studenti. Con questo tipo di pagamento possiamo offrire un’alternativa anche a loro, garantendo condizioni di estrema sicurezza e trasparenza durante tutto il processo di acquisto o sottoscrizione grazie soprattutto alla solidità della piattaforma di micropagamenti Cashlog, la soluzione del Gruppo Buongiorno che attraverso il collegamento ai maggiori operatori telefonici europei serve importanti merchants italiani e stranieri”. DDay.it: Però chi ha uno smartphone di solito è già abituato a utilizzare la carta di credito... D.M.: “È vero, ma abbiamo scoperto che anche chi, ad esempio, ha già la carta di credito su iTunes non è disposto a tirarla fuori nel momento in cui dall’applicazione viene indirizzato su una pagina web per il pagamento. Anche il mito secondo cui chi ha un iPhone è più disposto a spendere non è del tutto vero in Italia. Inoltre il pagamento “in-app” non è gestibile. Apple ha delle regole molto precise che tra l’altro per la musica cambiano continuamente e noi dobbiamo rispettare le regole di Apple da una parte e trattare con le etichette discografiche dall’altra. Anche solo per fare una prova gratuita del servizio occorre da una parte essere aggiornati sugli ultimi termini di Apple e dall’altra trattare con le etichette il che è estremamente inefficiente. Con la versione HTML5 e il pagamento telefonico non abbiamo problemi di questo tipo e una sola parte con cui trattare, le etichette, così siamo più flessibili. Inoltre il cliente rimane sempre in ambito mobile: parte da smartphone, paga con smartphone e non deve usare la carta di credito”. DDay.it: Le offerte con carta di credito sono ancora presenti. Però dal sito web versione desktop se cerco una canzone e provo a fare play, mi viene comunque chiesto il numero di cellulare. Come mai? D.M.: “Perché questo, sulla base delle nostre analisi, è il sistema di pagamento che il nostro utente preferisce, per le ragioni di cui parlavo sopra. L’anno scorso abbiamo fatto diversi esperimenti proponendo a rotazione differenti metodi di pagamento su web. Abbiamo messo in promozione alla stessa cifra di 2.99 euro l’abbonamento mensile tramite carta di credito, la stessa cifra di quello settimanale tramite cellulare. Ebbene non abbiamo visto alcun incremento negli abbonamenti nonostante il prezzo. Viene preferito il pagamento via cellulare per la semplicità di utilizzo, per il maggiore senso di sicurezza rispetto alla carta di credito e per la flessibilità data dal frazionamento settimanale rispetto a quello mensile. Evidentemente, se il servizio piace, 5 euro al mese sembrano non fare differenza, si segue a pag. 12 n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it MOBILE / Big G ha annunciato imminenti novità sia per Google Earth che per Google Maps Google: presto mappe 3D ultra dettagliate Uno speciale algoritmo consentirà a Google di fornire immagini in grado di risolvere ogni tipologia di terreno MOBILE Samsung ChatON ora su tutte le piattaforme do tale caratteristica sarà implementata in Google Earth ma non dovremmo aspettare molto. Altamente probabile è l’arrivo di questa funzionalità anche in Google Maps e in tutte le sue declinazioni mobile. Selezionando questo link è possibile visualizzare un breve video che mostra le nuove mappe 3D. ChatON è un’applicazione presente sugli smartphone Samsung per mandare messaggi di testo e multimediali sfruttando la connessione dati invece di SMS/ MMS. Il successo di questi servizi dipende naturalmente da quanti contatti è possibile raggiungere, motivo per il quale Samsung ha reso ChatON completamente multipiattaforma. L’applicazione ora è infatti disponibile anche su Windows Phone 7 andando ad affiancarsi alle versioni per iOS, Android e persino BlackBerry e diventando così presente su tutte le principali piattaforme per smartphone. Riuscirà ad avere lo stesso successo di WhatsApp? nue negoziazioni, diciamo che la situazione è molto varia sia in funzione dell’operatore – ci sono carriers che trattengono ancora una commissione di poco inferiore al 50% del prezzo al consumo – che del tipo di contenuto (più evoluto è il contenuto, minore è la commissione del carrier, che può avvicinarsi al 30%). Come detto però, gli operatori sono consapevoli che questo è un freno all’apertura del mercato dei pagamenti mobile, e stanno lavorando seriamente nella giusta direzione”. DDay.it: Un costo non indifferente, che si aggiunge al costo del catalogo. A questo proposito, voi dichiarate un catalogo di 6 milioni di brani, ma c’è chi offre librerie più vaste tra i vostri competitor... D.M.: ”Noi crediamo di avere tutto il catalogo che il nostro utente italiano desidera avere. È vero che altri servizi pubblicizzano numeri più alti, ma spesso queste cifre in parte non dicono tutta la verità (a volte questi “milioni” sono conteggiati sul catalogo disponibile internazionalmente, ma in realtà in un paese specifico possono essere anche molti di meno) in parte sono irrilevanti, comprendendo etichette indipendenti – magari asiatiche - che possono valere 4-5 milioni di brani in più ma che la gente non ascolta”. DDay.it: Però può essere un circolo vizioso: gli utenti che cercano cose particolari scelgono altri servizi perché su Play.me non le trovano... D.M.: “Difficile ma possibile con oltre 6 milioni di brani, comunque noi facciamo diverse campagne tramite Google su tutto il catalogo ma alla fine sono quelli i nomi che attirano. La componente di discovery è importante però, ad esempio, l’indie americano che costituisce buona parte di quel “milioni di brani” che vengono sbandierati, in Italia non funziona a differenza degli Stati Uniti o l’Inghilterra. Ciò detto anche noi continuiamo a espandere in modo ragionato il catalogo: avevamo un accordo con The Orchard, ad esempio, che ora si è fusa con IODA e che porterà quindi tante etichette indipendenti in più”. DDay.it: Però nel momento in cui devo scegliere un servizio di streaming guarderei al catalogo. Non avete paura di competitor come Deezer o prossimamente Spotify? D.M.: “Prima di tutto il nostro obiettivo è portare su Play.me chi ora scarica la musica dalle reti peer to peer. Per noi la vera concorrenza è costituita dalla pirateria e non tanto dagli altri concorrenti, che tra l’altro la vedono allo stesso nostro modo. La battaglia sul catalogo la conosciamo bene dalla nostra esperienza negli Stati Uniti, ma il mercato italiano è profondamente diverso. La mentalità è diversa. Gli italiani non vogliono usare la carta di credito, e più che il catalogo, la differenza la fa la qualità dell’esperienza di utilizzo complessiva, la passione del content curator che conosce a fondo il mercato, ma anche la facilità di abbonarsi. Da questo punto di vista il pagamento tramite cellulare ci dà un vantaggio in più in Italia rispetto alla concorrenza. E comunque Play.me è un’azienda italiana, un team italiano, e nel nostro Paese abbiamo l’ambizione e la presunzione di potere fare meglio di chiunque altro!” di M. Dalli N onostante in questi giorni stiano diventando sempre più insistenti le voci che parlano di un “divorzio” tra Google e Apple sul “fronte Maps”, a Mountain View non stanno di certo con le mani in mano. Google, infatti, ha svelato le prossime novità del software Earth, il quale - a breve - sarà in grado di proporre nuove, fantastiche mappe 3D. Il tutto si baserà su uno speciale algoritmo capace di ricostruire strutture tridimensionali a partire da immagini con “prospettiva” di 45 gradi; questo algoritmo dovrebbe essere in grado di “risolvere” ogni tipologia di terreno e, soprattutto, palazzi e grattacieli. Google non ha annunciato quan- p.12 PEOPLE & MARKET Play.me: intervista segue da pag. 11 preferiscono i vantaggi del metodo di pagamento. E anche il tasso di rinnovo degli abbonamenti non è significativamente diverso tra chi paga con carta di credito e chi con il telefono”. DDay.it: Però l’abbonamento “telefonico” è più costoso di quello con carta di credito, come mai? D.M.: ”Perché la commissione lasciata al titolare del sistema di billing – cioè in questo caso l’operatore telefonico – è molto più alta di quella lasciata al sistema bancario e ai circuiti delle carte di credito. Questo è tanto più vero in Italia, ma il nostro impegno è lavorare con gli operatori per abbassare queste commissioni, in modo da rendere sempre più competitivo questo sistema di pagamento”. DDay.it: Possiamo chiedere quanto? D.M.: “Ovviamente non possiamo fornire dettagli, perché questo è terreno di conti- n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it game & MOVIE / Nintendo approfitta dell’E3 di Los Angeles per presentare i primi giochi per la prossima console Wii U p.13 Wii Fit, Super Mario e tanti nuovi giochi per la Wii U Super Mario diventa New Super Mario Bros. U mentre Wii Fit U permetterà di fare esercizi usando il nuovo controller senza neppure accendere il TV di M. Dalli N intendo continua a sfornare novità all’E3 di Los Angeles: dopo aver annunciato il controller Wii U Pro e il GamePad touch per Wii U, la casa giapponese si concentra ora sui giochi. Con la nuova console arriveranno infatti molti nuovi titoli. L’attenzione principale è rivolta a due titoli “storici”: Super Mario e Wii Fit. Il primo si aggiorna e diventerà New Super Mario Bros. U (per il trailer clicca qui): tra le novità la modalità scoiattolo volante, che consentirà a Mario di scalare i muri o di fluttuare in aria con Yoshi in formato piccolo pallone. Il nuovo controller GamePad verrà usato per il multiplayer con la nuova modalità Boost: un giocatore extra potrà aiutare gli altri giocatori creando piattaforme su cui questi potranno saltare. La modalità Boost potrà essere usata anche per far interagire il giocatore extra con i nemici e gli oggetti, dandogli la possibilità di aiutare gli altri a trovare la via più veloce in ogni livello. Il piccolo schermo del GamePad, infine, potrà essere usato per giocare anche a TV spento o già occupato. L’aspetto social è incluso nel Miiverse, con la possibilità di vedere i punteggi degli amici e commentarli. Anche il gioco per fitness diventa Wii Fit U (per il trailer clicca qui). Arrivano 20 nuove attività ed esercizi che integrano le funzionalità del GamePad e/o della Wii Balance Board. Si possono svolgere esercizi sul GamePad senza accendere il TV e controllare il peso in “privato”. Grazie al podometro Fit Meter sarà possibile registrare le attività fisiche svolte lontano dalla console, contando i passi e il dislivello, per poi sincronizzarle con la Wii U. Nel Wii Fit U tornano molti degli esercizi di Yoga e stretching della Wii Fit e Wii Fit Plus, con possibilità di trasferire i dati precedenti dalla Wii alla Wii U. Le altre novità riguardano Pikmin 3, che ora vede una grafica in HD e la possibilità di usare il GamePad come radar, e Nintendo Land, una sorta di parco giochi con diverse attrazioni, ognuna delle quali è un gioco a sé da giocare in solitaria, multiplayer o co-op. Al momento sono stati annunciati 5 giochi, ma altri 7 arriveranno nel corso del tempo (presumibilmente a pagamento). Per ora si parla di Donkey Kong’s Crash Course, Luigi’s Ghost Mansion, Animal Crossing: Sweet Day, The Legend of Zelda: Battle Quest, Takamaru’s Ninja Castle. Passando ai titoli terzi, invece, la nuova Wii U vedrà l’arrivo di 23 nuovi giochi, tra cui titoli di sicuro richiamo, come Assassin’s Creed III, Batman Arkham City Armored Edition e Mass Effect 3 (per la prima volta su console Nintendo, per il trailer clicca qui). Gli altri titoli saranno: Sing (titolo provvisorio); LEGO City: Undercover, Project P-100 (titolo provvisorio); Wii U Panorama View (titolo provvisorio); Aliens: Colonial Marines; Ninja Gaiden 3: Razor’s Edge; Just Dance 4; Game & Wario (titolo provvisorio); Darksiders II; Scribblenauts Unlimited; Trine 2;, Tank! Tank! Tank!; Rayman Legends; ZombiU;, New Super Mario Bros. 2; Luigi’s Mansion: Dark Moon; Tekken Tag Tournament 2; Castlevania: Lords of Shadow, Mirror of Fate; Heroes of Ruin; Disney Epic Mickey: Power of Illusion; Paper Mario: Sticker Star; Tansformers Prime - The Game; Kingdom Hearts 3D [Dream Drop Distance]; Rabbids Rumble; LEGO Batman 2: DC Super Heroes. game & MOVIE / La Wii U avrà anche un controller tradizionale e un social network vero e proprio GAME & MOVIE Le novità hardware di Nintendo si concentrano su un controller “Pro” e Miiverse, network online multi-piattaforma Il documentario di Tom Lowe, TimeScapes, potrà essere vostro in formato 4k. Il film del fotografo californiano (un vero caso su Vimeo) è uno dei primi ad essere distribuito anche in questo formato. Il film è stato girato in 4k (4096 x 2304 pixel) con la cinepresa RED Epic e la reflex Canon 5D Mark II e montato e rifinito alla stessa risoluzione. Per questo oltre alle edizioni DVD, Blu-ray Disc e digitali fino a 1080p, gli autori danno la possibilità di acquistare il lavoro anche in formato 2560x1440p e 4k. In quest’ultimo caso sono disponibili due versioni: su chiavetta USB come file da 31 GB (99.95$) o come file da 140 GB codificato in Cineform a 12 bit su Hard Disk (299.95$). I dettagli su http://timescapes.org/default.aspx. Per il trailer italiano, clicca qui. Wii U: nuovo controller e arriva Miiverse di P. Centofanti N intendo ha anticipato l’E3 con una video-conferenza preregistrata (riportata qui in apertura integralmente), in cui vengono svelati nuovi dettagli sull’attesa console Wii U. La prima novità è che al peculiare controller touch-screen sarà affiancato anche un vero e proprio gamepad tradizionale (e opzionale), il Wii U Pro Controller, che ricorda da vicino quello delle console Sony e Microsoft, una mos- sa che si discosta notevolmente da quanto fatto con la Wii e che lascia presupporre l’arrivo di videogiochi più “spessi” sulla nuova console. D’altra parte la Wii U non sarà una semplice evoluzione della Wii, ma anche qualcosa di completamente nuovo su molti fronti. Con Wii U, in particolare, per la prima volta Nintendo entra seriamente nel mondo dell’online gaming. Il Miiverse, infatti, è un social network che sarà integrato nella Wii U, ma che sarà in seguito accessibile anche da 3DS e addirittura da PC e smartphone. Oltre ai Mii (l’avatar dei giocatori) di chi gioca sulla propria console, permetterà di interagire con i propri amici oppure con gli altri giocatori di tutto il mondo impegnati sugli stessi titoli a cui stiamo giocando anche noi. Si potrà impostare il proprio stato, inviare messaggi, chiedere consigli e persino effettuare videochiamate. Le funzionalità di Miiverse possono essere integrate anche direttamente nei giochi da parte degli sviluppatori, consentendo così di accedere ai propri contatti anche “in game”. Il primo film in vendita in 4K n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it game & MOVIE / Non solo giochi, ma anche Internet Explorer Microsoft punta su Xbox 360 Dall’E3 l’annuncio di numerosi titoli per Xbox 360 e servizi per il Live Watch Dogs, l’open-world di Ubisoft Ubisoft annuncia un nuovo progetto: sarà possibile esplorare un’intera città di M. Dalli di V. Barassi L’ E3 di quest’anno, per molti doveva essere quello in cui sarebbe stata svelata la prossima Xbox; Microsoft non l’ha fatto, anzi ha deciso di puntare con decisione sull’attuale console, proponendo numerose novità. Il 4 giugno ha “inaugurato” l’E3 con la sua conferenza: in un’ora e mezza di show, visibile in streaming anche tramite Xbox Live, si sono susseguite decine di titoli con tanti nomi illustri. In apertura, ecco subito proposti diversi minuti di gameplay dedicati ad Halo 4 (clicca qui), videogame di punta per Xbox 360, il quale ha ricevuto non pochi applausi alla fine della presentazione. Dopo un rapido accenno ai successi commerciali di Xbox, che è diventata a tutti gli effetti la console più venduta al mondo, sul grande schermo presente in sala è stato proiettato un bellissimo filmato con protagonista il buon vecchio Sam Fisher, personaggio che, nella primavera del 2013, ci farà giocare a Splinter Cell: Blacklist, titolo che dalle prime sequenze filmate pare essere decisamente interessante (clicca qui). La parola passa poi a Electronic Arts, la quale porta sul palco due futuri best seller di livello mondiale: Madden 13 e FIFA 13 (clicca qui). A farla da padrone è Kinect, attraverso cui sarà possibile selezionare schemi e formazioni o beccarsi un’ammonizione per qualche parolaccia all’arbitro nel caso di una chiamata dubbia. Piccolo passaggio per il mondo di Fable: The Journey e poi ecco arrivare un altro pezzo forte del panorama Xbox 360; gli applausi introducono Gears of War: Judgement (clicca qui), titolo ancora molto misterioso su cui non sono stati rivelati ulteriori dettagli, e Forza Horizon (clicca qui), videogame di guida che vuole portare la serie automobilistica fuori dai circuiti. Per qualche minuto Microsoft decide di abbandonare il comparto video- game & MOVIE / Il progetto è ancora in fase di sviluppo D ludico in senso stretto per dedicarsi a quello dell’intrattenimento: ecco arrivare su Xbox Live canali dedicati per il football americano, il baseball, la pallacanestro e l’hockey su ghiaccio. Poi è il momento di Nike+ Kinect Training: ecco un breve filmato che spiega di cosa si tratta (clicca qui). Microsoft ha poi annunciato Xbox SmartGlass, sistema attraverso il quale smartphone, tablet e console potranno facilmente comunicare tra loro. Con un semplice “tap” sarà possibile riprodurre sul TV di casa un filmato che stavamo vedendo sul tablet; telefoni e tavolette montanti Windows potranno funzionare da “diario” in giochi che lo consentiranno, ampliando ulteriormente l’esperienza di gioco. Qualche minuto viene infine dedicato a Internet Explorer, che presto arriverà anche su Xbox dotato di innovativi sistemi di controllo. L’attenzione in sala torna ai massimi livelli grazie a Lara Croft, protagonista del prossimo Tomb Raider, videogame che vede l’eroina alle prese con le sue primissime avventure. Dalle sequenze filmate (clicca qui) ci sentiamo di dire che è questo il vero piatto forte della serata; il gameplay pare piacevole e il gioco, sotto molti aspetti, segue il modello vincente che in questi ultimi ultimi anni abbiamo visto con Uncharted. In rapida successione ecco Toy Soldiers e Ascend New Gods; il gran finale è vicino ed è “aperto” da Resident Evil 6 (clicca qui). Chiude la conferenza Call of Duty: Black Ops 2 (clicca qui), in uscita a novembre, un gameplay ricco di azione “futuristica”, fattore che potrebbe far storcere il naso ai puristi degli sparatutto bellici. Il risultato sembra comunque interessante. p.15 urante la conferenza dell’E3 di Los Angeles, Ubisoft ha tolto i veli al suo nuovo progetto, Watch Dogs. Si tratta di un titolo “open-world”, in cui è cioè possibile esplorare liberamente il mondo del gioco, in questo caso un’intera città. Con Watch Dogs i giocatori entraranno nel mondo di Aiden Pearce, un anti-eroe in grado di penetrare qualsiasi sistema online, ad esempio manipolando le luci dei semafori per sfuggire alla polizia, oppure entrando nel circuito delle telecamere di sicurezza della città per accedere alle informazioni personali di chiunque. Il tutto nel tentativo di eliminare un sistema corrotto. “Watch Dogs va oltre i limiti dei titoli open-world attuali, offrendo ai giocatori la possibilità di controllare un’intera città”, ha dichiarato Jonathan Morin, direttore creativo di Ubisoft. “Nel gioco qualsiasi elemento connesso al sistema operativo centrale della città, diventa un’arma. Superando ogni limite, offriremo ai giocatori un livello di azione e di accesso alle informazioni mai apparso prima in un videogioco”. Il titolo è attualmente in fase di sviluppo nello studio di Montreal di Ubisoft, con un team formato da alcuni dei creatori di titoli come Assassin’s Creed, Rainbox 6 e Far Cry. Non c’è ancora una data di lancio per questo gioco, che però dovrebbe arrivare per i “soliti” PC, PlayStation 3 e Xbox 360. Nell’attesa, vi lasciamo al video del gameplay di questo nuovo gioco targato Ubisoft (clicca qui). game & MOVIE / Nuovo supporto per TV, monitor e caschi 3D Doom torna a far paura su Xbox e PS3 Tornerà in autunno Doom 3: grafica migliorata e audio Surround 5.1 di R. Pezzali D oom 3 torna sulle nostre TV: Bethesda Softworks ha annunciato che DOOM 3 BFG Edition sarà disponibile a partire dall’autunno e includerà oltre ai precedenti episodi, Doom e Doom II, anche le versioni rimasterizzate di DOOM 3, Resurrection of Evil e sette livelli inediti intitolati The Lost Mission. “DOOM 3 è stato accolto con entusiasmo dai giocatori di tutto il mondo alla sua uscita”, ha detto John Carmack, direttore tecnico di id Software, “Abbiamo migliorato quell’esperienza per renderla fruibile su tutte le piattaforme con un frame rate stabile e comandi iper reattivi. Il nuovo supporto per i TV, i monitor e i caschi 3D permetterà di calarsi ulteriormente nel gioco. “Siamo sicuri che gli amanti degli sparatutto lo adoreranno. DOOM 3, Resurrection of Evil e The Lost Mission sono stati ottimizzati per il 3D, supporteranno l’audio Surround 5.1, gli obiettivi Xbox 360 e i trofei PlayStation 3: un buon lavoro è stato fatto sulla grafica, dove sia le texture sia gli effetti di luce sono stati rivisti per allinearlo a prodotti più moderni. Per vedere il trailer italiano, clicca qui. n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it game & MOVIE / The Last of Us e Beyond: Two Souls sono i titoli che hanno più impressionato per l’incredibile realismo p.16 Sony all’insegna di giochi sempre più realistici L’E3 di Sony non vede nessun annuncio hardware, come era previsto, ma grandi e tante novità per i prossimi titoli in uscita per PS3 e PS Vita di M. Dalli C ome per i cugini di Microsoft, anche l’E3 di Sony è fortemente concentrato sui giochi, per PS3 e PS Vita. I due titoli che hanno fatto più scalpore sono senza dubbio The Last of Us e Beyond: Two Souls, giochi che, per un verso o per l’altro, dimostrano come l’attuale hardware sia ancora in grado di far girare giochi dall’incredibile realismo. The Last of Us (clicca qui) racconta la storia di Joel e Allie, alle prese con un mondo post-pandemia in lotta per la sopravvivenza. Dal primo video mostrato ieri in conferenza stampa si può apprezzare l’intelligenza artificiale dei nemici, chiamata “Balance of Power”, che fa reagire i nemici realisticamente, adattando il comportamento allo stile di combattimento adottato dal giocatore. Nel corso del gioco le emozioni avranno un ruolo molto importante: fedeltà, amore e redenzione verranno espressi ai massimi livelli, mentre la storia tra Joel e Allie si sviluppa. The Last of Us è sviluppato da Naughty Dog, gli stessi della saga di Uncharted, tanto per intenderci. Beyond: Two Souls (clicca qui) è invece il titolo di punta per Quantic Dreams (gli stessi di Heavy Rain) e, come il suo precedessore, racconta una storia. Nel gioco potremo infatti seguire le vicende di Jody Holmes, una ragazzina di 15 anni interpretata da Ellen Page (Juno) con poteri soprannaturali. Trattandosi anche in questo caso di un gioco “emozionale”, gli sviluppatori hanno posto grande attenzione alle espressioni facciali e ai volti: guardando il video di anteprima, infatti, si rimane decisamente stupiti di come i volti dei personaggi sembrino incredibilmente realistici; per contro, il resto delle ambientazioni non sembra aver ricevuto particolari attenzioni, ma forse è un compromesso più che accettabile, visto il risultato. Le novità per Sony non finiscono però qui. Con PlayStation All-Stars Battle Royale (clicca qui) Sony risponde in un certo senso alla Wii U. Questo titolo potrà infatti essere giocato sia su PS3 che su PS Vita, con la console portatile che dovrebbe fungere da controller supplementare e migliorare l’esperienza di gioco. Tocca poi ad Assassin’s Creed III: Liberation (primo video clicca qui; secondo video clicca qui), titolo sviluppato appositamente per la PS Vita, con controlli touch e funzionalità Near. Il gioco sarà in vendita a partire dal 30 ottobre, da solo o in bundle con una nuova PS Vita bianca. Bundle anche per la versione PS3 di Assassin’s Creed III, che vedrà come novità le battaglie navali e un’ambientazione in Nord America all’epoca coloniale. Anche il gioco per PS3 sarà disponibile dal 30 ottobre, in abbinata a un contenuto scaricabile esclusivo. Durante la conferenza dell’E3, Sony ha mostrato anche il gameplay per un singolo giocatore di God of War: Ascension (clicca qui), che sarà disponibile a partire dal 12 marzo 2013. Tra le novità del gioco, Kratos acquista l’abilità di ricostruire le strutture danneggiate e rallentare il tempo, oltre a una lancia che Kratos può lanciare sui nemici. Per i più piccini, invece, Sony lancia Wonderbook, un sistema di distribuzione di contenuti che sfrutta la realtà aumentata tramite la videocamera e il PlayStation Move. Uno dei primi titoli di Wonderbook sarà Book of Spells (Il libro delle magie), in cui i giocatori useranno una tavoletta per la realtà aumentata e il Move come bacchetta magica. game & MOVIE / Spazio anche all’ultimo capitolo di SimCity, di cui ancora non si sa molto se non che arriverà a febbraio 2013 Electronic Arts “cala il tris” all’E3 di Los Angeles Dead Space 3, Need for Speed Most Wanted e SimCity Social sono i giochi di EA in arrivo rispettivamente a febbraio 2013, il 2 novembre e tra qualche settimana di M. Dalli E lectronic Arts ha presentato all’E3 tre nuovi giochi. Dead Space 3 (clicca qui) vedrà il protagonista Isaac Clarke su Tau Volantis, un Pianeta ostile ricoperto di ghiaccio e infestato da una nuova razza di necromorfi. Dovrà affrontare temperature sottozero, pericoli e l’inquietante desolazione delle lande innevate di Tau. Ma non sarà solo: per la prima volta nella storia della serie, infatti, viene introdotta la modalità co-op per affiancare a Isaac il sergente John Carver, giocabile da un amico. Rimane disponibile anche la modalità single player. Dead Space 3 sarà disponibile il prossimo febbraio 2013. Arriverà invece il 2 novembre Need for Speed Most Wanted (clicca qui), che offrirà ai giocatori un mondo aperto dove ciascuno potrà intraprendere il proprio percorso per diventare un “most wanted”. I giocatori avranno la libertà di guidare dove vogliono, battere i loro avversari, sfidare gli amici o anche “giocare” con la polizia. Grazie all’Autolog 2.0, inoltre, i giocatori si batteranno per affermare la propria superiorità sugli amici. Novità anche per la saga di SimCity: il primo ad arrivare sarà SimCity Social (clicca qui), un gioco per Facebook atteso al debutto tra qualche settimana. In SimCity Social i sindaci virtuali avranno la possibilità di costruire la città dei loro sogni e vederla crescere, oltre a poter assiste- re alle reazioni degli abitanti alle loro decisioni. Spazio anche all’interazione con altri sindaci, attraverso un sistema di amici e nemici che consentirà di interagire con le città degli altri, in maniera benevola o maligna. Più in linea con la saga originale è invece SimCity (clicca qui), nessun numero dopo il nome, l’ultimo capitolo della storica saga atteso per febbraio 2013. Su questo gioco mancano ancora molti dettagli, ma all’E3 di Los Angeles è stato mostrato per la prima volta il gameplay: dalle prime immagini sembra promettente, ma si dovrà aspettare ancora qualche mese prima di vedere qualcosa di più, che permetta di dare un giudizio più accurato. n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it GAME & MOVIE / Svelate le principali novità del gioco che arriverà sulle console in autunno FIFA 13: parola d’ordine imprevedibilità Dribbling ammalianti, gioco di squadra, attacchi mirati, punizioni tattiche, goal imprevisti e anche impossibili Tutto questo nella magia di FIFA 13: intelligenza artificiale rivoluzionaria per un realismo davvero incredibile di G. Genellini I l prossimo autunno tutti pronti davanti alla console per il calcio d’inizio di FIFA 13. Il nuovo capitolo di casa FIFA è in fase di ottimizzazione, ma il suo cuore “palleggiante” è già pronto per essere mostrato. Durante il press tour, David Rutter, Executive Producer di FIFA 13, ha svelato le principali innovazioni che, insieme al set di rifiniture e migliorie, hanno portato allo sviluppo di un’intelligenza artificiale rivoluzionaria che assicura un realismo senza precedenti. Il team di sviluppo EA ha lavorato costantemente in parallelo a migliaia di feedback di forum e community, giocatori appassionati di FIFA che hanno contribuito alla realizzazione del miglior gioco che loro stessi avrebbero voluto. Vediamo le novità rivoluzionarie di FIFA 13. Attacking Intelligence Il nuovo sistema di impostazione e finalizzazione dei giocatori in fase di attacco rappresenta un notevole passo avanti rispetto a FIFA 12, dove i giocatori in appoggio alla fase di attacco procedevano verso l’area senza ragionare su uno schema offensivo. In FIFA 13 la nuova tecnologia permette ai giocatori di “pensare” a sviluppare la migliore azione offensiva, calcolando la soluzione più adeguata, procedendo in organico con il resto della squadra. Ora i giocatori potranno sfruttare al meglio ogni zona del campo, prendere posizione e calcolare attraverso i movimenti dei compagni la migliore soluzione per eludere la difesa avversaria. Ovvero l’aggiornamento del sistema di controllo palla in fase dribbling. Se in FIFA 12 anche il giocatore più veloce in fase dribbling si muoveva al rallentarore, ora avrà la capacità di tenere la palla fra i piedi, dribblando il GAME & MOVIE Il gioco “interrotto” di Sony Una richiesta di brevetto del 2011 mostra un metodo di inserire la pubblicità nei giochi che certamente non piacerà a nessuno di P. Centofanti giocatore avversario anche in fase di accelerazione, muovendosi in tutte le direzioni con un controllo palla senza precedenti. FirstTouch Control Modifica del classico sistema FIFA di controllo e stop di palla. Nella scorsa edizione era facile che un giocatore centrocampista come Gattuso riuscisse a stoppare il rinvio di Abbiati in maniera precisa e, lasciateci dire, innaturale. Finalmente, in FIFA 13 niente sarà scontato e fattori come il pressing, il posizionamento, la traiettoria e le caratteristiche del player influenzeranno lo stop di palla. Ci saranno più possibilità, per i giocatori in fase di attacco, di rubare una palla stoppata male da un difensore, come anche in fase di difesa sarà possibile recuperare una palla persa da un attaccante impreciso, bilanciando così la fase offensiva e quella difensiva del gioco. Il bello del gioco del calcio: la sua imprevedibilità. za palla, avviano contrasti fisici per conquistarne il possesso o per disturbare il giocatore durante un‘azione di gioco. Spintoni e strattoni saranno consentiti, ma sempre nel rispetto del regolamento. L’intelligenza artificiale dell’arbitro è completamente rivisitata, per decisioni e metri di giudizio più coerenti, concedendo falli ed estraendo cartellini, con in più una sempre gradita gestione dei vantaggi. Tactical Free Kicks Il sistema per realizzare calci di punizione imprevedibili ed elaborati. In FIFA 13 le punizioni sono più “pensate” e strutturate, si possono posizionare fino a 3 tiratori sul pallone, ingannare gli avversari con finte e maggiori opzioni per i passaggi filtranti, per ricreare calci da fermo pericolosi e personalizzati. Gli avversari possono rispondere aggiungendo o rimuovendo giocatori dalla barriera, portandola in avanti o facendo uscire un giocatore per interrompere l’azione avversaria. Nuove opzioni per i passaggi Complete Dribbling p.17 Player Impact Engine 2.0 La seconda generazione del Player Impact Engine, il sistema di controllo del gioco fisico tra i giocatori, regala scontri diretti realistici e non “alieni” come in FIFA 12, dove gambe e braccia si mischiavano in un groviglio di pixel: qui i giocatori, anche in situazioni sen- Il passaggio rasoterra è la più classica delle possibilità, ma un leggero colpo sotto la palla per scavalcare la difesa e farla filtrare nello spazio è una delle nuove opzioni di FIFA 13. In sostanza il gioco promette bene ed è in grado di catturare l’essenza del calcio vero giocato, per un’esperienza di gioco realistica e universale. D’ora in poi sarà quindi possibile fare passaggi millimetrici come Xavi, irridere l’avversario con finte e tirare punizioni ad effetto come Cristiano Ronaldo. State per battere finalmente il vostro record ottenuto con ore e ore di gioco oppure per superare quel livello impossibile del vostro videogioco preferito, quando l’azione improvvisamente comincia a rallentare, il gioco si interrompe e tutto a un tratto parte un bello spot pubblicitario. Passati alcuni secondi e terminata la pubblicità il gioco riparte esattamente da dove lo avevate lasciato. Sareste disposti ad accettare interruzioni di questo tipo pur di giocare gratuitamente? Secondo Sony la risposta è affermativa, almeno stando a una richiesta di brevetto per una tecnologia del genere che risale al 2011, depositata appunto da Sony Computer Entertainment America, la divisione che si occupa delle console PlayStation. A oggi, non è mai stata adottata una strategia simile e, come dimostrano decine di giochi Android con banner pubblicitari, ci sono tantissime altre strade per finanziare giochi gratuiti con la pubblicità. Speriamo che non si giunga mai a tanto... n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it PC & MULTIMEDIA Windows 8 Release Preview disponibile per il download Microsoft ha rilasciato la nuova preview di Windows 8 che permette a tutti di provare in anteprima tutte le grandi novità di Windows di P. Centofanti È possibile provare gratuitamente Windows 8 con la nuova Release Preview, ulteriore anteprima aperta a tutti che ci avvicina sempre più all’uscita definitiva del sistema operativo che promette un grosso cambiamento dell’ambiente Windows. La versione appena rilasciata concentra la maggior parte delle novità nell’interfaccia Metro con la disponibilità di nuove applicazioni di Microsoft e terze parti. Tra queste, Microsoft segnala le nuove applicazioni Xbox, sia per i giochi che la musica di Zune Pass, e Bing Travel, News e Sport. Altre aree di miglioramento sono costituite dalle possibilità di personalizzazione della schermata principale, dal supporto multi-monitor, dal processo di scaricamento delle applicazioni dal Windows Store e l’integrazione in Internet Explorer 10 di una nuova versione di Adobe Flash ottimizzata per i dispositivi touch-screen. Sempre per quanto riguarda Internet Explorer 10, Microsoft ha annunciato che la modalità anti-tracciamento dei dati di navigazione sarà attivata di default. Microsoft lancia anche il programma di aggiornamento Windows Upgrade Offer che risulta piuttosto interessante. Chiunque acquisterà un PC con Windows 7 tra il 2 giugno 2012 e il 31 gennaio 2013, potrà effettuare l’aggiornamento a Windows 8 Pro per una cifra intorno ai 14.99 dollari. L’iniziativa è valida in 131 paesi tra cui l’Italia. Potete provare Windows 8 già da oggi, scaricando la Release Preview dal seguente indirizzo: http://windows.microsoft.com/it-IT/windows-8/release-preview. PC & MULTIMEDIA / Spotify assume per l’ufficio di Milano Spotify presto in Italia! L’Italia è l’ultimo dei grandi Paesi europei in cui il servizio non è attivo di P. Centofanti S potify si sta preparando allo sbarco in Italia. Nella pagina dedicata alle assunzioni sono infatti comparse delle posizioni che non lasciano dubbi al riguardo. Il servizio di streaming più chiacchierato del momento, nato in Svezia, è presente oggi in tutti i principali paesi europei fatta eccezione proprio dell’Italia. Come altri servizi del genere, Spotify permette l’ascolto illimitato in streaming di un vastissimo catalogo di brani con due piani a pagamento (desktop e mobile), ma offre anche una versione completamente gratuita con pubblicità, cosa questa al momento offerta solo dal neonato, e italiano, Feezy. Rispetto a tutti gli altri servizi concorrenti, Spotify ha dalla sua il più ampio catalogo online (circa 18 milioni di brani) e un ecosistema di applicazioni gratuite che sfruttano la libreria musicale in diversi modi. PC & MULTIMEDIA / DLNA avanti tutta: la soluzione Sony Sony presenta Homestream arriva il server DLNA gratuito Tra le particolarità spicca la trascodifica dei contenuti in tempo reale di R. Pezzali S ony avrà il suo Media Server DLNA. Non un NAS, non un set top box ma un software gratuito per Mac e PC denominato Homestream da caricare sul computer di casa per condividere i video e le foto verso i dispositivi compatibili DLNA, ovviamente non solo Sony. Homestream, oltre a condividere i contenuti via rete, transcodifica anche i file audio e video in tempo reale per renderli compatibili con il client che li riceve. La PlayStation, così come altri TV e player Blu-ray Sony, non digeriscono tutti i formati video (MKV per esempio) pertanto la scelta di un server che effettua la transcodifica è necessaria. Esistono già sul mercato diverse soluzioni free, ma quella scelta da Sony basata su Serviio Media Server è snella, veloce e pratica. Homestream si può scaricare da questa pagina: provarlo non costa nulla. p.18 PC & MULTIMEDIA Ivy Bridge oltre quota 7 GHz grazie a Gigabyte Un appassionato di overclocking ha raggiunto quota 7.032 MHz con un processore di ultima generazione di casa Intel e una scheda madre Gigabyte. E l’azienda si “esalta” di V. Barassi In molti, dopo l’uscita sul mercato, si sono subito messi criticare i processori Ivy Bridge di Intel, accusati di essere poco rivolti ad un utenza che fa dell’overclock il proprio stile di vita. I margini di overclock, effettivamente, si sono rivelati “non esagerati” rispetto a qualche serie del passato ma il risultato ottenuto nei giorni scorsi da un certo HiCookie sono senza dubbio esaltanti e da sottolineare. L’appassionato, utilizzando una scheda madre Gigabyte Z77X-UD3H, un processore Intel Core i7-3770K ed un solido sistema di raffreddamento ad azoto liquido, è riuscito a raggiungere una velocità di clock di ben 7.032 MHz. L’impresa è stata certificata dalla stessa Gigabyte, la quale ha dato risalto alla notizia sottolineando pure come HiCookie sia riuscito ad arrivare a 3.280 MHz di clock con memorie G.Skill Trident X DDR3-2800, utilizzando una scheda madre Z77X-UD5H. Si tratta senza dubbio di un ottimo modo per fare pubblicità e di un esercizio di stile di tutto rispetto; ciò nonostante, riteniamo di poter dubitare dell’effettiva praticità (e longevità?) di un sistema “tirato” in questo modo. n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it PC & MULTIMEDIA / Molte novità sul sistema operativo e in più arrivano nuovi Chromebook Chrome OS in crescita inarrestabile Google annuncia un aggiornamento per Chrome OS: semplicità ed immediatezza dominano il contesto di V. Barassi A quasi un anno dal rilascio della prima “interpretazione” di Chrome OS, Google ha annunciato interessanti novità riguardanti il suo ambizioso sistema operativo. Per molti motivi, Chrome OS non è ancora riuscito ad imporsi come speravano i piani alti di Mountain View; con l’update odierno Google punta ad avvicinare un più ampio bacino di utenza, proponendo un sistema ancor più semplice, veloce ed intuitivo. È stata migliorata ed ottimizzata tutta l’interfaccia grafica, Aura, rendendo più immediato l’accesso alle applicazioni usate più frequentemente; sarà possibile affiancare più finestre contemporaneamente e visualizzare a schermo intero i nostri programmi preferiti. Non poteva poi mancare l’ottima introduzione di Google Drive, sistema di archiviazione cloud che con il prossimo aggiornamento (già pianificato tra alcune settimane) sarà accessibile anche in modalità offline. Sempre nelle prossime settimane sarà implementata la possibilità di lavorare offline anche su Google Documenti: una volta finito il lavoro, appena il computer sarà di nuovo online, tutti i file modificati saranno sincronizzati in remoto. In concomitanza con questo aggiornamento, Google ha anche presentato il Samsung Serie 5 Chromebook e l’inedito Samsung Serie 3 Chromebox; il primo è un computer portatile in vendita negli USA e in Regno Unito al prezzo di 450$, mentre il secondo è un mini-PC venduto a 330$. Google ha annunciato che i nuovi dispositivi arriveranno presto anche sugli altri principali mercati mondiali. p.20 PC & MULTIMEDIA ASUS TAICHI il notebook con due schermi Nella valanga di dispositivi Windows 8 annunciati al Computex di Taipei, l’ASUS TAICHI è sicuramente uno dei più curiosi. Si tratta di un notebook con processore Intel Core di terza generazione (Ivy Bridge) e Windows 8, ma la caratteristica più interessante è il doppio schermo. All’interno è infatti presente un display da 13,3 pollici, ma sul coperchio del TAICHI è presente anche un secondo schermo, da 11,6 pollici touchscreen. Entrambi i display hanno risoluzione Full HD e sono basati su pannelli LCD Super IPS+. Il secondo schermo può essere usato sia durante le presentazioni per mostrare le slide al pubblico sia, apparentemente, in maniera indipendente dal primo. Il TAICHI può così diventare un tablet, quando il PC è spento e chiuso, ma anche un doppio PC, per permettere a una seconda persona di lavorare in parallelo a chi sta dal lato della tastiera. ASUS non ha ancora rilasciato caratteristiche più precise o date di lancio, ma trattandosi di un prodotto con Windows 8 è lecito aspettarselo per la fine dell’anno. PC & MULTIMEDIA / Attacco diretto di Dell all’iMac di Apple e interessanti novità in arrivo per la gamma Inspiron One XPS One27: il PC all-in-one con display quad-HD Dell annuncia un nuovo PC all-in-one dotato di display da 27’’ ad altissima risoluzione (2560x1440 pixel) e CPU di ultima generazione di V. Barassi D ell ha presentato al mondo il nuovissimo XPS One 27, PC allin-one che si propone - nemmeno troppo velatamente - come concorrente diretto delle soluzioni iMac top-di-gamma. Dell XPS One 27 si presenta come un dispositivo molto curato nei dettagli in cui la fanno da padrone un design molto pulito, finiture in alluminio e un generosissimo display da 27 pollici di diagonale con risoluzione quad HD da 2560x1440 pixel, ossia la stessa offerta dalla analoga soluzione Apple. Il monitor non è touchscreen, fattore questo che ha fatto storcere il naso a molti, soprattutto considerando che entro la fine dell’anno arriverà Windows 8. Passan- do ad un’analisi un po’ più tecnica, vediamo come il nuovo XPS One 27 può essere equipaggiato con processori Intel Core i5-3450s e Intel Core i7-3770s, rispettivamente dotati di un clock di 2.8 e 3.1 GHz. La dotazione standard di RAM è di 4 GB (si può arrivare fino a 16 GB) mentre per quanto concerne lo spazio di archiviazione Dell ha deciso di proporre un hard disk da 1 TB (con opzioni da 2 TB e “combo” con SSD mSATA da 32 GB). La scheda video è l’integrata Intel HD 4000 dei nuovi processori Ivy Bridge, ma per gli utenti un po’ più esigenti non manca la possibilità di scegliere una soluzione NVIDIA GeForce GT 640M da 2 GB di memoria. XPS One 27 offre Bluetooth 4.0 e Wi-Fi nella dotazione standard, mentre l’opzione Intel WiDi è acquistabile separatamente come il lettore Blu-ray (DVD di serie); non mancano jack per microfono e cuffie, lettore di memory card, sei porte USB 3.0, porta Ethernet, HDMI in/out, S/PDIF optical audio output e sintonizzatore TV, quest’ultimo offerto con un piccolo sovrapprezzo. Il PC, con un prezzo che parte da 1399 dollari americani, viene accompagnato da mouse e tastiera wireless. Dell ha aggiornato anche il resto della gamma Inspiron One, finora composta da soluzioni all-in-one da 23 e 20 pollici; il modello più grande potrà ora montare nella sua configurazione massima un processore Intel Core i7-3770s mentre il fratello minore vanterà solo aggiornamenti minori con CPU della vecchia generazione Sandy Bridge. A piccoli display corrispondono risoluzioni inferio- ri: 1920x1080 pixel per il modello da 23 pollici e 1600x900 pixel per il modello da 20. I prezzi partono, rispettivamente, da 749 e 529 dollari americani. Ancora da comunicare tempi di introduzione e prezzi per il mercato italiano. n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it PC & MULTIMEDIA / Evoluzioni interessanti dal Computex in ambito di versatilità e longevità dei PC L’All-In-One di Intel è 21:9 e aggiornabile Intel mostra al pubblico un concept di PC All-In-One con schermo 21:9 e slot per aggiornare la componentistica G IPv6 accende l’Internet del futuro di P. Centofanti su un braccio capace di coprire tutte le posizioni, completamente disteso o “appiattito” sulla scrivania. La base del PC è invece capace di ricaricare la tastiera (ovviamente wireless) tramite induzione, di modo da averla sempre carica semplicemente appoggiandola sopra. Molto più interessante è invece un modulo di calcolo plugin, su cui sono ospitati CPU, chipset, memoria e moduli mSATA; in questo modo l’utente può aggiornare il PC semplicemente sostituendo questo modulo, un concetto molto simile all’Evolution Kit di Samsung. Ovviamente si tratta soltanto di un concept, non di un prodotto finito. La palla passa ora ai produttori, che dovranno decidere se seguire i consigli di Intel o far finta di niente. Qualcuno si candiderà per realizzare questo innovativo all-in-one? PC & MULTIMEDIA / Al Computex non potevano mancare le novità informatiche targate Samsung Samsung tra Ultra-tablet e Hybrid PC L’azienda coreana porta in fiera nuovi modelli per la serie 5 e spunta anche un interessante prototipo di PC ibrido di V. Barassi S i chiamano Hybrid PC, Ultra Convertible e Ultra Touch i nuovi Ultrabook di Samsung destinati ad infoltire la gamma di prodotti dell’attuale Serie 5 di notebook dell’azienda coreana. Sono tutti modelli attualmente allo stato di prototipo ma, nel prossimo futuro, ognuno di essi potrà giungere sul mercato dotato di sistema operativo Windows 8. Hybrid PC riprende l’idea già percorsa con discreto successo con la linea Transformer proposta da ASUS; parliamo di un tablet dal display di circa 11 pollici (non sono state diramate le specifiche) facilmente collegabile ad una tastiera-dock, così da diventare in breve tempo un PC & MULTIMEDIA Il 6 giugno 2012 è iniziata ufficialmente la transizione al nuovo protocollo con trillioni di trillioni di trillioni di indirizzi disponibili di R. Pezzali li All-In-One, i PC in cui schermo ed elettronica fanno parte di un unico chassis, si sono ritagliati negli ultimi anni una discreta fetta di mercato. Chi bazzica da tempo nel mondo dei computer, però, è generalmente poco attratto da queste soluzioni, in quanto impossibili da aggiornare e poco personalizzabili. Intel sembra aver colto, almeno in parte, il messaggio, tanto che al Computex di Taipei ha messo in mostra l’All-In-One Concept PC, un concept di come il produttore californiano vorrebbe che fossero gli AiO del futuro (qui mostrato tramite le immagini scattate dai colleghi di The Verge). E quali sono quindi le caratteristiche ideali di Intel? Si parte dall’esterno, dove troviamo uno schermo 21:9 da ben 29 pollici, montato p.21 vero e proprio ultra-portatile. Nessuno è stato in grado di toccare con mano il prodotto in questione: Samsung, infatti, ha “rinchiuso” i pochi esemplari portati al Computex in altrettanti “cubi di vetro”. Ultra Convertible è forse la soluzione più interessante: si tratta di un portatile facilmente “trasformabile” in un tablet con la semplice rotazione del display da 13 pollici di diagonale. Lo schermo è lucido, multitouch ed offre una risoluzione di 1366 x 768 pixel. Ultra Touch risulta invece essere una “semplice” proposta come molte se ne vedranno nei prossimi mesi; parliamo di un ultrabook dotato di schermo multitouch attraverso il quale sarà facilmente gestibile l’interfaccia Metro di Windows 8. Samsung non ha diramato ulteriori informazioni sui dispositivi in esposizione, ma è probabile che, dopo l’introduzione sul mercato di Windows 8 (atteso per le festività natalizie) qualcosa si muova. Il 6/6/2012 è stata una giornata storica per il mondo di Internet, perché più di 1.000 tra i più grandi protagonisti del web di oggi (tra cui Google, Facebook, Yahoo!, Akamai e Limelight Networks), hanno attivato sui loro server anche la connettività via IPv6 o Internet Protocol versione 6. L’IP è il protocollo tramite il quale miliardi di dispositivi sono in grado di comunicare tra di loro indipendentemente dal tipo di infrastruttura impiegata. Dalla nascita del World Wide Web, internet si è retto su IPv4, versione del protocollo che permette di assegnare un massimo di 232 indirizzi, pari a circa 4 miliardi. Da semplice esperimento accademico (e militare), Internet è diventato talmente diffuso che gli indirizzi non bastano più. Se una volta alla rete delle reti si potevano collegare solo computer, oggi praticamente qualsiasi dispositivo elettronico (o quasi) ha bisogno di un indirizzo IP. L’IPv6 risponde a questo problema con un nuovo sistema di indirzzi a 128 bit: con IPv6 cioè gli indirizzi a disposizione diventano 2128, ovvero: 340’282’366’920’938’463’463’ 374’607’431’768’211’456. Un numero che non riuscite nemmeno a pronunciare vero? Si spera che quello degli indirizzi non sia più un problema per molto tempo a venire. Internet potrà mantenere, anzi aumentare, il suo tasso di crescita e un giorno ogni dispositivo potrà avere il suo univoco indirizzo IP senza bisogno di condividerlo. Per quanto ci riguarda non dobbiamo fare nulla: i moderni sistemi operativi integrano già il supporto a IPv6 ma prima di usarlo dovremo aspettare che anche i nostri Internet Provider adeguino i loro punti di accesso. Al più dovremo cambiare il modem/router, ma ci vorrà ancora parecchio tempo.. n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it p.22 HIFI & HOME THEATER / Il produttore lancia cuffie top di gamma, dedicate agli appassionati HIFI & H. THEATER Finito il vincolo tra Monster Cable e Dr.Dre per la produzione delle cuffie Beats: ora Monster corre da sola Philips lo chiama “Party Machine”: con la sua forma particolare e i due enormi diffusori frontali con tanto di LED che cambiano colore e intensità a ritmo, FWP3200D non passa inosservato. Ben 300 Watt di potenza, tanti bassi ma soprattutto due piatti con docking iPod o iPhone per mixare le tracce. Il sistema dispone di ingresso jack per altre sorgenti e di una porta USB per collegare hard disk, chiavette e altri riproduttori. Nuove cuffie Monster, di nome e di fatto di R. Faggiano U na notizia passata in secondo piano riguardava, qualche tempo fa, la fine della collaborazione tra Monster Cable e Dr.Dre per la produzione delle fortunate cuffie e auricolari Beats. Tutta la produzione Beats continua e Monster mantiene tutti i modelli nella propria vetrina web, ma ora il marchio USA lancia nuovi modelli con il proprio marchio, in diretta concorrenza con i prodotti Beats. Ormai le cuffie sono fenomeno di moda e costume, quindi anche le serie Inspiration, Edge e Vektr puntano molto sull’estetica e i testimonial famosi, per fortuna senza trascurare le prestazioni. Il modello top di gamma è la Inspiration (350$), con funzione di cancellazione del rumore, microfono per conversazioni con lo smartphone e grande comfort per l’uso prolungato; padiglioni e archetto sono Philips FWP3200D il tamarro apprezza intercambiabili per essere sempre all’ultima moda. Non si conoscono tempi e dettagli per l’introduzione di queste nuove cuffie, e speriamo che Monster si ravveda e decida di cambiare la linea: quella “diamantata” non si può proprio vedere. PC & MULTIMEDIA / Primi assaggi del prossimo sistema operativo Microsoft: Acer apre le danze con notebook e tablet Acer con Windows 8: intesa nel segno del touch Il produttore taiwanese ha annunciato diversi nuovi computer e tablet con Windows 8. Il touch screen regna sovrano, dai 10 ai 27 pollici di M. Dalli A cer ha annunciato un’intera gamma di dispositivi che monteranno il sistema operativo Microsoft, Windows 8. Si va dagli all-in-one Aspire 7600U e 5600U, passando per l’Ultrabook Aspire S7 e arrivando infine a ben due tablet, Iconia W510 e W700. Questi nuovi PC sono studiati per rendere al massimo con Windows 8, quindi sono tutti dotati di schermi touch, con dimensioni che vanno da 10,1 a 27 pollici. Ma andiamo per ordine. Gli Aspire 7600U e 5600U sono due allin-one, rispettivamente con schermo da 27 e 23 pollici, caratterizzati da un profilo estremamente sottile (il 5600U vanta il titolo, secondo Acer, di all-in-one più sottile al mondo, mentre il 7600U si piazza molto vicino con uno spessore di 35 mm). Entrambi montano schermi Full HD con 64 punti sensibili al tocco e suono Dolby Surround. Interessante anche la staffa che collega il computer alla base, che consente un ampissimo margine di movimento: è infatti possibile utilizzare il PC completamente in verticale, con lo schermo parallelo al suolo, oppure abbassarlo completamente, integrandolo col piano di lavoro. Acer non ha ancora rilasciato specifiche tecniche, ma i prezzi dovrebbero essere compresi tra i 1000 e i 1600 dollari per il modello più piccolo, tra i 1600 e i 2200 dollari per il 27 pollici. Lato Ultrabook, ecco invece l’Aspire S7, che arriverà in due dimensioni, 11,6 e 13,3 pollici, rispettivamente con 9 e 12 ore di autonomia. Gli schermi saranno anche in questo caso touch e Full HD. Mancano per il momento altri dettagli tecnici, ma Acer sembra curare molto l’aspetto estetico: il modello da 13 pollici avrà infatti un rivestimento il vetro lucido sul coperchio; non sarà troppo fragile? Il modello da 11,6 pollici, invece, vanta un profilo estremamente sottile, soli 12 mm, mentre entrambi i modelli possono aprirsi completamente a 180 gradi. Prezzi compresi tra 1000 e 1800 dollari, a seconda della configurazione. Sul fronte tablet sono invece due le proposte di Acer, l‘Iconia W510 e il W700. Il primo è l’erede del W500, un tablet che, grazie a una docking con tastiera, può diventare facilmente un notebook (o netbook, vista la dimensione dello schermo di 10,1 pollici). Lo schermo, ovviamente touch sarà di tipo IPS, per garantire una maggiore qualità, con risoluzione Full HD; gli unici altri dettagli in nostro possesso sono la durata della batteria, ben 18 ore con la tastiera attaccata, e il prezzo, che varierà dai 600 agli 800 dollari. Il W700, invece, vanta uno schermo un po’ più grande, 11,6 pollici, mantenendo la risoluzione Full HD e i 10 punti di multitouch. Nessuna caratteristica tecnica è stata divulgata, ma dovrebbe trattarsi di un tablet con processore Intel Ivy Bridge, porte USB 3.0 e Thunderbolt e HDMI. Interessante anche la docking con cui arriverà il W700, che consentirà di inclinare il tablet di 70 gradi in modalità panorama. Prezzi compresi tra 800 e 1000 dollari. Vi terremo aggiornati non appena ci verranno comunicate le specifiche tecniche complete per i nuovi modelli; per la disponibilità, invece, si dovrà attendere il lancio di Windows 8, atteso per l’autunno inoltrato. Oltre alla ben nota qualità audio di Yamaha, questi nuovi modelli presentano caratteristiche eccezionali, unite ad un controllo intelligente e intuitivo tramite Applicazione per smartphone. Per un livello di operatività senza precedenti. SINTOAMPLIFICATORI AV RX-V773 / RX-V673 / RX-V573 / RX-V473 http://it.yamaha.com n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it TEST / Design curato e particolare, Android 4.0 e dimensioni dello schermo non eccessive: queste le carte giocate da HTC per il suo One V p.24 One V, provato lo smartphone di HTC “formato” iPhone Tutte le funzionalità di HTC Sense e Ice Cream Sandwich racchiuse in un apparecchio con display da “soli”3.7”, per chi cerca ancora uno smartphone tascabile. di P. Centofanti O ne V è il modello entry level della nuova gamma One di smartphone Android di HTC. Si tratta di un prodotto che a differenza di S e X si rifà chiaramente al passato di HTC, con un display di dimensioni non esagerate e un design che richiama apertamente quello di prodotti come l’Hero e il Legend. Le caratteristiche tecniche non sono di quelle che fanno parlare, ma il V è comunque uno smartphone con la nuova interfaccia HTC Sense basata su Ice Cream Sandwich, che porta con sé molte caratteristiche dei fratelli maggiori e ha un buon display da 3.7 pollici con risoluzione di 480x800 pixel (circa 250 pixel per pollice). Completano il quadro la fotocamera da 5 Megapixel e, a differenza del resto della gamma, la presenza dello slot per schede microSD. Ottima qualità costruttiva solo 1GB libero per l’utente Oggigiorno trovare uno smartphone con un display sotto i 4 pollici ma un design interessante e una buona qualità dei materiali sta diventando una vera e propria impresa. L’HTC One V in questo senso piacerà a chi cerca un bel telefono ma senza schermi esagerati. Il design ricorda da vicino quello di modelli come l’Hero e il Legend, con la parte inferiore sotto lo schermo protesa in avanti, una scelta distintiva ma anche ergonomica. “Piega” a parte, il telefono è piuttosto sottile, appena 9.24 mm. Il One V è composto da un pezzo unico di alluminio, con uno sportello in plastica nella parte inferiore che nasconde gli alloggi della SIM (di tipo standard) e della carta di memoria. La batteria non è invece removibile. La qualità dei materiali e delle finiture è ottima e anche la sensazione che trasmette alle mani è di un oggetto robusto e ben costruito. Il peso è “giusto” per dare sensazione di solidità con leggerezza, 115 grammi. Il display è di tipo LCD da 3.7 pollici con risoluzione di 480x800 pixel. Sotto la cornice troviamo i classici tre tasti, home, back e task manager. Non c’è il tasto dedicato per la fotocamera, per cui gli unici altri pulsanti presenti sono il tasto di accensione/blocco schermo e i comandi del volume. HTC dichiara una memoria integrata di 4 GB ma in realtà per l’utente è disponibile unicamente 1 GB, il che può essere un limite non da poco per l’installazione delle applicazioni. Per questo è presente uno slot per carte di memoria micro SD con supporto fino a un massimo di 32 GB. Sul fronte delle connessioni troviamo solo l’uscita micro USB e l’obbligatorio mini-jack HTC One V - 349 EURO Quality Longevity 7 7 Design 8 per le cuffie. Anche l’HTC One V ha il supporto integrato per le cuffie Beats Audio, con un’elaborazione audio che si attiva automaticamente in presen- Simplicity D-Factor 7 7 Value 8 za di qualsiasi prodotto della gamma e per tutte le applicazioni audio installate sul telefonino. La connettività wireless comprende Wi-Fi 802.11b/g/ n, Bluetooth 4.0 con supporto aptX, oltre naturalmente all’HSDPA. Sotto il guscio in unibody di alluminio c’è un “semplice” processore single core a 1 GHz, il Qualcomm MSM8255 con 512 MB di RAM, evidentemente sufficienti per HTC per sopportare il “peso” di Ice Cream Sandwich più HTC Sense 4. La batteria è da 1500 mAh, ma considerando l’efficiente processore montato e la dimensione dello schermo è sulla carta ben dimensionata. HTC Sense ben amalgamata in Android Ice Cream Sandwich L’HTC One V è basato su Android 4.0.3 e propone la stessa HTC Sense 4.0 che abbiamo visto sul One X. Le funzionalità a disposizione sono praticamente le stesse, compresa l’integrazione con Dropbox e la possibilità di riscattare fino a 25 GB gratuiti di spazio nel cloud. Possiamo organizzare le app in cartelle sulle home screen, c’è un’amsegue a pag. 25 n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it p.25 TEST HTC One V segue da pag. 24 pia scelta di widget pre-installati per gestire contatti, account social, mail e calendari, il music hub che raccoglie in un solo spazio tutte le app dedicate alla musica e il lettore audio, e troviamo anche buona parte delle funzionalità fotografiche. HTC per il V ha sostituito il task manager animato che avevamo visto sull’X con una versione più vicina a quella base di Ice Cream Sandwich. Forse a causa della minore potenza a disposizione non troviamo più la galleria di sfondi live per le home screen, ma le possibilità di personalizzazione e i temi a disposizione sono gli stessi dei modelli superiori. La nuova iterazione di HTC Sense mostra comunque una buona coerenza grafica senza stravolgere eccessivamente la filosofia di Android, con un tema prevalentemente scuro che però ben si sposa con il design del prodotto. Il browser di default supporta naturalmente Adobe Flash e offre alcune funzionalità decisamente benvenute come la possibilità di selezionare la versione desktop di un sito rispetto a quella mobile (utile con gli assurdi quotidiani nostrani che bloccano le versioni complete) e la possibilità di segnare delle pagine per leggerle in un secondo tempo. La fluidità va in crisi con il web HTC ha fatto di tutto per offrire un’esperienza di utilizzo il più possibile uniforme tra i diversi dispositivi della gamma One. Come abbiamo visto a livello di interfaccia è sostanzialmente identica e appena accendiamo il terminale siamo accolti da immagini molto sature e brillanti. Il display dell’HTC One V è molto luminoso e offre una definizione decisamente convincente e non fa rimpiangere schermi con risoluzione più elevata. Come già rilevato con il One X, anche in questo caso i colori sono forse fin troppo saturi, con verdi esagerati e incarnati poco naturali e in alcuni casi violacei. Il display offre comunque una buona visibilità anche all’esterno e un angolo di visione decisamente ampio. L’unica critica che ci sentiamo di muovere è che il rivestimento superficiale si sporca davvero parecchio. Appena sblocchiamo il telefono possiamo apprezzare un’interfaccia fluida e reattiva. Tutti i menù sembrano reagire con prontezza e il processore appare video Guarda la nostra videoprova dello smartphone HTC One V inizialmente in grado di reggere HTC Sense. Purtroppo la fluidità dell’esperienza subisce una clamorosa battuta d’arresto nel momento in cui apriamo il browser web. A seconda della pagina aperta infatti abbiamo visto lo smartphone smettere di rispondere per qualche secondo, reagire in ritardo al tocco dello schermo aprendo così link a caso o ancora non riuscire a garantire uno scrolling decoroso delle pagine. Ciò non avviene con tutte le pagine, ma con molte sì, a prescindere che il plug-in Flash sia attivato o meno. Non convinti abbiamo provato a forzare l’accelerazione GPU o a utilizzare la beta di Chrome, ma comunque l’esperienza di navigazione è un po’ frustrante. Un peccato perché nelle altre aree la situazione è migliore. Certo se le applicazioni aperte sono molte c’è qualche rallentamento nell’interfaccia a schermo, quelle più pesanti magari non sono così scattanti come ci hanno abituati smartphone di altra fascia, ma niente a che vedere con la pesantezza delle navigazione web. Un problema certamente software se consideriamo che terminali con hardware paragonabile non soffrono di problemi analoghi. Che Ice Cream Sandwich e HTC Sense insieme siano troppo per 512 MB di RAM? Per quanto riguarda la riproduzione di file multimediali dobbiamo rilevare l’impossibilità di riprodurre file MKV in alta definizione, ma anche l’assenza di audio con alcuni file AVI in definizione standard. Niente da eccepire per quanto riguarda la qualità delle chiamate o la ricezione, mentre la tastiera software, nonostante le ridotte dimensioni del display, consente un’agevole scrittura. Un aspetto su cui non possiamo lamentarci troppo è quello della batteria. Il processore single core non è così esoso e, con un uso “normale”, si riesce tranquillamente ad arrivare a sera con ancora una buona dose di energia. Disattivando la sincronizzazione in background si riesce ad andare anche oltre la giornata. Fotocamera ricca di funzioni video un po’ troppo impastati HTC One V offre un’applicazione per la fotocamera davvero completa. L’hardware è costituito da un sensore CMOS BSI da 5 MP con flash LED e obiettivo da 28 mm con apertura F2.0. Gli aspetti più interessanti sono però quelli software: HDR, scatto a raffica, possibilità di riprendere foto e video contemporaneamente, filtri artistici, modalità panoramica, ralenty video, tutto a portata di tocco all’interno della stessa applicazione. La qualità della fotocamera è nella media per telefoni in questa fascia di prezzo, nulla di particolarmente esaltante, ma nemmeno terribile. Le immagini hanno un livello di dettaglio sufficiente e sono rumorose anche in condizioni di luminosità ideali, ma la qualità è più che accettabili per scatti al volo ad esempio da condividere sui social network Lo scatto è piuttosto rapido ma l’esposizione “touch” non è precisissima e spesso non si riesce a esporre correttamente il particolare che stiamo fotografando. L’HDR funziona né più né meno come sul top di gamma con risultati variabili a seconda delle condizioni ma in generale sempre un po’ artificioso, specie in prossimità di contorni o stacchi netti: HDR OFF HDR ON Altri scatti sono disponibili qui, qui, qui e qui. Piuttosto deludente la qualità della ripresa video invece. Lo smartphone registra video a una risoluzione massima di 1.280x720 pixel, ma le immagini risultanti sono decisamente impastate, prive di dettaglio e con una compressione troppo spinta (clicca qui per aprire il file). In conclusione, possiamo dire che l’HTC One V ha dalla sua la qualità dei materiali, la costruzione e il bel display. In generale è uno smartphone Android 4.0 ricco di funzionalità “out of the box” e sufficientemente reattivo in tutte le attività fatta eccezione per la navigazione web dove abbiamo riscontrato rallentamenti a tratti non accettabili. Il prezzo di listino è un po’ elevato, ma online si trova anche ben sotto i 300 euro. n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it TEST / Un sistema compatto che fa anche da dock per iPod/iPhone su cui Panasonic punta molto e proposto a un buon prezzo p.26 Panasonic PMX5, il mini stereo con qualcosa in più Radio FM, lettore CD, dock per dispositivi portatili Apple e presa USB frontale: una dotazione completa per un impianto che suona bene e costa il giusto di R. Faggiano I sistemi stereo di piccole dimensioni sono dei best seller da molti anni, coprono tutte le funzioni utili e hanno un prezzo accessibile. Tra i molti modelli disponibili abbiamo provato il Panasonic PMX5, bello a vedersi e con contenuti tecnologici al di sopra della media. Il prezzo di listino di 259 euro è anch’esso nella media per chi desidera prestazioni sonore accettabili, molto interessante come impianto principale e ideale come secondo impianto in una stanza secondaria. Da non dimenticare il fatto che molte docking station per iPod da sole costano cifre anche superiori e non integrano nessuna sorgente. Tra le funzioni disponibili nel sistema troviamo la radio FM, il lettore CD, la dock superiore per iPod e iPhone e una presa USB frontale per riprodurre canzoni MP3 da una chiavetta archivio. Sul pannello posteriore c’è anche un ingresso ausiliario per una ulteriore sorgente a scelta. Non sono previsti collegamenti senza fili (Wi-Fi, Bluetooth, AirPlay) e non ci sono collegamenti di rete, mancanze accettabili in questa fascia di prezzo ma che indirizzeranno altrove gli utenti interessati. I diffusori in dotazione sono dei 3 vie di buone dimen- sioni, costruiti seriamente e con altoparlanti realizzati specificatamente e non presi al bazar cinese dei fornitori. Anche qui però si poteva fare meglio, per esempio mettere del materiale fonoassorbente nel volume interno, ma almeno non troviamo quel terribile cavetto telefonico che esce direttamente dal retro, come su alcuni modelli concorrenti. L’amplificatore è del tipo digitale in classe D, eroga 60 Watt per canale con uno sproposito di distorsione (il 10%), ma i concorrenti non fanno meglio e dichiarano valori molto più bassi. Gli altoparlanti utilizzati sono un woofer con il cono realizzato in un materiale esclusivo, con aggiunta di carbone di bambù per rendere la membrana più leggera e meno risonante; poi troviamo un midrange/tweeter a cupola e anche un super tweeter piezoelettrico. Oltre la bontà dei materiali, rimangono alcune ingenuità nella finitura, come le finte viti a brugola nella flangia in plastica che copre il bordo del woofer. Il crossover consiste in un semplice condensatore sul woofer mentre non si nota nulla tra tweeter e supetweeter. La “faccia” del sistemino Panasonic è attraente e pulita, il display è bello grande e visibile anche a distanza, i tasti sono solo quelli strettamente necessari e probabilmente non servivano le manopole per i toni; invece non si capisce perché la scelta della sorgente tra chiavette USB, radio e ausiliare posteriore sia sequenziale su un solo tasto. Sul lato superiore troviamo uno sportellino che protegge dalla polvere il dock Apple e, a fianco, la presa per la cuffia. Il telecomando è un po’ anonimo ma con i tasti sistemati piuttosto bene, magari quello a bilanciere per il volume si poteva prevedere più grande. Qui Panasonic PMX5 - 259 EURO Quality Longevity 8 8 Design 7 troviamo alcune funzioni insolite del sistema, in particolare l’equalizzatore con quattro diverse curve preimpostate e una simulazione di surround. Inutile invece il D Bass che incrementa le basse frequenze, dato che i diffusori in dotazione ne hanno già a sufficienza. Prestazioni sonore interessanti La messa in opera del sistema è elementare, comunque bisogna fare attenzione a mettere i diffusori al posto giusto, cioè con il supetweeter verso l’esterno per aumentare l’effetto stereo. Sul retro c’è l’accordo reflex e quindi bisognerà lasciare almeno una ventina di centimetri verso la parete posteriore, per non eccedere con i bassi. Il cavetto in dotazione per collegare i diffusori è troppo sottile, appena possibile meglio usarne uno con sezione di almeno 1,5 mm per non mortificare le ottime prestazioni sonore. Iniziamo a sintonizzare le stazioni radio nelle 30 posizioni di memoria: qui le prestazioni sono ottime nonostante il semplice cavetto usato come antenna. Non ci sono disturbi e nemmeno fruscio. Ancora meglio con i compact disc, la cui riproduzione non ha nulla da invidiare rispetto a sistemi Simplicity D-Factor 8 8 Value 9 con componenti separati di prezzo maggiore. I diffusori se la cavano bene, senza eccessi sugli acuti e con voci maschili giustamente corpose; buona anche la riproduzione tridimensionale allontanando i diffusori dall’unità centrale. Rimane qualche risonanza sui bassi ma la dinamica è ottima se non si esagera con il volume. Con le chiavette USB il riconoscimento dei brani è rapido, compresi i nomi degli artisti e i titoli delle canzoni, ma la ricerca dell’album desiderato è solo sequenziale e quindi risulta molto lenta. Peccato che non si possano riprodurre i file FLAC. Molto buona la resa anche con l’iPod, nettamente superiore ai risultati ottenibili dall’uscita cuffia del dispositivo; con il dispositivo Apple nella sua dock è possibile usare il telecomando, anche per muoversi nei menù e questa è una bella comodità. I dispositivi Apple poi aprono il mondo del web, per esempio per le radio internet e supplisegue a pag. 27 n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it p.27 PC & MULTIMEDIA Digital Imaging / Dal Giappone indiscrezioni su due possibili nuove reflex di Canon Facebook ha finalmente lanciato l’App Center, il suo portale che raccoglie le applicazioni web e mobile raccomandate per ciascun utente. L’App Center sta cominciando a comparire sulle applicazioni mobile iOS e Android negli Stati Uniti, ma è già disponibile per tutti gli utenti in versione desktop, anche in Italia, all’indirizzo https://www.facebook. com/appcenter. Qui troveremo applicazioni consigliate in funzione di quelle che già utilizziamo e di quelle usate dai nostri amici. Non mancano classifiche in base a quelle più votate e più utilizzate del momento o la possibilità di navigare l’App Center per categorie. Inutile dire che una delle sezioni più corpose è quella dedicata ai giochi. Con l’App Center, Facebook punta sempre più a diventare una vera e propria piattaforma costruita intorno al suo social graph. Potrebbero chiamarsi EOS 3D ed EOS 70D, rispettivamente una full frame da 30MP e l’erede della 60D Ecco l’app center di Facebook Canon vicina al lancio di due EOS? di M. Dalli L a rivista giapponese CAPA, che nell’ambiente gode di una buona reputazione in fatto di “scoop”, ha pubblicato un’interessante anticipazione su quelle che potrebbero essere due delle prossime reflex in casa Canon, la EOS 3D e la EOS 70D. Quest’ultima si commenta da sola: dovrebbe essere l’erede dell’attuale 60D, con sensore da 22 Megapixel, processore Digic5+ e corpo in lega di magnesio. Il sistema di messa a fuoco sarebbe composto da 19 punti, forse lo stesso della 7D, con possibilità di effettuare micro aggiustamenti. Non mancherebbe poi lo scatto a raffica da 6 fps e il display orientabile. Più in- teressante e imprevedibile, invece, la EOS 3D, una macchina che, almeno a giudicare dal nome, dovrebbe posizionarsi a metà strada tra la 1D-X e la 5D Mark III. Il sensore sarebbe da 30 o più Megapixel, presumiamo Full Frame, con sistema di messa a fuoco a 61 punti e corpo derivato da quello della 1D. Al contrario delle sorelle Full Frame, questa 3D potrebbe avere un flash integrato, oppure un emettitore Speedlite. Interessante anche la presunta capacità di registrare video in 4K, che ne farebbe un oggetto sicuramente interessante per registi e cineoperatori. Il processore sarebbe invece un doppio Digic5+, che garantirebbe raffiche di 6 fotogrammi al secondo. Al momento non è chiaro se o quando queste nuove reflex vedranno mai la luce, certo è che i rumor si fanno sempre più insistenti e, quindi, non è improbabile un lancio entro la fine dell’anno. giapponesi per un nuovo sistema compatto, anche di prezzo leggermente superiore: studiare meglio i diffusori con adeguato materiale fonoassorbente e spostando frontalmente l’accordo reflex, mettere un display più ampio (magari un OLED) per avere maggiori informazioni, aggiungere AirPlay oppu- re una presa di rete, rispolverare il marchio Technics e con il prodotto ottenuto andare a sfidare il più temibile concorrente (a nostro parere il Denon Ceol). Visti gli ultimi bilanci Panasonic chissà che non convenga puntare in questa direzione per risollevare le entrate, piuttosto che insistere su 3D e plasma. TEST Panasonic PMX5 segue da pag. 26 scono alla mancanza di connessione Ethernet del sistema. Dopo aver passato piacevolmente molte ore con questo sistema ci sono venute in mente alcune considerazioni. Prima di tutto ora capiamo l’entusiasmo con il quale i responsabili Panasonic ci avevano descritto (a parole) questo sistema durante la presentazione europea, ricevendo da noi in cambio viceversa molte perplessità. La seconda considerazione riguarda le cifre che ci vengono richieste da altri marchi più specializzati per ottenere prestazioni di ben poco superiori (nei pochi casi in cui sono veramente superiori). La terza idea è una sfida ai progettisti Tutto quello che ti serve per il prossimo viaggio Accessori Travelline Pensati per soddisfare ogni necessità mentre sei on-the-go www.gebl.net n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it TEST / Sotto la nostra lente due fotocamere tascabili ma dotate di zoom molto potente, da 18 e 20 ingrandimenti, e con alcuni plus interessanti p.29 Comparativa Panasonic DMC-TZ30 vs. Samsung WB150F Abbiamo messo alla prova due compatte ultrazoom, analizzate sotto il profilo delle specifiche tecniche e dei risultati di scatto. Quale si è comportata meglio? di C. Viarisio O ggetto di questo “scontro” sono la Panasonic TZ30 e la Samsung WB150F. Entrambe sono delle macchine abbastanza compatte, facili da usare, dotate di potenti zoom, buon grandangolo, e integrano 14 megapixel. In pratica sono fotocamere pensate per trovarsi a loro agio in tutte le occasioni, dagli scatti in casa, ai panorami, a situazioni più ricercate. Per distin- guersi dalla media, sono state poi arricchite da funzioni particolari, come il Wi-Fi (Samsung) o il GPS (Panasonic), con programmi intelligenti e molte funzioni automatizzate. ergonomia e dotazioni: panasonic con ottica leica 20x, Schneider Kreuznach 18x per Samsung Samsung WB150F Panasonic DMC-TZ30 L a proposta della casa giapponese si presenta in una livrea scura molto elegante con inserti che sembrano di metallo e finiture cromate. La TZ30, come di consueto per le Lumix di Panasonic, si fregia di un’ottica Leica collassabile (quando la fotocamera è spenta, l’ottica si ritira tutta dentro al corpo). Si tratta di uno zoom 20x ottico (estensibile digitalmente fino a 80x), stabilizzato, che parte da un grandangolo di soli 24mm. L’ottica è dotata di lenti asferiche (per non distorcere alle varie focali) e di una “nano copertura” per prevenire i riflessi. Quasi tutto il dorso è invece occupato dall’ampio display che è anche touch (per scegliere il punto di messa a fuoco, zoomare, interagire con i menù o sfogliare le foto salvate), e da una parte dei tasti di controllo. Tutti i comandi sono accanto al display e sulla parte superiore. Nonostante si tratti di bottoni, rotelle e selettori molto piccoli (bea- L a coreana Samsung si presenta con una livrea eclettica giocando con i contrasti del bianco e del nero in un corpo che sembra tutto di plastica. Anche per la WB150F troviamo un gruppo ottico di gran blasone: trattasi di ottica collassabile prodotta da Schneider Kreuznach capace di zoomare a 18x otticamente (fino a 90x in digitale) e di un buon grandangolo da 24mm in su. Il sistema è stabilizzato, ed esteticamente si presenta leggermente sporgente dal corpo macchina con una gradevole zigrinatura (fissa) che aiuta la presa sicura della fotocamera. Anche in questo caso, per far posto all’ampio display posteriore, i comandi sono bottoncini e ghiere piuttosto piccoli, tutti sul dorso accanto al display e sopra. In un confronto diretto, la disposizione e la forma del pulsante di scatto e della leva dello zoom sono risultati leggermente più comodi segue a pag. 30 n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it p.30 TEST Panasonic DMC-TZ30 vs. Samsung WB150F segue da pag. 29 Panasonic DMC-TZ30 te mani giapponesi!), l’utilizzo non è scomodo come temevamo. Un po’ infelice è la posizione del microfono (stereo) sulla parte superiore, che è proprio dove finisce l’indice della mano sinistra durante la presa, rischiando così di attutire l’audio registrato nei filmini. La Panasonic è dotata anche di uscita HDMI con connettore standard di tipo C, necessaria in quanto può registrare video in Full HD (1080p) in formato AVCHD. Caratteristica saliente è la presenza del GPS che permette di geotaggare le foto scattate e di posizionarle su una mappa caricata in memoria (visualizzabile in riproduzione). Samsung WB150F sulla Panasonic. Sul fianco destro, protetta da uno sportellino rigido, troviamo la connessione micro USB per il trasferimento delle immagini e la ricarica della batteria (con un cavo opzionale questa connessione fa anche da uscita audio/video). La WB150F non ha infatti uscita HDMI. La caratteristica saliente è la presenza della connettività Wi-Fi, che offre diverse modalità di utilizzo, sia se connessa direttamente a Internet (se troviamo un Hotspot Wi-Fi o se usiamo uno smartphone in tethering), sia se connessa direttamente al tablet o smartphone utilizzando applicazioni specifiche e gratuite (disponibili nell’App Store per iOS e nel Play Store per Android). UTILIZZO E FUNZIONI SPECIALI: la TZ30 riprende in Full HD, la WB150F ha il Wi-Fi L a TZ30 non ha manuale cartaceo (gli alberi ringraziano), ma solo un CD contenente il software in dotazione e i manuali in varie lingue in formato PDF. L’esemplare che ci è stato inviato per la prova era di pre-serie e non conteneva quello in italiano. Comunque la versione italiana è disponibile sul sito di Panasonic Italia. Attraverso la ghiera superiore è possibile inserire la modalità ad intelligenza artificiale (iA) che sceglie autonomamente la migliore impostazione “scena” in base alla circostanza di scatto (e ci azzecca praticamente sempre), le classiche PASM, la modalità scatto 3D, due customizzabili, le scene preimpostate e la modalità creativa per applicare filtri artistici allo scatto. Per riprendere il video basta premere il pulsantino apposito in qualsiasi modalità ci si trovi (tranne quella 3D). Sono disponibili due menù distinti: quello per le impostazioni generali e per la modalità specifica (scelta del filtro creativo, piuttosto che scena preimpostata) e quello definito Q.Menu che riguarda prettamente i parametri di scatto. Il primo è anche parzialmente touch, il secondo è invece rappresentato solo da icone ed etichette contestuali in italiano nella parte bassa del display. Seppure una volta fatta l’abitudine alla logica dei menù e al significato delle icone si riesca a far tutto, l’organizzazione e la chiarezza delle procedure è un po’ contorta. Le caratteristiche pregiate della TZ30 risiedono nella capacità di riprendere anche in Full HD progressivo con audio stereo, anche con geotag GPS. Sulla fotocamera stessa è possibile poi vedere in fase A nche la Samsung non fornisce più manuali cartacei ma solo in PDF sul CD incluso nella confezione. In questo caso c’era anche quello nella nostra lingua. Di impostazione logica abbastanza simile alla Panasonic, ha però i due menù (quello delle impostazioni generali e quello prettamente dedicato ai parametri di scatto o di modalità creativa) ben distinti e uno raggiungibile via ghiera superiore, l’altro attraverso il tasto menù sul dorso. La ghiera superiore è più semplice e raccoglie le stesse modalità ASM in un’unica posizione (la selezione della specifica priorità si fa dopo a schermo). Anche la modalità video è raggiungibile sia attraverso la ghiera (in tal caso avremo più parametri impostabili) e sia durante una sessione fotografica, premendo il tasto rosso sul dorso. La Samsung chiama la modalità intelligente di auto selezione della scena in base al contesto SMART. In questa posizione la WB150F dovrebbe capire cosa stiamo scattando e impostare la modalità migliore. Non ci è sembrata molto decisa nelle sue valutazioni, dato che cambia spesso tipo di scena impostata durante la stessa inquadratura, seppure poi i risultati siano stati comunque azzeccati. La sezione video della Samsung è meno pompata della Panasonic. Il massimo della risoluzione raggiungibile è 1280x720 pixel, e il formato di registrazione è MP4. Oltre al già potente 18x ottico, è possibile scegliere se usare il moltiplicatore digitale che, essendo 5x, può portare a 90x totali. L’interpolazione digitale però si vede. In alternativa al digitale si può usare l’intelli-zoom, che oltre i 18x ottici può portare lo zoom a 36x, via via riducendo (croppando) l’immagine. All’estremo 36x la risoluzione è di soli 3 megapixel. La caratteristica saliente di questa originale coreana è la connettività Wi-Fi, che ha proprio una posizione sulla ghiera di selezione modalità. In presenza di Internet in Wi-Fi (quindi oltre che a casa, magari in albergo in vacanza, o in giro cercando una rete aperta, o sfruttando il tethering con uno smartphone), le opzioni che troviamo sono: condivisione su Facebook, Picasa, YouTube o Photobucket, invio diretto ad una email e salvataggio sul cloud di SkyDrive. Sono poi disponibili segue a pag. 31 n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it p.31 TEST Panasonic DMC-TZ30 vs. Samsung WB150F segue da pag. 30 Panasonic DMC-TZ30 di riproduzione le foto disposte su una mappa del mondo. Lo zoom già potente può essere incrementato in tre modi. Il primo è quello definito EZ (extra ottico), e riduce la risoluzione croppando l’immagine per arrivare fino a circa 44x. In alternativa a questo c’è lo zoom digitale (fino a 4x), che porta il totale a 80x ma Samsung WB150F con deterioramento delle immagini. In alternativa o in abbinamento si può usare la funzione “Risoluzione i” come “i Zoom”, per aumentare lo zoom di 2x (4x totale se insieme a quello digitale), per un totale sempre di 80x e un degrado inferiore ma sempre presente dell’immagine. le modalità specifiche come il TV Link (se il televisore è compatibile e visibile in rete), la modalità che in automatico effettua un backup delle foto nuove sul PC di casa (attraverso il software sul CD) e le modalità MobileLink e Remote Viewfinder. La prima permette di scaricare su smartphone (Android o iPhone) le foto scattate grazie a un app gratuita disponibile nei rispettivi store. La seconda, come dice il nome, permette di avere su smartphone l’immagine inquadrata dalla fotocamera, da qui zoomare e scattare in remoto. Provato su un Android Galaxy S, non ci ha convinto e l’app sembra soffrire di molta latenza. Oltretutto a noi non funzionava lo zoom remoto. QUALITÀ FOTOGRAFICA: risultati variabili a seconda della situazione di scatto FIORI Cominciando dallo scatto ravvicinato sui fiori arancioni, notiamo come la Samsung si faccia ingannare dalla luce dell’imbrunire e imposti una temperatura colore troppo fredda. Sempre nella Samsung i particolari sono leggermente più morbidi mentre con la Panasonic sono distinguibili i peletti sui petali, con la Samsung se ne perdono molti che si impastano. La Panasonic carica di più il colore, in modo meno realistico che nella Samsung, più sobria. Panasonic DMC-TZ30 Samsung WB150F Controluce Sui controluce, come il cornicione del palazzo sullo sfondo del cielo con le nuvole, notiamo che la Samsung riesce a calibrare meglio le luci senza chiudere troppo sulle ombre, mentre la Panasonic pompa un po’ di più i contrasti perdendo dettagli del palazzo nei troppo scuri e enfatizzando il blu del cielo. Panasonic DMC-TZ30 F Samsung WB150F Scatto notturno Nello scatto notturno con la panchina, la Panasonic riesce ad illuminare di più la scena grazie a un flash più potente e a mantenere la luce del cielo sullo sfondo grazie agli ISO maggiori (800 contro 640 scelti automaticamente dalla Samsung). L’immagine della Panasonic è però leggermente più sporca e i dettagli sono un po’ più impastati. Panasonic DMC-TZ30 Samsung WB150F Cielo temporalesco Nello scatto col cielo temporalesco, la situazione si inverte e sembra la Samsung a tirare un po’ di più sul contrasto, anche se sempre nel microdettaglio ci piace di più il comportamento della Panasonic. Panasonic DMC-TZ30 Samsung WB150F conclusioni: panasonic costa di più ma è più equilibrata ermo restando che sono entrambe ottime fotocamere piene di funzioni e facili da usare, ci ha convinto di più la DMC-TZ30 prodotta da Panasonic. Oltre che essere più rifinita nella costruzione e più dotata nel comparto video, ha restituito scatti migliori sia per come gli automatismi hanno interpretato la scena e regolato i parametri di scatto, che per come sono risultate le immagini dopo, più nitide e microcontrastate in generale. Anche la messa a fuoco della Panasonic è risultata più rapida e sicura, soprattutto in posizione tele. C’è da dire che la Samsung WB150F si rivela comodissima con la connettività Wi-Fi e che comunque sul mercato si trova a un prezzo anche sensibilmente inferiore rispetto alla Panasonic. n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it TEST / La comodità e velocità delle gesture da usare con una superificie multitocco conquista sempre più anche i mouse p.32 Se il puntatore non basta, ecco il gesture-mouse di Logitech Vediamo come funziona e come si è comportato il Touch Mouse M600, mouse senza fili di Logitech con superficie sensibile al tocco e gesture multitouch di M. Dalli L e gesture touch ricoprono un ruolo sempre più importante nei sistemi operativi moderni, ruolo che diventerà ancora più rilevante con l’introduzione di Windows 8, atteso per fine anno. Un modo semplice per rendere “touch” il proprio PC, senza cambiare schermo, è quello di dotarsi di una periferica touch come il mouse Logitech Touch Mouse M600 oggetto di questa prova. Si tratta di un dispositivo che riunisce in un unico apparecchio le gesture touch tipiche del trackpad di un portatile, senza però rinunciare alla praticità di un mouse senza fili. Il Touch Mouse M600 è inoltre dotato di una sezione di alimentazione che gli garantisce un funzionamento per 3 mesi con una sola batteria AA, oppure 6 mesi con due batterie. Abbiamo provato il Touch Mouse M600 con un PC Windows 7, dal momento che è l’unico sistema operativo attualmente supportato (con Mac OS X il mouse funziona, ma non vengono riconosciute le gesture, su Windows 8 i driver non sono ancora supportati). La parte “mouse” di questo M600 è ineccepibile: il sistema laser è molto preciso e guida il mouse senza incertezze, mentre il sensore wireless, che funziona sulle frequenze di 2.4 GHz, consente di collegare fino a 6 dispositivi Logitech contemporaneamente, occupando soltanto una porta USB sul PC. Il Touch Mouse M600, inoltre, dimostra qui la sua vocazione “portatile”, dal momento che il ricevitore può essere alloggiato all’interno del vano batterie del mouse, quando non in uso; nella confezione è inoltre presente una custodia in stoffa per trasportare il mouse in borsa senza graffiarlo. La parte touch, invece, è leggermente meno convincente: le gesture sono infatti limitate al solo scrolling verticale e alla possibilità di andare avanti e indietro tra le pagine web (con un gesto in orizzontale del dito sinistro). Rispetto a un tradizionale mouse a rotella, la tecnologia touch impiegata dal M600 ci è parsa meno precisa e a tratti imprevedibile. Esiste un software di Logitech, denominato Flow Scroll, che consente di rendere più fluido lo scorrimento, ma funziona solamente all’interno dei browser (sono supportati Internet Explorer, rittura scomodo per lunghe sessioni di utilizzo. Ovviamente si tratta di un giudizio soggettivo che riflette l’abitudine di chi scrive e non è detto che sia così per tutti, tuttavia è un aspetto a nostro avviso da tenere in considerazione, relativamente all’utilizzo che si pensa di fare. Gesture e touch non conquistano Firefox e Chrome), non per tutto il sistema operativo; restano quindi tagliati fuori documenti di testo, client email, esplora risorse e qualsiasi altra applicazione che non sia un browser. In questo caso lo scrolling risulterà meno fluido e “scattoso”. Analizzando invece l’ergonomia del mouse, si entra in un terreno molto soggettivo: il profilo del Touch Mouse M600 di Logitech è più basso rispetto a un tradizionale mouse per desktop, questo per favorire - immaginiamo - la trasportabilità. Per contro, però, questa scelta si traduce anche in una minore comodità nell’impugnatura, che probabilmente può essere mitigata con un periodo di adattamento. Durante la nostra prova, però, non siamo mai riusciti ad abituarci al più basso profilo, trovandolo addi- Considerate le nostre impressioni ricavate durante l’utilizzo del dispositivo, fatichiamo a giustificare il prezzo finale del Logitech Touch Mouse M600, 70 euro, rispetto a una soluzione a rotella - anche dello stesso produttore - che costa molto meno e garantisce in genere una migliore ergonomia e comodità di utilizzo. Le funzionalità touch possono attrarre molto, richiamando quella che è l’esperienza d’uso di smartphone e tablet, ma a nostro avviso il sistema operativo (Windows 7, in questo caso) non è ancora pronto e l’esperienza che ne deriva è molto distante da quella offerta dai dispositivi mobili. Alcune cose potrebbero cambiare con Windows 8, dove la componente touch diventerà quasi indispensabile, ma i driver di Logitech al momento di scrivere non sono compatibili col nuovo sistema operativo di Microsoft, pertanto non è stato possibile effettuare una prova concreta. La speranza è che Logitech possa aggiornare il Touch Mouse M600 ampliando il parco delle gesture touch, sfruttando l’ampia superficie sensibile al tocco (che copre più di metà del dorso del M600). Fino a quel momento, però, il Touch Mouse M600 resterà poco più che un esercizio di stile: bello a vedersi, meno utile all’atto pratico. Essere"Smart" "Smart"significa significa Essere occhiali3D 3Dsenza senzabatteria, batteria, occhiali conversionedei deicontenuti contenuti conversione 2Da a3D, 3D, dada2D telecomandoMagic MagicMotion Motion telecomando perdarti dartimaggior maggiorcontrollo controllo per navigareliberamente liberamente e enavigare internet. susuinternet. Essere"Smart" "Smart"è...è... Essere LGCINEMA CINEMA3D 3DSmart Smart TV. LG TV. www.lg.com/it www.lg.com/it Il TV la cornice sottile al mondo. Il TV 3D3D concon la cornice piùpiù sottile al mondo. Serie LM960V, Cinema Screen pollici. Serie LM960V, TV TV Cinema Screen 55 55 pollici. Dato basato su indagine interna relativa Dato basato su indagine interna relativa a tva tv disponibili all’acquisto mese di Marzo 2012. disponibili all’acquisto nel nel mese di Marzo 2012. n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it TEST / Da sempre capace di proporre sintoampli entry level evoluti e dal prezzo aggressivo, anche quest’anno con l’RX-V473 Yamaha coglie nel segno p.34 Yamaha RX-V473, in prova il best-buy della gamma 2012 Questo sintoamplificatore 5.1 dall’interessante rapporto qualità/prezzo è anche un network player, ha AirPlay e può sfruttare un’applicazione per smartphone. di R. Faggiano I sintoamplificatori audio/video rimangono tra i componenti ancora appetibili per gli appassionati, ma nell’ultimo periodo sono stati riscoperti anche da chi non ama particolarmente l’home theater. Il motivo è presto detto: a un prezzo molto accessibile rendono disponibili tutte le funzioni di un network player, sia per la musica, sia per immagini e film. A questo aggiungono l’amplificazione per 5 o 7 canali e tutta la gestione di altre sorgenti audio e video. Il protagonista della prova è un apparecchio interessante per molti motivi: costa 399 euro, si chiama Yamaha, è un network player completo di AirPlay, ha molti ingressi A/V, ha un mucchio di elaborazioni DSP e ha pure un’eccellente applicazione per gli smartphone (Apple e Android). Dotazione da grande L’RX-V473 è il modello base della gamma 2012 con le funzioni di network player e permette di ascoltare musica MP3 o FLAC fino a 96 kHz. La potenza reale è di 80 Watt per canale in stereofonia, aggiungendo diffusori la potenza teoricamente rimane uguale, ma in questo caso non bisogna scendere sotto gli 8 ohm di impedenza. C’è la calibrazione automatica YPAO esclusiva Yamaha e soprattutto ci sono 17 diversi effetti DSP applicabili a musica e cinema. L’aspetto estetico è piuttosto massiccio e non molto diverso dai modelli dello scorso anno, ci sono molti tasti e un display ampio e ben leggibile anche a distanza. Rispettando la tradizione musicale del marchio ci sono pure due funzioni dedicate agli audiofili: Straight spegne tutte le elaborazioni DSP e si limita alla decodifica base del segnale in ingresso, Direct è dedicato all’ascolto stereofonico e taglia tutto ciò che va oltre la semplice amplificazione del segnale audio stereo, spegnendo pure il display. Al contrario troviamo il tasto Enhancer per ridare vigore a musica MP3 troppo compressa. I quattro tasti Scene permettono di fare una configurazione su misura per i quattro ingressi principali, associando un ingresso all’effetto sonoro DSP più adatto, senza doverlo impostare ogni volta. Per gli interessati aggiungiamo che questo modello differisce da quello superiore (573) solamente per la presenza di due canali aggiuntivi, trasformabili eventualmente in diffusori per una seconda zona; diverso anche il prezzo che passa a 499 euro. Sul pannello anteriore ci sono anche ingressi audio con minijack e una presa USB, per il video invece solo un anacronistico ingresso video composito al posto di una più utile presa HDMI. Il telecomando è piuttosto economico e con una miriade di tasti, dato che può anche attivare un televisore; nel corso della prova però scopriremo che è molto meglio usare l’eccellente applicazione dedicata che Yamaha ha già reso disponibile per il mondo Apple (con variante per l’iPad) e per i dispositivi Android. Tanti cavi all’interno La visione del pannello posteriore illustra bene la versatilità di questo apparecchio. Dubitiamo che qualcuno necessiti di ulteriori ingressi, oltre a quelli presenti anche sul pannello frontale: ci sono anche degli ingressi digitali per collegare vecchi lettori DVD non ancora dotati di uscita HDMI. I morsetti per i diffusori sono di qualità modesta ma togliendo la copertura centrale si possono usare spinotti a banana, Il collegamento di rete senza fili è disponibile Yamaha RX-V473 - 399 EURO Quality Longevity 8 8 Design 7 solo con un accessorio opzionale, che però occupa anche la presa usb frontale, in abitazioni non cablate sarà meglio dotarsi di un dispositivo Powerline. La costruzione interna non è delle più ordinate, con molta filatura volante, tuttavia per la categoria è più che accettabile. La parte del leone la fanno gli stadi finali, tutti realizzati con classici transistor Toshiba; l’alimentazione privilegia i canali stereo frontali, per gli altri si va in economia con capacità inferiori. L’elaborazione DSP è svolta con un chip TI della serie TMS 320, ormai lontani i tempi in cui venivano utilizzati chip esclusivi Yamaha anche sui modelli minori della gamma, La conversione audio digitale/analogica è svolta da un Burr Brown PCM 1681 multicanale da 24bit/192kHz con rapporto segnale/rumore di 105 dB. L’elaborazione video si avvale di un Silicon Image 8573, ma va sottolineato che l’apparecchio non svolge nessuna funzione di upscaling, ciò che entra esce nella stessa modalità e solo dalle prese dello stesso tipo. Volendo si può far transitare un segnale video 4K, ammesso che ne abbiate uno e che abbiate un TV 4K! Per le funzioni di rete troviamo un classico integrato tuttofare della Bridge. Molto ampia la superficie di dissipazione del calore, più che sufficiente in normali condizioni di utilizzo, anche perché Simplicity D-Factor 7 8 Value 8 il coperchio superiore è completamente traforato. Brillante con la musica buono con l’Home Theater Il primo approccio con lo Yamaha avviene tramite il menù su schermo che ha una qualità veramente modesta e senza indicazioni in italiano. Comunque serve allo scopo e permette di impostare tutti i parametri iniziali, però qualche sforzo grafico in più non avrebbe guastato. Come già accennato, dopo la prima installazione è meglio affidarsi al proprio smartphone e gestire l’apparecchio da lì. Il collegamento in rete è molto rapido, lento invece l’eventuale aggiornamento che si svolge in diverse fasi. La compatibilità con file musicali e video è abbastanza ampia, tuttavia come spesso capita alcuni contenuti vengono misteriosamente rifiutati, anche se un altro file con la stessa codifica è stato appena riconosciuto e riprodotto; in genere si tratta di segue a pag. 35 n. 49 / 11 giugno 2012 estratto da www.dday.it p.35 TEST Yamaha RX-V473 segue da pag. 34 problemi con i singoli server o NAS, fastidiosi ma difficilmente risolvibili. Yamaha dichiara la compatibilità con file audio MP3, FLAC, WAV PCM, MPEG-4 AAC e WMA. Per le colonne sonore dei film non manca niente con le famiglie Dolby Digital e dts, ma tanto poi si preferirà usare gli effetti realizzati da Yamaha, che danno sempre quel tocco di realismo in più che fa la differenza. Tramite l’ingresso HDMI si possono perfino far passare i segnali DSD di un disco SACD riprodotto da un lettore Blu-ray compatibile (per esempio i Sony o i Pioneer). Nell’utilizzo home theater lo Yamaha conferma di avere sempre un piccolo vantaggio sui concorrenti, anche se forse bisognerebbe razionalizzare il DSP con interventi più dedicati e lasciando perdere quelli troppo spettacolari ma poco naturali. Queste osservazioni valgono specialmente per i filmati musicali, dove si tende a eccedere con il riverbero rispetto alla semplice decodifica Dolby o dts. Con film molto spettacolari e cura- ti come Avatar abbiamo preferito il programma Adventure, mentre SciFi ci è parso sin troppo esagerato nel riverbero; però si tratta anche di questione di gusti, l’importante è poter scegliere. Buona la dinamica ma il volume deve salire parecchio per ottenere un impatto realistico in gamma bassa. Per ottenere il giusto impatto è sicuramente da consigliare l’utilizzo di n buon subwoofer attivo. L’uso come network player ha permesso di apprezzare la comodità dell’applicazione per smartphone, dove compaiono a schermo anche le copertine dei dischi (quando inserite); altrettanto comodo l’AirPlay, che non scopriamo certo oggi. Interessanti i miglioramenti sonori sugli MP3 inserendo la funzione Enhancer mentre trovare le differenze sonore in versione “Straight” è veramente impossibile: questa funzione è più comoda per saggiare le differenze tra il DSP applicato e la versione neutra. Abbiamo saggiato anche il puro ascolto stereofonico in modalità “Direct”, usando il nostro lettore di riferimento in modalità analogica e digitale. Anche in questo caso lo Yamaha si è comportato piuttosto bene e se guardiamo al suo prezzo di listino non c’è proprio nulla da eccepire, anche la potenza sui due canali è più che sufficiente per locali di medie dimensioni. Volendo scendere nel dettaglio si può notare che passando dall’ingresso digitale la musica esce piuttosto brillante, con i nostri diffusori (un set Chario ormai fuori produzione) sin troppo asciutta e dettagliata, seppure non fastidiosa. Ma qui dipende molto dall’abbinamento con i diffusori, scegliendo modelli più morbidi la resa potrebbe essere ottimale. La notizia prosegue su DDAY.it... hifi & HOME THEATer PEOPLE & MARKET PC & MULTIMEDIA hifi & HOME THEATer Ecco la nuova gamma Fidelio di Philips, in arrivo sul mercato inglese da settembre: AW1000, ricevitore wireless da collegare a un amplificatore e AW2000 che integra anche l’amplificazione digitale e può essere collegato ai diffusori; i diffusori AW3000, AW5000 e AW9000, modelli di tipo attivo con ricevitore wireless integrato, differenti per dimensioni e potenza; la docking station DS9100 con funzione AirPlay; la cuffia M1 in una veste compatta e leggera. Per tutti i modelli è stata sviluppata l’applicazione AirStudio, gratuitamente disponibile per Apple e Android, per trasmettere la musica da smartphone o tablet ai diffusori. Ancora da decidere la disponibilità nel nostro Paese. A Google sono bastati 100 milioni di dollari per portarsi a casa Meebo, interessante piattaforma di Instant Messaging che molto presto andrà a migliorare sensibilmente la già ottima componente messaggistica del social network Google+. Nessuna informazione in merito è invece stata diramata sulla seconda operazione compiuta da Google: BigG ha acquisito totalmente anche QuickOffice, suite d’ufficio ideata per dispositivi iOS, Android e Symbian. Con queste due ultime acquisizioni si allunga ancor di più la lista degli acquisti di Google. Chi sarà il prossimo? ASUS ha svelato le nuove soluzioni della serie S, due portatili con display da 14’’e 15’’, 20.8 mm di spessore e un sottilissimo lettore DVD integrato. Gli schermi avranno la risoluzione di 1366x768 pixel (probabilmente saranno possibili opzioni più interessanti) e non mancano porte HDMI, VGA, Ethernet, VGA, una USB 3.0, due USB 2.0 e un tastierino numerico. ASUS non ha svelato le specifiche complete, ma nella versione mostrata il dispositivo montava un processore Intel Core i7-3517U da 1.9 GHz, 8 GB di memoria RAM e una scheda grafica dedicata NVIDIA GeForce GT630M. Prezzi e disponibilità ancora da comunicare. Arriveranno in settembre i diffusori Pioneer per smartphone e tablet da collegare senza fili. Oltre all’AirPlay per i dispositivi Apple e per iTunes, è stato installato il Wi-Fi Direct che non necessita di collegamento al router. I diffusori hanno in comune gli altoparlanti, due midrange da 7 cm e un tweeter da 2,5 cm con accordo reflex frontale che troviamo sull’XW-SMA1. Sull’XW-SMA4 si aggiungono un subwoofer da 10 cm e un secondo tweeter. In comune l’amplificazione digitale e il controllo DSP del segnale. L’XW-SMA3 non teme spruzzi d’acqua e polvere, ha la batteria ricaricabile e come gli altri incorpora Wi-Fi, AirPlay e DLNA. Philips sempre più Fidelio Google fa spesa: ecco QuickOffice e Meebo ASUS Serie S: Ultrabook da 14 e 15” con DVD Pioneer porta AirPlay e DLNA all’aperto