LABORATORIO WOUND CARE 2° ANNO TUTOR DIDATTICO MARIA CRISTINA ROSA Lesioni cutanee Classificazione Ferite acute Ferite acute Ferite croniche Ferite croniche Sono causate da agenti traumatici su tessuti sani Insorgono su tessuti alterati con deficit metabolici o vascolari Classificazione Lesioni Lesioni meccaniche meccaniche Contusioni Lacerazioni Ferite penetranti Morsi Ferite chirurgiche Siti di donazione cutanea Lesioni e e Lesionichimiche chimiche fisiche fisiche Ustioni Lesioni chimiche Lesioni da elettricità Tipi di lesioni croniche Ulcere da decubito Ulcere infettive Ulcere da radioterapia Ulcere neoplastiche Ulcere vascolari Ulcere neuropatiche Ulcera da terapia radiante alla mammella Lesioni ARTERIOSE ETIOPATOGENESI : ridotto afflusso ematico Visita vascolare Doppler, Ecodoppler, arteriografia Lesioni ARTERIOSE Esame obiettivo Localizzate sulle dita o distalmente sul dorso del piede o a livello delle caviglie Margini netti Polsi iposfigmici Necrosi, aspetto grigiastro, senza segni di granulazione Dolore (spec. in posizione clinostatica) Cute perilesionale pallida e fredda Lesioni VENOSE ETIOPATOGENESI : reflusso da insufficienza venosa Visita vascolare Doppler, Ecodoppler, Flebografia Lesioni VENOSE Esame obiettivo Localizzate sulla regione crurale o sui malleoli Margini irregolari (a carta geografica) Edema Estese, essudanti, frequenti segni di granulazione Scarso dolore, sensazione di peso, e di calore, parestesie (aumento in postura ortostatica) Cute perilesionale pigmentata , desquamata , calda, alterazioni degli annessi Lesioni MISTE ETIOPATOGENESI : reflusso da insufficienza venosa e ipoafflusso arterioso Visita vascolare Ecodoppler artero-venoso, Arterografia Esame obiettivo Lesioni MISTE Combinano le caratteristiche delle venose e delle arteriose in maniera diversa a seconda della prevalenza della patologia Per esempio si possono avere lesioni in sede tipicamente arteriosa, ma con pigmentazione perilesionale e margini frastagliati e polsi iposfigmici Dolore o parestesie presenti in ortostatismo (prevalenza venosa) o clinostatismo (prevalenza arteriosa) DECUBITI ETIOPATOGENESI : pressione locale, frizione, stiramento Valutare il quadro generale, la nutrizione, la mobilità Esame obiettivo DECUBITI Lesioni spesso estese necrotiche, profonde Localizzate sulle prominenze ossee (in particolare sacro, tallone, trocantere) Dolore variabile Possibile presenza di tratti fistolosi o sottominati Cute perilesionale spesso edematosa ed infiltrata Decubito sacrale Decubito sacrale Decubito ischiatico Decubito tallone Lesioni /Neurologiche ULCERE DIABETICHE ETIOPATOGENESI : ischemia arteriosclerotica (macroangiopatica) distrofia tissutale (microangiopatica), neuropatia sensitiva e motoria Visita vascolare Ecodoppler, Rx piede Arteriografia, Ecografia Esame obiettivo Le lesioni/Neurologiche ULCERE DIABETICHE lesioni macroangiopatiche presentano un quadro simile a quelle arteriose Le ulcere microangiopatiche sono estremamente variabili, andando da lesioni multiple superficiali necrotiche fino ad estese perdite di tessuto Sensibilità tattile alterata, dolore variabile, esacerbato in clinostatismo (macroangiopatiche) o indipendente dal decubito (microangiopatiche) Altre ULCERE LINFATICHE ULCERE VASCULITICHE ANGIODISPLASICHE Rare complicanze di quadri linfoedematosi. Estese, profonde, iperessudanti Lesioni trofiche da insufficienza microcircolatoria distrettuale su base flogistica: piccole, demarcate,infiammate, dolenti. Localizzate sul piede e sul terzo inferiore della gamba Lesioni trofiche spesso insorgenti dopo traumi in portatori di displasie vasali congenite o tardive Altre ULCERE NEUROPATICHE Infettive Immunitarie Insorgono come conseguenza di alterazioni sensitivi in particolari dolorifiche. Sono profonde, granuleggianti e ben perfuse. Sono localizzate di solito sui piedi e i malleoli in particolare nei punti di contatto delle scarpe Sifilide, Lebbra, Ulcera tropicale, Micobatteriosi, Leishmaniosi, Ulcera di M eleney ecc. LES, sclerodermia, Sindrome da anticorpi anti-fosfolipidi, Artrite reumatoide Neoplastiche Basalioma, Spinalioma, MelanomaMorbo di Kaposi ecc. Per ottenere la guarigione è essenziale rimuovere la causa patogenetica della lesione ARTERIOSE: migliorare l’irrorazione VARICOSE: evitare il reflusso MISTE: come Arteriose + Varicose LINFATICHE: drenaggio ULCERE DA COMPRESSIONE: scaricare la pressione PIEDE DIABETICO: terapia dell’arteriopatia PIEDE DIABETICO: terapia dell’arteriopatia Valutazione della lesione Vanno considerati i seguenti parametri: Essudato( colore delle Localizzazione( dove; perché si è formata, val. l’assistenza)difficoltà nel posizionamento delle medicazioni Stadiazione(superficiale, profonda, eventuali recessi fistolosi Dimensioni Aspetto: val. dei tessuti: necrosi,frammenti settici,irrorazione del fondo,orletto, odore,forma garze)sieroso,emosieroso,emat ico, purulento; Quantita’: secca umida, iperessudante( colore e odore Cute perilesionale( presenza di eritema,edema,vescicole,pustol e,iperpigmentazione,atrofia,no duli, teleangectasie, dermatosi,aree di alterazione cromica, cicatrici) Dolore ( sintomo per la diagnosi,così come le sensazioni di pesantezza o di freddo o dolore locale Infezione(colonizzazione o infezione, segni di cellulite) Valutazione della lesione Valutare le dimensioni per Dimensioni monitorare l'evoluzione nelle 2 o 3 dimensioni se l'ulcera è profonda Misurazione del perimetro Misurazione della superficie Misurazione del volume Fotografia COSA VALUTARE STADIAZIONE NECROSI (GIALLA,NERA,SECCA,GRIGIA BIANCA,UMIDA) PICCOLE ISOLE DI NECROSI GRANULAZIONE SI /NO ( FACILMENTE SANGUINANTE) LA STADIAZONE SHEA WAGNER NPUAP La stadiazione ( NPUAP) Eritema fisso con cute integra, segno anticipatore dell'insorgenza di un'ulcera da compressione STADIO 1 La stadiazione Ferita a spessore parziale che coinvolge l'epidermide e/o il derma. L'ulcera si preannuncia clinicamente come un'abrasione, una vescica o una leggera cavità STADIO 2 La stadiazione Ferita a tutto spessore che implica danno o necrosi del tessuto sottocutaneo che si può estendere fino alla fascia muscolare sottostante senza attraversarla. L'ulcera si presenta clinicamente come una profonda cavità che può o non può essere sottominata STADIO 3 La stadiazione Ferita a tutto spessore con estesa distruzione dei tessuti, necrosi o danno ai muscoli, ossa o strutture di supporto (tendini, capsula articolare, ecc.) STADIO 4 CLASSIFICAZIONE DI WAGNER (Wagner F.W. Foot Ankle 1981) Classe 0 Non ulcerazioni, presenza di eventuali deformità, edema, cellulite etc. Classe 1 Ulcera superficiale Classe 2 Ulcera profonda fino al tendine, alla capsula articolare all’osso, senza infezione Classe 3 Ulcera profonda con ascesso, osteomielite, artrite settica Classe 4 Gangrena localizzata alle dita o al tallone Classe 5 Gangrena di tutto il piede o di una porzione significativa Grado 0 : non ulcerazione, presenza di eventuali deformità edema, cellulite, etc Grado 1 : vengono qui definite quelle ulcere superficiali con esclusivo coinvolgimento della cute e del sottocute. Grado 2 : Ulcera profonda fino al tendine,alla capsula articolare e all’osso, senza infezione Grado 3 : Ulcera profonda con ascesso,osteomielite, artrite settica Grado 4 : gangrena localizzata alle dita o al tallone Grado 5 : gangrena di tutto il piede o di una porzione significativa CLASSIFICAZIONE DI TEXAS (Lavery L.A. et Foot Ankle Surg.1996) 0 1 2 3 Stadio A Lesione pre o post-ulcerativa completamente epitelizzata Ulcera superficiale che coinvolge tendini, capsula articolare, ossa Ulcera profonda che interessa i tendini o la capsula articolare Ulcera profonds che interessa l’osso o l’articolazione Stadio B Stadio C Con infezione Con infezione Con infezione Con infezione Con ischemia Con ischemia Con ischemia Con ischemia Stadio D Con infezione ed ischemia Con infezione ed ischemia Con infezione ed ischemia Con infezione ed ischemia Necrosi nera Presenza di materiale devitalizzato ben differenziato Può assumere consistenza cornea in caso di disidratazione (escara) Generalmente ancorata ai tessuti sottostanti Necrosi gialla (slough) Presenza preponderante di fibrina Generalmente umida, ha consistenza fine, diffusa, difficile da isolare Complicanze GENERALI Infezioni sistemiche Perdita di proteine Anemia Scompenso cerebrale LOCALI Dolore Osteomielite Ascessi Fistole Tratti sottominati MARGINE SOTTOMINATO Valutazione della lesione CORRETTA TERAPIA DI UN'ULCERA Riequilibrio generale del paziente Terapia della causa etiopatogenetica Terapia locale LA MEDICAZIONE MEDICAZIONE è un dispositivo di protezione che,messo a contatto con la lesione, deve creare l’ambiente adatto per permettere la guarigione. L’approccio alla medicazione può essere: TRADIZIONALE AVANZATO MEDICAZIONE TRADIZIONALE: più che una medicazione vera e propria è una procedura-metodica tradizionale che si basa sui seguenti presupposti: • assorbimento dei liquidi fino all’essicamento • blocco del sanguinamento • antisepsi • protezione dell’infezione • occultamento della ferita MEDICAZIONI TRADIZIONALI • ANTISETTICI LOCALI • ENZIMI PROTEOLITICI • PREPARAZIONI GALENICHE • ALTRI PRODOTTI PRINC. ATTIVO USO AVVERTENZE Ac.Borico X detersione cute specie per Non uso su ferite con Blando antisettico inf. fungina segni di flogosi Acqua ossigenata Su cute infetta, sospetto Citotossico. Se impiegato Blando antisettico Piocianeo, per rimozione dei lavare bene con corpi estranei e necrosi fisiologica. Inattiva gli enzimi proteolitici Cloro-donatore Come detergente e/o Citotossico, istolesivo per Antisettico antibatterico ad ampio le nuove cellule. Ritarda la spettro. Per detersione ferite cicatrizzazione. con evidente segno clinico Argento Catadinico Riduce la carica batterica. Essiccante. Non uso su Antisettico Per lesioni I stadio su cute cute secca. Crea integra intolleranza. Clorexidina Detersione ferite infette Citotossica per i fibroblasti. Antisettico Lavare bene con fisiologica. Iodopovidone Disinfezione e pulizia della Citotossico. Rallenta la Antisettico, per cute solo in infezioni guarigione. Allergia allo Gram + e – e miceti clinicamente manifeste e Iodio. Non uso su ferite infez. di colonizzazione sangunanti. ANTISETTICI LOCALI Utilizzati solo quando necessario, perché irritanti per la cute e le mucose. Impediscono la formazione dei fibroblasti, la riepitelizzazione e inattivano l’azione degli enzimi proteolitici. Dopo l’utilizzo è buona pratica pulire la lesione con soluzione fisiologica o con Ringer lattato (soluzione salina reidratante composta di acido lattico, sodio idrossido, sodio cloruro, potassio cloruro e calcio cloruro) e successivamente applicare la medicazione vera e propria. ENZIMI PROTEOLITICI Enzimi deputati alla lisi del materiale proteico e nucleare; l’azione enzimatica è ridotta nel tempo e pertanto il trattamento deve essere rinnovato ogni 8-12 ore. Non si usano su ferite asciutte bensì umide con presenza di aree necrotiche o con accumulo di fibrina. Si ottiene un rapido allontanamento selettivo del materiale necrotico della lesione con miglioramento del metabolismo locale. L’applicazione va rinnovata dopo lavaggio con sol. fisiologica o Ringer Lattato e non si devono associare antisettici. Possono essere lesivi per i tessuti sani e possono causare eritema ai bordi della ferita. Necessitano di medicazione secondaria. PRINC. ATTIVO USO AVVERTENZE Collagenasi 1,2U/p [Noruxol] Detersione enzimatica Non uso con detergenti, delle piaghe antisettici, saponi e necrotiche metalli pesanti. Proteggere la cute perilesionale. Collagenasi 0.6U/p+ Cloramfenicolo 1% [Iruxol ] Detersione enzimatica Usare per breve tempo delle piaghe perché contiene necrotiche antibiotico. Proteggere la cute perilesionale Catalasi equina [Citrizan] Rimuove il materiale Proteggere la cute necrotico favorendo la perilesionale. cicatrizzazione per liberazione di O2 nel tessuto stesso. PREPARAZIONI GALENICHE Formulazioni magistrali o secondo FU XI Ed., composte di sostanze deputate alla protezione della cute perlesionale. Si utilizzano se la cute è fragile, irritata e in lesioni molto essudanti in alcuni casi agiscono da assorbente. PRINC. ATTIVO USO AVVERTENZE Pomata all’ossido Lesione I grado. Protegge di zinco ma non idrata. Azione molle e rinfrescante. Pasta di Zinco Assorbente ed essiccante. all’acqua Può dar luogo a fenomeni di sensibilizzazione Controindicato in cute particolarmente secca. Pasta di Hoffman Previene l’arrossamento sia da decubito che da pannolone. Pomata Lassar Azione protettiva. L’ac. salicilico è indicato per sciogliere le sostanze intracellulari. Modiche proprietà antisettiche ed antifunginee. Controindicato in cute lesa. Non usare su cute lesa. Può dar luogo a fenomeni di sensibilizzazione. ALTRI PRODOTTI In questa categoria sono stati inserite materie prime e specialità medicinali, con azione antiattrito, azione impermeabilizzante, azione protettiva (es. cute perilesionale), azione di rigenerazione del tessuto dermico, coadiuvante dei processi riparativi tissutali. PRINC. ATTIVO USO AVVERTENZE Vaselina Effetto impermeabilizzante ed Non usare su cute lesa. antiattrito. Olio di Mandorle dolci Effetto impermeabilizzante ed antiattrito. Collagene eterologo [Stimtes, ect.] Estratto vegetale acquoso di Triticum Vulgare [Fitostimoline] Ac. Jaluronico sale sodico [Connettivina] Paraffina liquida in garza di cotone [Garza Non-Ad] Lipidi purificati di omento [Sistemai P.O.L.] Coadiuvante nella cicatrizzazione. Necessita di medicazione secondaria. Azione protettiva. Rigenera il tessuto dermico. Necessita di medicazione secondaria. Coadiuvante nel trattamento dei processi riparativi tissutali. Necessita di medicazione secondaria. Utilizzata come medicazione secondaria azione protettiva, associata necessita di medicazione ad una azione angiogenica secondaria con miglioramento del microcircolo e ossigenazione cutanei MEDICAZIONE AVANZATA: Dispositivo medico pronto all’uso a base di schiuma poliuretano, polimeri idrofili, idrogeli, alginati, ecc. Si basa sul principio di curare la lesione mantenendo l’ambiente umido, è questo il nuovo approccio che recupera l’ambiente umido come condizione ottimale per il trattamento della lesione Presupposti della MEDICAZIONE AVANZATA: • mantenere l’ambiente umido • rimozione dell’essudato e del materiale necrotico • mantenere la temperatura costante • permeabilità all’ossigeno (GAS) • protezione delle infezione esterne • maneggevolezza • atraumaticità alla rimozione • basso costo MEDICAZIONI AVANZATE • PELLICOLE O FILM IN POLIURETANO • IDROGELI • MEDICAZIONI A BASE DI IDROCOLLOIDI • MEDICAZIONI A BASE DI ALGINATO • MEDICAZIONI A BASE DI SCHIUME IN POLIURETANO • MEDICAZIONI A BASE DI ARGENTO • ALTRE MEDICAZIONI-MEDICAZIONI COMBINATE PELLICOLE O FILM IN POLIURETANO (PUR) Sono medicazioni trasparenti in PUR in varie misure in formato sterile in varia misura o rotolo non sterile, autoadesive, estensibili, semipermeabili, permeabili ai gas e al vapore acqueo, impermeabili all’acqua e ai batteri. La trasparenza permette il controllo e il monitoraggio alla lesione, la semipermeabilità protegge dalle infezioni e mantiene umidità senza macerare la cute. Agiscono come barriera in presenza di feci ed urine. Uso: - medicazione di protezione di zone cutanee a rischio di decubito e per lesioni da decubito di I stadio. - medicazione primaria per lesioni II stadio - medicazione secondaria per fissare medicaz. primarie non adesive. Non uso: - su cute macerata - su lesioni con medio essudato - su lesioni infette Sostituzione: ogni 3-4 giorni o in caso di spostamento. IDROGELI Sono miscele di polimeri in forma di gel contenenti siti idrofili capaci di trattenere ed inglobare grosse quantità di acqua (70% e più del peso). Hanno proprietà di idratare il tessuto necrotico e secco favorendo il processo autolitico e quindi il distacco e la rimozione della necrosi. Utile per ammorbidire le escare prima della toilette chirurgica. Uso: di facile applicazione disponibile in contenitori con idoneo applicatore. Indicati nella idratazione dei tessuti necrotici e secchi, nell’assorbimento dell’essudato in eccesso e nell’autolisi delle cellule morte. Sostituzione: ogni 2-3 giorni a seconda della medicazione secondaria utilizzata di copertura diversa a seconda della lesione (pellicola in PUR, idrocolloide, schiuma, alginato). MEDICAZIONI A BASE DI IDROCOLLOIDI Sono medicazioni idroattive composte da una miscela di polimeri idrofili (carbossimetilcellulosa) immersi in una matrice adesiva. Hanno un supporto di PUR in film più o meno permeabile che garantisce l’isolamento. Disponibile in diversi formati sagomati e non, in pasta o granuli, con spessore normale o ridotto (secondo capacità di assorbimento). A contatto con la ferita assorbono l’essudato in modo lento e controllato subendo una trasformazione fisica (inversione di fase) durante la quale si forma un gel soffice a contatto con la lesione. La medicazione si gonfia e cambia di colore fino a bianco ed emana cattivo odore. Uso: nelle lesioni di II e III stadio deterse, nelle lesioni superficiali e/o profonde poco o moderatamente essudanti. Sostituzione: quando la medicazione si gonfia e diventa bianca su tutta la superficie della lesione ad un centimetro dal bordo. Con rimozione atraumatica perché il gel formato ha mantenuto l’ambiente umido. MEDICAZIONI A BASE DI ALGINATO Medicazioni assorbenti e idroattive composte da sali di calcio e sodio o solo calcio dell’acido alginico (polisaccaride estratto da alcune specie di alghe brune). Disponibili in piastre di diverso formato o in nastro per lesioni cavitarie, assorbono grandi quantita di essudato in tempi brevi (effetto spugna). Lo ione calcio funziona da legante. L’alginato di calcio insolubile in acqua a contatto con una soluzione acquosa contenente sodio come l’essudato di una lesione da luogo ad uno scambio di legame (scambio ionico Na+-Ca++) con formazione di alginato di sodio, solubile in acqua e altamente idrofilo. L’alginato di sodio assorbe l’essudato, si trasforma in gel. Uso: lesione da decubito III e IV stadio deterse medio e iperessudanti. Lesioni arti inferiori. In alternativa o in associazione alle medicazioni carbone attivo + argento. Per rimozione meccanica di forti quantità di essudato fonte di infezione e/o contaminazione Sostituzione: quando la medicazione secondaria di supporto si sporca di essudato, da 1 a 7 giorni a seconda dell’essudato. MEDICAZIONI A BASE DI SCHIUME IN POLIURETANO Medicazioni idroattive adesive e non e per lesioni cavitarie, sono composte di una schiuma poliuretanica assorbente e da un film di copertura in poliuretano che assicura l’isolamento. Assorbono e trattengono grosse quantità di essudato con azione controllata (alta, mediobassa assorbenza). Permeabili ai gas, impermeabili ai liquidi e batteri, mantengono umidità stimolando la granulazione, riducono la macerazione. Non hanno attività autolitica e pertanto in presenza di tessuto necrotico-fibrinolitico sono associati agli idrogeli. Uso: lesioni III e IV stadio deterse con essudato medio ed abbondante. Lesioni con cute perilesionale macerata e fragile. Sostituzione: quando l’essudato compare sulla superficie esterna della medicazione primaria o secondaria a circa 1cm dal bordo. MEDICAZIONI A BASE DI ARGENTO PER IL TRATTAMENTO DELLE LESIONI INFETTE Sono medicazioni contenenti ioni argento la cui azione antibatterica e/o antisettica viene sfruttata per combattere e bloccare le infezioni batteriche. Si presentano in formulazioni diverse in cui l’argento viene associato ad altre sostanze. ARGENTO + CARBONE ATTIVO ARGENTO NANOCRISTALLINO ARGENTO + CMC ARGENTO NANOCRISTALLINO + ALGINATO DI CALCIO ARGENTO + CMC + ALGINATO DI CALCIO MEDICAZIONI A BASE DI ARGENTO NANOCRISTALLI E ALGINATO DI CALCIO Sono medicazioni che associano fibre di alginato di calcio a nanocristalli di argento posti tramite processo di vaporizzazione. La medicazione è una specie di barriera antimicrobica assorbente ad azione prolungata, in quanto la fibra di alginato ricoperta di Ag offre l’effetto assorbente e contemporaneamente l’Ag nanocristallino liberato protegge e riduce la contaminazione batterica. Uso: come barriera antimicrobica per ferite superficiali e profonde, lesioni cavitarie e infette. Attività: su G+ e G-, batteri resistenti ad antibiotici e miceti. MEDICAZIONI A BASE DI CARBONE ATTIVO E ARGENTO METALLICO Sono medicazioni composte di carbone attivo associato ad argento elementare (0,15% in peso) sigillato in un involucro traspirante in TNT. Si sfrutta l’azione assorbente del carbone sull’essudato, batteri e frammenti di tessuto e l’azione batteriostatica dell’argento. Viene fissata da una medicazione secondaria che in base alla formazione di essudato è o il film o la schiuma in PUR. Uso: trattamento delle lesioni infette e maleodoranti. Sostituzione: quando la medicazione secondaria è intrisa di essudato e iperessudante. 1-2 giorni poi 4-7 giorni MEDICAZIONI A BASE DI HYDROFIBER® E IONI ARGENTO Sono medicazioni a base di fibre idrocolloidali CMC e argento (1,2% di ioni Ag). Gli ioni argento distribuiti internamente tra le fibre della medicazione vengono attivati dagli ioni sodio presenti dell’essudati della lesione. Avvengono contemporaneamente: una azione idrofila tra le fibre asciutte che si trasformano in gel coesivo a contatto con il fluido della ferita (=assorbimento e trattenimento dell’essudato) e una azione antimicrobica dovuta all’argento che bloccando i batteri all’interno delle fibre gelificate garantisce tale attività fino a 7 giorni. USO: trattamento delle lesioni essudanti e abbondantemente essudanti o a rischio di infewzione e delle ferite clinicamente infette stabilendo un corretto bilanciamento dei batteri residenti. L’attività antimicrobica è ad ampio spettro e comprende, se presenti, la riduzione dello S. Aureus (meticillino e vancomicino resistente) e lo P.Aeruginosa SOSTITUZIONE: in situ fino a 7 giorni. L’essudato resta imprigionato all’interno della medicazione e non si propaga lateralmente anche sotto un bendaggio. Ove ci sia abbondante formazione dell’essudato la medicazione va cambiata con più frequenza. MEDICAZIONI A BASE DI ALGINATO – FIBRA DI CMC E CARBONE ATTIVO Sono medicazioni costituite da una struttura a più strati: lo strato esterno a contatto con la lesione è formato da una miscela al 70% di alginato (di calcio e sodio) e 30% di idrofibra di CMC; un altro strato è composto di carbone attivo che è racchiuso tra 2 strati di acrilato – metilene (EMA). Alginato e idrofibra assorbono l’essudato e si trasformano in gel creando un ambiente umido all’interfaccia della lesione, mentre il carbone attivo agisce nel controllo dei cattivi odori. USO: indicato nel trattamento delle lesioni maleodoranti. Come medicazione primaria per lesioni poco profonde o come medicazione secondaria sopra medicazioni di riempimento per lesioni più profonde. SOSTITUZIONE: in tempi brevi trattandosi di lesione infette o potenzialmente infette e maleodoranti anche ogni giorno se necessario comunque monitorando la situazione della lesione anche a seconda dell’essudato. MEDICAZIONI A BASE DI ARGENTO NANOCRISTALLI Sono medicazioni a base di Ag nanocristallino inserito, mediante vaporizzazione, all’interno della stessa. Barriera antimicrobica multistrato con rilascio di Ag ad azione prolungata La medicazione si presenta in due versioni: • il tipo ad effetto antibatterica per almeno tre giorni è formato da 3 strati: un nucleo interno assorbente inserito tra 2 lamine di polietilene non aderenti ricoperte di Ag (0,84-1,34mg/cm2). • Il tipo con effetto antibatterico per almeno 7 giorni è formato da 5 strati: 2 nuclei interni assorbenti inseriti tra 3 lamine di polietilene non aderenti ricoperti di Ag (1,26-2,01mg/ cm2). L’Ag nanocristallino liberato protegge e riduce dalla contaminazione batterica la lesione mentre i nuclei interni mantengono l’ambiente umido favorevole alla guarigione della ferita. Sono medicazioni pratiche conformabili e adattabili (si taglia secondo la dimensione della lesione). USO: trattamento delle lesioni infette e a alto rischio di infezioni (spettro di azione G+ e G-, miceti, batteri resistenti agli antibiotici); nelle lesioni cavitarie può essere applicata una qualsiasi medicazione secondaria purché non contenga sali perché inattivano l’argento salificando come argento cloruro (film e schiume PUR) SOSTITUZIONE: a seconda del tipo di medicazione utilizzata; va cambiata tra 3 o 7 giorni. Può essere inumidita con acqua distillata perché non si secchi; va bagnata meno in presenza di essudato. MEDICAZIONI A BASE DI ARGENTO E IDROALGINATO Sono medicazioni che combinano 40% di fibre di argento ( 8% Ag e 32% nylon) con 60% di fibre di alginato di Ca e CMC. L’idroalginato forma un gel che aumenta l’assorbimento e la gestione degli essudati; contemporaneamente gli ioni Ag contrastano con il loro rilascio la carica batterica. Questo meccanismo d’azione si impedisce la propagazione laterale dei fluidi. Sono medicazioni adattabili alla forma e misura della ferita, possono essere ritagliate e piegate, creano l’ambiente umido per la guarigione della lesione favorendo la proliferazione cellulare. Permettono l’assorbimento di grosse quantità di essudato e nello stesso tempo l’azione antisettica prolungata dell’ Ag controlla e riduce batteri aerobi, anaerobi e miceti USO: trattamento delle lesioni infette o fortemente colonizzate, superficiali e cavitarie con elevata quantità di essudato. SOSTITUZIONE: la frequenza del cambio è in relazione alla quantità di essudato (inizialmente anche ogni 24 ore) si può applicare una medicazione secondaria non occlusiva ( schiume in PUR) e può essere utilizzato anche un bendaggio elastocompressivo. La medicazione può rimanere in situ fino a 7 giorni la trasformazione in gel la rende atraumatica alla rimozione qualora però apparisse asciutta è buona norma bagnare o irrigare con sol. Fisiologica. MEDICAZIONE A BASE DI CMC Sono medicazioni formate da fibre idrocolloidali di CMC sodica pura con elevato potere di assorbimento e ritenzione. Questa medicazione, di forma piana o a tampone, a contatto con l’essudato della lesione, si trasforma in gel soffice e molto compatto che mantiene l’ambiente umido e favorisce una rapida riparazione tissutale nonostante l’abbondante essudazione. Grazie la formazione del gel la medicazione risulta atraumatica e di facile rimozione. USO: in tutti i casi di lesioni abbondantemente essudanti. SOSTITUZIONE: la permanenza in situ è consentita fino a 7 giorni consecutivi. Ove c’è molto essudato può essere cambiata con più frequenza. La macerazione della cute perilesionale è impedita grazie alla proprietà della medicazione di trattenere nel proprio interno l’essudato formatosi senza propagazione laterale del liquido stesso. MEDICAZIONE COMBINATE IDROCOLLOIDE – HYDROFIBER® - SCHIUMA IN PUR Sono medicazioni particolari strutturate a più strati: uno strato in idrocolloide aderisce alla cute, successivamente lo strato in hydrofiber (fibra idrocolloidale di CMC) agisce fortemente assorbendo in senso verticale l’essudato ,impedendone la propagazione laterale, senza il rischio di macerazione; il terzo strato esterno in schiuma e film di PUR elimina l’essudato in eccesso attraverso l’evaporazione di umidità costituendo una barriera a batteri e virus. Si tratta di una combinazione equilibrata tra assorbimento – ritenzione - evaporazione dell’essudato. Le medicazioni sono presenti in vari formati e misure, sagomati e non. USO: per il trattamento di tutti i tipi di lesioni acute e croniche moderatamente essudanti. SOSTITUZIONI: in situ fino a d un massimo di 7 giorni. MEDICAZIONI A BASE DI SILICONE E’ una medicazione protettiva formata da un reticolato elastico di poliammide ricoperto di silicone. E’ idrorepellente, si conforma facilmente alla fisionomia del sito di applicazione. E’ trasparente. USO: nelle ferite granuleggianti, ferite dolorose e ferite con pelle circostante compromessa o fragile. Utilizzata in combinazione ad altre medicazioni secondarie in quanto permette all’essudato di passare attraverso queste ultime evitando che si attacchino al letto della lesione. Viene minimizzato il dolore ad ogni cambio di medicazione. Rimanendo in situ per diversi giorni si permette un processo di guarigione senza interruzioni. CONCLUSIONE medicazione tradizionale medicazione avanzata Se prima si pensava che l’ambiente migliore per la guarigione fosse quello secco, le valutazioni cliniche hanno dimostrato successivamente negli ultimi anni che la disidratazione influisce in modo negativo nella vita cellulare e nei processi di cicatrizzazione. L’umidità mantenuta nel tempo consente invece la combinazione ottimale per una corretta gestione e cura della lesione permettendo il raggiungimento di obiettivi in termini efficacia, praticità, diminuzione dei tempi di guarigione, comfort e buona qualità della vita del paziente con riduzione dei costi.