LABORATORIO WOUND CARE
2° ANNO
TUTOR DIDATTICO
MARIA CRISTINA ROSA
Lesioni cutanee
Classificazione
Ferite
acute
Ferite
acute
Ferite croniche
Ferite croniche
Sono causate da agenti
traumatici su tessuti sani
Insorgono su tessuti alterati con
deficit metabolici o vascolari
Classificazione
Lesioni
Lesioni
meccaniche
meccaniche
 Contusioni
 Lacerazioni
 Ferite penetranti
 Morsi
 Ferite chirurgiche
 Siti di donazione
cutanea
Lesioni
e e
Lesionichimiche
chimiche
fisiche
fisiche
 Ustioni
 Lesioni chimiche
 Lesioni da elettricità
Tipi di lesioni croniche
Ulcere da
decubito
Ulcere infettive
Ulcere da
radioterapia
Ulcere
neoplastiche
Ulcere vascolari
Ulcere
neuropatiche
Ulcera da terapia radiante alla mammella
Lesioni ARTERIOSE
 ETIOPATOGENESI : ridotto afflusso
ematico
 Visita vascolare
 Doppler, Ecodoppler, arteriografia
Lesioni ARTERIOSE
Esame
obiettivo
Localizzate sulle dita o distalmente sul dorso del
piede o a livello delle caviglie
 Margini netti
 Polsi iposfigmici
Necrosi, aspetto grigiastro, senza segni di
granulazione
Dolore (spec. in posizione clinostatica)
Cute perilesionale pallida e fredda
Lesioni VENOSE
 ETIOPATOGENESI : reflusso da
insufficienza venosa
 Visita vascolare
 Doppler, Ecodoppler, Flebografia
Lesioni VENOSE
Esame
obiettivo
Localizzate sulla regione crurale o sui malleoli
 Margini irregolari (a carta geografica)
Edema
Estese, essudanti, frequenti segni di
granulazione
Scarso dolore, sensazione di peso, e di calore,
parestesie (aumento in postura ortostatica)
Cute perilesionale pigmentata , desquamata ,
calda, alterazioni degli annessi
Lesioni MISTE
 ETIOPATOGENESI : reflusso da
insufficienza venosa e ipoafflusso
arterioso
 Visita vascolare
 Ecodoppler artero-venoso, Arterografia
Esame
obiettivo
Lesioni MISTE
Combinano le caratteristiche delle venose e
delle arteriose in maniera diversa a seconda
della prevalenza della patologia
Per esempio si possono avere lesioni in sede
tipicamente arteriosa, ma con pigmentazione
perilesionale e margini frastagliati e polsi
iposfigmici
Dolore o parestesie presenti in ortostatismo
(prevalenza venosa) o clinostatismo (prevalenza
arteriosa)
DECUBITI
 ETIOPATOGENESI : pressione locale,
frizione, stiramento
 Valutare il quadro generale, la nutrizione,
la mobilità
Esame
obiettivo
DECUBITI
Lesioni spesso estese necrotiche, profonde
Localizzate sulle prominenze ossee (in particolare
sacro, tallone, trocantere)
Dolore variabile
Possibile presenza di tratti fistolosi o sottominati
Cute perilesionale spesso edematosa ed infiltrata
Decubito sacrale
Decubito sacrale
Decubito ischiatico
Decubito tallone
Lesioni /Neurologiche
ULCERE DIABETICHE
 ETIOPATOGENESI : ischemia
arteriosclerotica (macroangiopatica)
distrofia tissutale (microangiopatica),
neuropatia sensitiva e motoria
 Visita vascolare
 Ecodoppler, Rx piede
 Arteriografia, Ecografia
Esame
obiettivo
Le
lesioni/Neurologiche
ULCERE DIABETICHE
lesioni macroangiopatiche presentano un
quadro simile a quelle arteriose
Le ulcere microangiopatiche sono estremamente
variabili, andando da lesioni multiple superficiali
necrotiche fino ad estese perdite di tessuto
Sensibilità tattile alterata, dolore variabile,
esacerbato in clinostatismo (macroangiopatiche) o
indipendente dal decubito (microangiopatiche)
Altre
ULCERE LINFATICHE
ULCERE VASCULITICHE
ANGIODISPLASICHE
Rare complicanze di quadri
linfoedematosi. Estese, profonde,
iperessudanti
Lesioni trofiche da insufficienza
microcircolatoria distrettuale su base
flogistica: piccole,
demarcate,infiammate, dolenti.
Localizzate sul piede e sul terzo
inferiore della gamba
Lesioni trofiche spesso
insorgenti
dopo traumi in portatori di
displasie
vasali congenite o tardive
Altre
ULCERE NEUROPATICHE
Infettive
Immunitarie
Insorgono come conseguenza di
alterazioni
sensitivi
in
particolari
dolorifiche. Sono profonde, granuleggianti
e ben perfuse. Sono localizzate di solito
sui piedi e i malleoli in particolare nei punti
di contatto delle scarpe
Sifilide, Lebbra, Ulcera tropicale,
Micobatteriosi, Leishmaniosi, Ulcera di M
eleney ecc.
LES, sclerodermia, Sindrome da
anticorpi anti-fosfolipidi, Artrite
reumatoide
Neoplastiche
Basalioma, Spinalioma,
MelanomaMorbo di Kaposi ecc.
Per ottenere la guarigione è
essenziale rimuovere la causa
patogenetica della lesione
 ARTERIOSE: migliorare l’irrorazione
 VARICOSE: evitare il reflusso
 MISTE: come Arteriose + Varicose
 LINFATICHE: drenaggio
 ULCERE DA COMPRESSIONE: scaricare la pressione
 PIEDE DIABETICO: terapia dell’arteriopatia
 PIEDE DIABETICO: terapia dell’arteriopatia
Valutazione della lesione
Vanno considerati i seguenti parametri:
 Essudato( colore delle
 Localizzazione( dove;
perché si è formata, val.
l’assistenza)difficoltà nel
posizionamento delle
medicazioni
 Stadiazione(superficiale,
profonda, eventuali
recessi fistolosi
 Dimensioni
 Aspetto: val. dei tessuti:
necrosi,frammenti
settici,irrorazione del
fondo,orletto,
odore,forma
garze)sieroso,emosieroso,emat
ico, purulento; Quantita’: secca
umida, iperessudante( colore e
odore
 Cute perilesionale( presenza di
eritema,edema,vescicole,pustol
e,iperpigmentazione,atrofia,no
duli, teleangectasie,
dermatosi,aree di alterazione
cromica, cicatrici)
 Dolore ( sintomo per la
diagnosi,così come le
sensazioni di pesantezza o di
freddo o dolore locale
 Infezione(colonizzazione o
infezione, segni di cellulite)
Valutazione della lesione
 Valutare le dimensioni per
Dimensioni
monitorare l'evoluzione nelle 2 o 3
dimensioni se l'ulcera è profonda
 Misurazione del perimetro
 Misurazione della superficie
 Misurazione del volume
 Fotografia
COSA VALUTARE
STADIAZIONE
NECROSI (GIALLA,NERA,SECCA,GRIGIA
BIANCA,UMIDA) PICCOLE ISOLE DI
NECROSI
GRANULAZIONE SI /NO
( FACILMENTE SANGUINANTE)
LA STADIAZONE
SHEA
WAGNER
NPUAP
La stadiazione
( NPUAP)
 Eritema fisso con cute integra, segno
anticipatore dell'insorgenza di un'ulcera da
compressione
STADIO
1
La stadiazione
 Ferita a spessore parziale che coinvolge
l'epidermide e/o il derma. L'ulcera si
preannuncia clinicamente come un'abrasione,
una vescica o una leggera cavità
STADIO
2
La stadiazione
 Ferita a tutto spessore che implica danno o necrosi del
tessuto sottocutaneo che si può estendere fino alla
fascia muscolare sottostante senza attraversarla.
L'ulcera si presenta clinicamente come una profonda
cavità che può o non può essere sottominata
STADIO
3
La stadiazione
 Ferita a tutto spessore con estesa distruzione dei
tessuti, necrosi o danno ai muscoli, ossa o
strutture di supporto (tendini, capsula articolare,
ecc.)
STADIO
4
CLASSIFICAZIONE DI WAGNER (Wagner F.W. Foot Ankle 1981)
Classe 0
Non ulcerazioni, presenza di eventuali deformità, edema,
cellulite etc.
Classe 1
Ulcera superficiale
Classe 2
Ulcera profonda fino al tendine, alla capsula articolare
all’osso, senza infezione
Classe 3
Ulcera profonda con ascesso, osteomielite, artrite settica
Classe 4
Gangrena localizzata alle dita o al tallone
Classe 5
Gangrena di tutto il piede o di una porzione significativa
Grado 0 :
non ulcerazione, presenza di eventuali
deformità edema, cellulite, etc
Grado 1 :
vengono qui definite quelle ulcere superficiali
con esclusivo coinvolgimento della cute e del
sottocute.
Grado 2 :
Ulcera profonda fino al tendine,alla capsula
articolare e all’osso, senza infezione
Grado 3 :
Ulcera profonda con
ascesso,osteomielite, artrite settica
Grado 4 :
gangrena localizzata alle dita o al
tallone
Grado 5 :
gangrena di tutto il piede o di una
porzione significativa
CLASSIFICAZIONE DI TEXAS (Lavery L.A. et Foot Ankle Surg.1996)
0
1
2
3
Stadio A
Lesione
pre o
post-ulcerativa
completamente
epitelizzata
Ulcera
superficiale
che coinvolge
tendini,
capsula
articolare,
ossa
Ulcera
profonda che
interessa i
tendini o la
capsula
articolare
Ulcera
profonds che
interessa
l’osso o
l’articolazione
Stadio B
Stadio C
Con infezione
Con infezione
Con infezione
Con infezione
Con ischemia
Con ischemia
Con ischemia
Con ischemia
Stadio D
Con infezione ed
ischemia
Con infezione
ed ischemia
Con infezione
ed ischemia
Con infezione
ed ischemia
Necrosi nera
 Presenza di materiale devitalizzato ben
differenziato
 Può assumere consistenza cornea in caso di
disidratazione (escara)
 Generalmente ancorata ai tessuti sottostanti
Necrosi gialla (slough)
 Presenza preponderante di fibrina
 Generalmente umida, ha consistenza fine,
diffusa, difficile da isolare
Complicanze
GENERALI




Infezioni sistemiche
Perdita di proteine
Anemia
Scompenso cerebrale
LOCALI





Dolore
Osteomielite
Ascessi
Fistole
Tratti sottominati
MARGINE SOTTOMINATO
Valutazione della lesione
CORRETTA TERAPIA DI UN'ULCERA
Riequilibrio
generale del
paziente
Terapia della
causa
etiopatogenetica
Terapia
locale
LA MEDICAZIONE
MEDICAZIONE è un dispositivo di protezione
che,messo a contatto con la lesione, deve
creare l’ambiente adatto per permettere la
guarigione.
L’approccio alla medicazione può essere:
TRADIZIONALE
AVANZATO
MEDICAZIONE TRADIZIONALE:
più che una medicazione vera e propria è una
procedura-metodica tradizionale che si basa sui
seguenti presupposti:
• assorbimento dei liquidi fino all’essicamento
• blocco del sanguinamento
• antisepsi
• protezione dell’infezione
• occultamento della ferita
MEDICAZIONI TRADIZIONALI
• ANTISETTICI LOCALI
• ENZIMI PROTEOLITICI
• PREPARAZIONI GALENICHE
• ALTRI PRODOTTI
PRINC. ATTIVO
USO
AVVERTENZE
Ac.Borico
X detersione cute specie per Non uso su ferite con
Blando antisettico inf. fungina
segni di flogosi
Acqua ossigenata
Su cute infetta, sospetto
Citotossico. Se impiegato
Blando antisettico Piocianeo, per rimozione dei lavare bene con
corpi estranei e necrosi
fisiologica.
Inattiva gli enzimi
proteolitici
Cloro-donatore
Come detergente e/o
Citotossico, istolesivo per
Antisettico
antibatterico ad ampio
le nuove cellule. Ritarda la
spettro. Per detersione ferite cicatrizzazione.
con evidente segno clinico
Argento Catadinico Riduce la carica batterica.
Essiccante. Non uso su
Antisettico
Per lesioni I stadio su cute
cute secca. Crea
integra
intolleranza.
Clorexidina
Detersione ferite infette
Citotossica per i fibroblasti.
Antisettico
Lavare bene con
fisiologica.
Iodopovidone
Disinfezione e pulizia della
Citotossico. Rallenta la
Antisettico, per
cute solo in infezioni
guarigione. Allergia allo
Gram + e – e miceti clinicamente manifeste e
Iodio. Non uso su ferite
infez. di colonizzazione
sangunanti.
ANTISETTICI LOCALI
Utilizzati solo quando necessario, perché irritanti per
la cute e le mucose. Impediscono la formazione dei
fibroblasti, la riepitelizzazione e inattivano l’azione
degli enzimi proteolitici. Dopo l’utilizzo è buona
pratica pulire la lesione con soluzione fisiologica o
con Ringer lattato (soluzione salina reidratante
composta di acido lattico, sodio idrossido, sodio
cloruro, potassio cloruro e calcio cloruro) e
successivamente applicare la medicazione vera e
propria.
ENZIMI PROTEOLITICI
Enzimi deputati alla lisi del materiale proteico e nucleare;
l’azione enzimatica è ridotta nel tempo e pertanto il
trattamento deve essere rinnovato ogni 8-12 ore. Non si
usano su ferite asciutte bensì umide con presenza di aree
necrotiche o con accumulo di fibrina. Si ottiene un rapido
allontanamento selettivo del materiale necrotico della
lesione con miglioramento del metabolismo locale.
L’applicazione va rinnovata dopo lavaggio con sol.
fisiologica o Ringer Lattato e non si devono associare
antisettici. Possono essere lesivi per i tessuti sani e
possono causare eritema ai bordi della ferita.
Necessitano di medicazione secondaria.
PRINC. ATTIVO
USO
AVVERTENZE
Collagenasi 1,2U/p
[Noruxol]
Detersione enzimatica Non uso con detergenti,
delle piaghe
antisettici, saponi e
necrotiche
metalli pesanti.
Proteggere la cute
perilesionale.
Collagenasi 0.6U/p+
Cloramfenicolo 1%
[Iruxol ]
Detersione enzimatica Usare per breve tempo
delle piaghe
perché contiene
necrotiche
antibiotico. Proteggere la
cute perilesionale
Catalasi equina
[Citrizan]
Rimuove il materiale Proteggere la cute
necrotico favorendo la perilesionale.
cicatrizzazione per
liberazione di O2 nel
tessuto stesso.
PREPARAZIONI GALENICHE
Formulazioni magistrali o secondo FU XI Ed., composte di
sostanze deputate alla protezione della cute perlesionale.
Si utilizzano se la cute è fragile, irritata e in lesioni molto
essudanti in alcuni casi agiscono da assorbente.
PRINC. ATTIVO
USO
AVVERTENZE
Pomata all’ossido Lesione I grado. Protegge
di zinco
ma non idrata. Azione molle
e rinfrescante.
Pasta di Zinco
Assorbente ed essiccante.
all’acqua
Può dar luogo a
fenomeni di
sensibilizzazione
Controindicato in cute
particolarmente secca.
Pasta di Hoffman Previene l’arrossamento sia
da decubito che da
pannolone.
Pomata Lassar
Azione protettiva. L’ac.
salicilico è indicato per
sciogliere le sostanze
intracellulari. Modiche
proprietà antisettiche ed
antifunginee.
Controindicato in cute
lesa.
Non usare su cute lesa.
Può dar luogo a
fenomeni di
sensibilizzazione.
ALTRI PRODOTTI
In questa categoria sono stati inserite materie prime
e specialità medicinali, con azione antiattrito, azione
impermeabilizzante, azione protettiva (es. cute
perilesionale), azione di rigenerazione del tessuto
dermico, coadiuvante dei processi riparativi tissutali.
PRINC. ATTIVO
USO
AVVERTENZE
Vaselina
Effetto impermeabilizzante ed Non usare su cute lesa.
antiattrito.
Olio di Mandorle
dolci
Effetto impermeabilizzante ed
antiattrito.
Collagene
eterologo
[Stimtes, ect.]
Estratto vegetale
acquoso di Triticum
Vulgare
[Fitostimoline]
Ac. Jaluronico sale
sodico
[Connettivina]
Paraffina liquida in
garza di cotone
[Garza Non-Ad]
Lipidi purificati di
omento
[Sistemai P.O.L.]
Coadiuvante nella
cicatrizzazione.
Necessita di medicazione
secondaria.
Azione protettiva. Rigenera il
tessuto dermico.
Necessita di medicazione
secondaria.
Coadiuvante nel trattamento
dei processi riparativi
tissutali.
Necessita di medicazione
secondaria.
Utilizzata come
medicazione secondaria
azione protettiva, associata
necessita di medicazione
ad una azione angiogenica
secondaria
con miglioramento del
microcircolo e ossigenazione
cutanei
MEDICAZIONE AVANZATA:
Dispositivo medico pronto all’uso a base di schiuma
poliuretano, polimeri idrofili, idrogeli, alginati, ecc.
Si basa sul principio di curare la lesione mantenendo
l’ambiente umido, è questo il nuovo approccio che
recupera l’ambiente umido come condizione ottimale
per il trattamento della lesione
Presupposti della MEDICAZIONE AVANZATA:
• mantenere l’ambiente umido
• rimozione dell’essudato e del materiale necrotico
• mantenere la temperatura costante
• permeabilità all’ossigeno (GAS)
• protezione delle infezione esterne
• maneggevolezza
• atraumaticità alla rimozione
• basso costo
MEDICAZIONI AVANZATE
• PELLICOLE O FILM IN POLIURETANO
• IDROGELI
• MEDICAZIONI A BASE DI IDROCOLLOIDI
• MEDICAZIONI A BASE DI ALGINATO
• MEDICAZIONI A BASE DI SCHIUME IN POLIURETANO
• MEDICAZIONI A BASE DI ARGENTO
• ALTRE MEDICAZIONI-MEDICAZIONI COMBINATE
PELLICOLE O FILM IN POLIURETANO (PUR)
Sono medicazioni trasparenti in PUR in varie misure in
formato sterile in varia misura o rotolo non sterile,
autoadesive, estensibili, semipermeabili, permeabili ai
gas e al vapore acqueo, impermeabili all’acqua e ai
batteri. La trasparenza permette il controllo e il
monitoraggio alla lesione, la semipermeabilità
protegge dalle infezioni e mantiene umidità senza
macerare la cute. Agiscono come barriera in presenza
di feci ed urine.
Uso: - medicazione di protezione di zone cutanee a
rischio di decubito e per lesioni da decubito di I
stadio.
- medicazione primaria per lesioni II stadio
- medicazione secondaria per fissare medicaz.
primarie non adesive.
Non uso: - su cute macerata
- su lesioni con medio essudato
- su lesioni infette
Sostituzione: ogni 3-4 giorni o in caso di spostamento.
IDROGELI
Sono miscele di polimeri in forma di gel contenenti siti
idrofili capaci di trattenere ed inglobare grosse quantità
di acqua (70% e più del peso).
Hanno proprietà di idratare il tessuto necrotico e secco
favorendo il processo autolitico e quindi il distacco e la
rimozione della necrosi.
Utile per ammorbidire le escare prima della toilette
chirurgica.
Uso: di facile applicazione disponibile in contenitori
con idoneo applicatore. Indicati nella idratazione
dei tessuti necrotici e secchi, nell’assorbimento
dell’essudato in eccesso e nell’autolisi delle cellule
morte.
Sostituzione: ogni 2-3 giorni a seconda della
medicazione secondaria utilizzata di copertura
diversa a seconda della lesione (pellicola in PUR,
idrocolloide, schiuma, alginato).
MEDICAZIONI A BASE DI IDROCOLLOIDI
Sono medicazioni idroattive composte da una miscela
di polimeri idrofili (carbossimetilcellulosa) immersi in
una matrice adesiva. Hanno un supporto di PUR in film
più o meno permeabile che garantisce l’isolamento.
Disponibile in diversi formati sagomati e non, in pasta
o granuli, con spessore normale o ridotto (secondo
capacità di assorbimento).
A contatto con la ferita assorbono l’essudato in modo
lento e controllato subendo una trasformazione fisica
(inversione di fase) durante la quale si forma un gel
soffice a contatto con la lesione.
La medicazione si gonfia e cambia di colore fino a
bianco ed emana cattivo odore.
Uso: nelle lesioni di II e III stadio deterse, nelle
lesioni superficiali e/o profonde poco o
moderatamente essudanti.
Sostituzione: quando la medicazione si gonfia e
diventa bianca su tutta la superficie della lesione ad
un centimetro dal bordo. Con rimozione atraumatica
perché il gel formato ha mantenuto l’ambiente
umido.
MEDICAZIONI A BASE DI ALGINATO
Medicazioni assorbenti e idroattive composte da sali
di calcio e sodio o solo calcio dell’acido alginico
(polisaccaride estratto da alcune specie di alghe
brune). Disponibili in piastre di diverso formato o in
nastro per lesioni cavitarie, assorbono grandi
quantita di essudato in tempi brevi (effetto spugna).
Lo ione calcio funziona da legante. L’alginato di
calcio insolubile in acqua a contatto con una
soluzione acquosa contenente sodio come
l’essudato di una lesione da luogo ad uno scambio
di legame (scambio ionico Na+-Ca++) con formazione
di alginato di sodio, solubile in acqua e altamente
idrofilo. L’alginato di sodio assorbe l’essudato, si
trasforma in gel.
Uso: lesione da decubito III e IV stadio deterse medio e
iperessudanti. Lesioni arti inferiori. In alternativa o in
associazione alle medicazioni carbone attivo + argento.
Per rimozione meccanica di forti quantità di essudato
fonte di infezione e/o contaminazione
Sostituzione: quando la medicazione secondaria di
supporto si sporca di essudato, da 1 a 7 giorni a
seconda dell’essudato.
MEDICAZIONI A BASE DI SCHIUME IN
POLIURETANO
Medicazioni idroattive adesive e non e per lesioni
cavitarie, sono composte di una schiuma poliuretanica
assorbente e da un film di copertura in poliuretano che
assicura l’isolamento. Assorbono e trattengono grosse
quantità di essudato con azione controllata (alta, mediobassa assorbenza). Permeabili ai gas, impermeabili ai
liquidi e batteri, mantengono umidità stimolando la
granulazione, riducono la macerazione. Non hanno
attività autolitica e pertanto in presenza di tessuto
necrotico-fibrinolitico sono associati agli idrogeli.
Uso: lesioni III e IV stadio deterse con essudato medio
ed abbondante. Lesioni con cute perilesionale
macerata e fragile.
Sostituzione: quando l’essudato compare sulla
superficie esterna della medicazione primaria o
secondaria a circa 1cm dal bordo.
MEDICAZIONI A BASE DI ARGENTO PER IL TRATTAMENTO
DELLE LESIONI INFETTE
Sono medicazioni contenenti ioni argento la cui azione
antibatterica e/o antisettica viene sfruttata per combattere e
bloccare le infezioni batteriche. Si presentano in formulazioni
diverse in cui l’argento viene associato ad altre sostanze.
ARGENTO + CARBONE ATTIVO
ARGENTO NANOCRISTALLINO
ARGENTO + CMC
ARGENTO NANOCRISTALLINO + ALGINATO DI CALCIO
ARGENTO + CMC + ALGINATO DI CALCIO
MEDICAZIONI A BASE DI ARGENTO NANOCRISTALLI E
ALGINATO DI CALCIO
Sono medicazioni che associano fibre di alginato di calcio a
nanocristalli di argento posti tramite processo di
vaporizzazione.
La medicazione è una specie di barriera antimicrobica
assorbente ad azione prolungata, in quanto la fibra di alginato
ricoperta di Ag offre l’effetto assorbente e
contemporaneamente l’Ag nanocristallino liberato protegge e
riduce la contaminazione batterica.
Uso: come barriera antimicrobica per ferite superficiali e
profonde, lesioni cavitarie e infette. Attività: su G+ e G-, batteri
resistenti ad antibiotici e miceti.
MEDICAZIONI A BASE DI CARBONE
ATTIVO E ARGENTO METALLICO
Sono medicazioni composte di carbone attivo
associato ad argento elementare (0,15% in peso)
sigillato in un involucro traspirante in TNT. Si
sfrutta l’azione assorbente del carbone
sull’essudato, batteri e frammenti di tessuto e
l’azione batteriostatica dell’argento. Viene fissata
da una medicazione secondaria che in base alla
formazione di essudato è o il film o la schiuma in
PUR.
Uso: trattamento delle lesioni infette e maleodoranti.
Sostituzione: quando la medicazione secondaria è
intrisa di essudato e iperessudante. 1-2 giorni poi 4-7
giorni
MEDICAZIONI A BASE DI HYDROFIBER®
E IONI ARGENTO
Sono medicazioni a base di fibre idrocolloidali CMC e
argento (1,2% di ioni Ag). Gli ioni argento distribuiti
internamente tra le fibre della medicazione vengono
attivati dagli ioni sodio presenti dell’essudati della lesione.
Avvengono contemporaneamente: una azione idrofila tra
le fibre asciutte che si trasformano in gel coesivo a
contatto con il fluido della ferita (=assorbimento e
trattenimento dell’essudato) e una azione antimicrobica
dovuta all’argento che bloccando i batteri all’interno delle
fibre gelificate garantisce tale attività fino a 7 giorni.
USO: trattamento delle lesioni essudanti e
abbondantemente essudanti o a rischio di infewzione e
delle ferite clinicamente infette stabilendo un corretto
bilanciamento dei batteri residenti. L’attività antimicrobica è
ad ampio spettro e comprende, se presenti, la riduzione
dello S. Aureus (meticillino e vancomicino resistente) e lo
P.Aeruginosa
SOSTITUZIONE: in situ fino a 7 giorni. L’essudato resta
imprigionato all’interno della medicazione e non si propaga
lateralmente anche sotto un bendaggio. Ove ci sia
abbondante formazione dell’essudato la medicazione va
cambiata con più frequenza.
MEDICAZIONI A BASE DI ALGINATO – FIBRA DI CMC E
CARBONE ATTIVO
Sono medicazioni costituite da una struttura a più strati: lo
strato esterno a contatto con la lesione è formato da una
miscela al 70% di alginato (di calcio e sodio) e 30% di
idrofibra di CMC; un altro strato è composto di carbone
attivo che è racchiuso tra 2 strati di acrilato – metilene
(EMA).
Alginato e idrofibra assorbono l’essudato e si trasformano
in gel creando un ambiente umido all’interfaccia della
lesione, mentre il carbone attivo agisce nel controllo dei
cattivi odori.
USO: indicato nel trattamento delle lesioni maleodoranti.
Come medicazione primaria per lesioni poco profonde o
come medicazione secondaria sopra medicazioni di
riempimento per lesioni più profonde.
SOSTITUZIONE: in tempi brevi trattandosi di lesione infette
o potenzialmente infette e maleodoranti anche ogni giorno
se necessario comunque monitorando la situazione della
lesione anche a seconda dell’essudato.
MEDICAZIONI A BASE DI ARGENTO NANOCRISTALLI
Sono medicazioni a base di Ag nanocristallino inserito, mediante
vaporizzazione, all’interno della stessa. Barriera antimicrobica
multistrato con rilascio di Ag ad azione prolungata
La medicazione si presenta in due versioni:
• il tipo ad effetto antibatterica per almeno tre giorni è formato da
3 strati: un nucleo interno assorbente inserito tra 2 lamine di
polietilene non aderenti ricoperte di Ag (0,84-1,34mg/cm2).
• Il tipo con effetto antibatterico per almeno 7 giorni è formato da
5 strati: 2 nuclei interni assorbenti inseriti tra 3 lamine di
polietilene non aderenti ricoperti di Ag (1,26-2,01mg/ cm2).
L’Ag nanocristallino liberato protegge e riduce dalla
contaminazione batterica la lesione mentre i nuclei interni
mantengono l’ambiente umido favorevole alla guarigione della
ferita. Sono medicazioni pratiche conformabili e adattabili (si
taglia secondo la dimensione della lesione).
USO: trattamento delle lesioni infette e a alto rischio di
infezioni (spettro di azione G+ e G-, miceti, batteri
resistenti agli antibiotici); nelle lesioni cavitarie può essere
applicata una qualsiasi medicazione secondaria purché
non contenga sali perché inattivano l’argento salificando
come argento cloruro (film e schiume PUR)
SOSTITUZIONE: a seconda del tipo di medicazione
utilizzata; va cambiata tra 3 o 7 giorni. Può essere
inumidita con acqua distillata perché non si secchi; va
bagnata meno in presenza di essudato.
MEDICAZIONI A BASE DI ARGENTO E IDROALGINATO
Sono medicazioni che combinano 40% di fibre di argento ( 8%
Ag e 32% nylon) con 60% di fibre di alginato di Ca e CMC.
L’idroalginato forma un gel che aumenta l’assorbimento e la
gestione degli essudati; contemporaneamente gli ioni Ag
contrastano con il loro rilascio la carica batterica. Questo
meccanismo d’azione si impedisce la propagazione laterale dei
fluidi. Sono medicazioni adattabili alla forma e misura della
ferita, possono essere ritagliate e piegate, creano l’ambiente
umido per la guarigione della lesione favorendo la
proliferazione cellulare.
Permettono l’assorbimento di grosse quantità di essudato e
nello stesso tempo l’azione antisettica prolungata dell’ Ag
controlla e riduce batteri aerobi, anaerobi e miceti
USO: trattamento delle lesioni infette o fortemente
colonizzate, superficiali e cavitarie con elevata quantità di
essudato.
SOSTITUZIONE: la frequenza del cambio è in relazione
alla quantità di essudato (inizialmente anche ogni 24 ore)
si può applicare una medicazione secondaria non
occlusiva ( schiume in PUR) e può essere utilizzato
anche un bendaggio elastocompressivo. La medicazione
può rimanere in situ fino a 7 giorni la trasformazione in
gel la rende atraumatica alla rimozione qualora però
apparisse asciutta è buona norma bagnare o irrigare con
sol. Fisiologica.
MEDICAZIONE A BASE DI CMC
Sono medicazioni formate da fibre idrocolloidali di CMC
sodica pura con elevato potere di assorbimento e ritenzione.
Questa medicazione, di forma piana o a tampone, a contatto
con l’essudato della lesione, si trasforma in gel soffice e molto
compatto che mantiene l’ambiente umido e favorisce una
rapida riparazione tissutale nonostante l’abbondante
essudazione. Grazie la formazione del gel la medicazione
risulta atraumatica e di facile rimozione.
USO: in tutti i casi di lesioni abbondantemente essudanti.
SOSTITUZIONE: la permanenza in situ è consentita fino
a 7 giorni consecutivi. Ove c’è molto essudato può essere
cambiata con più frequenza.
La macerazione della cute perilesionale è impedita grazie
alla proprietà della medicazione di trattenere nel proprio
interno l’essudato formatosi senza propagazione laterale
del liquido stesso.
MEDICAZIONE COMBINATE
IDROCOLLOIDE – HYDROFIBER® - SCHIUMA IN PUR
Sono medicazioni particolari strutturate a più strati: uno strato in
idrocolloide aderisce alla cute, successivamente lo strato in
hydrofiber (fibra idrocolloidale di CMC) agisce fortemente
assorbendo in senso verticale l’essudato ,impedendone la
propagazione laterale, senza il rischio di macerazione; il terzo
strato esterno in schiuma e film di PUR elimina l’essudato in
eccesso attraverso l’evaporazione di umidità costituendo una
barriera a batteri e virus. Si tratta di una combinazione equilibrata
tra assorbimento – ritenzione - evaporazione dell’essudato.
Le medicazioni sono presenti in vari formati e misure, sagomati e
non.
USO: per il trattamento di tutti i tipi di lesioni acute e croniche
moderatamente essudanti.
SOSTITUZIONI: in situ fino a d un massimo di 7 giorni.
MEDICAZIONI A BASE DI SILICONE
E’ una medicazione protettiva formata da un reticolato
elastico di poliammide ricoperto di silicone. E’ idrorepellente,
si conforma facilmente alla fisionomia del sito di
applicazione. E’ trasparente.
USO: nelle ferite granuleggianti, ferite dolorose e ferite con
pelle circostante compromessa o fragile. Utilizzata in
combinazione ad altre medicazioni secondarie in quanto
permette all’essudato di passare attraverso queste ultime
evitando che si attacchino al letto della lesione.
Viene minimizzato il dolore ad ogni cambio di medicazione.
Rimanendo in situ per diversi giorni si permette un processo
di guarigione senza interruzioni.
CONCLUSIONE
medicazione tradizionale  medicazione avanzata
Se prima si pensava che l’ambiente migliore per la
guarigione fosse quello secco, le valutazioni cliniche
hanno dimostrato successivamente negli ultimi anni che
la disidratazione influisce in modo negativo nella vita
cellulare e nei processi di cicatrizzazione.
L’umidità mantenuta nel tempo consente invece la
combinazione ottimale per una corretta gestione e
cura della lesione permettendo il raggiungimento di
obiettivi in termini efficacia, praticità, diminuzione dei
tempi di guarigione, comfort e buona qualità della vita
del paziente con riduzione dei costi.
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LABORATORIO WOUND CARE 2° ANNO