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Cosa è il colloquio di selezione. .
Il colloquio di selezione è una discussione in cui dovrete prendere parte attiva, in cui entrambe le parti
hanno un ruolo importante.
Il candidato interviene, fa domande, scambia punti di vista e mette in risalto le sue potenzialità. Abbiate
ben presente che l’obiettivo è quello di fare emergere una reciproca convenienza a stabilire un rapporto
di lavoro.
Dovrete vendere le vostre capacità, ma anche valutare, sulla base di un insieme di requisiti e di
obiettivi, le opportunità di carriera e soprattutto, di crescita professionale che l’impresa vi propone.
Non dimenticate che siete anche voi a dover valutare e scegliere.
Cosa fare prima del colloquio?
• Rileggete il vostro curriculum per essere pronti a raccontarlo o ad approfondirlo.
• Raccogliete, quando è possibile, informazioni sull’azienda. Per esempio: il numero dei dipendenti,
gli eventuali successi ed insuccessi, le caratteristiche organizzative, le caratteristiche del settore in
cui opera. L’iniziativa in questo senso è sempre stata valutata positivamente e dimostra
propositività, interesse e motivazione.
• Preparatevi una buona autopresentazione: basta essere sinceri e limitarsi a raccontare le proprie
esperienze formative e lavorative con naturalezza, senza esagerare e senza neanche sottovalutarvi
troppo, puntando sull’intenzione di valorizzare tutto ciò che serve a farvi apparire adatto al lavoro
in generale e a quello in particolare.
• Arrivate puntuali, se non con qualche minuto di anticipo. Accertatevi quindi della data, dell’ora e
del luogo dell’incontro.
Come comportarsi durante il colloquio?
Portate con voi il vostro C.V. e dimostratevi sempre sorridenti, abbiate la volontà di guardare negli
occhi il vostro selezionatore, riflettete prima di rispondere e scandite bene le parole mantenendo un
tono di voce controllato e colloquiale, indice di tranquillità.
L’atteggiamento quando parlate non deve essere di chiusura, per esempio evitate le braccia conserte o
posizioni di estrema rilassatezza che potrebbero risultare fittizie.
Dimostratevi collaborativi ed esprimete interesse per il lavoro, chiedete informazioni dettagliate sulle
mansioni, sulle prospettive professionali, senza affrontare subito l’aspetto economico.
Preparatevi a rispondere a svariate domande, soprattutto sulla vostra formazione scolastica e sulle
vostre precedenti esperienze di lavoro.
A colloquio col selezionatore: se lo conosci, rispondi!2
Il selezionatore generalmente sviluppa il colloquio attraverso una serie di fasi, non necessariamente
sequenziali, ciascuna delle quali rivolta ad evidenziare le tue caratteristiche e la loro pertinenza rispetto
all'azienda e alla posizione che per cui ti sei candidato.
Il selezionatore: meglio conoscerlo!
A meno che tu non conosca qualcuno che lavora nell'azienda, non puoi sapere nulla sul tuo
interlocutore. Evita di crearti preconcetti o affibbiargli ruoli non suoi, ma considera i dati oggettivi.
Chiediti quale è la realtà e quali le elucubrazioni frutto della tua immaginazione, che dovresti mettere
'tra parentesi':
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Tratto dal sito: www.cliccalavoro.it, 26/09/01
tratto dal sito: www.Jobline.it a cura di Susan Pronesti, 12/11/01
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E’ una persona... (non un extraterrestre sadico)
E' lì per svolgere il suo lavoro: selezionare la persona adatta per ricoprire il ruolo... (non è un
inquisitore che si accanirà contro di te per dimostrare che sei un incapace e per condannarti senza
appello).
Desidera quanto te che sia tu finalmente la persona giusta: raggiungerebbe con minor tempo e fatica il
suo obiettivo... (Il suo maggior divertimento non è sedersi dietro ad una scrivania a torturare per ore ed
ore il maggior numero di malcapitati possibili, ben contento se li scarterà tutti).
Teme di fraintendere le tue capacità, le tue esperienze e le tue motivazioni: per evitarlo ti domanda,
tenta di far emergere mancanze e contraddizioni...(non è uno psicopatico che scava nel tuo inconscio
alla ricerca di traumi infantili).
Sfatate le leggende, approfondisci la realtà, domandandoti: che ruolo svolge il tuo interlocutore? Cosa
puoi sapere sull'azienda e la posizione? Prova a chiedere a chi ti fissa l'appuntamento con chi avrai il
piacere parlare e che ruolo svolge.
Alla peggio questo dato ti sarà fornito all'atto della presentazione, magari stampato sul suo bigliettino
da visita.
Interlocutori diversi:
- IL CONSULENTE O L’ADDETTO ALLA SELEZIONE. Con questo tipo di interlocutore,
l’intervista viene condotta con l’obiettivo di mettere a fuoco caratteristiche personali e
professionali del candidato, considerando la coerenza del suo percorso di carriera (esperienze
compiute, grado di ambizione rispetto ai requisiti del ruolo, ecc.)
- IL DIRETTORE DEL PERSONALE. Non ha un ruolo di primo piano nel processo di selezione,
ma interviene solitamente per presentare la politica aziendale prima che i finalisti selezionati
parlino con il management competente. In questa fase è importante che il candidato cerchi di
leggere tra le riga l’atmosfera aziendale reale.
- IL RESPONSABILE FUNZIONALE. È il decisore finale, cioè colui che ha richiesto
l’assunzione per quel ruolo, che ha steso il profilo professionale e individuato la posizione
organizzativa e definito la retribuzione. Si tratta essenzialmente di un colloquio di tipo tecnico.
- IL DIRETTORE GENERALE O IL TITOLARE DELL’AZIENDA. Con questo interlocutore, il
candidato deve mostrare versatilità, capacità di adattamento, spirito d’integrazione e fiducia in
se stesso e nell’azienda.
DOMANDE TIPICHE
L'obiettivo del selezionatore è individuare la persona più adatta per la posizione da coprire. Per
raggiungerlo deve scegliere una persona che sia in grado di svolgere i compiti e interagire con i
colleghi, che sia motivato e 'gestibile' entro l'organizzazione aziendale.
Per capire se la persona sei tu, presumibilmente non mancherà di rivolgerti alcune delle seguenti
domande:
• Quali sono i tuoi punti deboli e quelli di forza?
• Quali sono gli aggettivi che useresti per descriverti?
• Com'è il tuo inglese? E le competenze informatiche? Sai scrivere un report?
• Sarebbe in grado di sostenere una conversazione telefonica? Scrivere una lettera?
• Perché hai mandato il C.V. proprio a quest'azienda e cosa ne sai?
• Cosa ti aspetti da quest'azienda?
• Perché ti proponi per questa posizione e che contributo ritieni di poter apportare?
• Che lavoro farai tra 5 anni?
• Qual è il tuo lavoro ideale?
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Sai lavorare in gruppo e con che genere di persone ti relazioni più facilmente?
Come organizzi il tuo tempo?
Cosa conosce della nostra azienda?
Perché si propone per questa posizione?
Quali aspetti le sono piaciuti di più e quali meno del suo ultimo lavoro?
Qual è stato il suo più importante contributo o successo in un progetto di lavoro?
Perché dovremmo scegliere lei invece di qualcun altro?
Mi descriverebbe il suo lavoro ideale?
Quali sono le sue attese di retribuzione?
Cosa si aspetta di ricevere dalla nostra azienda?
Pensa di saper organizzare in maniera efficiente il suo lavoro? Il suo tempo?
Hai delle domande da fare?
COME PREPARARSI A RISPONDERE ALLE DOMANDE
A) Quando possibile, rispondi utilizzando esempi specifici a sostegno di ciò che dici. Ti proponiamo,
di fissare come modello l’acronimo S.T.A.R. (Situation,Task, Action, Result).
1.
SITUAZIONE: presenta il contesto in cui ti trovavi (situation).
2.
COMPITO: descrivi un progetto del quale sei stato responsabile (task).
3.
AZIONE: spiega coma hai deciso di affrontare il compito (action).
4.
RISULTATI: discuti i risultati delle tue azioni, riportando eventuali riconoscimenti ricevuti
a seguito dell’effetto delle tue azioni (result).
B) PONI nella DOVUTA EVIDENZA gli aspetti più rilevanti del tuo curriculum personale e professionale;
C) SPIEGA come ritieni che le abilità sviluppate in altri contesti possano essere trasferite nel nuovo
contesto lavorativo;
D) Quando ne parli, riferisciti in TERMINI POSITIVI alle tue precedenti ESPERIENZE LAVORATIVE e ai tuoi
datori di lavoro;
E) NON AVERE REMORE A PARLARE DI CIÒ DI CUI RITIENI DI ESSERE CAPACE e dei riconoscimenti che hai
ricevuto.
Ricorda che l’intervistatore non avrà modo di conoscere ciò che tu non
sarai capace di esprimere o riferire!
QUALI DOMANDE FARE AL SELEZIONATORE
È importante prepararsi alcune domande che è utile fare all’intervistatore. Sarà così più facile
dimostrare il proprio interesse per quella posizione lavorativa.
Sull’organizzazione
• “Come potrebbe descrivere lo stile di direzione della sua organizzazione?”
• “Come sarà influenzata nei prossimi 3-4 anni questa organizzazione dall’andamento del mercato?”
• “Sulla base di quali parametri l’azienda definisce una persona “di successo”?”
• “Quali sistemi di valutazione vengono utilizzati in questa organizzazione?”
• “Quali ritiene siano i punti di forza e i punti di debolezza della sua organizzazione?”
Sulla posizione
• “Mi potrebbe parlare dei progetti nei quali ultimamente è stato impegnato chi ha lavorato in questa
posizione organizzativa?”
• “Quale sviluppo di carriera è previsto per questa posizione?”
• “Come vengono responsabilizzate le persone?”
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Attenzione!
Ci sono domande che è bene non fare nel caso di un primo colloquio:
• “Quale potrebbe essere il mio primo salario?”
• “Quante ferie sono previste all’anno?”
In generale è bene porre queste domande solo dopo aver ricevuto una proposta di collaborazione
Vademecum per il colloquio di selezione: le 10 cose da fare e da non fare3
Le 10 cose da fare:
1. State calmi e sudate il meno possibile
2. È d’obbligo arrivare puntuali
3. Portate con voi copia della domanda di lavoro e il vostro curriculum
4. Accertatevi del nome della persona con cui andrete a parlare
5. Valorizzate tutte le esperienze di lavoro fatte, anche quelle senza regolare contratto di lavoro e
quelle comprese nell’associazionismo e volontariato
6. Rispondete alle domande in modo chiaro e conciso
7. Assumete un atteggiamento attivo, dinamico, ottimista e collaboartivo
8. Dimostrate interesse per il lavoro che vi viene proposto
9. Chiedete informazioni dettagliate sulla mansione e sulle prospettive professionali
10. Telefonate o inviate una e-mail dopo un mese dal colloquio, se l’azienda non vi ha dato ancora
risposta
Le 10 cose da non fare:
1. Non arrivate troppo in anticipo. Il vostro interlocutore vi ha dato un appuntamento e probabilmente
ha altre cose da fare prima di ricevervi
2. Non lasciate acceso il cellulare
3. Evitate di farvi accompagnare da amici. Chi lo fa ha buone probabilità di essere scartato
4. Non presentatevi troppo trascurati, ma neanche come se doveste andare ad un matrimonio
5. Non siate troppo formali né molto amichevoli
6. Evitate di dichiarare la vostra disponibilità a fare qualsiasi cosa
7. Non dite di saper parlare bene la lingua straniera, se ciò non è vero. Aspettatevi una richiesta di
verifica. Nel caso aveste detto una bugia….immaginatevi che figura!
8. Non vantatevi, ma neanche assumete atteggiamenti di eccessiva sottomissione
9. Evitate le braccia conserte o posizioni di estrema rilassatezza che potrebbero risultare fittizie
10. Non fate domande sul trattamento economico
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tratto dal sito: www.cliccalavoro.it, 26/09/01
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