Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”
Facoltà di Economia
Corso di Laurea in
INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE
ECONOMIA, GESTIONE E
INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE
Prof. Fabio Musso
A.A. 2008-09
Il dimensionamento
della produzione e
dell’impianto
L’impianto
9 Insieme di beni
• materiali (edifici, macchinari, materiali…)
• immateriali (brevetti, ricerche…)
9 di uso durevole
9 per lo svolgimento dell’attività di trasformazione
9 che richiede investimenti ad hoc (immobilizzazioni
tecniche)
Il dimensionamento della produzione
La decisione sul dimensionamento della capacità
produttiva si lega ai concetti di:
• economicità dell’investimento (minimizzare il costo
unitario di produzione)
• rischiosità dell’investimento (massimizzare lo
sfruttamento del sistema produttivo)
L’obiettivo è quello d’individuare la dimensione ottimale,
definibile teoricamente come quella idonea a minimizzare
il costo unitario di produzione
Il dimensionamento della produzione
L’economicità dell’investimento è connessa alle
economie legate alla dimensione dell’impianto o
dell’impresa
ECONOMIE DI SCALA
La rischiosità dell’investimento è valutabile in rapporto
alla struttura dei costi
PUNTO DI PAREGGIO
Il dimensionamento della produzione
Sotto il profilo dimensionale è opportuno tenere
distinte due scelte:
1. La determinazione della capacità produttiva
massima dell’impresa
2. La determinazione della potenzialità ottimale
dei singoli impianti
Il dimensionamento della capacità
produttiva dell’impresa
La decisione sulla capacità produttiva dell’impresa è
guidata:
• dalle previsioni del livello di domanda
• dalla struttura annuale delle vendite
• dall’opportunità di conseguire economie connesse alla
scala dimensionale dell’impresa
• dalla gestione delle scorte di magazzino
Le scorte quale fattore di equilibrio
Accumulo di scorte
QUANTITA’
Prelievo di scorte
LIVELLO DI
PRODUZIONE
LIVELLO DI
VENDITA
TEMPO
Il dimensionamento dell’impianto
Se l’impresa è mono-plant i problemi della dimensione
della produzione a livello di impresa e di impianto
coincidono
Se l’impresa opera con più impianti, la decisione sulla
dimensione produttiva del singolo impianto è guidata:
• dall’opportunità di conseguire economie connesse alla
scala di produzione
L’impianto (cont.)
• Capacità produttiva di breve periodo
• Capacità produttiva di lungo periodo
9 Capacità fisico-ingegneristica (o teorico-nominale) in
ipotetiche condizioni standard di funzionamento
dell’impianto
9 Capacità effettiva (teorico-probabil.) in relazione alle
modalità di esercizio, durata dei tempi di arresto, vincoli
istituzionali, caratteristiche della manodopera, ...
Economie di scala
Si hanno economie di scala quando il costo medio unitario
di produzione diminuisce più che proporzionalmente
all’aumentare della capacità produttiva dell’unità
considerata (impianto,stabilimento, …) fino alla dimensione
ottima minima (DOM)
Se il riferimento è la produzione in senso stretto (impianto),
si parla di economie di scala tecnologiche, ma il concetto
può essere esteso all’intera gestione aziendale.
Economie di scala (cont.)
1. La curva delle economie di scala è una curva di lungo
periodo data dall’inviluppo delle curve di breve
2. La curva di lungo periodo rappresenta i costi riferiti a un
periodo in cui l’impresa può scegliere la propria
capacità produttiva ovvero variarla adottando un certo
impianto (anche i costi fissi diventano variabili)
3. Le curve di breve periodo rappresentano l’andamento
dei costi medi unitari in un periodo in cui l’impianto è
dato. L’impresa può solo variare le quantità prodotte.
All’origine delle economie di scala
tecnologiche
• Imperfetta frazionabilità delle risorse (≠ bilanciamento delle
linee di produzione)
• Relazioni tecniche input/output
• Rapporti area/volume (es.: grandi raffinerie)
• Prodotti a fecondità ripetuta
• “Legge dei grandi numeri” (es.: aziende elettriche e la
riserva di capac.produttiva)
• Divisione del lavoro/specializzazione
• Vantaggi sull’acquisto degli input
Economie di gestione
Costituiscono la riduzione del costo medio di produzione
unitario complessivo che un’impresa di grandi dimensioni
può conseguire, in aggiunta alle economie di scala
tecnologiche, quando può ottenere vantaggi dati da un
migliore utilizzo delle risorse gestionali.
– Economie della direzione su larga scala
– Vantaggi sul piano del marketing e della vendita
– Economie di scala connesse alla ricerca & sviluppo
– Vantaggi derivanti da un forte potere contrattuale
Economie di scala tecnologiche e
gestionali
Le economie di scala tecnologiche portano alla definizione
dell’impianto ottimo
Le economie di scala gestionali indicano la dimensione
d’impresa alla quale produrre con la massima efficienza
tenendo conto anche dei costi di gestione
Se le Eco. di gestione sono > Eco. tecnologiche può essere
opportuno moltiplicare gli impianti ottimi fino a raggiungere
la DOM complessiva di impresa.
Il Break Even Point e la minimizzazione
del rischio
Ricavi totali
Costi e ricavi
Costi totali
Costi fissi
Punto di
pareggio
Quantità
Quantità prodotta
Programmazione e controllo
La programmazione operativa comporta un processo, che di
solito, si sviluppa in quattro fasi:
1.
2.
3.
4.
preparazione del lavoro (routing) ovvero quali articoli mettere
in produzione, con l’impiego di quali risorse e con quali
modalità esecutive
costruzione del programma di lavorazione ( scheduling)
ovvero distribuzione del lavoro, carico macchine,
allestimento squadre, tempi di svolgimento del lavoro
avvio della lavorazione (dispatching) ovvero emissione di
ordini e istruzioni affinchè tutte le risorse siano rese
disponibili per il processo di lavorazione
controllo dell’esecuzione (follow-up) ovvero sorveglianza
dell’avanzamento della produzione ed eventuali correttivi
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Il dimensionamento della produzione e dell`impianto