RELAZIONI TRA BCS, PRODUZIONI E COMPOSIZIONE CHIMICA DEL LATTE DI PECORE DI
RAZZA SARDA
RELATIONSHIPS BETWEEN BCS, MILK YIELD AND CHEMICAL COMPOSITION OF SARDA
BREED EWES
Carcangiu V., Vacca G.M., Mura M.C., Dettori M.L., Bini P.P.
Dipartimento di Biologia Animale, Università degli Sudi di Sassari, Italia
ABSTRACT - Among the different factors that affect lactation, certainly feeding is the element that can
determine the most important variations, both quantitative and qualitative, in mammary secretion. The body
condition (BCS) of the animal is strongly linked to the nutritional status, but it is known that in early lactation,
the metabolic and hormonal situation drives the energetic molecules, intaken with food, towards the mammary
gland, to the detriment of (fat) deposition. Therefore, it is interesting to investigate the relationships between
BCS and milk quanti-qualitative parameters in order to find useful information to improve milk yields. The
whole lactation of 24 Sarda breed sheep, pluriparous, which gave birth to only one lamb in early December, was
monitored. On each subject BCS and yield were measured fortnightly, and a milk sample for laboratory analysis
was collected. Fat, protein, lactose percentage and cryoscopy were determined. The data obtained, were
submitted to correlation and variance analysis. BCS showed an increasing trend during lactation (P<0.01), while
lactose was decreasing (P<0.01). Milk yield displayed a peak (P<0.01) corresponding to the mid lactation and in
the same period the lowest protein (P<0.01) and fat (P<0.01) levels were registered. BCS was negatively
correlated with the amount of milk produced and with lactose percentage. The data show that the body condition
of the animal is more strongly linked to the amount of milk produced than to quality.
INTRODUZIONE – Tutte le attività fisiologiche dell’organismo animale necessitano di un adeguato apporto di
energia per poter essere espletate nel miglior modo possibile. Infatti, l’insufficiente alimentazione porta,
soprattutto negli animali di interesse zootecnico, ad una scarsa espressione del loro potenziale genetico che si
palesa con problemi riproduttivi e con una produzione sia di carne che di latte abbastanza modesta (Rhind et al.,
2001; Thomas et al., 1988). Tuttavia, non è sufficiente che ci sia soltanto un buon apporto alimentare, affinché si
ottenga la migliore resa da questi animali, ma devono essere favorevoli anche molti altri fattori esogeni come
quelli ambientali. Gli animali con un’alta specializzazione alla produzione del latte, come la pecora Sarda,
presentano almeno nel primo periodo della lattazione un deficit energetico in quanto il cibo introdotto non è
sufficiente per sopperire alle richieste del tessuto mammario. In questa fase, infatti, si assiste ad una
mobilizzazione delle riserve corporee al fine di garantire il giusto apporto di molecole alla ghiandola mammaria
per la sintesi lattea (Bauman e Currie, 1980). Il bilancio energetico negativo, tuttavia, può provocare
nell’animale problemi sanitari nel postpartum e una difficoltà, almeno nelle bovine, nella ripresa dell’attività
riproduttiva (Bell, 1995). Il Body Condition Sore (BCS) è un utile metodo per valutare le riserve energetiche del
corpo ed è usato ampiamente per stimare lo stato nutrizionale sia nei bovini che negli ovini (Hady et al., 1994;
Osgerby et al., 2003). Notevoli variazioni del BCS si registrano nelle bovine durante il ciclo riproduttivo ma le
fluttuazioni maggiori si osservano nel corso del primo periodo della lattazione quando il bilancio energetico
subisce rilevanti variazioni (Ill-Hwa e Gook-Hyun, 2003). Anche negli ovini si registra, nella fase iniziale della
lattazione, una perdita di peso corporeo dovuta sicuramente all’adattamento metabolico che l’animale subisce in
questo periodo (McFadin et al., 2002). Tuttavia, rimane da chiarire quanto questa variazione possa influenzare
sia la produzione che la qualità del latte. Pertanto lo scopo della presente ricerca è quello di studiare le
correlazioni tra il BCS, le produzioni e la composizione chimica del latte nelle pecore di razza Sarda.
MATERIALI E METODI - La prova è stata condotta in un allevamento di circa 300 capi di ovini di razza
Sarda situato in Sardegna al 39° parallelo Nord e a 350 m s.l.m. Dal gregge sono state scelte 24 pecore pluripare,
che avevano partorito un solo agnello all’inizio del mese di Dicembre. Gli animali durante il giorno pascolavano
su prato polifitico (composto da 50% graminacee spp., 50% da leguminose spp.), mentre la notte venivano tenute
nell’ovile dove era presente un ampio paddock. Inoltre, le pecore ricevevano un’integrazione alimentare di circa
300 g/capo di mangime concentrato del commercio contenente il 18 % di proteine e il 12,5 MJ di energia
metabolizzabile/kg di materia secca. L’acqua ed il fieno erano ad libitum. A partire dal 35° giorno di lattazione
(momento dello svezzamento degli agnelli) e fino al 185°, ogni 15 giorni, sono state registrate le produzioni
individuali e rilevato il BCS. La valutazione dello stato corporale era basata su una scala di 5 punti, con
gradazioni di mezzo punto, dove gli animali con punteggio 1 venivano considerati molto magri e quelli con 5
obesi (Russel et al., 1969). Nella medesima occasione veniva prelevato un campione di latte della mungitura
mattutina e inviato al laboratorio. Dal latte sono stati dosati il contenuto di grasso, proteine, lattosio, con
metodica all’infrarosso (Milko-scan, Foss Electric), e l’indice crioscopico (Crioscope). I dati ottenuti sono stati
sottoposti ad analisi della varianza e delle correlazioni (Minitab ®).
RISULTATI – L’andamento del BCS e delle produzioni viene riportato nei grafici A e B.
A
B
BCS
Produzioni
1800,00
3,20
C
1600,00
3,00
B
A
B
AB
A
A
1400,00
B
A
B
2,60
B
B
B
B
B
B
1200,00
Prod. (g)
Punti
AB
A
2,80
B
B
A
1000,00
A
800,00
2,40
600,00
2,20
400,00
2,00
200,00
1
2
3
4
5
6
Rilievo
7
8
9
10
11
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
Rilievo
I grafici mostrano l’andamento del BCS (Grafico A) e quello delle produzioni (Grafico B) durante le
osservazioni.
Il BCS ha mostrato una diminuzione tra il terzo e il settimo rilievo (P<0,01) in corrispondenza delle produzioni
più elevate. In seguito si è registrato un graduale incremento dei valori di questo parametro fino a riportarsi a
quelli iniziali. Le produzioni hanno avuto un aumento fino al quinto rilievo (P<0,01) e un brusco decremento al
decimo e undicesimo prelievo (P<0,01). Il contenuto percentuale di grasso e di proteine del latte ha mostrato una
diminuzione in corrispondenza dei prelievi centrali della osservazione (P<0,01), in corrispondenza delle
maggiori produzioni, mentre il lattosio ha presentato i livelli minori negli ultimi rilievi (P<0,01) (Tabella 1).
Tabella 1- Valori medi (± d.s.) dei principali parametri chimici del latte
Grasso (%)
Proteine (%)
Lattosio (%)
Crioscopia (°H)
1
6,3±0,9B
6,4±0,6B
4,9±0,3B
0,586±0,03
2
6,0±1,3B
6,2±0,5B
4,9±0,4B
0,590±0,01
3
A
5,3±0,9
B
6,1±0,5
B
5,0±0,3
0,588±0,01
4
5,1±0,7A
5,8±0,5A
4,9±0,5B
0,583±0,01
5
5,2±1,0A
5,7±0,4A
4,9±0,4B
0,584±0,01
6
5,2±0,8A
6,1±0,6B
4,8±0,5AB
0,585±0,01
7
A
5,3±0,8
B
6,3±0,6
AB
4,8±0,5
0,585±0,01
8
5,9±0,8AB
6,0±0,5B
4,7±0,3A
0,581±0,01
9
6,0±0,9B
6,0±0,6B
4,7±0,4A
0,586±0,01
C
B
A
0,588±0,01
A
0,586±0,01
10
11
6,0±0,5
6,7±1,2
C
B
6,0±0,5
7,3±0,8
4,6±0,5
4,4±0,5
(A, B, C = P<0,01)
Il BCS ha mostrato una correlazione negativa con le produzioni e il lattosio. Le produzioni hanno presentato una
correlazione positiva con il lattosio e negativa con il grasso e la crioscopia. Il grasso è risultato correlato
negativamente con il lattosio e positivamente con le proteine e con la crioscopia (Tabella 2).
Tabella 2 – Coefficienti di correlazione (r) e loro significatività tra i parametri esaminati.
BCS
Produzioni
Produzioni
Grasso
Proteine
-0,542***
Grasso
0,094
-0,182**
Proteine
-0,048
-0,074
0,182**
Lattosio
-0,538***
0,560***
-0,190**
-0,048
-0,058
-0,126*
0,125*
0,079
Crioscopia
Lattosio
-0,105
(***=P<0,001; **=P<0,01; *=P<0,05)
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI – La lattazione è uno stadio fisiologico in cui viene richiesto un notevole
impegno all’organismo per far fronte alle richieste della ghiandola mammaria. Principalmente, è all’inizio di
questa fase che l’organismo deve attuare una serie di adattamenti, sotto il controllo degli ormoni, per mantenere
l’omeostasi metabolica. Prima di tutto, infatti, viene stimolata l’assunzione volontaria di alimento fino alla
massima capacità di ingestione dell’animale, e quando questa energia introdotta non è sufficiente a saturare le
esigenze organiche, si ricorre alla mobilizzazione delle sostanze di riserva. Questo deficit energetico si riscontra
soprattutto in animali specializzati per la produzione del latte come i ruminanti. Infatti in questi si assiste ad una
lipomobilizzazione per far fronte all’alta richiesta organica e questo giustifica l’abbassamento del BCS da noi
riscontrato e si accorda con quanto riportato in precedenti osservazioni sia sui bovini che sugli ovini (Gillund et
al., 2001; McCann et al., 1990). Inoltre, la correlazione negativa rilevata tra le produzioni e lo stato corporale
nella nostra esperienza evidenzia ulteriormente l’utilizzo delle sostanze di deposito per far fronte alle esigenze
della ghiandola mammaria. Da quanto suddetto si può evidenziare che il BCS è un indice utile per monitorare
l’andamento delle riserve corporee come riscontrato, sempre su ovini, da Sanson et al. (1993). Questi ultimi
Autori rilevarono anche che l’andamento del BCS era altamente correlato con la quantità di lipidi presente nella
carcassa e perciò confermano la validità di questo parametro per rilevare lo stato delle scorte energetiche
dell’organismo. La qualità del latte non ha subito variazioni con l’andamento del BCS se si esclude la
correlazione negativa con il lattosio. La variazione di questo parametro come quella del grasso e delle proteine
sono prevalentemente legate all’andamento della lattazione. Infatti, con il diminuire della quantità di latte
prodotta, generalmente, tende ad aumentare la concentrazione di grasso e di proteine e a diminuire la percentuale
di lattosio (Manunta G., 1965). Tuttavia, bisogna tener conto che nella nostra osservazione le variazioni del BCS
rientrano nel limite fisiologico per questa razza ed è per questo motivo che, sicuramente, non hanno influenzato
la qualità del latte.
In conclusione, le variazioni del BCS rilevate indicano come il primo periodo di lattazione determini
nell’animale un notevole sforzo metabolico per far fronte alle richieste della mammella per la sintesi lattea. La
qualità del latte, almeno in animali ben alimentati non è influenzata dalle variazioni del BCS. Tuttavia questo
indice risulta essere un buon indicatore delle sostanze di riserva corporee e quindi può essere utilizzato anche
nella pecora Sarda per monitorarne lo stato di nutrizione.
BIBLIOGRAFIA
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Ill-Hwa K., Gook-Hyun S., 2003. Effect of the amount of body condition loss from the dry to near calving
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Sanson D.W., West T.R., Tatman W.R., Riley M.L., Judkins M.B., Moss G.E., 1993. Relationship of body
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J. Anim. Sci. 66, 783- 794
Lavoro eseguito con il contributo MURST (ex 60%)
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