Eventi
Lunedì 26 Ottobre 2009
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■ ISS / Campagna di informazione
Obesità: una vera
La
prima
mappatura
nazionale
epidemia anche in Italia
Tre italiani su dieci (32%) sono in sovrappeso, mentre uno
su dieci è obeso. Per un totale pari al 42% della popolazione
tra 18 e 69 anni in eccesso ponderale. Una condizione più
frequente al Sud, negli uomini, nelle persone meno istruite e in quelle che dichiarano di avere difficoltà economiche.
I chili, inoltre, aumentano al crescere dell’età: superati i 50
anni, infatti, più di una persona su due pesa troppo. E’ questa
la fotografia scattata dal Sistema di Sorveglianza Passi che
ha raccolto i dati 2008 collezionati dalle Asl partecipanti al
progetto, presentati dal Centro nazionale di epidemiologia
dell’Iss, in occasione dell’Obesity Day - 10 ottobre 2009.
E la situazione non è migliore tra i bambini: l’indagine OKkio alla Salute ha stimato che i piccoli tra i 6 e gli 11 anni con
problemi di eccesso ponderale in Italia siano ben 1 milione e
centomila. Il 12% risulta obeso e il 24% in sovrappeso: più di
un bambino su tre, quindi, ha un peso superiore a quello che
dovrebbe avere per la sua età.
Più problemi al Sud
Sebbene nessuna Regione possa dirsi esente dal problema,
le differenze sul territorio sono notevoli, con situazioni più
gravi al Centro e soprattutto al Sud. Le informazioni del sistema Passi dimostrano che Campania, Sicilia, Basilicata,
Abruzzo e Molise sono le Regioni con la maggior diffusione
di sovrappeso e obesità tra gli adulti. È piuttosto evidente
anche il gradiente Nord-Sud del fenomeno: si va dal 33% di
persone tra 18 e 69 anni sovrappeso o obese della Lombardia
al 54% della Basilicata. Praticamente sovrapponibile la fotografia scattata sul territorio da OKkio alla Salute sui bambini
di 8 e 9 anni: le Regioni più colpite sono infatti Campania,
Molise, Calabria, Sicilia e Basilicata. L’atteggiamento degli
operatori sanitari
Gli operatori sanitari potrebbero fare di più. Non sempre,
infatti, le persone in eccesso ponderale ricevono consigli dai
medici e dagli altri professionisti cui si rivolgono, per migliorare la propria condizione: cioè ridurre l’apporto di calorie e
aumentare l’attività fisica. I numeri del sistema Passi parlano chiaro: a poco più della metà (57%) delle persone che si
trovano in una condizione di eccesso ponderale, il medico
consiglia di fare una dieta per perdere peso. Sull’attività fisica, poi, le cifre sono ancora più modeste: solo il 38% degli
intervistati in sovrappeso o obesi riferisce di aver ricevuto il
consiglio di fare regolarmente attività fisica.
E enti
TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE
DIN NEWSLETTER
Settimanale - Anno 2 - Numero 41
Lunedì 26 Ottobre 2009
Proprietario ed editore
Il Sole 24 Ore Business Media S.r.l.
Via Patecchio, 2 - 20141 Milano
Direttore responsabile: Antonio Greco
Stampatore: Il Sole 24 ORE S.p.A. – Milano,
Via Busto Arsizio 36; Carsoli (AQ),
Via Tiburtina Valeria km. 68,7
Registrazione Tribunale di Milano numero
208 del 21 marzo 2005
delle Malattie Rare in Italia
C
inque persone ogni 10 mila
abitanti in Italia sono affette da una qualche malattia rara.
Grazie al lavoro del Centro Nazionale Malattie Rare oggi sono
stati fotografati in Italia 70 mila
casi. Tante infatti sono le segnalazioni pervenute dalle Regioni
al Registro Nazionale Malattie
Rare dell’Istituto Superiore di
Sanità, illustrate nel corso del
Convegno “Rete nazionale Malattie rare: il Registro Nazionale
e i Registri Regionali”.
“E’ la prima volta che si possono fornire dei dati ufficiali
e accertati riguardo una stima
delle Malattie Rare nel nostro
Paese - afferma Enrico Garaci,
Presidente dell’ISS - Pur essendo consapevoli che si tratta di
una cifra sicuramente sottostimata, poiché non tutte le Regioni hanno ancora inviato i loro
dati al nostro Centro si tratta,
nel contesto delle Malattie Rare,
di acquisizioni importanti e significative che testimoniano
comunque una buona copertura
territoriale visto che il 62% della
popolazione residente in Italia
risulta coperta dal Registro Nazionale.
Non sono poche 400 patologie
censite e 70.000 schede valutate
- osserva il Presidente - sono cifre uniche nel panorama internazionale.
Stiamo inoltre lavorando per un
aggiornamento a breve con i dati
delle sette regioni che mancano
ancora all’appello del nostro Registro - aggiunge Garaci - ma
quello di oggi è un risultato importante ottenuto grazie al nostro Centro Nazionale Malattie
Rare che, con l’ausilio di un software sofisticatissimo, attraverso i corsi di formazione rivolti
agli operatori sanitari locali, e
soprattutto con l’instancabile
lavoro dei Registri Regionali, ha
fornito un quadro complessivo
di questo fenomeno poiché la
copertura del 62% del territorio,
in un quadro epidemiologico
www.bios-spa.it - [email protected]
così complesso, appare comunque significativa per disegnare i
tratti fondamentali dell’universo
delle malattie rare”. Tra i problemi chiave di questi pazienti che
vengono identificati da questi
dati c’è sicuramente quello della
migrazione sanitaria, particolarmente significativo per questi malati. “E’ molto frequente
il caso in cui la Regione in cui
viene fatta la diagnosi di malattia rara sia diversa da quella di
residenza del paziente e quindi
da quella che lo prende in carico
a diagnosi avvenuta - spiega Domenica Taruscio, Direttore del
Centro Nazionale Malattie Rare
dell’ISS - Ciò significa che nel
20% dei casi per ottenere una
diagnosi bisogna andare fuori
dalla propria regione e che que-
sti “viaggi” aumentano al crescere dell’età dei pazienti stessi.
Il Registro contiene inoltre molte informazioni sul percorso sanitario dei malati e per questo,
infatti, è un forte indicatore dei
loro bisogni - aggiunge la Taruscio - La sua lettura ci può fornire senz’altro una chiave interpretativa per capire quale possa
essere per loro un’assistenza sanitaria adeguata”.
Il Registro Italiano Malattie Rare
è oggi uno strumento epidemiologico con elevate potenzialità
informative e unico nel panorama internazionale. “Abbiamo
raccolto informazioni su 435
patologie definite rare presenti
Italia - spiega la Taruscio - nessun Paese ha questa ricchezza
di informazioni riguardo queste
malattie poiché si tratta di una
sorveglianza che riguarda contemporaneamente numerose e
diverse patologie dalla SLA alla
sindrome di Prader Willi. Un
lavoro paziente e complesso, di
raccordo e armonizzazione di
realtà eterogenee e a volte distanti tra loro, difficili da riunire
sotto un unico cappello. E’ per
questo che i risultati di questi sforzi che oggi presentiamo
e che sono stati resi possibili
soprattutto dalle Regioni che
hanno collaborato sono così significativi e riescono ad essere
rappresentativi di questa realtà
così difficile da organizzare in
modo sistematico come richiedono le regole della sorveglianza epidemiologica”.
Le informazioni sulle malattie rare e sulla relativa rete nazionale
sono disponibili sul web all’indirizzo www.iss.it/cnmr o, sui siti delle
Regioni, e possono essere richiesti al Telefono Verde Malattie Rare
al numero 800.89.69.49 raggiungibile gratuitamente da tutta Italia e
anche dai cellulari, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00.
MALATTIE RARE IN ITALIA
INFORMAZIONE
Il problema diagnosi
Secondo i dati del registro,
inoltre, se per il 58,8% del
campione l’intervallo di tempo tra
i primi sintomi e il momento della
diagnosi è stato pari a meno di un
anno, per il 18,4% è passato tra
uno e 5 anni e per il 22,8% ci sono
voluti più di 5 anni per ottenere
una diagnosi. Un’incertezza,
questa, che di sicuro va a scapito
della qualità di vita, lasciando
progredire la malattia per troppo
tempo. In media possiamo dire
che la diagnosi avviene a 30 anni
per il 45% dei maschi e per il 55%
delle donne.
INFORMAZIONE
La mappa delle malattie
In totale sono state segnalate 435 diverse malattie rare, di cui le più frequenti sono
rappresentate dai difetti ereditari della coagulazione (poco più di 6 mila casi, pari al
9% delle segnalazioni), seguite dalle connettiviti indifferenziate (poco più di 4 mila
casi, ovvero il 6,6%), dalle anemia ereditarie (poco meno di 3 mila casi, il 4%) e dalla
sclerosi laterale amiotrofica (2.392 casi, pari al 3,6% del totale). Ancora a seguire: le
neurofibromatosi (2.036 casi, il 3,1%), le alterazioni congenite del metabolismo del ferro
(2.008 casi, il 3%) e una malattia dell’occhio chiamata cheratocono (1.662 casi, il 2,5%).
Tra i bambini i gruppi di malattie rare più diffusi sono: le malformazioni congenite (27%),
le malattie del sangue e degli organi ematopoietici (22%) e le malattie delle ghiandole
endocrine, della nutrizione, del metabolismo e i disturbi immunitari (22%).
IL CENTRO NAZIONALE MALATTIE RARE, LA MISSIONE E LE ATTIVITÀ
Due Registri Nazionali, un telefono verde, vari
progetti europei, attività di ricerca, monitoraggio
e consulenza. Ecco il lavoro svolto dal CNMR.
Il Centro Nazionale Malattie Rare dell’ISS fa parte della Rete Nazionale Malattie Rare
e svolge attività sia di ricerca scientifica che di sanità pubblica a livello nazionale e
internazionale. Coordina il Registro Nazionale delle Malattie Rare al fine di contare il
numero dei casi presenti sul territorio, produrre evidenze epidemiologiche a supporto
e aggiornamento dei LEA, nonché delle politiche e della programmazione nazionale, il
Registro Nazionale dei Farmaci Orfani che effettua il monitoraggio sui farmaci destinati
alla cura delle malattie rare rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale.
Attraverso il Numero Verde 800.89.69.49, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13,
fornisce informazioni sulle malattie rare e i presidi e centri della rete nazionale per la loro
diagnosi e cura. Svolge attività di controllo esterno di qualità dei test genetici, grazie alla
collaborazione di oltre 80 laboratori presenti sul territorio nazionale e coordina il Network
Italiano Promozione Acido Folico al fine di prevenire, prima della gravidanza, i difetti del
tubo neurale. Collabora con le associazioni dei pazienti, coordina vari progetti europei,
il piu’ significativo dei quali è EUROPLAN, a cui partecipano 30 Paesi per la stesura di
raccomandazioni europee per la elaborazione di strategie e piani nazionali per le malattie
rare.
Bios S.p.A. Via D. Chelini, 39 - CUP 06 809641
STRUTTURA SANITARIA POLISPECIALISTICA
Il mal di testa (o cefalea, in termini medici) è
uno dei disturbi più frequenti del genere
umano ma nonostante ciò è spesso
misconosciuto dal paziente e talvolta non
debitamente curato.
il Centro Cefalee presso il quale, il paziente,
in tempi brevi potrà essere sottoposto ad un
esame medico generale, ad un esame
neurologico, agli eventuali accertamenti
diagnostici che lo specialista riterrà opportuno
e ad un colloquio attento e approfondito che
consentirà di ricostruire le caratteristiche
specifiche di un certo tipo di cefalea.
Può comparire in diverse forme, dal banale
cerchio alla testa (cefalea di tipo tensivo), al
dolore lateralizzato e pulsante con nausea o
vomito (emicrania) fino al dolore atroce dentro
ed intorno all’occhio con abbondante
lacrimazione ed incapacità a stare fermi
(cefalea a grappolo).
Il Centro Cefalee Bios è diretto dal Prof. Piero
Barbanti, Direttore della Unità per la Terapia
e la Ricerca su Cefalee e Dolore dell’Istituto
Scientifico San Raffaele Pisana di Roma e
Consigliere dell’Associazione Italiana per la
lotta contro le cefalee - AIC onlus.
Non tutti sanno che la diagnosi è puramente
clinica ed è indispensabile fare una diagnosi
esatta del tipo di cefalea di cui soffre il
soggetto per poter instaurare una corretta ed
efficace terapia.
Molti soggetti tendono a convivere con il mal
di testa perché non sanno che esistono cure
efficaci per combatterlo e prevenirlo.
Oggi possiamo invece affermare che esistono
cure efficaci per la stragrande maggioranza
delle cefalee.
Per contribuire alla risoluzione di questo grave
problema medico - sociale è stato istituito
presso la Bios S.p.A. di Via Domenico Chelini 39
Presso il Centro Cefalee Bios si eseguono:
CENTRO CEFALEE BIOS
UNA CORRETTA E MIRATA
ANALISI CLINICA
PER INSTAURARE UNA EFFICACE TERAPIA !
UN PUNTO DI FORZA PER LA VOSTRA SALUTE
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Accertamenti diagnostici
Prevenzione delle cefalee
Terapia acuta dell’attacco
Trattamento delle Cefalee Croniche Quotidiane
L’accesso al Centro Cefalee avviene con
una telefonata al CUP Bios di Via D. Chelini 39,
Tel. 06 809641.
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