RELAZIONE COMITATO
RELAZIONE BRANCHE
BILANCIO DI ZONA
A.A. 2013 -2014
I quaderni del C.d.Z
1
ZONA LECCE ADRIATICA
RELAZIONE COMITATO DI ZONA
ANNO ASSOCIATIVO 2013 - 2014
“ ESCI DALLA TUA TERRA… ”
Dal progetto che si chiude …
“… E VA DOVE TI MOSTRERO’ ”
…la zona muove i primi passi verso un nuovo sentiero
“Progetto di Zona 2010 – 2014”
“il cuore di educatore è santo, difficile e tale che richiede molta abilità,
esempi edificanti, assoluto disinteresse e sacrifici continui.
Soprattutto vi vorrei simili al girasole. Questo fiore guarda sempre al sole;
la mattina sta rivolto all’oriente, dove nasce il sole; poi, segue il sole a mezzogiorno, ad occidente;
pare che non viva che per il sole. Bell’esempio per noi educatori!”
beato Luigi Braghi fondatore Istituto delle Marcelline
“esci dalla tua terra…”
Carissimi,
eccoci dopo quattro bellissimi e impegnativi anni, trascorsi insieme a tutti voi, nel
cercare di tirare le somme sugli obiettivi del PdZ appena concluso. La relazione di
comitato che ci apprestiamo a presentare è il risultato del percorso svolto in zona e
verificato all’interno dei gruppi e condiviso nel consiglio di zona. lavoro che, per certi
versi ci pone davanti già alcune proposte per nuovi percorsi, ma anche criticità,
quesiti registrati e individuati proprio nelle varie verifiche.
Quindi è una relazione che non propone programmi specifici, se non alcuni percorsi
provienti dalle branche, ma che vuole (al di là degli aspetti positivi registrati, vedi il
grafico per area), sottolineare ed avviare una più profonda riflessione su alcuni punti
individuati nelle varie verifiche, inerenti soprattutto il modo di vivere e di essere parte
attiva della Zona, attraverso una partecipazione convinta e condivisa.
Lo schema della relazione rispecchia lo stile utilizzato in questi anni: per ogni area
sarà indicato esclusivamente l’obiettivo generale ed accanto ad esso non saranno
indicati i programmi realizzati ma le varie proposte pervenute dai gruppi nelle fasi di
verifica. Ciò per consentire al Consiglio di Zona, nella fase di percorso che ci porterà al
convegno di zona, di tenere in considerazione dette proposte.
Quale premessa in generale, abbiamo raggruppato, di seguito, i principali nodi
problematici, che ci hanno portato, come comitato e consiglio, a riflettere:
•
Le problematiche presenti nella verifica del progetto sono state evidenziate
principalmente se non esclusivamente da alcuni gruppi con reali, sostanziali
difficoltà all’interno.
2
•
•
•
•
•
dette criticità, in alcuni casi, non hanno spinto i capi dei gruppi in difficoltà a
vivere attivamente la zona, per cercare occasioni di confronto, stimoli o
eventuali indicazioni per risolvere i problemi anzi, alcuni di essi, si sono chiusi
nelle proprie sedi isolandosi del tutto.
Qualcuno evidenzia che la zona sia stata lontana dai propri bisogni. Senza
magari riflettere con obiettività su quanto il gruppo si sia sforzato a seguire più
da vicino la vita della zona.
La decrescita di capi e ragazzi è presente dove i gruppi sono maggiormente in
difficoltà. Di contro, si registra una crescita nei gruppi in “salute”
In alcuni gruppi vi è ancora una sostanziale difficoltà a lavorare con i progetti (
PE, PdC, Programmi ecc) nonostante i momenti formativi specifici offerti, dalla
zona, prima e durante il PdZ appena concluso.
Il rapporto – confronto con il territorio (associazioni – Diocesi – ecc) si cerca
ma di fatto la partecipazione dei gruppi è scarsa.
“… e va dove ti mostrerò”
Da questi “nodi” sono scaturite alcune delle proposte meritevoli di attenzione per il
futuro PdZ , quali:
• Approfondire il senso del “sostegno e accompagnamento” dei gruppi in
difficoltà;
• Cosa si intende per sostegno e cosa per accompagnamento, visto e considerato
che proprio i gruppi con maggiori criticità sono “lontani” dalla Zona, non vivono
i luoghi della democrazia associativa, quindi assenti nella fase di discussione, di
confronto e delle decisioni da prendere;
• Condividere se ha senso l’auto isolamento
dalle strutture facendo
comunque attività con i ragazzi;
• Quanto il consiglio di zona può incidere nella decisione e, quindi, di rilascio di
autorizzazione di apertura di gruppo o di unità in tale situazione di criticità.
• Come sostenere lo sviluppo in zona date le difficoltà che le parrocchie
incontrano nell’individuare gli educatori;
• Come agevolare il servizio di quadro soprattutto nelle strutture della zona
(RR.ZZ, membri comitato IABZ, Incaricati)
Pertanto, nella condivisione nelle Comunità Capi, invitiamo tutti a riflettere su questi
interrogativi, magari ponendosi ulteriori domande:
• cosa chiedo alla zona per sentirla più vicina?
• Cosa posso dare alla zona per sentirla più vicina?
Buona lettura e buon lavoro a tutti
3
SCELTA DI FEDE: LA VOCAZIONE DEL CAPO
“Scopriamo quali sono i comportamenti fondamentali
per annunciare la Fede cristiana, attraverso le potenzialità del metodo per proporci
seriamente come educatori alla Fede”
FASE DI
VERIFICA
PROPOSTE / CRITICITA’
•
Intermedia
•
•
•
•
•
•
•
finale
•
1
1
5
6
2
3
4
5
Creare incontri più interattivi (esperienza – simbolo – concetto) :
trovare modalità esperienziali e non solo di “ascolto” di testimonianze
relative all’obiettivo: “DOVER ESSERE CRISTIANI NELL’UNIVERSO
EDUCATIVO E NELL’ATTUALE CONTESTO SOCIALE “ Il tutto da
realizzare in ambiti circoscritti (Branca , Gruppi di lavoro;
Garantire una sistematicità e tempestività nella comunicazione tra
incaricati alla pastorale delle due Diocesi e i Capi della Zona, rendendo
ufficiali le nomine degli incaricati.
Non ci si sente parte di una chiesa – manca l’entusiasmo dovuto al
contesto storico
Difficoltà di carattere logistico (distanza tra Diocesi)
Eventi mirati al confronto con altre agenzie educative
Riproporre le Botteghe Fede con il percorso abbinato
incrementare le occasioni d formazione e confronto
Proseguire il cammino di “botteghe fede di zona” lavorando e
sperimentando percorsi per capi perché possano continuare la loro
formazione permanente ritenendo che la formazione alla fede è il vero
“banco di prova” per essere un vero capo educatore in AGESCI
Far si che le proposte abbiano una continuità nel tempo
SCELTA SCOUT: LO SCOUTING
“Viviamo lo Scouting immaginando nuovi percorsi di lavoro e confrontandoci su come
esso sia al centro dell’ intenzionalità educativa che ci caratterizza!
“Analizziamo ed approfondiamo l’utilizzo delle nuove tecnologie
e dei nuovi mezzi di comunicazione”
FASE DI
VERIFICA
PROPOSTE / CRITICITA’
•
Intermedia
•
•
•
1
1
2
7
2
2
3
4
5
Pensare ad un momento formativo per i capi della Zona, anche
avvalendosi di esperti esterni,
sull’uso e l’abuso delle nuove
tecnologie, realtà che sta diventando importante per i bambini, giovani
e ragazzi che ci vengono affidati e dei quali abbiamo la responsabilità
educativa, che passa anche attraverso questi strumenti
Prevedere la consulenza di esperti esterni che completino in maniera
efficace le eventuali carenze nelle competenze dei capi
Creare momenti formativi per il Capo sull’uso e l’abuso delle nuove
tecnologie
Estendere il lavoro fatto sul PDS (punto della strada) allo strumento
veglia RS poco conosciuto dai capi e quindi mal utilizzato dagli RS
4
• Proporre momenti di confronto tra capi sulle nuove tecnologie
• Maggiore attenzione al bisogno del capo
• Distinguere attività di Zona con attività regionale riferite ai ragazzi
• Creare uno scambio più dinamico tra i gruppi e la zona. Dare la
possibilità ai gruppi di inserire contenuti.
• Riproporre le botteghe tecniche e metodologiche
• creare una pagina per ogni capo con contenuti da personalizzare ,
garantendo la sicurezza e la serietà dei contenuti
• Continuare a proporre botteghe tecniche di approfondimento perché
il “fare” serve molto di più del “parlare” .
• La modalità delle botteghe va continuata in quanto strumento utile x
acquisire le giuste competenze.
• Il sito va gestito con aree riservate
• Valorizzare le risorse interne alla Zona per organizzare le Botteghe
finale
SCELTA SCOUT : LA FORMAZIONE DEL CAPO
“Diveniamo Capi responsabili e rispondiamo alle nostre
esigenze formative
ed a quelle educative dei nostri ragazzi”
“Sensibilizziamo i Capi al Servizio
nelle Strutture associative.”
“Rendiamo il tirocinante protagonista nei luoghi di
formazione e accompagniamolo ad essere attore
del proprio Servizio.”
FASE DI
VERIFICA
1
PROPOSTE / CRITICITA’
1
•
intermedia
•
•
finale
•
•
•
2
3
1
1
4
5
Chiedere alle Curie di incentivare gli Assistenti Ecclesiastici alla
partecipazione dei campi di formazione loro proposti dall’Associazione
per coniugare l’intenzionalità educativa già profondamente radicata
negli AE agli strumenti e linguaggi tipici delle branche.
Come stimolare alla partecipazione associativa della CoCa
puntare sulla responsabilità , far capire ai più giovani l’importanza
delle scelte fatte (senza spaventarli)
La nostra Co.Ca. è sempre stata attenta alle dinamiche di zona, e
sempre disponibile a mettere a disposizione le proprie competenze,
mantenendo costantemente un dialogo aperto.
Continuare sul percorso di formazione del capo, trovando modi idonei
di verificare se i percorsi attuati in zona sono attuati nei gruppi
proponendo percorsi di soluzione condivisa per lavorare al meglio .
Mantenere possibilmente divisi la formazione dei Capi con gli eventi
dei ragazzi
5
SCELTA POLITICA
AMBIENTE - SVILUPPO - CHIESA LOCALE- CITTADINANZA ATTIVA
– DIVERSABILITA’ - DISAGIO GIOVANILE
“Curiamo i rapporti con gli organismi Istituzionali, Ecclesiali, con altre Associazioni
educative, con la stampa ed altri mezzi di comunicazione”
“Siamo parte integrante ed attiva nelle due Diocesi (Lecce - Otranto) che
costituiscono la Zona con la peculiarità della nostra proposta educativa.”
“Viviamo attivamente e concretamente come AGESCI la presenza nel nostro
territorio, riguardo le problematiche ambientali, sociali e politiche.”
FASE DI
VERIFICA
PROPOSTE / CRITICITA’
1
•
intermedia
•
•
•
•
finale
•
•
•
•
•
•
•
•
•
3
5
3
1
2
3
4
5
Garantire una sistematicità e tempestività nella comunicazione tra
incaricati alla pastorale giovanile e i capi della zona
Maggiore presenza attiva nelle Diocesi
Incrementare strategie qualificative cercando persone significative che
sappiano coinvolgere maggiormente
Individuare strumenti e strategie alternative e più immediate per
veicolare nei gruppi la condivisione di esperienze vissute sul territorio
(albo storico on line di Zona)
dare una accelerazione all’accoglienza dei diversamente abili, alla
comprensione dei disagi giovanili e all’apertura al dialogo interreligioso
Prevedere un referente EPC per CoCa
Partecipazione agli eventi EPC
qualche aiuto in più per poter affrontare determinate diversabilità
Approfondire l’accoglienza e diversabilità
Affrontare certi problemi richiede una competenza e una missionarietà
del tutto particolari per cui dipende molto dalla formazione personale
del capo.
Approfondire il discorso sulla diversabiltà, l’accoglienza degli immigrati
e di ragazzi appartenenti a religioni diverse nei gruppi .
Diversabilità e Realtà giovanile sono temi da affrontare nel prossimo
progetto.
Stimolare il confronto in rete
Costituire un osservatorio sulle emergenze educative fra più
associazioni
6
LA PROGETUALITA’ IN CO.CA.
VERIFICA DEI PERCORSI
Dalla verifica dei percorsi sulla progettualità in Co.Ca. animata da Emanuela
Ciccarese (FoCa regionale)
sono
emerse
alcune problematiche legate
principalmente alla metodologia di lavoro diversificata per CoCa, alla capacità dei
CC.GG di animare le CoCa, all’importanza che si dà all’uso dei progetti (alcuni sentiti
più vicini al servizio educativo del Capo, altri distanti).
In sintesi le problematiche evidenziate, sono riferite:
• alla mancanza di sensibilità verso alcuni progetti;
• alla scarsa capacità di lettura e di interpretazione rendendo i progetti inefficaci;
• alla mancanza di trapasso nozioni tra i CC.GG sui progetti.
Legate a tali problematiche, sono state individuate e segnalate alcune proposte,
quali:
• di considerare lo scouting come sistema di progettazione;
• di porre particolare
attenzione alla modalità di lettura dei bisogni, quindi
attenzione all’ analisi della lettura della realtà;
• l’attenzione alla modalità pedagogica delle fasi del progetto
LA SINTESI DEI LAVORI
LAVORO SUL PROGETTO EDUCATIVO (PE)
(animazione Maria Baldo FoCa nazionale)
•
•
•
•
•
•
CRITICITA’
C’è ancora una piccola difficoltà ad
individuare obiettivi concreti e
realizzabili e gli strumenti per
raggiungerli
In coca (riunioni ed uscite) non ci
sono i tempi per la stesura
completa
I vecchi obiettivi non raggiunti del
precedente PE non vengono
riproposti nel nuovo PE è scaduto il
PE ci illudiamo che gli obiettivi
siano stati raggiunti
Tempi lunghi per la realizzazione
Cambio di cultura – conoscenza
dello strumento – poca
consapevolezza ed utilizzo
Obiettivi vecchio progetto non
verificati e riportati nel nuovo
•
•
•
•
•
•
•
PROPOSTE
Dopo aver fatto una analisi del territorio
calandoci nei bisogni del territorio siamo
riusciti ad aprirci di più nel contesto della
Parrocchia;
Ci ha dato l’opportunità di avere una
continuità nel percorso annuale nella
maggior parte degli obiettivi
Il lavoro realizzato in zona è servito a
raddrizzare il tiro ed allo stesso tempo a
“rispolverare” uno strumento sconosciuto
ed inutilizzato
La zona deve aiutare in un cambio di
cultura riferito alle capacità, competenze,
e volontà del capo
Il percorso fatto in zona ha aiutato a
progettarci con un PE e non un
programma educativo annuale
Individuare bene gli obiettivi che siano
concreti
Individuare gli strumenti
7
LAVORO SUL PROGETTO DEL CAPO (dal PE al PdC)
•
•
•
•
•
•
(animazione Don Giacomo
CRITICITA’
Arma a doppio taglio, frenati da un
possibile “giudizio”
Forse non vogliamo progettarci,
esiste l’esigenza?
Difficoltà a progettarsi per via di
una “precaria” situazione personale
Ci siamo interrogati su cosa serve
per arrivare al progetto del capo?
Abbiamo un PE?
Ancora non chiaro
Esiste la vera esigenza di scriverlo?
Lombardi (AE FoCa nazionale)
PROPOSTE
• Buono il percorso della zona ma
dovrebbe continuare a stimolare
ulteriormente le coca
• Supervisione della zona nelle coca, dando
per scontato che le coca siano oneste
• Il capo deve sentirsi appartenente per
intero all’associazione (no capi a metà)
• Staff come luogo più idoneo per vivere il
PdC
• Stimolare le coca con più continuità in
quanto strumento ancora non utilizzato
LAVORO SUL TIROCINIO
(animazione pattuglia
CRITICITA’
In coca si è pochi, non si riesce a fare il •
percorso previsto per il tirocinante
Verificare il cammino fatto dalla zona, in •
quanto, forse, non c’è stato il giusto
passaggio in coca
•
Al tirocinante sono promesse tempi e
modalità lunghi, ma invece si richiede
•
tutto e subito e poi lasciano;
I tirocinanti non vengono bene informati
degli impegni del gruppo e della zona;
•
•
•
•
regionale FoCa)
PROPOSTE
Lo staff ed i capi unità devono avere
ruolo fondamentale
Maggiore accompagnamento da parte
della zona
Servono più incontri tra tirocinanti e
maggiore coinvolgimento in assemblea
Inserire all’interno degli incontri di
branca un momento per i tirocinanti
LAVORO SUL PROGRAMMA (dal PE al Programma)
•
•
•
(animazione Stefano Pescatore – pattuglia nazionale FoCa)
CRITICITA’
PROPOSTE
Le necessità individuali possono essere
• porre maggiore attenzione nella
offuscate dalla necessità di raggiungere
stesura del PE ad individuare
degli obiettivi del PE ma in realtà le attività
obiettivi che rispondano ai reali
sono “vestite” su misura dei propri ragazzi;
bisogni dei ragazzi e quindi di
Il PE è costituito da macro obiettivi che
facile traduzione in attività per gli
sono fondamentali per poter lavorare
stessi
trasversalmente in tutte tre le branche
confusione tra PE e programma
ALLEGATI:
• RELAZIONI DELLE BRANCHE
• BILANCIO E RELAZIONE AL BILANCIO
8
RELAZIONE DI BRANCA L/C
Anno Associativo 2013-2014
Analisi della zona.
L’anno associativo 2013/2014 ha visto i seguenti cambiamenti
rispetto all’anno associativo precedente: la chiusura del secondo
branco del Trepuzzi 1 e l’apertura dei branchi del Lecce 4 e dello
Squinzano 1.
La zona ha dunque censito 8 branchi, i cui staff
hanno
partecipato in maniera costante e propositiva agli incontri,
specialmente nella prima parte dell’anno. Tuttavia è riscontrabile
un leggero calo di presenze negli ultimi incontri da parte di
alcuni gruppi, particolarmente deludente il momento di verifica dell’anno in cui si è registrata la
presenza di soli tre gruppi.
Ogni branco, nella maggioranza dei casi quadriennali, ha in media 25 lupi e uno staff formato
da 3/4 educatori. La presenza di nuovi capi, in alcuni casi particolarmente giovani o di prima
esperienza nella branca L/C ha permesso la nascita di un confronto metodologico valido e
costruttivo sia su elementi del metodo sia sugli strumenti specifici della branca.
Gli incontri.
La branca ha deciso di lavorare sul tema dell’ambientazione giungla, proposto dalla branca
l’anno precedente e casualmente scelto anche dalla regione come ambito di confronto fra le
varie zone.
Il metodo di lavoro pensato dai capi della zona prevedeva per ogni incontro l’approfondimento
metodologico di ogni aspetto dell’ambientazione giungla a cura di due staff per volta che
avrebbero preparato due momenti distinti: uno puramente teorico e l’altro praticoesperienziale. Tale lavoro avrebbe permesso una buona preparazione in vista dell’evento
metodologico regionale tenutosi a Marzo. Il suddetto evento ha visto purtroppo la
partecipazione di pochissimi capi della zona.
Nonostante i buoni propositi, causa sopravvenuti impegni a livello nazionale (Convegno fede),
regionale (Convegno Metodologico) e di zona (Botteghe Fede) i quali indubbiamente hanno
avuto una ottima ricaduta all’interno delle branche, il lavoro programmato per gli incontri di
zona ha subito un evidente rallentamento ed è risultato incompleto.
Un altro strumento, proposto dai capi in sede di verifica nell'anno associativo precedente, che
avrebbe permesso il chiarimento di eventuali dubbi provenienti dagli staff era la “Posta di Chil
di zona”: alla fine di ogni incontro si lasciava spazio a particolari richieste, dubbi e perplessità
che sarebbero potuti sorgere durante le attività all’interno di ogni gruppo. Tale strumento, che
avrebbe potuto permettere un ampio e variegato confronto, è stato utilizzato poco ma ha dato
la possibilità a diversi gruppi di aprire importanti cambiamenti all’interno dei propri staff.
Un altro strumento valido e importante per la formazione dei capi è stato quello proposto dal
comitato nell’evento delle Botteghe Fede che hanno visto la partecipazione ampia e attiva dei
gruppi.
La branca L/C nella suddetta circostanza ha avuto modo di approfondire e per molti di scoprire,
durante i lavori tecnici, gli strumenti di catechesi quali Il Sentiero Fede e la Catechesi Narrativa
imparando a conoscerli e subito facendone esperienza in prima persona.
Verifica.
L’anno si è concluso con un incontro di verifica a maggio che ci ha permesso di fare il punto
della situazione e di valutare la validità percorso scelto.
Assolutamente allarmante la presenza di soli tre gruppi, positivo invece il contenuto delle
verifiche di questi. Ciò fa quindi emergere un' importante realtà: chi partecipa attivamente e
regolarmente agli incontri, ha un tangibile ritorno in staff di quanto fatto poiché li vive con
9
spirito propositivo e di protagonismo. Inoltre, secondo i capi gli incontri sono utili in modo
trasversale perché forniscono strumenti a chi da poco ha intrapreso il cammino di formazione
ma anche idee e spunti da discutere in staff ai capi formati.
Si è ribadito inoltre che, se gli incontri sono gestite in prima persona dai capi della branca, il
lavoro è più utile perché comporta un momento di preparazione e un momento di confronto
durante il quale mettersi in gioco.
Positive sono risultate anche le discussioni aperte dalla "Posta di Chil".
Il punto di forza dell’anno è stato indubbiamente la bottega tecnica di catechesi. A tal proposito
i capi hanno espresso il desiderio di tornare durante il prossimo anno su tale argomento per
riscontrare l' utilizzo degli strumenti approfonditi nell'evento di zona all'interno della vita dei
singoli gruppi.
BUONA CACCIA E BUON VOLO
Lorenzo Rango
IABZ Branca L/C
RELAZIONE DI BRANCA E/G
ANNO ASSOCIATIVO 2013 - 2014
“…Il nostro sforzo principale è quello di attirare i ragazzi incamminandoli per la giusta strada verso il
successo nella vita. Tentiamo di provvederli, specialmente i più poveri, di un carattere e di capacità
pratiche in modo che ciascuno possa avere almeno un favorevole avvio nella vita. Se più tardi egli fallirà,
allora la colpa sarà sua e non già, come ora, nostra, di noi che, essendo in condizioni di tendere una mano
in aiuto ai meno fortunati, non l’abbiamo fatto.
…ragazzi così formati non si lascerebbero trascinare, come troppo spesso succede attualmente, dal
primo oratore che ascoltano su qualsiasi argomento, ma vorrebbero andare a sentire anche ciò che dice
l’opposta campana, e successivamente rifletterebbero sull’argomento e prenderebbero la propria
decisione da uomini, in base ad un ragionamento personale.” (B.P., Taccuino pag.44)
OSSERVO
Nell’anno associativo 2013/2014, le unità E/G in zona sono risultate composte da 14 reparti
suddivisi in:
170 esploratori
123 guide
51 capi
Dei 14 staff censiti in zona uno non è mai stato presente nei nostri incontri e altri due in modo
discontinuo. I restanti 11 staff sono stati partecipi e assidui.
Nella maggior parte dei reparti il sentiero è vissuto nell’arco dei quattro anni, tutti i reparti
sono misti, gli staff sono composti mediamente da 4 capi e in quasi tutti c’è la presenza di
tirocinanti. Questo ci fa ben sperare in una crescita formativa e un turn over di nuove e
vecchie presenze.
DEDUCO
Tenendo presente l’analisi dello scorso anno, il progetto di zona e quello regionale abbiamo
voluto ripartire facendoci alcune domande: è ancora attuale e concreta l’intuizione di B.P.? I
ragazzi dell’era digitale sentono ancora il bisogno di aggregarsi in bande crescendo insieme tra
piccoli e grandi? E’ ancora possibile la sfida dell’avventura e dell’autonomia per dei ragazzi
spesso abituati a vivere in delle campane di vetro secondo la logica del “tutto e subito”, e del
“tutto dovuto”? E’ ancora valido lo stile “dell’imparare facendo” rendendoli protagonisti? Si può
ancora scommettere tutto sulla squadriglia? Un reparto è ancora la chiave vincente per
conquistare i ragazzi della “banda” di B.P.?
A queste domande, durante tutto l’anno la Branca E/G, ha provato a dare delle risposte
partendo prima da un questionario che consentisse a tutti gli staff di raccontare il proprio
10
vissuto con gli E/G e quanto e come il metodo scout sia stato applicato, e poi la realizzazione
dell’evento fortemente voluto, il San Giorgio di zona, che ha permesso di mettere in cantiere
gli obiettivi e l’intenzionalità educativa dei progetti.
Progetto Regionale
OBIETTIVI
Valorizzare e
sostenere il metodo
scout per orientare,
con l’intenzionalità
del fare, l’azione
educativa che miri:
- al protagonismo
dei giovani al fine di
aiutarli a riconoscere
i loro talenti come
risorse spendibili nel
mondo del lavoro a
guardare il territorio
con occhi nuovi per
prendersene cura con
competenza,
coraggio e
responsabilità.
1. Accompagnare i
capi alla
consapevolezza del
proprio carisma di
educatori alla fede e
annunciatori della
gioia della
resurrezione.
2. Narrare
l’esperienza di fede
con uno stile di vita
coerente alla scelta
cristiana e
associativa
Accompagnare
nell’esercizio e nella
testimonianza
dell’essere Buon
Cittadino, attraverso
esperienze
significative e
coerenti anche in
contesti ostili.
SCELTA
Progetto di Zona
OBIETTIVI
1. Diveniamo capi
responsabili e
rispondiamo alle
nostre esigenze
formative ed a quelle
educative dei nostri
ragazzi.
2. Viviamo lo
scouting
immaginando nuovi
percorsi di lavoro e
confrontandoci su
come esso sia al
centro
dell’intenzionalità
educativa che ci
caratterizza.
SCELTA
Approfondiamo la
capacità di leggere la
nostra vita alla luce
della Parola di Dio
mettendo al centro il
nostro “dover essere
cristiani”
nell’impegno
educativo e
nell’attuale contesto
sociale.
SCOUT
Strategie
di Intervento
1. Quattro
tematiche:
- Tecniche e
Competenze
- Mete e impegni
- Chi è il fratello
maggiore?
- La vita quotidiana
di reparto.
2. Incontri di
approfondimento
metodologico con gli
IABZ
DI FEDE
1. Botteghe di
educazione alla fede
2. Veglia (Catechesi
Narrativa)
SCELTA POLITICA
Conosciamo e
1. Incontro con
confrontiamoci sui
esperti di disagi
disagi giovanili e
giovanili – sociologo
sulle emergenze
educative che
2. rilevanza
l’attuale contesto
all’esterno di eventi
storico-sociale ci
di branca
sottopone.
Strumenti e
Azioni
1. Convegno Capi
2. Questionari
3. San Giorgio
1. Laboratori:
- Sentiero Fede
- Narrare l’esperienza
di fede
2. Catechesi
narrativa “Quel Gesù
che ama il confronto”
brano di riferimento:
Giovanni 6,22-71
1. Convegno capi
2. Flash mob di
reparto
3. San Giorgio
4.GNF’14, cds
AGISCO
22 ottobre 2013
Sintesi dei campi estivi, raccolta indirizzi e contatti. Dai racconti è emerso che alcune attività
tipiche della branca vengono attuate e preparate in modo diverso a volte non in linea con il
metodo ma in linea con una tradizione.
Questa discordanza ha dato a noi IABZ
la possibilità di lanciare un questionario che ci dia degli spunti per migliorare l’applicazione del
metodo scout in reparto e per divenire capi responsabili alle esigenze formative ed educative
dei nostri ragazzi.
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Abbiamo condiviso le strategie di intervento sia del programma regionale che quello di zona e
forte è stata la volontà da parte dei capi di organizzare un evento per i ragazzi come il San
Giorgio di zona.
14 gennaio 2014
L’incontro è iniziato con un primo momento di preghiera secondo lo stile del Narrare il Vangelo
avente come titolo “Quel Gesù che ama il confronto” dal Vangelo di Giovanni 6,22-35 proposto
dalla pattuglia regionale in preparazione al convegno capi regionale dell’8/9 marzo 2014.
Proiezione di uno schema con la sintesi dei questionari compilati da 10 staff su 14 esistenti. La
lettura è stata molto interessante perché sono emerse delle criticità o interpretazioni sbagliate
sul metodo ma anche molti punti di forza. A questo proposito noi incaricati abbiamo dato la
nostra disponibilità ad incontrare gli staff presso la propria sede là dove ce ne fosse stato
bisogno. Possiamo dire di non essere stati mai chiamati. Questo ci fa ben sperare che sia
bastato il confronto durante le riunioni di branca per colmare le criticità riscontrate.
E’ stata individuata la data possibile per organizzare il San Giorgio di zona e si è proceduti a
raccogliere le disponibilità di un capo per staff per formare la pattuglia per la progettazione e la
programmazione dell’evento.
Il progetto regionale ci vede impegnati a rivolgere la nostra attenzione sulla ”dimensione capi”
approfondendo 4 tematiche avendo sempre come riferimento costante la Catechesi Narrativa
come esperienza di fede. Questo percorso formativo in preparazione al convegno sarà
articolato in tre momenti. Il primo momento è stato fatto in questo incontro riepilogando anche
le criticità e i punti di forza di ogni reparto.
18 febbraio 2014
L’incontro è iniziato con un secondo momento di catechesi sul passo del vangelo di Giovanni.
Abbiamo riepilogato su cartellone (uno per ogni tematica) le criticità e i punti di forza. I Capi si
sono divisi in quattro gruppi e ogni gruppo ha individuato un referente come portavoce al
convegno capi di ciò che è emerso nella nostra zona.
Il San Giorgio di zona si svolgerà il 25-26-27 aprile, sono 9 i reparti che hanno confermato
l’adesione all’evento. L’intenzionalità educativa sarà, per tutti i capi, di sporcarsi le mani, la
mente e il cuore di metodo andando a colmare quelle criticità. Per i ragazzi, il senso di
appartenenza ad una grande famiglia, la consapevolezza di non essere soli, la competenza, lo
stile scout, l’abilità manuale, il sentiero come sfida per crescere da protagonisti, vivere la
bellezza del creato e rispettarlo sapendo di avere un amico, Gesù, vicino che parla e tocca i
loro cuori. La pattuglia che redigerà il programma si incontrerà il 27 febbraio.
6 marzo 2014
San Giorgio - Tema: Il coraggio di essere cavalieri oggi
Ambientazione: Il MedioEvo
Obiettivo: L’Utilizzo di specialità, per realizzare il necessario alla
partecipazione del torneo per la conquista del Palio di San Giorgio
Programma
Venerdì 25 aprile: accoglienza, cerimonia di apertura, lancio campo e laboratori tecnici di:
artigiano, pioneristica, espressione, redazione, liturgia, scenografia, cucina, maestro dei giochi;
fuoco da campo a tema con cena medievale.
Sabato 26 aprile: ripresa laboratori, torneo del palio di San Giorgio, veglia serale di preghiera.
Domenica 27 aprile: Verifica e/g, S. Messa, smontaggio campo, premiazione della sq.
vincitrice, cerimonia di chiusura campo.
8-9 marzo 2014
Il Convegno capi regionale ha visto partecipare 4 staff su 14 della nostra zona. Durante gli
incontri di branca preparatori all’evento è stato ripetutamente sottolineato l’importanza della
partecipazione perché momento formativo.
Le due giornate sono state caratterizzate
da tre momenti: il primo è stato una elaborazione di quanto emerso negli incontri in zona,
quindi un confronto metodologico; il secondo una veglia narrata; il terzo l’incontro di
approfondimento con un esperto (sociologo) sui disagi giovanili e sulle emergenze educative
nel contesto in cui vivono i nostri ragazzi. Da una verifica fatta in zona, è emerso che la poca
partecipazione all’evento è stata causata da un susseguirsi di impegni associativi.
21 marzo 2014
12
Lancio del San Giorgio ai Consigli Capi della zona
“… In questa primavera che comincia, succedono cose anacronistiche, fuori dal tempo e dallo
spazio a noi noti. Nascono prodigi dell’ingegneria figli dei pali e della corda, si consumano
battaglie epiche dove le poche regole sono dettate dal codice cavalleresco. Spuntano nuovi
fazzolettoni che fregiano toraci orgogliosi di n’appartenenza promettente…”
22-23 marzo 2014
Botteghe di Educazione alla fede a Copertino: come protagonisti, tutti i capi della zona.
27 marzo 2014
All’evento San Giorgio parteciperanno 11 reparti della zona. Abbiamo condiviso le notizie
logistiche, il programma dettagliatamente decidendo “chi fa cosa” e sono stati formati gli staff
responsabili dei laboratori.
7 aprile 2014
Ultimissime notizie logistiche e ulteriori divisioni compiti prima del grande evento.
25-26-27 aprile 2014
Il San Giorgio di zona si è svolto a Roca, presso il seminario estivo, hanno partecipato 230 e/g
suddivisi in 41 sq., 40 capi e 11 r/s in servizio.
L’evento si è svolto secondo programma. La partecipazione degli staff presenti è stata
completa. I ragazzi si sono messi in gioco partecipando ai laboratori e giocando alla conquista
del palio. Sicuramente, da parte di tutti, si poteva osare di più e comunque quello che importa
più di ogni altra parola e che l’intenzionalità educativa e stata raggiunta e la tradizione di un
San Giorgio di zona è stata ripresa.
La verifica fatta a caldo dai ragazzi ha dato un ottimo risultato. A loro è: piaciuto il luogo
dell’evento; è stato divertente giocare da cavaliere il torneo per la conquista del Palio di San
Giorgio; si sono identificati meno cavalieri nel modo di comportarsi durante le tre giornate;
l’organizzazione dell’evento ha soddisfatto le loro esigenze; i messaggi proposti durante la
veglia sono stati compresi; l’evento ha rispettato le loro aspettative e per finire nel loro zaino,
oltre i panni sporchi, hanno portato a casa amici nuovi.
10-11 maggio 2014
Campetti di specialità: hanno partecipato della nostra zona 35 E/G
27 maggio 2014
La verifica capi dell’ evento San Giorgio è avvenuto prima attraverso un questionario
inviato in precedenza via posta elettronica e poi condivisa a voce.
Dal questionario è emerso che la maggior parte dei capi è favorevole all’inserimento
dell’evento del San Giorgio di Zona nei programmi annuali della branca, mantenendone la
tradizione.
Lo ritiene, infatti, un valido strumento per il raggiungimento di
obiettivi educativi rivolti ai ragazzi e di obiettivi formativi rivolti ai capi, tanto è vero che la
maggior parte degli staff ha vissuto questa esperienza, sia nella preparazione che nella
realizzazione dell’evento, come un’occasione di formazione e di confronto con gli altri capi.
Una buona parte dei capi ha vissuto con forte coinvolgimento la preparazione dell’evento
all’interno delle pattuglie e dei laboratori di competenza; inoltre sostiene di aver dato un buon
contributo alla riuscita e di aver visto gli e/g impegnati nei laboratori e molto entusiasti di
queste attività.
La stragrande maggioranza dei capi ha poi confermato il totale e forte coinvolgimento delle
squadriglie
durante
lo
svolgimento
del
Torneo
del
Palio
di
San
Giorgio.
Anche per quanto riguarda l’apprezzamento ed il gradimento di tutto l’evento, nonostante le
sue grandi dimensioni, la maggior parte dei capi ha espresso un parere molto positivo.
Tra le cose meglio riuscite: il Torneo del Palio e la logistica.
Tra le cose meno riuscite: il laboratorio di cucina.
Tra i suggerimenti: coinvolgimento di più capi nella preparazione, migliore equilibrio tra gli e/g
nelle gare, la presenza di più r/s in servizio, attività con meno prove fisiche, più cambuse per
la gestione della cucina, gestione della logistica affidata a capi di altre branche, migliore
gestione dei sotto campi.
In sede di verifica gli staff hanno ulteriormente espresso la loro idea:
Lecce 2
Aspetti positivi: evento positivo, i giochi sono piaciuti, le regole abbastanza semplici.
13
Aspetti negativi: La partecipazione degli e/g all’ambientazione non ad hoc, troppi spostamenti
dei ragazzi durante il torneo e i laboratori, poco tempo per l’incontro tra gli e/g, tempi lunghi
della prima cena, più curata la fase preparatoria, ognuno deve sapere cosa deve fare, abuso
della presenza del medico, troppe verifiche e questionari.
Maglie2
Aspetti positivi: i ragazzi sono rimasti contenti ed hanno socializzato.
Aspetti negativi: molta gente in giro che non lavorava, le pattuglie avrebbero dovuto
incontrarsi di più.
Calimera 1
Aspetti positivi: esperienza fortemente positiva, i ragazzi sono rimasti contenti, hanno preso
molti spunti dalle altre squadriglie, i giochi del torneo sono stati un successo.
Aspetti negativi: i ragazzi hanno avuto poco tempo e quindi difficoltà a socializzare.
Lequile 1
Aspetti positivi: i ragazzi sono stati stimolati molto, hanno conosciuto altri ragazzi scout come
loro, molto utile per lo staff il confronto con gli altri
Aspetti negativi: necessitava un po’ di tempo libero in più (es. tempo serale per stare con gli
altri), qualche incomprensione sulle regole di campo e sui laboratori, pochi R/S in servizio,
lamentele degli R/S per il troppo lavoro.
Carmiano 1
Aspetti positivi: grazie al San Giorgio ci sono state due iscrizioni ai campi di competenza; i
ragazzi hanno legato bene con gli altri; per i capi l’evento è stato un piccolo CFM; non si è
trattato solo di un evento ma anche di una messa in pratica del metodo scout; dobbiamo
tornare a fare scoutismo come abbiamo fatto per organizzare il San Giorgio.
Aspetti negativi: non tutti i capi della branca si sono dati da fare.
Lecce3
Aspetti positivi: positivo il confronto dei ragazzi con gli altri e/g e i capi; il torneo è piaciuto più
di tutte le attività; i ragazzi impegnati in cucina si sono divertiti.
Aspetti negativi: lamentele dei ragazzi per i laboratori in quanto si è fatto poco e sono stati
coinvolti poco; al fuoco serale le sq. non si sono presentate come dovevano; per lo staff ci
sono state un po’ di cose che non sono andate bene; i laboratori dovevano essere organizzate
con più capi; gli e/g non si sono divertiti durante i laboratori di pioneristica e scenografia;
cattiva gestione dei tempi; condivisione per tempo delle regole del torneo;
gli R/S hanno lavorato tanto; la visione della canonizzazione di Papa Giovanni Paolo II poteva
essere evitata in quanto più una esigenza dei capi che dei ragazzi; divisione negli staff di
formazione poco equa avendo dato spazio a capi con poca esperienza; la divisione degli staff
nei sotto campi non ha permesso di tenere d’occhio i propri ragazzi; evento in funzione del
metodo poco efficiente.
Campi 1
Aspetti positivi: i ragazzi si sono divertiti nonostante tutto.
Aspetti negativi: gli errori dei capi non possono essere pagati dai ragazzi; lassismo nella fase di
preparazione; c’è stato avanzo di cibo a causa del numero dei partecipanti non comunicato per
tempo; i capi in cambusa non hanno dato un bell’esempio, andava evitato il caffè; non spetta
all’evento fare formazione ai capi.
Trepuzzi1
Aspetti positivi: tutti
Aspetti negativi: i capi pur sollecitati dagli IABZ non rispondevano alle mail; i capi nei
laboratori erano pochi per il numero degli e/g; tutta la preparazione dell’evento è stata fatta
negli ultimi giorni; quello di cucina non è stato un vero e proprio laboratorio.
Galatina 1
Aspetti positivi: evento positivo; lo staff ben coinvolto nella preparazione; buona la
collaborazione degli staff durante il campo; soddisfazione dei capi per i risultati raggiunti dai
propri ragazzi.
Aspetti negativi: pochi capi nei laboratori; gestione del fuoco un po’ confusa; troppo lavoro per
gli R/S e quindi più R/S in servizio; difficoltà e tempi lunghi nel servizio della cena a tema,
14
disordine nelle cucine; poco stile da parte di alcuni C.Sq. durante le cerimonie (es. non
conoscere a memoria Legge e Promessa Scout); ragazzi poco competenti nel laboratorio di
redazione; basso livello di competenza nei laboratori; poco coinvolgimento dei capi nella fase
della preparazione; regolamento di campo circa l’utilizzo dei cellulari non condiviso; uso
eccessivo del medico di campo anche per semplici esigenze.
San Cesario 1
Aspetti positivi: per i ragazzi è stato tutto positivo; bene anche per i R/S in servizio.
Aspetti negativi: lo staff ha vissuto poco l’evento; poco organizzata la cucina.
Monteroni 1
Assente
28-29 giugno 2014
Guidoncin’n Fiera: hanno partecipato della nostra zona 2 sq.
RIFLETTIAMO
•
Il programma della branca, per il nuovo anno associativo, ci vedrà impegnati sia a
livello regionale secondo le linee programmatiche già condivise in sede di riunione degli
IABZ e che saranno oggetto di condivisione più ampia in sede di assemblea regionale;
sia a livello di Zona attraverso le proposte effettuate in fase di verifica del San Giorgio,
dalle nuove linee guida che verranno dal nuovo PdZ, dalla lettura dei bisogni con il
questionario la foto della branca.
Ringraziamo il comitato che ha riposto in noi la loro fiducia e tutti i capi della branca che con la
loro presenza agli incontri serali e non, hanno reso possibile il nostro servizio.
Buona Caccia
Antonio e Paola
RELAZIONE DI BRANCA R/S
ANNO ASSOCIATIVO 2013/2014
Passi di scoperta
(abbiamo analizzato e letto i bisogni della branca
alla luce del Progetto di Zona e del Progetto Regionale)
Dal progetto di zona:
- fotografia della branca e sintesi dei bisogni e punti di forza;
- questionario in preparazione al sinodo dei giovani;
- approfondimento: itinerario di fede della route nazionale;
- botteghe di educazione alla fede;
- challenge di zona: evento per ragazzi, “banco di prova” per i capi sulla
catechesi narrativa.
Dal progetto regionale:
- workshop per capi R/S “C’è capitolo… e capitolo nazionale”;
- condivisione della fase dell’osservare del capitolo nazionale;
- forum regionale R/S, tappa del capitolo nazionale, in cui si è chiusa la fase del
dedurre;
- abbiamo ospitato la R.O.S.S., in collaborazione con la zona Lecce Ionica.
FOTOGRAFIA DELLA BRANCA
(Sintesi condivisa 14 gennaio 2014)
La branca R/S della Zona Lecce Adriatica nell’anno
associativo 2013-2014 è composta da:
15
32 capi di cui 14 donne e 18 uomini. Al questionario per delineare la “fotografia della branca”
hanno risposto 27 capi su 32, pari al 84,37%. La zona conta 117 tra Rover e Scolte (8 in più
rispetto al 2012-2013) e 53 novizi e novizie (6 in più rispetto al 2012-2013), per un totale i
170 giovani (14 in più rispetto al 2012-2013).
Fo.Ca.
La composizione degli staff non vede particolari criticità:
- 9 staff su 10 hanno almeno un capo con la nomina a capo;
Di questi, 7 capi svolgono il loro servizio per la prima volta nella branca R/S.
La zona conta 117 tra Rover e Scolte (8 in più rispetto al 2012-2013) e 53 novizi e
novizie (6 in più rispetto al 2012-2013), per un totale i 170 giovani (14 in più rispetto
al 2012-2013).
Età degli RS
L’età dei Rover e delle Scolte non rappresenta una criticità, ad oggi, per la nostra
zona poiché solo 7 RS hanno più di 20 anni, mentre nessuno ha più di 21 anni. Ci
auguriamo che questi 7 ragazzi abbiano maturato, o maturino quanto prima, le scelte
della Partenza e comprendano che “l’unico modo per essere felici è procurare la
felicità degli altri”.
Durata del “tempo del noviziato”
Su 10 noviziati della zona, la durata negli ultimi tre anni è di 6 mesi per 4 noviziati
mentre di 1 anno per i restanti 6 noviziati. Questo punto non rappresenta una criticità
perché nessun noviziato ha durata di due anni e quei noviziati che durano 6 mesi
hanno valide motivazione.
Preme, tuttavia, sottolineare che il nuovo regolamento metodologico di branca R/S
fissa il tempo del noviziato alla durata di 1 anno.
Staff Clan/Fuoco e Noviziato
Un punto di forza della branca R/S di zona è rappresentato dalla totalità degli staff
che affermano che clan/fuoco e noviziato formano un unico staff.
Partenza, uscita, abbandono
La Partenza è un punto critico della branca R/S di Zona.
Ben 3 comunità RS, negli ultimi tre anni, non hanno avuto ragazzi che hanno
maturato le scelte della Partenza. Zero partenti in tre anni è un dato che preoccupa,
ma non allarma, unicamente per l’importanza che ricopre al termine di tutta la
progressione personale. A questo dato va aggiunto che nelle stesse comunità, negli
ultimi tre anni, vi è stata una sola uscita e ben 5 abbandoni.
Questo rapporto tra Partenza ed abbandoni è una spia d’allarme anche per la totalità
delle comunità R/S. In tre anni infatti, la branca R/S di Zona ha visto 23 Partenze e
ben 25 abbandoni. Un dato che ci interroga e che ci impone di agire.
Strumenti
Nello scorso anno associativo emergeva come criticità l’uso dello strumento capitolo.
Oggi la situazione non è drasticamente migliorata ma la zona ha volto investire in tal
senso ed i primi frutti iniziano a raccogliersi.
Il capitolo nazionale darà una brusca accelerata a questo processo.
Le stesse considerazioni vanno fatte per l’utilizzo dello strumento Veglia R/S: bisogna
investire in formazione in tal senso. La veglia R/S è ino strumento poco conosciuto dai
capi della branca e di conseguenza mal utilizzato.
Fiore all’occhiello della branca RS di zona è, invece, il Punto della Strada. Lo strumento
principe della progressione personale della branca è, infatti, stato utilizzato negli ultimi
tre anni per ben 32 volte (con un’impennata nell’ultimo anno).
Tale dato se da un lato ci inorgoglisce dall’altro ci obbliga ad intervenire laddove sono
presenti criticità perché è riprova del fatto che quando si investe in formazione sui capi
i primi a beneficiarne sono i ragazzi.
La branca negli ultimi anni ha, infatti, spinto pesantemente sul ruolo del PdS e sulla sua
applicazione. Era un criticità in rosso, oggi si è trasformata in una casella verde.
Un punto su cui riflettere è rappresentato dal dato di due noviziati che, negli ultimi tre
anni, non hanno mai utilizzato lo strumento impresa. E’ infatti uno strumento che
permette ai novizi di rivalutare le competenze acquisite in reparto cogliendo
16
l’opportunità di metterle a disposizione degli altri.
Carta di Clan
10 comunità R/S su 10 hanno la carta di clan (1 però ha più di 4 anni): è un dato
molto positivo.
Altrettanto positivo è il dato di 6/10 clan/fuoco che lavorano in gruppi di
lavoro/pattuglie e che le 4 restanti non lo fanno solo per il ridotto numero di R/S.
Percorso di Catechesi
Un dato forte, ma che non stupisce, è che nessuno staff R/S prepara la catechesi con
l’A.E.
Invece un timido 2 staff su 10 inizia a sperimentare la catechesi narrativa.
Ad ogni modo, 10 staff su 10 curano un percorso di catechesi all’interno della branca.
Partecipazione agli eventi di Progressione personale a partecipazione individuale
??
La partecipazione dei rover e delle scolte agli EPPPI era un punto fortemente critico.
Nello scorso anno associativo 8 comunità R/S su 10 hanno partecipato agli eventi a
partecipazione individuale e le 2 restanti non avevano R/S alla fine dei passi di
competenza e responsabilità.
E’ un dato che ci deve invogliare a spingere ancora in tal senso.
Disponibilità E.P.P.P.I.
??
Su 32 capi ben 9 hanno dato la disponibilità a partecipare agli staff (educativi e logistici)
di eventi di progressione personale a partecipazione individuale.
E’ un dato che rende onore alla nostra zona.
Conclusioni
Dal questionario sulla fotografia della branca esce un quadro fatto di peculiarità, risorse,
bisogni, punti di forza e criticità. Insomma un quadro bellissimo, fatto a 32, anzi 64!, mani.
QUESTIONARIO IN PREPARAZIONE AL SINODO DEI GIOVANI
(14 gennaio 2014)
Abbiamo condiviso con i capi della branca R/S la richiesta da parte di S.E. Mons. Domenico
D’Ambrosio di un'analisi dei bisogni della realtà giovani (in particolare dei giovani dopo la
Cresima, quindi i nostri rovers e scolte) in preparazione del sinodo dei giovani.
Abbiamo risposto a queste domande:
1 - quale è la situazione socio - educativa della fascia dei ragazzi dai 16 ai 21 anni nel vostro
paese o territorio in cui svolge la propria attività educativa il gruppo?
2 - che rilevanza ha la religione nella vita dei nostri giovani, quanto riescono a trasformare la
fede da qualcosa di intimo e personale in un progetto comunitario che li interroghi sul senso
della vita?
3 - il messaggio cristiano è di per sé accattivante, non tanto per il modo in cui lo si propone,
ma per quello che propone; esso non deve appagare un qualche desiderio emotivo "del
momento", o la soddisfazione personale, ma costituire la base di un impegno di vita, per una
passione più alta e più bella in risposta ad una chiamata ad essere cristiani e cittadini che
vivono nel mondo per migliorarlo, come i nostri ragazzi rispondono a questa sollecitazione
educativa?
4 - quanta importanza ha la partecipazione alla vita sacramentale nell’educazione alla fede dei
nostri ragazzi?
Passi di competenza...
(abbiamo agito)
WORKSHOP “C’E’ CAPITOLO... E CAPITOLO NAZIONALE”
(24 novembre 2013)
17
Il progetto regionale da poco approvato in assemblea regionale ci chiama ad abitare le
frontiere, l’educazione, la Chiesa.
Ci chiama, cioè, ad abitare il luogo ed il tempo del nostro essere cittadini, educatori, cristiani. E
l’abitare, quest’anno, per la branca R/S punta diritto al cuore, percorrendo insieme un’unica
direzione, ONE WAY.
ONE WAY è la direzione del coraggio.
Un coraggio che nei nostri centri storici e nelle nostre periferie diventa coraggio di amare, di
farsi ultimi, di essere cittadini, di essere Chiesa, di costruire il futuro.
Un’unica direzione che, insieme, abbiamo deciso di percorrere spingendo i primi passi nel
novembre del 2012 durante il Forum Nazionale di Branca R/S e che oggi si fa strada per tutte
le scolte, i rover, le novizie e novizi della nostra associazione.
Un’unica direzione che anche noi capi dobbiamo essere pronti a percorrere insieme ai giovani
dei nostri gruppi, con il piacere della scoperta di un’esperienza che “fa nuove tutte le cose”, il
dovere della competenza, la chiamata alla responsabilità.
Con queste premesse e con questi obiettivi si è tenuto Domenica 24 novembre 2013 nel
convento di Sant’Elia il workshop di branca R/S dal titolo “C’è capitolo… e capitolo nazionale”
che ha visto protagonisti 26 capi della zona Lecce Adriatica e 19 capi della zona Messapia.
Il workshop si è svolto secondo il seguente programma:
- Incontro presso il convento: abbiamo raccontato un po’ di storia del convento, ciò che è stato
(luogo di culto francescano), ciò che è (luogo di degrado), ciò che vorremmo che fosse (luogo
di aggregazione e cultura).
A seguito della preghiera d’inizio abbiamo lanciato il tema del workshop proiettando un video
(realizzato
dalla
zona
Pistoia
e
reperibile
all’indirizzo
http://www.youtube.com/watch?v=UmvkQZmiwVI) in cui, in maniera ironica, si invitano i capi
a formarsi anche in vista del capitolo nazionale.
A seguire, l’incaricato regionale R/S ha introdotto i laboratori con una breve presentazione
delle differenze tra il capitolo, strumento metodologico comunemente utilizzato, ed il capitolo
nazionale. La presentazione verteva su tre punti: la durata, l’estensione geografica, il
coinvolgimento del noviziato nel capitolo nazionale.
A termine dell’introduzione si è proceduto alla suddivisione in gruppi, resa semplice grazie al
prezioso supporto logistico offerto dal clan/fuoco e noviziato del gruppo Trepuzzi 1 che ha
curato le iscrizioni fornendo ogni partecipante di un tagliandino ricordo di colore diverso
raffigurante il logo della route nazionale.
I 4 gruppi così costituiti sono stati accolti dai 4 capi che si sono occupati di preparare la
proposta del workshop. Ogni gruppo ha vissuto i 4 laboratori, a turno. Ogni laboratorio ha
avuto la durata di 45 minuti. I 4 laboratori vertevano su:
- la scelta del tema;
- la fase dell’osservare;
- la fase del dedurre;
- la fase dell’agire.
Nei quattro laboratori si ha avuto come unico filo conduttore la costruzione di una casa,
secondo il seguente schema:
SCELTA DEL TEMA
FASE
CAPITOLO
LABORATORIO
ATTENZIONI
Esperienza
che
possa
indurre
i
ragazzi
ad
orientarsi verso un tema
rispondente all’obiettivo,
scaturito
dal
progetto
educativo, che lo staff e la
co.ca. hanno deciso di
perseguire
per
l’anno
associativo in corso.
Utilizziamo
come
oggetto del laboratorio
la costruzione di una
casa su un terreno posto
in una zona in cui il
piano
di
espansione
urbana
del
comune
prevede
l’ampliamento
dell’area cittadina.
- carta di clan
- progetto educativo
- strumento educativo
che risponde ad un PE
- ruolo del noviziato
- capitolo che nasce da
un’esperienza forte
- il tema non si stabilisce
a tavolino ma nasce da
una esperienza vissuta
sul territorio
18
Progetto Educativo
Esperienza da far vivere al
clan
OSSERVARE
Tema del Capitolo
INCHIESTA:
rilevare
il
maggior
numero
di
informazioni
o notizie,
indagando sul territorio,
focalizzando
la
ricerca
sull’aspetto
specifico
indicato dal tema.
Fare tutte le rilevazioni
del caso sul terreno per
poter valutare che tipo
di casa possa essere
costruita.
(Geologiche,
Idriche,
Dimensioni,
Esposizione,
Tipo
di
terreno, ecc…).
ANALITICA
Consultare il progetto
comunale
affinché
si
possa rilevare che tipo di
urbanistica è prevista in
quella zona.
Consultare un tecnico
per un racconto delle
caratteristiche
idrogeologiche della zona.
DEDURRE
NARRATIVA
Individuare il sogno che si
vuole inseguire.
Stabilire il tipo di casa
che si vuole costruire.
Analizzata e fatta sintesi
dei
dati
e
delle
informazioni
raccolte,
stabilire come vorremmo
che la realtà osservata
diventi.
Analizzati i dati raccolti
scegliere cosa costruire
a contorno della casa
(piscina, pineta, prato,
campo da tennis).
TRACCIARE
IL
PROGETTO
DELLA
COSTRUZIONE CHE HO
SOGNATO.
Acquisire le competenze
per poterla costruire
Acquisire le competenze
necessarie
per
poter
“costruire” il sogno.
Divisione dei compiti in
base
alle
competenze
acquisite.
AGIRE
Piano Urbanistico
Visione di un terreno su
cui
poter
realizzare
qualcosa
(Coltura,
piantagione,
pascolo,
casa, ecc…).
Forniremo la planimetria
di un terreno e le foto
dello stesso.
Orientare a scegliere di
costruire una casa così
come previsto dal Piano
Urbanistico del comune.
Organizzazione
logistica
del
lavoro:
tempi
e
modalità.
Divisione dei compiti per
la costruzione tra chi
costruisce i muri, chi
realizza il pavimento, chi
intonaca, chi pittura, chi
costruisce la piscina, chi
pianta gli alberi ecc…).
Organizzazione
e
raccolta dei materiali
necessari
alla
costruzione
della
- analizzare in maniera
puntuale
la
realtà
rispetto
all’argomento
individuato attraverso la
modalità
Analitica
o
Narrativa, oppure mista;
- ruolo del noviziato;
- fotografia della realtà
su cui voglio lavorare.
- Fotografia chiara di
cosa vogliamo cambiare;
- idea chiara di come
vorrei che fosse;
acquisizione
delle
competenze
per
realizzare
il
cambiamento;
- ruolo del noviziato.
Come
cambiamo
la
realtà
facendo
attenzione a produrre
dei cambiamenti che
avranno
un
impatto
duraturo nel tempo.
esempio:
decido
di
curare il verde cittadino,
l’azione continuerà nel
tempo
anche
se
il
capitolo sarà terminato.
19
struttura.
Prolungare l’azione nel
tempo anche dopo la
conclusione del capitolo.
Definire un programma
di manutenzione della
struttura.
Alle 13.15 don Mimmo Fiore, A.E. della Zona Lecce Adriatica, ha celebrato la S. Messa nella
domenica di Cristo Re.
E’ seguito il pranzo al sacco, consumato comunitariamente.
Alle 15.30 abbiamo ripreso i lavori del workshop con una modalità molto… “animata”. Avevamo
chiesto ad un capo clan del gruppo Galatina 1, Francesco Mauro, la possibilità di girare il video
spot inter-zona sulla route nazionale.
Francesco ha rilanciato l’idea chiedendoci di confrontarci, in gruppi nati spontaneamente, su
cosa possa voler dire e voler dare il nostro territorio, il Salento, oggi.
In questo modo sono nate accese discussioni sulle potenzialità della nostra terra, sulla sua
attrattività, su come si possa costruire il futuro, qui ed ora. Sulla nostra chiamata ad essere
capi che “rendono nuove tutte le cose”.
Il frutto di questo lavoro sarà disponibile a montaggio terminato.
Alle 17 in plenaria un capo per laboratorio ha fatto sintesi dei lavori per offrire un’idea organica
delle fasi del capitolo ed a beneficio di chi ci ha raggiunto nel pomeriggio.
A seguire abbiamo aperto il momento “question time: tutto quello che avresti voluto sapere
e…” in cui si è discusso sulle tematiche più varie circa la route nazionale: gemellaggi,
censimenti di capi, verifica e ritorno per tutta l’associazione.
A termine del question time abbiamo preparato il mandato a tutti i capi, letto dagli IABZ e
del’IAB R/S maschile mentre 5 capi delle zone componevano un mega puzzle per realizzate la
freccia che indica l’unica direzione, ONE WAY che punta con coraggio… diritti al futuro.
CONCLUSIONI
In generale si è notata un’attiva partecipazione da parte di tutti i capi ed un reale interesse
all’argomento del workshop. Chi era più competente, inoltre, ha partecipato con sano spirito di
compartecipazione aiutando, anche, nella buona riuscita dei laboratori.
La scelta di affrontare tempi caldi per il nostro territorio attraverso la realizzazione di un video
ha “preso” tutti e ha visto lavorare fianco a fianco ogni voce, cerando di fare sintesi dei
pensieri di tutti.
Il luogo scelto ha giocato a nostro favore sia come spazi all’aperto, sia come aree interne che
hanno permesso la giusta collocazione dei laboratori e dei momenti di plenaria.
APPROFONDIMENTO: ITINERARIO DI FEDE DELLA ROUTE NAZIONALE
(11 febbraio 2014)
Approfondimento affrontato ed esposto da Don Tony Bergamo, A.E. del Gruppo Squinzano 1 ed
A.E. della R.O.S.S. nel Salento.
Don Tony ci ha fornito gli strumenti per proporre ai rispettivi c/f e noviziato le prime tre lettere
dell’Apocalisse alle Chiese dell’Asia Minore.
In maniera sintetica, ma efficace, ha illustrato le peculiarità dell’Apocalisse ai fini di facilitarne
l’interpretazione: significato del termine, epoca, simbolismo.
Utilizzando un linguaggio simbolico, Giovanni, autore dell’Apocalisse, scrive ciò che sente sotto
l’ispirazione dello Spirito Santo: visioni, suggerite dall’Amore.
Da qui il considerare le lettere alle Sette Chiese, come delle vere e proprie lettere d’amore,
strumento di comunicazione oggi alquanto in disuso.
L’incontro si è dimostrato un’opportunità per un confronto utile a chiarire gli aspetti
fondamentali di questa fase del percorso di fede della Route Nazionale.
20
BOTTEGHE DI EDUCAZIONE ALLA FEDE
(22-23 marzo 2014)
In occasione delle botteghe fede che hanno visto protagonisti
tutti i capi della zona su due giorni di approfondimenti, la branca
R/S nella mattinata di domenica 23 marzo ha lavorato secondo
la seguente scaletta:
1. Introduzione
2. Laboratorio Sentiero Fede
3. Collegamento alla narrazione
4. “Mi narro”
5. Laboratorio Catechesi Narrativa
6. Conclusioni
La bottega ha visto protagonisti tutti i capi e ha riscosso un elevato interesse in termini di
attenzione, coinvolgimento, competenze acquisite tanto da aver ricevuto richieste di replica,
dandosi più tempo nelle attività laboratoriali.
FORUM REGIONALE R/S
(1-2 marzo 2014)
1. Preparazione dell'evento
L’anno della route nazione è un anno che ci ha messo a dura prova, da capi e da quadri. Aver
lavorato insieme per la preparazione all’evento ha permesso a tutti di lavorare poco e bene.
L’incontro a Bari tra pattuglia e IABZ ha dato vita ad un lavoro finalizzato al forum che ci ha
visto tutti responsabili di una piccola parte.
3. critiche e suggerimenti, se ci sono, per le varie aree del forum:
- iscrizioni: ottima gestione dell’afflusso per le iscrizioni e per il deflusso alla fine.
- piano trasporti: un piano che ci ha fatto risparmiare singolarmente ed ha ridotto al
minimo l’impatto ambientale dovuto all’inquinamento che tantissimi autoveicoli, altrimenti,
avrebbero arrecato. L’orario, che all’inizio era sembrato proibitivo per i più, con un piccolo
sacrificio da parte di tutti si è rivelato ottimale.
- accoglienza ed interventi sul coraggio: l’accoglienza è stata efficiente e, troppo,
calorosa. Troppo perché l’aver incentivato il clima di gioia sin dall’inizio non ha permesso che i
ragazzi potessero cogliere il messaggio degli interventi sul coraggio con la dovuta serenità.
Tuttavia è noto a tutti quanto sia complicato passare da un momento di gioia ad un di
concentrazione con la “forza” di 1300 persone: in comunità basta uno sguardo ma dal palco
tutto si complica. Ma non è da tralasciare il fatto che le testimonianze di coraggio sono andate
in secondo piano.
- veglia ed animazione serale: è stato il momento in cui le scolte, i rover ed i novizi
hanno intuito la dimensione più spiccatamente associativa e nazionale della route nazionale,
sia per la tematica della territorialità che per il riuscito coinvolgimento di tutti. Si è partiti un
po’ a rilento andando ad intingere il dito per lasciare un’impronta. Gesto simbolico carico di
significato ma che, crediamo, abbiamo sperimentato perda un po’ di contenuto di senso con
1200 persone a causa di difficoltò prettamente logistiche.
- condivisione dei capitoli: il gruppo che abbiamo animato non è stato scontato o
banale. Anzi ha proposto spunti di riflessione a tutti. Eravamo tanti, sia gruppi che nel gruppo,
ma grazie alla amplificazione predisposta ed al contributo interessato dei ragazzi, siamo riusciti
a condividere ed a rilanciare le azioni di coraggio.
Non tutti i gruppi sono stati così fortunati e molto è dipeso dagli animatori. Per molti capi è
stata un’occasione sprecata e se il forum doveva da slancio vitale alle azioni di coraggio, per
troppi capi non è stato così. Il confronto è stato ridotto al minimo a causa di oggettive difficoltà
comunicative e logistiche.
Ciò che non si può evitare di evidenziare, sono le cadute di stile osservate soprattutto da parte
dei capi (adulti che si allontano dalla sala durante la veglia, prima della celebrazione, ecc. ...)
oltre che ad una voglia fin troppo eccessiva di scattare foto anche mentre altri lavoravano
ancora, stando sempre nei tempi dati per la condivisione nei gruppi.
21
L’increscioso episodio dei ragazzi che erano venuti con altre intenzioni al forum crediamo sia
stato gestito al meglio.
R.O.S.S. SALENTO
(25-30 aprile 2014)
Per il terzo anno consecutivo la nostra zona si è messa al servizio delle scolte e dei rovers
provenienti da tutt’Italia per realizzare la R.O.S.S. nel Salento.
Servizio non solo di luoghi e strutture ma, anche e soprattutto, di capi. Lo staff (educativo e
logistico) è, infatti, composto quasi interamente da capi della nostra zona.
Negli anni abbiamo dato la disponibilità di tre capo campo (Rosy, Marco e Stefania), un A.E.
(don Tony) e tanti aiuto e cambusieri. Nell’anno appena trascorso hanno allargato lo staff
Ester e la logistica Sara ed Attilio.
Ad oggi, possiamo confermare (se l’assemblea regionale lo voterà) il mandato per altri tre anni
di R.O.S.S. nel Salento, forti della fiducia della pattuglia regionale, del servizio dei capi della
nostra zona, delle verifiche estremamente positive di questi anni.
CHALLENGE DI ZONA: EVENTO PER RAGAZZI, “BANCO DI PROVA” PER I CAPI SULLA
CATECHESI NARRATIVA.
La progettazione
(31 marzo 2014)
Riunita la branca con un componente per staff si è proceduto a rileggere il progetto del
challenge soffermandoci su quelli che vogliamo siano gli obiettivi educativi (dal PE di ogni
gruppo) e gli obiettivi formativi (dal PdZ).
E’ risultato evidente che i bisogni dei novizi e delle novizie della zona sono pressoché
sovrapponibili ed evidenziato quanto il progetto, sul quale ci siamo spesi lo scorso anno, sia
quanto mai attuale. In particolare, il challenge avrà come obiettivi educativi:
- educare a superare le difficoltà con creatività e coraggio;
- educare a fidarsi (della squadra o coppia): obiettivo questo emerso in maniera
preponderante;
- educare alla conoscenza ed al rispetto del territorio che ci ospita;
- educare a mettere a disposizione degli altri le proprie competenze;
- educare a porsi obiettivi alti ed a lottare per raggiungerli.
Per quanto riguarda gli obiettivi formativi, invece, il progetto di zona ci ha visto protagonisti
nella recente bottega fede in cui, andando a bottega appunto, abbiamo arricchito la nostra
valigetta dell’arte del capo. Il challenge, quindi, avrà come obiettivo formativo:
- familiarizzare con la catechesi narrativa.
Gli strumenti per raggiungere tali obiettivi sono stati le prove del challenge, per i ragazzi, una
veglia serale, per i capi.
Delineato a grandi linee il passaggio dal progetto a programma, si è proceduto ad individuare
alcuni punti fermi indispensabili per la realizzazione del challenge e, quindi, il raggiungimento
degli obiettivi appena esplicitati.
In particolare, si è proceduto nell’individuazione del tema, prima, e dell’ambientazione, poi,
partendo dalla considerazione che il challenge, come qualsiasi altra attività che i giovani vivono
in associazione, è parte del programma di unità ed in questo trova la sua intrinseca (nel nostro
sistema di lavoro) progettualità.
Riflessione condivisa che ci ha portato a pensare che il tema non debba scostarsi dal lavoro che
ogni singolo noviziato sta facendo all’interno della più ampia comunità R/S. Ne è risultato che
il tema del challenge debba essere il coraggio declinato, però, in modo da dare un taglio
preciso a quello che poteva essere un tema troppo ampio. Rileggendo, quindi, l’analisi dei
bisogni comuni, si è trovata la convergenza sul tema “il coraggio di fidarsi”.
22
Si è proceduto, quindi, ad ideare l’ambientazione che possa fare da filo rosso affinché sia
raggiunti, sviscerando il tema, gli obiettivi del challenge.
Si è proposto di ambientare l’evento con “i quattro cavalieri dell’Apocalisse”. Individuato tema
ed ambientazione si è proceduto a scegliere il “teatro della sfida”: il luogo che ci ospiterà nel
week-end del 10 ed 11 maggio p.v. Tutti i presenti hanno esternato la volontà di ritornare
presso il convento di Sant’Elia che, all’inizio dell’anno associativo, ha ospitato il workshop
regionale di branca R/S.
Ultimo punto, in plenaria, affrontato è stata l’animazione serale. Gli IABZ hanno chiesto di
affrontare personalmente questo punto perché, tramite questo momento, ogni capo potrà
raggiungere l’obiettivo formativo preposto nel progetto di questo challenge: familiarizzare con
la catechesi narrativa.
L’evento
(10-11 maggio 2014)
Durante il challenge i novizi hanno vissuto la sfida, evidenziando le tipiche carenze nelle
tecniche che i accompagnano ormai da qualche anno. Hanno risposto positivamente alla
catechesi narrativa proposta loro il sabato sera. Si è notata la tensione a “fidarsi” all’interno
della coppia tris e la veglia ha potuto ridare “dignità” alle comunità di noviziato, snaturate dal
capitolo nazionale.
I capi si sono messi in gioco, ciascuno secondo il proprio sentire, narrandosi e cimentandosi
con “gusto” nella catechesi narrativa. Non sono mancati i tempi della sfida da rivedere né le
critiche a voler sperimentare durante il challenge quanto appreso a bottega.
Gli iabz hanno teso ad evidenziare il percorso squisitamente progettuale dell’anno, rimarcando
la necessità che un evento per ragazzi in zona esista solo se risponde ad un obiettivo di
formazione per i capi, che risiede nel progetto di zona.
LA STRADA QUOTIDIANA
- Ogni incontro di branca si è aperto con un momento di preghiera secondo lo stile (vangelo
letto, meditato e pregato) modalità che se utile potrebbe essere utilizzata con i noviziati (per il
cosiddetto "Vangelo Piccolo", il Vangelo di Luca particolarmente adatto per questi passi della
branca R/S) e con i Clan/Fuoco (per il cosiddetto "Vangelo Grande", i quattro Vangeli e le
lettere Paoline);
- discussioni mirate, comunicazione ad hoc, sessioni "a domicilio" nelle co.ca., tema del
Challenge hanno avuto come obiettivo vivere la pienezza del capitolo nazionale;
- accompagnamento dei capi per spronare la partecipazione delle scolte e dei rover agli
E.P.P.P.I. attivati in regione.
Passi di responsabilità...
(ci impegniamo, a partire dalla verifica dell’anno)
L’anno appena vissuto stato, ancora una volta, un percorso che ha visto:
- la lettura dei bisogni del capo con il questionario “la fotografia della branca” ed
il
confronto diretto con i capi che hanno cercato gli incaricati;
- la proposta di un percorso che rispondesse a quanto l’associazione (ed i ragazzi)
chiede con il workshop sul capitolo;
- la risposta al bisogno, con l’attivazione dei giusti canali, durante l’incontro con
don
Tony che ci ha aperto gli occhi sull’Apocalisse;
- la risposta al bisogno (che tendeva all’obiettivo del P.d.Z., prioritario in questo
anno) con la bottega fede in cui come capi siamo stati chiamati in prima persona a
vestire i panni del catechista;
- la risposta al bisogno sperimentando con le novizie ed i novizi del proprio gruppo –
durante il challenge - una modalità narrativa di essere catechisti, dopo aver preso le
nozioni di base durante la bottega.
Tanto abbiamo vissuto insieme e tanto altro ancora ci rimane da vivere. L’anno associativo
appena trascorso ha permesso di investire non poco sulla formazione dei capi della branca R/S
23
e la percentuale di presenze, agli incontri serali e ai momenti individuati, è stata altissima.
Questo ci sprona a “dare” ancora di più.
Il progetto regionale ci interroga e non ci permette di accomodarci: ci sprona a diventare capi
che “abitano”, con consapevolezza sempre crescente, “le frontiere del nostro tempo”.
Il nuovo progetto di zona sarà, siamo certi, la nostra bussola per i prossimi anni.
La carta del coraggio è “l’ask the boy”, scritto nero su bianco, che ci indica la strada
dell’associazione che vogliamo diventare.
Tutto ciò potrà realizzarsi solo con donne e uomini di buona volontà che vorranno mettersi al
servizio dei capi della nostra zona, della nostra regione, pur nelle difficoltà che il momento
storico presenta.
Un ringraziamento a Cristina, Stefania, Tonio, Erri, Giuseppe, Sara, Angelo, Attilio, Alessio,
Fabrizio, Stefano, Ernesto, Emanuela C., Emanuela S., Manuel, Francesca, Concetta,
Massimiliano, Claudio, Emanuela S., Fabiana, Kekko, Carmine, Giovanna, Simone, Damiano,
Gloria ed Ilaria per la fiducia che hanno risposto in noi.
Buone strade di coraggio... diritti al futuro,
Ester e Marco.
QUALE FUTURO VOGLIAMO COSTRUIRE INSIEME?
PROGRAMMA BRANCHE A.A. 2014 - 2015
“ESCI DALLA TUA TERRA E VA DOVE TI MOSTRERO’…”
Non avendo un programma specifico legato al PdZ, le branche hanno
provveduto ad elaborare un programma annuale di branca che
comprende sia quanto proposto dai capi in fase di lettura dei bisogni
della branca, sia quanto proposto dal regionale.
BRANCA LC…
•
Il
tema
che
la
branca
affronterà
sarà
quello
dell'ambientazione giungla, continuando il lavoro in parallelo con quanto proposto
dal regionale. Nello specifico verrà scelto un solo ambito dell'ambientazione giungla e
verrà approfondito durante diversi incontri. Il lavoro porterà infine alla produzione di un
documento ufficiale da condividere in regione. I diversi lavori sulle varie tematiche
provenienti dalle zone di tutta la regione confluiranno in un unico grande atto.
•
La branca inoltre continuerà a riservare in ogni incontro un piccolo momento per la
"Posta di Chil" data l'utilità di tale strumento.
•
Infine il prossimo anno ci vedrà impegnati a prepararci ad un imminente cambiamento:
Il nuovo gioco delle prede e degli impegni. I capi della branca inizieranno a
conoscere i nuovi aspetti dello strumento di progressione personale e parteciperanno ad
eventi di formazione della regione qualora proposti.
BRANCA EG…
Il programma della branca, per il nuovo anno associativo, ci vedrà impegnati sia a livello
regionale secondo le linee programmatiche già condivise in sede di riunione degli IABZ e che
saranno oggetto di condivisione più ampia in sede di assemblea regionale; sia a livello di Zona
attraverso le proposte effettuate in fase di verifica del San Giorgio, dalle nuove linee guida
che verranno dal nuovo PdZ, dalla lettura dei bisogni con il questionario la foto della branca.
In particolare il programma prevede:
24
dalla regione:
•
•
•
•
•
Leadership - Io C.Sq ho ricevuto ed ora testimonio in prima persona la presenza di
Gesù nella mia vita e nel mio piccolo
Esperienza tecnica, di gioco, di riflessione, di condivisione sul ruolo del capo sq. Per far
sperimentare ad essi gli strumenti utili per essere un buon leader della sq.
Il 14/15/16 febbraio 2015 sarà organizzato il primo campo per Capi Squadriglia. Sarà
un evento pilota a livello regionale per questo anno associativo, per poi ampliarlo negli
anni successivi in più zone
L’impresa - Il sogno da realizzare. Il C.Sq come colui che Sogna e fa Sognare.
Gioco di società interattivo per reparti in sq. a livello nazionale sulla capacità di
sognare: DREAMLAND. Le imprese dovranno rientrare in una delle 4 categorie:
Originalità – Avventura – Grande impresa – Traccia nel mondo. L’vento finale in
concomitanza nazionale sarà a settembre.
Dalla zona
•
•
•
Attività San Giorgio per i reparti della zona.
le esigenze metodologiche ed educative che i capi della branca faranno emergere
quanto la zona ci chiederà con il futuro progetto di zona.
BRANCA RS…
Il progetto regionale ci interroga e non ci permette di accomodarci: ci sprona a diventare capi
che “abitano”, con consapevolezza sempre crescente, “le frontiere del nostro tempo”.
l nuovo progetto di zona sarà, siamo certi, la nostra bussola per i prossimi anni.
La carta del coraggio è “l’ask the boy”, scritto nero su bianco, che ci indica la strada
dell’associazione che vogliamo diventare.
Tutto ciò potrà realizzarsi solo con donne e uomini di buona volontà che vorranno mettersi al
servizio dei capi della nostra zona, della nostra regione, pur nelle difficoltà che il momento
storico presenta.
Pertanto, ci impegniamo:
1. rispondendo agli obiettivi del P.R.
Supportare i capi attraverso la ricerca e l’uso di strumenti utili a:
• Arginare la cultura dell’uomo promotore della propria immagine, riscoprendo l’essere
associazione di uomini e donne che, attraverso la loro complementarietà e la
convivialità delle reciproche differenze, testimoniano l’alterità e l’adultità;
• Accompagnare i capi nel discernere l’annuncio dell’amore autentico, nella ricchezza e
nella diversità di espressione degli affetti.) a vivere il convegno Capi sull’affettività con
laboratori di branca sull’affettività – 21 e 22 Marzo 2015.
• instaurare relazioni educative solide e autentiche;
• affrontare le nuove sfide dell'educazione nei molteplici luoghi in cui vivere, testimoniare,
narrare e valorizzare coerentemente i valori scout.
• a vivere il WORKSHOP METODOLOGICO “Un tempo nuovo per il singolo e la
comunità: il già e non ancora”. L'evento rivolto agli staff di Branca R/S come momento
di studio e approfondimento sul momento dei Passi di Scoperta. Sarà realizzato in più
sedi distribuite sul territorio regionale per permettere la massima partecipazione degli
staff di Branca R/S. Si svolgerà con il supporto della Pattuglia Regionale e degli IABZ
gemellando le zone limitrofe – 24 o 25 gennaio 2015
• l'iniziativa RYS…VEGLIA IL CORAGGIO. All’interno delle zone gli iabz
accompagneranno i capi clan/fuoco nella rilettura della carta del coraggio. Partendo
dalla rilettura della carta nei C/F, attraverso la veglia rover, le zone presenteranno la
Carta del Coraggio alle autorità facendo sintesi delle esperienze vissute.
2. rispondendo ai bisogni della branca RS di zona:
•
•
per un altro appuntamento al quale, si è capito negli anni, i capi della branca non
vogliono rinunciare è il challenge di zona che ben si sposa con il workshop sul tema
che in regione abbiamo chiesto e programmato;
in quest’anno senza progetto di zona, ad affrontare – con esperti del settore – il tema
dell’accoglienza della diversità nella branca R/S (obiettivo del vecchio progetto
sempre valido e se sempre attualissimo).
25
Relazione al Bilancio di Zona
consuntivo 2013 /2014, preventivo 2014/2015
«Esiste una rendicontazione delle cifre, una rendicontazione dei fatti
ed una rendicontazione dei valori intesi non in senso economico,
ma come principi ispiratori della gestione.»
I Principi del nostro agire economico e finanziario sono chiaramente riportati nel testo
approvato al C.G. del 2011 “Linee guida per un’economia al servizio dell’associazione”
che sintetizza slanci ideali e prassi condivise, basato su una sorta di codice etico e definisce
chiaramente le regole del gioco e fornisce suggerimenti pratici.
La nostra associazione dal punto di vista giuridico è un’associazione che rientra nella normativa
sulle associazioni di promozione sociale; dal punto di vista fiscale ci configuriamo come ente
non commerciale di tipo associativo con indubbi vantaggi dal punto di vista della tassazione e
degli obblighi di tenuta di libri o registri contabili e fiscali . In sostanza le nostre attività
(censimenti, raccolte di fondi, ecc.) non comportano implicazioni di tipo fiscale.
La mancanza di prescrizioni non ci esenta dal rappresentare in un documento analitico come le
risorse (entrate) sono utilizzate (spese ordinarie, investimenti) per raggiungere gli obiettivi che
sono propri della nostra associazione: quelli educativi.
Questo documento è il Bilancio preventivo e consuntivo che deve ispirarsi, come tutti i bilanci
aziendali, ai principi della veridicità, della completezza, della documentabilità tra gli altri, ma
non solo: è essenziale che ogni bilancio in associazione sia caratterizzato dal principio della
“trasparenza attiva” che significa riportare non solo ciò che è stato fatto, ma la spiegazione più
chiara e comprensibile di quanto è esposto nel bilancio stesso, per permettere anche a chi non
è esperto di contabilità di capirne veramente il contenuto, ossia le scelte fatte , le priorità
seguite, le eventuali alternative possibili, consentendo a chi lo legge di mettere in discussione
chi lo ha preparato, e perciò di valutare davvero le scelte fatte così da potere condividerle o
contribuire a ri-orientarle.
Lo schema di bilancio utilizzato è unico per tutte le Zone della regione ed è stato predisposto
dagli Incaricati all’Organizzazione Regionale .
Lo schema di Bilancio è composto da 5 colonne :
1. la colonna del bilancio di previsione per l’anno associativo 2013 / 2014
2. la colonna del bilancio consuntivo per l’anno associativo 2013/2014 (anno appena
concluso dal 1 ottobre 2013 al 30 settembre 2014 );
3. la colonna con il bilancio di previsione per l’anno 2014/2015, l’anno associativo appena
iniziato ;
4. la colonna del pre – consuntivo 2014/2015 che evidenzia i movimenti di cassa già
effettuati rispetto alla previsione di bilancio.
5. la colonna con il bilancio di previsione per l’anno 2015/2016 (non vincolante ) che ci
aiuta nella predisposizione di una programmazione economica biennale della gestione
dei fondi della Zona .
Gli importi riportati sul Report del Conto Economico essendo di dettaglio sono facilmente
deducibili, di seguito verranno relazionate le sole voci che reputiamo necessitino di ulteriori
approfondimenti o quelle discordanti dal preventivo approvato in assemblea.
Rispetto alla previsione i ristorni per le quote associative sono risultati leggermente maggiori
(€ 855,00) anche se i censiti, nell’Anno Associativo 2013, sono calati raggiungendo il n. di 856
soci rispetto ai 915 soci del 2012. Sono stati ristornati dalla regione € 855 invece di € 856,
perchè l'ultimo censimento integrativo è avvenuto in luglio.
C’è stata nuovamente un’inversione di tendenza rispetto al numero di calendari venduti, infatti
a differenza dello scorso anno nel quale erano stati venduti 2670 calendari, nell’anno appena
passato ne sono stati venduti 3150 il che ha consentito alla Zona di incassare € 315,00 (a
fronte delle € 267 dell'anno precedente).
Quello della vendita del calendario è uno strumento che ogni gruppo della Zona dovrebbe
ulteriormente riscoprire, perché oltre al guadagno, sia per i gruppi che per la Zona, è
importante in termini di informazione e pubblicità all’esterno, dei valori dello scoutismo.
26
Anche quest’anno abbiamo contribuito alle spese di gestione della sede di Zona con un
contributo di € 250,00 alla parrocchia “Maria SS. Assunta” di San Pietro in Lama , questo ci
consente di usufruire di una sede che ci permette di incontrarci e di lavorare per la nostra
formazione e per l’educazione dei ragazzi in luogo comune .
È stato incrementato il fondo Jamboree con € 330, 00 in vista del Jamboree 2015, al quale
parteciperanno 3 E/G della nostra Zona, mentre il fondo imprevisti è rimasto invariato con €
150,00.
Tra le entrate straordinarie rientra anche per quest’anno il contributo annuale che ogni
Comunità Capi versa alla Zona di € 1,00 per ogni censito per far fronte alle spese di gestione
della Zona per una somma totale di € 856,00 una quota che ha permesso alla Zona una di
far fronte alle varie spese di gestione e organizzazione.
Nel bilancio consuntivo figurano le spese sostenute per la realizzazione degli eventi di Branca
E/G (San Giorgio di Zona) ed R/S (Challenge) che sono state coperte con le quote di iscrizione
agli eventi, versate dai ragazzi. Per la branca L/C nello scorso Anno Associativo non sono stati
realizzati eventi di zona per ragazzi. Così anche figurano le spese di organizzazione per gli
incontri di branca tra cui sono inserite anche le spese di rimborso carburante agli IABZ della
Branca L/C, E/G ed R/S, per gli Incontri Regionali che si sono tenuti a Bari.
Per ciò che concerne i rimborsi spese ai Responsabili di Zona, ai Membri del Comitato di Zona e
Incaricati alle branche (IABZ), la cifra complessiva è stata di € 551,60 a fronte di una
previsione di € 800,00. Vogliamo qui ricordare che sia i Responsabili di Zona che i membri del
Comitato di Zona e IABZ, hanno anche per quest’anno rinunciato a grossa parte dei propri
rimborsi per non far chiudere in passivo il Bilancio della Zona.
Vogliamo qui ricordare che nell’Anno Associativo 2013/2014 si sono tenuti :
• 8 Riunioni di consiglio di Zona;
• 12 Riunioni di Comitato di Zona: di cui 5 allargati agli incaricati di zona;
• Diversi incontri dei membri del Comitato di Zona per il disbrigo della gestione
ordinaria della Zona ;
• 2 riunioni degli IABZ con il regionale
• 1 Assemblea di Zona e 1 Botteghe;
• 3 consigli regionali per i RR.ZZ;
• 9 visite dei Responsabili di Zona verso i Gruppi, di cui due su chiamata specifica di
alcuni parroci per informazioni apertura gruppi scout;
• 2 visite del Comitato presso le Diocesi di Lecce ed Otranto;
Nel bilancio consuntivo figurano delle entrate straordinarie derivanti dalla cassa di
compensazione Regionale per la partecipazione alle Assemblee Regionali, che poi la Zona ha
rimborsato ai singoli gruppi partecipanti. Figurano anche le entrate per Eventi: “Le botteghe”
che facevano parte degli obiettivi del Progetto di Zona. Entrate che sono state in parte
impiegate per lo svolgimento delle stesse e figurano appunto nelle uscite alla voce Progetto di
Zona.
La previsione di bilancio 2014/2015 si chiude ancora una volta con un risultato finale pari a
zero e ciò non perché le entrate previste sono pari alle spese; si prevede, infatti, che con
studiate entrate straordinarie, si possa raggiungere il pareggio di bilancio.
Le maggiori uscite previste sono in buona parte riferite alle spese sostenute dai quadri
associativi della Zona (Comitato e Incaricati) per spese organizzative, di consumo carburante,
telefoniche, per la partecipazione agli eventi regionali e per l’attuazione del Progetto di Zona
che ha delle spese di realizzazione .
A titolo esemplificativo ogni incontro, che solitamente si svolge a Bari, grava sulla Zona per un
importo di circa Euro 30,00 relativo alle sole spese di carburante. Questo importo va
moltiplicato per il numero di incontri all’ anno e per il numero dei quadri associativi presenti in
Zona che a questi vi partecipano.
Siamo consapevoli che questi eventi sono essenziali per la formazione al ruolo dei quadri, per
l’adempimento del servizio assunto e per il buon funzionamento della struttura associativa.
Permane, oggettivamente, la difficoltà nel far fronte ai rimborsi specialmente quando a tali
incarichi sono chiamati giovani Capi, magari studenti ed economicamente non autonomi.
27
Ulteriori spese preventivate risultano facilmente verificabili considerando l’alta attenzione che
si pone alle continue esigenze delle Comunità Capi e ancora per la formulazione del nuovo
Progetto di Zona le cui azioni sul territorio non sono prive di spese.
Nel Bilancio preventivo risulta un contributo di €100,00 per la realizzazione del CFT perché
secondo direttive regionali la Zona dove integrare il contributo regionale con un contributo di
€ 100,00 dal proprio Bilancio.
Ancora nel bilancio preventivo risultano entrate straordinarie pari a € 150,00 che si intende
recuperare con la programmazione di alcune attività di Zona. Si prevedono contributi da soci
per € 851,00 mantenendo la quota di € 1,00 per ogni censito.
Il conto pre – consuntivo 2014/2015 risulta in passivo perché la Regione non ha ancora
provveduto ai ristorni annuali spettanti alla Zona e le Comunità Capi non hanno ancora versato
la quota annuale. Le cifre spese sono state anticipate dal Comitato di Zona .
Al termine di questa relazione è doveroso ricordare che ogni gruppo è obbligato, entro i termini
previsti dallo Statuto e dai Regolamenti AGESCI, a far pervenire al Comitato di Zona il Bilancio
di gruppo, lo stato patrimoniale e l’inventario dei beni per adeguarci alle linee guida che
l’Associazione ha assunto nel campo della gestione economica, in un’ottica di trasparenza e
giusto utilizzo delle risorse.
Si evince dalla lettura del Conto economico della Zona che per i prossimi anni dovremo iniziare
ad interrogarci su come reperire somme aggiuntive per poter garantire la serena gestione
della Zona in merito a :
• Valorizzare e diffondere le esperienze educative metodologiche;
• Assicurare la Formazione Capi della Zona ;
• Concorrere alla formulazione della politica associativa;
• Curare l’informazione tra i soci adulti ;
• Curare i rapporti con organismi civili, ecclesiali e altre associazioni educative ;
• Organizzare assemblee e consigli di Zona;
• Sostenere le Comunità Capi e i Capi nel loro quotidiano .
Sicuri di poter far sempre meglio, il Comitato si farà carico della complessiva buona gestione
economica della Zona, certo della fiducia e nella collaborazione di tutti i capi.
San Pietro in Lama, 23 Novembre 2014
Per il Comitato di Zona
L’incaricato all’Organizzazione
Rosa Pezzuto
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AGESCI - ZONA LECCE ADRIATICA - REGIONE PUGLIA
STATO PATRIMONIALE al 30 settembre 2014
ANNO
2013/2014
ANNO
ATTIVITA'
777,93
Disponibilità liquide
Attività finanziarie
Crediti vari
Crediti vs. Incaricati
Crediti vs. Regionale
Depositi cauzionali
Attrezzature d'ufficio
Ratei/Risconti attivi
10,00
787,93
0,00
787,93
0,00
Risultato del periodo
Totale Attività
PASSIVITA'
Debito vs. strutture associate (Gruppi)
Debiti vs. Fornitori
Debiti vs. Incaricati da rimborsare
Debiti vs. Soci
Debiti diversi
Fondo Informatizzazione
Fondo ammortamento attrezz. Ufficio
Fondo assemblee ed eventi zonali
Fondo riserva/rischi/imprevisti
Fondo EPC
Fondo imprevisti
Fondo rinnovo attrezzature e materiali
Fondo Jamboree
Ratei Passivi
Avanzo Gestione precedente
10,00
147,93
630,00
787,93
0,00
787,93
0,00
Risultato del periodo
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AGESCI - ZONA LECCE ADRIATICA
Bilancio 2013/2014 ( dal 1° ottobre 2013 al 30 settembre 2014)
PREVENTIV
O
2013/2014
C0NSUNTIVO
2013/2014
PREVENTIVO
2014/2015
PRE
C0NSUNT
IVO
2014/2015
PREVENTI
VO
2015/2016
852,00
856,00
851,00
0,00
875,00
200,00
1.800,00
2.100,00
200,00
1.808,33
5.277,00
200,00
1.800,00
5.500,00
0,00
0,00
0,00
200,00
1.875,00
5.400,00
4.952,00
8.141,33
8.351,00
0,00
8.350,00
- Gestione Ordinaria
- Gestione Straordinaria
3.452,00
1.500,00
6.648,00
1.493,33
6.851,00
1.500,00
0,00
0,00
6.875,00
1.475,00
RIEPILOGO USCITE
USCITE DESTINATE A RAGAZZI
USCITE DESTINATE A CAPI
USCITE DESTINATE A QUADRI
USCITE DESTINATE A STRUTTURA
USCITE PER CONTRIBUTI
Totale Uscite
1.200,00
840,00
2.330,00
882,00
500,00
5.119,33
321,89
2.304,30
367,41
580,00
5.050,00
840,00
2.020,00
681,00
400,00
0,00
30,00
0,00
100,00
0,00
4.900,00
740,00
1.540,00
670,00
500,00
5.752,00
8.692,93
8.991,00
130,00
8.350,00
Soci censiti 856
RIEPILOGO ENTRATE
ENTRATE DA SOCI
ENTRATE PER CONTRIBUTI
ENTRATE ACCESSORIE
ENTRATE DA QUOTE ASSOCIATI
Totale Entrate
destinate a:
RIEPILOGO GENERALE (Sintesi)
- GESTIONE ORDINARIA
Totale Entrate
Totale Spese
Risultato Gestione Ordinaria (A)
- GESTIONE STRAORDINARIA
Totale Entrate
Totale Spese
Risultato Gestione Straordinaria (B)
RISULTATO TOTALE (A + B)
Utilizzo del Fondo imprevisti
Accantonamento al Fondo imprevisti
(C)
(D)
(E)
RISULTATO FINALE (C + D + E)
3.452,00
-4.702,00
6.648,00
-7.672,00
6.851,00
-8.051,00
0,00
-130,00
6.875,00
-8.100,00
-1.250,00
-1.024,00
-1.200,00
-130,00
-1.225,00
1.500,00
-250,00
1.493,33
-469,33
1.500,00
-300,00
0,00
0,00
1.475,00
-250,00
1.250,00
1.024,00
1.200,00
0,00
1.225,00
0,00
0,00
0,00
-130,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-130,00
0,00
30
PREVENTIV
O2013 /
2014
C0NSUNTI
VO2013/20
14
DETTAGLIO PER MACRO VOCI E CENTRI DI COSTO
GESTIONE RDINARIA
ENTRATE da AGESCI
1.052,00
1.056,00
Regionale
Ristorno quote per censiti
Contributo fisso
Contributo formazione capi
ENTRATE DA
ASSOCIATI
Quote per iscrizione campi
(CFT )
Quote iscrizione assemblee
di zona
quote eventi L/C
quote eventi E/G
quote eventi R/S
ENTRATE
ACCESSORIE
Interessi Attivi
Ristorno per calendario
scout
PREVENTIV
O2014/2015
PRE
C0NSUNTIV
O2014/2015
1.051,00
0,00
1.075,00
PREVENTIVO
2015/2016
852,00
200,00
0,00
856,00
200,00
0,00
851,00
200,00
0,00
0,00
0,00
0,00
875,00
200,00
0,00
2.100,00
5.277,00
5.500,00
0,00
5.400,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
900,00
400,00
300,00
500,00
297,00
0,00
4.500,00
480,00
600,00
400,00
4.000,00
500,00
0,00
0,00
0,00
0,00
500,00
400,00
4.000,00
500,00
300,00
315,00
300,00
0,00
400,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
300,00
315,00
300,00
0,00
400,00
3.452,00
6.648,00
6.851,00
0,00
6.875,00
250,00
250,00
250,00
0,00
250,00
250,00
250,00
250,00
0,00
250,00
Disponibilità Funzionale
3.202,00
6.398,00
6.601,00
0,00
6.625,00
SPESE ISTITUZIONALI
1.540,00
1.312,57
1.500,00
130,00
1.300,00
Assemblea/Convegno
Consiglio di Zona Commiss.
Responsabili e Assistente
Organizazzione/Gestione/R
appr.za/Ospit.
Progetto di Zona
800,00
321,89
800,00
30,00
700,00
140,00
250,00
242,60
496,00
150,00
250,00
0,00
0,00
150,00
250,00
250,00
100,00
76,91
175,17
100,00
200,00
100,00
0,00
100,00
100,00
Disponibilità Operativa
1.662,00
5.085,43
5.101,00
-130,00
5.325,00
SPESE ISTITUZIONALI
1.540,00
1.312,57
1.500,00
130,00
1.300,00
800,00
321,89
800,00
30,00
700,00
140,00
250,00
242,60
496,00
150,00
250,00
0,00
0,00
150,00
250,00
250,00
100,00
76,91
175,17
100,00
200,00
100,00
0,00
100,00
100,00
Disponibilità Operativa
1.662,00
5.085,43
5.101,00
-130,00
5.325,00
SPESE STRUTTURALI
2.912,00
6.109,43
6.301,00
0,00
6.550,00
Branche e Metodo
- Branca L/C:
organizzazione
- Eventi Capi/ragazzi L/C
- Branca E/G:
organizzazione
- Eventi Capi/ragazzi E/G
1.440,00
5.342,50
5.140,00
0,00
5.140,00
0,00
0,00
80,00
400,00
0,00
0,00
80,00
4.000,00
TOTALE ENTRATE
SPESE VINCOLATE
Contributo annuale sede di
Zona
Assemblea/Convegno
Consiglio di Zona Commiss.
Responsabili e Assistente
Organizazzione/Gestione/
Rappr.za/Ospit.
Progetto di Zona
80,00
400,00
80,00
300,00
80,00
0,00
172,50
4.500,00
80,00
400,00
80,00
4.000,00
31
- Branca R/S:
organizzazione
- Eventi Capi/ragazzi R/S
80,00
80,00
500,00
110,00
480,00
500,00
0,00
0,00
80,00
500,00
ORGANIZZAZIONE
Rimborsi comitato di Zona
800,00
800,00
551,60
551,60
640,00
640,00
0,00
0,00
800,00
800,00
Formazione capi :
- Campi CFT
Incontri tirocinanti
140,00
- Fazzolettoni e quaderni x
eventi
Settori :
100,00
140,00
0,00
140,00
100,00
40,00
100,00
0,00
100,00
40,00
0,00
0,00
100,00
40,00
PREVENTIVO
2013/2014
C0NSUNT
IVO
2013/2014
PREVENTIV
O 2014/2015
PRE
C0NSUNTIV
O 2014/2015
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
PREVENTIVO
2015/2016
532,00
115,33
381,00
0,00
470,00
- Energia elettrica, acqua,
gas
- Manutenzione Mobili,
Macchine, Attrezz.
- Stampati e Cancelleria
- Postali
120,00
32,00
21,99
4,71
70,00
41,00
0,00
0,00
100,00
20,00
- Telefoniche/fax/internet
200,00
50,00
80,00
0,00
150,00
- Varie
- Hosting sito web
- Oneri e spese su c/c
- Macchine e attrezzature
150,00
30,00
0,00
38,63
100,00
40,00
50,00
0,00
0,00
0,00
100,00
50,00
50,00
Risultato Ordinario
-1.250,00
-1.024,00
-1.200,00
-130,00
-1.225,00
ENTRATE
STRAORDINARIE
Gestione Sede:
1.500,00
1.493,33
1.500,00
0,00
1.475,00
Contributi
Sopravven. Attive
contributo quota 5 x millle
Fazzolettoni per eventi
eventi
900,00
856,00
900,00
0,00
875,00
450,00
498,00
450,00
0,00
450,00
Altre entrate
150,00
139,33
150,00
0,00
150,00
250,00
469,33
300,00
0,00
250,00
100,00
150,00
330,00
0,00
100,00
50,00
0,00
0,00
100,00
150,00
1.225,00
USCITE STRAORD. e
ACCANTON.
Acc.to per Jamboree
Acc.to per fondo imprevisti
cassa compensazione
gruppi assemblea Reg
Risultato Straordinario
ACCANTONAMENTI E FONDI
Fondo Imprevisti
Fondo Jamboree
Fondo EPC
0,00
139,33
150,00
1.250,00
1.024,00
1.200,00
0,00
Increment
o
Decremento
0,00
330,00
0,00
0,00
Cons. finale
0,00
150,00
630,00
0,00
Cons. iniz.
150,00
300,00
32
CONSIDERAZIONI FINALI
Sono passati trenta anni dalla scrittura di quest’articolo, crediamo sia interessante e utile rileggere
attentamente il contenuto per capire come l’associazione ha affrontato, in questi decenni,
un tema di grande interesse e attuale come non mai. Ha trattato, analizzato con serietà, schiettezza,
due facce della stessa medaglia: “La qualità e la quantità”, sostanza e forma, contenuto e
contenitore, forza e bellezza, gioia e fatica. E’ impossibile pensare di affrontare le due cose
separatamente; l’una è legata all’altra. Con serietà, lucidità, capacità di analisi e di adattamento,
coscienza e senso di responsabilità, ha gestito e gestisce, affronta, riflette e decide
democraticamente sull’importanza della “crescita associativa”; senza mai perdere di vista la finalità del
nostro servizio, il motivo del nostro esistere: EDUCARE.
- P.E. n. 14/1981 (G. Lombardi)
Verrebbe da dire passa il tempo ma i problemi restano uguali.
Ancora oggi, come allora “assistiamo a diagnosi che indicano la grande complessità del
momento storico in cui viviamo” . Ancora oggi “ il discorso educativo assume una rilevanza
tutta particolare poiché appare come l’unico in grado di aiutare veramente le persone a vivere
in un modo più responsabile e felice in ogni situazione.”
Rimanendo nello spirito della citazione, quali considerazioni finali, riprendiamo e sottolineiamo
alcuni concetti riportati sulla verifica finale del PdZ, che consideriamo importanti ed
indispensabili per la vita associativa della zona, proiettando così il nostro pensiero, verso il
futuro quale contributo per il nuovo progetto.
Considerazioni con le quali si comprendono e si inquadrano meglio le problematiche segnalate
in premessa alla presente relazione. Problematiche che potrebbero trovare giuste risposte tra
le righe seguenti :
• la vita associativa (partecipazione dei capi, CC.GG, coca;
• La zona e la responsabilità di partecipare;
• La “mission” della zona; (il sostegno ed accompagnamento)
• I quadri quali interlocutori con i vari livelli ed all’esterno
• disponibilità a giocarci in zona per far sì che essa sia in linea con le nostre esigenze
• Concentrarsi sulla vita di Zona, impegnandosi ad esserci sempre, al fine di sollecitare,
chiedere e contribuire a costruire ciò che serve ai capi per migliorare il loro servizio.
• Attenzione e sensibilità all'aiuto verso i Gruppi in difficoltà della Zona.
• Capo Gruppo che "porta" la sua Co.ca. in Consiglio di Zona.
• Brevi momenti di condivisione in Co.Ca. delle attività di Zona dei vari capi.
Sono solo alcune delle attenzioni che ogni Capo Gruppo, ogni Capo, ogni membro del comitato
dovrebbe avere uno verso l’altro e tutti insieme verso la zona.
Qualsiasi riflessione, qualsiasi proposta
ha senso solo se orientata e funzionale al
raggiungimento di questi scopi, che si realizzano solo se:
• il sostegno all’azione educativa si concretizza promuovendo la competenza dei capi,
competenza che è metodologica, associativa, culturale ed educativa. E ciò avviene
innanzitutto attraverso la formazione, istituzionale ai livelli regionali e nazionali,
permanente e ricorrente a livello di Comunità capi e Zona;
• le strutture ai vari livelli, diventano il luogo di interazione tra le esigenze provenienti dai
capi e dalle Comunità capi e gli orientamenti scaturiti dalla storia e dalla tradizione
associativa e scout, dalle innovazioni pedagogiche e metodologiche, dalle sollecitazioni
esterne.
Convegno zone Bracciano
“ La mission “ della Zona è (per quanto riguarda le attività di sostegno) “facilitare il lavoro dei
capi”. Questa finalità si raggiunge con due strategie :
• ascoltare, aiutare, sostenere, orientare ed anche controllare, ricordando sempre che il
controllo senza aiuto è rifiutato. E’ una strategia che si svolge andando incontro agli
altri , fornendo consigli, offrendo appoggi materiali e culturali
• Creare le condizioni per la permanenza e il diffondersi delle esperienze educative scout,
specie le migliori. E’ una strategia di promozione culturale, di sensibilizzazione della
33
società ai problemi educativi, di ricerca di persone competenti e disponibili, di aiuto ai
gruppi in difficoltà di stimolo e supporto a chi vuole aprire nuovi gruppi.
…la democrazia associativa implica che:
• le persone ( i capi e le Comunità capi) si sforzino di partecipare cioè lascino le loro
attività e vadano (nel nome dell’interesse generale) a discutere e votare;
• il quadro (e la struttura associativa) vadano incontro fisicamente e culturalmente ai
bisogni dei capi e delle comunità fornendo loro l’appoggio di cui hanno bisogno;
• il quadro (e la struttura associativa) vadano verso gli interlocutori esterni, ecclesiali e
civili, parlino all’opinione pubblica, cerchino le risorse tecniche, organizzative, culturali,
economiche, che possono essere utili nelle diverse situazioni”
manuale Capo Gruppo
ciò impone alcune riflessioni generali sui ruoli e le strutture. Nel ruolo di Capo Gruppo:
• Quanto partecipiamo
agli eventi e ai Consigli di Zona? Con quale stile? Siamo
consapevoli del nostro ruolo e degli obiettivi istituzionali della Zona?
• Stimoliamo i nostri capi alla partecipazione agli eventi di Zona e alle Riunioni di Branca
come momento importante di partecipazione e formazione?
• Diamo ragione e spieghiamo l’importanza della partecipazione ad Assemblee di Zona e
Consigli?
• Sappiamo “piegare” le esigenze della nostra Co.ca a quelle della Zona quando ci viene
richiesto di perseguire un obiettivo importante?
Concludiamo lasciando aperti alcuni interrogativi, e amareggiati sapendo che andremo a
vivere una assemblea di zona, dove probabilmente non vi sarà nessuna disponibilità femminile
al ruolo di RZ. dopo aver ripetutamente chiesto, a tante CoCa durante la visita nelle proprie
sedi, e in più consigli ai CC.GG, di farsi carico, insieme al comitato, delle disponibilità al
servizio di quadro in zona.
Allora viene da chiedersi, quanto è alto il senso di responsabilità, di Lealtà verso
l’Associazione?:
il capo deve avere sempre presente che, oltre al dovere verso i suoi ragazzi, egli ha un altro
dovere, verso l’Associazione nel suo insieme:
• Disponibilità a donare servizio nelle strutture
• La fedeltà ai mandati ricevuti
• Testimoniare la propria appartenenza associativa secondo i valori espressi dalla legge e
dalla promessa
• I miei bisogni, problemi e risorse (da capo, e da quadro ) non sono miei, ma possono
essere occasione per imparare, crescere, agire meglio per tutti quanti.
• La zona, e segnatamente il consiglio di zona, è il luogo in cui interrogarsi se quello che
i singoli gruppi stanno realizzando (PE) sono le azioni più adatte per rispondere ai
bisogni formativi, educativi, sociali, del territorio, delle famiglie, dei ragazzi. Per cui
anche la zona ha bisogno di sostegno da parte delle Co.Ca
• Quanto siamo disponibili a ricoprire incarichi di zona?
Come Comitato, nonostante le difficoltà incontrate, abbiamo vissuto, quattro anni intensi,
stupendi, per certi versi irripetibili sotto il profilo formativo e di responsabilità. Ci siamo
arricchiti come persone e come capi attraverso il confronto con i capi delle varie CoCa,
abbiamo sofferto insieme ai capi dei gruppi in reali difficoltà con il rischio di chiudere branche.
Pertanto sentiamo il dovere di ringraziare proprio tutti per averci dato questa opportunità di
stare accanto a voi
e vivere con voi un pezzo di strada di vita della zona, condividendo
soprattutto “gioie e sofferenze” .
Come ogni anno, in ogni relazione, per cui lo facciamo anche in questa, evidenziamo che, nel
prenderci cura della Zona e quindi del suo Progetto, non ci ha mai pervaso l’animo di voler
fare bene le cose, ma solo il coraggio di volerle fare. Ci siamo prodigati con tutta la nostra
volontà, nonostante i nostri limiti, a voler portare avanti, comunque, con impegno, il mandato
che voi ci avevate affidato quattro anni fa, fino a passare il testimone ad altri in questo
momento.
Grazie grazie grazie a tutti voi
Il Comitato di Zona.
(Lory, Antonio, Don Mimmo, Riccardo, Rosy, Angelo)
34
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RELAZIONE COMITATO ZONA 2013 - 2014