Breve storia della lingua italiana Il seicento e il settecento Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 1 Temi della lezione • L’età barocca (1600) – Il significato del nome “barocco” – L’accademia della Crusca – Galileo Galilei (1564-1642) – L’italiano pubblico – La letteratura dialettale – La lingua franca mediterranea – La lingua franca di Camilleri Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 2 Temi della lezione • L’età Illuministica (1700) – La lingua scientifica – La lingua degli artigiani – Lingua letteraria vs. lingua comune – Il Caffè – I francesismi – Puristi vs. innovatori – Carlo Goldoni – La lingua della musica Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 3 L’età barocca (1600) • Barocco è il termine utilizzato per indicare un movimento culturale nato a Roma costituito dalla letteratura, dalla filosofia, dall'arte e dalla musica barocca: • Sulla derivazione del termine ci sono tre ipotesi possibili: – dalla figura più complessa del sillogismo aristotelico, il baroco (per es. Ogni uomo è animale; qualche vivente non è animale; dunque qualche vivente non è uomo); – dal francese baroque, attestato in Francia nel XVII secolo nel significato di "stravagante, bizzarro"; – dal portoghese barroco, con riferimento ad una perla irregolare. Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 4 L’Accademia della Crusca • I membri dell’Accademia della Crusca realizzano nel 1612 il Vocabolario degli Accademici della Crusca fondato essenzialmente sulla lingua di Dante, Petrarca e Boccaccio e degli scrittori fiorentini del Trecento. • Gli accademici erano puristi, la loro volontà era quella di separare la la parte buona e pura della lingua (cioè la «farina») dalla parte cattiva e impura (appunto la «crusca»). Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 5 L’Accademia della Crusca • Il Vocabolario conosce diverse edizioni - la seconda è del 1623 - e ha un grande successo internazionale, tanto che diventa il modello di riferimento per gli altri grandi vocabolari delle lingue moderne d'Europa, come ad esempio i dizionari dell’Académie française. Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 6 L’Accademia della Crusca • Non tutti accettano però i dettami della Crusca. • C’è un'ampia corrente di letterati che proclama la superiorità dei 'moderni' sugli 'antichi', dell'uso linguistico contemporaneo sulla tradizione trecentesca. • In quegli anni, infatti, parteciparano alla redazione del Vocabolario personaggi di spicco nel campo delle scienze come per es. Galileo Galilei (Pisa 1564- Arcetri/Firenze 1642) o Evangelista Torricelli (Roma 1608 – Firenze 1647). Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 7 Galileo Galilei • Galileo Galilei (1564-1642) preferisce il volgare al latino, e fa ampio ricorso al parlato introducendo un lessico più preciso, scientifico, non ancora utilizzati nella comunicazione fra dotti, vocaboli presi dal volgare e rigorosamente ridefiniti. Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 8 L’italiano pubblico • La lingua meno ricercata, più vicina al parlato comincia ad essere adottata nei testi scritti comuni come i bandi, le relazioni, i vari documenti e atti della burocrazia, gli inventari, le lettere private in tutta Italia. Per es.: «Tutte le taverne che faranno cocina e teneranno tavola de comodità da mangiare, pagaranno un tanto per ciascheduna taverna [...] tutti li potecari de l’arte lorda, come sono quelli che vendeno lardo, cascio, presotta, salcicioni, ovvero altra robba salata che si conviene a lo loro mistiero, pagaranno un tanto per ciascheduna poteca». Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 9 La letteratura dialettale • Un po’ in tutta la Penisola fiorisce letteratura dialettale di alto livello: p.es Lo cunto de li cunti del napoletano Giambattista Basile (15661632) 50 fiabe sono collocate in una cornice che segue il modello del Decameron di Boccaccio, anche se il linguaggio e i temi trattati sono diversi. • Tra le novelle più famose vi è la sesta della prima giornata, intitolata La gatta Cenerentola, la celeberrima fiaba che è stata ripresa alla fine del Seicento da Charles Perrault, con titolo di Cendrillon, nell'Ottocento dai Fratelli Grimm, con quello di Aschenbrödel, e infine nel Novecento da Walt Disney, nel lungometraggio animato intitolato Cinderella. Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 10 La lingua franca mediterranea • La lingua franca mediterranea, detta anche sabir, fu un idioma pidgin "di servizio" parlato in tutti i porti del Mediterraneo tra l'epoca delle crociate e tutto il XIX secolo. • Sebbene avesse diverse varianti la più diffusa e persistente era costituita principalmente da un lessico al 70% di italiano (principalmente di veneziano e di genovese) e 10% di spagnolo, con influenze di altre lingue mediterranee come arabo, catalano, greco, occitano, siciliano e turco. Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 11 La lingua franca mediterranea • Jean-Baptiste Poquelin “Molière” (1622 –1673) fa dire a uno dei personaggi berberi nel Borghese gentiluomo dice: Se ti sabir,ti respondir, se non sabir tazir, tazir. Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 12 La lingua franca mediterranea • Padre Nostro Padri di noi, ki star in syelo, noi voliri ki nomi di ti star saluti. Noi volir ki il paisi di ti star kon noi, i ki ti lasar ki tuto il populo fazer volo di ti na tera, syemi syemi ki nel syelo. Dar noi sempri pani di noi di cada jorno, i skuzar per noi li kulpa di noi, syemi syemi ki noi skuzar kwesto populo ki fazer kulpa a noi. Non lasar noi tenir katibo pensyeri, ma tradir per noi di malu. Amen. Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 13 La lingua franca di Camilleri • Il re di Girgenti, la storia è ambientata nella Sicilia meridionale (tra Agrigento/Montelusa e Porto Empedocle/Vigàta) tra la fine del XVII sec. e gli inizi del XVIII sec., quando l’isola, insieme a tutta l’Italia meridionale e la Lombardia, si trovava sotto il dominio spagnolo. • Lo spunto viene dalla lingua utilizzata da uno dei personaggi de Il re di Girgenti. Si tratta del duca spagnolo Sebastiano Vanasco de Pes y Pes rappresentante dei dominatori spagnoli sull’isola che tenta di impossessarsi di un bene immobile di un signorotto siciliano attraverso numerosi sotterfugi a scapito dei braccianti locali. Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 14 La lingua franca di Camilleri • Vuoi vedere che quel cabrón del principe se n’era fujuto senza riconoscergli per iscritto la proprietà della villa e dei feudi? • “Fuera todos! E cerrate la puerta! Voglio restare solo per pregare por l’alma de mi pobre amigo!” Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 15 L’età illuministica (1700) • L'illuminismo fu un ampio movimento politico, sociale, culturale e filosofico sviluppatosi approssimativamente nel secolo XVIII in Europa. Nacque in Inghilterra ma ebbe il suo massimo sviluppo in Francia. Il termine illuminismo è passato a significare genericamente qualunque forma di pensiero che voglia "illuminare" la mente degli uomini, ottenebrata dall'ignoranza e dalla superstizione, servendosi della critica della ragione e dell'apporto della scienza. Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 16 L’età illuministica (1700) • Nel Settecento avvengono cambiamenti importanti nella storia e nel costume italiano. Due di essi sono fondamentali: – Si organizzano e si riorganizzano, almeno nell'Italia settentrionale e centrale, le scuole, nelle quali si insegna ormai l'italiano; – Si diffondono soprattutto nei centri grandi e medi giornali e gazzette, che avviano un'opera di grande divulgazione della lingua e della cultura presso i ceti medi acculturati. • Aumenta il bisogno di un italiano comune (non solo a livello letterario) Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 17 La lingua scientifica • La lingua inizia a disporre di termini più precisi per definire le cose e di una sintassi che consenta la stringatezza dell'argomentazione scientifica. • Il lessico italiano si arricchisce di nuovi termini di origine scientifica, composti su base greca e/o latina (per esempio geografia, biologia). • Si tratta di termini neoclassici che furono coniati originariamente in francese. Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 18 La lingua scientifica • Questi termini si sono diffusi in molte lingue europee e anche in italiano hanno un peso notevole, la grande maggioranza di parole composte sono entrate infatti nella nostra lingua negli ultimi 3 secoli sono appunto composti neoclassici. • Esempi di questo tipo sono tutte le parole formate con l'unione di una forma libera (cioè di una parola qualunque) e di suffissoidi come -logo, -logia o -filo (per es. anglofilo), -filia; altri esempi sono le parole derivanti da forme greche come ippodromo, antropofago, parricida, o latine come lacrimogeno, calorifero, callifugo. Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 19 La lingua degli artigiani • Tramonta l’epoca della coincidenza fra lingua italiana e lingua letteraria. • I vocabolari accolgono le terminologie delle arti e dei mestieri, della tecnica e della scienza. • Francesco D’Alberti di Villanuova (1737-1801) compila il Dizionario universale critico enciclopedico della lingua italiana che comprende anche un gran numero di voci dell'uso, colte dalla viva voce degli artigiani e degli operai toscani dell’epoca. Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 20 Lingua letteraria vs. lingua comune • Si profila alle coscienze degli Italiani una nuova distinzione tra: – la lingua dei letterati, con la sua retorica, le sue metafore ardite, le sue vaghezze, i suoi perfezionismi formali (imitazione del modello di Bembo e della Crusca); – la lingua della comunicazione scientifica, tecnica, filosofica, che ha come caratteristiche essenziali la precisione e la chiarezza; – la lingua di tutti i giorni, il parlato. Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 21 Il caffè • Nella rivista Il Caffè (1764-66) gli autori Alessandro Verri (17411816) e Cesare Beccaria (1738-1794) difendono apertamente l’infranciosamento dell’italiano: «Prendere il buono quand'anche fosse ai confini dell'universo, e se dall'inda, o dall'americana lingua ci si fornisse qualche vocabolo ch'esprimesse un'idea nostra, meglio che colla lingua italiana, noi lo adopereremo». Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 22 I francesismi • I francesismi della lingua italiana nella moda e nella gastronomia. Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 23 I francesismi • bignè da beignet), più correttamente in italiano bignola; • ragù da ragoût, sostantivo derivato da ragoûter, cioè "risvegliare l'appetito", e originariamente indicava dei piatti di carne stufata con abbondante condimento che poi fu usato per accompagnare altre pietanze: in Italia, principalmente la pasta; • dessert dal verbo francese desservir (il/elle dessert) che significa "sparecchiare". • toilette da toile ‘tela’; propriamente ‘piccola tela (che copriva il tavolo per l’acconciatura)’, quindi il mobile stesso; • cabaret da ca(m)baret ‘osteria, taverna’, cambrette ‘piccola camera’. Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 24 Puristi vs. innovatori • Lo scrittore e drammaturgo veneziano Carlo Gozzi (1720-1806), autore della fiaba teatrale della Turandot, ripresa poi da Giacomo Puccini (1924-1926), fu uno dei più accaniti oppositori antiilluministi. Egli ritiene il francese: come il «maggior guastatore, rovesciatore e difformatore dell'eccellente idioma nostro». Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 25 Puristi vs. innovatori • La polemica tra conservatori e innovatori è accesa, ma ormai i tempi del cambiamento sono maturi per l’abbandono di ogni atteggiamento puristico nei confronti della lingua italiana. • Si accetta il principio che l’evoluzione linguistica passa anche attraverso la contaminazione lessicale e sintattica di altre lingue e dialetti. • Questa posizione viene ufficialmente difesa nel Saggio sopra la lingua italiana pubblicato nel 1785 dal poeta padovano Melchiorre Cesarotti (1730-1808). Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 26 Puristi vs. innovatori • L'Accademia della Crusca portò avanti la sua attività con alti e bassi fino al 1783, quando il Granduca di Toscano Pietro Leopoldo la sciolse insieme ad altre Accademie e la riunì nella Accademia Fiorentina (seconda). Nel 1808, però, venne fondata la terza Accademia Fiorentina e con decreto del 19 gennaio 1811, firmato da Napoleone, fu ripristinata la Crusca con la sua autonomia, statuti e finalità antiche. Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 27 Carlo Goldoni • Il veneziano Carlo Goldoni (1707-93) adotta nelle sue commedie (per es. La locandiera, La bottega del caffè, Il servitore di due padroni, ecc.) una lingua priva di ogni letterarietà, lontano da ogni purismo e dalle prescrizioni della Crusca; • Quando fa parlare i suoi personaggi in dialetto usa un linguaggio basato sul veneziano, ma ricco di forme provenienti da altri dialetti dell'Italia settentrionale; • Italiano e dialetto convivono nelle commedie di Goldoni. Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 28 La lingua della musica • L’italiano non accoglie solo parole dal francese, ma ‘esporta’ anche parole in altre lingue. Lingua della musica ne è un esempio evidente. Raffaele De Rosa Unitre Soletta 19.12.2014 29