CESRAM “La prima Guerra Mondiale… Cento anni dopo! INTERCULTURA
The “Red Poppies” (1915/1918)
Project Work
IISS “A. De Pace” Lecce / Pro Loco Lecce
Classe IV A TM
Docenti: Ada Perrone - M. G. de Judicibus
con la collaborazione della prof.ssa Adriana Natale
 The “Red Poppies”, ovvero I “Papaveri Rossi”, è un project
work che si innesta nella progettualità promossa dal
CESRAM e dall’Università del Salento in occasione del
100esimo anniversario della caduta dei soldati italiani
durante la prima guerra mondiale avvenuta tra gli anni’15 e
’18. L’IISS “A. De Pace” di Lecce ha aderito con il presente
project work condotto grazie alla collaborazione del
Laboratorio Polifunzionale d’Istituto e di Pro Loco Lecce.
 In particolare, il nostro project work si propone di offrire a
studenti e docenti coinvolti nelle varie fasi e nei diversi
eventi previsti dal Comitato Organizzativo coordinato dal
CESRAM sul territorio, delle “spille” progettate e realizzate
dall’Istituto che evochino i papaveri rossi eletti a simbolo del
remembrance day dai paesi del Commonwealth.
 Il primo a descrivere poeticamente i campi del Belgio
“fioriti” di papaveri e caduti nell’eroica resistenza
all’invasore, fu il tenente colonnello John McCrae nella
sua famosa “In Flanders Fields” (“Nei campi delle
Fiandre”) scritta il 3 Maggio 1915, in seguito alla morte
di un compagno d’armi, colpito a morte e deceduto in
giovanissima età.
 Le allieve hanno studiato la poesia, in Inglese e in
Italiano, riflettendo sul suo profondo significato.

In Flanders fields the poppies blow
Between the crosses, row on row
That mark our place; and in the sky
The larks, still bravely singing, fly
Scarce heard amid the guns below.
We are the Dead. Short days ago
We lived, felt dawn, saw sunset glow,
Loved and were loved, and now we lie
In Flanders fields.
Take up our quarrel with the foe:
To you from failing hands we throw
The torch; be yours to hold it high.
If ye break faith with us who die
We shall not sleep, though poppies grow
In Flanders fields.

 La poesia si compone di tre strofe. La prima è formata
da cinque versi, la seconda è una quartina e l’ultima è
formata da sei versi. La maggior parte dei versi è
formata da otto sillabe. Nella prima quartina, una
similitudine accosta le croci dei caduti in guerra alle
file dei papaveri rossi. Nella seconda strofa l’Io poetante
che coincide con la voce dei caduti in guerra, evoca i
momenti struggenti della vita e dell’amore perduti per
sempre.
 Nell’ultima strofa è forte l’invocazione al lettore
affinchè raccolga la testimonianza e ricordi ciò che è
accaduto affinchè non sia stato vano
 Sui prati delle Fiandre occhieggiano i papaveri
in mezzo alle croci, fila per fila,
e segnano il posto di ciascuno di noi.
Nel cielo le allodole cantando, volano
il rombo dei cannoni quella voce confonde.
Noi siamo i Morti Pochi giorni fa.
noi vivevamo.Sorrideva il giorno
l’alba e il tramonto:amavamo ed eravamo amati.
Ed, ecco, riposiamo sui campi delle Fiandre.
Proseguite voi la nostra lotta contro il nemico per la libertà.
Le nostre mani cadono, ma a voi la torcia passano
degli ideali eterni d’ogni uomo.
Siano le vostre mani ormai a tenerla in alto.
Se non ricorderete perché noi siamo morti,
più non avremo pace ne’ riposo,
pur se nei campi aperti delle Fiandre
seguiteranno a crescere i papaveri.

 In questo progetto abbiamo quindi deciso di inserire la
realizzazione dei Papaveri Rossi effettuata in collaborazione con
la quarta classe del settore tecnico moda della scuola “Antonietta
De Pace” e condotta con il Laboratorio Polifunzionale e il
supporto di Pro Loco Lecce che ha fornito il panno rosso e
l’occorrente per la realizzazione del prodotto finito.
 I primi papaveri sono stati realizzati con uno scampolo di stoffa
rossa, non sfilacciabile, preferibilmente morbida, filo nero aghi e
spille di sicurezza.
 I papaveri per il Progetto saranno realizzati in pannolenci rosso
offerto da Pro Loco Lecce insieme agli altri materiali necessari
alla realizzazione del prodotto.
 Le fotografie, realizzate da Antonella Stomeo, aiuteranno a
visualizzare il project work nelle sue fasi operative.
•
Disegnare con un gessetto ed una sagoma, un cerchio con diametro di
7cm. (centimetri) di stoffa rossa che non sfilacci. Qui, ci serviamo di uno
scampolo residuo dai nostri lavori di Modellistica.
Pro Loco Lecce ci ha fornito, in seguito, dell’ottimo pannolenci
bis
Ritagliare accuratamente il cerchio in tessuto.
E’ bene che il pannolenci non sia troppo spesso per evitare un’eccessiva
rigidità alla forma.
Con un filo nero doppio formare un piccolo cerchio al centro della
stoffa ritagliata in precedenza con “punti lenti” da imbastitura
E’ possibile rendere il red poppie più ricco sovrapponendo un cerchio
di pannolenci più piccolo al primo, prima di avviare l’imbastitura
centrale.
Infilare l’ago al centro del piccolo cerchio e tirarlo verso l’esterno
per formare l’arricciatura e l’effetto “petali”
Rifinire il papavero con punti fermi sul retro.
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Se si vuole simulare il pistillo, si può utilizzare una piccola perlina
nera o si possono effettuare punti lentissimi centrali, sempre
fermati sul retro.
Fermare il tutto con una spilla di sicurezza.
Abbiamo così creato il nostro papavero e lo doneremo a tutti coloro
che vorranno portarlo sul bavero del proprio cappotto per
NON DIMENTICARE
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The red poppies- Project work