Disfagia
La disfagia
Cristina Utari
A.S.L. CN1
Fisiologia e fisiopatologia della deglutizione
Fisiologia della deglutizione
Reperto
normale
MECCANISMO D’
D’AZIONE
Deficit di protezione delle vie aeree
PROTEZIONE DELLE VIE AEREE
REFLUSSO NASALE
Chiusura anteriore della cavità
cavità buccale
Chiusura posteriore della cavità
cavità buccale
Chiusura del rinofaringe
BAVAGE
Chiusura della larige
PENETRAZIONE
FARINGEA
TRASPORTO DEGLI ALIMENTI
Inizio della fase orale
Controllo e propulsione orale
Innesco del riflesso faringeo
Propulsione nel faringe
Apertura dello sfintere esofageo superiore
ASPIRAZIONE
Deficit di chiusura laringea
GLOTTIDE
VW+SCoM
Deficit di meccanismo
di difesa delle vie aeree
LIVELLO SOTTOGLOTTICO
VW+SCoM
Campanelli d’allarme
fastidio o dolore associato alla deglutizione,
allungamento del tempo dedicato al pasto,
tosse costante durante i pasti,
senso di corpo estraneo in gola,
alterazione della voce dopo la deglutizione
progressivo cambiamento delle abitudini
alimentari,
calo ponderale senza causa apparente,
febbricola senza cause apparenti.
Diagnostica strumentale
della disfagia
Indagini strumentali
videoregistrazione dell’immagine fluoroscopica
scintigrafia faringea
Videofluorografia digitale
Esame radiologico condotto con una particolare
apparecchiatura in grado di acquisire sino a 8
immagini al secondo di buona qualità (1024 x 1024
pixel).
elettromiografia della deglutizione
manometria e pHmetria esofagea
ultrasonografia
videofluorografia digitale
studio fibroendoscopico della deglutizione
Videofluorografia digitale
Videofluorografia digitale
Il paziente viene esaminato seduto, in barella in carrozzina, nella
proiezione latero-laterale e antero-posteriore, senza particolari
limitazioni dovute alle condizioni fisico-cliniche od all’età.
Reperto
normale
Videofluorografia digitale
Fibroscopia endoscopica
Reperto
patologico
Fibroscopia endoscopica
Fibroscopia endoscopica
1) Posizionamento dello strumento
Introduzione per
via nasale fino al
raggiungimento
del tratto
sovraglottico
MANOVRE E COMPENSI
Deficit di chiusura laringea
Reperto
patologico
Postura
Assistenza
all’alimentazione
Il paziente deve
mangiare
seduto con
comodo
appoggio degli
avambracci e
piedi appoggiati
Preparazione dei cibi
Semi-solidi
Solidi
Posti in un piatto, mantengono per qualche
tempo la forma del recipiente che li ha
contenuti o l’impronta della posata utilizzata
per
raccoglierli.
Necessitano
di
una
preparazione orale più impegnativa dei cibi
semi liquidi ma non di masticazione.
Richiedono una efficiente ed attenta
preparazione orale e l’intervento della
masticazione.
I cibi di tale consistenza, se utilizzabili
nell’alimentazione di un paziente con disfagia,
devono comunque essere morbidi ,omogenei
e compatti.
polenta morbida, creme di farine di cereali, passati e
frullati densi, omogeneizzati di carne e di pesce, uova
alla coque, carni frullate preparate come gelatine,
carne cruda, formaggi cremosi, budini, creme,
mousses, acqua gelificata
PERICOLI
DENUTRIZIONE
PROBLEMI
POLMONARI
gnocchi di patate, pasta ben cotta, uova sode, pesce
attentamente pulito delle lische, soufflé, verdure
cotte non filacciose, formaggio crescenza, ricotta
romana, pere, banane, fragole, pesche molto mature.
GRAZIE DELL’ATTENZIONE
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