Venerdì 29 - Sabato 30 aprile 2011
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Speciale Sviluppo
TarantoSera
Intervista con il direttore generale della Bcc San Marzano sulle tendenze dell’economia ionica
La paura del futuro frena gli investimenti
«Le troppe incertezze dettate
dalla crisi bloccano
i risparmiatori che mettono
da parte oggi per evitare
di trovarsi in difficoltà domani»
Nella foto Emanuele Di Palma
che parla di un turismo in
ripresa, ma ancora troppo veloce
e di un settore, quello tessile,
continuamente aggredito dal
mercato cinese. La sua strategia?
Puntare sull’enogastronomia
“Staticità. L’economia tarantina resta alla finestra. E’ ferma. La gente non investe, ma
risparmia. Si mette da parte
oggi quel che si può per non
rimanere con le tasche vuote
domani”.
Il direttore generale della Banca di Credito Cooperativo di
San Marzano di San Giuseppe, Emanuele Di Palma analizza le tendenze dell’economia tarantina.
Direttore, come reagiscono
le imprese ed i risparmiatori alla crisi?
“C’è una certa ripresa del mercato, soprattutto di quello del
turismo. Taranto ha delle ottime potenzialità per crescere,
mi riferisco ad esempio al Castello Aragonese ed al museo,
e l’ultimo evento, quello dei
Riti della Settimana Santa ha
dimostrato bene che la città è
capace di essere attrattiva. Purtroppo si tratta ancora di un turismo mordi e fuggi, nel sen-
piatti tipici”.
La produzione industriale in
genere come va?
“Registriamo una certa
stagnazione. D’altronde di
fronte ad un mercato fermo
non c’è molto da fare”.
Gli edili?
“Anche questo settore continua ad essere stabile. Non c’è
una grande richiesta di mutui
che ci fa pensare ad una grande richiesta di immobili”.
E le famiglie?
“Stanno a guardare. Continua
la predisposizione al risparmio
condizionato dal futuro. Le
troppe incertezze dettate da un
lavoro che manca e da un’economia ferma induce i rispamiatori a mettere da parte oggi per
non trovarsi in difficoltà. La
gente è prudente e spaventata
dal futuro. Sembra che speri in
qualcosa di nuovo. In un cambiamento, ovviamente verso il
positivo, che possa finalmente
sbloccare la crisi”.
so che chi arriva va via nel giro
di un giorno. Forse perché c’è
poca attrattività, invece, da
parte delle aziende ricettive.
Magari legata alla scarsa
concertazione tra elementi attrattivi e operatori turistici”.
Per gli altri settori, invece?
“Beh, l’ultima crisi del tessile
a Martina Franca con l’impresa di Nardelli in difficoltà non
è certamente un buon segnale. Sarebbe l’ennesima azienda entrata in difficoltà e che
conferma la particolare debolezza del nostro territorio per
le produzioni che possono essere aggredite dal mercato
straniero e in particolare da
quello cinese. Credo che, a
questo punto, non resti che
concentrarsi su quello che i
cinesi non possono imitarci”.
A cosa si riferisce?
“Ai nostro prodotti enogastronomici. Difficilmente riusciranno i marcati stranieri e
d’oriente a preparare i nostri
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