ilBilancioSociale duemilanove duemiladieci AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA REGIONE DEL VENETO 2 Il Bilancio Sociale anni 2009 e 2010 AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA REGIONE DEL VENETO 3 4 INDICE Presentazione pag. 8 L’attualità del Bilancio Sociale pag. 9 1 – L’IDENTITÀ AZIENDALE pag. 10 1.1 – La descrizione dell’Azienda e la sua storia pag. 10 1.2 – L’assetto istituzionale pag. 12 1.3 – Le strategie pag. 17 1.4 – Il Rischio Clinico pag. 21 1.5 – Area ricerca: il Campus Biomedico “Pietro d’Abano” pag. 23 1.6 – i numeri dell’Azienda pag. 24 2 – LA DIMENSIONE SOCIALE pag. 27 2.1 – I risultati per i pazienti e le loro famiglie pag. 27 2.2 – Il Pronto Soccorso pag. 37 2.3 – Il Comitato Etico pag. 40 2.4 – La Rete degli Ospedali e Servizi Sanitari per la Promozione della Salute (HPH) pag. 42 2.5 – La Farmacia pag. 45 2.6 – Cosa pensano i pazienti pag. 52 2.7 – Il processo di Empowerment: i risultati relativi Alle Associazioni e al Volontariato pag. 56 2.8 – Il Servizio Sociale Ospedaliero pag. 65 2.9 – Inserimento Disabili pag. 70 2.10 – Cittadini stranieri: il Servizio di Mediazione Culturale pag. 73 5 3 – LA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA pag. 75 3.1 – Il Personale dipendente pag. 75 3.2 – La Formazione pag. 88 3.3 – Il Benessere Organizzativo e il Mobbing pag. 92 3.4 – Organigrammi: le Strutture di staff della Direzione Generale e i Servizi Amministrativi pag. 95 4 – LA DIMENSIONE TECNICO-STRUTTURALE E AMBIENTALE pag. 97 4.1 – Le tecnologie informatiche pag. 97 4.2 – La gestione ambientale pag. 101 4.3 – Struttura, tecnologie e sistemi pag. 102 4.4 – Attrezzature pag. 106 5 – LA DIMENSIONE ECONOMICA pag 109 5.1 – La dinamica economica pag. 109 5.2 – La dinamica finanziaria e patrimoniale pag. 118 6 – LA DIMENSIONE INTERNAZIONALE pag. 124 7 – LA DIMENSIONE DI GENERE pag. 130 7.1 – Il Bilancio di Genere pag. 130 7.2 – La Medicina di Genere pag. 137 7.3 – La salute della donna pag. 138 6 Presentazione Il Bilancio Sociale dell’Azienda Ospedaliera è ormai una tradizione ed un riferimento nella comunicazione con gli stakeholders, per informare, nel modo più chiaro e trasparente possibile, sugli obiettivi e sui risultati raggiunti dall’Azienda Ospedaliera. E’ un’edizione che cerca, con una veste sobria, di facilitare la propria diffusione e lettura. Il lavoro. ringraziamento va a quanti hanno contribuito a questo Certi che questo strumento sia un’opportunità maggiore di conoscenza di questa complessa realtà ospedaliera, si porgono cordiali saluti. Adriano Cestrone Direttore Generale 7 L’attualità del Bilancio Sociale La Pubblica Amministrazione, sin dagli anni ’90, è coinvolta in un processo di adeguamento della propria azione a criteri di efficacia e di efficienza. La riconfigurazione operativa ha riguardato anche il campo contabile, attraverso il passaggio dalla contabilità pubblica a quella economica, caratterizzata soprattutto dalla redazione di un bilancio di esercizio sulla base del modello previsto dal Codice Civile per le società. Per integrare i documenti contabili, appare però necessario l’utilizzo di altri strumenti che, ponendo l’accento sul profilo sociale dell’attività di un’azienda, soprattutto se operante in ambito sanitario, permette alla stessa di presentare un concreto dettaglio della sua attività in termini di output e outcome rispetto alle diverse categorie di cittadini portatori di specifici interessi (stakeholders). Il Bilancio Sociale è, quindi, uno strumento di rendicontazione sociale, trasparente e responsabile, nei confronti della comunità di riferimento, con il quale comunicare i propri impegni ed i propri risultati, coinvolgendo i soggetti interessati nel processo di valutazione e pianificazione delle proprie strategie e tenendo sempre più conto delle esigenze delle diverse parti e, al tempo stesso, contribuisce a rafforzare il rapporto fiduciario e il dialogo permanente con i propri interlocutori. 8 1 - L’IDENTITÀ AZIENDALE 1.1 - La descrizione dell’Azienda e la sua storia L’Azienda Ospedaliera di Padova nasce il 1° gennaio 1995, a seguito dello scorporo dell'ex-Ulss 21, nella quale era compreso l’ex-Ospedale Civile. Essa offre una grande varietà di prestazioni di diagnosi, cura e riabilitazione nell’ambito di ricoveri ordinari (di più giorni), giornalieri (Day-Hospital e Day-surgery), visite e prestazioni diagnostiche ambulatoriali. E’ “Ospedale di rilievo nazionale e di alta specializzazione” con la presenza dell’Università di Padova, che vi svolge attività di ricerca e di didattica. Costituisce un punto di riferimento non solo a livello regionale, ma anche nazionale ed europeo per i solidi rapporti di collaborazione con alcuni tra i più prestigiosi ospedali del mondo. Questa Azienda coniuga quotidianamente alta specializzazione tecnica e impegno per il benessere del cittadino, grazie anche alla presenza di Volontari che operano con competenza e sensibilità a favore del malato e dei suoi familiari. La storia dell'assistenza sanitaria padovana comincia con l'Ospedale di San Francesco Grande, la più importante istituzione assistenziale che precedette l’Ospedale Giustinianeo. Fondato nella prima metà del quattrocento per volontà di Baldo Bonafari e di sua moglie Sibilla de Cetto, l'Ospedale adiacente all'omonimo convento si distinse in senso positivo da tutte le precedenti e contemporanee iniziative analoghe. Innanzitutto, almeno per l'epoca, era "Grande", come si può apprezzare dallo spazio che occupava nell'isolato tra le attuali vie San Francesco, del Santo e Galileo Galilei (nel centro storico di Padova), e disponeva di tutto quanto era allora necessario per renderlo una struttura autonoma. Inoltre, pur conservando lo spirito caritatevole delle numerose Congregazioni e Fraglie che nel Medioevo offrivano ospitalità scarsamente "specializzata" a malati, indigenti, esposti e pellegrini, l'Ospedale di San Francesco ebbe fin dall'origine un’impostazione prettamente terapeutica. Attività, quest'ultima, che svolse fino al settecento, quando le ormai antiche strutture edilizie e organizzative risultarono inadeguate, rispetto anche ai bisogni sanitari che erano molto elevati, e la tecnologia disponibile e le conoscenze diagnosticheterapeutiche che erano molto modeste. Anche nella seconda metà del Settecento fu un privato a prendere l'iniziativa. Spetta infatti al vescovo Nicolò Giustiniani il merito di essersi fatto sponsor autorevole presso le autorità veneziane e i 9 maggiorenti padovani per la realizzazione del "Nuovo Ospedale" che, successivamente gli venne dedicato. Dalla "prima pietra", posta il 20 dicembre 1778 in un luogo lontano dal "tumulto della città", in vent'anni prese corpo il progetto ideato da Domenico Cerato, all'epoca docente nello Studio di Architettura civile pratica. Sotto la Repubblica Veneta, divenne la struttura sanitaria di riferimento della Padova francese, austriaca, monarchica e lo è ancor oggi, dopo quasi duecento anni. I rapporti tra Ospedale Civile e Università furono precoci e fruttuosi come da una consolidata tradizione storiografica. Infatti proprio presso l'Ospedale di San Francesco si tennero, già alla metà del Cinquecento, le prime lezioni "cliniche" al letto del malato, in breve trasformate in veri e propri corsi pratici. Nei primi decenni del seicento, ad esempio, il Prof. Antonio Negri era tenuto a condurvi gli studenti per "fare l'ostensione delle orine e la cognitione di polsi". Interazione che si rafforzò con l'inaugurazione dell'Ospedale Giustinianeo che, da subito, ospitò "nel recinto e nelle sale del Nosocomio" le Cliniche Medica e Chirurgica. Lo sviluppo dell’attività assistenziale e di studio comportò, con il tempo, un visibile ampliamento delle strutture edilizie, avvenuto nel corso di questo secolo, facendo diventare l’Ospedale una città nella Città di Padova. 10 1.2 - L’assetto istituzionale L’Azienda ha personalità giuridica pubblica ed autonomia imprenditoriale, gestionale ed organizzativa, nell’ambito degli obiettivi e dei vincoli stabiliti dalla Regione. L’attività assistenziale, in considerazione dell’integrazione con l’ Università, è determinata, nel quadro della programmazione nazionale e regionale, in modo da assicurarne la funzionalità e la coerenza con le esigenze della didattica e della ricerca. Missione L’Azienda Ospedaliera di Padova è un ospedale ad alto contenuto tecnologico ed assistenziale, qualificato dall’integrazione fra assistenza didattica e ricerca, caratterizzato dalla collaborazione istituzionale con l’Università di Padova. La missione dell’Azienda è di: - contribuire alla promozione, al mantenimento e al recupero delle condizioni di salute della popolazione assicurando, nel quadro della programmazione sanitaria nazionale e regionale ed in risposta ai bisogni assistenziali espressi dalla collettività, la produzione di prestazioni specialistiche di ricovero, o di tipo ambulatoriale destinate a persone affette da patologie che per complessità o intensità della appropriata risposta sanitaria non possono essere assistite nell’ambito dei servizi assicurati dalle Aziende ULSS, implementando standard di qualità e sicurezza per utenti ed operatori; - sviluppare, rapporti di collaborazione con le aziende sanitarie territoriali e con altri soggetti (volontariato, altre aziende sanitarie) finalizzati alla realizzazione della continuità assistenziale e al monitoraggio del percorso del paziente prima, durante e dopo il ricovero, nella piena consapevolezza della centralità del cittadino/utente nel sistema. Valori etici di riferimento La politica attuata dall’Azienda è costituita dall’insieme dei criteri che orientano gli scopi, le intenzioni e le azioni di tutti coloro che, a vario titolo, operano nell’Azienda e contribuiscono all’assolvimento della sua missione. L’Azienda assume i seguenti valori di riferimento, vincolanti ai fini della programmazione strategica e di gestione delle proprie attività: Centralità del cittadino: capacità del “sistema azienda” di porre al centro delle sue azioni il cittadino, al fine di soddisfarne le aspettative, nelle sue diverse dimensioni: − di utente, in relazione alla capacità del sistema di rendere disponibili e facilmente accessibili le informazioni necessarie a consentire un accesso informato e tempestivo ai servizi e alla prestazioni offerte attraverso una scelta consapevole; − di paziente, in relazione alla capacità del sistema di mantenere o recuperare il suo stato di salute, garantendo una risposta assistenziale di elevato livello tecnico e professionale in grado di soddisfare i suoi bisogni in un 11 contesto che garantisce la sicurezza delle cure; − di contribuente in relazione alla capacità del sistema di informare, di rendere evidente che le risorse necessarie al funzionamento dell’Azienda sono investite e utilizzate in modo appropriato ed efficiente; Qualità dell’assistenza: promuovere percorsi assistenziali riproducibili e validati secondo le migliori pratiche scientifiche, in grado di adeguare l’uso delle diverse competenze professionali alla produzione di un’assistenza pertinente (efficacia) ed appropriata (efficienza), imperniata sui bisogni dei destinatari, orientata al miglioramento continuo ed ispirata al principio delle cure progressive in relazione alle caratteristiche di intensità e complessità degli interventi necessari nell’ambito degli specifici processi clinici. Appropriatezza: fornire prestazioni sanitarie corrette, valutate in termini di efficacia (per il paziente), validità tecnico scientifica (provata evidenza allo stato attuale delle conoscenze) e impatto gestionale (definizione delle risorse disponibili e delle modalità con le quali le stesse vengono combinate) ai fini dell’ottimizzazione degli interventi nell’ambito del processo/percorso diagnostico, terapeutico ed assistenziale. Accessibilità: assicurare ai pazienti la possibilità di usufruire dei servizi dei quali hanno bisogno, nel tempo e nel luogo più opportuno, in quantità adeguata e nel limite delle risorse disponibili. Equità: garantire, a parità di bisogno e di competenze, pari e tempestiva opportunità di accesso alle prestazioni, ai servizi e agli strumenti messi a disposizione dall’Azienda al fine di assicurare, nella distribuzione dell’assistenza, interventi adeguati, riproducibili ed economicamente sostenibili per la comunità . Affidabilità: adeguare con continuità e coerenza le azioni, i comportamenti ed il servizio prodotto alle necessità della popolazione, alle priorità e agli obiettivi a tal fine fissati dall’Azienda al fine di assicurare la compatibilità delle azioni e dei risultati agli impegni assunti, rispettando i tempi stabiliti. Trasparenza: garantire la libera circolazione delle idee e delle informazioni sulle procedure, sulle risorse e sui risultati, la visibilità e la comprensibilità del processo decisionale, all’interno e all’esterno dell’Azienda, attraverso la disponibilità al confronto, la definizione di regole esplicite nell’acquisizione e cessione dei servizi, l’esplicitazione di obiettivi, attese, impegni, l’informazione sullo stato di avanzamento degli obiettivi e sul loro grado di raggiungimento, la valorizzazione del capitale umano e professionale e il conseguente orientamento del sistema premiante a dare il giusto riconoscimento ai comportamenti che producono risultati positivi per l’efficacia, l’efficienza e il clima dell’organizzazione aziendale. Ricerca e innovazione: promuovere l’attivazione, in stretta correlazione con l’Università e con altre strutture esterne nazionali ed internazionali, di processi di adeguamento diagnostico, terapeutico e tecnologico indotti dal progresso delle conoscenze tecnico-scientifiche, conseguenti allo sviluppo dell’attività di ricerca, in grado di favorire la qualificazione continua dell’assistenza e a consolidare la valenza regionale, 12 nazionale ed internazionale dell’Azienda Ospedaliera di Padova. Formazione: promuovere ed investire nel sistema di formazione continua del personale inteso quale strumento per garantire il mantenimento, l’adeguamento e lo sviluppo delle conoscenze professionali e culturali in grado di incidere, in termini di miglioramento continuo, sull’appropriatezza e la qualificazione degli interventi in sintonia con il progresso tecnico scientifico relativo agli ambiti specifici di ogni professionalità coinvolta nei diversi processi clinici ed assistenziali. Interattività: integrazione tra attività istituzionali e attività sociali, culturali, religiose, di volontariato e di assistenza sociale per lo sviluppo di collaborazioni operative finalizzate alla sperimentazione di nuove forme di organizzazione e gestione dei servizi sanitari orientate al conseguimento di obiettivi assistenziali meritevoli di tutela e finalizzati al superamento di barriere ideologiche, culturali, sociali e religiose, fonte di emarginazione. L’Azienda Ospedaliera di Padova intende attivare per la realizzazione dei valori sopra elencati la più stretta collaborazione con l’Azienda territoriale di riferimento ULSS n° 16 attivando tutte le sinergie e le integrazioni ritenute a tal fine opportune,nell’ambito delle rispettive autonomie e specificità aziendali. Visione La VISIONE intende soddisfare la domanda sanitaria di alta complessità assicurando un livello scientifico elevato. La visione strategica, nel perseguimento degli obiettivi e delle finalità istituzionali sue proprie, si realizza nell’ambito di un sistema capace di supportare obiettivi di appropriatezza, di efficacia, di adeguatezza, di qualità e sicurezza dei servizi offerti ai cittadini rispetto alle loro domande e ai loro bisogni, orientato al miglioramento continuo della qualità della propria offerta e rivolto alla ricerca della soddisfazione del cittadino e degli operatori, in un contesto di ottimizzazione nella gestione delle risorse disponibili. La visione strategica della Azienda è ispirata al principio di integrazione fra assistenza, didattica e ricerca nella collaborazione con l’Università di Padova e la Azienda ULSS 16 di Padova e favorito da sinergie e collaborazioni con strutture pubbliche e private e con le componenti istituzionali, sociali, economiche e di volontariato. Principi dell’assistenza In coerenza con i valori etici di riferimento che ispirano l’azione, l’Azienda presta assistenza sanitaria con continuità, professionalità e umanità, garantendo l’integrazione organizzativa e multidisciplinare, nonché la comprensione ed il rispetto delle persone assistite e dei loro familiari anche dal punto di vista di differenti culture e fedi religiose. La pratica assistenziale e clinica è orientata alle più aggiornate tecniche e procedure in ordine alle quali sussistano provate evidenze per assicurare i più elevati standard 13 assistenziali. La motivazione e la formazione continua di tutto il personale, elementi imprescindibili per garantire il miglioramento della qualità dell’assistenza, sono parte integrante della strategia aziendale quali strumenti per promuovere l’accrescimento del proprio capitale umano e l’incremento delle conoscenze professionali e culturali. Organizzazione L’assetto organizzativo della Azienda Ospedaliera di Padova si ispira ad alcuni principi guida che discendono dai valori etici di riferimento: a) valorizzazione della autonomia organizzativa della Azienda b) progressiva attuazione del modello organizzativo dipartimentale come indicato dalla normativa nazionale e regionale c) definizione dei livelli di integrazione tra le diverse componenti: verticale ed orizzontale d) attivazione di un sistema di gestione della qualità per guidare l’organizzazione verso il miglioramento continuo dei servizi tenendo conto delle esigenze di tutte le parti interessate e) attivazione di un sistema di gestione della sicurezza del paziente con il coinvolgimento dei professionisti per la prevenzione di eventi avversi. 14 1.3 - Le strategie Il Sistema Qualità SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITÀ ISO 9001:2008 Dal 2002 l’Azienda Ospedaliera di Padova ha sviluppato un Sistema di Gestione per la Qualità certificato secondo la norma internazionale UNI EN ISO 9001:2008 finalizzato a migliorare la qualità dell’assistenza sia in termini di efficacia che di appropriatezza e l’organizzazione dei servizi. Attualmente le strutture aziendali certificate sono: Immunotrasfusionale, Medicina di Laboratorio, Microbiologia e Virologia, Tossicologia Forense e Antidoping, Patologia cardiovascolare, Anatomia e istologia patologica CLOPD; Coordinamento Locale trapianti C.U.P., Servizio Gestione Agende, Farmacia Ospedaliera Centralizzata, Formazione e Progetti Internazionali, Ingegneria Clinica, Opere d’Ingegneria, Ufficio Relazioni con il Pubblico, Dipartimento ad Attività Integrata di Pediatria, Struttura Semplice Dipartimentale Ematologia: Clinica Sperimentale e Banca del sangue di cordone di Padova. L.R. 22/02 AUTORIZZAZIONE ED ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE* Con la Legge Regionale n. 22/2002 “Autorizzazione e Accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali” la Regione Veneto ha inteso offrire ai cittadini un’assistenza di elevato livello tecnico-professionale e scientifico in condizioni di efficacia, efficienza, sicurezza, equità, pari accessibilità per tutti i cittadini e di appropriatezza rispetto ai reali bisogni delle singole persone. Il modello regionale di sviluppo e valutazione della qualità del settore sanitario, socio-sanitario e sociale, prevede un processo graduale che parte dall’autorizzazione, si perfeziona con l’accreditamento istituzionale e si completa con l’accreditamento di eccellenza su base esclusivamente volontaria. Inoltre, con la DGRV n. 448 del 24 febbraio 2009 la Giunta Regionale del Veneto ha approvato il “Percorso di Qualità per il riconoscimento e la conferma dello status di centro regionale specializzato” presenti nella Regione Veneto. * con il contributo del Quaderno n. 2 “Autorizzazione e Accreditamento delle Strutture Sanitarie Socio-Sanitarie e Sociali: Legge Regionale n.22 del 16.08.2002” e del Quaderno n. 5 “Definizione di un programma di Accreditamento di Eccellenza del Servizio Socio Sanitario Regionale. Legge Regionale n.22 del 16.08.2002” a. AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO Rappresenta la soglia minima di garanzia obbligatoria per poter esercitare attività sanitarie e socio-sanitarie. Prevede requisiti minimi di natura strutturale, tecnologico – impiantistico e organizzativo –funzionale idonei a garantire standard omogenei da cui non si può prescindere per poter operare 15 sul territorio regionale, nel rispetto della qualità e sicurezza delle cure dei cittadini. La verifica per l’accertamento dei possesso dei requisiti relativi all’autorizzazione all’esercizio è stata effettuata presso l’Azienda Ospedaliera nel Giugno 2008 dal Gruppo Tecnico Multiprofessionale (GTM) dell’Agenzia Regionale Socio Sanitaria (ARSS). In data 20 ottobre 2009, l’Azienda Ospedaliera ha ricevuto la conferma dell’autorizzazione all’esercizio di attività sanitaria con Decreto regionale n. 52 del 7.8.09. L’Azienda ha attivato l’organizzazione interna per risolvere le non conformità rilevare dal GTM regionale che sono state riportare in tale Decreto. b. ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE E’ un processo con cui le strutture già autorizzare acquisiscono lo status di soggetto idoneo a erogare prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e sociali per conto del Servizio Socio Sanitario Regionale (SSSR). Le strutture che richiedono l’Accreditamento Istituzionale devono predisporre e mantenere attivo sistema di gestione della qualità aziendale, inteso come l’insieme di mezzi, risorse, procedure, personale, responsabilità, metodologie, strumenti informativi e conoscenze organizzate finalizzandolo al miglioramento continuo della qualità delle cure e dell’assistenza. L’Azienda Ospedaliera ha presentato la domanda alla Regione Veneto per ottenere l’Accreditamento Istituzionale entro il termine previsto dalla normativa (19 gennaio 2010). Per l’implementazione al suo interno delle logiche e delle metodologie previste dal modello di accreditamento istituzionale, l’Azienda ha attivato delle iniziative formative rivolte al personale delle 77 Strutture Complesse e 5 Strutture Semplici Dipartimentali aziendali individuato come referente per l’applicazione del sistema di accreditamento (n. 218 partecipanti). La Regione Veneto sta pianificando la verifica di parte “terza” effettuata da un apposito team di valutatori. c. ACCREDITAMENTO DI ECCELLENZA SECONDO LO STANDARD ACCREDITATION CANADA E’ un processo volontario di valutazione a prevalente contenuto professionale, sistematico e periodico, rivolto al miglioramento continuo della qualità, prevalentemente riferito ad attività cliniche. La finalità è quella di garantire i migliori risultati possibili attraverso il confronto tra “pari” con esperti terzi, indipendenti, che valutano la conformità di un ente rispetto a standard prestabiliti di performance. La Regione Veneto ha avviato il programma di Accreditamento di Eccellenza del proprio SSSR attraverso la sperimentazione e l’adattamento di un modello riconosciuto a livello internazionale per tutte le aree assistenziali del SSSR con Accreditation Canada, organizzazione no-profit ed indipendente, riconosciuta dal Governo federale del Canada. L’Azienda Ospedaliera è stata coinvolta in tale progetto per le attività del Dipartimento ad Attività Integrata di Pediatria, quale area di sperimentazione per la valutazione di standard applicabili ad un’assistenza integrata con la didattica e la 16 ricerca. Oltre alle Unità Operative del Dipartimento di Pediatria, sono state coinvolte tutte le strutture aziendali che erogano processi di supporto, trattandosi di un modello di accreditamento sistemico. Il progetto ha visto il coinvolgimento diretto di circa 100 professionisti. La visita da parte dei valutatori canadesi è avvenuta nei giorni 9-10-11 dicembre 2009. L’Azienda ha ricevuto il report finale a febbraio 2010 ottenendo l’”Accreditamento con report” che evidenzia i punti di forza e le aree di miglioramento individuate durante la verifica. L’Azienda Ospedaliera ha implementato le azioni di miglioramento ritenute prioritarie da parte dei valutatori. d. PERCORSO DI QUALITÀ PER IL RICONOSCIMENTO E LA CONFERMA DELLO STATUS DI CENTRO REGIONALE SPECIALIZZATO Con DGRV n. 4532/2007 sono state emanate le direttive per la razionalizzazione dei Centri regionali di Riferimento e dei Centri regionali Specializzati del Veneto con l’obiettivo di costruire un sistema altamente interrelato e flessibile, idoneo a fronteggiare un contesto sanitario e sociale in rapido mutamento. Con la successiva DGRV n. 448/2009 è stato approvato il “Percorso di Qualità per il riconoscimento e la conferma dello status di Centro Regionale Specializzato” che definisce standard, evidenze ed indicatori per il riconoscimento dello status di "Centro Regionale Specializzato" validi sia per i centri specializzati esistenti che per quelli di nuova istituzione. Tale percorso ha lo scopo di evidenziare le peculiarità di ogni specifico centro valorizzandone l'attività in termini differenziali rispetto alle unità operative ordinarie. La qualifica di centro specializzato prevede la presenza simultanea di tre tipologie di attività (clinica, ricerca, formazione) e lo svolgimento delle stesse in funzione di un supporto alla programmazione regionale su materie specifiche. L’Azienda Ospedaliera ha presentato in Regione la domanda di conferma di n. 24 Centri Regionali Specializzati e n. 22 di nuova istituzione il 31 dicembre 2009. 17 1.4 - Il Rischio Clinico Il rischio clinico Il rischio clinico è la probabilità che un paziente sia vittima di un evento avverso, subisca cioè un danno o disagio imputabile, anche se in modo involontario, alle cure mediche o alle prestazioni sanitarie, determinando un prolungamento del periodo di degenza o un peggioramento delle condizioni di salute. Partendo dall'assioma che la sicurezza del paziente è garantita dalla riduzione degli errori (prevenzione) e dal contenimento degli effetti di quelli che comunque si verificano (protezione), l’Azienda ha promosso politiche di risk management adottando con D.D.G. n° 867 del 31 ottobre 2008 il modello organizzativo Regionale (D.G.R.V. n° 1831 del 1 luglio 2008) e nominando il Responsabile delle Funzioni per la Sicurezza del paziente (RFS). Il RFS ha steso ed ha il compito di implementare il programma aziendale di gestione del rischio “Progetto Sicurezza del paziente 2010/2012” recepito con D.D.G. n °952 del 09 settembre 2010. Progetto Sicurezza Il traguardo che l’Azienda si propone di raggiungere attraverso la gestione del rischio clinico è ridurre l’incidenza degli eventi avversi, dovuti ad un intervento chirurgico, alla gestione dei farmaci e all’errata identificazione del paziente, ridurre gli eventi da caduta, fornire competenze per la comunicazione di eventi avversi, sensibilizzare gli operatori sanitari alla segnalazione degli errori. Le azioni strategiche riguardano: 1. L’adozione e l’implementazione delle “Raccomandazioni” sviluppate e diffuse dal Ministero della Salute per offrire agli operatori sanitari informazioni su condizioni particolarmente pericolose, che possono causare gravi e fatali conseguenze ai pazienti. 2. L’adozione delle “Raccomandazioni e della checklist”, elaborate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’ambito del programma “Safe Surgery Saves Lives” adattate al contesto nazionale dal Ministero della Salute per rendere più sicuro il percorso del paziente che deve essere sottoposto a intervento chirurgico. 3. L’ adozione ed adattamento alla realtà aziendale delle Guide Ministeriali: per l’uso sicuro dei farmaci, per i familiari, per i volontari, per gli operatori, per le strutture sanitarie, per i pazienti con lo scopo di coinvolgere attivamente i cittadini per garantirne la sicurezza. 4. L’adozione della scheda terapeutica unica: eccellente strumento di comunicazione che integra in un unico documento tutte le informazioni sul processo terapeutico dei pazienti ricoverati. 18 5. L’implementazione di strumenti di prevenzione delle cadute e di gestione del paziente caduto. 6. L’introduzione del braccialetto per identificare in maniera univoca il paziente definendo procedure organizzative aziendali che prevedono il coinvolgimento attivo del paziente nel processo di verifica della sua identità durante il ricovero. Gestione dell’evento avverso Molti degli eventi avversi hanno bisogno di essere osservati da una prospettiva sistemica per poterli comprendere completamente. Le azioni e i fallimenti degli operatori giocano generalmente un ruolo centrale, ma i loro ragionamenti e comportamenti sono fortemente influenzati e vincolati dall’ambiente di lavoro contingente e da processi organizzativi più ampi. È quindi importante nella gestione dell’evento avverso considerare tutti gli attori del sistema, diffondendo un clima “NO BLAME” che getti le basi per costruire una organizzazione che attinga dall’errore, per promuovere la riflessione e l’analisi delle possibili cause al fine di addivenire a possibili soluzioni e azioni di miglioramento. Per rispondere con rigorosità a tale esigenza la gestione del rischio ha introdotto la pratica dell’audit, in maniera sistematica in Azienda, per tutti quegli eventi che per entità, frequenza e invisibilità sono ritenuti significativi, fornendo strumenti operativi ai professionisti ed agli organi aziendali, sia in caso di evento avverso che per la prevenzione dello stesso. Formazione Un’attenta politica di gestione del rischio clinico non può prescindere dalla costruzione di una cultura della sicurezza attraverso la qualificata preparazione di medici e personale sanitario, realizzata in modo strutturato e costante attraverso la partecipazione attiva ai corsi di formazione. I corsi hanno l’obiettivo di far acquisire conoscenze teoriche ed abilità tecniche e pratiche in tema di metodologie nonché strumenti di analisi e di valutazione per la gestione del rischio; diffondere una generalizzata cultura del rischio e della sicurezza tra gli operatori sanitari. 19 1.5 - Area Ricerca: Il Campus Biomedico “Pietro D’Abano” Nel luglio del 2007 il complesso immobiliare di via Orus, già sede dell’Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie, è stato acquisito dall’Azienda Ospedaliera di Padova per un importo di 12,8 milioni di euro, interamente finanziato dalla Regione del Veneto. L’apposito accordo di programma siglato con la Regione del Veneto prevede che una parte degli edifici sia ceduta in comodato d’uso gratuito per 25 anni alla Fondazione Biomedica Avanzata e all’Università degli Studi di Padova che, assieme all’Azienda Ospedaliera, hanno contribuito alla completa ristrutturazione dei nove edifici, per complessivi 10.700 mq, con finanziamenti propri ammontanti complessivamente a oltre 15 milioni di euro. Nel luglio del 2010 l’Azienda Ospedaliera di Padova ha assunto la gestione dell’intero complesso nel rispetto degli accordi con la Fondazione Biomedica Avanzata e, nel settembre 2010, è stato istituito il Campus Biomedico “Pietro d’Abano” quale luogo in cui troveranno sede tutti i laboratori di ricerca attualmente ubicati nelle strutture clinico ospedaliere, integrati da piattaforme analitiche avanzate e strutture per la stabulazione per modelli di animali transgenici, realizzando così un’area interamente ed esclusivamente dedicata alla ricerca biomedica di base e transazionale quale elemento integrante dell’attività sanitaria. Nel Campus Biomedico sono già attivi, oltre ai laboratori della Fondazione Biomedica Avanzata, i laboratori afferenti al Dipartimento delle Neuroscienze, i laboratori del Servizio per la Patologia della Riproduzione Umana, il laboratorio dell’Unità Complessa Malattie Metaboliche Ereditarie, il laboratorio dell’Unità Complessa ORL con indirizzo Otochirurgico. Nel corso del 2011 e nel primo semestre del 2012 saranno progressivamente trasferiti gli altri laboratori secondo un cronoprogramma concordato con l’Università degli Studi di Padova. 20 1.6 – I numeri dell’Azienda RISULTATI: tabella degli indicatori Azienda Ospedaliera di Padova 2009 2010 (dati definitivi) Ricoveri ordinari 51.823 50.437 % ricoveri ordinari per pazienti residenti nel Veneto 87,3% 87,9% Pazienti e loro famiglie % ricoveri ordinari per pazienti residenti fuori Veneto 12,7% 12,1% Ricoveri diurni 19.830 18.243 % ricoveri diurni per pazienti residenti nel Veneto 86,3% 87,0% % ricoveri diurni per pazienti residenti fuori Veneto 13,7% 13,0% Interventi chirurgici in day surgery (1) 12.118 11.494 Prestazioni chirurgiche ambulatoriali 2.480 2.566 Prestazioni chemioterapia ricondotte a regime amb. 3.197 3.993 Complessità d. casistica (Peso medio DRG) ricoveri ordinari 1,29 1,3 Complessità d. casistica (Peso medio DRG) ricoveri diurni 0,73 0,75 Importo medio DRG ricoveri ordinari 3.825 3.873 Importo medio DRG ricoveri diurni 1.662 1.649 Incidenza DRG complicati * 9,57% 9,18% % ricoveri ad elevato rischio di in appropriatezza * 21,10% 20,76% ultra 75-enni (2) 10.977 11.192 % ultra 75-enni (2) 21,2% 22,2% 6.186.657 6.457.645 460.497 464.986 4.948.054 5.217.202 778.106 775.457 Pazienti extracomunitari – ricoveri ordinari 4.048 4.046 Pazienti comunitari – ricoveri ordinari 47.786 46.499 Prestazioni specialistiche ambulatoriali (ecluso Libera Prof.) Prestazioni specialistiche (visite) Esami di laboratorio (specialità 03) Altre prestazioni diagnostiche e terapeutiche % extracomunitari – ricoveri ordinari 7,9% 8,0% Pazienti extracomunitari – ricoveri diurni 1.045 1.056 Pazienti comunitari – ricoveri diurni 18.885 18.265 % extracomunitari – ricoveri diurni Pazienti extracomunitari – specialistica ambulatoriale Pazienti comunitari – specialistica ambulatoriale 5,2% 5,5% 445.725 437.022 5.874.227 6.166.796 % extracomunitari – specialistica ambulatoriale 7,1% 6,6% Totale pazienti di nazionalità non italiana 6.877 6.803 % totale pazienti di nazionalità non italiana 9,6% 9,8% N. nascite 4.006 3.997 217 216 20.900 21.300 Livello di Qualità Percepita (scala 0-100) 81% 79,5% % Unità Operative che hanno effettuato indagini sulla Qualità Percepita 90% 99% N. Reclami 1.723 1.114 Trapianti Totale stimato accessi giornalieri 21 Tempi di risposta ai reclami scritti (giorni) 61 67 % Unità Operative che hanno realizzato carte dei servizi 66% 72% N. carte di accoglienza realizzate 218 251 N. di Unità Operative certificate UNI EN ISO 9001:2008 16 17 N. di processi certificati UNI EN ISO 9001:2008 Associazioni di Volontariato 43 44 N. Associazioni di Volontariato afferenti all’Azienda 97 100 1.414 1.412 170 173 Regione N. Posti Letto medi per ricoveri ordinari(3) N. Posti Letto medi per ricoveri diurni Degenza Media (ricoveri>1 giorno) 9,00 9,02 81,7% 80,3% 33,2 32,5 25.442.191,13 24.626.608,93 10 13,5 2.661.745,09 3.164.601,83 2.641.382,66 3.714.468,84 Personale dipendente e convenzionato (unità equivalenti) 4.283 4.292 Personale dipendente e convenzionato (unità effettive) 4.682 4.700 % personale di sesso femminile 71% 72% Incarichi professionali 261 226 Collaborazioni coordinate e continuative 67 25 Borse di studio 67 65 N. lavoratori disabili (unità equivalenti) 129,80 130,05 Tasso di turn over del personale 20,67% 12,94% 17% 18% 12,11% 12,98% Tasso di occupazione posti letto (ricoveri>1 giorno) Indice di rotazione posti letto (ricoveri>1 giorno) Ricavi libera professione (4) Fornitori Tempo medio di pagamento (mesi) Finanziatori Contributi e donazioni ricevuti da terzi (€/000) in conto esercizio (5) Contributi e donazioni ricevuti da terzi (€/000) in conto capitale (finanziamento investimenti) (6) Risorse Umane % personale part-time Tasso di assenteismo (senza le ferie) N. infortuni Tasso di infortunio N. corsi di formazione in house realizzati % di corsi in house realizzati rispetto ai corsi deliberati 230 222 4,91% 4,72% 87 140 99 - N. dipendenti coinvolti in corsi di formazione in house % di dipendenti partecipanti ai corsi in house rispetto al totale dei dipendenti N. giornate di formazione esterna seguite dai dip. 5787 5381 100% 100% 7810 7553 N. richieste di autorizzazione a corsi di formazione est. 4429 5455 7.488.256,00 10.439.063,00 10 11 536.856.940 537.915.303 Finanziamenti per progetti di ricerca e vari Progetti di cooperazione internazionale Valore Globale della Produzione (1) Fonte SSI (2) riferito ai ricoveri ordinari (3)Posti -letto medi incluso Terapie intensive e Culle (4) dato risultante dalla voce “Ricavi per prestazioni sanitarie erogate in regime di intramoenia” dei bilancio di esercizio consuntivi per gli anni 2009-2010. (5) valore costituito dalle voci “contributi in conto esercizio da enti pubblici vincolati” e “contributi in conto esercizio da privati vincolati” e dalle erogazioni liberali in contanti registrati nei bilanci d’esercizio consuntivi 2009-2010. 22 I contributi in conto esercizio vincolati, da enti pubblici o privati, costituiscono finanziamenti da soggetti terzi (Regione, altri enti pubblici e privati) dedicati a specifiche attività. Il valore indicato è complessivo e in esso sono ricompresi anche i finanziamenti per progetti di ricerca e vari. (6) rappresentano le risorse finanziarie incassate per il finanziamento di investimenti (ampliamenti, ristrutturazione di immobili, attrezzature sanitarie, ecc.) da enti pubblici quali Stato, Regione, Comuni da privati, nonché le donazioni ricevute di beni capitali da privati (es. attrezzature sanitarie, immobili) utilizzabili nel processo produttivo. I valori sono tratti dai bilanci di esercizio consuntivi 2009-2010. 23 2 – LA DIMENSIONE SOCIALE 2.1 – I risultati per i pazienti e le loro famiglie Volume dell’attività di ricovero Gli esercizi del triennio 2007-2009 si concludono con una contrazione dell’attività di ricovero (-1,15% ricoveri ordinari e – 8,8% ricoveri diurni), come richiesto dai provvedimenti regionali in materia di appropriatezza (DGR 4450/06 – 2140/07) e di riduzione del tasso di ospedalizzazione (DGR 4449/06). Nell’anno 2009 la riduzione risulta più attenuata nei ricoveri ordinari (-0,26%), mentre per i ricoveri diurni il calo si mantiene mediamente costante negli anni (-3,56%), spostando patologia che non necessitano di ricovero ma che possono essere trattate in ambulatorio, come ad esempio gli interventi di ernia inguinale e femorale. Il trend viene confermato anche dall’attività erogata nel corso del 2010. L’attività ambulatoriale (esclusa l’attività libero professionale) evidenzia, per contro, un trend in continua crescita (+7% dal 2007), come risultato di un processo aziendale che, trasferendo nel regime più appropriato l’attività, riduce i ricoveri a favore dell’attività specialistica ambulatoriale. L’Azienda ha mantenuto elevata la complessità della casistica trattata, con un valore economico del DRG in crescita (+2,6% ricoveri ordinari, +2,8% ricoveri diurni dal 2007 al 2009), tentando il difficile connubio tra centro di specializzazione e di riferimento nazionale ed internazionale, e ospedale di riferimento per i pazienti veneti e padovani in particolare. Distribuzione dei ricoveri ordinari per zona di provenienza La distribuzione dei ricoveri per zona di provenienza non si modifica sostanzialmente nel triennio 2007-2009: risiede nella regione Veneto circa l’ 88% dei pazienti ricoverati. Nel 2010 sembra invece esserci un variazione imputabile alla crescita dei ricoveri verso i residenti dell’Ulss 16, con una riduzione dell’attrattività fuori provincia e fuori regione. 24 Attrattività anno 2009 e trend 2010 Dimessi ASL 16 Altre ASL provincia Altre ASL Veneto Totale intra-regione Extra Regione TOTALE 2009 38.209 7.592 16.441 62.242 8.122 70.364 % 2009 trend 2010 54,3% 39.074 10,8% 7.542 23,4% 14.031 88,5% 60.647 11,5% 7.319 100,0% 67.966 % trend 2010 57,5% 11,1% 20,6% 89,2% 10,8% 100,0% Attrattività anni 2009 e trend 2010 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% ASL 16 Altre ASL Altre ASL provincia Veneto Totale intraregione 2009% %trend 2010 Extra Regione L’alta specializzazione è resa evidente, in particolare, dall’attività di trapianto d’organo, nella quale questa Azienda presenta un volume di interventi tale da collocarla tra i principali ospedali italiani. L’attività trapiantologica infatti rappresenta più del 50 % della stessa attività erogata nella regione mantenendosi sempre su valori elevati. L’Azienda Ospedaliera di Padova continua ad essere l’unico centro di riferimento regionale per il trapianto combinato di rene e pancreas ed esegue la quasi totalità dei trapianti di polmone. 25 Principali Trapianti 2008 Trend 2010 2009 N N Veneto % su Veneto N N Veneto % su Veneto N Rene 81 193 42% 106 268 40% 99 Fegato 56 71 79% 58 81 72% 58 Renepancreas 7 7 100% 14 14 100% 8 Cuore 29 42 69% 26 49 53% 12 Polmone 17 17 100% 13 14 93% 17 Totale 190 330 58% 217 426 51% 194 Nel contempo, il soddisfacimento dei bisogni locali ha comportato l’impatto con il progressivo invecchiamento della popolazione e la risposta assistenziale a pazienti fragili (in particolare gli anziani - oltre 20% dei ricoveri ordinari), che si è realizzata con interventi di riorganizzazione delle attività internistiche e di urgenza, nonché con la collaborazione con l’Ulss territoriale per sviluppare sistemi di continuità delle cure. % ultra 75-enni - Medicine Generali 70,0% 60,0% 57,6% 58,7% 58,6% 60,2% % ultra 75 50,0% 40,0% 30,0% 20,9% 20,3% 21,2% 22,2% 20,0% % ultra75 medicine generali 10,0% 2007 2008 2009 trend 2010 Come si può notare, la fascia di popolazione ultra 75-enne è aumentata progressivamente fino a raggiungere il 60 % del totale nei reparti di Medicina Generale. Si tratta di una popolazione con un impatto socio-assistenziale molto forte, tale da richiedere una modalità di approccio differente rispetto alla restante popolazione e che se sottovalutata porta, tra gli altri, ad un allungamento improprio della degenza o ad una risposta impropria relativamente ai bisogni di salute. 26 35,0% Distribuzione % dei pazienti per fasce d'età Medicine Generali 30,0% 25,0% Anno 2007 20,0% 15,0% 10,0% Anno 2010 5,0% 0,0% da 6 a 14 anni da 15 a 44 anni da 45 a 64 anni da 65 a 74 anni da 75 a 84 anni da 85 a oltre Patologie più frequenti Scendendo nel dettaglio della tipologia di ricoveri trattati in regime ordinario, si evidenzia nell’anno 2009 l’uscita tra i primi dieci DRG’s 1 dei seguenti trattamenti: 410-CHEMIOTERAPIA NON ASSOCIATA A DIAGNOSI SECONDARIA DI LEUCEMIA ACUTA (erogata in regime ambulatoriale); 001-CRANIOTOMIA ETA` > 17, ECCETTO PER TRAUMATISMO Si sottolinea invece l’aumento dei seguenti DRG’s: 143-DOLORE TORACICO (per riduzione degli OBI – Osservazione Breve Intensiva - in Pronto Soccorso) 014-MALATTIE CEREBROVASCOLARI SPECIFICHE ECCETTO ATTACCO ISCHEMICO Primi 10 DRGs - Ricoveri ordinari 2009 % sul trend totale 2010 % sul totale 2.734 5,3% 2.462 5,2% 2.357 4,5% 2.016 4,2% 1.313 2,5% 1.132 2,4% 127-INSUFFICIENZA CARDIACA E SHOCK 1.168 2,3% 1.344 2,8% 290-INTERVENTI SULLA TIROIDE 1.027 2,0% 1.062 2,2% 183-ESOFAGITE, GASTROENTERITE E MISCELLANEA MAL.APPARATO DIGERENTE, E 726 1,4% 651 1,4% 143-DOLORE TORACICO 648 1,3% 631 1,3% 584 1,1% 573 1,2% 359-INTERVENTI SU UTERO E ANNESSI NON PER NEOPLASIE MALIGNE, SENZA CC 567 1,1% 598 1,3% anno 391-NEONATO SANO 373-PARTO VAGINALE COMPLICANTI SENZA DIAGNOSI 371-PARTO CESAREO SENZA CC 125-MALATTIE CARDIOVASC.ECCETTO CATETERISMO CARDIACO E DIAGN 014-MALATTIE CEREBROVASCOLARI ECCETTO ATTACCO ISCHEMICO TR Primi 10 Drg's IMA, CON SPECIFICHE 523 1,0% 514 1,1% 13.656 26,4% 10.983 23,0% Il trend dell’anno 2010 conferma lo stesso andamento delle principali patologie trattate nel 2009. I Parti rimangono tra i DRG’s più frequenti, anche se nel corso del 2010 sembra esserci una controtendenza in particolare con una importante riduzione del parto vaginale rispetto a quello 1 DRG significa Diagnosis Related Group, raggruppamenti omogenei di diagnosi per la classificazione dei pazienti dimessi da un Ospedale ai fini della remunerazione del periodo di ricovero (ricovero ordinario, day surgery, day hospital) 27 cesareo. Trend tipologia parti 2.750 2.500 2.250 2.000 1.750 1.500 1.250 1.000 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Trend 2010 Parto Vaginale 2.390 2.458 2.502 2.100 Parto Cesareo 1.389 1.399 1.389 1.171 Studiando la Nazionalità delle partorienti risultano in aumento, in termini percentuali, le straniere, soprattutto provenienti dalla Romania, Nigeria e dalla Moldavia: Anno 2009 – % Parti secondo Nazionalità Trend Anno 2010 – % Parti secondo Nazionalità Studiando i principali DRG associati ai ricoveri diurni, si assiste alla ripresa di interventi al ginocchio (per l’implementazione dell’attività presso il Centro di Day Surgery Multidisciplinare), mentre l’anamnesi di tumore resta il ricovero diurno più frequente, per i follow up endoscopici dei pazienti affetti da patologie urologiche. L’aborto dal 2° DRG più frequente nel 2007, diventa il 5° DRG nel 2009, continuando pertanto a ridursi. Nel 2010 sembrano 28 aumentare, rispetto al 2009, il DRG 270 ‘Altri interventi su pelle, tessuto sottocutaneo e mammella senza cc’ e il DRG ‘Interventi su utero e annessi non per neoplasie maligne, senza cc’. Primi 10 DRGs ricoveri diurni Anno 2009 % sul totale 412-ANAMNESI DI NEOPLASIA MALIGNA CON ENDOSCOPIA 1.089 5,5% 1.007 5,1% 270-ALTRI INTERVENTI SU PELLE, TESSUTO SOTTOCUTANEO E MAMMELLA SENZA 723 3,6% 859 4,4% 359-INTERVENTI SU UTERO E ANNESSI NON PER NEOPLASIE MALIGNE, SENZA CC 608 3,1% 783 4,0% 381-ABORTO CON DILATAZIONE E RASCHIAMENTO, MEDIANTE ASPIRAZIONE O IST 656 3,3% 736 3,8% 266-TRAPIANTI DI PELLE E/O SBRIGL. ECCETTO PER ULCERE PELLE/CELLULITE 767 3,9% 664 3,4% 503-INTERVENTI GINOCCHIO SENZA DIAGNOSI PRINCIPALE DI INFEZIONE 774 3,9% 503 2,6% 055-MISCELLANEA DI INTERVENTI SU ORECCHIO, NASO, BOCCA E GOLA 421 2,1% 409 2,1% 574-DIAGNOSI EMATOLOGICHE/IMMUNOLOGICHE MAGGIORI ECCETTO ANEMIA FALCIFORME E COAGULOPATIE trend 2010 % sul totale 2,1% 409 397 2,0% 158-INTERVENTI SU ANO E STOMA, SENZA CC 538-ESCISSIONE LOCALE E RIMOZIONE MEZZI DI FISSAZIONE INTERNA ECCETTO ANCA E FEMORE SENZA CC 1,8% 360 Primi 10 Drg's trend 2010 162-INTERVENTI PER ERNIA INGUINALE E FEMORALE, ETA` > 17 SENZA CC 496 2,5% 404-LINFOMA E LEUCEMIA NON ACUTA SENZA CC 433 2,2% 408-ALTERAZIONI MIELOPROLIFERATIVE O NEOPLASIE POCO DIFF. CON ALTRI I 413 2,1% Primi 10 Drg's 2009 6.380 32,2% 6.129 31,3% 29 Il ulcere seguito tabella DRG 266 ‘Trapianti di pelle e/o sbrigliamento, eccetto per pelle/cellulite‘ si mantiene elevato in regime diurno, a dello shift dal regime ordinario, come si evince dalla seguente: Trend DRG 266 Trend 2010 DRG Anno 2009 Totale Regime 930 808 266-TRAPIANTI DI PELLE E/O SBRIGL. ECCETTO PER ULCERE PELLE/CELLULITE Diurno 767 664 Ordinario 163 144 Il calo del DRG 162 INTERVENTI PER ERNIA INGUINALE E FEMORALE, ETA` > 17 SENZA CC, è imputabile all’applicazione della normativa regionale che prevede il trasferimento in regime ambulatoriale degli interventi di ernia inguinale e femorale (DGR 3747 del 20/11/2007). Attività specialistica ambulatoriale Il trend positivo dell’attività specialistica ambulatoriale continua oltre nel triennio 2007-2009, anche nell’anno 2010, come riportato nella prima tabella di sintesi; il 2009 si chiude con una variazione positiva del 7,5% dell’attività specialistica ambulatoriale rispetto al 2007, dovuta sia all’attività erogata in regime di pronto soccorso per pazienti non ricoverati (+12,4%), sia all’attività ambulatoriale ordinaria (+6,8%). Attività specialistica ambulatoriale – Regime di prenotazione e urgenza Tipo prestazione 2007 2008 2009 % 2009-2007 Ambulatoriale Pronto Soccorso % Pronto Soccorso Totale 5.098.192 658.529 11,44% 5.756.721 5.444.710 723.331 11,73% 6.168.041 5.446.589 740.068 11,96% 6.186.657 6,8% 12,4% 4,6% 7,5% trend 2010 5.733.991 761.999 11,73% 6.495.989 . Attività specialistica ambulatoriale – Tipologie di rimborso Tipo erogazione 2008 Consuntivo 2009 Consuntivo Variazione 2010 Trend '09-'07 Volume % Volume % Volume % MOBILITA' 4.761.225 77% 3.584.026 58% -19,5% 3.668.131 56% A FAVORE DI TERZI e STP PAGANTE Totale 1.250.985 155.831 6.168.041 20% 3% 2.480.062 100% 6.186.657 122.569 40% 2% 120,5% 2.712.257 -31,0% 115.601 100% 7,5% 42% 2% 6.495.989 100% 30 Attrattività dell’attività specialistica ambulatoriale – Volumi di Mobilità Anno Intra/ Macro Extra cliente Totale INTRA Totale ASL 15 ASL 16 ASL 17 ASL VENETO NON PADOVA EXTRA 2008 Volume Variaz. 07-'09 2009 % Volume % % trend 2010 Volume % 4.761.225 100% 3.584.026 100% -19,5% 3.668.131 100% 4.535.537 95,3% 3.360.754 93,8% -20,9% 3.437.984 93,7% 227.263 4,8% 221.208 6,2% 3,2% 226.221 6,2% 3.380.706 71,0% 2.211.861 61,7% -30,3% 2.384.140 65,0% 185.955 3,9% 180.875 5,0% 1,6% 181.638 5,0% 741.613 15,6% 746.810 20,8% 9,4% 645.985 17,6% 225.688 4,7% 223.272 6,2% 8,0% 230.147 6,3% Nel triennio 2007-2009 la percentuale dell’attività erogata verso l’Ulss 16 si riduce dal 71% al 62% del totale, come si evince dai grafici di seguito riportati. Aumenta in termini percentuali l’attività erogata verso le Ulss fuori provincia. I dati di attività del 2010 sembrano invece in controtendenza, con una ripresa dell’attività verso i residenti della Ulss 16, rispetto al 2009. 31 Attività specialistica ambulatoriale per Ulss di provenienza - Anni 2009, 2010 TREND ANNO 2009 ASL VENETO NON PADOVA 21% EXTRA REGIONE 6% ASL 15 6% ASL 16 62% ASL 17 5% TREND ANNO 2010 ASL VENETO NON PADOVA 18% EXTRA REGIONE 6% ASL 15 6% ASL 16 65% ASL 17 5% Per quanto riguarda l’obiettivo del rispetto dei tempi di attesa massimi fissati dalla DGRV 3535/04 per alcune prestazioni in almeno il 70% dei casi, l’Azienda ha raggiunto nel 2009 i seguenti valori per prestazioni: PRESTAZIONE Numero prestazioni prenotate Tempo regionale di riferimento % SODDISFACIMENTO NEI TEMPI INDICATI RNM colonna TAC cerebrale Ecocolordoppler Visita cardiologica Visita oculistica EGDS EcoAddome 2.044 1.430 4.728 3.030 3.555 5.449 10.511 60 60 60 30 30 60 60 84,8% 95,2% 50,7% 81,8% 40,0% 84,4% 78,0% (Fonte Qlik CUP) 32 Relativamente alle prestazioni di visita oculistica, il rispetto dei tempi d'attesa è inferiore a quello previsto dalla Regione perché, essendo l'AOP un centro di medio-alta specializzazione, le prestazioni che vengono erogate in queste specifiche sedi sono soprattutto prestazioni di secondo e terzo livello, successive ad una prima valutazione specialistica di base che può essere erogata in altra sede. Da sottolineare, comunque, che le urgenze vengono garantite tempestivamente. 33 2.2 – Il Pronto Soccorso Il Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera di Padova serve un territorio di circa 400.000 abitanti per la patologia ordinaria e - con la centralizzazione sanitaria dei pazienti più gravi e complessi - un numero ancora più ampio per i problemi sanitari critici. Il Pronto Soccorso ha un duplice compito: la gestione dei problemi sanitari critici (Mission Primaria) e la gestione dei problemi sanitari ‘minori’ (Mission Secondaria). Triage Il triage è uno strumento di valutazione infermieristica finalizzato ad identificare, fra i pazienti che si rivolgono al sistema di emergenza sanitaria (Pronto Soccorso e 118), quelli affetti da patologie con rischio a breve termine di morte od invalidità maggiore, che richiedano un rapido trattamento diagnostico e terapeutico. Sotto questo aspetto i pazienti vengono distinti con diversi codici colore: Bianco – Verde – Giallo – Rosso; il Codice Rosso identifica i pazienti con un’alterazione acuta delle funzioni vitali , il Codice Giallo i pazienti con funzioni vitali normali, ma sintomi predittivi di rischio imminente di morte od invalidità maggiore il Codice Verde viene utilizzato nelle situazioni esenti da rischio, ma gravate da un elevato stato di sofferenza il Codice Bianco per le situazioni senza priorità di rischio né di sofferenza, a prescindere dall’appropriatezza dell’accesso. Il triage seleziona i pazienti in base all’urgenza attuale e non alla gravità della situazione sanitaria di base. Attività Sanitaria In riferimento al trattamento generale avanzato dei pazienti critici, l’attività è impostata, secondo il modello angloamericano, sulla completa autonomia del personale medico e infermieristico del Pronto Soccorso. Rispetto al precedente sistema polispecialistico questo modello si è rivelato decisamente vantaggioso sia dal punto di vista economico/organizzativo ma anche, soprattutto, dal punto di vista della qualità del servizio. La sua realizzazione è stata resa possibile dall’implementazione di specifici e precisi programmi formativi, training e retraining periodici. - Medici: addestramento procedurale alla gestione generale di base e avanzata ABC, training e retraining periodici relativi a Basic Life Support, Advanced Cardiac Life Support, Advanced Trauma Support, Emergency Ultrasound; Definizione e addestramento all’uso di linee guida interne. - Infermieri: training e retraining periodici relativi a Basic Life Support, Triage, International Trauma Life Support, Advanced Medical Life Support - Ausiliari: training e retraining periodici relativi a: Basic Life Support, First Responder. In riferimento al trattamento di “problemi minori” l’attività sanitaria si caratterizza per: - l’appropriatezza dei ricoveri ottenuta attraverso l’ottimizzazione dell’attività di osservazione, l’attivazione di percorsi diagnostico terapeutici ambulatoriali alternativi al ricovero e l’attivazione di percorsi specifici, per i problemi assistenziali degli anziani alternativi al ricovero convenzionale. 34 - accorciamento dei tempi d’attesa dei Codici Bianchi consentita dalla definizione di Percorsi Brevi (Fast Track) a gestione iniziale prevalentemente infermieristica, attivabili in caso di iperafflusso per specifici problemi minori predeterminati l’attivazione di un “osservatorio” sistematico dell’accesso inappropriato finalizzato ad identificarne e quantificarne le cause come strumento a disposizione delle Direzioni Sanitarie per l’implementazione dei correttivi adeguati. Osservazione Breve Intensiva L’OBI garantisce una risposta a quella parte di pazienti che presenta una sintomatologia e una patologia tali da non permettere una immediata dimissione e nemmeno una evidente necessità di ricovero; situazioni cliniche che necessitano di un iter diagnostico terapeutico non inferiore alle 4 ore e non superiore alle 24 ore. Ha l’obiettivo di ridurre il numero totale dei ricoveri, di ridurre i ricoveri impropri e non necessari e di favorire una dimissione ponderata e sicura dal PS. Gran parte degli pazienti in OBI accedono in PS per dolore toracico, presentano un basso rischio per coronaropatia e i primi accertamenti risultano nella norma . secondo le linee guida internazionali rimangono in osservazione per 12 ore in media effettuando controlli degli enzimi cardiaci e dell’ECG seriati , cercando di eseguire sia una ecocardiografia sia un test da sforzo prima della dimissione. Da gennaio 2011 è operativa l’ambulatorio di ergometria presso il Pronto Soccorso. Negli primi 6 mesi del 2011 l’osservazione breve per dolore toracico poteva essere completata con un test da sforzo in 450 pazienti. Osservazione Rapida Intensiva: Percorso di pazienti ricoverati dal PS che prevede una degenza di durata non superiore a 3 giorni, basato su criteri ben definiti - un solo problema clinico attivo - in gran parte problemi cardiovascolari – per garantire accertamenti necessari e temporaneamente snellire i tempi di dimissione aumentando la disponibilità di posti letto e una riduzione della spesa sanitaria. Nel 2010 e soprattutto dall’inizio del 2011 è stato possibile un potenziamento dei ricoveri in regime ORI (Osservazione Rapida Intensiva), soprattutto presso la Clinica Medica 1 in stretta collaborazione con la scuola di Specializzazione in Medicina di Emergenza-Urgenza. 2008 2009 2010 TOTALE ACCESSI IN PS 88154 85221 85554 N. dimissioni 65690 63882 64685 2870 2528 1991 366 335 301 14876 14731 14927 179 126 159 N. osservazione breve (OBI) di cui ricoverati N. ricoveri di cui ORI (Oss. Rapida intensiva) % ricoveri 16,88% 17,29% 17,45% 35 Per l’attività 2011/2012 si cerca di consolidare l’implementazione dell’Osservazione Breve Intensiva. Si auspica di riuscire di attuare un’attività di controllo cardiologico ed ecocardiografico per i pazienti che giungono al PS , sempre nell’ottica di selezionare i dolori toracici a basso rischio di cardiopatia ischemica per poter dimettere in sicurezza i pazienti. Alla luce della recente creazione del Dipartimento per l’area medica c’è in programma un potenziamento di collaborazione con la struttura di Medicina d’Urgenza nella gestione dei pazienti critici che necessitano di uno stretto monitoraggio. 36 2.3 – Il Comitato Etico Il Comitato Etico per la pratica clinica è stato istituito dal Direttore Generale il 26.10.2006 . In conformità alle indicazioni della Giunta Regionale (secondo quanto proposto dal Comitato Regionale di Bioetica) ha le seguenti finalità: esaminare quesiti di carattere etico proposti dagli operatori dell’Azienda e formulare il relativo parere; elaborare linee guida di carattere più generale, anche a partire da singoli casi concreti; sensibilizzare, mediante corsi ed altre iniziative, gli operatori socio sanitari dell’Azienda alla visione etica della vita professionale anche quotidiana. Nei primi tre anni di lavoro il Comitato ha dedicato la parte prevalente del suo impegno alla formazione collegiale, prendendo anche spunto da questioni sorte precedentemente alla sua istituzione e oggetto di esame da parte del Servizio di Bioetica Clinica che la Direzione Generale aveva istituito fin dal 1997. Nel frattempo lo stesso servizio ha continuato ad intervenire nelle situazioni di urgenza ed ha proseguito nel suo impegno di assicurare corsi di formazione a tutto il personale dell’Azienda. Il Comitato è stato rinnovato con deliberazione del Direttore Generale del 24.11.2009 ed è attualmente composta da 19 membri, un responsabile della Segreteria scientifica ed una persona dedicata agli aspetti amministrativi ed organizzativi. Le competenze presenti riguardano la medicina clinica (internistica e chirurgica),la terapia intensiva, la medicina di famiglia, la medicina legale, l’area infermieristica, la bioetica, la psicologia, la sociologia, il diritto, il giornalismo, il volontariato e un religioso. Fanno, inoltre, parte il Direttore Sanitario e un dirigente medico della Direzione Medica Ospedaliera in qualità di Responsabile della sicurezza del paziente e la coordinatrice dei servizi per l’umanizzazione, Responsabile dell’Ufficio Relazioni con il pubblico. Nel secondo triennio, tuttora in corso, il Comitato ha ricevuto un numero crescente di richieste, prevalentemente proposte da medici, talune con carattere di urgenza (in questi casi affrontate dal responsabile del responsabile del Servizio di Bioetica Clinica con l’intervento del Presidente del Comitato e di altri membri immediatamente disponibili), ha elaborato alcuni pareri di carattere più generale, riguardanti, tra gli altri, il rifiuto alla trasfusione di sangue e decisioni di fine vita ed ha posto al centro della sua attenzione il tema dell’etica dell’organizzazione. Nello stesso tempo ha contribuito con alcuni suoi membri ai lavori della commissione istituita dal Direttore Generale sui problemi relativi alla comunicazione e all’informazione, anche (ma 37 non solo) finalizzate alla consapevole espressione del consenso. Sono stati recentemente proposti ulteriori temi di particolare importanza quali: la carta etica aziendale, la comunicazione con il paziente all’atto della dimissione, l’accompagnamento del morente e i problemi di fine vita. Anche in relazione al regolamento che si è dotato, il Comitato si riunisce con frequenza mensile salvo particolari esigenze di urgenza. Va ricordato che i pareri del Comitato non sono vincolanti e che tuttavia consentono a chi lo interpella una maggior consapevolezza e una visione più ampia ai fini delle decisioni da prendere. 38 2.4 – Rete degli Ospedali e Servizi Sanitari per la Promozione della Salute (HPH) L’Azienda Ospedaliera di Padova, nella Carta dei Servizi, tra gli altri punti, evidenzia il suo impegno nell’ ambito delle attività volte alla promozione della salute e al miglioramento degli stili di vita, attraverso interventi destinati ai pazienti, al personale sanitario e alla comunità. Tali interventi sono in linea con i principi guida O.M.S. ripresi e sviluppati dalla rete degli Ospedali e Servizi Sanitari per la Promozione della Salute (HPH), cui l’Azienda ha aderito istituendo un apposito Comitato Tecnico HPH con delibera 29/12/2009. Oltre a rinnovare il già consolidato impegno nella lotta contro il fumo ed il dolore in ospedale, il Comitato aziendale HPH ha orientato i suoi sforzi nella promozione delle attività di Educazione Terapeutica finalizzate all’empowerment ed alla sicurezza dei pazienti affetti da malattie croniche. L’attività HPH del comitato si è articolata in alcune iniziative sia a livello aziendale che di rete HPH regionale. 1) Attività Aziendale. Nel corso del 2010 sono stati concepiti ed avviati dei progetti pilota di Educazione Terapeutica e empowerment rivolti ai pazienti trapiantati in cura presso la Sezione Trapianti dell’U.O.C. di Cardiochirurgia e di quelli affetti da cirrosi epatica1 presso la Clinica medica V del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. Al momento attuale, sulla base di analoghe esperienze già ivi condotte in anni precedenti, presso l’U.O.C. di Ematologia e Immunologia Clinica del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale sono in fase di avvio dei progetti di Educazione Terapeutica rivolti ai pazienti affetti da lupus eritematoso sistemico e malattie mielo e linfoproliferative. Tutti i progetti sono stati ispirati dai principi ed obiettivi operativi della rete HPH con lo scopo di far acquisire al paziente (e/o ai caregiver familiari quando necessario) il livello di autonomia (empowerment) e le competenze necessarie per: - autogestire in sicurezza il proprio stato di salute a domicilio dopo la dimissione, limitando i potenziali rischi e complicanze della malattia e della cura; - ridurre gli accessi impropri all’ospedale o ai servizi dovuti ad una carente o scorretta autogestione del proprio stato di salute; sicura gestione della malattia e dei percorsi di cura tra ospedale e territorio e viceversa, ottimizzando le risorse. Al fine di uniformare i contenuti di apprendimento specifici per patologia, le competenze educative, gli strumenti e i metodi educativi e di valutazione (con lo scopo di rendere visibile, valutabile e tracciabile l’attività educativa svolta) utilizzati dagli operatori sanitari appartenenti alle diverse équipes interessate, tra il settembre 2010 e l’aprile 2011, in Azienda sono stati pianificati ed effettuati degli interventi di formazione professionale dedicati alle singole équipes2. Ciò, oltre a promuovere competenza e consapevolezza del modo di educare i pazienti, ha anche consentito di affrontare e sviluppare le dinamiche cooperative in seno alle équipes coinvolte. 39 Al momento attuale, presso la Clinica Medica V e la Sezione Trapianti è già in atto la sperimentazione degli interventi educativi con i pazienti e i loro caregiver. Lo svolgimento e i primi dati di tali iniziative saranno oggetto di uno specifico contributo della nostra Azienda alla XIV Conferenza Nazionale HPH che avrà inizio a Levico Terme (TN) il prossimo 1 dicembre. 2) Attività Regionale. E’ consistita in una serie di contatti, intrapresi dal Dr. R. Marcolongo, coordinatore HPH dell’Azienda Ospedaliera di Padova, nella primavera del 2010, con il coordinatore HPH regionale, Dr. S. Tasso ed altri membri della rete veneta HPH, sfociati in un intervento di formazione, sul tema dell’Educazione Terapeutica del Paziente, tenuto dal Dr. R. Marcolongo al Corso regionale di aggiornamento HPH, svoltosi al Presidio Ospedaliero di Castelfranco il 13 gennaio 2011, e in una Riunione organizzativa regionale HPH dal titolo “Empowerment del paziente”, tenutasi in il 25 febbraio 2011, sempre presso il Presidio Ospedaliero di Castelfranco Veneto3, animata dal Dr. R. Marcolongo in collaborazione con la Dr.ssa E. Rossato e il Dr. L. Bonadiman (vedi nota 2) e conclusasi con l’impegno di mettere a punto un Progetto Regionale HPH Interaziendale sull’empowerment del paziente e della sua famiglia. Obiettivo del progetto è quello di assicurare maggiore sicurezza e un miglior servizio ai pazienti e alle loro famiglie, dando loro un maggior grado di autonomia e autocontrollo sulla propria malattia e terapia e di fornire un servizio più efficiente a minori costi (minori ricoveri ripetuti o inappropriati, minori richieste di prestazioni ambulatoriali e diagnostiche, ecc.). Il progetto, che inizialmente dovrebbe coinvolgere clinici e sanitari motivati, mira a contribuire all'integrazione Ospedale-Territorio nell’articolare i percorsi di cura delle persone affette da malattie croniche. In tal senso, si è ritenuto utile coinvolgere le aree assistenziali e disciplinari più adatte e particolarmente esemplari (es. nefrologia, diabetologia, reumatologia, ematologia/oncologia, cardiologia, ecc.) di ciascuna ULSS, per poi valutare la trasferibilità e riproducibilità delle procedure in altri ambiti. L’ipotesi di progetto è stata presentata dal Dr. R. Marcolongo a nome del Dr. G. Rupolo e del Dr. S. Tasso alla 19th International Conference on Health Promoting Hospitals & Health Services (1-3 June, 2011, Turku, Finland), in una presentazione orale dal titolo. “Therapeutic Education: a Strategy to promote Empowerment and Safety of both Patients and Health Personnel”, pubblicata negli atti del congresso. 40 1 Tale progetto è il fulcro e il punto di partenza di un progetto più ampio che vede la formazione di una rete tra territorio e ospedale che coinvolge il paziente, la sua famiglia, gli infermieri del distretto i medici di base, gli epatologi e gli infermieri del Centro Regionale per le Malattie del Fegato. 2 Formazione effettuata dal Dr. Renzo Marcolongo, coordinatore aziendale HPH e medico clinico esperto di Educazione Terapeutica del Paziente, Dalla Dr.ssa Elisa Rossato, educatrice professionale esperta di Educazione Terapeutica del Paziente, in ruolo presso la Struttura Interaziendale di Formazione e Progetti Internazionali, dal Dr. Leopoldo Bonadiman, medico di famiglia del Distretto n.2 di Padova ed esperto di Educazione Terapeutica del Paziente, e dalla Dr.ssa Micaela Fergnani, psicologa presso lU.O.C di Ematologia ed Immunologia Clinica dell’Azienda Ospedaliera di PD. 3 Presenti all'incontro: Azienda Ospedaliera Padova ULSS 4 Alto Vicentino, ULSS 9 Treviso, ULSS 8 Asolo, ULSS 15 Alta Padovana, ULSS 16 Padova, ULSS 17 Este, ULSS 18 Rovigo, ULSS 19 Adria, ULSS 20 Verona, ULSS 21 Legnago, Azienda Ospedaliera Verona, Istituto Oncologico Veneto. 41 2.5 – La Farmacia Nel periodo 2007_2010 sono state implementate tutte le attività a carattere interaziendale, secondo la mission assegnata al Dipartimento Interaziendale per l’Assistenza Farmaceutica: Il Dipartimento assicura la continuità assistenziale tra ospedale e territorio e l’appropriatezza relativamente all’acquisizione ed utilizzo dei prodotti farmaceutici (medicinali, dispositivi medici, diagnostici e dietoterapici secondo regole concordate a livello aziendale) per le strutture afferenti alle due Aziende. La realizzazione della mission dipartimentale è garantita dalle seguenti strutture complesse: S.C.I. Assistenza Farmaceutica Territoriale la cui mission è: concorrere all’obiettivo del Dipartimento assicurando l’appropriatezza delle prescrizioni da parte dei medici prescrittori e l’assistenza farmaceutica ai cittadini, garantendo la continuità assistenziale ospedale-territorio. S.C.I. Farmacia Ospedaliera Centralizzata la cui mission è: assicurare l’appropriatezza relativa all’acquisizione dei prodotti farmaceutici per le U.O. dell’Azienda Ospedaliera, dell’ulss 16, delle strutture convenzionate e assicurare l’appropriatezza nell’utilizzo dei prodotti da parte delle U.O. Assicurare la messa a disposizione dei prodotti galenici e formulazioni officinali e magistrali di propria produzione. Si elencano, di seguito, le principali attività. Distribuzione diretta dei farmaci Questa attività riguarda l’erogazione diretta tramite la struttura Ospedaliera di tutti i farmaci soggetti alla “duplice via di distribuzione” (PHT) farmaci, cioè, che possono essere erogati sia dalle strutture pubbliche che dalle farmacie del territorio. L’Unità di Distribuzione dell’Azienda garantisce, coordinata con le altre sedi di distribuzione ospedaliere e territoriali dell’Ulss 16, la distribuzione capillare di questi farmaci a tutti gli assistiti che accedono in Azienda Ospedaliera È evidente che la distribuzione effettuata dalla struttura pubblica comporta un notevole risparmio, in quanto il costo d’acquisto degli stessi farmaci da parte dell’Ospedale risulta di molto inferiore a quello che verrebbe corrisposto alle farmacie territoriali. Per quanto riguarda questa tipologia di farmaci, nel corso del 2009-2010 si è osservato un trend sempre in aumento di tale attività che ha così consentito un importante contenimento della spesa. DISTRIBUZIONE DIRETTA DI FARMACI A DUPLICE VIA (PHT) TRAMITE LE STRUTTURE PUBBLICHE TOTALE: AZIENDA ULSS 16 + AZIENDA OSPEDALIERA + IOV 42 Anno n° pazienti n° erogazioni Spesa ospedaliera 2007 8.739 27.875 € 8.943.943,99 2008 9.910 31.833 € 9.010.957,13 2009 11.122 37.613 € 9.994.525,19 2010 12.032 44.510 € 11.652.468,49 41803 141.831 € 39.601.894,80 Va segnalato tuttavia che l’Azienda Ospedaliera, oltre ai farmaci con duplice via di distribuzione, provvede anche a consegnare a pazienti non ricoverati altre tipologie di terapie farmacologiche garantendo così una continuità assistenziale tra ospedale e territorio. Si elencano le principali tipologie di farmaci erogati. DISTRIBUZIONE DIRETTA DI FARMACI TRAMITE L'AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA TIPOLOGIA DI FARMACI EROGATI e spesa ospedaliera anno 2009 TIPOLOGIA Anno 2010 EROGAZIONE OSPEDALIERA FASCIA H € 41.336.843,48 € 45.473.044,79 FARMACI FASCIA A ALLA DIMISSIONE (*) € 761.113,85 € 721.181,18 FARMACI A DUPLICE VIA (PHT) (**) € 3.512.513,56 € 3.787.338,05 FARMACI LEGGE 648/96 € 1.566.724,68 € 1.711.853,25 FARMACI ACQUISTATI ALL'ESTERO € 8.917,15 € 1.588,73 FARMACI PER LE MALATTIE RARE € 1.567.570,10 € 2.164.047,88 PSOCARE (STUDIO OSSERVAZIONALE MIN. SAL.) € 1.779.766,66 € 1.657.278,47 123.010,68 € 86.522,77 ANTIPSICOTICI IN DEMENZA € VACCINI IMENOTTERI € 27.832,92 € 29.873,86 DGRV 734/2007 FARMACI ONCOLOGICI € 271.434,43 € 262.845,55 FARMACI LEGGE 648/96 "ALLARGATA" FARMACI ONCOLOGICI in REGIME DH per INTERREGIONALE € 420.952,99 € 475.174,56 € 9.980,71 PHT-OBBLIGATORIO-RV 11 11 2010 Prot 592060 TOTALE € € 51.386.661,21 € € 785.186,10 57.155.964,74 Come si può vedere, tutti i tipi i erogazione nel corso degli anni hanno avuto un continuo incremento. Tra le tipologie elencate nella tabella sopra riportata troviamo anche la spesa relativa alle terapie consegnate alla dimissione da ricovero ospedaliero (*). Tale attività consiste nell’erogare all’assistito la terapia inerente il ricovero ospedaliero consentendo allo stesso la continuità terapeutica direttamente a domicilio, evitando in un primo momento di ricorrere all’ambulatorio del proprio medico di medicina generale per la prescrizione. 43 Anche questa attività è stata notevolmente incrementata, non solo perché rappresenta un ulteriore contenimento della spesa farmaceutica ma anche e soprattutto per offrire un servizio all’assistito. Complessivamente, dunque, anche per questo periodo l’attività complessiva di distribuzione è fortemente aumentata continuando a mantenere un trend in continua salita, tanto da aver raggiunto un budget di circa € 57.100.000. FARMACI DISTRIBUITI A PAZIENTI TERRITORIALI AZIENDA OSPEDALIERA anni 2006-2010 € 60.000.000 € 50.000.000 € 40.000.000 € 30.000.000 € 20.000.000 € 10.000.000 €0 2006 2007 2008 2009 stima 2010 Produzione galenica L’attività di produzione dell’area galenica è articolata in : • Area galenica magistrale (preparazioni estemporanee personalizzate per singolo paziente sterili/non sterili) • Area galenica officinale (pomate, soluzioni, polveri, capsule …, allestite secondo formule standardizzate e di uso consolidato). • Area galenica reattivi e diagnostici (per uso di laboratorio). • Area galenica nutrizione parenterale. Le alte specializzazioni presenti nella nostra Azienda inducono una richiesta di formulazioni sempre più elaborate, destinate a pazienti con esigenze molto particolari, non reperibili in commercio (Malattie Rare - Farmaci Orfani - Terapie nutrizionali personalizzate etc..). L’attività è quindi orientata verso lo studio continuo di formulazioni molto personalizzate ed estemporanee. La produzione è rivolta alle UUOO dell’Azienda Ospedaliera ed è effettuata anche per conto della Farmacia dello IOV e dell’Ospedale Sant’Antonio. Preparazione galeniche di sacche per nutrizione parenterale 44 La produzione di sacche per Nutrizione Parenterale rimane stabile e continua ad essere orientata solo per trattamenti personalizzati in pazienti adulti particolari. E’ in fase di attuazione un progetto per l’allestimento in Farmacia delle sacche personalizzate destinate a pazienti pediatrici. Sacche prodotte dall’Azienda Ospedaliera di Padova ANNO Sacche per NPT 2009 2010 2.086 1.810 Preparazione di galenici magistrali ed officinali La produzione galenica, dopo anni di aumenti, è leggermente diminuita nel 2010 rispetto al 2009 (-7.4%) permanendo comunque su valori elevati. La diminuzione nella produzione è in realtà solo apparente perché, a fronte di quantità minori, è aumentato il numero e la complessità degli allestimenti. In particolare sono aumentate le preparazioni da allestire sotto cappa a flusso laminare, come preparazioni sterili e sospensioni orali pediatriche di farmaci immunodepressivi, che richiedono tempi e risorse maggiori. Quantità prodotte dall’Azienda Ospedaliera di Padova ANNO 2009 2010 Dosi pediatriche personalizzate (cps , buste, cartine) 40.782 35.941 Galenici magistrali estemporanei Pomate, liquidi, polveri, reattivi … Totale 4.612 3.905 34.438 34.069 79.832 73.915 Andamento Produzione Galenica Magistrale ed Officinale Azienda Ospedaliera di Padova Galenici reattivi 90.000 Galenici magistrali estemporanei Soluz. Sterili/Asepsi 80.000 70.000 Dosi Personalizzate Pediatriche Capsule Quantità 60.000 50.000 40.000 Polveri 30.000 Pomate 20.000 Liquidi Uso Esterno 10.000 - Liquidi Uso Interno 2005 2006 2007 2008 2009 2010 45 Dal 2008-2010 sono intervenuti cambiamenti organizzativi che hanno ridefinito le attività del Dipartimento, e se ne elencano le più significative. Con l’istituzione, dal primo marzo 2006, dell’Istituto Oncologico Veneto (IOV) l’Unità Antiblastici è transitata dal Dipartimento allo IOV, mentre con delega vengono svolte alcune funzioni, come l’ approvvigionamento dei medicinali e dei beni sanitari erogati a pazienti ricoverati ed ambulatoriali fornendo anche il supporto di consulenza tecnica attraverso la messa a disposizione del Prontuario Terapeutico. Ha provveduto a costituire un magazzino di stoccaggio presso la Farmacia dello IOV per la gestione dei farmaci antiblastici che ha gestito fino a giugno 2010. Altra importante attività di rilievo riguarda l’ambito delle AREE VASTE: dal 2008 la Regione ha fissato specifici obiettivi, suddivisi in aree omogenee, per uniformare alcune attività, in particolare: ∗ prontuario terapeutico di area vasta Già a partire dal 2005 era stata costituita la Commissione Interaziendale per la stesura e l’aggiornamento del Prontuario dei Farmaci che, nel corso del 2006, aveva prodotto un unico Prontuario Terapeutico Interaziendale consentendo un utilizzo unificato dei farmaci nelle tre aziende (Azienda Ospedaliera – Azienda Ulss 16 e IOV) tale da garantire, così, omogeneità dell’uso dei farmaci, indipendentemente dalla struttura di ricovero scelta dall’assistito. A seguito della definizione delle Aree Vaste, con deliberazione AOP n. 1003 del 08/10/2009 è stata istituita una nuova Commissione, rappresentativa di tutta l’area Vasta Padovana (Ulss 15, Ulss 16, Ulss 17, Azienda Ospedaliera e IOV), è stato definito un nuovo regolamento di funzionamento di detta Commissione (delibera AO 1318 del 23/12/2010) ed in data 15/06/11 è stato diffuso in AO il nuovo Prontuario Terapeutico unico di per l’intera area vasta versione del 16/02/2011 Nel 2009 in Azienda Ospedaliera è stato istituito il Nucleo per l’Appropriatezza d’impiego dei Farmaci che ha il compito di valutare le richieste di introduzione in Prontuario di nuovi farmaci, per gli aspetti dell’efficacia clinica dimostrata, del valore economico e dell’ impatto sul budget aziendale. ∗ Repertorio dei Dispositivi Medici di Area Vasta Secondo quanto previsto per i farmaci, con deliberazione dell’AO n 515 del 19/05/2009 è stata costituita anche una Commissione di Area Vasta (CTDM) per la definizione dei Dispositivi Medici ed analogamente, con delibera AO n 1243 del 22/12/2009 è stato istituito il Nucleo per l’appropriatezza d’impiego dei Dispositivi Medici ∗ Disciplinare Tecnico per un programma di distribuzione diretta uniforme Nel 2009 è stata istituita l’Unità di Coordinamento dell’Area Vasta Padovana per la distribuzione diretta con il compito di predisporre un disciplinare che, partendo da una dettagliata analisi della situazione attuale in tutta l’area vasta per quanto 46 concerne le attività in uso per la distribuzione diretta, formulasse azioni migliorative tendenti ad unificare le modalità di distribuzione in area vasta. Il disciplinare è stata licenziato dal coordinamento nella riunione dell’ 11 novembre 2009 ed è stato inviato in Regione. L’obiettivo è quello di garantire la distribuzione dei farmaci per tutta l’area vasta, indipendentemente dalla residenza dell’assistito. Detto disciplinare è stato poi trimestralmente rivalutato ed aggiornato. ∗ Progetti attivati per ridurre il contenzioso tra ospedale e territorio Al fine di garantire all’assistito una continuità assistenziale condivisa dal ricovero fino alla presa in carico da parte del medico di medicina generale, sono stati istituiti gruppi di lavoro composti da sanitari rappresentanti sia l’ospedale che il territorio e sono state predisposte specifiche linee guida su alcuni percorsi terapeutici: ∗ linee guida H/T interaziendali sulla profilassi antibiotica dell’endocardite batterica ∗ linee guida H/T interaziendali sulla gestione del dolore cronico nel paziente oncologico ∗ linee guida H/T interaziendali sulla gestione del dolore cronico nel paziente non-oncologico (in corso di stesura) 47 2.6 – Cosa pensano i pazienti Soddisfazione e reclami Qualità percepita Il concetto di qualità percepita è di fatto ormai considerato uno degli aspetti di sistema nei processi di miglioramento e quindi indice della qualità aziendale. La percezione soggettiva si misura sulle aspettative e l’esperienza. Il rapporto tra aspettative ed esperienza genera il cosiddetto valore di maggior o minor soddisfazione. Questo dato è mutevole, a seconda: • • • • • • del “momento” vissuto dalla persona, del suo stato d’animo, dell’eventuale sua precedente esperienza, dei suoi bisogni impliciti, espliciti e latenti, della “fama” del servizio fruito o da fruire, dell’organizzazione del servizio, vista sia sotto l’aspetto tecnico-organizzativo che professionale. L’insieme di questi fattori e la loro interrelazione incide sulla percezione e sulla soddisfazione dell’utente. Nel 2009 sono state svolte indagini sulla qualità percepita in 66 Unità Operative per un totale di 73 indagini (qualche UO ne ha svolte più di una). Le Unità Operative coinvolte comprendono reparti di degenza, ambulatori, laboratori e Day Surgery. Rispetto agli anni precedenti si sono realizzate indagini raggiungendo la quota del 90% di UO (70 UU.OO. sul totale di 77) che hanno realizzato fino al 2009, con il supporto dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico, almeno un’indagine sulla qualità percepita. Il grado di soddisfazione è stato dell’81%. Nel 2010 sono state svolte indagini sulla qualità percepita in 76 Unità Operative per in totale di 90 Indagini qualche UO ne ha svolte più di una). Le Unità Operative coinvolte comprendono reparti di degenza, ambulatori, laboratori e Day Surgery. Rispetto agli anni precedenti si sono realizzate indagini raggiungendo la quota del 99% di UO (76 UU.OO. sul totale di 77) che hanno realizzato fino al 2010, con il supporto dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico, almeno un’indagine sulla qualità percepita. Il grado di soddisfazione è stato del 79,5%. 48 Totale % di soddisfazione da parete dei pazienti 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 81% 79,50% 2009 2010 Le variabili oggetto di analisi nei questionari sono state: • l’accessibilità al servizio, • l’informazione, • i tempi d’attesa, • la relazione con il paziente, • l’iter burocratico, • la privacy, • il comfort. Si sono predisposti dei questionari con domande standard per i reparti e per gli ambulatori; in alcuni casi si sono personalizzati i questionari secondo le esigenze delle singole UU.OO. Gestione del reclamo Il reclamo è “qualunque espressione di insoddisfazione che richieda una risposta”. Essendo utopistico immaginare un’organizzazione pubblica esente da critiche da parte dei suoi utenti ed essendo difficile pensare che un’azienda sanitaria possa impostare delle azioni di miglioramento della qualità senza tener conto dell’opinione degli utenti, i reclami, se opportunamente raccolti ed analizzati, costituiscono una risorsa di grande valore per l’Azienda. Essi rappresentano infatti un’occasione preziosa per identificare e correggere gli errori, migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini ed aumentare la loro fiducia. Tipologia reclami Dimensione interpersonale anno 2010 anno 2009 97 6% 112 10% Funzionamento Tecnico-organizzativo 1428 83% 848 76% Prestazioni sanitarie Insoddisfazione generica Totale 190 8 1723 11% 0% 100% 151 3 1114 14% 0% 100% Più in particolare relativamente al Funzionamento Tecnico organizzativo si dettagliano le seguenti voci: Difficoltà di Accesso Telefonico Anno 2009 Anno 2010 49 Difficoltà di Accesso Telefonico verso il Call Center Difficoltà di Accesso Telefonico in Azienda Ospedaliera (Cup, Pediatria, Radiologia, Clinica Oculistica, Centro Clinico Ambulatoriale) Totale 778 (64%) 909 (55%) 444 (36%) 740 (45%) 1222 1649 Anno 2009 Anno 2010 Difficoltà nell'accedere ai documenti sanitari 138 8% 149 6% Accessibilità alle prestazioni (attesa) 110 6% 335 20% TOT reclami per accessibilità 1470 85% 2133 81% Difficoltà di Accesso Telefonico 1000 800 600 909 740 778 400 444 200 0 2009 2010 Difficoltà di Accesso Telefonico verso il Call Center Difficoltà di Accesso Telefonico in Azienda Ospedaliera (Cup, Pediatria, Radiologia, Clinica Oculistica, Centro Clinico Ambulatoriale) La gran parte di questi reclami sono relativi al Call Center, Servizio gestito dall’ULSS 16, che ha attivato una serie di interventi di miglioramento delle vie di accesso, anche secondo la logica di Area Vasta: aumento del numero del personale assegnato al Call Center con il corrispettivo aumento delle vie di accesso, ampia divulgazione delle possibilità di accedere direttamente presso i Centri di Prenotazione dei distretti dei Servizi SocioSanitari; possibilità di prenotare prestazioni specialistiche presso vari sportelli CUP, telefonicamente oppure on line (via web). E’ inoltre possibile effettuare la disdetta delle prenotazioni nei seguenti modi: via fax (numero dedicato); on line (via web); telefonicamente; allo sportello. Inoltre, l'Azienda Ospedaliera mette a disposizione dei propri utenti i anche i seguenti servizi on-line: ritiro referti e pagamento esami di laboratorio. L’anno 2010 si è caratterizzato per i seguenti aspetti: Accesso di utenza all’URP per un totale di n. 33508 utenti, di cui n. 25093 al Front Office e n. 8415 al Back Office. 50 Pertanto c’è stata una media di accesso giornaliera di circa 131,4 persone. Si aggiungono poi altri tipi di accesso per altre attività (iniziative per il Personale, Stages Studenti, iniziative di Volontariato, Sportello Rete, Tirocinanti, gestione elenco Persone delegate al Sostegno del Paziente Malato). Emerge il dato di aumento dei reclami che riguardano i cosiddetti “casi complessi” che esprimono la complessità del rapporto con l’utente, che non è solo di esigibilità dei diritti ma anche costante mediazione tra le parti, per tentare una “conciliazione” ed evitare il più possibile qualsiasi forma di insoddisfazione. L’URP si caratterizza come un luogo di sostanziale “relazione” sia con l’utenza esterna che interna. Totale reclami 2000-2010 4500 4000 3500 3000 2500 2000 1500 1000 500 0 4033 1549 2491 2063 1645 1606 1723 20 10 20 09 1114 an no 20 08 an no 20 07 an no 20 06 an no 20 05 an no 20 04 an no 20 03 an no 20 02 an no 20 01 an no 20 00 967 an no an no 2909 2253 51 2.7 - Il Processo di Empowerment: i risultati relativi alle Associazioni e al Volontariato A motivare la necessità che il Volontariato sia coinvolto nell’organizzazione dei servizi sanitari è la legge, in particolare l’art. 14 del Decreto Legislativo 30 dicembre 1992 n. 502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria), che prevede la presenza degli organismi di volontariato e di tutela dei diritti all’interno delle strutture sanitarie. Questi soggetti sono infatti attori chiave del processo di personalizzazione e umanizzazione dell’assistenza e sono portatori di una cultura - caratterizzata dalla centralità della persona umana, dall’attenzione verso i più deboli e i sofferenti, dal senso del servizio - che si identifica con quella aziendale. L’Azienda Ospedaliera di Padova, facendo quindi proprie le disposizioni normative in materia, ha avviato e sostenuto la partecipazione del Volontariato e ha cercato di promuoverne un ruolo specifico attraverso l’ empowerment, termine con il quale ci si riferisce alla partecipazione consapevole del cittadino e della comunità alla gestione della sanità e della salute. L’empowerment costituisce uno strumento e al tempo stesso un fine per le aziende sanitarie. L’Organizzazione Mondiale della Sanità infatti - attraverso la Dichiarazione di Alma Ata (1978), la Carta di Ottawa (1986), la Dichiarazione di Jakarta (1998) e la Carta di Bangkok (2005) - ha affermato a più riprese che l’azione di comunità e l’empowerment sono pre-requisiti per la salute. I principi sottolineati dalla WHO trovano riscontro a livello europeo anche nell’attuale “Programma di azione comunitaria in materia di salute pubblica (2008-2013)”, in cui la partecipazione e l’influenza dei cittadini sui processi decisionali costituiscono i valori su cui si fonda la strategia comunitaria. L’istanza di occuparsi di empowerment non proviene esclusivamente dalla sanità pubblica, ma si affianca alla richiesta degli stessi cittadini avanzata attraverso le loro associazioni di rappresentanza. A tal proposito risultano esemplari il Manifesto dei pazienti per il Parlamento e la Commissione Europea 150 Milioni di ragioni per agire, con il quale – nell’anno 2009- lo European Patient’s Forum richiama i governi europei ad impegnarsi in tre fondamentali aree d’azione di cui due riguardano la partnership dei pazienti nell’erogazione delle cure. A livello nazionale, il principio della centralità della persona costituisce uno dei cardini dell’ordinamento costituzionale italiano e, il diritto alla salute, nei suoi risvolti, ne realizza un elemento caratterizzante. La partecipazione del cittadino è stata riconosciuta quale principio fondante del nostro Servizio Sanitario Nazionale sin dalla sua istituzione ed ha assunto definizioni sempre più specifiche attraverso testi normativi successivamente emanati, come il già citato D.lgs 502/92. 52 Anche nei Piani Sanitari Nazionali (vedasi in particolare il PSN 2006-2008) si evidenzia l’importanza di far diventare i cittadini e le associazioni di tutela attori del sistema sanitario nazionale garantendone la partecipazione consapevole. Le azioni di empowerment , per avere efficacia, non possono però essere “calate dall’alto” o replicate in maniera standardizzate, ma devono essere costruite insieme ai gruppi organizzati - come le associazioni di volontariato e gli organismi di tutela – a cui sono rivolte. Alla luce del contesto delineato, l’Azienda Ospedaliera di Padova ha avviato e sostenuto la partecipazione del Volontariato e ha cercato di promuoverne un ruolo specifico attraverso la costruzione di processi decisionali inclusivi. Il management aziendale per promuovere i processi di empowerment del Volontariato ha, in particolare, individuato nell’Ufficio Relazioni con il Pubblico l’attore istituzionale deputato a ciò. Fin dal 1995 si sono così sviluppati percorsi condivisi con il Volontariato che si collocano nell’ambito dell’empowerment organizzativo, in un’ ottica del miglioramento della qualità dei servizi erogati al paziente. Tale lavoro di partnership si caratterizza per relazioni di reciprocità, condivisione di valori, individuazione di obiettivi comuni che consentono di condividere la pianificazione dei servizi e la loro gestione. La collaborazione tra l’ Azienda e il Volontariato si è sviluppata secondo le seguenti linee principali: • Costruzione di processi decisionali inclusivi che ha dato come esito, ad esempio, la partecipazione attiva del Volontariato alla progettazione e realizzazione della Carta dei Servizi; • Coinvolgimento del Volontariato nell’area del miglioramento della qualità dei servizi; in particolare è stato soggetto attivo nella conduzione di ricerche afferenti a questo ambito sia a livello di somministrazione di questionari che di realizzazione di focus group; • Realizzazione di “azioni efficaci” per il personale volontario attraverso iniziative formative ad hoc; • Realizzazione di iniziative finalizzate a far conoscere le attività delle diverse associazioni afferenti all’Azienda tra cui le manifestazioni “Volontariato in Chiostro” e “Volontariato in Ospedale” o a offrire momenti di svago ai malati e ai loro familiari (v. Concerti Musicali); • Sostegno dato alle attività promosse dalle associazioni medesime attraverso adeguate forme di promozione e pubblicizzazione; • Realizzazione dell’esperienza “Invecchiamento di successo”, in collaborazione con il Dipartimento Interaziendale ad Attività Integrata dell’Anziano, il Comune di Padova, la Consulta del Volontariato. Scopo dell’iniziativa è valorizzare l’anziano, risorsa irrinunciabile della nostra società. In tale contesto si colloca anche l’istituzione di “Pronto Anziano”, punto telefonico di facilitazione all’utilizzo dei servizi offerti 53 • dalle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali rivolte agli anziani. Ampio dibattito interno per favorire scambi e confronti. Le associazioni di volontariato afferenti all’Azienda Ospedaliera di Padova sono attualmente 102 e svolgono tipologie diversificate di attività ossia accoglienza; animazione; assistenza in Ospedale; auto-aiuto; informazione; formazione; promozione; fund-raising; studio e ricerca; accompagnamento e trasporto malati; tutela dei diritti; ospitalità. Per quanto riguarda quest’ultima area, afferiscono all’Azienda associazioni che gestiscono le 9 case di accoglienza per i malati in regime di day hospital e per i loro familiari. Tali strutture in media hanno 24 posti letto, ospitano 700 persone all’anno per circa 20 giorni e registrano un tasso medio di occupazione dei posti letto pari all’85%. L’Ufficio Relazioni con il Pubblico ha creato un opuscolo informativo, costantemente aggiornato, denominato “Case di accoglienza ed altri servizi” a fronte del numero elevato di persone che richiedono questa tipologia di informazioni (per la maggior parte pazienti fuori Regione). Svolge in tal senso svolto un importante lavoro di coordinamento e di rete tra tutte le case di accoglienza cittadine. Attualmente in Azienda sono poi presenti circa 972 volontari che svolgono presso la struttura ospedaliera circa 88.360 ore di presenza; ogni volontario è poi impegnato per 30 ore annue nella formazione. Le attività aziendali con le Associazioni possono infine essere così distinte: a) Area degli eventi all’interno della quale si annoverano le iniziative di promozione e divulgazione, oltre ai momenti formativi rivolti al personale volontario. Gli appuntamenti promozionali comprendono: la manifestazione “Volontariato in Ospedale” che rappresenta il prosieguo per l’anno 2011 di “Volontariato in Chiostro”, kermesse di due giorni finalizzata a far conoscere le attività delle associazioni ai pazienti, alle loro famiglie, ai visitatori e a tutto il personale ospedaliero. Durante “Volontariato in Ospedale”, previsto per il 13 aprile 2011, i volontari saranno presenti lungo i “bracci” del Policlinico - Monoblocco per presentarsi, distribuire materiale informativo e vendere eventuali manufatti di loro produzione. Un altro importante appuntamento è costituito dai concerti che vengono proposti agli utenti dell’ospedale come occasione di svago e di sollievo dalla malattia e che sono organizzati dall’URP in collaborazione con le associazioni. Tra le iniziative formative si segnala innanzitutto il corso rivolto ai volontari, articolato in 5 moduli di tre ore ciascuno con lo scopo di fornire conoscenze di carattere generale sull’azienda, le sue strutture, la sua organizzazione oltre che sui principali processi che la caratterizzano. Vengono insegnati i concetti base sulle organizzazioni sanitarie e si riserva una particolare attenzione 54 alle problematiche più cogenti con il lavoro del volontario tra cui la privacy, l’ etica e gli aspetti di umanizzazione delle cure. Il corso quest’anno è previsto nei mesi di ottobre e novembre. Dall’anno 2011 si introdurrà anche una novità a livello della formazione proposta ai volontari, ossia una giornata monotematica che nasce dall’esigenza di approfondire i temi che risultano per i volontari di maggior interesse per il servizio che svolgono. L’ argomento che sarà sviluppato riguarda il dolore provato dai familiari e dagli amici che assistono le persone malate. La giornata sarà divisa in più sezioni in cui si affronterà il tema del dolore sia dal punto di vista teorico che esperienziale. b) Area dei progetti. Nel 2011 sarà avviato un progetto sperimentale afferente all’area dell’accoglienza e dell’ascolto in collaborazione con l’Associazione “Noi e il Cancro – Volontà di Vivere”, che si occupa di donne mastectomizzate. In particolare si prevede l’inserimento di alcune volontarie dell’associazione presso gli ambulatori della Chirurgia Plastica, diretta dal dott. Bruno Azzena, dove vengono seguite questa tipologia di pazienti, sottoposte poi alla ricostruzione mammaria. L’esigenza che siano presenti delle volontarie, adeguatamente preparate per offrire supporto e sostegno alle pazienti, è nata all’interno della stessa Unità Operativa che ha chiesto la collaborazione dell’URP per la stesura, l’avvio e il monitoraggio di questa progettualità. c) Le forme di consultazione. Nel corso del 2011 sono in programma gli incontri periodici del Tavolo Permanente del Volontariato, gruppo operativo della Conferenza Consultiva del Volontariato, che ha lo scopo di facilitare la comunicazione tra le diverse associazioni e l’Azienda e di gestire la programmazione e la realizzazione delle iniziative comuni. Il 28 settembre si svolgerà, presso l’Aula Magna della Palazzina dei Servizi, la Conferenza Consultiva del Volontariato l’ organismo presieduto dal Direttore Generale e preposto all’ analisi dell'andamento dei servizi e alla formulazione delle relative proposte per il miglioramento degli stessi. L’attività di promozione è trasversale a tutte le Associazioni 55 Elenco Associazioni di Volontariato afferenti all’Azienda Ospedaliera di Padova Sigla A.C.A.T. Associazione Associazione Club Alcolisti in Trattamento - Onlus Presidente Mario Orsega A.C.O.S. Associazione Cattolica Operatori Roberto Crivellari Sanitari c/o Padri Cappellani Azienda Ospedaliera A.C.T.I. Associazione Cardiotrapiantati Italiani Via Falloppio, 17 35100 Padova A.D.A. Associazione per i Diritti degli Anziani A.D.I.S.C.O. Associazione Donatrici Italiane di Loredana Vido Sangue del Cordone OmbelicaleTriveneto - ONLUS Via Marsala, 13 35100 Padova A.D.M.O. Associazione Donatori di Midollo Dr.ssa Orietta Osseo Favaron Via Trieste, 5/A 35121 Padova A.D.V.S. Associazione Donatori Volontari di Sangue - Fratres Dott. Bruno Mezzalira Via Concariola, 7 35139 Padova A.De F. Associazione Amici del Feto Dott. Vincenzo Suma c/o Ostetricia Ginecologia Az. Osped. Padova A.G.D. Associazione per l'aiuto ai Giovani Diabetici - Padova Prof.ssa Eliana Maschio A.I.D.O. Associazione Italiana Donatori di Fasolo Paolo Organi Via S. Eufemia, 6 35121 Padova A.I.D.P.E.V. Associazione Italiana Difesa dei Portatori di Epatite Virale (progetto Lotta alle Epatiti) Dott. S. Lobello Via Acquette, 55 (c/o Studio Melai) 35100 Padova A.I.L. Associazione Italiana contro le Leucemie Armenio Vettore Via S. Eufemia, 6 35121 Padova A.I.N.P. Ass. Italiana Neuropatie Periferiche Avv. Massimo Osler Via E. Filiberto, 47 35122 Padova A.I.P.A. Ass. Italiana Pazienti Anticoagulati Avv. Franco Merlin Via Gattamelata, 64 - c/o Busonera A.I.S.M. Associazione Italiana Sclerosi Multipla Signora Cesarotto Vicolo Cavour, 14 35030 Villaguattera di Rubano (PD) A.I.STOM. Associazione Incontinenti e Stomizzati - VENETO - Sezione di Padova Prof. Carmelo Militello c/o Clin. Chir. Geriatrica Az. Osp. PD Giandomenico Levorato Recapito per Comunicazioni Via Gattamelata, 64 35128 Padova Via Bembo, 2 30172 Venezia - Mestre Via S. Massimo, 59 35100 Padova 56 Sigla A.I.T.SA.M. Associazione Associazione Italiana per la Tutela della Salute Mentale Sez. di Padova Presidente Michele Morellato Recapito per Comunicazioni Via Aosta, 6 35142 Padova A.IT.A. Associazione Italiana Afasici Antonio Zulato Via Aldobrandino, 11 35026 Conselve (PD) A.M.A.P. Associazione Malattia di Alzheimer Padova Giuliana Coletti Giacomello Via T. Temanza, 9 35134 Padova A.M.I.C.I. Triveneto Associazione per le Malattie Infiammatorie dell'Intestino Onlus Eugenio Zabeo P.le Mazzini, 12 35100 Padova A.M.M.I. Associazione Mogli dei Medici Italiani Marta Giobba Rossi Via Caltana, 210 35011 Campodarsego (PD) A.N.E.D. Associazione Nazionale Emodializzati Mario Carpanese Via J. Crescini, 83/bis 35126 Padova A.R.G.A.B. Associazione Regionale Genitori Silvano Gobbo Bambini Asmatici ex Casa Suore - 4° piano A.R.V. M.D.V. Associazione Regionale Veneta - Cav. Renzo Goldin Mutilati della Voce Via Squero, 78 Monselice (PD) A.S.T.M.E.B. Associazione Scientifica Studio eTrattamento Malattie EpatoBiliari-Pancreatiche e trapianto fegato A.T.E.P. Associazione Trapiantati Epatici Padova "Lidia Filice" Prof. Alvise Maffei Faccioli P.zza De Gasperi, 45/A c/o Studio Benvenuto Associati 35100 Padova Prof. Davide D'Amico c/o Clin. Chirurgica Generale 1 A.V.I.S. Associazione Volontari Italiani del Sergio Zambon Sangue Via Trasea, 10/12 35131 Padova A.V.O. Associazione Volontari Ospedalieri Via Gattamelata, 64 35128 Padova ALTRO Associazione Lotta alla Trombosi Dott. Paolo Simioni c/o Clinica Medica 2 Monoblocco 8° P. AMICI DEL CUORE Associazione "Amici del Cuore" - Giovanni Fiorenzato O.N.L.U.S. Via Tullio Lombardo, 30 35132 Padova AMICI OSPEDALE Associazione Padovana Donatori Dott. Angelo Marigo - Amici dell'Ospedale Via Dondi dell'Orologio, 19 35100 Padova AMICI S. CAMILLO Ass. Amici di San Camillo Padova - Onlus Iginio Marcuzzi c/o Padri Camilliani Via Ospedale Civile, 34 35128 Padova ANGOLO Ass. Nazionale Guariti o Lungoviventi Oncologici Angela Pasqualotto c/o U. O. Oncologia Medica Busonera 2° piano Marilena Bertante 57 Sigla AUSER Associazione Ass.ne AUSER "Filo d'Argento" Presidente Danilo Polato Recapito per Comunicazioni Casa Leonardo - Via dei Colli, 108 35100 Padova C.A.H.P. Coordinamento Associazioni dell'Handicap Padova Adriano Alberini Via Tirana, 25 35138 Padova C.A.S.A. Condivisione Accoglienza Studio Dr.ssa Margherita contro l'Aids Crimaudo Fegarotti C.E.A.V. Cancro e Assistenza VolontariaONLUS Maria Grazia Via Marzolo, 15/B Scanferla Calzavara 35131 Padova C.R.A.L. Circolo Ricreativo Aziendale Lavoro Antonio Zuin CECILIA Cecilia per la Ricerca Associazione Onlus Dott. Marco Lo Savio Via Cino da Pistoia, 3 35125 Padova CILLA Ass. Cilla Dott. Salvatore Albanese Via Forcellini, 170/A 35128 Padova Cisom Corpo Italiano di Soccorso Ordine di Malta Francesco Felletti Spadazzi Segr. Ragg.to Veneto Orient. CISOM c/o La Cittadella Via Masini, 6 35131 Padova COMETA A.S.M.M.E. Ass. Studio Malattie Metaboliche Anna Maria Ereditarie Marzenta Via Vittorio Veneto, 12/A 35020 Legnaro (PD) CONSULTA FEMMINILE Consulta Femminile nel Comune Franca Coi di Padova Romagnoli c/o Comune di Padova - Palazzo Moroni Via del Municipio 35100 Padova CONSULTA Consulta del Volontariato VOLONTARI AT Giorgio Ortolani COORDINAM Coordinamento Caritas . CARITAS Parrocchia Madonna Pellegrina Via Pierobon, 20 35132 Padova Via Ospedale, 34 35100 Padova Via Nazareth, 23 35128 Padova Via F. d'Acquapendente, 60 35100 Padova CROCE BIANCA Croce Bianca - Ambulanze ONLUS Maria Antonietta Fantinato Via S. Martino, 16 35030 Veggiano (PD) CROCE ROSSA Croce Rossa Italiana - Comitato Provinciale di Padova Anna Maria Colombani Via della Croce Rossa, 130 35129 Padova CROCE VERDE Pia Opera Croce Verde Padova Dr. Giorgio Ortolani Via Nazareth, 23 35128 Padova D.A.D.I. Associazione Down Autismo e Disabilità Intellettiva Patrizia Tolot Via delle Cave, 180 35100 Padova 58 Sigla EMOFILIA Associazione Associazione per l'Emofilia e le Coagulopatie delle Tre Venezie Presidente Prof. Antonio Girolami Recapito per Comunicazioni 4° piano ex Casa Suore F.A.I Food Allergy Italia Associazione Italiana allergie alimentari Marcia Podestà Via Paolotti, 7 35121 Padova F.A.N.D. Ass. Diabetici della Provincia di Padova Giorgio Zaccariotto Via Rolando da Piazzola, 5 35131 Padova FIDAS - PD (G.P.D.S. Gruppo Padovano Donatori di Sangue (onlus) Sede provinciale Fabio Sgarabottolo Via Scrovegni, 3 35131 Padova FOND. CITTA' SPERANZ Fondazione Città della Speranza Giovanni Franco - ONLUS Masello c/o Oncolematologia Pediatrica Centro Leucemie Infantili FOND. SALUS PUERI Fondazione Salus Pueri Dott. Dino Marchiorello c/o Dipartimento di Pediatria GECA Associazione per la vita dei Giovani con Cuore Aritmico Graziella Paola Marcon Via Gabelli, 86 (c/o ARCA) 35100 Padova IL VOLO Associazione Malattie Maistrello Egle Reumatiche del Bambino - Onlus c/o Reumatologia Pediatrica (Pediatria) L.E.S. Gruppo "Lupus Eritematoso Sistemico" Triveneto Via Ungaretti, 1 31021 Mogliano Veneto (TV) L.I.L.T. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Via Ognissanti, 101 35129 Padova LINFA Ass. Linfa - Lottiamo Insieme per Daniela Longo la NeuroFibromatosi - Onlus c/o Dipartimento di Pediatria Via Giustiniani, 3 - Padova M.C. Movimento dei Cittadini (ex Co.Di.Ci.) C.A. Prof.ssa Paola Arslan c/o Medicina di Laboratorio - 3° P. Monoblocco MARINA MINNAJA Ass. Marina Minnaja per lo studio Dr.ssa Patrizia Burra c/o Gastroenterologia e la ricerca nel trapianto di fegato MI.A. Mielolesi Associati - Padova Francesco Valentini Via Gallani, 15 35010 Cadoneghe (PD) MINERVA Associazione per la Malattia Bipolare Prof. Cesare Dal Palù Via S. Pietro, 29 35100 Padova MO.VI Movimento Volontariato Italiano (Federazione Prov. PD) Gabriella Marangoni Via Ca' Magno, 11 35100 Padova NOI E IL CANCRO Noi e il cancro - Volontà di Vivere Caterina Tanzella Soldà Roberto Prof. Antonio Giolo Via Paruta, 32 35126 Padova 59 Sigla P.W.S.A. VENETO Associazione Ass. per l'aiuto a soggetti con sindrome di Prader - Willi e alle loro famiglie Presidente Gilberto Michielli Recapito per Comunicazioni Via A. Norbiato, 78 35020 Ponte S. Nicolò (PD) PADOVA OSPITALE Padova Ospitale Dott. Angelo Chiarelli Via Giustiniani, 2 35128 Padova PADRI CAMILLIANI Padri Camilliani (Chierici Regolari Ministri degli Infermi) Via Ospedale, 34 c/o Casa Padri Azienda Ospedaliera PER UN SORRISO Associazione Per un Sorriso ONLUS - Padova Ospitale Studio Dott. Gianfranco Giustozzi Via Tommaseo, 15 35131 Padova PSICHE 2000 Psiche 2000 - Familiari e Volontari per la Salute Mentale Gabriele Nicolini Via Bernardi, 20 35100 Padova PULCINO Pulcino - Famiglie dei Bambini nati Pretermine Elisabetta Ruzzon c/o Patologia Neonatale R.E.NE. RENE - Onlus - Arturo Borsatti - Prof.ssa Angela Rene, Empatia e formazione per D'Angelo il malato Nefrologico ROBERTO FARINI Ass. Roberto Farini per la ricerca Prof. Giacomo Carlo c/o Gastroenterologia gastroenterologica Sturniolo T.D.M. Tribunale per i Diritti del Malato Linda Piragnolo c/o Azienda Ospedaliera Ex Casa Suore T.E.P. Tutela Europea della Persona Amalia Prendin Via Donatello, 2/5 35020 Albignasego (PD) Nefrologia 1 TORNARE A Tornare a Vivere VIVERE Pizzolotto Gian Luigi c/o AVO - Via Gattamelata, 64 35100 Padova U.I.L.D.M. Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare Ugo Lessio Via dei Colli,4 - c/o ex Ospedale dei Colli 35100 Padova UN CUORE UN MONDO "Un cuore, un mondo - Padova" ONLUS Massimo Bortolon Via S. Maria in Conio, 10 35100 Padova UNIAMO uniamo - Federazione Italiana Malattie Rare - Onlus Loredana Nasta Castello 3816 30122 Venezia V.A.D'A. Volontari Amici degli Anziani Prof. Piero Pallaro Via Nazareth, 38 35100 Padova 60 2.8 - Servizio Sociale Ospedaliero Il Servizio Sociale Ospedaliero è un processo certificato ISO 9001-2000, dal 2006 e si prefigge, quale obiettivo principale, una attività volta a rilevare le situazioni di disagio che possano interessare le persone ricoverate, anche al fine di contrastare stati di emarginazione sia del singolo che del nucleo familiare. Risponde alla richiesta di intervento sociale proveniente dal personale dei singoli reparti, dal paziente stesso o da un suo famigliare, e/o accoglie la segnalazione da parte di altri soggetti riconosciuti/accreditati presenti nel territorio. Realizza interventi di consulenza, lavoro di rete, e dimissione protetta, attività finalizzata al supporto, alla presa in carico, all’attivazione di altri enti/servizi nell’ottica dell’integrazione ospedale territorio. Opera nella realtà di reparto, per offrire la propria competenza e il proprio sguardo interpretativo del malessere fisico e psichico attraverso una vasta gamma di specifiche prestazioni. Contribuisce alla dimissione del malato con le necessarie terapie di supporto siano esse cliniche, sanitarie e socio assistenziali. Oltre all’attività relativa a pazienti in regime di ricovero. Interviene su richiesta delle UU.OO quando particolari situazioni di emergenza sociale richiedono l’attivazione di tutte le procedure di rete finalizzate alla soluzione del disagio individuale e/o familiare. Di seguito si riportano alcune tabelle che illustrano aspetti di particolare interesse ai fini dell’interpretazione della situazione sociale dei casi gestiti in questo Ospedale. N° casi 465 460 462 455 450 447 445 440 435 Anno 2009 Anno 2010 61 Cittadinanza anni 2009-2010 300 250 262 240 200 150 161 167 100 50 39 40 0 cittadino italiano straniero regolare straniero irregolare anno 2009 0 0 Nomade 0 0 Senza fissa dimora anno 2010 Grado di autonomia anno 2009-2010 250 200 222 212 150 157 140 100 78 50 95 5 0 0 Autosufficiente Non Autosufficiente anno 2009 anno 2010 62 Stato di salute anno 2009-2010 250 203 200 168 170 154 150 anno 2009 100 anno 2010 77 49 50 0 0 26 23 3 disabilità patologia acuta 21 15 utente in trapianto Anno 2009 Tipologia problema Minori Problemi assistenziali post-ricovero 12 Alloggio parenti ricoverato 1 Necessità di inserimento in struttura di accoglienza 12 Necessità di assistenza in reparto 5 Assenza supporto parentale 3 Necessità di dimissione protetta o programmata 36 Alcool-tossico-farmacodipendenza Altro/Problemi socioassistenziali di base Inadeguatezza genitoriale 2 Maltrattamento fisicopsichico 6 Tentato suicidio Necessità di accompagnamento per IVG 1 Non riconoscimento alla 6 nascita Abuso-sfruttamento Devianza Problemi legati alle relazioni familiari 19 IVG Altro/Problemi legati all'ambito familiare Segretariato sociale 14 Caso umanitario 1 % min Adulti % ad Anziani % anz 10% 1% 45 3 13% 1% 3 10% 44 13% 1 4% 6 3% 31% Totale % tot 30% 60 4 13% 1% 10% 57 12% 2% 11 2% 58 17% 61 13% 47 14% 85 18% 27 8% 27 6% 2% 2 1% 4 1% 5% 3 3 1% 1% 9 3 2% 1% 1 0% 2 20% 1% 5% 5 15 1% 4% 6 5 15 1% 1% 3% 16% 4 1 1% 0% 23 1 5% 0% 12% 1% 71 21% 89 1 19% 0% 4 40% 63 Anno 2010 Tipologia problema Minori Problemi assistenziali post-ricovero 15 Alloggio parenti ricoverato Necessità di inserimento in struttura di accoglienza 4 Necessità di assistenza in reparto 3 Assenza supporto parentale 6 Necessità di dimissione protetta o programmata 15 Alcool-tossico-farmacodipendenza Altro/Problemi socioassistenziali di base 3 Inadeguatezza genitoriale 5 Maltrattamento fisico5 psichico Tentato suicidio Necessità di accompagnamento per IVG 1 Non riconoscimento alla nascita 3 Abuso-sfruttamento Devianza Problemi legati alle relazioni familiari 22 IVG Altro/Problemi legati all'ambito familiare 3 Segretariato sociale 18 Caso umanitario 2 % min Adulti % ad Anziani % anz Totale 14% 49 15% 2 8% 66 15% 4% 33 10% 2 8% 39 9% 3% 21 7% 2 8% 26 6% 6% 34 11% 4 22% 44 10% 14% 45 14% 5 11% 65 15% 25 5% 25 6% 6 2% 10 5 2% 1% 12 4% 17 4% 1 0% 3 2 1% 1% 1 4% 5% 5% 1% 5% % tot 2 1% 18% 25 11% 1 4% 48 11% 3% 17% 3% 3 63 1% 20% 2 5 11% 22% 8 86 2 2% 19% 0% Di seguito viene riportato il numero di casi trattati negli anni 2009 e 2010: Servizio Sociale Ospedaliero - casi trattati 500 462 447 400 300 200 100 0 anno 2009 anno 2010 64 Sui 447 casi trattati nel 2010, il 23% riguarda minori, il 71% adulti e il 6% anziani, trattati da questo servizio per particolari problemi, per esempio senza fissa dimora.. Le richieste di intervento delle Assistenti Sociali provengono principalmente (95%) dalle Unità Operative interne all’Azienda; da segnalare comunque anche la percentuale, il 5%, di casi segnalati dall’esterno (Assistenti Sociali dei Comuni, parenti, altri servizi e/o organismi del privato-sociale,…). Le tipologie delle problematiche più frequenti si riferiscono a: - segretariato sociale per il 19%. - necessità di dimissione protetta e programmata, per il 15%; - assenza di supporto parentale, per il 10%; - problemi assistenziali post-ricovero, per il 15%; - problemi legati alle relazioni familiari, per l’11%. Per quanto riguarda la cittadinanza, il 46% dei casi seguiti dal Servizio Sociale Ospedaliero è riferito a persone straniere, extracomunitarie. 65 2.9 - Inserimento Disabili Già da diversi anni questa Azienda Ospedaliera di Padova tramite l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, si è posta come attore istituzionale nonché come soggetto attivo di politiche di inserimento lavorativo dei cittadini deboli, per favorire i processi di integrazione delle persone disabili grazie ad una convenzione con l’Ulss 16 e il suo Servizio Integrazione Lavoro. Il Servizio di Integrazione Lavorativa promuove e sostiene l'integrazione lavorativa delle persone con disabilità e/o svantaggiate. Il SIL svolge istituzionalmente la funzione di raccordo tra i Servizi Socio Sanitari, il Sistema della Formazione professionale e i molteplici Attori e Istituti del mondo del lavoro. Specificatamente si raccorda con la Provincia competente e i Centri per l’Impiego per promuovere il collocamento mirato, collaborando dinamicamente all’attuazione della Legge 68/99. Il SIL è un servizio che progetta e realizza inserimenti lavorativi cercando di rispettare le esigenze della persona grazie alla stretta collaborazione con il mondo del lavoro. Infatti il processo di inserimento si realizza nella fase del tirocinio, che è lo strumento di mediazione fondamentale per la realizzazione dei progetti di inserimento lavorativo e per scandire tempi e modi di ciascuna esperienza. Il compito dell’Unità Operativa che accoglie queste persone consiste soprattutto nell’accompagnare la persona con disabilità verso l’autonomia e la realizzazione di sé, con un’attenzione progettuale centrata più sul “chi è” che sul “cosa fa”, poiché la vera sfida per la persona con disabilità non è quella di imparare un lavoro, cioè delle sequenze operative, ma piuttosto quella di imparare a lavorare, cioè ad acquisire un’attitudine, una mentalità. Obiettivo del tirocinio è, quindi, non solo l’acquisizione di alcune specifiche abilità lavorative, ma soprattutto la promozione dell’autonomia socio-relazionale della persona. Finora le esperienze sono state alquanto positive e l’inserimento di tali persone dà un valore aggiunto alla quotidianità lavorativa poiché se ben inseriti rendono “la diversità” un valore di riferimento sostanziale anche in termini di Benessere Organizzativo. 66 Di seguito si riportano alcune tabelle che illustrano aspetti di particolare interesse ai fini dell’interpretazione della situazione del Servizio Integrazione Lavorativa. n° disabili 20 17 15 12 10 5 0 2009 2010 n° disabili La differenza formativi. di n.5 è dovuta alla conclusione dei periodi Tipologia di inserimento 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 10 7 6 5 1 0 0 IS TF anno 2009 TO anno 2010 Tipologia intervento: IS= progetto integrazione sociale, TF= tirocinio formativo, TO= tirocinio orientamento 67 Tipologia Unità Operative anno 2009-2010 5 4,5 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 5 5 4 2 2 1 Dip.t o Pediat r ia 1 1 1 1 1 Inf or mat ion Corso Laurea SCI Logist ica e Uf f icio Relazioni Cent r o Clinico Technology Fisiot erapia Servizi Alberghieri con il Pubblico Ambulat or iale anno 2009 1 1 Clinica Medica 5 1 1 Dip.t o Neurochirurgia anno 2010 68 2.10 - Cittadini stranieri Servizio di mediazione culturale Già da diversi anni questa Azienda ha provveduto ad attivare, tramite l’Ufficio Relazioni con il Pubblico e il Servizio Sociale Ospedaliero, prima con il volontariato e poi con una convenzione con un servizio esterno (dal 2003) un servizio di mediazione linguistico-culturale per consentire un adeguato accesso alle cure erogate da questo ospedale alle persone straniere, per le specifiche necessità che erano emerse. Le condizioni di salute dei migranti sono aggravate dalle difficoltà di accesso alle cure e ai servizi sanitari, infatti, anche quando questi sono disponibili, i migranti non li utilizzano in modo appropriato, perché non ne conoscono o comprendono il funzionamento o perché i servizi offerti non sono conformi alla loro cultura e religione. Infatti ci sono difficoltà di orientamento, di comprensione degli specifici problemi sanitari, e soprattutto da parte degli operatori di offrire risposte cliniche adeguate ai bisogni sanitari, in modo che diagnosi e cure siano appropriati. Lo stato di salute degli immigrati è più fragile rispetto alla popolazione locale a causa delle loro condizioni socio culturali, anche per le loro traumatiche esperienze di migrazione. Certamente la presenza di un'utenza multiculturale è sempre più rilevante e diversificata, e pone il servizio sanitario italiano di fronte alla necessità di “ripensare” alle modalità di risposta e di relazione con l’utenza straniera Ecco che diviene importante creare servizi idonei sul piano etno-culturale in grado di superare le barriere linguistiche e culturali che mettono a repentaglio l’adeguatezza delle cure e la qualità dei servizi per queste persone. Uno dei servizi più innovativi in questo senso è l’utilizzo del mediatore culturale nei servizi sanitari che nasce proprio dall’esigenza di favorire una politica di integrazione senza contrapporre le persone straniere agli autoctoni, portando, al tempo stesso, il riconoscimento di una nuova figura professionale e l’applicazione del concetto di salute come entità complessa, identificando così, nella comunicazione e gestione dei conflitti, un importante nodo per la salute e la cura, il fatto che i mediatori siano essi stessi stranieri immigrati, pone l’accento sulla valorizzazione della cultura di cui ne sono portatori, rendendoli protagonisti attivi nel processo di cambiamento nella società multiculturale. Lo sviluppo di una cultura della mediazione, con la possibilità di introdurre la figura del mediatore culturale nel sistema della comunicazione, può sicuramente offrire ai servizi e alle persone degli strumenti di incontro e di confronto che consentono di arrivare al superamento del disagio di molti nella relazione interpersonale. 69 n° inte rve nti anno 2009 0 ungherese 6 ucraino 3 spagnolo 3 nigeriano 0 mo ng olo 17 indiano 1 f ilipp ino cing alese 2 b osniaco 2 5 mo ldavo 23 inglese 8 sriLanka 1 po lacco 7 p akist ano 38 V arieLingue 6 f rancese 11 serbo - cro at o 5 t edesco 31 banglad esh 16 alb anese 60 rumeno 45 russo 184 arabo 221 cinese 0 50 100 150 200 250 n.° interv enti 2010 ucr aino 1 ko so var o 1 p o lacco 1 ir aniano 1 mo ld avo 1 t ogo 1 maced o ne 1 b ur kina 1 erit r eo 1 sr ilanka 2 t ur co 2 b ulg ar o 2 sp ag no lo 3 b o sniaco 4 t ed esco ser b o - cro at o cing alese f r ancese p akist ano 6 8 9 15 21 30 ing lese 32 alb anese 33 nig er iano 41 r usso 50 ind iano 62 r umeno 78 b ang lad esco 183 ar ab o 421 cinese 0 100 200 300 400 500 70 3 – LA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA 3.1 - Il Personale Dipendente Il personale che opera presso l’Azienda Ospedaliera di Padova è principalmente assunto con rapporto di lavoro dipendente, suddiviso in quattro ruoli: sanitario, professionale, tecnico e amministrativo. A tali ruoli appartengono sia i dirigenti, sia il personale non dirigenziale. Nelle tabelle che seguono sono sinteticamente evidenziate la consistenza e la dinamica complessiva del personale dipendente e la relativa suddivisione per singolo ruolo per il periodo 2007-2010. Tab. 1 Dinamica del personale complessiva (Unità effettive e unità equivalenti * - medie dell'anno) Unità effettive (teste) medie annue Unità equivalenti medie annue 2007 2008 2009 2010 4.608 4.651 4.682 4.700 4.156 4.210 4.283 4.292 * Nota: il valore dell’unità equivalente è ricavato rapportando il valore dell’unità effettiva all’impegno orario. Variaz. Variaz. Variaz. Variaz. 07-06 08-07 09-08 10-09 Unità effettive (teste) medie annue Unità equivalenti medie annue -145 44 31 18 -134 54 73 9 Tab. 2 Dinamica del personale per profilo professionale (Unità effettive medie dell'anno) Unità effettive 2007 2008 2009 2010 TOTALE SANITARIO Medici Dirigenti non medici Personale infermieristico Tecnici sanitari Tecnici riabilitativi Personale vigilanza ispezione PROFESSIONALE Dirigenti professionali Comparto professionali TECNICO Dirigenti tecnici Comparto tecnici OTAA/OSS AMMINISTRATIVO Dirigenti Amministrativi Comparto amministrativi 4.607 3.347 558 52 2.407 279 49 2 19 11 8 875 4 326 545 366 13 353 4.651 3.361 571 52 2.394 287 54 3 18 11 7 901 4 306 591 371 12 359 4.682 3.392 570 55 2.416 288 60 3 17 10 7 879 4 303 572 394 12 382 4.700 3.411 586 55 2.416 288 63 3 17 10 7 874 4 286 584 398 12 386 Var. Var. 08-07 09-08 44 31 14 31 13 -1 0 3 -13 22 8 1 5 6 1 0 -1 -1 0 -1 -1 0 26 -22 0 0 -20 -3 46 -19 5 23 -1 0 6 23 Var. 10-09 18 19 16 0 0 0 3 0 0 0 0 -5 0 -17 12 4 0 4 71 Si può facilmente rilevare dalla prima tabella che la consistenza complessiva del personale non ha subito variazioni di rilievo rispetto le annualità precedenti. Il dato esposto è coerente con le politiche di contenimento della spesa pubblica, finalizzate all’ottimizzazione e alla razionalizzazione gestionale delle risorse umane. Il dettaglio relativo ai singoli ruoli, contenuto nella tabella 2, conferma l’inversione di tendenza del dato relativo al personale infermieristico e agli Operatori Socio Sanitari (O.S.S.) causata dalle difficoltà connesse al reperimento del personale infermieristico, da un lato, e dalla facilità di reperire Operatori Socio Sanitari, dall’altro. Alla figura dell’O.S.S. sono state trasferite mansioni un tempo affidate alla figura dell’infermiere, e questa innovazione organizzativa, oltre a bilanciare il problema della scarsità di risorse, ha portato ad una maggior specializzazione delle mansioni, a vantaggio della qualità dell’assistenza. Inoltre, per strategia aziendale, dal 2008 la maggior parte degli O.S.S. è stata assunta con contratti di lavoro a tempo indeterminato. Tale politica è rilevabile dall’analisi congiunta delle tabelle 2 e 3, mediante la quale si può notare che, a fronte dell’aumento complessivo di n. 12 unità di O.S.S. si è avuta una diminuzione di 31 unità a tempo determinato nel medesimo profilo. Nella figura sottostante, i grafici aiutano a comprendere la dimensione del fenomeno. Figura 1 – Situazione quadriennale delle figure assistenziali a confronto Dinamica del Personale Infermieristico Dinamica del Personale OSS Unità effettive Unità effettive 2.520 620 2.500 2.480 600 580 2.460 560 2.440 2.420 540 2.400 2.380 500 520 480 2.360 460 2.340 2.320 440 420 2.300 2007 2008 2009 2007 2010 2008 2009 2010 Tab. 3 Dinamica del personale a tempo determinato per profilo professionale (unità effettive medie dell'anno) Unità effettive TOTALE SANITARIO Medici Dirigenti non medici Personale infermieristico Tecnici sanitari Tecnici riabilitativi PROFESSIONALE Dirigenti professionali Comparto professionali TECNICO Dirigenti tecnici Comparto tecnici OTAA/OSS AMMINISTRATIVO Dirigenti Amministrativi Comparto amministrativi 2007 2008 2009 2010 Var. 08-07 Var. 09-08 Var. 10-09 111 62 190 86 127 78 90 72 79 24 -63 -8 -37 -6 2 1 49 10 0 4 1 58 22 1 7 2 58 7 4 13 2 49 3 5 2 0 9 12 1 3 1 0 -15 3 6 0 -9 -4 1 3 3 2 2 0 -1 0 3 0 3 0 2 0 2 0 0 0 -1 0 0 0 42 99 46 15 57 -53 -31 1 1 40 1 1 97 1 0 45 1 0 14 0 0 57 0 -1 -52 0 0 -31 4 2 1 1 -2 -1 0 3 1 2 0 1 0 1 0 -1 -1 -1 0 0 0 72 Rispetto ai dati presentati con il bilancio sociale 2009 nell’analoga tabella 3, si riscontrano valori diversi con riguardo agli anni precedenti, per quanto concerne i Medici e i Dirigenti non Medici. Tale differenza in parola è giustificata da una correzione apportata alla modalità di aggregazione dei dati da parte del data warehouse aziendale utilizzato per le estrazioni in oggetto: infatti l’inquadramento giuridico del personale con incarico dirigenziale di durata quinquennale o settennale è stato opportunamente ricondotto dalla tipologia di contratto a tempo determinato a quella a tempo indeterminato. Unità effettive 400 Per quanto riguarda il personale Figura 2 – Situazione quadriennale del personale amministrativo del comparto (vedi figura 2), non si assiste a 380 variazioni significative nell’anno 2010, in quanto il processo di 360 stabilizzazione del lavoro precario (previsto dalla Legge Finanziaria 340 2007 e successiva disciplina 2007 2008 2009 2010 regionale attuativa) che ha portato alla variazione in aumento intervenuta nell’anno 2009, risulta interamente concluso. Il personale part-time Figura 3 – Part-time/Tempo Pieno L’approvazione del Regolamento Contratti di lavoro Part-time e Full-time Personale del Comparto Anno 2010 Aziendale sull’istituto del part-time (sottoscritto con le OO.SS. del comparto in data 17/04/2009), ha consentito alla 18% direzione l’impostazione di una politica 82% aziendale finalizzata alla conciliazione di due esigenze contrapposte: - garantire ottimali possibilità organizzative per i singoli Tempo pieno Part-time servizi; - tutelare le situazioni personali e familiari del dipendente che possono giustificare la richiesta di orario ridotto. In base al nuovo regolamento, l’Azienda, all’inizio di ogni anno, definisce i contingenti massimi dei posti che potranno essere concessi, individuando i profili professionali coinvolti. Una volta definiti i posti disponibili viene indetto specifico bando a cui segue, sulla base dei punteggi assegnati, la stesura della graduatoria definitiva degli aventi diritto. I contratti con orario ridotto hanno durata massima di due anni. La domanda di accesso all’istituto del part-time, pertanto, è consentita solo a seguito dell’uscita del bando ed è riservata al personale dipendente a tempo indeterminato dopo un anno di anzianità di servizio effettivo. Sempre sulla base del nuovo regolamento, previo parere del responsabile dell’U.O./Servizio assistenza, viene concessa la modifica richiesta in aumento o diminuzione oraria, ma con una valenza massima di due anni. 73 Le tabelle sotto riportate consentono di analizzare i risultati riferiti all’applicazione del succitato regolamento. Tab. 4 – Frequenza Part-Time e Tempo Pieno del Personale del Comparto (unità effettive medie dell'anno) 2007 3.253 716 3.969 2008 3.289 712 4.001 2009 3.331 700 4.031 2010 3.325 708 4.033 Variaz. Variaz. 2007-06 2008-07 -95 34 -29 -4 Variaz. 2009-08 42 -12 Variaz. 2010-09 -6 8 Impegno Tempo pieno Part-time Totale Impegno Tempo pieno Part-time Tab.5 – Ripartizione tra tipologie orarie a Part-Time del Personale del Comparto (unità effettive medie dell'anno) Ore P.-T. 12,00 18,00 19,00 20,00 24,00 25,20 30,00 Totale 2007 12 140 1 2 287 3 271 2008 10 135 1 2 282 3 279 716 712 8 132 0 2 278 3 277 8 131 0 2 282 3 282 Ore P.-T. 12,00 18,00 19,00 20,00 24,00 25,20 30,00 700 708 Totale 2009 2010 Variaz. 07-06 -3 -16 1 1 -19 -1 8 Variaz. Variaz. Variaz. 08-07 09-08 10-09 -2 -2 0 -5 -3 -1 0 -1 0 0 0 0 -5 -4 4 0 0 0 8 -2 5 -29 -4 -12 8 La Tabella 6 evidenzia le migrazioni in corso d’anno da una tipologia oraria all’altra, includendo anche le movimentazioni da o per il tempo pieno. Tab. 6 – Variazioni nell’impegno orario nel corso del 2010 Cambi di Orario DA ore 18 24 25 25,2 30 36 Totale complessivo 18 2 2 A ore 24 17 17 30 1 2 15 18 Effettuando un’analisi di genere relativa ai dipendenti che fanno ricorso al parttime, è possibile riscontrare la preponderanza della componente femminile rispetto a quella maschile. L’impegno 36 Totale complessivo 3 2 13 11 1 1 1 1 10 10 34 25 62 Maschi 4% Fem m ine 96% 74 orario ridotto consente, infatti, a molte donne di conciliare le esigenze della vita familiare a quelle dell’ambito lavorativo. Nella figura sottostante l’analisi di genere è stata approfondita riportando la suddivisione per ruoli. Figura 5 – Dipendenti part-time per ruolo e genere Maschi; 5,97% Femmine; 94,03% AMMINISTRATIVO Maschi; 9,38% Femmine; 90,63% TECNICO Femmine; 50,00% PROFESSIONALE Maschi; 50,00% Maschi; 2,54% Femmine; 97,46% SANITARIO 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Il turnover del personale Il turnover è un indicatore determinato dal numero dei lavoratori sostituiti nel corso dell'anno, in rapporto al numero totale dei lavoratori di un'azienda. Il termine è utilizzato per misurare il rinnovo delle risorse umane nel corso di un anno solare. Nella tabella 8 vengono riportati i dati relativi al personale assunto e cessato nel corso dell’anno 2010, suddiviso per categorie professionali. Il grafico di figura 5 mette a confronto il dato relativo al turnover dell’ultimo triennio. Tab. 8 – Tabella Assunti/Cessati anno 2010 (unità effettive) Categorie Medici Dirigenti non medici Personale infermieristico Tecnici sanitari e riabilitativi Dirigenti prof.li e amm.vi Comparto prof./tec./amm.vi OTAA/OSS Totale Assunti 2010 Cessati 2010 58 3 157 15 0 15 41 289 Variazione 2010 40 3 178 26 1 37 32 317 18 0 -21 -11 -1 -22 9 -28 Figura 6– Tasso di turnover del personale 2008/2010 TASSO DI TURNOVER DEL PERSONALE 20,67% 17,80% 12,94% 2010 2009 2008 75 In Azienda Ospedaliera, il tasso di turnover per l’anno 2010 pari al 12,94% (Figura 5), risulta nettamente inferiore al dato relativo all’anno precedente, e ciò come diretta conseguenza del processo di stabilizzazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato che ha interessato l’anno 2009, giustificando l’elevata percentuale di turnover dell’anno precedente. Analizzando il tasso di turnover distinto per categoria professionale (figura 6) si può rilevare come il tasso complessivo risulti influenzato principalmente dall’elevato turnover che caratterizza il personale infermieristico. Figura 7 – Percentuale di incidenza delle singole categorie professionali personale anno 2010 sul tasso di turnover del TASSO DI TURNOVER ANNO 2010 = 12,94% OTAA/OSS 6,77% 5,28% Comparto prof./tec./amm.vi 2,48% 6,11% Dirigenti prof.li e amm.vi 0,00% 0,17% Tecnici sanitari e riabilitativi Assunti 2010 Personale infermieristico Dirigenti non medici Medici Cessati 2010 2,48% 4,29% 25,91% 29,37% 0,50% 0,50% 9,57% 6,60% L’assenteismo Nella tabella seguente sono indicate le ore medie annue di assenza dal lavoro per ciascun dipendente. Approssimativamente, la media si attesta intorno ai dati dell’anno precedente, confermando il trend in diminuzione dell’ultimo biennio rispetto all’anno 2008. Tab. 9 - Ore medie annue di assenza per dipendente Tipologia di assenza Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Variaz. '09'10 Variaz. '08'09 21,98 17,59 18,57 2,73% -11,11% 3,94 4,25 3,57 -8,78% 3,79% 218,65 227,3 226,71 -0,13% 1,94% 6,38 5,81 7,17 10,54% -4,70% Malattia 69,57 58,82 57,91 -0,78% -8,37% Maternità 67,64 58,78 57,73 -0,91% -7,00% Recuperi 26,04 25,06 22,95 -4,40% -1,92% 36,8 38,12 45,12 8,40% 1,76% Aspettative Comando Ferie Infortunio Altro Nella figura 7 il dato relativo all’assenteismo è illustrato con riguardo alla suddivisione per ruolo ed è depurato dell’incidenza delle ferie, in quanto assenze programmate più frequenti. 76 Fig. 8 – Tasso di assenteismo (senza le ferie) 18,00% 16,48% 16,00% 14,00% 12,00% 13,10% 12,89% 10,84% 14,14% 13,59% 12,81% 12,74% 12,62% 11,52% 10,88% 11,10% 10,00% 8,00% 6,00% 4,00% 2,00% 0,00% 2010 2009 Sanitario Professionale 2008 Tenico Amministrativo Relazioni Sindacali L’anno 2010 è stato caratterizzato nelle Aziende Sanitarie da importanti novità apportate dalle riforme Brunetta (D.Lgs. 150/2009) e dai provvedimenti ad esse collegate, in primis, il Decreto Legge 78 e la L. 183 del 2010. Quest’ultimo rivolge l’attenzione alla modifica d’importanti istituti contrattuali quali l’orario di lavoro, la mobilità, l’aspettativa, l’età pensionabile dei medici, la revisione della L.104/92 e non ultimo la revisione dell’istituto del Part-time. Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 150/2009, dal 15 Novembre 2009, maggiore attenzione viene data all’esaltazione del ruolo della valutazione e viene ampliata la portata prevedendo oltre alla valutazione della prestazione lavorativa anche una valutazione delle prestazioni amministrative. La valutazione sulla performance individuale si esprime concretamente con la premialità e con il trattamento economico definito in sede di contrattazione integrativa, corrispondente alla retribuzione correlata al risultato per quanto riguarda i dirigenti, ed a quella connessa alla produttività, secondo il previdente regime, per quanto concerne i non dirigenti. All’interno dell’Azienda Ospedaliera di Padova lo strumento ancora utilizzato, in applicazione della normativa vigente e in attesa di indicazioni regionali è continuato ad essere anche per l’anno 2010 il Documento di Valorizzazione Individuale della professionalità (DIV) che permette di acquisire elementi utili per la progressione economica di carriere e la liquidazione dell’istituto incentivante. A partire dall’anno 2009 anche per la Dirigenza l’Azienda Ospedaliera di Padova utilizza il Documento di Valutazione (D.I.V.) per la distribuzione del conguaglio di risultato analogamente a quanto sopra illustrato per il Comparto. Relativamente alle relazioni sindacali, nell’anno 2010 sono state impegnate le parti in modo costante, sia per argomenti di carattere sanitario che legati agli istituti giuridici ed economici di maggior rilievo demandati dal CCNL alla contrattazione integrativa aziendale. Nello specifico sono stati sottoscritti accordi inerenti la liquidazione della produttività, del risultato e della progressione di carriera orizzontale per il personale del comparto, somministrando lo strumento di valutazione finalizzato all’applicazione degli istituti in parola. 77 L’inserimento lavorativo dei disabili L’Azienda Ospedaliera di Padova rappresenta un attore istituzionale nonché soggetto attivo di politiche di inserimento lavorativo dei cittadini deboli, per favorire i processi di integrazione delle persone disabili. La tabella di seguito riportata illustra i dati relativi al personale disabile assunto come dipendente. Tab. 10 – Lavoratori disabili triennio 2008-2010 (unità equivalenti) Anno 2008 2009 2010 Variaz. Variaz. 2008-2009 2009-2010 Medici 4 4,8 5,3 21,10% 11,40% Dirigenti non medici 1 1 1 0,00% 0,00% 17,4 20,6 21,9 18,60% 6,30% 4,3 4 3,8 -6,00% -4,20% 4 4 4 0,00% 0,00% 50,9 49,3 46,8 -3,10% -5,10% 9,6 9,7 9,3 0,90% -4,00% Personale infermieristico Tecnici sanitari Tecnici riabilitativi Comparto tecnici OTAA/OSS Comparto amministrativi 32,9 Totale 124,05 36,4 129,8 37,9 130,05 10,50% 4,10% 4,63% 0,19% Gestione del rischio e sicurezza Di seguito sono riportati i dati relativi agli infortuni sul lavoro per il triennio 2008-2010. Come è desumibile dalle tabelle, il tasso di infortunio anno 2010 si mantiene in linea con i dati relativi al biennio precedente, seppur in lieve diminuzione. Rilevante risulta l’analisi di tabella 13, dove si riscontra una tendenza in diminuzione della gravità degli infortuni rilevabile dall’esame della loro durata media. Tab. 11 – N° infortuni sul lavoro triennio 2008-2010 Ruolo SANITARIO PROFESSIONALE TECNICO AMMINISTRATIVO Totale complessivo Anno 2008 137 0 77 10 224 Anno 2009 148 0 70 12 230 Anno 2010 132 0 74 16 222 Tab.12- Tasso di infortunio triennio 2008-2010 Ruolo SANITARIO PROFESSIONALE TECNICO AMMINISTRATIVO Tasso di infortunio complessivo Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 4,08% 4,36% 3,87% 0,00% 0,00% 0,00% 8,55% 7,96% 8,47% 2,70% 3,05% 4,02% 4,82% 4,91% 4,72% Tab.13 – Durata media delle assenze per infortunio triennio 2008-2010 Ruolo SANITARIO PROFESSIONALE TECNICO AMMINISTRATIVO Durata media complessiva Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 26 22 19 0 0 0 25 22 23 6 19 15 25 22 20 78 Composizione del personale per genere Maschi 28% Fem m ine 72% Medici Unità equivalenti 560,27 Maschi 58% Femmine 42% Sanitario Com parto Unit à e quiv a le nt i 2 4 7 6 ,7 0 Maschi 20% Femmine 80% Tecnico Com parto Unità equivalenti 816,20 Maschi 36% Femmine 64% Presenti al 31/12/2010: 4.286 (unità equivalenti) di cui Femmine: 3.070 Maschi: 1.216 Dirigenti non Medici Unità equivalenti 52,0 Maschi 19% Femmine 81% Dirigenza Tecnica - Professionale - Am m inistrativa Unità equivalenti 21,95 Maschi 41% Femmine 59% Am ministrativo Com parto Unità equivalenti 353,20 Maschi 20% Femmine 80% Professionale Com parto Unità equivalenti 6,00 Maschi 92% Femmine 8% 79 Grado di istruzione dei dipendenti del comparto Post laurea 0,72% Non specificato 18,58% Medie superiori 28,87% Elementari 0,15% Medie inferiori 30,89% Grado di istruzione del personale professionale del comparto Grado di istruzione del personale sanitario del comparto Non specificato 22% Post laurea 1% Medie inferiori 22,85% Medie superiori 27% Diploma universitario 100% Diploma universitario 1% Laurea 26% Elementari 0% Grado di istruzione del personale amministrativo del comparto Grado di istruzione personale tecnico del comparto Medie superiori Non specificato 11,75% Diploma universitario 0,67% Laurea 20,12% 24,31% Diploma universitario 0,35% Elementari 0,46% Non specificato 10% Medie inferiori 18% Medie superiori 46% Laurea 0,92% Medie Inferiori 62,21% Laurea 25% Diploma universitario 1% 80 Personale suddiviso in classi d’età 15 Maschi 621 4 - Da 51 a 60 419 1.432 476 3 - Da 41 a 50 1.014 2 - Da 31 a 40 244 352 1 - Fino a 30 83 1.000,0 500,0 Femmine 5 - Oltre 60 44 0,0 500,0 1.000,0 Femmine Personale per classi d'età - Sanitario 1.500,0 2.000,0 Femmine Personale per classi d'età - Professionale Maschi Maschi 8 35 402 285 5 - Oltre 60 6 4 - Da 51 a 60 2 4 - Da 51 a 60 3 1.008 296 3 - Da 41 a 50 500 0 0 1.000 8 1.500 6 4 Maschi 85 45 3 - Da 41 a 50 3 - Da 41 a 50 2 - Da 31 a 40 100 79 17 15 3 0 1 - Fino a 30 10 3 100 200 300 400 4 - Da 51 a 60 139 28 143 Femmine 5 - Oltre 60 32 149 4 6 4 - Da 51 a 60 282 2 Maschi 0 99 0 Personale per classi d'età - Amministrativo 5 - Oltre 60 132 2 Femmine Personale per classi d'età - Tecnico 2 2 - Da 31 a 40 1 1 - Fino a 30 500 3 3 - Da 41 a 50 2 - Da 31 a 40 326 77 3 3 792 182 200 0 5 - Oltre 60 50 0 2 - Da 31 a 40 1 - Fino a 30 50 100 150 81 “Tabella di dettaglio incarichi professionali, coordinate e continuative, borse di studio”: collaborazioni INCARICHI PROFESSIONALI, COLLABORAZIONI COORDINATE E CONTINUATIVE E BORSE DI STUDIO anni 2009 – 2010 Incarichi professionali Anno N. incarichi in essere N. persone con incarico Femmine Maschi (N.) N. % Totale (N.) Importo competenza 2009 261 75 151 66,8% 226 4.529.871,00 2010 226 82 124 60,2% 206 3.767.685,00 Collaborazioni coordinate e continuative Anno N. incarichi in essere N. persone con incarico Femmine Maschi (N.) N. % Totale (N.) Importo competenza 2009 67 13 47 78,3% 60 566.596,00 2010 25 5 11 68,8% 16 276.906,00 Borse di studio N. persone con borsa di studio N. borse di studio in essere Maschi (N.) N. % 2009 67 5 43 2010 65 7 40 Anno Totale (N.) Importo competenza 89,6% 48 489.984,00 85,1% 47 496.112,00 Femmine 82 “Tabella di dettaglio dei finanziamenti”: FINANZIAMENTI PUBBLICI Tipologia Progetti anno 2010 Importo (€) Importo (€) Progetti Europei 578.433,00 841.291,00 Progetti di Cooperazione Internazionale 128.996,00 54.545,00 Progetti Nazionali di ricerca sanitaria finalizzata (ex art. 12 D.Lgs. 502/92) 383.527,00 206.034,00 Progetti Regionali 1.578.355,00 1.125.658,00 Centri Regionali 2.155.089,00 5.257.887,00 Progetti di ricerca da Ministero della Salute 26.134,00 29.347,00 Progetti di ricerca da altri Enti 95.342,00 199.233,00 4.945.876,00 7.713.995,00 Progetti di sperimentazione clinica sui farmaci 1.324.171,00 1.570.812,00 Progetti vari finanziati con contributi diversi e donazioni 1.218.209,00 1.154.256,00 2.542.380,00 2.725.068,00 7.488.256,00 10.439.063,00 Totale FINANZ. PRIVATI anno 2009 Totale TOTALE COMPLESSIVO 83 3.2 – La Formazione Formazione “in house” Si riportano i seguenti dati: • Il numero dei corsi realizzati in rapporto alla programmazione deliberata comprensiva dei corsi del Piano Formativo Aziendale (PFA), a scelta libera, delle UU.OO e Formazione Sul Campo (FSC) (grafico 3.2.1). • Il numero dei partecipanti dei corsi realizzati (PFA, a scelta libera, UU.OO e FSC) in rapporto al numero del personale dipendente dal 01/01/2010 (grafico 3.2.2). Grafico 3.2.1 – Numero corsi iniziati e terminati – anni 2009 e 2010 Corsi 2009 - 2010 140 140 140 120 99 100 87 87 79 80 progetti formativi iniziati progetti formativi terminati 54 60 44 valore obiettivo corsi deliberati 40 20 0 2009 2010 Nel grafico 3.2.2 è stato riportato il numero progressivo del personale coinvolto nei corsi di formazione (PFA, a scelta libera, UU.OO e FSC) al fine di monitorare la partecipazione ai corsi in relazione all’obiettivo di formare almeno l’80% dei dipendenti a tempo indeterminato al 01/01/10 dell’Azienda Ospedaliera. Grafico 3.2.2 – Personale formato gennaio-dicembre 2010. personale coinvolto nei corsi di formazione 12000 personale coinvolto 9930 10000 8000 6000 4000 dipendenti totali valore obiettivo 8469 5776 5381 5198 4305 2000 0 2009 2010 84 La tabella 3.2.1 riporta il numero complessivo dei corsi realizzati dalla Struttura Formazione (PFA, a scelta libera e FSC) e dalle Unità Operative in rapporto alla programmazione deliberata, il numero complessivo dei partecipanti, il monte ore, la media ore per partecipanti e le giornate pro capite dedicate alla formazione. Tabella 3.2.1 – Progetti formativi realizzati - anni 2009 e 2010 Progetti Formazione Progetti UU.OO. Totale N. progetti Partecipanti Totale ore Media ore Media giornate 2009 87 2010 65 2009 8.469 2010 7.037 2009 71.939 2010 91.867 2009 8 2010 17 2009 1 2010 2 49 75 2.670 2.893 7.710 31.326 3 6 0.5 0.9 136 140 11.139 9.930 79.649 123.193 11 23 1.5 2.9 Il budget assegnato per la formazione per l’anno 2009 è stato di € 1.069.000, di cui il 38% è stato utilizzato per le iniziative di formazione esterna; per l’anno 2010 il budget è stato di € 923.724, di cui il 47% è stato utilizzato per le iniziative di formazione esterna e di Unità Operativa. Formazione esterna La tabella successiva riporta il numero delle richieste di aggiornamento in formazione esterna relative agli anni 2009 e 2010, distinte per area contrattuale e tipologia di istituto (aggiornamento obbligatorio e aggiornamento facoltativo). Tabella 3.2.2 – Distribuzione richieste di aggiornamento in formazione esterna – anni 2009 e 2010 Area contrattuale Comparto Dirigenza Medica Dirigenza non medica Totali Aggiornamento Facoltativo 2009 2010 189 147 Aggiornamento Obbligatorio 2009 2010 2067 3035 totale 2009 2256 2010 3182 426 275 1533 1740 1959 2015 15 20 199 238 214 258 630 442 3789 5013 4429 5455 Nel 2009 il 91,57% delle richieste dell’area comparto è di aggiornamento obbligatorio. Il numero delle domande di aggiornamento obbligatorio per la dirigenza medica corrisponde al 77,79% del totale delle richieste per quest’area e per la dirigenza non medica al 92,99%. Nel 2010 il 95,38% delle richieste dell’area comparto è di aggiornamento obbligatorio. Il numero delle domande di aggiornamento obbligatorio per la dirigenza medica corrisponde al 86,35% del totale delle richieste per quest’area. Per quanto riguarda la dirigenza non medica si tratta del 92,24%. Nella seguente tabella è indicato il numero complessivo dei giorni richiesti per la formazione esterna. 85 Tabella 3.2.3 Area contrattuale Comparto Dirigenza Medica Dirigenza non medica Totali – Distribuzione giorni di formazione esterna - anni 2009 e 2010 Aggiornamento Facoltativo 2009 2010 260 166 Aggiornamento Obbligatorio 2009 2010 2826 3345 739 430 3607 18 15 360 1017 611 totale 2009 2010 3086 3511 3271 4346 3701 326 378 341 7810 7553 6793 6942 Corsi regionali organizzati dall’Azienda Ospedaliera su committenza della Regione Veneto - anno 2010 La Regione del Veneto attribuisce da diversi anni all’Azienda Ospedaliera di Padova l’organizzazione e l’esecuzione di progetti formativi propri della Regione. Tali progetti sono finalizzati al raggiungimento degli obiettivi indicati dalla legislazione nazionale (AIDS - formazione specifica in medicina generale – corsi di laurea per le professioni sanitarie), e regionale o dal Piano sanitario della Regione del Veneto. La Regione Veneto determina le linee guida e gli obiettivi dei progetti formativi commissionati lasciando la gestione operativa alle Aziende alle quali trasferisce le risorse finanziarie dedicate. Nel 2009 sono stati gestiti i seguenti corsi: Nel 2010 si sono gestiti i corsi seguenti: DELIBERA REGIONALE D.G.R. 2531/09 D.G.R. 2531/09 D.G.R. 187/06 D.R. 72/09 D.G.R. 386/07 D.R.72/09 D.G.R. 386/08 D.R. 72/09 D.G.R. 2904/09 OGGETTO 18° Corso AIDS Personale non medico reparti malattie infettive 16° Corso AIDS Personale medico reparti malattie infettive II° Corso Triennale Formazione Specifica In Medicina Generale IMPORTO 151.218,54 71 29.024,94 11 110.000,00 10 III° Corso Triennale Formazione Specifica in 170.000,00 Medicina Generale IV° Corso Triennale Formazione Specifica in 234.554,39 Medicina Generale Corsi Di Laurea Delle Professioni Sanitarie – 1.127.412,00 Riconoscimento costi connessi alla formazione Corsi di Laurea Delle Professioni Sanitarie – Docenze 121.204,34 D.G.R. 661/09 Decr. n.15 del 25/03/09 Decr. nr. 44 del 3/09/2009 D.G.R. 3664/08 Progetto Genitori Piu’ NR. DESTINATARI 5.000,00 9 10 848 848 150 86 DELIBERA REGIONALE D.G.R. n. 3439/10 D.G.R. n. 3439/10 D.D. n. 62/10 D.G.R. n. 3583/10 D.G.R. n. 10/10 D.D. n. 12/10 OGGETTO 19° Corso AIDS Personale non medico reparti malattie infettive 17° Corso AIDS Personale medico reparti malattie infettive Scuola di formazione specifica in medicina generale – 3°,4°,5° corso Corsi Di Laurea Delle Professioni Sanitarie – Riconoscimento costi connessi alla formazione Corsi di Laurea Delle Professioni Sanitarie – Docenze IMPORTO NR. DESTINATARI 190.707,96 71 35.119,66 11 561.452,25 29 1.210.527,90 1008 108.615,50 1008 87 3.3 – Il Benessere Organizzativo e il Mobbing Il Benessere Organizzativo Partendo dal presupposto che la vera sfida per una buona politica finalizzata al miglioramento della sanità è quella di promuovere e tradurre nella pratica quotidiana una cultura della gestione delle risorse umane, improntata al benessere organizzativo, il 19 febbraio 2009 il Direttore Sanitario ha convocata la prima riunione di insediamento del “TAVOLO SUL BENESSERE ORGANIZZATIVO” da cui sono emerse le indicazioni sul compito del tavolo stesso così individuate: 1) predisposizione della politica aziendale e della pianificazione di obiettivi ed azioni conseguentemente a quanto evidenziato dall’analisi iniziale ed alle capacità produttive del sistema aziendale 2) Predisposizione di una procedura condivisa quale strumento gestionale necessario per affrontare le eventuali situazioni di disagio rilevate; 3) Progettazione di un’attività formativa volta a fornire a tutto il personale coinvolto le conoscenze e le competenze necessarie per lo svolgimento di un ruolo attivo e fattivo rispetto al perseguimento degli obiettivi individuali; 4) Monitoraggio del sistema in termini di efficacia ed efficienza dello stesso Il tavolo è stato successivamente formalizzato con Deliberazione del Direttore Generale n. 627 del 11/06/2010 avente per oggetto “Adozione di misure organizzative finalizzate a promuovere il benessere organizzativo nell'Azienda Ospedaliera di Padova”, dalla quale risultano essere due le articolazioni operative previste dall’Azienda Ospedaliera di Padova per il benessere organizzativo: il Tavolo del Benessere Organizzativo, come momento strategico, e lo Sportello RETE, come punto di assistenza ed ascolto per il personale. In tale atto sono stati altresì individuati i componenti del Tavolo stesso, presieduto dal Direttore Sanitario, o suo delegato: - i Presidenti dei Comitati per la Prevenzione del Mobbing dell’area Dirigenza e dell’area Comparto; - il Presidente del Comitato delle Pari Opportunità; - il Responsabile del “Servizio per le Professioni Sanitarie”; - il Direttore del Dipartimento Interaziendale Amministrazione e Gestione del Personale; - il Direttore della SC “Medicina del Lavoro”; - il Responsabile del “Servizio Prevenzione e Protezione”; - il Responsabile della Struttura “ Formazione, aggiornamento e progetti”; 88 - il Responsabile dell’”Ufficio Relazioni con il Pubblico” (URP); - il Responsabile dell’”Ufficio Legale”; - il Direttore della SC “Psichiatria”; - un rappresentante degli Psicologi Ospedalieri; - il Responsabile della “Medicina Preventiva dei Lavoratori Ospedalieri; - I Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Il Mobbing Il CCNL definisce (art. 5 e art. 7) il mobbing come “forma di violenza morale o psichica in occasione di lavoro – attuato dal datore di lavoro o da altri dipendenti – nei confronti di un lavoratore, va prevenuto, rilevato e contrastato efficacemente. Esso è caratterizzato da una serie di atti, atteggiamenti o comportamenti, diversi e ripetuti nel tempo in modo sistematico e abituale, aventi connotazioni aggressive, denigratorie e vessatorie tali da comportare un degrado delle condizioni di lavoro e idonei a compromettere la salute o la professionalità o la dignità del lavoratore stesso nell’ambito dell’unità operativa di appartenenza o, addirittura, tali da escluderlo dal contesto lavorativo di riferimento”. Compiti dei Comitati sono: 1. raccolta dei dati relativi all’aspetto quantitativo e qualitativo del fenomeno del mobbing in relazione alle materie di propria competenza 2. individuare delle possibili cause del fenomeno, con particolare riferimento alla verifica dell’esistenza di condizioni di lavoro o fattori organizzativi e gestionali che possono determinare l’insorgere di situazioni persecutorie o di violenza morale 3. formulazione di proposte di azioni positive in ordine alla prevenzione e alla repressione delle situazioni di criticità, anche al fine di realizzare misure di tutela del dipendente interessato 4. formulazione di proposte per la definizione dei codici di condotta 5. formulazione di proposte di idonei interventi formativi e di aggiornamento del personale al fine di • affermare una cultura organizzativa che comporti una maggiore consapevolezza della gravità del fenomeno e delle sue conseguenze individuali e sociali • favorire l’adesione e la solidarietà dei dipendenti, attraverso una più specifica conoscenza dei ruoli e delle dinamiche interpersonali all’interno degli uffici/servizi, anche al fine di incentivare il recupero delle motivazioni e dell’affezione all’ambiente lavorativo da parte del personale. Il 5 marzo 2009 i due “Comitati paritetici sul fenomeno del mobbing Dirigenza e Comparto” dell’Azienda Ospedaliera insediatisi nel mese di ottobre 2007 come deliberato dall’Azienda stessa con provvedimento n. 121 del febbraio 2007, in attuazione dell’art. 5 del CCNL Sanità 2002 – 2005 e nel rispetto delle forme di partecipazione previste dall’art. 6 comma 2 del CCNL del 7 aprile 1999, hanno approvato il CODICE DI COMPORTAMENTO PER LA TUTELA DELLA DIGNITÀ DELLE DONNE E DEGLI UOMINI OPERANTI NELL’AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA, che è stato recepito con Deliberazione del Direttore Generale n. 561 del 04/06/2009. 89 I Comitati hanno poi programmato le attività per l'implementazione del Codice di Condotta in ambito aziendale quali: 1. Attivazione nel sito intranet e internet dell'Azienda Ospedaliera di Padova di uno spazio informativo specifico sui Comitati per la Prevenzione del Mobbing (Dirigenza e Comparto) dove inserire sia il Regolamento sul funzionamento di Comitati, sia il Codice di Condotta, sia l’elenco dei membri dei Comitati 2. Utilizzo del cedolino per informare i dipendenti dell'esistenza dei due Comitati e del Codice di Condotta 3. Consegna del Codice di Condotta da parte Dipartimento Interaziendale Amministrazione e Gestione del Personale a tutti i neoassunti al momento della firma del contratto 4. Trasmissione a tutti i dipendenti del Codice di Condotta con il compito del Responsabile dell'Unità Complessa di diffonderlo tra tutti i dipendenti della struttura 5. Invito all'Ufficio Tecnico e alla Struttura Complessa Interaziendale Marketing e Sviluppo di a trasmettere il codice di Condotta a tutti i servizi in appalto e ai professionisti con contratto. 6. Costruzione, in collaborazione con l'URP, di un volantino informativo su tutte le opportunità per il lavoratore nel rapporto con l'Azienda. 7. Concertazione di iniziative di formazione con il servizio formazione e con il tavolo sul benessere organizzativo. 8. Parte di queste attività sono state avviate nel corso del 2009 e parte nel corso del 2010 90 3.4 – Organigrammi: le Strutture di staff della Direzione Generale e i Servizi Amministrativi Strutture staff Direzione Generale Direzione Generale S.C. Controllo di Gestione e Programmazione S.S. URP S.S. Ufficio Stampa e Comunicazione INTERAZIENDALE* S.S. Servizio Prevenzione e Protezione INTERAZIENDALE* S.C. Formazione, Aggiornamento e Progetti INTERAZIENDALE* S.S. Progetti Europei, Nazionali e Regionali * Servizi Interaziendali con l’Ulss 16 -----------------------------------------------------------Risk Management DIREZIONE MEDICA Servizio per le Professioni Sanitarie DIREZIONE MEDICA S.C. Qualità e Accreditamento DIREZIONE MEDICA 91 92 4 – LA DIMENSIONE TECNICO-STRUTTURALE E AMBIENTALE 4.1 – Le tecnologie informatiche Nonostante le criticità finanziarie, l’Azienda ha cercato di mantenere il necessario livello di sviluppo informatico; gli investimenti netti in questo ambito ammontano a 1,3 milioni di euro cui vanno a sommarsi i costi di esercizio per 1,8 milioni. La complessità del sistema informativo integrato della Azienda Ospedaliera e della Azienda ULSS 16 di Padova e la sua pervasività può solo parzialmente essere compresa dai classici indicatori dell’IT: • • • • • • • • • • • workstations Azienda 2.800 workstations ULSS 16 1.800 punti di accesso rete 15.000 workstations con SIO 1.950 o logistica 580 o sanitaria 1.370 richieste giornaliere al database SIO transazioni giornaliere su SIO utenti contemporanei su SIO servers spazio su disco telefoni Azienda telefoni ULSS 16 70 milioni 345.000 2.200 270 150 TB 4.500 3.500 Più significativi sono alcuni indicatori specifici: • unità operative con Accettazione pazienti (ADT) autogestita : 120 • unità operative che effettuano richieste di prestazioni mediante SIO: 120 • richieste di esami di laboratorio giornaliere dalle unità operative: 1.900 • unità operative con disponibilità referti on-line: 120 • pazienti giornalieri di P.S. gestiti dal SIO: 360 • pazienti giornalieri consultati nel Repository: 2.100 93 Gli investimenti nel periodo 2009-2010 sono presentati nella tabella che segue. 2009 2010 Software 1.660.000 2.700.000 Hardware 1.210.000 1.150.000 600.000 520.000 3.470.000 4.370.000 Rete Totale Principali progetti 2009-2010 1. Repository dei documenti clinici o fascicolo sanitario elettronico (FSE) Si definisce “Repository” un archivio di oggetti eterogenei limitatamente strutturati. Nell’architettura del NSI il repository ha la funzione di punto di raccolta dei dati sul paziente prodotti nei vari sottosistemi clinici. Le caratteristiche salienti del repository sono: − è un collettore dei documenti di sintesi dell’attività sul paziente. Cioè i dati di dettaglio rimangono nel sottosistema specialistico mentre il risultato viene trasferito al repository; − contiene quindi ciò che serve agli altri soggetti che svolgono attività sul paziente; − è uno strumento di comunicazione trasversale sul paziente ed opera utilizzando protocolli di colloquio standard (HL7, DICOM ed i framework IHE); − contiene le regole per il rispetto della normativa sulla privacy ed è utilizzabile mediante strumenti di autenticazione forte quali la smartcard contenente i certificati rilasciati da “certification authority” ufficiali; − può essere utilizzato dal cittadino presso il medico di base, mediante la Carta Nazionale dei Servizi, per abilitare i soggetti esterni all’ospedale, quali il medico di base stesso o altri specialisti, alla visualizzazione dei propri dati clinici; − è lo strumento di interfaccia unica della struttura sanitaria verso l’esterno realizzando il modello di “hub and spoke” cioè di concentratore dei singoli flussi informativi interni verso un’unica interfaccia che poi ne effettua la distribuzione verso l’esterno centralizzando i controlli, le abilitazioni ed unificando le modalità di utilizzo; − permette di gestire i dati del paziente con diverse modalità di presentazione, sia come sequenza temporale di eventi che contengono i singoli documenti sia raggruppando i documenti per branca specialistica; − è un elemento di un sistema regionale di integrazione dei dati del paziente come sistema partecipe ad una architettura XDS (cross enterprise document sharing). 94 Cartella clinica informatizzata L’obiettivo del progetto e di dotare le unità operative di strumenti per la documentazione delle attività sul paziente e la condivisione dei dati al fine di ridurre il rischio clinico e rendere più efficiente l’attività clinica ed assistenziale. Anamnesi, esame obiettivo, diario clinico, terapia farmacologica, attività infermieristiche, lettera di dimissione sono alcuni dei capitoli già disponibili a molte unità operative aziendali Cartellino ambulatoriale Strumento agile e sintetico della situazione del paziente ambulatoriale integrata con il flusso che, come tutti i documenti clinici, alimenta la cartella del Medico di Medicina Generale. Gestione diagnostica per immagini Il progetto di gestione della diagnostica per immagini si poneva i seguenti obiettivi: • Gestire le immagini provenienti da tutto il mondo “Dicom” (radiologia, medicina nucleare, ecografia, cardiologia) indipendentemente dal fornitore delle diagnostiche; • integrare tutti i sistemi di refertazione immagini (RIS radiologico, RIS “open source”, RIS mammografico, “cardiac MRI”, emodinamica); • utilizzare il software di analisi immagini più adatto alla specifica problematica; • garantire affidabilità; • utilizzare la tecnologia hardware e software standard; • utilizzare completamente gli standard HL7 e Dicom. Alla data attuale il sistema di gestione delle immagini processa l’intero flusso di esami delle aziende padovane (Az. Osp. Ulss 16 e IOV). Il sistema è affidabile e sono stati effettuati notevoli miglioramenti di performance dal momento del primo avvio. Servizi online al cittadino Sono stati resi disponibili i seguenti servizi online fruibili attraverso Internet: • Consegna referti • Prenotazione prestazioni • Disdetta prestazioni web • Disdetta prestazioni con riconoscimento vocale • Pagamento prestazioni Progetti recenti 2009-2010 Di seguito sono elencati i principali progetti avviati ed attuati 2009-2010. Progetti • • • • • area ospedaliera Gestione richiesta cartelle cliniche WEB Gestione consulenze Estensione terapia informatizzata Estensione gestione Cook & Chill per reparti Bracciale identificativo pazienti 95 • Estensione copertura cartella clinica • Estensione copertura cartellino ambulatoriale • Prenotazione sale operatorie Progetti ospedale - territorio • Integrazione trasporti Croce Verde • Integrazione Medici Medicina Generale e Pediatri Libera Scelta • Completamento Terapia Anticoagulante Orale • Estensione Fascicolo Sanitario Elettronico Progetti area amministrativa e gestionale Integrazione logistica reparti • Gestione Privacy • Sistemi automatici di pagamento prestazioni • Gestione elenchi fatture • Estensione Learning Management System • Portale intranet Progetti area tecnologia e reti Adeguamento reti ospedaliere • Wireless nei reparti • Estensione Voice Over Internet • Identity management 96 4.2 – La Gestione Ambientale Il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) è una componente del grande ingranaggio che nelle nostre Aziende costituisce il motore del circolo virtuoso finalizzato a guadagnare continuamente migliori livelli di sicurezza per gli utenti, l’ambiente, gli operatori. Nell’ambito più generale dell’organizzazione che coinvolge le Direzioni Strategiche, quelle Mediche, il Dipartimento di Area Tecnica, l’Ingegneria Clinica, il Servizio di Fisica Sanitaria, il Servizio Qualità, i Servizi Legali, il Servizio per l’Assistenza, l’area Acquisti e Servizi Alberghieri, il Medico Competente, ecc, il Servizio di Prevenzione e Protezione, nello specifico, si occupa della sicurezza degli operatori ed è referente del Datore di Lavoro. Il suo ambito è interaziendale (Azienda Ospedaliera, ULSS 16, IOV) e l’attività svolta comprende: - l’analisi e la valutazione dei rischi (es. da gas anestetici, radiazioni, farmaci, antiblastici, mobilizzazione di pazienti non autosufficienti, agenti chimici) per tutte le Unità Operative (più di 300 Unità Operative in controllo/aggiornamento); - l’individuazione dei provvedimenti finalizzati a minimizzare tali rischi in termini di misure preventive e protettive (istruzioni operative, procedure per rischi o lavorazioni specifiche, indicazioni di protezione ambientale, sostituzione di tecniche o sostanze con altre a minor impatto, ecc); - l’individuazione dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) necessari per lo svolgimento dell’attività e aggiornamento del prontuario dei DPI con specifica per U.O. - l’individuazione delle necessità formative per la sicurezza degli operatori da proporre come Piano Formativo alla Struttura Formazione; in tale ambito viene svolta direttamente dal Servizio di Prevenzione e Protezione l’attività di formazione di base di tutti i nuovi assunti e di chi, a qualsiasi titolo, viene ad operare presso le nostre Aziende; - pareri preventivi su progetti (modifiche, ampliamenti, costruzioni, istallazioni); - la sorveglianza del fenomeno infortunistico (osservatorio infortuni) finalizzata alla elaborazione degli indici relativi ed agli interventi da attuare in caso di “eventi sentinella” od evenienze gravi; - la attività di coordinamento ai fini della sicurezza con individuazione dei rischi interferenti per tutte le Ditte che operano in appalto presso le nostre Aziende; - la compilazione dei registri degli esposti laddove previsto; - attività di informazione su rischi specifici direttamente agli operatori (es. campi elettromagnetici, laser, ossido nitrico, ecc). Oltre che con le strutture sopra citate, il SPP si interfaccia con i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, con gli Istituti di ricerca ed in particolare con i laboratori di Tossicologia ed Igiene Industriale, con gli operatori, con gli organi di vigilanza. Tutto ciò anche in aderenza e nell’ambito di quanto previsto dal Testo Unico sulla Sicurezza ed Igiene del Lavoro (D.Lgs 81/08), che viene tenuto in considerazione anche in relazione alla rispondenza formale ad esso. 97 4.3 – Struttura, tecnologie e sistemi Investimenti edili ed impiantistici Sono stati realizzati, mentre altri sono in corso ed in programmazione, numerosi interventi di manutenzione, adeguamento, miglioramento, ristrutturazione dei fabbricati aziendali, finalizzati al principale scopo di erogare migliori e/o nuovi servizi sanitari al cittadino, che si espongono di seguito: OGGETTO LAVORI FASE Clinica Pediatrica Lavori Manutenzione straordinaria e messa a norma - 2° fase conclusi Finanziamento: Regione Veneto € 2.267.300,81 e Università 11/2010 di Padova 239.310,03 Lavori Prevenzione Incendi Monoblocco - 1° stralcio conclusi Finanziamento Regione Veneto € 1.927.907,26 01/2010 Lavori di ristrutturazione della Clinica Dermatologica Finanziamento: Lavori in Regione Veneto € 2.840.512,94, Università di Padova corso € 1.459.662.83 e Azienda Ospedaliera 179.824,23 Ristrutturazione e ampliamento del reparto di rianimazione Lavori e terapia intensiva 3^piano Monoblocco conclusi Finanziamento: Regione Veneto € 2.859.500,00 Azienda 11/2010 Ospedaliera € 150.500,00 Nuove opere di completamento per la ristrutturazione della Clinica Neurologica Lavori Finanziamento: Regione Veneto € 2.413.165,51, Università collaudati di Padova 476.226,50 e Azienda Ospedaliera € 60.806,99 Completamento rete elettrica di MT e impianto Lavori centralizzato di controllo e supervisione degli impianti: collaudati Regione Veneto €2.683.978,09 Ristrutturazione delle “Casette di Via S. Massimo” da destinare ad attività alberghiera. Affidamento incarico di Fase redazione del progetto preliminare ed approvazione progettuale disciplinare di incarico – importo lavori euro 3.800.000,00 lavori di rifacimento impiantistico e ristrutturazione Lavori della Cabina Elettrica MT/BT "Ex Suore" conclusi Finanziamento: FSR 2004: € 460.574,61 e Azienda 09/2009 Ospedaliera € 484.563,70 Realizzazione impianti cabine di trasformazione Polo Tecnologico Est, Polo Tecnologico Ovest, Monoblocco 2 e Lavori in corso ristrutturazione reti dorsali di distribuzione del Monoblocco dell’Azienda Ospedaliera di Padova (comm. 1164) d’appalto Finanziamento Regione Veneto 4.415.706,49 Progettazione esecutiva, coordinamento sicurezza in fase Lavori di progettazione ed esecuzione dei lavori per la ristrutturazione del Policlinico Corpo Trattamenti – I° appaltati lotto Manutenzione coordinata a strutture ed impianti dei fabbricati dell'Azienda Ospedaliera: Zona Est ed Ospedale Busonera – A110 con la quale si sono effettuati i seguenti interventi: Lavori Comm 1259 – Completamento nuovo montalettighe Psichiatrico ultimati Lavori Comm 1145 – Centrale cabina e polo tecnologico Est ultimati 98 OGGETTO LAVORI FASE Comm 1250 – Ristrutturazione 7 Piano degenze Monoblocco Lavori ultimati Comm 1261 – Distribuzione dorsale e quadri elettrici edifici Ex Case Suore Ufficio direzione e Servizio Psichiatrico Lavori ultimati Comm 1373 – Nuovi impianti ascensori (vari) Comm. 1204 – Laboratorio urgenze: adeguamento locali medicina laboratorio Comm 1262 – 8 piano Policlinico Comm 1250 – Monoblocco ristrutturazione 7 Piano Lavori ultimati Lavori ultimati Lavori ultimati Lavori ultimati Manutenzione coordinata a strutture ed impianti dei fabbricati dell'Azienda Ospedaliera: Zona Ovest – A111 con la quale si sono effettuati i seguenti interventi: Lavori ultimati Comm 1269 – Nuove aree accoglimento – atrio Piano Rialzato Lavori Monoblocco ultimati Lavori Comm 1214 – Ristrutturazione ambulatori Angiologia ultimati Comm 1273 – Ambulatori Endocrinologia PT lato Sud Lavori Giustinianeo ultimati Comm 1272 – Adeguamento gas Medicali PT e 2 P Centro Lavori Gallucci e altri ultimati Lavori Comm 1277 – Nuovo ascensore per ascensore Semeiotica ultimati Lavori Comm. 1285 – Adeguamento ambulatori Endoscopia ultimati Lavori Comm 1325 – Adeguamento reparto immunotrasfusionale ultimati Comm 1330 – Dorsali ac e vuoto c/o laboratorio 3 piano Lavori Anatomia Patologica ultimati Lavori Comm 1343 – Bagni 2 piano Monoblocco ultimati Comm 1204 – Laboratorio urgenze: adeguamento locali Lavori medicina laboratorio ultimati Comm 1249 – Completamento Cardiochirurgia Trapianti LAVORI GIA’ DECISI E PIANIFICATI Nuova U.O. Immunotrasfusionale presso Giustinianeo lato est::1) Laboratori; 2) torre tecnologica; 3) locale frigoemoteche e congelatori al P.T.. Medicina Nucleare:- lavori adeguamento camera calda a nuove norme sulla manipolazione radiofarmaci Laboratorio URGENZE :-2° fase lato OVEST Nuovo laboratorio ecocardiografico negli ex spazi Emodinamica Piastra Angiografica:- Negli spazi al 1° piano della Cucina Monoblocco realizzazione con la procedura di gara "chiavi in mano" di una nuova piastra angiografica con 3 Angiografi. Policlinico Degenze:- realizzazione di 7 p.l. di terapia semi-intensiva post opertoria (Trapianti) T.I.Ped.:- negli spazi attuale laboratori Cl. Pediatrica e ala OVEST corpo degenze realizzazione nuova T.I.Ped. con:- 99 OGGETTO LAVORI FASE 10 posti letto in stanze singole; area centrale monitoraggio; stanza deposito farmaci; spogliatoio personale; gruppo bagni e locali depoosito e servizi di supporto. Centro Grandi Ustionati:- per consentire la ristrutturazione del centro è stato deciso di procedere per fasi; 1) le degenze del centro ustioni e le stanze di chirurgia plastica (prof. Chiarelli) si trasferiscono al 1° piano per tutta la durata dei lavori; 2) si ristruttura l'ala EST a sede definitiva con 8 p.l. per grandi ustionati.; VIA Orus:- Palazzina B - lavori adeguamento funzionale per trasferimento laboratori di Pediatria VIA Orus: Palazzina E - lavori adattamento locali p.1° per trasferimento laboratori dr. Burlina Via Orus:- Interventi di adeguamento edilizio ed impiantistico generale per sanare lavori mai eseguiti o incompleti Centro Regionale Trapianti:- Trasferimento dal Giustinianeo alla casetta isolata di via San Massimo Pneumologia:-Ristrutturazione del 3° piano della pneumologia per studi medici e ambulatori da destinare alla Pediatria per poter liberare il 4° piano della Cl. Pediatrica LAVORI DA PIANIFICARE Nuovo Reparto dialisi e degenze nefrologia:- nuova sede presso il Monoblocco Degenze 1° piano Reparto Ortopedia:- ristrutturazione ed adeguamento funzionale e di sicurezza del reparto ortopedia al 3° piano Laboratorio per nutrizione parenterale presso Farmacia piano rialzato del Monoblocco Cardiochirurgia:- ristrutturazioneintegrale del gruppo operatorio (4 sale) e traformazione della 4° sala in "Sala Ibrida" Medicina Nucleare Giustinianeo:-Prima fase Lavori di adeguamento statico ed antisismico relativo all'area della vecchia Radiologia; Seconda fase lavori "Chiavi in mano" per adeguamento locali ed installazione nuova PET Divisione Ostetrica:-Ristrutturazione ed adeguamento normativo degli impianti del Nido e sale parto/sale operatorie. Eventuale ristrutturazione Clinica Ostetrica. Nuovo edificio in ampliamento per area materno infantile Centro procreazione assistita:- ALTRI INTERVENTI Giustinianeo:-Ristrutturazione ex bunker carcerati per nuovo spogliatoio del personale presso Giustinianeo Laboratorio URGENZE 1° fase lato EST Adeguamento del sistema di ricezione TV:- per il passaggio delle trasmissioni televisive dal sistema analogico al sistema digitale terrestre Giustinianeo Emodialisi:-Adeguamento normativo dell’area di Emodialisi del reparto di Nefrologia 2 del piano 100 OGGETTO LAVORI FASE rialzato dell’Ospedale Giustinianeo Monoblocco:- Progetto per lavori adeguamento statico e sismico del monoblocco (degenze - trattamenti - nodo traffico - cucine) Giustinianeo:-Progetto per lavori adeguamento statico e sismico dell'intero complesso Giustinianeo Pneumologia:-Progetto per lavori adeguamento statico e sismico dell'intero edificio Pneumologia 101 4.4 - Attrezzature Attrezzature sanitarie Nel periodo 2007-2010, caratterizzato da scarsa liquidità, sono stati fatti investimenti in attrezzature sanitarie finalizzati al mantenimento dell'elevato standard tecnologico aziendale. Le risorse sono state indirizzate particolarmente al potenziamento e rinnovo delle tecnologie che impattano maggiormente sulle liste d'attesa, sulle attività chirurgiche e sulle giornate di degenza (es. diagnostica per immagini, attrezzature da laboratorio,…). Priorità è stata data in generale al potenziamento dell’attività diagnostica e alla sostituzione delle apparecchiature obsolete o fuori uso. Nel quadriennio sono state collaudate complessivamente e rese disponibili circa 3.500 apparecchiature di cui 2500 circa acquisite in conto capitale; 1000 circa acquisite in noleggio o service. Per un valore in conto capitale di circa € 39.250.000,00. Le più significative forniture in fase di installazione hanno un valore di circa € 2.700.000,00. Attrezzature consegnate e collaudate Le attrezzature più significative installate e collaudate nel triennio sono: anno 2007 • sostituzione n. 2 TAC (Radiologia 1, Istituto di Radiologia) • n. 1 nuova Risonanza Magnetica e n. 1 nuova TAC in Clinica Pediatrica • potenziamento attrezzature del Centro di Crioconservazione dei Gameti Maschili • rinnovo e potenziamento attrezzature per Microbiologia e Tossicologia Forense e Antidoping anno 2008 • n. 1 nuovo sistema TAC/PET integrato (trasferito in comodato d’uso allo IOV); • sostituzione n. 1 Risonanza Magnetica in Istituto di Radiologia; • n. 2 telecomandati per diagnostica radiologica (P.S. e Istituto di Radiologia); • rinnovo n. 2 Impianti per Emodinamica; • N. 2 sistemi per cariotipizzazione del DNA; • n. 1 sistema per la valutazione dell’elasticità delle lesioni epatiche • rinnovo e potenziamento attrezzature la Laboratorio Analisi, Microbiologia e Anatomia Patologica anno 2009 • rinnovo attrezzature (monitoraggio, ventilazione, letti, scialitiche e altro) e arredi Rianimazione Centrale; • n. 1 nuova Risonanza Magnetica in Radiologia 1; 102 • • • • • rinnovo e potenziamento colonne per chirurgia laparoscopica mininvasiva; rinnovo ventilatori polmonari Terapia Intensiva della Cardiochirurgia n. 4 sistemi per ECMO e n. potenziamento attrezzature del Centro di Crioconservazione dei Gameti Maschili rinnovo e potenziamento attrezzature per Laboratorio Analisi, Microbiologia e Anatomia Patologica anno 2010 • Rinnovo sistema di moniotoraggio centralizzato in UCIC • n. 1 mammografo • rinnovo laser a eccimeri per la chirurgia refrattiva • n. 4 microscopi operatori • rinnovo n. 7 ecocardiografi • n. 1 ecolaser • n. 1 litotritore multidisciplinare • n. 1 sistema integrato di analisi del movimento • n. 4 stazioni per anestesia Attrezzature in fase di installazione Le attrezzature in fase di installazione sono: • n. 10 sistemi di videoendoscopia e videoecoendoscopia digestiva e polmonare Principali Investimenti previsti per il 2011 • • • • • • rinnovo n. 1 Robot Chirurgico per Urologia; rinnovo n. 1 RMN da 3 T, n. 1 TAC con 64 slice, n. 1 impianto angiografico biplanare per diagnostica e procedure interventistiche per Neuroradiologia; rinnovo TAC della Radiologia 1 potenziamento TAC portatile per Neurochirurgia rinnovo ecografi ed ecocardiografi ad elevata obsolescenza; rinnovo attrezzature per sale operatorie e terapie intensive per adulti e pediatrica (sistemi di monitoraggio ventilatori polmonari, stazioni per anestesia,….) A evidenza dell’obiettivo di svecchiamento del parco macchine quando obsoleto e, in generale, di mantenimento dello standard tecnologico aziendale perseguito si allegano alcuni grafici dell’età media per alcune tipologie di attrezzature sanitarie al 31/12/2006, al 31/12/2009 e al 31/12/2011: 103 ETA' MEDIA DI ALCUNE TIPOLOGIE DI APPARECCHIATURE PER DIAGNOSTICA PER IMMAGINI 9,0 8,0 7,0 6,0 31/12/2006 5,0 31/12/2009 4,0 31/12/2011 3,0 2,0 1,0 0,0 TAC RMN ANGIOGRAFIA ECOGRAFI DIGITALE ETA' MEDIA APPARECCHI PER VENTILAZIONE IN TERAPIA INTENSIVA E SALA OPERATORIA 16,0 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 31/12/2006 31/12/2009 31/12/2011 APPARECCHI PER ANESTESIA VENTILATORI POLMONARI 104 5 – LA DIMENSIONE ECONOMICA 5.1 - La Dinamica Economica Conto economico riclassificato Contributi in c/esercizio Ricavi per prestazioni Altri proventi Concorsi recuperi rimborsi Compartecipazione VALORE DELLA PRODUZIONE Acquisti di beni Beni sanitari Beni non sanitari Acquisti di servizi sanitari Specialistica ambulatoriale Assistenza ospedaliera Prestazioni socio sanitarie Trasporto sanitario Libera professione intramoenia Rimborsi, assegni, contributi Consulenze, collaborazioni sanitarie Altri servizi sanitari Acquisti di servizi non sanitari Servizi non sanitari in appalto Consulenze, collaborazioni non sanitarie Formazione Manutenzioni Godimento beni di terzi Personale Oneri diversi di gestione Ammortamenti Svalutazioni Variazione delle rimanenze Accantonamenti COSTO DELLA PRODUZIONE Consuntivo 2009 85.728.871 411.921.469 7.552.558 22.683.329 8.970.712 536.856.940 Consuntivo 2010 89.828.362 408.788.510 7.182.849 23.591.634 8.523.948 537.915.303 168.269.796 163.401.162 4.868.634 55.215.861 878.527 0 0 1.519.321 18.886.864 780.322 26.499.870 6.650.956 56.077.210 53.513.894 172.676.463 168.531.298 4.145.165 54.523.080 631.180 0 0 1.902.070 19.525.939 685.084 24.282.472 7.496.335 54.897.066 53.090.236 1.769.702 1.096.409 793.614 710.421 17.623.004 15.834.942 5.952.833 5.240.364 203.646.330 207.203.231 1.933.005 1.756.548 27.630.977 28.885.404 16.884 190.972 -5.458.144 1.961.240 4.228.902 2.099.917 535.136.658 545.269.227 DIFF. VALORE E COSTO 1.720.281 -7.353.924 Gestione finanziaria Gestione straordinaria -5.326.102 1.735.010 -2.205.143 -1.358.345 RISULT. PRIMA DELLE IMPOSTE -1.870.810 -10.917.411 Imposte e tasse 16.508.136 16.784.282 RISULTATO D'ESERCIZIO -18.378.947 -27.701.693 105 Commento sulla dinamica economica 2009-2010 Il risultato d’esercizio, nel periodo 2009-2010, è peggiorato passando da una perdita economica di 18,4 milioni di euro ad una di 27,7 milioni di euro. Il peggioramento del risultato di esercizio è dovuto principalmente ad un aumento dei costi di beni e ad un incremento dei costi del personale. (milioni di euro) RISULTATO D'ESERCIZIO 2009 2010 -18,4 -27,7 Nel periodo in esame si è assistito ad un leggero aumento del valore della produzione che rispecchia percorsi sanitari di maggior complessità e quindi di maggior riconoscimento economico. Il volume di attività (prestazioni di ricovero, accessi al pronto soccorso e prestazioni ambulatoriali) mostra una progressiva riduzione dell’attività di ricovero e una crescita dell’erogazione di prestazioni ambulatoriali. Le tecnologie e lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi consentono infatti, di limitare gli accessi all’ospedale per prestazioni di ricovero solamente alle situazioni effettivamente acute e critiche, in linea con gli indirizzi regionali sull’appropriatezza. (milioni di euro) VALORE DELLA PRODUZIONE 2009 2010 536,8 537,9 Il costo della produzione di conseguenza aumenta nel 2010 anche se in modo piu’ che proporzionale. (milioni di euro) COSTO DELLA PRODUZIONE La tabella seguente espone il sanitari nei periodi di riferimento 2009 2010 535,1 545,2 dettaglio dei costi 2009 Prodotti farmaceutici ed emoderivati Ossigeno Prodotti dietetici Materiali per la profilassi - vaccini Materiali diagnostici prodotti chimici Materiali diagnostici, lastre RX, mezzi di contrasto Presidi chirurgici e materiali sanitari) Materiali protesici Materiali per emodialisi Altri beni e prodotti sanitari Beni e prodotti sanitari da Asl Policlinici della Regione Totale 79.210.535 463.810 164.409 29.723 22.165.487 4.805.493 28.132.313 17.705.997 2.688.217 6.649.219 1.385.957 163.401.162 per i beni 2010 86.409.004 491.423 158.063 30.846 22.776.250 4.525.146 28.683.430 15.494.611 2.539.019 5.765.999 1.657.509 168.531.300 106 Le principali osservazioni che si possono fare sono le seguenti: • L’incremento dei costi per i prodotti farmaceutici è causato dal trend in aumento della somministrazione farmaci per conto( File F) che ha come contropartita ricavi di mobilità sanitaria; • La leggera riduzione dei costi per i materiali diagnostici è dovuta all’avvio del sistema di refertazione digitalizzato ha portato ad una riduzione del consumo di materiale radiografico; I Servizi Sanitari recepiscono un decremento spiegato principalmente dalla riduzione delle consulenze e collaborazioni a seguito del piano di stabilizzazione del personale precario, dai costi per l’Università di Padova previsti nella voce “Altri servizi sanitari” e non ancora sostenuti e dal trend in decremento della libera professionale intramoenia. La tabella seguente espone il dettaglio del conto economico per i servizi sanitari come sopra descritto. Acquisti ser. san. per ass. specialistica ambul. Acquisti servizi sanitari per assistenza ospedaliera Acquisto prestazioni trasporto sanitari Acquisto prest. Socio-Sanitaria a rilev. sanitaria Libero-prof.intramoenia Rimborsi, assegni e contributi sanitari Consul. Collaborazioni e indennità pers. Univers. Altri ser. sanitari e socios. a rilevanza sanitaria Totale 2009 878.527 0 1.519.321 0 18.886.864 780.322 26.499.870 6.650.956 55.215.860 2010 631.180 1.902.070 19.525.939 685.084 24.282.472 7.496.335 54.523.080 I Servizi non Sanitari complessivamente recepiscono un decremento nel periodo di analisi mostrato nella tabella che segue. Lavanderia Pulizia Mensa Riscaldamento Elaborazione dati Servizi trasporti non sanitari Smaltimento rifiuti Utenze telefoniche Utenze elettricità Altre utenze Premi di assicurazione Altri servizi non sanitari Consulenze - Collaborazioni Formazione Totale 2009 2010 3.963.640 4.127.905 6.555.598 6.758.939 8.016.930 9.146.914 5.571.258 5.104.339 611.418 882.169 910.600 937.004 1.644.207 1.537.608 1.248.304 1.342.144 3.889.771 3.735.481 766.788 707.158 7.835.895 5.444.678 12.499.485 13.365.896 1.769.702 1.096.409 793.614 710.421 56.077.210 54.897.065 107 I costi del personale per l’anno 2010 mostrano un incremento rispetto al 2009. La tabella seguente espone il dettaglio dei costi per ruolo. 2009 2010 Totale Costo del personale 203.646.330 207.203.233 Personale del ruolo sanitario 162.213.913 Costo del personale dirigente ruolo sanitario 60.938.253 165.588.280 63.638.505 56.027.838 58.678.746 4.910.415 101.275.660 4.959.759 101.949.775 Personale del ruolo professionale Costo del personale dirigente ruolo professionale Costo del personale comparto ruolo professionale 1.088.860 890.007 198.853 1.089.782 889.543 200.239 Personale del ruolo tecnico Costo del personale dirigente ruolo tecnico Costo del personale comparto ruolo tecnico 26.622.967 324.279 26.298.688 26.723.577 329.187 26.394.390 Personale del ruolo amministrativo Costo del personale dirigente ruolo amministrativo Costo del personale comparto ruolo amministrativo 13.720.590 13.801.594 1.044.648 1.099.821 12.675.942 12.701.773 Costo del personale dirigente medico Costo del personale dirigente non medico Costo del personale comparto ruolo sanitario Vincolo di bilancio regionale Con DGRV n. 1558 del 08-06-2010 e successivo aggiornamento con DGRV n. 874 del 21-06-2011, la Regione del Veneto ha approvato i limiti di costo per i Direttori Generali. Tale limite per l’Azienda Ospedaliera ammontava complessivamente, al netto delle poste di scambio fra aziende, a 451,3 milioni di euro La tabella seguente come dettagliato nella sopraccitata DGRV, espone le voci di bilancio sottoposte a vincolo al netto delle “poste R” di scambio con esclusione di quelle riferite ai DIMT (dipartimenti immunotrasfusionali) e rileva la variazione con il valore di bilancio di esercizio 2010 depurando il vincolo complessivo, dai costi della somministrazione diretta dei farmaci per conto (file F), non imputabili ai consumi ospedalieri. Tenuto conto che il delta di 2,8 milioni di euro imputabile al costo del personale è riconducibile principalmente ai costi derivanti dai rinnovi contrattuali di competenza 2010 e l’incremento del costo dei beni (4,4 milioni) è riconducibile principalmente alla somministrazione diretta Farmaci (file F), l’analisi degli scostamenti fa ritenere che il vincolo complessivo imposto sia raggiunto. 108 Consuntivo 2010 Vincolo 2010 (B.1) Acquisti di beni (B.2.A) Acquisti servizi sanitari (B.2.A.10) Acquisto prest. trasporto sanitari (B.2.A.13) Rimborsi, assegni e contributi sanit. Delta 168.269.795,62 172.676.463,27 4.406.667,65 35.499.298,26 34.365.960,88 -1.133.337,38 1.519.321,44 1.902.069,77 382.748,33 829.151,47 685.083,93 -144.067,54 (B.2.A.14) Consulenze Collab. sanitarie (B.2.A.15) Altri servizi sanitari rilevanza sanit. 26.499.869,57 24.282.472,21 -2.217.397,36 6.650.955,78 7.496.334,97 845.379,19 (B.2.B) Acquisti di servizi non sanitari 56.077.210,23 54.897.065,64 -1.180.144,59 (B.3) Manutenzioni ordinarie 17.623.004,20 15.834.941,60 -1.788.062,60 5.952.833,49 5.240.363,95 -712.469,54 204.428.224,94 207.203.230,91 2.775.005,97 (B.4) Godimento di beni di terzi (B.5) Totale Costo del personale (B.6) Oneri diversi di gestione (B.11) Accantonamenti tipici dell’esercizio SUBTOTALE Ricavi di poste R TOTALE Somministrazione file F 1.933.005,00 1.756.547,74 2.905.076,45 2.099.916,98 -805.159,47 492.688.448,19 494.074.490,97 1.386.042,78 41.380.980,00 -176.457,26 40.569.895,55 -811.084,45 451.307.468,19 453.504.595,42 2.197.127,23 53.718.674,67 57.347.302,33 3.628.627,66 TOTALE AL NETTO FILE F 397.588.793,52 396.157.293,09 -1.431.500,43 Costo della produzione La tabella seguente espone il dettaglio dei Beni Sanitari confrontando il consuntivo 2010 con i valori di bilancio economico preventivo (BEP 2010). Bep 2010 Acquisti di beni sanitari Consuntivo 2010 Delta 177.043.566 168.531.298 -8.512.268 85.410.857 86.409.004 998.147 Ossigeno 500.000 491.423 -8.577 Prodotti dietetici 180.000 158.063 -21.937 35.000 30.846 -4.154 23.450.000 22.776.250 -673.750 5.550.000 4.525.146 -1.024.854 Presidi chirurgici e materiali sanitar) 32.300.000 28.683.430 -3.616.570 Materiali protesici 20.000.000 15.494.611 -4.505.389 Materiali per emodialisi 2.550.000 2.539.019 -10.981 Altri beni e prodotti sanitari 5.959.143 5.765.999 -193.144 Beni e prodotti sanitari da Asl Policlinici della Regione 1.108.566 1.657.509 548.943 Prodotti farmaceutici ed emoderivati Materiali per la profilassi - vaccini Materiali diagnostici prodotti chimici Materiali diagnostici, lastre RX, mezzi di contrasto 109 Il delta di -8,5 milioni di euro è spiegato principalmente: • dai materiali diagnostici, per i quali l’attivazione del sistema di refertazione digitalizzato ha portato ad una riduzione del consumo di materiale radiografico; • da presidi e protesi, per i quali il volume di prestazioni effettuate nel 2010 di impianti di protesi cardiovascolari, endoprotesi e protesi ortopediche è stato inferiore a quello previsto in fase di budgeting. Servizi sanitari I Servizi Sanitari nel complesso recepiscono un decremento rispetto al Bep 2010 di 5,3 milioni di euro spiegati principalmente dalla riduzione delle consulenze e collaborazioni a seguito del piano di stabilizzazione del personale precario, dai costi per l’Università di Padova previsti nella voce “Altri servizi sanitari” e non ancora sostenuti e dal trend in decremento della libera professionale intramoenia. La tabella seguente espone il dettaglio del conto economico per i servizi sanitari come sopra descritto. Bep 2010 Totale Servizi sanitari Consuntivo 2010 Delta 59.782.324 54.523.081 -5.259.243 862.432 631.180 -231.252 1.610.000 1.902.070 292.070 30.000 0 -30.000 19.800.000 19.525.939 -274.061 872.523 685.084 -187.439 Consul. Collaborazioni e indennità pers. Univers. 26.321.996 24.282.472 -2.039.524 Altri servizi sanitari 10.285.373 7.496.335 -2.789.038 Acquisti ser. san. per ass. specialistica ambul. Acquisto prestazioni trasporto sanitari Acquisto prest. Socio-Sanitaria a rilev. sanitaria Libero-prof.intramoenia Rimborsi, assegni e contributi sanitari Servizi non sanitari I Servizi non Sanitari complessivamente recepiscono un decremento rispetto al Bilancio Economico preventivo di 5,7 milioni di euro, spiegati principalmente da: costi di riscaldamento, per i quali nell’esercizio 2010 è stato modificato il sistema di pagamento che risulta a cavallo di due esercizi, (nel 2011 sarà effettuata una più attenta previsione da parte dell’Area Tecnica); servizi di mensa per i quali l’incremento per l’esercizio 2010 è stato inferiore a quello previsto; altri servizi non sanitari, nei quali era stata prevista una stima del costo dell’esternalizzazione del magazzino farmacia, che è stato posticipato al 2011; 110 La tabella seguente espone il dettaglio dei Servizi non Sanitari. Bep 2010 Totale acquisti di servizi non sanitari Consuntivo 2010 Delta 60.586.491 54.897.066 -5.689.426 Lavanderia 4.100.000 4.127.905 27.905 Pulizia 6.800.000 6.758.939 -41.061 Mensa 10.750.000 9.146.914 -1.603.086 7.200.000 5.104.339 -2.095.661 Elaborazione dati 850.000 882.169 32.169 Servizi trasporti non sanitari 400.000 937.004 537.004 Smaltimento rifiuti 1.800.000 1.537.608 -262.392 Utenze telefoniche 1.350.000 1.342.144 -7.856 Utenze elettricità 4.200.000 3.735.481 -464.519 750.000 707.158 -42.842 Riscaldamento Altre utenze Premi di assicurazione 5.762.808 5.444.678 -318.130 Altri servizi non sanitari 14.616.202 13.365.896 -1.250.306 1.347.481 1.096.409 -251.072 660.000 710.421 50.421 Consulenze - Collaborazioni Formazione Manutenzioni Le manutenzioni recepiscono una riduzione rispetto al Budget 2010 di 2,4 milioni di euro spiegate fondamentalmente dai costi delle manutenzioni ordinarie di immobili, in quanto in corso di esercizio si sono privilegiati i lavori di manutenzione incrementativa. La tabella seguente espone il dettaglio delle singole voci. Bep 2010 Totale Manutenzioni Consuntivo 2010 Delta 18.264.571 15.834.942 -2.429.629 8.500.000 5.829.127 -2.670.873 15.000 37.716 22.716 Manutenzione e riparazione alle attrezzature sanitarie 8.817.000 8.844.044 27.044 Manutenzione e riparazione per la manut. di automezzi 90.000 87.398 -2.602 842.571 1.036.657 194.086 Manutenzione e riparazione agli immobili Manutenzione e riparazione ai mobili e macchine Altre manutenzioni e riparazioni 111 Godimento di beni terzi Per il godimento dei beni di terzi si riscontra un contenimento dei costi di 1,3 milioni di euro, spiegato principalmente dalla chiusura di leasing finanziari e noleggi di attrezzature sanitarie. La tabella seguente espone il dettaglio delle singole voci Bep 2010 Consuntivo 2010 Delta Totale Godimento di beni di terzi 6.517.800 5.240.364 -1.277.436 Affitti passivi - area sanitaria 1.830.000 1.834.528 4.528 Affitti passivi - area non sanitaria Canoni di noleggio - area sanitaria Canoni di noleggio - area non sanitaria Canoni di leasing - area sanitaria 40.000 13.478 -26.522 3.070.000 2.805.946 -264.054 278.000 227.958 -50.042 1.299.800 358.452 -941.348 Personale I costi del personale presentano costi in linea con bilancio economico preventivo 2010 e coerenti agli obiettivi di costo fissati nella Dgr. N 1558 del 8 giugno 2010 dove il limite di costo era stato calcolato tenendo conto dei costi riferiti al bilancio di esercizio 2009, incrementato delle autorizzazioni per le nuove assunzioni e dei costi derivanti dai rinnovi contrattuali. Per l’analisi dettagliata che valuta l’impatto dei minori costi per cessazioni, dei maggiori costi per assunzioni, e l’applicazione del CCNL comparto biennio 08-09 e trascinamento sul 2010 si rimanda al capitolo Dinamiche del personale nella presente relazione. La tabella seguente espone il dettaglio dei costi per ruolo. Bep 2010 Consuntivo 2010 206.990.778 207.203.231 212.452 Personale del ruolo sanitario 164.900.765 165.588.279 687.514 Totale Costo del personale Delta Dirigente ruolo sanitario 62.983.089 63.638.504 655.415 Dirigente medico 58.102.912 58.678.746 575.834 4.880.177 4.959.759 79.581 101.917.676 101.949.775 32.099 1.136.379 1.089.782 -46.597 Dirigente ruolo professionale 914.496 889.543 -24.954 Comparto ruolo professionale 221.882 200.239 -21.643 27.103.044 26.723.576 -379.468 292.353 329.187 36.834 26.810.691 26.394.390 -416.302 13.850.590 13.801.594 -48.997 Dirigente ruolo amministrativo 1.066.284 1.099.821 33.536 Comparto ruolo amministrativo 12.784.306 12.701.773 -82.533 Dirigente non medico Comparto ruolo sanitario Personale del ruolo professionale Personale del ruolo tecnico Dirigente ruolo tecnico Comparto ruolo tecnico Personale del ruolo amministrativo 112 Per quanto riguarda il rispetto del vincolo di congruità riferito al costo del personale (tabella seguente), come già spiegato precedentemente nell’analisi complessiva del vincolo, il delta di 2,8 milioni di euro è riconducibile per 1,8 milioni ai costi derivanti dai rinnovi contrattuali di competenza 2010, per 761 mila euro all’indennità di vacanza contrattuale per l’anno 2010 e per le nuove assunzioni autorizzate. Vincolo 2010 Totale Costo del personale 204.428.224,94 Consuntivo 2010 207.203.230,91 Delta 2.775.005,97 113 5.2 - La Dinamica Finanziaria e Patrimoniale Struttura finanziaria ed indici di liquidità La struttura finanziaria dell’Azienda al 31/12/2010 è sinteticamente illustrata dal presente schema, nel quale attività e passività vengono classificate secondo il grado decrescente di liquidità/esigibilità. 2009 2010 ATTIVO CORRENTE liquidità Immediate liquidità Differite 0,7 148,7 0,6 157,4 disponibilità 27,4 25,3 Totale att. Corr. 176,8 183,3 ATTIVO IMMOBILIZZATO immobilizzazioni materiali immobilizzazioni immateriali immobilizzazioni finanziarie Totale immobil. Totale Attivo 142,3 138,8 52,8 54,7 0,1 195,2 0,2 193,7 372,0 377,0 2009 2010 PASSIVO CORRENTE debiti a breve termine 419,3 454,0 PASSIVO A MEDIO LUNGO TERMINE debiti a medio lungo termine 5,3 3,4 PATRIMONIO NETTO Totale passivo e patrimonio netto - 52,6 -80,4 372,0 377,0 Tale rappresentazione dello Stato Patrimoniale consente la determinazione di alcuni indicatori di bilancio attraverso i quali è possibile analizzare la situazione della liquidità aziendale; tutti gli indicatori che di seguito vengono riportati rappresentano una situazione che, pur rimanendo di estrema gravità, è sostanzialmente stabile rispetto all’esercizio precedente. Una prima analisi in questo senso può essere sviluppata analizzando la variazione del capitale circolante netto che, oltre ad essere l’anello di congiunzione tra la dinamica economica e quella finanziaria della gestione, può essere utilizzato anche quale un primo efficace indicatore di liquidità: 114 (milioni di euro) ATTIVO CIRCOLANTE Rimanenze Crediti (netto sval.) Liquidità Ratei e risconti PASSIVO CIRCOLANTE Fornitori Aziende SSN e Regione Banche Altri debiti ratei e risconti passivi CAPITALE CIRCOLARE NETTO Variaz. Annua CCN Variaz. Annua CCN (%) 2009 cons 176,8 2010 cons 183,1 27 25 148,7 157,4 0,7 0,6 0,3 0,1 419,3 454,0 217,3 252,9 53,3 50,3 20,5 21 114,9 114,7 13,3 15,1 - 242,5 - 270,9 Variaz. 10/09 6,3 - 2,0 8,7 - 0,1 - 0,2 34,7 35,6 - 3,0 0,5 - 0,2 1,8 - 28,4 - 28,4 - 11,7% La variazione negativa netta del capitale circolante netto, pari a 28,4 milioni di euro, risulta determinata da un incremento del passivo circolante, principalmente a seguito dell’aumento dei debiti verso fornitori e dei ratei e risconti passivi, pur a fronte di una riduzione dei debiti nei confronti delle Aziende del Servizio Sanitario Nazionale e verso Stato e Regione, che supera l’aumento dell’attivo circolante determinato da una crescita dei crediti e da una diminuzione delle rimanenze di beni L’incremento dei debiti verso fornitori è la diretta conseguenza della oramai cronica carenza di liquidità in cui versa l’Azienda Ospedaliera di Padova, il cui effetto si riflette nei tempi medi di pagamento, che hanno superato mediamente i 400 giorni (tornando circa ai livelli del 2007), a fronte anche di una ridotta erogazione dei versamenti regionali a ripiano perdite. Malgrado la gravità della situazione finanziaria dell’Azienda, si rappresentano comunque gli ottimi risultati ottenuti in merito alla sottoscrizione di accordi/transazioni per la gestione del contenzioso con i fornitori che ha prodotto un recupero complessivo di € 2.554.022,96, costituiti dallo storno di interessi di mora addebitati per € 2.325.841,13 e da sconti finanziari per € 228.181,83, e al contempo si è tradotto in soli n. 4 decreti ingiuntivi per un valore totale complessivo di € 447.284,67 unito al conseguente mancato addebito di interessi per ritardati pagamenti, che hanno contribuito a migliorare il risultato economico dell’Azienda. L’ incremento registrato nei debiti verso fornitori porta l’incidenza di questi ultimi sul valore della produzione al 47 %. 115 Incidenza % debiti vs fornitori su valore della produzione 48,0% 46,0% 44,0% 42,0% 40,0% 38,0% incidenza % 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 46,5% 46,2% 44,1% 45,0% 39,0% 40,5% 47,0% Gli ulteriori due indici di liquidità che di seguito vengono riportati confermano, come sopra detto, quanto risultante dall’analisi della variazione del capitale circolare netto; in particolare: INDICE di LIQUIDITA’ PRIMARIA, che varia dallo 0,36 del 2009 allo 0,35 del 2010 questo indice esprime la capacità dell’impresa di coprire le uscite a breve termine generate dalle passività correnti con le entrate generate dalle poste maggiormente liquide delle attività correnti (liquidità immediate e liquidità differite); CURRENT RATIO che varia dallo 0,42 nel 2009 allo 0,40 del 2010 Tale indice, diversamente da quello precedente, esprime la capacità dell’impresa di far fronte alle uscite correnti con le entrate correnti derivanti da tutte le attività correnti, comprese quindi le disponibilità (in particolare le rimanenze) che, per l’Azienda Ospedaliera di Padova, sono di importo rilevante. Ciò detto, e confermando quanto già anticipato in precedenza, la situazione di liquidità dell’Azienda Ospedaliera di Padova, riducendosi rispetto i livelli del 2009, resta comunque grave poiché le entrate future provenienti dal realizzo delle attività correnti non sono sufficienti a coprire le uscite future, derivati dall’estinzione delle passività a breve. 116 Investimenti La dinamica delle immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie viene rappresentata nel prospetto che segue, in cui si mettono a confronto gli investimenti al lordo ed al netto dei fondi ammortamento, nella loro evoluzione temporale dal 2004 al 2010. Immobilizzazioni lorde e nette 2009 cons 2010 cons Variaz. 10/09 Immobilizz. lorde 530,3 555,9 25,6 4,8% Fondi amm.to 335,2 362,2 27 8,04% Immobilizz. nette 195,1 193,7 - 1,4 - 0,72% (milioni di euro) Variazione annua Variazione annua (%) 7,9 4,22% Variaz. % 10/09 - 1,4 - 0,72% Dinamica delle immobilizzazioni lorde 600,0 mlioni di € 500,0 400,0 300,0 200,0 100,0 0,0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 immobilizz. lorde 415,7 426,1 437,8 476,8 499,7 530,3 555,9 L’investimento, al 31 dicembre 2010, recepisce un leggero decremento netto di 1,4 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente. Complessivamente l’investimento lordo, al 31 dicembre 2010, è aumentato di 25,6 milioni di euro (pari al 4,8%)rispetto 117 all’anno precedente riguardante interventi incrementativi su fabbricati di proprietà per 4,6 milioni, acquisizione e manutenzioni straordinarie su attrezzature per 7,8 milioni, su impianti e macchinari per 6,5 milioni, acquisizione di mobili e arredi e mobili d’ufficio per 0,7 milioni, macchine d’ufficio per 1 milione, diritti di brevetto e di utilizzazione delle opere d’ingegno per 2,5 milioni, migliorie su immobili di terzi utilizzati dall’Azienda Ospedaliera di Padova per 2,5 milioni. Le immobilizzazioni materiali in corso e acconti (costituite dagli interventi su fabbricati in fase di ultimazione, dalle attrezzature sanitarie e dagli impianti e macchinari in fase di collaudo) si sono ridotte rispetto al 2009 a seguito delle conclusione degli interventi o dell’entrata in funzione del bene durevole, incrementando il valore della corrispondente categoria di immobilizzazione. Gli investimenti nel patrimonio dell’Azienda sopra rappresentati hanno mantenuto sostanzialmente stabile il tasso di obsolescenza (rapporto tra fondo ammortamento e valore dell’immobilizzazione) sia delle attrezzature sanitarie – passato da 0,73 a 0,74 – che dei fabbricati strumentali – passato da 0,70 a 0,71. I Fornitori La voce di bilancio “Debiti verso Fornitori” presenta per l’esercizio 2010 un saldo pari ad € 252.883.133,17 con un incremento rispetto al valore del 2009 per € 35.623.389,51. L’esposizione debitoria dell’Azienda, considerata la grave situazione che caratterizza la gestione finanziaria dell’Azienda nonostante il costante ricorso all’anticipazione di cassa per l’importo massimo consentito dall’attuale legislazione, produce effetti negativi sui tempi medi di pagamento dei fornitori con conseguenze in termini di addebito di interessi di mora da parte degli stessi. A fronte di ciò l’Amministrazione dell’Azienda Ospedaliera di Padova ha intrapreso linee d’intervento orientate sia al miglioramento dell’efficienza gestionale sia al recupero, in alcuni casi, del rapporto di collaborazione dei fornitori. Sul lato dell’efficienza, l’Azienda ha avviato da qualche anno delle iniziative integrate con l’U.l.s.s. 16 di Padova e l’Istituto Oncologico Veneto, le altre aziende sanitarie della città di Padova, con l’obiettivo di ottimizzare la funzionalità delle strutture, eliminando eventuali sprechi e disfunzioni mediante un utilizzo pieno, efficace, efficiente e produttivo delle risorse. Le tre Aziende hanno fondato la loro collaborazione, quindi, sul criterio di “interaziendalità”, con l’intento di una forte integrazione sia dei servizi amministrativi e di supporto, sia di alcuni servizi sanitari la cui azione acquista maggiore efficacia e produttività nell’operare lungo linee omogenee di attività. Il criterio di interaziendalità assume i caratteri di modello operativo per il raggiungimento di specifici obiettivi comuni alle Aziende nel rispetto dell’individualità di ognuna di esse. Quanto all’aspetto di collaborazione con i fornitori, l’obiettivo è quello di garantire loro la certezza di pagamenti entro scadenze prestabilite e di ridurre i contenziosi legali e/o l’addebito di 118 interessi moratori. Anche nel 2010 è continuata pertanto, sulla scorta di quanto già avvenuto nel 2009, un’intensa attività finalizzata all’ottenimento di accordi transattivi coi fornitori al fine di abbattere i costi per interessi di mora e spese legali. Malgrado la gravità della situazione finanziaria dell’Azienda, il cui effetto si riflette nei tempi medi di pagamento, che hanno superato mediamente i 400 giorni (tornando circa ai livelli del 2007), l’attività in questione ha conseguito dei buoni risultati concretizzandosi in un recupero complessivo di € 2.554.022,96, costituiti dallo storno di interessi di mora addebitati per € 2.325.841,13 e da sconti finanziari per € 228.181,83, e al contempo si è tradotto in soli n. 4 decreti ingiuntivi, unito al conseguente mancato addebito di interessi per ritardati pagamenti. 119 6 – LA DIMENSIONE INTERNAZIONALE Si evidenziano le iniziative realizzate in materia di cooperazione internazionale nonché in ambito europeo, secondo un’ottica di “investimento istituzionale”: Anno 2009 In realizzazione il Progetto “Programma di integrazione tra attività clinica e didattica nell’Ospedale di Beira – III anno” in collaborazione con l’Ospedale Centrale di Beira in Mozambico e l’Organizzazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova. Tema: Garantire la qualità delle prestazioni dell’Ospedale Centrale di Beira per assicurarne la funzione di riferimento regionale e di supporto alla formazione universitaria. Aree: Medicina, Chirurgia, Ostetricia-Ginecologia. Budget: 138.317,30 Euro, ottenuto finanziamento regionale di 30.000,00 Euro. In realizzazione il Progetto “Emergenza AIDS presso l’Ospedale di Mikumi in Tanzania: sostegno delle attività HIV/AIDS correlate nell’Ospedale e nel territorio di competenza” in collaborazione con l’Ospedale St.Kizito di Mikumi in Tanzania e l’Organizzazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova. Tema: Contribuire al rafforzamento della diagnosi dell’infezione da HIV e al miglioramento della gestione del paziente in terapia ARV presso l’ospedale di Mikumi; potenziare le attività di diagnosi e counselling nonché la promozione delle cure a domicilio sul territorio di competenza dell’ospedale. Aree: Infettivologia, Formazione. Budget: 40.300,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di 30.000,00 Euro. In realizzazione il Progetto “Maternità ed infanzia sicure presso l’Ospedale St. Kizito di Mikumi e la sua area di riferimento – I anno” in collaborazione con l’Ospedale St.Kizito di Mikumi in Tanzania e l’Organizzazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova. Tema: Tutela delle condizioni di salute della popolazione maternoinfantile del bacino di utenza dell’Ospedale di Mikumi, Regione di Morogoro, Tanzania. Aree: Materno-infantile, Formazione. Budget: 56.840,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di 20.000,00 Euro. In realizzazione il Progetto “Cooperazione con l’ospedale Orotta, Asmara - II anno” in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Orotta di Asmara, il Ministero della Salute Eritreo, l’ Università Orotta di Asmara, l’Università degli Studi di Padova e l’ Associazione “Un cuore, Un mondo – Padova” ONLUS. Tema: Migliorare la prevenzione, la diagnosi e la cura delle cardiopatie congenite e malattie cardiache acquisite nei bambini Eritrei; favorire la creazione di un centro di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica, gestito interamente da personale locale, con il supporto saltuario di équipes europee. 120 Aree: Cardiologia Pediatrica, Cardio-chirurgia Pediatrica, Formazione. Budget: 73.533,52 Euro, ottenuto finanziamento regionale di 40.000,00 Euro. In realizzazione il Progetto “Cooperazione con l’ospedale Orotta, Asmara - III anno” in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Orotta di Asmara, il Ministero della Salute Eritreo, l’ Università Orotta di Asmara, l’Università degli Studi di Padova e l’ Associazione “Un cuore, Un mondo – Padova” ONLUS. Tema: Migliorare la prevenzione, la diagnosi e la cura delle cardiopatie congenite e malattie cardiache acquisite nei bambini Eritrei; favorire la creazione di un centro di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica, gestito interamente da personale locale, con il supporto saltuario di équipes europee. Aree: Cardiologia Pediatrica, Cardio-chirurgia Pediatrica, Formazione. Budget: 80.080,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di 50.000,00 Euro. In realizzazione il Progetto “Realizzazione di una Unità di Cure Intensive Cardiologiche presso l’Ospedale n. 2 di Ulaanbaatar. I anno” in collaborazione con l’Ospedale n. 2 di Ulaanbaatar in Mongolia. Tema: Migliorare l’offerta sanitaria dell’Ospedale locale attraverso la realizzazione di una Unità di Cure Intensive Cardiologiche presso il Dipartimento di Cardiologia. Aree: Cardiologia. Budget: 52.327,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di 30.000,00 Euro. In conclusione il Progetto “Programma di integrazione tra attività clinica e didattica nell’Ospedale di Beira - II anno” in collaborazione con l’Ospedale Centrale di Beira in Mozambico e l’Organizzazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova. Tema: Garantire la qualità delle prestazioni dell’Ospedale Centrale di Beira per assicurarne la funzione di riferimento regionale e di supporto alla formazione universitaria. Aree: Medicina, Chirurgia, Ostetricia-Ginecologia. Budget: 125.000,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di 30.000,00 Euro. In conclusione il Progetto “Cooperazione con l’ospedale Orotta di Asmara, per la prevenzione e cura delle cardiopatie congenite ed acquisite nell’infanzia - I anno” in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Orotta di Asmara, il Ministero della Salute Eritreo, l’ Università Orotta di Asmara, l’Università degli Studi di Padova e l’ Associazione “Un cuore, Un mondo – Padova” ONLUS. Tema: Migliorare la prevenzione, la diagnosi e la cura delle cardiopatie congenite e malattie cardiache acquisite nei bambini Eritrei, riducendo la morbilità e mortalità dovute a tali patologie. Aree: Cardiologia Pediatrica, Chirurgia Pediatrica, Formazione. Budget: 118.304,61 Euro, ottenuto finanziamento regionale di 80.000,00 Euro. 121 In realizzazione il Progetto “Network for communicable diseases control in Southern Europe and Mediterranean Countries – EPISOUTH” in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e corrispettivi enti di otto Paesi Europei nonché di altri centri collaboratori di paesi dell’Europa dell’Est e del Mediterraneo per un totale di 26 paesi coinvolti. Tema: Creazione di una rete di cooperazione su questioni epidemiologiche e miglioramento della sorveglianza sulle malattie trasmissibili nei Paesi del Mediterraneo e dei Balcani, inclusi Paesi non UE. Aree: Epidemiologia. Budget: 2.308.722,26 Euro, di cui 235.184,56 Euro quale quota parte allocato all’Azienda Ospedaliera di Padova. In conclusione il Progetto “Equal Opportunities For Health: Action For Development” in collaborazione con Medici con l’Africa CUAMM, Azienda ULSS 16 e/o Ospedaliera Università di Padova ed 11 centri universitari (di cui sei in associazione) di altri 4 paesi europei. Tema: Contribuire a creare consapevolezza su questioni relative alla cooperazione allo sviluppo in ambito sanitario, con particolare riferimento alla salute globale. Aree: Cooperazione allo sviluppo, salute globale. Budget: non previsto. Partecipazione in associazione. Anno 2010 In realizzazione il Progetto “Screening neonatale delle cardiopatie congenite e prevenzione della malattia reumatica sul territorio nazionale eritreo – I anno” in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Orotta di Asmara, il Ministero della Salute Eritreo, l’Università Orotta di Asmara, l’Università degli Studi di Padova, Associazione “Un cuore, Un mondo – Padova” ONLUS e Comunità Eritrea in Italia. Tema: Formazione del personale medico e paramedico in collaborazione con il Ministero della Salute e la Facoltà di Medicina locali; diffusione della cultura e assistenza sanitaria per la diagnosi neonatale delle patologie d’organo congenite; prevenzione delle malattie cardiache congenite o acquisite nell’infanzia e nell’adolescenza, con particolare riferimento alla malattia reumatica. Aree: Cardiologia Pediatrica, Cardio-chirurgia Pediatrica, Formazione. Budget: 98.340,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di 40.000,00 Euro. In realizzazione il Progetto “Cooperazione con l’ospedale Orotta, Asmara - III anno” in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Orotta di Asmara, il Ministero della Salute Eritreo, l’Università Orotta di Asmara, l’Università degli Studi di Padova e l’ Associazione “Un cuore, Un mondo – Padova” ONLUS. Tema: Migliorare la prevenzione, la diagnosi e la cura delle cardiopatie congenite e malattie cardiache acquisite nei bambini eritrei; favorire la creazione di un centro di cardiologia e 122 cardiochirurgia pediatrica, gestito interamente da personale locale, con il supporto saltuario di équipes europee. Aree: Cardiologia Pediatrica, Cardio-chirurgia Pediatrica, Formazione. Budget: 80.080,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di 50.000,00 Euro. In realizzazione il Progetto “Formazione, qualità e ricerca presso l’Ospedale di Beira e l’Università Cattolica del Mozambico – I anno” in collaborazione con l’Ospedale Centrale di Beira in Mozambico, la Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Mozambico, l’Organizzazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova, l’ Università degli Studi di Padova, l’U.L.S.S. n. 16 Padova, l’U.L.S.S. n. 9 Treviso e l’Istituto Oncologico Veneto. Tema: Garantire servizi efficaci e di qualità nell’Ospedale Centrale di Beira per creare un ambiente di eccellenza che possa permettere la formazione di professionisti sanitari. Aree: Materno-Infantile, Medicina Interna, Malattie infettive, Ostetricia-Ginecologia. Budget: 80.000,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di 30.000,00 Euro. In realizzazione il Progetto “Maternità ed infanzia sicure presso l’Ospedale St. Kizito di Mikumi e la sua area di riferimento – II anno” in collaborazione con l’Ospedale St.Kizito di Mikumi in Tanzania e l’Organizzazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova. Tema: Tutela delle condizioni di salute della popolazione materno-infantile del bacino di utenza dell’Ospedale di Mikumi, Regione di Morogoro, Tanzania. Aree: Materno-infantile, Formazione. Budget: 51.140,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di 20.000,00 Euro. In realizzazione il Progetto “Maternità ed infanzia sicure presso l’Ospedale St. Kizito di Mikumi e la sua area di riferimento – I anno” in collaborazione con l’Ospedale St.Kizito di Mikumi in Tanzania e l’Organizzazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova. Tema: Tutela delle condizioni di salute della popolazione materno-infantile del bacino di utenza dell’Ospedale di Mikumi, Regione di Morogoro, Tanzania. Aree: Materno-infantile, Formazione. Budget: 56.840,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di 20.000,00 Euro. In realizzazione il Progetto “Realizzazione di una Unità di Cure Intensive Cardiologiche presso l’Ospedale n. 2 di Ulaanbaatar. I anno” in collaborazione con l’Ospedale n. 2 di Ulaanbaatar in Mongolia. 123 Tema: Migliorare l’offerta sanitaria dell’Ospedale locale attraverso la realizzazione di una Unità di Cure Intensive Cardiologiche presso il Dipartimento di Cardiologia. Aree: Cardiologia. Budget: 52.327,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di 30.000,00 Euro. In realizzazione il Progetto “EPISOUTH +: a network for the control of public health threats and other bio-security risks in the Mediterranean region and Balkans” (DG SANCO) e “EpiSouth, a network for the control of health and security threats and other bio-security risks in the Mediterranean region and South-East Europe” (DG AIDCO) in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e corrispettivi enti di Paesi Europei nonché di altri centri di paesi dell’Europa dell’Est e del Mediterraneo per un totale di 27 paesi coinvolti. Tema: Accrescere la sicurezza della salute nell’area del Mediterraneo e dei Balcani attraverso il rafforzamento della sorveglianza per far fronte ai rischi di salute e di bio-sicurezza a livello nazionale e regionale nei paesi europei della rete esistente EpiSouth nell’ implementazione delle International Health Regulations (OMS). Aree: Epidemiologia. Budget: 43.711,00 Euro (DGSANCO) e 58.850,00 Euro (DG AIDCO), budget assegnato all’Azienda Ospedaliera di Padova. In conclusione il Progetto “Cooperazione con l’ospedale Orotta, Asmara - II anno” in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Orotta di Asmara, il Ministero della Salute Eritreo, l’Università Orotta di Asmara, l’Università degli Studi di Padova e l’ Associazione “Un cuore, Un mondo – Padova” ONLUS. Tema: Migliorare la prevenzione, la diagnosi e la cura delle cardiopatie congenite e malattie cardiache acquisite nei bambini Eritrei; favorire la creazione di un centro di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica, gestito interamente da personale locale, con il supporto saltuario di équipes europee. Aree: Cardiologia Pediatrica, Cardio-chirurgia Pediatrica, Formazione. Budget: 73.533,52 Euro, ottenuto finanziamento regionale di 40.000,00 Euro. In conclusione il Progetto “Programma di integrazione tra attività clinica e didattica nell’Ospedale di Beira – III anno” in collaborazione con l’Ospedale Centrale di Beira in Mozambico e l’Organizzazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova. Tema: Garantire la qualità delle prestazioni dell’Ospedale Centrale di Beira per assicurarne la funzione di riferimento regionale e di supporto alla formazione universitaria. Aree: Medicina, Chirurgia, Ostetricia-Ginecologia. Budget: 138.317,30 Euro, ottenuto finanziamento regionale di 30.000,00 Euro. 124 In conclusione il Progetto “Emergenza AIDS presso l’Ospedale di Mikumi in Tanzania: sostegno delle attività HIV/AIDS correlate nell’Ospedale e nel territorio di competenza” in collaborazione con l’Ospedale St.Kizito di Mikumi in Tanzania e l’Organizzazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova. Tema: Contribuire al rafforzamento della diagnosi dell’infezione da HIV e al miglioramento della gestione del paziente in terapia ARV presso l’ospedale di Mikumi; potenziare le attività di diagnosi e counselling nonché la promozione delle cure a domicilio sul territorio di competenza dell’ospedale. Aree: Infettivologia, Formazione. Budget: 40.300,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di 30.000,00 Euro. In conclusione il Progetto “Network for communicable diseases control in Southern Europe and Mediterranean Countries – EPISOUTH” in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e corrispettivi enti di otto Paesi Europei nonché di altri centri collaboratori di paesi dell’Europa dell’Est e del Mediterraneo per un totale di 26 paesi coinvolti. Tema: Creazione di una rete di cooperazione su questioni epidemiologiche e miglioramento della sorveglianza sulle malattie trasmissibili nei Paesi del Mediterraneo e dei Balcani, inclusi Paesi non UE. Aree: Epidemiologia. Budget: 2.308.722,26 Euro, di cui 235.184,56 Euro quale quota parte allocata all’Azienda Ospedaliera di Padova. 125 7 – LA DIMENSIONE DI GENERE 7.1 - Il Bilancio di Genere Presentazione Il Bilancio di Genere è solo uno degli atti di responsabilità sociale di una azienda o di una amministrazione. Esso è sia un documento di rendicontazione sia uno strumento per rispondere sempre meglio ed in relazione al mutevole contesto alle esigenze delle parti interessate. Tra queste un soggetto di particolare rilievo è costituito dalle donne. Da alcuni anni l’Unione Europea ha promosso iniziative per una rendicontazione sociale che faciliti sviluppi di pari opportunità tra i generi. In recenti documenti sia l’Unione Europea che le Nazioni Unite hanno espresso l’indirizzo che in tutti gli Stati i principi della rendicontazione di genere vengano sempre più applicati anche nell’ambito della rendicontazione di Responsabilità Sociale delle imprese. Lo scopo è quello di disporre elementi di riferimento attendibili per conoscere e poi agire per ridurre le disuguaglianze di genere a volte risultato non previsto delle politiche aziendali più generali o effetto non del tutto controllato del contesto esterno. Consapevoli che questo è un inizio, si è certi che sarà possibile nei prossimi anni, oltre che realizzare le indicazioni previste nel Piano delle Azioni Positive, anche sviluppare iniziative nell’ambito della certificazione di qualità di genere (Progetto “Bollino Rosa – SONO” Stesse Opportunità Nuove Opportunità) e della Medicina di Genere. La Medicina di Genere nasce dall’osservazione che, fino ad ora, troppi studi hanno descritto le patologie umane basandosi quasi esclusivamente su casistiche di un solo genere, in particolare quello maschile. Oggi ci accorgiamo, invece, che il manifestarsi delle malattie, la loro evoluzione, la terapia e la prevenzione sono molto differenti nelle donne rispetto all’uomo, ma le azioni preventive, cliniche e terapeutiche sono applicate spesso alle donne pur non essendo state mai verificate su di loro. Il Primo Congresso Nazionale sulla Medicina di Genere (Padova, 2009) ha voluto essere l’inizio, come già succede in altre nazioni, di un processo di sensibilizzazione a livello italiano per dare origine ad attività educazionali e di informazione, rivolte sia al medico specialista sia al medico di medicina generale e per favorire studi e progetti di ricerca su questo argomento. Per questo motivo è nato a Padova il Centro Studi Nazionale su Salute e Medicina di Genere, Presidente Prof.ssa Giovannella Baggio, fondato dall’Azienda Ospedaliera di Padova in collaborazione con la Fondazione Giovanni Lorenzini (Milano - Houston) e alcuni professionisti particolarmente interessati a questa nuova dimensione della medicina. E’ un Centro a carattere multidisciplinare, che collega tutte le competenze necessarie per sviluppare azioni, in termini di promozione e di approfondimento, in ambito non solo locale ma anche nazionale, al fine di contribuire alla riflessione scientifica, attualmente presente nella medicina mondiale Nell’ottobre 2010 si è tenuto, sempre a Padova, il 2° Congresso Nazionale sulla Medicina di Genere. Adriano Cestrone Direttore Generale Bilancio di Genere Fin dal suo inizio il CPO ha inteso darsi delle linee direttive sulle quali procedere per dare significato al proprio impegno, oltre al fine principale di essere un organismo realmente attivo sulle tematiche di “parità”. Le riflessioni poi attuali lo hanno visto fortemente coinvolto nei vari processi aziendali non in posizione di subalternità, ma di efficace strumento in ambito lavorativo. 126 Le linee direttive essenziali sono state le seguenti: • Divulgazione e promozione delle tematiche. • Coinvolgimento del personale con incontri di formazione, informazione a vari livelli e responsabilità. • Sostegno alla costruzione del “mainstreaming di genere” con il coinvolgimento di soggetti istituzionali e non istituzionali. • Sviluppo delle competenze in tali materie delle componenti del CPO. • Studio e ricerche: realizzazione di indagini per l’analisi e lo studio del contesto per far emergere bisogni e necessità, oltreché l’emersione di esigenze sottese. • Ampio dibattito interno per favorire scambi e confronti. • Confronto con altre realtà di CPO. • Sostegno alla realizzazione di “azioni efficaci” per il personale. Situazione dati di genere Di seguito si riportano i dati sulla composizione del personale e distribuzione nei diversi ruoli e profili relativi all’anno 2010 Dipendenti part-time per ruolo e genere Maschi; 5,97% Femmine; 94,03% AMMINISTRATIVO Maschi; 9,38% Femmine; 90,63% TECNICO Femmine; 50,00% PROFESSIONALE Maschi; 50,00% Maschi; 2,54% Femmine; 97,46% SANITARIO 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 127 Composizione del personale per genere Medici Unità equivalenti 560,27 Maschi 58% Femmine 42% Sanitario Com parto Unit à e quiv a le nt i 2 4 7 6 ,7 0 Maschi 20% Femmine 80% Tecnico Com parto Unità equivalenti 816,20 Maschi 36% Femmine 64% Dirigenti non Medici Unità equivalenti 52,0 Maschi 19% Femmine 81% Dirigenza Tecnica - Professionale - Am m inistrativa Unità equivalenti 21,95 Maschi 41% Femmine 59% Am ministrativo Com parto Unità equivalenti 353,20 Maschi 20% Femmine 80% Professionale Com parto Unità equivalenti 6,00 Maschi 92% Femmine 8% I dati esprimono con evidenza il processo di femminilizzazione attualmente in corso. Processo questo che rende necessario porre il tema tra le priorità sia rispetto al ripensare le strategie di “valorizzazione del personale”, alla consapevolezza di ricercare l’applicazione di modelli gestionali in grado di conciliare vita familiare e vita lavorativa, nonché la ricerca di azioni forti sul piano delle tematiche di supporto al personale 8famiglia). Permangono poi evidenti disparità tra uomini e donne in particolare nell’area della dirigenza medica, anche se si deve sottolineare il nuovo emergente: le giovani generazioni che 128 stanno praticando e/o che si stanno affacciando a tali professioni sono donne. E’ molto interessante ciò che emerge dall’indagine svolta nel 2010 in collaborazione con l’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Padova e la Facoltà di statistica dell’Università di Padova “Le donne medico: il paradigma della professionalità”, rivolta a tutti i Medici. Nelle Facoltà universitarie le matricole sono per il 60% di sesso femminile, e su 10 laureati 8 sono donne. Ma soprattutto, la percentuale di iscritte agli Ordini sotto i 30 anni di età arriva al 70%. Tale trend porta all’interno delle organizzazioni sanitarie e territoriali a confrontarsi con nuovi scenari dell’organizzazione del lavoro (es: con le limitazioni alla capacità di lavoro extra-familiare durante la gravidanza e la prima infanzia dei figli riducono la disponibilità complessiva delle ore lavorate delle donne…) con conseguenti variazioni importanti nell’organizzazione dei servizi, nella pratica professionale e nella stessa cultura del SSN. Le questioni chiave: • aumento del numero delle donne medico in sanità (trend + 5% ogni 5 anni) • la loro entrata comporterà forme di lavoro diversificate • problematiche legate alla loro sostituzione per evitare l’impoverimento dell’offerta dei servizi sanitari. • la scelta delle specialità: quanto incidono per essa le esigenze di conciliazione della vita lavorativa e familiare. Alcuni cenni all’indagine che ha riguardato tutti i medici della provincia di Padova a cui il questionario è stato inviato tramite mail: • risposta del 34% • di questi 90% ospedalieri, 10% territoriali • è più evidente per le donne il peso familiare, anche se il peso orario è molto determinante per entrambi (9,37 al giorno per l'uomo, 8,97 per le donne) • poco tempo dedicato ad attività sociali (praticamente inesistenti) • la distribuzione dei compiti in casa è tipicamente tradizionale • il 37,84% è insoddisfatto del livello raggiunto della carriera professionale (Donne 21,96% e Maschi 15,88%) • non c'è differenza di paradigma tra M e F • emerge il tema dell'autostima nelle donne (il riconoscimento) Emerge che il paradigma, cioè il modello di riferimento di valore fondamentale, è fortemente consolidato: non discutibile. Vuol dire che la professione medica rimane ben definita nei suoi percorsi di studio e di carriera, codificando gli elementi sostanziali che la caratterizzano. Ancora oggi le donne medico sono costrette a orientarsi verso le specialità che permettono tradizionalmente di conciliare vita lavorativa e famiglia come la medicina generale, la pediatria, la neuropsichiatria infantile, l’allergologia, la ginecologia e l’ostetricia, l’odontoiatria. Il 44% delle dottoresse “under 35” non sono sposate, così come non lo sono il 17% delle donne medico tra i 36 e i 50 anni, mentre gli uomini non sposati nella stessa fascia d’età sono pochissimi; le donne medico con un figlio sono il 73%, gli uomini con un figlio sono il 90%. Quelle con due figli sono il 45%, i colleghi con due figli sono il 74%. Le donne che arrivano ai vertici di carriera single o separate sono il 30%. Sempre il 30% delle donne non ha figli, mentre gli uomini che non hanno figli sono invece solo il 13%, perché è dimostrato che fanno più 129 carriera le donne nubili senza figli rispetto alle donne sposate e con figli. Questi dati la dicono lunga sulle scelte che le donne che optano per la carriera medica si trovano ancora costrette a fare. Se attraverso la nostra ricerca dovessimo tratteggiare la figura della donna medico, potremmo definirla impegnata, competitiva, preparata, permeabile ai modelli di successo e carriera, attiva nel conciliare le sue molteplici sfaccettature con i ruoli sociali (moglie, madre, nonna), entusiasta del suo lavoro. Ma anche frustrata per la carriera spesso ostacolata, disturbata dai limiti che le impone la egemonia maschile del potere, divisa fra i diversi ruoli coinvolgenti ma molto faticosi che si trova contemporaneamente ad assumere: sulla donna ricade il peso della famiglia, dell’educazione dei figli, dell’organizzazione e gestione familiare e della casa in genere, dell’assistenza agli anziani … Dovrebbe essere dunque modificata l’organizzazione della vita lavorativa e familiare (e non solo tra i medici); servono servizi per bambini e anziani, il part-time può rappresentare un’importante soluzione per queste difficoltà di conciliare vita professionale e privata delle donne. Le parole chiave sono: conciliazione parità genere azioni positive discriminazioni mainstreaming Le azioni svolte hanno riguardato la predisposizione del Regolamento, il Piano delle Azioni Positive, l’avvio dell’esperienza dello sportello RETE, come luogo di ascolto, dando attuazione al tema delle misure finalizzate a promuovere il benessere organizzativo, che è correlato al tema più ampio della parità. Oltre a questo molte e diverse le iniziative di formazione del personale: • storia delle normative per la tutela e la promozione del lavoro femminile con particolare attenzione ai temi della conciliazione; ruolo della contrattazione ed analisi degli accordi più significativi realizzati in materia di pari opportunità tra donne e uomini nel lavoro e conciliazione tra vita e lavoro; le pari opportunità nell’Unione Europea; analisi e conoscenza delle esperienze di vita nell’ambito della conciliazione tra famiglia e lavoro. IL CPO poi nell’ottica della tutela ha collaborato con il Comitato Mobbing alla stesura del “Codice di comportamento per la tutela della dignità delle donne e degli uomini operanti nell’Azienda Ospedaliera di Padova”, adottato con deliberazione del Direttore Generale n. 561 del 04/06/2009 con la finalità di promuovere il diffondersi di una cultura improntata al pieno rispetto della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori e di prevenire, di conseguenza, atti e comportamenti che violino la dignità medesima come sono le molestie e sessuali. Il Codice di condotta per entrambe le aziende integra, affianca e supporta le regole contenute nel contratto collettivo e le procedure vigenti in tema di benessere organizzativo. Altro capitolo di lavoro di questo CPO ha riguardato la Promozione di attività di coordinamento tra i CPO delle Aziende Sanitarie del Veneto e tra i diversi soggetti pubblici e non nella città di Padova e all’interno di tale ambito si è costruito e poi sottoscritto il documento 130 di raccordo per favorire lo sviluppo di processi di mainstreaming di genere in ambito locale che consiste nel (ri)organizzare, migliorare, sviluppare e valutare il processo politico in modo da incorporare una prospettiva di uguaglianza di genere in tutte le politiche a tutti i livelli e gli stadi, da parte degli attori normalmente coinvolti nel processo decisionale (Consiglio d’Europa, 1998). Il documento è stato siglato dai principali enti pubblici del territorio ossia Provincia di Padova, Comune di Padova, Università di Padova, Camera di Commercio di Padova, Azienda Ospedaliera di Padova, Azienda ULSS 16 di Padova, Istituto Oncologico Veneto, Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto e rappresenta la base comune di accordo tra i diversi enti per sviluppare, nel triennio 20092012, un ciclo di programmazione che venga a consentire a livello territoriale la realizzazione di quanto previsto dalla stessa “RoadMap per l’uguaglianza tra donne e uomini” dell'Unione Europea. All’interno della politica di mainstreaming si inserisce l’istituzione del tavolo interistituzionale contro la violenza sulle donne di cui fanno parte Provincia di Padova, Comune di Padova, Università di Padova, Azienda Ospedaliera di Padova, Azienda ULSS 16 di Padova, Istituto Oncologico Veneto, Prefettura di Padova, Questura di Padova e che nasce con l’obiettivo di individuare strumenti ed azioni utili a contrastare il fenomeno, in netta espansione. Per affrontare alla radice questo problema è infatti necessario che il tema della violenza di genere sia inserito nelle agende politiche e che ci sia un’assunzione di responsabilità da parte di tutti gli enti e soggetti del privato sociale e dell’associazionismo che erogano servizi a favore delle vittime. Fanno, non a caso, parte del Tavolo anche il Centro Veneto Progetti Donna e la Croce Rossa Italiana. Diversi i momenti convegnistici e se ne citano alcuni: 1. Iniziativa “Uscire dal silenzio: le donne contro la violenza” 8 marzo 2009) 2. “Come conoscere la violenza di genere” (7 maggio 2009), 3. Convegno “Gender, Talenti e Competenze nella P. A.” (9 marzo 2010). 4. Convegno in collaborazione con l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri “Le donne medico: il paradigma della professionalità…” (13 novembre 2010). 5. Convegno in collaborazione con il Dipartimento di Sociologia dell’Università di Padova “C’è bisogno di parlarne ancora: violenza sulle donne e reti dei servizi sociali” (19 novembre 2010). Complessivamente a queste iniziative hanno partecipato circa 1500 persone. Da segnalare infine come questo CPO abbia patrocinato diversi eventi ed iniziative: Studio e ricerche Come anticipato nell’introduzione, si è trattato di un’area chiave per l’azione del CPO dal momento che ha consentito di identificare le priorità e gli obiettivi da affrontare. Le principali ricerche promosse da questo Comitato sono: Ricerca mirata alla conoscenza delle condizioni di lavoro del personale e della percezione delle pari opportunità. E’ stata condotta nel 2008 tra i dipendenti delle tre Aziende Sanitarie e dell’Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie e ha fatto emergere come evidenze principali: l’esigenza che sia rivisto l’istituto del part-time affinché un numero maggiore di persone ne possano fruire; la necessità di dotare 131 l’area ospedaliera di maggiori parcheggi e di migliori collegamenti con i mezzi pubblici; la priorità di fornire ai lavoratori dei servizi per l’infanzia. Ricerca condotta questo autunno in collaborazione con l’Ordine dei Medici di Padova e la Facoltà di Statistica dell’ Università di Padova con l’obiettivo di far emergere i paradigmi professionali prevalenti nel nostro territorio padovano in ambito medico e le specifiche esigenze di conciliazione tra vita lavorativa e familiare e le aspettative di carriera a ciò correlate. I dati sono tuttora in fase di elaborazione anche se da una prima analisi è emerso ad esempio che: le donne medico rappresentano la quota preminente delle nuove leve dei medici; i medici lavorano molto, con orari difficili e sono generalmente soddisfatti del lavoro che svolgono anche se spesso non vedono l’impegno tradursi in carriera professionale; il lavoro del medico è in equilibrio con la famiglia, anche se rimane loro pochissimo tempo per la vita sociale ecc. Il tema centrale che i medici fanno emergere come prioritario è quello della “giusta conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa”. Le ricerche hanno reso le azioni del Comitato più mirate ed efficaci; ad esempio l’indagine rivolta a tutto il personale ha permesso di comprendere l’importanza di adoperarsi per la realizzazione di un nido interaziendale, così com’è stato effettivamente fatto. Inoltre è importante segnalare la ricerca HOUPE (Health and Organisation among University Physicians in four European countries, che è stata realizzata congiuntamente in quattro ospedali universitari europei di Svezia, Islanda, Norvegia ed Italia; per il nostro paese l'Azienda Ospedaliera di Padova è stata la sede di svolgimento. Lo scopo di quest’indagine coordinata dalla Prof.ssa Daria Minucci, già Direttore dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia, è stato quello di individuare le connessioni tra burn out, condizioni di lavoro, di carriera e questioni di genere in ambito medico. La seconda ricerca condotta dal CPO, dall’Ordine dei Medici di Padova e dalla Facoltà di Statistica dell’ Università di Padova si è posta l’obiettivo di far emergere i paradigmi professionali prevalenti nel nostro territorio padovano in ambito medico e le specifiche esigenze di conciliazione tra vita lavorativa e familiare e le aspettative di carriera a ciò correlate. Il CPO Interaziendale, inoltre, ha contribuito alla redazione del libro “Donne, talento e tecnologia” ed è stato coinvolto per l’iniziativa di presentazione del volume, che si è svolta a Roma il 16 luglio 2009. presso il Dipartimento per le Pari Opportunità – Presidenza del Consiglio dei Ministri. • A seguito del collegato al lavoro, testo approvato dalla camera dei deputati il 19 ottobre 2010, art. 21, vengono definite le Misure atte a garantire pari opportunità, benessere di chi lavora e assenza di discriminazioni nelle amministrazioni pubbliche e il Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni; ha composizione paritetica ed è formato da un componente designato da ciascuna delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello di amministrazione e da un pari numero di rappresentanti dell'amministrazione in modo da assicurare nel complesso la presenza paritaria di entrambi i generi. Il presidente del Comitato unico di garanzia è designato dall'amministrazione. 132 7.2 – La Medicina di Genere La Medicina di Genere nasce dall’osservazione che, fino ad ora, troppi studi hanno descritto le patologie umane basandosi quasi esclusivamente su casistiche di un solo genere, in particolare quello maschile. Oggi ci accorgiamo, invece, che il manifestarsi delle malattie, la loro evoluzione, la terapia e la prevenzione sono molto differenti nelle donne rispetto all’uomo, ma le azioni preventive, cliniche e terapeutiche sono applicate spesso alle donne pur non essendo state mai verificate su di loro. Il Primo Congresso Nazionale sulla Medicina di Genere (Padova, 2009) ha voluto essere l’inizio, come già succede in altre nazioni, di un processo di sensibilizzazione a livello italiano per dare origine ad attività educazionali e di informazione, rivolte sia al medico specialista sia al medico di medicina generale e per favorire studi e progetti di ricerca su questo argomento. Per questo motivo è nato a Padova il Centro Studi Nazionale su Salute e Medicina di Genere, Presidente Prof.ssa Giovannella Baggio, fondato dall’Azienda Ospedaliera di Padova in collaborazione con la Fondazione Giovanni Lorenzini (Milano Houston) e alcuni professionisti particolarmente interessati a questa nuova dimensione della medicina. E’ un Centro a carattere multidisciplinare, che collega tutte le competenze necessarie per sviluppare azioni, in termini di promozione e di approfondimento, in ambito non solo locale ma anche nazionale, al fine di contribuire alla riflessione scientifica, attualmente presente nella medicina mondiale Nell’ottobre 2010 si è tenuto, sempre a Padova, il 2° Congresso Nazionale sulla Medicina di Genere. 133 7.3 – La Salute della donna Caratteristiche dell’assistenza in regime di ricovero Come si può verificare nella tabella che segue il numero di ricoveri in regime ordinario e quindi della durata di più giorni, è superiore per le donne rispetto agli uomini, mentre è minore il numero di ricoveri in regime diurno (day hospital e day-surgery). La degenza media è superiore per gli uomini rispetto alle donne. Esaminando anche il dato della complessità dei ricoveri si osserva come questa sia maggiore per gli uomini rispetto alle donne. In sintesi quindi i ricoveri ordinari per gli uomini sono di durata maggiore e con una complessità clinica ed assistenziale maggiore rispetto a quelli per le donne. I ricoveri ordinari sono più numerosi per le donne ma di complessità minore. Le donne vengono ricoverate meno nei reparti di area chirurgica ed in misura nettamente superiore rispetto agli uomini nei reparti di area medica Numerosità e caratteristiche della assistenza in regime di ricovero. 2009 2010 MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE numero ricoveri Ricoveri Ordinari (RO) 24.406 27.418 23.749 26.738 Ricoveri Diurni (RD) 10.819 9.011 10.586 8.684 8.818 10.465 8.509 Area Chirurgica 11.039 Area Medica 8.390 7.692 8.521 7.398 Area Materno-Infantile 4.772 10.491 4.583 10.412 257 417 252 419 Area Chirurgica 6.565 3.949 5.991 3.436 Area Medica 2.552 2.147 2.790 2.128 1.650 2.915 1.732 3.120 Degenza media (ricoveri ordinari) 8,81 7,72 8,93 7,72 Peso medio (ricoveri ordinari) 1,50 1,11 1,51 1,11 Peso medio (ricoveri diurni) 0,73 0,73 0,75 0,74 RO Area Riabilitativa Ricoveri per area RD Area Materno-Infantile 134 Diagnosi alla dimissione Le diagnosi di dimissione più frequenti sono ovviamente differenti per donne e uomini: tra le prime diagnosi per le donne si ritrovano condizioni specificamente legate alla biologia femminile: PRIMI 10 DRG MASCHI 2010 Dimessi neonato sano Peso medio 1.354 0,16 insufficienza cardiaca e shock 655 0,93 malattie cardiovasc.eccetto ima, con cateterismo cardiaco e diagnosi non compl. 389 0,76 dolore toracico 327 0,52 emorragia intracranica o infarto celebrale 272 1,22 interventi maggiori sul torace 268 3,20 esofagite, gastroenterite e miscellanea mal. apparato digerente, senza cc 256 0,45 interventi su pancreas, fegato e di shunt senza cc 255 2,92 chemioterapia non associata a diagnosi secondaria di leucemia acu 252 0,61 interventi sulla tiroide 233 0,79 FEMMINE 2010 Dimessi Peso medio parto vaginale senza diagnosi complicanti 2.306 0,32 parto cesareo senza cc 1.381 0,60 neonato sano 1.378 0,16 interventi sulla tiroide 751 0,79 insufficienza cardiaca e shock 681 0,93 interventi su utero e annessi non per neoplasie maligne, senza cc 625 0,77 esofagite, gastroenterite e miscellanea mal.apparato digerente, senza cc 396 0,45 aborto con dilatazione e raschiamento, mediante aspirazione o ist 382 0,48 altre diagnosi preparto senza complicazioni mediche 365 0,27 dolore toracico 306 0,52 Assistenza specialistica Le donne fruiscono di un numero di prestazioni specialistiche nettamente superiore rispetto agli uomini (18% circa) con differenze particolarmente cospicue per le prestazioni di Riabilitazione (115-120% in più), Diagnostica di laboratorio (20% in più). Specialistica ambulatoriale per esterni - Maschi Macro area Laboratorio Branche a visita Radiologia-Radiodiagnostica Medicina Fisica riabilitativa Totale 2007 2.054.934 525.236 74.862 26.957 2.681.989 2008 2.232.138 537.545 78.655 28.471 2.876.809 2009 2.241.759 543.479 70.947 32.650 2.888.835 2010 2.375.348 550.516 65.040 30.090 3.020.994 2007 2.509.128 538.332 84.671 61.303 3.193.434 2008 2.702.448 548.975 85.368 64.358 3.401.149 2009 2.706.756 576.851 76.280 70.087 3.429.974 2010 2.842.170 605.524 70.995 63.830 3.582.519 Specialistica ambulatoriale per esterni - Femmine Macro area Laboratorio Branche a visita Radiologia-Radiodiagnostica Medicina Fisica riabilitativa Totale 135