BOXER e LAVORO in ITALIA
dagli esordi al 1999
1999
1975
di Gloria Mariani
BOXER e LAVORO in Italia
dagli esordi al 1999
Per mantenere e migliorare nel tempo quelle che sono le caratteristiche
che lo rendono idoneo a essere definito un cane di utilità e difesa, il boxer
è sottoposto a verifiche che si concretizzano nel sottoporre i soggetti al
giudizio in prove di lavoro.
Questo scritto vuol essere la cronistoria, basata su dati riportati dalla
rivista Boxer e su contributi dei singoli protagonisti, del boxer come cane
da lavoro in Italia dagli esordi fino al 1999.
Anche se i dati ,per carenze nella pubblicazione degli stessi non possono
essere completi, tuttavia essi permettono una visione d’insieme molto
vicina alla realtà.
Inoltre un buon numero di boxer ha partecipato a prove al di fuori del BCI,
per non parlare delle prove all’estero. Anche questi dati sono stati
disponibili solo molto parzialmente.
1
2
L’esigenza di verificare le caratteristiche caratteriali del boxer
sottoponendolo a prove idonee è stata ben presente nei primi anni di
attività del BCI. Il BCI nasce nel 1946 ( e tra i fondatori troviamo anche la
figura dello svizzero Piero Scanziani, scrittore, cinologo e in particolare
autore del testo “Il cane utile” 1952). Un impulso decisivo al lavoro è stato
dato a partire dal 1962 quando Eugenio Lesma divenne Presidente e
Franco Bonetti Segretario; la prima prova di lavoro fu organizzata a Bresso
da Lesma nel 1961 e lo stesso Bonetti vi conduceva Ingrid di Cittanova .
Insieme raggiunsero la qualifica di ECC.
Nel 1963 le prove diventano 3: una a Bologna dove in Classe A, ancora
Ingrid di Cittanova, condotta da Franco Bonetti, conquista il primo posto in
Classe A.
Nel 1967 si abbandona il C.Q.N. per il CAL e vengono organizzate Prove di
lavoro a Palermo, Bresso e Roma.
Il sig Waldhammer, austriaco, allevatore con l’affisso "von der Boxerau",
trasferitosi in Italia, tiene un corso di lavoro a Bologna
L’attività più intensa si svolgeva a Roma e in prova si riscontrano i risultati
di Danilo Giorgio con Unik Marel e Greta.
Unik Marel
Greta
3
1971
Danilo Giorgio, allevatore con l’affisso dei Re di Roma , inizia a gareggiare ,
proprio con Unik Marel e continuerà fino al 1980
Alcuni allevatori, appassionati di lavoro e consapevoli dell’importanza
dell’aspetto caratteriale nel mantenere e possibilmente migliorare le
caratteristiche di razza si sono cimentati nel tempo nel condurre i propri
soggetti in prova.
Si distinguono per costanza e risultati, in ordine cronologico:
 Danilo Giorgio (affisso "dei Re di Roma").
 Antonio Bartolini (affisso "di Niria"): dal 1974 al 1989 ha
condotto 6 boxer in 37 prove.
 Gloria Mariani (affisso "di Niria"): dal 1976 al 2006 ha condotto
17 boxer in 52 prove.
 Renzo Zolli (affisso "della Galassia"): dal 1977 al 2005 ha
condotto 7 boxer in 22 prove.
 Gianluca Serafini Baratozzi (affisso "degli Etruschi"): dal 1977 al
2013 ha condotto 26 boxer in 62 prove.
 Jo Pitaresi (affisso "degli Etruschi"): dal 1978 al 1983 ha condotto
3 boxer in 7 prove.
 Mimmo Carbone (affisso "del Cernunnos"): dal 1981 al 2004 ha
condotto 5 boxer in 38 prove.
 Francesco Morandi (affisso "dei da Polenta"): dal 1986 al 2006 ha
condotto 3 boxer in 39 prove.
 Paola Watten (affisso "Watwald"): dal 1986 al 1988 ha condotto
1 boxer in 5 prove.
 Lorenzo Borrelli (affisso "dei Conti di Puglia"): dal 1994 ha
condotto 11 boxer in 37 prove.
1972
Inizia la sua attività il Gruppo Laziale , organizzando per la prima volta una
PL per soli boxer ; seguiranno moltissime altre manifestazioni.
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1974
In Lombardia il primo boxer di cui si trova traccia in prova è Alina di
Bresso, condotta da Antonio Bartolini.
Alina di Bresso , LOI 5472, nata 7
febbraio 1973 non era per la sua
conformazione fisica destinata ad
essere un cane da lavoro : problemi
di rachitismo e altre circostanze
sfortunate le avevano conferito una
statura assai ridotta, ma che
carattere !! e che genealogia ( Carlo
ut Gutsel nonno da parte di padre e
bisnonno da parte di madre)
Il caso volle che Alina diventasse il
primo boxer di Antonio Bartolini e
Gloria Mariani , i quali, forti del loro
passato
sportivo
volevano
fermamente svolgere con Alina un’
attività che soddisfacesse il loro
interesse, unita ad un’attività di
impegno fisico e mentale all’aperto.
Così Alina , nonostante le sue doti fisiche carenti fu avviata
all’addestramento e alle prove di lavoro. La prima prova nel Luglio 1974: in
obbedienza il salto in alto e in lungo non erano troppo alla sua portata, ma
negli esercizi di difesa si rivelarono subito le sue elevatissime qualità
naturali.
Fu questo uno dei motivi per cui i suoi proprietari cominciarono ad
appassionarsi al lavoro. Alina termina la sua “carriera” nel 1978 con un
BrevBCI, giudicato da Franco Bonetti ( 91-79-100 , istinto di lotta 10).
Alina fu uno dei primi boxer del Nord Italia a presentarsi in prova
Ha vissuto più di 13 anni e ha lasciato numerosi discendenti che hanno ben
figurato in prove di lavoro.
Nei primi anni '70 entra in vigore il Brevetto BCI, prova riservata al Boxer,
sulla falsariga del Brevetto SchH1, ma con alcune difficoltà in meno.
5
1975
Purtroppo il BrevettoBCI non trova nei soci quel consenso che ci si
augurava, sia perché era a carattere volontario, sia perché non era
riconosciuto in Germania e in Austria per l’acquisizione dei titoli di Club.
Quindi il 1° Maggio Lesma si reca con Waldhammer a Francoforte per un
incontro con il Presidente del BK, Lampe, Mucke e Volkmann e il Brevetto
BCI viene riconosciuto valido anche in Germania.
In
questo
anno
inizia
la
ineguagliabile carriera di BULL,
condotto da Bruno Badodi: dal 1975
al 1982 Bull gareggerà più di 60
volte, dalla Classe Avviamento, fino
alla Classe C, IPO3 e SchH3 e sarà 3
volte Campione di Lavoro.
Così si esprime Bruno Badodi:
"Le gioie e le soddisfazioni che mi ha
dato Bull ogni giorno della sua
esistenza sono inenarrabili. Abbiamo
vissuto insieme 24 ore al giorno tutti i
giorni. Lo portavo con me in
laboratorio (facevo il modellista),
andavamo in barca assieme, al cinema
all’aperto d’estate, in vacanza al mare;
insomma eravamo come due fratelli
siamesi".
Bull con Bruno Badodi
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La straordinaria carriera di Bull è documentata dal libretto di lavoro che
Bruno Badodi ha voluto gentilmente mettere a disposizione.
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1976
A Bologna, il 15 maggio viene organizzata una PL con un Giudice tedesco,
Lampe, allora Presidente d del Boxer Klub tedesco.
Si gareggia con il regolamento del BrevBCI.
5 i concorrenti; vince con 271 punti, ECC, Greta , condotta da Danilo
Giorgio, che presenta anche Unik Marel.
Con questi 2 soggetti Danilo Giorgio aveva partecipato all’Atibox in
Germania in Classe C.
Supera la prova anche Friso di
Valdemone,condotto da Enrico
Ardielli, primo boxer italiano
con selezione riconosciuta in
Germania
Friso di Valdemone
1977
A Palermo il 12/13 Marzo in occasione del XIV Concorso Nazionale per cani
di Utilità e Difesa , Totò, maschio tigrato , LOI 8002 ( da Justice of Plaisance
e Titanus Eldrena) vince il CAC in Classe A.
29/30 Aprile a Castelrotto ha luogo la prima edizione di un incontro di
storica importanza, con la partecipazione di Gruppi del BK: Isar Loisach,
Muehldorf, Ansbach, Rosenheim, Augsburg.
Gli italiani gareggiano con il regolamento del Brevetto BCI.
Vince Bull di Badodi con 94-90-95, secondo è Yack von Goldhammer,
conduttore Peppino Saetta con 86-89-84; terzo è Juri di Valdemone
condotto da Ezio Roman.
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CASTELROTTO
Scrive Antonio Bartolini:
"Probabilmente i boxeristi con meno di 30 anni di attività necessitano di
qualche notizia per entrare nello spirito di questa manifestazione che
tanto ha contribuito a dare slancio all’attività di addestramento del boxer
in Italia e cercherò di farne la storia, per quanto possano essere i miei
ricordi.
Negli anni 70 diversi soci del BK, appartenenti a vari Gruppi della Baviera, si
recavano a Castelrotto (BZ) con i loro boxer per le ferie, in occasione della
festività delle Pentecoste.
I boxeristi in ferie, grazie ai buoni uffici di Cassiano Davare (Gruppo Isar
Loisach) presso gli albergatori, il comune, l’Ente locale per il turismo,
riempivano 2 alberghi e più e passavano le loro vacanze addestrando i loro
boxer e facendo prove di SchH, prove allora sconosciute in Italia.
Tutto si svolgeva con la supervisione di Otto Donner, carismatico
esponente del BK, giudice di lavoro e di bellezza, titolare del prestigioso
affisso “von der Donnersburg”, con trascorsi di Responsabile
dell’allevamento del BK.
Quando la cosa venne a conoscenza del BCI, qualcuno cui, per interessi
personali, la situazione non piaceva, ha cercato in tutti i modi un
intervento dell’ENCI per proibire tale attività.
La risposta fu logicamente negativa e mise in rilievo non solo l’ignoranza
cinotecnica di qualcuno, ma anche la delicata politica territoriale,
trattandosi infatti di “Regione Autonoma Trentino-Alto Adige”.
Allorché la questione arrivò a conoscenza dei vertici del BCI, Eugenio
Lesma, Presidente e Franco Bonetti, Vicepresidente diedero prova di
signorilità, cultura e lungimiranza preparando le basi per un accordo con il
BK.
L’incontro tra Lesma e Donner con soddisfazione di entrambe le parti creò
“CASTELROTTO”, una manifestazione delle due Società, osservando
ciascuno i rispettivi regolamenti e con i propri giudici.
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Castelrotto ebbe il grandissimo merito di polarizzare intorno all’attività di
addestramento l’interesse di gran parte del boxerismo italiano dell’epoca,
senza distinzione di “bellezza” o “lavoro”.
Ricordo, ad esempio, la presenza di Francesco e Anna Morandi, Aurelio
Lionello, Gianni Lollegni, Ruggero Zorzan, Claudio Bussadori………….
Per gli interessati all’addestramento specifico della razza boxer è stata
un’occasione preziosissima per aprirsi ad una realtà sconosciuta, traendo
profitto dal contatto con personaggi di spicco del boxerismo d’oltralpe
come Otto Donner (SchH3 con Dolly vom Apollohain) in prova nel 1978,
Helmut Koehler, H.Hopf, Walter Graeff, Erwin Kern, Gernot Walz.
Dopo il 2° anno su mia insistenza, gli italiani poterono partecipare senza
vincoli al trofeo a squadre, poiché riuscii a convincere chi di dovere che
non avendo valore per il conseguimento di titoli o altro, potesse essere
presa per quel che era: un’ulteriore occasione per fare esperienza, far
esprimere i cani nella sezione a loro più congeniale e non ultimo
solidarizzare, farsi delle buone bevute, pagate da chi era arrivato ultimo,
tra applausi e risate.
Per breve tempo la prova a squadre fu ripresa al campionato del BCI e poi
purtroppo abbandonata.
A seguito di tale accordo Lesma mi affidò il compito di rappresentare il BCI
in tale manifestazione. Compito improbo: mi portò da buon studente delle
elementari a confrontarmi con esami di livello universitario.
Nella prima edizione di Castelrotto (1977), mi confrontai con la dura realtà:
Bora e Biese non qualificate nel BrevBCI; quindi nella seconda edizione ,
1978, andai a Castelrotto senza cane, per osservare e imparare.
In quell’occasione Otto Donner ci invitò a passare una decina di giorni di
addestramento nel suo Gruppo; fu l’inizio di una lunga stagione di contatti
molto fruttuosi con l’addestramento del boxer secondo lo spirito del BK.
Visto il successo della manifestazione, dopo 3 anni il Gruppo Veneto
rivendicò la competenza territoriale, togliendo alla Prealpina l’onere e
l’onore dell’organizzazione.
L’ultima edizione fu quella del 1984 con 1 boxer in SchH1, 2 in SchH2 e 3 in
SchH3."
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Il 23 Ottobre la PREALPINA, allora sezione del gruppo Milanese, esordisce
nell’organizzazione di PL.
Ai giudici Bonetti e Fanfoni si presentano 5 boxer in BrevBCI (vince Brek del
Nettuno, condotto da Gennaro Gennusa) e 5 in Avviamento.
La Prealpina organizzerà in totale 34 PL (di cui 2 campionati + 1
campionato di pista), risultando tutt'ora il gruppo con il maggior numero di
prove organizzate
Nel 1977 hanno luogo 6 PL con la partecipazione di 39 boxer che si sono
cimentati 35 volte in AVV, 20 in BrBCI, 9 in ClasseA, 6 in ClasseB.
Il Gruppo Laziale organizza a Roma il 1° Campionato dell’anno di lavoro.
In Classe BrevBCI vince e si laurea campione Brek del Nettuno,
conduttore
Gennaro
Gennusa
(sono
6
i
partecipanti).
In AVV con 15 partecipanti è 1° Eros dei Re di Roma, condotto da Paolo
Postiglione.
1978
Lesma si dimette dalla carica di presidente BCI e gli subentra Franco
Bonetti.
Vengono organizzate 4 PL( Laziale 2x, Veneto, Prealpina) , alle quali
partecipano 24 boxer ,che si sono cimentati 6 volte in AVV, 22 in BrBCI,
1 in Classe A, 3 in Classe B, 2 in SchH1.
Alina di Bresso , condotta da Antonio Bartolini ottiene 100 punti in sezione
C del BrevBCI, giudice Bonetti.
Nel corso degli anni saranno 35 i discendenti di Alina, che con l’affisso di
Niria si cimenteranno con successo in Prove di lavoro
A Dairago (MI) si svolge il 2° Campionato di lavoro, organizzato dalla
Prealpina con il regolamento BrevBCI. I partecipanti sono 15 e tutti si
qualificano. Vince a sorpresa Lea, detta Ethel di Cristina Tarizzo con 9589-98 (10) e Bull è 2° con un solo punto di scarto.
A Castelrotto sono 5 i boxer italiani presenti. In 1(?) è primo Yack von
Goldhammer . condotto da Giuseppe Saetta e in BrevBCI, Omo di Boclar,
condotto da Mauro Salvador.
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1979
Il CD stabilisce che in luogo di CAL 2 le qualifiche minime per adire alla
classe lavoro in esposizione di bellezza debbono essere : MB in Classe AVV
2 o B in Classe A.
3 PL (Laziale, Prealpina, Bolognese) a calendario con la partecipazione di
24 boxer , che si sono cimentati 23 volte in AVV, 11 in Classe A, 5 in
Classe C.
Il Campionato è a Roma, organizzato dal gruppo Laziale , con 6
partecipanti in classe A. Per la prima volta vince Bull di Badodi con 9493-97. terzo è Cles di Niria , condotto da Antonio Bartolini.
In Austria si svolge il Campionato Atibox al quale partecipano 4 boxer
italiani.
Bull (Bruno Badodi), Yack von Goldhammer (Peppino Saetta), Quinzia
degli Etruschi (Montanucci), Elsa del Fossarone (Ruggero Zorzan).
1980
Vengono organizzate 6 PL (Prealpina, Pavia, Parma, Reggio Emilia,
Ronchi dei Legionari, Castelrotto), alle quali partecipano 36 boxer, che si
sono cimentati 37 volte in AVV, 19 in Classe A, 7 in Classe B, 12 in
Classe C.
A fine Aprile a Castelrotto ben 13 i boxer italiani partecipanti.
Si distinguono Cles di Niria, 1° in Classe A con 98-83-90(10) = 271 e Bull, 1°
in Classe C.
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CLES di NIRIA (con Antonio Bartolini)
LOI BX20974, nato il 22 maggio 1978 da Burton vd Klause e Biese (Alina di
Bresso x Mayk von Nassau Oranien); Carlo ut Gutsel più volte presente nel
suo pedigree (2,3-4,4,5).
Da una cucciolata di 12 cuccioli, con la mamma deceduta nel corso del
taglio cesareo, 7 i cuccioli sopravvissuti e nutriti per 33 giorni da un
pastore tedesco; Cles fu scelto da Antonio Bartolini per continuare nella
sua attività di addestramento.
All’epoca i tempi non erano ancora maturi per un addestramento
consapevole delle caratteristiche della razza boxer e ci si appoggiava a
specialisti del pastore tedesco.
In particolare per quanto riguarda gli esercizi di difesa veniva detto: ”che
morda bene, ai lascia ci si penserà poi”; questa impostazione risultò fatale
e Cles il problema dei lascia se lo portò dietro per tutta la vita.
Ciononostante Cles fu il primo boxer nato, allevato ed addestrato in Italia,
a conseguire il 3° Brevetto nel 1984 e uno dei primi a superare prove di FH;
gareggiò con ottimi risultati fino al 1987.
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Il Campionato in Ottobre a Bologna vede ben 18 partecipanti nelle due
classi di AVV. In Classe promesse (AVV 2) vince Mak di Valdemone
(Leonardo Roman), in Classe A si laurea campione per la seconda volta
Bull con 95-96-95, secondo è Cles di Niria con 270 punti.
1981
Vengono organizzate 5 PL (Prealpina, Laziale, Bolognese, Milanese,
Castelrotto), alle quali partecipano 42 boxer,che si sono cimentati 40
volte in AVV, 12 in Classe A, 1 in Classe B, 7 in Classe C, 14 in SchH1, 6 in
SchH2, 3 in SchH3.
2 Boxer si presentano per la prima volta in SchH3, ma non si qualificano.
A Castelrotto 12 boxer italiani gareggiano in AVV 2, 7 in SchH1, Lock è
primo in SchH1 con 268.
YACK von GOLDHAMMER
Yack era nato il 27
dicembre 1971, muore
dopo ca un mese dalla
sua ultima prova di
lavoro (Campionato di
Lavoro 1981).
A quasi 10 anni ancora si
faceva valere!!
Nel suo ricordo apparso
sulla Rivista Boxer ecco
quanto viene riportato:
“Yack non è passato fra noi boxeristi invano, ci ha dato l’espressione
vivente di un vero boxer; ci ha dato, con Giuseppe Saetta, con la sua
appassionata dedizione ed il suo continuo studio del carattere della nostra
razza, un vero ed autentico sportivo”.
Di fatto dopo più di 30 anni dalla sua scomparsa ancora in molti addetti ai
lavori ricordano la figura eccezionale di questo boxer.
14
Ancora Campionato a Bologna con 6 partecipanti in SchH1 ( vince Ralph
con 89-93-97) e 6 in SchH2 . Bull è campione per la terza volta con 9693-97=286; secondo è Lock
1982
Vengono organizzate 7 PL (Bolognese, Prealpina, Tre Valli, Umbro,
Roma, Friuli Venezia Giulia, Milanese) alle quali partecipano 41 boxer,
che si sono cimentati 23 volte in AVV, 29 in SchH1, 7 in SchH2, 4 in
SchH3.
SchH3 in PL: 3Q+1NQ
Alla prova del Gruppo Prealpina Cles
di Niria è il primo boxer nato e
addestrato in Italia a conseguire il 3°
Brevetto (SchH3) con 94-83-83pr.
A Maggio segue a ruota, in occasione
della prove di Ronchi dei Legionari ,
Baron,
condotto
da
Luciano
Antognolli.
Giudice della prova Richard Kornherr.
Cles di Niria
Su proposta di Lesma ENCI riconosce SchH1,2 e 3 come valide a tutti gli
effetti.
Organizza la sua prima PL il Gruppo Milano EST, che risulterà uno dei più
attivi in questo campo con 19 PL organizzate fino al 2010.
Scompare a soli 47 anni la grande figura di Roberto De Sanctis, allevatore,
cinologo, giudice di lavoro e bellezza, titolare dell’affisso “Titanus”.
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Si svolgono ben due incontri internazionali:
 30/31 ottobre a Segrate organizzato dal Milano EST con 3
squadre tedesche, 3 italiane e 2 austriache.
La squadra del Milano Est ottiene un buon 4° posto con Debbie
vom Marienfeld, Otar di Valdemone e Cliff di Niria.
 18 Aprile a Lione il triangolare Francia-Italia-Germania con il
gruppo torinese che si classifica primo.
Il Campionato si svolge al castello visconteo di Pavia con 6 partecipanti
in AVV, 7 in SchH1, 5 in SchH2.
Campione è Ralph (Bergamin) con 100 in pista, ma solo 80 nella sez. C.
La prova a squadre è appannaggio del gruppo Prealpina con Emir di
Niria, Cles di Niria, Ghert.
1983
Vengono organizzate 9 PL (Bolognese, Prealpina, Tre Valli, Umbro,
Laziale, Friuli Venezia Giulia, Milanese, Milano Est, Romano) alle quali
partecipano 43 boxer, che si sono cimentati 18 volte in AVV+ES, 35 in
SchH1, 15 in SchH2, 6 in SchH3, 2 FH1.
SchH3 in PL: 5Q + 1 NQ in Campionato : 3Q + 4 NQ.
Da ricordare Cles di Niria 97 in FH1, Watwald Yanosch 279 e 274 in SchH1,
Fabia dei da Polenta, prima femmina in SchH3 ( 94-92-88pr).
Cassiano Davare è nominato Delegato al lavoro.
Al Campionato a Ronchi dei Legionari sono presenti 7 boxer in SchH1
(vince Salomè, detto Zar con 262 punti), 7 in SchH3 con solo 3 qualificati
(vince Baron , condotto da Luciano Antognolli con 282 punti = 96-92-94,
secondo Giaguar della Galassia conduttore Mauro Salvador con 245).
L’ATIBOX si svolge per la prima volta in Italia a Sestola e vede
partecipare 11 in SchH1, 9 in SchH2, e 18 in SchH3.
Racker, condotto da Umberto Giuliano vince SchH2 con 271 punti.
Lock, Ralph e Baron si classificano con Buono 8°,11° e 12°.
A squadre la Germania domina con 276 punti, l’Italia è quarta con 241
16
1984
Cassiano Davare si dimette dal CD per “il modo di concepire e vedere il
boxer nettamente diverso da quello della maggioranza dei boxeristi
italiani………. opinione dominante in Italia è che il boxer non è un cane da
lavoro……..”
Dopo poco seguono le dimissioni dal CD di Francesco Morandi
Vengono organizzate 6 PL (Prealpina, Umbro, Milanese, Veneto, Laziale,
Bolognese) alle quali partecipano 44 boxer, che si sono cimentati 18
volte in AVV+ES, 16 in SchH1, 12 in SchH2, 10 in SchH3, 1 FH1.
SchH3 in PL : 7Q + 3 NQ
in Campionato : 3Q + 2 NQ
Viene introdotto, sulla falsariga della prova caratteriale della ZTP del BK, il
CAL3 come prova valida per la Classe Lavoro.
Si svolge a Lione il triangolare tra i gruppi Rhone, Saarlouis e Solaro con
buone prestazioni di Racket (Giuliano), primo in SchH2 e Rocky(Morani)
primo in SchH3.
Giudice Theo Benz.
Campionato a Bologna: 6 presenti e 2 qualificati in SchH1, 3 in SchH2 e
5 in SchH3, vince Giaguar della Galassia , conduttore Mauro Salvador,
con 244 punti
1985
Vengono organizzate 8 PL (Prealpina, Romano, Bolognese, Sebino,
Latino, ancora Prealpina, Laziale, Laziale/Latino) alle quali partecipano
40 boxer ,che si sono cimentati 20 volte in AVV+ES, 28 in SchH1, 6 in
SchH2, 7 in SchH3, 1 FH1.
SchH3 in PL : ?Q + ? NQ
in Campionato : 4Q + 1 NQ
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Patou, detto Whisky di Lado
Sassi è il primo Campione Sociale
di Lavoro.
Biton del Roudiaerus, di Carlo
Berra è Campione Sociale di
lavoro.
Milano Est organizza il Campionato ; presenti 5 in SchH1 (vince Olaf del
Rolanus, condotto da Umberto Giuliano), 2 in SchH2 (vince Rambo,
condotto da Stefania Dori con 277 punti), 5 in SchH3 (vince con ottimo
punteggio 96-95-95 Felix v Foehrenstein), secondo è Salomè.
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1986
Sono Campioni Sociali di lavoro:
 Casper del Poker D’Assi di S. Invernizz
 Hyacinthus del Poker D’Assi di A.Baldoni
 Emir di Niria di Gloria Mariani
Casper del Poker D’Assi
Hyacinthus del Poker D’Assi
Emir di Niria
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Vengono organizzate 7 PL (Prealpina, Tre Valli, Bolognese, Solaro,
Umbro, Bolognese, Prealpina) alle quali partecipano 33 boxer,che si
sono cimentati 10 volte in AVV+ES, 21 in SchH1, 10 in SchH2, 6 in
SchH3, 1 FH1.
SchH3 in PL : 5Q + 1 NQ-----------
in Campionato : 1Q + 5 NQ
Il BCI festeggia 40 anni
Il Gruppo Bolognese festeggia 20 anni - Con le sue 28 PL organizzate dal
72 al 2007 e ben 5 campionati è uno dei gruppi più attivi.
Campionato a Roma: 9 presenze in SchH1, vince Ulisse dei da Polenta
(Francesco Morandi) con 256 punti, in SchH3 sono presenti 6 boxer ed è
Campione Salomè , conduttore Dino Mologni ,con 264 punti, unico
qualificato.
1987
Sono Campioni Sociali di lavoro:
 Nikka del Roudiaerus di P.Bressanelli
 Rambo di Stefania Dori
Rambo
20
Vengono organizzate 6 PL (Laziale, Prealpina, Milanese, Sebino,
Bolognese, Romano) alle quali partecipano 32 boxer, che si sono
cimentati 13 volte in AVV+ES, 14 in SchH1, 9 in SchH2, 9 in SchH3, 1
FH1.
SchH3 in PL : 7Q + 2 NQ-----------
in Campionato : 2Q
Campionato a Bologna: 5 presenze in SchH1, vince King dei Prati Verdi
(Malfasi) con 255 punti, in SchH2 sono 4 i concorrenti e fa spicco il
primo posto di Lustig dei Campi Elisi (Giuseppe Vaccaro) con 270 punti.
In SchH3 sono presenti solo 2 boxer ed è Campione Salomè, conduttore
Dino Mologni con 267 punti, si qualifica anche Watwald Ufo, condotto
da Paola Watten (dimostrazione come in quegli anni diversi allevatori si
sono cimentati con l’addestramento di soggetti del proprio
allevamento).
ATIBOX in Austria : Salomè , conduttore Dino Mologni vince in SchH3 ed
è quindi Campione Atibox su 19 concorrenti
Dino Mologni
21
1988
Sono Campioni Sociali di lavoro:
 Lustig dei Campi Elisi di Giuseppe Vaccaro
 Salomè, detto Zar di Dino Mologni
 Ulisse dei da Polenta di Francesco Morandi
Lustig dei Campi Elisi
Vengono organizzate 5 PL (Prealpina, Bolognese, Marchigiano, Laziale,
Romano) alle quali partecipano 34 boxer ,che si sono cimentati 20 volte
in AVV+ES, 8 in SchH1, 2 in SchH2, 7 in SchH3.
SchH3 in PL : 7Q -----------
in Campionato : 4Q + 4 NQ
Campionato organizzato dal gruppo Milanese a Dairago con 5 in SchH1
(vince Saionara Xaver 278, conduttore Dino Mologni), 9 boxer in SchH3 ,
vince Rambo (Stefania Dori) con 262 punti, 2° Lustig dei Campi Elisi con
261 punti .
ATIBOX di pista in Germania. Un boxer italiano, Salomè si presenta nel
Livello B e si classifica 6° su 13
22
1989
Sono Campioni Sociali di lavoro:
 Kriss degli Etruschi di R.Falci , anche Campione Assoluto
 Watwald Ufo di Paola Watten , anche Campione Assoluto
Vengono organizzate 3 PL(Laziale/Romano, Prealpina, Marchigiano) alle
quali partecipano 36 boxer ,che si sono cimentati 14 volte in AVV+ES,
13 in SchH1, 9 in SchH2, 4 in SchH3.
SchH3 in PL : 4Q --------------------
in Campionato : 2Q + 1 NQ
Al Campionato organizzato a Roma solo 3 gli iscritti in SchH3, vince
King dei Prati Verdi (Malfasi) con 92-70-90.
King dei Prati Verdi
23
ATIBOX a Sirmione , successo italiano in SchH2 (Janus Fybettinska con
Marisa Rech , 268) e di Saionara Haller in SchH3 che prevale su 15
concorrenti con 286 punti, conduttore Arturo Spada.
Saionara Haller
Janus Fybettinska
SAIONARA HALLER
Scrive Arturo Spada.
“Indiscutibilmente è stato un cane stupendo, sia caratterialmente che
morfologicamente, purtroppo di boxer così non ne ho più trovati. Aveva
uno sguardo che conquistava….”
Viene modificato il regolamento per il conseguimento del titolo di
Campione Sociale di lavoro.
24
1990
Vengono organizzate 6 PL (Milanese, Prealpina, Bolognese, Padano,
Laziale/Romano, Apuano) alle quali partecipano 38 boxer ,che si sono
cimentati 20 volte in AVV+ES, 15 in SchH1, 3 in SchH2, 1 in SchH3.
SchH3 in PL : 1 NQ-----------
in Campionato : 4Q + 3 NQ
Morandi eletto Presidente BCI, Tripepi Delegato al lavoro
Campionato organizzato dal gruppo TreValli
8 presenze in ScHh1, vince Max del Roudiaerus con 273 punti, ma solo
82 ps nella sezione C
In SchH3 7 presenze, 4 qualificati con B, vince Astor , conduttore Ranati
con 96-85-88=265
ATIBOX in Germania
Max del Roudiaerus e Ales di Casa Dal Zoppo si qualificano (3° e 6°) in
SchH1
Greta della Galassia, conduttore Renzo Zolli vince in SchH2 con 264
punti
Astor
Greta della Galassia
25
1991
Morandi propone nuovo Brevetto per accedere alla Classe Lavoro. La
proposta è approvata dal CC del 21.12.1991
Vengono organizzate 7 PL (Sebino, Prealpina, Romano, Milano Est,
Bolognese, Umbro, Apuano) alle quali partecipano 62 boxer ,che si sono
cimentati 37 volte in AVV+ES, 26 in SchH1, 10 in SchH2, 4 in SchH3, 1RCI
SchH3 in PL : 4Q ----------------------
in Campionato : 4Q + 3 NQ
Il Campionato è organizzato dal Gruppo Veneto
8 presenze in SchH1 con 4 qualificati, vince Tato della Galassia ,
conduttore Renzo Zolli con 260 punti.
7 presenze in SchH3 con 4 qualificati, vince Lustig dei Campi Elisi,
conduttore Giuseppe Vaccaro con 273 punti MB; segue a distanza
Saionara Amor (Claudio Savini) con 266 punti.
ATIBOX in Germania. Buona la prova di Janus Fibettynska (Marisa Rech),
12° su 27 con 94-100-80pr= 274 punti
Tutti i boxer italiani presenti ( 2 in SchH1, 4 in SchH2, 4 in SchH3 ) si
qualificano.
1992
E’ Campione Sociale di lavoro:
 Saionara Amor di Claudio Savini
Vengono organizzate 18 PL (Sebino, Veneto, Friuli/Udine, Prealpina, la
Spezia, Veneto, Laziale/Romano (2 prove), 5 Fonti (2 prove), Solaro,
Lanterna, Ducato di Parma, Veneto Centrale, Marchigiano, Milano est,
Tre Valli, Apuano) alle quali partecipano 69 boxer ,che si sono cimentati
35 volte in AVV+ES, 46 in SchH1, 15 in SchH2, 6 in SchH3, 1 in RCI
SchH3 in PL : 1Q + 5 NQ-----------
in Campionato : 3Q
26
Campionato, organizzato a S. Donnino dal BCI
6 partecipanti e 3 qualificati in SchH1- 1° Giovepluvio Indianajones (
Graziano Di Fronzo) 267
4 partecipanti e 2 qualificati in SchH2 -1° Edo del Rolanus (Rancati )con
267 punti
Solo 3 partecipanti in SchH3 – vince il suo primo titolo Saionara Amor
conduttore Claudio Savini con 96-91-83 = 270
SAIONARA AMOR detto LEO
Scrive Claudio Savini:
«Nell'autunno del 1987 a Bologna mi trovai ad essere protagonista al
Campionato Italiano di lavoro boxer con Zeusi dei Da Polenta.
Zeusi era una tigratina molto bella che presi a nove mesi.
A meno di due anni, con un parto nel mezzo, partecipammo a tempo
record nel primo brevetto.
Ricordo, dopo le piste e le obbedienze eravamo primi, poi un maschio di
spiccata combattività ci superò nella sezione "C".
Questo episodio mi fece maturare l'idea di indirizzarmi verso un boxer
maschio per lavorare.
Chiacchierando con Francesco Morandi, titolare dell'affisso "Da Polenta"
gli parlai di questa mia intenzione.
Lui, in occasione di un viaggio nel nord Italia per visionare alcune
cucciolate di particolare importanza, mi acquistò un meraviglioso fulvetto
di circa 60 giorni.
I suoi genitori erano soggetti di grande interesse e titolati, ma la mia
speranza era principalmente quella di avere un boxer sano, forte, potente
e combattivo.
Nel mio immaginario il boxer lo intendevo così.
Vederlo crescere è stato una gioia immensa, rafforzata dal fatto che le sue
potenzialità caratteriali rientravano completamente nelle mie aspettative.
Che fortuna ho avuto possedere un boxer così!
Nell'addestramento ci scambiavamo insegnamenti reciproci; io gli esercizi
dell'Utilità e Difesa, lui la giusta filosofia del rapporto cane-conduttore. Leo
è stato un maestro nel farmi capire che nell'addestramento non ci sono
solo scelte razionali sugli stimoli che consentono di raggiungere scopi
prestabiliti; ma esistono valori molto più importanti e penetranti che
danno il vero senso di questo sport.
27
Il piacere di condividere emozionalmente quella integrazione che, la
pulsione naturale di questa razza richiede è qualcosa di stupendo che
sfocia in un rapporto di fiducia tale che và oltre allo sport.
Chi pretende dei risultati solo con fredde tecniche deve orientarsi su altre
razze. Io e Leo abbiamo vissuto una simbiosi unica, era proprio mio anche
se viveva in famiglia.
Ci conoscevamo profondamente, entrambi sapevano benissimo cosa
pretendere l'uno dall'altro. Quante difficoltà superate insieme e quanti
campi calcati in tutta Europa.
Lui puntualmente, con un equilibrio disarmante, si sacrificava oltre modo
per accontentarmi. Era arrivato al punto che sapeva quando era in gara
rendendo ancora di più. La sua carriera è iniziata molto presto, bruciando
tappe ancora oggi insuperate. Il primo traguardo importante è stato il
terzo brevetto, a seguire il titolo di " Campione Sociale di Lavoro "
impreziosito ancor di più dalla sua giovane età, due anni e mezzo. Un
primato!
La nostra prima apparizione al Campionato Italiano di lavoro fu nella classe
più alta ( Sch-H3 ).
Confrontarci con i boxer più bravi della nostra Nazione mi sembrava una
cosa notevole, ma Leo mi portò sul podio arrivando secondo. L'anno
successivo lo abbiamo vinto.
Poi decisi di non partecipare ad altri Campionati per non sembrare avido di
titoli. Questa mia mancata presenza fu fortemente criticata e allora mi
ripresentai per altri due anni vincendoli entrambi.
Così raggiunsi un altro primato, l'unico boxer in Italia ad aver vinto trè
Campionati di lavoro in Sch-H3.
Come singolo vinse la prima edizione del Derby di Primavera ( Campionato
Italiano a Squadre ) facendo la miglior pista, miglior obbedienza e miglior
attacco.
Grazie ai risultati di Leo sono stato il primo uomo a cui è stata dedicata la
copertina della rivista ufficiale del BCI.
In Nazionale fu più volte convocato. Partecipammo a cinque ATIBOX (
Mondiali ) tutti nel terzo brevetto.
Devo dire che Leo è sempre stato all'altezza della situazione, io meno.
Comunque eravamo un buon team, ma non godevamo della fiducia de
settore Lavoro BCI.
Tanto è vero che, in occasione dell'ATIBOX organizzato in Italia a Roma, mi
è stato detto...."Claudio, parliamoci chiaro, nella nostra squadra non c'è
28
nessuno che possa vincere questa competizione, quindi aiutiamo i boxer
più a rischio qualificazione e sfavoriamo i migliori perchè quelli si
qualificano sempre". Mah!!!! Cose da pazzi!!!!
Tutte le Nazioni che organizzano eventi così importanti cercano di favorire
i loro migliori cani, ma in Italia si ragionava all'incontrario; comunque ci
qualificammo molto bene ugualmente.
L'anno successivo a Praga, sempre in occasione dell'ATIBOX di lavoro ci
riscattammo arrivando secondi, ma ci fu un episodio molto strano.
Mentre il giudice con il microfono stava spiegando alla tribuna piena di
gente la sequenza degli attacchi di Leo, diedi il comando "seduto" al cane
aiutandolo nel posteriore perchè era molto affaticato.
Con quel gesto il giudice, di nazionalità Cecoslovacca, interruppe la sua
spiegazione e mi mise fuori.
Non aspettava altro, io so il perché, ma preferisco non spiegare!
Quella è stata la sua ultima gara. Leo era a ridosso dei sette anni e il
momento di fermarsi era arrivato.
I suoi anni restanti li ha vissuti molto serenamente in famiglia vicino a noi,
fino a......quella mattina.
La sua salute si era notevolmente compromessa, io, che di episodi brutti
ne ho affrontati tanti e non mi sono mai tirato in dietro (testimone il mio
mestiere), quella mattina ho dimostrato tutta la mia debolezza.
Avevo vigliaccamente trovato una scusa per uscire di casa e restare fuori
tutto il giorno; avevo capito che al mio Leo non sarebbe stato concesso di
arrivare fino a sera.
Prima di uscire gli ho dato il consueto bacio sulla fronte poi, sulla porta
d'ingresso l'ho cercato con lo sguardo; lui era dalla parte opposta del
corridoio, in piedi, assorto nel suo male.
Come solo noi due sapevamo intenderci, ha alzato la testa guardandomi
direttamente negl'occhi, sembrava dicesse "ma come mi abbandoni
proprio adesso?.....ti perdono anche questa".
Con un lungo respiro ha raccolto le sue esili forze e mi è venuto incontro
ed io ho fatto altrettanto verso di lui.
In ginocchio sul pavimento l'ho stretto a me garbatamente, con un
lunghissimo abbraccio.
Sapevamo entrambi che quella era l'ultima volta che ci vedevamo.
Mia moglie aveva capito il momento e non ci disturbò.
Poi sono scappato via piangendo.
29
Che fatica ricordare e descrivere quel momento, ancora adesso mi si
bagnano gl'occhi.
Grazie, grazie Leo per tutto quello che mi hai dato......GRANDE
CAMPIONE!!!!!!!!!!!»
ATIBOX in Germania
4 italiani in SchH1 che si qualificano, ma senza raggiungere il podio
3 italiani in SchH2 . Honda del Gran Mogol (Arturo Spada) è prima con
85-95-98= 278
Dei 4 italiani presenti in SchH3 ( su 24) se ne qualificano 2; Ales di casa
Dal Zoppo (Trivini Bellini ) è 6° con 258 punti
Tripepi, Delegato al Lavoro annuncia la sostituzione del CAL3 con Brev
ENCI 1
1993
Dopo il triennio di Presidenza di Francesco Morandi, Bonetti viene rieletto,
basando la “campagna elettorale” sul ripristino del CAL3 come PL per la
Classe lavoro.
ENCI sospende la norma che prevede Brevetto ENCI 1 come prova per la
Classe lavoro e ripristina, di fatto, il CAL3.
Vengono organizzate 20 PL (Friuli/Udine, Prealpina, Astico Brenta,
Milano Est(2), Solaro, Lanterna, Marchigiano (2), Lombardo, Romagnolo,
Toscano, Bolognese, Latino, Tre Valli, Sebino, Alto Tirreno,Marchigiano,
Laziale/Romano, Apuano) alle quali partecipano 111 boxer ,che si sono
cimentati 81 volte in AVV+ES, 45 in SchH1, 27 in SchH2, 5 in SchH3, 4 in
RCI, 5 in BrevENCI 1
SchH3 in PL : 4Q + 1 NQ-----------
in Campionato : 7Q
ATIBOX
3 italiani (su 6) presenti in SchH1; Watwald Kolbjorn (Carlo Fagioli) è 3°
con 271 punti , 100 nella sezione C
Giovepluvio Indiana Jones è 2° ( su 11) con 288 punti, 100 in pista
Dei tre italiani presenti in SchH3 solo Saionara Amor si qualifica con 284
punti , 7° su 26
30
Il Campionato è organizzato dal Gruppo Milanese. Buona la
partecipazione e bassa la quota di NQ
In SchH1 vince (11 partecipanti) Raissa di Niria , conduttore Eugenio
Maroni con 276 punti
In SchH2 (7 partecipanti) vince Bandit vd Pierik , conduttore Racca, con
270 punti
In SchH3 ( 7 partecipanti ) si laurea campione Taipan, detto Carmine
(Daniela Quarta) con 265 punti. Ad un solo punto è secondo
Giovepluvio Indianajones, che perde il primo posto per una sezione C
poco convincente
Taipan, detto Carmine
31
1994
Per l’ottenimento del titolo di Campione Sociale di bellezza è richiesto il
superamento di una prova di SchH1 in una prova organizzata dal BCI
Vengono organizzate 16 PL (Marchigiano, Pugliese, Lombardo,
Romagnolo, Prealpina, Padano, Lanterna, Milano Est, Solaro, Ferrarese,
la Spezia, Brixia, Sebino, Tre Valli, Laziale/Romano, Toscano) alle quali
partecipano 115 boxer ,che si sono cimentati 71 volte in AVV+ES, 41 in
SchH1, 23 in SchH2, 19 in SchH3.
Per il Gruppo Pugliese è la prima PL; l’attività di questo Gruppo, che ha
portato il piacere dell’addestramento nel meridione d’Italia, grazie
soprattutto all’impegno di Lorenzo Borrelli. Il Gruppo proseguirà l’attività
fino al 2011 con un totale di 15 PL organizzate
SchH3 in PL : 11 Q + 8 NQ-----------
in Campionato : 1Q + 9 NQ
Campionato organizzato dal gruppo Umbro , che vede un buon numero
di partecipanti (5-6-10), ma molti NQ ( 3-4-9)
Di fatto un solo qualificato in SchH3, Saionara Amor, che vince il suo
secondo titolo con 270 punti
ATIBOX in Francia
Partecipazione ridotta dei boxer italiani (2-2-3), ma con due ottimi
risultati: Raissa di Niria , conduttore Eugenio Maroni vince in SchH1 ( 14
presenti) con 281 punti (100 in pista) e Watwald Kolbjorn, conduttore
Carlo Fagioli vince in SchH2 (6 presenti) con 270 punti
WATWALD KOLBJORN
Scrive Carlo Fagioli
«La storia, la mia storia con Watwald Kolbjorn, detto Corner comincia in
effetti ancor prima di acquistarlo.
Erano i primi anni ’90; sotto la dirigenza Morandi il BCI istituì una
commissione lavoro formata da diverse persone: Tripepi, Cipriani, Spada,
Meneghetti e Carlo Fagioli, con il compito, con la direzione di Claudio
Tripepi, di girare l’Italia, andare nei gruppi per mostrare, spiegare come il
boxer andava lavorato.
32
Dopo diverso tempo che io collaboravo a questa iniziativa ovviamente mi
venne uno scrupolo di coscienza perché mi dissi : “vado in giro a mostrare
agli altri come si lavora il boxer, ma io non ne ho uno da lavorare”.
Quindi mi misi alla ricerca di un boxer idoneo, sparsi la voce e Paola
Watten mi contattò dicendomi che c’era un boxer di ca. 2 anni di un
ragazzo di vicino a Terni, che poteva essere interessato a cederlo.
Io mi ricordavo bene di questo boxer, perché gli avevo fatto da figurante a
Terni in occasione del suo CAL ed era un cane molto interessante.
Per farla breve parlo con il proprietario, mi metto d’accordo, lui non
voleva vendere il cane e ci accordammo sull’affidamento tutto a mie
spese, per fare la carriera del cane.
Dopo alcuni mesi feci il 1° Brevetto e da lì iniziò la carriera di Corner.
Fatto singolare è che dopo ca. un anno che avevo Corner, che quindi aveva
già ottenuto alcuni risultati e iniziato la carriera sportiva, venni a sapere da
voci che il proprietario poteva essere intenzionato a venderlo.
Allora lo contattai e gli dissi : “ma come, io ti avevo chiesto inizialmente se
volevi venderlo e tu mi dicesti di no”; dice…”sì, ma adesso è tanto che è
fuori casa”.
Insomma per farla breve (il cane aveva già fatto il 1° brevetto, se ricordo
bene ) il proprietario mi disse: “sai, me l’hanno chiesto”. Allora gli chiesi:
“Quanto vuoi?” e all’epoca volle 6 milioni.
Da lì io ovviamente lo comprai perché non volevo che andasse altrove, mi
ero affezionato e da lì nacque la storia ironica di alcuni miei amici del
settore che mi prendevano in giro dicendo: ”hei ragazzi, se voi avete un
cane che ancora non ha niente, datelo a Carlo Fagioli, lui lo lavora, ve lo
valorizza e poi se lo compra lui e voi fate soldi senza far niente”.
Ecco questa è un po’ la storia, l’inizio della mia storia con Watwald
Kolbjorn.
E poi che dire; da lì è incominciato tutto l’iter della nostra vita insieme.
E’ stato il mio primo boxer da lavoro, mi ha insegnato molto, mi ha
ulteriormente fatto capire come è fatto il boxer, perché da sempre, il
lavoro con il cane per me è un’interrelazione tra uomo e cane; il cane ti
dice cosa vuole, cosa preferisce.
Quindi il nostro cammino è andato avanti per tanti anni; con lui ho fatto
sette Atibox, innumerevoli campionati italiani.
Abbiamo fatto la prima qualificazione per i campionati del mondo di pista
FCI nel 1996.
33
E’ stato convocato al primo Campionato del mondo in quella
qualificazione, insieme ad un pastore tedesco, su 8-9 partecipanti.
Ma non partecipammo perché in contemporanea c’era il campionato
Atibox a Praga, dove mi hanno veramente rubato la partecipazione perché
c’è stato un problema in pista.
Il tracciatore aveva detto che ero fuori pista; quando il Giudice ha fermato
la ricerca io sono rimasto lì.
L’amico Chicco Buglioni entrando, venendomi incontro nel prato trovò
l’oggetto che era perfettamente nella direzione nella quale il mio cane
voleva andare.
Ovviamente ho continuato la ricerca e ho mostrato al tracciatore , un
ragazzo alle prime armi, alquanto frastornato, l’oggetto trovato,
dimostrando che il mio cane aveva ragione.
Ne abbiamo parlato con il giudice , Udo Hermann che mi ha detto di
relazionare all’allora Responsabile Atibox per il lavoro, Max Hoehne, che
chiaramente siamo andati a cercare.
Stava al bar a bere e se ne fregava altamente di ciò che succedeva in
campo; non volle sentire ragioni e così finì il mio Campionato europeo, e io
comunque mi ritirai per protesta.
Da come avevo preparato il cane quella poteva essere l’occasione buona
per andare a podio. Dico poteva, perché ovviamente non c’è certezza.
Un altro aneddoto da raccontare di Corner è quando ho fatto l’ FH a
Vicenza; ovviamente era l’unico boxer con un gran numero di pastori
tedeschi e c’era Carlo Mezzetti, già giudice, che alla fine della performance
di Corner mi disse: ”hei Carlè ma quel tuo cane, quel pastore tedesco
travestito da boxer, sai che lavora bene”.
Questo per dire quanto la sua ricerca e la sua applicazione fossero
meticolose che per chi non era boxerista poteva apparire inconsueta.
Ecco questi sono un po’ gli episodi particolari della mia storia con questo
cane
Per chiudere un altro aneddoto è dopo l’Atibox del 1997; tornai a casa,
ripresi gli allenamenti ma vidi che il cane non era più come era
abitualmente; questo mi fece riflettere, perché per mantenere le sue
performance abituali, avrei dovuto cambiare tipo di allenamento, avrei
dovuto chiedergli un po’ di più, qualche sacrificio in più, cosa che non mi
sono sentito di fare e quindi ho arrestato la carriera del cane.
Quello era un anno di cambiamento generazionale nel panorama boxer da
lavoro e molti amici dicevano: ”ma no, non è questo il momento di
34
fermare il tuo cane, perché quest’anno vedrai che potrai vincere il
Campionato, visto che non c’è Tizio, non c’è Caio”.
Ma a me vincere non interessava particolarmente.
A me interessava e interessa ancora lavorare il mio cane, stare insieme,
divertirci, fare dei sacrifici, tutti e due ovviamente, ma senza spingere nè
l’uno né l’altro al di là dei propri limiti; lì finirebbe il divertimento e
l’armonia tra di noi.
Ecco questa è la storia di Watwald Kolbjorn, in arte Corner e di tutte le
soddisfazioni che mi ha dato.
Corner è morto sul divano di casa dove dormiva sempre insieme a sua
figlia Arcadia; l’ho trovato una mattina così, se ne è andato
tranquillamente a 11 anni e, ovviamente, vi lascio immaginare quello che
ho provato e quello che si prova. Bene finiamo qui.»
35
1995
Sono Campioni Sociale di Lavoro:
 Ludwig del Roudiaerus di Marco Barlocco
 Giovepluvio Indianajones di G.Di Fronzo
Watwald Kolbjorn, condotto da Carlo Fagioli è il primo boxer italiano che
si qualifica per il Campionato del BK (Germania) e si classifica
brillantemente all’8° posto con 99-87-94 = 280 punti
Vengono organizzate 15 PL (Alto Tirreno, Marchigiano (2), Milano Est,
Brixia, Prealpina, Toscano, Solaro, Romagnolo, Abruzzese, Bolognese,
Bergamasco, Lombardo, Tuscia, La Pineta, Pugliese, Tre Valli) alle quali
partecipano 123 boxer ,che si sono cimentati 71 volte in AVV+ES, 49 in
SchH1, 27 in SchH2, 26 in SchH3.
SchH3 in PL : 18Q + 8 NQ-----------
in Campionato : 5Q + 6 NQ
ATIBOX a Roma
15-12-21(SchH1-SchH2-SchH3) i partecipanti di cui 10-4-7 italiani
I migliori piazzamenti: in SchH1 Wess del Gran Mogol (Benatelli) è terzo
con 278 punti- in SchH2 Bridge vom Zeidlerschuetz(Daniela Festa) è
seconda con 268 punti – in SchH3 tutti e 7 gli italiani si qualificano, 4
con MB- primo degli italiani, 4° è Giovepluvio Indianajones con 277
punti, ma nell’intervallo di 4 punti troviamo al 5° posto Watwald
Kolbjorn (Carlo Fagioli) con 275 punti, al 6° Saionara Amor (Claudio
Savini) con 274 punti e all’8° posto Noel di Niria (Leonardo Roman) con
273.
Campionato organizzato allo stadio di Borgoticino
dal Gruppo
Prealpina.
Numerosi i boxer presenti (8-13-11, oltre agli AVV) con un buon numero
di qualificati in SchH2 (9) vince Fiore della Falconara (Stefania Dori ) con
261
punti
a
pari
punti
con
Axel
(Sacchini
)
Degli 11 presenti in SchH3 se ne qualificano solo 5; prevale Saionara
Amor al suo terzo titolo di campione, a pari punti con Janus
Fibbetynska, superlativo in obbedienza (97), ma meno incisivo nella
sezione C
Scompare Eugenio Lesma, storico Presidente del BCI
36
1996
Sono Campioni Sociali di Lavoro:





Amos di Nino Cipriani
Noel di Niria , condotto da Leonardo Roman
Wess del Gran Mogol di A. Benatelli
Taipan, detto Carmine di Daniela Quarta
Watwald Kolbjorn, di Carlo Fagioli
 Quasimodo del
Mimmo Carbone
Cernunnos
di
Vengono organizzate 22 PL(Alto Tirreno, Milanese, Toscano,
Marchigiano, Lanterna, Prealpina, Solaro, Veneto Centrale, Padano, La
Spezia, Milano Est, Abruzzese, Bergamasco, Ferrarese, Toscano, Astico
Brenta, Pugliese, Sebino, Laziale/Romano, Lombardo, Brixia, Alto Lazio )
alle quali partecipano 129 boxer ,che si sono cimentati 78 volte in
AVV+ES, 54 in SchH1, 28 in SchH2, 39 in SchH3, 1 in FH1
SchH3 in PL : 33Q + 6 NQ-----------
in Campionato : 10Q + 5 NQ
Nuovo Regolamento Campione Sociale di lavoro
ATIBOX in Repubblica Ceca
Dei 7 italiani presenti (3 in SchH2 e 4 in SchH3) si qualifica solo Tullio
del Gran Mogol (Chicco Buglioni), 2° in SchH2 con 252 punti.
Particolarmente severi i giudizi e in particolare il rigore del giudice che
ha squalificato Saionara Amor poiché , nel corso del resoconto del
giudice nella sezione B , essendosi Amor alzato, il conduttore gli ha dato
37
il comando di terra con l’aiuto di una pacca, questo è costato al binomio
il 2° posto
ATIBOX di pista in Germania
Nella prova di Livello 2 vince con 102 punti Quasimodo del Cernunnos (
Mimmo Carbone) e nel Livello 3 , Kim si classifica al 5° posto
Campionato a Bologna
Un buon numero di iscritti (5-5-15). Solo un qualificato in SchH1 , Mel
della carlinga (P.Dompieri) con 253 punti- 5 qualificati in SchH2 , vince
Ocram (M.Zanotto) con 259 punti.
Anche in SchH3 i risultati si lasciano vedere con 10 qualificati, 2
ottengono il MB , vince Fata (R. Rizzi) con 274, seguita da Watwald
Kolbjorn con 272
Fata
Ogni anno in Austria si svolge un prestigioso torneo di prove di pista.
Quest’anno il 18 maggio Kim con la sua conduttrice Kerstin Reichelt ha
ottenuto un prestigioso 98 nella prova di Classe A, sbaragliando la
concorrenza e dando nuovo impulso agli appassionati delle piste.
Di fatto il 31 Maggio e 1 Giugno il gruppo Milano Est organizza un
seminario con Max Hoehne, responsabile Atibox per il lavoro.
Sarà un successo e aprirà le porte ad una stagione molto proficua, seppur
breve, per i conduttori che si sono cimentati in questa attività
38
1997
E’ Campione Sociale di Lavoro:
 Gabriella della Falconara, condotta da Stefania Dori
Vengono organizzate 14 PL(Alto Tirreno, Marchigiano, Milano Est,
Roma, Prealpina, Abruzzese, Padano, Pugliese, Bolognese, La Spezia, La
Pineta,Astico Brenta, Sebino, Lombardo ) alle quali partecipano 125
boxer ,che si sono cimentati 46 volte in AVV+ES, 101 in SchH1, 13 in
SchH2, 21 in SchH3, 12 in FH1
SchH3 in PL : 15Q + 6 NQ-----------
in Campionato : 6Q + 3 NQ
ATIBOX in Germania
4 gli italiani presenti
In SchH1 vince su 12 partecipanti Mel della Carlinga (P.Dompieri) con
97-93-97pr = 287
Il migliore dei tre italiani in SchH3 è Watwald Kolbjorn che ottiene 275
punti e si classifica 7° su 21
Il Campionato è organizzato dal Veneto Centrale
I partecipanti sono così distribuiti ( 10-3-9) e i qualificati (4-1-6),
rispettivamente in ScHh1, 2 e 3
Campione si laurea Wess del Gran Mogol ( A.Benatelli ) con la qualifica
di Buono
Il Gruppo Milano Est organizza il 1° Campionato di FH
Dei 4 presenti in FH1 vince il suo primo campionato Noel di Niria ,
condotto da Gloria Mariani con 95 punti, secondo è Quasimodo del
Cernunnos (M.Carbone) con 72
39
NOEL di NIRIA
LOI BX060867,.nato il 15 marzo
1990, figlio di Hoss vd
Goldquelle e Dixi vom Inntal.
La permanenza di Noel nella “
sfera d’azione “ della famiglia
dei boxer “di Niria” fu piuttosto
casuale, dettata da circostanze
drammatiche:
era
stato
sottratto alla sua famiglia il
boxer Leslie di Niria di ca 7 mesi
per cui si decise di tenere Noel
di allora 2 mesi che lo ricordava
nell’aspetto fisico.
Altri boxer in quel periodo
facevano parte del nucleo
famigliare ed erano impegnati
nell’addestramento, per il
divertimento e la soddisfazione
di Antonio Bartolini e Gloria
Mariani.
Le qualità di Noel
furono
notate da Leonardo Roman con l’aiuto del quale i loro boxer venivano
preparati per le prove di difesa.
In mano a Leonardo Roman, Noel intraprese una brillante carriera che lo
portò rapidamente a conseguire SchH3 e il titolo di Campione Sociale di
lavoro e a rappresentare degnamente il BCI all’Atibox 1995.
Dal 97 al 99 Noel, sfruttando le sue eccezionali doti di fiuto e il suo grande
equilibrio nervoso fu condotto con successo in prove di FH, sia in Italia che
in Germania da Gloria Mariani.
I suoi tre successi consecutivi nel campionato di pista del BCI hanno
lasciato un vuoto non ancora colmato
40
1998
Sono Campioni Sociali di lavoro:
 Virgilio dei da Polenta di Claudio Tripepi
 Xavier dei Campi Elisi di Giampaola Piantanida
 Axel di Alberto Sacchini
Vengono organizzate 18 PL (Marchigiano, Alto Tirreno, Friul/Udine,
Prealpina(2), Bolognese, Milano Est, Padano, Laziale/Romano, Pugliese,
Lombardo, Alto Lazio, Lanterna, Solaro, Romano, Sebino, Romagnolo, La
Pineta) alle quali partecipano 116 boxer ,che si sono cimentati 34 volte
in AVV+ES, 63 in SchH1, 13 in SchH2, 13 in SchH3, 9 in FH1
La PL del Gruppo Prealpina è giudicata dal tedesco Gernot Walz . 6
boxer superano la prova di BH.
SchH3 in PL : 8Q + 5 NQ-----------
in Campionato : 3Q + 9 NQ
ATIBOX , di nuovo in Italia a Castano (MI)
21 i partecipanti in SchH1: Giovepluvio Lyon (G. Di Fronzo) con 99-9093= 282 è secondo
10 i partecipanti in SchH2 : vince Erida ( Francesca Antonucci ) con 274
punti
I partecipanti in SchH3 sono 19; gli italiani si devono accontentare di un
11° posto, 262 punti (Axel-Sacchini) e un 14°
Il Campionato si svolge a Firenze.
I partecipanti sono così distribuiti:
10 in SchH1 ( 5 i qualificati) . Vince Agapornis Obelix ( Domenico Favia )
con 270 punti
3 in SchH2 ( 1 solo qualificato ); Erida in tono minore rispetto all’Atibox
dell’anno precedente ottiene 247 punti con 80ps nella sezione C
In SchH3 si qualificano solo 3 su 12 e prevale con un punteggio piuttosto
deludente Chorus, d. Lula ( F.Zucchini) 97-79-80ps.
41
Il 2°Campionato di pista è organizzato dal gruppo Prealpina e vede 6
partecipanti, tutti qualificati in FH1, con la vittoria incontestata di Noel
di Niria (Gloria Mariani) con 90 punti.
Nella prova con pista di tipo SchH3 si classifica al 1° posto Ciro di Niria (
Gianmauro Sacco ), soggetto che l’anno successivo otterrà il prestigioso
titolo di Campione mondiale Atibox
1999
Sono Campioni Sociale di Lavoro:
 Titanus Oklahoma Sweet di Claudio Tripepi
 Due dei Da Polenta di Claudio Savini
 Quintiliano dei Da Polenta di Francesco Morandi
Due dei da Polenta
Quintiliano dei da Polenta
42
Vengono organizzate 25 PL (Alto Tirreno (2), Tuscia, Marchigiano,
Prealpina(2), Romagnolo, Piave, Pugliese, Laziale/Romano, Ferrarese,
Nuovo Gruppo Latino, Brixia, Gattopardo, Padano, Enea , Abruzzese,
Veneto, Alto Lazio, Solaro, La Pineta, Romano, Astico Brenta,
Granducato di Toscana, Sebino) alle quali partecipano 131 boxer ,che si
sono cimentati 32 volte in AVV+ES, 86 in SchH1, 24 in SchH2, 13 in
SchH3, 10 in FH1
SchH3 in PL : 6Q + 7 NQ-----------
in Campionato : 5Q + 8 NQ
Il Campionato è organizzato dal Gruppo Bergamasco
In SchH1 i partecipanti sono 12 ( 7 qualificati) ; 1° Tara v Drimborn ( G.
Di Fronzo)
In SchH2 i partecipanti sono 7 , Agapornis Obelix,conduttore Domenico
Favia è 1° con 252 punti; 4 i qualificati
In SchH3 solo 5 su 13 i qualificati. Campione risulta Ciro (M. Castiglioni)
con 95-86-84ps
Ciro di Niria con Gianmauro Sacco
43
Il 31 Ottobre si svolge in Italia, a Modena, il Campionato Mondiale
Atibox di pista
9 i partecipanti al 1 Livello, vinto da Nefertari (Simona Martinengo),
ECC con 117 punti.
11 i partecipanti alla classe che assegna il titolo mondiale.
Ciro di Niria , condotto da Gianmauro Sacco sbaraglia tutta la
concorrenza oltralpe con la qualifica di ECC
2 mesi dopo il Gruppo Bergamasco organizza il 3° Campionato di pista
del BCI.
Solo 2 degli 8 boxer partecipanti alla prova di FH1 si qualificano. Noel di
Niria vince il suo 3° titolo, questa volta con Gianmauro Sacco
conduttore.
Interessante la prova di Assia dei Conti di Puglia (Lorenzo Borrelli ) che,
dalla lontana Puglia si afferma nella prova di livello inferiore
44
Alcuni numeri
I dati sopra riportati possono essere visionati nel loro insieme in alcuni
grafici:
Grafico 1 : Nr.PL organizzate (1976-2012)
Nr.PL(1976-2012)
30
25
Nr
20
15
Nr.PL
10
5
19
76
19
79
19
82
19
85
19
88
19
91
19
94
19
97
20
00
20
03
20
06
20
09
20
12
0
Anno
Questo grafico mostra un incremento importante del numero di PL
organizzate dai gruppi del BCI a partire dal 1993, probabilmente anche in
funzione dell’obbligo di aver superato la prova di 1° livello in una
manifestazione del BCI per convalidare i titoli di bellezza.
Dal 1971 al 1999 ben 40 Gruppi del BCI hanno organizzato PL nelle quali si
sia disputata almeno una prova diversa dal CAL.
Negli anni 70 le PL sono state organizzate a Roma dal Gruppo Laziale e dal
Gruppo Romano. Il Gruppo Bolognese è stato attivo in Emilia ; in
Lombardia il Gruppo Milanese, in particolare con la Sezione Prealpina.
45
Negli anni 80 esordiscono, tra i più attivi : il Gruppo Friul /Venezia Giulia (
grazie particolarmente all’impegno di Renzo Zolli )che proseguirà la sua
attività fino al 2005 – il Gruppo Milano Est, presieduto da Mimmo
Carbone, attivo poi fino al 2010 per un totale di 19 PL e 3 Campionati- il
Gruppo Sebino, attivo fino al 2007 per un totale di 15 PL – il Gruppo
Marchigiano , attivo fino al 1999 per un totale di 12 PL
Negli anni 90 esordiscono nell’organizzare PL ben 26 Gruppi, tra i quali si
distinguono per continuità i Gruppi : Padano ( 10 PL fino al 2003), Solaro (
19 PL rfino al 2012, Astico Brenta ( 13 PL fino al 2006), Lombardo ( 12 PL
fino al 2009), Alto Tirreno ( 13 PL fino al 2009), Toscano ( 10 PL fino al
2010), Romagnolo ( 15 PL fino al 2011), Brixia ( 12 PL fino al 2011),
Pugliese ( 15 PL fino al 2011)
Grafico 2 . Nr presenze in prova (1981-2012)
Nr totalePL (concorsi)(1981-2012)
300
250
Nr
200
150
TOT
100
50
2011
2009
2007
2005
2003
2001
1999
1997
1995
1993
1991
1989
1987
1985
1983
1981
0
Anno
Dopo un picco nel 1984 ( 120) il numero di prove affrontate da boxer
nell’ambito BCI è salito continuamente fino a raggiungere247 nel 1995, ma
in continuo rapido calo dal 2006
46
Grafico 3: Nr presenze nelle singole Prove (1981-1999)
Numero prove
120
100
SchH1
SchH2
SchH3
60
ES
AVV
40
FH1
20
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
1991
1990
1989
1988
1987
1986
1985
1984
1983
1982
1981
0
Anno
Grafico 3bis: Nr presenze nelle singole Prove (1981-2012)
Nr Presenze nelle singole prove (1981-2012)
120
100
SchH1
80
SchH2
SchH3
60
ES
AVV
40
FH1
20
Anno
47
20
05
20
08
20
11
19
99
20
02
19
90
19
93
19
96
0
19
81
19
84
19
87
Nr
Numero
80
Nr Prove Lavoro (1981-2012)
120
100
SchH1
80
Nr
SchH2
SchH3
60
ES
AVV
40
FH1
20
19
81
19
84
19
87
19
90
19
93
19
96
19
99
20
02
20
05
20
08
20
11
0
Anno
Grafico 4,5,6: Numero presenze e numero qualificati a confronto in
SchH1, 2 e 3
Grafico 4
SchH1 (1981-2012)
120
100
SchH1
60
SchH1-Q
40
20
0
19
81
19
83
19
85
19
87
19
89
19
91
19
93
19
95
19
97
19
99
20
01
20
03
20
05
20
07
20
09
20
11
Nr
80
Anno
48
19
81
19
83
19
85
19
87
19
89
19
91
19
93
19
95
19
97
19
99
20
01
20
03
20
05
20
07
20
09
20
11
Nr
19
81
19
83
19
85
19
87
19
89
19
91
19
93
19
95
19
97
19
99
20
01
20
03
20
05
20
07
20
09
20
11
Grafico 5
SchH2(1981-2012)
50
45
40
35
30
25
SchH2
20
SchH2-Q
15
10
5
0
Grafico 6
SchH3 (1981-2012)
80
70
60
50
40
SchH3
30
SchH3-Q
20
10
0
Anno
49
Grafico 7 : Campionato: partecipanti e qualificati
Campionato
70
SchH3-Q
60
SchH3
SchH2-Q
Numero
50
SchH2
SchH1-Q
40
SchH1
Cl. A
30
AVV
ES
20
BrBCI
AVV2
10
AVV1
19
99
19
97
19
95
19
93
19
91
19
89
19
87
19
85
19
83
19
81
19
79
19
77
0
Anno
Campionato (1977-2012)
70
SchH3-Q
60
SchH3
SchH2-Q
50
SchH2
SchH1-Q
40
Nr
SchH1
Cl. A
30
AVV
ES
20
BrBCI
AVV2
10
AVV1
Anno
50
2011
2009
2007
2005
2003
2001
1999
1997
1995
1993
1991
1989
1987
1985
1983
1981
1979
1977
0
Negli anni i Regolamenti hanno subito numerose variazioni, specie per
quanto riguarda la Classe AVViamento. Da quanto sotto riportato i
regolamenti della Classe A, della Classe B e della Classe C solo alla fine
degli anni 70 sono diventati simili ai Regolamenti SchH.
51
52
Di seguito i boxer e i conduttori che hanno vinto i Campionati
Prova
77
78
79
80
81
82
83
BRBCI
BRBCI
Cl.A
Cl.A
SchH2
SchH3
SchH3
84 SchH3
85
86
87
88
SchH3
SchH3
SchH3
SchH3
89 SchH3
90 SchH3
91 SchH3
92 SchH3
93 SchH3
94 SchH3
95 SchH3
96 SchH3
97 SchH3
98 SchH3
99 SchH3
Campioni BCI 1977-1999)
Boxer
Conduttore
A B
BREK del
Nettuno
GENNUSA G
95 96
LEA ,d.ETHEL
TARIZZO C
95 89
BULL
BADODI B
94 93
BULL
BADODI B
95 96
BULL
BADODI B
96 93
RALPH
BERGAMIN W ## 94
BARON
ANTOGNOLLI L 96 92
GIAGUAR d.
Galassia
SALVADOR M 76 86
FELIX v
Foehrenstein
BARTOLINI AL 96 95
SALOME' d.ZAR MOLOGNI D
94 88
SALOME' d.ZAR MOLOGNI D
96 84
RAMBO
DORI S
96 80
KING dei Prati
Verdi
MALFASI V
92 70
ASTOR
RANATI L
96 85
LUSTIG dei
Campi Elisi
VACCARO G
97 86
Saionara AMOR SAVINI C
96 91
TAIPAN
d.CARMINE
QUARTA D
91 85
Saionara AMOR SAVINI C
93 89
Saionara AMOR SAVINI C
90 86
FATA
WESS del Gran
Mogol
Chorus, detta
Lula
Ciro
C
TSB Tot
Qual
84
98 10
97
95
97 PR
80
94 PR
275
282
284
286
286
274
282
MB
ECC
ECC
ECC
ECC
MB
MB
82 PR
244 B
95
82 PS
84 PR
86
286
264
267
262
90 PR
88 PR
252 B
269 B
90 PR
83
273 MB
270 MB
89
88
89
ECC
B
B
B
RIZZI R
92 92
90 PR
265 B
270 MB
265 B
MB
274
BENATELLI A
95 80
87
262 B
80 PS
84 PS
256 B
265 B
ZUCCHINI F
97 79
CASTIGLIONI M 95 86
53
1997
FH1
NOEL di Niria
G.MARIANI
95
MB
1998
FH1
NOEL di Niria
G.MARIANI
90
MB
1999
FH1
NOEL di Niria
G. SACCO
93
MB
Questi i boxer e i loro conduttori che hanno raggiunto primi posti nei
campionati Atibox a vari livelli dal 1983 al 1999 :
1983
Racker, conduttore Umberto Giuliano è primo in SchH2 con 271 punti
1987
Salomè, detto Zar, condotto da Dino Mologni, vince il Campionato in
SchH3 con 267 punti
1989
Saionara Haller, condotto da Arturo Spada, vince il Campionato in
SchH3 con 286 punti
Janus Fybettinska, conduttore Marisa Rech è primo in SchH2 con
286 punti
1990
Greta della Galassia, conduttore Renzo Zolli è prima in SchH2 con 264
punti
1992
Honda del Gran Mogol, conduttore Arturo Spada è prima in SchH2 con
278 punti
1994
Watwald Kolbjorn, conduttore Carlo Fagioli è primo in SchH2 con
270 punti
54
Raissa di Niria, conduttore Eugenio Maroni è prima in SchH1 con 281
punti
1996
Atibox di pista
Quasimodo del Cernunnos, conduttore Mimmo Carbone è primo nel
Livello 2
1997
Mel della Carlinga, conduttore Paolo Dompieri è primo in SchH1 con
287 punti
1998
Erida, conduttoreFrancesca Antonucci è prima in SchH2 con 274 punti
1999
Ciro di Niria, conduttore Gianmauro Sacco è Campione Mondiale Atibox
di pista con la qualifica di ECC
Nefertari, conduttore Simona Martinengo è prima nella prova di
Livello 2
55
A conclusione di questa “carrellata” di informazioni, che speriamo diano
vita ad un quadro attendibile di quello che è stato il trentennio del boxer
come cane impegnato nelle prove di lavoro di Utilità e Difesa dagli inizi
dell’attività fino alla fine del secolo scorso, riportiamo uno schema che
riassume le attività della maggior parte dei conduttori ( in ordine
cronologico) che hanno caratterizzato quel periodo.
Una buona parte ha gentilmente risposto ad un questionario loro
sottoposto e ne riportiamo le interessanti risposte
Anni
Danilo Giorgio
Nr.
Nr Boxer
Boxer con SchH3
Nr Boxer
con FH1
Nr presenze
prova
71-80 ?
4?
2(Cl C)
Antonio Bartolini
74-94
6
2
Bruno Badodi
75-82
1
1
Mariani Gloria
76-98
14
2
Gianluca Serafini Baratozzi
77-99
7
1
27
Carlo Berra
77-99
3
2
16
Renzo Zolli
77-93
7
1
15
Mauro Salvador
78-84
4
1
21
Graziano Di Fronzo
80-99
8
2
30
Dino Mologni
80-87
7
1
27
Mimmo Carbone
81-98
1
1
Lado Sassi
81-85
1
Claudio Tripepi
82-99
5
2
29
Stefania Dori
84-99
7
2
26
Claudio Savini
84-99
4
2
27
Arturo Spada
86-99
5
1
12
Francesco Morandi
86-96
2
2
26
Domenico Favia
90-99
3
2
22
Cristina Campari
92-99
1
1
Carlo Fagioli
93-99
4
1
16
Lorenzo Borrelli
94-99
5
1
11
56
29
1
37
62
3
1
46
33
13
1
20
RISPOSTE di...
ANTONIO BARTOLINI
Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer?
Si
In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer?
Dopo approfondita acquisizione di notizie da varie fonti, mi sono rivolto ad
Eugenio Lesma, allora Presidente del BCI
Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue
caratteristiche caratteriali?
Assolutamente, per tutti e due gli aspetti
Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro?
Avere un cane addestrato che potesse seguirmi nella mia attività di vita
all’aperto, ed anche i miei trascorsi agonistici nello sport
Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a
confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in
obbedienza , negli attacchi (figuranti) ?
Poiché si parla dei primi anni 70, inizialmente campi SAS, poi man mano
aiuti da Ezio Roman e Joseph Waldhammer, fino ad aprire il primo campo
di addestramento boxer a Capriate (BG), sotto la spinta di Eugenio Lesma e
Roberto De Sanctis e per spirito di emulazione nei confronti del Gruppo
Laziale che sotto la guida di Roberto De Sanctis , aveva con Danilo Giorgio
e Verolino i primi conduttori di boxer. Per le piste, salvo qualche consiglio
iniziale di Ezio Roman e Joseph Waldhammer ho lavorato in strettissima
collaborazione con Gloria Mariani, sia nella pratica che nello studio del
lavoro di olfatto, grazie soprattutto alla sua perfetta traduzione dei testi
dei coniugi Menzel, che mi erano stati dati in lingua originale da Franco
Bonetti. Per il lavoro di difesa inizialmente cose che oggi farebbero
sorridere, poi…………. In due delle mie prime prove, con Alina di Bresso, ho
avuto il piacere di essere giudicato da Enrico Palombo e Gilberto Fanfoni, i
quali videro in me e in Alina la possibilità di dimostrare la validità delle loro
teorie. Con Gilberto Fanfoni si è instaurato un rapporto di stima e
57
collaborazione reciproca; mi spinse a prendere parte al primo corso per
addestratori , tenuto dalla SAS a Modena, al mitico Hotel Donatello. In
questa occasione scattò la scintille di interesse verso la nostra razza, allora
semisconosciuta nell’ambiente, di due giovanissimi ( uno quasi ragazzo) i
cui nomi sono in ordine di età: Vittorino Meneghetti e Claudio Bussatori; e
così l’allora Sezione Prealpina, con il patrocinio di Gilberto Fanfoni, si potè
vantare di avere i primi figuranti del BCI. In seguito io personalmente ho
avuto il piacere di preparare il mio boxer per superare ( primo boxer
allevato ed addestrato in Italia) SchH3 con un figurante allora
giovanissimo, Leonardo Roman
La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita?
Impossibile cambiare
Da quanti anni sei nell’ambiente BCI?
+ di 39-40
Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer (
campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a
strutture di altre società?
Come si può desumere dalle risposte precedenti, sono stato uno degli
artefici delle strutture della sezione, poi Gruppo Prealpina,, ma a volte mi
sono avvalso di strutture SAS, in particolare a Borgomanero
Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di
persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato
prevalentemente a esperti di altre razze?
Quasi del tutto a competenti della razza boxer, sia in Italia che in Germania
Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno
svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro?
Inizialmente è stato sicuramente un vantaggio, per creare entusiasmo nel
lavoro con il boxer, poi vedi al punto 12
Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come
sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti
caratteriali e funzionali?
58
Assolutamente come metro di valutazione delle sue doti ; poi, dato che
oltre alle qualifiche ci sono i punteggi, la si può considerare anche attività
agonistica, ma occorre avere ben presente che in cinognostica vale molto
di più un quinto ECC che un primo B
Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il
boxer?
E’ importante per tutte le razze per fare le giuste considerazioni. Sarebbe
molto interessante poter disporre di valutatori con conoscenze
approfondite di cinognostica. Ogni riferimento agli scritti di Walter
Guerrieri e Franco Bonetti non è casuale
Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer?
L’avanzare dell’età non mi ha più consentito di addestrare secondo il mio
criterio, che prevede ottimale efficienza fisica del conduttore
Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando (e
gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer?
Il lavoro dei figuranti che tendenzialmente è predatorio e quindi non
consono al boxer
Quali sono state le soddisfazioni maggiori ?....i più bei ricordi ?
Tra i tanti ricordi del passato: la prima selezione in Italia a San Pellegrino
(BG) con Mucke (Responsabile per la selezione del BK) come Giudice e i
giudici del BCI Bonetti e De Sanctis come assistentato. L’organizzazione è
stata a cura della sezione Prealpina, da me presieduta , con il valido
sostegno di Gilberto Fanfoni per la parte tecnica e di Sergio Giuppone (
proprietario di Friso di Valdemone) per la parte logistica. Il giorno
successivo si svolse la prova di lavoro per soli boxer, Giudici Bonetti,
Fanfoni, De Sanctis; fu in pratica un confronto Prealpina/Gruppo Laziale,
che pose le basi nel BCI per questa attività. Chi ha la fortuna di possedere i
primi numeri della rivista Boxer veda in proposito l’articolo di Roberto De
Sanctis.
Castelrotto. Si accende la luce. A Maggio di questo 2013 , alla riunione di
aggiornamento per giudici tenutasi all’ENCI ho rivisto con enorme piacere ,
dopo alcuni anni, Daniele Ceschia e proprio lui, prendendo spunto da
quanto ci veniva comunicato, da una traduzione del regolamento
finalmente abbastanza corretta, mi ha ricordato uno degli eventi più
soddisfacenti della mia attività boxeristica. Lui, giovanissimo giudice e già
59
tra i migliori grazie al suo impegno come allevatore, conduttore in varie
discipline, figurante. Proprio a Castelrotto mi ha giudicato nella mia prima
prova di alto livello ( per quei tempi), con Cles di Niria, complimentandosi
per la qualifica conseguita. Complimenti condivisi da tutti; in particolare è
stato molto gratificante aver ricevuto il premio come 2° miglior risultato
della tre giorni di prove, fra i concorrenti di tutti i livelli e come soggetto di
grande interesse, premio consegnatomi dal presidente del Gruppo
Muehldorf del BK, Gruppo ritenuto uno dei più impegnati nel settore
addestramento.
L’ultimo giorno della manifestazione gli italiani per la prima volta hanno
potuto partecipare alla prova a squadre; la migliore squadra italiana si
classificò quinta su tredici, composta tutta da 3 soggetti della Prealpina.
Anche qui Cles , nella sezione B ha dato il suo valido contributo al lavoro
del fratello Cognac nella sezione A e di Mak di Valdemone nella sezione C.
In quell’occasione Cles si presentò in prova 2 volte nello stesso giorno,
malgrado una notevole ferita alla zampa anteriore, dovuta ad un diverbio
piuttosto aspro con Carlo vom Lechtal, avvenuto il primo giorno di
ambientamento al campo. Carlo con il suo simpatico conduttore del
Gruppo Nuernberg dovette rinunciare alla prova.
Ci sarebbe tanto ancora da dire, ma devo spiegare perché “si accende la
luce”:
teniamo conto che siamo nel 78-79(?) e vedere già all’epoca addestrare
tutto con lo stimolo del gioco, con grande impegno fisico del conduttore e
nessuna costrizione fu per me una luce !! Fra gli altri mi colpì molto Unkas
vd Donnersburg, SchH3, campione di bellezza che la sua proprietaria
addestrava facendo una grande attività fisica, sotto la guida di personaggi
quali Richard Kornherr, Helmut Koehler, Otto Donner, i quali mi
spiegavano il perché, i pregi e difetti del cane e del conduttore e poi essi
stessi hanno messo in pratica quanto teorizzato in precedenza, dando
logiche spiegazioni.
In queste stesse occasioni ( Castelrotto) , rinunciando a qualche ora di
sonno ho avuto modo per la prima volta di veder tracciare e poi elaborare
piste di FH1. Queste si sviluppavano non su un biliardo, ma su terreni
molto vari e con pendenze accentuate, dove il conduttore aveva difficoltà
a seguire il cane. Da qui la mia predilezione a studiare a fondo il lavoro di
ricerca.
60
Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del
presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia?
La vedo molto male se non si cambia del tutto l’impostazione di questo
settore
MAURO SALVADOR
Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer?
Ho cominciato ad interessarmi di cinofilia affascinato dall'antico bulldog
impiegato nel bull baiting. Eravamo nel lontano 1967 ed avevo appena 11
anni. Non ero,come potrebbe superficialmente apparire,un ragazzino
sadico o violento ma,al contrario,piuttosto riflessivo e timido. Mi
affascinavano il coraggio estremo e la tempra durissima di questi veri e
propri "gladiatori canini"che erano in grado di affrontare, in un impari
lotta, un avversario che li sovrastava dal punto di vista fisico.
Naturalmente,nonostante la giovane età,mi resi conto immediatamente
che gli epigoni di questi valorosi combattenti che si vedevano nelle
esposizioni,con il loro goffo incedere e il fiato corto,non erano che la
pallida ombra dei loro mitici predecessori. Esisteva però fortunatamente
una
variante
più
sportiva
dell'antico
working
bulldog
britannico,riconosciuta ufficialmente dalla cinofilia con un nome inglese: il
BOXER.
In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer?
Un amico di mio padre e grande sportivo,tale Nino Cassin,possedeva uno
splendido e raro esemplare della razza proveniente dalla Toscana. Era un
soggetto imponente(sui 35-40 chili) che ricordava nelle fattezze rudi
l'antico ed estinto predecessore bullenbeisser. Argo,questo il suo
nome,era l'autentico terrore di tutti i cani di Via Mazzini a Ronchi dei
Legionari. Aveva un carattere spavaldo e irruento,a volte anche violento
con gatti e cani, ma bonario e tollerante con gli umani. Ben inteso non
faceva "le feste a tutti"come i boxer di oggi anzi era piuttosto riservato e
palesava grande dignità e compostezza nei confronti degli estranei. Era
anche un discreto seppur non aggressivo guardiano della casa che aveva
avuto un approccio non felice con mio padre e me il giorno in cui
entrammo,non autorizzati,nel suo giardino. Naturalmente ne rimasi
totalmente affascinato. Fu un autentico "colpo di fulmine"i cui effetti si
fanno sentire ancora oggi a quasi mezzo secolo di distanza
61
Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue
caratteristiche caratteriali?
Credo di aver già risposto a questa domanda.
Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro?
A dire la verità non sono mai stato un appassionato del "lavoro"con i cani
da utilità nel senso classico del termine. Mi sono avvicinato all'ambiente
perchè il mio fraterno amico cinofilo Daniele Ceschia, a tutt'oggi
apprezzato giudice di prove,aveva acquistato un pastore tedesco ed aveva
iniziato ad addestrarlo a fini sportivi. Insieme fondammo nel 1970
(avevamo 14 anni!) un "centro di addestramento"presso il campo sportivo
parrocchiale di S. Lorenzo che diventò in breve un polo di attrazione per i
giovani cinofili ronchesi (tra cui Sergio Pella in seguito allevatore e handler
professionista). Dicevo che non ero un vero e puro appassionato del lavoro
perchè,più che essere stimolato dalla attività agonistica,mi interessava fin
dall'inizio principalmente la valorizzazione della razza in se stessa
soprattutto sotto il profilo caratteriale.
Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a
confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in
obbedienza , negli attacchi (figuranti)?
Chiaramente,viste le premesse,l'impatto col mondo del lavoro è stato
nullo,nel senso che nel mandamento non esisteva a quell'epoca nessuna
struttura e organizzazione cinofila che ci potesse fungere da guida. Solo più
tardi,credo intorno al 1974,il mio amico Daniele prese contatti con la SAS
Friuli allora rappresentata dal compianto rag. Nordano Verzegnassi con il
quale cominciammo a collaborare. Erano per tutti esperienze
pionieristiche in quanto anche la SAS,appena costituita,si affidava ad
addestratori dilettanti,allora di scarsa esperienza,destinati però a
diventare "grossi"nomi della cinofilia agonistica locale e nazionale. Si pensi
ad esempio a Danilo Tuzzi, Gianfranco Driussi, Daniele Peres e molti altri
che mi scuso di non citare.
La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita?
Domanda difficile a cui posso rispondere sia si che no. O meglio nel cuore è
rimasta sempre la mia razza preferita,soprattutto da un punto di vista
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morfologico. Ancora adesso quando vedo passare un boxer al guinzaglio
non posso fare a meno di volgere a lui lo sguardo quasi fosse una bella
donna. Mi rievoca sensazioni adolescenziali mai dimenticate che sono
parte importante della mia vita. Dal punto di vista razionale invece,i miei
studi cinotecnici di quasi mezzo secolo mi hanno condotto verso altri
lidi,non tanto lontani dal boxer dei miei sogni giovanili che io interpretavo
come un working bulldog funzionale e polivalente. Caratteristiche che ho
ritrovate intatte nel pit bulldog (APBT) e nell'american bulldog,due razze
che possono essere considerate le più dirette discendenti dell'antico,puro
bull baiting dog britannico senza commistioni di sangue terrier.
Da quanti anni sei nell’ambiente BCI?
Sono rimasto nell'ambiente BCI dal 1974 al 1984. Attualmente sono
vicepresidente della ASSOCIAZIONE CULTURALE CANI DA PRESA (ACCP) e
della UKC EUROPE e sono da oltre venticinque anni fuori dall'ambiente BCI.
Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer (
campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a
strutture di altre società?
Dopo aver preso la guida del Gruppo FVG del BCI,iniziai una notevole
attività organizzativa sia a livello locale che nazionale.
Costituimmo,insieme a Luciano Antognolli,Diego Seffin e Fabrizio Cavallari
un campo di addestramento ufficiale BCI che in breve tempo divenne una
della realtà boxeristiche più importanti del nord-est grazie
all'organizzazione di seminari tecnici,prove di lavoro e raduni espositivi a
carattere nazionale. Il culmine dell' attività agonistica fu toccato nel 1983
con l'organizzazione del campionato nazionale di lavoro del boxer a Ronchi
dei Legionari.
Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di
persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato
prevalentemente a esperti di altre razze?
Come ho scritto in precedenza,gli inizi sono stati assolutamente da
autodidatta perchè,nei primi anni 70 localmente non esistevano "esperti"
nè sul boxer, nè su altre razze o almeno io non li conoscevo.
Successivamente,dopo aver acquistato il mio primo boxer,OMO di BOCLAR
detto Quarzo, su consiglio dell'allevatore dott. Bonetti,presi qualche
contatto con Joseph Waldhammer del quale seguii un simposio
63
organizzato ad Udine dalla SAS. Durante il mio periodo agonistico ebbi
profiqui scambi esperienziali con Cassiano Davare, Richard Kornherr,
Antonio Bartolini,Gloria Mariani,Claudio Tripepi,Danilo Giorgio, Lado
Sassi,Francesco e Anna Maria Morandi e altri a cui spero di non fare torto
non menzionandoli.
Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno
svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro?
Ritengo le prove di lavoro per soli boxer fondamentali per il miglioramento
zootecnico della razza e per lo sviluppo del settore lavoro. Anche se oggi
più che di sviluppo si dovrebbe parlare di sopravvivenza. Purtroppo il boxer
attuale presenta dei grossi handicap morfologici rispetto al suo antenato
bullenbeisser che possono essere così riassunti: a) ipertipismo della
regione somatica della testa con condrodistrofia facciale. b)conseguente
lunghezza insufficiente della canna nasale (1/3 o 1/4 in rapporto alla
lunghezza del cranio invece che 1/2 come da standard). c) microdontia con
prognatismo troppo accentuato d) frequenti problematiche respiratorie
causate dai punti a e b che riducono drasticamente la resistenza aerobica e
le altre capacità condizionali e) deficit di rapidità ,persistenza e potenza di
presa conseguenti ai punti a-b-c. Per tutti questi motivi il boxer attuale
risulta svantaggiato dal punto di vista fisico rispetto alle altre razze da
lavoro e non competitivo almeno statisticamente. Misurarsi con pastori
specificatamente selezionati e,molto spesso non rispondenti allo standard
di razza,diventa sostanzialmente impossibile. Gareggiare con i boxer in
prove miste è un po'come cercare di competere nelle gare di tiro pratico
con un revolver a tamburo tipo Colt mentre i competitors utilizzano pistole
semiautomatiche Glock o Tanfoglio. Giustamente nessuno accetterebbe
questo confronto ed infatti gli agonisti della disciplina competono in
categorie diverse in base alla diversa tipologia delle armi.
Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come
sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti
caratteriali e funzionali?
Una volta ero convinto che le prove di lavoro strutturate secondo il
regolamento tedesco SchH fossero un valido strumento di selezione
zootecnica per il boxer o le altre razze. Ora lo sono un po'meno perchè
sono dell'idea che gli attuali regolamenti IPO,che li hanno sostituiti, siano
troppo preconfezionati dagli appassionati ed esperti pastoristi a proprio
64
uso e consumo.Per non parlare del ring francese o belga che sembrano
fatti apposta per esaltare le peculiarità psicofisiche del malinois cioè di una
razza dolicomorfa caratterizzata da grandi capacità di resistenza aerobica.
Ma cosa succederebbe se,in queste prove,si introducessero degli esercizi
"di forza"come ad esempio fanno in USA col weight pull o l'hang time?
Immediatamente cani con le caratteristiche fisiche del malinois
risulterebbero svantaggiati rispetto al rottweiler o all'american
bulldog,come praticamente accade nelle competizioni di iron dog
organizzate negli Stati Uniti.
Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il
boxer?
Per i motivi sovra esposti non ritengo le prove miste tra razze determinanti
sotto il profilo della selezione zootecnica. Potrebbero essere importanti
per pubblicizzare la razza se statisticamente fosse competitiva ma,visto
che così non è,salvo rarissime eccezioni,organizzare prove per tutte le
razze significa,almeno in Italia,portare acqua al mulino delle altre società
specializzate. Questo fu uno dei motivi che spinsero,negli anni 80,il BCI a
sponsorizzare le prove per soli boxer di cui io fui un fautore.
Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer?
Dopo il 1984 non ho più seguito l'attività agonistica ENCI/FCI perchè le
razze che addestrai (APBT e american bulldog)non erano ufficialmente
riconosciute. Il motivo di questo cambiamento era che cercavo soggetti più
rustici e con minori handicap fisici rispetto al boxer da show. Mi ero
convinto,e lo sono tutt'ora,che l'evoluzione morfologica del boxer operata
essenzialmente per motivi estetico-espositivi aveva snaturato la razza
trasformandola da un working bulldog polivalente al rango di cane da
esposizione e compagnia con un carattere "deciso". Niente a che vedere
con il mio concetto di cane da lavoro.
Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando ( e
gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer?
All'inizio mi ero intestardito ad utilizzare le metodiche di addestramento
del pastore tedesco,anche perchè erano le uniche che conoscevo. I risultati
non erano soddisfacenti soprattutto in obbedienza e difesa. In
seguito,grazie anche ai contatti con addestratori ed appassionati boxeristi,
affinai le mie metodiche ed ottenni risultati di rilievo in particolare con
65
Giaguar della Galassia detto Rocky. Un boxer di proprietà di Diego Seffin e
Luigina Soppi che rivelò un notevole potenziale. Questo
soggetto,considerato atipico da un punto di vista morfologico soprattutto
nella testa (aveva una canna nasale lunga realmente la metà del cranio e
una chiusura dentale a forbice inversa come i german bulldog dei primi del
900) avvalorò la mia ipotesi che l'evoluzione del boxer era stata in realtà
un' involuzione verso modelli ipertipici assolutamente non funzionali.
Quali sono state le soddisfazioni maggiori?....i più bei ricordi?
Le soddisfazioni maggiori,da un punto di vista agonistico,sono state
proprio quelle con Rocky,ai trofei ATIBOX e ai vari campionati italiani. Devo
però ricordare anche la vittoria al campionato italiano BCI del mio fraterno
amico e compagno di squadra del GRUPPO FVG, Luciano Antognolli col suo
insuperato BARON.
Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del
presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia?
Non seguo più da anni le sorti del boxer in Italia ma mi tengo
superficialmente aggiornato sulla situazione in Germania e USA dove
ultimamente, grazie ai coniugi Markos, la razza comincia a godere di un
moderato apprezzamento come cane da lavoro. Naturalmente si tratta di
soggetti di importazione europea perché il boxer americano è concepito
come cane puramente da show. Lo trovo un ragionamento,quello
americano,più coerente del nostro nella misura in cui,meno ipocritamente
ammette che l'unica soluzione per produrre dei veri cani da lavoro è il
criterio della doppia selezione oppure della monoselezione esclusivamente
morfo-attitudinale. Ma questo è un treno che il nostro boxer ha perso fin
dagli albori della sua storia,quando vinse la linea degli Stockman in
antagonismo a quella degli ebrei Menzel, e si coltivò l'utopia del cane bello e
bravo. Che poi si rivelò molto più bello che bravo. E infine neanche più tanto
bello perchè era diventato la caricatura di sé stesso.
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DINO MOLOGNI
Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer?
Si, le mie origini iniziano con la razza boxer
In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer?
Al campo di addestramento Minitalia con istruttore Ardielli Enrico
Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue
caratteristiche caratteriali?
Mi sono rivolto principalmente per il suo aspetto
Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro?
Il movente per cui mi ha fatto avvicinare al lavoro è stata l' obbedienza e la
difesa al proprio conduttore
Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a
confrontarti? e specificatamente : aiuti per la preparazione in pista, in
obbedienza , negli attacchi (figuranti)?
L'impatto con il mondo del lavoro è scaturito dalla passione e curiosità
nella preparazione in pista, in obbedienza e negli attacchi
La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita?
Si, la razza è rimasta sempre quella del boxer
Da quanti anni sei nell’ambiente BCI?
Dal 1979 sono nel BCI
Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer (
campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a
strutture di altre società?
Ho realizzato tutto in collaborazione con il sig. Caldara Giovanni, fondando
il campo di lavoro gruppo Sebino
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Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di
persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato
prevalentemente a esperti di altre razze?
Mi sono appoggiato prevalentemente ad un addestratore professionista di
pastori tedeschi del nome Adelio Colombo
Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno
svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro?
Le prove di lavoro erano un vantaggio in quanto ci si poteva confrontare
con le varie tipologie di addestramento
Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come
sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti
caratteriali e funzionali?
In entrambi i casi
Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il
boxer?
Si, molto importante confrontarsi con altre razze
Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer?
Motivi personali e fisici
Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando ( e
gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer?
Sinceramente nessuna difficoltà
Quali sono state le soddisfazioni maggiori?....i più bei ricordi?
Per primo la vittoria del primo campionato italiano SCH.H1 nel 1983 ed il
campionato ATIBOX in IPO3 in Austria nel 1987
Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del
presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia?
Avendo visionato l'ultimo campionato ATIBOX svoltosi in Italia e seguendo
specificatamente l'obbedienze preferisco non fare commenti.
68
CARLO FAGIOLI
Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer?
No, inizio nel 1977/78 con i PT da bellezza e con i primi rudimenti
dell'addestramento.
In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer?
Frequentando il campo di addestramento dei miei maestri ( Cipriani e Dori
) sin dal 1979/80, ove iniziavo a fare il figurante. Li si lavoravano tutte le
razze, ivi compresi i boxer. Nel 1982 divenni figurante ufficiale SAS e poi,
lavorando molti boxer insieme a Nino Cipriani e Stefania Dori, divenni
ufficiale anche nel BCI.
Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue
caratteristiche caratteriali?
Per le sue qualità caratteriali.
Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro?
Io mi sono appassionato al lavoro nel momento in cui mi sono
appassionato alla cinofilia. Il mio primo maestro, Aldo Piccarro, era un
allevatore di PT e lui stesso li addestrava, in maniera un pò ruspante, come
era consuetudine per l'epoca, ma i suoi primi insegnamenti hanno
rappresentato una base molto valida per il prosieguo della mia carriera.
Intorno al 1990/91 il BCI istituì una commissione lavoro, della quale mi
chiamarono a far parte, che andava in " tour " per l'Italia a spiegare come
lavorare il boxer. A quel punto ho ritenuto doveroso per rispetto
all'impegno datomi e accettato con onore e gratitudine, prendere un boxer
e lavorarlo. Da lì è cominciato il vero amore.
Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a
confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in
obbedienza , negli attacchi (figuranti)?
Come detto ho avuto la fortuna di crescere in un campo di addestramento
con i miei maestri e che era frequentato da diversi altri tecnici, giovani e
meno giovani, ove era normale il confronto.
La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita?
Si, da quel momento.
69
Da quanti anni sei nell’ambiente BCI?
Dal 1983/84
Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer (
campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a
strutture di altre società?
Il mio campo è stato per anni il campo del gruppo BCI Laziale, dal 1992 al
2000
Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di
persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato
prevalentemente a esperti di altre razze?
Non mi sono mai fossilizzato ma ovviamente ho invitato da me grossi
personaggi del boxerismo tedesco, italiano, belga. Io stesso sono spesso
stato all'estero per seguire stages ed allenarmi con altri seri preparatori,
sia boxeristi che di altre razze.
Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno
svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro?
Sono state svantaggiose e hanno ritardato la crescita culturale del
boxerismo da lavoro italiano e caratteristiche di razza nella preparazione.
Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il
boxer?
Si
Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer?
Sono circostanze fortuite e/o professionali ( apertura nuova attività,
trasferimenti, mancanza di soggetti validi ).
Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando ( e
gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer?
Spesso il pressapochismo delle organizzazioni e dei giudizi negli
appuntamenti importanti ( ATIBOX ). Io preparavo meticolosamente il mio
cane e i giudizi erano a spanne.
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Quali sono state le soddisfazioni maggiori ?....i più bei ricordi?
I 100 punti in attacco all'Atibox a Bielefeld in sch-H1, passare la prima
qualificazione per il campionato del mondo in pista FCI nel 1996, la vittoria
in SchH2 Atibox Sochaux, partecipazione alle BSP 1995. Ma voglio dire
anche la più grande delusione, nel 96 ATIBOX a Praga, Kolbjorn preparato
al top, come non mai, il tracciatore si perde la pista e dichiara comunque
fuori il mio cane. Malgrado le proteste al resp. Atibox del lavoro, Max
Hoehne, che stava bellamente bevendo fiumi di birra al campo, non mi
hanno fatto ripetere la pista e stop. Li avrei potuto fare qualcosa di
veramente importante, per l'epoca. Ovviamente per protesta ho ritirato il
cane.
16) Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del
presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia?
Si deve rifondare il settore, ridare speranze agli appassionati, dar loro un
indirizzo, ma molti sono i presuntuosi e i parvenus che pensano di sapere
tutto. Sarà difficile ma...
GIANLUCA SERAFINI BARATOZZI
Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer?
Si le mie origini da cinofilo iniziano con la razza boxer
In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer?
Il primo approccio con il boxer coincide con la mia nascita
Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue
caratteristiche caratteriali?
Mi sono rivolto al boxer perché nato in una famiglia di boxeristi
Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro?
La passione per il lavoro mi è venuta seguendo mio padre che fin dal 1974
addestrava e gareggiava con i suoi boxer
Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a
confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in
obbedienza , negli attacchi (figuranti) ?
71
Premetto che essendo figurante ufficiale BCI ed addestratore
professionista ENCI, i miei contatti con il mondo del lavoro sono molteplici
sia per la partecipazione a corsi e gare che per rapporti personali; da ogni
situazione ho ricavato esperienze per accrescere il mio bagaglio
professionale.
Devo però la mia formazione cinofila principalmente a due grandi cinofili:
Giuseppe Pitaresi, allevatore che tutti ricordano, che mi ha inculcato
l’amore per il boxer e me ne ha fatto capire la morfologia e il carattere;
Nino Cipriani, addestratore, che ho seguito per anni sui campi di lavoro
apprendendo le tecniche di addestramento e che ha curato la mia
formazione come figurante.
La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita?
Si
Da quanti anni sei nell’ambiente BCI?
Nell’ambiente BCI dalla nascita (1970); come socio da 25 anni.
Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer (
campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a
strutture di altre società?
Il Gruppo Romano, del cui Consiglio Direttivo faccio parte, ha in esercizio 3
campi sociali di cui uno di mia proprietà e del quale sono il responsabile.
Ho sempre svolto la mia attività presso queste strutture.
Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di
persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato
prevalentemente a esperti di altre razze?
Ho seguito consigli sia di persone esperte di lavoro con il boxer che di
persone esperte in altre razze.
Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno
svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro?
Ritengo che le prove per soli boxer fossero uno svantaggio perché
impedivano il confronto con altre realtà
72
Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come
sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti
caratteriali e funzionali?
Sono dell’opinione che le prove siano principalmente valide come
valutazione delle doti caratteristiche e funzionali del boxer e per migliorare
il rapporto con il proprio cane
Se mi interessasse solo l’aspetto agonistico delle prove di Utilità e difesa
avrei scelto un’altra razza.
Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il
boxer?
Certamente il confronto con altre razze è importante. Chiudersi in un
ambito ristretto significa sempre regredire.
Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer?
Non ho mai pensato nemmeno lontanamente di lavorare con un partner
che non sia boxer.
Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando (e
gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer?
Le maggiori difficoltà, soprattutto negli ultimi anni, consistono nel dovermi
confrontare con regolamenti che, a mio parere, non sono particolarmente
consoni alle doti naturali dei boxer.
Quali sono state le soddisfazioni maggiori ?....i più bei ricordi ?
Premetto che ho tratto soddisfazioni dal lavoro con tutti i soggetti perché
lavorare con un boxer significa ottenere il massimo che il nostro cane può
dare
I miei più bei ricordi sono:
la mia prima gara e vittoria a 7 anni in Avv2 con Utrillo degli Etruschi;
i campionati sociali di lavoro conseguiti con Calvin e con Nanà degli
Etruschi;
il campionato sociale assoluto conseguito con Naomi degli Etruschi
Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del
presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia?
la mia valutazione sul presente non può che essere negativa e le previsioni
sul futuro non sono rosee.
73
E’ sotto gli occhi di tutti gli addetti ai lavori il pesante calo di presenze sia
sui campi di addestramento che nella partecipazione alle prove.
I concorrenti sono per lo più professionisti con soggetti che tentano di
conseguire dei brevetti di qualifica alle volte con preparazione carente.
I privati che gareggiano per passione sono rimasti in pochi e si avverte
soprattutto la scarsità di giovani.
STEFANIA DORI
Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer?
SI
In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer?
Da ragazzina sognavo di diventare addestratrice e amavo i cani di taglia
medio-grande. Dopo la scomparsa del volpino di casa, mia madre mi
consente di acquistare il primo boxer.
Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue
caratteristiche caratteriali?
Mi piaceva la razza esteticamente, ma le qualità caratteriali sono state
determinanti e a favore
Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro?
Il movente è stata la mia passione per l’addestramento
Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a
confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in
obbedienza , negli attacchi (figuranti)?
Ho iniziato frequentando un campo SAS, usufruendo dell’esperienza
dell’allevatrice Alda lelli che mi ha sostenuta, trasferendomi il suo
entusiasmo e partecipandomi le sue conoscenze nell’ambiente
La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita?
Sì, ma insieme al pastore tedesco
Da quanti anni sei nell’ambiente BCI?
Dal 1983
74
Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer (
campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a
strutture di altre società?
Ho incrementato il lavoro sui campi dei gruppi Romano, Laziale, Latino. Da
più di venti anni ho il secondo campo del gruppo Romano e sono delegata
al Lavoro
Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di
persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato
prevalentemente a esperti di altre razze?
Ho seguito molti seminari in tanti anni , sia BCI che SAS, tenuti anche da
professionisti esteri
Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno
svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro?
Sono rimasta dell’idea che le Prove di una sola razza non aiutino a crescere
sul lavoro. Ritengo che il confrontarsi con altri appassionati, contribuisca a
meglio comprendere le diversità di razza ed a sforzarsi di raggiungere
l’obiettivo comune di riuscire nell’addestramento rispettando le “qualità”
del soggetto che si lavora
Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come
sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti
caratteriali e funzionali?
Credo che l’Utilità e Difesa mettano in evidenza le doti di docilità,
combattività e temperamento che il nostro boxer deve avere, anche se
non fa sport
Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il
boxer?
Sicuramente chi intraprende questo sport deve conoscere le potenzialità
delle altre razze
Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer?
Mi continua a piacere tantissimo lavorare con il boxer, anche se richiede
un grande impegno e molta sensibilità
75
Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando ( e
gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer?
Purtroppo i metri di giudizio vigenti richiedono soggetti sempre più
“controllabili”: oggi il cane sportivo non può metterci del suo, come era
possibile fino a un po’ di tempo fa ed il boxer si gestisce meno di un
lipoide. La nostra razza non ammette errori nella preparazione; vuole
capire ciò che gli si chiede ed il motivo di una punizione altrimenti si sente
“tradito” e la fa pagare cara. Io penso che non vada lavorato a prescindere
dalle sue peculiarità caratteriali, anche se trattasi pur sempre di un cane e
di un molossoide. Sono sempre convinta che non si possa chiedere ad un
boxer di non usare le zampe anteriori in una fase di trasporto sugli attacchi
o peggio ancora di esercitare una trazione verso terra della manica senza
scrollare la “preda”
Quali sono state le soddisfazioni maggiori ?....i più bei ricordi?
Le mie soddisfazioni maggiori le ho avute dal mio Rambo, da Gabriella
della Falconara, 2° al Campionato di lavoro BCI in SchH3 mi sembra negli
anni 90, da Fiore della Falconara, Promessa al Campionato a Borgoticino
1995, da Kriss degli Etruschi, Campione assoluto e da tanti altri che
sarebbe lungo elencare. Ricordi di un periodo favoloso della cinofilia!!!
Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del
presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia?
Credo che stiamo vivendo un periodo di crisi per tutta la cinofilia, in
particolare per l’Utilità e Difesa ed il boxer ne risente sia nel numero delle
presenze in gara, sia nella qualità delle prestazioni, a causa, sempre a mio
modesto avviso, di percorrere nel lavoro le vie più brevi e spesso inadatte
alla nostra razza. Spero che passi questo momento e gli appassionati di
questa meravigliosa razza tornino ad apprezzarne le qualità che lo rendono
un cane “diverso” ed unico
76
CLAUDIO SAVINI
Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer?
Volevo da sempre un cane. Era il mio sogno. Ad un certo punto ho
convinto i mie genitori e mi hanno permesso di avere un pastore scozzese,
il collie. Ricordo che, il giorno prima di portarlo a casa mi venne la febbre
per l'emozione. York ( era questo il suo nome ), è stato un compagno di
giochi eccezionale per 17 anni. Da sposato volevo assolutamente un cane.
Abitando in un condominio dovevo scegliere una razza che potesse
adattarsi in appartamento. Quindi un cane a pelo corto, di struttura media,
che non abbaiasse inutilmente e che soddisfasse le mie esigenze. Quindi
un atleta, elegante, potente, attento alla sicurezza della famiglia e spiritoso
nel suo modo di porsi. La scelta aveva una direzione sola " il boxer ". Da
allora ad oggi non me ne sono più separato.
In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer?
Il primo boxer che vidi fu nel 1970. Apparteneva ad una famiglia di
Bologna con residenza estiva a Marina Romea ( RA ). Era un tigrato
maschio adulto, molto bello di nome Clay. Mi colpì la sua fierezza e
l'imponenza. Aveva uno sguardo che incuteva rispetto. Piacevole vedere
questo ammasso di muscoli che si muoveva sicuro di se, con potenza ed
eleganza. Da allora rimase un sogno nel cassetto!!
Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue
caratteristiche caratteriali?
Inizialmente per il suo aspetto. Sono sempre stato attratto da cani atletici
e che siano combattenti. L'immagine della parte caratteriale era limitata
dalle nozioni riportate nei libri. Poi, quando ho cominciato a conoscerli ho
scoperto qualità caratteriali fantastiche. Benchè derivi da una antichissima
razza di lottatori, nel suo carattere si uniscono fedeltà, coraggio, equilibrio
e nervi saldi. In pratica il boxer è un cane da difesa affidabile ed il nostro
miglior compagno.
Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro?
Ho sempre avuto attitudine per uno sport che non conoscevo ma che
cercavo appassionatamente. Vedere come si esprime un boxer in azione di
combattimento, per me è emozionante. L'Utilità e difesa permette con
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movenze figurate, di ottenere questo. Inoltre il boxer si diverte tantissimo
dando sfogo alle sue naturali pulsioni sentendosi realizzato.
Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a
confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in
obbedienza , negli attacchi (figuranti) ?
Il primo uomo che ho visto in un campo di lavoro è stato Lado Sassi. Era
una domenica estiva del 1984 quando iniziai accostarmi timidamente al
Centro di addestramento. Il posto era gestito dal gruppo periferico di
Bologna del BCI. Quella mattina Lado con il suo boxer Patou detto Wisky
esibiva degli esercizi di obbedienza che mi entusiasmarono. A distanza di
quasi trent'anni devo dire che quello fu un incontro molto fortunato
perchè il suo boxer diventò il primo in Italia ad ottenere il titolo di
Campione Sociale di Lavoro, ed io sono quello che ne ha fatti di più,12. Da
quella domenica incominciò la spola Ravenna-Bologna nei fine settimana.
Ma questo non era sufficiente per preparare la mia boxerina, dovevo
aumentare il numero degli allenamenti. Com'ero ridicolo!!....nei giorni
infrasettimanali caricavo in macchina cane ed un salto di fortuna, poi
andavo in campo a fare le piste e le obbedienze.
Quindi, i miei primi insegnamenti provennero dal gruppo Bolognese
gestito da: Lado Sassi, Maurizio Mazzanti e Augusto Baldoni. In un secondo
momento gli allenamenti infrasettimanali li avevo trasferiti presso la
sezione di Ravenna " SAS Passatore ", di cui adesso sono il responsabile
dell'addestramento. I metodi di preparazione dei pastoristi, erano di base
diversi dai nostri, ma più all'avanguardia come tecniche. Molto spesso si
ispiravano a linee di lavoro tedesche. Addentrandomi anche nella SAS,
allargai i miei orizzonti. In corrispondenza di quel periodo incominciai a
collaborare con i migliori preparatori professionisti italiani e stranieri dei
due Clubs.
Con le esperienze acquisite e lavorando assiduamente con i boxer ho
creato una mia linea di lavoro, che coincide con la metodologia del BK.
La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita?
Si, assolutamente si! Il boxer mi è piaciuto dalla prima volta che l'ho visto,
ma ciò che mi ha fatto innamorare è il suo carattere; troppo bello.
I cani incontrano tutti la mia simpatia ma il boxer è la razza che sento più
vicina. Facendo fede a questo principio, non ho mai pensato di cambiare.
Negl'anni ho incontrato persone (non molte) che sono passate dal boxer
78
ad altre razze. Le principali motivazioni si possono ridurre a due: la prima è
che ci sono rimasti talmente male quando sono venuti a mancare che
hanno deciso di cambiare per soffrire meno; la seconda è quella categoria
di agonisti alla ricerca di cani denominati "attrezzi sportivi" che siano in
grado di soddisfare la propria sete di vittoria nel settore addestramento.
Io, benchè sensibile alla competizione, ho sempre lavorato per inseguire il
principio " sport per l'allevamento e non viceversa " quindi per avere dei
buoni rappresentanti di razza. Nel tempo il boxer è stato per me una
costante con l'intento di conoscerlo meglio, controllarne l'evoluzione e
specializzarmi sempre di più nella parte caratteriale e funzionale proprio
come avviene nella morfologia.
Da quanti anni sei nell’ambiente BCI?
La mia prima tessera è stata registrata nel 1984 presso il gruppo bolognese
poi ho sempre rinnovato. Solo nel 2012, per ragioni di incompatibilità
programmatica col settore lavoro del Club non ho aderito. Comunque,
seguo sempre con interesse l'ambiente anche se dall'esterno. Purtroppo
nella mia stessa posizione ve ne sono moltissimi altri. Questa situazione
non è bella, perchè sono fuori dal BCI, personaggi che hanno fatto la storia
del boxer in Italia e non solo. Speriamo che tutto ritorni alla normalità il
prima possibile.
Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer (
campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a
strutture di altre società?
Come ho detto sopra, inizialmente mi sono appoggiato alla struttura del
BCI di Bologna, poi ho cominciato a frequentare anche il Centro della SAS
Passatore di Ravenna. Dopo poco tempo, al campo della SAS Passatore si
era formato un numero consistente di boxeristi e la dirigenza mi aveva
incaricato di gestirli. In questo gruppo erano entrate delle persone molto
più esperte di me sulla funzionalità dello statuto BCI. Un bel giorno mi è
stata fatta la proposta di partecipare alla formazione di un nuovo gruppo
periferico del BCI a Ravenna. Dopo alcuni incontri è nato il " Gruppo
Romagnolo " dove io ero nel consiglio con l'incarico di responsabile del
lavoro. Il campo d'addestramento di appoggio era quello della SAS
Passatore. Il gruppo romagnolo piano piano, aumentava di numero, al suo
interno vi erano anche allevatori e giudici di fama internazionale. Tutto
questo stava portando naturalmente ad un ulteriore passo. Grazie alla
79
proposta di una " boxerista " si decideva di visionare un'area da rilanciare
in una posizione molto appetibile adiacente a Ravenna. In pratica si stava
avverando quel mio " mi piacerebbe.....un campo d'addestramento di
cultura boxeristica a Ravenna ". Infatti nacque una realtà chiamata UCPA (
Un Cane Per Amico ). Giusto per citare due nomi importanti come soci
fondatori: il dott. T. Bosi e il rag. F. Morandi. Ho scritto un libro sulla
nascita e sviluppo di questo centro che è stato per anni il campo del
Gruppo Romagnolo del BCI.
Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di
persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato
prevalentemente a esperti di altre razze?
Ho sempre avuto la convinzione che per conoscere e capire bene il
carattere di una razza bisogna studiarla e viverla intensamente nel tempo.
Dopo 30 anni di questo, rafforzato da collaborazioni con persone di
maggiore esperienza, posso dire che si incomincia a capire qualche cosa.
Boxeristicamente parlando, " sono nato " in un periodo in cui in Italia il
settore addestramento era si in via di espansione, ma molto debole
qualitativamente. Qualche valido Centro esisteva ma era frutto di capacità
personali più che una vera e propria cultura boxer.
Gli addestratori SAS come tecniche di preparazione erano più avanti
rispetto a noi e per questo si sentivano i primi della classe. Il loro modo di
addestrare era sicuramente valido, ma un boxer non è un pastore tedesco.
Qualche preparatore SAS passando alla nostra razza pensava di fare man
bassa di risultati, ma non è stato così. Infatti non molti boxer sono riusciti a
far carriera con le loro metodologie.
La preparazione di base tra le due razze è completamente diversa. In
passato alcuni preparatori tedeschi sono riusciti a fissare delle
metodologie di addestramento appositamente per le qualità naturali di
questa razza. In Italia ancora oggi in pochissimi le conoscono, si continua
così ad approcciarsi con addestratori provenienti da altre società che sono
in auge nel momento.
I sigg. Antonio Bartolini e Gloria Mariani da tempo cercano di promuovere
nella nostra nazione le migliori filosofie e metodologie tedesche ma sono
ascoltati troppo poco. Io ho sempre cercato di capire ed addentrarmi nella
razza rimanendo al passo con i tempi, studiando tecniche nuove e
rielaborando anche metodi di addestramento praticati su altre razze per
adattarli alle caratteristiche del boxer. Il mio modo di fare esperienza è
80
però in gran parte frutto di iniziative personali, potrei definirmi un
autodidatta. Purtroppo ai miei inizi non c'erano molte alternative. Ma la
sorpresa più grande è stata quando, avvicinandomi alle metodologie
tedesche, ho constatato che la mia linea di lavoro era molto simile alla
loro. Questo per me è stata una soddisfazione immensa, un premio delle
mie convinzioni in pratica, la conferma che ero sulla strada giusta.
Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno
svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro?
Credo che, sia il cane che il proprietario non possono che trarre vantaggi
da un addestramento fatto col proprio boxer sopratutto tenendo conto
della specificità di razza. Poi và da sè che dall'impegno costante che il
proprietario mette nell'addestrare, nasce il desiderio di verificare sia la
correttezza del lavoro svolto, che il livello delle proprie capacità e delle
qualità del proprio soggetto. Ed ecco l' importanza di prove che
consentono di questa verificare ciò, a partire dalle prove attitudinali fino a
prove da regolamento internazionale per cani da Utilità e difesa. In
particolare, è proprio la verifica delle qualità naturali del soggetto a
rivestire una importanza fondamentale ai fini del mantenimento delle
qualità caratteriali di base della razza, in quanto ciò consente di orientare
le scelte di allevamento. Quando l' Sch-H era in vigore, le prove in Italia
venivano giudicate non solo verso l'aspetto sportivo, ma anche per quello
dell'allevamento. Quindi le prove di lavoro di allora, fatte con soli boxer
con " giudici specialisti di razza " era sicuramente un vantaggio sia per lo
sviluppo del settore lavoro che per l'allevamento. Ora non è più così!!!!
Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come
sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti
caratteriali e funzionali?
L' Utilità e difesa costituisce, per una società specializzata che rappresenta
una razza "con prova di lavoro", non solo un fine a se stesso, ma è anche
un esame delle predisposizioni caratteriali richieste dallo standard di razza.
Quindi, ad ogni giudice di prove di lavoro, oltre al giudizio relativo alla
prestazione sportiva, spetta un altro ruolo importante. Il giudice di prove
di lavoro deve giudicare anche le predisposizioni caratteriali del boxer e le
sue attitudini relative alle qualità richieste dallo standard. I giudici delle
prove di lavoro "specialisti di razza" sono colonne portanti per
l'allevamento. Allora volendo dare alle prestazioni del boxer nel lavoro di
81
difesa un significato particolare come esame delle sue predisposizioni
caratteriali, la preparazione si deve basare prevalentemente sulle sue
predisposizioni naturali. La realtà boxeristica italiana, del settore lavoro di
oggi è divenuta orfana di queste linee guida provenienti dalla madre
patria, per abbracciare una generalità più internazionale che però spezza la
pluridecennale cultura specializzata del secolo scorso, diffusa grazie ai
padri del boxerismo italiano e dai nostri Grandi Maestri che li seguirono.
Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il
boxer ?
L'attività sportiva intrapresa nella giusta ottica è vitale per l'allevamento.
Solo i brevetti ed i giudici esperti di razza riescono ad analizzarle e darne
risalto. Unire in un sol fascio le caratteristiche di un rottweiler, di un
dobermann, di un boxer, di un hovawart, di un malinois, di un pastore
tedesco ecc. ecc. non mi pare certo molto sensato. La cinofilia moderna ha
voluto stabilire per tutte le razze un regolamento unico di valutazione
proponendo quindi una " semplificazione " rappresentata da un
regolamento applicabile a tutte le razze da Utilità e difesa per le quali è
prevista una prova di lavoro. Il problema nasce quando viene meno la
capacità di giudicare, sempre restando nell'applicazione corretta del
regolamento, ogni razza tenendo conto delle sue peculiarità. Vorrei
ricordare che "sia la varietà morfologica che caratteriale sono sempre
accompagnate dalla funzione che il cane deve svolgere con maggiore
efficienza rispetto ad altri. Se il paradigma non viene rispettato, il compito
non viene risolto in maniera adeguata". Generalizzare nella valutazione
zootecnica e focalizzarsi solo nei punteggi di gara è argomento degli
arrivisti e non di una società specializzata. Ma è anche vero che
confrontarsi fa parte della natura umana e quindi è del tutto comprensibile
che il conduttore di un buon cane, che ha lavorato con impegno e sacrificio
desideri misurarsi con altri conduttori. E' giusto quindi l'interesse per la
"classifica" all'interno di una prova di lavoro, anche se la "qualifica" è
molto più importante. In particolare una classifica che comprende cani di
razze diverse, non ha valore cinotecnico, cioè non ci indica quali sono i
soggetti migliori ( e quindi da preferire in allevamento ) di una determinata
razza.
82
Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer?
Nessuno, anzi ho sempre cercato di aiutare e lavorare per il bene della
razza scontrandomi a volte con i miei interessi personali. Ora mi trovo ad
essere colui che ha condotto il maggior numero di boxer nel terzo brevetto
in Italia e ne sono fiero!!!!
Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando ( e
gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer?
In Italia la razza boxer ha giocato da sempre, un ruolo secondario nel
quadro generale della preparazione e presentazione in prova per cani da
Utilità e difesa. Tra le tre sezioni nelle quali si articolano le prove di lavoro (
A = pista, B = obbedienza, C = difesa ) quella che ha sofferto di più in
questa situazione di "minoranza" è la sezione "C". Se per le piste bastano
buoni terreni e buona volontà, per l'obbedienza necessitano attrezzatura,
documentazione, lettura e osservazione di buoni conduttori, per la sezione
C abbiamo bisogno di un figurante che conosca la nostra razza. Chiedere
ad un figurante, impegnato per il 90% della sua attività con pastori
tedeschi e malinois di operare in modo da fare esprimere un boxer al
meglio delle sue possibilità è un'impresa estremamente difficile, quasi
impossibile. Un personaggio di indiscussa capacità e conoscenza specifica
della razza boxer ha affermato che "il lavoro per il boxer è diverso da
quello per tutte le altre razze; convincere un figurante abituato a lavorare
con altre razze, a lavorare in modo boxeristico è praticamente
impossibile”.
15) Quali sono state le soddisfazioni maggiori ?....i più bei ricordi ?
R. Per me le soddisfazioni maggiori non sono i tanti risultati ottenuti nelle
gare, ma quello che si prova nel cercare di raggiungerli. Addestrare un
boxer è bellissimo; entrare in sintonia con lui instaurando un rapporto di
fiducia e collaborazione, alla stregua di due amici che si divertono insieme
provocandosi continuamente, diventa un insieme unico e piacevolissimo.
Questo è il boxer! Ognuno di loro ha una propria personalità. Armonizzare
metodi e tecniche di lavoro in base al carattere del cane aiuta a conoscerlo
meglio per raggiungere così quell'intesa cane-conduttore che per tanti
motivi diventa primaria. I più bei ricordi? Sono molti e provengono da ogni
boxer che ho addestrato.....ognuno ha la propria storia, un quadro unico
che potrei descrivere senza perdere un particolare. I boxer che hanno
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superato il terzo brevetto con la mia preparazione sono 24, quello che ne
ha fatti di più in Italia!
Tutti li ho ben vivi nella memoria!!!
Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del
presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia?
Il modo di vedere l'addestramento nel BCI è cambiato. La convinzione di
oggi è considerare le prove IPO solo come attività sportiva, con risvolti
sempre meno tecnici alle indicazioni per l'allevamento. Visto gli esempi di
quei cani creati solo per spingersi a traguardi agonistici, che non rientrano
più, nè morfologicamente nè caratterialmente nel loro standard di razza,
come possiamo cadere in simili errori? Nel boxer carattere e requisiti
anatomici (aspetto) costituiscono nello standard, dall'inizio ai giorni nostri,
un'unità indissolubile. Lo standard non dà maggiore importanza all'uno o
all'altro. Da questo nasce l'assurdità di chi afferma che il punto di forza
dell'allevamento deve porsi nella "bellezza" o nella "prestazione"; non
deve esserci scissione trà "interiore" ed "esteriore". E' solo nostra la
responsabilità che il boxer resti quello che è sempre stato: il cane da difesa
affidabile, saldo di nervi e il nostro miglior compagno.
BRUNO BADODI
Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer?
SI
In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer?
Volevo un cane a pelo raso e seppi che un tale nei dintorni di Reggio aveva
una cucciolata di Boxer; andai sul posto e come il proprietario aprì la porta
il primo cucciolo che mi venne incontro lo presi in braccio e non lo mollai
più; il suo nome era BULL
Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue
caratteristiche caratteriali?
Fu il caso
Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro?
Volevo un cane ubbidiente ed educato e dato che conoscevo un finanziere
che gareggiava con i pastori tedeschi delle Fiamme Gialle gli parlai
dell’acquisto che avevo fatto e lui si prestò ad insegnargli le prime nozioni
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e dopo un mesetto mi disse che il cane aveva attitudini al lavoro, però
prima di gareggiare doveva ottenere il L.I.R.; da quel momento iniziò la
carriera di Bull
Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a
confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in
obbedienza , negli attacchi (figuranti)?
Mi insegnò tutto il mio amico finanziere
La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita?
Durante gli anni che ho passato facendo gare miste ho notato che la razza
boxer è la più equilibrata
Da quanti anni sei nell’ambiente BCI?
Lo sono stato nei dieci anni che è vissuto Bull
Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer (
campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a
strutture di altre società?
Mi sono appoggiato al campo di lavoro dell’ENCI di reggio Emilia, perché a
Reggio non esisteva un Boxer Club
Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di
persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato
prevalentemente a esperti di altre razze?
Per cause di forza maggiore mi sono appoggiato ad esperti di altre razze
Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno
svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro?
In quel periodo, 1974-1981, partecipare a gare per soli boxer non si
imparava niente
Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come
sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti
caratteriali e funzionali?
Per il mio boxer le gare di lavoro furono un complemento per il suo
equilibrio mentale e caratteriale
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Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il
boxer?
Indispensabile
Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer?
Un mese prima di morire Bull aveva ingravidato una femmina boxer e
quando sono nati i cuccioli mi sono tenuto due maschi, Uschi e Al, che ho
allevato e addestrato alle mie esigenze di ubbidienza ed educazione e ho
smesso di gareggiare
Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando ( e
gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer?
La prova del fiuto
Quali sono state le soddisfazioni maggiori ?....i più bei ricordi?
Quando riuscivo a battere cani di altre razze
Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del
presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia?
Sono più di venti anni che non ho più cani e non sono in grado di
rispondere anche perché non frequento l’ambiente
MIMMO CARBONE
La mia storia con la razza boxer ha avuto inizio alla fine del 1978. Sia io che
mia moglie sulla scelta di questa razza non abbiamo avuto alcun dubbio,
ma concordi sia per l’aspetto morfologico che per il carattere.
Dopo esserci documentati su diversi testi degli anni 70, abbiamo
cominciato la nostra ricerca per avere un cucciolo boxer e per andare sul
sicuro la prima richiesta è andata all’allevamento” di Bresso” , che in quel
periodo non disponeva di cuccioli e di seguito all’allevamento “di
Valdemone”. Dopo qualche mese di trepidante attesa è arrivata la
telefonata del dr.Mario Perticone che ci ha convocato in allevamento per
consegnarci il cucciolo fulvo di 4 mesi con il nome di Namur. Tantissimo
l’entusiasmo per tutta la famiglia e i nostri preparativi per ospitare il nuovo
arrivato non sono stati vani, oltre ai consigli e suggerimenti di Mario
Perticone.
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Per rimanere aggiornati sulla razza e dietro consiglio dell’allevatore nel 79
siamo diventati soci del Boxer Club d’Italia, presso il gruppo Milanese,
allora presieduto da Pietro Marino. Dopo qualche expo , molto deludente,
ci siamo avvicinati al settore lavoro frequentando il campo del
Gr.Prealpina, situato alla Malpensa. Namur, oltre a difetti morfologici, era
piuttosto indocile e pronto quasi sempre a disubbidire.
Al gruppo Prealpina ho conosciuto Antonio Bartolini e Gloria Mariani,
titolare dell’allevamento “di Niria” che seguivano l’addestramento dei
boxer e con grande passione e impegno avevano formato una bella
squadra di boxer che si dedicava all’agonistica con successo.
Rimanevo stupefatto nel vedere Cles, Cognac e altri boxer eseguire esercizi
di obbedienza con molta precisione e senza che fossero trattenuti dal
guinzaglio. Mi ero ripromesso di raggiungere anche io quel risultato. Ho
trovato in quel gruppo un ambiente amico, sportivo e tecnico che mi ha
permesso di imparare a capire oltre al carattere in generale del boxer,
anche diverse metodologie utili all’addestramento. Con l’aiuto di Antonio e
Gloria ho proseguito gli allenamenti per poter affrontare delle Prove di
lavoro. Mi è rimasto impresso un episodio durante una condotta con il
cane. Per la prima volta ho provato a togliere il guinzaglio a Namur
continuando nell’andatura e non mi sembrava vero!!Mi seguiva affiancato
senza allontanarsi anche se qualche settimana prima appena sganciavo il
guinzaglio si allontanava correndo.
Un altro episodio che ricordo volentieri, sempre con il mio primo boxer, è
quando partecipai nel 1981 a una gara a Castelrotto. Questo evento era
un classico, apprezzato da molti e organizzato da Cassiano Davare con la
partecipazioni di boxer del BK. Facevo parte della squadra del gruppo
Prealpina ed anche se Bartolini non era molto convinto della mia
preparazione, partecipai in Classe Avviamento , ponendomi al 5° posto con
tanti concorrenti. E’ stata in quella occasione che osservai il lavoro svolto
da Bartolini con Cles e Gloria con Cognac in una classe superiore alla mia.
Cresceva la passione per questa meravigliosa razza e verso metè dell’81
decisi di prendere una femmina. E’ arrivata Esta di Niria, figlia di York von
Springbach, supertitolato multicampione e emblema del BK sulla rivista del
BK; la madre Caira di Niria ( sorella di Cles, Cognac e Clif). Per motivi
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logistici e per portare avanti una cinofilia boxeristica nel Sud Est Milanese
ho fondato nel 1982 un nuovo Gruppo-Milano Est- che ha avuto vita sino al
2010. Ho sempre seguito in modo sportivo il gruppo organizzando
convegni, incontri di allevamento, stages di lavoro e altro, facendo
intervenire esperti cinofili specialisti della razza: Pericone, Lesma, Fanfoni,
Bussatori, Max Hoehne, Bonetti e anche giudici tedeschi. Nel 1984 mia
moglie ottenne l’affisso “del Cernunnos”. Con Namur, come si suol dire,
“ho fatto scuola” preparandolo e partecipando ad alcune prove in SchH1.
Ho seguito alcuni cuccioli nati da Esta, per poi dedicarmi a Cwana del
Cernunnos con un primo brevetto , a Jena del Cernunnos secondo brevetto
e a Quasimodo del Cernunnos, che oltre ad essere pluricampione di
bellezza ha raggiunto il titolo, primo in Italia, di Campione Assoluto. Per il
raggiungimento di alcuni traguardi non solo miei ma anche dei soci del
gruppo che ho presieduto per quasi 30 anni devo molto a diverse persone,
tra le quali Celso Rosati, Gloria Mariani, Livio Zanella e altrri.
Una persona che condivideva con me la passione delle piste è stata Gloria
Mariani con la quale vi è stato sempre grande rispetto e stima reciproca.
Scambi di opinione ed esercizi di ricerca riempivano le giornate in cui ci
trovavamo.
La sua bravura non si limitava alle tecniche ma anche al mondo
caratteriale, in particolare olfattivo, del cane. Prima e dopo le piste,
ricordo con piacere che si apriva un dialogo pacato e sereno su spunti di
atteggiamenti di altri cani in situazioni analoghe o diverse. Ho partecipato
a tante gare e con cani diversi, sempre boxer, anche in Austria e Germania.
Dopo Quasimodo, da una cucciolata nata in Germania ( Quasimodo aveva
superato anche la Selezione tedesca) ho preso suo figlio Neduc vom
Schellenberg. Anche con Neduc ho seguito l’iter agonistico, raggiungendo la classe
IPO3 e FH1.
Un rammarico per quanto fatto dal 78 al 2010 è che avrei dovuto dedicare
più tempo ed energie ai miei cani, anziché al Club. La mia passione era la
razza boxer e non le persone che lo gestivano.
Vuoi sapere oggi che razza di cane prediligo ? – “Non è un cane, è un
boxer”
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GLORIA MARIANI
Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer?
In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer?
Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue
caratteristiche caratteriali?
Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro ?
La scelta del boxer è stata dettata da motivi estetici ( ancora ne sapevamo
ben poco del carattere dei cani) e anche per le sue doti atletiche.
Dopo svariate ricerche ci siamo rivolti all’allora Presidente del BCI, Eugenio
Lesma e invece del maschio che avrei voluto ci siamo ritrovati una
femmina fulva, Alina di Bresso che ha dimostrato molto presto sia le sue
carenze fisiche che le sue grandi doti caratteriali.
L’idea di addestrare Alina nacque dalla casualità di aver osservato alcuni
conduttori che addestravano il loro cane in campo libero nelle vicinanze di
casa nostra. Il primo approccio fu con un campo di addestramento SAS
dove Alina dimostrò subito le sue qualità di cane da difesa.
Quando poi Alina ebbe la sua cucciolata, padre Mayk von Nassau Oranien,
ebbi l’opportunità di tenere il maschio che desideravo fin dall’inizio, Boris.
Boris, Biese e Bora entrarono a far parte della nostra famiglia ; si
dimostrarono cani per niente facili , con problemi fisici ( Biese) e
caratteriali (Bora e Boris) , ma sono stati una grande scuola che mi ha fatto
capire i problemi e sperimentare le possibili soluzioni.
Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a
confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in
obbedienza , negli attacchi (figuranti) ?
Inizialmente ci siamo appoggiati a strutture SAS.
Per quanto riguarda le piste il primo “istruttore” è stato Joseph
Waldhammer; in seguito l’interesse per questa attività è andato
crescendo , sia per aver visto i boxer tedeschi gareggiare in questa
disciplina a Castelrotto, sia per aver avuto la possibilità di conoscere
l’opera dei coniugi Menzel: ”La VALORIZZAZIONE delle CAPACITA’
OLFATTIVE del CANE al SERVIZIO dell’ UOMO”, opera che ci fu data da
Franco Bonetti in lingua tedesca proprio a Castelrotto e che ebbi il piacere
di tradurre in italiano
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In obbedienza e negli esercizi di difesa non vi era conoscenza di metodi
particolarmente adatti alla razza boxer.
Tutto cambiò dopo l’esperienza di Castelrotto ( 1977) che mi dette
l’opportunità di vedere conduttori ( del BK tedesco) lavorare con il loro
boxer con metodi più consoni alla nostra razza. Date le mie buone
conoscenze del tedesco si strinsero legami con alcuni personaggi del BK
La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita?
Senza dubbio
Da quanti anni sei nell’ambiente BCI?
Dopo decenni ho dato le dimissioni nel 2000
Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer (
campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a
strutture di altre società?
Insieme ad Antonio Bartolini abbiamo dato vita all’attività del Gruppo
Prealpina (inizialmente sezione del Gruppo Milanese) mettendo in piedi
strutture di addestramento : la prima a Capriate presso la Minitalia, poi
Dairago (MI), Malpensa (VA) , Divignano (NO), Borgoticino (NO), Agrate
Conturbia (NO). Il Gruppo Prealpina ha organizzato dal 1977 al 2009 ben
34 prove di lavoro con la presenza in prova ( CAL esclusi) di un totale di
275 boxer
Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di
persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato
prevalentemente a esperti di altre razze?
A seguito dell’esperienza di Castelrotto abbiamo allacciato rapporti con
boxeristi di oltralpe, primo fra tutti Helmut Koehler , personaggio di spicco
del BK, anche Giudice e profondo conoscitore del boxer,in particolare per
quanto riguarda le prove di difesa. Più volte sono stata ospitata a casa sua
, in occasione di giornate dedicate all’addestramento. Erano tempi nei
quali l’opera di divulgazione dei metodi di addestramento veniva data
ancora gratuitamente e prevalentemente per la passione e l’impegno di far
crescere il maggior numero possibile di boxeristi. Così ebbi modo di
sviluppare le mie conoscenze sull’addestramento e sul carattere del boxer,
nei Gruppi del BK Pilsting, Rosenheim, Nuernberg
, ZabergaeuBrackenheim, Inntal Muehldorf e anche a Roma (Gruppo laziale) , dove era
90
stato invitato un esperto del BK. Più recentemente poi ho avuto la fortuna
di seguire alcuni stages diretti da Manfred Kleinmann ( probabilmente il
conduttore di maggior successo assoluto in campo boxeristico) e Ronald
Carpentier
Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno
svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro?
Da come si è evoluta la situazione attualmente e in particolare tenendo
conto che difficilmente un giudice possa essere in grado di cogliere le
peculiarità di ogni singola razza penso che oggi potrebbe avere un senso
tornare al passato.
All’epoca le prove per soli boxer hanno avuto , a mio avviso, la funzione di
aggregare i pochi boxeristi di allora, creando quindi la possibilità di
scambiare esperienze e quindi crescere.
Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come
sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti
caratteriali e funzionali?
Per me l’addestramento e quindi le prove devono servire soprattutto a
evidenziare le caratteristiche caratteriali del boxer. Va da sé che poi i
soggetti migliori con i conduttori migliori è giusto che abbiano
soddisfazione , cimentandosi in un confronto sportivo
Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il
boxer?
Ritengo un tale confronto del tutto inutile e scarsamente costruttivo
Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer?
Ci sto ancora lavorando
Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando ( e
gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer?
Ho avuto difficoltà a trovare in Italia campi di addestramento dove poter
lavorare anche al di fuori del proprio campo e dove vi fosse una buona
conoscenza della razza boxer e interesse per le sue prestazioni.
Quali sono state le soddisfazioni maggiori ?....i più bei ricordi?
91
In linea di principio le soddisfazioni maggiori le ho provate ogni volta che
riuscivo creare “un’intesa vincente” con i miei boxer; in particolare ogni
volta che ai miei boxer sono riuscita ad insegnare l’esercizio di riporto e
questo mi è riuscito brillantemente con tutti i boxer da me portati a
determinati livelli (15)
Poi naturalmente il piacere di addestrare e condurre in FH Noel di Niria,
pluricampione di pista del BCI , che ha gareggiato con successo anche in
Germania e l’orgoglio di aver contribuito efficacemente alla preparazione
di Ciro di Niria, Campione Atibox di pista 1999, condotto dall’amico
Gianmauro Sacco.
I ricordi belli sono tanti e sono legati prevalentemente alle esperienze fatte
nei campi di lavoro e alle prove del BK. Sia negli stages che in occasione
delle prove ho trovato sempre un’atmosfera di sincera amicizia , sportività
e collaborazione; sembrava a volte che fossero più contenti i soci del
gruppo tedesco di un mio buon risultato che non io stessa
Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del
presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia?
Da quanto posso dedurre dall’esame dei risultati, dal numero di prove
organizzate dal BCI, dal numero di boxer partecipanti e di boxer qualificati
ho un’impressione decisamente negativa della situazione attuale.
Sembrerebbe che le prove di lavoro siano organizzate e frequentate
prevalentemente per realizzare il conseguimento della prova minima utile
per i titoli di bellezza; ma questa è una situazione comune più o meno a
tutto il settore utilità e difesa in Italia.
L’introduzione dell’obbligo di una prova minima del livello SchH I ha fatto
sì che la maggior parte dei boxer fosse data in mano ad addestratori
professionisti, contribuendo così al venir meno dello spirito sportivo che si
respirava fino agli anni 90 nell’ambiente.
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FRANCESCO MORANDI
Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer?
In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer?
Ho avuto il primo boxer nel 1965 , anno in cui io e mia moglie Anna ( allora
eravamo fidanzati) decidemmo di scegliere insieme questa meravigliosa
razza. In quegli anni viveva a Ravenna, la nostra città, un Boxer che ci
aveva conquistato, passeggiava tranquillamente per le vie della città ed era
un bel boxer fulvo di buona taglia e di grande equilibrio. Era amato e
conosciuto da tutti, accompagnava i bambini della sua famiglia a scuola e
poi tornava a casa da solo senza problemi. Era Nuri della Val di Senio,
padre di Osko e Luca della Val di Senio
Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue
caratteristiche caratteriali?
Il boxer mi ha colpito soprattutto per il suo aspetto fisico, ma ho sempre
apprezzato anche le sue caratteristiche comportamentali
Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro ?
Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a
confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in
obbedienza , negli attacchi (figuranti) ?
L’attenzione al carattere del Boxer credo di averla sempre avuta, ma lo
stimolo ad avvicinarmi all’attività di Utilità e Difesa nacque vedendo
lavorare il mio amico Cassiano Davare con il suo Dino della Val di Senio che
negli anni 70 conquistò importanti titoli di lavoro in Germania. Furono
Cassiano e Otto Donner che mi fornirono i primi insegnamenti e cominciai
a lavorare con Ulisse dei Da Polenta. Essendo un allevatore e un giudice ho
ritenuto normale ampliare il mio campo di interesse anche al mondo del
lavoro. La mia esperienza sul campo è stata molto importante anche per le
scelte di allevamento. In molti mi hanno aiutato oltre a Davare anche
Gilberto Fanfoni, Claudio Bussatori e Vittorino Meneghetti mi hanno
stimolato a continuare. All’inizio lavoravo prevalentemente sul campo di
Bologna e poi a Ravenna e a Forlì con Lezier, Coralli, Savini e
Scozzoli…parliamo dell’inizio degli anni ‘80
La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita?
Credo che il boxer sia “unico” per cui è rimasta la mia razza per sempre
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Da quanti anni sei nell’ambiente BCI?
47 anni, cioè dal 1966
Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer (
campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a
strutture di altre società?
Ho cercato prevalentemente di frequentare campi di lavoro del BCI, ma
anche di altri Club di razza.
Sono stato socio fondatore di “Un cane per amico” , un campo a Ravenna
dove già negli anni 70 si facevano corsi di educazione per cuccioli, ma
anche dove, per tanti anni, si è svolta attività di Utilità e Difesa,
prevalentemente con Boxer
Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di
persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato
prevalentemente a esperti di altre razze?
Ho preferito persone esperte di lavoro con il Boxer, ma ho ascoltato con
attenzione anche esperti di altre razze
Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno
svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro?
Le prove di lavoro per soli Boxer sono state sempre un vantaggio per
capire bene quali siano i punti di forza del Boxer; quelli che dobbiamo
cercare di mantenere, ma anche prove con altre razze e quindi il
confronto, servono per comprendere meglio le specificità caratteriali del
nostro Boxer
Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come
sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti
caratteriali e funzionali?
Una prova di lavoro di utilità e Difesa permette una valutazione molto
efficace delle doto caratteriali e funzionali, purchè venga fatta da persona
competente e che abbia esperienza in allevamento
Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il
boxer?
Il confronto, come detto sopra, serve per capire i punti di forza del nostro
Boxer senza però cercare a tutti i costi di portarlo ad avere comportamenti
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simili ad altre razze, perché più redditizi nello sport, con il rischio di
perdere “l’essenza del Boxer”
Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer?
Ho smesso di lavorare per alcuni anni per motivi di salute, ma ora ho
ripreso per puro piacere di stare con il mio Boxer e trovare con lui un buon
rapporto relazionale, non certo per risultati sportivi
Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando ( e
gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer?
Non ho trovato difficoltà particolari se non legate a problemi fisici o di
tempo
Quali sono state le soddisfazioni maggiori?....i più bei ricordi ?
I miei Boxer Ulisse, Quintiliano e Ubaldo dei Da Polenta sono diventati tutti
e tre Campioni Sociali di Lavoro e “quasi mai” un NQ, quindi molte
soddisfazioni e ricordi…..tanti
Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del
presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia?
Ci sono attualmente grandi cambiamenti di mentalità che inseguono delle
filosofie di lavoro più generalizzate che specifiche di razza e questo no
aiuterà a mantenere in allevamento le caratteristiche del Boxer, quelle che
ce lo fanno tanto amare.
DOMENICO FAVIA
Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer?
Sì, negli anni ’90 con il mio adorato Max. Premetto che da bimbo ho
sempre avuto amici a 4 zampe
In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer?
Circa nel 1988 è stato mio figlio a farmi comprare il boxer e da allora non
ho mai più cambiato razza
Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue
caratteristiche caratteriali?
No, mi piaceva, l’ho comprato , scoprendo dopo tutti i suoi pregi
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Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro?
Quando ho comprato Max da un mio amico, questi mi ha detto di
addestrarlo. Ho cominciato in un campo di pastori tedeschi, ho preso
passione e ho continuato per circa 20 anni
Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a
confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in
obbedienza , negli attacchi (figuranti) ?
Ho avuto aiuti per la preparazione in pista, in obbedienza; con la passione
che avevo ho subito imparato e nelle piste e obbedienza ho sempre
lavorato da solo dopo una brutta esperienza fatta con un addestratore che
voleva tartassare il cane in pista! Negli attacchi mi sono avvalso dell’opera
di partoristi e boxeristi , come Nino Saracino, Arturo Spada e tanti altri.
La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita?
Credo che il boxer sia “unico” per cui è rimasta la mia razza per sempre
Da quanti anni sei nell’ambiente BCI?
Circa 20 anni
Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer (
campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a
strutture di altre società?
Prevalentemente a strutture di altre società
Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di
persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato
prevalentemente a esperti di altre razze?
Inizialmente si, poi li addestravo io sia in pista che in obbedienza; solo per
gli attacchi andavo al campo
Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno
svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro?
Solo svantaggio, visto che nei Campionati dovevano vincere solo i preferiti
Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come
sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti
caratteriali e funzionali?
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Come metro di valutazione delle sue doti
Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il
boxer?
Sì, ma il boxer non è assolutamente inferiore a nessuno
Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer?
La sottovalutazione e falsità dei giudici di parte
Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando ( e
gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer?
Nessuna, per me è stato un piacere lavorare con i boxer
Quali sono state le soddisfazioni maggiori ?....i più bei ricordi?
Tutte le mie gare per me sono state stupende; avere un boxer e lavorare
con lui mi dava gioia. Peo mi ha dato delle grandissime soddisfazioni anche
se i giudici lo penalizzavano, ma io sapevo cosa valeva e anche gli altri
concorrenti non possono dimenticarsi .Di Birillo, o Max e Chelli io non mi
dimenticherò mai
Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del
presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia?
Non saprei, ma sono stato a vedere l’ultimo campionato boxer con
pochissimi cani a livello 3, di cui uno si è ritirato per male alla gamba
ARTURO SPADA
Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer?
No, il mio primo cane è stato un pastore tedesco nero, preso come cane da
famiglia in alternativa ai cani da caccia di mio padre; così ho iniziato ad
addestrarlo leggendo dei libri, era il 1974, puoi immaginare cosa
scrivevano riguardo alle metodologie….
In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer?
Nel 1981 avevo un alano con cui facevo le prime gare di Utilità e Difesa;
mia moglie aveva una boxerina, Saionara Luna
Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue
caratteristiche caratteriali?
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Sia uno che l’altro, era un connubio che mi piaceva e devo dire che la
scelta è stata azzeccata visto che tutt’oggi è la razza che ho nel cuore e con
cui lavoro
Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro?
Un vero movente non c’è stato; mi è sempre piaciuta l’idea di avere un
cane che mi obbedisse, per avere un miglior rapporto con lui
Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a
confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in
obbedienza , negli attacchi (figuranti) ?
E’ stato un bellissimo impatto, perché frequentavo il gruppo di Antonio
Bellò a Padova, dove ancora la cinofilia era legata all’amicizia più che al
risultato; lì ho avuto modo di specializzarmi nelle varie discipline e come
figurante, grazie all’aiuto di Antonio e di Vittorino Meneghetti
La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita?
Si, anche se tanti allevatori hanno fatto di tutto per peggiorarla
caratterialmente, rispetto al boxer che scelsi allora
Da quanti anni sei nell’ambiente BCI?
Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer (
campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a
strutture di altre società?
Sono tesserato BCI dal 1981; ho aiutato molti gruppi a consolidarsi, aprire
campi, migliorare e propagandare la cultura dei boxer in Italia, anche se le
ultime gestioni hanno fatto diminuire il mio attaccamento al Club e fatto
sparire ciò che avevo seminato
Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di
persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato
prevalentemente a esperti di altre razze?
Sono andato per anni a seguire metodologie all’estero, dove c’erano
esperti di razza
Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno
svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro?
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Ritengo che negli anni sono cambiati i boxer, i regolamenti e le
metodologie, perciò non è uno svantaggio né un vantaggio, ma bisogna
solo adeguarsi ai tempi; l’unico svantaggio è la politica distruttiva nel
mondo del lavoro di oggigiorno.
Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come
sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti
caratteriali e funzionali?
Le prove di lavoro di oggigiorno servono per valutare un cane sportivo; per
valutare il vero bagaglio ereditario del boxer bisognerebbe fare delle prove
caratteriali più oneste e specifiche di razza
Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il
boxer?
Sì
Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer?
Sto lavorando tutt’ora con più di un boxer….ho solo smesso di lavorare nel
Club
Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando (e
gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer?
Sono troppo amante di questa razza per trovare difficoltà; è sempre stato
un piacere e se ho qualche difficoltà cerco di capire e migliorare
Quali sono state le soddisfazioni maggiori ?....i più bei ricordi ?
Sono state molte: l’Atibox vinta con Haller, l’Atibox vinta con Honda,
l’Atibox vinta da mio figlio con Morgan, le numerose gare e campionati
vinti dai ragazzi da me preparati e quel bellissimo ambiente di amicia e
armonia che ero riuscito a creare quando ero delegato all’addestramento
del BCI
Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del
presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia?
Non riesco e non voglio più dare valutazioni di questo ambiente presente;
spero in un futuro migliore.
99
Questi dati sono stati raccolti e valutati
collaborazione di Claudio Savini.
da Gloria Mariani, con la
Si ringraziano tutti coloro che si sono resi disponibili a collaborare.
Si invitano tutti gli interessati a comunicare eventuali discrepanze e/o
omissioni
100
INDICE
BOXER E LAVORO IN ITALIA DAGLI ESORDI AL 1999 ............................................. 1
1971 ......................................................................................................................4
1972 ......................................................................................................................4
1974 ......................................................................................................................5
1975 ......................................................................................................................6
1976 ......................................................................................................................8
1977 ......................................................................................................................8
CASTELROTTO .......................................................................................................9
1978 ....................................................................................................................11
1979 ....................................................................................................................12
1980 ....................................................................................................................12
1981 ....................................................................................................................14
1982 ....................................................................................................................15
1983 ....................................................................................................................16
1984 ....................................................................................................................17
1985 ....................................................................................................................17
1986 ....................................................................................................................19
1987 ....................................................................................................................20
1988 ....................................................................................................................22
1989 ....................................................................................................................23
1990 ....................................................................................................................25
1991 ....................................................................................................................26
1992 ....................................................................................................................26
1993 ....................................................................................................................30
1994 ....................................................................................................................32
1995 ....................................................................................................................36
1996 ....................................................................................................................37
1997 ....................................................................................................................39
1998 ....................................................................................................................41
1999 ....................................................................................................................42
ALCUNI NUMERI ................................................................................................ 45
GRAFICO 1 : NR.PL ORGANIZZATE (1976-2012)..........................................................45
GRAFICO 2 . NR PRESENZE IN PROVA (1981-2012) ......................................................46
GRAFICO 3: NR PRESENZE NELLE SINGOLE PROVE (1981-1999) ......................................47
GRAFICO 3BIS: NR PRESENZE NELLE SINGOLE PROVE (1981-2012) ..................................47
GRAFICO 4,5,6: NUMERO PRESENZE E NUMERO QUALIFICATI A CONFRONTO IN SCHH1, 2 E 3 48
GRAFICO 7 : CAMPIONATO: PARTECIPANTI E QUALIFICATI ................................................50
101
RISPOSTE DI... ................................................................................................... 57
ANTONIO BARTOLINI ..........................................................................................57
MAURO SALVADOR .............................................................................................61
DINO MOLOGNI...................................................................................................67
CARLO FAGIOLI ....................................................................................................69
GIANLUCA SERAFINI BARATOZZI .........................................................................71
STEFANIA DORI ....................................................................................................74
CLAUDIO SAVINI ..................................................................................................77
BRUNO BADODI...................................................................................................84
MIMMO CARBONE ..............................................................................................86
GLORIA MARIANI.................................................................................................89
FRANCESCO MORANDI........................................................................................93
DOMENICO FAVIA ...............................................................................................95
ARTURO SPADA ...................................................................................................97
INDICE .............................................................................................................. 101
102
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BOXER e LAVORO in ITALIA dagli esordi al 1999