ancAperta
Anno II - numero 5 - Ottobre 2013
Periodico della Banca del Cilento e Lucania Sud
Banca del cilento
e
lucania Sud
saPri:, La Banca incontra
il personale
Pag. 4
una Filiale al Mese:
Vallo 1
Bancassicurazione:
Pag. 8 Eurovita Forza 15 Pag. 11
Pronto agricoltura:
PSR Basilicata
Pag. 13
Assemblea dei soci: ampio
consenso alla governance
Il punto del
Presidente
Francesco Castiello
Il riassetto organizzativo
e territoriale della Banca
La fusione per incorporazione della Consorella Lucania
Sud ha comportato una serie di vantaggi e di inconvenienti che si sintetizzano in una somma algebrica positiva
per la nostra Banca. Ci siamo dovuti accollare rilevanti
passività, ma abbiamo ereditato 6 sportelli a operatività piena e 15 sportelli bancomat e ben 12.000 conti con
la clientela, con un avviamento considerevole. Inoltre la
nostra Banca si è estesa in un’area, qual è quella lucana,
la cui economia è complementare a quella del Cilento: a
prevalente struttura manifatturiera la prima, a prevalente
struttura terziaria la seconda.
Il numero dei soci si è raddoppiato superando le quattromila unità. Una compagine sociale, di così ampia portasegue a pag. 2
I nuovI consIglIerI dI ammInIstrazIone:
Celestino Sansone
Giuseppe Condorelli
Giuseppe Santonocito
Giuseppe Suanno
Giovanni Fiorenza
I nuovI componentI Il collegIo sIndacale:
Adolfo Bittarelli
Rocco Santoro
Marco Miraldi
Una larghissima maggioranza ha integrato il CdA
e rinnovato il Collegio Sindacale
A larghissima maggioranza, l’Assemblea dei Soci della
Banca del Cilento e Lucania, lo scorso 28 settembre, ha
provveduto all’integrazione dei cinque componenti dimissionari del Consiglio di Amministrazione e all’elezione del
Collegio Sindacale. Su un totale di 1491 presenze, personali e per delega, 1470 soci hanno fatto conluire il proprio consenso su Celestino Sansone, avvocato, Giuseppe
Condorelli, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Vallo della Lucania, Giuseppe Suanno, revisore contabile e imprenditore della Gdo a Lauria, Giuseppe
Santonocito, già Direttore di Sede a Torino della Banca
d’Italia, e Giovanni Fiorenza, geometra con anni di esperienza nel consiglio di amministrazione della BCC Lucania Sud. Cinque, appena, i voti contrari, sedici gli astenuti.
Per l’elezione dei nuovi componenti del Collegio Sindacale si sono registrati 1480 voti favorevoli - solo tre i voti
contrari, otto gli astenuti – sui nomi di Adolfo Bittarelli,
dottore in Scienze Economiche e Bancarie presso l’ateneo
di Siena, dottore commercialista, (in qualità di presidente), Rocco Santoro, dottore in Economia e Commercio
presso l’università Tor Vergata, dottorato in Diritto Tributario a Napoli e master Diritto Internazionale Tributario
di Impresa, presso l’ateneo Tor Vergata e Marco Miraldi,
dottore in Economia e Legislazione per l’Impresa presso
l’Università Commerciale Bocconi di Milano (sindaci effettivi). Soddisfazione è stata espressa dal Presidente Avv.
Francesco Castiello. “Abbiamo proceduto – ha dichiarato
il Presidente Castiello - ad un ampio ricambio del Consiglio di Amministrazione e all’integrale rinnovamento del
Collegio Sindacale. Desidero sottolineare le qualità ed i
percorsi professionali dei nuovi componenti del Cda e del
Collegio Sindacale: qualità che assicureranno un apporto
non secondario alla funzionalità della Banca nel rispondere alle esigenze del territorio di competenza. Le scelte
operate dalla compagine sociale sono a nostro avviso in
piena sintonia con le aspettative dell’organo di vigilanza
e senz’altro adeguate alla nuova dimensione sovra-regionale della Bcc del Cilento e Lucania Sud”. “Adesso è il
momento - ha concluso il Presidente Castiello - di lasciarsi
alle spalle polemiche sterili e strumentali, guardando avanti nella consapevolezza di avere le carte in regola e le competenze strutturali per continuare ad assicurare un’azione
di servizio e di sostegno alla crescita del territorio e della
comunità che in esso si riconosce”.
La vittoria sul rancore e
sull’odio
L’Assemblea dei Soci della BCC del Cilento e Lucania Sud, tenutasi in Vallo della Lucania il 28 settembre
2013 alle ore 11,00 con prosieguo ino alle ore 14,30 circa, è stata un vero successo per l’attuale dirigenza
ed una evidente sconitta per gli oppositori ed ha, di fatto, legittimato la Governance della Banca nel suo
operato, distintosi per serietà, trasparenza e legalità.
segue a pag.
10
Il punto del
Direttore Generale
Ciro Solimeno
La Banca è solida, lo
confermano i numeri
“Al 30 giugno di quest’anno abbiamo confermato il patrimonio al 31 dicembre 2012 pur facendo gli accantonamenti dovuti e in parte derivanti da quella che è stata la
veriica della Banca d’Italia, una veriica molto attenta che
ha messo in luce lo stato dell’arte dell’economia di questo
territorio e il suo risvolto che si è avuto su questa banca.” Il
direttore generale della Banca del Cilento e Lucania Sud,
dottor Ciro Solimeno, descrive con soddisfazione la situazione economica e inanziaria dell’istituto di credito cooperativo. Una posizione solida, quella della BCC, nonostante
la crisi devastante che si è abbattuta sull’economia locale.
“Indubbiamente quello che è accaduto tra la seconda metà
segue a pag.
3
L’ex direttore della Banca del Cilento
Una governance di qualità
per la BCC
Negli ultimi mesi i soci della Banca del Cilento e Lucania Sud hanno conosciuto in misura maggiore il loro
presidente avvocato, professore Francesco Castello ed il
vice-presidente Silvano Lucibello a seguito di interviste,
missive, dibattiti.
L’avvocato, professore Francesco Castiello di Vallo della
Lucania è la punta di diamante in Italia per preparazione,
conoscenza, tra l’altro, di concetti e riferimenti necessari
segue a pag
.6
Il punto del Presidente Francesco Castiello
Il riassetto organizzativo e
territoriale della Banca
Le azioni della Banca del Cilento e Lucania Sud sono dirette all’organizzazione
di una rete territoriale che si compirà con l’apertura della iliale di Lauria
contInua dalla prIma
ta, è tale da assicurare alla nostra Banca
un consistente sostegno, favorendone
il radicamento in tutto il territorio della
Grande Lucania.
La compenetrazione della Banca del
Cilento con la Banca Lucania Sud ha
comportato rilevanti problemi di riassetto organizzativo, primi tra i quali l’uniicazione delle procedure informatiche
e l’omogeneizzazione degli standard di
qualiicazione del personale. Ma non basta.
Si è reso necessario procedere al rafforzamento dei controlli interni, con la nomina del responsabile della relativa funzione e alla nomina del Vice Direttore
Generale in sostituzione del dr. Santoro
dimessosi per passare alle dipendenze
della BCC di Montepruno di Roscigno.
Il riassetto della direzione generale, incentrato sulla nomina del nuovo Vice
Direttore, scelto con particolare oculatezza in considerazione del carico di
responsabilità che si andrà ad assumere,
assicurerà un attento scrutinio del merito
creditizio, che garantirà la qualità degli
impieghi.
Con l’apertura della iliale di Lauria sarà
completato l’assetto territoriale della
Banca del Cilento e Lucania Sud e sarà
razionalizzata la sua presenza sul territorio cilentano e lucano.
Lauria è un grosso
centro, a economia
iorente, con poche
banche,
nessuna
delle quali di credito cooperativo. La
nostra sarà la prima
presenza di cooperazione di credito
in quel promettente
territorio.
A ianco: Area industriale di Galdo.
Sotto: Panoramica di
Lauria e della vallata
che di fatto crea un accesso naturale ai territori interni della Lucania
Lauria
Il punto nevralgico tra Lucania,
Campania e Calabria
Centro naturale di riferimento di un ampio territorio, che corrisponde alla regione storica della Lucania sud–occidentale, Lauria è il maggiore e più popoloso
centro del versante tirrenico della regione
Basilicata. La sua posizione geograica,
in una ristretta zona di transito tra Campania e Calabria, ne favorisce gli scambi
commerciali e i lussi migratori . Contea
e sede vescovile de facto nel Medioevo, la città ebbe una drammatica battuta
d’arresto nel corso della sua storia con
il massacro di Lauria del 1806, quando la città divenne luogo di un’ostinata
resistenza borbonica contro l’avanzata
napoleonica. Le conseguenze di questa
sanguinosa repressione furono gravi per
la città: oltre al devastante incendio e alla
perdita dell’archivio cittadino, vi fu il
trasferimento obbligato di tutti i presidi
statali come l’ospedale, il tribunale e le
forze dell’ordine, verso i centri limitroi
minori tra i quali Lagonegro e Trecchina. Per la sua morfologia geograica, una
lunga e stimata tradizione di commercio,
imprenditoria e manodopera, Lauria è
oggi il centro principale e di gran lunga
più popoloso dell’area. La presenza di un
numero cospicuo di abitanti nel territorio rurale, molto più popolato rispetto al
2
centro cittadino, rende l’intero territorio
comunale quasi totalmente antropizzato. Contrariamente a quanto è avvenuto
per la maggior parte del Mezzogiorno, il
numero dei residenti a Lauria è cresciuto nel Novecento; negli ultimi decenni
la popolazione si è attestata sulla soglia
dei 14 000 abitanti. Lo sviluppo urbano
del comune è stato in parte favorito dalla
presenza di infrastrutture quali sono gli
svincoli autostradali di Lauria Nord e
Lauria Sud della A3 SA-RC e le strade
statali del Fondovalle del Noce e Sinnica,
e conseguentemente dallo sviluppo industriale dell’area di Galdo.
L’evoluzione demografica della popolazione
del comune di Lauria
BancAperta
Mensile di Comunicazione
della
Banca del Cilento e Lucania Sud
Direttore
Gerardo Russo
Tipograia:
Spera Graica
Via Badolato
Vallo della Lucania
Editore:
Macchia Mediterranea
Registrato al
Tribunale di
Vallo della Lucania
N. 181/2012
12 Gennaio 2012
Il comune di Lauria ha mantenuto un trend di crescita della popolazione. Nel corso degli anni si
è notata una permanenza della popolazione nei centri agrari che, in alcuni casi, si sono trasformati in grossi centri artigianali e commerciali come l’area di Galdo
BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013
Progettazione:
R2 Comunication
Il punto del Direttore Generale Ciro Solimeno
La BCC è terza in Campania
e prima in Basilicata
La solidità della banca di credito cooperativo deriva da operazioni strategiche
messe in campo negli ultimi nove anni
contInua dalla prIma
del 2012 e l’inizio del 2013,” continua Solimeno “è sotto gli occhi di tutti; sono andati in default alcuni operatori importanti.
Siccome noi siamo la banca di riferimento
di questo territorio, ovviamente, un certo
risvolto di questa situazione c’è stato anche sul nostro istituto, ma la nostra banca
è solida, ha le spalle larghe.” La solidità
della banca di credito cooperativo deriva
da operazioni strategiche messe in campo
negli ultimi nove anni, azioni che hanno
fatto crescere l’istituto ed hanno determinato la possibilità di stare al ianco delle
imprese in un periodo così critico per
l’economia locale. “La banca, del resto,
è sempre stata una banca solida, proittevole, che ha saputo stare sul mercato”
continua il direttore generale “voglio però
ricordare un dato: quando sono arrivato in
questo istituto, nel 2004, la banca aveva
13 ml di patrimonio, oggi ne ha 37, a distanza di nove anni. Non credo che questo
sia tutto frutto dell’economicità. Ci sono
state due operazioni in particolare che
hanno portato a questo risultato: la prima
è stata la fusione, nel 2011, che ha portato
al patrimonio del nuova Banca del Cilento e Lucania Sud 6 ml di euro, derivanti
dal patrimonio della Banca Lucania Sud,
decurtato di quella parte che è servita per
accantonamenti a fronte delle loro partite anomale. La seconda operazione, che
fu ideata da me e condivisa dal CdA nel
2009, è un’operazione di prestito subordinato di 5 ml di euro, restituibili in cinque
anni, più due anni di preammortamento.
Queste due operazioni, pari a 11 ml di
euro, hanno fato sì che all’economicità,
che certamente c’era stata negli anni precedenti, si sia aggiunta una notevole iniezione patrimoniale derivante da due azioni speciiche che nulla hanno a che vedere
con la sola economicità e che hanno dato
l’impulso all’espansione sul territorio e
alla fornitura di nuovi servizi alla clientela.” Negli ultimi nove anni si sono poste
quindi le basi afinché l’istituto potesse
crescere sul territorio. “A livello di dati
patrimoniali” continua il direttore generale Solimeno “l’intermediato inanziario,
cioè la sommatoria tra raccolta e impieghi, è passato da circa 170 ml di euro del
2004 a quasi un miliardo attuale e il nostro
“Total Capital Ratio-Tier 3” al 30 giugno
2013 è pari al 9,09 %. Sul piano della crescita territoriale siamo passati da cinque
a diciassette iliali.
Quanto
alla rete di
bancomat
siamo passati da una
quindicina a circa
quaranta
bancomat.
I
dipendenti sono
cresciuti
da trenta a
circa cento
unità. Questi
dati fanno sì
che questo
istituto
di
credito cooperativo sia
oggi la terza
banca autonoma della
Campania
per dimensione e la prima
della Basilicata, parliamo di banche autonome, cioè di istituti
non appartenenti a gruppi bancari”. Una
rete commerciale così vasta e articolata
su un territorio non certo facile da gestire sul piano logistico porta alla necessità
di completare il progetto di fusione tra le
due BCC, quella del Cilento e quella della
Lucania Sud. “Se pensiamo che da Acciaroli, che è il punto più a nord che abbiamo
nell’area cilentana, a Valsinni, il punto più
a sud nell’area lucana, ci sono oltre duecento chilometri,” continua il direttore
Solimeno “comprendiamo qual è la dificoltà di questa banca. Attualmente, questa
banca si compone di due tronconi: quello
ex cilentano-lucano, che si è arricchito
della iliale costiera di Tortora, in Calabria, e quello eminentemente lucano, che
parte da Viggianello ed arriva ino a Valsinni. Quest’ultimo opera a scavalco delle
provincie di Potenza e di Matera. L’anello
di congiunzione di questi due tronconi,
non può che essere una nuova iliale che
dobbiamo andare a realizzare nel più breve tempo possibile, e rappresenta la vera
incompiuta della fusione. Questo anello di congiunzione è la iliale di Lauria.
Lauria è il più grosso centro di tutta l’area
di competenza della banca, sia della parte
cilentana, che di quella lucana: è un paese di circa sedicimila abitanti, ci sono una
miriade di piccole e medie attività private
ed è un comune molto esteso, che va della
Valle del Noce ino alle propaggini della
Valle del Mercure e del Sinni. Lauria è un
comune il cui territorio parte dai conini
di Tortora, sul mar Tirreno, e arriva ino
al massiccio del Pollino, con la zona industriale di Galdo. In questo comprensorio
intendiamo insediare una nuova iliale,
che probabilmente sarà la più importante e
che sarà utile sul piano logistico perché vi
allocheremo tutti quelli che sono i servizi
alle due reti. In quel territorio, strategico
perché sarà il centro dei due tronconi di
cui parlavo prima, abbiamo intenzione di
ubicare servizi di business che non hanno
necessità di operare con la clientela, come
il settore di back-ofice di incassi e pagamenti; col suo servizio di raccordo tra le
iliali, questa diventerà, in pochi anni, una
delle più importanti iliali del nuovo istituto di credito cooperativo.”
La rilevanza strategica della iliale di Lauria per la nuova struttura della BCC
Come si può notare dalla cartina del territorio della Banca del Cilento e Lucania Sud, l’area di Lauria assume un ruolo fondamentale nel quadro della strategia di espansione della
banca, l’area è infatti centrale tra il troncone cilentano e costiero della BCC e il troncone lucano meridionale. Nella prossima iliale di Lauria saranno ubicati, oltre ai normali servizi
bancari, tutti quei servizi di logistica che mirerà a rendere maggiormente eficiente il rapporto con la clientela.
Area Lucania Sud
Lauria
Area Cilentana
e
Lucana costiera
BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013
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Sapri: la Banca incontra il personale
Unitarietà tra amministratori
e personale
Una approfondita disamina dei dati tecnici, patrimoniali ed economici della Banca
del Cilento e Lucania Sud.
Un incontro tra amministratori e personale della Banca del Cilento e Lucania Sud per consolidare quel
rapporto di unitarietà che ha sempre caratterizzato
l’istituto di credito cooperativo, una vera forza che
ha posto le basi solide della crescita sul territorio.
“Abbiamo tenuto questo incontro” afferma il direttore generale, dottor Ciro Solimeno “per consentire al
personale di conoscere, anche visivamente, i nuovi
consiglieri e i nuovi membri del Collegio Sindacale,
ma anche per far conoscere a queste persone lo stato
della banca. Abbiamo quindi svolto una attenta disamina sui dati tecnici, patrimoniali, economici. E’
stata una vera e propria presentazione reciproca per
dire che da questo momento in poi andiamo avanti
insieme.
La BCC continua quindi nella sua tradizione di esse-
derivanti da un intervento della direzione della nuova banca, del Consiglio
di Amministrazione. Sono state azioni
svolte sul territorio, in termini di soci,
in termini di dati patrimoniali e anche
in termini economici.
Qual è lo stato di salute delle iliali della Banca del Cilento e Lucania
Sud?
Nell’ambito del territorio cilentano,
abbiamo potuto veriicare che effettivamente nessuna iliale è in perdita,
tranne quelle che abbiamo aperto da
pochissimo che sono ancora nella fase
di start up e ancora non hanno raggiunto il break even, parlo di San Giovanni
a Piro e parlo di Tortora.
Mentre in area lucana,
purtroppo, per un problema legato
alla struttura dei mercati speciici, abbiamo un paio di situazioni che sono
da tenere sotto controllo: in particolare c’è la situazione di ColobraroValsinni, perché lì sono due territori
che insieme fanno un numero molto
esiguo di abitanti; complessivamente
parliamo di circa tremila abitanti. Due
sportelli della stessa banca un territorio così piccolo, probabilmente, non
li regge.
Su questo hanno pesato e continua-
no a pesare i costi della raccolta e della concorrenza?
Certo, pesano i costi della raccolta, però, per fortuna
noi stiamo dimostrando anche da questo punto di vista, di avere intatta tutta la nostra vitalità di crescere,
ma quei casi di cui parlavo prima, sono casi particolari di una asitticità di mercato locale speciico.
Purtroppo gli impieghi che c’erano sono in parte andati in default e non c’è la possibilità di sostituirli
con altrettanti impieghi buoni tratti dallo stesso territorio, quindi si entra in una crisi strutturale. E’ una
situazione dunque, da tenere sotto stretto monitoraggio e controllo.
re un tutt’uno, una azienda unitaria.
Nel suo intervento, tra le altre cose, ha citato la iliale di Francavilla un po’ come un parametro di riferimento delle azioni di ristrutturazione della vecchia banca e del corso della nuova banca. La BCC
ha sempre avuto una compattezza verso l’esterno,
non è così?
La banca ha sempre cercato di presentarsi all’esterno come corpo unico, che s’intende il personale dipendente, gli amministratori, i consiglieri e coloro i
quali all’interno di questi organi hanno la funzione
di rappresentanza.
Indubbiamente viviamo un periodo particolare perché abbiamo dovuto superare la fusione, i postumi di
una crisi economica che è diventata fortissima anche
nel territorio cilentano e nello stesso tempo abbiamo dovuto rilanciare alcune presenze territoriali, fra
cui la iliale di Francavilla, una iliale che abbiamo
ereditata dalla ex BCC Lucania Sud come una iliale in perdita, dove era stata fatta un’operazione, per
così dire, di carattere politico, cioè quella di accentrarvi tutti i servizi di direzione generale, perché era
un punto mediano del loro territorio, come sviluppo
della iliale in sé non era stato fatto molto.
Ora si cominciano a vedere i nuovi risultati, risultati
4
BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013
I nuovi rappresentanti nel CdA: Giuseppe Condorelli
Le BCC sono le banche più
vicine al territorio
Sono convinto che la banca aveva bisogno di un rinnovamento ed in questo
contesto posso dare un valido contributo per quelle che sono mie le possibilità.
Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di
Vallo della Lucania per il terzo mandato consecutivo,
Giuseppe Condorelli svolte l’attività di libero professionista dalla ine degli anni 80 con una lunga esperienza nel campo dei revisori contabili; dal 2002 è presidente del Collegio Nazionale dei Revisori Contabili
della Confederazione CIDEC. Nella BCC del Cilento
e Lucania Sud ha già svolto la funzione di presidenza del Comitato Locale che raggruppava le comunità
locali della fascia costiera meridionale. “A chiamata
si deve avere sempre il dovere di rispondere” afferma
Condorelli “quando sono stato onorato di questa mia,
diciamo, chiamata alle armi, da una parte ero timoroso, perché gli impegni professionali aggiunti a quelli
di un membro di un consiglio di amministrazione di
una banca che ha una certa importanza, certamente
hanno una notevole rilevanza sul piano dell’impegno.
Questo mi ha fatto un po’ rilettere. Mi piacciono però
le side, e ritengo che questo sia il momento giusto per affrontare una nuova esperienza
che sarà impegnativa, ma certamente esaltante. Sono convinto che la banca aveva bisogno
di un rinnovamento ed in questo contesto posso dare un valido contributo per quelle che
sono le mie possibilità.
Ci troviamo in un periodo di crisi, nel tessuto economico locale riscontrano problemi
proprio quelle imprese dei settori turistico e
dell’artigianato edile che sono stati gli assi
portanti dell’economia del comprensorio.
Cosa, a suo avviso, è necessario che una
banca di credito cooperativo possa realizzare, a breve?
Le banche di credito cooperativo per vocazione appartengono a quella fetta di banche che
rimangono e sono sempre più vicine al territorio, più vicine alla clientela. Credo
che la Banca del Cilento e Lucania
Sud possa svolgere un ruolo importante. Sicuramente sarà una banca più
vicina alla realtà dell’economia locale, sentendo molto di più quello che è
il problema che oggi vive l’impresa
locale. Credo che la BCC possa essere la banca che, più di ogni altra, sia
in grado di rispondere alla disponibilità di premiare un’idea innovativa, un’idea di
investimento che viene dal piccolo imprenditore, dal piccolo commerciante, dal piccolo
artigiano. Da noi, presso la nostra Banca, il
cliente non è quel numero così come consi-
Giuseppe Condorelli Consigliere di Amministrazione della Banca del
Cilento e Lucania Sud
derato dalle grandi banche, ma rimane sempre una
persona da sostenere e da appoggiare nelle sue idee
imprenditoriali.
I nuovi rappresentanti del CdA: Giuseppe Suanno
Una Banca solida con un
management di alto livello
Il vantaggio di una banca di credito cooperativo è quello di conoscere il territorio,
di conoscere gli uomini: questo è un punto di forza per l’economia.
Una lunga e qualiicata esperienza nel mondo della
cooperazione e nel settore agroalimentare della Basilicata. “Nella riunione di oggi sono venuto a conoscenza di quella che è la realtà bancaria e delle sue
varie articolazioni sul territorio, sia campane che
lucane”. Giuseppe Suanno, come tutti gli altri nuovi
rappresentanti del CdA e del Collegio Sindacale, era
presente all’incontro di Sapri. “Ritengo che questi
che abbiamo ascoltato siano numeri” continua il
dottor Suanno “che debbano stimolare soprattutto i
preposti delle varie iliali per fare meglio, perché si
può fare meglio. Alle spalle c’è una banca solida,
c’è un istituto di credito cooperativo, c’è un management di altissimo livello e ritengo che, con questi
presupposti, la banca può solo crescere e migliorare.
C’è la crisi economica che ha dato una battuta
d’arresto alle economie locali, tanto quelle del
Cilento, quanto quelle della Lucania Sud, anche
perchè il sistema economico locale di questi due
comprensori è omogeneo, nel senso che si regge su
settori analoghi. Cosa ritiene prioritario che una
BCC possa fare in questo contesto?
La crisi è il problema grosso di questo momento,
siamo di fronte ad una crisi che sta attraversando il
panorama nazionale e locale, quindi v’è una grossa
dificoltà. Parlo da imprenditore, prima di fare un
investimento, ci si pensa cento volte, perché non si
sa domani dove si va a parare. Questa è una
delle dificoltà; il vantaggio di una banca di
credito cooperativo è quello di conoscere il
territorio, di conoscere gli uomini; questo
rappresenta anche un supporto per l’economia locale, nel senso che se non ci fosse stata
una banca di credito cooperativo, imprese, artigiani avrebbero avuto moltissime dificoltà.
Lei ha una lunga esperienza nel mondo della cooperazione, non è così?
Sì. Sostanzialmente anche io sono un cooperatore, dalla ine degli anni ’70 ho un’impresa
di tipo cooperativo, la mia attività principale è soprattutto nell’agricoltura, nell’allevamento e nella trasformazione di prodotti di
allevamento, il mio impegno nell’azienda è
questo. Essendo nel mondo della cooperazione, conosco il mondo di credito cooperativo
per averne anche promosse alcune negli anni.
Oggi svolgo anche un ruolo regionale all’interno di ConfCooperative, sono presidente
regionale di ConfCooperative, conosco bene
questo mondo e quindi penso di poter dare un
contributo anche in questo senso.
Giuseppe Suanno. Consigliere di Amministrazione della
Banca del Cilento e Lucania Sud
BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013
5
La lettera dell’ex direttore della BCC Pasquale Cerullo
Una governace di qualità
per la nuova Banca
Con la presidenza di Castiello, per la prima volta nella storia della Banca, è stato
approvato il bilancio sociale, documento non inferiore al bilancio economico.
contInua dalla prIma
ad orientare chi si avventura per una ragione o per l’altra nel mondo delle banche
di credito cooperativo, in questo spicchio
dell’ordinamento creditizio che continua a
manifestare una propria vitalità, riuscendo ad unire le risposte alle esigenze del
mercato con quelle della mutualità e della
solidarietà, proprie di una società umana
ed eficiente.
Con la sua presenza per la prima volta
nella storia della Banca è stato sottoposto
all’approvazione dei soci il bilancio sociale che, secondo la Carta dei Valori del Credito Cooperativo, ha una importanza non
inferiore al bilancio economico
Il suo alto percorso di ricerca e rilessione
ha prodotto contributi importanti al mondo del credito cooperativo fautore convinto ad una sempre maggiore cooperazione
e coesione sul piano strategico, organizzativo ed operativo tra aziende che operano
in un territorio con lo stesso tessuto socio.
economico.
Denso e qualiicante il curriculum come
autore di numerose pubblicazioni come
il Dizionario della Cooperazione, il Codice Commentato delle Banche di Credito
Cooperativo, L’attività bancaria nell’evoluzione della giurisprudenza, La riforma
della legge bancaria, Proili del sistema
bancario italiano, Le casse rurali tra innovazione e crisi d’identità, Il silenzio
amministrativo e la liberalizzazione degli
sportelli bancari, pubblicista con articoli e
saggi su tutte le riviste economiche bancarie come Bancaria, Rassegna Economica
Banco Napoli, Cooperazione di Credito,
eccetera.
6
Plurilaureato con 110 e lode in Giurisprudenza, Scienze Politiche, Storia e Filosoia ,
Sociologia, Giornalismo.
Nel suo studio spartano a Mascecco di Pattano, fonte d’ispirazione, è circondata da
un ambiente agricolo romantico, rilassante, ma anche capace di generare emozioni
forti durante la rituale festa annuale con la
padrona di casa calabrese Geltrude Fuoco.
Ha lavorato in Banca d’Italia, nella qualità di primo avvocato, collaborando con i
governatori Guido Carli e Paolo Bafi. E’
stato magistrato di TAR, consigliere giuridico presso la Presidenza del Consiglio
dei Ministri ed il Ministero della Sanità.
Docente nella Scuola Superiore Pubblica
Amministrazione, sempre pronto, disponibile a partecipare a dibattiti culturali ed
economici ed artistici ricevendo sempre
complimenti da ilosoi, intellettuali presenti.
Conferenziere riesce ad attirare l’attenzione dell’uditorio con l’approfondimento
delle sensazioni, percezioni di fatti anche
euristici, generando con la sua capacità di
coniugare in una sintesi armoniosa narrazioni in un trionfo pirotecnico.
Fece scalpore il suo intervento sul prestigioso quotidiano nazionale Corriere della
Sera sulla sentenza 104 del 19 marzo 2007
della Corte Costituzionale che statuiva che
“La dipendenza funzionale del dirigente
non può diventare dipendenza politica “ e
che il dirigente “non può essere messo in
condizioni di precarietà.omissis..”.Il famoso giornalista del Corriere della Sera, Gian
Antonio Stella, replicando, riconosceva
nella precisazione dell’avvocato, profes-
sore Francesco
Castiello ricca
di scienza e
sapienza. Alla
sorgente di tanto c’è la consapevolezza di
relazionarsi al
mondo ed agli
altri, una scelta
di vita, una linea di condotta
dell’esistenza
costruita sulla
coerenza a principi ed ad idee.
Pasquale
Cerullo
Ex direttore
della
Banca
del Cilento
La copertina del
primo Bilancio
Sociale e di Missione approvato
dalla Banca del
Cilento, in una
col Bilancio Economico a maggio
del 2011.
I due bilanci vennero approvati all’unanimità.
BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013
I nuovi componenti di Collegio Sindacale: Marco Miraldi
Apertura in Lucania: migliore
strategia per crescere
“La nostra Banca da sempre è’ stata vicina alle iniziative sociali sul territorio
meritevoli di attenzione, rispondendo in pieno al dettato costituzionale.”
“Un’occasione unica, soprattutto per i
nuovi componenti del CdA e del Collegio Sindacale per conoscere i circa 100
dipendenti presenti all’incontro e scambiare con loro impressioni e opinioni sui
diversi territori in cui si trovano quotidianamente ad operare” queste le dichiarazioni di Marco Miraldi, nuovo componente del Collegio Sindacale della Banca
del Cilento e Lucania Sud, alla domanda
su quale sia stata la sua impressione della
riunione col personale a Sapri. Laurea in
Economia e Legislazione dell’Impresa
con indirizzo in libera professione di dottore commercialista presso l’Università
Bocconi di Milano, master in diritto tributario e legislazione iscale, consigliere
dell’Ordine dei Dottori Commercialisti
di Vallo della Lucania, Miraldi si appresta a dare il suo contributo di esperienze
tecniche alla Banca del Cilento e Lucania
Sud.
Le BCC hanno il compito istituzionale
della mutualità e di aiuto alla crescita sociale, oltre che quella economica,
come pensa che sia stato e sarà svolto
questa funzione dalla Banca del Cilento
e Lucania Sud?
La nostra Banca da sempre è’ stata vicina
alle iniziative sociali sul territorio meritevoli di attenzione, rispondendo in pieno
al dettato costituzionale che attribuisce
questi compiti proprio alla cooperazione.
La migliore risposta e’ stata sicuramente l’introduzione nell’esercizio 2011 del
bilancio sociale, che continuerà a rappresentare con trasparenza e chiarezza la
funzione mutualistica della nostra BCC.
Lei si troverà a svolgere una funzione di
controllo e di “vigilanza”, quali sono i
criteri cui si ispirerà?
Sicuramente ai criteri che fanno riferimento alle innumerevoli fonti normative, oltre che alla prassi e agli standards
professionali, cercando di affermare un
modello di controllo dei conti che sia
funzionale e lessibile alla particolare
realtà delle banche di credito cooperativo. Il nostro deve essere un compito di
garanti per una corretta informativa di
bilancio, che passi attraverso veriiche
“sul campo” e dialogo con personale e
amministratori.
Come giudica la crescita della BCC in
questi anni?
L’apertura verso il mercato lucano e’ stata ed è sicuramente la migliore strategia
possibile per consolidare e far crescere,
se possibile, la quota di mercato della nostra Banca verso un territorio che reputo
vicino a noi più di altri, sia sotto il proilo
economico che sociale.
Pur tra le numerose dificoltà legate
all’operazione di fusione con la consorella lucana, peraltro in un contesto di forte
crisi economica, che a partire dall’esta-
te 2012 si è’ fatta
sentire anche nel
nostro territorio,
la BCC e’ riuscita
in breve tempo ad
assorbire le passività dell’incorporata e a produrre
i primi frutti di
questa fondamentale diversiicazione territoriale.
La Banca del Cilento e Lucania
Sud è un istituto
di credito cooperativo che ha
messo sempre in
primo piano un
nuovo modello di
rapporto con famiglie, imprese e
comunità locali,
come continuare
a svolgere questa
funzione sociale
anche in questo
particolare mo- Marco Miraldi. Membro effettivo del Collegio Sindacale della Banca del Cilento e Lucania Sud
menti di crisi?
curamente un’alternativa strategica per
Aiutandoli a creimprenditori e comunità locali.
scere con prudenza e in tal senso l’interscambio economico e sociale con il
territorio lucano potrà’ rappresentare si-
I nuovi rappresentanti del Collegio Sindacale: Rocco Santoro
Il Collegio Sindacale è il fulcro
dell’attività di controllo
“Approccio a questo incarico con la massima responsabilità, sono sicuro di trovare
professionalità tali da portare a termine eficacemente questo incarico.”
Dottore in Economia e Commercio
presso l’Università di Roma Tor Vergata, dottorato di ricerca in diritto tributario presso l’Università di Napoli e
specializzazione in diritto tributario internazionale. Numerose le esperienze in
campo tecnico-scientiico e gli impegni
come revisore contabile. Rocco Santoro è il nuovo componente del Collegio
Sindacale della Banca del Cilento e Lucania Sud. “Le dimensioni della banca,
i problemi e le criticità dalle quali esce
sono certemante per me fonte di impegno” afferma il dottor Santoro. “Il ruolo
che andiamo a rivestire è un ruolo particolare” continua Santoro “in buona sostanza il Collegio Sindacale è il fulcro
di tutta quella che è l’attività relativa al
controllo che in ambito bancario. Bisogna aggiungere che questo è un settore
particolarmente delicato. Approccio a
questo incarico con la massima responsabilità, con il massimo impegno, sono
sicuro di trovare all’interno della banca professionalità e competenze tali da
permettermi di portare a termine questo
incarico nel migliore dei modi.
Nel corso della sua attività professionale ha avuto una grande esperienza
essendo stato membro di molti collegi
sindacali. Qual è, a suo avviso, la funzione precipua di un organo di controllo?
Mi sono trovato e continuo a trovarmi
nella funzione di componente di collegi sindacali che in buona sostanza sono
quegli organismi che all’interno delle
aziende ed in particolare all’interno di
un’azienda bancaria hanno il compito
di presidiare la funzione di controllo.
Il collegio sindacale, così come strutturato dalla legislazione italiana, pone
in essere la necessità di collaborazione tra governance e controllo, non è
così?
Il Collegio sindacale secondo alcuni
per l’impostazione che ne ha dato la
legislazione italiana sconta un vizio di
origine, nel senso che il controllore è
nominato dal controllato. Tuttavia bisogna dire che in questo tipo di struttura,
in paesi quale l’Italia ed altri paesi eu-
ropei, al contrario
di quanto avviene
nei paesi anglosassoni,
questo
modello ha dato
prova di essere
sufficientemente
eficiente, cioè a
dire che questo
peccato di fondo,
ossia il controllore nominato dal
controllato, anche sulla base di
disposizioni normative particolarmente stringenti
a nostro carico,
fanno sì che questo strumento di
controllo, serve
ed è sicuramente
anche di ausilio
alla funzione di
governance.
Rocco Santoro. Membro effettivo del Collegio Sindacale della Banca del Cilento e Lucania Sud
BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013
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Una iliale al mese: Vallo 1
La filiale storica della Banca:
la prima agenzia
Luca Cirillo: “I volumi intermediati ammontano ad oltre 200 milioni di euro. Un
dato che, nonostante la crisi, tende ad aumentare.”
Vallo 1 è la iliale che si potrebbe deinire
storica per la Banca del Cilento e Lucania Sud: è infatti il primo sportello bancario della Cassa Rurale e Artigiana di
Vallo della Lucania, poi divenuta Banca
del Cilento, Credito Cooperativo Centrale, dopo la fusione con la Cassa Rurale
di Omignano. Oggi è il primo sportello
della Banca del Cilento e Lucania Sud.
E’ proprio da questa iliale che comincia il percorso di crescita della banca, il
processo di espansione che ha condotto
l’istituto ad avere competenza territoriali
prima in tutta l’area medionale del Cilento, poi il primo passo verso la Basilicata
con l’apertura della iliale di Maratea, poi
ancora la strategia dell’apertura verso il
mercato lucano con la fusione con la consorella Lucania Sud. Quasi in contemporanea con la fusione, l’apertura della
iliale di Tortora, in Calabria.
Vallo 1 ospita gli ufici dirigenziali in un
intero stabile, nelle immediate vicinanze la palazzina della direzione generale
e della governance amministrativa della
BCC. Ad accoglierci nella iliale, il preposto Luca Cirillo.
“La iliale di Vallo 1 è quella più importante” afferma il dottor Cirillo “Una iliale storica, nata nel 1990 con l’istituzione
della cassa rurale di Vallo della Lucania,
poi fusasi con quella di Omignano, che
ha dato origine al primo tassello della ex
Banca del Cilento, oggi, dopo l’incorporazione dell’istituto bancario Lucania
Sud, Banca del Cilento e Lucania Sud.
E’ una iliale con grossi volumi. I volumi intermediati ammontano ad oltre 200
milioni di euro. Un dato che, nonostante
la crisi, tende ad aumentare; si pensi che,
dall’inizio dell’anno sino a settembre
2013, abbiamo registrato una raccolta
totale di circa venti milioni.
Lei rappresenta un po’ le giovani leve
della Banca, un funzionario che ha fat-
to carriera nell’ambito
dell’istituto. Qual è stato
il suo percorso professionale?
Io sono entrato in banca
nel gennaio 2002 e ho
iniziato dalla cassa. Sono
stato in uficio contabilità, nella segreteria affari generali, nell’uficio
pianiicazione strategica,
in uficio controlli. Dopodiché sono stato vice
preposto della iliale di
Vallo, per poi concludere
la “gavetta” bancaria con
la direzione della iliale.
Un’esperienza maturata attraverso vari settori
della banca, dovrebbe
far acquisire una maggiore competenza generale, non è così?
Partendo dalla cassa si riesce ad imparare molte cose e riesci anche ad istaurare
un rapporto con il cliente che stando in
uficio non può essere curato. Il nostro
punto di forza è proprio questo. Il cliente vede in noi un interlocutore idato, che
interagisce e si informa anche al di fuori
dell’ambito bancario.
Lei parlava di punto di riferimento per
il territorio non solo per il comune di
Vallo. Vogliamo parlare in dettaglio dei
volumi di questa iliale?
I volumi sono consistenti. Le aperture di
conto sono giornaliere: al 30 settembre la
raccolta totale è stata chiusa a 123 milioni di euro, quando, a dicembre 2012 avevamo chiuso a 104 milioni. L’incremento
registrato è stato, dunque di 19 milioni di
euro di raccolta. Considerando il periodo
di crisi, è, questo, un dato decisamente
importante. Gli impieghi pure sono in
leggero aumento, segno che in questo periodo si sta cercando di aiutare famiglie e
imprese in dificoltà.
Quanto è stata dificle, dal suo punto di
vista e per le sue competenze, la fusione
con Lucania Sud?
Non abbiamo avuto grandi dificoltà d’integrazione con i colleghi, che si sono mostrati molto afiatati e disponibili con noi.
La banca è ormai una banca solida e grande che cammina grazie al lavoro che quotidianamente fanno i miei colleghi, anzi,
colgo l’occasione per ringraziarli tutti.
Come ha spesso affermato il direttore
generale Solimeno, la Banca del Cilento e Lucania Sud è una banca costituita quasi esclusivamente da giovani, nel
senso che l’età media dei dipendenti è
molto bassa. Cosa ne pensa?
Questo è un grande punto di forza, perché
riusciamo a comprenderci a volo e la motivazione al lavoro è molto elevata ed abbiamo ormai tanta esperienza, nonostante
la giovane età media. La iliale di Vallo 1
rappresenta il fulcro della banca.
Questo, a suo modo di vedere, può essere
un fatto positivo o negativo?
Sicuramente è un fattore positivo perché
vi è una visione generale di tutto ciò che
avviene in banca essendo una iliale centrale si può dire che, come termometro,
ciò che accade a Vallo, avviene nella banca.
Banca e crisi. In che modo ed eventualmente con quali risultati, questa iliale
ha gestito e continua a gestire questo
momento di crisi pervasiva sul territorio?
E’ stata ed è molto dura. Abbiamo cercato
e cerchiamo di supportare i clienti, non
li abbandoniamo, anche quando gli altri
istituti hanno chiuso il credito. La crisi,
soprattutto nel settore edile del nostro
territorio, si è fatta sentire maggiormente. Ma il nostro punto di forza, il fatto di
conoscere il cliente, la sua onestà, che
è una garanzia circa la sua solvenza, ha
fatto sì che, anche quando ci sono state
delle dificoltà, abbiamo cercato di avere
un certo limite di tolleranza. Se un cliente
ha la volontà di pagare, ma non riesce
ad incassare ciò che
gli deve la pubblica
amministrazione, è
nostro dovere aiutarlo e rispettare i
suoi impegni.
In alto:
La iliale Vallo 1 e, sullo
sfondo, la Palazzina
delle direzione generale
A sinistra:
Il preposto della iliale
Vallo 1, Luca Cirillo
A destra:
una rappresentanza del
personale della iliale
Vallo 1. In piedi da sinistra: Andrea Novarese,
il preposto Luca Cirillo,
Antonio De Marco, Ersilia Casale, caposettore
Vallo 1. Seduti, da sinistra: Adriano Antuoni,
Francesco Mautone,
Francesco Feo.
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BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013
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Lettera aperta dei soci della Lucania
La necessità di guardare
allo sviluppo territoriale
I soci della Lucania Sud si augurano che nei prossimi giorni e nel prossimo futuro ci
sia più serenità e meno contenzioso.
contInua dalla prIma
I soci della terra Lucana hanno potuto toccare con mano quanto di falso e tendenzioso
vi è nelle esternazioni fuorvianti e calunniose
dei soci opponenti.
I soci tutti ed in particolare quelli della terra
lucana si sono resi personalmente conto che
quanto divulgato a mezzo stampa, con opuscoli, manifesti e mail sono frutto di odio e
rancore nei confronti di alcuni esponenti della Banca.
Tutte le azioni intraprese dalla famiglia
Chirico, che nei manifesti parlano della
NOSTRA banca hanno solo prodotto danni
d’Immagine e danni economici ( per difenderci dalle denunce prodotte dai Chirico la
banca ha pagato circa 180.000,00 € per spese legali) all’intera istituzione della BCC del
Cilento e Lucania Sud e non solo ad alcuni
esponenti della banca.
Per quanto concerne l’articolo comparso sulla “Città” di Salerno il 29/09/2013
nel quale si evidenzia che l’Assemblea della BCC del Cilento e Lucania Sud “ è stata
una farsa” devo opportunamente precisare
che i soci tutti, dai lucani a quelli del Cilento non sono un gregge di pecore che si fanno
comandare da chicchessia ma persone di alto
valore morale, sociale, intellettuale e professionale
che pensano ed agiscono secondo le loro analisi e
rilessioni personali.
Quanto affermato dall’ex presidente è profondamente offensivo, assolutamente fuori luogo, decisamente rimesso al mittente.
La presenza dei soci lucani, pur con le dificoltà
dovute alla distanza ( sono circa 200 Km ) sarà
sempre più numerosa, compatta e determinante,
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mirata solo ed elusivamente alla crescita sociale,
economica e culturale dei soci della BCC del Cilento e Lucania Sud, dei territori in cui opera ed è
presente ed a quelli di futura apertura ( Lauria ).
Quando i soci della Lucania parlano della NOSTRA BANCA, si riferiscono ad una istituzione
che ormai fa parte della propria vita, delle loro
abitudini e del loro modo d’essere e di pensare e
non a meri interessi personalistici e di potere.
I soci della Lucania si augurano che nei prossimi
giorni e nel prossimo futuro ci sia più serenità e
meno contenzioso, assolutamente pretestuoso, in
modo che i vertici della BCC del Cilento e Lucania Sud possano affrontare e veri problemi della
banca, rilanciarla al ine di dare le giuste risposte
al territorio, alla vita sociale delle nostre popolazioni e dei nostri soci.
I soci della Lucania Sud
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BancAssicurazione
intervista al referente Giuseppe De Stefano
Investimento assicurativo:
Eurovita Forza 15
Le caratteristiche del prodotto sono la partecipazione agli utili inanziari, il
consolidamento annuo del capitale e l’assenza di rischi.
“Dopo aver trattato, nei numeri precedenti, del ramo
RCA e del ramo casa, in questo numero ci soffermiamo sul ramo vita.” E’ il referente di BancAssicurazione,
dottor Giuseppe De Stafano, a tracciare un primo bilancio della nuova business-line della Banca del Cilento e
Lucania Sud. Dal primo gennaio di quest’anno la BCC
ha sviluppato questo nuovo servizio per i soci e la clientela, un servizio che sta riscuotendo un grosso successo.
Come sta andando il nuovo servizio?
Il nuovo canale di business sta andando benissimo. E’
ancora presto per tracciare un bilancio che si potrà avere
solo a distanza di un anno dalla sua istituzione, ma posso già affermare con tranquillità che il trend di crescita
è positivo. Questo anche grazie al team afiatato che si
è costituito e che opera sul territorio, nelle varie iliali.
Un team che si è specializzato proprio in questa line
e si va sempre più formando?
Il nostro team ha ricevuto una intensa preparazione per
affrontare il mercato locale, questo ha permesso che,
una volta formato, sia capace di operare in un territorio
dove non sempre si riscontra una competenza adegua-
ta nel settore assicurativo che, tra tutti i canali di business, è quello più impegnativo. E’ necessario infatti un
aggiornamento costante per essere sempre in grado di
fornire soluzioni adeguate ai bisogni del cliente. Questo
implica la necessità di un continuo aggiornamento e una
continua ricerca di prodotti che possano rispondere alle
esigenze dell’utente.
Nell’appuntamento di questo mese parliamo di un
prodotto vita, un prodotto che è insieme assicurativo
e inanziario, cos’è Eurovita Forza 15?
A breve la nostra banca, forte di una sinergia con Eurovita Assicurazioni Spa, lancerà un nuovo prodotto sul
mercato: EuroVita Forza 15. E’ una forma di investimento assicurativo, di breve-medio termine.
Quali sono le caratteristiche di questo nuovo prodotto?
Le caratteristiche principali sono: il riconoscimento della partecipazione agli utili inanziari ottenuti da una Gestione Speciale Assicurativa con la garanzia di un rendimento attribuito al contratto, il consolidamento annuo
del capitale maturato che non potrà mai essere inferiore
Giuseppe De Stefano, referente di BancAssicurazione della Banca
del Cilento e Lucania Sud
a quello dell’anno precedente, l’assenza di rischi inanziari connessi all’investimento.
Le rivalutazioni contrattuali sono determinate sulla
base del rendimento della Gestione EuroRiv, che è al
netto di 0,75 punti percentuali.
Cosa prevede il contratto?
Il contratto prevede il pagamento ai beneiciari designati
in polizza dl contraente del capitale assicurato, rivalutato
alla scadenza contrattuale in caso di vita dell’assicurato.
Il capitale investito, che è garantito da Eurovita, può,
tuttavia, essere prelevato parzialmente o totalmente dal
contraente in qualsiasi momento non appena trascorso
il primo anno. Prevede, inoltre, il pagamento ai beneiciari designati in polizza dal contraente del capitale
assicurato rivalutato ino alla data dell’evento in caso di
morte dell’assicurato prima della scadenza contrattuale.
Il cliente tipo di questo contratto è colui che possiede
una bassa propensione al rischio ed ha come primario
obiettivo il mantenimento del capitale investito.
Cos’è la Gestione Euroriv?
E’ un fondo di gestione separata che è stato costituito
nel 1999. Euroriv è composta da un portafoglio titoli a
copertura degli impegni assunti verso gli assicurati, è
a gestione separata contabilmente dalle altre attività di
Eurovita. La cosa rilevante sono i controlli cui è sottoposta: Euroriv è soggetta a certiicazione dei risultati ed
è soggetta a controllo ISVAP. Altro fattore importante è
che Euroriv assicura la garanzia di un rendimento minimo annuale e un consolidamento annuo dei risultati: gli
incrementi di valore vengono capitalizzati annualmente
e non possono essere ridotti da eventuali minori rendimenti nel futuro.
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Fondazione La Casa di Annalaura
Associazionismo: la cultura
della vita come forza motrice
Giusy Rinaldi: “Vogliamo che questa iniziativa diventi un momento di rilessione
per una maggiore coscienza sulla sicurezza stradale”
“Vogliamo che questa iniziativa diventi un momento di rilessione per una maggiore coscienza sulla
sicurezza stradale e che la cultura della vita e della
responsabilità diventi forza motrice dei nostri passi
quotidiani.” Queste le motivazioni che hanno portato all’inaugurazione a Vallo della Lucania del
Progetto Culturale di Solidarietà e Sensibilizzazione al Rispetto della Vita, organizzato dalla Fondazione “La Casa di Annalaura” di Vallo della Lucania. “Vogliamo che questa iniziativa diventi un
momento di rilessione per una maggiore coscienza
sulla sicurezza stradale” afferma la presidente della
Fondazione, Giusy Rinaldi “e che la cultura della
vita e della responsabilità diventi forza motrice dei
nostri passi quotidiani. Troppe vicende umane han-
no sconvolto e continuano a sconvolgere
migliaia di famiglie
.Proviamo a restituire ’ voce’ al silenzio
inquieto di tante persone, al dolore latente che, spesso, sprigiona solo scampoli
di sopravvivenza.” Il
progetto culturale è
stato presentato al
CineTeatro La Provvidenza di Vallo della
Lucania lo scorso 18
ottobre. In ricordo di
Annalaura Botti, Elisabetta e Mariachiara Casini, e di tutte le
vittime della strada,
la Fondazione ‘La
Casa di Annalaura’
di Vallo della Lucania
in collaborazione con la Fondazione ‘Elisabetta e
Mariachiara Casini onlus’ di Firenze, enti locali
ed istituzioni del territorio, hanno organizzato una
serata a teatro per assistere alla rappresentazione
teatrale “LA MATERNITA OFFESA” di Doretta
Boretti, versione scenica dell’autrice e del gruppo
teatrale di Firenze.
La Fondazione “La Casa di Annalaura” ha sede a
Sopra: momento della rappresentazione teatrale a Vallo della
Lucania
A ianco: la professoressa Giusy Rinaldi, presidente della Fondazione “La Casa di Annalaura”
Vallo della Lucania, in piazza Vittorio Emanuele, 35,
sito internet:
www.fondazionelacasadiannalaura.org
ProntoAgricoltura
Basilicata: un bilancio delle
azioni del PSR
A scadenza del Progetto di Sviluppo Rurale 2007-13 l’ente regionale dà
conto degli interventi realizzati
Oltre trecento milioni di euro all’agricoltura lucana
per favorire gli investimenti strutturali, l’infrastrutturazione, il ricambio generazionale, la tutela del territorio con una particolare attenzione alla qualità della
spesa, e accrescere così la competitività di un settore
strategico per l’economia regionale. Obiettivi, tutti,
del Piano di sviluppo rurale 2007-2013 (Psr) messo
in atto dal Dipartimento Agricoltura della Regione
Basilicata dal 2010 ad oggi. Allo scopo di sostenere
il comparto, gli interventi attivati hanno riguardato
non solo gli aspetti connessi alla produzione, ma anche la diversiicazione delle attività nei territori rurali. Ciò in un ambito sempre più “polifunzionale”
del comparto agricolo che, in linea con le indicazioni
provenienti dalla nuova Pac e in una logica di iliera,
assegna all’azienda agricola molteplici funzioni sul
territorio, da “guardiano” dell’ambiente a struttura
per accogliere attività per il tempo libero e il turismo. Oggi il Psr Basilicata, che è entrato nella fase
conclusiva della sua attuazione, ha concentrato le
risorse in modo particolare sul miglioramento della
competitività del settore agricolo e forestale, inanziando l’insediamento dei giovani agricoltori (spesa sin qui sostenuta di circa 22,50 milioni di euro),
l’ammodernamento delle aziende (avanzamento inanziario delle relativa misura di circa 28 milioni), la
trasformazione e la commercializzazione di prodotti
agricoli e forestali con una spesa di circa 20 milioni e
la infrastrutturazione con interventi sulla rete viaria
minore, irrigazione e acquedotti rurali con un investimento effettuato di circa 39 milioni. Per il miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale si è puntato
ad interventi di prevenzione del potenziale forestale
e, determinando sin qui un investimento rendicontato
di circa 65 milioni sul bilancio del Psr, mentre con
un totale di oltre 140 milioni si continua a garantire
il sostegno alla agricoltura svantaggiata delle aree
montane ma anche nei confronti delle produzioni con
metodo biologico ed integrato. In merito alla diversiicazione delle attività agricole e i servizi nelle aree
rurali, sono stati agevolati gli investimenti per l’attività agrituristica e le fattorie multifunzionali, registrando una spesa di circa 10 milioni. In continuità
con la precedente esperienza del Leader+, sono stati
selezionati otto Gal, uno per ciascuna delle aree di
riferimento individuate, e avviati i Piani di sviluppo
locale per investimenti programmati con oltre 38 milioni di euro. In un’ottica di rete, inoltre, sono stati
favoriti i Progetti Integrati di Filiera tra gli operatori dei diversi comparti agricoli. Quattordici in tutto
quelli costituiti (9 territoriali e 5 regionali), per investimenti complessivi che ammontano a circa 90 milio-
ni di euro. Per garantire, inoltre, la diffusione della
banda larga nelle aree rurali, è stato predisposto un
piano di rafforzamento delle dorsali di collegamento
per quindici Comuni lucani. Il progetto è inanziato
con sei milioni di euro nell’ambito del Psr; si afianca
ad altre due azioni già in corso e inanziate per 7,15
milioni di euro sempre con il Psr e per 12,5 milioni
di euro con i fondi del Po Fesr 2007 – 2013. Tra le
azioni per adeguare le infrastrutture, la Regione ha
inanziato con 20 milioni di euro l’adeguamento e la
ristrutturazione del sistema idrico dei Consorzi di boniica a servizio delle aziende agricole e forestali. A
favore dei Consorzi, oggetto, inoltre, di un disegno
di legge di riordino approvato dalla giunta regionale,
vi è stata un’intensa attività inalizzata alla riduzione
dei debiti pregressi nei confronti dei fornitori di energia nonché del costo unitario. Nel corso del triennio
è stato sviluppato uno sforzo signiicativo, in un contesto di risorse pubbliche decrescenti, per assicurare
una continuità nel livello di servizio di servizio alle
aziende zootecniche diffuse in tutto il territorio regionale con la collaborazione dell’Associazione regionale allevatori che in questi ultimi anni ha sempliicato
la propria organizzazione da provinciale a regionale.
Attenzioni particolari e provvedimenti ad hoc per le
aziende che hanno subito danni in seguito ad eventi
calamitosi, tra cui l’alluvione del primo marzo 2011
che ha colpito le famiglie con aziende agricole del
Metapontino per le quali è stato stanziato un milione
di euro oltre a quanto speciicamente stanziato con il
Psr.
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Giornate Oraziane
La Cultura che unisce:
Orazio, il poeta immortale
La Banca del Cilento e Lucania Sud attiva nella ricerca di momenti di alta cultura
nelle comunità locali del Mezzogiorno
Orazio nacque l’8 dicembre del 65 a.C. a Venosa, colonia romana fondata in posizione strategica tra Apulia
e Lucania, nell’attuale Basilicata. Figlio di un fattore
liberto che si trasferì poi a Roma per fare l’esattore
delle aste pubbliche (coactor), seguì un regolare corso
di studi, sotto l’insegnamento del grammatico Orbilio.
Andò poi ad Atene, all’età di circa vent’anni, dove studiò greco e ilosoia presso Cratippo di Pergamo. Qui
entrò in contatto con la lezione epicurea ma, sebbene
se ne sentisse particolarmente attratto, decise di non
aderire alla scuola. Sarà all’interno dell’ambiente romano che Orazio aderirà alla corrente, che gli permise
di trovare un rifugio nell’otium contemplativo. Il poeta
espresse la sua gratitudine verso il padre in un tributo nelle Satire (I, 6). Quando scoppiò la guerra civile
Orazio si arruolò, dopo la morte di Cesare, nell’esercito di Bruto, nel quale il poeta incarnò il proprio ideale
di libertà in antitesi alla tirannide imperante e combatté come tribuno militare nella battaglia di Filippi (42
a.C.), persa dai sostenitori di Bruto e vinta da Ottaviano. Nel 41 a.C. tornò in Italia grazie a un’amnistia e,
appresa la notizia della conisca del podere paterno,
si mantenne divenendo segretario di un questore (scriba quaestorius). Fu in questo periodo che cominciò a
scrivere versi, che iniziarono a dargli una certa fama.
Nel 38 a.C. venne presentato a Mecenate da Virgilio
e Vario, probabilmente incontrati nel contesto delle
scuole epicuree di Sirone, a Napoli ed Ercolano. Dopo
alcuni mesi Mecenate lo ammise nel suo circolo. Da
allora Orazio si dedicò interamente alla letteratura.
Mecenate gli donò nel 33 a.C. un piccolo possedimento in Sabina, le cui rovine sono ancor oggi visitabili
nei pressi di Licenza (RM), cosa molto gradita al poeta
che, in perfetta osservanza del modus vivendi predicato
da Epicuro, non amava la vita cittadina. Con la sua
poesia fece spesso azioni di propaganda per l’imperatore Augusto, anche se, a dire il vero, in questo periodo
Ottaviano lasciò una maggiore libertà compositiva ai
suoi poeti. Esempi di propaganda augustea sono, ad
ogni modo, alcune Odi e il Carmen Saeculare, composto nel 17 a.C. in occasione della ricorrenza dei Ludi
Saeculares. Morì nel novembre dell’8 a.C. all’età di 57
anni e fu sepolto sul colle Esquilino, accanto al suo
amico Mecenate, morto solo due mesi prima.
Le Satire (che l’autore chiamò Sermones) sono una
raccolta di componimenti del grande poeta latino;
scritti in esametri ed articolati in argomenti letterario–
programmatici, che vanno dal proemio al commiato
a rilessioni sull’incontentabilità umana e l’avarizia,
espressioni contro l’adulterio, una sorta di diario di
viaggio, un ripensamento della propria condizione sociale e un resoconto dei rapporti con Mecenate, al quale fu dedicato il primo libro (pubblicato nel 35 a.C.).
Si compongono di due libri, il primo con dieci componimenti; il secondo, con otto, uscì nel 30 a.C.
Le satire si dividono, a loro volta, in due tipologie,
quelle narrative e quelle dialogiche, le prime prevalgono nel primo libro, le seconde nel secondo.
La statua di Quinto Orazio Flacco a Venosa. Il Certamen Horatianum è una gara internazionale di traduzione, dal latino, di uno o
più testi in italiano di un componimento scelto tra le opere di Quinto
Orazio Flacco.
Il concorso è riservato a delegazioni di studenti iscritti ai Licei
Classici d‘Italia e a studenti di scuole ad indirizzo classico di altre
nazioni. La I edizione del Certamen Horatianum si svolse nel 1986,
successivamente, nel 1992, divenne una manifestazione nazionale. Oggi vi partecipano studenti di tutta Europa.
La gara è annualmente accompagnata da un convegno di studio su tematiche oraziane e di cultura classica, con rilessioni e proposte d’innovazione didattica del latino. La manifestazione si tiene nel mese di maggio e coinvolge tutti i partecipanti, i quali per tre giorni, hanno la
possibilità di visitare Venosa e degustare i prodotti enogastronomici della Basilicata.
Crisi dei valori e attualità
della satira
Spunti di ricerca sulla satira oraziana e sul valore della poesia
come giudizio morale sulla realtà
Nell’ottica di dare un contributo alla discussione del convegno del prossimo 25 novembre, v’è da dire che Orazio riconosce la minorità della satira rispetto alla poesia lirica: deinisce infatti le sue satire “sermones” proprio per indicare dei
componimenti piuttosto vicini alla conversazione nei quali
l’aspetto formale e stilistico sono coerenti con i temi trattati. In relazione ad un genere così prossimo alla quotidianità,
Orazio esprime proprio nella Satira IV del I libro l’impossibilità di essere considerato un poeta. Questa concezione però
nelle Odi ci appare completamente ribaltata: già nel carme
che funge da prologo Orazio si rivolge al destinatario Mecenate esprimendo il desiderio di essere riconosciuto poeta lirico ed elencando una serie di uomini di successo per spiegare
il suo stile di vita, ispirato all’”aristòs bios” e inalizzato al
raggiungimento della fama poetica. Ciò ci permette di capire
come Orazio abbia abbandonato la strategia dell’autosvalutazione adottata nelle Satire per affermare il proprio valore
poetico. Questo pensiero viene riproposto nel carme 30 che
chiude la raccolta: qui egli non si limita più ad esporre la
sua richiesta a Mecenate ma esprime esplicitamente la sua
grandezza di poeta, che nonostante le umili origini, è stato
in grado di trasporre nella maniera italica i carmi eolici, erigendo un monumento più duraturo del bronzo e più alto delle
piramidi che nulla potrà mai corrodere o distruggere e durerà nei secoli. Questa metafora della poesia come monumento
indistruttibile viene ripresa da Pindaro ma è un’immagine
molto comune per esprimere il potere eternatore della poesia: verrà infatti adottato anche da Shakespeare nel sonetto
55. Nelle Odi quindi Orazio si presenta come “liricus vates”,
attribuendo a questo termine una forte connotazione sacrale e riconoscendo di essere protetto dagli déi e investito da
questi della carica di poeta. In realtà egli afferma più volte
di avere una concezione bivalente della poesia: nel primo
caso la poesia è ispirazione e
nasce dall’estro del poeta-vate; è
il caso di Pindaro, al quale Orazio riconosce straordinarie doti
naturali, paragonato ad un cigno tebano. Nel secondo caso la
poesia è il frutto di un accurato
lavoro di riinitura formale che
porta il poeta-artigiano ad un lavoro di perfezionamento ininito
per raggiungere l’eccellenza artistica. In questa seconda concezione, ovvero quella dell’ape matina, Orazio si identiica. Anche
nell’Ars poetica egli parla della
poesia come prodotto dell’”ars”
e dell’”ingenium” soffermandosi maggiormente su quelli che
sono gli aspetti formali e contenutistici che permettono al poeta
di aspirare all’eccellenza: primo
tra tutti il “labor limae”, ripreso
dalla concezione allessandrina,
al quale si somma il procedimento della “callida iunctura”,
ovvero della combinazione originale e innovativa dei termini, e la
“brevitas”, la pregnanza semantica, perché, come afferma nella
terza epistola del secondo libro,
le cose dette in maniera concisa
vengono apprese subito e più
durevolmente.
BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013
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