Onu: il traffico d’immigranti, più lucrativo del narcotraffico
Fonte: Prensa Latina Adital
In Messico il traffico d’immigranti è molto più lucrativo
che il traffico di droga. Secondo il rappresentante delle
Nazioni Uniti per il Controllo della Droga e la
prevenzione del Delitto, Antonio Mazzitelli, solo nel
2010 il traffico d’immigranti indocumentati nella
frontiera con gli Stati Uniti ha lasciato un profitto di
6600 milioni di dollari, ciò che supera
consideratamente i benefici del narcotraffico. “Si calcola che l’anno scorso il traffico d’immigranti
verso la frontiera del nord con gli Stati Uniti ha lasciato circa 6660 milioni di dollari nel paese, ciò
che supera i ricorsi che ottengono i cartelli del traffico della droga verso gli Stati Uniti”, ha indicato
Mazzitelli nel marco della sua partecipazione nel Foro di Emigrazione e Tratta delle Persone,
realizzato a Tuxtla Gutierrez, capoluogo del Chiapas (sud est del paese). Ha commentato che ogni
immigrante messicano paga tra 1000 e 2000 dollari. Tuttavia, ha precisato che nel caso dei
centroamericani la cifra aumenta.
Il funzionario internazionale ha precisato che le reti criminali che si dedicano al traffico di
indocumentati “sono diventate delle industrie multinazionali” che ottengono benefici di quelli che
vogliono emigrare dai loro paesi e li usano, inoltre, come “mule” per trasportare droga senza
importargli nulla il rischio della loro vita.
“I gruppi criminali sfruttano il desiderio delle persone d’emigrare per reclutarle e usarle come
mule. Hanno la capacità di creare visti e documenti di viaggio che possono essere falsi o nuovi,
con cui le mule possono arrivare ai paesi di destino della droga ed in questi casi, per i criminali, la
priorità è che la droga arrivi, senza importagli la vita delle persone”, ha indicato Mazzitelli.
Il funzionario internazionale ha messo in luce che il traffico degli indocumentati verso la frontiera
del nord è maggiore “della quantità di cocaina che possono trasportare dalla Colombia agli Stati
Uniti”.
ONU: Messico, tra i paesi dove c’è più tratta di
persone, mercato sessuale e commerciale.
Secondo gli studi dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il Controllo delle Droga e la Prevenzione del
Delitto (ONUDD), Messico si trova tra i primi paesi dato il peso dell’affare della tratta di persone e
per lo sviluppo delle reti dedicate alle operazioni di contrabbando e trasferimento di vittime. In
una grande misura questo si deve alla situazione geografica del paese: estese frontiere con gli
Stati Uniti a nord, Guatemala e Belice a sud e la sua posizione tra i due oceani che lo fanno
diventare una zona molto vulnerabile davanti a questo problema.
Gli alti indici di migrazione illegale in Messico contribuiscono allo sviluppo della violazione dei
diritti umani di migliaia di persone che diventano vittime della domanda sessuale e di
manodopera a buon mercato. Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Emigrazione messicana,
(INM), nel territorio del paese operano più di cento organizzazioni dedicate alla tratta di emigranti.
Le principali vittime della cosiddetta “schiavitù del secolo XXI” sono in primo luogo donne e
bambini, i più vulnerabili davanti alla privazione di libertà, che costituiscono un mercato di
sfruttamento sessuale e commerciale e di lavoro forzato. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica
e Geografia (INEGI) del Messico ogni anno nel paese latinoamericano si trovano in situazione di
sfruttamento tra 16.000 e 20.000 bambini, tra cui l’80% ha tra 14 e 17 anni.
Avanzamenti delle politiche pubbliche per combattere la tratta di persone in Messico
Nel marco del Forum Internazionale di Emigrazione e Tratta di Persone, il Presidente della
Associazione Nazionale dei Consigli di Partecipazione Civica, Marcos Fastlicht Sackler, ha
convocato alla Commissione Nazionale dei Diritti Umani (CNDH) ed alle Nazioni Unite (ONU) ad
inserirsi nell’elaborazione di politiche che favoriscano soluzioni efficaci per risolvere i problemi
della tratta di persone nel paese, giacché questo problema non conosce frontiere e si deve
combattere tramite la cooperazione internazionale.
Tuttavia, nonostante la grande dimensione che acquisisce in Messico il trasferimento di
indocumentati e la tratta di persone, le misure applicate tanto dal governo federale come dai
governi degli stati comincia a dare i suoi frutti: la materia si discute a livello legislativo.
Nel 2007 è stata promulgata la Legge per la Prevenzione e la Punizione della Tratta di Persone e il
suo regolamento a livello federale è stato pubblicato nel febbraio del 2009. Recentemente la
Commissione dei Punti Costituzionali del Senato della Repubblica ha approvato le riforme degli
articoli 19, 20 e 73 della Legge Generale rispetto al problema della Tratta di Persone allo scopo di
trattare questo crimine come un delitto della stessa gravità del sequestro, la violazione, l’omicidio
doloso o la delinquenza organizzata. Secondo il nostro giudizio, qualsiasi tipo di tratta di persone
merita la prigione preventiva senza possibilità di uscire sotto cauzione, cosa che succede adesso.
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