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IL DONO DEL BARONE FRANCHETTI AL BARGELLO.
Non v'è, fra coloro che si interessallo di cose d'arte e di belle stoffe, chi non
conosca, almeno per fama, la collezione di alltiçhi tessuti che il barone Frallchetti
di Firenze ha ora, con atto munifico, donato al Museo Nazionale di quella citt:ì.
Essa rappreseuta il lavoro di Ulla quaramina d'anni, di ricerche e di studi, che
valsero al Franclletti il piacere di raccogliere ulla quautit:\ di pezzi rari, per importanza,
Frammento del Sudario di S. Germano? -
Firenze, Museo Nazionale.
per splendore, bellezza e per dimellSiolli; alcuni dei quali imrovabili ormai, o inacces.sibili per il prezzo altissimo cui S0110 giunti.
La colleziolle comprende campioni di tessuti daIl'autichid fino al XVIII se·
colo, ed è tale che il prof. Bode di Berlino ebbe a dichiarare di nOll conoscerne
Ulla, nell'illsieme, maggiore di questa.
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Ora essa fa mostra di sè al Bargello, dove, sotto la direzione del donatore stesso, fu esposta COIl quell'armonia c quel gusto di cui il barone Frauchetti
diede gÌ;\ saggIo nell'ordinamellto della sala lZessm;lllll allo stesso Museo.
Seta
CO li
elefanti c draghi alati. -
Firenze. Museo Nazionale.
A provare l'importallZa di tal dOlio meglio delle parole d'elogio, varrà il segnalare al pubblico qualcuno degli oggetti regalati.
Cominciamo dal Medio Evo, e precisamellte dal frammellto unico (11. 625 ),
probabilmeute del Sudario detto di S. Germallo (390-448 ), apparteuuto alla chiesa
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di S. Eusebio di Auxerre, frammellto che lhterebbe forse dal V secolo; Schlumberger lo crede del X (I), il cbe 1l01l C da escludersi, dacchi.: in quel tempo,
e anche pill tardi, l'arte del disegno rimase stniollaria. Ili fatti LI Stofl-~1 della pianeta detta di S. Ermanllo, arcivescovo di Brixen ilel Tirolo (1140-1164), porta
un disegno quasi identico'; quindi e quasi certo che si ripetessero gli stessi modelli
durante secoli interi, perchè non crelliamo che la stolTa della pianeta di S. Ermallno
sia stata fabbricata Unto tempo prima.
Seta con draghi aL1!i. -
Firwze, Museo Naziocwlc.
Un altro pezzo di eccezionale importanza i.: il campioile della veste di S. Servain
di Tolosa (11.628), cbe De CaU1l1011t (2) iildica come del secolo XII. Altre sete port.lLlO,
chiuse iu medaglioni circolari, figure tolte forse ai pavimenti romaui dei primi
secoli della nostra èra: personaggi, elefallti (n. 634) e draghi alati (n. 629 ) ; simili
questi ultimi a quelli della gualdrappa che orna il cavallo lIel bassorilievo persiano
(633 circa d. C.) del Giardino Reale di Ke'rmanckah (3), e ai musaici del IX secolo
(I) J.'épopù by{Il/lli/lt lÌ la fin rlll X' siècle. Paris, 1896, p. 4oy.
(2) ~AbùMai1'l' Oll nillilllenis d'lIl'chiologie. ~rcbilec /I/rt u lifimse. 5' éJiti o n, Cacn, 1868, p. 365 .
(3) DREYER, f(llllstl ,'ri,.':/Jc E/l/wickelll71g del' lf/ebe1'Ci illiri S/iellerei, Vicl1na, 19<)4, p. 58.
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gi:l nella basilica di S. Ilario presso Fusine, ora nel Museo Civico di Venezia (1).
Si tratta forse di un motivo tolto ai tessuti persiani, importato e applicato da noi
ad altre forme decorative.
Anche i secoli XliI e XIV sono rappresentati degnamente COli saggi ben caratteristici, ornati di rami o quadrupedi o aquile affrontate che inseguono o assaltano
altri animali, come nel pezzo (II. 623 ) che Dupont Auberville dice del XIII sec. (2).
Velluto bianco a rose poli.:rolll e -
Firenze, Museo Nazion.1le.
(degno di nota anche il drappo, il cui disegno raffigura aIlgeli volami e reggenti
turi boli e corone ( Il. 619 ) che a pago lO dell'OruelllclIls dcs Tissus vediamo riprodotto, e che il Lessing definisce it:lliallo del XIV secolo (3).
I! raccoglitore fiorentino mostra di prediligere i broccati, le sete e i velluti del
Rinascimento alle stoffe medioevali; e questa parte della collezione è veramente
Ull ica nel suo genere.
(I) ALEN S. COI.E, OrIlIl1I/.CIl"· il/. Em'opcm Sii!!,., Londrcs, 1899. p. 30.
L'Onlcmw.t de,. Tisms, rCCIlcil bislol'iq/lc el pmfiqllc, Paris, 1877.
(3) Gewcrbesammlullg des f{. /(urlStgewc,,.I>e-:J..(lIsmm ZII 'Berlill, li\'. 8, Il . 6138.
(2)
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Per chi SI recava a vIsitare il barolle Frallchetti era una festa degli occhi e
dell'anima lo ~pettacolo degli stipi colmi di piallete, di ampli piviali di velluto
dalle pieghe molli e armoniose, nella squisit:l bellezza dei colori e dei disegni cOSI
spesso orientali di ispirazione!
Broccato d'oro. -
Fil"enze, ,\'luseo N:lzionale.
Uno dei più rari, è un velluto bianco a rosolie policrome (n. I 15 ) simile alla
gualdrappa di Ull cavallo della processione dei M:lgi negli affreschi di Palazzo Riccardi a Firenze. Tal tessuto è riprodotto nell'Omellll'nls des TisSJls, a pago 16.
I broccati d'oro col melagrano (n. 68), cOSI frequenti nei quadri italiani e fiammillghi del quattrocento, abbondano in questa collezione e ,lllche i velluti coi melograni
Frammento della yeste di S. Ser\"ain di Tolosa .
F ire nze: -
"l lI ~ C:1 1
:\ a /i ' 'ilalt:.
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e le foglie lobate (n, 59)' Quallte volte sui quadri di BOllfigli (I), di Crivelli e di
Melllling, spesso datati della med del 400 in Italia, e della fine dello stesso secolo
Broççato d'argento spaguuolo. -
Fi1'ellze, Mus\:o Nazionale.
in Fiaudra, ammiramIllo noi stoffe belle quanto qu este, stese dietro il capo ddle
Verg ini (cosI differenti di tipo) o ;I mo' di vestimento!
Si L1bbricarollo iII quel tempo solo in Italia o :lJlche in J3orgogna tali mirabili broccati tl'o ro? NOll possiamo accertarlo, '11a ancora ll eSSUll documento veune a
provare che nelle brumc dci nord si crcassero coSI luminosi tessuti,
( I) I broççali d'o ro
il
melagrani si trovano alKhe nei quadri del XVI e XVI! sewlo.
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Questi disegni, come altri dello stesso genere, gi;\ dovevano godere d'uu certo
favore alla fine del trecento e al principio
del quattrocento, dacchè vediamo in più
d'un capolavoro di Van Eych (13801440) dei drappi analoghi, COllle nel
mantello del donatore, nella Vergine del
Louvre c uell' Annunciazioue dell'Hermitage, dove un cuscino di velluto ha
qualche analogia col n. I 19.
Non parlereI1lo dei velluti dopp i
del 500 che incontriaI1lo spesso nei
quadri di Tiziano e del Tintorelto,
ni: dell'armadio che racchiude le stoffe
d'Oriente; ma non sappiamo tacere
dei broccati d'argento spagulloli (n. 73)
cari al Bronzino (1509-1579), che ne
vesti Elconor:\ da Toledo e Auna
d'Austria, moglie di Filippo rr ( 1527i
598).
Molte altre pregevoli stoffe SOllO
ancora chiuse ili UII cassone che le
so ttrae all'ammirazione del pubblico;
ma vog liamo sperare che il Museo
possa presto disporre di l\ll armadio a
sportelli, che completi b mostra dclla
pregevo le collezione, di cui vorremmo
esser riwciti a dare un'idea .
I! baronc Franchetti, il quale ebbe
il coraggio eroico di privarsi dei suoi
tesori a vantaggio del suo paese, troved compenso at sacrificio nella cosCienza di avere esposto a tutti il risultato del suo assiduo e fortunato
Velluto con mcl og rani (; fog-lic ]obat".
lavo ro di ricerche, e nella gioia di
Firenze, Museo Ì'\aziunale.
;\vere, infìne, dato alla capitale della
Toscana una collezione degna delle
antiche sue fabbriche, così celebrate ilei Medio Evo e uel Rinascimento.
IsAllEl.L:\ ERREI~A.
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IL DONO DEL BARONE FRANCHETTI AL