Sicurezza delle macchine:
Aspetti Generali
Vicenza 27 maggio 2004
Relatori:
Ing. Gino Zampieri Avv. Angelo Merlin
Panorama giuridico
“le modifiche future”

Tutte e tre le principali Direttive sono in
revisione
Revisione della Direttiva Macchine
 Revisione della Bassa Tensione
73/23/CEE
 Revisione della Direttiva Compatibilità
Elettromagnetica 89/336/CE

Strano, ma vero
Talvolta anche le definizioni di base
possono giocare brutti scherzi:
La definizione di macchina non è
identica per tutti i paesi membri
I confronti sono attuati tra:
DPR 459/96
 Direttiva 98/37/CE tradotta in italiano
 Direttiva 98/37/CE originale in inglese

DPR 459/96 del 24
luglio 1996 che definisce, nell’articolo 1, macchina come:
Un insieme di pezzi o di organi, di cui uno almeno mobile,
collegati tra loro, anche mediante attuatori, con circuiti di
comando e di potenza, solidamente per una applicazione
ben determinata, segnatamente per la trasformazione, il
trattamento, lo spostamento o il condizionamento di
materiali.
Un insieme di macchine e di apparecchi che per
raggiungere un risultato determinato, sono disposti e
comandati in modo da avere un funzionamento solidale.
Infatti con riferimento alla
direttiva 98/37/CE, del parlamento Europeo del Consiglio
del 22 giugno
1998 si definisce macchina:
art 1
Un insieme di pezzi o di organi, di cui uno almeno mobile,
collegati tra loro, e eventualmente con azionatori, con circuiti
di comando e di potenza, ecc..connessi solidamente per
una applicazione ben determinata, segnatamente per la
trasformazione, il trattamento, lo spostamento o il
condizionamento di un materiale.
Con riferimento alla direttiva 98/37/CE in inglese:
For the purposes of this Directive:
(a)
‘machinery’ means:
an assembly of linked parts or components, at least one of
which moves, with the appropriate actuators, control and
power circuits, etc., joined together for a specific
application, in particular for the processing, treatment,
moving or packaging of a material
Principi
d'integrazione
della sicurezza
1.1.2. Principi d'integrazione della sicurezza
Per costruzione, le macchine devono essere atte a funzionare, ad essere regolate e
a subire la manutenzione senza che tali operazioni, se effettuate nelle condizioni
previste
dal
fabbricante,
espongano
a
rischi
le
persone.
Le misure adottate devono avere lo scopo di eliminare il rischio di infortuni
durante l'esistenza prevedibile della macchina, comprese le fasi di montaggio e
smontaggio, anche se tale rischio fosse la conseguenza di una situazione
anormale prevedibile.
a) Per la scelta delle soluzioni più opportune il fabbricante deve applicare i seguenti
principi, nell'ordine indicato:
- eliminare o ridurre i rischi nel miglior modo possibile (integrazione della
sicurezza nella progettazione e nella costruzione della macchina);
- adottare le misure di protezione necessarie nei confronti dei rischi che
non possono essere eliminati; informare gli utilizzatori dei rischi residui dovuti
all'incompleta efficacia delle misure di protezione adottate, indicare se è richiesta
una formazione particolare e segnalare se è necessario prevedere un dispositivo
di protezione individuale.
1.1.2. Principi d'integrazione della sicurezza
c)
In sede di progettazione e di costruzione della macchina, nonché all'atto della
redazione delle istruzioni per l'uso, il fabbricante deve considerare non soltanto
l'uso normale della macchina, ma anche l'uso della macchina ragionevolmente
prevedibile. La macchina deve essere progettata in modo da evitare che sia
utilizzata anormalmente, se ciò può comportare un rischio. Negli altri casi le
istruzioni per l'uso devono richiamare l'attenzione dell'utilizzatore sulle
controindicazioni nell'uso della macchina che potrebbero, in base all'esperienza,
presentarsi.
d)
Nelle condizioni d'uso previste devono essere ridotti al minimo possibile il
disagio, la fatica e le tensioni psichiche (stress) dell'operatore, tenuto conto dei
principi dell'ergonomia.
e)
All'atto della progettazione e della costruzione il fabbricante deve tener conto
degli obblighi imposti all'operatore dall'uso necessario o prevedibile delle
attrezzature di protezione individuali (ad esempio: calzature, guanti, ecc.).
f)
La macchina deve essere fornita completa di tutte le attrezzature e gli accessori
speciali essenziali per poterla regolare, seguirne la manutenzione e utilizzarla
senza alcun rischio.
RELAZIONE TRA I COMPITI DEL PROGETTISTA
ED I COMPITI DELL’UTILIZZATORE
Art. 6 D.lgs 626/94
NUOVO APPROCCIO: Le Norme Armonizzate
DIRETTIVA COMUNITARIA
LEGGE NAZIONALE
DI RECEPIMENTO
REQUISITI ESSENZIALI
DI SICUREZZA DEL PRODOTTO
NORME ARMONIZZATE
EN
CONFORMITA’ IMPLICITA
AI REQUISITI
ESSENZIALI
DI SICUREZZA
SOLUZIONI TECNICHE
ALTERNATIVE
CONFORMITA’ AI REQUISITI
ESSENZIALI DI SICUREZZA
DA DIMOSTARARE
ATTENZIONE RISPETTARE SEMPRE I
REQUISITI DELLE DIRETTIVE
LA DIRETTIVA E’ LEGGE
Alcune norme armonizzate di
prodotto
“TIPO C” possono….
Essere dichiarate non
conformi e ritirate!!!!
Cosa vuol dire:
SICURA
PERICOLOSA O
RISCHIOSA
è la stessa cosa?
Pericolo: L’evento, la fonte di possibili lesioni o danni
alla salute. Il termine pericolo è generalmente seguito
dall’origine o dalla natura del danno : pericolo di
elettrocuzione, pericolo di schiacciamento, pericolo di
cesoiamento, ecc..
Rischio: Combinazione di probabilità (frequenza) e
gravità (lieve, permanente, grave) delle lesioni o danni
derivanti da un pericolo.
Rischio residuo: Rischio che permane dopo che sono
state adottate le appropriate misure di riduzione dello
stesso.
L’analisi dei rischi
IL PROCESSO DI VALUTAZIONE RICHIEDE
COMPETENZE DIVERSE PER SETTORI,
TECNOLOGIE ECC, E QUINDI DEVE
ESSERE:
 Coordinato
 Avere Responsabili Settoriali
 Basarsi su dati
 Adottare strumenti di Valutazione
 Fornire soluzioni applicabili e convenienti
 Verificare l’efficacia delle azioni e delle soluzioni
METODI PER ANALIZZARE I
PERICOLI E PER STIMARE I
RISCHI
ANALISI DEI RISCHI
EN 1050
APPENDICE B
FMEA
FMEA
FMEA
FMEA
FMEA può essere applicata
al progetto DFMEA o al processo (PFMEA).
La FMEA deve essere intesa come un'azione preventiva e
NON un esercizio correttivo.
DFMEA si applica a nuovi prodotti, prodotti modificati
oppure a prodotti già esistenti, quando ne viene
modificato l'impiego.
FMEA
Le fasi fondamentali sono:
1. Analisi dei rischi
2. Individuazione dei pericoli (trascinamento,
cesoiamento, ecc..)
3. Individuazione degli effetti del pericolo o del guasto
(nell'ottica della sicurezza dell’operatore)
4. Individuazione delle cause del pericolo o del guasto
5. Priorità di azione (basata su IPR)
6. Azioni correttive
7. Verifica dell'efficacia delle azioni correttive
FMEA
Il team FMEA dovrebbe essere composto, come minimo,
dai responsabili di :
•progettazione
•produzione
•ricerca e sviluppo
•sviluppo ed industrializzazione
•garanzia qualità
ma é consigliabile che ne facciano parte anche gli Acquisti,
Assistenza e Fornitori.
FMEA
P1 (Probabilità attuale che il pericolo o guasto si verifichi) :
Probabilità del verificarsi del guasto - P
Possibile frequenza del guasto (indicativo)
Indice
Molto alta (il pericolo é praticamente inevitabile)
Almeno 80% dell’esposizione dell’operatore
9-10
Elevata
Almeno in una volta per turno di lavoro
7-8
Moderata
(Pericolo o guasto occasionale)
Manutenzione ordinaria od operazioni di
regolazione con frequenza maggiore di 1 turno
di lavoro
4-6
Bassa
Manutenzione straordinaria
2-3
Remota
Solo in alcune fasi specifiche della macchina
1
FMEA
G1 (Valutazione della gravità del pericolo o guasto)
Gravità del Pericolo o Guasto - G
Indice
Pericolo o guasto gravissimo: ha conseguenze sulla sicurezza o sul soddisfacimento di specifiche tecniche,
provoca danni irreversibili alle persone
10-7
Pericolo o Guasto medio: ha conseguenze sulla sicurezza o sul soddisfacimento di specifiche tecniche, provoca
danni irreversibili ma di lieve entità alle persone
6-4
Pericolo o Guasto Lieve : danno generalmente reversibile che non provoca danni permanenti
3-2
Pericolo o Guasto insignificante: il pericolo o guasto ha effetti trascurabili.
1
FMEA
R1 (Rilevabilità )
Possibilità di evitare il pericolo : quando si manifesta un pericolo o un guasto , è
importante sapere se esso può essere riconosciuto e se può essere evitato prima che
porti ad un infortunio.
Frequenza
(indicativa)
Indi
ce
Improbabile: il pericolo o il guasto non viene controllato, questo ha effetti irreversibili
per la sicurezza.
< 80%
10
Molto ridotta: il pericolo o guasto non é facilmente riconoscibile, questo ha effetti
irreversibili per la sicurezza.
> 80%
9
Ridotta:guasto e pericolo riconoscibile immediatamente, è possibile rilevarlo con un
controllo automatico, posso perdere la funzione di sicurezza tra i due controlli (es.
sistemi di comando e controllo in Categoria 2 EN 954-1), e/o ripari regolabili
> 90%
6-8
> 99,7%
2-5
> 99,99%
1
Rilevabilità del pericolo o guasto - R
Normale: guasto e pericolo riconoscibile immediatamente, la macchina si può arrestare
comunque in emergenza, in caso di guasti multipli posso perdere la funzione di
sicurezza (es. sistemi di comando e controllo in Categoria 3 EN 954-1), e/o ripari fissi o
interbloccati
Elevata: Pericolo gravissimo, guasto funzionale, è rilevato con un controllo automatico,
la macchina si può arrestare comunque in emergenza, in caso di guasti multipli non
perdo la funzione di sicurezza (es. sistemi di comando e controllo in Categoria 4 EN
954-1) e/o riparto con interblocco con blocco a segregazione totale
FMEA
IPR1 (Indice di priorità di rischio)
L'indice viene calcolato per ogni causa di guasto, porre
attenzione agli IPR più elevati.
FMEA
IPR1 (Indice di priorità di rischio)
L'indice viene calcolato per ogni causa di guasto, porre
attenzione agli IPR più elevati.
0 –150 Rischio accettabile non grave
151 - 300 Rischio residuo
Maggiore di 300 Necessita azione di intervento e bonifica per
riduzione del rischio
Obblighi del costruttore e
aspetti legali connessi alle
Avvertenze per l’uso e la
manutenzione
Norme di tipo A
Direttiva Bassa Tensione
73/23/CEE
EN 292-1
EN 292-2
Norme di tipo B
EN 953 Ripari
EN 954-1 Comando e contr.
EN 982 Oleoidraulica
EN 983 Pneumatica
EN 60204-1 Equip. Elettrici
Direttiva Macchine
98/37/CE
p.to 1.7.4 Istruzioni per
l’uso
Direttiva Compatibilità
Elettromganetica
89/336/CEE
Norme di tipo C
Allegati
Norme UNI
EN 62079 Preparazione di
istruzioni
UNI 10653
UNI 10893
DPR 224/88
IN DETTAGLIO
P.to
Direttiva Macchine
Norme di
Tipo A
292-2
1.7.2
1.7.3
1.7.4
Avvertenze Rischi residui
Marcatura
Istruzioni per l'uso
cap. 5.4
cap. 5
Norme di Tipo B
954-1
--cap. 10
953
-cap.10
cap. 9
982
-cap.7.3
cap.7
Norme di
Altre norme
Tipo C
983
60204-1
--UNI 10653
cap.7.3 cap.17.4 Allegati UNI 10893
cap.7 cap.18
EN 62079
Perché una macchina con
istruzioni carenti o incomplete
per l’informazione è difettosa:
Per cominciare:
un cenno al:
DPR 224/88
Attuazione della direttiva CEE n. 85/374 relativa al
ravvicinamento delle disposizioni legislative,
regolamentari e amministrative degli Stati membri in
materia di responsabilità per danno da prodotti difettosi
spesso poco preso in considerazione
Il fabbricante deve dettare le
condizioni d’impiego e la durata
di vita del suo prodotto
Determinazione dell’uso
ragionevole o irragionevole della
macchina
Ha le chiavi di soluzione per i
problemi legati all’attribuzione
delle responsabilità al produttore
o all’utilizzatore
Se l’utilizzo avviene nel rispetto delle
condizioni di impiego e ciononostante ne
deriva una esposizione a rischio degli
utilizzatori, il prodotto sarà sicuramente
considerato carente o difettoso con tutte
le conseguenze di legge
Se invece l’utilizzo avvenisse in contrasto
alle condizioni d’impiego previste dal
fabbricante, la responsabilità per una
irragionevole destinazione non può che
trasferirsi sull’utilizzatore per aver creato con
il suo comportamento situazioni di rischio
La determinazione delle condizioni d’impiego
assume quindi valore decisivo: da qui l’interesse
del fabbricante, nonché un requisito di legge, di
predisporre una documentazione che delimiti le
condizioni d’impiego in modo più possibile
circostanziato per limitare la propria sfera di
responsabilità ed, al tempo stesso, dilatare
quella altrui.
In questa ottica assume una importanza cruciale “l’esistenza
prevedibile della macchina”, ovvero la previsione della durata
della sua vita in condizioni di sicurezza.
Scelta ponderata tra:
• Ragioni di tipo commerciale intese come competitività rispetto alla
concorrenza
• Ragioni compatibili con le più importanti ragioni relative alla sicurezza
Valutazioni e scelte tecniche per consentire al prodotto di
completare il ciclo di vita previsto in condizioni di sicurezza
Integrazione della sicurezza nella progettazione
(DPR 224/88, art. 5, comma 1)
Per valutare la difettosità di un prodotto vengono valutate tutte
le circostanze e in particolare:
•Le sue caratteristiche
•Le istruzioni e le avvertenze fornite
•L’uso a cui è destinato
•Tempo in cui è messo in circolazione
Quindi sarà considerata difettosa ogni macchina
che non soddisfi tutti i requisiti essenziali di
sicurezza (Allegato I della 98/37/CE)
Cosa dice il D.Lgs 626 sulla progettazione
dei luoghi di lavoro:
ART. 6 - Obblighi dei progettisti, dei fabbricanti, dei fornitori e degli
installatori



1. I progettisti dei luoghi o posti di lavoro e degli impianti rispettano i
principi generali di prevenzione in materia di sicurezza e di salute al
momento delle scelte progettuali e tecniche e scelgono macchine
nonché dispositivi di protezione rispondenti ai requisiti essenziali di
sicurezza previsti nella legislazione vigente.
2. Sono vietati la vendita, il noleggio, la concessione in uso e la
locazione finanziaria di macchine, attrezzature di lavoro e di impianti
non rispondenti alla legislazione vigente.
3. Gli installatori e montatori di impianti, macchine o altri mezzi tecnici
devono attenersi alle norme di sicurezza e di igiene del lavoro, nonché
alle istruzioni fornite dai rispettivi fabbricanti dei macchinari e degli altri
mezzi tecnici per la parte di loro competenza.
ERGO:
Se mancano le avvertenze e le
istruzioni, oppure se esse sono
incomplete, una macchina non rispetta
la legge.
Per estrema ratio: posso invocare la
nullità del contratto sottoscritto
Da non dimenticare:
le avvertenze servono a
mantenere la funzione di
sicurezza nel tempo
QUINDI:
ricordarsi di specificare le verifiche periodiche sulle
protezioni, sui sistemi di comando e controllo ecc..
(da vedere nel pomeriggio
)
Alcuni esempi per capire meglio
dell’importanza delle Avvertenze ed
Istruzioni per l’uso a livello giuridico e di
come vengono
“messe
sotto accusa”
nelle aule di tribunali durante un
processo per infortunio accorso su un
macchinario
Anche la formazione diretta del personale
rientra nelle Istruzioni per l’uso:
Un altro esempio:
Un altro esempio:
È NECESSARIO FORNIRE LE
ISTRUZIONI PER :
Parti di macchine ai fini della
98/37/CE ?
È NECESSARIO FORNIRE LE ISTRUZIONI
PER PARTI DI MACCHINE
Nell’attuale Direttiva Macchine
non è così esplicito, benchè sia
un requisito di legge,
ma nella proposta di revisione
viene chiaramente riportato:
A chi compete la redazione delle
istruzioni e delle avvertenza
Concetto di team
Disciplina multispecialistica
Non esiste quello che sa tutto
CHE COSA SONO LE
ISTRUZIONI PER L’USO ?
ISTRUZIONI PER L’USO
Misure di sicurezza che consistono in un
insieme di mezzi di comunicazione, come testi,
parole, segni, segnali, simboli o diagrammi, usati
separatamente o in combinazione, per trasferire
istruzioni all’utilizzatore.
Sono dirette agli utilizzatori professionali e/o non
professionali.
UNI EN 1070
Istruzioni ed Avvertenze
non è un sinonimo di
Manuale
PROGETTIAMO LE AVVERTENZE
P.to 3.11 della 292-1 “Concetto fondamentali,
principi generali di progettazione”
Sommario Tipo generato da
• Direttiva Macchine 98/37/CE
• Proposta di Revisione della Direttiva
Macchine
• EN 62079 Preparazione di istruzioni –
Struttura e contenuto
• UNI 10893 Articolazione e ordine espositivo del
contenuto
• UNI 10653 Qualità della documentazione tecnica
di prodotto
Sommario
1. Presentazione della macchina
2. Avvertenze generali di sicurezza
3. Dati tecnici
4. Trasporto
5. Installazione
6. Funzionamento ed uso della macchina
7. Manutenzione
8. Diagnostica e ricerca guasti
9. Componenti commerciali e ricambi
10. Demolizione e smantellamento
11. Allegati
Leggibilità
Il tipo e il corpo delle istruzioni apposte sul prodotto,
stampate, e su supporto informatico, deve essere quanto più
chiaro e grande possibile, per garantire la massima
leggibilità.
Per il testo continuo nelle istruzioni stampate (per esempio foglietti
illustrativi, manuali, o altro materiale per le istruzioni) deve
essere utilizzato un corpo non inferiore a 9
punti.
Per “punto” si intende punto PICA, 1 punto pica = 0,351 mm
EN 62079
Risalto alle Avvertenze
Messa in risalto delle indicazioni di avviso Visibilità del testo
Il testo delle istruzioni relative agli aspetti della
sicurezza, deve essere messo in risalto utilizzando caratteri
più grandi e/o diversi (vedere 6.2), colori (vedere 6.10), segni grafici (vedere 6.4), o
altri mezzi di valorizzazione.
In caso sia dubbio se alcune istruzioni si riferiscono in primo luogo alla sicurezza o
all’adeguatezza allo scopo, le considerazioni relative alla sicurezza devono avere la
precedenza.
EN 62079
Illustrazioni
Qualità delle immagini
Nella scelta di fotografie, disegni o altri mezzi, è
necessario prestare attenzione alla qualità e alla
chiarezza.
Sequenza delle operazioni
Se viene descritta una sequenza di operazioni, il testo e le
illustrazioni devono seguire la stessa sequenza.
Le illustrazioni devono essere poste più vicino possibile al testo
al quale si riferiscono.
EN 62079
Illustrazioni
Fig. 5.3 Montaggio macchina
Illustrazioni con didascalie
Le illustrazioni devono essere integrate da didascalie
che forniscano dettagli scritti per la localizzazione e l’identificazione
dei comandi, dei sottoassiemi, ecc..
EN 62079
Illustrazioni
Immagini supplementari per comodità dell’utilizzatore
Le illustrazioni, o le sezioni dettagliate di illustrazioni, dovrebbero essere
ripetute, se necessario, nella(e) parte(i) relativa(e) del materiale per le
istruzioni, per rispondere alle necessità di aiuto dell’utilizzatore.
Se l’arresto è avvenuto azionando uno dei pulsanti di emergenza, occorre togliere
il blocco ruotando il fungo rosso di pagina 15 figura 3 in senso orario.
FORMA DA EVITARE
Dopo un arresto d’emergenza, sbloccare il
pulsante a fungo ruotandolo in senso orario.
NO !
SI!
EN 62079
Come si scrive
Technical Writing
Plain Language
Quando le istruzioni si fanno capire…
Come si scrive : il Plain language
COSA DOBBIAMO EVITARE :
Il linguaggio burocratese : parole antiquate, inutili neologismi,
sigle indecifrabili, frasi lunghe e verbose, un periodare
tortuoso, una cattiva gestione dell'informazione.
Per il suo carattere involuto e ampolloso, questo linguaggio si
è guadagnato l'appellativo, tra ironico e spregiativo, di
burocratese, ed è bersaglio, da secoli, di critiche e parodie.
Come si scrive : il Plain language
Il plain language è il linguaggio che trasmette al lettore
informazioni in possesso dello scrittore nel modo più semplice
ed efficace possibile.
Privo di complessità non necessarie, è la linea retta che
costituisce la via più breve fra due punti : l'emittente e il
destinatario del messaggio.
Scrivere in plain language significa
individuare tutte e solo le informazioni di cui
il lettore ha bisogno, per poi organizzarle ed esporle in
modo che abbia buone probabilità di comprenderle.
Idealmente, il lettore dovrebbe riuscire a
capire il testo alla prima lettura.
Il plain language è la lingua ordinaria, che si
sforza di assomigliare a quella usata nella
conversazione quotidiana (senza, tuttavia, arrivare a
coincidere con essa, perché le differenze tra oralità e
scrittura non si possono eliminare del tutto, né è
desiderabile farlo).
È un linguaggio moderno, vicino all'uso,
immune da espressioni gergali, dotte, desuete
o rare, e coadiuvato da un'impostazione grafica
che agevola la lettura.
Come si scrive : il Plain language
Un processo, non uno stile
Molti pensano che il plain language sia un particolare stile di
scrittura.
Non lo è (anche se di fatto può presentare tratti stilistici
abbastanza costanti), perché le sue caratteristiche variano in
funzione del lettore.
Va visto più correttamente come un processo, cioè un modo
di procedere per approssimazioni successive fino a ottenere
il prodotto voluto: un
destinatario.
testo adeguato al
Come si scrive un po’ di storia
Stati Uniti
Verso la metà degli anni Settanta, compaiono negli Stati Uniti le prime
plain language laws: leggi che stabiliscono che alcuni tipi di
documenti (ad esempio, certi contratti) devono soddisfare determinati
standard di leggibilità, a
pena di invalidità.
Nel 1978-79 il presidente Carter decreta che i regolamenti federali
devono essere più semplici e chiari possibile, e nel 1998 Bill Clinton
emana una circolare in cui prescrive agli uffici governativi di usare il
plain language nella comunicazione scritti.
Come si scrive un po’ di storia
Unione Europea
Nel 1998, il Servizio Traduzioni della Commissione Europea avvia
una campagna per contrastare l'euroburocratese.
Il nome è significativo: Fight the Fog, dove la nebbia è quella
foschia linguistica che aleggia sui documenti rendendoli confusi e
oscurandone il significato.
Non è un caso che siano i traduttori a promuovere quest’iniziativa:
molti documenti dell’Unione sono redatti in inglese e poi tradotti in
tutte le altre lingue ufficiali; se il testo originale non è in plain
English, è facile immaginare come le operazioni di traduzione si
complichino oltre misura.
Come si scrive
Put the reader first: il lettore prima di tutto.
Questo slogan sintetizza il principio cardine
del plain language.
Come si scrive
Destinatario delle Avvertenze ed Istruzioni per l’uso
I destinatari possono essere molteplici … non è
detto che sia un operatore UNICO ma:
Persona qualificata
Persona con una formazione e un’esperienza sufficienti a permetterle
di percepire i rischi, ed evitare i pericoli, potenzialmente creati dal
funzionamento o dalla manutenzione di un prodotto.
Utilizzatore
Persona o organizzazione con le capacità di mettere in servizio e/o
applicare un prodotto allo scopo di adempiere a una funzione
richiesta, inclusa una serie di azioni, dalla pulizia, alla messa fuori
servizio alla fine del ciclo di vita del prodotto.
EN 62079
Come si scrive
REGOLA BASI DEL PLAIN LANGUAGE
Il plain language dà alle frasi una struttura semplice,
che il lettore possa facilmente elaborare:
• soggetto, verbo, complemento.
• è coinciso, predilige le frasi brevi (20 – 25 parole)
• una frase un comando
• usare i verbi in forma attiva
• preferire la forma affermativa a quella negativa
• preferire indicativo al congiuntivo
Come si scrive
Come si scrive
Adozione dei principi di comunicazione
"vedere - pensare - usare"
con notevole utilizzo delle illustrazioni, corredate da brevi
spiegazioni delle azioni da compiere.
Le illustrazioni vanno realizzate in forma "gestuale attiva"
Come si scrive
Controllo del testo
Per i documenti destinati a una circolazione non
vastissima può bastare anche un test più, diciamo
così, casalingo:
• far leggere il testo prima a qualche collega
(è la cosiddetta peer review)
• a persone digiune della materia
Può rivelarsi sorprendentemente illuminante e far
emergere incongruenze e punti oscuri che all'autore
sono sfuggiti.
Come si scrive
Le CRITICHE
• Non è elegante
• È un linguaggio da scuola elementare, che svilisce
la lingua (soprattutto l’italiano).
Come si scrive
Le avvertenze per l’uso
rientrano nelle cosiddetta scrittura
funzionale,
cioè sono testi con finalità
pratiche non estetiche!!
Come si scrive
Lo scopo del plain language non è quello di
ipersemplificare o banalizzare il linguaggio,
rifuggendo a tutti i costi la complessità.
Il plain language si prefigge solo di eliminare
le complessità inutili, generate dalla scarsa
competenza comunicativa di chi scrive.
Non mira ad abbassare il livello intellettuale dei testi,
bensì a rimuovere gli ostacoli linguistici alla
comprensione.
Come si scrive
I sostenitori del plain language citano spesso questo
celeberrimo passo della Genesi:
E Dio disse:
"Sia la luce." E la luce fu. E Dio vide che la
luce era buona.
Parole comuni, frasi brevi e semplici: un
perfetto esempio di plain language.
Qualcuno oserebbe chiamarlo infantile?
Alcuni esempi in relazione con i
punti sopra
prendiamo un manuale a caso e
verifichiamolo
È vietato l’uso di psicofarmaci o
droghe….


Basta l’immediatezza: occorre essere in
buono stato di salute, altrimenti la
macchina può essere pericolosa
Altrimenti dovrei elencare tutti i sintomi e
le malattie possibili con le loro
conseguenze
Oppure forme contorte piene di
virgole
No
Si
Durante qualsiasi operazione di
manutenzione o pulizia il sezionatore
tripolare posto sull'anta dell'armadio deve
essere nella posizione di contatti aperti (pos.
0 o Off). Il costruttore ha previsto allo scopo
un sezionatore lucchettabile, in modo da
poter mantenere la posizione e consentire
l'azione di ripristino solo ed esclusivamente
in modo volontario. Il responsabile della
manutenzione deve avvalersi di una équipe
di persone in modo da garantire un
coordinamento assoluto tra le stesse e la
massima sicurezza delle persone esposte al
pericolo. Tutte le persone che si accingono
ad operazioni di manutenzione devono
essere in pieno contatto visivo per
segnalare eventuali pericoli
Operazioni di manutenzione:
• Posizionare il sezionatore tripolare su
0 o OFF
• lucchettare il sezionatore
• Il responsabile della manutenzione
deve operare con persone formate ed
informate sui rischi
• Tutte le persone che effettuano
operazioni di manutenzione devono
avere la totale visibilità della zona di
lavoro e sugli altri componenti la
squadra
Utilizzare esempi grafici o fotografie per
risultare più immediati Si
No
Ditta
Lingua delle Istruzioni

Le istruzioni per l’uso devono essere redatte nella lingua del
fabbricante o del suo mandatario.

All’atto della messa in servizio, ogni macchina deve essere
accompagnata da una traduzione delle istruzioni nella lingua del
paese di utilizzazione (se diverso da quello del fabbricante) e
dalle istruzioni originali. La traduzione è fatta dal fabbricante o
dal suo mandatario, o da chi introduce la macchina nella zona
linguistica in questione.
Lingua delle Istruzioni
Proposta di Revisione della Direttiva Macchine 98/37/CE
Lingua delle Istruzioni per
tecnici e manutentori

Le istruzioni per la Manutenzione, se destinate
ad essere applicate solo da un personale
specializzato che dipende dal fabbricante o dal
suo mandatario, possono essere redatte in una
sola lingua comunitaria compresa da detto
personale.
Lingua delle Istruzioni di parti
di macchine
Proposta di Revisione della Direttiva Macchine 98/37/CE
IL SUPPORTO DELLE ISTRUZIONI
Le informazioni per gli utilizzatori possono essere
apposte sul prodotto stesso, sul suo imballaggio, o su
materiale a corredo, in funzione delle caratteristiche,
della complessità, del rischio, e delle prescrizioni legali
relative al prodotto; per esempio, foglietti illustrativi,
manuali, nastri audio e video, e presentazioni su
supporti informatici possono essere utilizzati
separatamente o insieme.
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Ing.Gino Zampieri - Confindustria Vicenza