IMPARARE A IGNORARE
Ci sono situazioni dove il modo migliore per risolvere
un problema di comportamento è quello di ignorarlo
Questa tecnica (che, come abbiamo già detto, si
chiama estinzione) può funzionare a patto che:
 il comportamento problematico sia realmente
mantenuto dall’attenzione;
 il comportamento problematico non costituisca
pericolo per il bambino, per altre persone e/o per
oggetti
ATTENZIONE NEGATIVA – ESEMPIO N. 1
Luana è una bambina che i genitori
descrivono come sempre alla ricerca di
attenzione. Spesso quando chi le sta
intorno la ignora, compie gesti molto
vistosi. Ad esempio, si mette a gridare,
a buttare a terra qualsiasi oggetto le
capiti a tiro. È quasi inevitabile che chi
le sta vicino interrompa quello che sta
facendo, corra vicino a Luana e
incominci a parlarle. Talvolta i genitori
sono più disponibili e le spiegano,
anche con dolcezza, che non deve
comportarsi
così.
Altre
volte,
esasperati,
la
sgridano
anche
energicamente.
In ogni caso, Luana ha imparato un semplice stratagemma per avere l’attenzione di
chi le sta intorno. Le basta mettersi a urlare o a rompere quello che le capita a tiro
IMPARARE A IGNORARE
ESEMPIO N. 1
I genitori di Luana si sono resi conto che non serve continuare a
spiegare alla bambina che non bisogna gridare, buttare a terra gli
oggetti e battere le mani contro i mobili con violenza. Si sono
resi conto, anzi, che queste spiegazioni calmano l bambina per
un po’, ma che le crisi e i capricci si fanno sempre più frequenti.
Lo psicologo ha spiegato loro che, probabilmente, sono proprio
le spiegazioni ed i segni di attenzione dei genitori a mantenere il
cattivo comportamento di Luana. Bisognerebbe quindi riuscire
ad ignorare sistematicamente queste bizze. L’attenzione
andrebbe data in abbondanza, invece, quando la bambina si
comporta bene, ad esempio chiedendo le cose con garbo o
indicando quello che le serve.
IMPARARE A IGNORARE - ESEMPIO N. 1
La famiglia, a questo punto, si organizza. Vengono tolti di mezzo gli oggetti che
Luana potrebbe rompere o con cui potrebbe farsi male.
Ad ora di cena c’è il primo capriccio: grida e strepiti non si contano. La madre, facendo
un grosso sforzo di autocontrollo, continua a preparare la cena. Il padre, sforzandosi
anche lui a non intervenire, continua a leggere il giornale. Gli strepiti durano diversi
minuti. Poi, finalmente, la bambina si calma
IMPARARE A IGNORARE - ESEMPIO N. 1
Dopo qualche minuto di tranquillità (e non prima!), il papà
interrompe la lettura si mette vicino alla bimba e le legge la sua
storia preferita. Infine, la mamma chiama tutti a tavola e Luana
viene coinvolta quanto più possibile nei discorsi dei genitori.
IMPARARE A IGNORARE
ESEMPIO N. 1
Varie altre volte la bambina tenta di ottenere attenzione urlando
e battendo contro i mobili, ma è fatica sprecata.
I suoi genitori sono disposti a darle attenzione solo quando lei
comunica in modo gentile e collaborativo.
Dopo qualche settimana, gli sforzi compiuti danno i loro
risultati: la bambina fa le bizze molto più raramente, il
comportamento aggressivo è praticamente scomparso, mentre è
aumentato di molto il comportamento di ascolto e di
collaborazione con i genitori.
Infine, anche i soprammobili fragili possono essere rimessi al
loro posto!
ATTENZIONE NEGATIVA – ESEMPIO N. 2
Martina, invece, è una bimba, nel complesso,
abbastanza tranquilla. Tuttavia non le piace
restare da sola.. Ogni volta che le si dà un
compito da svolgere, anche molto facile, inizia a
giocherellare e a perdere tempo. Ad esempio, se
la mamma le dice di preparare la tavola da sola
(cosa che Martina fa molto bene, purché la
mamma sia lì vicino), la bambina prende le
stoviglie; poi, anziché metterle in tavola al posto
giusto, inizia a giocherellarci e a batterle una
contro l’altra. Così facendo, perde tempo e la
tavola rimane da apparecchiare. Di solito, la
mamma a questo punto interviene e si avvicina
a Martina e le dice cosa fare; qualche volta le fa
una carezza per incoraggiarla, altre volte si
arrabbia ed alza la voce. In ogni caso, è costretta
ad abbandonare quello che stava facendo e a
dedicare tutta la sua attenzione a Martina.
Martina, all’apparenza, è una bambina molto più tranquilla di Luana. Tuttavia, anche lei ha
trovato uno stratagemma per avere l’attenzione di chi le è intorno: giocherella e perde tempo
anziché svolgere attività che saprebbe benissimo far da sola
IMPARARE A IGNORARE - ESEMPIO N. 2
Anche la mamma di Martina ha deciso che non è proprio il caso di continuare a
prestare attenzione alle lungaggini che la bambina mette in atto al momento di
preparare la tavola. Anche lei si organizza in modo da poter seguire la bimba
durante le operazioni di preparazione della tavola, in modo fa prevenire eventuali
problemi fornendo alla figlia un minimo di guida fisica qualora ciò sia necessario.
In ogni caso, nessuna lunga spiegazione su cosa fare, né carezze di incoraggiamento
quando Martina è ferma a giocherellare con le posate
IMPARARE A IGNORARE - ESEMPIO N. 2
Tuttavia, quando la bambina ha finito di apparecchiare la tavola, la mamma
coglie l’occasione per abbracciarla, lodarla, baciarla e gratificarla con molti
segni di attenzione e di affetto. Ecco che in questo modo, la mamma di
Martina deve dare sempre meno aiuto alla bambina, fino al punto in cui
Martina impara che un buon modo per avere l’attenzione della mamma è
proprio quello di preparare rapidamente la tavola
IMPARARE A IGNORARE
Ci sono situazioni dove il modo migliore per risolvere
un problema di comportamento è quello di ignorarlo
Questa tecnica (che, come abbiamo già detto, si
chiama estinzione) può funzionare a patto che:
 il comportamento problematico sia realmente
mantenuto dall’attenzione;
 il comportamento problematico non costituisca
pericolo per il bambino, per altre persone e/o per
oggetti
IMPARARE A IGNORARE
Nel caso di Luana, ad esempio, i genitori hanno tolto
di mezzo tutti gli oggetti che la bambina avrebbe
potuto rompere o con cui avrebbe potuto farsi male
Certo, se il comportamento-bersaglio fosse consistito
nell’attraversare la strada di corsa senza controllare il
traffico, non sarebbe stato possibile usare una
procedura di estinzione: non ci si deve mai limitare ad
ignorare un comportamento pericoloso
In questo caso, infatti, vanno prese in considerazione
tecniche diverse, di cui si discuterà più avanti
IMPARARE A IGNORARE
Ma cosa significa, esattamente,
ignorare?
Ignorare significa, alla lettera,
fingere che il comportamento
problematico non si stia
verificando, quasi
che, nel
momento stesso in cui esso
avviene, il bambino diventasse
trasparente come una lastra di
vetro
IMPARARE A IGNORARE
Per un po’ di
tempo dopo la fine del
comportamento problematico, il bambino non deve
ricevere nessuna forma di attenzione o di
gratificazione
Teniamo in mente, infatti, che il principio su cui si
basa la tecnica dell’ignorare è quello dell’estinzione:
un comportamento che non è seguito da alcuna
conseguenza positiva tende a sparire spontaneamente
IMPARARE A IGNORARE
Ignorare, sfortunatamente, non è sempre facile. In
alcuni casi può bastare un minimo di fermezza. Ad
esempio, se la mamma sta parlando con la vicina e
la bambina continua a
interrompere cercando
di salire in braccio, può
Essere sufficiente un
chiaro “La mamma sta
parlando”, seguito da
un altrettanto chiara
azione di allontanamento. Il tutto senza fare
commenti, senza discussioni né spiegazioni
IMPARARE A IGNORARE
In altri casi si richiede un po’ più di organizzazione. La
mamma di Luana, ad esempio, ha fatto sparire tutti gli
oggetti più fragili, almeno per il primo periodo
dell’intervento. In altri casi, questo può non essere
necessario. Può invece essere utile il concentrarsi su
qualcosa di diverso dal comportamento problematico
Ad esempio, molti genitori si
aiutano leggendo un libro o un
giornale, guardando la tivù o
Ascoltando la radio finché la
“tempesta” è passata
IMPARARE A IGNORARE
Se però questi
diversivi rischiano di gratificare
indirettamente il bambino, o se il comportamento
problematico risulta troppo difficile da sopportare (fatto,
questo, più che umano e
comprensibile) è senz’altro
meglio lasciare la stanza
dove si trova il bambino
e tornarvi solo qualche
minuto dopo che il
comportamento
problematico si è calmato
IMPARARE A IGNORARE
In ogni caso, bisogna evitare di discutere con il
bambino
Se questi è in grado di capire, gli si può spiegare una
volta (ma non durante il suo comportamento
problematico!) che la mamma e il papà (o
l’insegnante) non gli daranno più ascolto quando grida,
piange o fa i capricci. In qualche caso può servire
ricordarlo una seconda volta, più per mettere in pace la
coscienza dell’educatore che per facilitare la
comprensione da parte del bambino
IMPARARE A IGNORARE
Da quel punto in poi, si tratta solo di ignorare
costantemente e coerentemente il comportamento
problematico e, ripetiamo, di evitare ogni discussione col
bambino nel momento in cui si manifesta il problema
Come si può facilmente intuire, non esiste un unico modo
per ignorare un comportamento problematico: ogni caso
può richiedere strategie diverse. Quindi occorre un po’ di
pratica per ottenere risultati validi
E se ignoriamo nella maniera giusta, il comportamento
problematico se ne andrà subito?
IMPARARE A IGNORARE
Sfortunatamente, la risposta è no
Quando iniziamo ad ignorare un comportamento
problematico, con ogni probabilità si produrrà una
reazione negativa da parte del bambino
È come se, dentro di sé, il bambino pensasse: “Ma
come?! Gridando e battendo i piedi ho sempre avuto ciò
che volevo. Cosa sta succedendo, adesso? Forse non mi
hanno notato abbastanza: proviamo più forte!”
IMPARARE A IGNORARE
Così, di norma, il comportamento problematico tende a farsi
più intenso, più frequente e a durare più a lungo non appena
si inizia la procedura di estinzione
È importante sapere che questo fenomeno avviene quasi
sempre; se infatti si verifica anche con il nostro bambino, vuol
dire che la procedura di estinzione ha incominciato a produrre il
suo effetto. Si tratta solo di non cedere!
IMPARARE A IGNORARE
Attenzione
Questo momento del trattamento è quello più critico. Se
cedessimo proprio a questo punto, le conseguenze
sarebbero probabilmente serie. Il bambino potrebbe
infatti imparare che, se non ottiene subito ciò a cui è
abituato, deve solo comportarsi in maniera più
problematica per poterne avere a volontà
È importante quindi, proseguire fino in fondo la
procedura di estinzione che abbiamo iniziato; dobbiamo
cioè continuare ad ignorare il comportamento
problematico anche quando questo si manifesta al
massimo della sua intensità
IMPARARE A IGNORARE
Nel giro di pochi giorni si dovrebbero già notare i
primi cambiamenti, che diventeranno via via più
netti entro qualche settimana
È molto utile durante questo lavoro continuare a
misurare il comportamento problematico sul quale
stiamo intervenendo, in modo da sapere con certezza
se si sta modificando
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imparare a ignorare - Istituto Comprensivo n.3 di Alghero