Capitolo 19
Lavorare con i video
e le animazioni
B
ene, finalmente è giunto il momento. Tutto quello che si può fare
con Photoshop su un’immagine statica ora può anche essere fatto
anche sulla grafica in movimento. Se si possiede un video di uno
zio antipatico che si copre di ridicolo in una festa di famiglia, si potrebbe
aprire il video con Photoshop, aggiungere allo zio un paio di corna o degli
occhiali alla Groucho! Sarebbe davvero divertente!
Le versioni precedenti di Photoshop erano un po’ limitate nella gestione
delle GIF animate, perché dovevano appoggiarsi alla vecchia applicazione
add-on ImageReady. Quando si aveva bisogno di creare una piccola animazione per il Web, bisognava richiamare ImageReady da Photoshop, quindi
ottimizzare l’immagine per l’uso online, creare rollover, GIF animate e tutta
la grafica necessaria per il Web. Nelle ultime versioni, in ogni modo, alcune delle caratteristiche di ImageReady erano state spostate a Photoshop:
l’esempio più lampante era la finestra Salva per Web. Gli utenti della versione CS2 ricorderanno che ImageReady era ancora un’applicazione separata, ma molte delle sue funzioni erano state integrate in Photoshop (era stato
aggiunto il pannello Animazione, per esempio), tanto che tutti avevano la
sensazione che ImageReady sarebbe scomparso con Photoshop CS3.
Adobe ha mantenuto la promessa, e con CS3 ImageReady è stato completamente assorbito in Photoshop: ImageReady non esiste più e Photoshop ora
è in grado di fare tutto quello che lui faceva prima. Oltre ad aver integrato
tutte le funzioni che prima erano di ImageReady, Photoshop ora è in grado
di manipolare i file video e non si limita più alle semplici animazioni per il
web come faceva ImageReady. Considerando il modo in cui Photoshop ha
“risucchiato” e “ucciso” ImageReady, c’è da chiedersi se farà la stessa cosa
ad After Effects. E Premiere? Quando si fermerà? Quando non ci saranno
più i singoli programmi ma solo un enorme programma Adobe in grado di
fare tutto?
In questo
capitolo
Editing video fotogramma
per fotogramma
Creare video QuickTime
con la palette Timeline
Creare GIF animate
con la palette Animazione
Divertirsi con il rotoscoping
Parte V
Colori e output
Ma non lasciamoci distrarre. Siamo partiti da semplici animazioni Web e ora, con CS3, è possibile
importare video e sequenze di immagini da manipolare, creare immagini da usare in un video e
creare sia animazioni per il Web sia animazioni video. La questione è QuickTime: occorre disporre
almeno della versione 7 di QuickTime sul proprio computer, dato che praticamente tutte le nuove
funzionalità multimediali di CS3 dipendono dal motore di QuickTime.
SUGGERIMENTO
SUGGERIMENTO
QuickTime può essere scaricato dal sito Web di Apple.
Lavorare con video, sequenze di immagini
e animazioni
Dunque è vero. Photoshop sta avvicinandosi sempre più a uno strumento unico che permette di
apportare alle immagini tutte le elaborazioni necessarie. È un po’ la stessa cosa che è stata fatta
con Word: ora l’utente dispone di una sola applicazione che permette di redigere lettere e report,
di creare semplici tabelle ed eseguire calcoli di base, di formattare il testo e le immagini praticamente in tutti i modi che possono essere necessari a un impiegato d’ufficio; inoltre, permette
anche di salvare i documenti come pagine Web (non lo fa bene, ma lo fa). Per così dire, “sa fare
un po’ di tutto”.
Photoshop è sulla stessa strada, ma è molto più avanti e lavora decisamente meglio. Non si limita
a imitare quello che faceva ImageReady con la grafica Web: lo fa altrettanto bene, se non meglio.
Photoshop non offre semplicemente uno strumento base per la animazione Web; dispone di un
intero pannello e di un notevole insieme di strumenti. E ora, per quanto riguarda il video, offre
addirittura un’intera serie di strumenti per creare e modificare i video e per applicare loro effetti
speciali. È in grado di lavorare coi formati video più comuni:
nMOV: MOV è un formato contenitore per il video sviluppato da Apple.
È utilizzato per memorizzare video codificati con svariati codec. MOV è utilizzabile
sia su Macintosh sia su Windows.
nAVI: AVI è il formato contenitore Microsoft. Garantisce una compressione minore
rispetto ai formati simili come .MPEG/MPG e .MOV.
nMPEG/MPG: è più frequente trovare file MPEG con estensione MPG. Questo formato
video è stato standardizzato dal Moving Picture Experts Group (dalle cui iniziali prende il nome). MPG è utilizzato per creare video distribuiti via Internet.
Photoshop CS3 supporta anche i formati Sequenza immagini:
nBMP: BMP (Windows Bitmap) è il formato nativo di Microsoft Paint (incluso in
Windows) ed è supportato da molte applicazioni Windows e DOS. Photoshop supporta le immagini BMP fino a 16 milioni di colori. È possibile usare RLE (Run-Length
Encoding), un sistema di compressione senza perdita specifico per il formato BMP.
nCineon: Cineon è un formato per film e video supportato da Photoshop. Sviluppato
da Kodak e usato per anni come standard per il trasferimento di immagini basate su
computer alla pellicola, Cineon è un formato robusto e di buona qualità. Inoltre è uno
dei pochi in grado di salvare le immagini in modalità 16 bit. Quando un file è usato
con Cineon Digital Film System, può essere esportato su pellicola senza la minima
perdita di qualità dell’immagine.
nJPEG e JPEG 2000: Il formato JPEG deve il suo nome ai suoi sviluppatori, il Joint
Photographic Experts Group. JPEG è il formato di compressione più efficiente attualmente disponibile ed è probabile che rimanga ancora per anni lo standard in fatto di
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Lavorare con i video e le animazioni
compressione. JPEG utilizza un sistema di compressione con perdita, il che significa
che, per risparmiare spazio su disco, sacrifica la qualità dell’immagine. Questo può
introdurre degli artefatti (imperfezioni visibili). Tuttavia, dato che è possibile regolare
il grado di compressione, la perdita di qualità può essere mantenuta sotto controllo.
nOpenEXR: OpenEXR è un formato di file immagine high dynamic-range (HDR) sviluppato da Industrial Light & Magic. I primi progetti in cui OpenEXR è stato utilizzato sono stati Harry Potter e la pietra filosofale, Men in Black II, Gangs of New York e Signs.
Da quel momento, OpenEXR è diventato il formato immagine principale di Industrial
Light & Magic.
nPNG: Portable Network Graphics (in inglese si pronuncia ping) è un formato aperto,
inizialmente sviluppato per sostituire il formato proprietario GIF. Come GIF, PNG è
un formato di compressione senza perdita. È dal 5 al 25% più efficiente di GIF. A differenza di GIF, che supporta solo una profondità di colore a 8 bit, PNG può arrivare
fino a 48-bit true color o 16-bit in scala di grigio. Questo significa che è superiore
anche a JPEG, che invece ha una profondità di colore pari a 24 bit (comunque, quando si tratta di distribuire un’immagine in rete, JPEG è ancora la scelta migliore, perché
è in grado di comprimere le immagini a 24 bit molto più di quanto possa farlo la
compressione senza perdita PNG — quindi le immagini risultano più piccole e più
veloci da scaricare). PNG supporta anche i canali alfa, che permettono una trasparenza variabile e anche la correzione di gamma multi-piattaforma.
nPSD: Questo formato, creato da Adobe per Photoshop, supporta i livelli immagine, i
livelli di regolazione, le maschere di livello, le annotazioni, le informazioni sul file, le
parole chiave e gli altri elementi specifici di Photoshop. Un file PSD può essere salvato
in Formato documento grande (PSB), in modalità di colore RGB, CMYK, scala di grigio, monocromatico, a due tonalità, indicizzato, colore Lab e multicanale.
nSGI: È il formato immagine nativo usato per le workstation Silicon Graphics; è simile
a un file RGB. Funziona sia in ambiente Mac sia in Windows, ma non è molto utilizzato (a parte le workstation di cui abbiamo parlato).
nTarga/TGA: TrueVision ha progettato il formato TGA (Targa) per garantire il supporto
alle immagini a 32-bit che comprendano un canale alfa 8-bit in grado di mostrare
video live. È un tipo di immagine Bitmap con un’estensione diversa, che permette di
creare miniature e di memorizzare la data del file, le informazioni di authoring, i valori di gamma, l’aspetto dei pixel e i canali alfa. I file TGA vengono utilizzati anche per
memorizzare i file con texture per i videogiochi 3D.
nTIFF: Sviluppato da Aldus per i primi Macintosh per standardizzare un numero sempre crescente di immagini scansionate, TIFF (Tagged Image File Format) è il formato
per le immagini destinate alla stampa più diffuso sia su piattaforma Macintosh sia su
PC. TIFF supporta fino a 24 canali, il numero massimo per le immagini. E, cosa ancora più importante, TIFF supporta livelli multipli.
NOTA
Quando si importa il video in Photoshop, si può lavorare solo con le immagini
e non con l’audio.
Comprendere i livelli video
Quando si apre un file video o una sequenza di immagini in Photoshop (scegliendo File > Apri),
ci si ritrova con un file che contiene fotogrammi su un livello video. Il livello video fa riferimento
al file video o alla sequenza di immagini originale, e ogni modifica apportata al livello video agisce solo su quel livello, ma non modifica il file video o la sequenza di immagini originale. I livelli
video modificabili possono contenere file in modalità scala di grigio, RGB, CMYK e Lab e possono
avere una profondità di colore di 8, 16 o 32 bit per canale.
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19
Parte V
Colori e output
Per muoversi fra una serie di fotogrammi, si possono usare i controlli sulla palette Timeline, come
mostrato nella Figura 19.1. Si può lavorare con i livelli video proprio come con i livelli immagine,
regolando il metodo di fusione, l’opacità, la posizione e lo stile del livello per ciascun livello.
Nella palette Livelli è possibile organizzare i livelli raggruppandoli; inoltre, aggiungendo dei livelli
di regolazione, è possibile correggere il colore e la luminosità dei livelli video senza apportare
cambiamenti permanenti ai livelli veri e propri.
Figura 19.1
La paletteTimeline è una visualizzazione diversa della palette Animazione. Fornisce tutti gli strumenti
necessari per controllare l’ordine e il contenuto dei fotogrammi e dei livelli video.
Come mai Timeline non è una voce del menu Finestra? Normalmente questo è il
menu in cui sono elencate le palette. Timeline, però, non è una palette autonoma, è parte della palette Animazione e si apre scegliendo Finestra > Animazione. Una volta aperta
la palette Animazione, basta fare clic sul pulsante Converti in animazione timeline nell’angolo in
basso a destra.
SUGGERIMENTO
SUGGERIMENTO
La palette Timeline e il sottomenu Livello > Livelli video forniscono un ricco insieme di strumenti
per lavorare sui livelli video mentre li vedete nell’area di lavoro di Photoshop CS3. È possibile
aggiungere livelli e fotogrammi, riorganizzare, cancellare e duplicare i livelli: in pratica, tutto quello che si può immaginare di fare nella gestione di un file video.
Occorre ricordare alcuni concetti importanti:
nIn particolare sulle macchine Windows, le connessioni possono essere rotte.
Ogni volta che si sposta, rinomina o si elimina un file video sorgente, si rompe il collegamento tra di esso e il suo livello video. In questi casi, sulla palette Livelli compare
un’icona per avvisare che la connessione è rotta. È possibile riconnettere i file facendo
doppio clic sul comando Sostituisci metraggio e scegliendo Livello > Livelli video >
Sostituisci metraggio. Dopo aver aperto la finestra di dialogo Sostituisci metraggio, si
deve selezionare il file che si vuole riconnettere al livello video e poi fare clic su Ok.
La connessione viene ripristinata. Su Mac il collegamento non viene rotto, a meno che
non si sposti il file sorgente in un volume diverso.
nAggiungere un livello video è molto semplice. Basta scegliere File > Apri, selezionare un file video e fare clic su Apri. Poi basta scegliere Livello > Livelli video > Nuovo
livello video da file, quindi scegliere un file video o una sequenza di immagine e fare
clic su Apri.
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Lavorare con i video e le animazioni
nUn livello video vuoto permette di aggiungere nuovi contenuti. Per aggiungerne
uno, scegliere Livello > Livelli video > Nuovo livello video vuoto. Questo permette
di mantenere le modifiche al frame su un livello distinto: in questo modo si può utilizzare il Timbro clone (campionando da tutti i livelli) su un livello vuoto, facendo in
modo che il contenuto clonato si collochi sul livello nuovo anziché sui livelli da cui
il contenuto è stato clonato. La Figura 19.2 mostra la creazione di un nuovo livello
video vuoto.
Figura 19.2
Creare un livello video vuoto permette di isolare la porzione di contenuto nuovo o modificato.
Un’altra applicazione importante dei livelli video vuoti è ospitare contenuto disegnato: in questo livello si possono collocare le animazioni create con gli strumenti pennello, matita e penna (o anche con lo strumento Forma).
SUGGERIMENTO
SUGGERIMENTO
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19
Parte V
Colori e output
La palette Timeline
La palette Timeline, che abbiamo detto essere in realtà una variante della palette Animazione, permette di vedere la lunghezza delle proprietà delle animazioni impostate per ogni file supportato da
Photoshop che contenga una sequenza di immagini, un video o un’animazione. Utilizzando i controlli della palette (si faccia riferimento alla Figura 19.1), ci si può muovere attraverso i fotogrammi
di un video o in una sequenza di immagini. Si possono usare anche i fotogrammi chiave per animare
le caratteristiche del livello e stabilire la durata e la sequenza dei livelli in una animazione.
Come mostrato nella Figura 19.3, ogni livello in un documento Photoshop appare nella palette
Timeline — o, meglio, tutti tranne il livello Sfondo che è visibile solo nella palette Livelli.
Fra le palette Timeline e Livelli ci sono altre affinità: ogni volta che si aggiunge, elimina, rinomina,
raggruppa, cancella un livello o se ne modificano le proprietà nella palette Timeline, i cambiamenti si riflettono anche sulla palette Livelli.
Figura 19.3
La palette Timeline e la palette Livelli hanno diversi punti in comune relativamente al modo in cui
memorizzano e mostrano le informazioni sui livelli video.
Se si raggruppano i livelli di animazione come Oggetto avanzato, le informazioni
della palette Timeline sono memorizzate nell’Oggetto avanzato. Il fatto che dei
livelli siano Oggetti avanzati si evidenzia anche nella palette Livelli. Inoltre, le caratteristiche di
Photoshop relative agli Oggetti avanzati, come i filtri avanzati, si possono applicare anche ai livelli.
NOTA
I controlli e le caratteristiche della palette Timeline
Come mostrato nelle Figure 19.1 e 19.3, la palette Timeline ha diversi pulsanti che non si trovano in nessuna altra palette di Photoshop. Questi controlli permettono di controllare il timing
del video e l’ordine dei suoi fotogrammi; inoltre, permettono di applicare delle caratteristiche che
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Lavorare con i video e le animazioni
aiutano a controllare lo scorrere del tempo nel filmato nel suo complesso e i movimenti all’interno
dei frame e tra i frame stessi. Osserviamo più da vicino questi pulsanti:
nTraccia video alterato: questa icona segnala che un fotogramma è stato ritoccato.
nDisplay della posizione temporale corrente: Mostra la posizione corrente. Se si trascina il cursore su questo display è possibile spostarsi tra i fotogrammi di un video o
di un’animazione.
nIndicatore della posizione temporale corrente: Determina qual è il fotogramma corrente nel video o nell’animazione e lo mostra nella finestra del documento. Si osservi
il triangolo azzurro sul righello della linea temporale: come si vede dalle figure proposte in precedenza, una linea verticale scende dall’indicatore della posizione temporale
corrente fino alla parte bassa della riga del tempo. Se si trascina l’indicatore, l’indicatore del tempo corrente cambia per riflettere la posizione nel tempo dell’indicatore.
nElimina fotogramma chiave: Si può cancellare un fotogramma chiave in tre modi.
Si può fare clic su un fotogramma chiave e poi clic sull’icona del cestino. Si può anche
trascinare il fotogramma chiave nel cestino. Oppure, si può selezionare il fotogramma
chiave e premere il tasto Canc.
nNavigatore per fotogrammi chiave: Si possono usare questi controlli per riposizionare l’indicatore del tempo corrente sul fotogramma chiave precedente o successivo.
nBarra della durata del livello: Specifica la posizione di un livello nel tempo all’interno del video o dell’animazione. Per regolare la durata di un livello, basta trascinare
una delle due estremità della barra.
nVideo alterato successivo/precedente: Con questi controlli ci si può muovere avanti
e indietro tra i fotogrammi modificati.
nControlli di riproduzione: Questi pulsanti, che hanno l’aspetto dei pulsanti dei
videoregistratori e dei lettori DVD, permettono di riprodurre l’anteprima di un video o
di un’animazione. Quando ci si muove nell’anteprima, l’indicatore del tempo corrente
si aggiorna in base alla posizione in cui ci si trova.
nRighello tempo: Questo dispositivo misura la durata del video o dell’animazione
in modo seriale, con il sistema di conteggio stabilito nelle proprietà del file.
Le tacche e i numeri lungo il righello cambiano in funzione del livello di dettaglio con
cui si vedono il video o l’animazione. Si può aumentare o diminuire lo zoom usando
il Cursore zoom.
nCronometro: Questo strumento abilita o disabilita l’uso di fotogrammi chiave in un
livello animazione.
nOpzioni Timeline: Fare clic sul triangolo nell’angolo in alto a destra della palette
Timeline per mostrare il menu della palette. Il menu offre diversi comandi, tra cui
quelli per controllare i fotogrammi chiave, i livelli, l’aspetto della palette, l’uso della
tecnica onion skin e le impostazioni generali per il file del video o dell’animazione.
nAttiva/disattiva onion skinning: Come suggerisce il nome, questo pulsante permette
di nascondere o visualizzare gli onion skin nella finestra del documento.
nBarra dell’area di lavoro: Questa barra indica la porzione di video di cui si desidera
visualizzare l’anteprima o che si vuole esportare in un altro file.
nIndicatori di inizio e fine dell’area di lavoro: Questi controlli permettono di determinare la porzione di video o animazione di cui si faranno l’anteprima, il rendering o
l’esportazione.
nControlli Zoom: Noti anche come cursore Zoom (due pulsanti con una barra in
mezzo), questi controlli permettono di aumentare o diminuire il dettaglio della timeline.
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Parte V
Colori e output
Personalizzare la palette Timeline
Come per ogni altra palette di Photoshop, è possibile modificare l’aspetto e il modo di funzionare
della palette Timeline utilizzando il menu della palette stessa. Per aprire il menu della palette Timeline, basta fare clic sul triangolo che si trova nell’angolo superiore destro della palette.
Apparirà il menu mostrato nella Figura 19.4.
Figura 19.4
Il menu Opzioni Timeline permette di personalizzare l’aspetto e il modo di lavorare della palette
Timeline.
Si vuole che le miniature della palette siano più grandi o più piccole? Dal menu
della palette scegliere Opzioni palette, quindi nella nuova finestra scegliere le
miniature piccole, medie o grandi. Qui, si può anche scegliere quale unità timeline si vuole vedere, cioè se si preferisce vedere nella palette il numero di fotogramma (disattivato per impostazione predefinita) o il timecode (attivato per impostazione predefinita). Una volta fatte le scelte che
si desiderano, premere OK.
SUGGERIMENTO
SUGGERIMENTO
Le opzioni di cui abbiamo parlato sopra non sono le uniche modifiche che si possono apportare
all’aspetto e al funzionamento della palette Timeline. Di seguito elenchiamo alcune altre modifiche
possibili:
nMostrare il tempo corrente. Per fare questo, trascinare l’indicatore del tempo corrente e fare clic nel righello tempo nel punto in cui l’indicatore del tempo corrente
deve apparire. Poi, trascinare il display del tempo corrente in posizione. È anche possibile mostrare il tempo corrente usando i controlli di riproduzione e ogni volta che
si aumenta o diminuisce lo zoom con il cursore zoom, che si trova nella parte bassa
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Lavorare con i video e le animazioni
della palette. Si noti che è in tutto simile al cursore nella palette Navigatore che controlla lo zoom sulla finestra dell’immagine.
nCambiare la vista Timeline. Ancora una volta si può usare il cursore zoom, mostrato nella Figura 19.5, o fare clic sui pulsanti Zoom in o Zoom out (ai lati del cursore).
Anche nascondere o mostrare le proprietà del livello (usando i triangoli all’estrema sinistra di ciascun livello) modifica l’aspetto della palette Timeline, aumentando lo spazio
per visualizzare ogni livello nella parte verticale della palette. Per visualizzare i livelli che
non sono visibili basta trascinare la barra di scorrimento a destra nella palette.
Figura 19.5
Trascinare il Cursore zoom per aumentare lo diminuire lo zoom. Così come aumentando lo zoom di
una foto si possono modificare i singoli pixel, allo stesso modo aumentando lo zoom sulla Timeline è
possibile modificare i fotogrammi e controllare il tempo con maggiore dettaglio.
Modificare la durata e le impostazioni dei fotogrammi
Photoshop permette di impostare la durata e la frequenza dei fotogrammi dei file che contengono
video o animazioni. Durata, ovviamente, è la lunghezza complessiva di un video o di un’animazione. La frequenza dei fotogrammi è determinata dal tipo di output che si vuole produrre — per
esempio, un video NTSC ha una frequenza fotogrammi di 29,97 fotogrammi per secondo (fps),
mentre un video PAL ha una frequenza fotogrammi di 25 fps e i film per il cinema hanno una
frequenza di 24 fps. I DVD video possono avere la stessa frequenza del video NTSC o PAL, o una
frequenza fotogrammi di 23,976 (NTSC Film). Il video per i CD-ROM o per il Web di solito ha
una frequenza tra i 10 e i 15 fps.
Cosa si può fare con queste informazioni? Per la verità, non molto a parte leggerle, ma si potranno
trovare delle applicazioni pratiche per esse quando si comincerà a produrre o modificare video o
animazioni. Quando si crea un nuovo file video o animazione con Photoshop CS3, sono proposte
le impostazioni predefinite per la timeline. Questo significa una durata di 10 secondi e una frequenza fotogrammi di 30 fps. Per cambiare queste impostazioni, dal menu della palette Timeline
scegliere Impostazioni documento e, nella nuova finestra di dialogo selezionare i valori che si desiderano, come mostrato nella Figura 19.6.
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19
Parte V
Colori e output
Figura 19.6
Impostare la durata e la frequenza dei fotogrammi di un video usando la finestra di dialogo
Impostazioni timeline del documento.
Creare immagini video
Dopo che si sono definite le impostazioni base per il video o l’animazione — la durata e la frequenza fotogrammi (che può poi essere cambiata successivamente, niente è definitivo) — è giunto
il momento di cominciare a costruire il video. Questo, naturalmente, implica che si lavori in
Photoshop e, proprio perché si lavora in Photoshop, comporta la creazione e l’inserimento di immagini da usare nel video.
Prima di addentrarsi in questa operazione è bene tenere presenti alcune considerazioni:
nAdobe Premiere e altre applicazioni per l’editing video verso le quali potrebbe
essere necessario esportare il file finito non supportano le immagini a 16-bit per
canale.
nSe un video ha più di un livello, si potrà esportare uno solo dei livelli in un’altra
applicazione di editing video. Dunque, non è necessario limitarsi a lavorare con un
livello solo anche se lo scopo finale è quello di esportare in un unico livello; si può
lavorare con più livelli ed esportarne uno solo, oppure fondere i livelli prima dell’esportazione.
nÈ bene verificare la capacita dell’applicazione di video editing di conservare
la trasparenza. Fare tanti sforzi per inserire la trasparenza sarebbe del tutto inutile
se l’applicazione non la supportasse. Fortunatamente, programmi come Final Cut e
Adobe Premiere non hanno assolutamente problemi con la trasparenza.
nCreare una copia appiattita del file in formato PSD (Photoshop Document).
Anche se i file che contengono maschere di livello o livelli multipli normalmente non
devono essere appiattiti, questo potrebbe essere necessario per poterli usare in altre
applicazioni. Con il file PSD appiattito non ci saranno problemi a esportare con successo il file Photoshop in applicazioni di video-editing come Adobe Premiere.
nLe azioni non sono destinate solo alle foto statiche. Photoshop offre un gruppo
di azioni video che permettono di automatizzare una serie di operazioni relative alle
gestione dei file video. Di queste azioni si parlerà più avanti nel capitolo.
892
Lavorare con i video e le animazioni
Aggiungere ai file video immagini esistenti
Quando si è pronti per iniziare a costruire il file video, si può cominciare aggiungendo delle
immagini nei fotogrammi del file. Per inserire le immagini è possibile trascinare i livelli (livelli
forma, livelli rasterizzati, contenuto disegnato) da altre immagini, copiarli e incollarli da altre
immagini oppure usare il comando File > Inserisci per aprire la finestra di dialogo Inserisci e
selezionare un’immagine. La finestra di dialogo mostrata nella Figura 19.7 permette di selezionare
il file immagine che si vuole inserire e di vederne un’anteprima semplicemente modificando le
impostazioni della finestra in modo da vedere le miniature dei file (solo per utenti Windows).
Una volta trovata l’immagine, basta fare clic su di essa e premere il pulsante Inserisci per inserire
l’immagine nel video.
Figura 19.7
Il comando File > Inserisci permette di inserire un’immagine nel file video.
Quando si aggiunge del contenuto usando uno qualsiasi dei metodi proposti prima, Photoshop
automaticamente converte e ridimensiona l’immagine in modo da adattarla alle proporzioni dei
pixel del file video, che come è noto è un documento con pixel non quadrati. Questo succede anche
con le immagini vettoriali, come quelle di Adobe Illustrator.
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19
Parte V
Colori e output
Creare nuove immagini per il video
Il processo di creazione di un nuovo file video è assolutamente immediato: scegliere File > Nuovo
e, nella finestra di dialogo Nuovo mostrata nella Figura 19.8, scegliere fra i tipi Predefiniti il sistema video su cui si presume che sarà visto il vostro file. Se si preme il pulsante Avanzate, è possibile scegliere il profilo di colore e la proporzione dei pixel. Oppure, si può scegliere Visualizza >
Correzione proporzioni pixel per evitare la correzione delle proporzioni dei pixel se l’immagine
fosse mostrata su un display con pixel quadrati. Come si vede nella Figura 19.9, questa scelta relativa alla correzione delle proporzioni dei pixel ha un impatto significativo sulla qualità del video.
Figura 19.8
I formati Predefiniti sono l’ideale per iniziare a lavorare correttamente con i file video.
I file con pixel non quadrati, per impostazione predefinita, sono aperti con la
Correzione proporzioni pixel attiva, che ridimensiona l’immagine per uno schermo con pixel non quadrati come un monitor video. Se si è certi che questo sarà l’unico tipo di
monitor usato per visualizzare il video, allora si può lasciare l’impostazione predefinita. Se si
dispone di un monitor ad alta definizione, questo potrebbe avere già pixel quadrati ed effettuare
la correzione autonomamente.
SUGGERIMENTO
SUGGERIMENTO
Forse si desiderano altre prove? Photoshop dispone del comando Finestra > Ordina > Nuova finestra per nome file in modo da poter confrontare lo stesso file con e senza la Correzione proporzioni pixel (una versione in ciascuna finestra). C’è anche la possibilità di visualizzare l’anteprima del
file come apparirebbe in un monitor: basta connettere il monitor su cui effettuare il test al computer attraverso una porta FireWire o un dispositivo simile. Per inviare l’anteprima al monitor, basta
scegliere il comando File > Esporta > Anteprima video. Se non occorre lavorare con le opzioni di
output, si può scegliere File > Esporta > Invia anteprima video a dispositivo.
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Lavorare con i video e le animazioni
Figura 19.9
Si confronti il cerchio in un file NTSC DV 720 x 480 quando viene visto sul monitor di un computer
(pixel quadrati) con la Correzione proporzioni pixel attiva (in alto) e non attiva (in basso).
Impostare la corretta proporzione dei pixel
Oltre ad attivare e disattivare questa caratteristica quando si crea un nuovo documento video,
è anche possibile cambiare questa impostazione in seguito mediante il comando Immagine >
Proporzioni pixel.
Basterà scegliere una delle opzioni del sottomenu mostrato nella Figura 19.10. Se si desidera personalizzare le impostazioni, basta scegliere Proporzioni pixel personali dal sottomenu e inserire i
valori desiderati nei campi della finestra di dialogo che appare. In particolare, bisognerà specificare un nome per la nuova impostazione personalizzata e anche il Fattore, ossia la proporzione dei
pixel. Basterà poi fare clic sul pulsante Ok per applicare le applicazioni personalizzate, che saranno disponibili anche per il futuro.
Come gestire una proporzione pixel personalizzata che non occorre più? Una proporzione pixel
personalizzata può essere facilmente eliminata scegliendo Immagine > Proporzioni pixel > Elimina
proporzioni pixel.
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19
Parte V
Colori e output
Figura 19.10
Da questo sottomenu è possibile scegliere la proporzione dei pixel. Inoltre, si può creare una configurazione personalizzata.
Quando si presenta la finestra Elimina proporzioni pixel, basta selezionare il valore preimpostato
che si vuole eliminare e premere il pulsante Elimina. Se, invece, si vuole modificare una impostazione esistente, basta scegliere Immagine > Proporzioni pixel > Ripristina proporzioni pixel e
premere il pulsante Aggiungi, che permette di ripristinare il valore predefinito precedentemente
cancellato e di mantenere contemporaneamente le impostazioni personalizzate. Se non si usa il
pulsante Aggiungi e si fa semplicemente clic sul pulsante Ok, i valori predefiniti sono ripristinati e
le impostazioni personalizzate vanno perse. Si tratta di una operazione delicata, conviene eseguirla
con attenzione.
Lavorare con le azioni video
Le azioni, come esposto nel Capitolo 3, permettono di automatizzare delle caratteristiche usate di
frequente e/o funzionalità complesse in modo da semplificare l’esecuzione delle azioni stesse e ripeterle facilmente più volte. Le azioni video di Photoshop permettono di fare altrettanto con i video.
Con queste azioni, si possono automatizzare le operazioni che aiutano a mantenere le immagini
entro i confini dei display standard, a convertire le immagini per i DVD, a impostare diverse proporzioni pixel, a costruire livelli e impostare effetti speciali. Praticamente ogni problema legato in
modo specifico alle immagini per il video può essere automatizzato con queste azione, dato che in
pratica si automatizza il richiamare una serie di comandi, strumenti e caratteristiche di Photoshop.
Il processo di creazione delle azioni video è assolutamente identico a quello di creazione delle normali azioni che creano o modificano immagini statiche destinate alla stampa o al Web: si ricorrerà
alla stessa palette Azioni seguendo le stesse regole e servendosi delle stesse tecniche proposte nel
896
Lavorare con i video e le animazioni
Capitolo 3. La differenza principale è data dall’utilizzo delle azioni video, che si possono caricare,
usare e modificare a seconda delle necessità specifiche. Ecco come istallarle:
Passo uno: creare una azione
1. Mostrare la palette Azioni scegliendo Finestra > Azioni.
2. Aprire il menu della palette.
3. Selezionare Carica azioni dal menu.
4. Nella finestra di dialogo Carica, individuare la cartella Azioni e selezionare il file
Video Actions.atn.
5. Fare clic su Carica.
Le azioni relative al video sono state caricate e si può accedervi tramite la palette Azioni, eseguendole proprio come le normali azioni. La Figura 19.11 mostra la palette Azioni con le azioni video
caricate. Se si visualizzano i passaggi di un’azione (basta fare clic sul triangolo posto accanto al
nome dell’azione stessa), è possibile attivare o meno i diversi passaggi, impostare la pausa dalla
finestra di dialogo e praticamente fare tutto quello che è stato proposto nel Capitolo 3.
Figura 19.11
Aggiungere le azioni che aiutano a preparare un file video per diverse soluzioni di visualizzazione.
Se non si riuscisse a trovare il file con le azioni nella finestra Carica, si può cercarlo in due modi: (1) utilizzare lo strumento di ricerca del sistema operativo e
cercare i file con estensione .atn o (2) portarsi alla cartella Photoshop CS3, analizzare il contenuto della sottocartella Predefiniti e cercare la cartella Azioni. A seconda del computer in uso e dell’installazione di CS3, questa cartella si potrebbe trovare in una posizione diversa.
SUGGERIMENTO
SUGGERIMENTO
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Parte V
Colori e output
Perché? Forse si è saltata proprio quella sezione nel Capitolo 3? Conviene tornare
indietro a leggerla per poter fare un uso migliore e più completo delle azioni con
gli strumenti video di Photoshop.
RIFERIMENTI
Lavorare con Adobe After Effects
Dato che si tratta di un prodotto Adobe, la compatibilità fra Photoshop e After Effects è nativa:
è possibile costruire delle immagini con Photoshop e usarle in After Effects per creare grafica in
movimento. Questo significa che i file Photoshop PSD possono essere importati in After Effects
dove livelli, stili e trasparenza sono mantenuti.
Comunque, nonostante la compatibilità, occorre tenere presenti alcune cose quando si costruisce in
Photoshop un’immagine destinata a essere usata con After Effects da noi stessi o da qualcun altro.
nDare ai livelli nomi univoci e assicurarsi che siano ben organizzati. Questo
permette di evitare che più avanti si rendano necessarie delle modifiche; inoltre, se
l’organizzazione non viene fatta prima di importare i file in After Effects, i livelli non
saranno sincronizzati tra le due applicazioni e la finestra del progetto di After Effects
elencherà dei livelli che sono stati rinominati o addirittura rimossi. I nomi univoci per
i livelli sono importanti perché ogni livello con nomi duplicati (per esempio due livelli
chiamati “contenuto duplicato”) creerà dei problemi nell’aggiornamento dei metraggi.
nAttivare sempre la massima compatibilità per il file PSD. Questa opzione, che si
trova nella scheda Gestione file della finestra Preferenze, permette una maggiore compatibilità fra le applicazioni. Alcuni utenti preferiscono disattivarla per ridurre le dimensioni dei file destinati alla stampa e al Web, specialmente quando sono sicuri che tutto lo
sviluppo del file avverrà in Photoshop. Tuttavia, quando si lavora col video e si devono
esportare i file in altre applicazioni, è bene tenere questa opzione attiva.
nNon usare un’impostazione Predefinita personalizzata quando si crea un nuovo
file. Quando si pensa di esportare dei file immagine da Photoshop ad After Effects,
l’operazione sarà più facile se si è usata un’impostazione predefinita per il file immagine, piuttosto che impostazioni personalizzate per le sue dimensioni.
Importate video e sequenze di immagini
Quando si parla di importare, è ovvio che il processo avviene nella direzione opposta: da un’altra
applicazione a Photoshop. Per aprire un file video in Photoshop, scegliere File > Apri e quindi
usare il menu Livello per aggiungere un nuovo livello video. Si può anche usare Bridge per aprire
un file scegliendo File > Apri con Photoshop CS3. La Figura 19.12 mostra un video aperto in
Bridge nell’area miniature; i suoi metadati sono elencati in un pannello con lo stesso nome.
Importare un file sequenza immagini è la stessa cosa che importare un video.
L’unica differenza sta nel fatto che le sequenze di immagini normalmente sono importate in una
cartella e ogni immagine in quella cartella diventa un fotogramma in un singolo livello video,
all’interno di un singolo file.
Perché il processo di importazione (o apertura) abbia successo, occorre assicurarsi che nella cartella ci siano solo le immagini che appartengono alla sequenza, altrimenti Photoshop potrebbe
avere difficoltà a gestire l’altro contenuto. Naturalmente, si deve sempre tenere presente che il file
video risultante sarà qualitativamente migliore se tutte le immagini nella sequenza hanno la stessa
dimensione in pixel (con la giusta proporzione per l’output scelto) e i loro nomi sono ordinati
secondo un ordine alfabetico o numerico. Altrimenti sarà necessario riorganizzarle una volta che il
file è aperto e questo potrebbe creare confusione.
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Lavorare con i video e le animazioni
Figura 19.12
Si usi Bridge dalle altre applicazioni quando il video è stato preparato e modificato fotogramma per
fotogramma in Photoshop.
Fortunatamente, Photoshop è piuttosto intuitivo. Se si usa il comando Nuovo
livello video da file per importare la sequenza di immagini e si fa clic su Apri, si
noti che l’opzione Sequenza immagini è già attiva — a meno che non si siano selezionati file multipli o cartelle.
SUGGERIMENTO
SUGGERIMENTO
Inserire video e sequenze di immagini
Quando si è aperta un’immagine video esistente o se ne è creata una nuova, potrebbe essere
necessario aggiungere a essa un altro file video o un’altra sequenza per allungare o arricchire il
video stesso. L’operazione è analoga all’inserimento di altre foto in un’immagine statica per creare
un’immagine composita.
Per aggiungere un video o una sequenza di immagini basta usare il comando Inserisci, che elabora
il video nel momento in cui lo si importa in un file video. Una volta che sono inseriti nel file i
fotogrammi video sono inseriti in un Oggetto avanzato, il che significa che ci si può muovere tra i
fotogrammi usando la palette Timeline.
Scegliere File > Inserisci per aprire la finestra di dialogo Inserisci e portarsi al file o alla sequenza
che si vuole aggiungere, quindi fare clic sul pulsante Inserisci. Photoshop fa tutto il resto e ci si
potrà dedicare all’integrazione del contenuto aggiunto col video.
Ancora, se si sta lavorando con una sequenza di immagini, è importante che i file
(memorizzati in una singola cartella) siano ordinati per nome, in modo che nel
livello video risultante essi siano trasformati in frame nell’ordine corretto.
SUGGERIMENTO
SUGGERIMENTO
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19
Parte V
Colori e output
Lavorare con i canali alfa e gli aloni
I dati relativi ai colori in un file video sono memorizzati, come in un’immagine statica, in tre canali: rosso, blu e verde. Proprio come un’immagine statica, anche un video può contenere un canale
alfa che, come si è detto nel Capitolo 9, è un canale invisibile che memorizza le informazioni relative alla trasparenza. Gli effetti applicati al canale alfa non influenzano i canali nell’immagine.
Come mostrato nella Figura 19.13, che comprende la palette Canali (in cui si trova un canale
alfa), il canale alfa appare bianco e nero, dove il bianco rappresenta il 100% di opacità e il nero
il 100% di trasparenza. Naturalmente ogni gradazione di grigio rappresenta aree che sono meno
opache ma anche meno trasparenti del 100%.
Figura 19.13
Un canale alfa applica e controlla la trasparenza in alcune aree di un livello di un’immagine video.
Se le informazioni sui canali proposte nei Capitoli 4 e 9 non vi avessero confuso abbastanza, ora parleremo di altri due tipi di canale, che rappresentano i tipi di canale alfa che si trovano in un video.
nI canali alfa premoltiplicati fanno sì che un’immagine sia composta sopra all’immagine di sfondo o sopra uno sfondo di colore uniforme. Ciò crea un livello completamente opaco e i dati relativi alla trasparenza sono memorizzati sia nel canale alfa sia
nei canali dei colori.
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Lavorare con i video e le animazioni
nCanali alfa semplici memorizzano la trasparenza sono nel canale alfa e i canali dei
colori non ne sono toccati.
In rapporto ai canali alfa, in funzione del ruolo che rivestono nelle immagini, l’alone è un livello che stabilisce la trasparenza di un altro livello. Le aree bianche e
nere funzionano allo stesso modo e l’alone stesso può essere creato attraverso un canale alfa.
NOTA
Il comando Interpreta metraggio
Tutte le caratteristiche di cui abbiamo discusso finora — canali alfa, frequenza fotogrammi, ordine
delle sequenze — possono essere controllate dal comando Interpreta metraggio, che si trova nel
sottomenu Livello > Livelli video. Come si vede nella Figure 19.14, la finestra di dialogo che si
presenta con questo comando permette di scegliere come devono essere gestiti questi elementi di
un’immagine video. Non è necessario eseguire questo comando per tutte le immagini video o tutti
i livelli video, ma se se ne presenta la necessità, può essere di grande aiuto.
Figura 19.14
Si usi il comando Interpreta metraggio per controllare le impostazioni relative ai canali e alla frequenza
fotogrammi e il modo in cui Photoshop le applica all’immagine.
Dalla finestra Interpreta metraggio si possono svolgere le seguenti operazioni:
nScegliere come deve essere interpretato il canale alfa nel livello video selezionando l’opzione Canale alfa. Naturalmente, perché questa opzione sia disponibile occorre
che il metraggio disponga di un canale alfa; se Premoltiplicato - alone è selezionato, si
può scegliere il colore dell’alone con cui i canali sono premoltiplicati.
nScegliere la frequenza fotogrammi. Questa opzione non è disponibile per i livelli
basati su una sequenza immagine.
nScegliere il campo dominante in un video interlacciato dalla sezione Togli interlacciato, selezionando un campo dall’elenco a discesa Usa e un Metodo per l’interpolazione. Se il video è destinato ai monitor a scansione progressiva, si deve attivare
l’opzione Togli interlacciato in modo da attivare i campi di questa sezione.
nScegliere il Profilo di colore per i fotogrammi e i livelli video.
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Parte V
Colori e output
Interpolare per animare
C
he cos’è l’interpolazione? È un metodo matematico per completare dati mancanti. Si è
già visto questo concetto in Photoshop: nella finestra di dialogo Dimensione immagine
si deve scegliere come ricampionare l’immagine quando deve essere ingrandita o rimpicciolita e questo ricampionamento è una forma di interpolazione. Tipicamente l’interpolazione
genera un nuovo pixel usando i valori medi dei due pixel ai lati di quello da creare e, siccome Photoshop lo fa su un intero livello o canale, tutti i pixel vengono considerati come se
fossero nuovi pixel aggiunti.
Quando si parla di video digitale, interpolare significa generare nuovi valori tra due fotogrammi chiave. Photoshop interpola i fotogrammi fra i due selezionati e crea i fotogrammi
intermedi e il loro contenuto. Avremo modo di vedere l’interpolazione applicata nella discussione proposta di seguito relativa alla creazione di GIF animate nella palette Animazione, dove l’interpolazione è chiamata tweening (dall’inglese between - fra, dato che i nuovi
fotogrammi sono creati “fra” i fotogrammi esistenti). Nei video e nelle animazioni, i nuovi
fotogrammi possono creare movimenti — cambiamenti nel colore, nella luce o negli stili.
Fra i fotogrammi può cambiare l’opacità, proprio come può cambiare la visibilità dei diversi
livelli nell’immagine. Photoshop supporta due tipi di interpolazione: lineare e sospesa. La
prima costruisce un cambiamento strutturato quando un fotogramma chiave si muove in
avanti, con interruzioni e inizi netti fra ogni coppia di fotogrammi chiave. Il secondo metodo è più progressivo e lavora bene quando si vogliono ottenere effetti di lampeggiamento o
ogni volta che si desidera che il contenuto di un fotogramma appaia velocemente piuttosto
che in una serie di fotogrammi.
Per cambiare il metodo di interpolazione, nella palette Timeline selezionare uno o più fotogrammi chiave e fare clic col tasto destro del mouse per mostrare un menu a comparsa da
cui è possibile scegliere il metodo di interpolazione. Oppure, aprire il menu della palette
Timeline e scegliere Interpolazione fotogrammi chiave > Lineare o Interpolazione fotogrammi chiave > Sospesa.
Comprendere il video interlacciato e non interlacciato
Dato che stiamo discutendo di diverse “varianti” di ciò che riguarda il video — diversi tipi di
canali alfa, diverse impostazioni per l’output video ecc. — è giunto il momento di altre varianti
molto importanti: video interlacciato e non interlacciato. Questi due tipi di video sono utili per
scopi diversi e rispondono a necessità differenti. Per saperne di più è bene proseguire nella lettura.
Video interlacciato
Il video interlacciato si chiama così dal modo in cui si dispongono le linee orizzontali nel fotogramma. I fotogrammi del video interlacciato, sono composti da due campi, in ciascuno dei quali
è memorizzata metà delle linee orizzontali del fotogramma. Il campo superiore (o Campo 1)
memorizza tutte le linee dispari e il campo inferiore (o Campo 2) memorizza tutte le linee pari.
Un monitor interlacciato mostra il video visualizzando ogni fotogramma, prima disegnando tutte
le linee di un campo e poi quelle dell’altro campo, una dopo l’altra. L’ordine dei campi determina
quale è disegnato per primo sullo schermo; in un video PAL, i campi sono disegnati sullo schermo
50 volte al secondo, ottenendo 25 fotogrammi interi al secondo.
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Lavorare con i video e le animazioni
SUGGERIMENTO
SUGGERIMENTO
La maggior parte dei video trasmessi è interlacciata. I nuovi standard televisivi ad alta
definizione hanno una variante interlacciata (1080i) e una non interlacciata (1080p).
Video non interlacciato
Di contro, i fotogrammi non interlacciati non sono separati in campi e lavorano bene su monitor a
scansione progressiva, che sono in grado di mostrare questi fotogrammi disegnando tutte le linee
orizzontali, dall’alto al basso, in una passata unica. Quasi tutti i monitor per computer sono a
scansione progressiva e la maggior parte del video progettato per essere fruito su monitor di computer — per esempio, il video per il Web — non è interlacciato.
Creare animazioni
Non ci si deve confondere con il processo di creare semplici animazioni con la palette Animazione
(non in modalità Timeline). Ora vogliamo occuparci, invece, di un’animazione creata da una
sequenza di immagini o fotogrammi mostrati nel tempo e che viene costruita nella palette
Timeline. Nelle animazioni di questo genere, un po’ come nella variante “più semplice” di cui si
parlerà più avanti nel capitolo, ogni fotogramma ha un contenuto diverso e i livelli sono in posizioni diverse, l’opacità e gli stili cambiano nel tempo e questo dà l’illusione del movimento.
Per creare un’animazione basata sulla Timeline, si costruisce il contenuto dell’immagine livello
per livello, poi si impostano i fotogrammi chiave facendo avanzare l’indicatore del tempo. In ogni
fotogramma chiave, si possono modificare la posizione, l’opacità o lo stile del contenuto del livello, perciò ogni movimento o cambiamento che si desidera realizzare è ottenuto con la progressione dei fotogrammi. Si può chiedere a Photoshop di creare, attraverso l’interpolazione, il contenuto
dei fotogrammi intermedi oppure si può farlo manualmente inserendo i fotogrammi e modificando il loro contenuto a mano.
Fotogrammi chiave definiti
I fotogrammi chiave sono usati per creare e controllare l’animazione, gli effetti e vari altri cambiamenti che avvengono nel tempo. Un fotogramma chiava marca il momento in cui viene specificato
un valore, come la posizione, l’opacità o lo stile del livello. I valori tra i fotogrammi chiave sono
interpolati. Quando si adoperano i fotogrammi chiave per creare un cambiamento nel tempo,
occorre utilizzarne almeno 2 — uno per definire lo stato iniziale e uno per definire lo stato finale
del cambiamento.
Usare i fotogrammi chiave per animare le proprietà del livello. Mediante i fotogrammi chiave
si possono animare diverse proprietà dei livelli, come la posizione, l’opacità e lo stile. Ciascun
cambiamento può avvenire in modo indipendente o simultaneamente ad altri cambiamenti.
Se si vogliono animare diversi oggetti indipendentemente, occorre crearli su livelli separati.
Sono proposti qui alcuni esempi di come si possono animare le proprietà dei livelli:
nSi può animare la posizione aggiungendo un fotogramma chiave alla proprietà
Posizione e, quindi, muovendo l’indicatore del tempo corrente e poi trascinando il
livello nella finestra del documento.
nSi può animare l’opacità di un livello aggiungendo un fotogramma chiave alla proprietà Opacità, quindi muovendo l’indicatore del tempo corrente e modificando l’opacità
del livello nella palette Livelli.
Per animare una proprietà mediante i fotogrammi chiave, occorre impostare almeno due fotogrammi
chiave per quella proprietà. Altrimenti, i cambiamenti apportati rimangono per tutta la durata del livello.
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Parte V
Colori e output
Per ogni proprietà di un livello c’è una icona cronometro che bisogna premere per iniziare il processo di animazione. Quando il cronometro è attivo per una proprietà, Photoshop automaticamente inserisce un nuovo fotogramma chiave ogni volta che si modifica il valore di quella proprietà.
Quando il cronometro di una proprietà non è attivo, la proprietà in questione non ha fotogrammi
chiave. Se si digita un valore per la proprietà di un livello quando il cronometro è inattivo, il valore rimane valido per tutta la durata del livello. Se si deseleziona il cronometro, tutti i fotogrammi
chiave esistenti per la relativa proprietà scompaiono, dunque bisogna prestare molta attenzione a
non deselezionarlo a meno che non si sia assolutamente sicuri di voler eliminare tutti i fotogrammi chiave per quella proprietà.
Lavorare con le icone dei fotogrammi chiave
I fotogrammi chiave sono, si scusi il gioco di parole, la “chiave” per capire il funzionamento della
palette Timeline, dunque conviene analizzare come lavorare con essi, come identificare i loro indicatori nella palette e, infine, come connetterli all’indicatore del tempo corrente.
Certo, nella palette Timeline, l’aspetto di un fotogramma chiave dipende dal metodo di interpolazione
selezionato per l’intervallo fra i fotogrammi. Di seguito presentiamo due icone che si incontreranno:
L’icona a forma di diamante appare per i fotogrammi chiave lineari che, come detto
prima, indicano che il fotogramma si muove in un modo molto strutturato e regolare.
Si ottiene un buon risultato con l’interpolazione lineare nelle animazioni che cambiano
in modo uniforme durante la durata del fotogramma chiave (dal fotogramma chiave
precedente al successivo).
L’icona mezzo diamante/mezzo rettangolo compare in presenza di un fotogramma
chiave sospeso. Come si è già detto in precedenza, l’interpolazione sospesa premette
cambiamenti casuali e improvvisi nel video. Questa apparente casualità è dovuta al
fatto che il fotogramma chiave cambia solo nel momento in cui l’indicatore del tempo
corrente è posizionato proprio su un fotogramma chiave sospeso.
Associare i fotogrammi chiave con il tempo corrente
Ora, appena si è impostato un fotogramma chiave per una proprietà, il navigatore per fotogrammi
chiave può essere usato per muoversi tra i fotogrammi chiave, oltre che per crearne di nuovi e
rimuovere quelli non desiderati. Quando il navigatore per fotogrammi chiave è attivo, l’indicatore
del tempo corrente è posizionato sul fotogramma chiave selezionato; invece, se il navigatore non è
attivo, l’indicatore del tempo corrente è posizionato tra i fotogrammi chiave. Ancora, si può vedere
l’impatto dell’interpolazione, inteso come fotogrammi chiave lineari e sospesi e la relativa posizione dell’indicatore del tempo corrente.
Riposizionare il navigatore per fotogrammi chiave e selezionare
i fotogrammi chiave
Per muoversi col navigatore, basta usare le sue frecce. La freccia di sinistra sposta l’indicatore del
tempo corrente al fotogramma precedente (niente di sorprendente) e la freccia a destra lo sposta
verso il fotogramma chiave successivo. Proprio come ci si aspetterebbe.
In modo altrettanto semplice è possibile selezionare i fotogrammi chiave. Per selezionare uno o
più fotogrammi chiave si può procedere in uno dei seguenti modi:
nFare clic sull’icona del fotogramma chiave per selezionare un singolo fotogramma chiave.
nFare clic sul nome della proprietà del livello vicino al cronometro per selezionare tutti
i fotogrammi chiave di una data proprietà.
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Lavorare con i video e le animazioni
nFare clic tenendo premuto Maiusc su più fotogrammi chiave. In questo modo si può
selezionare una serie di fotogrammi chiave continui.
nTrascinare con il mouse per disegnare un rettangolo di selezione attorno al fotogramma chiave da selezionare. Quest’ultimo sistema è lo stesso che si usa per selezionare
un gruppo di miniature in Bridge o delle icone sul desktop di Windows o del Mac.
Spostare, copiare e incollare dei fotogrammi chiave
Dopo che si sono selezionati uno o più fotogrammi chiave, probabilmente si vorrà muoverli,
tagliarli, copiarli o incollarli — che poi è il motivo che ha spinto alla selezione. Per muovere i
fotogrammi chiave basta trascinarli dalla loro posizione corrente al momento desiderato. Se si
muove più di un fotogramma chiave, tutti i fotogrammi chiave si sposteranno durante il trascinamento e manterranno la loro reciproca distanza nel tempo (cioè la durata per cui ciascun fotogramma chiave viene mostrato). È possibile copiare i fotogrammi chiave nello stesso livello o fra
livelli per la stessa proprietà (come la posizione) usando il menu della la palette Timeline, da cui
si deve scegliere Copia fotogrammi chiave. La Figura 19.15 mostra una serie di fotogrammi chiave
selezionati e il menu della palette che attende la selezione dell’utente.
Figura 19.15
Selezionare i fotogrammi chiave che si vogliono muovere, quindi usare il comando Copia fotogrammi
chiave. Per distanze brevi, anche il trascinamento funziona bene, ma per spostamenti più ampi il copia
e incolla è la soluzione migliore.
Quando ci si trova nel punto della linea temporale in cui si vogliono posizionare i fotogrammi
copiati, fare clic per selezionate il punto, quindi selezionare il livello di destinazione. Dopo questi
905
19
Parte V
Colori e output
due passi preparatori, aprire di nuovo il menù della palette Timeline e scegliere Incolla fotogrammi chiave.
Per cancellare uno o più fotogrammi chiave, selezionarlo/i e aprire il menu della palette Timeline.
Dal menu scegliere Elimina fotogrammi chiave. Si può anche fare semplicemente clic col tasto
destro (Ctrl-clic sul Mac) e scegliere Elimina fotogrammi chiave nel menu pop-up.
Creare un’animazione con gli strumenti di disegno
Le animazioni che consistono in contenuti disegnati, linee e curve disegnate, forme, selezioni con
riempimento e altri lavori originali, possono essere create facilmente usando dei livelli video vuoti
e gli strumenti di disegno di Photoshop. Il contenuto disegnato può esistere già in un file PSD
standard o in un file in un altro formato di immagine, oppure si può crearlo mentre la palette
Timeline è aperta e il video è in avanzamento.
Per creare un’animazione usando un contenuto pre-esistente, procedere come indicato di seguito:
Attività: Creare un’animazione
1. Creare un nuovo documento, mediante il comando File > Nuovo.
2. Inserire un livello video vuoto, scegliendo Livello > Livelli video > Nuovo livello
video vuoto.
3. Aggiungere il contenuto. Si può trascinarlo dalla palette Livelli, da immagini esistenti o, se serve, crearlo mediante gli strumenti pennello, matita, penna, forma e secchiello. Assicurarsi che il contenuto che si deve muovere o su cui si deve operare indipendentemente sia collocato in livelli indipendenti, separati da altri contenuti; ripetere il
passo 2 per ognuno di questi elementi.
4. Abilitare l’onion skin utilizzando il pulsante Attiva onion skinning.
5. Trascinare l’indicatore del tempo corrente sul fotogramma successivo.
6. Continuare ad aggiungere contenuti, usando le indicazione al passo 3, trascinando
l’indicatore del tempo corrente sui fotogrammi successivi e costruendo l’animazione,
fotogramma per fotogramma.
Lavorare con la tecnica onion skin
La tecnica onion skin deriva da una tecnica di animazione tradizionale che consiste nell’uso di
carta da ricalco traslucida per visualizzare le sequenze animate; essa deve il suo nome alla buccia
sottile e trasparente, simile a carta, che protegge le cipolle durante la loro crescita sottoterra e
che viene rimossa dopo che le cipolle vengono raccolte. L’uso dell’onion skin nella produzione di
video si avvantaggia della trasparenza, permettendo di vedere i fotogrammi precedenti attraverso
quelli correnti visualizzando movimenti progressivi e cambiamenti di posizione e dimensioni; questo consente di pianificare in modo ottimale il movimento successivo per i fotogrammi sui quali si
sta lavorando.
La tecnica onion skin permette di vedere il disegno del fotogramma corrente così come il disegno
dei fotogrammi adiacenti, con l’opacità definita. Per usare onion skin, nella palette Timeline, fare
clic per aprire il menu della palette e selezionare Impostazioni onion skin.
All’interno della finestra di dialogo Opzioni onion skin, mostrata in Figura 19.16, si possono definire le seguenti opzioni:
906
Lavorare con i video e le animazioni
Figura 19.16
Scegliere quanti fotogrammi sono mostrati attraverso onion skin in ogni momento, definire la spaziatura
tra fotogrammi e l’opacità degli skin stessi. Si può anche definire un metodo di fusione.
nNumero di onion skin: questa impostazione definisce quanti fotogrammi precedenti e successivi sono mostrati come onion skin mentre si lavora. Definire i valori nei
campi Fotogrammi prima e Fotogrammi dopo.
nSpaziatura tra fotogrammi: questa impostazione determina il numero di fotogrammi mostrati tra i tratti disegnati nei fotogrammi stessi. In altre parole, si immagini
di avere 1 come valore del campo. Questo significa che ogni singolo fotogramma è
mostrato, mentre un valore di 2 mostra un fotogramma ogni due.
nOpacità: Quanto spessa deve essere la buccia di cipolla? L’impostazione di opacità
determina il grado di trasparenza.
nMetodo fusione: Questa opzione, che offre i consueti metodi di fusione (Normale,
Moltiplica, Scherma e Differenza), determina come sono mostrate le parti di fotogrammi sovrapposte.
Abilitare e disabilitare i livelli
Mostrare o nascondere i livelli di un’immagine statica è semplice: basta fare clic sull’icona a forma
di occhio accanto al livello da mostrare o nascondere nella palette Livelli. Abilitare e disabilitare i
livelli di un video, invece, è un’operazione un po’ più complessa. Si possono disabilitare e abilitare
nuovamente i livelli per la durata del video o dell’animazione, oppure si possono disabilitare dei
livelli completamente, magari mostrandoli in una versione del video e non in un’altra; le versioni
saranno tenute distinte assegnando nomi diversi ai file.
Per decidere quando e dove un livello appare in un video o animazione, si può procedere in due
modi: (1) Si possono nascondere fotogrammi all’inizio o alla fine di un livello, il che cambia il
punto di inizio (In) e il punto di fine (Out) del livello stesso; (2) si può trascinare la Barra della
durata in modo che raggiunga una specifica estensione sulla timeline.
Per preparare i livelli del video a operazioni di rasterizzazione del contenuto, si
può usare il comando Livello > Rasterizza > Video. Questo può essere applicato a
uno o più livelli video allo stesso tempo. Operando in questo modo, si noti che il fotogramma
corrente mostrato nella finestra è definito come l’immagine raster per il livello. Quindi, sebbene
si possa rasterizzare più di un livello video allo stesso tempo, il fotogramma corrente è il livello
superiore per tutto quello che si vuole rasterizzare.
NOTA
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19
Parte V
Colori e output
Anteprima di video e animazioni
Di certo non conviene esportare il video verso un altro programma o, peggio, darlo da vedere a
qualcun altro senza prima averlo verificato di persona. L’anteprima è la possibilità di verificare che
i fotogrammi siano nell’ordine giusto, che l’animazione proceda come desiderato e atteso e che
gli effetti e il contenuto appaiano proprio come li si voleva. Ovviamente, ulteriori miglioramenti
ed effetti speciali possono essere aggiunti in programmi come Adobe After Effects, e il video può
essere unito ad altro contenuto con Adobe Premiere o Final Cut. Prima, però, per la parte sviluppata in Photoshop l’anteprima permette di trovare gli eventuali errori, di risolverli e di essere sicuri che tutto funzioni correttamente prima di passare al passo successivo della produzione video.
Per iniziare, si deve determinare di quale area del video o animazione si vuole l’anteprima. Questo
implica il trascinare la barra dell’area di lavoro attraverso la sezione di cui si vuole l’anteprima
o trascinare i marcatori dell’area di lavoro fino al punto desiderato (all’inizio e alla fine dell’area
che si vuole vedere) per definire la larghezza dell’anteprima. Dopo aver fatto questo, si può vedere l’anteprima usando i pulsanti sulla palette Timeline. Naturalmente un browser Web fornisce
un’anteprima migliore se il filmato che si vuole controllare è un’animazione sviluppata per il
Web. Nel browser, il pulsante di Stop (in genere una X rossa o un simbolo di stop) e il pulsante
Ricarica/Aggiorna (di solito due frecce in un cerchio) servono, rispettivamente, per fermare e per
far ripartire l’animazione. Per portare il video in una finestra del browser, scegliere File > Salva per
Web e dispositivi e fare clic sul pulsante Anteprima nel browser nella finestra di dialogo risultante.
SUGGERIMENTO
SUGGERIMENTO
Si può anche premere la barra spaziatrice per avviare o fermare l’esecuzione.
Anteprima di un schermo video
Il plugin Anteprima video di Photoshop permette di usare la connessione FireWire o qualsiasi altro
periferica video per l’anteprima del video e delle animazioni. Questa soluzione consente anche di
modificare il fattore di forma per la periferica video e di assicurarsi che il colore sia corretto nel file.
Per questo scopo, si noti che il plugin Anteprima video supporta immagini in RGB, livelli di grigio
e indicizzate, sia a 8 sia a 16 bit per canale. Le immagini a 16 bit vengono convertite a 8 bit per
canale. Se si usa un canale alfa, questo viene scartato e tutti i pixel segnati come trasparenti appaiono
come neri. Questo può lasciare stupiti, se non ci si ricorda di questa limitazione.
La seguente procedura spiega come configurare uno schermo video.
Attività: Definire lo schermo video
1. Assicurarsi che il file video sia aperto e visualizzato nella finestra attiva. In caso
contrario, scegliere File > Apri e selezionare il nome del file da aprire. Fare clic su
Apri per aprire il file e procedere con la configurazione delle schermo.
2. Collegare la periferica schermo (per esempio un monitor video) al computer
attraverso la porta FireWire.
3. Scegliere File > Esporta > Invia anteprima video a dispositivo. I rimanenti passi
della procedura possono essere saltati. Questo passo è essenziale se non si desidera
definire le opzioni di output per la visualizzazione del documento su una periferica.
4. Scegliere File > Esporta > Anteprima Video. Questo permette di stabilire le opzioni
di output prima di vedere il documento sulla periferica video. Si apre anche la finestra
di dialogo Anteprima video, mostrata in Figura 19.17. Se le proporzioni dei pixel del
documento non si accordano con la configurazione delle proporzioni del dispositivo,
apparirà un messaggio di avviso.
908
Lavorare con i video e le animazioni
Figura 19.17
Definire la configurazione della Anteprima video, controllando che le proporzioni siano definite
propriamente per il dispositivo da utilizzare.
ATTENZIONE
Quello che si definisce nella finestra di dialogo Anteprima video è mantenuto dal
comando Invia Anteprima video a dispositivo.
All’interno della finestra di dialogo Anteprima video, si possono definire le seguenti opzioni:
nNella sezione Impostazioni dispositivo si possono definire le proporzioni delle
immagini, scegliendo tra Standard e Widescreen. Il metodo di output è già definito e
non può essere cambiato: è determinato dal dispositivo che è stato connesso.
NOTA
Per gli utenti Mac, il metodo di output fornisce due scelte: NTSC e PAL.
nNella sezione Opzioni immagine si può scegliere un posizionamento scegliendo tra i
seguenti:
nCentro: Questa impostazione posizione il centro dell’immagine al centro dello
schermo, ritagliando le parti che si trovano oltre i bordi dello schermo del
dispositivo di anteprima.
nRitaglia a 4:3: Questa impostazione mostra un’immagine a 16:9 in uno schermo a
4:3 con il centro dell’immagine al centro dello schermo. Non c’è distorsione, visto
che vengono ritagliate le fasce sinistra e destra del fotogramma le quali si trovano
oltre i bordi dello schermo del dispositivo di anteprima.
nLetterbox: Questa impostazione riduce un’immagine a 16:9 per adattarla a
uno schermo 4:3: delle bande grigie sono mostrate in alto e in basso rispetto
all’immagine. Questo è dovuto alla differenza nelle proporzioni tra l’immagine 16:9
e lo schermo 4:3. Non c’è alcuna distorsione o ritaglio.
nRitaglio a 14:9/Letterbox: Qui l’immagine widescreen viene ritagliata alla
proporzione 14:9, con bande nere in alto e in basso. Non c’è distorsione.
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Parte V
Colori e output
Salvare i video e le animazioni
Video e animazioni si possono salvare come filmato QuickTime o come file PSD. In aggiunta,
si possono salvare le animazioni come GIF per la visione su Web. Per salvare in un formato
video, occorre usare il comando File > Esporta > Rendering video. Appare la finestra di dialogo
Rendering video, mostrata in Figura 19.18, che permette di scegliere come eseguire il rendering
sul video o prepararlo per l’anteprima e/o utilizzarlo in un’altra applicazione video.
Figura 19.18
La finestra di dialogo Rendering video permette di scegliere dove salvare il file video, se esportarlo in
modalità QuickTime o Sequenza immagini, su quali fotogrammi fare il rendering e come gestire i canali alfa e la frequenza fotogrammi.
Quando si è pronti a esportare un video o una sequenza di immagini, applicare la seguente procedura:
Attività: Fare il rendering di video e sequenze di immagini
1. Selezionare File > Esporta > Rendering video. Questa apre la finestra di dialogo
Rendering video.
2. Nella finestra di dialogo Rendering video, inserire un nome per il video o per la
sequenza di immagini. Si può anche fare clic sul pulsante Seleziona cartella, scegliere
dove salvare il video e fare clic su Scegli per selezionare quella posizione.
3. In Opzioni file, selezionare Esportazione in formato QuickTime o Sequenza immagini. È possibile specificare la configurazione e le opzioni nei menu a discesa relativi.
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Lavorare con i video e le animazioni
4. In Intervallo, selezionare una delle seguenti:
nTutti i fotogrammi esegue il rendering di tutti i fotogrammi del file.
nFotogramma iniziale e finale permette di indicare su quali fotogrammi eseguire il
rendering.
nFotogrammi attualmente selezionati restringe il rendering ai soli fotogrammi
selezionati attraverso la barra dell’area di lavoro nella palette Timeline.
5. Se richiesto, si possono definire alcune opzioni per il rendering:
nCanale alfa permette di scegliere come eseguire il rendering sui canali alfa —
semplici o pre-moltiplicati, in una varietà di modi per ogni possibilità.
nFrequenza fotogrammi determina i fotogrammi per secondo per il video quando
esso viene eseguito dopo il rendering.
Creare GIF animate
Sono piccoli filmati, simili a cartoni animati, molto comuni nelle pagine Web. Le GIF animate
possono essere brevi e accattivanti come un viso sorridente che ammicca o figure sudate che scavano su e giù con una pala per mostrare che la pagina Web è in costruzione. Queste animazioni,
di cui spesso si abusa nei siti Web personali e amatoriali, dimostrano un concetto o portano un
messaggio attraverso una serie di immagini o simboli.
Le animazioni create con Photoshop utilizzando la palette Animazione (invece della palette Timeline,
discussa finora in questo capitolo) sono salvate in formato GIF, un formato che permette che i movimenti e i cambi tra i fotogrammi dell’animazione siano salvati nello stesso file. Quando viene visto
con un browser, il file GIF che contiene questi fotogrammi viene eseguito, sulla base delle informazioni anch’esse incluse nel file come la durata e il numero di ripetizioni dell’esecuzione.
Si può ripetere un’animazione continuamente o eseguirla solo una volta (o per un numero specificato di volte). Si può scegliere quanto a lungo un fotogramma rimane sullo schermo e si può
chiedere a Photoshop di creare i fotogrammi intermedi (tecnica del tweening) così che quello che
appare nel fotogramma 1 si trasformi o evolva in ciò che si trova nel fotogramma 2. Se si chiede
a Photoshop di creare cinque fotogrammi per realizzare la transizione dal fotogramma 1 al fotogramma 2, il fotogramma 2 diventerà il fotogramma 7 dopo il processo di tweening.
Creare una GIF animata non richiede conoscenze speciali. Si costruisce un’immagine usando i
livelli per ospitare i singoli elementi che si creano mediante gli strumenti di disegno e pittura.
Si possono applicare metodi di fusione e stili di livello, tutto quello che si può fare con un’immagine statica. La differenza? Ogni livello diventa un fotogramma nell’animazione.
Attività: Creare un’animazione
1. Creare una immagine in modo che ogni livello agisca come fotogramma singolo
nell’animazione finale.
2. Accedere alla palette Animazione scegliendo Finestra > Animazione. Il primo fotogramma è già pronto ed è costituito dal livello attualmente attivo nella palette Livelli.
3. Fare clic sul pulsante Nuovo fotogramma (Figura 19.19) per inserire il fotogramma successivo; apportare i necessari cambiamenti alla visibilità dei diversi livelli
per far avanzare l’azione delle animazione.
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Parte V
Colori e output
Figura 19.19
Una semplice animazione, con le palette Livelli e Animazione.
4. Per aumentare o diminuire il tempi in cui un fotogramma rimane sullo schermo
si può usare il menu pop-up che si trova appena sotto al fotogramma nel pannello Animazione.
5. Se l’animazione che si sta costruendo richiede semplicemente di spostare un
oggetto dal punto A al punto B, basta creare un solo livello. Occorre poi collocare
l’oggetto nella posizione iniziale al fotogramma 1, premere il pulsante Nuovo fotogramma nella palette Animazione, quindi tornare al livello e collocare l’oggetto nella posizione finale. Fatto questo, si deve fare clic sul pulsante Tweening della palette Animazione
per far sì che Photoshop crei i fotogrammi intermedi fra i due. Verrà visualizzata la finestra di dialogo Tweening (Figura 19.20) in cui è possibile indicare a Photoshop quanti
fotogrammi inserire fra i due fotogrammi di partenza. Oltre a questo, nella finestra, si
può indicare la direzione in cui il tweening deve procedere (fra i fotogrammi selezionati,
prima o dopo il fotogramma, a seconda della selezione che si è effettuata).
Figura 19.20
La finestra di dialogo Tweening permette di specificare quanti fotogrammi vanno inseriti fra i due di
partenza, oltre alla direzione in cui il tweening deve procedere.
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Lavorare con i video e le animazioni
Rotoscoping
In che cosa consiste la tecnica definita Rotoscoping? Significa disegnare nei livelli video, anche se
tradizionalmente rotoscoping significa tracciare, fotogramma per fotogramma, immagini di azioni
dal vivo da usare in un’animazione. Questa tecnica — che trasforma un video di azioni dal vivo in
un’animazione realistica — viene usata spesso nella pubblicità.
Gli strumenti video di Photoshop CS3 permettono di creare un’animazione da un filmato e di utilizzare gli strumenti pittorici sul video stesso. Il processo è piuttosto semplice: basta selezionare il
livello video sulla Timeline e muovere l’indicatore del tempo corrente fino al fotogramma di quel
livello che si vuole dipingere. In seguito scegliere Livello > Livelli video > Nuovo livello video
vuoto; in questo livello si inserirà il disegno in modo da lasciare intatto il livello originale. Si tratta
semplicemente di una scelta.
A questo punto, si può iniziare a colorare, a usare il timbro clone o anche a disegnare sul livello.
Si possono anche applicare dei filtri, simulando diversi mezzi artistici.
Il risultato dell’operazione dipende molto dalla selezione effettuata sul livello originale che poi è stata applicata al nuovo livello, sempre che si sia scelto di disegnare su un livello separato. Si ricordi che si possono effettuare delle selezioni in un livello e portarsi poi a un livello diverso, mantenendo intatta la selezione nella quale si potrà versare del colore o semplicemente disegnare.
NOTA
Riepilogo
In questo capitolo si è parlato della palette Timeline e dei sui strumenti dedicati a modificare e
creare video e animazioni. Si è visto quali sono i formati per i video e le animazioni supportati
da Photoshop CS3. Si è anche visto come aprire, manipolare e salvare questi file in Photoshop e
come esportarli in vari formati di immagini statiche per la stampa e l’utilizzo sul Web.
Si è spiegato come creare GIF animate, mediante la palette Animazione, e come preparare le animazioni per l’uso sul Web — dalla definizione di un’immagine con più livelli alla creazione dei
fotogrammi per l’animazione fino alla verifica prima del salvataggio.
Infine, si è parlato della modifica di immagini 3D e del rotoscoping, entrambe novità introdotte in
CS3. Tra le nuove caratteristiche video, le animazioni e la capacità di effettuare il rendering di immagini 3D, Photoshop CS3 sta avviandosi a diventare un importante strumento di video editing.
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