I crediti deteriorati nelle banche. Aspetti normativi e dinamiche
Milano, febbraio 2012
Dr Marco FERFOGLIA
Le opinioni espresse non impegnano la
responsabilità della società di appartenenza
1. Definizione dei crediti deteriorati
Le banche e gli intermediari finanziari1 devono essere in grado di
percepire e quindi manifestare la qualità del credito del proprio
"portafoglio impieghi".
La Banca d'Italia richiede pertanto se i singoli crediti, fanno parte o
meno delle attività deteriorate, in ottemperanza della normativa e
degli obblighi di segnalazione di vigilanza2. La variabile di
classificazione, da parte dell'intermediario segnalante, può pertanto
assumere la qualifica di "credito deteriorato" oppure "non
deteriorato".
Analogamente anche le normative di bilancio ed i principi contabili
Ias/Ifrs, come le prescrizioni di Basilea, hanno previsto
l'identificazione dei past due loan ovvero delle "attività deteriorate" 3,
che sono suddivisibili in base al livello di patologia in esposizioni:
“scadute o sconfinanti”, ristrutturate, incagliate e sofferenze.
2. I diversi livelli di patologia dei crediti deteriorati
 Esposizioni che alla data di riferimento sono “scadute o
sconfinanti” da oltre 90 giorni (ex 180 giorni) con carattere
continuativo. Questa categoria di crediti deve "comprendere le
esposizioni di cassa e quelle
fuori bilancio, per le quali
Per gli intermediari finanziari (ex art.107 del T.U.B) la Circolare n.217 qualifica le "attività
deteriorate" in modo identico a quanto previsto per le banche.
2 Circolare n.272 del 30 luglio 2008 "Matrice dei Conti" e successivi aggiornamenti.
3 Le “attività deteriorate” possono essere assimilate ai "past due loan", oppure ai "non performing loans".
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l'azienda di credito ha monitorato e rilevato una condizione di
inadempimento persistente 4 ".
 Esposizioni ristrutturate, sono posizioni per le quali
l'intermediario, a causa del deterioramento della situazione
economica e finanziaria del debitore, acconsente a modificare le
originarie condizioni contrattuali dando origine ad una perdita.
Ciò avviene ad esempio a seguito del prolungamento di un
finanziamento da tre a cinque anni, per il quale la banca
subisce una riduzione degli interessi da incassare.
 Esposizione incagliata, sono le posizioni dei clienti che
versano in una situazione di temporanea difficoltà di tipo
economico, finanziario, gestionale, nella prospettiva che tale
situazione possa essere superata in un congruo limite di
tempo. Gli "incagli oggettivi" sono quelle esposizioni per le quali
si sono verificate congiuntamente le seguenti condizioni: 1.
“Posizioni scadute o sconfinanti” in via continuativa da oltre
270 giorni. 2. Importi delle quote sconfinanti superiori almeno
il 10% dell'intera esposizione.
 Sofferenze corrispondono alle esposizioni - con il peggior livello
di patologia - dei soggetti in stato d'insolvenza, anche se non
ancora accertato giudizialmente o in situazioni sostanzialmente
equiparabili. Il tutto prescindendo dalle previsioni di perdita
ipotizzate dal singolo intermediario.
3. Dal gennaio 2012 sono cambiati i termini di segnalazione delle
"esposizioni scadute o sconfinanti"
In applicazione ai dispositivi regolamentari di Basilea, dal 1° gennaio
2012 gli intermediari creditizi italiani devono classificare come
"crediti deteriorati" gli sconfinamenti continuativi superiori ai 90
giorni, invece dei precedenti 180 giorni.
Per le aziende del segmento retail tale metodologia di "segnalazione"
verrà applicata a partire dal gennaio 2013.
E' stato firmato alla fine del novembre 2011 un "protocollo d'intesa"
tra l'Associazione Bancaria Italiana ed il mondo imprenditoriale, in
base al quale le banche aderenti si sono impegnate a dare supporto
Così come specificato nel "Il trattamento delle partite deteriorate", presso la Nota Tecnica Banca d'Italia
del ottobre 2009.
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informativo ed esaminare tempestivamente le posizioni deteriorate
manifestate dalle imprese.
4. Situazione dei crediti deteriorati al 30 settembre 2011
I "crediti deteriorati" delle prime dieci banche italiane è pari a 103,4
miliardi di euro corrispondenti al 12% dei crediti totali. La dinamica
in atto non è certamente positiva in quanto il peso relativo dei
"crediti deteriorati" nel 2008 era pari solamente al 3% 5.
La totalità dei crediti deteriorati risultava così ripartita: sofferenze 6
nella misura del 42%, incagli pari al 36%, ristrutturazioni 15% ed il
7% di esposizioni scadute e sconfinanti.
Le statistiche evidenziano inoltre che in questi ultimi due anni le
"ristrutturazioni" sono aumentate in modo considerevole; inoltre a
parere di chi scrive le "operazioni scadute o sconfinanti" non
manifestano ancora appieno la loro effettiva consistenza.
5. Difficoltà del sistema bancario italiano
Non si può negare che le rettifiche sui crediti condizionano e
condizioneranno i risultati economici delle banche italiane ed il loro
autofinanziamento, se poi si tiene conto anche della difficoltà di
effettuare ordinariamente l'attività di raccolta, il futuro prossimo del
sistema bancario italiano appare dalle tinte fosche.
Pertanto le banche dovranno intervenire nell'immediato, con
aumentata energia e maggior sensibilità, per verificare e monitorare
con attenzione il proprio magazzino ovvero gli "impieghi".
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Dati elaborati dall'Università di Castellanza Liuc e Banca d'Italia.
A novembre 2011 il sistema bancario manifestava 104 miliardi di sofferenze lorde contro 75 miliardi
dell'anno prima. Sempre a fine novembre le sofferenze nette misuravano 56,9 miliardi con un impatto
rispettivamente sugli impieghi del 2,9 % e sul capitale netto nella misura del 14,8 %. Fonte: ABI su dati
Banca d'Italia.
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