Filosofia analitica del linguaggio
modulo filosofia della mente
A.A. 2009-2010
II Semestre
L'identità personale
Francesco Orilia
Lez. 8
1/3/2010
L’argomento di Kim
• T1. Chiusura causale: qualsiasi evento deve avere una causa fisica
• T2. Anti-epifenomenalismo: gli eventi mentali hanno potere causale
• T3. Niente doppie cause: se pensiamo che e2 è causato da e1 non
abbiamo motivo di postulare un’altra causa e1’ (rasoio di Ockham)
• Consideriamo l’evento mentale m1 (mal di denti) seguito dall’evento fisico
f2 (azione del prendere l’antidolorifico). f2 deve avere una causa fisica (per
T1), presumibilmente l’evento fisico f1 su cui m1 sopravviene. Ma, per T2,
anche m1 causa f2, il che contraddice T3.
• Se accettiamo l’identitismo forte, m1 = f1 ed evitiamo il problema
• Ma l’identitismo forte è in conflitto con la tesi della realizzabilità multipla
TORNIAMO ALL'IDENTITA'
PERSONALE
I tre paradigmi
• Il paradigma psicologico
• Il paradigma fisico
• Il paradigma della sostanza semplice (Parfit:
"the simple view")
Il paradigma psicologico
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v. Bottani, p. 63
Locke (1632-1704)
(Hume (1711-1776), non citato da Bottani)
Shoemaker
Parfit
Nozick
Locke
• Nel Saggio sull'intelletto umano, propone che l'id.
personale nel tempo non consiste nell'identità
nel tempo di una sostanza, ma nella continuità
della coscienza
• Inoltre suggerisce che tale continuità dipende
essenzialmente dalla memoria
• Criterio della memoria. Se x è persona al
momento t ed y è persona al momento t', allora x
= y al momento t' sse y ricorda nel momento t'
qualche esperienza di x al momento t
Obiezioni al criterio della memoria
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il sonno e il coma
potrei non ricordarmi niente di un particolare momento t
stati di amnesia più o meno globale
Non transitività della memoria: l'adulto ricorda il bambino e
il vecchio l'adulto, ma il vecchio non ricorda il bambino (T.
Reid (1710-1796))
• Circolarità (bishop Butler (1692-1752)): nel dire che il
ricordo è sufficiente per l'identità presupponiamo già
l'identità personale, perché intendiamo ricordi di
esperienze effettivamente vissute (dalla stessa persona in
passato). L'impressione fallace di un ricordo non conta
Possibili risposte
• il sonno e il coma
– modificare il criterio in termini di capacità di ricordare
• potrei non ricordarmi niente di un particolare momento t
• stati di amnesia più o meno globale
– difficilmente dimentichiamo proprio tutto (specialmente se
consideriamo il saper fare; l'amnesico totale non dimentica
come si nuota)
• Non transitività della memoria: l'adulto ricorda il bambino e
il vecchio l'adulto, ma il vecchio non ricorda il bambino (T.
Reid)
– Modificare il criterio utilizzando la nozione di connessione
mnemonica indiretta
connessione mnemonica indiretta
• x2 a t2 è in connessione mnemonica diretta con x1
a t1 sse x2 a t2 ricorda (o può ricordare)
un'esperienza di x1 a t1
• x1 a t1 è in connessione mnemonica indiretta con
xn a tn sse vi è una sequenza di momenti t1, ....., tn
tale che, per ciascun i (1 < i  n), xi a ti è in
connessione mnemonica diretta con xi -1 a ti
• x a t è la stessa persona di x' a t' sse x a t è in
connessione mnemonica diretta o indiretta con x'
a t'
Lez. 9
3 Marzo 2010
Accusa di circolarità e quasimemoria
• Circolarità (Butler): perché il ricordo sia sufficiente per l'identità
presupponiamo già l'identità personale, perché intendiamo ricordi
di esperienze effettivamente vissute (dalla stessa persona in
passato). L'impressione fallace di un ricordo non conta
• Risposta: ricorso alla nozione di quasi-memoria (Shoemaker
‘Persons and Their Pasts’, 1970, Parfit, p. 280, § 80): come il ricordo
(quindi veridico) eccetto che potrebbe riguardare un'esperienza
vissuta da qualcun altro.
• Per es., se uno scienziato ha inserito la traccia mnestica di
un'esperienza vissuta da un altro avrei un quasi-ricordo
(fenomenologicamente indistinguibile da un ricordo). I ricordi
"normali" sono invece quasi-ricordi che sono anche ricordi
• Parfit, §80, propone un criterio psicologico che risponde al
problema della circolarità utilizzando la nozione di quasi-memoria.
CE NE OCCUPEREMO IN SEGUITO
Shoemaker e la continuità
psicologica
• Shoemaker (‘Personal Identity: A Materialist's Account’,
1984) ha cercato di sfruttare la nozione di quasi-ricordo
(et similia) per sviluppare un criterio psicologico
immune da circolarità (Bottani, 68)
• Stati mentali connessi. Gli stati mentali S1 al momento
t1 e S2 al momento successivo t2 sono connessi sse S'
sse (i) S2 è una quasi-memoria di una esperienza S1,
oppure (ii) S2 è una credenza identica ad S1, oppure
(iii) S2 è una credenza causata in modo inferenziale da
una credenza S1, oppure (iv) S2 è un desiderio (compro
una pizza) causato da una credenza S1 (ho fame), ecc.
Shoemaker (cont.)
• Persone psicologicamente connesse. x1 a t1 e x2 al momento
successivo t2 sono psicologicamente connesse sse, la maggior parte
degli stati psic. in cui x2 si trova è psicologicamente connesso ad
uno stato in cui si trovava x1
• Persone psicologicamente continue. x1 a t e x' in un momento
successivo t' sono psicologicamente continue sse vi è una catena di
persone che lega x a t con x' a t', in modo tale che ciascun membro
della catena è psicologicamente connesso al membro successivo.
• Criterio psicologico (proposto da Shoemaker) (v. Bottani p. 69). Se x
è persona al momento t ed y è persona al momento t', allora x = y al
momento t' sse al momento t' x ed y sono psicologicamente
continui.
• E' un approccio fedele all'intuizione originaria di Locke secondo la
quale l'identità nel tempo non è dovuta all'identità di una sostanza
ma ad un legame di continuità tra stati mentali
Lez. 10
5/3/10
ANNUNCI
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Le seguenti lezioni sono rinviate
12 Marzo
15 Marzo
19 Marzo (coincide con ultima ora del corso di
eccellenza di Cristina Bicchieri)
Saranno recuperate (ore 14-15) nei giorni
seguenti:
22 Marzo
24 marzo
26 Marzo
• Criterio psicologico (proposto da Shoemaker)
(v. Bottani p. 69). Se x è persona al momento t
ed y è persona al momento t', allora x = y al
momento t' sse al momento t' x ed y sono
psicologicamente continui.
Obiezioni
• Problema del trasferimento totale degli stati psicologici da un cervello ad
un altro (Williams 1970, v. Bottani p. 70). Supponiamo che un
neurochirurgo è in grado di riprogrammare il mio cervello facendo sì che
psicologicamente continuo con il cervello di Napoleone in un certo
momento. Non per questo sono Napoleone. Nozick 1981 immagina una
psico-copiatrice che riversa le informazioni da un cervello in un hard disk
dal quale possono essere riversate in un altro cervello (precedentemente
svuotato)
• Problema della gradualità (Bottani p. 71). La continuità psicologica
ammette gradi mentre l'identità è del tipo tutto o niente
• Problema della continuità spazio-temporale (Bottani 72) Intuitivamente
l'identità richiede un "sentiero" spazio-temporale continuo, ma non così la
continuità psicologica (si consideri il teletrasporto)
• Problema della divisione (fission) (Bottani p. 71) Possiamo immaginarci
divisioni di vario tipo. In ogni caso, DUE persone al momento t' non
possono essere identiche ad UNA persona al momento t
Tipi di divisione
• Persone di un altro pianeta che possono dividersi
come amebe (e magari anche fondersi) (Wiggins,
Identity and spatio-temporal continuity, 1967,
Sameness and Substance, 1980)
• Teletrasporto in cui l'originale non viene distrutto
• separazione dei due emisferi cerebrali in modo
tale ciascun emisfero ha continuità psicologica
con il precedente cervello intero.
Risposte al problema della
divisione
• Teoria del candidato unico (considerata ma non accettata in Parfit §
89): perché x1 a t1 sia identico ad x2 a t2 è necessario non solo che
x1 e x2 siano psicologicamente continui, ma anche che non vi sia
alcun y2 a t2 (diverso da x2) psicologicamente continuo con x1
• Teoria del miglior candidato (Shoemaker "Wiggins on identity",
1970, Nozick 1981, Parfit 1984) possono esserci altri individui
continui con x1, purché non siano psicologicamente continui con x1
in grado uguale o maggiore rispetto a x2
• Teoria della sovrapposizione spazio-temporale (Perry, "Can the self
divide?" 1972, Lewis, "Survival and identity", 1976. C'erano già DUE
persone (identiche rispettivamente a x2 ed y2) al momento t1.
L'esserci DUE persone in un solo corpo dipende dall'esserci una
futura divisione (secondo Bottani questa teoria è più plausibile in
chiave quadridimensionalista)
Obiezione alla teoria del miglior
candidato
• Il principio dei soli x e y (Bottani, p. 74). l'identità x = y non può
dipendere da fatti che non hanno niente a che vedere con x ed y,
quali l'esistenza di uno z diverso da x ed y
• La teoria in questione sembra violare questo principio. x2 a t2 non
sarebbe identico a x1 a t1 se vi fosse un candidato migliore (con
maggiore continuità psicologica)
• Nozick risponde negando questo principio (assumendo così che
l'identità sia una relazione "estrinseca" [Bottani 74; si potrebbe dire
"esterna"] (si veda la discussione della nave di Teseo, Eng. version p.
33 e anche p. 43)
• Parfit (§ 90) risponde che l'identità personale è una certa relazione
R, diversa dall'identità vera e propria (ma R è "what matters").
L'unicità (assenza di altri candidati) aggiunge valore alla relazione R,
ma anche senza unicità R ha valore
Lez. 11
8/3/2010
Il riduzionismo di Partit
• Se l'identità personale coincide con la continuità
psicologica, ammette gradazioni ed in certi casi
potrebbe addirittura essere indeterminato se x1 ed x2
sono la stessa persona oppure no (un po' come per i
partiti politici; PCI = PDS = DS = PD?)
• Quine dice: "no entity without identity", ossia non
bisogna ammettere nel proprio inventario ontologico
delle entità, se non vi sono criteri d'identità precisi
• Parfit in pratica ingoia il rospo, ammettendo che le
persone non esistono veramente, ossia non sono tra gli
enti fondamentali della realtà
• Parlare di partiti politici è solo un modo succinto di
parlare di relazioni tra certe persone, un modo che in
certi casi può essere vago e impreciso
• Analogamente, dal punto di vista di Parfit, una persona
(soggetto di esperienza) emerge da relazioni tra stati
mentali, che non esistono se non in quanto stati di un
cervello.
• Un punto di vista di questo genere è tipicamente
associato al funzionalismo, secondo il quale gli stati
mentali si definiscono mutualmente come ruoli causali
"astratti" implementabili in hardware di tipo diverso
(realizzabilità multipla)
Il soggetto di esperienza
• Ma che dire dell'intuizione secondo la quale non può
esserci un dolore senza un soggetto che lo prova, ecc.?
• La risposta è che le varie relazioni tra stati causali
possono anche generare l'illusione di un io cartesiano,
soggetto di esperienze e spettatore delle
rappresentazioni mentali (Dennett, Consciousness
Explained, 1991; Raymond Martin discute la
fenomenologia dell'io-spettatore in Self-concern : an
experiential approach to what matters in survival, 1998
(FILOS. XXII. 000267); Metzinger, On Being No One,
2004)
biforcazione con un unico
corpo
• Bisezione cerebrale eseguita nel tentativo di curare forme
molto gravi di epilessia. I pazienti sembrano sperimentare
due flussi unitari di coscienza, distinti e non reciprocamente
consapevoli, in uno stesso cervello, l'uno "legato"
all'emisfero destro e l'altro all'emisfero sinistro (Sperry
"Brain Bisection and Mechanisms of Consciousness", 1966)
• Personalità multipla. Tipicamente dovuta a gravi traumi
infantili. Sembra vi siano flussi di coscienza unitari distinti e
separati all'interno di un unico cervello (io-spettatori
distinti) , che a turno "comandano" il corpo, certe volte con
un flusso capace di "osservare telepaticamente" un altro
flusso (Stephen E. Braude, First person Plural, Routledge,
Londra, 1991)
Lez. 12
10/3/2010
Vi ricordo che non ci saranno lezioni
venerdì e Lunedì prossimi
Riprendiamo Mercoledì 17 Marzo
Forse nei prossimi giorni metto in
rete oltre a queste ultime
diapositive anche alcune domande
di preparazione per l'esame
intermedio
Parfit su ciò che importa
• Se vi è identità tra la persona x1 e la persona x2
potrebbe dunque essere una questione puramente
verbale (nei casi estremi come suddivisione degli
emisferi cerebrali con in due corpi diversi, ecc.)
• La nostra stessa sopravvivenza nel tempo sembra
diventare una questione verbale. Ma come può
importarci tanto se è solo una questione verbale?
• Parfit risponde che ciò che ci interessa veramente non
è tanto l'identità ma la relazione R (continuità
psicologica), ossia che in un momento futuro vi sia una
persona nella relazione R con me
• Per es., supponiamo che mi si dica che a causa di una
malattia è necessario suddividere i miei due emisferi
cerebrali e impiantarli in due corpi diversi
• Dovrei preoccuparmi di distruggere uno dei due
emisferi per esser sicuro che sopravvivo
(presupponendo la teoria di Nozick del miglior
candidato)? (Distruggendone uno sarei sicuro che non
ci siano DUE candidati con identica continuità
psicologica)
• Sarebbe irrazionale far ciò. Per Parfit questo mostra
che ciò che mi interessa è la relazione R, non l'identità
Obiezione a Parfit
• Si potrebbe obiettare però che non vogliamo
la distruzione di uno dei due emisferi, NON
perché accettiamo la teoria del miglior
candidato, MA perché accettiamo una teoria
della sostanza semplice o il paradigma fisico e
speriamo che almeno uno dei due emisferi
(non sappiamo quale) garantisca la mia
sopravvivenza (essendo identico a me-ora o
perché "contiene" la sostanza semplice
identica a me-ora)
Obiezioni di Bottani a Parfit
• Ci sono 4 obiezioni all'argomentazione di Parfit volta a dimostrare
che ci interessa la relazione R e non l'identità (vedi p. 77)
• (1) Bottani dice che la conclusione non è più fondata di una delle
premesse ossia la teoria del miglior candidato (TMC). COMMENTO:
Non è necessario che una conclusione sia più fondata delle
premesse; è importante che non sia meno fondata. Ma certamente
l'argomentazione non funziona se non si accetta TMC
• (2) Forse non è poi così irrazionale distruggere uno degli emisferi.
COMMENTO: non riesco a vedere perché sarebbe razionale
• (3) Parfit ammette che la maggior parte di noi non farebbe il
teletrasporto, ma dovrebbe farlo se ciò che importa è R
• (4) Non considereremmo la replica di un caro estinto cara quanto
l'estinto
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lezioni 8-12 - alfabetico dei docenti 2009