INDICE RICOGNIZIONE
1)
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE ASL VC
A – Direzione Dipartimento
B – SISP
C – SIAN
D – SPRESAL
E – Servizio Veterinario (Area A-B-C)
19
2)
EPIDEMIOLOGIA ASL VC
93
3)
PROMOZIONE DELLA SALUTE ASL VC
110
4)
DIPARTIMENTO
INTERAZIENDALE
DI
PREVENZIONE SECONDARIA DEI TUMORI N.5
AA.SS.LL VC-BI
120
5)
DIPARTIMENTO DELLE DIPENDENZE ASL VC
133
6)
DIPARTIMENTO DELLA SALUTE MENTALE ASL
VC
139
7)
DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE –
CONSULTORIO ASL VC
145
8)
DISTRETTI ASL VC
151
9)
PROFILO ASL VC
159
18
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DI
DIREZIONE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
ASL VC
Comuni: 92
Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 175.032
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
N. sedute del Comitato di Dipartimento (nel 2009): 3
È presente l’ODG? SI
Viene redatto un verbale? SI
Elencare i principali argomenti trattati (nelle ultime tre sedute):
1) Obiettivi aziendali
2) Atto aziendale
3) Definizione Strutture semplici ed attribuzioni Incarichi dirigenziali
Note: In generale i principali argomenti riguardano gli aspetti organizzativi dei servizi e/o altri
argomenti su indicazione della Direzione Generale.
N. corsi di formazione dipartimentali attivati (2008-09): 2
Elencare gli argomenti di quelli attivati nell’ultimo anno:
1. Corso di formazione su Audit (per Sian e Servizi Veterinari)
2. Partecipazione all’organizzazione del Convegno “La prevenzione degli incidenti stradali:
un’esperienza della sanità pubblica”- Borgomanero 23 giugno 2009 nell’ambito del
Progetto Multicentrico Sicurezza in festa a cura delle AASSLL VC-BI-NO-VCO.
N. atti deliberativi proposti 2008-09: Gli atti deliberativi sono proposti dai Direttori delle
Strutture complesse del Dipartimento di prevenzione ed in particolare dalle SC del
Dipartimento: 2 (SpreSAL); 2 (Servizi veterinari); 3 (Sian); 2 (Sisp).
solo dalla DD: Presenza di relazione annuale (del Dipartimento o dei Servizi):
Tutti i servizi redigono una Relazione annuale.
19
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE
Personale dedicato alla Direzione del Dipartimento (intervista Direttore DP- dott.ssa Luisa
Michela Olmo)
1
% tempo
dedicato alla direzione
30
1
30
n. operatori
Direttore
Altri medici
Amministrativi*
Altri operatori
Note
*Note: La Reperibilità viene organizzata da un amministrativo del servizio SpreSAL per tutto il Dipartimento di prevenzione; la Formazione
(con tutti i suoi ambiti compresa ad es. la rendicontazione economica) viene curata da un altro amministrativo.
Sono presenti SS e/o posizioni funzionali in staff alla DD? SI
Se sì specificare: Sono state attivate: la SOS di Epidemiologia (la cui responsabilità è stata
attribuita ad un Dirigente medico Sisp nel mese di marzo 2009); la SOS Medicina sportiva (nel
mese di aprile 2008).
La medicina dello sport è stata ricollocata nel Dipartimento di Prevenzione? SI
Se sì specificare la collocazione ed il tipo di struttura: vedi prima
Note: Il Responsabile della SOS Medicina sportiva svolge anche attività di tipo medico-legale
ed è Responsabile del Risk Management.
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati: SI
Eventuali criticità: Presenza di rete intranet dipartimentale
SI
Presenza di archivio della corrispondenza del Dipartimento
SI
Presenza di bacheca dipartimentale
SI
Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile
SI
Presenza di biblioteca dipartimentale (cartacea o informatica)
NO
Note: è attivo l’abbonamento alla rivista “Epidemiologia e prevenzione”.
20
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE
Direttore Dipartimento: dott.ssa Luisa Michela Olmo dal 2000
Servizio di appartenenza: SIAN-SISP
Presenza di regolamento: SI
Formalizzato in data: dicembre 2008 con Delibera n. 845 del 12.12.2008
Composizione del Comitato di Dipartimento:
Il Comitato del Dipartimento è composto dai Direttori delle Strutture complesse e dai
Responsabili delle Strutture semplici di Epidemiologia e Medicina sportiva. Altri componenti:
Direttore di Presidio ospedaliero; Direttore di Distretto; Dirigente SITRO; Referenti per la
formazione e per la qualità ed il rischio clinico.
Attività del Direttore:
•
Assegnazione risorse di personale
SI (in modesta parte)
•
Assegnazione risorse strumentali
NO
•
Proposta atti deliberativi
NO
tutti
solo quelli a valenza dipartimentale
solo visto
•
Interfaccia con la Direzione ASL
SI
per ogni problema (per diversi problemi)
occasionalmente
•
Dirimere i conflitti
SI
•
Sistema informativo
SI
•
Formazione
SI
•
Procedure e organizzazione
SI
•
Gestione unica acquisti
NO
•
Gestione fondi dipartimentali
NO
•
Altro
-
Indicare le 3 prevalenti:
1 Procedure ed organizzazioni
2 Dirimere i conflitti
3-
21
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione
Reperibilità
La reperibilità è dipartimentale e viene organizzata prevedendo la presenza di:
− 1 Veterinario per la zona nord ed 1 Veterinario per la zona sud
− 1 Medico (appartenente al Sisp o al Sian o allo SpreSAL)
− 1 TPALL (appartenente al Sisp o al Sian)
− 2 TPALL (appartenenti allo SpreSAL)
− 1 TPALL (appartenente al Servizio veterinario)
4. SEZIONE PROCEDURE
Protocolli / procedure
Attività
Protocollo presente/assente
Moduli/check list utilizzate: sì/no
Formazione passiva
Procedure aziendali
Sì
Formazione/informazione attiva
Procedure aziendali
Sì
-
-
Protocollo aziendale
Sì
Utilizzo fondi dipartimentali (ex 10%,
fondi 758, ecc.)
Libera professione
Altra attività
22
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione
5. SEZIONE INTERAZIONI
Interazioni strutturate/continuative
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
-
Sinergia
-
-
Sinergia
-
Intra - dipartimento
SISP-SIAN- SpreSAL
Servizio veterinario
Aspetti organizzativi e
condivisione
procedure/protocolli
Formazione; progetti
comuni; condivisione
procedure comuni
Extra-dipartimento
SC OSRU
Formazione
-
-
-
SC Controllo di gestione
Controllo dati
-
-
-
SC Ragioneria
Rendicontazione
economica progetti
-
-
-
Occasionali/sporadiche
Ente
-
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
-
-
-
-
Criticità: si segnala scarsa collaborazione con i Distretti.
6. SEZIONE PROGETTI
Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di
educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
-
Ragioni che hanno dato origine al progetto
-
Obiettivi del progetto
-
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
-
Risultati conseguiti
-
Finanziamento
-
NOTE: I diversi progetti attivati sono descritti nelle singole Schede dedicate ai Servizi del Dipartimento di
Prevenzione. Per quanto concerne i progetti realizzati nell’ambito delle funzioni di Epidemiologia e dell’area
Promozione della salute, questi sono censiti nelle relative schede di ricognizione.
23
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DEI
SERVIZI DI IGIENE E SANITÀ PUBBLICA
ASL VC
Comuni: 92
Popolazione al 31.12.2007(BDDE): 175.032
Infrastrutture presenti sul territorio: (dalla Relazione di attività 2007, tabella Infrastrutture)
ASL
Strutture
scolastiche
Strutture
natatorie
Strutture
turistiche
Strutture
sanitarie
Strutture
socio-ass.
197
25
183
72
81
Strutture
per la
cura del
corpo
612
Agenzie
trasporto
infermi
Detentori
apparecchi
RX
Strutture
carcerarie
Totale
strutture
censite
7
186
1
1.364
Direttore: dott.ssa Luisa Michela Olmo dal 2001
Personale:
(situazione attuale)
Medici
Tecnici
Personale infermieristico
Personale amministrativo
Altro
TOTALE
5+1*
4**
8
3
1***
21
Di cui precari
Monte ore precari
*1 direttore + 5 dirigenti medici (di cui 2 impegnati nello svolgimento delle funzioni locali di epidemiologia 20% e nell’area promozione della
salute 50%)
**i 4 Tecnici svolgono l’attività esclusivamente nell’ambito del SISP e sono così suddivisi: 2 operano nella sede di Vercelli e 2 nella sede di
Borgosesia; dei 2 Tecnici di Vercelli 1 è Coordinatore, ma ha anche un incarico sindacale.
***1 biologo: consulente per il quadrante nord-est a supporto per le Conferenze dei Servizi nell’ambito del Progetto “Valutazione di impatto
salute-ambiente”
Operatori equivalenti per 100.000 abitanti: 12 (dal calcolo è stato escluso il consulente biologo)
Sedi:
♦ di servizio (elencare) 2 sedi: 1 a Vercelli e 1 a Borgosesia
♦ di erogazione (elencare) 12 sedi (per attività vaccinali): Vercelli, Santhià, Cigliano,
Livorno
Ferraris,
Stroppiana,
Borgosesia,
Varallo,
Gattinara,
Serravalle
Sesia,
Grignasco, Coggiola, Scopello.
Automobili in dotazione: 4 (2 presso la sede di Vercelli, 2 presso la sede di Borgosesia)
Sono state attivate strutture semplici? SI
Descrivere: E’ stata attivata la SOS Coordinamento attività vaccinali, profilassi malattie
infettive e patologie correlate al turismo/migrazione.
Sono state attivate posizioni organizzative e/o livelli di responsabilità formalizzati? SI
Descrivere: E’ stato attivato un incarico dirigenziale di alta specialità per le attività di tutela
della salute e sicurezza negli ambienti di vita.
Costo totale del Servizio 2008: 1.559.163,39 € (dato fornito da S.C. Controllo di
gestione ASLVC)
24
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Tutela della salute e sicurezza negli ambienti di vita
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
Dati di attività 2007 (dalla relazione di attività Sisp 2007)
Esame strumenti urbanistici e regolamenti
Dati
Indicatori
A
B
C
B/A
C/B x 100
N. Comuni costituenti
l’ASL
N. regolamenti presentati
per il parere
N. Pareri conclusivi
espressi
Media regolamenti
presentati per comune
Pareri conclusivi espressi
(%)
92
2
2
0,02
100
1.206
214
0,18
102
Riferimento regionale (dato 2007)
219
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura) 5%
Esame progetti edilizi complessi
Dati
Indicatori
A
B
C
B/A
C/B x 100
N. Comuni costituenti la
ASL
N. progetti per il parere
N. Pareri conclusivi
espressi
Media progetti presentati
per comune
Pareri conclusivi espressi
(%)
92
136
128
1,48
94
1.206
8.555
7,09
97
Riferimento regionale (dato 2007)
8.326
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura) 5%
Agibilità/Abitabilità
N. richieste presentate: 1
L’atteso dovrebbe essere “0” (zero) trattandosi di pratica definita obsoleta.
Valori diversi da “0” indicano un livello di attività “non appropriata”.
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura)
Attività non più effettuate nel 2008.
25
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Rilascio pareri per autorizzazioni
Dati
A
B
Indicatori
C
D
E
Popolazione
ASL al
01.01.2007
N. richieste
presentate
N. sopralluoghi
Dirigen-te
N. sopralluoghi tecnico
prevenzione
N. Pareri
conclusivi
espressi
174.566
33
0
40
33
B/A x 100.000
C/E
D/E
E/B x 100
N. richieste
presentate per
100.000 abitanti
N. medio
sopralluoghi
Dirigente per
parere
N. medio
sopralluoghi
Tecnico
prevenzione
per parere
% Pareri
conclusivi
espressi
rispetto alle
richieste
18,9
0,00
1,21
100
0,15
1,04
99
Riferimento regionale (dato 2007)
4.352.828
1.675
250
1.733
1.666
38,5
L’atteso dovrebbe essere inferiore a 80 richieste ogni 100000 abitanti (dato massimo
registrato nel 2007) in quanto la semplificazione delle procedure amministrative dovrebbe
portare ad una diminuzione delle richieste a fronte di un aumento degli interventi in corso di
attività di vigilanza.
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura) 5%
Attività di controllo
Dati e indicatori generali
ATTIVITÀ
Strutture autorizzate
o edifici ad uso
collettivo
N.
N. unità censite
% su
totale di
riga
1.178
Alloggi
N.
% su
totale di
riga
n.c.
Altri edifici
N.
% su
totale di
riga
n.c.
Ambiente esterno e
altri controlli
N.
TOTALE
% su totale
di riga
N.
n.c.
N. unità controllate almeno una
volta
152
62
42
18
3
1
48
19
245
N. interventi di controllo
215
68
47
15
3
1
50
16
315
N. interventi di iniziativa del
Servizio
210
n.c.
0
1
N. interventi su richiesta
5
n.c.
3
49
N. sopralluoghi operatore Dirigente
1
100
0
0
0
N. sopralluoghi operatore Tecnico
sanitario
214
68
47
15
3
1
50
16
314
N. accertamenti diretti sensoriali
215
68
47
15
3
1
50
16
315
N. accertamenti strumentali
81
100
0
0
0
81
N. azioni di campionamento
35
100
0
0
0
35
1
n.c.= dato non desumibile dalla Relazione Attività SISP 2007
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura) 10%
26
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Analisi particolareggiata dell’attività di controllo
Strutture autorizzate o edifici ad uso collettivo
Attività
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
N. di unità
censite
(*)
N. Unità
controllate
almeno una
volta
N. di
interventi di
controllo
N. interventi
di iniziativa
del Servizio
N. interventi
su richiesta
N. sopralluoghi
Dirigente
N. sopralluoghi
Tecnico
prevenzione
N. accertamenti
sensoriali
N. accertamenti
strumentali
N. azioni di
campionamento
1.178
152
215
210
5
1
214
215
81
35
Indicatori
B/A x 100
C/A x 100
D/C x 100
% Unità
controllate
almeno una
volta rispetto a quelle
censite
N.
controlli
ogni 100
strutture
censite
%
Interventi
di
iniziativa
del
Servizio
ASL
12,9
18,3
97,7
Regione
14,5
17,8
82,6
AREA
E/C x 100
C/B
F/C
G/C
H/C
I/C
L/C
%
Interventi
su richiesta
esterna
N. medio
Interventi
di
controllo
per unità
controllata
N. medio
sopralluoghi
Dirigente per
controllo
N. medio
sopralluoghi
Tecnico
prevenzione per
controllo
N. medio
accertamenti
sensoriali
per
intervento
di
controllo
2,3
1,4
0,00
1,0
1,0
0,38
0,2
17,4
1,2
0,09
1,3
1,1
0,53
0,4
N. medio
N. medio
accertaazioni di
menti
campionastrumenta
mento per
li per
intervento
interdi
vento di
controllo
controllo
Controllo salubrità alloggi
Attività
A
B
C
D
E
F
G
H
Popolazione ASL
al 01.01.2007
N. Unità
controllate
N. interventi di
controllo
N. sopralluoghi
Dirigente
N. sopralluoghi
Tecnico
prevenzione
N. accertamenti
sensoriali
N. accertamenti strumentali
N. azioni di
campionamento
174.566
42
47
0
47
47
0
0
Indicatori
B/A x 100.000
C/B
D/C
E/C
F/C
G/C
H/C
AREA
N. Unità
controllate per
100000 abitanti
N. medio
Interventi di
controllo per
unità
controllata
N. medio
sopralluoghi
Dirigente per
controllo
N. medio
sopralluoghi
Tecnico
prevenzione
per controllo
N. medio
accertamenti
sensoriali per
intervento di
controllo
N. medio
accertamenti
strumentali per
intervento di
controllo
N. medio azioni di
campionamento
per intervento di
controllo
ASL
24,1
1,1
0,00
1,0
1,0
0,00
0,00
Regione
88,9
1,1
0,04
1,1
1,0
0,06
0,01
27
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Altri edifici
Attività
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
Popolazione
ASL al
01.01.2007
N. Unità
controllate
N.
Interventi
di controllo
N.
interventi
di iniziativa
del Servizio
N. interventi su
richie-sta
N. sopralluoghi Dirigente
N. sopralluoghi Tecnico
preven-zione
N. accertamenti
sensoriali
N. accertamenti
strumen-tali
N. azioni di
campionamento
174.566
3
3
0
3
0
3
3
0
0
B/Ax100.000
D/C x 100
E/C x 100
C/B
F/C
G/C
H/C
I/C
L/C
N. unità
controllate
per 100.000
abitanti
Interventi
di
iniziativa
del
Servizio
(%)
N. medio
sopralluoghi
Dirigente
per
controllo
N. medio
sopralluoghi
Tecnico
prevenzione per
controllo
N. medio
accertamenti
sensoriali per
intervento di
controllo
N. medio
accertamenti
strumentali
per
intervento di
controllo
N. medio
azioni di
campionamento per
intervento di
controllo
ASL
1,7
0,0
100,0
1,0
0,00
1,0
1,0
0,00
0,0
Regione
17,3
21,4
78,6
1,1
0,11
1,2
1,0
0,03
0,0
C
D
E
F
G
H
I
L
N. interventi
di iniziativa
del Servizio
N. interventi su
richiesta
N.
sopralluoghi
Dirigente
N. sopralluoghi Tecnico
preven-zione
N. accertamenti
sensoriali
N. accertamenti
strumen-tali
N. azioni di
campionamento
50
1
49
0
50
50
0
0
D/C x 100
E/C x 100
Indicatori
AREA
N. medio
Interventi
Interventi
su richiesta
di controllo
esterna
per unità
(%)
controllata
Ambiente esterno
Attività
A
Popolazione
ASL al
01.01.2007
174.566
B
N.
Interventi
N. unità
controllate
di
controllo
48
Indicatori
B/Ax100.000
ASL
27,5
Interventi
di
iniziativa
del
Servizio
(%)
2,0
Regione
30,5
13,3
AREA
N. unità
controllate
per 100000
abitanti
Interventi
su
richiesta
esterna
(%)
98,0
86,7
C/B
F/C
G/C
H/C
N. medio
N. medio
N. medio
N. medio
sopralluoghi
accertamenti
Interventi sopralluoghi
Tecnico
sensoriali per
Dirigente
di controllo
prevenziointervento di
per
per unità
ne per
controllo
controllo
controllata
controllo
1,0
0,0
1,0
1,0
1,0
0,1
28
1,2
1,1
I/C
L/C
N. medio
accertamenti
strumentali
per
intervento di
controllo
0,00
N. medio
azioni di
campionamento per
intervento di
controllo
0,0
0,11
0,1
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Partecipazione a commissioni/conferenze
Dati e indicatori generali
Dati
Indicatori
A
B
C
D
B/A x 100.000
C/B
D/B
Popolazione ASL
al 01.01.2007
N. sedute
commissione
N. progetti o
strutture
esaminati
N. sopralluoghi
dirigente
N. sedute
commissione per
100.000 abitanti
N. medio progetti
per seduta
N. medio
sopralluoghi
dirigente per seduta
174.566
134
230
37
76,8
1,7
0,3
4.352.828
3.870
4.569
1,2
0,7
Riferimento regionale (dato 2007)
2.816
88,9
Analisi particolareggiata dell’attività di partecipazione a commissioni/conferenze
Tipologia Commissione/Conferenza
Pubblico spettacolo (Provinciale, Locale)
A valenza ambiente/salute (VIA, VAS, IPCC) sia Provinciale che Locale
Altre tipologie di Commissioni/Conferenze
% su totale Commissioni/Conferenze
np
np
np
Per quanto riguarda la partecipazione a commissioni/conferenze il dato non è disaggregabile:
138 nel 2007, 142 nel 2008. I dati comprendono le Commissioni Pubblico Spettacolo, le
Conferenze dei Servizi, le Commissioni Aziendali.
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura) 10%
29
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista Direttore SISP Dott.ssa Michela Luisa Olmo e
Referente incaricato Dott. Onesimo Vicari)
Personale dedicato ad attività di tutela salute e sicurezza negli ambienti di vita
N. operatori
% tempo
Dedicato
Note
Direttore
1
15%
Svolge anche funzioni di Direttore SIAN e
Direttore del Dipartimento di Prevenzione
Dirigenti medici
4*
Dirigenti non medici
1
TPAL
4
ASV, IP
-
Amministrativi
3
Biologo consulente per il quadrante nord-est
con finanziamento della Regione Piemonte
100%
100%
Altri operatori
* di cui: 1 Dirigente Medico svolge le attività sopraindicate con un impegno del 60%
1 Dirigente Medico svolge le attività sopraindicate con un impegno del 20%
2 Dirigenti Medici svolgono le attività sopraindicate con un impegno del 20% ciascuno
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati? SI
Eventuali criticità: sono parzialmente adeguati in quanto alcuni PC sono ormai obsoleti
C’è un archivio delle norme / procedure facilmente accessibile e consultabile? NO
Dove: in realtà esiste un archivio cartaceo a Vercelli e Borgosesia; sarebbe opportuno
prevedere l’informatizzazione dell’archivio norme/procedure.
Per la documentazione sono disponibili libri e riviste (indicare i principali testi a disposizione)?
Per le attività di “tutela salute e sicurezza negli ambienti di vita” il principale riferimento è la
normativa regionale. A seconda dei casi vengono consultate alcune riviste scientifiche come:
“L’esperto qualificato”, “Sanità pubblica”.
30
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE
(intervista Direttore SISP Dott.ssa Michela Luisa Olmo e
Referente incaricato Dott. Onesimo Vicari)
Le attività sono organizzate all’interno di una Struttura Semplice
Non vi è la Struttura Semplice, il personale di dirigenza è parzialmente dedicato mentre i
TPAL sono totalmente dedicati
Solo i TPAL sono dedicati
Altra organizzazione (descrivere) E’ stato attivato un incarico di alta specialità
È presente un coordinatore dei tecnici della prevenzione? SI
Se sì, elencare le 3 principali attività che svolge:
1. Coordinamento attività Tecnici
2. Calendarizzazione interventi e sopralluoghi per attività programmabili (es. vigilanza impianti
natatori invernali ed estivi, etc.)
3. Gestione inconvenienti
Vi sono attività svolte congiuntamente da tecnici e dirigenti medici? Quali?
Le principali attività svolte congiuntamente da tecnici e dirigenti medici sono la gestione degli
inconvenienti, le Conferenze dei Servizi.
Qual è il livello di autonomia e collaborazione dei tecnici della prevenzione:
Buono il livello di autonomia; il livello di collaborazione migliorabile.
Elencare le 3 principali attività dei Dirigenti medici:
1. Esame progetti edilizi
2. Commissioni di vigilanza (comprese le Commissioni Case di riposo e Strutture sanitarie
private e/o accreditate)
3. Partecipazione a progetti regionali (Passi, PPA Incidenti domestici, PPA Incidenti stradali,
Ambrosia, etc.)
31
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
4. SEZIONE COSTI
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio) Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione) Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.) –
Nota: vedi pagina 1
5. SEZIONE PROCEDURE
(intervista Direttore SISP Dott.ssa Michela Luisa Olmo e Referente
incaricato Dott. Onesimo Vicari)
Principali protocolli / procedure utilizzati
Attività
Esame progetti edilizi complessi (ex
Art. 48 L. Reg. 56/77)
Protocollo presente/assente
C’è un Protocollo d’intesa con i 3
Dipartimenti ARPA
Moduli/check list utilizzate: sì/no
Rilascio agibilità/abitabilità
Attività non più effettuata dal 2008
Attività non più effettuata dal 2008
Rilascio autorizzazioni (specificare)
Protocollo Regionale
Sì; check list sì
Vigilanza delle strutture ad uso
collettivo e controllo di salubrità alloggi
C’è un Protocollo per richiesta di inserimento
nelle graduatorie di assegnazione di edilizia
popolare
C’è una modulistica aziendale ad hoc
Sì; check list aziendale
Note: presso il SISP non viene effettuata alcuna attività finalizzata al ricongiungimento familiare.
I protocolli dovrebbero essere formalizzati.
32
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista Direttore SISP Dott.ssa Michela Luisa Olmo e Referente
incaricato Dott. Onesimo Vicari)
Esame regolamenti
Interazioni intra-Dipartimento/ASL
Un solo Servizio (individuato come titolare procedimento) esprime parere
Più Servizi operano per redigere il parere (descrivere per quali tipologie di Regolamenti e
le modalità seguite) -
Interazioni extra-ASL (Comuni, Provincia, ARPA, ecc.)
Normalmente il Servizio (individuato come titolare procedimento) non interagisce con
altri Enti per la predisposizione del parere.
Il Servizio interagisce con altri Enti per la predisposizione del parere a seconda dei casi
(descrivere modalità seguite) in particolare con ARPA, Comuni e Provincia.
Esame progetti edilizi complessi
Interazioni intra-Dipartimento/ASL
Un solo Servizio (individuato come titolare procedimento) esprime parere
Più Servizi operano per redigere il parere (descrivere le modalità seguite) -
Interazioni extra-ASL (Comuni, Provincia, ARPA, ecc.)
Normalmente il Servizio (individuato come titolare procedimento) non interagisce con
altri Enti per la predisposizione del parere.
Normalmente il Servizio interagisce con altri Enti per la predisposizione del parere
(descrivere modalità seguite)
Il Servizio interagisce con: ARPA per la predisposizione di pareri relativi ad attività
insalubri; Sian per la predisposizione di pareri per attività relative alla ristorazione;
Servizio Veterinario. Altre interazioni con Comuni, Province e Regione per autorizzazioni
varie.
Partecipazione a commissioni/conferenze
Interazioni intra-Dipartimento/ASL
Commissioni Pubblico Spettacolo
Un solo Servizio (individuato come titolare procedimento) partecipa
Più Servizi collaborano per assicurare la partecipazione (descrivere le modalità seguite)
33
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Partecipa solo il SISP con 1 Dirigente Medico o Personale Tecnico delegabile solo nelle
Commissioni Provinciali
Commissioni a valenza ambiente/salute (VIA, VAS, IPCC, ecc.)
Un solo Servizio (individuato come titolare procedimento) istruisce la valutazione e
partecipa
Più Servizi collaborano per assicurare l’istruzione della valutazione e la partecipazione
(descrivere le modalità seguite)
In genere i Servizi coinvolti sono: SISP, SPRESAL, Servizio Veterinario.
Gestione esposti e segnalazioni
Interazioni intra-Dipartimento/ASL
Un solo Servizio (individuato come titolare procedimento) gestisce l’esposto/segnalazione
Più Servizi operano per gestire l’esposto/segnalazione (descrivere le modalità seguite)
Il SISP è generalmente responsabile del procedimento con formalizzazione della risposta, ma
si avvale della collaborazione di altri servizi a seconda dei casi (Servizio Veterinario, Spresal,
SIAN).
Interazioni extra-ASL (Comuni, Provincia, ARPA, ecc.)
Normalmente il Servizio (individuato come titolare procedimento) non interagisce con
altri Enti per la gestione dell’esposto/segnalazione
Normalmente
il
Servizio
interagisce
con
altri
Enti
per
dell’esposto/segnalazione (descrivere in quali casi e le modalità seguite)
In particolare il Servizio interagisce con l’ARPA.
34
la
gestione
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
7. SEZIONE PROGETTI
Progetti di iniziativa locale su temi legati alla tutela della salute e della sicurezza negli
ambienti di vita avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla
salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
_
Ragioni che hanno dato origine al progetto
_
Obiettivi del progetto
_
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
_
Risultati conseguiti
_
Finanziamento
_
Note: vedi sezione progetti della Scheda Epidemiologia ASLVC.
35
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Attività di controllo delle malattie infettive
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
Dati di attività 2007 (dalla Relazioni di attività SISP2007)
Dati
A
B
Indicatori
C
D
E
B/A x 100.000
C/B x 100
D/C
E/C x 100
N. riunioni
collettive
informative
effettuate
%. notifiche
registrate per
100.000
abitanti
N. inchieste
eseguite
rispetto alle
notifiche
registrate
N. medio
persone
oggetto di
intervento per
inchiesta
eseguita
% riunioni
informative
rispetto alle
inchieste
eseguite
6
191,9
29,6
6,5
6,1
25,5
2,8
5,1
Popolazione
ASL al
01.01.2007
N. notifiche
registrate
N. inchieste
eseguite
N. persone
oggetto di
intervento
174.566
335
99
640
Riferimento regionale (dato 2007)
4.352.828
10.349
2.641
7.452
134
237,8
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura): 5%
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE
(intervista referente SIMI: Dott.ssa Virginia Silano)
Personale dedicato al SIMIP
N. operatori
% tempo
dedicato
Responsabile SOS
Coordinamento attività
vaccinali, profilassi malattie
infettive e patologie correlate
al turismo /migrazione
1
15
Dirigente medico incaricato dal 2000
Dirigenti medici
1
5
Il dirigente medico svolge altre funzioni
nell’ambito del SISP e della SSD
Epidemiologia
Dirigenti non medici
0
TPAL
0
ASV, IP
6
Amministrativi
0
Note
10
Non impegnati in questa attività.
La figura del referente SIMI coincide con quella di referente per la medicina dei viaggi o per
le attività vaccinali? SI. La figura del Referente SIMI coincide con quella del referente per le
attività vaccinali (dott.ssa Virginia Silano).
Per la Medicina dei viaggi è individuato un referente regionale (dott. Piero Bragazzi)
In che modo è formalizzato il referente? L’incarico è stato formalizzato con invio di una Nota
alla Direzione Sanità Pubblica dell’Assessorato Tutela della salute e sanità della Regione
Piemonte.
36
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Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Esiste una struttura semplice dedicata alla malattie infettive/vaccinazioni? SI
(denominazione: SOS Coordinamento attività vaccinali, profilassi malattie infettive e patologie
correlate al turismo/migrazione, la cui responsabilità è affidata alla dott.ssa Virginia Silano).
Descrivere brevemente il livello di integrazione o il grado di separazione delle tre aree (SIMI,
viaggi e vaccinazioni):
• sono unificate in una unica struttura
SI
• fanno capo ad un unico responsabile
SI
Medicina dei viaggi ha un referente regionale (Dott. Piero Bragazzi)
• il personale è assegnato ad un solo settore o opera in tutte le attività? (descrivere: il
personale assegnato opera in tutte le attività).
La Commissione per le attività di prevenzione e controllo della TB (DGR 31-27361 del
17.05.99) è attiva? SI
La Commissione è stata formalizzata con Delibera aziendale nel 1999.
Quali figure comprende? La Commissione è composta da: Direttore SOC Pneumologia;
Responsabile SOS Coordinamento attività vaccinali, profilassi malattie infettive e patologie
correlate al turismo/migrazione; ASV SOS Coordinamento attività vaccinali, profilassi malattie
infettive e patologie correlate al turismo/migrazione.
Inoltre, è stato attivato nell’azienda un “Tavolo di lavoro” per la revisione di alcune procedure
aziendali in materia che vede partecipi rappresentanti di varie strutture: SOC Malattie
infettive, SOC Microbiologia, Direzione di Presidio ospedaliero e Direzione Sanitaria. E’ stato
redatto un Protocollo Sorveglianza e controllo Tubercolosi, che è stato inviato in Assessorato
e deve ad oggi essere ratificato dall’azienda.
Con che frequenza si riunisce la Commissione? La Commissione si riunisce secondo le
necessità. Sono molto frequenti i contatti telefonici fra i membri della Commissione.
Dotazioni strumentali / procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati: SI
Eventuali criticità: sarebbe necessario un PC dedicato almeno per sede.
C’è un archivio delle norme / procedure facilmente accessibile e consultabile? NO
L’archivio non esiste ma è stata effettuata una revisione delle procedure e delle attività
connesse di tipo cartaceo. La Referente ritiene opportuno un miglioramento della
comunicazione/documentazione anche attraverso il sito aziendale.
37
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista referente SIMI: Dott.ssa Virginia Silano)
Flusso della segnalazione
Le segnalazioni pervengono attraverso (indicare %)
Fax
20%
Posta ordinaria
70%
Posta elettronica
5%
Telefono
5%
Le segnalazioni pervengono tempestivamente e comunque nei tempi indicati dal DM 15.12.90
e successive modificazioni? NO, non tutte.
I contatti con i medici segnalatori sono agevoli e veloci? SI (per quelli che notificano che
peraltro risultano pochi numericamente).
Descrivere brevemente eventuali criticità:
con la Direzione Sanitaria, con i reparti (evidenziare eventuali “reparti critici”), con il
laboratorio, con i MMG / PLS
Si evidenzia in generale come il tasso di notifica per 100.000 ab. (191,9) sia al di sotto della
media regionale (237,8).
L’iter di notifica presenta alcune criticità: ad es. è reso meno immediato/tempestivo in quanto
i Reparti hanno l’obbligo di segnalare prioritariamente alla Direzione sanitaria (inconveniente
che potrebbe essere superato prevedendo un doppio canale di segnalazione e cioè facendo
pervenire la notifica, oltre che alla Direzione Sanitaria, direttamente al Servizio di Igiene e
Sanità Pubblica); alcuni Reparti dimostrano comunque scarsa sensibilità ed attenzione per la
notifica. Potrebbe essere utile individuare un Referente per Dipartimento (o almeno nei
reparti maggiormente coinvolti). Il problema della sottonotifica è più marcato nel Distretto di
Vercelli rispetto al Distretto di Borgosesia.
Esiste un controllo crociato con il laboratorio per la ricerca di casi non segnalati? SI
Per quali malattie infettive? Ad esempio: le Salmonellosi, a seguito di un accordo interno.
Inoltre i casi di morbillo e rosolia vengono segnalati dal Laboratorio, anche perché è stata
individuata una figura di riferimento specifica. Altre sorveglianze specifiche per: TB, Infezioni
invasive ed MTA.
Gestione Emergenze /Urgenze
Quali servizi del Dipartimento partecipano alla reperibilità e con quali figure professionali:
Partecipano alla reperibilità i seguenti servizi: SISP, SIAN, SpreSAL, SOC Veterinari
Le figure professionali coinvolte sono: Medici/Veterinari, TPALL.
Esiste un documento aziendale per la gestione delle emergenze? SI
Esiste una rete aziendale per la gestione delle emergenze? SI
38
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
E’ stato formalizzato con Delibera n. 0647 del 20.7.2009 “Costituzione del Gruppo Locale
Emergenze infettive” e successive integrazioni su indicazione della Regione Piemonte (D.G.R.
n.10 -11769 del 20.7.2009).
Criticità: E’ necessario una revisione periodica del documento aziendale ed una condivisione
con i componenti della rete.
Gestione MTA
A quale servizio appartiene il referente MTA: il referente MTA è del SIAN
Chi svolge l’inchiesta MTA? ASV
Quali patologie sono identificate come MTA?
alimenti.
Tutte le malattie trasmesse attraverso gli
C’è un gruppo aziendale per la sorveglianza MTA: SI
Da chi è costituito: Referente SIAN, Referente SIMI, Direzione Sanitaria, SOC Microbiologia,
SOC Malattie infettive, Servizi veterinari.
Gestione zoonosi
C’è un referente per le zoonosi? SI
A quale servizio appartiene? Servizio Veterinario
Le infezioni dell’uomo sono segnalate al Servizio Veterinario?
Le infezioni dell’animale sono segnalate al SISP?
SI
SI
4. SEZIONE COSTI
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio) –
Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione) Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.) –
Nota: vedi pagina 1
39
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
5. SEZIONE PROCEDURE (intervista SIMI: Dott.ssa Virginia Silano)
Protocolli/procedure per il controllo del rischio biologico/infettivo (descrizione):
Per quanto riguarda l’esposizione al rischio biologico/infettivo degli operatori sanitari, il
controllo del rischio è a carico del Servizio Protezione e Prevenzione e del Medico competente.
Non ci sono indicazioni specifiche particolari.
Mentre per quanto riguarda l’esposizione al rischio biologico/infettivo della popolazione in
generale esistono diverse procedure:
•
presso il Dipartimento di Prevenzione
1. Per i casi di bioterrorismo: Adozione di protocollo regionale;
2. SARS: Costruzione di un protocollo su base regionale con esponenti di Direzione
Sanitaria, Malattie Infettive, Pronto Soccorso;
3. Influenza A/H1N1: Costruzione di protocollo su base regionale con esponenti di
Direzione Sanitaria, Malattie Infettive, Pronto Soccorso (aprile 2009); avvio piano
operativo da parte del Gruppo aziendale per le emergenze infettive (H1N1)
4. Profilassi per tetano: Procedure di profilassi per accessi al Pronto Soccorso;
5. Pediculosi: Protocollo locale condiviso con le Direzioni degli istituti presenti nel
territorio e CSA (questo protocollo si ispira al documento regionale sulla pediculosi).
•
presso la Direzione Sanitaria/CIO (intervista al Direttore di Presidio o Referente CIO
Dott.Gatti/Dott.Carnevale)
1. Esistono protocolli e procedure per atti infermieristici;
2. Esistono studi o indagini sull’applicazione di standard e linee guida nazionali/internazionali?
NO
Per quali strutture è stata fatta una valutazione del rischio biologico? Criticità: Non è presente un Protocollo aziendale per i casi di Meningite.
40
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
6. SEZIONE INTERAZIONI
(intervista referente SIMI: dott.ssa Virginia Silano)
Rete delle Malattie Infettive
Reparto Malattie Infettive di riferimento: SOC Malattie Infettive Vercelli
Quali rapporti di
segnalazione)?
Progetti comuni: -
collaborazione
intercorrono
(oltre
agli
adempimenti
relativi
alla
Consulenza reciproca informale: frequente
Consulenza a richiesta: Riunioni periodiche: 2-3 incontri al mese su problemi specifici –casi di malattia – e generalimodulistica,ecc.
Eventuali criticità: Trasmissione rapida, eventualmente telefonica dei casi.
Altri reparti ospedalieri: Pneumologia, Pediatria, Ginecologia, Laboratorio, Microbiologia
Quali
rapporti
di
collaborazione
intercorrono
(oltre
agli
adempimenti
relativi
alla
segnalazione)?
Progetti comuni: Procedure di vaccinazione antirosolia nel post-partum; sorveglianze di
laboratorio (rosolia, morbillo, TB, infez. Invasive, MTA); vaccinazione anti HAV nei minori
viaggiatori e migranti.
Riunioni periodiche: al bisogno, incontri diretti.
Eventuali criticità: non ancora unificate le procedure fra le diverse sedi.
Direzione sanitaria/CIO
Quali rapporti di
segnalazione)?
Progetti comuni: --
collaborazione
intercorrono
(oltre
agli
adempimenti
relativi
alla
Riunioni periodiche: al bisogno- predisposizione piani, ecc.
Eventuali criticità: necessità di relazione strutturata per mantenere l’attenzione sulle
problematiche della prevenzione
Distretto/Territorio: Direzione di distretto
Quali rapporti di collaborazione intercorrono
segnalazione)?
Progetti comuni: campagna antinfluenzale
(oltre
agli
adempimenti
relativi
alla
Riunioni periodiche: con MMG, PLS presentando nuove attività del servizio o problemi di
sanità pubblica.
41
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Eventuali criticità: Notifica malattie infettive; possibilità di creare una commissione vaccini con
incontri periodici.
Altri servizi del Dipartimento di Prevenzione (Veterinario, SIAN): Servizi Veterinari e SIAN
Quali rapporti di
segnalazione)?
Progetti comuni: -
collaborazione
intercorrono
(oltre
agli
adempimenti
relativi
alla
Riunioni periodiche: al bisogno
Eventuali criticità: recente turn over nelle funzioni e necessità di ridefinizione delle
competenze.
7. SEZIONE PROGETTI (intervista referente SIMI, Dott.ssa Virginia Silano)
Progetti di iniziativa locale su temi legati alla prevenzione delle malattie infettive avviati negli
ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione
della salute, ecc.)
Titolo progetto e anno di realizzazione
Progetto “Epatiti Virali A in soggetti migranti”- anno 2005
Problema di salute affrontato
Epatiti Virali A in soggetti migranti
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Riscontro di frequenti casi di HAV in autunno, al rientro dal paese d’origine in
minori frequentanti scuole materne e asili nido in cui la possibilità di trasmissione
oro-fecale è elevata
Obiettivi del progetto
Ridurre le epatiti virali A nei minori viaggiatori e migranti e nella collettività
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
SISP, PLS, reparti di pediatria, servizi sociali che lavorano con migranti
Risultati conseguiti
Nessun caso di epatite virale A in minori negli ultimi anni
Finanziamento
Il PPPV prevede che i vaccini necessari ai minori viaggiatori siano gratuiti e
raccomanda la vaccinazione.
42
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Analisi organizzativa sull’attività di Medicina dei Viaggi
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
Dati di attività 2007 (dalla relazione di attività sisp 2007, tab. 32 medicina dei viaggi)
Dati
Indicatori
A
B
B/A x 100.000
Popolazione ASL
N. persone a cui è stato fornito il
counselling
N. persone a cui è stato fornito il counselling per 100.000 abitanti
174.566
507
290,4
4.352.828
19.981
Riferimento regionale (dato 2007)
459,0
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura): 5%
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE
(a cura del Referente Regionale Dott. Bragazzi Piero)
Personale dedicato al centro Medicina dei Viaggi
N. operatori
Servizio di
appartenenza
% tempo
dedicato
Note
Dirigenti medici
3
SISP
40%- referente; 10%medico
10%-medico
Tutti i Medici del Servizio
gestiscono l’Ambulatorio viaggi ma
in genere due sono gli incaricati
ASV, IP
8
SISP
5% ciascuno partecipa
all’ambulatorio
Amministrativi
-
Altri operatori
-
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati: NO ( il software regionale dedicato è adeguato)
Eventuali criticità: necessità di almeno un PC per sede (vedi sezione precedente)
C’è un archivio delle norme / procedure facilmente accessibile e consultabile? NO
Non esiste un vero e proprio archivio a livello locale, ma il Referente ha allestito la
modulistica, partecipato, a livello Regionale, alla realizzazione di un manuale di Medicina dei
Viaggi ad uso di tutti gli operatori e curato una raccolta bibliografica corredata di documenti
accessibile a tutti. In tutte le sedi ambulatoriali sono presenti i Manuali di medicina dei viaggi
ufficiali curati dal WHO.
Per la documentazione sono disponibili libri e manuali.
1. Manuali di medicina dei viaggi;
2. Manuali di vaccinazione;
3. Red book;
43
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Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
4. Manuale per il controllo delle malattie infettive;
5. Pagine web: “Il giro del mondo”, sito a cura dell’Ospedale Amedeo di Savoia di
Torino; siti vari di Medicina dei viaggi come ad es. il sito della Farnesina, sito WHO
ecc.
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (a cura del Referente Regionale Dott.Bragazzi Piero)
N. ambulatori di medicina dei viaggi attivi: 2 (1 presso il Sisp di Vercelli e 1 presso il Sisp di
Borgosesia).
N. ore di apertura totale /settimanale degli ambulatori: 7 ore settimanali che raddoppiano nei
periodi di maggior afflusso, inoltre consulenze telefoniche e appuntamenti personalizzati.
Le vaccinazioni internazionali sono eseguite tutte all’interno del Centro? SI
Entrambi i Centri sono autorizzati per la vaccinazione contro la febbre gialla.
Chi prescrive la profilassi antimalarica o altri farmaci necessari per il viaggio? Generalmente è
il Medico dell’ambulatorio viaggiatori.
4. SEZIONE COSTI
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio) Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione)
Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.) –
Nota: vedi pagina 1
5. SEZIONE PROCEDURE (a cura del Referente Regionale Dott. Bragazzi Piero)
Protocolli / procedure per la profilassi internazionale (descrizione)
Vengono seguiti i Protocolli e le indicazioni regionali; è attivo il sistema regionale informativo
che si avvale di un software dedicato.
44
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Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
6. SEZIONE INTERAZIONI (a cura del Referente Regionale Dott.Bragazzi Piero)
Rete della medicina dei viaggi
Definire la presenza di contatti con:
♦ Agenzie di viaggio: dal 1997, anno in cui è stata attivata formalmente la rete integrata
degli ambulatori di Medicina Internazionale ad oggi, sono state date ripetute
comunicazioni dell’esistenza dei Centri di Medicina dei viaggi e precisamente nel 1997,
2002 e 2007. Sono stati inoltre distribuiti, opuscoli informativi predisposti a livello
regionale e locale. Purtuttavia, le agenzie continuano a consigliare poco ai loro clienti
di recarsi presso l’Ambulatorio di medicina dei viaggi a meno che la località turistica
scelta non presenti obbligo di vaccinazione contro la febbre gialla.
% stimata di utenti inviati dalle agenzie di viaggio: circa il 20%
♦ MMG: sono stati sensibilizzati dal Servizio. Analoga comunicazione è stata data ai
Pediatri di base
% stimata di utenti inviati dai MMG e Pediatri di base: superiore al 50%
♦ Reparto malattie infettive: è stato sensibilizzato dal nostro Servizio.
♦ % stimata di utenti inviati dal Reparto malattie infettive: inferiore al 10%
♦ Altro: FARMACIE; nel corso di questi 12 anni sono state sensibilizzate anche le
Farmacie del territorio dell’ASL VC sull’ esistenza dei Centri di Medicina dei viaggi.
7. SEZIONE PROGETTI (a cura del Referente Regionale Dott. Bragazzi Piero)
Progetti di iniziativa avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla
salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto e anno di realizzazione
Vedi Sezione Malattie infettive
Problema di salute affrontato
-
Ragioni che hanno dato origine al progetto
-
Obiettivi del progetto
-
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
-
Risultati conseguiti
-
Finanziamento
-
45
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Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Analisi organizzativa sull’attività vaccinale
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
Coperture vaccinali (2° semestre 2007) –
ASL
Media regionale
IPV 12 mesi
95
(90,5 Piemonte)
DT 12 mesi
95
(90,5 Piemonte)
HBV 12 mesi
95
(90,4 Piemonte)
AP 12 mesi
94,8
(90,4 Piemonte)
Hib 12 mesi
94,8
(89,8 Piemonte)
IPV 24 mesi
98,3
(96,8 Piemonte)
DT 24 mesi
98,3
(96,8 Piemonte)
HBV 24 mesi
98,3
(96,5 Piemonte)
aP 24 mesi
98,3
(96,5 Piemonte)
Hib 24 mesi
98,3
(94,2 Piemonte)
MPR 24 mesi
92,6
(90,6 Piemonte)
93,01
verificato 23.07.09*
97,87
verificato23.07.09
97,87
verificato23.07.09
(92,7 Piemonte)
DT 16 anni
77,4
(57,3 Piemonte)
aP 16 anni
8**
(13 Piemonte)
MPR 7 anni
DT 7 anni
aP 7 anni
(80 Piemonte)
(91,5 Piemonte)
*queste vaccinazioni vengono spesso procrastinate al termine dell’anno scolastico o per altri motivi; la valutazione dopo un anno è più
precisa.
** i ragazzi della coorte 1991 a cui fa riferimento questa vaccinazione non avevano ricevuto il vaccino antipertossico nel ciclo di base, per cui
si è scelto di utilizzare per loro il solo vaccino dT, riservando il vaccino dTPa, più costoso ai soli ragazzi che avevano ricevuto il vaccino
antipertossico nel ciclo di base.
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura): 55%
La responsabilità e la gestione delle attività vaccinali è affidata al Servizio di Igiene e Sanità
pubblica. La referente come già evidenziato nelle precedenti sezioni è la Dott.ssa Virginia
Silano.
Il referente infermieristico formalizzato con lettera al Seremi è Grazia Ferro ASV CPS; per la
zona nord il riferimento operativo (non formalizzato) è Cristina Battistolo ASV.
Il servizio è responsabile dell’attività vaccinale per la fascia di età pediatrica ed adulta.
L’attività vaccinale per la fascia di età pediatrica è svolta completamente dal Servizio, mentre
per la fascia di età adulta parzialmente.
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Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Dalla Relazione Indagine sulla qualità dei servizi vaccinali della Regione Piemonte - 2007,
emerge che a fronte di una popolazione di età 0-16 anni (12,91% della pop. residente) con
circa n. 1.250 nuovi nati, sono presenti:
12 sedi (di cui 1 con meno di 25 bambini vaccinati al mese –circa 6- sede: Scopello)
104 nuovi nati anno/sedi
67 n. sedute/mese
1.415 media vaccinazione/mese
10,2 vaccinazione/ora (valore regionale 7,2)
Personale dedicato
Dirigenti Medici: 5; tutti part-time per attività vaccinale (ore /anno medici = 2.860)
(1 dirigente medico al 40%; 1 dirigente medico al 45%; 1 dirigente medico al 55%; 1
dirigente medico al 40%; 1 dirigente medico al 50%).
IP- ASV: 8 di cui 4 IP part-time per attività vaccinale, 3 ASV part-time per attività vaccinale e
1 ASV di altro servizio – SIAN (ore /anno IP-ASV = 8.712)
Amministrativi: 2; tutti part-time per attività vaccinale (ore /anno amministrativi = 528)
Aspetti organizzativi
La presenza del medico è sempre garantita per le sedute vaccinali (1 medico+1 IP/ASV).
Le vaccinazioni prioritarie sono gestite con appuntamento in cui si indica la sede, il giorno e
l’ora.
Insieme alla lettera di invito alla prima vaccinazione viene spedito l’opuscolo regionale “Le
vaccinazioni dei bambini” (è previsto anche altro materiale informativo prodotto a livello
locale).
Il tempo medio dedicato alla vaccinazione è di 15 minuti per primo accesso e 7-8 minuti per i
successivi.
Viene effettuata la raccolta dei dati anamnestici.
Viene effettuata la registrazione su carta dopo la vaccinazione in tutte le 12 sedi in tempo
reale; la registrazione su pc avviene in tempo reale in 3 sedi mentre nelle rimanenti 9 a fine
seduta.
Procedure generali:
Assenza di procedure operative e linee guida scritte proprie e redatte presso il servizio.
Riferimento: NIV, Manuale per gli operatori dei servizi vaccinali della Regione Piemonte e
Guida alle controindicazioni.
Sono presenti linee guida e procedure operative su: Gestione emergenze post-vaccinali (in
tutte le 12 sedi); Comunicazione con l’utenza (in tutte le 12 sedi); Gestione eventi avversi non
immediati (in tutte le 12 sedi).
47
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Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Gestione del dissenso informato:
Le procedure del PPPV vengono rispettate (3 inviti, raccomandata A/R, telefonata alla
famiglia, raccolta dissenso, registrazione su registro rifiuto).
Sono presenti 2 registri dei rifiuti vaccinali (1 per sede).
Interazioni/rapporti di collaborazione:
I rapporti di collaborazione con i PLS sono buoni: difatti collaborano per diffondere
informazioni rivolte alla popolazione in materia di vaccinazioni; i MMG, meno coinvolti, sono
meno propositivi. Come già evidenziato malgrado la buona relazione che intercorre tra il
servizio vaccinale e i PLS, andrebbe comunque organizzata una apposita Commissione Vaccini
formalizzata. In questi ultimi anni i programmi regionali relativi a MPR e HPV sono stati
condivisi e sostenuti dai PLS.
I PLS e i MMG sono coinvolti per la condivisione degli obiettivi regionali.
Inoltre si segnala in particolare la collaborazione tra il servizio vaccinale e la Pediatria del P.O.
Borgosesia in passato e di recente anche della Pediatria del P.O. di Vercelli per “Indagine su
allattamento al seno” (somministrazione di un questionario ai genitori in occasione della
convocazione per I, II, III dose vaccini pediatrici), e la partecipazione ad uno “Studio per la
rilevazione dello stato immunitario per Epatite B nelle gestanti” con la Ginecologia del P.O. di
Borgosesia.
Criticità: ancora lacunosa l’attenzione verso la rilevazione dei dati relativi allo stato
immunitario delle gestanti per Epatite B e Rosolia (es. ancora alcune donne giungono al parto
senza esami per Hbs e Rosolia, in particolare donne immigrate che non sono seguite da un
ginecologo di fiducia ma hanno un accesso improprio ai Servizi Sanitari); si segnala inoltre la
resistenza di alcuni operatori nei confronti delle vaccinazioni consolidate, che non favorisce
soprattutto la protezione dei soggetti a maggior rischio, sia all’interno della Pediatria che della
Ginecologia. Da qualche anno viene offerta alle gestanti l’opportunità di partecipare ai Corsi di
preparazione al parto il cui programma però non prevede tra gli argomenti da trattare quello
delle vaccinazioni (o almeno non è previsto il coinvolgimento del SISP).
Archivio vaccinale
L’archivio vaccinale pediatrico è cartaceo ed informatizzato; mentre l’archivio storico adulti è
solo cartaceo e l’archivio della medicina dei viaggi è stato informatizzato da circa un anno.
Requisiti strutturali delle sedi vaccinali
Per i requisiti si raggiunge un valore complessivo di 83,3% a proposito di conformità col
DM1/97 (considerando barriere architettoniche, sala attesa dedicata, sala attesa comune, N.
sedie adeguato, servizi igienici utenti, servizi igienici disabili, servizi igienici personale, spazio
per attività amministrative/accettazione, ambulatorio, percorsi segnalati).
Attrezzature
Su 12 sedi 10 ambulatori sono dotati di lavandino.
Per quanto riguarda i PC come già evidenziato sono insufficienti (almeno 1 per sede dovrebbe
essere garantito).
48
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Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Frigoriferi di stoccaggio: su 12 sedi n. 3 frigo stoccaggio presso il servizio vaccinale con n.
3 T°. max min e n. 3 Tracciato continuo T°; solo 1 è collegato con sistema di allarme.
Frigoriferi ambulatori: tutte le 12 sedi hanno un ambulatorio; 8 ambulatori hanno il frigo
ma senza T°. max min. (solo 1 frigo è dotato di Tracciato continuo di T°).
Formazione ed aggiornamento del personale
Emergono alcune carenze: lacune su aspetti medico-legali e su vere-false controindicazioni.
La relazione attività, redatta annualmente, viene socializzata con gli altri operatori del
servizio, mentre non con gli altri settori dell’ASL.
Valutazione e miglioramento della qualità
Per quanto riguarda la gestione della qualità, all’interno dell’azienda è operativo un gruppo
per il miglioramento continuo della qualità (non specifico per le attività vaccinali).
Informazione ed educazione alla popolazione
C’è un programma di comunicazione con la popolazione; è prevista anche la produzione di
materiale informativo rivolto alla popolazione e distribuito al di fuori del servizio. In generale i
canali utilizzati per gli interventi rivolti alla popolazione sono: assemblee pubbliche,
comunicati stampa e televisione.
2. SEZIONE COSTI (malattie infettive, vaccinazioni, ambulatorio)
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio) Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.) –
Nota: vedi pagina 1
49
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Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI
IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE
ASL VC
Comuni: 92
Popolazione al 31.12.2007: 175.032 (BDDE 2007)
Anagrafica esercizi *: (dalla tabella Anagrafica esercizi, sistema informativo) 2007
Produttori Produtt. e Distribuz. Distribuz. Trasporti Trasporti Ristorazione Ristorazione Produtt. e TOTALE
collettiva
confezion.
sogg. aut. pubblica
dettaglio
sogg.
primari
confezion. ingrosso
dettaglio
san.
vigilanza
ingrosso
ASL
U
18
66
100
671
0
12
1.115
226
370
2578
A
19
74
109
782
0
12
1.448
236
505
3185
REGIONE U
A
Commento *: sono segnalati solo i produttori che sono stati oggetto di verifica da parte del Servizio
Direttore: dott. Luisa Michela OLMO dal 1997
Personale: (situazione attuale)
Medici
Tecnici
Assistente sanitaria
Dietisti
1
-
1
1
3+1*
6
Di cui precari
Monte ore
precari
*3 Dirigenti Medici + 1 Direttore SIAN
Personale
amministrativo
2
-
Altro
TOTALE
14
1
circa 420 ore
Attività di vigilanza in rapporto al territorio e al numero di operatori 2007
Unità
Unità
Unità
Operatori/
controllate/
Unità
% Unità
Operatori
produttive/ controllate/
Popolazione 100.000
tecnico
produttive° controllate
vigilanza*
operatore operatore
abitanti
prevenzione
ASL
Regione
Ispezioni/
Ispezioni/
tecnico
operatore
prevenzione
7,9
174.566
4,52
2.296
23,3
291
67,0
95,7
75,6
108
162,0
4.352.828
3,72
56.535
20,8
349
72,5
108,6
84,6
126,8
* escluso personale amministrativo e altro personale sanitario
° escluso produttori primari e trasporti
Sedi:
♦ di servizio (elencare): 2 sedi di cui 1 a Vercelli e 1 a Borgosesia
♦ di erogazione (elencare) vedi sopra
Automobili in dotazione: 5 automobili (ma viene precisato che il parco auto veicolare è ormai
datato); servirebbe peraltro un veicolo di maggiore capienza (tipo Fiorino o Ducato o altro)
per il trasporto campioni acque etc.
Sono presenti strutture semplici o posizioni organizzative e/o livelli di responsabilità
formalizzati? SI
Descrivere: E’ presente una struttura denominata SOS Igiene della Nutrizione, formalizzata
nel 2003 (già come UONA nel novembre 2000) con un Responsabile della struttura
individuato con Delibera aziendale nel 2000.
Costo totale del Servizio 2008: 896.735,63 (dati 2008 SOC Controllo di gestione ASLVC).
50
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Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
Igiene della nutrizione
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ (Attività nutrizionali: tab. 1 Relaz. attiv.2007)
Dati di attività
ASL
REGIONE
1.148 nel 20062007*
5.061
0
461
Sorveglianza nutrizionale rilevazioni altri setting
0
292
Educazione sanitaria ore dedicate alla popolazione generale
12
296
Sorveglianza nutrizionale rilevazioni nelle scuole
Sorveglianza nutrizionale rilevazioni in case di riposo
Educazione sanitaria ore dedicate alle scuole
Pareri su menu di mense scolastiche
21
1.101
1.823
7.283
80
1.576
Pareri su menu di mense presidi socio-assistenziali
Menu predisposti
379
994
1.504
5.794
Sopralluoghi per verifiche nutrizionali
98
1.026
Pareri su capitolati d’appalto della ristorazione collettiva
2
49
Menu predisposti per diete speciali
Riunioni Commissioni mensa
Consulenza dietetico-nutrizionale ore prime visite
4
54
0
(7 nel 2008**)
921
0
702
0
158
138
875
Consulenza dietetico-nutrizionale ore per visite di controllo
Consulenza dietetico-nutrizionale ore per incontri di gruppo
Ore dedicate alla formazione del personale
* Adesione ai Progetti regionali e nazionale
** Attività avviata nel 2008
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Responsabile SIAN) : 20%
51
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Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE
(dalla Relazione di attività)
Personale dedicato all’area Igiene della nutrizione (Responsabile SIAN dott.ssa Luisa Michela
Olmo; Responsabile SS Igiene della nutrizione dott. Gianfranco Abelli)
N. operatori
Responsabile SS
1
% tempo
dedicato
50%
Altri medici
1
50%
ASV
1
10%
Amministrativi
1
5%
Dietisti
1
100%
Note
Altri operatori
Dotazioni strumentali e accesso in rete
Hardware e software sufficienti e adeguati? SI
Eventuali criticità: In realtà i PC sono sufficienti ma non adeguati perché manca un turnover
tecnologico appropriato. E’ stato però elaborato un Piano aziendale per l’adeguamento
informatico.
Sono disponibili bilancia e altimetro? SI, entrambi sono disponibili.
C’è un archivio delle norme/procedure facilmente accessibile e consultabile? SI
Dove? Sul sito aziendale sono disponibili in particolare le norme e le linee guida per la
ristorazione scolastica, ospedaliera ed assistenziale.
Per la documentazione sono disponibili libri, riviste scientifiche, o altri documenti? Indicare i
principali testi a disposizione per l’attività ordinaria:
♦ Testi: Linee guida per una sana alimentazione italiana (Inran, 2003)(pdf e cartaceo);
Banca dati alimenti Inran (Luisa Marletta- Emilia Carnevale, ed. 2000, software e
cartaceo); Curve di crescita (2006) di Cacciari E, Milani S, Balsamo A & Directive
Councils of SIEDP/ISPED for 1996-97 and 2002-03, J Endocrinol Invest, 29(7):581593, 2006 (tabelle in pdf e cartaceo); ”Il contacalorie” R. Dalle Grave ed De Agostini,
2007; TFOI: Task Force Obesità Italia: LiGIO '99: LINEE GUIDA OBESITÀ ITALIA (pdf);
“Dietologia – il manuale della Mayo clinic” (personale, cartaceo) (VII edizione ed.
Centro Scientifico Editore, 1998); “Il peso ragionevole” R. Dalle Grave, Ed: Positive
Press, 1999 ( personale, cartaceo); Linee guida (Proposte operative per la ristorazione
scolastica, collettiva e assistenziale) della Regione Piemonte, ed 2007( pdf e cartaceo);
“Okkio alla salute” risultati indagine 2008 (regionali e locali) (pdf e cartaceo); Survey
HBSC - 2008 (pdf , cartaceo)
♦ Sitografia
minima
(accesso:
luglio
2009):
http://www.inran.it/
;
http://www.piramidealimentare.it/default.php
;
http://www.sinu.it/index.asp
;
www.siedp.it/
(per
le
tabelle
di
Cacciari)
;
http://www.adiitalia.net/;
http://www.hbsc.unito.it/ (Report HBSC 2008); www.epicentro.iss.it/ (Okkio alla salute
2008).
52
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Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (Responsabile SIAN dott.ssa Luisa Michela Olmo; Responsabile
SS Igiene della nutrizione dott. Gianfranco Abelli)
Articolazione della funzione su più sedi
Descrizione: l’attività si svolge su due sedi (Vercelli e Borgosesia).
Ambulatori/Sportelli informativi: sono attivi alcuni sportelli informativi (vedi a seguire)
Sedi/orari: su appuntamento presso la sede del Dipartimento di Prevenzione ASL VC a
Vercelli in via Benadir, 35 (il martedì 14.00-15.30); presso la sede del distretto di Borgosesia,
loc Cascine d’Agnona (giovedì 14.00-15.30)/durante l’A.S. 2008/09 presso il Liceo Artistico di
Romagnano Sesia, (il martedì o giovedì, a partire dalle ore 8.50) come da progetto
nell’ambito dell’ Azione 3 del Piano Regionale Obesità, da definire in relazione alla disponibilità
di personale sul progetto, per il prossimo anno scolastico.
Attività: predisposizione menù per la ristorazione collettiva, assistenziale e scolastica, diete
speciali personalizzate, consulenze capitolati per enti pubblici (ref. nutrizione e dietista).
Controlli igienico-sanitari inerenti le competenze del Sian nelle comunità (nidi, scuole, case di
riposo, centri diurni, comunità per disabili e recupero, etc). Indagini di Sorveglianza
nutrizionale e corsi di formazione per alimentaristi, docenti delle scuole, alunni e famiglie, altri
target definiti in relazione alle necessità ed ai piani regionali di attività.
Note: I SIAN del quadrante nord est (in particolare i SIAN delle AASSLL VC- NO-VCO) hanno
mostrato una grande attenzione per la valutazione delle diete/menù, per la realizzazione di
diversi progetti educativi rivolti a popolazioni scolastiche e/o alla popolazione in generale. Va
sottolineato un buon interesse per la corretta valutazione relativa alle allergie alimentari e
pertanto un buon collegamento con la Rete di Allergologia.
Criticità: Manca ad oggi un riferimento preciso di “secondo livello”(es. per pazienti affetti da
sindrome metabolica etc) in generale per tutti quei casi che hanno bisogno di esser seguiti
maggiormente dal punta di vista clinico (in corso di definizione Convenzione con Ospedale
Maggiore di Novara).
4. SEZIONE COSTI:
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio) Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione) Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.) –
Nota: vedi pagina 1
53
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
5. SEZIONE PROCEDURE (Responsabile SIAN dott.ssa Luisa Michela Olmo; Responsabile SS Igiene
della nutrizione dott. Gianfranco Abelli)
Protocolli / procedure
Attività
Protocollo presente/assente
Moduli/check list utilizzate: sì/no
Sorveglianza nutrizionale
Presente, Protocollo regionale/ nazionale
(Hbsc, Okkio alla salute, etc), PRISA
Moduli regionali/ nazionali/ PRISA / si
Attività sportello/counselling
Presente, protocollo Hbsc (Progetto
nutrizione Piemonte)
Moduli Asl/ si
Attività di promozione della salute nella
scuola
Protocollo regionale Sanità - Ministero
Pubblica Istruzione/locale Asl
Moduli regionali, programmazione attività
locale
Attività di vigilanza nutrizionale
Presente protocollo regionale, piani attività
Moduli regionali. Allegati a Piani attività
Altra attività
-
-
Note: -
54
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Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
6. SEZIONE INTERAZIONI
(Responsabile SIAN dott.ssa Luisa Michela Olmo; Responsabile SS
Igiene della nutrizione dott. Gianfranco Abelli)
Interazioni strutturate/continuative
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Intra-dipartimento/ASL
Medicina dello Sport
Servizio Veterinario
Obiettivo 2009: al
momento da attivare
Corsi di formazione (I°
edizione) per ristoratori
Da definire
3+2
Incontri preliminari già
effettuati
Definire la procedura
-
-
Corsi di educazione
alimentare scuole
5
Presenza di una rete di
scuole con diverse
attività svolte negli anni
Obiettivi cognitivi, da
parte delle scuole, non
sempre chiari. Variabilità
legata all’insegnante.
Corsi di formazione
nr
Collaborazione su
diversi progetti dal 2001
in poi
Pianificazione interventi
non sempre in linea con
piani attività regionali
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Comunità montana
Valsesia
Corso di formazione per
gestori di Agriturismi
3
Istituti comprensivi del
territorio e superiori.
Corsi di formazione (ad
es Alberghieri) per gli
studenti
-
14 Istituti scolastici della
provincia di Vercelli;
associazioni AIRC e
LILT; Dipartimento di
Prevenzione - Servizio
Sian – Igiene della
Nutrizione, Ser.T.,
Anatomia Patologica, SS
a Valenza
dipartimentale
Coordinamento Centro
Accoglienza e Servizi,
A.U.O. di Novara S.C.D.U. Oncologia
Medica, Dipartimento
Area diagnostica e dei
servizi Asl VC.
Progetto “Chi più di te ?
- Le 12 regole per la
prevenzione del cancro”
AIL E LILT: Incontri di
educazione sanitaria
Servizio Veterinario
Extra-ASL (enti,
associazioni, scuole,
ecc.)
AIC (Associazione
Celiachia Piemonte)
Occasionali/sporadiche
Ente
Operatori già formati e
sensibilizzati
Formazione di futuri
operatori del settore già
sensibilizzati alle
problematiche
20
55
Presenza di rete nelle
scuole partecipanti;
presenza di partnership
intersettoriale e in
differenti media (radio,
giornali, Tv),
associazioni di diverse
categorie nel sociale
Sporadicità
Sporadicità, scarso
raccordo con i
programmi regionali
Coordinamento debole,
carenza dell’ente
organizzatore di
progettazione/
programmazione
interventi integrati di più
servizi Asl.
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
7. SEZIONE PROGETTI (Responsabile SIAN dott.ssa Luisa Michela Olmo; Responsabile SS Igiene
della nutrizione dott. Gianfranco Abelli)
Progetti di iniziativa locale su temi legati alla tutela della salute e della sicurezza negli
ambienti di vita avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla
salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto - 1
2009 – Progetto educazione sanitaria su sana alimentazione - Scuola Elementare
Alice Castello
Problema di salute affrontato
Alimentazione (Diffusione Linee guida per una sana alimentazione italiana, 2003)
Ragioni che hanno dato origine al progetto
La scarsa capacità di scegliere una merenda adeguata durante l’intervallo e la non
conoscenza dei principi di base per una sana alimentazione italiana
Obiettivi del progetto
Obiettivo generale: Favorire l’assunzione di cibi più sani durante l’intervallo/pausa a
scuola e diffondere le Linee Guida per una sana alimentazione italiana.
Obiettivi specifici: Migliorare le base skills (conoscenze) e le life skills (capacità
trasversali sociali) relative all’alimentazione.
(Capacità di analizzare e valutare le situazioni -Senso critico-: saper "analizzare
informazioni ed esperienze in modo oggettivo, valutandone vantaggi e svantaggi,
al fine di arrivare a una decisione più consapevole", riconoscendo e valutando "i
diversi fattori che influenzano gli atteggiamenti e il comportamento, quali ad
esempio le pressioni dei coetanei e l'influenza dei mass media";
Capacità di prendere decisioni -Decision making-: saper decidere in modo
consapevole e costruttivo "nelle diverse situazioni e contesti di vita"; saper
elaborare "in modo attivo”: il processo decisionale può avere implicazioni positive
sulla salute attraverso una valutazione delle diverse opzioni e delle conseguenze
che esse implicano";
Capacità di risolvere problemi -Problem solving-: saper affrontare e risolvere in
modo costruttivo i diversi problemi che "se lasciati irrisolti, possono causare stress
mentale e tensioni fisiche";
Capacità di affrontare in modo flessibile ogni genere di situazione –Creatività-:
saper trovare soluzioni e idee originali, competenza che "contribuisce sia al
decision making che al problem solving, permettendo di esplorare le alternative
possibili e le conseguenze delle diverse opzioni").
Strutture coinvolte (intra ASL)
Dipartimento di Prevenzione - Servizio SIAN – SS Igiene della Nutrizione, Scuola
Elementare Alice Castello.
Risultati conseguiti
Finanziamento
Sensibilizzazione/informazione sui temi affrontati dal progetto (23 alunni e 3
insegnanti della scuola Elementare Alice Castello)
Nr
Titolo progetto - 2
2009 – Progetto educazione sanitaria. “Chi più di te?” Le dodici regole del codice
europeo contro il cancro. Modulo alimentazione
Problema di salute affrontato
Tema: alimentazione e tumori; ruolo dell’alimentazione nella prevenzione primaria
dei tumori.
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Necessità di sostenere una maggiore conoscenza degli stili di vita (individuali e di
gruppo), favorevoli alla prevenzione dei tumori nell’ambito dell’alimentazione.
Obiettivi del progetto
Approfondire gli argomenti inerenti le regole n ° 2, 3, 4 del Codice Europeo contro
il Cancro (regola n° 2: Evita l’obesità; regola n°3: Fai attività fisica ogni giorno;
regola n° 4: Mangia quotidianamente frutta e verdura) nel contesto delle linee
guida per una sana alimentazione italiana.
Strutture coinvolte (intra ed extra ASL)
14 Istituti scolastici della provincia di Vercelli (9 interessati direttamente dagli
interventi Sian, con una o più classi); associazioni AIRC e LILT; Dipartimento di
Prevenzione - Servizio SIAN – SS Igiene della Nutrizione, Ser.T., Anatomia
Patologica, SS a Valenza dipartimentale Coordinamento Centro Accoglienza e
Servizi, A.U.O. di Novara - S.C.D.U. Oncologia Medica, Dipartimento Area
diagnostica e dei servizi Asl VC.
Risultati conseguiti
Sensibilizzazione sul ruolo dell’alimentazione e di un corretto stile di vita nella
prevenzione dei tumori.
Diffusione delle linee guida per una sana alimentazione italiana.
Finanziamento
Nr
56
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
Titolo progetto - 3
2009 – Progetto educazione sanitaria: Istituto Comprensivo Scuola Media
GATTINARA
Problema di salute affrontato
Sicurezza alimentare nella gestione della ristorazione collettiva scolastica;
diffusione delle Linee Guida Regione Piemonte e Linee Guida per una sana
alimentazione italiana.
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Scarsa conoscenza delle indicazioni nutrizionali presenti nelle Linee Guida regionali
per la ristorazione scolastica, delle indicazioni Larn e delle modalità di
predisposizione di un menù scolastico; scarsa conoscenza delle buone pratiche di
igiene nella produzione dei pasti della ristorazione collettiva.
Obiettivi del progetto
Diffusione delle Linee Guida regionali per la ristorazione scolastica e delle Linee
Guida per una sana alimentazione italiana; presentazione delle buone pratiche di
igiene nella produzione dei pasti della ristorazione collettiva; diffusione dei risultati
locali regionali e aziendali dei progetti “Okkio alla salute” e “Survey Hbsc”, relativi
alle abitudini alimentari/attività fisica; discussione sulle tematiche proposte in
un’ottica di problem solving.
Strutture coinvolte (intra ASL)
Comune di Gattinara, Istituto Alberghiero di Gattinara, Ditta Alessio Caresanablot,
Dipartimento di Prevenzione - Servizio SIAN –SS Igiene della Nutrizione.
Risultati conseguiti
Sensibilizzazione di circa 30 adulti (tra genitori, insegnanti ed amministratori,
gestori del servizio di ristorazione scolastica, dietiste). Nell’ambito dei tre incontri
sono stati affrontati gli argomenti proposti e l’interesse dimostrato dai partecipanti
è stato costantemente elevato. Questa iniziativa ha consentito un ulteriore
raccordo tra amministrazioni per condividere un nuovo progetto comune.
Finanziamento
Nr
Titolo progetto - 4
2009 – Progetto educazione sanitaria: Linee guida ristorazione scolastica Regione
Piemonte.
Problema di salute affrontato
Scarse conoscenze di base relative ad una corretta alimentazione nella popolazione
frequentante le scuole elementari di Tronzano V.se.
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Scarsa conoscenza delle indicazioni regionali relative alla “mensa” e alla
“ristorazione collettiva scolastica” (nella fascia d’età 6-11 anni) contenute nelle
Linee Guida Regione Piemonte e nelle Linee Guida per una sana alimentazione
italiana.
Obiettivi del progetto
Portare a conoscenza i genitori, gli insegnanti ed alcuni amministratori locali delle
Linee Guida per la ristorazione scolastica Regione Piemonte per i bambini delle
scuole elementari.
Strutture coinvolte (intra ASL)
Istituto comprensivo, Servizio mense scolastiche del comune di Tronzano V.se,
Dipartimento di Prevenzione - Servizio SIAN – SS Igiene della Nutrizione.
Risultati conseguiti
Aumentata la diffusione della conoscenza delle Linee Guida in campo nutrizionale;
favorita la discussione sulle tematiche, con approfondimenti specifici. (Sono stati
coinvolti complessivamente 25 genitori e 4 amministratori locali).
Finanziamento
Nr
Titolo progetto - 5
2008-2009 - Sportello nutrizionale presso Liceo Artistico Statale “Casorati” di
Romagnano Sesia.
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Diffusione di corretti stili di vita e Linee Guida nazionali relativamente
all’alimentazione.
Presenza di problematiche, relative all’alimentazione nelle classi del biennio (I°II°); necessità di approfondimento delle tematiche relative al ruolo
dell’alimentazione e dell’attività fisica (attraverso incontri di gruppo con l’esperto ed
incontri di counseling nutrizionali individuali).
- Diffondere la conoscenza delle Linee Guida per una sana alimentazione italiana;
- Favorire l‘adozione di un corretto stile di vita, in relazione ai ragazzi
frequentanti la scuola media superiore;
- Attivare sperimentalmente uno sportello nutrizionale nella scuola per tutta la
durata del progetto.
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Dipartimento di Prevenzione - Servizio SIAN – SS Igiene della Nutrizione, Liceo
artistico “Casorati” di Romagnano Sesia.
Risultati conseguiti
Coinvolgimento delle classi del biennio negli incontri preliminari (95 studenti, 6
insegnanti, 1 dietista a contratto); circa il 30% degli studenti ha utilizzato lo
sportello, una o più volte, con interessamento anche di alunni che non avevano
seguito gli incontri iniziali; attivazione di un lavoro in rete con gli insegnanti di
discipline affini nel piano di studi.
Finanziamento
Finanziamento regionale “Azione 3” del Piano Regionale Obesità
57
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
Titolo progetto – 6
2009 - Corso per gli alimentaristi degli Agriturismi – Comunità Montana Valsesia.
Problema di salute affrontato
Sicurezza alimentare; Normativa igiene alimenti e sistema Haccp; Direttive europee
allergeni e relativa normativa italiana.
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Necessità di aggiornamento degli operatori della ristorazione pubblica degli
agriturismi, relativo alle recenti normative di igiene della produzione di alimenti di
origine animale e vegetale.
Obiettivi del progetto
Favorire la conoscenza delle normative più recenti e la discussione tra “pari” delle
principali problematiche relative alla produzione degli alimenti nell’ambito della
ristorazione pubblica negli agriturismi.
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Comunità montana Valsesia; Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio
Veterinario e Servizio SIAN – SS Igiene della Nutrizione.
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto – 7 (in programma )
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Diffusione delle buone pratiche di produzione alimenti nella ristorazione pubblica e
delle indicazioni presenti nella normativa più recente relativa alla produzione di
alimenti di origine animale e vegetale; aggiornamento relativo alla direttiva
allergeni (piani Haccp, procedure operative etc).
Nr
2009 - Corso allergie e intolleranze alimentari nella ristorazione scolastica (n° 2
edizioni)
Sicurezza del pasto per gli alunni portatori di una allergia/intolleranza alimentare
nel contesto della mensa scolastica.
Previsto nell’ambito del Piano Regionale attività 2008-2010.
Obiettivi del progetto
Fornire percorsi formativi per gli operatori della ristorazione collettiva scolastica
(addetti alla distribuzione e somministrazione dei pasti nelle mense, collaboratori
scolastici, cuochi centri cottura della ristorazione scolastica, addetti al trasporto
pasti, educatori nido, responsabili piani Haccp, responsabili della qualità e gestori
ditte appaltatrici servizi mense) su tematiche relative a : 1) Qualità nutrizionale
delle preparazioni alimentari; 2) Gestione diete speciali per allergie; 3) Gestione
diete speciali per celiaci.
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione
In corso di valutazione
Nr
Titolo progetto – 8 (in programma)
2009 - Corso allergie e intolleranze alimentari nella ristorazione pubblica
Problema di salute affrontato
Sicurezza del pasto per soggetti portatori di una allergia/intolleranza alimentare nel
contesto della ristorazione pubblica.
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Previsto nell’ambito del Piano Regionale attività 2008-2010.
Obiettivi del progetto
Fornire percorsi formativi per gli operatori della ristorazione pubblica (operatori,
titolari ristoranti/bar, cuochi, addetti alla distribuzione della ristorazione pubblica)
su tematiche relative a: 1) Qualità nutrizionale delle preparazioni alimentari; 2)
Gestione diete speciali per allergie; 3) Gestione diete speciali per celiaci.
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione
In corso di valutazione
Nr
Titolo progetto – 9
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
2008 - Progetto regionale-nazionale "OKKIO ALLA SALUTE"
Situazione nutrizionale, le abitudini alimentari, l’attività fisica, l’uso del tempo dei
bambini delle scuole elementari (classi 3°, fascia di età 8-9 anni).
Riferimenti disponibili sul sito http://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/
Definire e mettere a regime un sistema nazionale di raccolta dati, con il diretto
coinvolgimento delle Regioni, del Centro per la prevenzione e il controllo delle
malattie (Ccm) e del Ministero della Salute. Il Centro nazionale di epidemiologia,
sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Iss coordina, a livello
nazionale, il progetto OKkio alla SALUTE, iniziativa peraltro collegata al
programma europeo “Guadagnare salute” e al Piano nazionale di prevenzione.
Dipartimento di Prevenzione - Servizio Sian – ss Igiene della Nutrizione Asl VC,
Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) del Ministero della
Salute, Regione Piemonte, Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e
promozione della salute (Cnesps) dell’Iss.
L’iniziativa ha fornito agli operatori sanitari e della scuola elementi conoscitivi
riguardanti la situazione epidemiologica attuale del sovrappeso e dell’obesità
infantile e degli stili di vita ad essi associati. I risultati sono pubblicati sul
sito:(fonte: http://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/confNazionale08.asp)
Nazionale / regionale
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Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
Titolo progetto – 10
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto – 11
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto – 12
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
2008 - Progetto regionale -nazionale "HBSC"
Comportamenti di salute degli adolescenti (con particolare attenzione a: il contesto
familiare, l’ambiente scolastico, sport e tempo libero, abitudini alimentari e
immagine corporea, comportamenti a rischio, salute e benessere).
La popolazione target dello studio HBSC è costituita da ragazzi e ragazze in età
scolare (11, 13 e 15 anni). Questa fascia di età rappresenta l’inizio
dell’adolescenza, una fase di forti cambiamenti sia a livello fisico che emozionale,
ma anche il periodo della vita in cui vengono prese importanti decisioni riguardanti
la salute e la carriera futura (scolastica e lavorativa).
Lo studio HBSC (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti
collegati alla salute in ragazzi di età scolare), è uno studio multicentrico
internazionale (www.hbsc.org) svolto in collaborazione con l`Ufficio Regionale
dell’Organizzazione
Mondiale
della
Sanità
per
l`Europa
(www.who.int/about/regions/euro/en/index.html).
(Fonte:
http://www.hbsc.unito.it/it/).
Obiettivo dell’iniziativa è quello di raccogliere informazioni sui comportamenti
collegati alla salute negli adolescenti, elaborandone e diffondendone i risultati al
fine di influenzare, anche a livello politico e amministrativo, le politiche di
educazione e promozione della salute rivolte alla fascia di età adolescenziale.
Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione,
Direzione Sanità Regione Piemonte; Università degli Studi di Torino - Dipartimento
di Sanità Pubblica e di Microbiologia.
Individuazione della rilevanza di alcuni indicatori specifici (ad es per l’alimentazione
e l’attività fisica) con la possibilità di un confronto a livello locale (dati indagine
2004) ed internazionale (nei paesi aderenti alla survey internazionale).
Regionale
2008 - Corso ristorazione assistenziale: "Proposte operative per la ristorazione
assistenziale della Regione Piemonte - edizione 2008" – Vercelli
Prevenzione della malnutrizione dell’anziano nelle strutture assistenziali (case di
riposo, centri diurni, etc.)
Individuazione da parte della Regione Piemonte, attraverso un gruppo di lavoro
specifico, di indicazioni nutrizionali utili per la predisposizione di pasti per la
ristorazione assistenziale.
Aumentare le conoscenze negli operatori della ristorazione assistenziale, delle
principali cause della malnutrizione nell’anziano e fornire indicazioni per la
prevenzione di tale condizione; fornire indicazioni dietetiche per ospiti con
particolari patologie (disfagia, morbo di Alzheimer e altre demenze, etc); diffondere
le indicazioni presenti nelle “Proposte operative per la ristorazione assistenziale
della Regione Piemonte”.
Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione;
responsabili case di riposo, gestori servizi di ristorazione assistenziale; cuochi ed
addetti alla somministrazione; oss.
Aumento delle conoscenze ed applicazione delle Proposte operative per la
ristorazione assistenziale della Regione Piemonte. Favorito il problem solving tra gli
operatori sulle tematiche trattate durante il corso.
Nr
2008 - Corso ristorazione scolastica: "Proposte operative per la ristorazione
scolastica della Regione Piemonte - edizione 2008" - Vercelli
Corretto approccio alla ristorazione scolastica, come momento critico per
l’educazione alimentare degli alunni.
Individuazione da parte della Regione Piemonte, attraverso un gruppo di lavoro
specifico, di indicazioni nutrizionali utili per la predisposizione di pasti per la
ristorazione scolastica.
Favorire nel contesto scolastico l’adozione di comportamenti adeguati nel campo
dell’alimentazione; diffondere tra gli operatori (alimentaristi, addetti mensa,
collaboratori scolastici ed insegnanti) la conoscenza delle Proposte operative per la
ristorazione scolastica della Regione Piemonte.
Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione;
Istituti comprensivi del territorio; gestori del servizio di ristorazione scolastica;
responsabili della qualità; cuochi ed addetti alla refezione scolastica; responsabili
sistema Haccp.
Aumento delle conoscenze ed applicazione delle Proposte operative per la
ristorazione scolastica della Regione Piemonte.
Favorire la discussione e il problem solving tra gli operatori sulle tematiche trattate
durante il corso.
Nr
59
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
Titolo progetto – 13
2008 - Corso ristorazione pubblica: "Proposte operative per la ristorazione pubblica
- A tavola con la Celiachia - edizione 2008" - Vercelli
Finanziamento
Diffusione di un corretto approccio nutrizionale e di sicurezza nella produzione di
alimenti nella ristorazione. Non adeguata conoscenza delle direttive più recenti
relative agli allergeni alimentari e alla produzione di taluni alimenti.
Non omogenea applicazione delle procedure relative alla produzione di pasti sicuri
in relazione alla presenza di eventuali ingredienti allergizzanti.
Presentazione della normativa relativa agli alimenti allergizzanti (direttiva allergeni
2007). Presentazione delle principali problematiche relative alla produzione di pasti
sicuri per soggetti portatori di Celiachia (filiera alimentare sicura, prodotti gluten
free), adeguamento haccp al rischio allergeni.
Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione.
Formazione degli addetti partecipanti sulle problematiche degli allergeni alimentari
e sulla produzione di pasti sicuri per Celiaci.
( legge 123/05)
Titolo progetto - 14
2008 - Incontro sulla ristorazione collettiva (Salone Dugentesco - Vercelli)
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Problematiche relative al corretto approccio nutrizionale nella ristorazione collettiva
scolastica
Necessità di diffondere le indicazioni presenti nelle Proposte operative per la
ristorazione scolastica della Regione Piemonte in particolare ad un target composto
da genitori, insegnanti, amministratori, gestori del servizio di ristorazione
scolastica, decisori politici.
Far conoscere le indicazioni presenti nelle Proposte operative per la ristorazione
scolastica della Regione Piemonte; Presentare le principali problematiche relative
alla preparazione di pasti sicuri per la Celiachia.
Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione,
Comune di Vercelli, aziende gestione servizi di ristorazione scolastica.
Diffusione delle Proposte operative per la ristorazione scolastica della Regione
Piemonte. Discussione delle principali indicazioni per la preparazione di un pasto
sicuro per celiaci e relative problematiche.
Nr
Titolo progetto – 15
2008 - Educazione sanitaria Alimentazione (ciclo di incontri classi 1° e 2° superiori)
Problema di salute affrontato
Presenza di comportamenti alimentari nutrizionalmente scorretti; prevenzione della
malnutrizione (per eccesso e per difetto).
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Scarsa conoscenza delle Linee Guida per una sana alimentazione italiana; necessità
di approfondimento delle principali tematiche relative all’alimentazione nella classe
d’età degli adolescenti.
Far conoscere le Linee Guida per una sana alimentazione italiana; favorire la
conoscenza di corretti stili di vita per la prevenzione di malattie cronico
degenerative.
Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione,
scuole superiori Asl VC.
Incremento della conoscenza delle Linee Guida per una sana alimentazione italiana
e della diffusione delle indicazioni per un controllo (es calcolo dell’Imc) della
propria situazione nutrizionale.
Nr
Titolo progetto - 16
2007 - "Celiachia nel contesto scolastico" corso per asili nido
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Non adeguata conoscenza da parte di educatori, insegnanti, cuoche su
preparazione e somministrazione di pasti sicuri per bambini celiaci frequentanti asili
nido.
Scarsa conoscenza delle problematiche relative alla preparazione di pasti sicuri per
celiaci nel contesto degli asili nido.
Presentare le principali problematiche relative alla preparazione dei pasti senza
glutine (dalle materie prime alla somministrazione del pasto) per il bambino
celiaco. Analizzare i principali provvedimenti da adottare sia sotto l’aspetto
nutrizionale che sotto l’aspetto della sicurezza alimentare.
Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione,
Comune di Vercelli.
Formazione del personale, presentazione Linee Guida di comportamento in
presenza di preparazione pasti per celiachia, aggiornamenti piani haccp.
( legge 123/05 - finanziamenti regionali)
60
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
Titolo progetto - 17
2007 - "Proposte operative per la ristorazione scolastica" e modulo Celiachia.
Problema di salute affrontato
Corretto approccio alla ristorazione scolastica, come momento critico per
l’educazione alimentare degli alunni. Necessità di aggiornamento del personale
scolastico in relazione alle problematiche relative alla celiachia e alle diete speciali.
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Presentazione delle nuove linee guida proposte dalla Regione Piemonte, contenenti
indicazioni nutrizionali utili per la predisposizione di pasti per la ristorazione
scolastica e la prevenzione della malnutrizione per difetto e per eccesso
(sovrappeso ed obesità).
Obiettivi del progetto
Fare conoscere le Proposte operative per la ristorazione scolastica 2007 e
sensibilizzare gli operatori della ristorazione scolastica relativamente alla
problematica della celiachia nel contesto scolastico.
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione,
scuole materne, elementari e medie inferiori.
Finanziamento
Diffusione della conoscenza delle Proposte operative per la ristorazione scolastica
2007, con modifica dei menù scolastici secondo le indicazioni suggerite.
Nr
Titolo progetto - 18
2007 - "Proposte operative per la Ristorazione assistenziale" + modulo Celiachia.
Problema di salute affrontato
Scarsa conoscenza delle indicazioni relative alla ristorazione assistenziale;
diffusione delle problematiche relative alla celiachia nelle case di riposo (per un
aumento di diagnosi di tale malattia anche in età avanzata).
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Necessità di presentazione da parte della Regione Piemonte di Proposte operative
per la Ristorazione assistenziale e presenza della problematica della produzione di
pasti senza glutine anche nelle case di riposo. (In alcune realtà locali i centri di
cottura delle case di riposo sono impegnati anche nella preparazione dei pasti per
celiaci destinati anche alle mense scolastiche).
Obiettivi del progetto
Diffondere le Linee Guida per la preparazione di pasti nutrizionalmente corretti
anche nelle case di riposo, introducendo le indicazioni presenti nelle Proposte
operative per la Ristorazione assistenziale; introdurre il “rischio glutine” nei piani di
Haccp delle case di riposo per produrre pasti sicuri per i celiaci che frequentano le
mense.
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione,enti
gestori e cooperative delle case di riposo; cuochi, addetti mensa, dietiste
responsabili della qualità, ditte appaltatrici del servizio mensa.
Risultati conseguiti
Diffusione delle Proposte operative per la ristorazione assistenziale 2007 e
sensibilizzazione degli operatori della ristorazione assistenziale relativamente alla
problematica della celiachia; aggiornamento piani Haccp relativamente al rischio
glutine e allergeni.
Finanziamento
Nr
Titolo progetto - 19
2007 - "A tavola con la Celiachia" per la ristorazione aziendale
Problema di salute affrontato
Scarsa presenza di “Locali informati” dell’Aic, nell’ambito del territorio Asl VC.
Presenza sempre maggiore di casi di celiachia e diffusione di utilizzo di
alimentazione “fuori casa” presso la ristorazione aziendale.
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Necessità di diffondere la conoscenza delle problematiche legate alla filiera sicura
per la produzione di pasti senza glutine. Necessità di aggiornare e sensibilizzare il
personale addetto alle produzioni alimentari al rischio glutine ed alla produzione di
pasti senza glutine.
Obiettivi del progetto
Fornire indicazioni relative a: materie prime del prodotto finito, ai comportamenti
da adottare in caso di necessità di produzione di alimenti senza glutine, ai rischi da
valutare nell’Haccp di questa filiera alimentare. Aumentare la disponibilità di “Locali
informati” in collaborazione con Aic della Regione Piemonte.
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione;
cuochi, addetti mensa, dietiste responsabili della qualità, ditte appaltatrici del
servizio mensa.
Risultati conseguiti
Risultati conseguiti
Finanziamento
Aggiornamento del personale e presentazione linee guida per la preparazione di
pasti senza glutine.
Nr
61
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
Titolo progetto - 20
2007 - "Celiachia nel contesto scolastico" per la scuola materna.
Problema di salute affrontato
Non adeguata conoscenza da parte di educatori, insegnanti, cuoche, addette
mensa, collaboratori scolastici in merito alla preparazione e somministrazione di
pasti sicuri per bambini celiaci frequentanti le scuole materne.
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Scarsa conoscenza delle problematiche relative alla filiera sicura per la produzione
di pasti senza glutine nell’ambito della scuola materna, con particolare attenzione
alla fase di somministrazione dei pasti nella refezione scolastica. Necessità di
aggiornamento e sensibilizzazione del personale addetto alla somministrazione e
degli insegnanti presenti in mensa sul rischio glutine.
Obiettivi del progetto
Fornire Linee guida per la preparazione di pasti sicuri; informare sul “rischio
glutine” gli addetti alla somministrazione, gli insegnanti, i collaboratori scolastici
delle scuole materne per la somministrazione di pasti sicuri per i celiaci che
frequentano le mense scolastiche.
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione;
Scuole Materne territorio ASL VC.
Finanziamento
Aggiornamento del personale e diffusione della conoscenza delle Linee Guida per la
preparazione di pasti sicuri senza glutine.
Nr
Titolo progetto - 21
2007 – Piano Regionale Prevenzione Obesità
Problema di salute affrontato
Diffusione del sovrappeso e dell’obesità nella popolazione.
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Necessità di contenere le problematiche legate alla crescente presenza di
soprappeso e obesità, in particolare nell’infanzia e adolescenza.
Risultati conseguiti
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto - 22
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto - 23
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Adesione al PPA Obesità regionale.
Direzione Regionale Sanità; gruppi di lavoro specifici per le diverse aree; tutte le
asl del Piemonte.
Attivazione di diversi filoni di interventi nelle scuole e in altri settori (produzione
linee guida, diffusione, attivazione progetti . Vedere Piano attività sian – 2007)
Regionale
2007 - "Educazione e sicurezza alimentare nelle aziende sanitarie" (- per la sezione
Alimentazione e Haccp, linee guida INRAN) - OSRU ASL "VC"
Alimentazione e sicurezza alimentare nelle Aziende Sanitarie.
Aggiornare il personale sanitario Asl nel campo dell’alimentazione e della sicurezza
alimentare.
Fornire indicazioni sulla prevenzione di malattie trasmesse tramite gli alimenti e
sulle linee guida per una sana alimentazione italiana ad operatori del settore allo
scopo di favorire anche la diffusione di corrette informazioni all’utenza.
OSRU ASL "VC", servizi interni asl (medici Sian, tecnici della riabilitazione, tecnici
sian, infermieri, etc).
Aggiornamento del personale sulla prevenzione di malattie trasmesse tramite gli
alimenti e sulle Linee Guida per una sana alimentazione italiana. Il progetto ha
favorito una maggiore conoscenza delle strutture interne e delle competenze
relative ai servizi della Asl.
Nr
2006-2007 - "Promuovere chi previene"
Promozione della salute nei luoghi di lavoro (in particolare presso i Dipartimenti di
Prevenzione ex ASL 7 e ex ASL 11).
Necessità di incrementare il benessere degli operatori dei Dipartimenti di
Prevenzione delle ASL ex 7 e 11. Il progetto nasce dall’attenzione posta sulle
principali cause di malattia negli operatori (che diventano quindi i principali
destinatari dell’intervento) e dalla valutazione della possibile presenza di problemi
di natura psicosociale – stress – mobbing - Burn Out, derivanti dalle condizioni
organizzative dei servizi.
Incrementare il benessere degli operatori dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL
ex 7 e 11 mettendo in atto iniziative ad adesione volontaria, azioni sul piano
dell’organizzazione del lavoro.
ASL ex 7 (Settimo T.se), ASL ex 11 (Vercelli).
Rilevazione dei “bisogni” degli operatori e maggiore disponibilità all’ascolto da parte
di alcuni dirigenti.
Regionale
62
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
Titolo progetto - 24
2008 FORUM AGENDA 21 Incontro tavoli tematici: mobilità, rifiuti, alimentazione.
Problema di salute affrontato
Modulo alimentazione: discussione su aspetti relativi alla sana alimentazione nelle
scuole; linee guida per una sana alimentazione italiana, modelli alimentari
compatibili con la prevenzione di malattie cronico degenerative; sicurezza
alimentare.
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Prevenzione comportamenti alimentari- nutrizionali scorretti.
Diffusione delle Linee Guida per una sana alimentazione italiana e di modelli
alimentari compatibili con la prevenzione di malattie cronico degenerative.
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Provincia di Vercelli istituti comprensivi, Dipartimento di Prevenzione Asl “VC”:
Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione; agenzia formativa esterna.
Risultati conseguiti
Finanziamento
In attesa di relazione di valutazione
Nr
63
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
Igiene degli alimenti
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ 2007
(Dati dalla Relazione di attività SIAN e dal report MTA)
ASL
REGIONE
Controllo imprese alimentari (% unità controllate)
Produzione ingrosso
Produzione minuto
Distribuzione ingrosso
Distribuzione dettaglio
Ristorazione pubblica
Ristorazione collettiva
64,3
30,3
30,6
6,5
23,1
44,0
58,3
21,0
19,2
14,6
15,8
47,2
% controlli HACCP su totale ispezioni
83,14
50,90
Acquedotti controllati
Reti di distribuzione controllate
Ditte alimentari controllate
Acque minerali: ispezioni sorgenti e stabilimenti
Acque minerali: campioni prelevati (sorgenti e stabilimenti)
210
210
19
2+16
8+67
1.664
2.026
352
163+162
375+836
19
622
2+0
304+41
Attività Centri micologici
Ore di formazione rivolte al pubblico
Colli certificati per la vendita
Consulenze ai raccoglitori
Corsi per raccoglitori e commercianti
20
150
30
0
62
4.456
830
12
Malattie trasmesse da alimenti
Epidemie di MTA 2007
MTA su 100.000 abitanti 2007
4+1
2,86
57+11
1,56
Controllo residui fitosanitari: campioni prelevati
Controlli vendita fitosanitari: esercizi ispezionati per vigilanza e ispezioni
effettuate per rilascio parere autorizzazione vendita
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Responsabile SIAN): 80% complessivamente
64
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (dalla Relazione di attività)
Personale dedicato all’area Igiene degli alimenti
N.
operatori
% tempo dedicato
alla funzione
controllo alimenti
% tempo dedicato
alla funzione
acque potabili
% tempo dedicato
alle attività del
Centro micologico
% tempo dedicato
alla funzione MTA
Note
Direttore*
1
30%SIAN
Altri medici**
3
44
15
1
20
ASV***
1
50
Tecnici della
6
75
20
5
prevenzione
Amministrativi****
2
*
Il Direttore SIAN riveste funzioni anche di Direttore SISP e Direttore del Dipartimento di Prevenzione.
**
1 Dirigente medico attribuito al 100% all’attività Igiene degli alimenti (controllo alimenti ed acque potabili)
1 Dirigente medico Responsabile SOS Igiene della nutrizione e attribuito per il 50% all’attività Igiene degli alimenti
1 Dirigente medico che opera nella SOS Igiene della nutrizione e attribuito per il 50% all’attività di Igiene degli alimenti (tempo
parziale 70%)
*** 1 ASV che svolge funzioni per il 50% in ambito SISP
**** Gli amministrativi svolgono funzioni di segreteria SIAN e segreteria Direzione del Dipartimento di Prevenzione
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sono sufficienti e adeguati: NO
Eventuali criticità: Come prima sottolineato, manca un turnover tecnologico adeguato. E’ stato
elaborato un Piano aziendale per l’adeguamento informatico. Il servizio è sprovvisto di PC
portatili (corredati da stampante) per verbalizzare durante il sopralluogo.
C’è un archivio delle norme/procedure facilmente accessibile e consultabile? NO
Specificare: Esiste in realtà un archivio delle norme e procedure che ad oggi è solo accessibile
agli operatori e non all’utenza esterna. Il Direttore SIAN reputa opportuno migliorare la
“comunicazione” attraverso il sito aziendale che è allo stato attuale in fase di revisione ed
aggiornamento.
Per la documentazione sono disponibili libri e riviste? Indicare i principali testi a disposizione:
Sono a disposizione: 1. Testi relativi alla normativa e alle sanzioni applicabili (vedi Rizzati); 2.
CD-ROM Alimenta LEX- Raccolta della normativa alimentare italiana e comunitaria.
Strumentazione specifica per le attività di controllo/campionamento: descrivere
Per quanto riguarda le attività routinarie il servizio è dotato mediamente della strumentazione
necessaria; mentre è poco adeguata la strumentazione per il mantenimento della catena del
freddo utile per campioni su cui effettuare esami microbiologici etc (es: frigoriferi portatili ad
alimentazione 12/220 v per il trasporto).
Mancano altresì i termometri digitali ed il termometro certificato da utilizzare per la taratura di
tutti gli altri. Mancano i pc portatili per verbalizzare in corso di sopralluogo.
65
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE
(intervista al Direttore SIAN dott.ssa Luisa Michela Olmo ed
eventualmente ai referenti acque potabili e MTA)
Articolazione della funzione su una/più sedi
Descrizione: Le principali attività del SIAN sono concentrate presso la sede di Vercelli: arrivo e
protocollo di tutte le pratiche; programmazione attività etc. Anche la maggior parte del
personale di vigilanza (5 su 6) è collocato presso la sede di Vercelli.
Mentre nella sede di Borgosesia è presente un medico ed un tecnico della prevenzione che
assicurano lo svolgimento delle attività SIAN nel distretto Borgosesia.
Il Direttore SIAN sottolinea la particolare estensione del territorio aziendale.
Presenza di strutture semplici per le diverse funzioni dell’area Igiene alimenti e livello di
autonomia:
Non ci sono strutture semplici per le diverse funzioni dell’area igiene degli alimenti.
È presente un coordinatore dei tecnici della prevenzione? NO
Attualmente non è presente un coordinatore dei tecnici della prevenzione SIAN e ciò
costituisce una criticità.
Se sì, elencare le 3 principali attività che svolge:
1: 2: 3: Vi sono attività svolte congiuntamente da tecnici e dirigenti medici? Quali?
In particolare sopralluoghi nell’ambito delle attività di vigilanza e sorveglianza nutrizionale.
Qual è il livello di autonomia e collaborazione dei tecnici della prevenzione?
Il livello di autonomia è elevato; buona l’organizzazione delle attività; ottimo il grado di
collaborazione.
Elencare le 3 principali attività dei Dirigenti medici:
1. Vigilanza
2. Controllo acque potabili
3. MTA
66
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
4. SEZIONE COSTI
Costi della funzione/100.000abitanti (%risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione) Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.) –
Nota: vedi pagina 1
5. SEZIONE PROCEDURE
(Responsabile SIAN dott.ssa Luisa Michela Olmo; Responsabile SS Igiene
della nutrizione dott. Gianfranco Abelli)
Principali protocolli/procedure utilizzati
Attività
Protocollo presente/assente
Moduli/check list utilizzate: sì/no
Manca un protocollo interno scritto
Sì (check list regionali)
Protocollo redatto con ARPA
Sì
Protocollo aziendale
Sì (modulistica interna)
Ispettorato micologico
Protocollo di riferimento regionale
Sì (check list regionali; modulistica aziendale)
Controllo fitofarmaci
Protocollo di riferimento regionale
Sì (check list regionali)
-
-
Controllo alimenti
Controllo acque potabili
Controllo MTA
Altro
NOTE: -
67
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Direttore SIAN dott.ssa Luisa Michela Olmo)
Interazioni strutturate/continuative
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Intra-dipartimento/ASL
Servizio veterinario area
B
PRISA; Formazione,
Sistema informativo su
attività comuni.
Essere presenti
stessa sede.
nella
Non quantificabile
Servizio veterinario area
C
SISP
SreSAL
Produzione
casearia
Comunicazione più
difficile (il servizio
veterinario area C è
nella sede di
Borgosesia)
lattiero
Esposti (problematiche
relative a emissioni da
canne fumarie di
esercizi come pizzerie
e/o altri locali dediti alla
ristorazione etc;
problematiche legate
all’emissione di rumori
molesti provenienti da
locali di ristorazione
etc); Pratiche edilizie
(es. pareri per pratiche
su strutture di
ristorazione;
agriturismo; mense
scolastiche; ex articolo
48 etc).
Comunicazione MTA e
altri rapporti col SIMI
Pratiche edilizie ex
articolo 48.
Organizzazione e ruolo
della dirigenza e dei
tecnici: è estremamente
differente per SIAN e
Servizio veterinario;
Sproporzione tra
numero operatori e
esercizi vigilati.
Non quantificabile
Non quantificabile
Essere presenti nella
stessa sede;
riconoscimento
reciproco di
competenze.
Essere presenti nella
stessa sede;
riconoscimento
reciproco di
competenze.
-
-
Direzione di presidio
ospedaliero
Notifiche MTA
-
-
Percorso da rivedere
(non sempre i tempi di
notifica vengono
rispettati, così come in
generale le modalità di
notifica etc)
SOC Microbiologia
Conferme/no per MTA
-
-
Percorso da rivedere
Condivisione percorsi
-
-
Dietista Ospedaliera
68
-
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
Extra -ASL (enti,
associazioni, scuole,
ecc.)
Molto importante la
“qualità
del
primo
contatto” col pubblico:
può diventare, se alta,
punto di forza e, se
bassa,
punto
di
debolezza.
Enti locali: Comuni
Il rapporto in particolare
con i Comuni è forte e
riguarda la maggior
parte delle attività su
richiesta
(come
le
autorizzazioni
temporanee; DIA etc)
Enti gestori acquedotti
Controllo acque
-
Ente gestore strutturato
ATO- Autorità d’ambito
Controllo acque;
formazione per le scuole
-
Sinergia forte; sostegno
importante
-
ARPA
Esami chimici
-
Sostegno
-
IZS
Esami microbiologico
-
Sostegno
-
Non quantificabile
-
Acquedotti consortili;
piccole utenze
Occasionali/sporadiche
Ente
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
SOC OSRU
Programma di
formazione aziendale
-
Miglioramento
conoscenza tra
operatori di servizi intraaziendali.
Associazioni di
categoria; Ascom;
Confasercenti
Condivisione nuove
normative in materia
-
-
-
Camera di commercio
Scambi/interscambi su
applicazione nuova
normativa
-
-
-
69
sporadicità
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
7. SEZIONE PROGETTI (intervista con Direttore SIAN dott.ssa Luisa Michela Olmo)
Progetti di iniziativa locale su temi legati all’igiene degli alimenti e alla sorveglianza e
prevenzione nutrizionale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di
educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto
Progetto di Ricerca sanitaria finalizzata su Fitofarmaci
Problema di salute affrontato
Esposizione a fitofarmaci
Nei campionamenti effettuati era stata riscontrata una positività per sostanze
“irregolari”( es. atrazina etc)
Verificare la presenza/assenza di “sostanze” in cisterne utilizzate per i fitofarmaci
(tenendo presente che quantità minime di fitofarmaci restano per lunghi periodi di
tempo); individuare la dose minima della dose agronomica richiesta
SIAN- ARPA
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Dose minima del 20% della dose agronomica richiesta
np
Titolo progetto
Progetto su produzione primaria -agricoltura
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Livelli elevati di IPA nel riso lavorato
Problema nel novarese di livelli elevati di IPA nel riso lavorato
Individuare livelli di IPA
SIAN VC - NO
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
E’ stato effettuato un lavoro di campionamento per il riso lavorato con essiccatori
diversi
np
70
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI
PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
ASL VC
Comuni: 92
Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 175.032
Aziende presenti sul territorio (artigianato e industria):
ASL
REGIONE
Addetti non
noti
444
10.626
11-100
< 11 addetti
addetti
10.701
616
262.459
15.018
> 100
addetti
(dalla Relazione di attività 2007, Struttura produttiva e addetti)
TOTALE
40
1.283
11.801
289.386
%
4
100
Direttore: dott.ssa Laura FIDANZA dal 20/01/1999
Personale:
(situazione attuale)
Medici
2+1*
Ingegneri, chimici,
fisici, biologi
0
Tecnici
8**
Personale
infermieristico
0
Personale
amministrativo
2
Altro
TOTALE
0
13
Di cui precari
Monte ore precari
* 1 Direttore
** 8 Tecnici della prevenzione di cui 5 UPG e 3 TPALL in attesa di qualifica UPG
Sedi:
♦ di servizio (elencare): Vercelli – Via Benadir 35
♦ di erogazione (elencare): Vercelli – Via Benadir 35; Borgosesia – Regione Agnona
Automobili in dotazione: 4
Sono state attivate strutture semplici?
Descrivere: NO
Sono state attivate posizioni organizzative e/o livelli di responsabilità formalizzati?
Descrivere: NO
Costo totale del Servizio: 279.085,94 € (dati 2008- SOC Controllo di gestione ASLVC)
71
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
Dati di attività 2007 (dalla relazione di attività)
Attività di vigilanza
Numero interventi di vigilanza
Aziende
Nei
totali
luoghi di
(a)
lavoro
(b)
In cantieri
edili
(comprese
GO)
(c)
Inchieste su eventi
Totale (d)
= (b + c)
Totale
inchieste
infortuni (e)
Totale inchieste
mal. prof. (f)
Totale attività
vigilanza (g) =
(b + e + f)
Ditte interessate da almeno
un intervento
(h)
(i) = (h/a%)
ASL
11.357
71
89
160
81
37
189
291
2,56
Regione
278.760
3.081
2.059
5.140
1.485
813
5.379
6.376
2,29
Prescrizioni ed ottemperanza alle prescrizioni
Aziende
totali
ASL
Regione 07
Numero
11.357
278.760
ASL
Regione 07
Numero
prescrizioni
sottoposte a
rivisita
Numero
306
7.055
Ditte
interessate
da almeno
1 intervento
Ditte
interessate
da almeno
1
intervento/
Aziende
totali
Numero interventi di vigilanza
Numero
291
6.376
%
2,56
2,29
Numero
71
3.081
Numero casi
ottemperanza
alle
prescrizioni
Numero
299
6.956
Nei
cantieri
edili
compr.
GO
Numero
89
2.059
Nei
luoghi di
lavoro
Ammissioni
a
pagamento
Ammende
incassate
euro
137.829,40
4.702.845
euro
189.789,75
4.255.521
Punti di
prescrizione
impartiti
Sanzioni
comminate
Numero
301
7.791
euro
147.771,50
5.128.335
Totale
Numero
160
5.140
Ammende
incassate/am
missioni a
pagamento
%
137,70
90,49
Vigilanza nei cantieri edili e sulle Grandi Opere
N. imprese
controllate
N. interventi in
edilizia e grandi
opere (cantieri)
N. notifiche ex
art. 11 DLgs
494/96
N. cantieri
controllati
% cantieri oggetto
di segnalazione di
reato all’AG
ASL
118
89
1.082
89
59,55
Regione
2.196
2.061
22.710
2.061
62,93
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (intervista al
Direttore Struttura dott.ssa Laura Fidanza): Tecnici U.P.G 40%; Medici U.P.G. 15%
Note: Sono stati ispezionati 110 cantieri nel 2008.
72
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
Inchieste infortuni
Infortuni
Totale inchieste
di cui: su richiesta
su iniziativa
Notizie
su richiesta di altri
accaduti
infortuni
AG
autonoma
infortunio Accertamento
Popolazione
nel 2005
infortuni
totali
attiva
e definiti
(conclusi)
registrate
(31/12/2006)
Concluse Positive Concluse Positive Concluse Positive Concluse Positive
entro
(Spresal)
30/6/07*
ASL
123.559
2.428
3.261
158
81
21
37
8
36
8
8
5
Regione
3.137.763
49.869
63.113
2.229
1.485
765
355
130
840
472
290
163
*Flussi Inail
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (intervista al
Direttore Struttura dott.ssa Laura Fidanza): Tecnici U.P.G 30%; Medici U.P.G. 10%
Nota: Nel 2008 le notizie di infortunio registrate sono state 2.994 (di cui 175 relative al
Comparto edilizia e di questi infortuni 6 con una prognosi superiore ai 40 giorni). Non sono
accaduti infortuni mortali; mentre 83 infortuni hanno avuto una prognosi superiore ai 40
giorni.
Inchieste malattie professionali
Totale
notizie
di mal.
prof.
N. mal.
prof. da
ricerca
attiva
N. accertamenti per
mal. prof. conclusi (a)
Totale inchieste per mal. prof. (b)
Inchieste per mal. prof. per richiesta AG
Conclusi
Nesso causa
positivo
Concluse
Nesso causa
positivo
Responsabilità
positiva
Concluse
Nesso causa
positivo
Responsabilit
à positiva
ASL
115
0
31
0
37
8
2
15
6
1
Regione
2.691
113
659
196
813
419
215
360
195
101
N. inchieste per mal. prof. su iniziativa
autonoma
N. inchieste per mal. prof. su iniziativa
autonoma
Totale mal. prof. sottoposte a
inchiesta o accertamento (a + b)
Concluse
Nesso causa
positivo
Responsabilità
positiva
Concluse
Nesso causa
positivo
Responsabilità
positiva
Concluse
Nesso causa
positivo
ASL
0
2
0
22
0
1
68
8
Regione
383
218
111
70
6
3
1.472
615
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (intervista al
Direttore Struttura dott.ssa Laura Fidanza): Tecnici U.P.G 5%; Medici U.P.G. 60%
73
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
Notifiche e deroghe relative a insediamenti produttivi
Aziende
totali
Notifiche insediamenti
produttivi (art 48 DPR 303/56)
Richieste deroga per altezza locali
o lavoro in sotterranei (artt. 6 e 8
DPR 303/56)
Pervenute Esaminate Positive Pervenute Esaminate
ASL
11.357
Regione 278.760
Totale notifiche
Positive
Pervenute
Esaminate
Positive
6
0,06
1.738
0,73
7
6
6
0
0
0
7
6
1.896
1.666
1631
129
81
107
2.025
1.747
Totale notifiche ex art. 48 e deroghe artt. 6 e 8 (%)
Esaminate/
Positive/
Positive/
tot. pervenute %
tot. pervenute %
tot. esaminate %
Notifiche e
deroghe/
tot. aziende
%
Altre deroghe o valutazioni richieste
N./tot. aziende
N.
INAIL %
ASL
85,71
85,71
100
2
0,02
Regione
86,27
85,83
99,48
648
0,23
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (intervista al
Direttore Struttura dott.ssa Laura Fidanza): Tecnici U.P.G 10%
Piani di lavoro per rimozione amianto
Popolazione
residente
(31/12/07)
N. piani di lavoro
pervenuti
N. piani di lavoro
esaminati
N. piani di lavoro con valutazione
positiva
N.
/ 100.000 ab.
N.
/ 100.000
popol. resid.
N.
/ Totale piani / piani di lavoro
di lavoro
esaminati
Verifiche di cantiere
per i piani di lavoro
N.
/ Totale piani
di lavoro
ASL
174.566
188
107,70
180
103,11
175
93,07
0
23
12,23
Regione
4.334.828
3.101
71,54
2.535
58,48
296
9,55
4,77
553
17,83
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (intervista al
Direttore Struttura dott.ssa Laura Fidanza): Tecnici U.P.G 15%
Attività sanitarie
Popolazione
attiva
ASL
123.559
Regione 3.137.763
N.
prestazioni
sanitarie
N. visite per
minori e
apprendisti
N. altre
visite
N.
audiometrie
N.
spirometrie
N. cartelle
sanitarie
controllate
N.
protocolli
prescr.
N. lavoratori
interessati dai
protocolli
272
272
0
0
0
22
5
130
19.476
13.397
3.328
1.676
1.075
7.412
35
20.496
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (intervista al
Direttore Struttura dott.ssa Laura Fidanza): Medici 15%
74
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista Direttore SPreSAL dott.ssa Laura Fidanza)
Personale dedicato ad attività di tutela salute e sicurezza negli ambienti di lavoro
N. operatori
Direttore
1
% tempo
dedicato
100%
Dirigenti medici
2
100%
Dirigenti non medici
-
-
TPAL
8
100%
ASV, IP
-
-
Amministrativi
2
80%
Altri operatori
-
-
Note
5 Tecnici UPG + 3 Tecnici neo assunti in
attesa di qualifica UPG
20% attività Dipartimentale
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati? SI
Eventuali criticità: C’è un archivio delle norme / procedure facilmente accessibile e consultabile? SI
Dove: Vercelli e Borgosesia, sia cartaceo che informatico.
Per la documentazione sono disponibili libri e riviste (indicare i principali testi a disposizione)?
SI
•
Cd ROM- ARS
•
Ambiente e Sicurezza
•
Codice della Sicurezza
•
Edilizia, CPT
•
Gazzetta Ufficiale (Intranet Aziendale)
•
Testi vari Medicina del Lavoro
Note: Per quanto concerne la formazione/aggiornamento degli operatori si evidenzia la
necessità di prevedere momenti di formazione specifici come ad es. sul D.Lgs 81 approvato in
data 8 aprile 2008. Si potrebbe organizzare un percorso di quadrante.
75
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista Direttore SPreSAL dott.ssa Laura Fidanza)
Articolazione della funzione su una sede
Descrizione: Vercelli, Sede Centrale; nella sede di
presenza di 2 Tecnici della prevenzione.
Borgosesia il servizio è garantito dalla
Ambulatori /sportelli informativi
Sedi/orari: Ambulatorio a Vercelli. Orario concordato con gli interessati
Sportelli Informativi: NO
Le attività sono organizzate all’interno di una Struttura Semplice
Non vi è la Struttura Semplice, ma il personale (sia dirigenza che comparto) è dedicato
Solo i TPAL sono dedicati mentre il rimanente personale opera a tutto campo
Altra organizzazione (descrivere) È presente un coordinatore dei tecnici della prevenzione? SI
Se sì, elencare le 3 principali attività che svolge:
1. Funzioni proprie (SITROP)
2. Programmi vigilanza edilizia
3. Programmi vigilanza aziende, formazione neo-assunti
Vi sono attività svolte congiuntamente da tecnici e dirigenti medici? Quali?
Tutte le attività sono svolte congiuntamente.
Qual è il livello di autonomia e collaborazione dei tecnici della prevenzione?
Tecnici UPG: Autonomia esecutiva elevata
Tecnici non UPG: solo in collaborazione
Collaborazione: elevata
Elencare le 3 principali attività dei Dirigenti medici:
1. Malattie Professionali
2. Vigilanza e indirizzo sui medici Competenti
3. Rapporto con Procura
76
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Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
4. SEZIONE COSTI
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio) Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione) Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.) –
Nota: vedi pagina 1
5. SEZIONE PROCEDURE (intervista Direttore SPreSAL dott.ssa Laura Fidanza)
Principali protocolli / procedure utilizzati
Attività
Protocollo presente/assente
Moduli/check list utilizzate: sì/no
In corso di formalizzazione
SI
Igiene industriale
NO
-
Inchieste infortuni
In corso di formalizzazione
SI
Inchieste malattie professionali
SI, non formalizzato
SI
Pareri
SI, non formalizzato
SI
Vigilanza
6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista Direttore SPreSAL dott.ssa Laura Fidanza)
Interazioni strutturate/continuative
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Secondo necessità
Sicurezza lavoratori
NO
Intra-dipartimento/ASL
SERT
Attività DGR 09/03/09
Medicina Legale (solo medici)
Comm.Invalidi Civili
190
Conoscenza Territorio
Tempo
S.VET,SIAN, SISP
Nuovi insediamenti
produttivi
Sporadico
Per Vigilanza
No
Extra-ASL (enti, associazioni,
scuole, ecc.)
ASL Biella
Progetti Confindustria,
Confagricoltura
50
Linee di indirizzo
77
Tempo dei Tecnici
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Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
Associazioni di Categoria
Progetti vari
40
Formazione/Informazione
Tempo dei Tecnici
DPL, INAIL, INPS
Vigilanza Integrata
40
Per vigilanza
NO
Prefettura
Commissione
Permanente
30
Opportunità
NO
Segnalazioni
30
Collaborazione
Discontinuità
Secondo necessità
Evidenza di patologie
NO
Secondo necessità
Evidenza di patologie
NO
OOSS
Registro Mesoteliomi CPO
Medicina Lavoro Novara e
Biella
Inchieste Malattie
Professionali
Collaborazione su
Malattie Professionali
Occasionali/sporadiche
Ente
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Vigilanza Medici
Competenti
Informazione,
indirizzo
Provincia
Inquinamenti
20
Albi Professionali
Nuova Normativa
20
ARPA
Segnalazioni, esposti
Secondo necessità
Per vigilanza
Punti di debolezza
NO
Bisogni formativi Spresal
NO
Inoltre:
Hanno utilizzato i dati sanitari prodotti dalla propria azienda o dalla Regione (profili di salute,
bilancio sociale) per la programmazione e realizzazione degli interventi? SI
Hanno contribuito alla produzione dei dati sanitari della propria azienda (profili di salute,
bilancio sociale)? NO
Conoscono la banca dati del DORS “ MATline” sulla esposizione a cancerogeni? SI
Sono stati coinvolti nella costruzione della “Rete della Salute” attivata dal CIPES Piemonte? SI
7. SEZIONE PROGETTI
(intervista Direttore SPreSAL dott.ssa Laura Fidanza)
Progetti di iniziativa locale su temi legati alla tutela della salute e della sicurezza negli
ambienti di lavoro avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla
salute, progetti di promozione della salute, ecc.).
Titolo progetto
Progetto Sicurezza sul lavoro nel Comparto Agricolo
Problema di salute affrontato
Sicurezza sul lavoro nel Comparto Agricolo
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Richiesta da Associazione di Categoria di Settore
Obiettivi del progetto
Indirizzo per la redazione del Documento Valutazione Rischi delle piccole Aziende
Risicole
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Spresal VC e BI, Regione e Associazione
Risultati conseguiti
2010
Finanziamento
NO
78
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Attività Servizi Veterinari
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ
SERVIZI VETERINARI - AREE A-C
ASL VC
PREMESSA
Nell’ASL VC le Aree A e C sono unificate in una Struttura Complessa (a tal proposito il
Direttore dell’AREA AC segnala l’assenza di presupposti giuridici nazionali e regionali che ne
legittimino la sua creazione); a ciò si aggiunge il carattere di provvisorietà attribuito a tale
accorpamento da parte della Direzione aziendale e la mancanza di una organizzazione
speculare a livello regionale. Pertanto, in tale fase transitoria è stata mantenuta una
separazione organizzativa e funzionale delle due Aree, introducendo solo alcuni aspetti di
integrazione per alcune funzioni, ritenuti utili per una maggiore efficienza complessiva del
Servizio.
1. SEZIONE RISORSE DEDICATE
Personale dedicato (A-C)
Direttore
Altri medici
Amministrativi
n. operatori
1 (C)
9 (A) 3 (C)
5 (A) 1 (C)
Altri operatori
2 (A + C)
% tempo dedicato
100
100
100
100
Note
Utilizzo parzialmente in comune fra le 3
Aree degli 8 amministrativi in servizio
Utilizzo in comune fra le 3 Aree dei 5 CPST
in servizio
Sono presenti SS e/o posizioni organizzative?
SI
Se sì specificare:
Area A: S.S. Anagrafe Veterinaria;
S.S. Coordinamento area sanità animale distretto Sud
E’ presente inoltre una S.S. interarea, il N.I.V. (Nucleo di Vigilanza Interarea), attualmente
diretto da un veterinario di Area C
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati
SI
Eventuali criticità: PC obsoleti per il 40 % delle postazioni
Presenza di rete intranet dipartimentale (aziendale)
SI
Presenza di archivio della corrispondenza
SI
Presenza di bacheca
SI
Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile
SI
Presenza di biblioteca (cartacea o informatica)
SI
79
(non unificata)
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Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
2. SEZIONE ORGANIZZAZIONE
Articolazione della funzione su una/più sedi
Descrizione:
1)Organizzazione territoriale e funzionale dell’ Area A
Sede centrale dell'Area A a Borgosesia, Via Marconi n° 30, che dispone di una organizzazione
ormai consolidata.
Articolazione territoriale con assegnazione di zone (n°8) fra i veterinari in servizio, per
l'attività di base, all'interno di una organizzazione bipolare, basata su due macroterritori
definiti "poli sanitari", Nord e Sud, con creazione due équipes di lavoro, una per "polo",
costituite rispettivamente da n° 3 veterinari al Nord e n° 6 veterinari al Sud, uno dei quali
distaccato a funzioni quasi esclusive sugli animali di affezione e sinantropi, all’interno dello
“Sportello Animali d’Affezione”
Organizzazione delle attività amministrative su due sedi principali, Borgosesia e Santhià e su
una sede secondaria, Vercelli, con funzioni diverse, prevalentemente dedicate ad animali
d’affezione ed igiene urbana veterinaria; presenza, inoltre, di due sportelli al pubblico,
operativi mezza giornata alla settimana, a Varallo ed a Cigliano.
2)Organizzazione territoriale e funzionale dell’ Area C
Sede centralizzata presso gli uffici di Borgosesia (sede del Polo Sanitario Nord del
Dipartimento di Prevenzione), ove è concentrata l'attività amministrativa e di programmazione
e gestione degli interventi su tutto il territorio, con una organizzazione ormai consolidata. Si
avvale, per funzioni di sportello, anche degli uffici di Santhià e Vercelli.
Ambulatori /sportelli (A e C): Sedi/orari
Ambulatori (locali per inserimento microchip ai cani)
Sede di
Vercelli
Sedute di identificazione con microchip
Santhià
1° martedì del mese e su appuntamento; vengono anche eseguite
le sterilizzazioni dei gatti di colonie feline
inagibile.
Cigliano
giovedì su appuntamento.
Borgosesia
inagibile.
Gattinara
1° mercoledì del mese e su appuntamento.
Coggiola
2° mercoledì del mese e su appuntamento.
Varallo
ultimo mercoledì del mese e su appuntamento.
80
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Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
Sportelli al pubblico
Indirizzo
Sede di Vercelli
Via Benadir, 45
Telefono 0161 593090
Fax 0161 210887
Sede di Santhià
Via Matteotti, 24/a
Telefono 0161 929283
Fax 0161 929204
Sportello settimanale di Cigliano
Via Garavoglia, 5
Sede di Borgosesia
Via Marconi, 30
Telefono 0163 203420
Fax 0163 203464
Sportello settimanale di Varallo
Comunità Montana Corso Roma 30
Orario di apertura al pubblico
Dal lunedì al venerdì dalle ore 08.30 alle ore 12,30 e dalle 13,30
alle 15,30;
Dal lunedì al venerdì dalle ore 08.30 alle ore 12.30;
Giovedì dalle ore 09.30 alle ore 12.00
Lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 08.30 alle ore 12.30
Martedì alle ore 13.00 alle ore 15.00
c/o
Martedì dalle ore 8.30 alle ore 11.30
3. SEZIONE COSTI
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio): Totale 2008 A e C: € 1.651.328,57 pari a € 928.563/100.000 ab.
Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione): Totale 2008 A e C: € 29.178,00 pari a € 16.407/100.000 ab.
Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.): Totale anni 2008/09 Aree A e C € 26.800 utilizzati per i seguenti progetti:
Attivazione “sportello animali di affezione” Anni 2008/09 – finanziamento regionale € 12.000
Progetto “Svuotiamo i canili” Anni 2008/09 – finanziamento regionale € 7.800
Progetto “Prodotti agroalimentari tradizionali piemontesi: sicurezza alimentare e
caratteristiche di tipicità” Anno 2009 –finanziamento Min. Salute € 34.000 (non previsto
finanz. per collab. ASL VC Area C, U.O. 6 del progetto)
Campagna vaccinale straordinaria per la Blue Tongue Anno 2009 – finanziamento regionale €
7.000
81
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
4. SEZIONE PROCEDURE
Protocolli / procedure
AREA A
Attività
Protocollo presente/assente
Moduli/check list utilizzate: sì/no
Profilassi di Stato (Tb,Br,Lbe)
Presenti Protocolli regionali
SI, moduli standard regionali
Altre Profilassi (Piani regionali)
Presenti Protocolli regionali
SI, moduli standard regionali
Presenti Protocolli per la “Gestione anagrafi
zootecniche”
SI
Prestazioni territoriali
Anagrafe Canina ed animali d’affezione
Presente
SI
Autorizzazioni per Fiere, Esposizioni,
Mostre Zootecniche
Presente
SI
Autorizzazioni sanitarie delle strutture
veterinarie pubbliche e private
Presente (con Area C)
SI
Presente
SI
Protocollo regionale adattato
SI, moduli regionali adattati
Protocollo ASL e protocollo di Quadrante
SI
Protocollo di base ASL che integra i protocolli
regionali e nazionali (Centri di Referenza
Nazionali) previsti per varie malattie
SI
Procedura ASL
SI
Protocollo presente/assente
Moduli/check list utilizzate: sì/no
Presente, da aggiornare
SI
Presente, da aggiornare
SI
Attività autorizzativa Trasporto animali
Presente
SI
Autorizzazione detenzione e
commercio animali esotici
Presente
SI
Presente (con Area A)
SI
Procedura per lo svolgimento audit
nelle imprese del settore mangimistico
Presente
SI
Autorizzazione impianti transito
sottoprodotti (Reg 1774/2002 CE)
Presente
SI
Autorizzazione mezzi trasporto
sottoprodotti (Reg 1774/2002 CE)
Presente
SI
Ufficio Anagrafe
Autorizzazioni sanitarie per canili ed
altri concentramenti di animali
d’affezione di tipo privato o pubblico
Controllo cani morsicatori
Profilassi e vigilanza Settore equino
Gestione emergenze epidemiche
Zoonosi
AREA C
Attività
Autorizzazioni perla produzione
primaria, trasporto, lavorazione,
vendita e/o somministrazione di latte e
prodotti lattiero-caseari
Attività autorizzativi Farmaco
Veterinario (registri,scorte,ecc.)
Autorizzazioni sanitarie delle strutture
veterinarie pubbliche e private
82
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
Prelievo campioni PNR e gestione non
conformità
Protocollo regionale
SI, moduli regionali adattati
Prelievo campioni PNAA e gestione non
conformità
Protocollo regionale
SI, moduli regionali adattati
Note A e C: All’interno del PRISA, redatto ogni anno per la programmazione delle attività
riferite alla Sicurezza Alimentare, sono presenti, per ciascun piano di attività, i riferimenti a
protocolli/procedure alle quali attenersi per l’esecuzione degli interventi.
E’ presente una procedura per la gestione delle autovetture di servizio ed una, comune alle
tre Aree del Servizio, redatta dal NIV, per la gestione degli illeciti penali ed amministrativi.
5. SEZIONE INTERAZIONI
Interazioni strutturate/continuative (Area A e Area C)
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Attività integrata PRISA
2008/2010
N.Q.
Punti di forza
Punti di debolezza
Intra-dipartimento
SC Veterinario Area B
SC SIAN
SC SIAN
SC SISP
SC SISP
Attività integrata in
impianti produttivi
comuni
Educazione sanitaria
addetti industrie
alimentari e popolazione
scolastica (insegnanti e
alunni)
Valutazione progetti
industrie insalubri ex
T.U.LL.SS. e
problematiche igiene
urbana/sinantropi
Monitoraggio ed
intervento in casi di
Zoonosi
N.Q
Risparmio di
funzione della
operativa
Risparmio di
funzione della
operativa
scala in
sinergia
scala in
sinergia
Difficoltà ad
programmi
comuni
Difficoltà ad
programmi
comuni
organizzare
di attività
organizzare
di attività
Completezza
del
momento formativo
Difficoltà ad organizzare
programmi di attività
comuni
N.Q.
Completezza
prestazioni
all’utenza in
progettazione
insediamenti
Mancanza di interventi
di verifica congiunta in
fasi
successive
alla
realizzazione delle opere
N.Q.
Completezza
risposta sanitaria
NQ
delle
fornite
fase di
degli
della
Difficoltà
nella
comunicazione fra i vari
soggetti coinvolti
Extra-dipartimento
Completezza della
procedura
Completezza
delle
prestazioni
fornite
all’utenza in fase di
progettazione
degli
insediamenti
Miglioramento standard
di
produzione
in
ambiente montano
Ufficio Legale ASL
Gestione illeciti
amministrativi
N.Q.
ARPA
Valutazione requisiti
Industrie insalubri di
interesse veterinario
N.Q.
Comunità Montane
Miglioramento igiene
produz zootecniche in
area montana
N.Q.
Comunità Montane
Formazione
professionale ed
assistenza tecnica agli
allevatori
N.Q.
Miglioramento standard
di
produzione
e
trasformazione
in
ambiente montano
Organizzazioni degli
allevatori (A.P.A.Sindacati/Patronati)
Formazione
professionale ed
assistenza tecnica agli
allevatori
N.Q.
Miglioramento standard
di
produzione
e
trasformazione
in
ambiente montano
83
Mancato coinvolgimento
in casi controversi
Mancanza di interventi
di verifica congiunta in
fasi
successive
alla
realizzazione delle opere
Esiguità delle risorse
economiche disponibili
da parte delle C. Mon.
Esiguità delle risorse
economiche disponibili
da parte delle C. Mon.
che rende sporadiche le
iniziative formative
Esiguità delle risorse
umane ed economiche
disponibili che rende
sporadiche le iniziative
formative
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
Provincia
Regione Piemonte
Settore Prevenzione
Veterinaria
IZS
Quadrante Nord Est
Università Studi Facoltà
Veterinaria Torino
Comuni
Associazioni per la
Protezione degli animali
Valutazione requisiti
Industrie insalubri di
interesse veterinario
(AIA e VIA)
Programmazione attività
annuale, gestione
emergenze, partecipaz.
a gruppi di lavoro e ad
audit reg. di filiera
Analisi campioni di
matrici di interesse
veterinario
Esame e confronto
problematiche comuni e
sviluppo procedure
congiunte
Piano ORAP
Anagrafe canina e
problematiche igiene
urbana veterinaria
Definizione di piani di
intervento congiunti nel
settore animali di
affezione
N.Q.
N.Q.
Completezza
delle
prestazioni
fornite
all’utenza in fase di
progettazione
degli
insediamenti
Uniformità
ed
omogeneità
nei
programmi e metodi di
lavoro
su
tutto
il
territorio regionale
Mancanza di interventi
di verifica congiunta in
fasi
successive
alla
realizzazione delle opere
Talvolta distanza fra la
previsione di intervento
e le realtà locali alle
quali applicare
N.Q.
Laboratorio ufficiale di
riferimento
Trasporto campioni
N.Q.
Risparmio di scala in
funzione della sinergia
operativa
Difficoltà ad organizzare
programmi di attività
comuni
N.Q.
Miglioramento
qualità
interventi di controllo
settore Residui
Difficoltà interpretazione
risultati ed adozione
provvedimenti
conseguenti
N.Q.
N.Q.
Ordine Prov dei Medici
Veterinari
Confronto su
problematiche di
interesse della categoria
N.Q.
Procura della Repubblica
Denunce penali per reati
di competenza
veterinaria
N.Q.
Ufficio Scolastico
Provinciale
Programmi Educazione
Sanitaria ad insegnanti
e studenti su tematiche
di interesse veterinario
N.Q.
IPSAR (Istituto
Alberghiero VaralloGattinara)
Programmi di
formazione sulla
sicurezza alimentare
N.Q
Risparmio di scala in
funzione della sinergia
operativa
Incremento interventi,
con sinergia operativa e
miglioramento
di
immagine per ASL
Miglioramento
comunicazione
e
sinergie
per
alcuni
settori di intervento
Puntuale adempimento
ad obblighi di legge
Inserimento
nei
programmi di base di:
principi
del
nuovo
sistema di sicurezza
alimentare e corretto
rapporto uomo-animale
Inserimento
nei
programmi di base dei
principi
del
nuovo
sistema di sicurezza
alimentare
Scarsa
partecipazione
alle iniziative promosse
Difficoltà
nel
coordinamento e nella
comunicazione
Punti di vista a volte
distanti
Difficoltà
nella
comunicazione fra i vari
soggetti coinvolti
Adesione volontaria ai
programmi da parte
della scuola (mancanza
di organicità)
Difficoltà
di
avere
riscontri oggettivi dei
principi esposti
Occasionali/sporadiche
Ente
IZS
ARPA
Provincia
Regione Piemonte
Assessorato Agricoltura
ISS Roma
Comuni-Protezione
Civile-
Evidenza di attività
Progetti di ricerca
Emergenze ambientali
prevalentemente da
rischio chimico
Emergenze ambientali
prevalentemente da
rischio chimico
Interventi integrati sulle
filiere zootecniche
(condizionalità) e sulla
fauna selvatica
Emergenze ambientali
prevalentemente da
rischio chimico
Emergenze che
richiedono competenze
di sanità pubblica
veterinaria
Ore totali/anno
impegnate
N.Q.
N.Q.
N.Q.
N.Q.
N.Q.
N.Q.
84
Punti di forza
Competenza
professionale
interlocutori
Competenza
professionale
interlocutori
Punti di debolezza
degli
degli
Coordinamento dei vari
Enti coinvolti
Miglioramento standard
di
produzione
e
trasformazione
in
ambito zootecnico
Competenza
professionale
degli
interlocutori
Informazione
ai
professionisti
delle
emergenze sugli aspetti
di
competenza
veterinaria
Scarsa propensione IZS
ad
interventi
sul
territorio
Difficoltà
nel
coordinamento e nella
comunicazione
Gestione
a
volte
burocratica dei problemi
Mancanza
di
un
rapporto più strutturato
con i Servizi Veterinari
Distanza
fra
gli
interlocutori
per
interventi in campo
Mancanza
di
un
rapporto più strutturato
con i Servizi Veterinari
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
Comprensorio Alpino
Caccia, Parchi e Aree
Protette
Interventi per
problematiche sanitarie
che coinvolgono specie
selvatiche
N.Q.
Forze dell’Ordine
Interventi di
prevenzione e
repressione in vari
campi
N.Q
Facilitazione nell’accesso
a materiale di interesse
diagnostico ai fini del
monitoraggio san. e
ambientale sulla fauna
selvatica
Incremento interventi,
con sinergia operativa e
miglioramento
di
immagine per ASL
Mancanza di rapporto
strutturato fra Enti con
difficoltà
nel
coordinamento e nella
comunicazione
Talvolta difficoltà nel
coordinamento e nella
comunicazione
6. SEZIONE PROGETTI
Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di
educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
“SVUOTIAMO I CANILI” (anni 2008/09)
Conseguenze del randagismo canino (problematiche sanitarie e di benessere
animale)
Sovraffollamento dei canili e problematiche gestionali.
Perdurare del fenomeno del randagismo canino con rischi per la salute umana
(incidenti stradali, episodi di morsicatura, zoonosi) e per la salute ed il benessere
degli animali.
Miglioramento nella gestione dei cani randagi, dalla cattura all’affidamento.
Miglioramento della conoscenza del corretto rapporto uomo-cane da parte della
popolazione scolastica (scuola primaria)
S.C. Veterinario Aree A e C / Associazioni Protezione degli animali / Comuni /
Scuole
Formazione n° 31 operatori dei canili; miglioramento strutturale e gestionale canili;
educazione sanitaria che ha raggiunto oltre 1000 bambini nel corso di n° 59 lezioni
con “cane in classe”
€ 7.800,00 da fondi vincolati regionali
ATTIVAZIONE SPORTELLO ANIMALI DI AFFEZIONE (anni 2008/09)
Zoonosi
Prevenzione morsicature e incidenti da cani vaganti
Miglioramento del benessere degli animali di affezione c/o canili e privati
Previsto con D.G.R. 06/10/2008 n° 4-9730, ma comunque già avviato a livello locale
per esigenze di specializzazione e di gestione centralizzata delle problematiche di
settore
Riorganizzazione degli interventi di sanità pubblica veterinaria per gli animali di
affezione.
Area A – Area C – SISP – Comuni – Associazioni Protezioniste - Regione
Progressiva riorganizzazione del settore;
Sorveglianza e osservatorio fenomeni nel settore;
Miglioramento efficienza anagrafe canina;
Revisione rete dei canili;
Aumento interventi integrati con Associazioni Protezioniste e Comuni;
Ulteriore incremento educazione sanitaria nelle scuole
€ 12.000,00 da fondi vincolati regionali
85
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
PRODOTTI
AGROALIMENTARI
TRADIZIONALI
PIEMONTESI:SICUREZZA
ALIMENTARE E CARATTERISTICHE DI TIPICITA’ (anno 2009)
Controllo parametri di sicurezza alimentare in prodotti tipici: formaggi a latte crudo
valsesiani (maccagno e caprino valsesiano)
Verifica delle caratteristiche microbiologiche in prodotti alimentari manipolati e
lavorati in condizioni strutturali in deroga rispetto ai requisiti del Reg. CE 853/04
Monitoraggio dei parametri microbiologici nelle produzioni tipiche nelle varie fasi di
lavorazione (latte crudo utilizzato, cagliata fresca e successivamente formaggio a
varie fasi di stagionatura), ai fini della sicurezza alimentare e della validazione delle
tecniche di produzione radicate nella tradizione locale
Servizio Veterinario Area C – IZS –sede di Torino e Sezione di Asti
I dati al momento parziali non hanno evidenziato nessun patogeno nelle matrici
considerate; é in fase di valutazione il consistente numero di lattococchi e
lattobacilli (importante risorsa naturale del latte crudo) che sembrerebbe
competere con eventuali patogeni presenti e sicuramente determinare il
decremento dei germi indicatori di igiene.
€ 34.000, fondi Min. Salute per progetti ricerca corrente 2007, n° identificativo
progetto IZS PLV 05/07 RC; non sono previsti contributi economici a favore
dell’ASL VC (U.O 6 del progetto)
MONITORAGGIO TERRITORIALE DELLA RADIOCONTAMINAZIONE AMBIENTALE
ATTRAVERSO L’ANALISI DELLA MATRICE LATTE CRUDO (anno 2009)
Valutazione del rischio fisico locale e della relativa esposizione delle popolazioni
locali e dei consumatori
In considerazione della diffusione della radiocontaminazione ambientale con
caratteristiche “a macchie di leopardo”, si cerca di valutare l’esposizione di
popolazioni locali attraverso l’indicatore latte crudo prelevato alla stalla, con un
legame stretto con l’area, locale, di provenienza dei foraggi (erba e fieno).
Mappatura della contaminazione ambientale attraverso il prelievo in tutte le aree
geografiche, montane e di fondovalle, frequentate da popolazioni di animali
lattiferi.
Servizio Veterinario Area C – IZS Torino, Sezione di Vercelli
Attualmente il progetto è in fase preliminare e nel corso del 2009 si è provveduto
ad una campionatura di latte prodotto in 23 siti di alpeggio.
IZS-VC ha aquistato spettrometro di massa da utilizzarsi anche per il progetto
Titolo progetto
HACCP NEGLI AGRITURISMI MONTANI (anno 2008)
Problema di salute affrontato
Livello di autocontrollo della sicurezza alimentare nelle produzioni dei locali
agriturismi.
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Richiesta della Comunità Montana Valsesia a fronte del notevole sviluppo del
settore nella zona montana.
Obiettivi del progetto
Dare agli operatori del settore un aggiornamento sulla normativa in vigore con
particolare riferimento alla stesura e implementazione dei piani di autocontrollo
aziendali.
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Comunità Montana Valsesia, Comunità Montana Valsessera,. ASL “VC” Servizio
Veterinario Aree B e C, ASL “VC” S.I.A.N.
Risultati conseguiti
n° 16 operatori hanno seguito corso di 10 ore in 3 giornate con interattività di
gruppo. Aggiornamento dei manuali di autocontrollo dei relativi agriturismi.
Finanziamento
Comunità Montana Valsesia
Titolo progetto
IMPARIAMO A CONOSCERE L’ASINO (anno 2008)
Problema di salute affrontato
Rispetto del requisito benessere animali nella specie asinina utilizzata nelle
competizioni equestri ma anche destinata al macello.
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Presenza del Palio degli asini di Serravalle (manifestazione storica).
Miglioramento di una cultura del benessere animale in animali da competizione ma
anche edibili.
86
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
finanziamento
Sensibilizzazione della popolazione del paese (a partire da quella scolastica) alla
cultura del rispetto dell’animale, sia utilizzato per diporto sia per alimentazione:
sviluppo di un corretto rapporto uomo-asino.
Comune di Serravalle, Comitato Palio dei Rioni di Serravalle, Istituto Comprensivo
di Serravalle, Servizio Veterinario ASL “VC” Area C.
v. note
Comune di Serravalle
NOTE: Il progetto ideato e coordinato dal Dr. Grandi, finanziato dal Comune di Serravalle e realizzato dalla
Veterinaria L.P. Dr.ssa Tatiana Uffredi si è svolto dal 31/03 al 30/05/2008 con il seguente programma:
-
lezioni in 17 classi (20 ore scuole primarie e secondarie del Paese)
-
ricognizione guidata in scuderie di allevamento e allenamento degli asini.
-
coinvolti n° 255 studenti/alunni e le loro famiglie.
87
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ
SERVIZI VETERINARI - AREA B
ASL VC
1. SEZIONE RISORSE DEDICATE
(intervista Dr. Fabio Chiesa)
Personale dedicato
n. operatori
Direttore
Altri Veterinari Dirigenti
Veterinari Convenzionati
Amministrativi
Altri operatori:
CPST
01
09
01
06
02
% tempo
dedicato alla direzione
100%
100%
50%
71%
100%
03
100%
Note
Sono presenti SS e/o posizioni organizzative? SI
Se sì specificare: S.S. Igiene degli Alimenti sede Borgosesia
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati
NO
Eventuali criticità: mancanza adeguate postazioni complete pc in relazione al numero degli
operatori sedi Vercelli e Borgosesia
Presenza di rete intranet dipartimentale (aziendale)
SI
Presenza di archivio della corrispondenza
SI
Presenza di bacheca
SI
Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile
SI
Presenza di biblioteca (cartacea o informatica)
SI
88
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
2. SEZIONE ORGANIZZAZIONE
Articolazione della funzione su una/più sedi
Descrizione: 2 SEDI
-Sede Centrale Vercelli Via Benadir 35.
Tel. 0161 593090 fax 0161 210887
-Sede Periferica Borgosesia Via Marconi 30.
Tel. 0163 203420 fax 0163 203464
Ambulatori /sportelli
Sedi/orari :
SEDE CENTRALE: VIA BENADIR 35 VC orario: 08:00-12:30
13:00-15:30
SEDE PERIFERICA:
VIA MARCONI 30 - BORGOSESIA: Lunedì; Mercoledì; Giovedì e Venerdì dalle 08:30 -12:30;
Martedì 13:00-15:30
CORSO ROMA 5 – VARALLO: Martedì 08:30-11:30
3. SEZIONE COSTI
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio):
€ 1.578.598
Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione):
€ 246.787,97
Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.): programma regionale controllo etichettatura carni bovine 2008 € 1815.
89
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
4. SEZIONE PROCEDURE
Protocolli / procedure
Attività
PROCEDURA PER LO SVOLGIMENTO
AUDIT NELLE IMPRESE DEL SETTORE
ALIMENTARE
Protocollo presente/assente
Moduli/check list utilizzate: sì/no
PRESENTE
SI
PROCEDURA VALUTAZIONE RISCHIO
IMPIANTI
PRESENTE
SI
PROCEDURA PER CAMPIONAMENTI
MICROBIOLOGICI
PRESENTE
SI
PROTOCOLLO STANDARD DI
SERVIZIO S.C. VET AREA B
PRESENTE
SI
Note: L’Area B utilizza inoltre delle procedure regionali standard riguardanti il riconoscimento
degli stabilimenti e la registrazione delle strutture della produzione e commercializzazione.
Sono presenti, inoltre, una procedura interna per le sanzioni amministrative e comunicazione
ipotesi di reato, una per la comunicazione degli esiti dei campionamenti microbiologici agli
operatori del settore alimentare ed una per le macellazioni a domicilio di bovini ed ovicaprini.
90
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
5. SEZIONE INTERAZIONI
Interazioni strutturate/continuative
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
-
Risparmio di scala in
funzione della sinergia
operativa
Difficoltà ad organizzare
programmi di attività
comuni
Igiene alimenti: attività
integrata per PRISA
2008/2010, strutture a
competenza mista e
collaborazione
sulla
ristorazione collettiva
-
Risparmio di scala in
funzione della sinergia
operativa
Difficoltà ad organizzare
programmi di attività
comuni
Controllo etichettatura
carni bovine
-
Controlli eseguiti da
personale specializzato
della S.C. Area B
nessuno
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Evidenza di attività
Intra-dipartimento
Servizi Vet. Aree A/C
SIAN
Sanità animale: attività
integrata
PRISA
2008/2010
Igiene
alimenti:
strutture a competenza
mista ed
attività integrata PRISA
2008/2010
Extra-dipartimento
Assessorato
all’Agricoltura Regione
Piemonte
Occasionali/sporadiche
Ente
Evidenza di attività
Università di Padova
Progetti di ricerca
-
IZS Torino
Ricerche finalizzate
-
Provincia, Comuni,
Camera di commercio
Interscambio
informativo
-
Scuola alberghiera
Educazione sanitaria
-
Scuole primarie e
secondarie
Educazione sanitaria
-
Ricaduta favorevole sul
SSN Regionale e
sull’utenza
Ricaduta favorevole sul
SSN Regionale e
sull’utenza
Maggior efficienza
procedure burocratiche
Miglioramento
formazione addetti
Sensibilizzazione degli
alunni nei confronti
dell’igiene degli alimenti
di origine animale
91
Punti di debolezza
Lunghi iter burocratici
Lunghi iter burocratici
Nessuno
Nessuno
Nessuno
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
6. SEZIONE PROGETTI
Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di
educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto
-
Problema di salute affrontato
-
Ragioni che hanno dato origine al progetto
-
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
-
Risultati conseguiti
-
Finanziamento
Note: nel 2008 non sono stati attivati progetti di ricerca.
92
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
ANALISI ORGANIZZATIVA
SULLE FUNZIONI EPIDEMIOLOGICHE LOCALI
ASL VC
Comuni: 92
Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 175.032
Atto aziendale
Il nuovo atto aziendale prevede una struttura di epidemiologia?
SI
È presente il regolamento delle funzioni epidemiologiche locali?
Denominazione della struttura:
Struttura Operativa Semplice di Epidemiologia
NO
Struttura Semplice a valenza dipartimentale di Epidemiologia
Altro Collocazione della struttura in staff a:
Direzione del Dipartimento di Prevenzione
Direzione Sanitaria Aziendale
Direzione Generale Aziendale
Altro Nota: Dal mese di marzo 2009 è attivata formalmente la struttura di epidemiologia con
individuazione di un responsabile per lo svolgimento delle funzioni locali.
93
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
Dati di attività 2008 (intervista al referente Epidemiologia dott. Gabriele Bagnasco)
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore SISP ASLVC) 20% (Il Referente per l’Epidemiologia svolge attività SISP – 80%)
Sorveglianza:
Gestione flussi informativi di interesse epidemiologico: il sistema informativo della mortalità
per causa (Registro nominativo delle cause di morte)
Presenza di procedure/protocolli che definiscono
le modalità di raccolta e tenuta archivi:
SI
Archivio cartaceo:
SI
Archivio informatizzato:
SI
Schede di morte ISTAT raccolte:
n. 2.494 in archivio cartaceo; n. 2.494 in archivio informatizzato
Controllo qualità del dato:
ed eventuale ricompilazione della scheda:
SI
SI
Controllo esaustività archivio (in collaborazione con
i servizi demografici del Comune):
SI
Richieste schede ISTAT/anno da parte di familiari: n. 22
Richieste schede ISTAT/anno da parte di altri soggetti (es. INAIL; Magistratura ecc.): n. 13
Codifica schede ISTAT:
Se sì: n. ICD9: - ; n. ICD10: -
NO
Elaborazione, analisi e interpretazione dati locali: SI. Parziale.
Modalità di diffusione e di comunicazione dei dati: Richieste ricevute di dati di mortalità: NO
Indicare per quale/i causa/e di morte e il servizio/agenzia richiedente: Nel caso in cui tale attività non venga effettuata dalla struttura di epidemiologia, indicare il
Servizio competente: il servizio competente è il SISP.
Sorveglianza SIDS (flusso mortalità 0-2 anni)
Casi/anno di SIDS: n.1 Casi/anno di SIDS; a livello regionale: n. (riportare gli ultimi dati disponibili)
Schede ISTAT inviate all’ASL TO1: n. 1; indagini epidemiologiche/anno: n. 1
Nel caso in cui tale attività non venga effettuata dalla struttura di epidemiologia, indicare il
Servizio competente: questo flusso è gestito dal SISP.
Sorveglianza Mortalità 0-18 anni
Decessi: n. 10; decessi a livello regionale: n. 94
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
Schede ISTAT inviate al SEREMI ASL AL: n. Nel caso in cui tale attività non venga effettuata dalla struttura di epidemiologia, indicare il
Servizio competente: questo flusso è gestito dal SISP.
Altri flussi informativi sanitari (istituiti a livello regionale o per iniziativa dell’azienda)
Tipologia: -
Breve descrizione (contenente dati quantitativi e qualitativi: soggetto che gestisce tale flusso;
modalità di raccolta dato; eventuale elaborazione, analisi ed interpretazione dati; modalità di
diffusione): Promozione della ricerca nei servizi
Adesione a progetti nazionali/regionali/locali
(es. Bando di Ricerca Sanitaria finalizzata ecc.):
indicare quali:
SI
•
Ricerca sanitaria finalizzata: “Epidemiologia dei tumori Provincia di Vercelli 2000-2005”
•
Ricerca sanitaria finalizzata: “Studio su diffusione e contenimento Ambrosia A.”
Indagini epidemiologiche ad hoc:
Adesione a studi epidemiologici/studi multicentrici a livello nazionale/regionale: SI
studi condotti negli ultimi 3 anni: n. 1
indicare quali:
•
PASSI
•
Progetto Multicentrico Prevenzione Incidenti Stradali
Conduzione di studi epidemiologici e/o indagini su problemi di particolare rilievo locale: SI
studi e/o indagini epidemiologiche condotte negli ultimi 3 anni: n. indicare quali: Studio e valutazione della letteratura esistente
Ricerca bibliografica e analisi delle informazioni scientifiche sui problemi del territorio
(attraverso rassegna critica della letteratura esistente; revisioni sistematiche): NO
Uso dei dati di letteratura per la definizione degli interventi: SI
Formazione
Partecipazione a eventi/convegni/ workshop negli ultimi 3 anni
- presentazione relazioni: SI
indicare l’evento e il titolo della presentazione:
•
Congresso Nazionale SITI 2006– Estensione schedula vaccinale bambini stranieri
•
ESCAIDE 2007- Utility of introducing vaccination against Hepatitis A
•
13° Convegno ASS. IT ECONOMIA SANIT 2008- Immigrazione ed impatto sulla spesa sanitaria
•
XII Riunione ASS. IT Registri Tumori- Mortalità oncologica ASLVC 2000-2005 -dati preliminari
95
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
-
poster: SI
indicare l’evento e il titolo della presentazione:
•
IUHPE Conference 2008- Safety at fair
•
IUHPE Conference 2008- Health witout frontiers
•
Congresso ASS. IT Epidemiologia 2008- Analisi di occorrenza della patologia tumorale pre-screening ASLVC
2002-2005
•
Convegno ASS. IT Epidemiologia 2009- Primi risultati e prospettive dell’epidemiologia nell’ASLVC
•
Assemblea Nazionale SITI 2008- Studio su diffusione e contenimento Ambrosia
Pubblicazioni (ultimi 3 anni)
TITOLO: Vaccinazione Antiepatite A dei bambini stranieri ASL 11
AUTORI: Bagnasco G; Silano V.
Rivista scientifica/Sito/ altro: Giornale italiano Med. tropicale
TITOLO: Mortalità oncologica ASLVC anni 2000-2005
AUTORI: Salerno C; Bagnasco G; Trovato AM; Panella M.
Rivista scientifica/Sito/ altro: L’Igiene Moderna.
TITOLO: Assessment of breast feeding rates during compulsory vaccination
AUTORI: Uga E; Perino A; Angilella G; Alloni V; Trada M; Grossi L; Tripaldi C; Bagnasco G; Silano V; Olmo ML;
Allen M; Provera S.
Rivista scientifica/Sito/ altro: Minerva pediatrica.
TITOLO: Stime di incidenza oncologica anni 2002-2005 ASL Vercelli
AUTORI: Salerno C; Bagnasco G; Panella M; Comelli M.
Rivista scientifica/Sito/ altro: Igiene e sanità pubblica.
96
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al Responsabile di Epidemiologia dott. Gabriele
Bagnasco)
N. operatori
Struttura di
appartenenza
SISP
% tempo dedicato
Note
Responsabile o referente
1
20%
con incarico funzionale*
Altri medici o biologi o
psicologi ecc.
ASV, IP
1
30%
Amministrativi
Altri operatori (es.
statistici, informatici, ecc.)
* indicare la qualifica (es. dirigente medico o altro) e se individuato con delibera aziendale
Rete aziendale di supporto:
Il responsabile della struttura è supportato da una “Rete aziendale” formale o informale? NO
Componenti della rete: n. soggetti - ; servizi di appartenenza: Riunioni programmate/tavoli di lavoro o altre modalità: SI
tipologia: riunioni di quadrante
frequenza degli incontri: trimestrale
pianificazione attività condivisa: nei programmi.
eventuali criticità Dotazioni strumentali e accesso in rete
La struttura ha un indirizzo di posta elettronica dedicato?
n. di PC fissi 1
NO
n. di PC portatili: -
Altri strumenti: Accesso in rete:
Rete locale
SI
Web- internet SI
Rete Rupar
SI
Altro Programmi di statistica usati (elaborazione dati ecc.):
EPI INFO
EPI Data
EPI Calc
STATA
Altro
Documentazione
Sono disponibili libri, riviste scientifiche, o altri documenti? SI
Quali i principali testi a disposizione o altri documenti in formato cartaceo o CD-ROM?
Documentazione non del servizio ma del Referente; Notiziario ISS.
97
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
Siti consultati:
Frequenza di consultazione
DoRS
-
Epicentro-ISS
-
CCM
-
Altro CDC Atlanta
-
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al Responsabile di Epidemiologia dott. Gabriele Bagnasco)
Articolazione della funzione su una/più sedi
Descrizione: la Struttura è attiva nella sede del Dipartimento di Prevenzione ASL VC di Vercelli
4. SEZIONE COSTI
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali della
struttura): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.):
RSF (Bando 2007): 11.500 €
RSF (BANDO 2006): 12.000 €
5. SEZIONE PROCEDURE
Principali protocolli / procedure utilizzati
Attività
Protocollo presente/assente
Moduli / check list utilizzate: sì /no
parziale
-
Sorveglianza SIDS (flusso mortalità 0-2
anni)
Protocollo regionale
-
Sorveglianza mortalità 0-18 anni
Protocollo regionale
-
-
-
Sistema informativo mortalità per
causa
Altri flussi informativi sanitari
98
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Responsabile di Epidemiologia dott. Gabriele Bagnasco)
Rapporti di collaborazione
Servizi intra-aziendali
Direzione Generale
Direzione Sanitaria
Direzione di Presidio ospedaliero
Direttori Distretto
Servizi del Dipartimento di Prevenzione: SIAN, SISP.
Area Promozione della salute
SeRT/ Servizi Alcologia
Servizi di Psicologia
Altri servizi territoriali Reparti ospedalieri: specificare (es. Oncologia; Pediatria ecc.): Pediatria.
Servizi extra-aziendali
Servizi Sovrazonali di Epidemiologia: specificare ASL TO3 di Grugliasco, ASL NO.
Direzione Sanità, Assessorato Tutela della salute e sanità
CCM- Ministero della Salute
Istituto Superiore di Sanità
Strutture di Epidemiologia di altre ASL: specificare: ASL BI; ASL VCO.
Altri servizi: specificare: DoRS
Altre Agenzie:
Consorzi socio-assistenziali
Enti locali: specificare (es. Provincia; Comune ecc.) Scuola
Servizi regionali (es. ARPA ecc.): ARPA
Altro: Università Piemonte Orientale
Modalità di collaborazione (per ciascun soggetto indicato):
“Consulenza” reciproca informale: n. - consulenze
“Consulenza” a richiesta: n. - consulenze con richiesta
99
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
Riunioni periodiche/ incontri: partecipazione a incontri: Altre tipologie di collaborazione: Partecipazione a progetti comuni.
Progetti comuni: n. (vedi Sezione Progetti) progetti attivati negli ultimi 3 anni: n. 2
Eventuali criticità Viene redatta la Relazione sullo stato di salute dell’ASL? La struttura di Epidemiologia viene
coinvolta nella stesura? NO
100
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
7. SEZIONE PROGETTI (intervista al Responsabile di Epidemiologia dott. Gabriele Bagnasco)
Progetti di iniziativa locale su temi legati alla tutela della salute e della sicurezza negli
ambienti di vita avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla
salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Ricerca sanitaria finalizzata “Studio su diffusione e contenimento Ambrosia A”
Aumento di casi di allergia ad Ambrosia
Diffusione di Ambrosia nel territorio
Censire la presenza di Ambrosia nelle diverse aree del territorio; sperimentare i
mezzi di contenimento.
Sisp, Università di Torino Dipartimento di Agronomia
Mappatura presenza infestante. Efficacia interventi di contenimento.
Finanziamento
RSF- finanziamento regionale
Titolo progetto
Ricerca sanitaria finalizzata “Modello di analisi della patologia tumorale nella
popolazione ASL11”
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Epidemiologia dei tumori
Scarsa conoscenza del fenomeno e sospetto di eccesso di incidenza di neoplasie
Verificare la fattibilità di gestione dei dati di mortalità e morbosità per disporre di
un quadro completo ed aggiornato dell’epidemiologia dei tumori nel territorio
provinciale.
Sisp, Università Piemonte Orientale
Disponibilità di dati su mortalità ed incidenza (parziali) anni 2000-2005
RSF- finanziamento regionale
Progetto “Sanità senza frontiere”
Assistenza sanitaria immigrati
Inadeguatezza della conoscenza dei servizi sanitari da parte dell’utenza straniera
Creare una rete di operatori sanitari e sociali più informati/formati a riconoscere i
bisogni di salute della popolazione immigrata e a lavorare in modo integrato.
Sisp, Serv. sociali, Struttura di psicologia, Altri servizi sanitari, Servizio Socioassistenziale
Costituzione di un gruppo lavoro interistituzionale; organizzazione corso di
formazione.
Fondi promozione salute- finanziamento regionale.
Sicurezza in festa (AA.SS.LL. VCO-VC-BI-NO)
Incidenti stradali legati alla guida in stato di ebbrezza
Elevato numero di incidenti; gravità degli incidenti stessi.
Sensibilizzare la popolazione adulta al problema alcol e guida
Sisp, SerT (in coordinamento con ASL BI-NO-VCO)
Attivazione percorsi di formazione “Scegliere la strada della sicurezza” rivolti a
volontari associazioni; attività di informazione rivolta agli adulti che partecipano a
feste-sagre locali; raccolta dati; esecuzione test alcolemici.
Regionale
101
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
Titolo progetto
Progetto “Allattamento materno nel I ° anno di vita”
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Insufficiente diffusione/insufficiente durata dell’allattamento al seno.
Carenza di dati sull’effettiva diffusione dell’allattamento materno e sua durata.
Raccogliere una serie di indicatori relativi all’allattamento al seno da parte della
popolazione.
Sisp in collaborazione con Reparto di Pediatria del P.O. S. Andrea di Vercelli.
Raccolta ed elaborazione dati
-
Titolo progetto
Vaccinazione anti Epatite A nei bambini provenienti da paesi ad alta endemia
Problema di salute affrontato
Epatite A di importazione
Possibilità di contagio in occasione di soggiorno nei paesi d’origine e di
importazione del virus.
Vaccinare tutti i bambini provenienti da aree ad alta endemia nel 2 ° anno di vita.
Sisp
> 90% dei bambini suscettibili vaccinati
-
Obiettivi del progetto
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Collaborazione a progettazione di interventi per la promozione della salute
Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi 3 anni: SI (vedi sopra)
n. - indicare quali: Sinergia con: -
102
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
USO DI FLUSSI INFORMATIVI UTILI ALLA COSTRUZIONE DI
PROFILI DI SALUTE
(a cura del referente epidemiologia dott. Gabriele Bagnasco )
Strumenti per l’accesso ad alcuni indicatori
Tipologia strumento
BDDE - Banca dati
demografico-evolutiva
della Regione Piemonte
MADE – Motore per
l’analisi demografica ed
epidemiologica
DEMOS Rupar –
Osservatorio demografico
territoriale del Piemonte
DEMO Istat –
Demografia in cifre
DEMOS Ires –
Demografia in cifre
Istat - Censimento
generale della
popolazione e delle
abitazioni
Altro (specificare)
Periodicità d’uso*
Struttura che ne fa
uso**
Demografia
Costruzione immagini
descrittive***
Diffusione****
Qualche volta
Epidemiologia
-
-
Mai
-
-
-
Mai
-
-
-
Mai
-
-
-
Mai
-
-
-
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
-
-
EPIDEMIOLOGIA
-
-
-
-
-
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
-
-
Mai
-
-
-
Mai
-
-
-
Mai
-
-
-
Mai
-
-
-
Dati socioeconomici
Piemonte in cifreAnnuario statistico
regionale Piemonte
ATLComu - Atlante
statistico dei Comuni
Rete per la Salute
SITAD- Sistema
informativo territoriale
ambientale diffuso
Istat - Censimento
generale dell’industria e
dei servizi
Istat - Censimento
generale dell’agricoltura
DwAgrPiem Censimento generale
dell’agricoltura Piemonte
PASSI
Indagine Multiscopo
Istat-CD
HFA- Health for All
Italia (Istat)
BOLLDip- Fatti e cifre
sulle dipendenze in
Piemonte a cura OED
Piemonte
TABDip -Tabelle e dati
sul fenomeno delle
dipendenze in Piemonte
a cura OED Piemonte
OKKIO
Indagine HBSC
Altro (specificare)
Qualche volta
Mai
Frequentemente
Stili di vita
EPIDEMIOLOGIA
-
-
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
-
-
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
-
-
Mai
-
-
-
Mai
-
-
-
Qualche volta
Qualche volta
-
EPIDEMIOLOGIA, SIAN
EPIDEMIOLOGIA, SIAN
-
-
-
-
-
Mortalità generale e per cause
BDM - Banca dati
mortalità Regione
Piemonte
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
103
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
Strumenti per l’accesso ad alcuni indicatori
Tipologia strumento
MADE – Motore per
l’analisi demografica ed
epidemiologica
Rete per la salute
ATL Mortalità –
Atlante mortalità
ATL Arpa- Atlante
Patologie ambientali del
Piemonte
ERA - Atlante della
mortalità evitabile
Altro (specificare)
Periodicità d’uso*
Struttura che ne fa
uso**
Costruzione immagini
descrittive***
Diffusione****
Mai
-
-
-
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
-
-
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
-
-
Mai
-
-
-
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
-
-
-
-
-
-
Morbosità
ATLDim - Atlante
Dimissioni ospedaliere
SDO
CDDim - CD ROM I
ricoveri ospedalieri
(SDO) in Piemonte
MADE – Motore per
l’analisi demografica ed
epidemiologica: Ricoveri
ospedalieri SDO
ATL Arpa - Atlante
Patologie ambientali del
Piemonte
HFA - Health for All
Italia (Istat)
Indagine Multiscopo
Istat- CD
Altro (specificare)
CPO dati
RSO - Relazione
sanitaria oncologica in
Piemonte CPO
Stime INC - Stime
incidenza tumorale nelle
ASL piemontesi CPO
Rete per la salute
(screening pap test e
mammografia)
Registri Tumori
Eurocare
IARC
PASSI (Programma
screening per colonretto, pap test,
mammografia)
Altro (specificare)
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
-
-
Mai
-
-
-
Mai
-
-
-
Mai
-
-
-
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
-
-
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
-
-
-
-
-
-
-
-
Qualche volta
Dati oncologici
EPIDEMIOLOGIADipartimento screening
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
Dipartimento screening
-
-
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
Dipartimento screening
-
-
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
Dipartimento screening
-
-
Qualche volta
Mai
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
EPIDEMIOLOGIA
-
-
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
-
-
-
-
-
-
Malattie infettive e vaccinazioni
SIMI - Bollettino
notifiche malattie
infettive
VACC - Malattie
prevenibili da vaccino in
Piemonte
Epicentro - Istituto
Superiore di Sanità
Network Italiano
Vaccinazioni
(Newsletter)
MMWR - Morbidity and
Mortality Weekly Report
--
-
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
-
-
Frequentemente
EPIDEMIOLOGIA
-
-
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
-
-
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
-
-
104
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
Strumenti per l’accesso ad alcuni indicatori
Tipologia strumento
PASSI (vacc.
antirosolia; vacc.
antinfluenzale)
Altro (specificare)
Periodicità d’uso*
Struttura che ne fa
uso**
Costruzione immagini
descrittive***
Diffusione****
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
-
-
-
-
-
-
Ambiente di lavoro
BDINAIL - Banca dati
INAIL
EPIWORK
ATLLAVORO- Atlante
della struttura produttiva
in Piemonte e degli
infortuni
Sistema regionale
CITRIX (RUPAR)
Rete per la Salute
Archivi locali
SPRESAL
Altro (specificare)
Mai
-
-
-
Mai
-
-
-
Mai
-
-
-
Mai
-
-
-
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
-
-
Mai
-
-
-
-
-
-
-
Ambiente
RSA - Rapporto stato
ambiente
SITAD - Sistema
informativo territoriale
ambientale diffuso
Rete per la salute
Relazioni Arpa
Altro (specificare)
Mai
-
-
-
Mai
-
-
-
EPIDEMIOLOGIA
-
-
EPIDEMIOLOGIA
-
-
-
-
-
-
-
Qualche volta
Qualche volta
-
Altri flussi
Dati ISTAT-ACI Rilevazione incidenti
stradali
IVG - Aborti
Altro (specificare)
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
Mai
-
-
-
-
-
-
-
Note:
*Periodicità d’uso: mai / qualche volta / frequentemente
**Struttura che ne fa uso: indicare la/e struttura/e operativa/e
***Costruzione “immagini descrittive”: indicare se vengono redatte relazioni descrittive (relative agli ultimi 3 anni; eventualmente da
acquisire) contenenti le diverse immagini derivanti dall’analisi dei vari indicatori e indicare i destinatari (Decisori interni: Direzione
generale/sanitaria, Direttori distretto, Direttore Dipartimento di prevenzione; MMG e PLS; Medici ospedalieri e del territorio; Decisori esterni:
Sindaci, assessori; Cittadini competenti; Popolazione in generale o target specifici di popolazione; altre categorie).
****Diffusione informazioni: indicare le modalità di diffusione (Report tematici; Bollettini epidemiologici; Schede informative; Web: siti
aziendali o altro; Convegno/seminario/workshop/riunioni programmate di lavoro ecc.; Media: stampa locale/regionale; TV; radio ecc.).
105
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
SCHEDA RICOGNIZIONE STUDI EPIDEMIOLOGICI CONDOTTI
NEGLI ULTIMI 3 ANNI A LIVELLO LOCALE
Studio segnalato da (nome e Asl di appartenenza):
Dott. Gabriele Bagnasco ASLVC
Responsabili dello studio: G. Bagnasco, C. Salerno.
Titolo:
Stime di incidenza oncologica ASLVC.
Razionale dello studio:
Sospetto di eccesso di incidenza di neoplasie.
Obiettivi dello studio:
Stimare l’incidenza delle neoplasie più frequenti nel territorio.
Fonte dei dati e strumenti di rilevazione:
SDO, Registri Struttura di Anatomia patologica, Registri esenzione tickets, Attività Struttura
Cure palliative.
Tipo di studio (es. descrittivo, caso controllo, longitudinale, trasversale, ecc.):
Studio Descrittivo.
Area geografica in osservazione:
ASL VC
Periodo di osservazione:
Anni 2002-2005
Popolazione in studio (e criteri di selezione):
Popolazione residente ASLVC
Variabili determinanti (indipendenti/causali): Variabili di esito (dipendenti): Misure di occorrenza e/o di associazione stimate:
SMR
106
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
Risultati principali:
Lo studio ha evidenziato un eccesso di incidenza per alcuni tipi di tumore: T. colon-retto e
leucemie per entrambi i sessi; T. SNC per le donne, T. vescica e melanomi per gli uomini.
Pubblicazioni correlate
articoli: Stime di incidenza oncologica nell’ASL di Vercelli 2002-2005; Igiene e sanità pubblica
2009; 65:253-261.
report (cartacei, CD-rom, siti internet): poster: contributi per congressi: -
107
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
SCHEDA RICOGNIZIONE STUDI EPIDEMIOLOGICI CONDOTTI
NEGLI ULTIMI 3 ANNI A LIVELLO LOCALE
Studio segnalato da (nome e Asl di appartenenza):
G. Bagnasco ASLVC
Responsabili dello studio: E.Uga.
Titolo:
Allattamento materno nel I ° anno di vita
Razionale dello studio:
Necessità di sensibilizzare le madri all’allattamento materno; necessità di promuovere
l’allattamento materno attraverso la formazione del personale sanitario.
Obiettivi dello studio:
Verificare la frequenza e durata dell’allattamento materno nella popolazione nel I ° anno di
vita del bambino.
Fonte dei dati e strumenti di rilevazione:
Questionario somministrato alle mamme in occasione delle (prime 3) sedute di vaccinazione.
Tipo di studio (es. descrittivo, caso controllo, longitudinale, trasversale, ecc.):
Studio descrittivo.
Area geografica in osservazione:
ASLVC
Periodo di osservazione:
Popolazione in studio (e criteri di selezione):
Tutte le puerpere.
Variabili determinanti (indipendenti/causali):
Età, Nazionalità della madre, prescrizione latte artificiale.
Variabili di esito (dipendenti):
Età svezzamento; origine prescrizione latte artificiale.
108
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
Misure di occorrenza e/o di associazione stimate:
Età e nazionalità madre/allattamento materno; Consiglio medico/allattamento materno o
artificiale; Assunzione latte materno/ assunzione altri liquidi.
Risultati principali: -
Pubblicazioni correlate
Articoli : Assessment of breast feeding rates during compulsory vaccination- Minerva
pediatrica 2009.
report (cartacei, CD-rom, siti internet): poster: contributi per congressi: -
109
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
ANALISI ORGANIZZATIVA
SULLE FUNZIONI DI PROMOZIONE SALUTE
ASL VC
Comuni: 92
Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 175.032
Atto aziendale
Il nuovo atto aziendale riconosce la Promozione ed Educazione alla Salute (PEAS) come
struttura? NO
Se si indicare la denominazione della struttura:
Struttura Operativa Semplice di Promozione ed educazione alla salute (PEAS)
Struttura Semplice a valenza dipartimentale di Promozione ed educazione alla salute
Altro:Funzione
Qual è la collocazione organizzativa della PEAS a livello aziendale?
in staff a Direzione del Dipartimento di Prevenzione
in staff a Direzione Sanitaria Aziendale
in staff a Direzione Generale Aziendale
Altro: Prima del riconoscimento della struttura era stato nominato un Referente aziendale? SI
Il RePES è: D’Alessandro Aniello nominato dal 2003
con delibera/nota o altro (specificare) N.639 del 09/04/2003
Il RePES svolge la sua funzione a tempo pieno? NO
110
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
Dati di attività 2008 (intervista al RePES dott. D’Alessandro Aniello)
Ambiti tematici e priorità per l’anno 2008
Politiche per la salute
-
Profili e Piani per la salute x
Altro: -
-
Alimentazione x
Attività fisica x
-
Malattie a trasmissione sessuale x
Educazione alla contraccezione x
Altro: -
-
Fumo di tabacco x
Alcol x
Droghe x
Dipendenze da gioco x
-
Genitorialità x
Disturbi del comportamento alimentare: Altro -
-
Incidenti stradali x
Incidenti domestici x
Infortuni sul lavoro: Altro:-
-
Doping: Utilizzo inappropriato dei farmaci: -
-
Neoplasie x
Malattie cardiovascolari x
Malattie infettive x
Altro: -
-
Sangue x
Midollo x
-
Bambini maltrattati: Abuso dell’infanzia: -
Obesità/soprappeso
Sessualità
Dipendenze-Consumi problematici
Benessere- Salute mentale
Sicurezza
Farmaci
Patologie
Cultura della donazione
Famiglia e infanzia
Primo soccorso
Servizi per la salute
-
Consultorio adolescenti x
Intercultura x
Percorsi assistenziali: Altro: 111
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
Promozione della ricerca nei servizi
Adesione a progetti nazionali/regionali/locali
(es. Bando di Ricerca Sanitaria finalizzata ecc.): SI
indicare quali: - Bando H P 2005; Bando H P 2006
Studio della letteratura esistente ed analisi prove di efficacia (EBP)
Ricerca bibliografica e analisi delle informazioni scientifiche sui problemi del territorio
(attraverso rassegna critica della letteratura esistente; revisioni sistematiche): SI
Uso dei dati di letteratura per la definizione degli interventi: SI
Formazione
Partecipazione a eventi/convegni/ workshop negli ultimi 3 anni
- presentazione relazioni: SI
indicare l’evento e il titolo della presentazione:
Convegno su incidenti stradali di Borgomanero (23 giugno 2009)
poster: SI
indicare l’evento e il titolo della presentazione: IUHPE Conference 2008
-
Pubblicazioni (ultimi 3 anni)
-
Viene redatta la Relazione sullo stato di salute dell’ASL? Il RePES viene coinvolto nella
stesura? Si
112
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al RePES dott.D’Alessandro Aniello)
N. operatori
Struttura di
appartenenza
S.I.S.P.
% tempo dedicato
Note
Responsabile o referente Dirigente medico
30%
con incarico funzionale*
Altri medici o biologi o
psicologi ecc.
ASV, IP
Amministrativi
* indicare la qualifica (es. dirigente medico o altro) e se individuato con delibera aziendale
Rete aziendale di supporto:
Il RePES è supportato da una “Gruppo aziendale” formale o informale? SI (informale)
Componenti della rete: alcuni operatori collaborano all’interno dell’azienda periodicamente su
progetti specifici; servizi di appartenenza: Servizio di Psicologia, Servizio per le
tossicodipendenze, Servizio Igiene,alimenti e nutrizione, Servizio di Igiene e Sanità Pubblica.
Riunioni programmate/tavoli di lavoro o altre modalità: SI
tipologia: costituzione di tavoli di lavoro su temi specifici per ogni progetto in atto
frequenza degli incontri: in media uno al mese
pianificazione attività condivisa: il gruppo di lavoro concerta e definisce gli aspetti
organizzativi ed operativi
eventuali criticità: difficoltà ad utilizzare un linguaggio comune, difficoltà ad interagire con
enti esterni all’ASL
Dotazioni strumentali e accesso in rete
La struttura ha un indirizzo di posta elettronica dedicato?
n. di PC fissi: 1
SI
; n. di PC portatili: 1
Altri strumenti: Accesso in rete:
Rete locale
SI
Web-internet SI
Rete Rupar SI
Altro
-
Documentazione
Sono disponibili libri, riviste scientifiche, o altri documenti? SI
Quali i principali testi a disposizione o altri documenti in formato cartaceo o CD-ROM?
Riviste periodiche di programmazione della salute ed epidemiologiche
Siti consultati:
Frequenza di consultazione
DoRS
Epicentro-ISS
CCM
Altro: Regione Piemonte
113
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al RePES dott. D’Alessandro Aniello)
Articolazione della funzione su una/più sedi
Descrizione: La funzione di PEAS è collocata all’interno del Dipartimento di Prevenzione,
presso cui si svolgono, in prevalenza, le riunioni dei gruppi di lavoro multi professionali
relativamente ai progetti in atto.
4. SEZIONE COSTI
Esiste una specifica allocazione di risorse economiche per le attività aziendali di PEAS? NO
Viene utilizzato lo strumento del budget per l’assegnazione delle risorse? NO
Indicare le fonti di provenienza delle risorse economiche utilizzate per l’attuazione dei
progetti/interventi di PEAS nell’ultimo triennio:
X Bando HP 2005
X Bando HP 2006
□ Progetti finanziati con fondi ad hoc (ad es. ricerca sanitaria finalizzata etc)
X Fondi PEAS (DD 308/2006; DD 193/2007)
□ Fondi provenienti da partner di progetto
□ altro
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali della
struttura): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.):
114
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
5. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al RePES dott. D’Alessandro Aniello)
Interazioni strutturate/continuative
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
-
-
-
-
Evidenza di attività
Intra - ASL
Servizio di psicologia
Servizio igiene alimenti e
nutrizione
Servizio Igiene e Sanità
pubblica
Sert, Spresal,Servizio di
dermatologia, Servizio di
malattie infettive, Servizio di
pneumologia, Servizio
consultoriale, Servizio socio
assistenziale
Interventi
di
tipo
formativo- informativo di
promozione salute
Interventi
di
tipo
formativo- informativo di
promozione salute
Interventi
di
tipo
formativo- informativo di
promozione salute
Interventi
di
tipo
formativo- informativo di
promozione salute
Extra-ASL (enti,
associazioni, scuole etc)
Scuole (medie inf. e sup.) del
territorio Aziendale
Associazioni sportive,consorzi
socio assistenziali, enti locali
Associazioni di cooperazione
sociale
Interventi
di
tipo
formativo- informativo di
promozione salute
Interventi
di
tipo
formativo- informativo di
promozione salute
Interventi
di
tipo
formativo- informativo di
promozione salute
Occasionali/sporadiche
Ente
-
115
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
6. SEZIONE PROGETTI (intervista al RePES Dott. D’Alessandro Aniello)
Progetti di iniziativa locale su temi legati alla promozione della salute avviati negli ultimi tre
anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della
salute, ecc.)
Titolo progetto
“Sicurezza in festa” – 2008-2009
Problema di salute affrontato
Promozione di una guida libera dall’alcol per la prevenzione degli incidenti stradali
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Elevata incidenza di incidenti stradali mortali, in particolare tra giovani adulti alla
guida in stato di ebbrezza alcolica
Finanziamento
Diffondere una cultura della sicurezza sulla strada promuovendo comportamenti di
guida liberi dall’alcol e da sostanze psicoattive
Sisp, Sert, Servizio di psicologia, Associazioni di volontari
Formazione di gruppi di volontari sul tema specifico e sensibilizzazione di fasce di
popolazione al problema
Regionale
Titolo progetto
“Sanità senza frontiere” – 2008-2009
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Utilizzo appropriato dei servizi sociosanitari da parte della popolazione immigrata
Difficoltà di accesso ai servizi sociosanitari e ai programmi di prevenzione, diagnosi
e cura
Migliorare la presa di coscienza del proprio stato di salute della popolazione
immigrata. Aiutare gli operatori ad ottimizzare l’incontro con l’ utenza straniera per
facilitare l’ eventuale presa in carico
Aziendali: Sisp, Dea, Servizio Igiene mentale, Sert, ISI, Consultorio familiare,
Servizio socioassistenziale, Servizio di psicologia. Extra aziendali: enti locali,
consorzi socioassistenziali, associazioni di volontariato.
Formazione di un pool di operatori aziendali, promotori di un approccio
assistenziale innovativo verso le popolazioni immigrate
Regionale
Titolo progetto
“Promuovere chi previene” – 2005-2007
Problema di salute affrontato
Finanziamento
Benessere degli operatori della prevenzione nel proprio luogo di lavoro
Incrementare lo stato di benessere psicofisico di operatori che hanno un ruolo
istituzionale nel campo della prevenzione
Favorire uno stile di vita corretto; ridurre il rischio di traumi ed incidenti stradali;
risolvere eventuali problemi psicosociali; (stress, burnout, conflitti)
Sisp, Sian, Spresal, Servizio veterinario, Servizio di Medicina legale, RSU
Formazione e sensibilizzazione degli operatori su temi specifici (corrette abitudini di
vita, problemi organizzativi e psicosociali)
Regionale
Titolo progetto
“Ponte” – 2005-2007
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Abitudine al fumo di tabacco di ragazzi di età compresa tra i 12 e i 15 anni
Diffusione ed incremento del consumo di tabacco in età adolescenziale e relativo
impatto negativo sulla salute; età d’ inizio più frequente 12-15 anni
Aumentare le conoscenze di giovani studenti sui danni correlati al fumo di tabacco;
introdurre e valorizzare modalità didattiche interattive (peer education); favorire lo
sviluppo di abilità per resistere alla pressione dei pari
Aziendali: Servizio di psicologia; Sert, Servizio di pneumologia.
Extra aziendali: scuole medie inferiori e superiori del territorio aziendale
Coinvolgimento di genitori ed insegnanti con diffusa presa di coscienza della
gravità del problema ; addestramento di gruppi di giovani per la sensibilizzazione di
altri coetanei con la conseguente creazione di un circuito virtuale
Regionale
116
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
“Porgi una mano, qualcuno ha bisogno di te” - 2006
Sensibilizzazione alla donazione sangue midollo
Favorire la diffusione della cultura della donazione
Mantenere costante la percentuale di soggetti donatori
Aziendali:Servizio trasfusionale
Extraaziendali: scuole medie superiori del territorio aziendale,Associazioni di
volontariato
Sensibilizzazione di potenziali donatori
Aziendale
“Sessualità e Malattie Sessualmente Trasmesse” A.S.2005/06
Prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili
- Aumento della diffusione delle IST nella popolazione
- Aumento del contagio HIV tra la popolazione eterosessuale
Progetto di Peer Education, prima esperienza di lavoro con questa metodologia e in
questo settore dell’ASLVC realizzata da un gruppo di lavoro interdisciplinare creato
ad hoc – Sevizio di Psicologia e Dipartimento delle Malattie Infettive.
Gli obiettivi sono stati i seguenti:
- Incrementare le conoscenze degli studenti sui comportamenti legati alla sessualità
e aumentare la loro percezione del rischio delle MST
- Incentivare negli insegnanti la capacità di collaborare all’individuazione e all’azione
dei fattori di protezione dei comportamenti a rischio degli adolescenti
- Stimolare l’appropriazione e l’uso da parte degli studenti di strumenti necessari ad
attivare interventi educativi tra pari.
Il progetto ha fatto riferimento al metodo della Peer Education sviluppato nel VCO
e illustrato da M. Croce e A. Gnemmi e ai metodi della Psicologia di Comunità per le
Strategie di empowerment. Per il lavoro con gli adulti al modello psicoanalitico.
Le attività sono state :
- Somministrazione alle classi quarte delle scuole partecipanti al progetto di un
questionario di conoscenza dei comportamenti e degli atteggiamenti in campo
sessuale, i cui risultati hanno contribuito a meglio dirigere le fasi successive
- Formazione di insegnanti e studenti secondo percorsi separati per renderli in
grado di realizzare interventi di Peer Education sulle MST nelle loro scuole
- Attuazione di interventi di Peer Education in classi pilota del circuito scolastico
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Servizio di Psicologia- ASLVC
Ambulatorio MST- reparto Malattie Infettive ASLVC
Scuole medie Superiori
Il risultato dei questionari di conoscenza ha evidenziato come il target del progetto
fosse, in forme diverse, già attivo sessualmente (81%), che le conoscenze sulle
MST fossero imprecise e connotate da pregiudizi nonostante l’auto percezione di
essere informati (74%) e che fra coetanei ci si influenzi circa le scelte sessuali
(85%).
Sono stati organizzati i corsi di Formazione per studenti e insegnanti. Gli studenti
sono stati assidui e interessati. Gli insegnanti hanno partecipato in modo diverso,
per alcuni più assiduo per altri più saltuario, punto critico è stato inizialmente la
diffidenza verso la Peer Education e la “scabrosità” del tema sessualità; in seconda
battuta il punto critico è stato mantenere l’interesse nel progetto e portarlo avanti
anche nel successivo anno scolastico. Sono stati realizzati tre interventi pilota in
altrettanti classi terze sup. La valutazione qualitativa basata sulla riflessione del
gruppo dei Peer e del gruppo di lavoro con gli insegnanti ha messo in rilievo il buon
andamento degli interventi. La valutazione quantitativa basata sui questionari prepost indica un incremento delle conoscenze relative alle MST ma anche l’azione di
pregiudizi resistenti relativi alle modalità di contagio dell’HIV. I questionari adottati
non hanno dato indicazioni in merito a cambiamenti comportamentali o negli
atteggiamenti relativi alle scelte sessuali. Strumenti: questionario di conoscenza dei
comportamenti e degli atteggiamenti in campo sessuale, questionario di
valutazione delle conoscenze pre e post intervento, questionario di valutazione del
corso di formazione per i Peer Educators.
Regionale: 3.000 euro
117
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Nota
“PREVENZIONE DELLE IST E DELLE GRAVIDANZE INDESIDERATE” AS 2006/07;
2007/08; 2008/09.
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI SESSUALMENTE TRASMISSIBILI E DELLE
GRAVIDANZE INDESIDERATE
- AUMENTO DELLA DIFFUSIONE DELLE IST NELLA POPOLAZIONE
- AUMENTO DEL CONTAGIO HIV TRA LA POPOLAZIONE ETEROSESSUALE
- AUMENTO DEL TASSO DI GRAVIDANZE IN ETA’ SCOLARE
Gli obiettivi sono i seguenti:
- incrementare le conoscenze e la percezione del rischio sia delle MST che delle
gravidanze indesiderate
- aumentare l’accesso da parte degli adolescenti ai Consultori.
Il progetto, realizzato dal Servizio di Psicologia in collaborazione con l’Ambulatorio
Malattie Sessualmente Trasmissibili dell’Ospedale S. Andrea, utilizza la metodologia
della Peer Education, con particolare riferimento al modello sviluppato nel VCO e
illustrato da M. Croce e da A. Gnemmi. Inoltre si utilizzano alcune metodologie
della Psicologia di Comunità soprattutto per quanto riguarda le strategie di
empowerment. Per il lavoro con gli adulti il modello psicoanalitico.
Destinatari finali sono adolescenti dai 16 ai 19 anni. Destinatari intermedi sono gli
insegnanti. Il setting sono le scuole medie Superiori, il Consultorio e il Servizio di
Psicologia.
Le attività sono state:
- Consolidamento della rete costruita intorno al precedente progetto includendo
altre scuole superiori e altri Servizi Sanitari strategici come il Consultorio
(Dipartimento di Tutela Materno-Infantile ) e il Sert;
- Formazione di un gruppo di progettazione partecipata con i Peer già formati per
sviluppare strategie di prevenzione delle IST e delle gravidanze indesiderate
(costruzione di materiale informativo);
- Realizzazione di un corso di formazione per Peer Educators coinvolgendo come
formatori, oltre che psicologi e medici, anche operatori del Consultorio e “vecchi”
Peer;
- Incontri mensili di “formazione permanente” rivolti agli insegnanti che conducono
gli incontri nelle classi superiori;
- Incontri con classi terze condotti dai Peer Educators per la parte di riflessione sui
comportamenti e dall’insegnante per la parte di trasmissione delle conoscenze.
Valutazione attraverso un questionario pre e post;
- Consulenze individuali o in piccoli gruppi date a scuola da esperti sulle materie
oggetto dell’intervento. Negli Spazi d’Ascolto presenti in ogni scuola e gestiti da
operatori ASL è stata presente anche l’ostetrica del Consultorio;
- Apertura presso il Consultorio di uno spazio dedicato agli Adolescenti;
- Realizzazione di una giornata seminariale rivolta ad operatori, a insegnanti e a
genitori in cui si illustra il progetto e i risultati ottenuti.
- Servizio di Psicologia -ASLVC
- Ambulatorio MST -reparto Malattie Infettive –ASLVC
- Consultorio –Dipartimento Donna –Bambino -ASLVC
- Sert- ASLVC
- Scuole medie Superiori
- Apertura di uno Spazio Adolescenti al Consultorio, prima assente
- Formazione di tre generazioni di Peer Educators
- Realizzazione di un volantino informativo su MST e contraccezione da parte dei
Peer Educators con classi terze a cura dei Peers e degli insegnanti formati
- Aumento significativo (circa 10% e oltre) delle conoscenze su MST e
contraccezione negli studenti delle classi coinvolte
- Incremento della percezione del rischio del 5%
- Incremento della resistenza alle pressioni esterne
Regionale 14.000 euro
Il progetto “Prevenzione delle IST e delle gravidanze indesiderate” è terminato per
quanto riguarda le attività con le scuole; è in fase di realizzazione la giornata
seminariale per dare risalto alle attività svolte. Nel frattempo il gruppo di
progettazione dell’ASL VC ha proposto alle scuole un progetto su queste tematiche
che prevede oltre alla peer education, anche alcune attività per le classi seconde
svolte dagli insegnanti coordinate dalla equipe dell’ASL. Il titolo del nuovo progetto,
che raccoglie l’esperienza dei precedenti, sarà “Tu io e l’amore”.
118
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
Titolo progetto
“Dica Zerotre” – 2008-2009
Problema di salute affrontato
Promozione della salute in area materno-infantile (0-3 anni). Sostegno della
genitorialità.
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Consapevolezza dell’importanza delle prime relazioni affettive. Frammentazione e
poca visibilità delle varie iniziative in atto a favore dell’ utenza 0-3 anni.
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Richiamare attenzione sulla precocità della vita emotiva; rinforzare capacità
genitoriali; promuovere esperienze gruppali; favorire l’accesso ai servizi; costruire
continuum di interventi che accompagni l’esperienza genitoriale a partire dalla
gravidanza.
S.C. Psicologia, Consultori, Ostetricia, Pediatria, Neuropsichiatria Infantile
Formazione di gruppi di lavoro aziendale e distrettuale. Avvio di attività di gruppo
con mamme e con mamme/bambini. Continuazione collaborazione per i corsi di
accompagnamento al parto.
Regionale
119
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
ANALISI
ORGANIZZATIVA
SCREENING ONCOLOGICI
SULL’ATTIVITÀ
DEGLI
Dipartimento interaziendale di Prevenzione secondaria dei
Tumori n. 5 AA.SS.LL. VC-BI
È stato costituito il Dipartimento Screening? SI
(L’Atto Aziendale ASLVC di Vercelli, adottato con Deliberazione del Direttore Generale n. 547 del 28.08.2008,
prevede l’istituzione, unitamente all’ASL BI di Biella, del Dipartimento Interaziendale di Prevenzione Secondaria
dei Tumori n. 5, la cui costituzione è finalizzata alla realizzazione dei programmi di screening attivati in ambito
regionale).
Il Direttore è la Dott.ssa Nadia Agostino, nominata con decorrenza dal 01-01-2009.
(L’ASL BI, con Deliberazione del Direttore Generale n. 819 del 30.12.2008, ha nominato, con decorrenza 1°
gennaio 2009 ed in base alle competenze previste dalla DGR n. 111-3632 del 02.08.2006, il Direttore del
Dipartimento Interaziendale. L’ASL di Vercelli, con provvedimento del Direttore Generale n. 920 del 31.12.2008
ha proceduto alla presa d’atto della suddetta nomina ed alla contestuale proposta all’ASL di Biella di
individuazione di sostituto del Direttore in caso di sua assenza, al fine di garantire la continuità funzionale del
Dipartimento).
Struttura di provenienza del Direttore: SOC Assistenza Sanitaria Integrata ASLBI.
È presente il regolamento?
NO
È presente il Comitato di Dipartimento? SI
Composizione: Il Comitato Tecnico del Dipartimento è insediato dal Direttore Generale
dell’Azienda BI, sede del Dipartimento interaziendale, ed è composto dai Responsabili o loro
delegati delle seguenti Strutture, attive nel programma di Screening:
− Direttore del Dipartimento di Prevenzione secondaria dei Tumori ASLBI;
− Responsabile dell’UVOS ASLVC che sostituisce il Direttore in caso di assenza od
impedimento;
− Direttore S.O.C. ASI dell’ASL BI;
− Direttore S.O.C. Direzione Medica dell’Ospedale di Biella dell’ASL BI;
− Direttore Dipartimento Chirurgico dell’Ospedale di Biella dell’ASL BI;
− Direttore S.O.C. Anatomia Patologica dell’Ospedale di Biella dell’ASL BI;
− Direttore S.O.C. Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Biella dell’ASL BI;
− Direttore S.O.C. Radiodiagnostica dell’Ospedale di Biella dell’ASL BI;
− Direttore S.O.S.D. Gastroenterologia ed endoscopia diagnostica dell’Ospedale di Biella
dell’ASL BI;
− Dirigente Amministrativo dell’Ospedale di Biella dell’ASL BI che assume le funzioni di
segreteria;
− Direttore del Dipartimento Oncologico dell’ASLBI;
− Responsabile del Polo Oncologico dell’ASL BI;
− un rappresentante della Fondazione Edo Tempia di Biella;
− un Medico di Medicina Generale dell’ASL BI e uno dell’ASL VC;
120
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
− Direttori dei Distretti dell’ASL VC e BI;
− Direttore della Direzione integrata della Prevenzione;
− Direttore S.C. Direzione Medica di Presidio Ospedaliero unico Vercelli - Borgosesia dell’ASL
VC;
− Direttore Dipartimento Chirurgico dell’ASL VC;
− Direttore S.C. Anatomia Patologica dell’ASL VC;
− Direttore S.C. Ostetricia Ginecologia dell’ASL VC;
− Direttore Dipartimento Radiodiagnostica dell’ASL VC;
− Direttore S.C. Oncologia Medica dell’ASL VC;
− Direttore S.C. Gastroenterologia dell’ASL VC;
− Coordinatore dell’Azienda Capofila del Polo Oncologico di Novara – Vercelli – VCO;
− un Rappresentante “Lega Italiana Tumori” di Vercelli;
− Coordinatore delle attività consultoriali dell’ASL VC.
Il Comitato del Dipartimento si è riunito per la seduta di insediamento in data 22 aprile 2009.
121
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ E INDICATORI
Screening del carcinoma mammario
Indicatori per la valutazione dello screening del carcinoma mammario
Indicatore
Inviti /(pop femminile di età 50-69
ossia 24.017 donne)
Valore osservato %
56,4% nel 2007
(nel 2008: 79% pari a
19.073 inviti pop 50-69
anni)
41,0% nel 2007
Adesione grezza al test di screening
Tempo tra mammografia di
screening e registrazione dei referti
per i casi negativi
Tempo tra mammografia di
screening e sessione di
approfondimento
(nel 2008: 49,44 %)
95% in 21 giorni nel 2007
Standard riferimento
Nel corso di due anni si deve essere in
grado di invitare l’intera popolazione
bersaglio
Accettabile: > 50%
Desiderabile: > 70%
Media regionale %
66,4% nel 2007
(nel 2008: 70,8%)
62,6% nel 2007
(nel 2008: 64%)
90% entro 21 giorni di calendario
70,5% nel 2007
90% entro 28 giorni di calendario
80,8% nel 2007
5,5% nel 2007
(nel 2008: 4,49%)
Primo esame di screening:
Accettabile: < 7%
Desiderabile: < 5%
6,2% nel 2007
6,8% nel 2008
2,5% nel 2007
(nel 2008: 2,19%)
Esami successivi di screening:
Accettabile: < 5%
Desiderabile: < 3%
(nel 2008: 97 % in 21
giorni)
91% in 30 giorni nel 2007
(nel 2008:
92,3 % in 30 giorni)
Tasso di richiamo
Controlli mammografici anticipati
(ammissibili solo dopo secondo
livello)
3,6% nel 2007
3,9% nel 2008
21,22% nel 2007
(nel 2008: 18,58%)
< 1% del totale dei test di primo livello
-
Screening del cancro della cervice uterina
Indicatori per la valutazione dello screening del cancro della cervice uterina
Indicatore
Valore osservato %
24.978
30.846
26.355
27.119
Numero e proporzione di donne
invitate nel corso dell’anno e degli
ultimi tre anni
Proporzione di Pap-test
insoddisfacenti sul totale dei Paptest eseguiti
Intervallo tra data del prelievo e
2008
2007
2006
2005
Popolazione target annua
32.251
77%
80%
95%
87%
Proporzione di adesione all’invito
(Numero di donne presentate per il
prelievo/Numero di donne invitate
nello stesso periodo) nel 2007
nel
nel
nel
nel
nel
nel
nel
nel
2008
2007
2006
2005
35,41% nel 2007
37,89% nel 2008
Standard riferimento
Nel corso di tre anni si deve essere in
grado di invitare l’intera popolazione
bersaglio.
Ogni anno deve essere invitato 1/3
della popolazione bersaglio
Accettabile:
Torino ≥ 30%
Resto del Piemonte ≥ 40%
Ottimale:
Torino: ≥ 50%
Resto del Piemonte ≥ 60%
Media regionale %
97% nel 2008
98 % nel 2007
90 % nel 2006
80 % nel 2005
42,9%nel 2007
42,9% nel 2008
1,91% nel 2007
2,69% nel 2008
80,83% in 21 giorni nel 2007
Accettabile: < 5%
Ottimale: < 3%
Accettabile: 80% entro 30 giorni di
122
3,44% nel 2007
62% in 21 giorni nel
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
calendario dalla data di ricezione dello
striscio;
100% entro 45 giorni
data di refertazione (in giorni)
98,09 % in 30 giorni nel
2007
79% in 30 giorni nel 2008
Distribuzione delle diagnosi
citologiche di primo livello (Devono
essere inclusi solo i test eseguiti
all’interno del programma
organizzato)
Valore predittivo positivo del
citologico di primo livello
Proporzione di donne con
indicazione a ripetere la citologia
73% in 30 giorni nel
2008
2,83% nel 2007
Accettabile: ≤ 5%
Ottimale: ≤ 3,5%
2,45% nel 2008
83,02 % negativo
12,99 %modificazioni reattive
0,98 ASCUS/AGCUS
0,90 LSIL
0,19 HSIL
0,01 CTM
nel 2008:
71,07 % negativo
24,42 % modificazioni reattive
0,95 ASCUS/AGCUS
0,69 LSIL
0,17 HSIL
0,01 CTM
18,9% nel 2007
83% in 30 giorni nel
2007
Ottimale: 80% entro 21 giorni
100% entro 30 giorni
71,32% in 21 giorni nel 2008
Proporzione di donne invitate ad
accertamento colposcopico tra
quelle sottoposte a test di primo
livello all’interno del programma
organizzato
2007
Al momento non è indicato uno
standard, ma l’indicatore deve
comunque essere calcolato
2,0% nel 2007
-
Accettabile: ≥ 10% di CIN II+ per le
inviate in colposcopia per ASC-US+
17,2% nel 2007
19 % nel 2008
11% nel 2007
Ottimale: ≥ 15% di CIN II+ per le
inviate in colposcopia per ASC-US+
Accettabile: ≤ 15%
Ottimale: ≤ 8%
7,8% nel 2007
9,7% nel 2008
Screening del carcinoma del colon-retto
Indicatori per la valutazione dello screening del carcinoma del colon-retto
Indicatore
Numero e proporzione di persone
invitate nel corso dell’anno
Denominatore:
Per il programma FS = coorte dei 58
anni
Per il programma FOBT = metà della
popolazione eleggibile (59-69 anni,
incluse le persone non aderenti alla FS
che hanno optato per il FOBT)
Numeratore: persone invitate (escluse
lettere inesitate)
Valore osservato %
Standard riferimento
Nel 2007:
FS = 58%
FOBT = 33%
Media regionale %
Nel 2007:
FS = 46,7%
FOBT = 15,4%
Accettabile: ≥ 80%
Desiderabile: ≥ 90%
Nel 2008:
FS = 50,9%
FOBT = 50%
123
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
FS
Accettabile: ≥ 30%
Desiderabile: > 50%
Partecipazione (proporzione di soggetti
invitati che aderiscono all’invito)
Denominatore: persone invitate
(escluse lettere inesitate)
Numeratore: persone che effettuano
l’esame proposto
FOBT (Non aderenti DS)
Accettabile: ≥ 10%
Desiderabile: > 15%
Nel 2007:
FS = 21%
FOBT = 21,3%
FS + SCAMBIO
Accettabile: ≥ 35%
Desiderabile: > 50%
Nel 2007:
FS = 24,5 %
FOBT = 27%
FOBT (59-69 anni)
Accettabile: ≥ 35%
Desiderabile: > 50%
Refertazione: tempo intercorso tra
riconsegna del test e invio dell’esito
negativo
Nel 2007:
60,4% entro 30 gg
Tempi di attesa FOBT
Tempi di attesa FS
(Intervallo tra indicazione alla
colonscopia ed esecuzione dell’esame)
Accettabile: ≥ 90% entro 21 giorni
Desiderabile: ≥ 90% entro 15 giorni
Attesa colonscopia: intervallo tra
comunicazione dell’esito positivo ed
esecuzione della colonscopia
Il dato è unico per i due
programmi
Indicatore
Adesione all’indicazione di effettuare il II
livello
Proporzione di soggetti invitati ad effettuare
una colonscopia che eseguono l’esame (sia
nei centri di riferimento che in servizi da
loro scelti)
Valore osservato %
Standard riferimento
Il dato è unico per i due
programmi
Media regionale %
FS
Accettabile: ≥ 90%
Desiderabile: ≥ 95%
Nel 2007:
94,3%
FOBT
Accettabile: ≥ 85%
Desiderabile: ≥ 90%
Denominatore: persone invitate ad
effettuare una colonscopia
Numeratore: persone che effettuano
l’esame
Tasso di completamento della
sigmoidoscopia
Proporzione di esami in cui viene superato il
giunto sigma-discendente con
visualizzazione del discendente e con
qualità della preparazione adeguata
(ottimale o meno che ottimale)
Accettabile: ≥ 90% entro 28 giorni
Desiderabile: ≥ 90% entro 21 giorni
Accettabile: ≥ 90% entro 28 giorni
Desiderabile: ≥ 90% entro 21 giorni
Nel 2007:
49% entro 30 gg
Accettabile: > 85%
Desiderabile: > 90%
Nel 2007:
88%
Nel 2007:
86,3%
Nel 2007:
88%
Denominatore: persone che effettuano una
sigmoidoscopia
Numeratore: esami completi
Tasso di completamento della colonscopia
Proporzione di colonscopie di II livello in cui
viene raggiunto il cieco
Denominatore: persone che effettuano una
colonscopia
Accettabile: > 85%
Desiderabile: > 90%
Nel 2007:
92%
Numeratore: esami completi
(raggiungimento cieco)
124
Nel 2007:
91,5%
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE
(intervista Responsabile UVOS ASLVC dott.ssa Niccoletta
Lorenzini)
Composizione UVOS*
Qualifica
N. operatori
% tempo dedicato
Dirigenti medici
1
100%
Dirigente sanitario non
medico
IP**
1
Tempo parziale
1
100%
Amministrativi***
2
100%
2
100%
Struttura di
appartenenza
Organizzazione servizi
sanitari di base SOSD
UVOS ASLVC
ASLBI
Fondazione Edo Tempia
di Biella
UVOS ASLVC
Note
Responsabile Struttura Semplice a valenza
dipartimentale
Esperto in valutazione epidemiologica
Fondazione Edo Tempia di Biella
(convenzione dipartimentale)
Fondazione Tempia di
Biella
Fondazione Tempia di Biella (convenzione
dipartimentale)
*L’attività di coordinamento e di organizzazione viene valutata complessivamente all’interno dell’UVOS e non suddivisa tra i singoli ambiti di
screening. La Direzione del Dipartimento è stata descritta vedi pag1.
** Il personale infermieristico della Fondazione Tempia di Biella svolge attività di assistenza agli esami di I e II livello nell’ambito del
programma di screening del colon.
*** Gli amministrativi della SOSD UVOS gestiscono anche l’inserimento dati delle strutture di I e II livello che erogano le prestazioni per i tre
programmi di screening.
Personale dedicato
Carcinoma mammario
Qualifica
Struttura di
appartenenza
S.C. Radiologia ASLVC
Compiti di refertazione e sedute di II livello
S.C. Radiologia ASLBI
Compiti di refertazione e sedute di II livello
N. operatori
% tempo dedicato
2
60%
2
4
60%
100%
Unità mobili
1
100%
S.C. Radiologia ASLVC
N. operatori
% tempo dedicato
Dirigenti medici
TSRM- Tecnico
sanitario di
radiologia medica
Note
Cervice uterina
Qualifica
Dirigenti medici
1
Struttura di
appartenenza
S.C Anatomia Patologica
ASLVC
Note
Compiti di refertazione di I livello
Non quantificabile
perché non dedicati
1
2
S.C Anatomia Patologica
ASLBI
Compiti di refertazione di I livello
S.C Ginecologia ASLVC
(Vercelli e Borgosesia)
Sedute di II livello e colposcopia
S.C Ginecologia ASLBI
Unità mobile ASLVC
(1unità )
Sedute di II livello e colposcopia
Non quantificabile
perché non dedicati
Ostetriche
2
1
100%
125
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
2
100%
Unità mobile ASLBI
(2 unità)
1
100%
Consultori ASLVC
N. operatori
% tempo dedicato
Colon-retto
Qualifica
Dirigenti medici
1
Struttura di
appartenenza
S.C. Endoscopia ASLVC
Non quantificabile
perché non dedicati
S.S Endoscopia ASLBI
1
IP
1
Non quantificabile
perché non dedicato
S.C. Endoscopia ASLVC
Note
Esami di I livello ( sigmoidoscopia flessibile)
e II livello (colonscopia totale) per SF e
FOBT
Esami di I livello (sigmoidoscopia flessibile) e
II livello (colonscopia totale) per SF e FOBT
Assistenza agli esami di I e II livello per
screening colon
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati? SI
Eventuali criticità: La 1° versione del Data Warehouse non è più utilizzabile perché non più
aggiornata. La 2° versione è aggiornata ma non è completa di calcolo degli indicatori previsti
dalla DGR 111- 3632 del 02.08.2006.
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE
Indicare l’organizzazione sul territorio (centri di prelievo e di esecuzione analisi, centri di
secondo livello, articolazione della funzione su una/più sedi):
Screening mammografico:
Sono presenti:
4 unità mobili per attività di I livello (una per distretti di: Vercelli - Santhià; Valsesia; Biella;
Cossato) e una unità fissa per attività di I livello per la città di Vercelli.
2 centri di refertazione presso le S.C. di Radiologia delle AASSLL VC e BI.
2 centri di II livello per la positività al test di screening presso le S.C. di Radiologia delle
AASSLL VC e BI.
Nota: E’opportuno precisare che per ogni distretto sono previste da parte delle unità mobili
più soste (in più Comuni).
Screening cervice uterina:
Sono presenti:
3 unità mobili per attività di I livello (1 nel distretto di Biella e 1 nel distretto di Cossato; 1 per
ASL VC interessando il distretto della Valsesia e tutti i Comuni del distretto di Vercelli non
coperti dalle unità fisse consultoriali) e 3 unità fisse consultoriali per attività di I livello per
Vercelli, Santhià e Cigliano.
2 centri di refertazione presso le S.C. di Anatomia Patologica delle AASSLL VC e BI.
126
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
3 centri di II livello (colposcopie) per la positività al test di screening presso le S.C. di
Ginecologia delle AASSLL VC (sedi Vercelli e Borgosesia) e BI.
Screening colon retto:
SF - Sigmoidoscopia flessibile
La distribuzione del clisma per la preparazione intestinale per la sigmoidoscopia flessibile
avviene attraverso le Farmacie territoriali, convenzionate nell’ambito del Progetto regionale
Farmacia Amica, le quali vengono approvvigionate dalla S.O.S.D UVOS sia per quanto
riguarda i clisteri che per il materiale informativo.
2 centri per attività di I e II livello presso le Strutture di Endoscopia digestiva delle AASSLL
VC e BI.
FOBT – Fecal occult blood test (Ricerca del sangue occulto nelle feci)
La distribuzione delle provette per la raccolta del campione con relativo materiale illustrativo è
a cura delle Farmacie territoriali, convenzionate nell’ambito del Progetto regionale Farmacia
Amica, le quali vengono approvvigionate dalla S.O.S.D. UVOS sia per quanto riguarda le
provette che per il materiale informativo.
La raccolta dei campioni avviene in 20 punti territoriali; dai punti di raccolta attivi i campioni
vengono trasportati giornalmente nei due punti di stoccaggio (frigorifero) presenti uno presso
l’Ospedale di Vercelli e l’altro presso la Fondazione Tempia di Biella. Dai punti di stoccaggio
settimanalmente i campioni vengono trasferiti nel Laboratorio di Collegno per la lettura.
Il materiale per la preparazione intestinale per la colonscopia, esame di II livello per entrambi
i sopracitati programmi di screening, e le informazioni per la suddetta preparazione sono a
carico del personale della S.O.S.D UVOS.
La colonscopia viene effettuata presso le Strutture di Endoscopia digestiva delle AASSLL VC e
BI.
4. SEZIONE COSTI
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.): -
127
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
5. SEZIONE PROCEDURE
Principali protocolli / procedure utilizzati
Attività
Le attività previste nell’ambito dei tre
programmi di screening regionale
vengono eseguite nel Dipartimento
interaziendale
di
prevenzione
secondaria dei tumori ASLBI-VC
secondo il protocollo contenuto nella
DGR a seguire citata.
Per le attività relative allo Screening
della cervice uterina e della mammella
sono
previste
ulteriori
“linee
guida”interne.
Protocollo presente/assente
Il protocollo è contenuto nella DGR 111-3236
del 2006 che include altresì importanti
riferimenti di letteratura nazionale ed
internazionale in materia.
Per le attività prima citate si è ritenuto
opportuno redigere alcune “Procedure intradipartimentali” e definire una modulistica
unificata.
Moduli/check list utilizzate: sì/no
Modulistica unificata per screening della
cervice uterina e della mammella.
6. SEZIONE INTERAZIONI
Interazioni strutturate/continuative
Intra-servizi
Dipartimento di
prevenzione
secondaria dei
tumori ASLVC BI
Evidenza di attività
S.C Radiologia ASL VC
Esecuzione esame; Compiti
di refertazione e sedute II
livello per screening
carcinoma mammario.
S.C. Radiologia ASLBI
Compiti di refertazione e
sedute II livello per
screening carcinoma
mammario.
S.C Anatomia
patologica ASLVC
Compiti di refertazione di I
livello per screening
carcinoma cervice uterina.
S.C Anatomia
patologica ASLBI
Compiti di refertazione di I
livello per screening
carcinoma cervice uterina.
S.C Ginecologia ASLVC
(Vercelli e Borgosesia)
Sedute di II livello e
colposcopia per screening
carcinoma cervice uterina
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Obiettivi Comuni
Aziendali
Difficoltà di entrare in
un sistema operativo
così organizzato e nello
stesso tempo rigido.
Non quantificabile
perché non dedicati
Sviluppo di alleanze e
Sinergie
128
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
S.C Ginecologia ASLBI
Consultori ASLVC
Sedute di II livello e
colposcopia per screening
carcinoma cervice uterina
Attività I livello per
screening carcinoma cervice
uterina
S.C. Endoscopia ASLVC
Esami di I livello (SF) e II
livello (colonscopia totale)
per SF e FOBT
S.C. Endoscopia ASLBI
Esami di I livello (SF) e II
livello (colonscopia totale)
per SF e FOBT
Direzione Distretti
ASLVC –BI; MMG
ASLVC BI; CUP ASL VC
BI
Extra-servizi
Dipartimento di
prevenzione
secondaria dei
tumori ASLVC BI
CPO
CSI
Fondazione Tempia
Lega Tumori
Farmacie territoriali
Controlli di qualità grazie a
una buona raccolta dati
Non quantificabile
perché non dedicati
Formazione annuale
La prevenzione viene
penalizzata rispetto alla
diagnostica-clinica
Collaborazione per
organizzazione del lavoro“piano di riconversione a
screening organizzato”
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Attività di coordinamento
dei programmi regionali di
screening,
supervisione/controllo e
valutazione; Incontri
verbalizzati mensili di
coordinamento col CPO (es.
riunioni sulla mammografia
digitale).
Non quantificabile.
Supporto continuo sulla
parte organizzativa;
aggiornamento
scientifico/formazione;
valutazione della qualità.
Attività di formazione
continua ed assistenza sui
programmi software
Partecipazione e sostegno
al programma per Biella
Partecipazione come
associazione
Partecipazione al Progetto
regionale Farmacia amica
(vedi sez. organizzazione)
Punti di debolezza
-
Non quantificabile.
-
Attività di formazione
continua ed assistenza sui
programmi software.
Sostegno al programma per
Biella
Sinergia
-
Commento: Si segnala altresì che su richiesta del CPO Piemonte, la Responsabile UVOS ASLVC collabora a seguito dell’esperienza maturata
relativa al Progetto sperimentale di Vercelli alla redazione di un Documento regionale sull’applicazione della DGR 111-3632 del 2006.
129
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
Interazioni occasionali/sporadiche
Intra-servizi
Dipartimento di
prevenzione
secondaria dei
tumori ASLVC BI
Evidenza di attività
-
Ore totali/anno
impegnate
-
Extra-servizi
Dipartimento di
prevenzione
secondaria dei
tumori ASLVC BI
Evidenza di attività
Sindaci
Contributo per
organizzazione e
posizionamento unità
mobili in prossimità di
strutture fisse da
utilizzare come sale
d’attesa
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di forza
Punti di debolezza
Punti di debolezza
Azione di supporto
7. SEZIONE PROGETTI
Titolo progetto
Progetto di riorganizzazione delle modalità di erogazione delle prestazioni di prevenzione
all’interno del programma regionale di screening per cancro alla cervice uterina.
Problema di salute affrontato
Nel 2006, quando è stata approvata la DGR 111-3632, nell’ambito del
programma di screening citologico, presso l’ASL di VC si registrava, in
particolare rispetto agli anni precedenti, una diminuzione della copertura e
dell’adesione.
Tra le principali cause della diminuzione ed adesione al programma:
- scarsa disponibilità oraria del personale ostetrico: poche ore /settimana, distribuite in
larga parte al mattino;
- esiguo numero delle unità di prelievo: 4 su tutto il territorio;
- erogazione capillare delle prestazioni di prevenzione in sedi ambulatoriali (in modo
particolare nel D. di Borgosesia, dove l’attività di prevenzione citologica veniva
erogata per il 33% negli ambulatori consultoriali, per il 16% nelle stesse sedi con
orari diversi attraverso il programma regionale di screening e per il 51% in ospedale,
presso l’ambulatorio divisionale).
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Inoltre va precisato che la Regione Piemonte, con la DGR 111-3632 del 2006 introduce
profonde innovazioni sull’attività di prevenzione secondaria dei tumori, tra cui
l’assorbimento dello screening spontaneo ed il superamento del doppio regime di
erogazione delle prestazioni. La stessa DGR invita le ASL a presentare un piano di
riconversione delle modalità di erogazione dei test di screening all’interno del
programma organizzato affinché tutti gli esami preventivi, impropriamente, erogati
attraverso i canali della clinica ambulatoriale, vengano ricondotti ai percorsi dello
screening organizzato, con i criteri e la periodicità previsti.
Alla luce di quanto prima esposto, il Dipartimento di prevenzione secondaria dei tumori
ASLVC-BI ha predisposto un progetto individuando:
Obiettivi
Obiettivi, strategie e azioni
a. raggiungimento con invito attivo di tutta la popolazione target e mantenimento del
pieno regime d’invito
b. superamento del doppio regime e assorbimento dello screening spontaneo
c. informazione e formazione dei medici prescrittori e specialisti ambulatoriali.
Strategie
a. adeguamento della capacità di erogazione delle prestazioni di screening
130
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
b. corretta attività prescrittiva
c. contestuale azzeramento dell’attività di prevenzione spontanea ambulatoriale, dietro
prescrizione medica
d. ampia informazione all’utenza per una partecipazione consapevole al programma ed
un corretto utilizzo delle prestazioni offerte
Le principali azioni sono state:
• nel 2007: adeguamento della capacità di erogazione delle prestazioni di screening
conseguente ad incremento delle unità di 1° livello (reso possibile dall’adozione di
unità mobili ad integrazione delle unità fisse già esistenti sul territorio e la presenza
di personale dedicato);
• nel 2008: costituzione di un gruppo di lavoro i cui componenti ospedalieri e
territoriali (responsabile UVOS, responsabile CUP, medico direzione di presidio,
direttore radiologia, direttore di distretto, ginecologo consultoriale, MMG), individuati
per definire modalità e tempi della completa integrazione dell’attività di prevenzione
spontanea, nei programmi regionali di screening, hanno partecipato a diversi
incontri.
• nel 2009: le nuove procedure sono state adottate (a partire dal 1 gennaio 2009).
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
UVOS ASL VC-BI, CUP, Direzione sanitaria di presidio, S.C.Anatomia patologica,
Direzione di Distretto, Ambulatorio di Ginecologia consultoriale, MMG, Sindaci di
distretto
Azioni migliorative derivanti dalla riorganizzazione:
ƒ capillarità nell’erogazione delle prestazioni;
ƒ attuazione del programma in modo uniforme su tutta l’ASL;
ƒ mantenimento dei volumi di attività media annua, nonostante l’interruzione
dell’attività per oltre due mesi presso il consultorio di VC e la riduzione dell’attività
per il progressivo allungamento dei tempi di refertazione verificatosi nel 2° semestre
2008;
ƒ miglioramento dell’adesione nel 2008, passata dallo storico 28% a circa 34%.
Criticità
Risultati conseguiti
L’adozione delle nuove modalità organizzative in base alle quali non possono essere
prescritti esami di prevenzione ma solo esami clinici, crea situazioni discriminanti
riguardo al regime di presa in carico di:
ƒ assistite che provengono da altre ASL o da zone di confine tra ASL, dove ancora non
è applicata la DGR 111;
ƒ assistite non ricompresse nelle fasce di età da screening.
Ricadute attese
ƒ totale copertura della popolazione target;
ƒ totale cessazione delle prescrizioni mediche inappropriate;
ƒ valore di adesione al programma tra il 40% ed il 60%: valore minimo accettabile e
massimo ottimale previsti dalla DGR.
Finanziamento
nessuno
Titolo progetto
Progetto di riorganizzazione delle modalità di erogazione delle prestazioni di prevenzione
all’interno del programma regionale di screening per cancro mammella.
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
I risultati dell’adesione al programma di screening per cancro mammella presso
l’ASL di VC, risultavano non soddisfacenti.
Tra le principali cause:
a. assenza di personale dedicato;
b. esiguo numero delle unità di I livello (2 unità per 3 gg/sett).
Con l’approvazione della DGR 111-3632, la Regione Piemonte ha introdotto, come già
citato precedentemente, profonde innovazioni sull’attività di prevenzione secondaria dei
tumori, tra cui l’assorbimento dello screening spontaneo e la sua riconversione nello
screening organizzato.
L’ASL VC pertanto, così come da indicazioni regionali, ha presentato un piano di
riconversione delle modalità di erogazione dei test di screening all’interno del
programma organizzato affinché tutti gli esami preventivi, impropriamente erogati
attraverso i canali della clinica ambulatoriale, siano ricondotti ai percorsi dello screening
organizzato, con i criteri e la periodicità previsti.
131
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
Alla luce di quanto prima esposto, il Dipartimento di prevenzione secondaria dei tumori
ASLVC-BI ha predisposto un piano che indica come obiettivo principale: l’assorbimento
dello screening spontaneo e la sua riconversione nello screening organizzato.
Strategie
a. adeguamento della capacità di erogazione delle prestazioni di screening;
b. corretta attività prescrittiva (vale a dire riservata alla MX clinica);
c. contestuale azzeramento dell’attività di prevenzione spontanea ambulatoriale, dietro
prescrizione medica attraverso la non accettazione al Cup delle impegnative
inappropriate e la non assegnazione della prenotazione.
Le principali azioni sono state:
Obiettivo, strategie e azioni
• nel 2007: adeguamento della capacità di erogazione delle prestazioni di screening
con aumento delle unità di 1° livello (reso possibile dall’adozione di unità mobili ad
integrazione delle unità fisse già esistenti sul territorio e la presenza di personale
dedicato. Incremento da 2 a 19 unità di 1° livello).
Alcune criticità: interruzione dell’attività da maggio a settembre e poi ripresa a ritmo
ridotto fino alla fine dell’anno per mancanza dei TSRM; non accettazione dell’u.m.
soprattutto nella città di VC dove abbiamo dovuto riaprire l’unità fissa; la non
compatibilità tra il criterio di assegnazione degli appuntamenti a round successivi del
software del CSI ed i cambiamenti organizzativi intervenuti nell’ASL di VC.
•
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
nel 2008: costituzione di un gruppo di lavoro i cui componenti ospedalieri e
territoriali, (responsabile UVOS, responsabile CUP, medico direzione di presidio,
direttore radiologia, direttore di distretto, ginecologo consultoriale, MMG), hanno
definito nel corso di diversi incontri modalità e tempi della completa integrazione
dell’attività di prevenzione spontanea, nei programmi regionali di screening.
nel 2009: le nuove procedure sono state adottate (a partire dal 1 gennaio 2009).
UVOS ASL VC-BI, CUP, Direzione sanitaria di presidio, S.C. Radiologia, Direzione di
Distretto, Ambulatorio di Ginecologia consultoriale, MMG, Sindaci di distretto.
Azioni migliorative derivanti dalla riorganizzazione:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
capillarità nell’erogazione delle prestazioni
attuazione del programma in modo uniforme su tutta l’ASL
miglioramento copertura (n ° inviti 6.659 nel 2007, 8.159 nel 2008, 5.300 aprile
2009)
n ° eseguiti 2.557, 3.345, 2.585
adesione 0,38 – 0,41 – 0,49
ampliamento fasce di età
Criticità
- MMG continuano a prescrivere MX di prevenzione
Risultati conseguiti
L’adozione delle nuove modalità organizzative in base alle quali non possono essere
prescritti esami di prevenzione ma solo esami clinici, crea situazioni discriminanti
riguardo al regime di presa in carico di:
ƒ assistite residenti e assistite che provengono da altre ASL o da zone di confine tra
ASL, dove ancora non è applicata la DGR 111-3632;
ƒ assistite non ricomprese nelle fasce di età da screening.
La prescrizione da parte dei MMG non è consentita con finalità di prevenzione
secondaria dei tumori, ma è consentita in presenza di un sospetto diagnostico che deve
essere indicato in modo inequivocabile.
A scopo solo indicativo, per evitare formule generiche, fermo restando l’autonomia del
giudizio clinico e della prescrizione, sono state previste alcune formulazioni.
Le impegnative devono inoltre indicare sempre la categoria dell’urgenza perché questo
consente la corretta assegnazione della prenotazione, infatti le stesse formulazioni se
possono essere differibili o programmabili vengono indirizzate in “Prevenzione Serena”.
Azioni future
Finanziamento
- proseguire sulla strada intrapresa
- rinforzo comunicazione MMG e CUP
- valutazione situazioni non coerenti con risultati attesi
nessuno
132
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa
Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DI PREVENZIONE
DEI DIPARTIMENTI DELLE DIPENDENZE
ASL VC
Comuni: 92
Popolazione al 31.12.2007(BDDE): 175.032
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITA’
Dati di attività 2008 (dalle relazioni di attività)
Sede di Vercelli
•
•
•
•
•
•
•
Attività all’interno delle scuole medie (attività CIC):
♦ n° 277 studenti incontrati in consultazione individuale per un totale di n° 408 colloqui
(alcuni studenti sono tornati più volte).
♦ n°13 interventi nelle classi (circa 22 studenti per classe).
Progetto In-Dipendenti: partecipazione a n°12 conferenze sui rischi nell’uso di sostanze;
circa 800 ragazzi incontrati.
Progetto Pollicino (contrasto al tabagismo): n°3 Peer che hanno effettuato 3 incontri in
classi di prima superiore.
Progetto MST e gravidanze indesiderate (collaborazione con SOC Psicologia che ha gestito i Peer
ed organizzato gli incontri nelle classi). I peer coinvolti sono stati 13 e 11 le classi dove sono
intervenuti (per un totale di circa 130 ragazzi incontrati).
Progetto Sicurezza in Festa n°9 uscite (2008/09). Il progetto ha previsto numerosi incontri
tra i servizi che hanno collaborato, giornate di formazione per gli operatori e giornate
formative rivolte ai volontari che hanno preso parte al progetto.
Progetto GAP (gioco d’azzardo patologico).
Progetto “Così la pensano tutti” in collaborazione con la Prefettura.
Sede di Borgosesia
•
Attività all’interno delle scuole medie superiori (attività CIC):
♦ n°139 colloqui (alcuni studenti sono tornati più volte).
♦ n°5 interventi nelle classi (circa 22 studenti per classe).
• Progetto Pollicino (contrasto al tabagismo): circa 15 Peer + classi terze medie sensibilizzate
(manca dato).
• Progetto MST e gravidanze indesiderate (collaborazione con SOC Psicologia che ha gestito i Peer
ed organizzato gli incontri nelle classi).
• Progetto Sicurezza in Festa n° 8 uscite (2008/09). Il progetto ha previsto numerosi
•
•
incontri tra i servizi che hanno collaborato, giornate di formazione per gli operatori e
giornate formative rivolte ai volontari che hanno preso parte al progetto.
Progetto “Così la pensano tutti” in collaborazione con la Prefettura.
Gruppo genitori (figli adolescenti) a cadenza quindicinale volto a trattare i temi della
adolescenza dell’affettività, della crescita, e dell’autonomia.
133
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa
Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze
Tale attività è la prosecuzione del Progetto Comunicare con il Cuore che era stato finanziato
dalla Regione Piemonte sul Fondo Nazionale Lotta alla Droga.
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza
(domanda al Direttore Struttura Dott. Vittorio Petrino): Dato non rilevabile
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE
(intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze
Dott. Vittorio Petrino)
Personale dedicato alla prevenzione:
esiste un’equipe dedicata? Gli operatori coinvolti sono organizzati in mini equipe in
relazione alla area di intervento o a progetti specifici.
Sede di Vercelli
n. operatori
medici
Educatore prof.
% tempo
dedicato alla prevenzione
Note
% tempo
dedicato alla prevenzione
Note
1 Medico
2 Educatori
Professionali (1 con
funzioni di
referenza del DPD)
1 Psicologo
1 Infermiere
Professionale
1 Assistente Sociale
Psicologi
IP
Altri operatori (es.
amministrativi)
Sede di Borgosesia
n. operatori
medici
Educatore prof.
Psicologi
IP
Altri
operatori
amministrativi)
(es.
1 Medico
2 Educatori
Professionali
2 Psicologi
3 Assistenti Sociali
Dotazioni strumentali / procedurali
Hardware e software sufficienti ed adeguati: NO
Eventuali criticità: Presenza di PC molto vecchi, poche connessioni ad internet, impossibilità
ad utilizzare alcuni siti (si è provveduto a richiedere un intervento).
Per la documentazione sono disponibili libri e riviste (indicare i principali testi a
disposizione): Nota: Non sono disponibili libri e riviste per la documentazione (il materiale di lettura è
personale).
134
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa
Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze
Dott. Vittorio Petrino)
Articolazione della funzione su una/più sedi
Descrizione: Le attività descritte si articolano nelle due sedi Vercelli e Borgosesia.
Ambulatori /sportelli informativi
Sedi/orari: Le attività CIC prevedono sportelli di ascolto all’interno degli Istituti Superiori con
i quali si è stipulato un protocollo di intesa. All’interno di queste scuole, a Borgosesia, si è
attivato lo spazio per una consultazione con una ostetrica sui temi della sessualità.
4. SEZIONE COSTI (intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze Dott. Vittorio Petrino)
Costi della funzione/100.000 abitanti ( % risorse destinate alla funzione /costi totali
del servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazione di
funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali , ricerca
finalizzata, ecc): -
5. SEZIONE PROCEDURE
(intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze Dott. Vittorio
Petrino)
Esistono procedure relative ad attività di prevenzione, consolidate, che si ripetono negli anni
in edizioni successive?
Ambito di intervento
- Scuole medie e superiori (CIC +altri Progetti)
- Feste e Sagre (Progetto Sicurezza in Festa; Progetto GAP)
Protocolli di collaborazione
Da oltre 10 anni si stipulano protocolli per i Centri di Informazione e Consulenza (CIC) con
le Scuole Medie Superiori (9 a Vercelli e 6 a Borgosesia) per dare continuità a una
competenza specifica dei DPD (previsti dalla 309/90).
Altre collaborazioni sono previste su Progetti di Quadrante (Progetto Sicurezza in Festa;
Progetto Channels etc) e su progetti aziendali in particolare con la SOC di Psicologia.
135
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa
Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze
6. SEZIONE INTERAZIONI
(intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze Dott.
Vittorio Petrino)
Rete intra ASL
Reparto Malattie Infettive di riferimento Ospedale Riunito di Vercelli
Quali rapporti di collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla
segnalazione)?
Progetti comuni:
SI. Progetto MST e Progetto prevenzione gravidanze
indesiderate
Consulenza reciproca informale: Consulenza a richiesta:
Riunioni periodiche:
Eventuali criticità:
-
Reparto Ospedaliero Ostetricia e ginecologia e Consultorio
Quali rapporti di collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla
segnalazione)?
Progetti comuni:
SI. Progetto MST e Progetto prevenzione gravidanze
indesiderate
Consulenza reciproca informale: Consulenza a richiesta:
Riunioni periodiche:
Eventuali criticità:
-
Reparto Ospedaliero Rianimazione
Quali rapporti di collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla
segnalazione)?
Progetti comuni:
SI. Progetto In-Dipendenti
Consulenza reciproca informale: Consulenza a richiesta:
Riunioni periodiche:
SI
Eventuali criticità:
-
Direzione sanitaria ASL VC
Quali rapporti di collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla
segnalazione)?
Progetti comuni:
NO
Riunioni periodiche:
SI
Eventuali criticità:
-
Servizi del Dipartimento di prevenzione
Quali rapporti di collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla
segnalazione)?
Progetti comuni:
SI. Progetto Sicurezza in festa
Consulenza reciproca informale: Consulenza a richiesta:
Riunioni periodiche:
SI
Eventuali criticità:
136
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa
Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze
Rete tra ASL
N. e descrizione ASL in rete
- Rete delle quattro AASSLL del nord est con Novara, Biella e VCO
Quali rapporti di collaborazione intercorrono?
Progetti comuni:
SI. “Progetto Sicurezza in festa”
Riunioni periodiche:
SI
Eventuali criticità:
Rete territoriale
Soggetti pubblici
• Enti locali: Provincia, Comune di Vercelli, MIUR Ufficio Scolastico Provinciale, Scuole
(Progetto In- Dipendenti), Prefettura.
• Istituzioni (es. Scuole di vario grado, Università)
Soggetti Privati:
• Associazioni: Croce Rossa; Volontari del Soccorso (Progetto Sicurezza in Festa)
7. SEZIONE PROGETTI (indicare i progetti con contenuto di prevenzione)
(intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze Dott. Vittorio Petrino)
Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di
educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
CIC (Centri di Informazione e Consulenza)
Promozione alla salute in senso lato.
DPR 309/90
Prevenzione di comportamenti disfunzionali negli studenti degli Istituti Superiore
attraverso la creazione di spazi di riflessione.
Dipartimento Dipendenze; SC Psicologia ASL; Istituti Superiori del territorio ASL
Collaborazione da oltre 10 anni con le scuole attraverso Protocolli d’intesa
specifici. Aumento della consapevolezza negli adolescenti della responsabilità al
benessere personale attraverso ascolto, riflessione, informazione, educazione.
ASL (attraverso il lavoro degli operatori appartenenti ai Servizi competenti)
Progetto Pollicino
Contrasto al tabagismo negli adolescenti
Aumento del fenomeno tra i giovani
Creare riflessione e aumento di consapevolezza su un comportamento a rischio per
la salute.
SC Psicologia ASL; Dipartimento Dipendenze; reparto Pneumologia ADL, scuole
medie inferiori ed Istituti superiori. Costituzione di gruppi di adolescenti con
funzioni di Peer con ruolo attivo, di sensibilizzazione dei pari, nel progetto.
Creazione rete tra le strutture citate. Aumento della consapevolezza al problema di
salute rilevato attraverso questionari pre- post.
Regione Piemonte. Fondo per la prevenzione su progetto specifico della SC di
Psicologia dell’ASL
137
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa
Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Progetto MST e prevenzione gravidanze indesiderate
Prevenzione malattie sessualmente trasmissibili e gravidanze indesiderate
Rilevazione del fenomeno in un momento evolutivo che prevede l’esordio
dell’attività sessuale.
Informazione, sensibilizzazione, riflessione su un comportamento. Aumentare la
consapevolezza rispetto ai rischi, diffondendo una cultura della protezione
(utilizzo profilattico).
SC Psicologia, Reparto malattie infettive; Dipartimento Dipendenze; istituti
Superiori territorio ASL.
Aumento dell’informazione rilevata attraverso questionari pre-post. costituzione
di gruppi di adolescenti con funzioni di Peer con ruolo attivo, di sensibilizzazione
dei pari, nel progetto; collaborazione con gruppo di insegnanti referenti;
riproposizione del progetto per più anni.
Regione Piemonte. Fondo per la prevenzione su progetto specifico della SC di
Psicologia dell’ASL
Progetto Channel
Prevenzione comportamenti a rischio nel target (ragazzi 2° media inferiore)
Informazione, sensibilizzazione, educazione attraverso modalità di lavoro interattiva
Dipartimento delle Dipendenze di quadrante (capofila DPD Novara)
Obiettivi raggiunti con alcuni classi delle scuole medie del territorio di quadrante
attraverso video-conferenze. Predisposizioni di alcuni progetti di comunità nelle
scuole aderenti da parte dei ragazzi partecipanti e dei loro insegnanti
Fondo Regionale Lotta alla Droga + autofinanziamento delle ASL aderenti
Progetto Sicurezza in festa
Alcol e guida
PPA Incidenti stradali; dati epidemiologici sulla popolazione
Sensibilizzazione/informazione/educazione
Dipartimento prevenzione; Dipartimento. Dipendenze; Associazione Volontariato
Compilazione Questionari di rilevazione; Aumento dell’informazione sul tema e sulla
legislazione relativa
Regionale
“Così la pensano tutti”
Effetti uso di sostanze leggere
Numero rilevante soggetti consumatori segnalati dalla Prefettura
Informazione, sensibilizzazione, educazione. Aumento consapevolezza relativa ai
rischi nell’uso di sostanze psicoattive
Dipartimento Delle Dipendenze; Ufficio territoriale del Governo
1° modulo attualmente in corso
/
Progetto GAP TOUR
Gioco d’azzardo patologico
Esistenza del fenomeno “sommerso”
Sensibilizzazione al problema, informazione sui rischi, pubblicizzazione dei servizi
atti alla cura
Regione e Dipartimento Dipendenze
Diffusione materiale informativo; compilazione questionari di rilevazione
Regione Piemonte, coordinamento GAP
138
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività del Dipartimento di Salute Mentale
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DEL
DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE
ASL VC
Comuni: 92
Popolazione al 31.12.2007(BDDE): 175.032
Il Dipartimento di Salute Mentale ASLVC è costituito da 2 Strutture Complesse di cui:
• 1 Unità modulare Psichiatria Vercelli che comprende: 1 S.S. CSM Vercelli (con 1 Ambulatorio
di derivazione a Santhià) e Gruppo appartamento Vercelli; 1 S.S. Centri Diurni Vercelli e
Santhià.
• 1 Unità modulare Psichiatria Borgosesia che comprende: 1 S.S. CSM Borgosesia (con 1
Ambulatorio di derivazione a Gattinara) e Gruppi appartamento Valduggia e Gattinara; 1
S.S. DH territoriale, Centro Crisi Diurno Borgosesia e Centri diurni Borgosesia-Caneto e
Gattinara.
Nell’ambito del Dipartimento di Salute Mentale ASLVC è attiva 1 S.S.V.D. SPDC (Servizio
Psichiatrico di Diagnosi e Cura) presso il P.O. Sant’Andrea di Vercelli; è prevista, inoltre, 1
S.S.V.D. Comunità protetta GT (Atto Aziendale ASLVC).
Il Direttore del Dipartimento di Salute Mentale è la dott.ssa Marinella Mazzone.
Il Comitato del Dipartimento di Salute Mentale è costituito da: Direttore del DSM (che è anche
Direttore della S.C. Unità modulare Psichiatria Vercelli), dal Direttore S.C. Unità modulare
Psichiatria Borgosesia, dai Referenti per la Qualità del DSM, dal Referente del DSM per la
Formazione, dal Referente Medico della Direzione Sanitaria del P.O. di Vercelli e dal Referente
SITR.
Nel DSM è presente un altro organo collegiale che è definito “Gruppo di lavoro –
Coordinamento Dipartimentale” costituito dal Direttore del DSM (che è anche Direttore della
S.C. Unità modulare Psichiatria Vercelli); dal Direttore S.C. Unità modulare Psichiatria
Borgosesia; dal Dirigente Responsabile SSVD SPDC P.O. di Vercelli; dai Dirigenti Responsabili
SS CSM Vercelli-Santhià, SS C.D. Vercelli e Santhià, SS CSM Borgosesia-Gattinara, SS D.H.
territoriale, Centro Crisi diurno Borgosesia, C.D. Borgosesia e Gattinara; dal C.P.S.E. Posizione
organizzativa coordinamento DSM e dai Coordinatori Professionali Sanitari Esperti.
Il “Gruppo di lavoro – Coordinamento Dipartimentale” si riunisce una volta al mese per
valutazioni tecniche e finalità organizzative.
139
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività del Dipartimento di Salute Mentale
1. SEZIONE RISORSE DEDICATE
(intervista al Direttore dott.ssa Marinella Mazzone)
Personale dedicato (situazione attuale)
n. operatori
% tempo
dedicato alla direzione
-
Direttori
2
Altri medici
17
-
Amministrativi
3
-
Infermieri
50
-
OSS
Educatore professionale
4
7
-
Assistente sanitario
1
-
Note
2 Direttori (1 per SOC) di cui un Direttore di
Dipartimento Salute Mentale
S.S. SPDC 4; S.C. Unità modulare Psichiatria
Vercelli 6; S.S. CSM e gruppi appartamento
1; S.S. Centri diurni 1; S.C. Unità modulare
Psichiatria
Borgosesia
4;
S.S.
DH
territoriale, Centro Crisi Diurno e Centri
diurni 1.
1 Collaboratore amministrativo professionale
cat D; 1 Assistente amministrativo cat C; 1
Coadiutore amministrativo cat B.
S.S. SPDC 16; S.C. Unità modulare
Psichiatria Vercelli 10; S.S. Centri diurni 8;
S.C. Unità modulare Psichiatria Borgosesia
12; S.S. DH territoriale, Centro Crisi Diurno
e Centri diurni 4.
S.S. SPDC 4
S.S. Centri diurni 4; S.C. Unità modulare
Psichiatria Borgosesia 3.
S.C. Unità modulare Psichiatria Borgosesia 1
Sono presenti SS e/o posizioni organizzative? SI
Se sì specificare: 1 Posizione Organizzativa Infermieristica.
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati
NO
Eventuali criticità: PC numericamente insufficienti.
Presenza di rete intranet dipartimentale*
SI (parziale- assente a Borgosesia)
Presenza di archivio della corrispondenza
SI (parziale- assente a Borgosesia)
Presenza di bacheca
SI (parziale- assente a Borgosesia)
Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile
SI
Presenza di biblioteca (cartacea o informatica)
NO
Nota *: Gli uffici amministrativi sono attrezzati mentre le Strutture Cliniche sono carenti.
140
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività del Dipartimento di Salute Mentale
2. SEZIONE ORGANIZZAZIONE
Articolazione della funzione su una/più sedi
Descrizione: Il DSM ASLVC è costituito da 2 Strutture Complesse di cui:
• 1 Unità modulare Psichiatria Vercelli che comprende: 1 S.S. CSM Vercelli (con 1 Ambulatorio
di derivazione a Santhià) e Gruppo appartamento Vercelli; 1 S.S. Centri Diurni Vercelli e
Santhià.
• 1 Unità modulare Psichiatria Borgosesia che comprende: 1 S.S. CSM Borgosesia (con 1
Ambulatorio di derivazione a Gattinara) e Gruppi appartamento Valduggia e Gattinara; 1
S.S. DH territoriale, Centro Crisi Diurno Borgosesia e Centri diurni Borgosesia-Caneto e
Gattinara.
Nell’ambito del Dipartimento di Salute Mentale ASLVC è attiva 1 S.S.V.D. SPDC (Servizio
Psichiatrico di Diagnosi e Cura) presso il P.O. Sant’Andrea di Vercelli.
Ambulatori /sportelli
Sedi/orari:
S.C. Unità Modulare Psichiatria Vercelli
S.S. CSM di Vercelli: da lunedì a venerdì dalle ore 8 alle ore 20; sabato dalle ore 8 alle ore 14.
Ambulatorio di Santhià: lunedì -mercoledì- venerdì dalle ore 8 alle ore 16.
S.S. Centri diurni di Vercelli e di Santhià: da lunedì a venerdì dalle ore 8 alle ore 16.
S.C. Unità Modulare Psichiatria Borgosesia
S.S. CSM di Borgosesia: aperto tutti i giorni dell’anno; da lunedì a venerdì dalle ore 8 alle ore
20; sabato, domenica e festivi infrasettimanali dalle ore 8 alle ore 18.
Ambulatorio di Gattinara: lunedì e giovedì dalle ore 14 alle ore 17.
Day Hospital territoriale/ Centro Crisi diurno di Borgosesia (4 posti letto): aperto tutti i giorni
dell’anno dalle ore 8,30 alle ore 16,30.
Centri diurni di Borgosesia-Frazione Caneto e di Gattinara: da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle
ore 17.
S.S.V.D. SPDC presso il P.O. Sant’Andrea di Vercelli: 11 posti letto.
3. SEZIONE COSTI
Spesa DSM complessiva anno 2008: € 7.899.239,49
Spesa personale dipendente/convenzionato 2008: € 3.860.070,00
Spesa residenzialità acquistata 2008: € 2.380.370,52
Spesa beni e servizi 2008: € 778.555,63
Ribaltamento costi generali: € 822.930,00
Altri costi 2008: € 57.313,34
Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.): -
141
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività del Dipartimento di Salute Mentale
4. SEZIONE PROCEDURE
Protocolli / procedure
Attività
Pazienti con doppia diagnosi ( ossia
con problemi di dipendenza e disturbi
comportamentali)
Intervento Psichiatra in DEA
Protocollo presente/assente
Moduli/check list utilizzate: sì/no
Protocollo d’intesa DSM e SERT
predisposto
-
Protocollo d’intesa predisposto
-
Protocollo d’intesa in itinere
-
Attività connesse con NPI
Note: i Dipartimenti di Salute Mentale delle AASSLL VC-NO-BI-VCO hanno formalizzato un
Tavolo per la Macroarea Nord-Est, che si riunisce periodicamente e che è coordinato dal
Direttore DSM di Biella. In particolare all’interno del tavolo vengono affrontate le
problematiche connesse ai percorsi di presa in carico in condivisione con SERT e/o NPI
oppure problematiche legate ai disturbi dell’alimentazione che anche in questo caso
andrebbero affrontati a livello di Macroarea e non di singola ASL, tematiche relative agli
obiettivi e confronti su quesiti regionali.
5. SEZIONE INTERAZIONI
Interazioni strutturate/continuative
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
-
-
-
-
-
-
Intra-dipartimento/ASL
Disturbi
comportamentali e
problematiche connesse
alle dipendenze;
pazienti con doppia
diagnosi
Disturbi
comportamentali
nell’infanzia
SERT
NPI
Struttura di Geriatria
Demenze
-
-
-
Struttura di Psicologia
Utenti che necessitano
di doppio intervento
(psichiatrico e
psicologico)
-
-
-
Attività finalizzate alla
promozione della Salute
Mentale.
-
-
-
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
-
-
-
-
Extra-dipartimento/ASL
Associazioni di
volontariato (Ass. Diapsi
di Vercelli; Tavolo di
lavoro “La Comunità che
guarisce”)-Associazioni
familiari utenti-Sindacati
Occasionali/sporadiche
Ente
-
Nota: vedi a seguire.
142
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività del Dipartimento di Salute Mentale
6. SEZIONE PROGETTI
Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di
educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto
-
Problema di salute affrontato
-
Ragioni che hanno dato origine al progetto
-
Obiettivi del progetto
-
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
-
Risultati conseguiti
-
Finanziamento
-
Iniziative finalizzate alla
contributi didattici – 2008
sensibilizzazione
della
popolazione
e
Nel corso del 2008 sono stati realizzati diversi eventi in occasione del trentennale della
Riforma Psichiatrica e del 60° Anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, finalizzati
alla sensibilizzazione della popolazione come indicato nel Progetto obiettivo “Tutela della
Salute Mentale 1998-2000” (DPR 10.11.1999):
• Giugno 2008: “A 30 anni dalla Riforma psichiatrica: il modello bio-psico-sociale e i percorsi
di cura” (Tavola Rotonda in collaborazione con la Associazione DIAPSI di Vercelli;
Inaugurazione del nuovo Centro diurno a Vercelli e mostra fotografica).
• Settembre 2008: Mostra fotografica dei luoghi degli ex manicomi (in particolare di quello di
Vercelli) presso la Biblioteca Comunale di Santhià in collaborazione con il Comune di Santhià
e la Diapsi di Vercelli.
• Ottobre 2008: Giornata Mondiale della Salute Mentale, seminario scientifico in
collaborazione con l’Università “Vita-Salute” S. Raffaele di Milano, l’Università di Torino e la
S.A.I.G.A. (Società Adleriana Italiana Gruppi e Analisi) di Torino su “Musica e Mente:
armonie della sofferenza” e Concerto presso il Teatro Comunale di Balmuccia in
collaborazione con il Comune di Balmuccia e la Comunità Montana della Valsesia.
• Novembre 2008: in collaborazione con la Regione Piemonte, la Città di Vercelli Assessorato
alla Cultura e “Il Tempo ritrovato”, presentazione del libro: “La razionalità negata.Psichiatria
ed antipsichiatria in Italia”.
• Novembre 2008: Seminario per l’Università della Terza età di Borgosesia “A trent’anni dalla
Riforma psichiatrica: i servizi del nostro territorio e i percorsi di cura”:
• Dicembre 2008: Giornata Internazionale dei Diritti Umani nel 60° della Dichiarazione degli
stessi, Concerto Gospel a Vercelli presso la Chiesa S. Cristoforo.
• Dicembre 2008: per la Giornata Mondiale della Salute Mentale e Giornata Internazionale dei
Diritti Umani, Concerto dedicato alla Salute Mentale presso l’Auditorium delle Scuole Medie
di Borgosesia in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Borgosesia e il Soroptimist Club
Valsesia.
143
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività del Dipartimento di Salute Mentale
Nell’ambito della collaborazione con la Diapsi Vercelli, Associazione di volontariato per la
promozione della salute mentale:
- impegno didattico nella terza edizione del corso di formazione per nuovi volontari
organizzato dalla Diapsi;
- collaborazione al Convegno organizzato dalla Diapsi Vercelli su “Riabilitazione Psichiatrica.
Quale ruolo per l’associazionismo? Quale integrazione con i servizi?” Vercelli 6 ottobre 2009.
Contributi didattici in corsi di formazione esterni all’ASL:
- collaborazione con la Sezione Piemonte e Valle d’Aosta della Società Italiana di Psichiatria
per la realizzazione del Corso “Depressione. Analogie e differenze dei trattamenti
psicoterapeutici e psicofarmacologici nelle depressioni”, Vercelli 8 maggio 2008;
- partecipazione al corso di formazione organizzato dalla Regione Piemonte Assessorato
Tutela della Salute e Sanità e ASL AT su “Emergenza/urgenza in Psichiatria” con intervento
“La risposta all’urgenza territoriale attraverso l’organizzazione semiresidenziale del CSM”,
Asti ottobre-dicembre 2008;
- corso formativo esperienziale sulle tecnologie analogiche nei contesti terapeutici e
riabilitativi: “Arteterapia, danza terapia e musicoterapia”, organizzato dalla SAIGA, Torino
febbraio-novembre 2008.
144
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Dipartimento Materno infantile e Consultorio
ANALISI ORGANIZZATIVA DEL DIPARTIMENTO MATERNO
INFANTILE E DELLE ATTIVITÀ CONSULTORIALI
ASL VC
Comuni: 92
Popolazione al 31.12.2007(BDDE): 175.032
Dipartimento Materno –Infantile (intervista al direttore dott. Sandro Provera)
Il Dipartimento Materno Infantile ASL VC è denominato Dipartimento Donna e bambino.
Il Direttore è il dott. Sandro Provera nominato dal mese di Settembre 2008.
Strutturazione del Dipartimento Donna e bambino: (situazione attuale)
• Pediatria Unica del Vercellese: direttore unico dott. Sandro Provera dal 2000
Comprende:
1 S.C. Pediatria P.O. Vercelli (5 Medici a tempo pieno; Inf. CPSE, 11 Inf., 3 Inf. ped, 4
OSS).
1 S.S. Pediatria P.O. Borgosesia (1 Medico a tempo pieno; 1 Inf. CPSE, 2 Inf., 1 Inf. part
time 70%,2 Inf.,1Inf. Interinale, 2 Inf. Pediatriche, 1 Inf. pediatrica part time 70%, 2
ausiliarie).
• Ostetricia e ginecologia:
Comprende:
1 S.C. Ostetricia e ginecologia P.O. Vercelli: direttore dott.ssa Nicoletta Vendola
(8 Medici a tempo pieno; 1CPSE, 1 ost part time 70%, 1 ost tempo det, 10 ost, 19 inf, 3
generiche, 4 OTA).
1 S.S. Ostetricia e ginecologia P.O. Borgosesia: direttore FF dott. Lorenzo Armino
(7 Medici a tempo pieno; 1 ost part time 58%, 1 ost tempo det, 6 ostetriche, 1 inf tempo
det, 10 generiche, 3 OSS).
• Struttura Semplice a valenza dipartimentale Consultorio (deliberazione n.547 del
28.8.2008): responsabile dott. Ezio Conti (al momento nominato con contratto di consulenza da
dicembre 2008 al 31 dicembre 2009 + 1 mese marzo/aprile 2010 per supervisione/valutazione “Progetto
consultorio ASLVC”).
• Struttura Neuropsichiatria Infantile Territoriale: responsabile dott. Federico Botto Micca
(sedi: Vercelli, Santhià, Gattinara, Borgosesia, Varallo).
Nel Dipartimento Donna e bambino il ruolo di Coordinatrice dipartimentale è ricoperto da 1
Ostetrica.
C’è inoltre un collegamento solo funzionale con i PLS.
145
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Dipartimento Materno infantile e Consultorio
Struttura Semplice a valenza dipartimentale Consultorio
Sedi:
♦ di servizio (elencare) : Vercelli, Santhià, Gattinara, Varallo.
♦ di erogazione (elencare) 9 ambulatori: Cigliano, Livorno Ferraris, Roasio, Romagnano,
Serravalle Sesia, Grignasco, Borgosesia, Coggiola, Scopello.
Nota: Negli ambulatori di Vercelli, Cigliano, Santhià è attivo il programma di
screening Prevenzione Serena.
1.SEZIONE RISORSE DEDICATE
(intervista al responsabile del Consultorio dott.
Ezio Conti e Coordinatrice dipartimentale Sig.ra Alessandra Turchetti).
Personale dedicato alle attività consultoriali:
Organico
Responsabile
Coordinatrice dipartimentale
Note (incarichi a tempo determinato,
termine incarico ecc,)
1
% tempo
dedicato /ore
settimana
-
1
-
Ostetrica (coordinatrice dipartimentale di tutti
i consultori e delle S.C./S.S. dei P.O ASLVC.
-
3 Ginecologi nel Distretto della Valsesia; 6
Ginecologi nel Distretto di Vercelli di cui 3 a
Santhià e 3 a Vercelli.
n. operatori
Consulente
Ginecologi
9
Pediatri
2
-
1 Pediatra nelle sedi di Vercelli e Santhià; 1
Pediatra nelle sedi a Gattinara e Varallo.
Psicologi
6
-
3 Psicologhe nel Distretto di Vercelli e 3
Psicologhe nel Distretto della Valsesia.
Ostetriche
7
1ost tempo pieno 2 ost part
3 Ostetriche (+ 1 in concorso) nel Distretto
time 70% distretto Valsesia3 della Valsesia; 4 Ostetriche (+ 1 prevista in
ost tempo pieno 1 ost part
organico ma da ricoprire) nel Distretto di
time 70% distretto Vercelli
Vercelli.
1 Assistente sociale nel Distretto di Vercelli; 2
Assistenti sociali nel Distretto della Valsesia.
Assistenti sociali
3
IP pediatrica
1
Altri operatori (es.
amministrativi)
-
La mancanza di personale amministrativo
viene segnalata come una criticità.
Mediatore culturale
2
1 di etnia magrebina presente nelle 4 sedi del
consultorio; 1 di etnia cinese presente a
Gattinara e Serravalle Sesia.
1 inf pediatrica tempo pieno
L’IP ruota su tutte le 4 sedi del Consultorio.
Dotazioni strumentali / procedurali
Hardware e software sufficienti ed adeguati: NO.
Nell’ambito del Dipartimento Donna e bambino, per quanto riguarda le Strutture di Pediatria
tali dotazioni non sono né sufficienti né adeguate. Mentre per la SSVD Consultorio non si
segnalano criticità ad eccezione della mancanza di un Pc a Varallo.
Il Consultorio è inoltre dotato di: 1 Ecografo a Santhià, 1 Ecografo a Gattinara, 1 Ecografo
portatile mentre 1 Ecografo è in arrivo per Vercelli.
146
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Dipartimento Materno infantile e Consultorio
C'è un archivio delle norme / procedure facilmente accessibile e consultabile:
Nel Dipartimento Donna e bambino l’archivio delle norme e procedure è cartaceo; per
quanto riguarda le norme/procedure relative alle attività consultoriali l’archivio è
informatizzato (c’è anche un sito regionale dedicato).
Per la documentazione sono disponibili libri e riviste (indicare i principali testi a
disposizione):
Per il Dipartimento Donna e bambino ci sono diverse Società scientifiche di riferimento; c’è
inoltre la Biblioteca Angelino di Biella.
Si segnala la richiesta di un collegamento a biblioteche informatiche.
2.SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista responsabile Consultorio dott. Ezio Conti)
Articolazione della funzione su una/più sedi distrettuali
Descrizione: Gravidanza Fisiologica e Patologica, Puerperio con Visite a domicilio,
Ambulatorio Neonato e bambino sano, Appoggio Allattamento, Corso di accompagnamento
alla nascita con Visite presso il Reparto di Ostetricia di Vercelli, corso Post – Partum, Paptest, batterilogici vaginali e uretrali, pessari, incontri per rieducazione perineale in
gravidanza, puerperio e incontinenza urinaria, visite ginecologiche, contraccezione, incontri
con gruppi di adolescenti per prevenzione MST e gravidanze indesiderate, centro di ascolto
per violenza domestica, certificati di maternità obbligatoria e maternità anticipata e
prolungamento 8° mese, consulenze telefoniche e telefonata amica,
ecografie
TV,distribuzione e illustrazione dell’agenda della gravidanza della Regione Piemonte,
Menopausa , Educazione Sanitaria nella scuole , ECG con QTC neonati.
Ambulatori /sportelli informativi
Sedi/orario settimanale di apertura:
Consultorio Vercelli: lunedì dalle 8 alle 18,30 – martedì dalle 8 alle 16 – mercoledì dalle 8
alle 15,30 – giovedì dalle 8 alle 17 – venerdì dalle 8 alle 15,30.
Consultorio Santhià: lunedì – martedì – giovedì – venerdì dalle ore 8 alle ore 15,30 con
orario continuato – mercoledì dalle ore 8 alle 17.
Consultorio Cigliano: martedì dalle ore 8 alle ore 12,30 – venerdì dalle ore 10 alle ore
15,45.
Consultorio Livorno Ferraris: venerdì dalle ore 8,30 alle ore 9,30.
Consultorio Grignasco: 1° - 3° lunedì del mese dalle 8,30 alle 12,30.
Consultorio Roasio: 2° e 4° lunedì del mese dalle 8,30 alle 10,30.
Consultorio Serravalle: 2° e 4° lunedì del mese dalle 11 alle 15.
Consultorio Coggiola: mercoledì dalle 8,30 alle 12,30.
Consultorio Romagnano Sesia: 2° e 4° mercoledì del mese dalle ore 13 alle ore 15.
Consultorio Gattinara: martedì dalle 8,30 alle 15,30 - giovedì dalle 8,30 alle 13,30 e dalle
14,30 alle 19,30 – venerdì dalle 8,30 alle 13,30.
Consultorio Varallo: venerdì dalle 8,30 alle 12,30.
Consultorio Scopello: ultimo venerdì di ogni mese dalle ore 13 alle ore 15.
Consultorio Borgosesia: martedì dalle ore 10,30 alle ore 15,30 – giovedì dalle ore 8,30
alle ore 12.
147
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Dipartimento Materno infantile e Consultorio
3.SEZIONE PROCEDURE (intervista al Direttore Dipartimento Donna e bambino dott. Sandro
Provera e al Responsabile Consultorio dott. Ezio Conti)
Principali protocolli / procedure utilizzati
Attività
Procedure presenti/assenti
Attività pediatriche in generale
Procedure regionali; Linee Guida Nazionali ed internazionali di riferimento.
Percorso nascite
Procedure regionali e Protocollo interno.
Coppie e menopausa
Procedure regionali
Gravidanza fisiologica
Procedure regionali
IVG
Procedure regionali. E’ in corso di redazione un protocollo locale.
Contraccezione e contraccezione
d’emergenza
Procedure regionali
IUD
Procedure regionali e Protocollo interno.
NOTE: E’ stata creata a cura di un gruppo di lavoro regionale “L’Agenda della
Gravidanza” che sarà consegnata presso i consultori. (Tale agenda contiene le varie
impegnative; il CeDAP; unica criticità: l’assenza del bilancio prenatale).
ALTRE ATTIVITA’: A cura della Struttura di Pediatria sono state effettuate alcune
indagini/studi: Indagine sull’allattamento al seno; Indagine sul dolore del neonato; Studio
su distress respiratorio del neonato.
4. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Responsabile Consultorio dott. Ezio Conti)
Interazioni strutturate/continuative
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
S.C. Ostetrica Vercelli
Booking (presa in carico
da S.C.); Ambulatorio
gravidanza a rischio;
Ambulatorio
diagnosi
prenatale; Ambulatorio
pre operatori;Bilancio di
salute
gravidanza
fisiologica.
-
Attivazione
nascita
2009)
Percorso
(febbraio
Percorso nascita
S.C. Pediatria Vercelli
Sostegno allattamento
materno; ECG neonati.
-
Attivazione
nascita
2009)
Percorso
(febbraio
Percorso nascita
S.C. Ostetricia Borgosesia
Booking (presa in carico
da S.C.); Ambulatorio
gravidanza a rischio;
Diagnosi prenatale.
-
Attivazione
nascita
2009)
Percorso
(febbraio
Percorso nascita
Punti di forza
Punti di debolezza
Intra-dipartimento/ASL
148
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Dipartimento Materno infantile e Consultorio
S.C. Pediatria Borgosesia
-
Attivazione
nascita
2009)
-
Progetto
regionale
approvato con DGR
n.47-9265
del
21.07.2008.
-
-
Progetto
regionale
approvato con DGR
n.47-9265
del
21.07.2008.
-
-
Progetto
regionale
approvato con DGR
n.47-9265
del
21.07.2008.
-
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
-
-
-
-
Sostegno allattamento
materno; ECG neonati
Percorso
(febbraio
Percorso nascita
Extra-ASL (enti,
associazioni, scuole etc)
Scuole del territorio ASLVC
Peer
education
–
Educazione affettività e
sessualità
Enti Gestori Sociali
Peer
education
–
Educazione affettività e
sessualità
Consultori privati cattolici
Peer
education
–
Educazione affettività e
sessualità
Occasionali/sporadiche
Ente
-
Criticità: Scarsa interazione tra il Dipartimento Donna e bambino e i PLS.
5. SEZIONE PROGETTI (intervista al Responsabile Consultorio dott. Ezio Conti)
Progetti di iniziativa locale su temi legati alla tutela della salute avviati negli ultimi anni (es.
progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute,
ecc.).
Titolo progetto
Punto Young – Affettività e sessualità in adolescenza
Problema di salute affrontato
Affettività e sessualità in adolescenza
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Momento sociale e età critica
Obiettivi e breve descrizione del progetto
Affrontare il tema dell’affettività in ambito scolastico: prevenzione malattie
sessualmente trasmesse; prevenzione gravidanze indesiderate.
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Consultori- Scuole del territorio ASLVC- Enti gestori sociali
Risultati conseguiti
In corso
Finanziamento
regionale
149
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Dipartimento Materno infantile e Consultorio
Titolo progetto
Progetto Continuità assistenziale dopo il parto
Problema di salute affrontato
Continuità assistenziale dopo il parto
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Dimissione precoce
Obiettivi e breve descrizione del progetto
Individuazione di casi a rischio e sostegno alle neomamme.
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Consultori- Scuole del territorio ASLVC- Enti gestori sociali
Risultati conseguiti
In corso
Finanziamento
regionale
Nota: Si segnala la necessità di avviare alcuni percorsi di formazione (anche come
quadrante):
Formazione
•
Corso di accompagnamento alla nascita (che potrebbe essere organizzato per tutto il
quadrante nord est)
•
Corso di Rianimazione in sala parto
•
Corso regionale Stabilizzazione del neonato critico
•
Corso del Messaggio neonatale
•
Corso di rieducazione perineale (statica pelvica).
150
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DI
DIREZIONE DI DISTRETTO
ASL VC
Distretto della Valsesia: 47 Comuni
Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 73.438 abitanti.
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
N. sedute dell’Ufficio di Coordinamento Distrettuale (nell’ultimo anno): 9
È presente l’ODG?
SI
Viene redatto un verbale? SI
Elencare i principali argomenti di prevenzione trattati (nelle ultime tre sedute):
- Influenza stagionale
- Influenza A H1N1
- Sorveglianza anziani per Campagna “Estate sicura 2009 - Vincere il caldo”
N. corsi di formazione attivati nel 2008-09 per MMG-PLS (a cura della S.C. OSRU): 4
Elencare gli argomenti di prevenzione fra quelli attivati nel 2008-09:
- Vaccinazione anti HPV
- Sinergia scuola e PLS nella prevenzione delle patologie orali (organizzato per il quadrante)
- Adolescenti e costumi sessuali
- La gestione integrata del diabete
N. corsi di formazione attivati per il personale afferente al Distretto: nessuno
Elencare gli argomenti di prevenzione fra quelli attivati nell’ultimo anno: N. atti deliberativi proposti: Nel 2009 (ad oggi) nessun atto deliberativo proposto per attività
di prevenzione.
Presenza di Programma delle attività Distrettuale (evidenziare i programmi di prevenzione):
NO
Presenza di relazione annuale (evidenziare i risultati di prevenzione): NO
151
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
Il Distretto fa:
solo tutela
NO
tutela + produzione SI (dal 2009)
Quali Servizi/ Attività Territoriali sono gestiti direttamente dal Distretto?
GESTIONE MMG E PLS
SPECIALISTICA AMBULATORIALE
PROTESICA E INTEGRATIVA
CURE DOMICILIARI
COMMISSIONI VALUTATIVE MULTIDISCIPLINARI (UVG, UVH ETC)
SERT
N.P.I.
D.S.M.
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al Direttore di Distretto dott.ssa Gennarina Rista)
Personale dedicato alla Direzione del Distretto
n. operatori
Direttore
Altri medici
Amministrativi
Altri operatori
1
-
% tempo
dedicato alla direzione
100%
E’ stato nominato il Coordinatore dei Distretti?
Note
NO (in realtà non è previsto)
Sono presenti SC, SS e/o posizioni funzionali in staff alla DD?
NO
Se sì specificare: Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati
SI
Eventuali criticità: Presenza di rete intranet
SI
Presenza di archivio della corrispondenza
SI
Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile
SI
Presenza di biblioteca distrettuale (cartacea o informatica)
SI
152
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al Direttore di Distretto dott.ssa Gennarina Rista)
Direttore Distretto: dott.ssa Gennarina Rista dal 1.6.1997
Presenza di regolamento: NO
Formalizzato in data: Composizione dell’Ufficio di coordinamento distrettuale: Direttore di Distretto,
Rappresentanti Medicina di Assistenza primaria*, 1 Rappresentante Pediatra,
Rappresentante Specialisti convenzionati, 1 Rappresentante Farmacia convenzionata.
2
1
Nota*: i rappresentanti Medicina di Assistenza primaria sono diventati 2 dopo accorpamento
area Gattinara.
Attività del Direttore:
•
Assegnazione risorse di personale
SI
•
Assegnazione risorse strumentali
SI
•
Proposta atti deliberativi
SI
tutti
solo quelli a valenza dipartimentale
solo visto
•
Interfaccia con la Direzione ASL
SI
per ogni problema (rilevante)
occasionalmente
•
Dirimere i conflitti
SI
•
Sistema informativo
SI
•
Formazione
SI
•
Procedure e organizzazione
SI
•
Gestione unica acquisti
SI
•
Gestione fondi dipartimentali
SI
•
Altro
-
Indicare le 3 prevalenti:
Le attività a seguire elencate sono equivalenti: Gestione fondi dipartimentali – Interfaccia con
la Direzione Aziendale per i problemi più rilevanti – Assegnazione risorse di personale.
153
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
4. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Direttore di Distretto dott.ssa Gennarina Rista)
Interazioni strutturate/continuative
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Inter-distrettuali
Direzione sanitaria
ospedaliera (vari
reparti)
Direzione aziendale
Dipartimento di
prevenzione
Servizi sociali
Iniziative oggetto di
obiettivi
regionali/aziendali;
attività legate a casi
singoli particolari
Gruppo locale
Emergenze infettive
Campagna vaccinazione
anti influenzale;
vaccinazione anti H1N1
Iniziative oggetto di
obiettivi
regionali/aziendali;
attività legate a casi
singoli particolari
Non quantificabile
Buona collaborazione
Non quantificabile
-
-
-
Non quantificabile
Buona collaborazione
-
Non quantificabile
Buona collaborazione
-
Non quantificabile
Buona collaborazione
-
Extra-distrettuali
Comuni; Comunità
montane
Iniziative oggetto di
obiettivi
regionali/aziendali;
attività legate a casi
singoli particolari
Occasionali/sporadiche
Ente
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
-
-
-
-
-
Criticità: assenza di una programmazione dedicata.
5. SEZIONE PROGETTI (indicare i progetti con contenuto di prevenzione)
Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di
educazione alla salute, progetti di promozione della salute, obiettivi assegnati ai MMG e PLS a
seguito di accordi aziendali ecc.)
Titolo progetto
-
Problema di salute affrontato
-
Ragioni che hanno dato origine al progetto
-
Obiettivi del progetto
-
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
-
Risultati conseguiti
-
Finanziamento
-
NOTE: 154
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DI
DIREZIONE DI DISTRETTO
ASL VC
Distretto di Vercelli: 45 Comuni
Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 101.594 abitanti.
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
N. sedute dell’Ufficio di Coordinamento Distrettuale (nell’ultimo anno): almeno 1 seduta al
mese.
È presente l’ODG?
SI
Viene redatto un verbale? SI
Elencare i principali argomenti di prevenzione trattati (nelle ultime tre sedute):
- Vaccinazione influenza stagionale
- Pandemia Influenza A H1N1
N. corsi di formazione attivati nel 2008-09 per MMG-PLS (a cura della S.C. OSRU): 4
Elencare gli argomenti di prevenzione fra quelli attivati nel 2008-09:
- Vaccinazione anti HPV
- Sinergia scuola e PLS nella prevenzione delle patologie orali (organizzato per il quadrante)
- Adolescenti e costumi sessuali
- La gestione integrata del diabete
N. corsi di formazione attivati per il personale afferente al Distretto: nessuno
Elencare gli argomenti di prevenzione fra quelli attivati nell’ultimo anno: N. atti deliberativi proposti: Nel 2009 (ad oggi) circa 40 atti deliberativi sono stati proposti dal
Distretto per Vigilanza; mentre 10 sono le determine.
Presenza di Programma delle attività Distrettuale (evidenziare i programmi di prevenzione):
SI, in generale c’è un programma delle attività. Ci sono poi gli obiettivi regionali e aziendali.
Presenza di relazione annuale (evidenziare i risultati di prevenzione): SI; una relazione attività
viene effettuata semestralmente alla Direzione aziendale e questa relazione viene poi inserita
nella relazione annuale dell’azienda.
155
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
Il Distretto fa:
solo tutela
NO
tutela + produzione SI (dal 2009)
Quali Servizi/ Attività Territoriali sono gestiti direttamente dal Distretto?
GESTIONE MMG E PLS
SPECIALISTICA AMBULATORIALE (AST)
PROTESICA E INTEGRATIVA
CURE DOMICILIARI
COMMISSIONI VALUTATIVE MULTIDISCIPLINARI (UVG, UVH ETC)
SERT
N.P.I.
D.S.M.
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE
(intervista al Direttore di Distretto Prof.. Massimiliano
Panella)
Personale dedicato alla Direzione del Distretto
n. operatori
Direttore
Altri medici
Amministrativi
1
3
4
Altri operatori
1
% tempo
dedicato alla direzione
-
-
E’ stato nominato il Coordinatore dei Distretti?
Note
Sede VC
Sede VC
1 collaboratore amministrativo professionale
cat D, 1 collaboratore amministrativo
professionale
cat
Ds,
1
assistente
amministrativo cat C.
1 ausiliario spec. Servizio tecnico-economali
cat A.
NO (in realtà non è previsto)
Sono presenti SC, SS e/o posizioni funzionali in staff alla DD?
NO
Se sì specificare: Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati
SI
Eventuali criticità: Presenza di rete intranet
SI
Presenza di archivio della corrispondenza
SI
Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile
SI
Presenza di biblioteca distrettuale (cartacea o informatica)
NO
156
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al Direttore di Distretto Prof. Massimiliano Panella)
Direttore Distretto: Prof. Massimiliano Panella dal 15.6.2009
Presenza di regolamento: SI (Atto aziendale)
Formalizzato in data: Composizione dell’Ufficio di coordinamento distrettuale: Direttore di Distretto, 1
Rappresentante MMG, 2 Rappresentanti PLS, 2 Rappresentanti SUMAI (inoltre tra gli invitati:
1 Rappresentante Equipe medica + 1 Rappresentante della Continuità assistenziale, oltre ad
inviti specifici in base all’ordine del giorno).
Attività del Direttore:
•
Assegnazione risorse di personale
SI
•
Assegnazione risorse strumentali
SI
•
Proposta atti deliberativi
SI
tutti
solo quelli a valenza dipartimentale
solo visto
•
Interfaccia con la Direzione ASL
SI
per ogni problema (rilevante)
occasionalmente
•
Dirimere i conflitti
SI
•
Sistema informativo
SI
•
Formazione
SI
•
Procedure e organizzazione
SI
•
Gestione unica acquisti
SI
•
Gestione fondi dipartimentali
SI
•
Altro
-
Indicare le 3 prevalenti:
Gestione budget - Definizione procedure e regolamenti – Interfaccia con la Direzione
Aziendale – Qualità ed appropriatezza della spesa.
157
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
4. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Direttore di Distretto Prof. Massimiliano Panella)
Interazioni strutturate/continuative
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Non quantificabile
Buona collaborazione
-
Non quantificabile
-
-
Non quantificabile
Buona collaborazione
-
Non quantificabile
Buona collaborazione
-
Iniziative oggetto di
obiettivi
regionali/aziendali;
attività legate a casi
singoli particolari
Non quantificabile
Buona collaborazione
-
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
-
-
-
-
Evidenza di attività
Inter-distrettuali
Direzione sanitaria
ospedaliera (vari
reparti)
Direzione aziendale
Dipartimento di
prevenzione
MMG-PLS
Iniziative oggetto di
obiettivi
regionali/aziendali;
attività legate a casi
singoli particolari
Attività del Distretto;
Gruppo
locale
Emergenze infettive
Campagna vaccinazione
anti
influenzale;
vaccinazione anti H1N1
Attività
istituzionali;
Iniziative oggetto di
obiettivi
regionali/aziendali.
Extra-distrettuali
Enti gestori
Occasionali/sporadiche
Ente
-
5. SEZIONE PROGETTI (indicare i progetti con contenuto di prevenzione)
Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di
educazione alla salute, progetti di promozione della salute, obiettivi assegnati ai MMG e PLS a
seguito di accordi aziendali ecc.)
Titolo progetto
-
Problema di salute affrontato
-
Ragioni che hanno dato origine al progetto
-
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
-
Risultati conseguiti
-
Finanziamento
-
NOTE: -
158
PROFILO Azienda Sanitaria Locale VC
•
Demografia
Indicatore
Popolazione residente (n. assoluto)
nel 2007
Popolazione %(rispetto alla
regione) nel 2007
Nati nel 2007
Morti nel 2007
Iscritti nel 2007
Cancellati nel 2007
Popolazione straniera (n. assoluto)
nel 2007
% Popolazione straniera (%
stranieri residenti) nel 2007
Indice di vecchiaia (Pop ≥65 anni /
pop 0-14 *100) nel 2007
Indice di invecchiamento (Pop ≥65
anni / pop residente *100) nel 2007
Tasso di disoccupazione nel 2001
(n. di disoccupati/forza lavoro*100)
ossia pop > 15 anni in cerca di
occupazione
Adulti in carico ai servizi sociali
Anziani in carico ai servizi sociali
(% > 64 anni in carico ai servizi
sociali)
Anziani in presidio (% pop 30-59in
carico ai servizi sociali)
Fonte
BDDE
Dati
175.032
BDDE
3,97% (della popolazione
piemontese)
1.412
2.185
6.921
5.682
10.251
BDDE
BDDE
BDDE
BDDE
BDDE
BDDE
BDDE
BDDE
Rete per la salute
6% (della popolazione
vercellese)
216,62
(180,07 Piemonte)
25,11
(22,68 Piemonte)
5,61
(6,30 Piemonte)
Rete per la salute
Rete per la salute
-
Rete per la salute
-
159
•
Condizioni socioeconomiche come determinanti della salute
Indicatore
Fonte
Livello di istruzione nel periodo da
PASSI
giugno 2007 a marzo 2008:
percentuale scolarità bassa (nessun
titolo, licenza elementare, licenza
media inferiore);
percentuale scolarità alta (licenza
media superiore, laurea)
Occupazione nel periodo da giugno
PASSI
2007 a marzo 2008:
percentuale lavoratori regolari
Difficoltà economiche nel periodo
PASSI
da giugno 2007 a marzo 2008:
percentuale di persone che
riferiscono molte difficoltà
economiche
Dati
-
-
•
Stili di vita
Indicatore
Livello di attività fisica: percentuale
di sedentari nel periodo da giugno
2007 a marzo 2008
Livello di attività fisica: percentuale
di popolazione attiva
Abitudine al fumo: percentuale di
fumatori - nel periodo da giugno
2007 a marzo 2008
Situazione nutrizionale: percentuale
di persone in eccesso ponderale
(sovrappeso e obesi) - nel periodo
da giugno 2007 a marzo 2008
Consumo di frutta e verdura:
percentuale di persone che
consumano almeno 5 porzioni di
frutta e verdura al giorno - nel
periodo da giugno 2007 a marzo
2008
Consumo di frutta e verdura:
percentuale di persone che
consumano almeno 3 porzioni di
frutta e verdura al giorno - nel
periodo da giugno 2007 a marzo
2008
Bevitori a rischio: percentuale di
bevitori a rischio - nel periodo da
giugno 2007 a marzo 2008
Fonte
PASSI
Dati
20
(24 Piemonte)
PASSI
-
PASSI
27
(29 Piemonte)
PASSI
35
(40 Piemonte)
PASSI
5
(11 Piemonte)
PASSI
-
PASSI
17
(17 Piemonte)
160
•
Incidenti stradali
Indicatore
Tasso di incidentalità (Incidenti /
popolazione * 100.000) nel 2004
Indice di mortalità degli incidenti
stradali (n. di morti per incidenti
stradali su n. di incidenti stradali
*100) nel 2004
Uso dei dispositivi di sicurezza:
percentuale di persone che usano la
cintura anteriore sempre - nel
periodo da giugno 2007 a marzo
2008
Uso dei dispositivi di sicurezza:
percentuale di persone che usano la
cintura posteriore sempre - nel
periodo da giugno 2007 a marzo
2008
Guida sotto effetto dell’alcool:
percentuale di persone che
riferiscono di aver guidato sotto
effetto dell’alcool - nel periodo da
giugno 2007 a marzo 2008
Fonte
Rete per la salute / rapporto
incidentalità stradale
Rete per la salute / rapporto
incidentalità stradale
Dati
351,34
(342,59 Piemonte)
4,38
(2,99 Piemonte)
PASSI
86
(89 Piemonte)
PASSI
34
(27 Piemonte)
PASSI
10
(9 Piemonte)
Fonte
PASSI
Dati
35
(28 Piemonte)
Fonte
Rete per la salute
Dati
3
(62 Piemonte)
Rete per la salute
48
(1.059 Piemonte)
Rete per la salute
12,50
(156,50 Piemonte)
Rete per la salute
0,76
(0,77 Piemonte)
•
Incidenti domestici
Indicatore
Informazioni ricevute su
prevenzione infortuni: percentuale
di persone che dichiarano di aver
ricevuto informazioni su
prevenzione di infortuni domestici nel periodo da giugno 2007 a marzo
2008
•
Ambiente di vita
Indicatore
Impianti di trattamento rifiuti
(distinti fra discariche,
compostaggio e altro): n. impianti
di compostaggio nel 2006
Impianti di trattamento rifiuti
(distinti fra discariche,
compostaggio e altro): n. impianti
di trattamento – smaltimento rifiuti
nel 2006
Industrie a rischio di incidente
rilevante (n. impianti / Kmq) nel
2006
Piste ciclabili (Km piste ciclabili /
pop * 10.000) nel 2006
161
Qualità raccolta RSU (quantità
raccolta differenziata su quantità
totale rifiuti *100) nel 2006
Siti contaminati (numero siti) nel
2006
Rete per la salute
24,90
(40,70 Piemonte)
Rete per la salute
46
(533 Piemonte)
Fonte
Relazione attività SpreSAL
2007
Dati
2.428
(49.869 Piemonte)
•
Ambiente di lavoro
Indicatore
Infortuni sul lavoro definiti Inail:
N. totale infortuni accaduti nel
2005 e definiti entro il 30.06.2007;
N. totale infortuni/ popolazione
attiva * 1000
Mortalità per infortuni sul lavoro
(n. di infortuni mortali per
provincia)
Malattie professionali:
N. totale notizie di malattia
professionale;
Sistema di sorveglianza sugli
infortuni mortali Piemonte –
anni 2005-2006
Relazione attività SpreSAL
2007
N. totale notizie di malattia
professionale/popolazione attiva *
100.000
19,65
(15,89 Piemonte)
3
(95 Piemonte)
115
(2.691 Piemonte)
93,07
(85,76 Piemonte)
•
Determinanti biologici
Indicatore
Copertura vaccinale (% bambini
vaccinati) nel 2° semestre 2007
IPV 12 mesi
Fonte
Relazione attività SISP 2007
Dati
Relazione attività SISP 2007
DT 12 mesi
Relazione attività SISP 2007
HBV 12 mesi
Relazione attività SISP 2007
AP 12 mesi
Relazione attività SISP 2007
Hib 12 mesi
Relazione attività SISP 2007
IPV 24 mesi
Relazione attività SISP 2007
DT 24 mesi
Relazione attività SISP 2007
HBV 24 mesi
Relazione attività SISP 2007
AP 24 mesi
Relazione attività SISP 2007
Hib 24 mesi
Relazione attività SISP 2007
MPR 24 mesi
Relazione attività SISP 2007
95
(90,5 Piemonte)
95
(90,5 Piemonte)
95
(90,4 Piemonte)
94,8
(90,4 Piemonte)
94,8
(89,8 Piemonte)
98,3
(96,8 Piemonte)
98,3
(96,8 Piemonte)
98,3
(96,5 Piemonte)
98,3
(96,5 Piemonte)
98,3
(94,2 Piemonte)
92,6
162
MPR 24 a 7 anni
Relazione attività SISP 2007
DT 7 anni
Relazione attività SISP 2007
AP 7 anni
Relazione attività SISP 2007
dT 16 anni
Relazione attività SISP 2007
AP 16 anni
Relazione attività SISP 2007
Donne suscettibili alla rosolia
(Percentuale di donne tra i 18 e i 49
anni suscettibili o con stato
immunitario sconosciuto verso la
rosolia) nel periodo da giugno 2007
a marzo 2008
Tasso di partecipazione screening
femminile citologico pap test
nell’ambito di “Prevenzione
Serena” (% donne che hanno
partecipato allo screening / donne
invitabili) nel 2007
Tasso di partecipazione screening
femminile citologico pap test
(Percentuale di donne tra i 25 e i 64
anni che hanno eseguito il Pap-test
negli ultimi tre anni) nel periodo da
giugno 2007 a marzo 2008
Costi pap test per le pazienti (%
donne che hanno pagato il costo
intero o in parte) nel periodo da
giugno 2007 a marzo 2008
Tasso di partecipazione screening
femminile mammografico
nell’ambito di “Prevenzione
Serena” (% donne che hanno
partecipato allo screening / donne
invitabili) nel 2007
Tasso di partecipazione screening
femminile mammografico
(Percentuale di donne tra i 50 e i 69
anni che hanno eseguito una
mammografia in accordo alle linee
guida) nel periodo da giugno 2007 a
marzo 2008
Costi mammografia per le pazienti
(% donne che hanno pagato il costo
intero o in parte) nel periodo da
PASSI
(90,6 Piemonte)
87,9
(80 Piemonte)
94,4
(92,7 Piemonte)
93,8
(91,5 Piemonte)
77,4
(57,3 Piemonte)
8
(13 Piemonte)
43
(45 Piemonte)
Rete per la salute
27,78
(42,05 Piemonte)
PASSI
80
(81 Piemonte)
PASSI
39
(39 Piemonte)
Rete per la salute
38,85
(59,40 Piemonte)
PASSI
72
(71 Piemonte)
PASSI
20
(22 Piemonte)
163
giugno 2007 a marzo 2008
•
Mortalità
Indicatore
Mortalità per tutte le cause nel
2001-2002
Mortalità app. cardiocirc. 20012002
Mortalità per tumori maligni 20012002
Mortalità per cause accidentali
2001-2002
Mortalità per malattie app.
respiratorio 2001-2002
Mortalità per malattie app.
digerente 2001-2002
Mortalità per malattie trattabili
2001-2002
Mortalità per malattie prevenibili
2001-2002
Mortalità per malattie fumocorrelate 2001-2002
Mortalità per malattie alcolcorrelate 2001-2002
Mortalità evitabile 0-74 anni per
tutte le cause - Tassi standardizzati
*100.000 (triennio 2000-2002)
Mortalità evitabile 0-74 anni per
tumori maligni apparato digerente Tassi standardizzati *100.000
(triennio 2000-2002)
Fonte
BDM
Dati
TS 632,70
(TS 578,74 Piemonte)
SMR 108,06
(IC inf: 105 IC sup: 111)
BDM
TS 246,60
(TS 215,73 Piemonte)
SMR 113,16
(IC inf: 108 IC sup: 118)
BDM
TS 191,93
(TS 181,76 Piemonte)
SMR 103,79
(IC inf: 98 IC sup: 109)
BDM
TS 49,85
(TS 39,61 Piemonte)
SMR 120,58
(IC inf: 106 IC sup: 136)
BDM
TS 37,58
(TS 34,57 Piemonte)
SMR 107,10
(IC inf: 95 IC sup: 119)
BDM
TS 26,63
(TS 27,27 Piemonte)
SMR 93,45
(IC inf: 80 IC sup: 108)
BDM
TS 63,06
(TS 55,63 Piemonte)
SMR 112,52
(IC inf: 102 IC sup: 123)
BDM
TS 74,50
(TS 74,63 Piemonte)
SMR 100,24
(IC inf: 91 IC sup: 109)
BDM
TS 150,35
(TS 133,76 Piemonte)
SMR 114,21
(IC inf: 107 IC sup: 121)
BDM
TS 75,70
(TS 66,27 Piemonte)
SMR 110,24
(IC inf: 100 IC sup: 121)
ERA (Epidemiologia e Ricerca
288,5 M
126,9 F
Applicata – Atlante 2007)
(243,3 M 108,4 F
Piemonte)
ERA (Epidemiologia e Ricerca
37,4 M
16,0 F
Applicata – Atlante 2007)
(30,6 M 13,7 F
Piemonte)
164
Mortalità evitabile 0-74 anni per
tumori maligni apparato respiratorio
- Tassi standardizzati *100.000
(triennio 2000-2002)
Mortalità evitabile 0-74 anni per
sis. circ.- malattie ischemiche cuore
- Tassi standardizzati *100.000
(triennio 2000-2002)
Mortalità evitabile 0-74 anni per
traumatismi e avvelenamenti - Tassi
standardizzati *100.000 (triennio
2000-2002)
Mortalità evitabile 0-74 anni con
interventi di prevenzione primaria Tassi standardizzati *100.000
(triennio 2000-2002)
Mortalità evitabile 0-74 anni con
interventi di diagnosi precoce e
terapia - Tassi standardizzati
*100.000 (triennio 2000-2002)
Mortalità evitabile 0-74 anni con
interventi di igiene ed altra
assistenza sanitaria terapia - Tassi
standardizzati *100.000 (triennio
2000-2002)
ERA (Epidemiologia e Ricerca
Applicata – Atlante 2007)
57,1 M
12,6 F
(53,6 M 9,8 F
Piemonte)
ERA (Epidemiologia e Ricerca
Applicata – Atlante 2007)
57,1 M
13,1 F
(45,5 M 11,7 F
Piemonte)
ERA (Epidemiologia e Ricerca
Applicata – Atlante 2007)
60,2 M
14,7 F
(46,5 M 13,7 F
Piemonte)
ERA (Epidemiologia e Ricerca
Applicata – Atlante 2007)
191,1 M
46,3 F
(164,5 M 39,5 F
Piemonte)
ERA (Epidemiologia e Ricerca
Applicata – Atlante 2007)
21,5 M
41,8 F
(18,6 M 37,5 F
Piemonte)
ERA (Epidemiologia e Ricerca
Applicata – Atlante 2007)
75,9 M
38,9 F
(60,2 M 31,4 F
Piemonte)
Nota: sono segnati in rosso gli SMR indicanti un eccesso di mortalità rispetto al dato regionale;
gli intervalli di confidenza evidenziati in giallo sono significativi.
Sono segnati in blu gli SMR indicanti un difetto di mortalità rispetto al dato regionale;
gli intervalli di confidenza evidenziati in azzurro indicano che il difetto è significativo
165
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DIP Fase sperimentale-Relazione Ricognizione