Lo scenario europeo nella lotta
alla dispersione scolastica
Final Conference
Prato - 10 settembre 2013
Mauro Di Grazia
I dati europei 2012
• Early school leavers in riduzione in EU
• La diminuzione sta rallentando
• L’obiettivo di riduzione al 10 % (ET 2020:
strategia europea di Education e Training)
lontano per molti paesi. Media UE: 13 %
• 27 paesi UE
→ 12 hanno raggiunto il target
→ 10 stanno per raggiungerlo
→ 2 sono ancora lontani (Italia/Romania)
→ 3 sono oltre il 20 % di dispersione (Spagna,
Portogallo, Malta)
Prato 10 settembre 2013
Change
2011- National target
2012
2010
2011
2012
Finland
10.3
9.8
8.9
-0.9
8.0
Un. Kingdom
14.9
15.0
13.5
-1.5
No target
France
12.6
12.0
11.6
-0.4
9.5
Germany
11.9
11.7
10.5
-1.2
less than 10.0
Greece
13.7
13.1
11.4
-1.7
9.7
Ireland
11.4
10.8
9.7
-1.1
8.0
Belgium
11.9
12.3
12.0
-0.3
9.5
Romania
18.4
17.5
17.4
-0.1
11.3
Italy
18.8
18.2
17.6
-0.6
15.0-16.0
Spain
28.4
26.5
24.9
-1.6
15.0
EU
14.0
13.5
12.8
Prato 10 settembre 2013 -0.7
less than 10.0
I dati italiani
• Dati Eurostat del 2013, relativi al 2012
• Modelli statistici e incongruenze
• Dati italiani Istat 2012: 18,8 % (peggiori
rispetto al 17,6 di Eurostat)
• Forte differenza di genere, in Italia come in
EU: i ragazzi al 22 %, le ragazze al 15,4: i
maschi restano indietro.
• I dati toscani: incremento della dispersione
(dal 15,5 del 2008 al 17,5 del 2010)
• in parallelo con l’aggravarsi della crisi
economica.
Prato 10 settembre 2013
Strategia EU 2020
Raccomandazioni del Consiglio UE 191/2011
• Riduzione dell’abbandono scolastico per la
“crescita” “intelligente” (maggiore
istruzione/maggiore crescita) e “inclusiva”
(meno disoccupazione, meno emarginazione
sociale: ridurre di 20 mln i poveri)
• ESL = disoccupati al 52 %
• Ma: disoccupazione giovanile in EU al 23
% (IT al 39,5, Spagna/Grecia 60 %): 5,6
mln di giovani senza futuro, drammatica crisi
di un modello socio-economico
Prato 10 settembre 2013
Strategia EU 2020
• Individuazione precoce dei gruppi a rischio
abbandono:
− figli di immigrati
− gruppi socialmente ed economicamente
svantaggiati
− giovani con dsa e disabili (v.School Safety Net)
• “Rivedere le politiche esistenti”, con “strategie
globali intersettoriali”, con “una gamma di
misure concernenti la scuola nel suo insieme”,
“sistemiche”
• Integrazione intersettoriale delle politiche
scolastiche, con quelle sociali, per l’infanzia,
per i giovani, per famiglia, per il lavoro, per
l’integrazione
Prato 10 settembre 2013
Misure proposte
• Monitoraggio permanente del fenomeno ESL,
(cause, anche interne al sistema): partire dai dati
• Piano strategico di ogni singolo stato entro il
2012 che preveda:
− misure di “prevenzione”/”intervento”/
“compensazione”
− indirizzate a immigrati, Rom, dsa, giovani
svantaggiati
− il coinvolgimento di istruzione e formazione
prof. (ruolo chiave di quest’ultima)
− l’estensione della scuola per l’infanzia
− la valorizzazione del “ruolo chiave” degli
insegnanti e dei DS
Prato 10 settembre 2013
Politiche di
prevenzione (di sistema)
• Ottimizzare l’offerta di istruzione e
formazione (alta qualità per tutti):
− accrescere l’offerta formativa oltre l’obbligo
− piani per zone svantaggiate
− supporti linguistici;
− partecipazione dei genitori
− flessibilità e “permeabilità” dei percorsi
formativi (es.:modularizzare - alternanza
scuola-lavoro)
− rafforzare la Formazione Professionale
− rafforzare il nesso formazione/lavoro
(tirocini, coinvolgere le imprese)
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Politiche di
intervento (delle scuole)
• Trasformare le scuole in comunità di
apprendimento (vision condivisa da tutti,
ambiente “aperto, stimolante, gradevole”)
− Individuare precocemente gli studenti a rischio
− Stabilire una rete di rapporti coi genitori e
soggetti esterni (com. locali, associazioni di
immigrati, sportive, volontariato, del lavoro,…)
− Fornire agli insegnanti strumenti (“Tools”!) per
il loro lavoro (formazione ad hoc)
− Organizzare attività extracurricolari,
artistiche, culturali, sportive per rafforzare
l’autostima
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Politiche di
intervento (individuali)
• Programmare meccanismi individuali di
sostegno
• Monitoraggio individuale e tutoraggio per
gruppi
• Calibrare l’insegnamento sui bisogni degli
alunni (apprendimento individualizzato)
• Rafforzare l’attività di orientamento e
counselling per favorire scelte consapevoli e
adeguate al talento
• Garantire sostegno finanziario ai giovani per il
rientro dall’abbandono
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Politiche di
compensazione
Per i drop out
• Promuovere programmi di istruzione di
“second chance”, diversi da quelli
scolastici/formali sia dal punto di vista
organizzativo che pedagogico
• Promuovere corsi di recupero e
orientamento
• Riconoscere e convalidare la formazione
precedente (compreso l’apprendimento non
formale e informale)
• Promuovere il sostegno individuale e
specifico (finanziario, educativo, psicologico…)
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Seminario EU
1-2 marzo 2012
• Organizzato dalla Comm. UE per fare il punto
• 300 operatori, ricercatori, esperti (Italia assente ?)
• Sottolineatura dell’approccio olistico al problema.
Obiettivi:
− Conoscere il fenomeno ESL su basi di evidenze/dati
− Stabilire una cooperazione cross-settoriale
− Indirizzare i drop out alla Formazione Professionale
− Sviluppare differenti forme di insegnamento
− Scambiare esperienze e buone pratiche in EU
Temi sottolineati:
− Conoscere i processi per costruire politiche
efficaci/efficienti
− Grande importanza dell’orientamento
− Crescente divisione fra apprendimento tradizionale e
apprendimento tramite
i nuovi media
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Seminario EU
1 workgroup
• Workgroup 1/Who leaves, why and when
− Importanza dei data-base e dell’elaborazione dei
dati (individuali, da aggregare per tipologia,
zona, regione). Monitoraggio permanente.
Buone pratiche UK, NL, HU, LU
Suggerimenti (idee, fattori di successo,..):
− sviluppare data-base comparabili
− focalizzare il monitoraggio sulla motivazione
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Seminario EU
2 workgroup
• Workgroup 2/It take a village to raise a child
− Muovere la comunità per stabilire cooperazioni crosssettoriali locali
Suggerimenti (idee, fattori di successo,..):
− Flessibilità (adattarsi al contesto)
− Integrare i livelli di intervento
− Coinvolgimento dei genitori (enfatizzato)
− Molteplicità di opzioni per i ragazzi
− Interventi precoci
− Incentivi alle scuole
− Team multidisciplinari
− Per i decisori politici: dare obiettivi, monitorare,
valutare i risultati
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Seminario EU
3 workgroup
• Workgroup 3/Challenge and opportynities
− Valorizzare il differente approccio
pedagogico della FP per gli ESL e i drop out
(per gradi, passo passo)
Suggerimenti (idee, fattori di successo,..):
− Più giorni di stage/tirocinio, meno gg di
istruzione generale
− Adottare un buon bilanciamento fra teoria e
pratica
− Introdurre una dimensione operativa fin dai
primi anni dell’istruzione
− Definire un nuovo contratto sociale/patto
formativo
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Seminario EU
4 workgroup
• Workgroup 4/Learning differently
Fattori di successo:
− la padronanza di sé
− l’apprendimento interattivo, individuale, flessibile,
peer to peer, divertente
− Insegnanti motivati, allenatori più che valutatori
Suggerimenti (idee):
− Gli insegnanti devono sentirsi sicuri e lavorare in
team
− Le scuole devono sentirsi comunità e parte della
comunità (quindi no alle mega-scuole)
− Fondamentale la loro autonomia, che comporta la
responsabilità dei risultati
Buona notizia: Fondi Strutturali e FSE 2014/20, legati
agli obiettivi UE, anche per le politiche per gli ESL
Prato 10 settembre 2013
Sfida alle scuole
• I fattori dell’educazione scolastica
influenzano e talvolta generano l’abbandono
• sfida per le scuole: Rispondere ai vari stili di
apprendimento degli studenti e aiutare gli
insegnanti a far fronte alle diverse esigenze di
gruppi di studenti con diverse capacità
• Non tutti gli stati europei seguono politiche
coerenti per contrastare l’abbandono scolastico
Prato 10 settembre 2013
Sfida alle regioni
• In Italia, ad es., non esiste una politica del
governo centrale contro la dispersione (salvo che
nelle regioni meridionali – cfr progetto
“Competenze per lo sviluppo”, realizzato con
fondi PON nelle quattro regioni ammesse)
• Il problema è di fatto relegato alla sensibilità
delle Regioni che gestiscono il sistema IeFP e il
recupero dei drop out (cfr la politica regionale
toscana e il suo impegno in qs direzione)
• La distanza fra regioni e scuole (soprattutto
quelle professionali, investite del compito) resta
ancora troppo forte, perché sia le risorse umane
che molta parte di quelle materiali sono di
competenza statale e quindi gestite con regole
burocratiche rigide e inefficienti.
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I prodotti del Progetto
• School Inclusion/Stay@school affrontano il problema sul
fronte interno alla scuola, coi cinque moduli che
propongono:
– il riconoscimento precoce dei fattori di rischio;
– i protocolli di una comunicazione efficace
– la sollecitazione di una didattica innovativa centrata
sul soggetto, apprendimenti induttivi, nuove
tecnologie e una valutazione adeguata;
– la scelta di lavorare in rete coi tanti supporti esterni.
• Stay@school ha approfondito le piste tracciate da
School Inclusion e oggi presenta i tool prodotti
• Il quadro generale non è variato, ma il problema, nel
contesto della crisi si è aggravato
• Rischio di vanificare gli stessi sforzi messi in campo
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