Esperienza di vita
Mi chiamo Luciano Rossi. Sono di Cles Provincia di Trento. Inizio il racconto della
mia esperienza di vita, con una carrellata del mio passato. A 14 anni sono entrato in
seminario dai Padri Francescani,dove sono rimasto per 9 anni, dei quali 3 anni
passati nel Santuario di San Romedio (TN). A 23 anni ho lasciato i Padri Francescani
e due mesi dopo ho iniziato a lavorare nel settore alberghiero per 14 anni come
aiuto cuoco e come portiere di notte. Nel 1988 è nato in me il desiderio di servire i
poveri, ho chiesto al Cottolengo di Torino di vivere un’esperienza di volontariato.
Così nel periodo invernale sono andato al Cottolengo a prestare servizio come
volontario, quel posto mi attirava, è nato in me il desiderio di fermarmi li. Ogni volta
che ritornavo a casa, terminato il periodo di volontariato, mi sembrava di
sentire come se qualcuno mi dicesse di fermarmi lì. Allora ho detto tra me: non c’è
due senza tre, e così il 15 dicembre 1990 sono entrato definitivamente al Cottolengo
di Torino, ho prestato servizio come Volontario per 2 anni e poi sono entrato nella
Congregazione dei Fratelli di San Giuseppe Benedetto Cottolengo. Ho prestato
servizio in varie parti, questo, mi è servito molto come esperienza al servizio dei
poveri, 15 anni fa, ho emesso i voti di povertà, castità e obbedienza, donandomi così
al Signore per tutta la vita. Ora sono 24 anni che mi trovo al Cottolengo, la Casa
Madre è a Torino dove ci sono tre Congregazion: i Sacerdoti, le Suore e i Religiosi
Fratelli. Questa casa accoglie molte povertà, come disabili mentali e fisici, anziani,
tossicodipendenti, presta attenzione alle persone più abbandonate, dando ogni
giorno un pasto caldo per più di 400 poveri. Abbiamo altre case nel mondo: Svizzera,
India, Kenya, Tanzania, Afghanistan, Ecuador e Stati Uniti. Quattro anni fa ho
ricevuto l’obbedienza dai Superiori e attualmente mi trovo in Ecuador come
missionario. Sono rimasto per quattro anni vicino alla grande città di Esmeraldas, in
una località che si chiama Tachina, anche qui ho incontrato tanti poveri.
La struttura,dove vivevo assiste 35 anziani, uomini e donne, per lo più raccolti
dalla strada e senza famiglia, nessuno di loro può pagare: sono affidati
completamente alle nostre cure, e alla Divina Provvidenza che ben conosce i
nostri desideri e le nostre difficoltà. La nostra casa, si trova a Tabule, una frazione
a 2 chilometri da Tachina. È ubicata in aperta campagna. Immersa nel verde,
affiancata dal fiume Rio Esmeraldas, Tabule conta poche centinaia d’anime,
persone povere che vivono prevalentemente di pastorizia e in palafitte in riva al
fiume,dove si pratica la pesca.Essendoci crisi di lavoro,tra i più giovani,si sta
diffondendo la microcriminalità con lavori illeciti,come il narcotraffico organizzato:
conducono cosi, una vita illegale e immorale. L’analfabetismo è una vera piaga
sociale che supera il 40% e per questo è facile incontrare bambini, anche da 7 –
8 anni che a cavallo pascolano le mandrie. Un’altra piaga sociale sono gli anziani
in stato di abbandono. Spesso i figli sono emigrati all’estero in cerca di lavoro e
non sono più tornati. Così dopo qualche anno, gli anziani genitori si ritrovano non
più autosufficenti e devono vivere di elemosina.Tre mesi fa, ricevuta l’obbedienza
dei Superiori, sono stato trasferito a Manta, sempre in Ecuador. È un’altra realtà
pero anche qui si incontrano persone anziane e povere. Noi siamo stati chiamati
ad assistere queste persone ricreando per loro un ambiente famigliare, dove
possano curarsi e trascorrere serenamente gli ultimi anni della loro vita. Assieme
a noi anche dall’Italia ci aiutano con donazioni e come volontari, cosi fino ad oggi,
siamo riusciti ad accogliere questi anziani e dar loro ciò che spesso dalla vita non
hanno ricevuto: una casa, un letto, cure mediche, cibo, vestiti e affetto.
Se dovessi nascere un’altra volta farei la stessa scelta perché l’esperienza fatta
mi ha aiutato a capire che nella vita non servono tante cose, ma volersi bene e
accettarsi anche nella diversità.
Fratel Luciano
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