L’esperimento riproposto è un
semplice apparecchio di
misurazione della pressione
dei liquidi, chiamato
diavoletto di Cartesio, perchè
deve il suo nome a quello di
Descartes, o Cartesius, la cui
l’ideazione è stata attribuita
infatti a Cartesio, nel 1640;
però in realtà fu inventato
dall'italiano Raffaello
Magiotti e descritto per la
prima volta nel 1648 circa.
Nella bottiglia di plastica
piena d’acqua c’è un
contagocce, il nostro
“davoletto”, che è orientato
verso il basso ed è riempito
d’acqua fino alla 3^ tacca.
Stringendo la bottiglia, esercitando cioè una pressione sul
corpo di plastica, si nota che il "diavoletto" scende a una
certa profondità, se poi si allenta la stretta, l'oggetto risale
immediatamente, e con un po’ di pratica si può determinare
a piacere anche la profondità dell’immersione
Dunque, quando si preme bottiglia di plastica la pressione si trasmette all'acqua
contenuta in essa, questa, essendo piena d’acqua, comprime la bolla d’aria che si
trova nel nostro diavoletto, allora diminuisce il suo volume e lascia entrare
all'interno dell'acqua, di conseguenza la spinta è minore ed il diavoletto non
galleggia, ma affonda.
Quando la pressione finisce, accade il processo inverso: l'aria all'interno del
diavoletto torna al suo primo volume ed esce l'acqua che era entrata, la spinta di
galleggiamento ritorna ad essere quella iniziale ed il diavoletto riemerge.
05/06/2010
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Diapositiva 1 - Laboratorio di Fisica