Corso di DISEGNO TECNICO
Corso di Laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio
( Dott. Ing. Alfredo Liverani )
A.A. 2001-2002
Tavola n. 25 - "GIUNTI e CUSCINETTI VOLVENTI"
Ridisegnare a mano libera i complessivi (riportati sotto e nel retro) relativi ad alcune tipiche disposizioni
utilizzate nel montaggio dei cuscinetti, nonché, ai noti giunti, rispettivamente, elastico e mobile.
Consultare attentamente il terzo volume del Manfè-Pozza-Scarato allo scopo di interpretare, aggiornare e
correggere i modelli nel rispetto della vigente normativa. Proporzionare gli schizzi, utilizzando
eventualmente più fogli, in modo che tutti i particolari risultino ben chiari.
- Come sempre, l'esercizio risulta utile solo se prima si studia bene la teoria!
- Non quotare.
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Tavola n. 24 - Denominazione: "PULEGGIA"
Eseguire il disegno costruttivo della puleggia contrassegnata con l'asterisco nel complessivo sotto riportato
in scala 1:5.
Interpretare e correggere il modello allo scopo di rispettare la vigente normativa. Il materiale con cui è
eseguita la puleggia è G 20 UNI5007.
Per il corretto dimensionamento degli elementi del pezzo e per la scelta delle tolleranze si veda anche il
testo "Manfè, Pozza, Scarato"; per la cava della linguetta, VoI. Il pag. 153, per il foro interno della
puleggia, Vol. lì pag. 155-156; per i diametri caratteristici e il dimensionamento delle gole della puleggia
Vol. III, pag. 139;
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Tavola n. 23 - Denominazione: "OTTURATORE"
Rappresentare, con il metodo della messa in tavola, con strumenti, il disegno costruttivo del particolare n.
2 (otturatore) del complessivo sotto riportato (valvola per allagamento tipo Kingston).
Interpretare e/o correggere il modello in modo da ottemperare alle vigenti norme del disegno tecnico:
- rilevare le dimensioni utilizzando la porzione del complessivo che interessa (riportata nel retro in scala
1:2);
- i disegni vanno quotati;
- vanno incluse tolleranze e rugosità (specifiche e generali).
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Tavola n. 22 -Denominazione: "CORPO VALVOLA"
Eseguire a mano libera, in accordo con le vigenti norme, il disegno costruttivo del particolare n. 1 (corpo
valvola della "Valvola di non ritorno per circuito pneumatico" di figura. Le filettature esterna (estremità di
sinistra) ed interna (estremità di destra) sono filettature GAS, rispettivamente, 11/4 B e 11/2.
- Eseguire le modifiche ritenute necessarie al modello allo scopo di rispettare le norme aggiornate relative
al disegno tecnico.
- Per le quote senza indicazione di tolleranza si assuma un grado di precisione medio.
- Disegnare in scala 2:1
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Tavola n° 21a - Denominazione: -“PIATTAFORMA CIRCOLARE"
Rappresentare, con il metodo della messa in tavola, con strumenti, il disegno costruttivo del particolare IL
I (piattaforma circolare) del supporto regolabile di fig.
Tavola n° 21b - Denominazione: "SUPPORTO CON PIATTAFORMA" Rappresentare, con il metodo
delle proiezioni ortogonali, a mano libera (cercando, nei limiti del possibile, di rispettare la scala reale
1:1) il complessivo del supporto regolabile di figura.
Interpretare e/o correggere il modello in modo da ottemperare alle vigenti norme del disegno tecnico.
- Il complessivo, in scala 1:2, è riportato nel retro
- i disegni vanno quotati
- vanno incluse tolleranze e rugosità (specifiche e generali).
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Tavola n° 20 - Denominazione: COLLEGAMENTI
Eseguire a mano libera gli schizzi relativi ai seguenti disegni riportati sotto e nel retro:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
collegamento mediante vite mordente;
collegamento mediante vite passante e dado (bullone);
collegamento mediante prigioniero;
collegamento albero mozzo.mediante linguetta di forma A (arrotondata);
collegamento albero mozzo mediante linguetta americana o a disco o Woodruff;
collegamento albero-mozzo mediante chiavetta.
- Perchè l'esecuzione della tavola produca un qualche giovamento, studiare prima la teoria dei
collegamenti filettati e dei collegamenti albero mozzo.
- Curare il rapporto tra gli spessori delle linee che, in alcuni di questi casi, rivestono particolare
importanza a causa della rappresentazione di tipo convenzionale.
- Non riportare i disegni assonometrici delle linguette.
- Nei casi d) ed e) aggiungere le sezioni richieste.
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Tavola n. 19 - Denominazione:
"TOLLERANZE DIMENSIONALI: CALCOLO DI GIOCO ED INTERFEFNZA"
- Si ricerchino i giochi e/o le interferenze relativi agli accoppiamenti rappresentati sotto e nel retro. Si
esegua la tavola ricopiando i disegni e avendo come esempio la soluzione relativa al perno di
centratura. I disegni e gli schemi vanno eseguiti a mano libera.
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Tavola n. 18 - Denominazione: SUPPORTO FORATO CON ASOLE"
Rappresentare, con strumenti, il pezzo riportato nel retro utilizzando il metodo della messa in tavola.
Determinare le viste e/o sezioni necessarie e sufficienti per rappresentare correttamente il componente.
- Il modello e' raffigurato in assonometria ortogonale cavaliera (UNI 4819)
- Le dimensioni possono essere determinate utilizzando le indicazioni numeriche riportate direttamente
nell'assonometria.
- Eseguire uno schizzo preliminare su carta quadrettata allo scopo di valutare la
disposizione più adatta delle viste e/o sezioni ritenute necessarie e di stabilire la scala di
rappresentazione più idonea.
- I fori e le asole presenti sono tutti passanti.
- Nell'esecuzione della tavola ricordarsi che alcuni elementi di un pezzo si rappresentano non sezionati
anche se intersecati dal piano di sezione (UNI 3971 parte 4).
- Quotare.
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Tavola n 17 - Denominazione: "QUOTE FUNZIONALI”
- Per gli accoppiamenti contrassegnati con a), b), c) e d) si eseguano a mano libera:
1) il disegno del complessivo, evidenziando le condizioni funzionali e la catena minima di quote;
2) i disegni con quotatura funzionale (disegni di prodotto finito) dei singoli particolari
- Per economizzare carta ogni complessivo con i relativi particolari potrà essere riportato in un unico
foglio (complessivi diversi andranno, comunque, su fogli differenti).
- I modelli sono in scala 1:2.
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Tavola n. 16 – Denominazione:
SUPPORTO FORATO CON SCANALATURA "A CODA DI RONDINE
Rappresentare, con strumenti, il pezzo sotto riportato utilizzando il metodo della messa in tavola.
Determinare le viste E/O sezioni necessarie e sufficienti per rappresentare correttamente il
Componente.
- Il modello è raffigurato in assonometria ortogonale non unificata dalla vigente
- normativa italiana (UNI 4819).
- Le dimensioni possono essere determinate utilizzando le indicazioni numeriche riportate direttamente
nell'assonometria e nella vista aggiuntiva riportata sotto.
- Eseguire uno schizzo preliminare su carta quadrettata allo scopo di valutare la disposizione più adatta
delle viste e/o sezioni ritenute necessarie e di stabilire la scala di rappresentazione più idonea.
- I fori e le scanalature presenti sono tutti passanti.
- Il foro di diametro 16 mm, ricavato nella piastra inclinata di 45° rispetto al piano orizzontale, ha asse
giacente sul piano medio di simmetria del pezzo.
- I raggi di raccordo rappresentati ma non quotati in figura sono di 4 mm.
- Quotare.
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Tavola n. 15 - Denominazione: '1RAPPRESENTAZIONE E QUOTATURA DI SEZIONI"
Rappresentare in scala 1:1, con strumenti, con il metodo delle proiezioni ortogonali e in accordo con le
norme del disegno tecnico, i componenti sotto riportato in scala 1:2 (ogni pezzo in un foglio a parte).
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Tavola n. 14 - Denominazione: SEZIONI (UNI 397l)
Riprodurre a mano libera i seguenti esempi di: sezioni standard, sezioni per piani paralleli, sezioni di parti
simmetriche, sezioni ribaltate in luogo, sezioni ribaltate in vicinanza, disposizione di sezioni successive. I
tipi di sezione sopra menzionati sono definiti nella tabella UNI 3971. L’esercizio risulta utile solo se,
prima di eseguire la tavola, lo studente ha letto attentamente la tabella UNI citata.
- Cercare di mantenere, di massima, la proporzione tra le dimensioni dei vari elementi dei pezzi.
- Cercare di riprodurre al meglio l'ortogonalità e il parallelismo tra rette nelle varie
viste.
- Curare il posizionamento e l'allineamento delle viste e delle sezioni.
- Cercare di mantenere costanti intensità e spessori dei tratti di linea utilizzati ricordando di evidenziare il
rapporto 1/2 tra linee sottili e linee spesse.
- Una volta scelta l'altezza dei caratteri, in accordo con le norme, cercare di mantenerla
costante per tutti i componenti rappresentati.
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Tavola n. 13 - Denominazione: BASE DI SUPPORTO CON NERVATURE Dl RINFORZO
Rappresentare in accordo con il metodo della messa in tavola, con strumenti, il pezzo sotto riportato. Si
esegua la sezione con piani consecutivi (UNI 3971) rispettando le indicazioni riportate in figura.
- Il modello è raffigurato in assonometria isometrica (scala 1:1).
- Il foro interno è passante.
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Tavola n. 12 - Denominazione: VISTE PARZIALI E RIBALTATE (UNI 397O)
Riprodurre a mano libera i seguenti esempi di: viste ausiliarie particolari (e parziali), viste locali e viste
ribaltate. I tipi di viste sopra menzionati sono definiti nella tabella UN I 3970. Consultare attentamente la
stessa prima di eseguire il disegno.
-
Cercare di mantenere, di massima, la proporzione tra le dimensioni dei vari.elementi dei pezzi.
Cercare di riprodurre al meglio l'ortogonalità e il parallelismo tra rette nelle varie viste.
Curare il posizionamento e l'allineamento delle viste.
Cercare di mantenere costanti intensità e spessori dei tratti di linea utilizzati ricordando di evidenziare il
rapporto 1/2 tra linee sottili e linee spesse.
- Modificare 11altezza dei caratteri del modello, in accordo con le nonne; una volta scelta l'altezza
corretta cercare di mantenerla costante nell'ambito della stessa tavola.
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Tavola n.11 Il - Denominazione: SEZIONE DI UN CONO CON UN PIANO PARALLELO ALLA
GENERATRICE (per il CAD si veda *)
Rappresentare, in accordo con il metodo della messa in tavola, il cono sezionato di figura.
- Studiare la teoria sulle sezioni prima di eseguire il disegno (questo vale, in generale, per qualsiasi tavola
su qualsiasi argomento)!
- Per determinare la curva d'ambito di sezione, usare il metodo che si preferisce specificandolo nella
tabella delle iscrizioni).
- La tavola può essere risolta con entrambi i metodi (piani ausiliari o generatrici); si consiglia di
utilizzarne uno nella tavola da consegnare e per far pratica (facoltativo) usare l'altro in uno schizzo a
mano libera.
- Utilizzare il numero delle viste necessarie per l'applicazione deI metodo utilizzato.
- Rilevare le dimensioni dal modello che è in scala 1:1.
- Disegnare in scala 1:1.
- Impiegare linee di tipo A, B, G.
- Lasciare rappresentate le linee di costruzione.
- Non quotare.
* coloro che sono il lista per svolgere alcune tavole utilizzando la progettazione assistita dal calcolatore
(CAD) non eseguono questa tavola, ma Quella alternativa loro assegnata.
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Tavola n. 10- Denominazione: ASSONOMETRIA CAVALIERA DI UN SUPPORTO
Rappresentare in messa in tavola l'oggetto del quale è riportata la rappresentazione in assonometria
isometrica
-
Rilevare le dimensioni dal modello.
Disegnare in scala 1:1.
Impiegare linee di tipo A.
Non lasciare rappresentate le linee di costruzione.
Non quotare.
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Tavola n. 9 - Denominazione: STAFFA FORATA CON NERVATURA
Rappresentare con l'ausilio di strumenti, in accordo con il metodo della messa in tavola (con le viste e/o
sezioni necessarie e sufficienti, il particolare sotto riportato. Rappresentare in vera forma, mediante
ribaltamento sul piano verticale (vista locale, secondo UNI 3970 pag. 3), la superficie relativa alla parte
del pezzo inclinata di 65° in corrispondenza della quale è ricavato un foro passante.
-
Rappresentare in scala 1:2.
I raccordi e gli arrotondamenti sono tutti di 6 mm.
Tutti i fori sono passanti.
Ottimizzare la disposizione delle viste e della superfici in vera forma nel foglio.
Non lasciare rappresentate le linee di costruzione.
Utilizzare linee di tipo A, (E o F), G.
DISEGNO TECNICO INDUSTRIALE
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Tavola n.8 - Denominazione: COMPENETRAZIONE TRA TRONCO DI CONO E CILINDRO
(per il CAD si veda *)
Rappresentare con il metodo della messa in tavola, l'intersezione dei due solidi posizionati come in figura.
- Rilevare le dimensioni direttamente dal modello che è in scala 1:1.
- Utilizzare il metodo dei piani ausiliari per ricostruire la curva di intersezione tra i solidi.
- Rappresentare il numero di viste necessarie per la costruzione.
- Completare le viste rappresentate
- Impiegare linee di tipo A, B, E o F, G.
- Lasciare rappresentate le linee di costruzione.
- Non quotare.
* coloro che sono il lista per svolgere alcune tavole utilizzando la progettazione assistita dal calcolatore
(CAD) non eseguono questa tavola, ma quella alternativa loro assegnata.
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Tavola n. 7 - DENOMINAZIONE: DETERMINAZIONE TERZA VISTA
Disegnare, con l'ausilio di strumenti, in accordo con il metodo della messa in tavola, le due viste sotto
riportate e la vista. laterale mancante (disegno è tratto dal Manfè Pozza Scarato, Vol. 1, pag. 61).
-
Rilevare le dimensioni dal disegno.
Non quotare.
Lasciare indicate le linee di costruzione (linee di proiezione, linea di terra ecc..., tutte di tipo B).
Eseguire, su foglio a parte, uno schizzo a mano libera del solido tridimensionale risultante (per
evidenziare le parti interne eseguire una sezione lungo il piano di simmetria parallelo al piano
verticale).
N.B.: la tabella va’ compilata, ad inchiostro nero (ciò vale sempre, per tutte le tavole!). Ogni volta vanno
incluse tutte le informazioni obbligatorie (UNI 8187) considerate fino a quel momento nelle lezioni di
teoria.
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Tavola n. 6 - VISTE METODO "E"
Rappresentare con strumenti, secondo il metodo “E” (Europeo), le sei viste dell’oggetto sotto riportato.
-
Ricavare le dimensioni dal modello in assonometria isometrica.
Si supponga che la cava orizzontale sulla destra sia passante
Usare linee di tipo A, E (od F), G.
Non rappresentare le linee di costruzione.
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Tavola n. 5- PROIEZIONI ORTOGONALI
Rappresentare con il metodo delle proiezioni ortogonali il particolare sotto riportato.
-
Rilevare le dimensioni dal modello (scala 1:1).
Eseguire la tavola con strumenti.
Scegliere, in accordo con UNI 936 il formato più piccolo che permetterà la necessaria economia.
Scegliere le viste necessarie e sufficienti per la comprensione del modello.
Usare le linee di tipo A, G ed eventualmente E (o F).
Non quotare.
Non lasciare indicate le linee di costruzione.
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Tavola n. 4- COSTRUZIONI GEOMETRICHE: CURVE, TANGENTI E RACCORDI
Eseguire, con strumenti, a matita, le seguenti costruzioni geometriche. Si scelgano i formati idonei per una
rappresentazione chiara e completa (allo scopo può essere utile, ad esempio, eseguire uno schizzo
preliminare su carta a quadretti). Lasciare indicate le linee di costruzione per le quali verranno utilizzate
linee di tipo B. Utilizzare la linea grossa tipo A per tracciare i risultati delle costruzioni. Curare
particolarmente la grafia delle lettere UNI 7559.
-
Disegnare la circonferenza passante per tre punti dati;
Raccordare con raggio dato una circonferenza assegnata con una circonferenza di raggio
maggiore;
Raccordare con raggio dato una circonferenza con una retta:
I° caso: il raggio di raccordo genera un flesso;
II° caso: il raggio di raccordo non genera alcun flesso.
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Tavola n. 3- PULEGGIA
Rappresentare con strumenti, la puleggia rappresentata in figura.
-
Eseguire la tavola su un foglio di formato opportuno (UNI 936).
Rappresentare in scala 1:1 utilizzando le quote riportate in figura.
Usare linee di tipi A e G.
Non quotare e non rappresentare le linee di riferimento, le linee di misura e le linee di costruzione.
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Tavola n. 2- COSTRUZIONI GEOMETRICHE "B"
Eseguire, con strumenti, le seguenti costruzioni geometriche. Utilizzare, per i dati ed i risultati, la linea
grossa tipo A, per le costruzioni e gli assi, le linee fini di tipo B e G.
- Disegnare un ettagono regolare dilato "1" assegnato.
- Disegnare un dodecagono regolare noto il raggio della circonferenza circoscritta.
- Raccordare tra loro rette e circonferenze come nel disegno sotto riportato.
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Tavola n. 1- COSTRUZIONI GEOMETRICHE "A"
Eseguire, con strumenti, le seguenti costruzioni geometriche.
- Tracciare la bisettrice ad un angolo di vertice inaccessibile;
- date due rette parallele passanti, rispettivamente, per A e B e per C e D, tracciare una terza
retta, equidistante alle prime due, e tra esse compresa;
- disegnare il pentagono, noto il raggio "r" della circonferenza circoscritta;
- disegnare il pentagono, noto il suo lato "1".
N.B.
Per i dati ed i risultati, utilizzare la linea grossa tipo A; per le costruzioni e gli assi, le linee
fini, rispettivamente, di tipo B e G.
- Per la scelta delle dimensioni dei caratteri, consultare la tabella UNI 7559.
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REGOLAMENTO DEL CORSO E DELL'ESAME
1.
L'attestazione di frequenza viene data d'ufficio, a fine corso, a tutti gli allievi iscritti al
primo anno di Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio.
2.
Ogni esercitazione consiste nell'esecuzione, in aula di disegno, di un esercizio grafico.
3.
Possono venire assegnati anche esercizi grafici che l'allievo è tenuto a svolgere a
domicilio.
4.
Chi non potesse eseguire in aula uno o più disegni è comunque tenuto a svolgerli a
domicilio.
5.
Gli esercizi di cui ai punti 2, 3, 4 verranno corretti al momento dell'esame.
6.
Tutti gli esercizi grafici, salvo diverso avviso, devono venire eseguiti a matita su fogli di
carta bianca opaca formato A3 o A4, squadrati e con la tabella compilata con inchiostro
nero.
7.
Coloro che non potessero frequentare il corso, troveranno comunque i testi di tutti gli
esercizi assegnati durante l'A.A. 1997-98 sempre presso la Signora addetta alle fotocopie
(I piano - Biblioteca).
8.
L'esame consiste in una prova scritta ed in una orale.
9.
Le liste d'esame saranno disponibili presso la Portineria della Facoltà due settimane prima
della data fissata per la prova scritta. Dette liste resteranno disponibili fino alle ore 13.00
del giorno precedente quello prescelto per la prova scritta (fino alle 13.00 del Venerdì
precedente, nel caso l'esame sia previsto per un Lunedì). Non verranno accettati all'esame
ritardatari.
10.
Durante la prova scritta, il candidato è tenuto a consegnare alla commissione esaminatrice,
debitamente svolti, tutti gli esercizi assegnati durante l'anno accademico, sia quelli da
eseguire in aula, sia quelli assegnati per casa.
11.
Una volta superata la prova scritta, lo studente è tenuto a presentarsi alla prova orale entro
e non oltre la fine dell'anno solare in corso; nel caso lo studente non si presenti, sarà
tenuto a ripetere anche la prova scritta (esattamente come nel caso di insuccesso alla prova
orale stessa).
12.
Coloro che hanno frequentato il Corso in anni accademici precedenti, potranno scegliere
se presentarsi all'esame con le tavole relative all'A.A. 1997-98 o con quelle dell'anno
accademico di frequenza. In quest'ultimo caso dovranno, comunque, essere in regola con
il programma prescritto dal Docente nell' A.A. 1997-98. Ovviamente un'opzione esclude
l'altra, cioè, non sarà possibile portare parte delle tavole di anni accademici precedenti e
parte dell'attuale o simili.
STRUMENTI
- Due o più matite di diversa durezza (si consigliano portamine con mine di durezza compresa
fra le seguenti: 2H, H, F, HB. Le durezze H e HB sono, si solito le più indicate); una gomma
morbida non colorata (da matita); un'asticella con tela smeriglio per affilare le mine.
- Una squadra scalena (cateto maggiore di circa 45 cm) e una isoscele (cateti di circa 25 cm)
[oppure, in alternativa, una squadra scalena più piccola, una isoscele (cateti di circa 25 cm)
ed una riga di circa 50 cm di lunghezza]; almeno un compasso; un curvilineo.
- Fogli di carta bianca liscia, preferibilmente già squadrati (formato A3 ed A4).
TESTI CONSIGLIATI
- UNì Ml, "Norme per il Disegno tecnico", Vol. i (*), 2 (*), Pubblicato a cura dell'Ente
Nazionale Italiano di Unificazione. Piazza Armando Diaz 2,20123 Milano (tel. 02-876914).
- MANFE', POZZA, SCARATO, "Disegno Meccanico", Vol. i (*),2 (*), 3 (*), Ed. Principato,
Milano.
- SOBRERO, "Corso di Disegno", Vol. i (*), Ed. Pitagora, Bologna.
- CONTI, "Disegno tecnologico", Vol. i (*), 2 (*), Ed. Pitagora, Bologna.
- CHIRONE, TORNINCASA, "Disegno Tecnico Industriale", Vol. i, 2, Ed. Capitello, Torino.
- FILIPPI, "Disegno di Macchine", Vol. 1,2, Ed. Hoepli, Milano.
- STRANEO, CONSORTI, "Disegno di Costruzioni Meccaniche, Vol. 1, 2, Ed. Principato,
Milano.
- BIGGIOGGERO, GIANNATTASIO, "Disegno Industriale", CLUP, Milano.
- BIGGIOGGERO, ROVIDA, "Disegno di Macchine", CLUP, Milano.
I volumi contrassegnati con (*) sono considerati essenziali.
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Tavole del corso - Università degli Studi di Bologna