• Lo Zolfo è un elemento che si trova in natura allo stato
libero. È un non metallo leggero, insapore, inodore ma ha
un odore caratteristico quando si lega con l'idrogeno
(odore di uova marce: è bene far notare che questo non è
l'odore dello zolfo, ma solo del suo composto solfuro
d'idrogeno, (H2S). Brucia con fiamma bluastra che emette
un odore caratteristico e soffocante, dovuto al biossido di
zolfo (SO2) , noto come anidride solforosa o dal triossido di
zolfo (SO3) che si forma come prodotto di combustione. Lo
zolfo fuso dà un liquido rosso che diventa più giallo con il
raffreddamento. Lo zolfo è insolubile in acqua. E’ un
elemento elettronegativo e forma con elementi
elettropositivi un legame ionico. Si trova allo stato puro
nelle vicinanze di sorgenti calde e di vulcani.
• E’ costituito da molecole formate da otto
atomi di zolfo (S8), che sono disposti su
due piani paralleli a formare un anello.
Gli stati di ossidazione più comuni dello
zolfo sono −2, +2, +4 e +6. La sua forma
più nota e comune è quella cristallina di
colore giallo intenso ma è presente sotto
forma di solfuri e solfati in molti
minerali: ad esempio, la pirite è un
solfuro di ferro, gesso ed alabastro sono
solfati di calcio.
Cristalli di color giallo limone
Lo zolfo è l'elemento
chimico con simbolo
S, numero atomico
16 e peso atomico
32,064.
L’IMPORTANZA
DELLO ZOLFO
Lo zolfo è uno degli elementi essenziali alla
vita,si trova negli amminoacidi cistina e
metionina,in ormoni proteici quali l'insulina,
l'ossitocina e la vasopressina, negli enzimi la
cui attività enzimatica è
legata alla presenza di uno o più gruppi
solfidrici, e in alcune vitamine.
• Biologicamente rilevante è il ciclo dello
zolfo in natura: i solfati presenti nel
terreno vengono sintetizzati dai
vegetali, raggiungendo gli organismi
animali; questi ultimi, in parte nelle
urine, in parte attraverso i processi di
putrefazione a opera dei batteri aerobi e
anaerobi, eliminano, rispettivamente
sotto forma di solfato e di idrogeno
solforato, lo zolfo, che ritorna così al
terreno, ricominciando il ciclo.
IL CICLO DELLO ZOLFO
Lo zolfo atmosferico deriva per ca. il 40% dalle
attività umane che utilizzano combustibili
contenenti zolfo,il restante 60% proviene
dall'idrosfera dove sono presenti batteri
chiamati solfobatteri che metabolizzano
i solfati presenti nelle acque producendo
acido solfidrico che è volatile. In piccole
quantità può essere trovato anche nel carbone
e nel petrolio, dalla cui combustione viene
trasformato in biossido di zolfo che, in
presenza dell'ossigeno e dell'umidità dell'aria
si trasforma in acido solforico e rende acida la
pioggia.
• ORIGINE VULCANICA( SOLFATARE)
• Esalazione di vapori e gas solfurei da
condotti o fenditure del suolo, dovuta
ad attività vulcanica in via di estinzione.
In questi gas si trovano vapori di zolfo
che, in presenza di acqua, reagiscono
fra loro e si depositano in cristalli e
incrostazioni nei crateri, alle bocche
delle fumarole e sulle lave.
SOLFATARA DI POZZUOLI
Le più note solfatare sono quelle di Pozzuoli (Na),
le fumarole dell'Etna e dell'isola di Vulcano
ORIGINE SEDIMENTARIA (SOLFÀRA O ZOLFARA)
Le solfare rappresentano i giacimenti di
zolfo di maggiore importanza geologica ed
economica. Si tratta di materiali sedimentari
formatisi per evaporazione di acque marine
in ambiente lagunare.
Lo zolfo vi si trova associato a calcari,
gesso, anidrite, argilla e talora a depositi
silicei (tripoli) o di salgemma. Nelle geodi
si incontrano splendide e caratteristiche
associazioni di cristalli di zolfo.
CARUSI ALL’IMBOCCO DI UN POZZO DELLA ZOLFARA
Le più importanti solfare italiane si trovano in
Romagna, nelle Marche e soprattutto in Sicilia
Il minerale solfifero veniva scavato con picconi o
attrezzi appuntiti utilizzando anche cariche
esplosive. Una volta estratto, il minerale, con
carrette, poi con vagoncini che scorrevano su rotaie
di legno o metallo trainati da uomini o animali,
veniva trasportato dalle gallerie di scavo fino al
pozzo principale o alla discenderia. Da qui un
elevatore provvedeva a trasportare all’esterno i
vagoni, ed il minerale veniva quindi avviato alla
fusione. Lo zolfo è caratterizzato da una temperatura
di fusione relativamente bassa (112-114 °C), che
consente di ottenerne la separazione dal minerale
estratto per riscaldamento.
Doppioni
• Sistema costituito da
due recipienti in
terracotta (olle o
pignatte), collegate da
un tubo. Uno dei due
recipienti veniva caricato
con pezzetti di minerale
di zolfo e scaldato a
fuoco diretto, bruciando
legna o carbone. Lo
zolfo evaporava e
condensava nell’altro
recipiente, dal quale
veniva raccolto in stampi
di legno
calcarella
E’ un forno circolare in mattoni refrattari,
aperto nella parte superiore, del
diametro di 1,5-2 metri e con il fondo
inclinato ricoperto da scorie; veniva
riempito con minerale di zolfo cui si
appiccava il fuoco dal di sopra. Lo zolfo
fuso usciva da un foro praticato sul
fondo direttamente dentro piccoli
stampi.
Calcarone:
1
Forno in mattoni simile alla
calcarella ma dal rendimento
più elevato. Ha la sommità a
forma conica e la carica di
minerale di zolfo viene
ricoperta da uno strato di terra
o scorie; la copertura
consente di controllare la
combustione, protegge la
carica nei confronti delle
variazioni climatiche e riduce
notevolmente l’inquinamento
ad opera dei gas di
combustione .Lo zolfo fuso
esce da un foro praticato nella
bocca del forno (morte) che
viene aperto al momento
opportuno. Il calcarone è stato
il tipo di forno più usato a
partire dal 1850.
Forni Gill
Forno a funzionamento continuo, costituito da una serie di 4,
6, 8 camere di forma conica in comunicazione fra di loro in
sequenza; il calore prodotto dalla combustione dello zolfo
nella prima cella (motrice) veniva utilizzato per
preriscaldare ed incendiare il minerale contenuto nella
seconda, che diventava a sua volta motrice per la terza, e
così via. Anche il pavimento di queste celle era inclinato e
coperto da scorie pressate; ogni cella era dotata di una
serie di aperture: per il caricamento , per convogliare il
calore nelle camere vicine e per i gas di combustione poi
scaricati all’esterno attraverso il camino principale . Nella
parte bassa di ogni cella si trovavano due aperture: una da
cui veniva spillato lo zolfo fuso (morte), l’altra, regolabile,
per l’aria necessaria alla combustione. L’apertura dei vari
condotti era controllata con delle valvole
Metodo Frasch
• Permette l'estrazione del minerale dagli strati
profondi del sottosuolo. Il processo si basa
sull’estrazione dello zolfo tramite la sua fusione in
sito e consiste nel pompare nel giacimento di
zolfo una miscela di aria compressa e vapore
acqueo surriscaldato. Lo zolfo viene portato in
superficie attraverso trivelle formate da tre tubi
concentrici: uno per l'immissione di vapore
surriscaldato in pressione destinato a fondere lo
zolfo; uno per la risalita dello zolfo fuso; il terzo
per la circolazione di aria calda destinata a
mantenere lo zolfo liquido.
Lo zolfo è uno degli elementi più importanti in
ogni settore dell'industria chimica. In campo
industriale si usa soprattutto per ricavarne
fertilizzanti, ma anche per polvere da sparo,
fuochi d’artificio, lassativi, insetticidi
e fungicidi. Inoltre, lo zolfo, in buona parte
ricavato come scoria di raffinazione degli
idrocarburi,si trova in alcuni disinfettanti,
trova largo impiego nell'agricoltura dove è
impiegato per le sue proprietà fungicide, ,è
presente nella testa dei fiammiferi e
nell'ebanite.
In medicina, è usato come ingrediente in
saponi o creme curative di alcune malattie
della pelle. Le proprietà curative dello zolfo
sono conosciute dall'uomo e dalla medicina
dalla notte dei tempi: cura le malattie
bronchiali croniche, perché aiuta
l'espettorazione dl catarro. Viene considerato
poi un efficace purificatore per acne, psoriasi
e seborrea perché esso svolge in questi casi
la funzione di catalizzatore, e agisce
svolgendo un'azione assorbente.
La storia
L’uso dello zolfo avveniva anche in
tempi molto antichi. Sono state
ritrovate miniere risalenti al 2000
a.c.. Omero ne parla nell’Odissea
come elemento purificatore dopo la
strage dei Proci. I romani e i greci lo
usarono per scopi medici e per
produrre giochi pirotecnici durante
le rappresentazioni teatrali.
Mescolato ad altre sostanze
combustibili, produssero
armi incendiarie che
usarono nelle loro battaglie,
i cinesi lo utilizzarono
nell’invenzione della polvere
da sparo.
Nel 1736 si scoprì che da
esso si ricavava l’acido
solforico e che la sua
polvere sciolta nell’acqua
debellava la malattia che
colpiva le viti di tutta
Europa.
All’inizio dell’800 nacquero
numerose industrie per la
produzione di acido solforico e di
polvere da sparo e nacquero le
prime miniere .L’estrazione dello
zolfo portò ad un grande sviluppo
economico in Sicilia che con i suoi
giacimenti forniva circa il 95% del
fabbisogno mondiale.
Nel 1906 furono scoperti in Luisiana
dei grossi giacimenti dove lo zolfo
veniva estratto più facilmente e più
puro con un nuovo metodo (Frasch)
che abbassando drasticamente i
costi di estrazione, rese non più
competitive le miniere Siciliane alle
quali il metodo non era applicabile a
causa della differente conformazione
e composizione dei giacimenti.
La Sicilia perse il monopolio e
inizio’ la crisi del settore
solfifero siciliano. La
produzione siciliana di zolfo
riprese un po' di fiato solo dopo
il 1943 quando l’America ne
calò la produzione ma appena
la riprese brucio’di nuovo la
concorrenza .
A partire dal 1975
varie leggi hanno
prodotto la
progressiva chiusura
delle miniere; oggi
non ne rimane
nessuna in attività.
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