Voci dal Sud
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AnnoV° nr. 7 Luglio 2009
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Queste pagine fanno parte del gemellaggio fra la Fromo Editore di Rosarno e le
Edizioni Damiano di Villa Verucchio (Rimini). Articoli, firme e foto appartengono alla
rivista
edita dalla Editrice Damiano
http://www.edizionidamiano.com/
L’oscillazione del pendolo
I discendenti dei maghi buoni che usavano le bacchette magiche hanno
preso altri aspetti ma il loro lavoro è oggi, più che mai, attuale. Una larga
fetta di studiosi, ricercatori e sperimentatori hanno sostituito la bacchetta
originaria con altri strumenti
Alessandra Bondani
La Radomanzia e la Radiestesia sono la
stessa facoltà di sentire i fluidi emessi da
ogni corpo e la differenza consiste nello strumento utilizzato poiché il radioestesista ricorre al pendolo mentre il rabdomante alla
forcella o bacchetta le cui estremità tenute
tra le mani girano su se stesse in presenza
della cosa cercata.
Il termine Radioestesia è stato coniato
dall’abate Bouly (fine ‘800), è composto
dal latino radium che significa raggio e dal
greco aestis ossia sensibilità e percezione
quindi per radiestesia s’intende percezione
d’irraggiamento.
Secondo gli antichi radioestesisti da ogni
oggetto parte un raggio in grado di raggiungerci e comunicarci le sue caratteristiche ed
è solo attraverso la focalizzazione dell’intento che l’operatore seleziona ciò che desidera conoscere .
Lo strumento principe della radioestesia
è il pendolo che può essere di forma e materiale diverso a seconda della ricerca che
si effettua ed è composto da un corpo, sferico a cono rovesciato o altro e da un filo
morbido attaccato ad esso.
L’operatore pone al pendolo una domanda che può
avere una risposta positiva, negativa, oppure nessuna
riposta.
Successivamente il radioestesista osserva il movimento del pendolo stesso ed il nostro subcosciente
sceglie il senso del movimento pendolare.
Normalmente il senso orario da risposte affermative, mentre l’antiorario, negative.
Esistono anche altri due movimenti: l’oscillazione
da destra a sinistra, che può significare “ non lo so” ed
il quarto, oscillazione nella direzione del nostro corpo,
“non posso rispondere”.
Nel caso in cui si ponga una domanda più complessa si ricorre alle tabelle o ai quadranti, ad esempio
con il quadrante sui fiori di Bach si può cercare il rimedio che serve ad una persona guardando le oscillazioni sul pendolo nella direzione della scritta con il
nome del fiore stesso.
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Il pendolo rappresenta un prolungamento di noi stessi, non è, quindi, uno strumento infallibile che fornisce delle risposte esatte
anzi viene influenzato dai nostri pensieri.
Occorre che la domanda sia ben fatta e
in stato di totale neutralità, infatti, l’arte di
porre domande al pendolo è quanto di più
difficile da imparare richiede molto esercizio, esperienza e continua vigilanza.
La Radiestesia si suddivide in due grandi
branche denominate la R. Fisica e R. Mentale.
La prima si ha quando l’azione
radiestesica viene svolta sul posto stesso,
ad es. la ricerca di una vena d’acqua direttamente sul terreno ove si presume si trovi
l’oggetto d’indagine, oppure su persone.
In questi casi si riceve direttamente la radiazione emessa dal soggetto o dalla zona
esaminata, il nostro sistema neuromuscolare
esamina, qualifica e quantifica la ricezione
e dà la risposta al quesito tramite i movimenti degli strumenti usati.
La seconda avviene quando si cercano informazioni lontano dal radioestesista nel tempo e nello spazio.
In questo caso per tali misurazioni si fa uso delle
carte geografiche o delle planimetrie relative a soggetti distanti centinaia e certe volte migliaia di chilometri dall’esaminatore.
La ricerca radiestesica mentale viene anche intesa
come tele radiestesia.
Inoltre ci si avvale di testimoni fisici ossia qualcosa
che appartenga al soggetto come capelli, sangue, un
indumento oppure fotografia od altro ancora che ricordi l’oggetto da misurare.
Le applicazioni della radiestesia sono pressoché infinite e le troviamo in moltissimi ambiti, tra cui quello
medico diagnostico dove le informazioni riguarderanno la diagnosi ed il farmaco più adatto.
In quello ambientale che attua una ricerca sul piano
del territorio regionale o continentale onde reperire
giacimenti d’acqua minerari, costruzioni architetture e
reperti archeologici.
In quello agricolo per ricercare i concimi adatti ad
un dato terreno e le coltivazioni più idonee.
Il futuribile per la ricerca su luoghi per abitazioni
migliori o per viaggi e soggiorni.
In quello sportivo per avere informazioni circa l’attività più consona al soggetto che si esamina.
Il Geobiologico che studia in particolare la salubrità
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dell’ambiente nel quale viviamo e suggerisce gli opportuni accorgimenti per migliorarlo. Inoltre la
radiestesia viene utilizzata nelle ricerche psicologiche,
in quelle relative ad oggetti e persone scomparse, nelle militari, spaziali e molto altro.
Chiunque può esercitare la radiestesia purché affini
le sue facoltà sensoriali tramite costanza e buona volontà, infatti, il suo uso rappresenta un’estensione del
senso del tatto di cui siamo tutti dotati.
Il senso radioestetico è quindi perfettamente naturale, presente in tutti allo stato latente e in alcuni sviluppato in varia misura.
Si potranno quindi avere radioestesisti con maggiori capacità rispetto ad altri ma questo rientra in tutte le attività che l’uomo intraprende.
In tutti gli ambiti esistono sia dei geniali scienziati
che dei ricercatori e quest’ultimi sono comunque necessari all’evoluzione e la trasmissione di ciò a cui si
sono dedicati.
Concludendo si può dire che la radiestesia risulta
utile perché ci apre la strada a fonti di informazione
che gli altri sensi non percepiscono.
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