Settimanale di
29 novembre 2013
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti ANNO XIV N. 43
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di Modena Poste Italiane spa
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in edicola
accendi il Natale con aleluna
Birol Kiran e Alessandra Carretti
Paolo Brofferio
nuovo giardino
d’inverno per il romeo
Daniela
Mammi
“noi abbiamo detto no
alle slot machine”
Il momento più atteso dell’anno è alle porte. E, come
da tradizione, il Natale è un’occasione speciale per
manifestare il proprio affetto a chi abbiamo vicino,
con un dono. Per immergersi nella calda magia del Natale,
aleluna Luci & Colori, in corso Roma 34, è il luogo che fa per voi.
il guru horst wein
ha fatto lezione in città
29.11.2013 n° 43
2
Libri
da non perdere!
Tra le righe...
Via Unione Sovietica: rogo nel ‘biscione’
Il secolo dell’orso
Di Roberto Franchini
“
Nel dicembre del 2006 allo zoo di
Berlino nascono due orsi polari. Non
accadeva da più di trent’anni. Uno
dei due cuccioli, al quale viene dato il
nome di Knut, diviene in poco tempo
una star globale. Knut è la punta di un
iceberg nascosto sotto il pelo dell’acqua,
la spia di un sentimento che vibra nascosto negli animi e nelle anime di milioni
di persone, l’elemento scatenante di una
breve ma contagiosa malattia collettiva.
Knut è il primo animale a divenire un
“trademark”, ovvero un marchio registrato. Eppure, la Knutmania, come viene
subito definita, non può essere liquidata
come una mera invenzione del marketing; al contrario, la scienza e l’anima
del commercio si sono impadroniti con
notevole rapidità e agilità di un bisogno
collettivo che era emerso a lato delle loro
indagini di mercato. Hanno capito che esisteva una domanda latente da soddisfare. Il secolo dell’orso del modenese Roberto Franchini cerca di descrivere la punta
dell’iceberg e di tuffarsi nelle acque del passato per definire i contorni della parte
nascosta: una parte ampia, frastagliata e scavata da fenditure e crepacci. Quell’iceberg, uno dei tanti che lentamente fluttuano nel mare, è l’ammasso di significati
che l’orso ha assunto nel tempo. “La mia ricerca di sub o di palombaro - spiega l’autore - non vuole raccontarvi i mutamenti interni a quei significati, quanto tentare
di utilizzare quei mutamenti per dare senso ai cambiamenti delle nostre società.
Insomma, questo libro è dedicato all’orso, ma non parla dell’orso: parla di noi”.
Frase della settimana...
“Si è discusso e alla fine si è deciso a maggioranza di
seguire la linea del buon senso: fondo cassa
comune di 1 euro a bambino, un genitore volontario
che, di settimana in settimana, si occupa di comprare
un cassa d’acqua in bottiglia per tutti e l’impegno a
rifare il punto della situazione tra qualche mese”.
Dichiarazione di un genitore della sezione 3 anni della Scuola Berengario tratta dal
sito di Tempo, www.temponews.it relativamente alla somministrazione di acqua in
bottiglia nelle mense scolastiche.
U
n rogo ha illuminato nuovamente quello spaccato
di periferia degradata che
è via Unione Sovietica a Carpi, in
particolare quell’edifico che era
soprannominato ‘il biscione’ e oggi
non è altro che un palazzo ‘ghetto’. Le fiamme sono divampate
al primo piano al civico 4 venerdì
alle 22.30 e hanno divorato vecchi
divani,materassi, scarpe, indumenti, bottiglie: i resti dei bivacchi che si tenevano in questi locali abbandonati, dove
un tempo c’era una palestra coi suoi attrezzi per il fitness. Il fumo ha invaso le scale
dei sei piani costringendo le 120 persone che vi abitano a scendere in strada per
trascorrervi le ore fino alle 3. Il pronto intervento dei Vigili del Fuoco ha evitato
che il fuoco compromettesse la struttura a cui non è stata revocata l’agibilità ma
quattro bambini e un’anziana sono rimasti leggermente intossicati e ricoverati in
ospedale. Qui, dove abitano per lo più stranieri e si sente ancora forte l’acre odore
del fumo, le persone si chiedono quale sia stata l’origine dell’incendio (forse un
mozzicone di sigaretta) e cosa accadrà la prossima volta. Perché l’incuria ha segnato in modo irreversibile, giorno
dopo giorno, questo edificio, un
tempo sede di attività commerciali
e imprenditoriali. Ora le attività
hanno murato porte e finestre, e
il ‘biscione’ è uno scheletro privo
di vita in cui trovano rifugio senza
tetto e disperati che, oltrepassata
la porta senza serratura, in questi
locali senza luce si mettono a bere
birra e vodka. Le famiglie che
abitano negli altri appartamenti
chiedono misure di sicurezza e
controlli per non dover vivere in
balia del degrado. Le luci di Natale
non arriveranno fin qui a illuminare questo angolo buio della città, da dimenticare in fretta. Almeno fino a quando
non si verificherà un altro incendio...
Sara Gelli
Il graffio
La Iena
Liberiamo l’ostaggio. Chi, Muzzarelli?
No, il popolo emiliano.
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti
DIRETTORE RESPONSABILE
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CAPOREDATTORE
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Chiuso in redazione il 27 novembre 2013
29.11.2013 n°43
L
a pioggia non ha
fermato i tanti carpigiani che, lo scorso 23
novembre, si sono ritrovati
nel centro storico di Carpi,
in occasione del primo sabato dedicato alle iniziative
che, organizzate da Carpi
C’è, ConCarpi e Comune
di Carpi condurranno, da
qui a quattro settimane, al
Natale. Accendi il Natale,
questo il nome dell’evento
che ha illuminato il centro
e, in particolare, per la prima volta nella storia della
città, l’intero complesso di
Palazzo Pio.
Molto apprezzato l’intrattenimento dei talentuosi
artisti di strada delle Invasioni Lunari che, tra lo
stupore dei partecipanti,
hanno animato il portico di
Palazzo Scacchetti con la
loro arte surreale ed elegante. Applauditissimo anche
il giovane tenore Matteo
Macchioni che, con la sua
voce potente e inconfondibile, ha intonato, dal balcone del Municipo di Palazzo
Scacchetti, classici natalizi
quali Happy Christmas di
John Lennon, l’Adeste
fideles, White Christmas e
Santa Claus is coming to
town di Frank Sinatra.
3
Tante persone in centro storico per l’accensione delle luminarie di Palazzo Pio,
in occasione dell’avvio delle iniziative in vista del Natale
Il cuore di Carpi brilla
di nuova luce
In chiusura, il sindaco Enrico Campedelli ha ricordato
come occorra “fare comunità tutti insieme, trovando
insieme la strada per uscire
dalle conseguenze lasciate
dal terremoto. Solo un anno
fa eravamo qui con preoc-
cupazioni ben diverse e ora,
pur tra tante difficoltà, con
i cantieri avviati e, alcuni,
come quello del Teatro, già
ultimati, possiamo dire di
essere riusciti a ripartire”. Il
vescovo Francesco Cavina
ha invece espresso l’au-
gurio che
la luce che
illumina il
centro possa
essere il
simbolo di
quella che
illumina
le nostre
vite; dopo
di che si è
proceduto a
illuminare
il Palazzo,
con la suggestiva accensione delle luminarie.
Questa giornata ha dato
il via alle iniziative per il
periodo natalizio. Il prossimo fine settimana, nel
pomeriggio di sabato 30
novembre, sarà contrassegnato da una nevicata di
musica, che scenderà sulle
vie direttamente dai balconi
del centro storico. L’iniziativa è stata molto apprezzata lo scorso anno, tanto da
essere richiesta a gran voce
anche per l’edizione 2013:
in occasione di Christmas
Vertical Music, a esibirsi
non saranno solo Dj, ma
anche musicisti con performance live.
“Ammirare Palazzo Pio
scintillante di luci – ha
commentato l’assessore
all’Economia e Centro
storico del Comune di
Carpi, Simone Morelli – è
qualcosa che va ben oltre la
pur intensa emozione alla
vista di tanta bellezza. E’
il simbolo di una città che
non solo vuole, ma riesce,
a tornare a splendere, a
lasciarsi alle spalle le ferite
del terremoto, a superare i
traumi e le paure di questi
anni, per andare incontro
al futuro con uno sguardo ottimista e la voglia di
esserne protagonista. Di
giocare un ruolo attivo anziché passivo. L’iniziativa di
oggi, così come tutte quelle
organizzate per il Natale da
uno staff giovane e con idee
comunicative forti, è insieme punto d’arrivo e di partenza. Arrivo di un percorso
snodatosi durante lunghi
mesi nel corso dei quali è
stata sperimentata, praticata
e messa a punto una prassi
di collaborazione tra i vari
attori del centro storico che
- esercenti su tutti - hanno
imparato a lavorare insieme. Hanno compreso che
solo uno sforzo collettivo
e diretto alla stessa meta è
costruttivo. Tutto questo è
soltanto l’inizio del rilancio
di Carpi, che tornerà sempre
più a distinguersi e a eccellere, ripartendo proprio
dalla parte più importante,
ovvero dal proprio cuore.
Un centro storico bello,
pulito, vivibile, con un
arredo urbano
studiato sin
nel dettaglio
e pieno di
persone che
partecipano
è un modo
di costruire
quella coesione sociale che
tutti invocano. Desiderare una Carpi sempre
più bella non dev’essere
considerato né sogno né,
tantomeno, tabù, bensì una
pratica quotidiana. Per ottenere tale risultato occorre
crederci. Tutti insieme”.
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4
In vendita anche a Carpi il calendario 2014 del
Centro fauna selvatica Il Pettirosso di Modena
Protagonisti gli animali salvati
dai volontari
C
ivette, barbagianni, assioli, volpi, moscardini e
gallinelle d’acqua sono
alcuni degli animali protagonisti delle fotografie pubblicate nel calendario 2014 del
Centro fauna selvatica Il
Pettirosso di Modena, in
vendita al costo di 5 euro in
alcune edicole di Modena e
in libreria a Carpi. Si tratta di
esemplari salvati di recente
dai volontari del Centro in
situazioni di difficoltà, feriti o
investiti lungo le strade, curati
nella sede del Centro in via
Nonantolana 1217, quindi
liberati o trasferiti in habitat
naturali adatti. E’ possibile
acquistare il calendario anche
a Carpi, presso la Libreria
Mondadori in Piazza Martiri. Tutte le informazioni sui
Sabato 30 e domenica 1° dicembre i volontari della Lipu - BirdLife Italia saranno
in Piazza Martiri
Un Natale per la natura
S
abato 30 e domenica 1° dicembre i
volontari della Lipu
- BirdLife Italia saranno in piazza in occasione
dell’iniziativa Un Natale
per la Natura, la campagna che sostiene i progetti
dell’associazione a favore
dei luoghi naturali più importanti e preziosi d’Italia.
Per l’evento la Sezione
Lipu Carpi sarà presente in
Piazza Martiri in entrambe
le giornate dalle 9 alle 18.
I volontari offriranno, in
cambio di una donazione,
punti vendita e modalità di
acquisto (è possibile anche
ricevere il calendario direttamente a casa per posta)
sono disponibili nel sito www.
centrofaunaselvatica.it. Il
calendario finanzia l’attività
dell’associazione per il salvataggio e la cura degli animali
selvatici in difficoltà che viene
effettuata sulla base di una
convenzione con la Provincia di Modena. All’interno
del calendario, inoltre, sono
proposti alcuni consigli utili
sui comportamenti quotidiani
e le piccole attenzioni che
possono salvare la vita di un
animale: dalla cura del proprio
giardino, rispettando la fauna
selvatica, ai comportamenti
da tenere quando si avvista un
animale ferito.
prodotti biologici come le
lenticchie e la pasta biologica prodotte dalla Cooperativa La Terra e il Cielo,
e il vino biologico Super-
Il Comitato No Inceneritori ha dato il via a una
raccolta firme per dire no alla realizzazione nel
Comune di Correggio degli impianti di
produzione di energia a biomasse previsti da
Amtrade Italia
Gli ambientalisti carpigiani
insorgono
N
ic, il Comitato No Inceneritori ha ufficialmente dato
il via, lo scorso 25 novembre, a una raccolta firme per
dire no alla realizzazione nel Comune di Correggio
degli impianti di produzione di energia a biomasse previsti dal
piano industriale di Amtrade Italia. Chi vorrà firmare potrà
farlo in tre punti di raccolta: presso Marchi Musica, in via Genova 7, presso l’Ufficio V&P Consulenze in via Ciro Menotti
26 e, infine, presso la Tabaccheria Guandalini in Piazzale
Gorizia. Le firme raccolte andranno a completamento delle
diffide che i comitati correggesi (Comitato Ronchi per l’Ambiente e Associazione Ambiente e Salute di Correggio e
San Martino in Rio) stanno già preparandoper poi inviarle a
Comune, Provincia, Regione, Arpa e aziende.
bio, prodotto dall’azienda
vinicola Decordi, il tutto in
una bellissima confezione
in cartone riciclato. Con
Un Natale per la Natura
la Lipu intende tutelare le
aree naturalistiche italiane
più preziose e ricche di
biodiversità, minacciate da
interventi dell’uomo che
spesso causano distruzione
degli habitat naturali e la
diminuzione o la scomparsa
degli uccelli.
Durante la due giorni sarà
inoltre possibile firmare la
petizione No ai richiami
vivi nella quale l’associazione chiede il divieto di
cattura e detenzione di
uccelli vivi come esche per
l’attività venatoria.
Il 2 dicembre, alle 21, presso il Centro sociale
anziani Due Ponti, il Gruppo Proposta per Carpi
organizza un incontro
Tuteliamo i beni comuni
B
eni comuni e partecipazione
sono diventati ormai un mantra
che pervade ogni programma
politico ma qual è la realtà dei fatti
sul nostro territorio? Mauro Solmi
del Comitato per l’acqua di Modena
e il carpigiano Roberto Galantini (in
foto) del Comitato Beni Comuni di
Carpi aiuteranno la cittadinanza a fare
il punto della situazione a cinque anni
dal referendum sulla privatizzazione di
Aimag, tra impianti a biomasse, inceneritori e parchi/parcheggio. Saranno tali
tematiche il fulcro del secondo incontro organizzato dal gruppo
Proposta per Carpi che si svolgerà nella sala piccola del Centro
sociale anziani Due Ponti in via Seneca 1/a, lunedì 2 dicembre, a
partire dalle ore 21.
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A
smentire chi pensa
che il GAP - gioco
d’azzardo patologico – sia solo una questione
confinata alle sale scommesse, ai casinò e, in generale, a quei luoghi chiusi e
anonimi nei quali si ritrovano le fasce del disagio
sociale più estreme, basterebbero le parole di Pierangelo Bertoletti, psicologo
del Servizio dipendenze
Area Nord. “In realtà tante
persone non frequentano le
sale scommesse, perché li
ritengono luoghi del disagio, per gente all’ultima
spiaggia. E’ molto più facile
vedere un’anziana signora
comprare un gratta e vinci
e pensare che non vi sia
nulla di male. Poi, però, 20,
30 euro al giorno, o anche
più, vengono spesi in bar e
tabacchini e, spesso, da categorie che non navigano in
situazioni di grande benessere economico”. E allora
i bar con al proprio interno
le slot-machine possono rivelarsi più insidiosi proprio
perché, almeno all’apparenza, innocui. “Gioco 10
minuti, mi compro un gratta
e vinci e mi bevo un caffè:
cosa vuoi che sia?”. A chi
non è capitato di sentire,
all’interno di un bar o dal tabaccaio, una frase di questo
tipo? Solo che poi, a volte,
i minuti si sommano, sino a
“Il gioco non
è nel mio dna:
convinto che
rovini le famiglie e
spinga le persone
a indebitarsi pur
di trovare soldi da
spendere”.
Daniela Mammi, Marco Malagoli e Francesco Caiola sono alcuni dei baristi carpigiani
che hanno rinunciato ai guadagni legati alle slot machine
Noi diciamo no alle slot!
Daniela Mammi
diventare ore, e la cifra spesa nel gioco supera di gran
lunga non solo quella delle
vincite ottenute – il 70%
delle quali va ai giocatori,
mentre il restante 20% circa
viene diviso tra gestore del
pubblico esercizio e proprietario delle macchine –
ma anche la cifra giornaliera spesa in generi di prima
necessità. A Carpi, stando
agli ultimi dati disponibili,
risalenti al 2011, sono 162 i
bar che ospitano, al proprio
interno, le macchinette per
il gioco. A questo numero va aggiunto quello dei
tabacchi, sui quali però non
esistono dati ufficiali. C’è
però chi ha saputo resistere
all’allettante richiamo delle
sirene delle slot. Una scelta
non sempre semplice: “non
è stata una decisione presa
a cuor leggero – spiega Daniela Mammi, titolare del
Francesco
Caiola
R
icorre il 3 dicembre,
anniversario della
morte della carpigiana
Mamma Nina, il decimo
compleanno della Casa di
Accoglienza Agape, che
ospita – nelle tre strutture
attive tra Carpi e Modena –
mamme in difficoltà e i loro
bambini. Per celebrare la
ricorrenza, diversi sono gli
appuntamenti in programma. Si comincia venerdì 29
novembre alle 19, presso
la Casa Agape modenese,
con la benedizione della
nuova cappella. Sabato 30
novembre, alle 9.30, presso
l’Auditorium Loria di Carpi,
un incontro pubblico sul
tema Maternità difficile.
La relazione d’aiuto in
contesti multiculturali,
5
Caffè De Amicis, subentrata
alla precedente gestione da
un paio d’anni – sono sola,
Marco Malagoli
Cinzia Caruso, assessore al Bilancio
“Non facciamo confusione tra
gli scopi dei vari tributi”
“
La Tares è un’imposta relativa alla raccolta e allo
smaltimento dei rifiuti e la
normativa attuale prevede che il
gettito derivante serva a coprire
le spese di raccolta e smaltimento. Ci tengo poi a sottolineare
che ogni riduzione tariffaria è
totalmente a carico dell’ente
locale e graverebbe quindi su
tutti i cittadini. La percentuale
di guadagno dai video-poker riservata all’erario va invece alle
casse dello Stato, quindi è da lì
che dovrebbero essere intraprese
iniziative per premiare i gestori di
pubblici esercizi che rinunciano
alle slot. Nutro qualche perplessità in merito al controllo capillare
sul rispetto dell’impegno preso
da parte degli esercenti”. Cinzia
Caruso, assessore al Bilancio del
Comune di Carpi, si dice scetti-
Le iniziative per i dieci anni di Agape
L’opera di Mamma Nina in festa
organizzato e promosso dal
Centro di aiuto alla vita di
Carpi e Mirandola. Domenica 1° dicembre tutte le
figlie della carpigiana, accolte
negli anni prima da
lei stessa poi dalle
consorelle Figlie
di San Francesco,
incontreranno
Mamma Teresa
Pelliccioni (in
foto) alle 16, presso la Casa della
Divina Provvidenza
in via Matteotti 71
a Carpi. Momento
conclusivo martedì
3 dicembre, 56°
anniversario
con due figlie di 20 e 17
anni, ho fatto dei debiti che
pian piano sto ripagando e
decidere di togliere le slot
ha significato dover rinunciare a far studiare mia figlia
all’Università, in attesa di
estinguere i debiti. Ma non
sopportavo di vedere un via
vai di persone che si avvicendava alle macchinette. I
clienti però hanno premiato
la mia scelta, perché sono
aumentati e il locale è molto
più sano rispetto a prima”.
Anche quando c’erano,
Daniela lasciava le slot
spente per la maggior parte
del tempo, perché eticamente contraria. Per questo,
racconta, i gestori delle slot,
della morte di Mamma Nina
e decimo compleanno della
Casa Agape, la Santa Messa,
alle 18.30 presso la chiesa
della Sagra di Carpi. Le Case
di Accoglienza
Agape hanno
ospitato in un
decennio 269
mamme e più
di 300 bambini. La prima
mamma con la
sua bimba fu
accolta in Agape il 3 dicembre
2003, nel 2013
sono 37 quelle
ospitate (dato al
31 ottobre).
ca circa la possibilità
di realizzare, anche
alla Corte dei Pio,
un’iniziativa simile
a quella intrapresa
da Soliera. “Sarebbe
opportuna maggiore chiarezza sui tributi locali a
tutti i livelli istituzionali, visto il
livello di assoluta incertezza che
li accomuna, tra Ici, Imu, Tari,
Tasi, Trise e ora Iuc, gli enti locali
sono in difficoltà e i cittadini ancor di più. Dato che la Tares è
legata alla produzione dei rifiuti,
in base al principio chi inquina
paga, risulta poco comprensibile fare sconti, a carico di tutti
i cittadini per incentivare pratiche che, con la produzione dei
rifiuti, nulla hanno a che fare.
Potrebbe essere interessante
un’analisi a posteriori sull’esito
A
distanza di quasi due
mesi dalla scomparsa
del quindicenne carpigiano Andrea Depietri, la
SG La Patria 1879, unitamente
alla famiglia Depietri, vuole ringraziare tutti coloro che hanno dato il proprio contributo
per la creazione di una borsa
di studio intitolata al giovane
atleta. L’adesione al progetto,
sinonimo di affetto, ma anche
della volontà di poter dare un
seguito al sogno di Andrea,
è andata oltre ogni aspettativa. La Patria 1879, i tecnici
e la famiglia di Andrea hanno
individuato alcuni progetti cui
indirizzeranno i fondi raccolti:
acquisto di attrezzature per permettere ai futuri atleti di proseguire un lavoro di agonismo
di alto livello all’interno della
“Portano un
po’di incasso,
è vero, ma
non mi va di rubare
in tasca a chi è nella
mia stessa
situazione e spesso
fatica ad arrivare a
fine mese. Ora sono
contenta, lavoro
meglio e in modo
più sereno”.
notandolo, le hanno fatto
qualche pressione, lamentandosi. “Portano un po’ di
incasso, è vero, ma non mi
va di ‘rubare’ in tasca a chi
è nella mia stessa situazione
e spesso fatica ad arrivare a
fine mese. Ora sono contenta, lavoro meglio e in modo
più sereno”. C’è anche chi,
come Marco Malagoli ha
deciso, spostandosi in via
Pintor, di rinunciare: “quando lavoravo al Bar David in
via Ugo da Carpi ne avevo
tre o quattro – commenta
– ma quando, quattro anni
fa, ho aperto il Marco’s Bar
ho deciso di escluderle a
priori, perché non rientrano
nella mia idea di bar, non mi
piacciono e spesso disturbano i clienti che non entrano
per giocare. Come se non
di questa sperimentazione per
vedere quanti esercenti hanno
aderito perché già non avevano
Cinzia al proprio interno slot e si
Caruso sono dunque impegnati
a non averne in futuro, e
quanti hanno invece deciso, avendole già installate,
di toglierle.”. Caruso fa
comunque notare come
il Consiglio Comunale di
Carpi abbia recentemente
aderito, votandola all’unanimità,
alla delibera che prevede l’adesione al Manifesto dei sindaci
per la legalità contro il gioco
d’azzardo, proposta dal consigliere Paolo Gelli (Pd). Si spera
in ogni caso che, oltre ad aderire
a campagne per modificare la
legge a livello nazionale, cosa
più che sacrosanta, la politica
carpigiana e il Comune possano
varare un nuovo Regolamento
perché, fino a quando a Roma il
vento non cambierà, sui territori
la puzza potrebbe aumentare
parecchio. bastasse – aggiunge – sono
una fonte di attrazione per
i ladri”. Anche il Postal
Bar, nella nuova gestione di
Francesco Caiola, è ‘slotfree’. “Sono qui da poco
più di un anno e quando ho
preso in gestione il locale ho
deciso che non ci sarebbero
state slot. Il gioco non è
proprio nel mio dna, e sono
anzi convinto che rovini le
famiglie e spinga le persone
a indebitarsi pur di trovare
soldi da spendere. Insomma, è una pratica che non
mi appartiene e il mio bar lo
rispecchia”. Il punto non è
certo quello di colpevolizzare i gestori che accettano
di installarle all’interno del
proprio locale, dato che gli
introiti derivanti possono,
in tempi di magra, rappresentare una boccata d’ossigeno, quanto di proporre
valide soluzioni alternative,
sensibilizzare i clienti e fare
appello al senso civico di
ciascuno, per ricordare a
tutti che in una società sana,
seppure importante, il denaro non rappresenta tutto, e ci
sono cose che, per denaro,
non si dovrebbero vendere. Il Comune di Soliera,
per esempio, ha ridotto
l’importo della Tares per
tutti i gestori di locali che
sceglieranno di eliminare le
slot, o che si impegneranno
a non installarle. E dai primi
dati l’iniziativa ha avuto un
effetto, oltre che concreto,
decisamente positivo: su
21 locali, 5 hanno aderito e
detto no alle slot. Sarebbe
davvero opportuno – considerato che ogni italiano,
bambini compresi, spende
1.300 euro all’anno nel
gioco d’azzardo legale - domandarsi se una società che
accetta di ‘giocarsi’ la salute
e il benessere altrui pur di
racimolare fondi possa definirsi civile. Ovvero se sia
sensato trattare le persone,
assecondando le loro debolezze, come espedienti per
fare cassa.
Marcello Marchesini
Borsa di studio Andrea Depietri
Il sogno di Andrea continua
Andrea Depietri
palestra di via Nuova Ponente;
sostenere attraverso delle borse di studio gli atleti meritevoli
della ginnastica; stringere una
collaborazione con le scuole del
Comune di Carpi per portare gli
alunni delle primarie il sabato
mattina in palestra a far gin-
nastica e, infine, dar vita a un
trofeo in onore del ginnasta Andrea Depietri. Realizzare questi
progetti, tutti legati al sogno di
Andrea, è un modo per sentirlo
ancora vicino e dare un seguito
alla sua grande passione per la
ginnastica artistica.
29.11.2013 n° 43
6
Sinergas è nata per promuovere il risparmio energetico e la sicurezza nell’uso del gas e, da allora, a grandi falcate, si
è evoluta sino a diventare, a seguito della liberalizzazione del mercato dell’energia, una tra le prime quindici aziende
italiane che vendono gas ed energia elettrica
Sinergas: una bella storia italiana
L
a sua, è una storia
iniziata 25 anni fa, ma
il cammino di Sinergas prosegue a grandi passi
verso il futuro. “La nostra è
una storia virtuosa. Abbiamo avuto momenti difficili
- spiega il presidente del
Consiglio di Amministrazione, Adelmo Bonvicini - ma
li abbiamo superati. Vi sono
tanti tipi di imprese, credo
però che la vera differenza
non stia nella loro natura
costitutiva, bensì nelle loro
caratteristiche intrinseche: la
dedizione e la qualità delle
persone che vi operano, la
visione strategica, la cura
del cliente... le imprese sono
soggetti vivi. Sinergas è nata
per promuovere il risparmio
energetico e la sicurezza
nell’uso del gas e, da allora,
a grandi falcate, si è evoluta
e innovata, sino a diventare,
a seguito della liberalizzazione del mercato dell’ener-
Da sinistra Costi, Muzzarelli, Campedelli, Bonvicini e Sapelli
gia nel 2002, una tra le prime
quindici aziende italiane
che vendono gas ed energia
elettrica. Quella di Sinergas - prosegue Bonvicini - è
una bella storia: abbiamo
dimostrato in modo inequivocabile di essere vitali, di
saper produrre valore e di
riuscire a stare sul mercato”.
A fare la differenza e a premiare l’operato di Sinergas,
commenta il sindaco di
Carpi, Enrico Campedelli,
“è il rapporto di fiducia che
la società ha instaurato coi
cittadini. Sinergas è l’azienda del territorio, ciò le ha
permesso di mantenere i
propri clienti anche in un
regime sempre più competitivo di libero mercato”.
Sinergas, nata come consorzio nel 1988 a Mirandola,
“Io, l’ostaggio di Errani”
S
i è presentato così Giancarlo Muzzarelli, assessore regionale alle Attività Produttive, nel corso dell’assemblea
organizzata da Sinergas per i suoi 25 anni. Il politico infatti
non ha rinunciato alla tentazione di spendere due paroline
sulla gestione del post sisma. “Sono convinto che sul terremoto
stiamo facendo un mezzo miracolo: la nostra Regione sarà un
esempio per l’Italia”. E parlando di economia, Muzzarelli è
lapidario: “la nostra è robusta e ce la fa nonostante la crisi e
il terremoto”. Il segreto? “Non farsi prendere dalla sindrome
del semaforo rosso: ovvero abbandonarsi alla paura di non
farcela, ripiegandosi su se stessi”. Politichese.
oggi è una fiorente S.p.A con
sede a Carpi, conta 90mila
clienti in quattro regioni
italiane e un fatturato pari a
124 milioni di euro (2012).
Il sisma ha “provocato
qualche scossa dal punto di
vista finanziario - ammette il
presidente Bonvicini - il 29
maggio 2012 infatti, in un
sol colpo, abbiamo perso circa 3.000 contatori tra Emilia
e Lombardia, dove vive il
N
on è certo uno di
quelli che le manda a dire, Giulio
Sapelli, professore ordinario di Storia economica
all’Università di Milano.
Nel commentare le luci e,
soprattutto, le ombre della
liberalizzazione dei mercati
energetici, il professore ha
speso parole dure, pesanti,
nel confronti di una politica “ingessata” se non
“corrotta” e di un’Autorità
per l’energia e il gas “la cui
incapacità tecnica si palesa giorno dopo giorno”. Il
bilancio di questi primi dieci
anni di liberalizzazione è
piuttosto impietoso a causa
della “rigidità della struttura dell’offerta” e della
“mancanza nel nostro Paese,
di una politica industriale
energetica”. L’Italia, ci
ha ricordato Sapelli, è la
nazione con il più alto grado
di frammentazione degli
operatori in settori strategici delle filiere. A partire
dal gas. Da un lato, è vero,
sta il gigante dell’Eni, il
principale interlocutore
dell’estrazione all’estero
e dello stoccaggio in Italia
del gas naturale, seguito da
Edison ma, “se guardiamo alle concessioni per la
90% della nostra clientela.
Vorrei anche sottolineare
come, nonostante l’Autorità
per l’energia e il gas avesse
previsto una moratoria sul
pagamento delle bollette
nei comuni del cratere, una
buona parte di clientela ha
continuato a pagare regolarmente. Un importante segno
di eticità e fidelizzazione. A
fronte del default di alcuni
grossi clienti però, abbiamo
“La nostra è
una storia
virtuosa.
Abbiamo avuto
momenti difficili ma
li abbiamo superati.
Vi sono tanti tipi di
imprese, credo però
che la vera
differenza non stia
nella loro natura
costitutiva, bensì
nelle loro
caratteristiche
intrinseche:
la dedizione e la
qualità delle
persone che vi
operano, la visione
strategica, la cura
del cliente”.
ancora alcune sofferenze sui
crediti”. Fornitore integrato
di energia elettrica e gas
naturale, Sinergas ha deciso
di festeggiare i suoi primi
25 anni di attività “insieme
ai suoi clienti”. conclude
Adelmo Bonvicini. “A
coloro che, alla data del 16
dicembre 2013, anniversario della costituzione della
società, hanno sottoscritto
un contratto standard di
fornitura di gas sul libero
mercato, verrà garantito uno
sconto pari a 1 cent per ogni
metro cubo di gas acquistato
durante il 2014”.
Jessica Bianchi
Il professore ordinario di Storia economica all’Università di Milano, Giulio Sapelli, descrive
luci e ombre della liberalizzazione dei mercati energetici
“Una politica industriale
energetica non è più rinviabile”
Giulio
Sapelli
distribuzione sono ben 700,
le municipalizzate e le compagnie private, con perdite
di efficienza e incapacità di
acquisire masse critiche”.
Il nostro Paese è anche la
terza nazione in Europa per
consumo di gas naturale
ma “fortissima è la nostra
dipendenza dall’estero”,
avverte Sapelli. Il gas
infatti è la seconda sorgente
energetica della nazione con
un’incidenza del 31,4% sul
totale, ma solo il 18% è di
origine nazionale, mentre il
29% viene importato dalla
Russia, il 28% dall’Algeria,
il 19% dal Nord Europa e il
rimanente 6% è composto
dalle importazione di gas
naturale liquefatto. E il gas
rimane un fattore essenziale
per la produzione industriale dell’energia elettrica.
“Pensare che modificando
i volumi veicolati e gli
attori che li trasportano, si
possa ottenere a un abbassamento del prezzo del gas
e dell’elettricità è quanto
meno illusorio. I problemi
sono strutturali e vanno ben
oltre la possibilità di accesso
alle reti, sia del trasporto
che dello stoccaggio del
gas: la riduzione dei prezzi
garantendo gli stessi livelli
di sicurezza e di universalità
del servizio, non si ottiene
solo con la liberalizzazione.
E’ necessario un aumento
delle quantità prodotte.
Occorre un incremento degli
accessi per quanto riguarda
i terminali di liquefazione del gas. Bisogna dare
prospettive all’investimento
privato in questo settore,
interrompendo una tendenza
al disimpegno che diviene
strutturale. Si lavora e si
investe sul trading, non si
investe per costruire nuove
centrali, nuovi impianti”.
Una politica industriale
energetica non è più rinvia-
bile, prosegue il professore,
“per garantire all’industria e
alle famiglie di questo Paese
un futuro energetico meno
caro ma sicuro, così come è
stato garantito per tanti anni.
Questo nella consapevolezza che nell’energia, settore
tecnologico con investimenti a lungo termine, i mercati
ottimali non possono non
essere oligopolistici sia alla
fonte dell’estrazione, sia
nella produzione, mentre
solo la distribuzione può
vedere sorgere popolazioni
organizzative più numerose
senza rischiare un’inevitabile inefficienza”. Insomma
“il malinteso senso di concorrenza, in Italia, ha fatto
superare le ragioni dell’efficienza. Il Governo deve con
urgenza agevolare processi
di aggregazione, affinché la
filiera venga gestita da soggetti forti, con una concreta
e importante capacità di
investimento. Solo in questo
modo la distribuzione del
gas sarà moderna, sicura
ed efficiente”. Impietosa la
chiosa finale del professor
Sapelli, secondo cui si sarebbe ingenerata una serie di
“consolidamenti inefficaci
governati da imprese assistite e da classi politiche corrotte quanto e più di prima.
Il fallimento della liberalizzazione del gas in Italia si
è quindi riverberato negativamente sulle comunità
locali, colpendo duramente
sia il tessuto economico (le
imprese) che le famiglie. La
crisi economica in corso non
potrà che aumentare i disagi
sociali generati da una serie
di posizioni ideologiche
senza alcun fondamento
scientifico e senza rispetto
della moralità pubblica.
Una grande tradizione di cui
l’Italia liberale e socialista
era un tempo orgogliosa è
stata travolta e umiliata”.
J.B.
29.11.2013 n°43
7
sullo smaltimento in emilia romagna di rifiuti provenienti da altre parti di italia, l’assessore regionale muzzarelli è cauto:
“ognuno deve fare la propria parte per dare risposte sul tema”.
A Fossoli i rifiuti diventano risorsa
L
a nuova sezione di
digestione anaerobica dell’impianto di
compostaggio di Fossoli
è stata inaugurata ufficialmente sabato 23 novembre.
Alla presentazione dell’impianto e al taglio del nastro
hanno partecipato i vertici
di Aimag e le autorità locali. Il presidente di Aimag
Mirco Arletti e il direttore
generale Antonio Dondi
hanno ricordato l’impegno
dell’azienda che, da anni,
porta avanti politiche di
smaltimento e recupero di
risorse dai rifiuti, investendo in tecnologie innovative.
Paolo Ganassi, dirigente
Servizi Ambientali di
Aimag, ha poi spiegato nei
dettagli come funziona la
nuova sezione anaerobica, che si colloca a monte
dell’impianto di compo-
Sabattini, Campedelli, Muzzarelli e
Arletti
staggio, e grazie alla quale
si ottengono due prodotti: il
biogas, da cui si ricaveranno, tramite un cogeneratore,
4,8 milioni di kWh all’anno
di energia elettrica, e il
“digestato”, che viene conferito alla sezione aerobica
dove prosegue il trattamento per diventare compost di
qualità. Il risultato raggiunto è anche merito del
lavoro di Elisa Semeghini,
responsabile area impianti
di Aimag, che è intervenuta
durante
la presentazione
per ringraziare
le numerose
persone
adoperatesi nella realizzazione di questo nuovo
sistema.
Il sindaco di Carpi Enrico
Campedelli ha sottolineato
l’importanza dell’impianto
per il territorio: “spesso si
parla in modo negativo di
questa zona di Carpi, per la
concentrazione di impianti
che si occupano in diversi
modi del trattamento dei
rifiuti e del recupero di
materiali; invece si tratta di
una realtà che forse non ha
eguali a livello nazionale.
Una realtà che dev’essere
valorizzata, perché i rifiuti
possono diventare un’opportunità: con le scelte
giuste si creano posti di lavoro, si recuperano risorse,
e tutto questo nel rispetto
dell’ambiente e della salute
delle persone”. Per il presidente della Provincia di
Modena
Emilio
Sabattini è importante
che le
istituzioni si
impegnino per
rendere
i cittadini più consapevoli
dei miglioramenti avvenuti
negli anni nei nostri territori
grazie alle politiche ambientali locali e alle scelte
fatte in materia di gestione
dei rifiuti.
All’inaugurazione era
presente anche l’assessore regionale alle attività
produttive Giancarlo
Muzzarelli; la Regione ha
investito 800.000 euro nella
nuova sezione dell’impianto di Fossoli, che è costata
complessivamente 8 milioni. L’assessore ha elogiato
il lavoro fatto sul nostro
territorio in tema di green
economy e di smaltimento
intelligente dei rifiuti: “questo è un esempio virtuoso,
e si colloca nell’ambito
della strategia che l’Emilia
Romagna sta seguendo; il
nuovo Piano dei rifiuti, che
la Regione sta sviluppando
in queste settimane, va nella direzione del riuso, del
riciclo e del recupero dei
rifiuti in impianti di qualità
come quello di Fossoli,
incentivando al massimo
la raccolta differenziata e
bruciando nei termovalorizzatori la parte di indifferenziato rimanente, in modo da
ricavarne energia. Dobbiamo lanciare un’operazione
energetico-ambientale
forte, con l’obiettivo di raggiungere l’autosufficienza
regionale e di essere in
prima fila in Europa nell’innovazione”.
Muzzarelli ha anche affermato che il nostro esempio
dovrebbe essere seguito a
livello nazionale: “è assurdo che il nostro Paese
spenda milioni di euro per
mandare i rifiuti a bruciare
in Olanda o in Germania,
infrangendo tra l’altro i
vincoli comunitari e in-
correndo così in sanzioni
europee”.
Proprio nei giorni scorsi
il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha
presentato un ddl, collegato
alla legge di stabilità, in cui
viene proposto il monitoraggio degli inceneritori
a livello nazionale, con
l’intento di creare una rete
integrata, in modo da sfruttare nel modo migliore gli
impianti esistenti. Se approvata, una programmazione
di questo tipo potrebbe
implicare anche lo smaltimento in Regione di rifiuti
provenienti da altre parti
d’Italia, e alcuni Sindaci
emiliano romagnoli (tra cui
il primo cittadino di Modena, Giorgio Pighi) stanno
già esprimendo il loro dissenso. Muzzarelli al riguardo è cauto: “noi pensiamo
che il Governo dovrà fare
prima una verifica con le
Regioni, sul piano dei rifiuti
e dell’energia, perché noi
siamo disponibili a ragionare in un quadro complessivo nazionale, ma riteniamo
che tutte le Regioni debbano fare la propria parte per
dare risposte sul tema”.
Laura Benatti
Irremovibile la posizione del Comitato per Cortile: “il problema legato alla ricollocazione dei sinti dopo lo sgombero del
Campo Nomadi di via Nuova Ponente non può essere scaricato in toto sulle nostre spalle. Noi non ci stiamo”.
Operazione sinti: Cortile non ci sta!
“
Cortile non è la
frazione Cenerentola
di Carpi. Il problema
legato alla ricollocazione
dei sinti dopo lo sgombero
del Campo Nomadi di via
Nuova Ponente non può
essere scaricato in toto sulle
nostre spalle. Noi non ci
stiamo”. Appare davvero
irremovibile la posizione
del Comitato per Cortile:
“i nomadi devono essere distribuiti nel tessuto urbano
carpigiano e non concentrati qui, tra via Dei Fuochi
e l’ex scuola”, commenta
il portavoce Vanel Salati.
All’assemblea pubblica
indetta nei locali dell’Arci
della frazione, lo scorso 20
novembre, erano presenti
oltre 150 cittadini infuriati
per le condizioni in cui
versa il paese. “Il direttore
generale del Comune di
Carpi, Giordano Corradini, nell’intervista pubblicata sulle colonne del vostro
settimanale ha dichiarato
che tra le richieste avanzate
dai residenti dell’area di
via Dei Fuochi, vi sarebbero più illuminazione e il
contributo da parte delle famiglie nomadi alla gestione
della strada. Non sappiamo
con che cortilesi abbia
parlato... Qui i problemi
sono ben altri”. A partire
dallo stato in cui versano
le strade: “sfido chiunque
a percorrere via Griduzza
e a sentirsi sicuro! Buche
e avvallamenti rendono
l’asse viario estremamente
pericoloso per gli automobilisti (per non parlare dei
ciclisti) e, con l’arrivo delle
rigide temperature invernali, il manto stradale sarà
ancor più sdrucciolevole a
causa del ghiaccio”. Tra le
note dolenti evidenziate dai
cortilesi vi è anche la chiusura dell’ufficio postale: “in
frazione la posta arriva ogni
due o tre giorni. Un disagio
a cui occorre porre rimedio
immediatamente”. Anche
sul fronte farmacia nulla si
muove e le serrande continuano a restare abbassate:
“il locale è stato assegnato
ma son passati mesi e nessuno ci dice nulla. Perchè la
farmacia è ancora chiusa?
Una frazione come Cortile
deve poter contare su tale
servizio”, prosegue Salati.
A scaldare gli animi vi sono
anche la lentezza della
ricostruzione post sisma
(“a Cortile ci sono ancora
una quindicina di sfollati
che non sono tornati alle
loro abitazioni e qualcuno
dorme in garage”) e il fatto
che numerose case coloniche, non essendo allacciate
alla rete acquedottistica, si
servano ancora di pozzi per
l’approvvigionamento di
acqua. “Insomma - aggiunge Vanel Salati - di problemi ne abbiamo già abbastanza, non crede?”. Quella
dei nomadi, si sa, è una vera
e propria gatta da pelare
ma i cortilesi non mollano.
Durante l’assemblea sono
già stati raccolti 1.187 euro
per coprire le spese legate
al ricorso al Tar ma i cittadini stessi hanno proposto di
organizzare cene di autofinanziamento per racimolare
ulteriori fondi: “giusto per
mettere le mani avanti”,
continua Salati. Al centro
del ricorso vi è innanzitutto
la contestazione dell’urgenza dell’ordinanza di
sgombero: “la situazione
del campo infatti - spiegano
i componenti del Comitato è annosa e cronica e non ha
quindi alcun carattere d’urgenza”. Altro nodo cruciale
è quello relativo ai vincoli
territoriali cui è sottoposta
l’area di via Fuochi: “pare
che la Giunta voglia chiedere alla Regione di eliminarli
affinché si possano realizzare le infrastrutture necessarie all’insediamento dei
nomadi. Dove scaricheranno le fosse biologiche? Chi
si preoccuperà di tutelare il
canale Dottore, di origine
romana, importante fonte
di irrigazione per i campi?
L’area presenta un equilibrio delicato che dev’essere
tutelato da ogni forma di
inquinamento”.
Altro nodo
cruciale è
quello
relativo ai vincoli
territoriali cui è
sottoposta l’area
di via Fuochi:“pare
che la Giunta voglia
chiedere alla
Regione di eliminarli
per realizzare le
infrastrutture
necessarie
all’insediamento
dei nomadi. Dove
scaricheranno le
fosse biologiche?
Chi si preoccuperà
di tutelare il canale
Dottore, di origine
romana, importante
fonte di irrigazione
per i campi?
In frazione serpeggia un
senso di amarezza, la gente
si sente “abbandonata”,
“inascoltata” ma, il Comitato rappresenta per molti un
motivo di speranza: “per la
prima volta - hanno dichiarato alcuni partecipanti
all’assemblea - si respira
un’aria di partecipazione.
Ora ognuno di noi può dire
la sua circa le sorti di Cortile”. Sarà sufficiente?
Jessica Bianchi
“
29.11.2013 n° 43
8
La marcata instabilità
finanziaria, unitamente alle conseguenze
nefaste dovute alla crisi
economica perdurante e
agli strascichi del sisma del
maggio 2012, hanno indotto
la Fondazione Cassa di
Risparmio di Carpi a dover trovare un equilibrio tra
erogazioni, ricorso al fondo
di stabilizzazione e tutela
del patrimonio dell’ente”.
Un’operazione di cesello,
ha commentato il segretario
generale Enrico Bonasi,
che ha comunque permesso
alla Fondazione di “impegnarsi anche per l’anno
2014, nel sostenere interventi dalla elevata ricaduta
sociale, per un valore di 4,5
milioni di euro (1.800.00
euro per Salute pubblica e attività di rilevanza
sociale, 1.800.000 a Istruzione, Ricerca e Sviluppo
e 900mila euro ad Arte e
cultura)”. Un calo delle
erogazioni “apparente”,
aggiunge il presidente Gian
Fedele Ferrari, “poiché
all’ammontare complessivo
delle risorse per il territorio,
ridotto rispetto agli esercizi
più recenti, si affiancano i
fondi per la realizzazione
della Casa della Cultura
e delle Associazioni a Soliera (2.380.000 euro) e del
Polo Culturale Polivalente
a Novi, il quale ospiterà la
biblioteca comunale e altri
servizi culturali, sociali e
ricreativi, compresi il centro
giovanile e la Pro Loco,
(1.500.000 euro), attraverso
l’utilizzo di mezzi patrimoniali della Fondazione, che
portano gli investimenti
deliberati a circa 8 milioni
di euro”. L’esercizio 2014,
lo ricordiamo, coincide
L
’abusivismo è un
fenomeno strisciante, sotterraneo e, di
conseguenza, difficile da
misurare. Ben più evidenti, soprattutto nell’attuale
contesto economico, sono
invece i suoi effetti, non
solo per le imprese che
operano alla luce del sole,
ma anche per i consumatori e l’intera comunità. I
primi, infatti, rivolgendosi
agli abusivi corrono rischi
personali - da quelli relativi
Claudio Saraceni
La Fondazione CR Carpi è entrata nell’ultimo dei quattro anni del mandato del
proprio Consiglio di Amministrazione. Per il 2014, l’Ente erogherà 4,5 milioni
Fondazione: il tempo
del brodo grasso è finito
anche con il turn over della
alla cittadinanza a gennaio,
governance dell’ente: è
mentre i 16 letti di medicina
atteso infatti nella tarda pri- d’urgenza che fungeranmavera prossima il rinnovo no da supporto anche alla
del CdA. Un passaggio di
Nefrologia saranno pronti
testimone che ha indotto
nell’aprile 2014”. Sulle
gli attuali consiglieri a non
quattro nuove sale operaimpegnare eccessivamente
torie invece, inaugurate
le disponibilità future della
“intempestivamente” e tutFondazione.
tora inutiliz“I bisogni
Nonostante
persistono zate, aggiunge
il contesto
Zanoli, la
e le risorse
economico sia
direzione
calano: l’ente non sanitaria “ci
tutt’altro che
può fare
stabile, “non
ha assicurato
abbiamo rinun- assistenzialismo, è che i collaudi
quindi necessario sono in corso
ciato al nostro
dovere, ovvero mettere in campo
e a gennaio
delle risposte
promuovere
diventeranno
le sviluppo
operative. Il
sempre più
del territorio”, canalizzate”.
nuovo comha chiosato
parto sarà
Bonasi. Prosegue l’attività
utilizzato dalle cosiddette
di sostegno all’Ospedale
chirurgie pesanti mentre le
Ramazzini di Carpi, sia dal
vecchie sale, oggi complepunto di vista della riqualitamente rinnovate, ospiteficazione delle strutture che ranno le chirurgie leggere,
della dotazione tecnologidall’oculistica all’endoca: “per quanto riguarda il
scopia digestiva, dalla
Pronto Soccorso - sottolinea citoscopia agli interventi
il consigliere di amminiambulatoriali. Tale processtrazione Tonino Zanoli
so dovrebbe concludersi
- triage, reception e sala
entro la fine del prossimo
d’attesa saranno restituiti
anno”. Agli stanziamenti
deliberati per il Pronto
Soccorso e le nuove sale
operatorie (1.300.000 euro)
si aggiungono quelli per il
potenziamento dei singoli
reparti (920.000 euro - anni
2011-2013): “quest’anno
- commenta il consigliere
di indirizzo Elia Taraborrelli - abbiamo accolto le
richieste avanzate da nove
primari del Ramazzini e
abbiamo proceduto con
l’acquisto di un ecografo
per la Neurologia, un letto
ortopedico, un topografo
corneale per l’Oculistica,
strumenti chirurgici con tecnologia laser per l’Otorino
Laringoiatria, attrezzatura
per la Ginecologia e l’Endoscopia, apparecchiature
per la Radiologia e, infine,
un automezzo per la Medicina Riabilitativa”. Il
settore istruzione, invece,
da due anni a questa parte,
è l’ambito d’intervento
che vede la maggior quota
delle risorse per il territorio.
Questa concentrazione si
motiva anche dal fatto che,
nonostante i significativi interventi sostenuti gli scorsi
anni, che hanno consentito
di far fronte alle opere edili
più urgenti per la messa
in sicurezza e il miglioramento sismico di numerose
scuole, la fase di emergenza
non si è ancora conclusa.
“La Fondazione - spiega
la consigliera di indirizzo
Cinzia Principi - continua
a sostenere interventi strutturali post sisma, concentrandosi sulle opere non
coperte dai finanziamenti
pubblici. Tra i principali
interventi, il fronte scuola
vede gli stanziamenti per
la realizzazione del nuovo
polo scolastico di Cibeno (2
milioni di euro in 4 anni),
che a regime ospiterà circa
450 studenti, quelli per la
palestra scolastica di Novi
di Modena (1.150.000 ripartiti in 4 anni) e il sostegno di
770mila euro per il consolidamento edile e l’adeguamento sismico degli edifici
dell’Istituto Sacro Cuore.
La Fondazione conferma
inoltre il sostegno al costante aggiornamento tecnologico e didattico delle scuole,
attraverso il potenziamento
dei laboratori degli istituti
superiori di Carpi”. Anche
per il 2014 l’Ente conferma la sua attenzione verso
interventi a sostegno delle
famiglie colpite dalla crisi
economica e occupazionale.
“Gli sfigati” infatti, come
li ha definiti, la consigliera
di indirizzo Lella Rizzi,
sono in aumento: “il disagio
economico e abitativo continua, così come il rischio di
esclusione. Siamo ormai al
50 e 50: le famiglie italiane
bussano alle porte di Caritas
per chiedere cibo e a quelle
dei Servizi sociali per avere
sconti sulle utenze. I bisogni persistono e le risorse
calano, di conseguenza le
erogazioni della Fondazione non possono più essere
eccezionali come quelle
degli scorsi anni. L’ente non
può fare assistenzialismo,
è quindi necessario mettere in campo delle risposte
sempre più puntuali e canalizzate”. Ergo, dal prossimo
anno, il Fondo Straordinario Anticrisi verrà erogato
attraverso una canalizzazione diretta, che garantisce
una distribuzione più mirata
ed efficiente. A completamento della sua azione, la
Fondazione prevede infine
il Programma territorio
(250mila euro), per consentire, al tessuto associativo,
la realizzazione di iniziative
di importo inferiore a 10mila euro, ma che “nel loro
complesso contribuiscono
a potenziare l’offerta socio
assistenziale e culturale
dell’area”, conclude il consigliere di indirizzo, nonché
presidente della Casa del
Volontariato, Lamberto
Menozzi.
Jessica Bianchi
Col progetto Imprese Vere, Cna dà il via a una campagna di contrasto all’abusivismo, coinvolgendo
aziende, consumatori e Forze dell’Ordine
Tutti uniti contro l’abusivismo
alla salute a quelli di carattere legale, con sanzioni che
possono arrivare a migliaia
di euro - mentre la seconda
si trova a dover sostenere i
costi di servizi utilizzati ma
non pagati dagli abusivi.
Cna ha voluto affrontare
questo fenomeno attraverso
il progetto Imprese vere, il
quale cerca di coinvolgere
tutti gli attori che possono
intervenire per contrastarlo:
le aziende, i consumatori
e le Forze dell’Ordine. “A
livello nazionale – sottolinea Claudio Saraceni,
presidente di Cna per l’Area
Terre d’Argine – nel 2012
sono stati stanati evasori
totali per 22,7 miliardi di
euro, ovvero ciò che nello
stesso anno l’Inps ha speso
per finanziare tutti gli ammortizzatori sociali”.
E’ stato predisposto un
protocollo che individua
all’interno del “Comando
della Polizia Municipale un
apposito Ufficio che avrà
il compito di raccogliere il
materiale utile alle azioni
di controllo, attraverso le
segnalazioni che potranno
arrivare anche via mail
(protocollo.abusivismo@
terredargine.it o telefonando al numero verde di Cna
800.200.220), spiega Barbara Bulgarelli, responsabile di zona di Cna.
“Con spot e annunci sui
media – prosegue Bulgarelli - cercheremo di mettere al
corrente i consumatori dei
rischi che si corrono rivolgendosi agli abusivi; rischi
che abbracciano un po’ tutti
i servizi, dal commercio al
benessere – acconciatura
ed estetica, ad esempio dall’informatica all’autoriparazione. Ma cercheremo
anche di convincere gli abusivi a emergere, sfruttando
i regimi fiscali agevolativi
in essere, come ad esempio, quello che permette di
accedere a una tassazione
forfettaria del 5% per i primi tre anni di attività”.
“Non ci aspettiamo certo di risolvere del tutto
il problema – conclude
Saraceni – ma Cna con
questo progetto vuole dare
un segnale alla comunità.
Barbara Bulgarelli
Vorremmo contribuire a
creare una cultura che abbia
la piena considerazione del
fatto che l’abusivismo ha
costi diretti e indiretti: tra i
primi ci sono i rischi per la
salute, tra i secondi l’evasione fiscale che si nasconde dietro al ricorso a falsi
commercianti, artigiani e
professionisti truffaldini.
Persone che, non pagando
i servizi pubblici di cui si
servono, non solo praticano concorrenza sleale nei
confronti degli operatori
veri, ma fanno pagare di più
l’intera collettività”.
29.11.2013 n°43
T
rasparente. Cristallino. Come un candido
fiocco di neve. E’ il
nuovissimo Giardino d’inverno del Romeo Restaurant, in via Marx, 99. Un
cubo interamente realizzato
in vetro all’interno del
quale gustare una cena,
assaporando un bicchiere
di vino, magari a lume di
candela, insieme agli amici
e a coloro che amiamo. Un
luogo magico, dall’atmosfera quasi sospesa, che
consente di godere della
bellezza del giardino e
della natura anche durante
la fredda stagione invernale. “Cresce tra la gente
il desiderio di tornare alla
natura, di vivere all’aria
aperta, anche in inverno,
per questo motivo - spiega
Paolo Brofferio, titolare
del Romeo - abbiamo deciso di creare questo spazio.
Un’idea innovativa che non
ha precedenti in città”. Un
luogo nel quale interno ed
esterno si fondono con grazia, dove la natura è la vera
protagonista. I toni delicati
della terra impreziosiscono
9
Venerdì 6 dicembre, a partire dalle 18,30, Paolo Brofferio e il suo staff presenteranno
alla città il nuovo look del Romeo - Restaurant dove debutta il Giardino d’inverno.
Un cubo interamente realizzato in vetro nel quale gustare una cena,
assaporando un buon bicchiere di vino, magari a lume di candela,
insieme agli amici e a coloro che amiamo
Romeo, il Ristorante!
Paolo Brofferio
Ph Marco Lugli
gli arredi e colorano tessuti
rigorosamente naturali. Il
lino veste le tavole e i divani, conferendo allo spazio
un tocco di intramontabile
eleganza, seppure con discreta semplicità. Essenziale e carico di suggestione,
il Giardino d’inverno segna
un cambiamento profondo
nell’anima dello storico
locale carpigiano. Secondo
natura: è questa la filosofia
che Paolo Brofferio sta
perseguendo, a partire dai
piatti. “In cucina c’è un
nuovo chef, il carpigiano Marcello Ferrarini,
che ha fatto esperienza a
Bologna, in uno dei più
quotati ristoranti biologici
del nostro Paese. Insieme a
lui abbiamo completamente rivoluzionato la nostra
proposta gastronomica,
la quale prevede prodotti
biologici certificati e a
chilometri zero. Una cucina
sana, che affonda le sue
radici nelle eccellenze del
nostro territorio, e si rivolge anche ai celiaci, proponendo piatti senza glutine”.
Contemporaneo e raffinato,
il Romeo si rifà il look.
Una nuova veste glam e
naturale dove, assicura il
titolare, “qualità e bellezza
vanno di pari passo”. Un
locale per tutti, “perché la
ricercatezza e la bellezza
devono essere alla portata
di ciascuno”. Nel Giardino
d’inverno potrete respira-
A tutta birra!
Birra cruda: cos’è e come gustarla al meglio
S
i fa un gran parlare di
questo prodotto che
par venuto dal cielo e
non dalla terra, tanto che nei
locali sta diventando sempre
più frequente la richiesta
di birra cruda. Ma cos’è
veramente questa bevanda?
Sappiamo ciò che stiamo
ordinando? Cosa differenzia una birra cruda da una
“normale”? Come distinguere una birra cruda da una
comune? Si chiama “cruda”
una birra senza aggiunta di
conservanti che, nel processo di preparazione, non
subisce filtratura nè, soprattutto, pastorizzazione. Due
processi atti a rimuovere i
residui presenti nel liquido,
derivanti dalla lavorazione
del cereale, e a sterilizzare il
prodotto finale portandolo a
una temperatura di 60°C per
circa 20 minuti. Queste due
fasi della brassazione fanno
sì che il sapore della bevanda
sia più uniforme, caratteri-
re un’atmosfera raccolta,
calda, lasciandovi cullare
dal ritmo della pioggia o
dall’incantevole danza dei
Contemporaneo e
raffinato, il
Romeo si rifà il look.
Una nuova veste
glam e naturale
dove, assicura il
titolare,“qualità e
bellezza vanno di
pari passo”.
Un locale per tutti,
“perché la
ricercatezza e la
bellezza devono
essere alla portata di
ciascuno”.
fiocchi di neve... Il Giardino d’inverno fa il suo debutto ufficiale venerdì 6 dicembre, a partire dalle 18,
quando, chi lo vorrà, potrà
prenotare un tavolo per la
cena e, alle 23,30, brindare
a questa nuova avventura
tutta carpigiana, aperta tutti
i giorni a pranzo e a cena.
“Reinventarsi, rimettersi
in discussione, è essenziale
per non cedere alla routine
e offrire sempre qualcosa
di diverso alla cittadinanza.
Aprirsi al nuovo e andare
oltre, passo dopo passo, è
fondamentale, soprattutto
oggi. Bisogna crederci e,
se il momento è propizio,
allora il gioco è fatto...”.
Jessica Bianchi
a cura di Erik Cantarelli
stica non sempre
positiva, poichè
tale linearità può
arrivare a rendere
la bevuta un po’
monotona.
Eliminando tali
procedure, ciò
che avremo nel
bicchiere conserverà tutte le proprietà
organolettiche originali
risultando particolarmente gradevole al
gusto che, gradualmente, muterà.
Altro importante
svantaggio della
pastorizzazione
è la quasi totale
eliminazione di vitamine e
proteine; vengono inoltre
a mancare, oltre a gran
parte delle
proprietà
nutritive, i
lieviti,
protagonisti
vivi e
vitali per
un buon
risultato. La birra
cruda è un alimento
completo e trabocca di
una flora di microrganismi
dalla comprovata azione
benefica (sempre in
riferimento a un
consumo moderato e consapevole),
nonchè di vitamine
e antiossidanti. Parliamo
dunque di una birra dalla
lavorazione più tradiziona-
le, o “artigianale”, se così
vogliamo definirla; e spesso
le due cose coincidono in
quanto le birre industriali
subiscono sempre determinati passaggi. Per gustare
al meglio una birra cruda è
consigliabile l’uso di un ampio calice, preferibilmente il
Teku (in foto).
29.11.2013 n° 43
10
H
a 24 anni, è una
ragazza solare e
allegra, ed è carpigiana. Tuttavia non è facile
trovarla a spasso per la sua
città natale. Ha passato gli
ultimi cinque anni in molti
luoghi diversi, in Italia e
all’estero, per inseguire i
propri sogni: diventare interprete e scoprire il mondo.
Senza mai rinunciare, fra
un’avventura e l’altra, a
fare ritorno a casa. Abbiamo
chiesto a Teresa Cavazzuti
di raccontarci la sua vita di
instancabile viaggiatrice.
In questo momento dove
vivi e cosa fai?
“Vivo a Roma e ho da poco
iniziato il mio ultimo anno
di studi per ottenere la Laurea magistrale in Interpretariato. La capitale è stupenda, è davvero l’ombelico
del mondo, una città in cui
si respira la Storia in ogni
angolo”.
Quali sono le tue precedenti esperienze in Italia
e all’estero?
“Due anni fa mi sono laureata alla Scuola per Interpreti
e Traduttori di Forlì, e durante gli anni universitari ho
vissuto per alcuni mesi in
Francia, grazie all’Erasmus.
In seguito ho svolto un anno
di esperienza lavorativa in
Irlanda; per i primi tempi
ho trovato un impiego in
un’agenzia di traduzioni a
Dublino, poi ho lavorato
come guida turistica in
giro per l’Irlanda, cosa che
La 24enne carpigiana Teresa Cavazzuti ha passato
gli ultimi cinque anni in molti luoghi diversi,
in Italia e all’estero, per inseguire i propri sogni: diventare
interprete e scoprire il mondo
Carpigiana giramondo
Teresa Cavazzuti
continuo a fare tuttora come
lavoro stagionale estivo:
l’anno che ho passato
sotto il cielo irlandese mi è
rimasto profondamente nel
cuore. Al ritorno in Italia
ho deciso di riprendere i
miei studi di interpretariato, prima con un Master di
un anno a Torino e ora con
la laurea magistrale qui a
Roma, per completare la
mia formazione”.
Hai sempre desiderato
viaggiare o hai iniziato
per caso ad allontanarti
da Carpi?
“Ho iniziato a viaggiare
tardi, ma da quando ho iniziato non sono più riuscita
a smettere. Il mio primo
grande viaggio è stato
quando ho iniziato l’università a Forlì, andando a
vivere fuori casa; da quel
momento in poi ho incontrato persone di tutti i tipi e
provenienti da tanti luoghi
diversi, e grazie a loro mi si
sono aperti nuovi orizzonti
al di fuori dell’ambiente in
cui ero cresciuta”.
Quali sono i tuoi progetti
futuri? Tornerai a vivere
a Carpi?
“Forse un giorno potrei
LE AMICHE DEL PRIMO, E FINORA UNICO KNIT CLUB DI CARPI, SI SONO RECENTEMENTE
TRASFERITE AL KISS & COFFEE, AL CIVICO 2 DI CORSO ROMA
tornarci, ma non così presto. Per ora ho intenzione
di continuare a scoprire il
mondo e voglio cogliere
qualsiasi opportunità si
possa presentare, anche
se ancora non so cosa mi
riserverà il futuro. D’altronde, il mio quadro preferito
è il Viandante sul mare di
nebbia: ritrae un viaggiatore che non vede davanti a
sé; perché l’importante non
è la meta, bensì il viaggio
stesso, come occasione continua di cambiamento della
propria vita attraverso il
contatto con mondi diversi.
Inoltre penso che la flessibilità sia una componente essenziale della società in cui
viviamo: bisogna sapersi
adattare. Con la crisi economica, spesso non è semplice
trovare lavoro vicino casa,
ma ciò non è necessariamente un ostacolo, perché
può rivelarsi un’ottima
opportunità per crescere.
La mia ambizione è quella
di diventare interprete di
conferenza, cosa non certo
facile in un paese come
l’Italia che non riconosce
ancora questa professione
in modo adeguato. Trovo
sempre bello, comunque,
tornare a Carpi dopo un
viaggio, perché ogni volta
vedo la realtà di casa in
modo diverso, grazie alle
esperienze che mi hanno
insegnano a guardare la
quotidianità da prospettive
nuove”.
Un tuo consiglio ai nostri
lettori?
“Viaggiate, gente: se non
con il corpo, almeno con la
mente. Del resto, un grande
giornalista e scrittore come
Tiziano Terzani, che ha
viaggiato moltissimo, alla
fine della sua vita si è reso
conto che il viaggio più importante è quello interiore”.
Laura Benatti
Sabato 7 dicembre presso il Piazzale Ramazzini
si svolgerà l’importante evento a scopo benefico
Cioccolato Carpi for Madagascar, organizzato dal
Centro Missionario diocesano in collaborazione
con il Bar Kiss & Coffee e il Liceo Fanti
Al Kiss & Coffee si
sferruzza in compagnia S
D
Carpi for Madagascar
opo gli esordi presso il Bar Sport di via
Ugo da Carpi, adesso
potete ritrovare le amiche del
primo, e finora unico, Knit
Club di Carpi al Kiss & Coffee al civico 2 di Corso Roma.
E’ qui infatti che si ritrovano
ogni martedì a partire dalle
20,30 per una serata di chiacchiere e ferri, lane e centrini,
costituendo un gruppo affiatato ma sempre aperto a quanti
vogliano unirsi a loro. “Dal
momento che al martedì sera
al Bar Sport hanno cominciato
a ritrovarsi i tifosi del Club Juventus - ha raccontato Enrica
Arletti, ideatrice del progetto
che ha preso il via nel marzo
del 2012 - abbiamo deciso di
spostare il nostro Knit Club al
bar Kiss & Coffee dove Raffella Iaffaldano e Raffella
Prandi ci hanno accolte con
grande entusiasmo, coccolandoci con le loro prelibatezze”.
E così, tra un caffè e una leccornia, Enrica, Lorella Sassi
e Lorena Gozzi insieme alle
altre “knitter” carpigiane si
scambiano idee, consigli, modelli e sono sempre disponi-
bili a insegnare la loro arte
ai neofiti che
desiderano approcciarsi per
la prima volta
all’affascinante mondo del
knitting.
“Ci teniamo
a precisare ha spiegato
Enrica - che
il nostro è un
gruppo assolutamente aperto a tutti, a
donne e uomini di qualsiasi
età, e completamente gratuito.
Quindi, ragazze e ragazzi che
avete voglia di iniziare a lavorare a maglia, all’uncinetto e
al ricamo, con noi potrete imparare divertendovi tra amiche e senza dover spendere
un euro”. “Oltre all’appuntamento settimanale al Kiss
& Coffee - ha commentato
Lorena - ci piace condividere il nostro hobby e tenerci
aggiornate partecipando a
fiere del settore. L’ultima a
cui siamo andate è stata la fiera
Abilmente di Vicenza che si è
Da sinistra Lorena
Gozzi, Enrica Arletti
e Lorena Sassi
svolta dal 17 al 20 ottobre”.
“E’ bello ritagliarsi almeno
una volta alla settimana - ha
aggiunto Lorella - un momento tutto per sé, per rilassarsi in
serenità e allegria, e al contempo dedicarci alla nostra
passione per i lavori a maglia.
Inoltre, quando veniamo a conoscenza di iniziative di raccolta fondi a scopo benefico,
regaliamo con grande gioia
alcune delle nostre creazioni. La nostra attività non ha
fini di lucro. I nostri lavori
li teniamo per noi, oppure li
doniamo a parenti e amici o
li offriamo in beneficenza”.I
lavori a maglia riscaldano il
cuore perché evocano le atmosfere familiari di una volta,
quando ci si riuniva intorno al
focolare domestico o davanti
alla soglia di casa per creare
insieme oggetti unici realizzati con tanto amore, pazienza e abilità. E siccome manca
poco a Natale, potrebbe essere un’idea carina realizzare
i regali con le proprie mani,
proprio come fanno le amiche
del Knit Club che vi aspettano
per darvi tante ispirazioni e
farvi trascorrere una piacevole serata in compagnia.
Chiara Sorrentino
arà un evento dolcissimo quello in programma sabato 7 dicembre
dal titolo Bontà cioccolato
Carpi for Madagascar che
avrà luogo nella bella cornice
di Piazzale Ramazzini, sia
perché ci si potrà deliziare
e riscaldare con squisite
cioccolate calde e inebrianti
bicchieri di vin brulé, ma
soprattutto perché si potrà
dare una mano a chi, ogni
giorno, soffre per la mancanza di cibo.
Raffaella Iaffaldano e Raffaella Prandi, titolari del bar
Kiss & Coffee al civico 2 di
Corso Roma, spesso impegnate in attività di solidarietà,
hanno subito accolto l’importante iniziativa di Suor
Elisabetta Calzolari che da
Da sinistra Raffaella
Prandi e
Raffaella Iaffaldano
tempo si sta adoperando per
i bambini del villaggio Analakova in Madagascar, e che
ha organizzato una raccolta
fondi a cui collabora anche il
Liceo Fanti.
Sabato 7 dicembre dal
pomeriggio fino a sera,
acquistando una tessera di
degustazione del valore di 5
euro potrete contribuire alla
raccolta fondi per aiutare i
bambini del villaggio Analakova in Madagascar. Il ricavato sarà infatti utilizzato per
la costruzione di una mensa
scolastica per garantire un
pasto giornaliero ai trecento
bambini che frequentano
l’asilo, la scuola elementare e
media della missione di Suor
Elisabetta ad Analakova.
Chiara Sorrentino
29.11.2013 n°43
“
Il nostro non è un libro
contro la Chiesa, ma
contro un certo modo
di intenderla. Una speranza
c’è, e si chiama Francesco”. Con queste parole lo
storico delle organizzazioni
criminali Antonio Nicaso
si è difeso dalle critiche di
quanti, nel saggio da lui
scritto insieme al procuratore aggiunto a Reggio Calabria Nicola Gratteri, tra i
magistrati più esposti nella
lotta contro la ‘ndrangheta,
vedono un testo pregiudiziale contro l’istituzione
ecclesiastica. I due autori
sono venuti a presentare il
loro libro, Acqua santissima.
La Chiesa e la ‘ndrangheta: storie di potere, silenzi
e assoluzioni, in una delle
prime date italiane, proprio a Carpi, in Sala Mori,
nell’ambito della rassegna
Ne vale la pena, promossa da
Comune di Carpi, Fondazione Cassa di Risparmio
di Carpi, Fondazione Casa
del Volontariato, Radio
Bruno, Libreria Mondadori e Rock No War
Onlus. “La Chiesa è una
sola – ha continuato Nicaso,
dialogando con il caporedattore di Radio Bruno,
Pierluigi Senatore – ma è
pur sempre fatta di uomini.
Coi loro lati oscuri. Come
Don Giovanni Stilo, che
ospitava in Calabria mafiosi
del calibro di Riina o Don
Antonio Esposito. Oppure
11
Antonio Nicaso e Nicola Gratteri hanno presentato a Carpi il loro discusso saggio dal titolo, Acqua
santissima. La Chiesa e la ‘ndrangheta: storie di potere, silenzi e assoluzioni
La Chiesa ha una speranza:
si chiama Francesco
potrei parlarvi del Santuario
della Madonna di Polsi, dal
cui conto corrente transitavano miliardi di lire di
dubbia provenienza”. Sono
tante, insomma, le prove che
dimostrano come una parte
della Chiesa abbia chiuso
un occhio, o entrambi, sul
problema del rapporto di
alcuni suoi esponenti con le
organizzazioni mafiose. Del
silenzio, quando non della
complicità. “Per questo è
arrivato il momento di aprire
un dibattito, che mostri luci
e ombre, per scegliere se si
vuole una Chiesa del potere
o una Chiesa dell’amore”.
Perché è proprio questo che
Acqua santissima racconta,
la storia di uomini che hanno
abdicato al proprio compito,
che hanno scelto di stare
dalla parte dei potenti. Detentori di un enorme potere
criminale, essendo la ‘ndrangheta la mafia più ricca tra
le cinque presenti in Italia;
talmente forte da avere un
giro d’affari stimato intorno
ai 44 miliardi di euro. “Le
mafie sono distorsioni del
potere – continua Nicaso – e per questo non sono
Da sinistra Gratteri, Senatore e Nicaso
mai state rivoluzionarie,
nè dalla parte della povera
gente. Non bisogna pensare
la ‘ndrangheta attraverso il
paradigma dell’arretratezza, dei semianalfabeti che
bruciano immagini sacre
e si pungono in strani riti
tribali sulle sperdute colline
della Calabria, poiché si
tratta di un’organizzazione
che, espandendosi in tutti
e cinque i continenti, ha
saputo coniugare tradizione
e innovazione in un modo
moderno ed efficace. Se
le mafie mettono radici è
perché qualcuno accetta il
dialogo con loro, perché
trovano interlocutori”. E, nel
Sud Italia, la Chiesa cattolica
è stata, per lungo tempo,
un’istituzione molto forte.
Al contempo, purtroppo,
sostengono gli autori, anche
molto distratta sul tema della
lotta alla mafia: “l’obiettivo
della sua azione di contrasto,
sin dopo l’unificazione del
Paese, sono stati i massoni
prima, i comunisti poi e, infine, i divorziati. Queste erano
le priorità, mentre gli ‘ndranghetisti, formalmente assai
devoti, capaci di organizzare
le feste patronali, di elargire
cospicue donazioni, di
riempire le
Chiese ogni
domenica,
esponenti
insomma di
una mafia
pia, hanno
fatto comodo”. Almeno
fino al ’75,
quando
l’ondata di
sequestri,
l’indignazione
dell’intera nazione e l’attenzione dei media puntata sulla
Calabria hanno fatto sì che
anche la Chiesa iniziasse a
denunciare la ‘ndrangheta,
dando il via a un processo
che però rimarrà per decenni
ancora a livello delle mere
dichiarazioni, alle quali non
seguiranno fatti concreti.
Ma se fu Giovanni Paolo
II ad aver chiesto con forza
ai mafiosi, durante un suo
viaggio in Sicilia, di pentirsi,
secondo Gratteri (magistrato
competente al punto tale da
essere scelto dal presidente
del consiglio Enrico Let-
ta per far parte della task
force per l’elaborazione di
proposte in tema di lotta
alla criminalità organizzata)
l’azione di Papa Francesco
sta andando oltre. “Non solo
nel suo stile comunicativo,
nel suo appello alla semplicità, all’abbandono del lusso e
dell’ostentazione, ma anche
nelle azioni concrete, questo
pontefice ha iniziato a dire
cose che, a mio avviso, lo sovraespongono, ma questa è
una mia sensazione, che non
si basa né su fatti concreti né
su qualche dato d’indagine.
Nominare otto cardinali
per riformare lo Ior e tutta
l’architettura economicofinanziaria del Vaticano, che
per decenni hanno rappresentato un vero e proprio
buco nero nel quale sparivano tutte le rogatorie e le
richieste di chiarimenti, vuol
dire toccare centri di potere
dentro e fuori la Santa Sede”.
L’ultimo appuntamento della
rassegna Ne vale la pena sarà
con il celebre scrittore di best
seller d’avventura Marco
Buticchi, lunedì 2 dicembre,
alle 21, presso Sala Mori.
Marcello Marchesini
29.11.2013 n° 43
12
I
l momento più atteso
dell’anno è alle porte. E,
come da tradizione, il Natale è un’occasione speciale
per manifestare il proprio affetto a chi abbiamo vicino,
con un dono. Un pensiero,
anche piccolo, per ricordare ad amici e parenti quanto
siano importanti per ciascuno
di noi. Per immergersi nella
calda e scintillante magia del
Natale, aleluna Luci & Colori, in corso Roma al civico
34, è il luogo che fa per voi.
Un angolo pieno di fascino,
dove mille riverberi colorati
vi faranno assaporare la bellezza e la gioia che, anno dopo
anno, accompagnano le festività natalizie. L’architetto e
interior designer istanbuliota
Birol Kiran vi accoglierà in
questo angolo in cui risuonano echi lontani. Carico di suggestioni d’Oriente, aleluna è
il posto giusto per concedervi
una pausa, assaporare una tazza fumante di profumato tè
turco e scegliere con calma i
vostri doni tra un’ampissima
gamma di manufatti unici e
originali, molti dei quali nati
tra le mani di Birol, artista
nell’arte del vetro e della
moglie Alessandra Carretti, nota stilista carpigiana.
Un’unione, la loro, di culture,
gusti e tradizioni differenti,
che traspare in ogni oggetto,
conferendogli un tocco di originale bellezza. Da Uzbeki-
Il momento più atteso dell’anno è alle porte. E, come da tra
proprio affetto a chi abbiamo vicino, con un dono. Un pensiero
importanti per ciascuno di noi. Per immergersi nella cald
in corso Roma al civico 34
Colora il tuo Nat
stan, Turkmenistan e Turchia,
sulle orme dell’antica via
della seta, arrivano preziosi
tessuti per arredare la vostra
casa: tappeti, scendiletto,
copriletti, federe per cuscini,
copridivani, pouf, tovaglie e
tovagliette, borse... Classici
o moderni, dalle linee geometriche o arabescate, questi straordinari tesori d’arte
racchiudono una sapienza e
una maestria artigianali millenarie. Fatevi poi conquistare
dalle impalpabili pashmine:
tanti colori diversi tra cui
scegliere e la medesima delicata morbidezza! Bellissime
le creazioni di Alessandra:
monili in rame, interamente
realizzati a mano, le cui piccole imperfezioni raccontano la nascita e l’evoluzione
del gioiello e rappresentano
la firma dell’artista. Pezzi
unici dalle molteplici fogge: spille, orecchini, collane
e anelli... arricchiti di pietre
dure, bottoni, coralli, scelti
per donare a questo metallo
differenti sfumature di luce;
materiali offerti dalla natura
per regalare ai gioielli e a chi li
indossa un’emozione. Incantevoli, soprattutto per le giovanissime, anche i bracciali e
gli orecchini realizzati in filo
con l’uncinetto. O, ancora, i
ciondoli e le collane in vetro
Continua a pagina 13
29.11.2013 n°43
13
adizione, il Natale è un’occasione speciale per manifestare il
o, anche piccolo, per ricordare ad amici e parenti quanto siano
da e scintillante magia del Natale, aleluna Luci & Colori,
4, è il luogo che fa per voi
tale con aleluna
Continua da pagina 12
o resina colorati, le cinture, i
portachiavi... aleluna fa rima
anche con il design del recupero: “amo ridare vita alle
cose. Molti oggetti - spiega
Alessandra - pur essendo datati hanno ancora qualcosa
da dire e da dare. Lampade,
specchi, piatti di ceramica,
gioielli possono essere ridecorati. Ripensati. In questo
modo, oggetti che hanno un
valore affettivo e ci sono cari,
si riempiono di nuova energia.
Molti clienti ci hanno affidato
alcuni complementi d’arredo
chiedendoci di personalizzarli e noi abbiamo raccolto la
sfida. E’ sempre stimolante
confrontarsi con materiali e
forme diversi”. Punto forte di
aleluna però, resta la luce: il
negozio, infatti, è un vero e
proprio concentrato di scintillii sfavillanti che si rincorrono
in giochi di luce mozzafiato.
Impossibile non restare abbagliati da applique, portacandele, abat-jour, plafoniere,
piantane, lampadari da tavolo
e sospesi dalle infinite sfuma-
ture: punti di luce in grado
di scaldare la vostra casa con
una pennellata d’oro o d’arancio o, al contrario, di donare
una nota di carattere all’insegna dei più moderni toni di
bianco, grigio e blu. In vetro
policromo lavorato rigorosa-
mente a mano o mosaicati,
questi capolavori dalle molteplici forme possono anche
essere realizzati su misura,
poiché, ripete Birol, “credo
sia fondamentale cercare di
dar forma ai desideri delle
persone”. Ma da impacchettare e mettere sotto il vostro
albero di Natale vi sono tante
altre idee: dall’oggettistica in
vetro-fusione (magneti, piatti, tavoli, piastrelle, portafortuna, specchi, cornici, portafoto, portacaramelle e vasi)
alla ceramica dell’Anatolia.
Coppe e piattini da mettere
sulla tavola delle feste o da
appendere per creare originali decori sulle vostre pareti.
Frammenti d’arte per rendere
la vostra casa, e quella di chi
amate, calda e avvolgente,
colorata e luminosa, dove
Oriente e Occidente si fondono, in uno stile nuovo, glam,
moderno, capace di rileggere
la millenaria tradizione di Costantinopoli. Ogni prodotto è
pensato e disegnato in Italia e
affidato a sapienti maestranze turche per la realizzazione
tecnica. Oggetti a prezzi piccoli, perché “vogliamo dare
a tutti la possibilità di fare
acquisti da noi”, aggiungono
Birol e Alessandra. Per info:
059.7420582 - alelunacarpi@
yahoo.it - www.aleluna.weebly.com - pagina Facebook,
Aleluna Carpi.
Jessica Bianchi
29.11.2013 n° 43
14
I
n carcere vi sono regole
rigide per ogni richiesta
e ciò comporta spesso
difficoltà e disagi. Abbiamo
iniziato a parlare del problema Salute e Carcere nella
scorsa rubrica e vorremmo
ora continuare ad affrontarlo attraverso quelle che
sono le nostre esigenze
legate all’alimentazione.
Nella sezione femminile della
Casa Circondariale S. Anna
di Modena vi era un’attrezzata cucina professionale;
in realtà c’è ancora ma ha
smesso di funzionare da più
di un anno. All’interno della
sezione vi erano detenute
che, accedendo a progetti
di lavoro, facevano i turni e
cucinavano per la sezione. Il
cibo era vario, sano e sufficiente a mantenere una dieta
regolare. I fondi per queste
attività però ora scarseggiano e, a maggio del 2012, il
terremoto ha condannato la
cucina alla chiusura per inagibilità. Ora, l’unica cucina
funzionante è quella della
sezione maschile, alla quale
Alimentazione & Salute: il bisogno del cibo
sono pollo, verdure bollite e
insalata. Alla sera, zuppe di
verdure, pastine in brodo e
tante, tante uova sode. La
cena della domenica e dei
festivi si digiuna perché la
cucina, al maschile, è chiusa.
Ritornando al “carrello”,
tutte mangeremmo volentieri dal carrello ma spesso
risulta davvero impossibile.
L’alternativa a ciò è che, chi
può permetterselo, si acquista il cibo da sé e, grazie a
un fornellino a gas (se la sua
condanna lo permette), se lo
cucina in cella. Il cibo è parte
fondamentale della vita e
della salute. Oltre a mantele detenute non possono
accedere. Il cibo che viene
distribuito, il cosiddetto
“carrello”, non permette
una scelta di dieta e, a causa
dell’aumento del lavoro per
i cuochi e del lungo percorso
che il cibo deve compiere per
giungere alla nostra sezione,
arriva a noi ormai freddo e di
qualità compromessa. Qui,
non abbiamo certo la “puzza
sotto al naso”. Cerchiamo
di adattarci a tutto, ma vi
assicuriamo che, a volte,
il cibo del carrello non è
propriamente ciò che ci si
aspetterebbe da un pasto
giornaliero.
Non ci resta che
attingere a una lista
di prodotti appaltati
a qualche grossista
che giornalmente la
cucina del maschile
ci propone. Tra
questi prodotti, si
trovano numerose
stranezze: paste
multicolori di forme
insolite e di marche
sconosciute con
tenute di cottura
impossibili, carni
dalle consistenze
imprevedibili e,
soprattutto, non
possiamo variare
più di tanto la dieta
prevalentemente costituita da
pasta al pomodoro, bistecca detta
suoletta, riso con
piselli, sedano e
carote, qualche
volta bocconcini
di carne o piccole
salsicce. Al martedì
e al venerdì c’è il
pesce che ci ricorda
sempre il proverbio
che lo paragona
all’ospite che non
se ne va più…
Alla domenica ci
medici ci chiedono di attenerci alle regole dietetiche
che ci prescrivono, ma come
facciamo se poi non possiamo accedere agli alimenti
e agli ingredienti necessari
per cucinare? E prendendo
spunto da questa situazione,
il nostro gruppo di lavoro,
insieme a Cristina e Stefano, si accinge a produrre
un evento teatrale legato
al cibo, evento che verrà
raccontato e divulgato sulla
rubrica nei numeri di gennaio
e febbraio prossimi. Per il
momento continueremo a
mangiare pasta in bianco,
riso bollito, tonno in scatola... se non altro, manteniamo una linea invidiabile.
Catia
dell’Istituto.
“
Pur nell’esiguità
del numero, trenta
detenute circa, gli
aspetti di tutela della salute
alla Casa Circondariale S.
Anna sono particolarmente
complessi considerata la
sensibilità femminile che,
anche all’interno del carcere,
ha una risonanza molto più
acuta rispetto ad alcune
tematiche.
Abbiamo un medico che si
dedica specificatamente a
questo settore, mentre da
un punto di vista infermieristico si ha una turnazione
per mattino e sera. I servizi
offerti sono esattamente
analoghi a quelli della parte
maschile con la particolare attenzione agli
screening oncologici
femminili (Pap test e
mammella). La specialista ginecologa, in
media, viene due volte
al mese.
Da un punta di vista
psichiatrico le consulenze sono come per
la parte maschile così
come per il Sert (Servizio Tossicodipendenze)
e nei confronti di alcune situazioni particolarmente complesse,
si riesce ad attivare un
supporto di ascolto più
concentrato che per il
resto dell’istituto.
Nella sezione femminile, come in quella
maschile, sono stati
inoltre attivati più corsi
di educazione alla
salute durante gli ultimi
tre anni”.
Guido
nere sani, aiuta anche psicologicamente ad affrontare le
diverse difficoltà giornaliere.
Il cibo è anche un importante
veicolo di aggregazione,
relazione nonché scambio
culturale e sociale e, anche se
detenute, avremmo bisogno
di qualche “coccola” che
ci aiutasse a superare tutte
le nostre difficoltà. Spesso i
Desideriamo ringraziare il
Dottor Guido Federzoni,
referente per la Medicina
Penitenziaria dell’Azienda Usl di Modena, che ci
ha inviato un suo contributo in risposta al numero
del mese scorso, Salute!
S. Anna, in cui descrive
l’organizzazione del Servizio sanitario all’interno
La natura che cura
Il gruppo di lavoro
della sezione femminile della Casa
Circondariale S. Anna
di Modena
(dal progetto di
laboratorio espressivo d’Arte e di
Danzamovimentoterapia
proposto e realizzato da
ArServizi di Carpi e
promosso dall’associazione Gruppo Carcere-Città
di Modena) rinnova l’invito a partecipare a questa
rubrica con pensieri, articoli o lettere indirizzate a:
[email protected]
di Vitor Chiessi
E
’ consuetudine in
Sudamerica scambiare due chiacchiere
davanti a una bella tazza di
caldo matè. Pare anche che
Papa Francesco, da buon
argentino, sia un amante
di questa squisita bevanda,
consumata nei paesi latini
da secoli, apprezzata per il
sapore, l’aroma e le numerose virtù. La preparazione
tradizionale del matè è la
stessa che utilizzavano secoli fa gli indigeni Guaranì:
le foglie essiccate vengono
poste in una zucca vuota
con acqua calda e lasciate
in infusione qualche minuto
per poi essere sorseggiate
con la bombilla (una sorta
di cannuccia in argento o
in legno). Ancora oggi il
matè resta la bevanda più
consumata in Argentina e
Il Matè una
pianta dell’altro
mondo
nell’intero Sudamerica con
consumi che sfiorano i 7
chili l’anno a persona! Dal
punto di vista farmacologi-
co, il matè è una pianta della quale si utilizzano foglie e
rami, ricchi di principi attivi come acidi
clorogenici, caffeina
e teobromina, sostanze che il matè ha in
comune con caffè, tè e
cacao. La presenza di questi
principi attivi rende la yerba
mate una bevanda tonica
ed energizzante, in grado di
stimolare il sistema nervoso
centrale, ridurre il senso di
stanchezza e spossatezza,
migliorare il tono dell’umore e favorire memoria e concentrazione. Recenti studi
hanno inoltre dimostrato
che il matè è in grado di
favorire la diuresi, stimolare
la termogenesi e ridurre la
fame nervosa quindi può
dimostrarsi anche un valido
alleato per la perdita di peso
corporeo. Una tazza di matè
ha un contenuto in caffeina
che è circa la metà rispetto a
quello del caffè, nonostante
questo è opportuno non
abusarne, evitarne il consumo in gravidanza e durante
l’allattamento. Il matè si
può trovare in farmacia o
erboristeria sotto forma
di erba taglio tisana con
cui preparare degli infusi
(6 grammi in 200 millilitri
di acqua per 2/5 minuti)
la cui dose consigliata è di
massimo un paio di tazze al
giorno. E allora brindiamo al
Papa con una buona tazza
di matè!
29.11.2013 n°43
P
er iniziativa del Rotary Club di Carpi,
presieduto quest’anno dal professor Giampiero
Lugli, docente all’Università di Parma, è stata posata
la prima pietra del nuovo
Centro polivalente della
frazione novese di Sant’Antonio in Mercadello, ribattezzato “il palazzetto della
solidarietà”. L’intervento,
del costo di 350mila euro, è
interamente finanziato dai
club Rotary della Provincia di Modena ed è stato il
past president carpigiano,
architetto Stefano Righi,
a elaborare il progetto in
legno di 200 metri quadrati
su un’area di 400, messa
a disposizione dal Comune di Novi. La struttura
sarà pronta nel giro di tre
mesi: avrà una hall, una
sala riunioni, uffici, aule,
15
L’Angolo di Cesare Pradella
Il Rotary ricostruisce il centro culturale di Sant’Antonio
servizi, un
magazzino e
sarà costruita secondo norme
antisismiche.
Raffrescamento e
riscaldamento saranno
invece
garantiti tramite pannelli
radianti a
pavimento
e pannelli
fotovoltaici.
Alla posa
della prima pietra
erano presenti, oltre alla
popolazione della frazione,
il governatore del Rotary
Giuseppe Castagnoli, i
dirigenti del club carpigiano e i sindaci di Carpi
e Novi, rispettivamente
Enrico Campedelli e
Luisa Turci. Nell’occasione è stato ricordato che la
nuova opera sostituisce la
precedente, crollata a causa
del terremoto del maggio
2012. A breve Sant’Antonio
in Mercadello sarà quindi
dotata di una struttura accogliente che ospiterà attività
ricreative e di promozione
culturale, soprattutto per i
più giovani.
La presentazione del libro dello scrittore modenese Mario Lugari, dal titolo Viaggio sentimentale nella Bassa,
ha offerto la possibilità di fare il punto sullo stato del nostro patrimonio edilizio storico dopo il sisma del maggio 2012
“Il recupero dei beni culturali non
deve passare in secondo piano”
L
a presentazione del
libro dello scrittore e
giornalista modenese
Mario Lugari, dal titolo
Viaggio sentimentale nella
Bassa, ha offerto la possibilità di fare il punto sullo
stato del nostro patrimonio
edilizio storico dopo il
sisma del maggio 2012. Al
convegno, svoltosi nella
ristrutturata Sala d’Aragona della Rocca Estense
di San Martino in Rio, nel
reggiano, hanno partecipato l’assessore regionale alla
Cultura Massimo Mezzetti, il sindaco di San Martino
Mario Lugari
Oreste Zurlini, l’autore
del volume e l’architetto
Mauro Severi, esperto in
recuperi e restauri architettonici. In tutti gli interventi
è emersa la speranza che si
proceda in tempi solleciti
al recupero, alla conservazione e al riutilizzo delle
centinaia di beni artistici e
architettonici della Bassa
seriamente danneggiati dal
terremoto. “Ridare vita alle
rocche, ai castelli... non è
un optional, bensì una necessità dell’uomo per favorire il suo sviluppo civile.
Quelle legate al recupero
dei beni storici danneggiati
non sono spese superflue
da relegare all’ultimo posto
nella scala dei valori e delle
priorità”.
Mario Lugari ha ricordato
che “il nostro territorio,
anche se caratterizzato da
nebbie, zanzare, gelo, afa e
umidità, ha sempre rappresentato un forte richiamo
per viaggiatori e cultori
di storia dei popoli, come
Goethe, Montesquieu,
Bayron, Carducci, Semper... artisti che hanno
decantato i luoghi, l’ospitalità della gente, le bellezze
naturali e monumentali, i
piatti tipici della nostra cucina e il nostro lambrusco.
Un territorio – ha aggiunto
– vario e imprevedibile,
arricchito da fiumi e colline, che ha dato i natali a
personaggi divenuti famosi
nel mondo in tutti i settori: dalla musica all’arte,
dall’editoria all’industria,
alla politica”. La Rocca di
San Martino in Rio, che ha
ospitato il convegno, ‘vecchia’ di mille anni, dopo la
distruzione avvenuta per
mano di Federico Barbarossa nel 1100, venne
ricostruita dai principi
Roberti per poi passare,
nel 1400, sotto il dominio
degli Estensi e successivamente degli Erri, di Borso
d’Este e di Rango d’Aragona, ultimo marchese ad
abitarla. Oggi la rocca, coi
suoi preziosi soffitti lignei
del XV e XVI secolo, il
possente torrione, le merlature ghibelline, i soffitti
a cassettoni e gli stucchi e
gli affreschi di particolare
bellezza, ospita uffici di
Comune, Biblioteca e Museo dell’Agricoltura.
Cesare Pradella
29.11.2013 n° 43
16
Camillo
A cura di Clarissa Martinelli in collaborazione con il Gattile di Carpi
Q
Q
uesti due mici sono stati
trovati insieme a Campogalliano. Quello rosso,
un cucciolo, stava cercando di
prendere il latte da quello bianco e grigio, adulto. Peccato che
quest’ultimo sia un maschione e
quindi certamente non in grado
di nutrirlo... sono stati recuperati
da Monica, volontaria del Gattile
e portati al caldo. Non dimentichiamo che per i gatti abbandonati questo è il periodo dell’anno
peggiore; sono costretti a trovare
ripari di fortuna per proteggersi
dalle intemperie e sono in balia
del freddo e delle gelate notturne.
Quasi tutti i micini recuperati adesso sono magrissimi e col raffreddore. Chi non vuole un gatto non
lo lasci per strada condannandolo
a soffrire; contatti il Gattile per trovare una soluzione. Il micino rosso
è buono, un po’ spaventato, ma
prende già volentieri le coccole. Il
micio bianco e grigio è invece più
timoroso.
uesta micia
è stata trovata lungo
la strada a Ganaceto:
un’auto l’aveva colpita e lei era distesa tra
l’asfalto e l’erba del
fossato. Una persona
di buon cuore l’ha
notata e vedendo
che era ancora viva
l’ha portata immediatamente in una
clinica veterinaria
dove è stata curata
e rimessa in sesto.
Nessuno l’ha ancora
reclamata, ma era
certamente una
micia di casa: sporca
nella cassettina, è
affettuosa, le piace
leccare i capelli, ma
non tira mai fuori le
unghie: è perfetta
anche per una famiglia con bambini.
In centro a Carpi, per tutto il periodo natalizio, saranno come sempre
allestiti i banchetti per contribuire al sostentamento del Gattile.
Per adozioni e informazioni, Aurelia 339.3851247
[email protected]
Tempo Games!
C
ari lettori, oggi, in
concomitanza con le
uscite Next Gen (di cui
parlerò nel prossimo numero), vorrei disquisire con voi
di qualcosa di davvero unico
nel suo genere. Qualcosa che
cambierà di certo il vostro
Natale. Il 29 novembre,
infatti, diventerà una data da
tramandare ai posteri per un
ottimo, motivo: Super Mario 3D World.Per chi non lo
conoscesse, il titolo Nintendo, in esclusiva WiiU, arriverà
nei negozi il 29 novembre,
ponendo fine a un’attesa dei
fan divenuta ormai insostenibile. Il gioco, presentato
allo scorso E3 di Los Angeles,
non ha subito incantato il
pubblico e la critica, forse a
causa della nostalgica voglia
di un nuovo capitolo in
pieno stile Galaxy, forse per
la scarsa qualità della demo
mostrata un po’ ovunque
o, forse, per le ambientazioni fino a quel momento
mostrate al grande pubblico.
Tutto però, pian piano ha
iniziato a prender forma e a
plasmare, nel corso di questi
ultimi mesi, un prodotto a dir
poco straordinario. Super
Mario 3D World infatti,
rappresenta la perfezione del
platforming, del gameplay
e del divertimento puro e
semplice, disarmante quanto
basta e astutamente complesso quando necessario.
Provandolo con mano infatti,
si può subito percepire l’immediatezza e la perfezione di
ogni singolo movimento, di
ogni salto o di ogni trasfor-
Il Re è tornato. Illumina l’oscurità
mazione: la “cat suite” poi,
prima criticata poi osannata,
rappresenta l’elevazione
verso la totale esplorazione
dei livelli targati Nintendo,
dando vita a una tridimensionalità mai provata sino
a oggi. Mario Gatto infatti,
può balzare addosso ai nemici, muoversi come un felino
e arrampicarsi sulle pareti
rivelando zone altrimenti del
tutto inaccessibili. Ma Super
Mario 3D World non è solo
questo: ritorna Mario Tanuki
(trasformazione in Procione),
il Fiore di Fuoco (capace di
farvi lanciare sfere ardenti
contro i nemici), Mario
Boomerang, Mario Gigante e
le simpatiche trasformazioni
“Mattoncino” che vi permetteranno di indossare i panni
Voto Generale: 10
Grafica: 10
Sonoro: 10
Giocabilità: 10
Longevità: 10
di un Mattoncino Lancia
Sfere di Metallo, Mattoncino
Illuminante (per uccidere i
fantasmi, finalmente direi!) o
ancora Mattoncino Moneta. Come avrete capito, la
varietà è a dir poco immensa
e non si ferma soltanto ai
“Power UP”, ma per la prima
volta dopo Super Mario
Bros.2, potremo scegliere tra
i 4 personaggi principali, tutti
con caratteristiche peculiari:
Mario, è equilibrato come al
solito, perfetto nello stile, Luigi è invece più abile nel salto
e riesce a stare in aria pochi
istanti in più rispetto al fratello grazie all’ormai famoso
movimento della gambe,
Toad corre più di tutti e riesce
a essere in generale più rapido mentre la Principessa Peach ha la capacità di rimanere sospesa in aria per alcuni
secondi. Com’è facile intuire,
la giocabilità, il gamplay e le
possibilità sono quasi infinite.
Se poi Nintendo introduce
per la prima volta in un gioco
Super Mario 3D World, il
di Giuseppe Attanzio
[email protected]
fattore “multiplayer locale”
fino a 4 giocatori, beh allora
il divertimento è assicurato!
Al di là della mole impressionante dei contenuti (ai quali
si aggiungono livelli a tempo,
segreti a non finire, un nuovo
personaggio sbloccabile...
coff coff Rosalinda coff coff...
livelli segreti e missioni con
stravaganti capitani Toad),
quello che colpisce è senza
dubbio la straordinaria qualità del level design e della
struttura di gioco generale:
migliori selezioni
orchestrali di tutti
i tempi. E come se
non bastasse, la
longevità del titolo
risulta elevatissima.
Oltre a completare
la storia principale
infatti, nella quale si
sottolinea il cambio di canovaccio narrativo per il quale si
vedeva sempre Peach rapita
da Bowser, cosa che non
accade in questa circostanza,
vi sono tre stelline verdi da
la grafica è perfetta, pulita,
in altissima risoluzione, senza
mai una sbavatura e mantenendo i 60 frame al secondo,
registra caricamenti del tutto
inesistenti tra un livello e
l’altro. I colori sono sgargianti e gli effetti di luce sono
mozzafiato, regalando scorci
di ineguagliabile bellezza.
Persino la mappa di gioco
risulta curata nei minimi dettagli, regalando anche una
certa libertà di movimento
ed esplorazione. La colonna
sonora? Epica. Una delle
scovare
in ogni
livello,
sommate
ai timbri
nascosti
anche
questi
in ogni
stage e poterlo fare con tutti
e quattro, pardon cinque, gli
stili di gioco differenti è a dir
poco mozzafiato se non infinito. Il titolo merita di essere
acquistato? Sì! Giustifica da
solo l’acquisto della console?
Può risanare le sorti di WiiU?
Sì! Senza dubbio. Stiamo
parlando di un capolavoro
senza tempo, un perla di
raro valore incastonata nelle profonde
sabbie del tempo.
Lo consiglio a tutti,
grandi, piccini, neofiti
e vecchi fan, poiché
non ho mai visto
nulla del genere. Ah,
a questo punto dovrei
parlarvi dei difetti del
gioco. Alcuni annoverano il multiplayer
su Internet, io vi dico,
che Mario, questo
Mario, va vissuto sul
divano di casa propria,
da soli,
davanti
al proprio
televisore,
tralasciando per
qualche
ora, i
problemi
della vita. Se poi, avete voglia
di giocare e fare baldoria,
beh, avrete la scusa per invitare qualcuno a casa vostra,
non credete? E vi assicuro,
che nessuno potrà annoiarsi.
Illumina l’oscurità.
29.11.2013 n°43
17
Al dimè
dialètt...
Massimo Loschi
di Massimo Loschi
Non è difficile, riordinando, di
ritrovare cose dimenticate, nelle quali
cogliere tracce di un mondo superato e
volendo, comprenderlo.
In dl’angòl d’un casètt
Nell’angolo di un cassetto
Elêgant e artistich un bigliètt
éra spùntèe da un casètt
ch’a s’vrivn’ed cêr.
Fórse šmìnghèe, a n’sò gnanch dir da
quand cun parôli d’un têimp ch’pêr
già luntan.
Raffinato e artistico un biglietto
era apparso da un cassetto che
aprivamo raramente.
Forse dimenticato, non saprei dire
da quando con parole di un tempo
che sembra già lontano.
A s’dirèv, che dê dlè a n’s’fùss môs
mai. A chi ghiva avùu la fortuna ed
truvêrela pariva fìn ch’al gh’vlìss fêr
l’ucètt per règalêr un mònd, dmàndènd pèrmèss.
Si direbbe, che da lì non si fosse
mosso mai. A chi aveva avuto la fortuna di ritrovarlo sembrava perfino
volesse fargli l’occhiettoregalare un
mondo, chiedendo permesso.
Éra, n’invid a léšêr, per capir
la dêlicatèsà ch’fiuriva da cal scrìtt.
Al parôli érèn lè, al pêr d’un quêl
ch’psiva vrir un têimp, per sêrt vêrs,
più bêl.
Era, un invito a leggere, per comprendere la delicatezza che fioriva
dallo scritto. Le parole erano lì, come
una cosa che poteva aprire un tempo, per certi versi, più bello.
Adês, bastêva tórl’in man, léšer
e a ôç srèe… inmaginêr, sintir
cùmè n’ônda chêlma ch’rivêva alšéra
per purtêr ricôrd… ed sicur
d’n’êtr’éra.
Ora, bastava prenderlo in mano,
leggere e a occhi chiusi… immaginare, sentire come un’onda quieta che
arrivava leggera per portare ricordi… forse di un’altra era.
A gh’éra sól da scùltêr, mò in silêinsi
cla vóš che, cun dal ghêrb, la
sùsùrêva d’insònì, d’pròpôšit, ed
quèl ch’a srèv stèe, propria cùmè
ch’fùss iér, anch sê già pàsèe.
Vi era solo da ascoltare, ma in
silenzio quella voce che, con garbo,
sussurrava di sogni, di propositi, e di
ciò che sarebbe stato, proprio come
fosse ieri, anche se gia trascorsi.
Spèransi, ch’érèn lè, da tuchêr cun
man. Sól guardènd… parivèn dvintêr véri e cêri,
ancòr d’più d’un rag ed sól e nuêter,
nuêter…éren cal sól.
Spèranze, che erano lì, da toccare con mano. Solo guardand o
sembravano divenire vere e limpide,
ancor più di un raggio di sole e noi,
noi… eravamo quel sole.
Cl’ônda, ancòr la purtêva spèransi
e nuêter, nuêter… éren spèransi
cùmè ’na cansôun bêla ch’a n’sa mia
e dla cansôun, nuêter… éren la
poêšia.
Quell’onda, ancora portava speranze e noi, noi… eravamo speranze
come una canzone bella che non
saprei dire della canzone, noi…
eravamo la poesia.
Bastêva scultêr sêinsa
pêrder gnint
e lasêres purtêr, sêinsa prìmà nè dôp.
L’éra la stôria di nôstr’an più bée;
e d’fantašia, chi s’viéta…
ed turnêr indrée.
Bastava ascoltare
senza tralasciare nulla e lasciarsi
portare, senza prima né dopo. Era
la storia dei nostri anni più belli; e
di fantasia, chi ci vieta… di tornare
indietro.
Islam
e dintorni...
di Francesca Zanni, Laureata in Storia, Culture e Civiltà Orientali,
e in Cooperazione internazionale, Sviluppo e Diritti Umani presso
l’Università di Bologna
Houda e Arafat,
i Romeo e Giulietta
del Medio Oriente
L
a “Giulietta” mediorientale,
così è stata definita sulle
testate internazionali. Lei,
Houda al-Niran, ragazza saudita
di 22 anni proprio come la Giulietta
shakespeariana è innamorata del
suo Romeo, Arafat Mohamed Tahar un 25enne yemenita. Ma la famiglia di lei si è opposta talmente tanto alle
nozze da farle decidere di scappare di casa e
correre in Yemen dal suo amato, sfidando le decisioni
famigliari e venendo arrestata per essere entrata irregolarmente a Sana’a. A
dicembre ci sarà il processo, al quale la ragazza ha scelto di andare assistita
da un avvocato di una Ong umanitaria yemenita invece di quello propostole
dall’ambasciata saudita. Siamo tutti Houda, hanno scritto sugli striscioni i
simpatizzanti alla causa che hanno manifestato in Yemen contro l’espulsione di Houda. La ragazza infatti ha fatto richiesta in Yemen per ottenere lo
status di rifugiata e non rischiare di essere allontanata dal Paese. Il giudice
che terrà il processo è in attesa di un responso dall’Alto Commissariato
delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) che si esprimerà in merito.
Sperando che tra i due il finale sia decisamente diverso rispetto a quello
del classico inglese, anche Human Rights Watch si è attivato affinchè la
ragazza non venga rimpatriata, affermando che la sua vita potrebbe essere
in pericolo in caso di ritorno in Arabia Saudita.
PER APPROFONDIRE
http://www.huffingtonpost.it/2013/11/24/giulietta-yemen-arafat-mohamed-tahar_n_4333721.html?utm_hp_ref=italy
Locali: se non sei “in”
non entri!
di Clarissa Martinelli
[email protected]
Cara Clarissa, vorrei porre l’attenzione su una discriminazione troppo spesso ignorata.
Quella che c’è per accedere ai
locali, diciamo così, alla moda.
Io ho un figlio timido, mite
che ha 18 anni e frequenta da
sempre due amici d’infanzia
con cui condivide gli stessi interessi: fumetti, videogiochi,
musica. Ragazzi normali. Non
sono interessati alle firme
sugli abiti, sono in un’età un
po’ difficile e non sono ancora
“né carne, né pesce”. Per due
volte sono stati respinti da
buttafuori di locali. Una volta
è successo la scorsa estate a
Milano Marittima, più recentemente in un locale del reggiano. Ufficialmente perché
non avevano l’abbigliamento
adeguato, ma io credo sia
perché sono troppo “normali”, poco spavaldi, mentre
adesso la “bella gente” dei
locali prevede ragazzi muscolosi e ragazzine seminude.
Vorrei capire se non c’è modo
di ribellarsi; mio figlio e i suoi
amici non ci provano neanche
più. Mio figlio dice che non
si divertirebbe nemmeno in
quei luoghi perché sono finti,
ma vorrei fosse davvero una
scelta sua e non quella di un
buttafuori che magari è anal-
L
una e Amar, giovane coppia
di innamorati, fanno del
loro meglio per superare gli
ostacoli inaspettati che minacciano
la loro relazione. Luna perdona al
marito le nottate passate a bere, ma Amar
viene sospeso dal suo
posto di lavoro. Rifiuta l’offerta di terapie
psicologiche per
curare la dipendenza
dall’alcol. La coppia
si trova di fronte a
una nuova sconfitta
quando, dopo due
anni di tentativi per
avere un bambino,
non ha altra scelta che procedere
all’inseminazione
artificiale. Amar trova
lavoro come insegnante di informatica, grazie all’incontro con Bahrja,
un vecchio amico dei tempi della
leva militare che, nel frattempo, è
diventato un musulmano ortodosso, rigido seguace della dottrina
wahhabita. Luna non è entusiasta
della proposta, perché costringerà
Amar a vivere lontano dalla città e
fabeta anche se ha la maglietta firmata.
Annarosa
entile Annarosa, abbiamo
parlato proprio di questo
qualche settimana fa a Brunomattina e ci sono stati riferiti innumerevoli casi analoghi; si va dai
locali che non accettano le scarpe
da ginnastica e le infradito a quelli
che richiedono la
camicia lasciando
fuori chiunque
indossi una T shirt
o un maglione.
I ragazzi in lista
hanno la precedenza su chi non lo è
(e per essere in lista occorre conoscere qualcuno che
lavora per il locale) e i ragazzi che
hanno prenotato un tavolo vengono prima di tutti perché, tra l’altro, garantiscono profitti maggiori
rispetto all’ingresso di un singolo.
C’è chi arriva all’ingresso ed è già
ubriaco e molesto, c’è chi ha un
atteggiamento collerico perché non
vuole restare in fila e in quei casi
viene allontanato perché potrebbe
arrecare disturbo anche una volta
entrato. I locali hanno una capienza
massima e, se non vogliono problemi in caso di controlli, quando
sono esauriti non fanno entrare più
nessuno. Detto questo, al di là delle
G
ipocrisie, è vero che c’è da sempre
anche una questione legata alla
“moda”, è innegabile: sono locali
in cui si va anche per mettersi in
mostra, agghindarsi, conoscere
persone e flirtare con qualcuno. Ci
sono le ragazze più carine che non
fanno mai una fila e non pagano il
biglietto e quelle un po’ meno carine che invece pagano sempre. Ci
sono ragazzi spigliati, ben inseriti e
di bell’aspetto
che trovano le
porte spalancate e altri
che quasi si
nascondono e
non hanno mai
alcuna agevolazione. C’è
chi ha il tavolo migliore sulla pista
e conosce tutti e chi sta da solo,
col succo di frutta, appoggiato alla
parete di fianco al bagno per ore.
Anche i locali sono piccoli spaccati
di come è strutturata la società.
Però, Annarosa, suo figlio ha 18
anni; l’età per votare, l’età per
guidare l’auto. Ha provato a vedere
cosa fossero quei locali e non è riuscito a entrare, li trova finti; magari
si diverte di più con i suoi amici in
birreria dove incontra ragazze che,
come lui, si divertono in modo differente e hanno interessi più vicini
ai suoi. Nulla di cui preoccuparsi.
E’ adulto, ora.
All’Auditorium della Biblioteca Loria, sabato 30 novembre,
alle 21, proiezione del film Il sentiero, di Jasmila Zbanic
Mondi separati
poi non le piace la
faccia di Bahrija e
quella di sua moglie
coperta con un
velo nero. Tuttavia
si rende conto che
Amar non può
permettersi di rifiutare un lavoro ben
pagato, la condizione di disoccupato
lo sta trascinando
sempre più a fondo
nella disperazione e
nella frustrazione.
Separata da Amar,
senza neppure
poterlo contattare, Luna ottiene
il permesso di andarlo a trovare
durante il lavoro nella reclusa
comune wahhabita. Lì, Luna scopre
un mondo misterioso, la comunità islamica fondamentalista è un
mondo antico, senza alcol, sigarette
o cellulari; una società in cui le vite
quotidiane di uomini e donne sono
separate e rigidamente sorvegliate.
Luna supplica Amar di tornare a
casa, ma lui riesce a convincerla che
questo luogo isolato, santuario di
preghiera, gli ha restituito la pace
e l’ha aiutato a smettere di bere.
Quando, settimane dopo, Amar
ritorna a casa, Luna nota un tragico
cambiamento in suo marito e comincia a rendersi conto della distanza crescente tra loro quando lui le
suggerisce di astenersi da rapporti
sessuali e aspettare di avere figli
finché non saranno sposati secondo la legge islamica. Angosciata,
Luna cerca di capire il nuovo Amar
e il suo credo, ma questo la rende
ancora più confusa. Veramente
l’amore, da solo, è sufficiente per
tenere unita la coppia in cammino
verso una felicità durevole? La
proiezione del film Il sentiero, di
Jasmila Zbanic, si terrà sabato 30
novembre, alle 21, all’Auditorium
della Biblioteca Loria. Conduce
Pietro Marmiroli.
Al Cinema Ariston di San Marino, domenica 1° dicembre, alle 20,30, proiezione del film Salvo,
di Fabio Grassadonia
Un’opera prima fuori da ogni cliché sulla mafia
S
alvo, killer di mafia a Palermo,
uccide il fratello di Rita davanti a lei. La ragazza è cieca dalla
nascita, ma il drammatico evento
è causa di un miracolo: Salvo,
disturbato dagli occhi di Rita che lo
fissano senza vederlo, li chiude con
le mani coperte di sangue e quando
lei li riapre vede per la prima volta.
Da quel momento i due vivranno
isolati in un magazzino abbandonato, ma la nuova situazione li renderà
consapevoli del bisogno di una vita
diversa e libera per entrambi. II vero
successo italiano a Cannes, nell’edi-
zione 2013, è questa opera prima a
due firme coprodotta con la Francia.
Tra poliziesco, storia d’amore,
western e dramma sociale, un film
quasi senza parole, ma che parla il
linguaggio del cinema: inquadrature accuratissime (la fotografia è di
Daniele Ciprì), rumori d’ambiente
importanti quanto le immagini,
ellissi e reticenze . Applaudito vincitore della Semaine de la Critique
di Cannes, un’opera prima fuori
da ogni cliché sulla mafia, viva e
stimolante, riscattata da un’idea di
speranza.
29.11.2013 n° 43
18
L’aforisma della settimana...
“Sii amabile, se vuoi essere amato”.
Ovidio, Ars Amatoria
La carpigiana Erika Marchi partecipa alla Biennale di Firenze
appuntamenti
A regola d’arte
Teatro
CARPI
appuntamenti
su prenotazione
Teatro Comunale
29 novembre - ore 21
Uto Ughi e i Filarmonici
di Roma
Violino Romantico
Musiche P.I. Tchaikovsky, L.
van Beethoven,
P. de Sarasate, C. Saint-Saëns,
J. Massenet,
A. Piazzolla, A. Dvorak, H.
Wieniawski, M. De Falla,
F. Kreisler, G. Pugnani
Teatro Comunale
Mostre
30 novembre - ore 18.30
Il terremoto non ferma la
musica
Non stop musicale
A cura di Mundus e Ater
Ore 18.30 - Kalàscima
Allegria dalla Puglia
In collaborazione con Puglia
Sounds
Ore 21
Rita Marcotulli, pianoforte –
Israel Varela, percussioni
Ore 21.50
Giovanni Guidi, pianoforte –
Enrico Rava, tromba
Ore 22.40
Vinicio Capossela, pianoforte
– Enrico Lazzarini,
contrabbasso
Teatro Comunale
Da lunedì 2 a martedì 31
dicembre
L’umorismo ai tuoi piedi
Personale di Beppe Battaglia
O&A Centro Affari
30 novembre - ore 17
Rialziamo il sipario
Con l’aiuto di tanti il Teatro
riapre per la città
Intervengono:
Graziano Delrio, ministro
per gli Affari Generali
e le Autonomie
Vasco Errani, presidente
Regione Emilia Romagna
Enrico Campedelli, sindaco
del Comune di Carpi
Alessia Ferrari, assessore alla
Cultura e Politiche Giovanili
del Comune di Carpi
Simone Morelli, assessore al
Centro Storico, Economia e
Turismo
Giovanni Gnoli, dirigente
Settore Restauro e
Conservazione del Patrimonio
Artistico e Storico del
Comune di Carpi
Proiezione del Corto Cantieri
girato durante i lavori
di restauro
A cura di Federico Baracchi
Teatro Comunale
1° dicembre - 16 - 20
Il teatro nel teatro
Con le Associazioni teatrali e
musicali
Non stop performances
Coordinamento Sara Gozzi,
Gigi Tapella e
Gabriele Zambelli
Teatro Comunale
1° dicembre - ore 10 - 13
Viste guidate al Teatro
restaurato
CARPI
30 novembre - 11 gennaio
Traiettorie Balcaniche
Sala espositiva Biblioteca Loria
Fino al 30 novembre
L’umorismo ai tuoi piedi
Personale di Giuseppe
Festino
O&A Centro Affari
L
a pittrice carpigiana Erika
Marchi partecipa alla IX
edizione della Biennale di
Firenze. Dopo i positivi riscontri
ottenuti quest’anno a Venezia
presso la Galleria di Xante Battaglia e la recente mostra in centro
a Carpi, il confronto questa volta
ha un sapore internazionale. I suoi
ultimi lavori vogliono trasmettere un cambiamento nel modo di
esprimersi. Cambiamento che è
stato notato dalla giuria internazionale di selezione, che ha ammesso
la pittrice carpigiana, classe ’73,
alla Biennale. Concerto al Teatro
Regio, un olio su tela 60 x 80 sarà il
suo quadro pubblicato sul catalogo
della biennale. E’ un lavoro del
2009 ma attuale e padre di tutti
i lavori sviluppati nel 2013. La
mission della nuova Biennale di
Firenze, progettualmente denominata The New Florence Biennale,
si focalizza sull’Etica come Dna
dell’Arte e promuovendo e riscrivendo la definizione di artista del
nuovo millennio. Gli spazi espositivi sono quelli della suggestiva
Fortezza da Basso e saranno aperti
dal 30 novembre all’8 dicembre.
La Biennale di Firenze da oltre
sedici anni opera per la promozione e la valorizzazione degli artisti,
influenzando il modo di proporre, concepire e osservare l’arte
contemporanea. Dal 1997, anno
della sua fondazione, la Biennale
ha visto la partecipazione di oltre
5.000 artisti provenienti da oltre
In arrivo il musical Scooby Doo: il mistero della piramide
Scooby Doo in musical
D
opo i cartoni
animati
creati
nel 1969 da Joe
Ruby, Ken Spears e Iwao
Takamoto per HannaBarbera e la versione cinematografica del 2002
con gli attori in carne e
ossa, Scooby Doo, l’alano parlante
e fifone insieme ai suoi amici umani,
Shaggy, Fred, Velma e Daphne, buffi
investigatori dell’occulto, arrivano in
Italia anche a teatro. Debutta il 30
novembre a San Marino, il musical
Scooby Doo: il mistero della piramide, trasposizione italiana diretta da
Fabio Galli, e presentata da Warner
Bros Entertainment, dello spettacolo
attualmente in tourneé in Europa. Il
musical, con 11 attori-ballerini in scena
(5 protagonisti e gli altri in più ruoli)
pensato per le famiglie, compresi i
bambini più piccoli, dopo San Marino,
sarà a Bologna (6-8 dicembre); Milano,
al Teatro degli Arcimboldi (8-9 febbraio). Previste più avanti altre date in giro
per l’Italia, anche in città più piccole.
“Mancava in Italia un family avventuroso un po’ più maschile, con cui i
papà possano portare a teatro i propri
figli, come succede all’estero – spiega
il produttore Ermes
Bonini - noi abbiamo introdotto varie
novità. Ad esempio
faremo uscire i protagonisti sul palco
direttamente da
un film proiettato
su uno schermo led. Vogliamo che la
sala non sia passiva, ma che partecipi
il più possibile. Anche attraverso gli
speciali occhiali indossati da Shaggy,
i bambini potranno dare consigli a lui
e Scooby doo. Del cartoon originale,
votato sulla rivista americana Tv Guide
tra i cinque migliori cartoni animati
di sempre, il regista Fabio Galli ha
sempre apprezzato “l’intelligenza, la
varietà dei personaggi, e il racconto di
puzzle e misteri, a cui diamo più spazio per rendere la trama interessante
anche per i genitori. Si parte da uno
spunto vero. Al centro dell’avventura
fantastica c’è il faraone Hatcepsout,
realmente esistito, e ci sono simboli
dell’Antico Egitto, come Iside, Osiride
e Anubis”. I costi dei biglietti andranno
dai 20 ai 40 euro, ci sono pacchetti
famiglia e i bambini fino a tre anni, se
tenuti in sala in braccio dai genitori,
entrano gratis.
100 nazioni, che hanno trovato a
Firenze il palcoscenico ideale per
promuovere la loro arte mettendo a
confronto le loro diversità culturali. Senza nessun filtro, ad esclusione di quello qualitativo, gli artisti
invitati a partecipare, durante i dieci giorni di esposizione, possono
così riunirsi operando uno scambio
dialettico di idee e valori ed entrando in contatto diretto con il pubblico presente. Molti degli oltre
4.000 artisti che hanno partecipato
a una delle edizioni della Biennale
hanno avuto l’opportunità di farsi
conoscere e di essere presi in considerazione o aver esposto in altre
grandi manifestazioni internazionali, quali la Biennale di Venezia e
quella di Pechino.
Giovedì 5 dicembre, alle 21,
al Guerzoni di via Genova
Omaggio alla
Callas
G
iovedì 5
dicembre,
alle ore 21,
al Circolo
Guerzoni di
via Genova
si terrà il concerto Omaggio alla
Callas col soprano Elena Rossi
(in foto). L’accompagnamento è
affidato a un duo di musicisti di
grande esperienza, il flautista Matteo Ferrari e il chitarrista Andrea
Candeli, che ripropone la pienezza
e l’espressività del colore orchestrale
attraverso rivisitazioni arricchite
dalla purezza di un approccio di tipo
cameristico. Oltre ad accompagnare
i brani cantati, il Duo Estense si
esibirà in alcuni movimenti tratti
da celebri titoli arricchendo così il
concerto di una varietà di linguaggi
secondo una formula di alternanza
tra musica vocale e strumentale ampiamente collaudata dagli artisti e
che riscuote sempre grande successo tra il pubblico.
Fino al 1° dicembre
XVI Biennale della
Xilografia: Mimmo Paladino
Xilografia 1983 - 2013...
un elmo e 8 filosofi
Musei di Palazzo Pio
Fino al 5 dicembre
Locus Solus
Bi-personale di Marina
Burani e Silvia Manazza
Dark Room Silmar Gallery
Fino al 5 gennaio
Passaggi
Mostra delle opere
di Veronica Azzinari
Acura di Francesca Pergreffi
Spazio Meme
Fino al 6 gennaio
Le stanze dell’Amore cieco
Sale dei Trionfi e dell’Amore
di Palazzo Pio
Fino al 7 dicembre
Il Paesaggio della Bonifica
Esposizione fotografica per
raccontare l’intreccio degli
elementi che hanno concorso
alla formazione del paesaggio
della Pianura Padana: acque,
suolo, coltivazioni, cascine,
mulini, manufatti della bonifica
e azione quotidiana dell’uomo
L’iniziativa si inserisce nella
Settimana Unesco di
educazione allo sviluppo
sostenibile
dedicata ai temi del paesaggio,
della bellezza e della creatività
Sala Cabassi
Eventi
CARPI
29 novembre - ore 20.30
Tiroidiamo
Brillante commedia dialettale
per tutti proposta dalla
Compagnia Dialettale
Anna & the Hospitalists
L’incasso della serata servirà a
sostenere l’attività di
Associazione Pazienti Tiroidei
Cinema Teatro Ariston
29.11.2013 n°43
appuntamenti
29 novembre - ore 21
I venerdì della fotografia
La fauna appenninica
Con Matteo Carletti
Sede Cai
19
Per due fine settimana, dal 29 novembre al 1° dicembre e dal 6 all’8
dicembre, ModenaFiere ospita la quarta edizione della
mostra-mercato dedicata alle festività natalizie
Tutti a Curiosa!
29 novembre - ore 17.30
Mediazione Civile
Relatori
Claudio Alberghini, docente
in Mediazione Civile
e Familiare
Gianni Lupi, mediatore civile
Giovanni Lanna, mediatore
civile
Anna Ferraresi, mediatore
esperto materia medica
e sanitaria
Anna Maria Lucà, mediatore
esperto materia condominiale
Maurizio Montanari,
psicologo, psicanalista
Sala Congressi
2 dicembre - ore 21
Presentazione del libro La
stella di pietra
Di Marco Buticchi
Finalista del Premio
Bancarella 2012, vincitore del
Premio Salgari 2013 e primo e
unico italiano a essere inserito
nella collana longanesiana
I maestri dell’avventura in
compagnia di giganti del
calibro di Clive Cussler e
Wilbur Smith
Dialoga con l’autore:
Pierluigi Senatore
caporedattore di Radio Bruno
Sala dei Mori di Palazzo dei Pio
29 novembre - ore 14.30
Prevenzione e sorveglianza
delle malattie del fegato
Relatore: dottor Stefano
Bellentani, sastroenterologo
Centro Sociale Cibeno Pile
30 novembre - ore 16
Inaugurazione Palestra della
Solidarietà
Programma
Ore 16: Taglio del nastro e
saluto dell’autorità
Ore 16.30: Spettacolo delle
Cheerleaders della A.P.D.
Nazareno
Ore 17: Partita inaugurale di
Basket con A.P.D. Nazareno
Saranno presenti:
Stefano Vaccari, senatore
Vasco Errani, presidente della
Regione Emilia Romagna
Enrico Campedelli, sindaco di
Carpi
Carmelo Alberto D’Addese,
assessore allo Sport e
Benessere
Maria Cleofe Filippi,
assessore alle Politiche
Scolastiche
Viale dell’Industria
30 novembre - ore 16./19
Christmas Vertical dj set
Dai balconi del Centro Storico
una cascata di musica
Centro Storico
30 novembre - ore 20.30
Festa Anziani in Rete
Circolo Graziosi
1° dicembre
Motorama (Russia)
Mattatoio Culture Club
1° dicembre - ore 17
Ora d’arte
Il Palazzo dei Pio. Sette secoli
di architettura e arte
Visita guidata
Ingresso gratuito
Palazzo Pio
1° dicembre - ore 16
Cinema che passione
Un mostro a Parigi (4-8 anni)
Circolo Graziosi
2 dicembre - ore 21
Materia oscura
Di Massimo D’Anolfi
e Martina Parenti
Incontro con Angelo
Signorelli, direttore del
Bergamo Film Meeting
Alberto Valtellina, regista
e responsabile produzione
Lab80film
Auditorium Loria
29 novembre - ore 22
Tange’s Time
Kalinka Arci Club
30 novembre
17ª Giornata Nazionale della
colletta alimentare 2013
Sedi varie
appuntamenti
N
on solo una semplice
vetrina per gli acquisti
natalizi, ma un’occasione unica per trovare un oggetto
particolare, per riscoprire la gioia
della ricerca del regalo giusto da
fare agli altri o, perché no, anche
da fare a se stessi. Venerdì 29,
sabato 30 novembre e domenica
1° dicembre e venerdì 6, sabato 7
e domenica 8 dicembre ModenaFiere ospita Curiosa in
fiera (www.curiosainfiera.it),
la quarta edizione della mostramercato dedicata alle festività
natalizie. Qui sono proposte
soluzioni nuove e originali, che
spaziano dagli articoli per la casa
a quelli per la persona, passando
per il tempo libero, fino agli addobbi e le decorazioni per l’albero di Natale e il presepe, e molto
altro ancora.
Spazio ha anche la Creatività,
con tante tipologie di prodotti creativi tra cui bigiotteria,
decoupage, decorazione, maglia,
miniature, stencil e molto altro. I
visitatori potranno anche realizzare con le loro stesse mani
un oggetto unico e originale: a
Curiosa è infatti protagonista la
decorazione con i corsi di restauro del mobile a cura di Lara
Vella, i corsi di pittura in stile
country di Micaela Negretti e la
possibilità di realizzare biglietti
di auguri di Natale personalizzati, grazie alla stampa con presse
manuali. Nei padiglioni di ModenaFiere si potrà poi imparare
l’arte dell’intaglio della frutta e
della verdura con i corsi di Arte
in cucina, organizzati da Confesercenti, mentre se siete appassionati di fiber art non potete non
partecipare all’iniziativa Yarn
Bombing - Filo a tutta velocità.
Meglio matte che noiose. A cura
della fiber artist Luisa De Santi
e in collaborazione con il portale
dedicato alla creatività, Creare
Insieme (www.creareinsieme.it),
il progetto prevede una sfida per
realizzare, in maglia, un’installazione scenografica che, nei giorni
della manifestazione, andrà a
ricoprire la supercar artigianale
Uragano, pezzo unico realizzato
da Moreno Filandi, e una moto
Harley Davidson Dyna Street
Bob in collaborazione con la concessionaria Onorio Moto. L’area
Enogastronomia si presenta invece come un vero e proprio paradiso dei golosi e dei buongustai,
con una vasta scelta di prodotti
tipici e tradizionali da tutta Italia
per assaporare cibi e bevande di
ogni regione. Un percorso fatto
di assaggi e degustazioni nel
quale troveranno ampio spazio le
aziende agricole del territorio e le
aziende alimentari con produzione a chilometro zero, alla ricerca
della qualità garantita dal produttore al consumatore. Quali erano
le Scene sacre che abbellivano le
case di un tempo? Per chi volesse
scoprirlo imperdibile è una visita
alla mostra Il sacro domestico,
santi sotto campana tra fede e
devozione popolare. Tra le
altre opere si potranno ammirare
un presepe sorrentino, completamente originale, della fine
dell‘800, denominato il Sepolcro,
e un pastore in legno del ‘700 di
notevole dimensione racchiuso
in una teca originale dello stesso
periodo.
Una manifestazione come Curiosa, profondamente radicata
sul territorio, non poteva certo
dimenticare il terribile sisma
che lo scorso anno ha sconvolto
l’Emilia, la provincia di Modena
in particolare. Così alla mostramercato anche quest’anno sarà
presente il team di EmiliAmo,
nato da un gruppo di imprenditrici - al 90% donne - interamente residente nella provincia
di Modena, per concretizzare lo
spirito di solidarietà verso le concittadine più colpite. Ritorna così
l’EmiliAmo Village, il mercatino
dei prodotti terremotati EmiliAmo, che consente di continuare
l’attività lavorativa indispensabile per la ripresa economica e
morale del cratere. I visitatori
vi potranno trovare tanti articoli
interessanti, cosmetici, borse,
bijoux, articoli di erboristeria,
articoli per la casa, abiti da sposa,
accessori da cucina, magliette
e idee regalo con logo cuore/
tortellino, aiutando così in modo
diretto le attività fortemente
colpite. Infine non può mancare
un occhio di riguardo per i più
piccini: Ludo-Merenda proposta da Happy Mama offre cibi
naturali e biologici in un’area allegra e colorata e ai laboratori di
Gufolandia a tema natura, legati
al mondo dei gufi e, grande novità, anche al microcosmo delle
farfalle e delle coccinelle. L’edizione 2013 di Curiosa in fiera
sarà arricchita dallo svolgimento
in contemporanea, entrambi i
fine settimana, di 7.8.Novecento,
il Gran Mercato dell’antico: una
kermesse che da oltre vent’anni
richiama a Modena migliaia di
appassionati di antiquariato e
modernariato, oltre a curiosi e
collezionisti a caccia di tesori
d’altri tempi.
5 dicembre - ore 21
W la pappa!
Dall’introduzione dei cibi
solidi all’alimentazione adulta
Educare i nostri figli, e noi
stessi, a mangiare sano
e vivere bio
Incontro con Paola Negri,
autrice di W la pappa!
In collaborazione con Gaam
Auditorium Biblioteca Loria
5 dicembre - ore 21
Omaggio alla Callas
Elena Rossi, soprano
Matteo Ferrari, flauto
Andrea Candeli, chitarra
Centro sociale L. Guerzoni
Sala Cabassi di Palazzo Pio
La grande
bellezza della
Pianura Padana
I
l C.e.a.s. delle Terre d’Argine
partecipa alla Settimana Unesco
di Educazione allo Sviluppo
Sostenibile con la mostra Il Paesaggio della Bonifica, realizzata
in collaborazione con il Consorzio
di Bonifica dell’Emilia Centrale.
La mostra, esposta nella sede del
C.e.a.s. (Sala Cabassi di Palazzo Pio),
racconta l’intreccio degli elementi
che hanno concorso alla formazione
del paesaggio della Pianura Padana:
acque, suolo, coltivazioni, cascine,
manufatti della bonifica e azione
quotidiana dell’uomo. La mostra
sarà visitabile fino a sabato 7 dicembre nei seguenti orari: lunedì, giovedì e sabato dalle 9 alle 13; giovedì
dalle 15 alle 18 (gli altri giorni sono
riservati alle scuole su prenotazione).
Ingresso gratuito.
29.11.2013 n° 43
20
Calcio – Cabassi ancora stregato (e semivuoto): Carpi ko col Siena (0-1)
La svolta che non c’è
Alla squadra è mancata misura, lucidità e la sintesi Concas. Ma anche il pubblico latita:
la città non sta meritando la B. Sabato c’è il Pescara, avversario nobile e convalescente.
I
l derB lascia dietro di sé un
piccolo paradosso. Resta,
e resterà per sempre, una
svolta nella storia del Carpi.
Ma sul presente non ha effetti:
non riesce a spartire le acque
di questa stagione. Né a smuovere quelle del tifo, desolantemente povero. Rispetto al
recente passato c’è stata una
crescita appena percettibile,
non certo quel boom che era
lecito auspicarsi. Nel giorno
del ringraziamento, anziché
il massimo si registra quasi il
minimo. Questo trend è pericoloso: mette a repentaglio il
futuro. La città non sta meritando questo palcoscenico. E’
entrata a far parte del calcio
vero, quello cosiddetto liquido. Che scende in campo ogni
giorno, ed è più visibile perché
è articolato per espandersi e
penetrare in tutte le pieghe
della società. Pretendendo la
reazione uguale e contraria.
Perciò obbedisce alle regole dello spettacolo, più che
mai: senza una massa critica
al seguito, non si può investire. E di conseguenza si esce
di scena.
CAMPO - Ai pochi fedeli
presenti, comunque, il Siena
ha rovinato la festa. Vincendo
in trasferta come non era ancora riuscito a fare, in fondo
a una gara disputata con 24
ore di ritardo. Considerazione a margine: risulta questo il
primo rinvio per allagamento
del campo in 85 anni di vita
del Cabassi. E’ abbastanza
evidente che il restyling del
manto erboso imposto dalla
Lega per esigenze televisive
(cablaggio e livellamento del
profilo “a schiena d’asino”) ne
abbia irreversibilmente alterato l’equilibrio idrogeologico.
Non drena più come prima: le
aree appiattite si gonfiano e le
fasce allargate bevono poco.
Un bel guaio, il cui cumulo
di conseguenze sarà chiaro
solo a primavera inoltrata.
Non sempre il progresso è
avanzamento: in alcuni casi
fa regredire. E questo è esattamente uno di quelli.
MATCH - Vecchi ha perso
la partita pur portandola dove
voleva per un’ora buona, cioè
sul territorio della corsa e dei
ribaltamenti. Beretta è riuscito a resistere, presentando il
conto dei suoi giocatori migliori nei momenti cruciali.
D’Agostino ha equalizzato
il primo tempo, ovviando
al sottoritmo con il proprio
esclusivo magistero tecnico.
Angelo ha aperto il gas solo
quando Memushaj gliel’ha
permesso, salvo poi smettere non appena è comparso Di
Gaudio (tardi). Vergassola e
Valiani hanno dilatato il finale palla a terra, senza forzare,
se non per trovare Giannetti
(straordinario) puntualmente
in profondità. Il resto, ovvero
la differenza definitiva, è stato
Rosina. Che ha costeggiato il
match, quasi in perpetua osservazione, fino al porto che
gli ha offerto un attracco per
deciderlo. Lì, dal suo sinistro,
ha alzato una manciata di polvere di stelle dritta sugli occhi
del Carpi. Non un semplice assist. Bensì il calcio del singolo
che batte un collettivo.Avolte,
basta. Perché, come Federico
Buffa ha recentemente detto
di Platini: “C’è il tempo, c’è
il luogo, e c’è l’insostenibile
leggerezza di giocarci esattamente nel mezzo”. Al Carpi
non è mancata la prestazione,
ma sì le solite cose che mancano in casa. Una reazione allo
svantaggio che oltre ad essere
rabbiosa fosse anche lucida. E
la misura sotto porta. Più Concas, cioè l’ultimo inserimento.
Priva di lui, tutta la fase offensiva perde sintesi, dunque
completezza. Vecchi ormai ha
capito che, non essendoci un
bomber, conviene rimanere
senza attaccanti. Mbakogu
svaria per ricevere, e Sgrigna lo asseconda facendo il
playmaker a tutta ampiezza.
Così facendo, si muovono le
difese avversarie. Ma senza il
centrocampista più verticale,
l’area di rigore resta vuota. E
si tira una volta sola in porta,
contro le 7 abituali registrate
mediamente finora.
CAMPIONATO – Altrove:
Mancosu torna a comandare la classifica cannonieri e
l’Empoli quella generale. Ha
ritrovato il pilota automatico,
tutti gli equilibri da trasferta e
soprattutto i grandi attaccanti: Maccarone e Tavano, 15
gol in combinato disposto.
Nessun altro reparto produce quanto loro due. Non so
se sia il principio della fuga
definitiva. Ma la sensazione è
che quest’abbondanza, presto
o tardi, peserà. La notizia più
La classifica
*CARPI-PADOVA, interrotta al 27’, è sub-judice
importante viene dal Barbera,
dove il Palermo si scioglie
col Latina. Che oggi, probabilmente, è l’unica squadra compiuta nell’oceano di
centroclassifica. Breda toglie l’imbattibilità a Iachini
e mantiene la propria: 12 risultati utili, la striscia positiva
più lunga dell’intero torneo.
Si ripropone il Lanciano, con
un altro splendido gol di Casarini, che costa il posto a mister Stefano Sottili. Davvero
pazzo questo gioco: il Varese
è partito meglio che mai in B,
non ha perso nulla di quanto
avesse un anno fa, ha anzi valorizzato 6 nuovi giovani del
vivaio, eppure il tecnico deve
pagare. Un dazio certamente
poco chiaro e meno che mai
logico. Non tornerà dunque da
ex nello stadio che l’aspettava
per tributargli quel doveroso
applauso che non ebbe quando fu mandato via in silenzio.
Ma è un appuntamento solo
rimandato. Cambiano guida
anche le più depresse in coda,
facendo scelte drastiche per
quanto sono opposte. Il Novara sostituisce Aglietti (un
sofista del gioco) con Calori
(un agonista). La Juve Stabia licenzia Braglia, ovvero l’uomo ne ha fertilizzato
quest’ultimo grande ciclo con
il proprio sangue caldo, per
assumere la sua antitesi antropologica: Fulvio Pea, un freddo apostolo del pragmatismo.
Due rovesciamenti netti delle
linee editoriali. Anche le prospettive sono agli antipodi. Il
Novara ha 4 punti in più rispetto alla scorsa stagione, dove
pure concluse ai playoff. La
Juve Stabia invece è la squadra
più peggiorata (-17), e transita
alla stessa quota del Grosseto, che finì ultimissimo. Ma,
al momento, i confronti non
provano nulla più di quanto
dimostrino. Perchè questo
campionato è ancora denso a
tutte le latitudini. Restano perciò troppe cose da decifrare.
Fino alla chiusura del mercato
di Gennaio sarà impossibile
farsi idee più precise.
Enrico Gualtieri
PROSSIMO AVVERSARIO:
PESCARA
Le statistiche splendono,
la classifica no
S
abato il Carpi affronta un’altra aristocrazia. La
seconda di tre retrocesse, l’unica ad essere ritornata in B subito dopo averla scalata. Una nobile
convalescente che soffre appunto di questo: sindrome da
up&down, come il Novara lo scorso anno. Quando non
si ha il tempo materiale per mettere a fuoco le strategie,
è difficilissimo ricalibrare i programmi, riprendere contatto con la categoria, riaccendere l’ambiente. La rosa ha
un enorme potenziale finora abbastanza inespresso. Il
mister, Pasquale Marino, ha più volte rischiato il posto.
Ma resiste perché è ancorato alla filosofia societaria. Riprende e rielabora il lavoro di Zeman: calcio palleggiato,
alto, largo e vertiginoso, pieno di accelerazioni improvvise. Sono i principi di quel 4-3-3 estremo che due stagioni
fa dominò il campionato e consegnò alla Nazionale due
supergiovani pronti per il Brasile (Insigne e Verratti).
Il Pescara non perde da 5 partite. Fa però fatica a vincere, si distrae troppo. La classifica dunque è magra. Ma le
statistiche dicono che i flussi di gioco sono estremamente
qualitativi, che i singoli impattano e che il collettivo ha
tutto quel che serve per risalire. E sarà da corsa fino in
fondo. Il database Panini Digital ne quantifica uno straordinario potere offensivo: è la seconda squadra di B per
numero di palle giocate, passaggi riusciti, corner battuti e
indice di pericolosità; la terza per possesso e supremazia
territoriale; la quarta per tiri nello specchio, la quinta per
numero di gol segnati. Anche i rendimenti individuali
sono molto elevati: figurano ben sei giocatori nella top
15 di ruolo. Sono i capisaldi della difesa (Schiavi, Capuano e Balzano), la mente del centrocampo (Brugman) e
i vertici del tridente (Ragusa e Cutolo). Capocannoniere
è Maniero (6 reti), centravanti scuola Juve, efficace in
area e forte di sponda, dunque molto funzionale agli
equilibri della manovra. Per far risultato, il Carpi dovrà
togliergli profondità. E imporre una gara di logoramento:
alla distanza i “Delfini” tendono a inabissarsi. Nei secondi
tempi, infatti, subiscono i 2/3 dei gol.
E.G.
I PRECEDENTI
L’anno scorso decise Abbruscato
N
on ci sono precedenti in campionato tra Carpi e
Pescara. Solo uno in TIM CUP, all’Adriatico, 469
giorni fa, nell’afosissima notte del 18 agosto
2012. Stava prendendo forma la squadra che avrebbe
riscritto daccapo il secolo di pallone biancorosso. Ed
era già nella Storia, avendo raggiunto per la prima
volta il terzo turno di Coppa Italia maggiore, massimo piazzamento di sempre. Lì si arrestò (0-1), pur
dominando a lungo. Decise per gli abruzzesi un gol
del reggiano Elvis Abbruscato, oggi alla Cremonese.
Cioffi-Tacchini schierarono: Sportiello in porta; Poli,
De Bode, Lollini e Fusar Bassini in difesa; Concas e
la meteora Obeng in mediana; Potenza e Letizia alti
sulle fasce; Ferretti e Arma di punta. Subentrò Pasciuti, il quarto dei reduci di quell’incontro arruolabili
da Vecchi. Il quinto e ultimo è Simone Romagnoli,
che vestiva l’altra maglia e sarà dunque l’ex di turno
insieme a Roberto Inglese.
E.G.
PROSSIMO TURNO
Il big-match nell’anticipo
16ESIMA GIORNATA
I MARCATORI
Svetta Mancosu
10 RETI:
Mancosu (Trapani)
Sabato 30/11/2013, ore 15
AVELLINO – CESENA
LATINA – J.STABIA
MODENA – SIENA
PADOVA – CROTONE
PALERMO – NOVARA
PESCARA – CARPI
REGGINA – SPEZIA
TRAPANI – V.LANCIANO
VARESE – CITTADELLA
ANTICIPO
Venerdì 29/11/2013
Ore 20.30:
EMPOLI – BRESCIA
POSTICIPO
Lunedì 2/12/2013
Ore 20.30: BARI – TERNANA
9 RETI:
Babacar (Modena)
Tavano (Empoli)
Hernandez (Palermo)
Antenucci (Ternana)
Pavoletti (Varese)
7 RETI:
Giannetti (Siena)
6 RETI:
Galabinov (Avellino)
Caracciolo (Brescia)
Maccarone (Empoli)
Maniero (Pescara)
Ebagua (Spezia)
…
2 RETI:
Concas Memushaj
e Sgrigna (Carpi)
29.11.2013 n°43
21
CALCIO – Carpi, settore giovanile: quarto ko consecutivo per i ragazzi di Galantini e Garzon
CALCIO - DILETTANTI
La Primavera è lontana W
C
Perdono anche i Nazionali. I Regionali invece trionfano sul Monte Titano.
ontinua, purtroppo,
l’autunno freddo del
vivaio di via Marx.
Proseguono le strisce negative di Primavera e Allievi.
Perdono anche i Giovanissimi Nazionali nel santuario di
Parma, davvero una condanna per la gioventù biancorossa. Ottime notizie invece dai
Regionali: la doppia trasferta
sul Monte Titano si conclude
con un bottino trionfale.
PRIMAVERA – Assume
contorni pesanti la crisi dei
ragazzi di Gianluca Garzon
e Maurizio Galantini (nella
foto) che, di fatto, non sono
mai ritornati dalla maledetta
sosta di ottobre. Il bilancio
di novembre è nerissimo:
quattro sconfitte consecutive, l’ultima a Cesena, netta
nello scarto (1-3), ancor
più dura per evidenza di
contenuti. Inutile il guizzo
di Lamberti. Solo le parate
di Seveso (debuttante nella
ripresa, al posto dell’infor-
tunato Pellegrinelli) evitano
un passivo peggiore. La
prestazione delude, e va
archiviata in fretta. Urge un
sussulto d’orgoglio. Ora la
classifica è davvero brutta:
il Carpi resta solo al penultimo posto, superato anche
dal Siena, che sabato sarà
ospite a Reggiolo. Davanti, a
quattro turni dal giro di boa,
la lotta per il titolo d’inverno è apertissima. Empoli e
Juventus vincono e accorciano sul Torino, fermato
dal Bologna.
NAZIONALI – Non c’è
tampone nemmeno per
l’emorragia degli Allievi di
Stefano Belloni, a digiuno
di punti da 5 gare e di gol da
ben 7. Non riesce a sbloccarsi la pur promettente coppia
d’attacco Natali-Saric. Il
Genoa passa e chiude nel
finale (0-2) su un “Sigonio”
assai appesantito dalla
pioggia. Soccombono
anche i Giovanissimi
di Ferdinando La
Manna, castigati
a freddo dal solito
imprendibile Parma
(secondo della classe)
ed incapaci di rispondere (0-1).
REGIONALI – Va
meglio “all’estero”. A
rendere meno amaro
il weekend biancorosso è la doppia
spedizione delle
rappresentative Regionali
nella Repubblica del Monte
Titano. Contro i pari età della
Federazione San Marino,
maramaldeggiano sia gli
Esordienti di Cavicchioli
(2-0: Meloni e Cicciriello)
che i Giovanissimi di Borghi (3-0) trascinati da Del
Prete (tripletta), di nuovo
straripante come nelle primissime uscite stagionali.
Enrico Gualtieri
IL PROGRAMMA DEL WEEKEND
ESORDIENTI
PROVINCIALI
PRIMAVERA
CARPI - SIENA
Sabato 30/11/2013 Reggiolo (RE) – Campo
“Rinaldi” – Via Rinaldi, 14
Ore 14.30
V.CASTELFRANCO - CARPI
Sabato 30/11/2013
Castelfranco Emilia (MO)
Campo “R.Pedretti”
Via Gramsci, 1
Ore 15.30
PULCINI
PROVINCIALI
ALLIEVI
NAZIONALI
GIOVANISSIMI
REGIONALI
SPEZIA - CARPI
Domenica 1/12/2013
La Spezia (SP) - Campo
“Bruno Federghini” – Via
Melara, 91 - Ore 15
CARPI - CESENA
Domenica 1/12/2013
Carpi - Campo Sportivo
“Sigonio” – Via Sigonio, 21
Ore 10.30
GIOVANISSIMI
NAZIONALI
ESORDIENTI
REGIONALI
SAN MARINO - CARPI
Domenica 1/12/2013
Dogana (RSM) - Campo
Dogana – Via Caiese - Ore 11
CARPI – FORLI’
Sabato 30/11/2013
Carpi - Campo Sigonio
Via Sigonio, 21 - Ore 16
CARPI – SASSUOLO
– BOLOGNA
(1° Torneo di Calcio
Integrato)
Domenica 1/12/2013
San Donnino (MO) - Campo
“Polisportiva S.Donnino”
Via della Genziana, 18
Ore 9.25 / 10.15
eekend inevitabilmente condizionato dal maltempo.
In D, la rimaneggiata Correggese resiste fino in fondo
su un campo durissimo: è un punto importantissimo
che ne alimenta la fuga. In Promozione, la Solierese riprende due
volte il Fiorano confermandosi squadra vera, da primissimi posti.
La pioggia ferma i campionati provinciali: rinviata la dodicesima
a data da destinarsi. Probabile, ma non ancora certo, domenica
8 dicembre. In precedenza, nell’attesissimo recupero infrasettimanale di Seconda Categoria, la Virtus non è andata oltre l’1-1
col Cavezzo (gol di Pederielli) e ha così mancato nuovamente il
sorpasso in vetta ai danni del Mandrio.
SERIE D
Un punto d’oro
A
ltra svolta del campionato. La Correggese (in foto) riesce
a resistere ai problemi, alle
assenze e a una trasferta
durissima (nella bicocca di
Borgo San Lorenzo, profondo Mugello): tre infortuni
importanti, la squalifica di
Selvatico, i dolori di Luppi
(a mezzo servizio, recuperato in extremis). Divide lo 0-0
con una rivale tosta, la Juve
Fortis, pregna di toscanità
tamugna e ben allenata da un’inossidabile gloria del Granducato
calcistico: Vitaliano Bonuccelli, ex attaccante di Massese, Pisa,
Viareggio, Camaiore, Pontedera, Ponsacco, Gavorrano, Bozzano,
Cascina, ben 24 stagioni di pallone giocato col coltello tra i denti.
Poche grandi occasioni, ha dominato quell’equilibrio robusto
che si sublima perfettamente quando si affrontano due ottime
squadre che non vogliono e non possono perdere. Soprattutto,
gli uomini di Bagatti hanno saputo aggrapparsi a quel senso di
gruppo che è l’ingrediente fondamentale per avere continuità.
E alla fine, il punto è tutt’altro che piccolo: vale un quarto di
fuga, perché la Lucchese cade a Mezzolara per la terza volta
e segna il passo. Comincia la volata per il titolo d’inverno. Prima
dello scontro diretto che chiuderà l’andata (22/12, a Lucca), Zini
e compagni affronteranno un ciclo piuttosto probante. Riceveranno domenica il rigenerato Castelfranco. Poi faranno visita
al Mezzolara (che in casa ha il record di gol, 20, e vittorie, 6) e
ospiteranno la Massese (ottima in trasferta: 12 punti su 22).
PROMOZIONE
Un punto d’orgoglio
G
irandola di nervi e centrifuga d’emozioni selvagge allo
Stefanini: una domenica da ricordare. Il rovente bigmatch della quattordicesima si conclude senza un vincitore, con 5 espulsi (compresi ambo i tecnici) e una mezza zuffa
sintomatica dell’importanza del momento. Il Fiorano fa la voce
grossa, ma alla fine viene silenziato. La Solierese salva l’imbattibilità (decimo risultato utile), segna due volte alla capolista (miglior difesa del campionato). Riprende la partita all’ultimo assalto
(2-2), in inferiorità numerica. Rimanda dunque il salto in classifica, ma certifica quello di qualità attraverso una notevole dimostrazione di carattere e orgoglio. Ancora in gol Azzouzi, davvero
impressionante per regolarità e varietà di colpi: sale a quota 12
in classifica cannonieri (con un solo rigore), a un passo dal trono.
Pareggia lo scatenato Di Costanzo, con prodezza balistica. La ricorsa al vertice prosegue domenica prossima: i gialloblu saliranno
a Monteombraro senza gli squalificati Lusvardi e Farina.
E.G.
29.11.2013 n° 43
22
N
on è andata come
sperato la prima
al PalaPanini in
campionato per la Liu•Jo
Modena. Davanti a un pubblico caloroso, le ragazze
di coach Chiappafreddo
hanno faticato a entrare in
gara subendo una sconfitta
da vendicare già sabato
prossimo nell’anticipo della
quinta giornata contro le
vice campionesse d’Italia di
Conegliano. Dopo il rientro
nel ritorno degli ottavi di
finale di Coppa Italia per la
Liu•Jo Modena, Rondon
parte nel sestetto titolare
in diagonale con l’opposta
Fabris. Rousseaux e capitan Piccinini sono i posti
quattro, Ruseva e Crisanti
al centro con Cardullo
libero. Per Novara c’è Kim
al palleggio con Vanzurova
opposta, Milos e Casillo
sono le centrali, Rosso e
Lombardo i posti quattro
con Paris libero. E’ un inizio di set in pieno equilibrio;
equilibrio che permarrà a
lungo con le due squadre
che, a piccoli strappetti, si
allontanano e si riavvicinano. Sono sempre due i
punti che, di volta in volta,
vengono guadagnati, persi
o recuperati con Modena
G
iornata densa di significati al PalaFerrari dove
Cec e Itas Trentino
celebrano insieme la giornata
contro la violenza sulle donne.
Importante anche la posta in
palio con i ragazzi di Molinari
impegnati a confermare il secondo posto in classifica appena
conquistato e i giovani terribili
di Trento in agguato proprio alla
ricerca dell’aggancio ai padroni di casa. Squadre entrambe
schierate in formazione tipo,
quindi carpigiani con Dall’OlioBigarelli, Porcellini-Fontana,
Insalata-Quarta e Trentin
libero. Trento si presenta col
“colosso” Nelli opposto al palleggiatore Gianelli, Chiappa e
Mazzone schiacciatori, Polo e
Bressan al centro e De Angelis
libero. Buonissima partenza per
la Cec che, con il solito Dall’Olio
in battuta, pratica il primo mini
vantaggio 5-1 e un muro di Insalata su Nelli porta le squadre
al primo riposo sul punteggio
di 8-5. Due ace di Bigarelli au-
Pallavolo Femminile Serie A - Liu Jo Modena battuta 3 a 0 da Igor Gorgonzola Novara
Esordio amaro al PalaPanini
che spesso conduce per poi
essere recuperata da Novara
la quale appoggia la maggioranza del proprio gioco
sull’opposta Vanzurova. Le
fiammate di Rousseaux e
Piccinini, invece, sono quelle che regalano i punti per
Liu•Jo. Si arriva in parità al
18-18 quando per Novara
entrano Alberti e Mollers
rispettivamente per Casillo,
in battuta e nel giro dietro,
e Kim. E’ questo il cambio
decisivo nel parziale, con le
ospiti che allungano grazie
a un parziale di 4-0, proprio
i punti che separeranno
Pallavolo Maschile Serie B Vittoria netta di Cec Carpi su Itas Trentino, battuta 3 a 1
Biancoblu inarrestabili
Pallamano Serie A
Terraquilia testa di serie
Terraquilia Carpi - Ambra: 28 - 27
T
le due squadre al cambio
campo che arriva sul 21-25.
Confermati i due sestetti in
partenza del secondo parziale e le cose sembrano andare
esattamente come nel precedente. Grande equilibrio e
punteggio che non si schioda da un testa a testa fino al
erraquilia Carpi, è stata dura! I
ragazzi di coach Serafini hanno
sofferto nel primo tempo, per poi
capovolgere la partita a loro favore, nel
finale hanno dovuto subire il ritorno
dei toscani ma, alla fine, il Vallauri è
esploso di gioia per una vittoria che
consolida il primato in classifica alla
fine del girone d’andata e permette ai
biancorossi di entrare nella final eight
di Coppa Italia come testa di serie.
Inizio di gara equilibrato (4-4- al 7’), poi
Ambra con l’immarcabile Raupenas
opera il primo allungo (4-6 al 9’), ma
Polito firma il pareggio sul 6-6 all’ 11’.
I toscani insistono, Terraquilia pecca in
difesa e con qualche errore in attacco
permette agli avversari di allungare fino
al massimo vantaggio (7-10 al 15’). Lo
scarto rimane immutato (9-12 al 19’),
ma qui Terraquilia si ritrova e grazie alle
parate del rientrante Malavasi e la
tenacia di Basic (ex di turno e miglior
realizzatore in casa carpigiana), con un
Pallanuoto Cabassi
I risultati
Parma 2 - Cabassi: 2 - 24
parziale di 4-0, i biancorossi ribaltano
il risultato (13-12 al 26’), nonostante
si siano trovati anche in inferiorità numerica. Un incisivo Pieracci e il solito
Basic permettono poi a Terraquilia Carpi
di andare sul + 3 (16-13 al 29’), a fil di
sirena gli ospiti, sempre con Raupenas,
riducono lo scarto. L’inizio di ripresa
vede l’Ambra riagguantare subito la
parità, il punteggio rimane in equilibrio
(21-20 al 12’), Marrochi suona la carica
e firma il massimo vantaggio a favore
dei biancorossi (25-20 al 18’), ma la
partita non è ancora finita. L’Ambra
non si arrende (25-22 al 21’), Tojcic
realizza 3 reti consecutive (28-24 al
24’), ma sarà questa l’ultima segnatura
in casa carpigiana. Il finale di tempo è
tutto di marca toscana; secondi finali
palpitanti, viene annullata la rete del
pareggio all’Ambra per una irregolarità,
nel contrattacco i biancorossi sbagliano
il tiro, ma sulla sirena Terraquilia riesca
a mantenere l’esiguo vantaggio.
P
per Rousseaux in banda.
L’avvio di parziale è come al
solito in equilibrio e il cambio in posto quattro sembra
dare i suoi frutti in ricezione. Novara trova un primo
piccolo allungo dopo i punti
iniziali poi, però, la Liu•Jo
dà segnali importanti e, a
trascinare verso il riaggancio e il sorpasso, sono Fabris
e Heyrman. Dall’altra parte,
però, c’è la solita Vanzurova
a tenere Novara a contatto
e questo sarà fondamentale nell’economia di set e
partita. Si arriva quindi sul
19-19 quando, ancora una
volta, è Modena a facilitare
le cose a Novara sbagliando
un paio di palloni che, alla
fine, risulteranno decisivi.
Le ospiti si portano sul 2024, Modena annulla i primi
due match-point, ma cade
alla terza occasione utile.
Sabato 30 novembre, alle
20.30, presso il Pala Verde
di Villorba, quinta giornata
di Master Group Sport Volley Cup Serie A1 fra Imoco
Volley Conegliano e Liu•Jo
Modena.
mentano a cinque lunghezze
il vantaggio fino mani-out di
Porcellini per il 16-11 del secondo timeout tecnico. La Cec
continua a macinare gioco ed è
Quarta con un primo tempo a
chiudere il set 25-15. Trento è
imponente a muro, i biancoblu
rispondono con servizi incisivi,
un gioco di squadra molto vario
e spettacolare e un magistrale
Bigarelli con 8 su 9 in attacco e
due ace. Secondo set e ancora
super Cec che in un attimo si
ritrova avanti 8-1, 13-4 e 16-7
alla seconda sosta tecnica. Un
attacco di Insalata sancisce il
21-12 e un mani-out di Bigarelli chiude il parziale 25-16. Il
ritmo della Cec, guidata da un
ottimo Dall’Olio, sembra troppo
alto per i giovani trentini che
però non mollano e nel terzo
set partono fortissimo al servizio portandosi 1-5 e poi 3-8
alla sosta tecnica. Il match ora
sembra cambiato. Il muro di
Mazzone e compagni sembra
diventato invalicabile e l’Itas
ora è devastante in attacco e
attenta in difesa. In compenso
la Cec pare incapace di reagire e
il divario si fa pesantissimo fino
al 17-25. Quarto set, Porcellini
e compagni non si abbattono
e si portano subito sul 4-0 con
una bellissima azione prolungata chiusa dallo stesso attaccante
romagnolo. I ragazzi di Molinari
arrivano come massimo vantaggio al 16-9 ma questa partita
dai mille volti non smette di
sorprendere il pubblico del PalaFerrari. L’Itas infatti non molla
e con un fantastico recupero
si avvicina fino al 17-16, ma la
Cec vuole i 3 punti e scava il
divario con un break di 4 punti
che si porta fino al 25-21 finale
con un servizio out di Cavuto
nel tripudio di un PalaFerrari in
festa. Secondo posto conservato e sabato prossimo sfida
esterna alla capolista Motta.
Da segnalare purtroppo l’infortunio muscolare patito da
Giovanni Bellei nel riscaldamento prepartita.
Bocce - Nella gara
internazionale trionfa
l’atleta della MP Filtri di
Budrione
Milano
incorona
Paleari
D
rima partita di Campionato
per la Categoria Under 15.
La Cabassi Carpi al suo esordio parte subito col botto. Troppo
forte la formazione carpigiana per
gli atleti di Parma 2 che già alla
fine del primo parziale chiudono il
risultato sull’8 a 0. Gli altri parziali
vengono amministrati dai biancorossi senza problemi. Primi tre
punti guadagnati.
5-6 firmato dall’ace
di Rosso. Sarà questo
lo spartiacque di un
set che, punto dopo
punto, diventa sempre più difficile per la
Liu Jo. Novara, con
una buona ricezione,
riesce a giostrare il
gioco mettendo spesso fuori casa il muro
bianconero e così
diventa semplice per
le attaccanti trovare
pertugi e spazi in cui
colpire. Il divario si
dilata punto dopo
punto sotto i colpi di
Rosso, in attacco e
battuta, e Vanzurova.
Non bastano i time
out discrezionali a
coach Chiappafreddo
a cambiare l’andamento del parziale, così
Rosso può chiudere per il
15-25 finale.
Cerca un riscatto e una
reazione coach Chiappafreddo, per questo prova a
cambiare qualcosa inserendo nel sestetto Heyrman per
Ruseva al centro, Perinelli
opo la bella vittoria di
domenica 17 novembre a Legnano, Diego
Paleari della MP Filtri Rinascita di Budrione ha trionfato
anche domenica 24 a Milano in
occasione del 2° G.P. Città di
Milano, gara internazionale a
cui hanno partecipato 532 individualisti di categoria A1-A-B-C-D,
provenienti anche da Svizzera,
Austria, Germania e Russia.
Classifica finale:
1° Diego Paleari (Rinascita MP
Filtri, Modena); 2° Roberto
Manghi (Fontanella, Piacenza);
3° Gianluca Menghini (Ponte,
Monza Brianza).
Pallavolo Femminile Serie C
Bassa reggiana - Texcart
città di Carpi: 1-3
Buona prova per
Texcart
B
uona prova per Texcart Città di
Carpi sul parquet di Gualtieri. Partenza difficile per la squadra
di Mister Pisa, con l’assenza di Serrapica e la convalescenza di capitan
Garuti: Guerzoni e Corghi in prima
fila sin da subito. Partenza a razzo per
le carpigiane che impongono subito
il proprio ritmo, mettendo in difficoltà la formazione locale. Il primo set
scivola via con facilità ed è vinto per
25-13. Sulla stessa falsariga il secondo parziale: Pini e compagne sempre
avanti, vincono ancora 25-19. Le reggiane però non mollano più una palla
e, mettendo pressione sulle avversarie,
riescono a chiudere il terzo set 25-20.
Nel quarto set non c’è più partita e le
carpigiane chiudono l’incontro 25-18.
Prossimo appuntamento, sabato 30,
alle 18, presso la Palestra Gallesi, con
il Pegognaga.
29.11.2013 n°43
I
giorni 22, 23 e 24
novembre un Club
Giardino gremito e
tirato a lucido per l’occasione ha accolto il gotha della
pedagogia e della formazione calcistica: Horst Wein,
rivoluzionario teorico di
una prassi di formazione
“totale” del giovane calciatore, e i suoi collaboratori
(Nardini e Anglana) hanno
tenuto un ciclo di lezioni
insieme ad Adriano Bacconi. Quest’ultimo, noto agli
appassionati di calcio per le
frequenti apparizioni
televisive in qualità di
analista tattico puntualissimo ed ex collaboratore di
Marcello Lippi in Nazionale, è impegnato nello
sviluppo del progetto
Calcio 4D: si tratta di un
ciclo di corsi tesi a divulgare
sul territorio italiano i valori
di aggregazione e ‘cooperazione solidale’ stanti alla
base del gioco di squadra
oltre che a promuovere uno
studio concettuale approfondito del calcio, con il
supporto delle moderne
tecnologie. Al cospetto di
circa 250 tra allenatori e
addetti ai lavori, si è dunque
concretizzata una sinergia
destinata a proseguire in
futuro se, come sembra, le
due ‘scuole di pensiero’
intendono intraprendere
insieme un percorso didattico all’interno della Sports
4D University (nome che
allude alle quattro dimensioni tanto care a Bacconi,
vale a dire le tre dimensioni
spaziali e cui si aggiunge
quella temporale della
‘sincronia’, che risulterebbe
decisiva nell’esecuzione
tattica). Le due elites di
studiosi saranno infatti
impegnate a promuovere un
ciclo di lezioni e seminari su
tutto il territorio nazionale
rivolti a chi intenda conseguire una certificazione
universitaria nell’ambito e,
dunque, concretizzare
professionalmente la
propria passione. Anche al
Club Giardino l’appuntamento ha riscosso grande
successo tra i presenti.
L’apertura è stata dedicata
all’esposizione dei principi
fondamentali di quella che
pare potersi definire una
filosofia umana e calcistica,
quella di Horst e Anglana. Il
termine non pare fuori
luogo se si pensa che Horst
è da tempo teorico di
un’idea complessiva del
calciatore che, quasi cartesianamente, importa come
soggetto pensante ancor
prima che come esecutore
del gesto tecnico. “Gli
allenatori si concentrano
sistematicamente sull’esecuzione” è la critica sollevata da Anglana in avvio
“laddove prima viene
l’interpretazione, la scelta e
la percezione dello scenario
di gioco in cui ci si sta
muovendo e si opera”. “Il
23
Un Club Giardino gremito ha accolto il gotha della pedagogia e della
formazione calcistica: Horst Wein, rivoluzionario teorico di una prassi
di formazione totale del giovane calciatore, e i suoi collaboratori hanno
tenuto un ciclo di lezioni insieme ad Adriano Bacconi
“Il muscolo più
importante è il cervello”
muscolo più importante di
cui l’uomo, e dunque il
calciatore, è dotato, è il
cervello e, paradossalmente
è quello che alleniamo in
minor misura”, constata con
amarezza lo stesso Anglana,
mentre alle sue spalle
scorrono le immagini dello
scriteriato posizionamento
tattico della mediana
inglese in un recente match
con la Polonia. Di accenti
quasi mistici è il monito,
affascinante, ad “applicare
le regole della natura, senza
avere fretta e con pazienza”,
in modo tale da poter
plasmare l’apprendista
calciatore. Nella trattazione
tattica e pedagogica non
mancano allusioni di colore,
a sostegno di concetti
altrimenti non sempre facili:
“un calciatore che conosca
alla perfezione ogni singolo
gesto tecnico rischia di
rivelarsi come quel giapponese che conosce tutto il
vocabolario inglese ma, una
volta in Inghiliterra, non è in
grado di mettere insieme
una frase”. E’ dunque la
necessità di insegnare
‘sintassi calcistica’ uno
degli aspetti più cari a Horst
e Anglana, che amano
assimilare l’apprendimento
del gesto tecnico da parte
del bambino alla naturalezza con cui si apprende la
lingua madre. Ma vi è un
altro punto su cui Horst è
estremamente chiaro: la
formazione calcistica (“noi
non siamo istruttori, che è
una brutta parola, ma
formatori”) dev’essere
graduale e ragionata:
scaraventare il giovane
calciatore in un contesto in
cui si muovono altri 21
individui, equivale a “gettare un neonato in piscina e
pretendere che impari a
nuotare immediatamente”.
Di qui l’accento posto su
una diversa metodologia
teorica e di allenamento
centrata sul cosiddetto
Funino, ovvero una delle
più significative acquisizio-
ni pratiche che il calcio deve
al ‘metodo Horst’: si tratta
di partite di 3 contro 3 a
quattro porte che, secondo
la tradizione, costituirono
un punto fermo della
formazione tecnica di Xavi
Hernandez, capitano del
Barcellona notoriamente
dotato di un’intelligenza
tattica non comune (e non a
caso, Wein Horst è considerato uno degli ispiratori
della cantera blaugrana e
della convinzione che
fosforo e ingegno costituiscono l’indiscussa premessa
alla formazione del calciatore). In un contesto di
gioco di questo tipo, asserisce Horst, non solo l’abilità
tecnica ma anche le facoltà
intellettuali risultano
sistematicamente sollecitate: il calciatore è costretto a
pensare e a farlo rapidamente. Venerdì pomeriggio è
stato anche il turno di
Adriano Bacconi, che negli
ultimi tempi si è dimostrato
capace di affascinare anche
il pubblico di non addetti ai
lavori, come dimostra il
grande successo televisivo
riscosso dalle sue analisi
tattiche. Bacconi introduce
le proprie convizioni a
partire dal cosiddetto
metodo “El-Sha – Montolivo”. Con questa formula
l’esperto allude a un’azione
in particolare di MilanLazio in cui il comporta-
Da sinistra Riccardo Soragni, Marcello Nardini e Horst Wein
mento dei milanisti El
Shaarawy e Montolivo
esprimerebbe la necessaria
sintonia “umana e psicologica ancor prima che
tecnica”. Nel caso particolare, afferma Bacconi, “Montolivo sa che El Shaarawy
vuole la palla sulla corsa, ed
El Shaarawy va negli spazi
perché sa che da Montolivo
può aspettarsi un lancio di
40 metri preciso, sui piedi.
Ma c’è di più, c’è sincronia,
c’è intesa”. L’esperto inizia
dunque a testare la ricettività del pubblico con una
domanda: “quando è che
El-Shaarawy inizia a
correre?”. Dopo qualche
risposta non del tutto
soddisfacente, dal fondo
della sala proviene l’intuizione che riscuote il plauso
del relatore: “quando i due
si guardano”, ossia quando,
precisa il relatore, “si crea
un canale percettivo”. E’ qui
che le due scuole di pensiero
si incontrano, che le convinzioni di Horst e Bacconi non
possono che confluire in una
naturale sinergia, a prescindere dai backgrounds
diversi da cui i due provengono: l’estrema attenzione
per il calcio come ‘scienza
umana e logica’ incontra e
ben si sposa con l’analisi
scientifica di come le
relazioni umane incidono
sugli assetti tattici. Della
bella iniziativa del Csi di
Carpi, grazie all’impegno
di Riccardo Soragni, si
ricorda il grande successo
riscosso tra i partecipanti,
entusiasti della competenza,
della chiarezza didattica e
della vivacità dei relatori
Domenica 1° dicembre, alle 15,45, presso il negozio Nuovi Orizzonti, in via
Nicolò Biondo, 53, si terrà una presentazione con video, esperienze,
dimostrazione pratica e un rinfresco
Nordic Walking: emozioni e salute in cammino
P
erché ci piace camminare? Perché
quest’azione è diventata un’attrattiva globale?
Che la medicina, con ogni
mezzo divulgativo, ci inviti
tutti ad abbandonare la
sedentarietà e a praticare
quella sana camminata
giornaliera che preventivamente ci aiuta a combattere
i disturbi e le patologie più
diffuse, è assodato. Medici,
oncologi, dietologi, psicologi, chirurghi… ogni branca
della medicina guarda con
molta attenzione al Nordic
Walking perché è dimostrato
che questa disciplina ottiene
risultati davvero inaspettati.
Il Nordic Walking oltre a
farci godere e riscoprire la
natura, fa bene al cuore e alla
circolazione, rafforza braccia
e spalle, migliora la postura
della schiena e tonifica glutei
e addominali. Ma questa
tecnica ci regala molto di più:
dona emozioni vissute nell’intimo ma condivise con coloro
che ci camminano al fianco.
Camminare è un dialogo con
noi stessi, con ciò che ci circonda, con la vita. Camminare è la vita! Significa ritrovare
una dimensione interiore che
abbiamo perduto nel tempo.
Volete conoscere e provare la
tecnica e scoprire cosa offre
il Nordic Walking? Allora
recatevi presso il negozio
Nuovi Orizzonti domenica
1° dicembre, alle 15,45, in
via Nicolò Biondo, 53 a Carpi
dove si terrà una presentazione con video e esperienze,
dimostrazione pratica e
rinfresco.
animati da una passione
d’altri tempi, e soprattutto la
ferma convinzione che una
nuova pedagogia calcistica
e dunque un nuovo calcio
siano possibili. La formazione del calciatore non può
prescindere dal divertimento. Horst è noto per la sua
critica a un sistema educativo, particolarmente diffuso
in Italia, che, troppo spesso,
si dimentica del piacere del
gioco, della componente
ludica che costituisce la sola
e unica ragione per cui, sin
da piccolini, si è indotti a
rincorrere un pallone. “Se
chiedete a loro - affermava
egli stesso in una recente
intervista, alludendo ai
bambini cui proponeva il
proprio metodo - vi diranno
che non vedono l’ora di
tornare al campo d’allenamento; e dato che allenarsi
due volte a settimana non è
assolutamente sufficiente, e
che d’altra parte è mostruoso dover costringere un
bambino, appare fondamentale educare al gesto tecnico
nel segno del divertimento e
non della competizione
sfrenata, delle tensioni
controproducenti e di una
sciocca ambizione a tutti i
costi. La mania di stilare
campionati e classifiche
porta solo negatività e
tensioni”. Un aspetto,
questo, cui ha accennato lo
stesso Bacconi, il quale
ribadiva durante il meeting
che “l’agonismo, in quanto
innato e istintivo nel bambino, non necessita di essere
instillato o esasperato: al più
occorre disciplinare l’energia, la passione e il sentimento”. Non certo annientarlo in un ingorgo di
competizione sfrenata e
ansie da cui non possono
che conseguire maleducazione e mancato rispetto
reciproco. E, in questo
senso, l’Italia non costituisce uno degli ambienti più
favorevoli all’educazione
umana e quindi tecnicotattica del calciatore se,
come sentenziava lo stesso
Horst, certi allenatori e
“troppi genitori” ispirano
l’insana ambizione di
vincere subito “già a dodici
anni”. Un macroriflesso
dello status quo di incultura
calcistica imperante, ci
permettiamo di aggiungere,
si può scorgere nei vari
ranking europei: un calcio
italiano logorato da tensioni, ansie di vittoria e sindromi di complotto arranca
paurosamente al cospetto di
chi, sul talento e sulla
novità, sui giovani e sull’internazionalizzione, sull’incontro di diverse etnie e
culture calcistiche ha
costruito un impero con cui,
a ora, la resistenza al
cambiamento e l’incultura
di un sistema come quello
italiano non possono ambire
a competere.
Federico Campedelli
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