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Equazioni no problem
Problemi e indovinelli
Equazioni no problem
In tutti i tempi, e presso tutti i popoli,
si insegnavano dei giochi per rendere dilettevole
e meno noiosa l'aritmetica…….
Il Maestro, e i piccoli allievi Pietro e Paolo.
MAESTRO: Pietro, pensa un numero.
PIETRO: Pensato.
MAESTRO: Aggiungi uno.
PIETRO: Aggiunto.
MAESTRO: Quanto hai trovato?
PIETRO: Sei.
MAESTRO: Tu Paolo, indovina il numero pensato da Pietro.
PAOLO: 6 -1 = 5, tale è il numero pensato.
MAESTRO: Bravo Paolo, hai fatto un primo passo in Algebra.
Gli stessi.
MAESTRO: Paolo, pensa un numero, raddoppialo, aggiungi 3, dicci il risultato, e tu Pietro indovina
il numero pensato.
PAOLO: 15.
PIETRO: (15 -3) / 2 = 6.
MAESTRO: Bravo Pietro, hai fatto un lungo passo nell'Algebra.
Il desiderio di risolvere problemi è stato, sin dai tempi più antichi,
di incitamento a studiare le equazioni in cui quei problemi si traducevano.
Anche noi, proponendo indovinelli,
risolviamo spesso, senza rendercene conto, delle semplici equazioni.
Lo scopo della matematica è di risolvere i problemi
numerici che si incontrano nella vita pratica.
Questi problemi interessano gli allievi molto più che
i calcoli su numeri astratti, o su lettere, dei quali
calcoli gli allievi non vedono alcuna applicazione,
perché spesso non ne hanno.
Un mattone pesa 1Kg
più mezzo mattone.
Quanto pesa
il mattone?
Pensa un numero,
raddoppialo,
aggiungi 8, dividi per 2,
sottrai il numero pensato;
……..avrai 4!!
Se una gallina e mezza
fa un uovo e mezzo
in un giorno e mezzo,
quante uova
fanno tre galline
in tre giorni?",
Se a un numero
si aggiunge
il suo triplo
e si sottrae
la sua metà,
si ottiene 28.
Qual è il numero?
problemi di questo tipo,
apparentemente complicati ,
nascondono una semplice
equazione di primo grado.
X = 1 + X/2
(2X+8):2-X= 4
(X+3X) – X/2 = 28
X= 2
0=0
X=8
Pensa un numero, moltiplica per 2,
aggiungi 5, moltiplica per 5,
aggiungi 10, e moltiplica per 10,
e dimmi il risultato.
Se da questo sottraggo 350,
e divido per 100,
ho il numero pensato.
Se esso è n:
(( n X 2 + 5) X 5 +10) X 10-350) / 100 = n.
Così LEONARDO, nel capitolo “De Divinationibus".
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