Quando lassù i cieli non avevano ancora nome
E quaggiù la terra ferma non era chiamata ancora con un nome
Apsù il primo, il genitore, e Madre-Tiamat, la genitrice
Mescolavano insieme le loro acque.
Né banchi di canne vi erano raggruppati
Ne canneti vi erano ancora distinguibili.
E mentre degli dei nessuno era ancora apparso,
Essi non erano né chiamati per nome né definiti da un destino.
In Apsù e Tiamat alcuni dei furono creati
Lahmu e Lahamu apparvero e furono chiamati per nome.
A mente fresca, il signore contemplò il cadavere di Tiamat:
Voleva tagliarne la carne mostruosa per trarne cose belle.
Egli la spaccò in due parti come un’ostrica.
Metà di essa egli rizzò e coprì con essa il cielo.
Egli tirò il chiavistello e stabilì guardiani.
Egli ingiunse loro di non lasciar uscire la sua acqua.
Poi fece apparire Nanna al quale affidò la notte.
Gli affidò il gioiello notturno per definire i giorni.
Voglio condensare del sangue, costituire un’ossatura
“Ogni mese- gli disse- senza interruzioni mettiti in cammino con ilEtuo
disco.
creare
così un prototipo di umano che si chiamerà uomo.
Al primo mese, illuminati al di sopra della terra.
Poi mantieni i tuoi corni brillanti per segnare i primi sei giorni; Venne dunque incatenato e messo di fronte ad Ea
al settimo giorno il tuo disco dovrà essere a metà;
Poi per infliggergli il suo castigo fu dissanguato
al quindicesimo, ogni mezzo mese, congiungiti con Samas
E con il suo sangue Ea creò l’umanità
E quando Samas, all’orizzonte, si dirigerà verso di te
In modo acconcio diminuisci e scompari.
Questo prototipo, questo uomo voglio crearlo
Nel giorno dell’oscuramento riavvicinati alla traiettoria di Samas, Perché gli siano imposte le fatiche degli dei
Affinché al trentesimo , di nuovo, tu ti ritrovi in congiunzione conElui.
che essi abbiano tempo libero.
L'Enûma Eliš (in italiano Quando in alto) è un poema
mesopotamico che tratta il mito della creazione e le
imprese del dio Marduk. Veniva recitato durante l'akītu,
la festa del capodanno di Babilonia. L'opera risale
probabilmente al XIII o al XII secolo a.C., al tempo della
prima dinastia di Babilonia; se ne conoscono alcune
versioni assire del VII secolo a.C. trovate ad Assur e a
Ninive. Il poema fu ritrovato da Austen Henry Layard nel
1849 (in pezzi) a Ninive, e venne tradotto da George
Smith nel 1876.
Apsù
Lahmu
Tiamat
Lahamu
Kingu
Ea
Uomo
Marduk
Stelle
Luna
(Nanna)
Al principio nulla aveva nome…
Sole
(Samas)
INIZIO
CHI CREA
ORIGINE DEL
CREATORE
MEZZO
DELLA
CREAZIONE
ELEMENTI
COMUNI
DIO
CAOS
BUIO
SILENZI
O
ACQUA
FANGO
UOVO
ENUMA ELIS
Apsù e Tiamat
Marduk ed Ea
Ea
BIBBIA
Dio
Dio
/
Corpo di Tiamat
Parole
X
X
X
X
X
X
PENSIERI
PAROLE
X
DIFFERENZE
Nel testo della Bibbia si parte dal nulla e procedendo passo per
passo si può notare la creazione del cielo e della terra, la
separazione della luce dalle tenebre e delle acque per mezzo
del firmamento.
Anche nel mito di Enuma Elis, possiamo assistere alla
creazione di tutti questi elementi, o per lo meno al momento in
cui vengono dati loro dei nomi, ma l’inizio della creazione
parte dal caos.
Un’ altra sostanziale differenza è il motivo per cui vengono
creati gli uomini.
Nella Bibbia dio crea una specie di Paradiso terrestre apposta
per gli uomini. Decide di crearli a sua immagine e somiglianza
cosicché possano popolare la Terra e renderla migliore
Nel mito babilonese, invece, gli uomini vengono creati con il
sangue, perché nascono per servire gli dei.
UGUAGLIANZE
Come si può notare nella tabella, gli elementi comuni tra i due
racconti sono: l’acqua e il buio.
Questi due elementi sono entrambi presenti perché: l’acqua è
alla base della vita, senza di essa non ci sarebbe una creazione e
gli esseri viventi non potrebbero vivere. Il buio, invece, è il
simbolo di qualcosa non ancora creato o scoperto e, quindi,
deve essere esserci prima della creazione.
Danesi Debora, Ducoli Matteo, Ervas Boris, Ferrario Veronica e
Massari Sebastiano
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Enuma Elis