ANNO XXXIV / NUMERO 50 / 1 EURO* A COPIA / MERCOLEDÌ 28 FEBBRAIO 2007 www.ilgiornale.it
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IRRIDUCIBILI E ABUSIVI
Casarini combatte i ricchi sfrattando i poveri
Il leader dei Disobbedienti tra i no global che occupano case popolari aggirando le graduatorie
GIAN MARCO CHIOCCI E STEFANO ZURLO A PAGINA 9
Solo tre battimani a Palazzo Madama per il leader dell’Unione che aggiunge alle priorità la riforma della legge elettorale. Stasera la fiducia, Turigliatto voterà «sì»
Prodi in Senato, il brodino è servito
Il discorso del premier accolto dal gelo. Berlusconi: «Povera anima, fa quello che può»
L’agenzia finanziaria Moody’s boccia il governo: accentuerà il declino economico
INCOLLATI ALLA POLTRONA
CONTI E BUCHI
UNICO PROGRAMMA:
RESISTERE
M. BARTOCCELLI, L. CESARETTI, F. DE FEO, F. MANTI, F. RAVONI E R. SCAFURI DA PAGINA 2 A PAGINA 5
Gli autogol
del rigorista
Ma che famiglia d'Egitto?
Vada a leggersi lo studio del
Sole 24 Ore dove si dice che
in Italia grazie all'Irpef, uno
più figli ha più tasse paga.
Se non ha tempo di leggere
le cronache si informi. Lo sa
o no il professore che con tutta questa incertezza e con
una manovra contenente 63
nuove tasse c'è il pericolo
che la ripresa economica
passi in Italia senza fermarsi? È inutile che annunci
nuovi assegni familiari
quando dalle tasche della famiglia media italiana ha tolto già qualche centinaio di
euro. È inutile che annunci
nuovi assegni di disoccupazione quando si accinge a
mettere a repentaglio la legge Biagi che ha creato posti
di lavoro.
Ieri ha affermato che «la
crescita va incentivata ulteriormente». Ulteriormente
rispetto a chi e a che cosa? E
non ci venga a ripetere la solita storia che il suo governo
guarda con un occhio alla
crescita e con l'altro alla
equità e alla coesione sociale. L'equità si fa se c'è più
crescita. La coesione sociale
di un Paese si fa se tutti godono un po' più della ricchezza. Che storia triste, questa
del governo Prodi. Che paradosso che un governo in stato agonico parli della crescita e del rilancio. Vi ricordate
la fabbrica del programma?
Vi ricordate la carta di Caserta? Vi ricordate l'albero
del programma? Non ce n’è
più traccia, ormai il governo
è seduto su un ramo praticamente secco. Speriamo che
ceda presto a questo peso ormai insopportabile.
«M
anterremo gli
impegni con rigore», ha promesso per
l’ennesima volta Tommaso Padoa-Schioppa (...)
AFGHANISTAN
Attacco kamikaze
per uccidere
il vicepresidente Usa
SEGUE A PAGINA 2
Quattro pericoli
per la ripresa
Claudio Borghi
L’
Impero Romano
entrò nel suo periodo più buio quando anche personaggi mediocri cominciarono a (...)
Premier don Abbondio
SEGUE IN PENULTIMA PAGINA
Mario Cervi
La Cina fa crollare le Borse
Wall Street brucia 600 miliardi di dollari. Colpo dell’Enel in Spagna
SEGUE IN PENULTIMA PAGINA
er spiegare che cosa
sia stato il 1977 Lucia Annunziata usa alcune immagini plastiche
che hanno una loro efficacia: «L’ultima foto di famiglia della sinistra tutta», «L’anno in cui (...)
Prima Shanghai, poi l’Europa, infine crollo a Wall Street
che ha bruciato 600 miliardi
di dollari. Giornata nera per
le Borse mondiali colpite dalla sindrome cinese: nel nostro continente i ribassi sono
stati tra il 2 e il 3% e sono
costati 270 miliardi di euro
in termini di capitalizzazione. I mercati si sono scoperti
fragili e c’è chi ha paura della recessione. Intanto però
l’Enel fa il colpo: il colosso
energetico italiano ha deciso
l’acquisto del 10% di Endesa, il gruppo spagnolo sul
quale è in corso un’Opa.
L. AMUSO E E. CUSMAI A PAGINA 15
SEGUE A PAGINA 28
A. ALLEGRI, P. GIOVANELLI
VIA LIBERA DEL GOVERNO INGLESE
ANNIVERSARI
Embrioni uomo-animale
L’orrore diventa realtà
Quel ’77 che non
cambiò il mondo
Stenio Solinas
Eugenia Roccella
I
n Inghilterra gli embrioni-chimera si faranno.
Lo annuncia trionfalmente il Times, il giornale che
con più convinzione ha
condotto la campagna (...)
P
C
redo d’aver capito lo stato
d’animo di Romano Prodi mentre pronunciava ieri al Senato, con
burocratica aridità e quasi con svogliatezza, il suo discorso. Il Presidente del Consiglio era ossessionato dal timore che una parola, una
frase, un gesto potessero offrire un
appiglio non all’opposizione (...)
SEGUE IN PENULTIMA PAGINA
Guerra di primavera
Massimo Introvigne
I
l sanguinoso attentato suicida
che ha colpito la base americana di Bagram, in Afghanistan, ha
lasciato fortunatamente illeso il vice-presidente americano Cheney.
Non si sa, invece, se lascerà illeso
Prodi. Non si tratta infatti di un gesto dimostrativo, ma dell'inizio di
quella guerra di primavera in (...)
SEGUE IN PENULTIMA PAGINA
FAUSTO BILOSLAVO A PAGINA 11
E R. PARIETTI ALLE PAGINE 19 E 23
APPUNTO
di FILIPPO FACCI
SANREMO
www.circle-line.eu
I
ra anima, di più non poteva fare». E
l’agenzia Moody’s boccia il governo:
«Accentuerà il declino economico»
Gian Battista Bozzo
Paolo Del Debbio
l governo non è la soluzione, è il problema.
Questo era lo slogan
dei repubblicani americani ai tempi di Reagan. Difficile trovare una descrizione più adeguata del
Governo di Romano Prodi. Il
professore non ha mancato
di confermarlo ieri al Senato. I problemi di Prodi non
sono quelli del Paese. Il nostro presidente del Consiglio ha un unico problema
che è la sua stella polare, fare di tutto, e anche di più, e
anche ad ogni costo per restare dov'è. Per fare questo
deve dare retta ai comunisti
e ai verdi che non gli fanno
fare quello di cui il Paese
avrebbe bisogno. Ha detto
bene il senatore Maurizio
Sacconi intervenendo ieri: i
comunisti al governo sono
antioccidentali, ostili alle
economie di mercato, propugnatori di un conflitto sociale esasperato, regressivi nei
confronti di ogni riforma del
modello sociale a partire dalle pensioni. C'è di che essere
disperati. Ma Prodi sorvola
con la leggerezza di una silfide.
I problemi del Paese non
sono quelli di Prodi. C'è un
po' più di distanza che tra la
superficie e il fondo della fossa delle marianne. Gli italiani hanno un problema fondamentale: trovare il modo,
come dicono gli economisti,
di agganciare la ripresa. Nel
2006, cioè quando Prodi
non c'entrava un bel niente,
la ripresa è stata del 2 per
cento. Quest'anno è difficile
che ci arrivi. Per causa sua.
Ieri ha detto che il centro della sua politica è la famiglia.
Gelo al Senato durante il discorso in
cui Prodi ha chiesto la fiducia in vista
del voto di stasera. Berlusconi: «Pove-
Tex vile
F
MARZO
Michelle, un Festival
di lacrime ed Eros
T. DAMASCELLI, P. GIORDANO
IN EDICOLA
E C.G. ROMANA ALLE PAGINE 30-31
antastico, quei genii dei Codacons
hanno fatto smettere di fumare
Tex Willer: il prossimo obiettivo sarà
farlo entrare nel saloon a chiedere un
bicchierino di latte. Per intanto i nostri
Consumatori-politici, che ad aprile
hanno anche fatto una lista elettorale
per sostenere Prodi, possono accontentarsi: nei fumetti di Tex in edicola con
Repubblica le sigarette sono sparite o
appaiono spente. La fondamentale
campagna era partita nel tardo 1999,
quando il Codacons chiese il ritiro del
numero 458 di Tex Willer «per istigazione al fumo e all'alcol»: il nostro ranger si distendeva fumando e un suo
amico indiano beveva per schiarirsi le
idee. Ma ora il problema è questo: basterà? Tex, modesto particolare, può
ancora sparare, ammazzare: è proprio necessario? E che dire di quel suo
vestire da no-global? Si potrebbe mettergli un maglioncino girocollo e farlo
lavorare alle poste texane: per un mondo migliore. E quel povero cavallo: meglio una Punto. E in quella minacciosa
fondina: non più una Colt, ma un bel
cono gelato (fragola e pistacchio: niente gusti grassi) oppure l'arma più debilitante dei nostri tempi: una tessera
dei Codacons. Non uccide, ma ti fa veramente cadere le pistole.
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