Agrumi
Arancio dolce (varieta' gruppo Navel)
Arance rosse:
•TAROCCO
È la varietà più diffusa in Italia. I numerosi cloni disponibili e le differenti
condizioni pedoclimatiche dei diversi ambienti di coltivazione rendono possibile
un calendario di maturazione del Tarocco molto ampio che và da inizio
Dicembre ad Aprile.
•MORO
•SANGUINELLO
Arance Bionde
Le cultivar di arancio a polpa bionda costituiscono il gruppo di varietà di
maggiore diffusione nel mondo; si distinguono essenzialmente in ombelicate
e non,
NAVEL (ombelicale)
Il gruppo Navel contiene: Navelina (metà Ottobre), Washington Navel
(Gennaio), Navelate (Aprile-Maggio).
Le Navel hanno meno succo e sono indicate prevalentemente per il mercato
del fresco.
OVALE
E’ una varietà di origine italiana i cui frutti presentano pezzatura media, forma
ovoidale, elevata resa in succo ed ottime caratteristiche organolettiche.
La maturazione avviene in aprile. Purtroppo alcune peculiarità della pianta –
quali la tendenza a rifiorire, le particolari esigenze pedoclimatiche, la
suscettibilità al freddo – ne limitano fortemente la diffusione.
VALENCIA LATE
E’ la varietà tardiva più diffusa nel mondoda Aprile in poi.
Da: La Rosa e Tribulato, 2006
Da: La Rosa e Tribulato, 2006
Mandarancio (Citrus reticulata - Citrus clementina)
Mandarini e mandarino-simili: cultivar
“interessanti” :
Bellezza, Desiderio, Cami, Clementine
tardivo, Fortune, Hernandina, Marisol,
Nova, Primosole, Tacle
Limone (Citrus limon): rifiorenza: fiori e frutti compresenti
Le cultivar di limone di maggior interesse sono sia
italiane che straniere:
- cultivar italiane: Femminello Comune,
Monachello, Interdonato, Femminello Zagara
Bianca, Femminello Siracusano, Femminello
Apireno Continella;
- cultivar straniere: Eureka, Lisbon, Verna o
Berna, Mesero, Gallego, Genoa, Karystini
Arancio amaro (Citrus aurantium L.)
Arancio trifogliato (Poncirus trifoliata)
Bergamotto
Frutto di Cedro
Fiori di Cedro
Frutti di Chinotto
Kumquat rotondo (Fortunella japonica)
Kumquat ovale (Fortunella margarita)
Lime (Citrus aurantifolia)
Limetta dolce di Roma o Pursha
Limone Volkameriano (Citrus volkameriana)
Mapo Tangelo (Citrus x tangelo)
Frutto di Pompelmo a polpa chiara
Frutto di Pompelmo a polpa pigmentata
La concimazione
CARATTERISTICHE DEI PRINCIPALI ELEMENTI NUTRITIVI:
• Azoto: frazionare in più interventi, a partire da fine febbraio-marzo, con un secondo
intervento ad allegagione avvenuta (fine luglio), soprattutto nei terreni
tendenzialmente sciolti. Preferibile la fertirrigazione. Nelle cultivar tardive è meglio
attendere la raccolta del frutto prima di dare azotati.
• Fosforo: esso influisce positivamente sulla produttività e soprattutto sulla qualità
dei frutti in quanto anticipa la maturazione, aumenta il contenuto zuccherino,
diminuisce l'acidità del frutto e regola lo spessore della buccia, rendendola più liscia.
• Potassio: dopo l'azoto, il potassio è l'elemento maggiormente assorbito da parte
degli agrumi una sua carenza determina una diminuzione della pezzatura, un ritardo
nella maturazione e alcune alterazioni a livello della buccia. La cura di stati di
carenza può essere effettuata o con interventi al terreno, da fare in autunno prima
che inizino le piogge, con solfato di potassio da interrare con le lavorazioni, o in
maniera più rapida con interventi fogliari con nitrato di potassio al 3-5%.
• Microelementi: Ferro, Manganese, Zinco, in caso di carenze, questi vengono
somministrati, tramite fertirrigazione e/o concimazione fogliare, nel periodo
primaverile estivo.
La potatura
La potatura è tra le operazioni colturali di maggiore importanza
nella gestione dell'agrumeto, soprattutto per regolare la qualità
del prodotto. Occorre tener presenti i seguenti aspetti:
1. la fruttificazione avviene sui rami che si sono formati l'anno
precedente;
2. l'accrescimento dei rami si verifica di norma in tre periodi:
primavera, inizio estate, autunno;
3. la differenziazione a fiore delle gemme ha inizio durante la
stasi invernale;
4. nei mesi di Febbraio e Marzo, nelle foglie e nei rami si
raggiunge il massimo contenuto di sostanze di riserva;
5. l'allegagione dei fiori dipende dalla quantità di sostanze di
riserva presente sugli alberi.
Di conseguenza:
1. non è opportuno procedere alla potatura nei mesi di Febbraio e
Marzo, periodo in cui si registra l'accumulo delle sostanze di
riserva;
2. la pianta deve possedere una adeguata quantità di foglie per
assicurare una buona fioritura;
3. gli interventi di potatura devono servire anche a dare alla pianta
una struttura valida per la migliore utilizzazione della luce ed a
predisporla a portare il peso della produzione senza rischio di
sbrancature;
4. un intervento leggero volto a sfoltire la chioma, eliminando i
rami più debilitati che hanno prodotto, va effettuato evitando i
periodi di eccessi termici caldo e freddo;
5. i rami da eliminare sono quelli secchi, molto deboli, curvati
verso terra con branchette scarsamente vitali;
6. nel Mandarino e nel Clementine, per il tipico affastellamento dei
giovani germogli nella parte terminale dei rami, è necessaria
un'operazione di diradamento o "sdoppiamento" in modo che i
rametti risultino sufficientemente distanziati;
7. la migliore epoca per eseguire la potatura in agrumeti maturi è
compresa tra la primavera e l'inizio dell'estate, compatibilmente
con la disponibilità di manodopera specializzata;
8. l'autunno e l'inverno sono da evitare per il possibile verificarsi di
notevoli abbassamenti di temperatura;
9. il turno della potatura dovrebbe essere annuale, nel Mandarino
e nel Clementine onde attenuare il fenomeno dell'alternanza,
per l'arancio può essere anche poliennale.
Avversità animali
a) Aleuroide fioccoso degli agrumi (Aleurotrixus
floccosus)
b) Ragnetti (acari)
c) Cocciniglie
d) Minatori (Phyllocnistis citrella)
e) Afide verde e afide bruno
Foglia di agrume attaccata da afide verde.
Frutto attaccato da cocciniglia rosso forte degli agrumi.
Frutto di limone con tipica "nasca di
ferro" conseguente all'attacco del
ragnetto rosso (Tetranychus urticae).
Foglie con danno di aleiroide fioccoso.
Adulto, stadi giovanili di aleiroide
fioccoso e adulto di Cales noachi (foto
Longo)
Le principali malattie crittogamiche e batteriche negli
agrumeti, in ordine di importanza sono:
1. marciumi radicali e del colletto da Phytophtora spp. (P.
nicotianae e P. citrophotora);
2. mal secco (Phoma tracheifila);
3. le fumaggini.
Difesa fitosanitaria contro Phytophthora spp. in particolare contro
i marciumi radicali e del colletto. Interventi e/o misure preventive:
a) impiego di portainnesti resistenti;
b) drenaggio e, in generale, misure volte ad evitare ristagni idrici;
c) altezza dell'innesto dal suolo non inferiore a 60 cm;
d) impianto non eccessivamente profondo;
e) evitare di saturare il terreno con l'irrigazione, e la bagnatura
prolungata del tronco e dei rami;
f) evitare impianti d'irrigazione sopra chioma, soprattutto se si
utilizzano acque superficiali;
g) scalzatura della corona radicale abbinata a potatura drastica,
nei casi di infezioni in atto.
Negli impianti di limoni, il mal secco può rappresentare un grosso problema. La
difesa fitosanitaria si realizza essenzialmente attraverso interventi di tipo
preventivo quali:
1. impiego di cv o cloni poco suscettibili;
2. asportazione e bruciatura dei rami infetti;
3. scelta opportuna del periodo in cui effettuare le potature e le lavorazioni al
terreno;
4. lavorazioni superficiali per non causare ferite alle radici;
Terapia curativa
Interventi a base di Ossicloruro di rame hanno efficacia nei vivai e nei limoneti
adulti, come pratica di routine subito dopo un evento meteorico dannoso
(grandine, gelo, ecc.) e/o dopo la potatura in impianti già colpiti; in questo
caso il periodo utile per i trattamenti va da ottobre a fine febbraio.
Le principali malattie da virus e viroidi sono:
1. Tristezza
2. Concavità gommosa
3. Impietratura
Aspetti della Tristezza
• Patologia aggressiva della pianta, con sintomi
evidenti a livello del punto di innesto.
• Deformazioni ai frutti e defogliazione e seccume
della pianta
• Asintomatica su diverse specie di agrumi
• Veicolata da alcuni afidi (Aphys gossypii;
Toxopitera citricidus)
• Veicolata con materiale di propagazione infetto
Pianta di Tarocco con evidenti sintomi di deperimento
causati da infezione di tristezza.
Frutti deformati di arancio dolce, cv Tarocco.
Controllo della Tristezza
• Misure preventive:
1. scelta di portinnesti resistenti
2. uso di materiale vivaistico certificato
3. lotta agli afidi vettori
• Misure curative:
1. estirpazione delle piante infette e distruzione
del materiale
2. controlli ripetuti delle piante vicine
L’incidenza e la pericolosità della tristezza non sono uguali in
tutte le aree agrumicole italiane. In Calabria, ad es., le malattie
da virus e da viroidi riguardano in particolare i vecchi impianti.
Per questo, le linee guida sono leggermente diverse:
Prevenzione: controllo dei vivai.
Agrumeti adulti:
1. evitare l'innesto con gemme non sicure ed il reinnesto;
2. evitare il reinnesto con clementine, mandarino, tangeli o
pompelmo di vecchi agrumeti o di agrumeti giovani non
certificati o il reinnesto con vecchi cloni di alberi innestati su
citrange;
3. utilizzare soluzioni disinfettanti (candeggina diluita con acqua)
per gli attrezzi di potatura;
PORTINNESTI
• Arancio amaro (C. aurantium):
portainnesto praticamente universale per gli agrumi, in
quanto:
1. tollerante a salinità,
alcalinità
freddo
gommosi da Phytophthora
2. induce buone caratteristiche qualitative ai frutti
Tuttavia:
3. “stanca” il terreno e non è adatto al reimpianto
4. suscettibile al virus della Tristezza
Su un totale di quasi 25 milioni di piante di agrumi certificate dal
1974 al 1989, 21,5 milioni erano state propagate su arancio
amaro; questo valore rappresentava :
1. l’86,4% del totale delle piante di arancio,
2. il 94,3% di quello delle piante di limone,
3. l’88,9% di quello delle piante di clementine, mandarino e
mandarino simili.
Nello stesso periodo l’utilizzo dei citrange Troyer e Carrizo ha
riguardato oltre 2 milioni di piante:
1. il 13% degli aranci
2. l’8,4% dei clementine, mandarini e mandarino-simili
I citrange Troyer e Carrizo inducono, rispetto all’arancio amaro, elevate
produzioni nei casi di reimpianto: con l’arancio amaro le dimensioni
degli alberi e le produzioni sono ridotte.
Nell’agrumicoltura italiana rappresentano gli unici soggetti usati in una
certa misura alternativamente all’arancio amaro;
negli ultimi 15 anni i citrange non venivano molto usati per la moria
causata dal marciume secco (Fusarium solani (Mart.) Sacc.), agevolata
anche dal nostro sistema di irrigazione più diffuso (localizzato con
spruzzatori disposti a ‘baffo’);
più recentemente la loro resistenza alla tristezza li ha rilanciati,
relegando l’utilizzo dell’arancio amaro al solo limone.
L’alemow, nonostante la combinazione con l’arancio dolce ed il
mandarino sia alquanto suscettibile alla tristezza, è risultato
interessante per la notevolissima vigoria e la produttività indotta nel
clementine, la qualità dei frutti è però inferiore per contenuto di zuccheri
e acidi.
ALTRI PORTINNESTI:
L’arancio trifogliato non ha un’ampia plasticità di adattamento
nei nostri ambienti, perché richiede terreni di medio impasto,
sabbiosi, profondi in cui il calcare attivo è assente o poco
presente.
Il citrumelo Swingle ha dimostrato di indurre le migliori
caratteristiche (tolleranza al freddo, elevate produzioni, veloce
crescita dell’oggetto, resistenza alla gommosi da Phytophthora
spp.)
anche se l’elevata suscettibilità alla clorosi ferrica, in misura
simile a quella dell’arancio trifogliato, limita il suo utilizzo a quei
terreni che posseggano un contenuto in calcare attivo molto
basso.
Il limone volkameriano:
riduce la qualità delle caratteristiche interne dei frutti
è sensibile alla gommosi da Phytophthora spp., quindi il suo
utilizzo è problematico;
L’alemow, nonostante la combinazione con l’arancio dolce ed il
mandarino sia alquanto suscettibile alla tristezza, è risultato
interessante per
la notevolissima vigoria e
la produttività indotta nel clementine,
la qualità dei frutti è però inferiore per contenuto di zuccheri e
acidi.
Gli inconvenienti causati da questi portinnesti non li
rendono proponibili per la maggior parte degli agrumi e
delle condizioni ambientali.
Controllo delle infestanti
1. Il metodo di controllo scelto deve rispettare l'apparato
radicale della pianta, perché:
•le radici assorbenti si sviluppano nei primi strati del terreno
•la pianta assorbe l'acqua e i fertilizzanti in essa disciolti più
facilmente dagli strati superficiali del terreno.
2. Sfalcio e/o triturazione sono possibili solo con ottima
disponibilità idrica dell'azienda (maggiori consumi d'acqua per
il cotico erboso).
3. Diserbo chimico consigliato (glyphosate, glufosinate
ammonio e glifosate trimesio).
Le lavorazioni del terreno
Si praticano nel periodo primaverile estivo ed autunnale per il
controllo di erbe infestanti, interrare i concimi e, dove necessario,
per preparare il terreno all'irrigazione.
Le lavorazioni del terreno devono essere superficiali (max 20 cm),
per evitare danni all'apparato radicale assorbente degli agrumi.
Si devono evitare nel periodo della fioritura e nell'autunno inoltrato
in quanto possono avere ripercussioni negative sull'allegagione e
sulla qualità del frutto
Possono indurre un'eccessiva cascola dei frutti prima della
maturazione commerciale.
Irrigazione
La qualità e la quantità dei frutti sono influenzate dai volumi di
acqua e dai turni di irrigazione adottati nell'agrumeto
In rapporto all'andamento stagionale l'irrigazione è indispensabile
da Maggio a Ottobre.
Deficit idrico
Salinità non più di 1.500 ppm; Cloro: < 200 ppm, terreni sciolti: fino a 300 ppm
Temperature (<13; >30)
Limitano lo sviluppo radicale degli agrumi
Alcune fisiopatie sono legate a squilibri idrici: “creasing” e
spaccatura del frutto
Agrumi: specie mesofite con caratteristiche
xerofitiche :
Θ
foglie grosse, con cuticola
Θ
stomi solo nella pagina inferiore
buona capacità di modulare apertura
stomatica in funzione acqua disponibile)
Θ
Carenze idriche in fasi
fenologiche
• Carenze idriche dalla ripresa vegetativa
(febbraio) fino alla fase di fioritura e allegagione
provocano aborti e cascola dei fiori e dei
frutticini allegati.
• Stress idrici dopo allegagione comportano frutti:
piccoli
con buccia spessa
meno succosi
maggiore acidità e Solidi solubili
“ratio” (SS/ac.) più bassa
• Stagione irrigua (in Italia) da maggio a ottobre
• Valori soglia tensiometrici per irrigare:
-50 -70 hPa
• Volumi irrigui variano tra 5000 e 6500 m3/ha
anno
• I valori dei coefficienti colturali aumentano fino
ad ottobre
• La traspirazione e i Kc dipendono dall’età delle
piante
curva stagionale dei Coefficienti Colturali (Kc)
1,4
1,2
Kc
1
0,8
Navelina, moro
0,6
tarocco, limone
0,4
0,2
t.
t
re
o
t
e
b
s
S
o
lio
0
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g
rile
0
g
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O
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A
3
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G
4
2
2
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0
8
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1
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-3
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u
A
O
A
S
L
1
9
1G
17
25
24
no
epoca
Variazione di Et in funzione dimensioni chioma
ET (%)
120
80
40
0
0
10
20
30
40
50
60
Indice di copertura (%)
70
Variazione di Kc in funzione dimensioni chioma
1
Kc
0,75
0,5
0,25
0
0
10
20
30
40
50
60
Indice di copertura (%)
70
Variazione del Kc in funzione del Lai
0,8
Kc
0,6
0,4
0,2
0
0
0,5
1
1,5
Leaf Area Index
2
Irrigazione climatizzante
Usata in alcuni casi per risolvere
problemi legati alla cascola dei frutti.
Es. Clementine
Irrigazione climatizzante: effetto sull’ Umidità Relativa
70
Climatizzato
Controllo
Umidità relativa (%
60
50
40
30
20
10
Da: Fadda et al., 2006
14.24
14.07
13.50
13.33
13.16
12.59
12.42
12.25
12.08
11.51
11.34
11.17
11.00
0
Ore
Irrigazione climatizzante: effetto sulla temperatura
delle foglie di Clementine
Climatizzato
Controllo
40
Temperatura (°C)
36
32
28
24
Da: Fadda et al., 2006
14.30
14.00
13.30
13.00
12.30
12.00
11.30
11.00
20
Ore
Irrigazione climatizzante: effetto sulla fotosintesi
fogliare di Clementine
-2 -1
Fotosintesi netta (μmoli CO 2·m ·s )
Climatizzato
5,00
4,50
4,00
3,50
3,00
2,50
2,00
1,50
1,00
0,50
0,00
a
a
a
a
b
19/06/03
b
17/07/03
b
4/08/03
Date di rilevamento
Da: Fadda et al., 2006
Controllo
b
28/08/03
Irrigazione climatizzante: effetto sulla conduttanza
stomatica di Clementine
-2
-1
Condutanza stomatica (mmoli CO 2 ·m ·s )
Climatizzato
a
180
160
Controllo
a
140
120
100
80
60
40
a
a
b
a
a
b
20
0
19/06/03
17/07/03
4/08/03
Date di rilevamento
Da: Fadda et al., 2006
28/08/03
Forme di allevamento e sesti
• Forma libera, a globo
• Sesti ampi:
4x6
6x6
• Densità basse:
400 alb/ha o meno
AGRUMI: MATURAZIONE E RACCOLTA
Indici
> percentuale di succo (solo per i limoni)
verdelli e primofiore: 20%
altri: 25%
> rapporto RSR e acidi totali (E/A)
arance bionde tardive
10 - 12
arance bionde media mat.
8 - 10
arance rosse e mandarini precoci 6 - 8
pompelmi
5 - 5.5
Modalità:
> a mano (con forbici, tranne i clementini):
il calice (rosetta) non deve essere asportato
> meccanica: solo per i pompelmi da industria
Periodo: >>> frutti non climaterici
> arance e limone: grande persistenza (tranne alcune arance
sanguigne)
> gruppo mandarini: raccolta tempestiva (perdono rapidamente le
qualità gustative)
§ In alcune cultivar: asincronismo tra maturazione polpa e colore
buccia, soprattutto in ambienti tropicali:
> satsuma, clementine, Mapo: buccia verdastra a
maturazione
> arance tardive: la buccia colora in anticipo
Conservazione
Θ U.R.
80-95%
Θ ricambio aria
5 volte al giorno
Θ °C
arance bionde
5-10°
arance pigmentate
8-10°
mandarini
5°
pompelmi
10°
limoni
12-14°
Sverdimento (‘stufatura’: proibita):
Θ O2
50%
Θ Etilene
1-2%
Θ °C
25- 28
Θ U. R.
90%
>>> per 2-3 giorni
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