“Potenziamento della cultura della prevenzione
degli infortuni e della normativa vigente rispetto a
stage, tirocini e alternanza nel mondo del lavoro”.
RISCHIO DA ESPOSIZIONE
AD AGENTI CHIMICI
Valutazione dei rischi.
Datore
Lavoro
Determina,
preliminarmente,
la eventuale presenza
di agenti chimici
pericolosi
• le loro proprietà pericolose;
• le informazioni sulla salute e sicurezza
comunicate dal responsabile
dell’immissione sul mercato tramite la
relativa scheda di sicurezza;
• il livello, il tipo e la durata dell’esposizione;
• le circostanze in cui viene svolto il lavoro
in presenza degli agenti chimici, compresa
la quantità;
• i valori limite di esposizione professionale
o i valori limite biologici;
Valuta anche i rischi
per la sicurezza e la salute dei
lavoratori prendendo in
considerazione
• gli effetti delle misure preventive e
protettive adottate;
• le conclusione tratte da eventuali azioni di
sorveglianza sanitaria (se disponibili).
Valutazione dei rischi.
INALAZIONE
INGESTIONE
ASSORBIMENTO
Valutazione dei rischi.
Nebbie
Particelle liquide
Aerosol
Particelle liquide o solide
sospese in aria
Aeriformi
Gas e vapori
Fumi
Particelle solide
di composizione diversa
dal materiale di origine e
dimensione inferiore al micron
Polveri
Particelle solide generate
per azione meccanica e
di composizione uguale al
materiale di origine
Fibre
Particelle solide che si
caratterizzano per un elevato
rapporto lunghezza/diametro
Classificazione delle sostanze chimiche
La maggior parte delle sostanze chimiche presenta un grado più o
meno elevato di pericolosità che è legato alle loro proprietà chimicofisiche. Quando si intende compiere una operazione che coinvolga la
manipolazione di reattivi e prodotti chimici è fondamentale conoscere
approfonditamente tali loro proprietà per poter prevedere quali
particolari precauzioni devono essere osservate per lavorare in
sicurezza. Le informazioni di natura chimico-fisica possono essere
desunte dalle etichette che devono esser sempre presenti sui
contenitori.
La legge prevede che sulle etichette siano riportati almeno i seguenti
dati:
1.nome della sostanza,
2.nomi del produttore e del distributore,
3.simboli ed indicazioni di pericolo, frasi di rischio (R)
e consigli di prudenza (S).
Alcune definizioni
• SOSTANZE (D.Lgs. 52/1997)
Elementi chimici e loro composti, sia allo stato naturale
che ottenuti mediante lavorazione, compresi gli additivi
necessari per mantenere la stabilità dei prodotti, le
impurità derivanti dal procedimento impiegato, ma esclusi
i solventi che possono essere eliminati senza incidere
sulla stabilità delle sostanze e senza modificare la loro
composizione
• PREPARATI (D.Lgs. 65/2003)
Le miscele o le soluzioni costituite da due o più sostanze
Sostanze e preparati pericolosi
In base alle caratteristiche di
pericolosità, le categorie di
pericolo sono state così
classificate:
Esplosivo: E
Comburente: O
Estremamente infiammabile: F+
Facilmente infiammabile: F
Infiammabile: R10
Altamente tossico: T+
Tossico: T
Nocivo: Xn
Corrosivo: C
Irritante: Xi
Sensibilizzante: R 42 e/o R 43
Cancerogeno: Carc. Cat 1
Mutageno: Muta. Cat1
Tossico per il ciclo riproduttivo: Repr. Cat 1
Pericoloso per l’ambiente: N o/e R52, R53, R59
Classificazione, etichettatura
ed imballaggio.
Ad ogni Categoria di Pericolo è associato un
SIMBOLO.
Alcune categorie non hanno un simbolo specifico
e per convenzione gli viene associato quello che
meglio descrive la gravità dell’effetto.
E
Esplosivo
O
Comburente
F+
Altamente
Infiammabile
Xn
Nocivo
Xi
Irritante
R42
R43
T
Sensibilizzante
Xn
F
C
Facilmente
Infiammabile
Corrosivo
T+
T
Altamente
Tossico
Tossico
N
Mutageni
Cancerogeni
Repr.
Mutageni
Cancerogeni
Repr.
Pericoloso per
l’ambiente
cat.1e2
cat.3
Classificazione, etichettatura
ed imballaggio.
Il processo di classificazione, pertanto, consiste nell’inserire
una sostanza o un preparato in una o più categorie di
pericolo, attribuendo una o più corrispondenti frasi di rischio.
La classificazione, oltre ad avere implicazioni dirette per
altre disposizioni legislative, ha implicazioni sull’etichettatura
dei prodotti.
Frasi di rischio
indicano la natura dei rischi e sono rappresentate da una
serie di cifre precedute dalla lettera “R”
Consigli di prudenza
indicano le precauzioni di sicurezza da adottare e sono
rappresentate da una serie di cifre precedute dalla lettera
“S”
Classificazione, etichettatura
ed imballaggio.
“Frasi di rischio”
R 31
HCl
Acido
cloridrico
(Acido
muriatico)
A contatto con acidi libera gas tossico.
+
NaClO
Ipoclorito di
sodio
(Varechina)
Cl2 + H2O
Cloro
gassoso
Classificazione, etichettatura
ed imballaggio.
Una volta che una sostanza o un preparato sono stati classificati, le frasi di
rischio ed i consigli di prudenza compariranno anche sull’etichetta del
prodotto.
 Nome della sostanza
 Nome, indirizzo completo, e numero di telefono del responsabile
dell’immissione sul mercato della sostanza o del preparato a
prescindere che si tratti del fabbricante, dell’importatore o del
distributore
Simboli e indicazioni di pericolo
Frasi indicanti rischi specifici (frasi R)
Frasi indicanti i consigli di prudenza (frasi S)
Etichettatura: informazioni obbligatorie
Nome
AMMONIACA ANIDRA
Frasi
indicanti
rischi
specifici
T - Tossico
NATURA DEI RISCHI:
Simboli e
indicazioni
di pericolo
R10 - Infiammabile
R23 - Tossico per inalazione
CONSIGLI DI PRUDENZA:
S7/9 - Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato
S16 - Conservare lontano da fiamme o scintille - Non fumare
Frasi
indicanti
consigli di
prudenza
S38 - In caso di ventilazione insufficiente, usare un apparecchio
respiratorio adatto
NUMERO CAS: 7664-41-7
Responsabile
immissione
sul mercato
NUMERO CEE: 007-001-005
DITTA:…………………………………………………………………………...
INDIRIZZO:…………………………………………………………………….
Numero CE o
quantità
nominale
contenuto
Scheda di sicurezza
Per ogni sostanza o preparato pericolosi, immessi sul mercato, il
fabbricante, l'importatore o il distributore deve fornire gratuitamente al
destinatario che è l’utilizzatore professionale della sostanza o del preparato,
su supporto cartaceo o magnetico, una scheda informativa di sicurezza in
occasione o anteriormente alla prima fornitura.
La scheda di sicurezza è obbligatoria ai sensi del Decreto del Ministero
della Sanità del 4-04-1997, emanato in attuazione del D.Lgs. n. 52 del
3/02/1997.
Permette agli utilizzatori di prendere i necessari provvedimenti per la
tutela della salute e sicurezza sul luogo di lavoro.
Permette al datore di lavoro di determinare la presenza sul luogo di lavoro
di qualsiasi agente chimico pericoloso e di valutare l’eventuale rischio alla
salute e sicurezza dei lavoratori derivante dal loro uso.
Scheda di sicurezza: REACH
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
Identificazione della sostanza/preparato e della società/impresa
Identificazione dei pericoli
Composizione/informazione sugli ingredienti
Interventi di primo soccorso
Misure antincendio
Provvedimenti in caso di dispersione accidentale
Manipolazione ed immagazzinamento
Protezione personale/controllo dell'esposizione
Proprietà fisiche e chimiche
Stabilità e reattività
Informazioni tossicologiche
+ Allegato con scenari
Informazioni ecologiche
di esposizione
Osservazioni sullo smaltimento
Informazioni sul trasporto
Informazioni sulla normativa
Altre informazioni
Scheda di sicurezza: REACH
Scheda di sicurezza n.…………. Revisione: mese ……... anno ……….
1 - Elementi identificativi della sostanza o del preparato e della
società/impresa
Denominazione del preparato:……
Ditta:………………
Indirizzo:…………
Informazioni di soccorso:
Tel. …..
2 - Composizione/informazione sugli ingredienti
Componenti che contribuiscono al pericolo:
Tetracloroetilene (Percloroetilene) > 99.0% Xn; R40 CAS 000127-18-4
EINECS 204-825-9
Stabilizzanti a 100%
Scheda di sicurezza: REACH
3 - Indicazioni dei pericoli
3.1 Principali rischi per la salute: il ripetuto contatto con il liquido può
causare dermatiti.
Alte concentrazioni possono produrre irritazione agli occhi ed al naso.
Esposizioni acute possono causare depressione del Sistema Nervoso
Centrale,
lesioni epatiche e morte anestetica. Sintomi di sovraesposizione
includono malessere,
capogiri, mal di testa, aumento della sudorazione, barcollamento e
rallentamento
della capacità mentale.
3.2 Principali rischi per l’ambiente: la sostanza è tossica nei confronti
degli organismi
acquatici.
• Presenta solo un pericolo limitato per l’ambiente:
• scarsa persistenza (t 1/2 globale = 5 mesi);
• basso potenziale di bioaccumulazione;
• alta volatilità;
• biodegradabilità (in condizioni anaerobiche adattate).
Sotto l’azione del calore si decompone emettendo gas tossici.
Scheda di sicurezza: REACH
4 - Misure di primo soccorso
Non somministrare liquidi o indurre il vomito se il paziente è in stato di
incoscienza
oppure ha le convulsioni.
4.1 In caso di contatto con gli occhi
Lavare con acqua abbondante
4.2 In caso di inalazione
Trasportare all’aria aperta. In caso di arresto respiratorio, praticare
respirazione bocca a bocca. In caso di respirazione difficile, far
somministrare ossigeno da personale qualificato.
Chiamare un medico o trasportare al pronto soccorso
Scheda di sicurezza: REACH
4.3 In caso di ingestione
Non indurre il vomito. Chiamare un medico e/o trasportare immediatamente
al pronto soccorso.
4.4 Contatto con la pelle
Lavare con acqua corrente o con doccia
4.5 Avvertenze per il Medico
Poiché, quando inspirato, può verificarsi un rapido assorbimento attraverso
i polmoni con effetti sistemici, la decisione se indurre o meno il vomito deve
essere presa da un medico. Se viene praticata lavanda gastrica si
suggerisce controllo endotracheale e/o esofageo. Pericoli da aspirazione
polmonare devono essere valutati nei confronti della tossicità quando si
prende in considerazione la lavanda gastrica.
In presenza di ustione, trattare come ustione termica dopo
decontaminazione. L’esposizione può aumentare l’irritabilità miocardica.
Non somministrare farmaci simpaticomimetici, se non in caso di assoluta
necessità.
Nessun antidoto specifico. Praticare una terapia di supporto. Il trattamento
deve essere basato sulla valutazione del medico in risposta alle reazioni del
paziente.
Scheda di sicurezza: REACH
5 - Misure antincendio
5.1 Mezzi di estinzione
Acqua nebulizzata
5.2 Prodotti di combustione pericolosi
Esposto al calore del fuoco il prodotto può decomporsi rilasciando
acido cloridrico e piccole quantità di cloro e di fosgene.
5.3 Equipaggiamento di protezione per gli addetti all’estinzione
Indossare autorespiratori autocontenenti del respiro a pressione
positiva ed indumenti protettivi antincendio
(comprendenti casco, giacca, pantaloni, stivali e guanti).
Scheda di sicurezza: REACH
6 - Misure in caso di fuoriuscita accidentale
6.1 Precauzioni collettive
Arrestare la perdita se l’operazione non rappresenta un pericolo. Portare,
se possibile, il contenitore danneggiato all’esterno in una zona isolata e
ben ventilata e trasferire il contenuto in un altro recipiente chiuso e
correttamente etichettato.
Predisporre una adeguata ventilazione. Delimitare l’area contaminata.
Fare allontanare tutte le persone non indispensabili. Eliminare le fonti di
accensione (fiamme libere, scintille, superfici calde, ecc..) onde evitare la
possibile decomposizione.
6.2 Precauzioni individuali
Evitare il contatto con la pelle e con gli occhi e proteggere le vie
respiratorie:
usare autorespiratore ad aria, se si opera in ambiente chiuso, se
l’ossigeno è insufficiente
o in caso di rilevanti emanazioni di prodotto.
6.3 Precauzioni ambientali
Impedire la contaminazione dell’acqua di falda e di superficie.
Scheda di sicurezza: REACH
6.4 Metodi di pulizia
Piccoli spargimenti: assorbire con materiale assorbente
(sabbia o terra) e mettere in un contenitore chiuso e
correttamente etichettato per lo smaltimento. Grossi
spargimenti: evacuare l’area. Contenere il liquido e trasferire
in contenitori chiusi correttamente etichettati per lo
smaltimento. Ridurre lo sviluppo di vapori mediante acqua
nebulizzata.
7 - Manipolazione e stoccaggio
Scheda di sicurezza: REACH
8 - Controllo dell’esposizione/Protezione individuale
8.1 Parametri specifici di controllo:
a) ambientale: linee guida per l’esposizione ACGIH 2001 (American
Conference of Governmental Industrial Hygienists = Associazione
americana degli igienisti industriali governativi). TLV-TWA (Threshold Limit
Value-Time Weighted Average): = Valore Limite di
Soglia – Media Ponderata nel Tempo) 25 ppm (170 mg/m3),A3
TLV- STEL (Threshold Limit Value-Short Term Exposure Limit): = Valore
Limite di Soglia – Limite per Breve Tempo di Esposizione). 100 ppm, parti
per milione (685 mg/m3),A3.
Scheda di sicurezza: REACH
A3. Carcinogeno per l’animale: L’agente è risultato carcinogeno in animali
da esperimento ad una dose relativamente elevata o per vie di
somministrazione, in siti di tipo istologico o per meccanismi che non
vengono considerati rilevanti per i lavoratori esposti. Gli studi
epidemiologici disponibili non confermano un incremento del rischio del
cancro per l’uomo esposto. Le conoscenze disponibili suggeriscono come
improbabile che l’agente causi il cancro nell’uomo, se non in improbabili e
non comuni situazioni espositive.
b) medico
- D.P.R. n. 303 del 19-3-1956
Contemplato nell’elenco delle sostanze per cui vige l’obbligo delle visite
mediche periodiche, alla voce n. 38 con frequenza trimestrale e con gli
esami complementari ritenuti necessari.
Scheda di sicurezza: REACH
8.2 Dispositivi di protezione individuale:
• Protezione delle vie respiratorie
I livelli di concentrazione nell’aria dovrebbero essere tenuti sotto i limiti di
esposizione (TLV). Quando è richiesta, per certe operazioni, la protezione
delle vie respiratorie, usare un respiratore con filtro di tipo approvato (tipo
A, colore marrone, per vapori organici). In spazi ristretti o in zone poco
ventilate, usare autorespiratori a pressione positiva di tipo approvato.
Nelle emergenze e nelle altre situazioni in cui i limiti di esposizione
potrebbero essere largamente superati, utilizzare autorespiratori a
pressione positiva di tipo approvato oppure linee d’aria a pressione positiva
con bombole ausiliarie.
Scheda di sicurezza: REACH
• Protezione della pelle
In caso di contatto breve non è necessaria alcuna precauzione oltre a
quella di indossare un indumento pulito che protegga internamente il
corpo. Quando vi possono essere contatti prolungati o ripetuti, usare
indumenti protettivi impermeabili a questo materiale. La scelta di
indumenti specifici come guanti (in neoprene, gomma butilica o nitrilica),
stivali, grembiule o tuta intera dipenderà dal tipo di operazione.
• Protezione degli occhi e del volto. Usare occhiali di sicurezza. Se c’è
possibilità di contatto con questo materiale si raccomanda l’uso di
occhiali a tenuta per agenti chimici poiché il contatto di questa sostanza
può causare dolore, anche se è improbabile che causi lesioni.
8.3 Misure specifiche di igiene
Riporre gli abiti civili separatamente da quelli di lavoro.
Lavarsi le mani prima di mangiare.
Non continuare ad indossare calzature o indumenti contaminati.
Scheda di sicurezza: REACH
9 - Proprietà fisiche e chimiche
Aspetto: liquido
Colore: incolore
Odore: caratteristico
Densità relativa (acqua = 1): 1.62
Densità dei vapori (aria = 1): 5.76
Tensione di vapore: 1.9 KPa/20°C
Punto/intervallo di fusione: -22,4°C
Punto/intervallo di ebollizione : 118-121° C
Solubilità in acqua: 0.015 g/100 ml (25°C)
Miscibilità con altri solventi: solubile nella maggior
parte dei solventi organici
Autoinfiammabilità: nessuno
Infiammabilità - Limite inf: non applicabile
Infiammabilità - Limite sup: non applicabile
Proprietà esplosive: non esplosivo
Proprietà comburenti: non applicabile
Temperatura di decomposizione: >= 150° C in presenza d’aria
Scheda di sicurezza: REACH
10 - Stabilità e reattività
10.1 Condizioni da evitare
Evitare fiamme libere.
Riscaldare il prodotto al di sopra di 120° C.
Umidità.
Luce solare diretta.
10.2 Materie da evitare
Agenti ossidanti. Metalli finemente suddivisi.
10.3 Prodotti di decomposizione pericolosi
I prodotti di decomposizione termica includono HCl, CO, CO2,
fosgene.
Scheda di sicurezza: REACH
11 - Informazioni tossicologiche
11.1 Effetti pericolosi derivanti dall’esposizione alla sostanza o al preparato:
vedi voci 3 e 4.
Organi bersaglio: fegato, reni, occhi, prime vie respiratorie, Sistema Nervoso
Centrale.
11.2 Sintomi:
Intossicazioni acute: l’INALAZIONE dei vapori, a seconda delle concentrazioni,
provoca irritazione del naso e della gola, depressione del Sistema Nervoso
Centrale con cefalea, nausea, arrossamento del viso e del collo, vertigini e
sonnolenza, incoordinamento. Possono inoltre aversi danni a carico del fegato.
L’INGESTIONE della sostanza causa nausea, vomito, dolori addominali e
sintomatologia simile a quella per inalazione.
Intossicazione cronica: nell’uomo per esposizioni ripetute e/o prolungate
possono aversi: astenia, nausea, disfunzioni epatiche (per inalazione a partire
da 75 ppm) e renali (per inalazione a partire da 230 ppm e per via orale a
partire da 400 mg/Kg di peso corporeo), dermatosi ortoergiche. Inoltre
nell’uomo si registra un effetto tossico sul Sistema Nervoso Centrale a partire
da 100 ppm, variazioni di comportamento a partire da 400 ppm e
sensibilizzazione cardiaca a partire da 5000 ppm.
Scheda di sicurezza: REACH
11.3 Informazione sulle diverse vie di esposizione:
Inalazione:
Ratto LC 50: > 4100 ppm (6 ore)
Ingestione:
Ratto LD 50: maschio 3500 mg/Kg peso corporeo, femmina 3835
mg/Kg peso corporeo.
Contatto con la pelle e con gli occhi:
Topo LD 50: 5000 mg/Kg peso corporeo via cutanea.
Irritazione:
Altamente irritante pelle, specie coniglio.
Lievemente irritante occhi, specie coniglio
Scheda di sicurezza: REACH
11.4 Effetti ritardati e immediati in seguito a esposizione breve e prolungata:
Sensibilizzazione:
Non ha azione sensibilizzante.
Cancerogenesi:
Effetto cancerogeno su topo a livello epatico per via orale (a partire da 500
mg/Kg peso corporeo) e per inalazione (a partire da 100 ppm).
Effetto cancerogeno su ratto maschio per inalazione, a livello renale (a
partire da 100 ppm).
L’effetto cancerogeno osservato su ratto e topo non è estrapolabile all’uomo.
Il percloroetilene è stato classificato come un carcinogeno della categoria 3
dalla CEE.
Mutagenesi:
Evidenze inadeguate nei test a breve termine.
Tossicità per la riproduzione (compresa la teratogenesi): Non riferite
evidenze di tale effetto valutate da enti governativi o organismi ufficiali
nazionali ed internazionali.
Narcotico: Narcotico
Scheda di sicurezza: REACH
12 Informazioni tossicologiche
_________________________________________________________________________
13 Osservazioni sullo smaltimento
__________________________________________________________________________
14 Informazioni sul trasporto
__________________________________________________________________________
15 Informazioni sulla Normativa
__________________________________________________________________________
16 Altre informazioni
__________________________________________________________________________
Tipi di Prodotti Chimici
SIGLA
RPE
RS
RHP
RE
DEFINIZIONE
Reagente
analitico
di
USO PRINCIPALE
grado Per analisi ed usi scientifici generali
Reagente speciale
Per applicazioni speciali con garanzia di
alta purezza
Reagente di
farmaceutico
grado Conforme alle specifiche delle diverse
farmacopee
Reagente
industriale
grado Sintesi e usi diversi
di
Pittogrammi
Sostanze meno pericolose
Pittogrammi
Sostanze meno pericolose
Agenti cancerogeni e mutageni
• Sono definiti agenti cancerogeni le sostanze e i
preparati che, per inalazione, ingestione o
assorbimento cutaneo, possono provocare il cancro
o aumentarne la frequenza. Esse riportano in
etichetta il simbolo T e le frasi di rischio R45 o
R49.
• Sono definiti agenti mutageni le sostanze e i
preparati che, per inalazione, ingestione o
assorbimento cutaneo, possono produrre difetti
genetici ereditari o aumentarne la frequenza. Esse
riportano in etichetta il simbolo T o Xn e la frase di
rischio R46.
Agenti cancerogeni e mutageni
Sono classificate come tali le sostanze che
possono esplodere in determinate condizioni
sperimentali, in particolare per esposizione a
fonti di calore e che sono più sensibili del
nitrobenzene agli urti ed agli attriti.
Sostanze TOSSICHE (T)
Sono sostanze che a seguito di ingestione o
inalazione o assorbimento attraverso la pelle
possono essere causa di gravi danni alla salute ed
anche di morte. Molte sostanze sono tossiche,
tuttavia l'entità dei loro effetti sull'organismo dipende
fortemente da alcuni fattori :
1. natura della sostanza;
2. quantità introdotta nell'organismo;
3. intervallo di tempo di contatto con la sostanza.
Sostanze TOSSICHE (T)
SOSTANZE CORROSIVE (C)
Sono quelle che esercitano azione distruttiva sui tessuti
vivi e sulle attrezzature: evitare assolutamente il contatto
con la pelle, gli occhi e la bocca. Rientrano in questa
categoria tutti gli acidi e gli alcali concentrati più comuni:
esempio H2SO4, HNO3, HCl, HF, HClO4, NaOH, KOH,
LiOH, CaO, NH3,...
E' obbligatorio l'uso degli occhiali di protezione, e dei
guanti. Se sono volatili usare la cappa aspirante.
Vanno conservate in recipienti chiusi e di materiale in ogni
caso opportuno. Ad esempio NaOH si conserva in
recipienti di plastica e non di vetro che viene intaccato.
Sostanze TOSSICHE (T)
SOSTANZE RADIOATTIVE (R)
Sono capaci di emettere radiazioni ionizzanti. Esistono
norme di legge molto severe e specifiche per la loro
conservazione, manipolazione e smaltimento.
Gli operatori devono essere muniti di opportuni dosimetri
personali e gli ambienti devono possedere sistemi di
isolamento adeguati: la contaminazione ambientale può
essere catastrofica e gli effetti a lungo e breve termine
mortali.
Sostanze NOCIVE (Xn) e IRRITANTI (Xi)
SOSTANZE NOCIVE (Xn)
In seguito ad inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo
provocano danni limitati. E' necessario seguire le prescrizioni
riportate nelle etichette e seguire le indicazione date per l'uso delle
sostanze corrosive.
Ad esempio è nocivo KMnO4.
SOSTANZE IRRITANTI (Xi)
Possono provocare reazioni infiammatorie ed allergiche in seguito a
contatto con la pelle. E' necessario seguire le prescrizioni riportate
nelle etichette e seguire le indicazione date per l'uso delle sostanze
corrosive.
Ad esempio è irritante il solvente tetraidrofurano.
Frasi di Rischio e di Prudenza
Sulle etichette si trovano, oltre ai simboli appena visti, delle sigle
inizianti per R (frasi di rischio) e/o S (frasi di prudenza) che
mettono sull'avviso e danno utili consigli a chi opera con tali
sostanze.
Ad esempio R1 = sostanza esplosiva allo stato secco, R12 =
altamente infiammabile, R41 = rischio di gravi lesioni agli occhi, R46
= sostanza che può provocare alterazioni genetiche ereditarie, S1=
tenere sotto chiave, S3 = tenere in luogo fresco, S30 = evitare al
prodotto il contatto con l'acqua, S37 = usare i guanti, ....
E' necessario tener presente che certe sostanze possono
appartenere contemporaneamente a più categorie di pericolosità.
Nei laboratori, di solito, si trovano dei posters con le frasi di
rischio e di prudenza di uso più comune.
Autori
ISIS VALCERESIO BISUSCHIO
IPSSCTS VERRI BUSTO ARSIZIO
ISIS FACCHINETTI BUSTO ARSIZIO
ISSP FIORINI
ITC TOSI
BUSTO ARSIZIO
BUSTO ARSIZIO
LICEO CANDIANI
LICEO CRESPI
LICEO PANTANI
IPC FALCONE
BUSTO ARSIZIO
BUSTO ARSIZIO
BUSTO ARSIZIO
GALLARATE
ISIS PONTI
GALLARATE
ITC GADDA ROSSELLI
IIS STEIN
GAVIRATE
ISIS KEYNES
GAZZADA
ISIS CITTA' LUINO LUINO
IPSIA PARMA
SARONNO
ITIS RIVA
IIS DON MILANI
ITPA MONTALE
IPA DE FILIPPI
SARONNO
TRADATE
TRADATE
VARESE
ISIS NEWTON
ISIS MANZONI
ISISS DAVERIO
VARESE
VARESE
VARESE
Coordinamento, redazione:
prof.ssa
prof.ssa
prof.ssa
prof.ssa
prof.
prof.ssa
prof.ssa
prof.ssa
prof.ssa
prof.ssa
prof.ssa
prof.ssa
prof.ssa
prof.
prof.
prof.
prof.
prof.
prof.
GALLARATE
prof.ssa
prof.
prof.
prof.ssa
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prof.ssa
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prof.ssa
prof.
prof.
prof.
prof.ssa
prof.ssa
prof.ssa
DI FORTI MARISA
PARIS CRISTINA
ZINI LAURA
CAMMARANO GIOVANNA
CALAMUSA FRANCESCO
PERONI ANNA MARIA
CATTANEO STEFANIA
RAMPONI MARIA ROSARIA
MANCINI ANNA
ALOISIO CARMELA
ANGELERI ELENA
COLOMBO MARCELLA
USLENGHI MARTA
CASTELLI MAURIZIO
COSMA DANILO
GOMARASCHI SILVANO
SARMAN ENZO
MORETTI ALESSANDRO
SABELLA MAURO
prof.ssa
MAMMI' ANNA MARIA
BARDELLI CRISTINA
PERAZZOLO BRUNO
ZAGO MARCO
CERI FRANCESCA
SERGI DANIELA
BINDA MARIA CORINNA
TORRISI MARIA
RANCO ALBERTO
MESSINA SALVATORE
SANTANDREA EMILIA
SCALISI AGATA
SAVIANO LUIGI
BERNASCONI OSCAR
NAZZARI ALBERICO
RUDI ANTONELLA
BALESTRA CHIARA
SPADOLINI MARIA LUIGIA
USP
INAIL
Emanuela Chiarenza, Vito Ilacqua
Claudio Zanin
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Rischi Chimici.