Anno XXIX – N. 1 [159]
Gennaio - Febbraio 2011
Bimestrale di informazione
Spedizione in A.P. - 70%
Art. 2 - Comma 20/c
Legge 662/96
Filiale di Firenze
Dal Congresso Fnsi
un “piano contro
il precariato”
Una strada di
unità vera
Non mi piacciono le dichiarazioni
di circostanza, anche perché le cose
non sono mai semplici, non lo sono
nemmeno questa volta. E allora è
il caso di dire che dal congresso di
Bergamo la Toscana torna consapevole di aver rappresentato una
novità ancora non pienamente
colta a livello nazionale. Ma certa
anche di aver imboccato una
strada di unità vera – imperniata
su percorsi concreti, azioni quotidiane, tutele e servizi – che va ben
oltre le logiche degli equilibri tra le
varie componenti, che lasciamo
volentieri ad altri.
E dunque partiamo da qui, dal lavoro che l’Ast ha impostato in questi mesi. Dalla realtà di una
delegazione che a Bergamo è stata
una squadra bella e motivata, capace di chiudere 10 anni di lacerazioni e di arricchirsi grazie alle
sue anime diverse. Partiamo da
quanto ci chiedono i colleghi: in
primo luogo i precari che, anche a
Bergamo, sono stata la presenza
più nuova ed emozionante, con la
voglia di combattere dentro il sindacato e non contro il sindacato.
Ora ci aspettano impegni di
grande rilievo, che qualificheranno
l'Ast per il futuro: la riforma dello
Statuto, innanzitutto, l’impegno
per sostenere la rivoluzione tecnologica (dal web 2.0 al digitale terrestre), per resistere all'offensiva
contro gli uffici stampa, per riportare i diritti nelle redazioni e sostenere il lavoro dei free lance.
La strada è in salita, ma i presupposti ci sono. Poi, per arrivare in
fondo, abbiamo bisogno di tutti
voi. Riscopriamo insieme la bellezza di una parola – sindacato –
che qualcuno in Italia prova fastidio solo a sentire: e che per noi invece è ricca di straordinari valori.
Non è più il tempo di stare a vedere. Perché il sindacato sarà
quello che voi vorrete che sia, con
le vostre idee ed energie.
Paolo Ciampi
Un “piano contro il precariato”:
è la principale “sfida strategica”
che Franco Siddi, appena confermato segretario della Fnsi, ha
affidato al sindacato dei giornalisti italiani per il dopo-Bergamo, indicando come altri
fronti essenziali la promozione
di “una sfida incalzante agli editori per gli investimenti nel valore dei giornalisti” e una
“grande battaglia culturale” per
la “democrazia nell’informazione”. A cui si aggiunge l’accettazione formale del principio
della flessibilità: “la flessibilità
non ci è estranea, perchè è nei
contratti integrativi e in quelli
nuovi, ma deve essere riconosciuta dagli editori” ha sottolineato Siddi nella relazione.
Questo, a larghe linee, il quadro
strategico emerso dal congresso
della Fnsi, che si è chiuso con la
conferma (scontata) di Franco
Siddi e Roberto Natale alla segreteria e alla presidenza e che,
forse per la prima volta nella
storia del sindacato dei giornalisti italiani, ha registrato una presenza così forte
– anche
simbolica – degli editori, le cui
posizioni hanno pesato notevolmente sull’andamento del dibattito e a cui Siddi aveva
proposto una sorta di “patto fra
produttori”.
“Serve un patto tra sindacato e
imprese per evitare che la crisi
occupazionale si trasformi in
crisi sociale”, aveva spiegato.
“Dobbiamo far capire agli editori che non siamo competitori,
vogliamo agire nel cambiamento, ma salvaguardando i diritti. La sfida è allargare la base
produttiva, distribuendo l’informazione su varie piattaforme.
Vorremmo finalmente vedere
giornalisti assunti nei nuovi
media”.
Il nodo del “giornalismo fantasma” (come molti lo hanno definito citando ripetutamente la
Segue in seconda pagina
Tutti al voto per il nuovo Statuto
Un piccolo impegno per un
grande obbiettivo
Caro collega iscritto all’Ast, ti
chiediamo un istante della tua attenzione, quanto basta per dirti
che c’è bisogno del tuo voto per
varare un nuovo Statuto capace
di rinnovare l’associazione e soprattutto il modo di rappresentarla. Non ci siamo riusciti il 5 e 6
dicembre scorsi, quando avevamo abbinato il referendum
statutario alla elezione dei delegati al congresso. Il vecchio Statuto impone che si raggiunga un
quorum molto qualificato, la
metà più uno degli iscritti.
Ora ci riproviamo. Per posta. Riceverai una busta con le istruzioni (semplicissime) e dovrai
fare solo un piccolo “sforzo”: scrivere un sì (ovviamente se lo ritieni opportuno) e imbucare il
tutto nella cassetta delle lettere
più vicina.
È un gesto che non costa nulla,
ma può produrre molto: soprattutto vuole avvicinare al sindacato anche chi si è nella
professione senza tutele e punti
di riferimento. Vogliamo che
tutti, anche i cosiddetti «sans papier», vengano all’Ast, in particolare se hanno bisogno di consigli e
assistenza.
Quando, nell’«epoca Marchionne» ci chiedono a che cosa
serve il sindacato oggi, vogliamo
rispondere con gli articoli del
nuovo Statuto, con dei nuovi
strumenti di lavoro e, se serve, di
tutela in più: si allarga il Direttivo
da 8 a 12 componenti; s’impone
alla Consulta dei comitati di redazione di riunirsi almeno una
volta al mese per ascoltare anche
colleghi di testate e realtà professionali non ancora in grado di
esprimere un fiduciario; si
aprono le stanze dell’Ast ad assemblee e riunioni di soci. E non
sarà più ammesso il cumulo delle
cariche. Chi farà parte degli organismi dirigenti avrà l’obbligo, non
solo morale, di rispondere a ogni
richiesta d’aiuto.
In sostanza, il nuovo Statuto
«aprirà» l’Ast a tutta la categoria.
E con una filosofia diversa rispetto a quella dello Statuto
FNSI. Al congresso sono «passati» solo alcuni articoli della
nuova «carta» federale: per
esempio quello che allunga il
mandato consiliare da tre a quattro anni. In Toscana tutte le cariche continueranno a durare tre
anni. Con l’obiettivo di un ricambio frequente.
Per questo, caro collega, regala
alla categoria (e a te stesso, alla
fine) qualche istante: vota. Grazie, anche per aver letto fino in
fondo.
Sandro Bennucci
Piccola guida al voto
Come avrete visto il Referendum avviene per posta. Ogni iscritto
all'Ast ha già ricevuto una busta grande contenente una copia
del nuovo Statuto sottoposto a Referendum, una attestazione di
voto, una scheda per esprimere il “sì” (o il “no” ovviamente se qualcuno non fosse d'accordo) e altre due buste.
Una più piccola, contrassegnata da una striscia colorata (giallo
per i professionali e azzurro per i collaboratori), in cui inserire la
scheda col voto.
Una più grande, in cui inserire 1) la busta piccola chiusa (per rispettare la segretezza della scelta) con la scheda referendaria; e
2) l'attestazione di voto da compilare con nome, cognome e data.
Quest'ultima busta è già affrancata e contiene l'indirizzo del destinatario (l'Associazione stampa toscana). Si tratta solo di infilarla in una qualsiasi cassetta postale.
Tutto qui.
GT Giornalisti in Toscana
2
Congresso Fnsi: snobbato
l’esperimento unitario della Toscana
Se dicessimo che al congresso
Fnsi di Bergamo tutto è andato
bene saremmo dei pessimi cronisti oltre che dei mediocri sindacalisti. Dietro ai lustrini della
riconferma di Franco Siddi alla
segreteria generale e di Roberto
Natale alla presidenza della federazione si sono consumati non
solo discussioni e confronti, ma
anche molti veleni, qualche vendetta e soprattutto si è dimostrata una decisa impermeabilità
ai contributi originali, come
quello toscano, che potrebbero
contribuire invece a fare uscire il
sindacato dei giornalisti da una
fase difficile.
Una fase segnata più dall’enunciazione dei problemi che dalla
loro soluzione, e dall’ancora non
completa comprensione di
quello che sta accadendo tra i
colleghi, in una categoria divisa e
sotto attacco degli editori e di
improvvisati corsari che pensano
di solcare il mare dell’editoria rubando sogni e futuro ai colleghi
più giovani e ignorando e calpestando l’esperienza dei più ‘anziani’.
L’Associazione stampa toscana,
la sua delegazione unitaria per la
prima volta dopo molti anni,
sebbene eletta su due liste distinte, ha tentato di gettare proprio il peso della propria unità di
programma e operativa sul congresso: non è andata bene.
Dei tre importanti documenti
programmatici messi a punto
dalla delegazione nessuno è andato seriamente in porto. Eppure
si tratta di proposte ragionevoli.
Forse troppo.
* Niente da fare per la limitazione a due mandati consecutivi
di consigliere nazionale, nonostante le promesse ad alto livello
che la proposta sarebbe stata
presa in seria considerazione (ma
ci riproveremo).
*Ridotta al rango di ‘raccomandazione’ la mozione che indicava
la necessità, anche e soprattutto
contro l’abuso del precariato, di
rimettere al centro della politica
sindacale il contratto nazionale
di lavoro a cominciare dall’art.1
e che chiedeva a tutti di farsi carico del rispetto nelle redazioni
del dettato contrattuale.
*Stessa sorte per quella che indicava a Federazione e associazioni
regionali di stampa di dimezzare
le quote di iscrizione al sindacato
Un “piano contro il precariato”
Segue dalla prima pagina
Ricerca sulla professione in Italia compiuta da Lsdi), “si riflette
direttamente sul problema del
cambiamento del sistema dei
media, della multimedialità – ha
osservato l’ ex segretario Paolo
Serventi Longhi - sapendo che
non sarà possibile puntare sulla
qualità e la completezza, su un
giornalismo etico, se non si risolverà in qualche modo, con regole, diritti e tutele certi il nodo
della riduzione degli occupati e
del precariato”.
Ed ecco dunque la necessità di
“sviluppare politiche che sfidino
la controparte imprenditoriale
ad una progettualità che consenta l’uscita dalla crisi del settore e la riapertura del mercato
del lavoro, costruendo un meccanismo che sappia dare pari dignità al lavoro dipendente ed a
quello autonomo”, con “l’obiettivo di includere nel mondo dei
diritti quell’esercito di giornalisti
costretti a lavorare per 2,5 euro
a pezzo”.
Le libertà. L’ impegno del sindacato continua naturalmente
anche sul piano delle libertà e del
ruolo del giornalismo e dell’informazione nel sistema demo-
cratico. Tema che – ha ricordato
il segretario – ha animato le ultime battaglie del sindacato, che
“è riuscito a svegliare gli editori
su questo terreno” e che torna
costantemente in primo piano,
in Ungheria, come a Tunisi, ma
anche in Italia. “La Fnsi è stata
protagonista nella battaglia per
la difesa del diritto di cronaca e
della libertà e dell’indipendenza
dell’informazione nel nostro
Paese – sottolinea la mozione
congressuale della Fnsi, approvata dai delegati con 220 sì, 1 no
e 49 astensioni -. Lo ha fatto in
piena autonomia, senza alcuna
subalternità né culturale, né politica, nei confronti di altre organizzazioni e senza nulla
concedere a schieramenti di
parte”.
Infine le riforme: prima fra
tutte quella dell’Ordine dei
Giornalisti, sulla quale il segretario ha invitato ad arrivare a un
accordo, anche per costringere
“i signori del parlamento a fare
altrettanto”, commenta. Qualche
scelta dolorosa, invece, sul fronte
dell’accesso. Le scuole di giornalismo? “Non ne servono venti.
Rafforziamo e difendiamo quelle
più serie”.
per i colleghi in serie e comprovate difficoltà economiche.
Né è andata meglio per quanto
riguarda la rappresentanza dell’Ast nel Consiglio nazionale: la
Toscana conferma nel numero i
suoi quattro rappresentanti
(oltre al presidente Paolo
Ciampi, i colleghi Sandro Bennucci, Lucia Aterini, Nazzareno
Bisogni e Cristiano Lozito, quest’ultimo eletto nel ‘listone’ congressuale), ma vengono bloccati i
possibili passi avanti sia sul piano
quantitativo, sia su quello di un
segnale preciso che riconoscesse
e premiasse il percorso unitario.
Bocciata dal voto infatti (nonostante le rassicurazioni delle più
importanti componenti della
maggioranza nazionale) la scelta
di inserire nella lista congressuale della maggioranza che governa la Fnsi anche un collega di
‘Giornalisti Insieme’, la componente toscana all’opposizione
della dirigenza nazionale e che ai
precedenti congressi aveva invece sempre ottenuto un eletto
nella lista delle minoranze.
“Il progetto unitario toscano – è
il giudizio di Giornalisti Insieme
– non ha convinto i ‘signori delle
tessere’. Prevale invece la logica
del regolamento dei conti in un
sindacato i cui vertici sono sempre più lontani dai colleghi”.
“Non ci hanno dato retta, non
siamo stati abbastanza bravi,
meglio, la nostra capacità contrattuale non è stata sufficiente
per raggiungere l’obiettivo pieno”,
dicono i colleghi di ‘Nuova Professione’ secondo i quali “abbiamo perso evitando la
catastrofe”.
Da entrambe le liste una riflessione sul percorso unitario in
Toscana dopo il congresso: “perseguire con cocciutaggine la
strada dell’unità e perseguirla
con tutto l’impegna necessario
anche a livello nazionale”, dice
‘Nuova Professione’. “Cerchiamo
dialogo e intese nell’interesse superiore dei colleghi, ma il percorso ora – per ‘Giornalisti
Insieme’ – purtroppo sarà piùdifficile di quanto avevamo immaginato”. Ciliegina sulla torta
congressuale la bocciatura, nel
segreto dell’urna, di tutte le modifiche dello statuto della Fnsi,
anche da parte di chi le aveva
pubblicamente difese. Unica
nuova norma approvata quella
che prevede che le cariche nazionali, da adesso, dureranno un
anno in più’
Meglio adesso occuparsi del nostro statuto toscano. Meglio.
Stefano Fabbri
Pensionati:
Talli nell’esecutivo
dell’UNGP
Il congresso dell'Unione giornalisti pensionati, che anche a Bergamo ha fatto da apripista a quello
della FNSI, si è concluso con una
sostanziale riconferma della dirigenza uscente. Le premesse (e
anche le promesse) di rinnovamento della vigilia sono state rispettate solo in parte.
Presidente dei pensionati sarà
per la terza volta consecutiva il
collega milanese Giuseppe Iselli,
detto Ino. La propensione di una
parte dei delegati a limitare il
mandato a due, non ha trovato il
sostegno della maggioranza dei
medesimi. Va in ogni caso precisato che la limitazione temporale
dell'incarico non sottintendeva
necessariamente, anche nelle intenzioni dei proponenti, un giudizio negativo nei confronti del
presidente uscente. In effetti durante il dibattito congressuale il
suo operato non ha incontrato
critiche sostanziali. Anzi, molte
delegazioni, compresa quella toscana, ne hanno dato un giudizio
positivo.
A proposito del Gruppo toscano,
esso ha visto riconfermato un suo
rappresentante nell'Esecutivo nazionale a sostituire Giuseppe Peruzzi, cui va un caloroso
ringraziamento per l'impegno intelligente e disinteressato, sarà
Mario Talli che, dopo due mandati, lascerà la presidenza del
Gruppo toscano.
Il suo successore sarà eletto prossimamente insieme ai cinque
componenti il nuovo Consiglio direttivo nel corso dell’ assemblea
dei soci che è stata fissata per il 3
marzo.
L'intenzione concorde del direttivo uscente è di procedere ad un
effettivo, ampio rinnovamento.
GT
Notiziario dell’Associazione
della Stampa e dell’Ordine
Regionale dei giornalisti
Direttore responsabile
Paolo Ciampi
Condirettore
Carlo Bartoli
Redazione
Via dei Medici 2 - 50123 Firenze
Tel. 2398358 Fax 210807
Internet:
www.assostampa.org
E-mail: [email protected]
Registrazione del Tribunale
di Firenze n. 3115 del 16/3/83
Stampa
Tip. essegi s.n.c.
Via del Ponte alle Mosse n°117
50144 - Firenze
GT Giornalisti in Toscana
3
Teatro Comunale:
un licenziamento intollerabile
Venti anni di lavoro calpestati
miseramente. Ha suscitato un
forte sdegno nel mondo del giornalismo, non solo toscano, e negli
ambienti culturali più sensibili la
vicenda della collega Susanna
Colombo, responsabile dell’ufficio stampa del Maggio musicale
fiorentino, che alla vigilia di Natale è stata licenziata, dopo 20
anni di impegno in quell’incarico,
dalla nuova sovrintendente del
Teatro, Francesca Colombo. Il licenziamento, “emblematico della
condizione di precarietà e di ricatto in cui lavorano oggi i giornalisti non garantiti da un
contratto – ha commentato il
presidente dell’Ast, Paolo Ciampi
– e costretti ad aprire una partita
Iva o ad altri espedienti pur di lavorare”, oltre a privare i media toscani della professionalità
dimostrata di Susanna per il
Maggio fiorentino è intollerabile
per come è stato attuato e per le
motivazioni addotte. Immediato
l’impegno del sindacato, che ha
aperto una vertenza sulla vicenda assicurando il sostegno
pieno a Susanna Colombo.
La vicenda ha aperto un inteso
dibattito sulla “cronicizzazione”
dei contratti a tempo determinato, ed i recenti sviluppi hanno
aggravato la situazione. Sul sito
del Maggio Fiorentino, infatti,
viene da giorni pubblicizzata con
enfasi un’attività di formazione
che si appropria di una funzione
di preparazione e accesso alla
professione che può essere solo
dell'Ordine dei giornalisti.
E a questo proposito Ast e Odg
intendono verificare se è vero che
la nuova responsabile media non
è iscritta all'Ordine dei giornalisti e diffidano la struttura “dal
vendere sogni e dal violare la
legge professionale”.
Ast e Ordine, infine, rimangono
in attesa dell'incontro richiesto al
sindaco Matteo Renzi, in qualità
anche di presidente della Fondazione del Maggio Musicale.
F.C.
Corriere di Livorno, ancora
nessuno spiraglio
Ancora nessuno spiraglio nella
vicenda del “Corriere di Livorno”, il quotidiano fondato più
di tre anni fa dal “bomber” amaranto Cristiano Lucarelli e costretto a interrompere le
pubblicazioni nel novembre
scorso.
Dopo tre anni e due mesi di
pubblicazioni, tre direttori e
tanto lavoro passato sotto le rotative, il Corriere è finito. Fondato da Lucarelli nel settembre
2007 da più di tre mesi non esce
più e la cooperativa che ha in gestione la testata è in liquidazione. Gli investimenti del
fondatore, oltre 2 milioni di
euro, non sono stati sufficienti a
garantire l’equilibrio dei conti
per la testata, nonostante che
con l’ultima direzione, affidata a
Cristiano Draghi, ci fosse stata
una crescita delle copie vendute,
della raccolta pubblicitaria ed
una diffusione più estesa.
Per spiegare l’assenza del quotidiano dalle edicole la redazione,
composta da 11 giornalisti e 5
poligrafici, aveva pubblicato un
messaggio sul sito del giornale:
«Per adesso le pubblicazioni
sono sospese. Il giornale è in fase
di riorganizzazione. Stiamo la-
vorando per tornare in edicola
al più presto, contiamo sulla vostra amicizia».
Una emergenza improvvisa,
straordinaria, che ha fatto scattare immediatamente l’impegno sindacale dell'Associazione
stampa e la solidarietà dell'Ordine dei giornalisti della Toscana, ma anche del sindaco di
Livorno, Alessandro Cosimi, e
delle autorità locali.
A distanza di tre mesi da quel
10 novembre, prosegue l'impegno della Commissione provinciale emergenza occupazionale
perché la richiesta della cassa
integrazione straordinaria sia
accolta in tempi brevi.
F.C.
Inpgi 2/salta esenzione dai contributi
per redditi inferiori ai 3.000 euro
Casagit: presto un dentista
in ogni provincia toscana
I ministeri del Lavoro e dell’Economia hanno respinto le due delibere
dell’ Inpgi2 relative all’esenzione dall’obbligo di versare i contributi per
i lavoratori autonomi con reddito annuo inferiore a 3.000 euro e all’ampliamento dei casi in cui è possibile la restituzione dei contributi
una volta compiuti i 65 anni di età.
Nel primo caso i due ministeri hanno respinto la delibera sostenendo
che la Gestione separata dell’Inpgi non è assimilabile alla Gestione separata dell’Inps. Mentre per quest’ultima, infatti, è la legge a prevedere l’esonero per i redditi inferiori a 5.000 euro annui, per le Gestioni
istituite con il Decreto 103/96 (come quella dell’Inpgi) non sarebbe
possibile introdurre attraverso una previsione regolamentare fasce di
reddito esenti.
Per quanto riguarda la seconda delibera, i ministeri ritengono che la
restituzione dei contributi con le modalità proposte dall’Inpgi2 introdurrebbe nel regime previdenziale della Gestione separata una prestazione in capitale che non è prevista dalla legge 335/95 (la legge di
riforma delle pensioni), la quale obbliga invece l’Istituto a corrispondere ai propri iscritti la pensione maturata, anche se di importo esiguo.
“Le due delibere – ha commentato il presidente dell’Inpgi Andrea
Camporese – intendevano essere un segnale di attenzione verso la fascia più debole e meno tutelata della categoria, tenendo conto anche
della necessità di coordinare la Gestione separata dell’Inpgi con quella
dell’Inps. Non erano state certamente sottovalutate alcune difficoltà
legate all’impianto generale delle norme sul sistema pensionistico del
lavoro non dipendente. Purtroppo i Ministeri hanno ritenuto che le
previsioni di legge vigenti, in base alle quali sono state espresse le motivazioni tecnico-giuridiche negative, non fossero in alcun modo superabili da valutazioni di altro tipo. Il tema resta comunque aperto e,
alla luce delle motivazioni addotte, potrà essere affrontato proponendo una riforma di tipo legislativo. L’attenzione nei confronti dell’adeguatezza delle prestazioni e delle coperture di welfare verso gli
iscritti alla Gestione separata deve rimanere alta”.
Ci stiamo avvicinando al traguardo di avere in ogni provincia almeno
un odontoiatra convenzionato. Stiamo ultimando gli accordi con due
professionisti, uno a Siena, l’altro a Pistoia. Daremo i nomi e tutti gli
altri riferimenti solo quando i due accordi saranno firmati. A quel
punto resterà scoperta solo la città di Massa.
Odontoiatri. Lo stato attuale delle convenzioni è questa. Arezzo: dottor Luciano Terenzi (via XXV Aprile 20, tel. 0575 323360) e dottoressa Patrizia Gori (corso Italia 66 San Giovanni Valdarno, tel. 055
941627); Carrara: dottor Michele Piccini (piazza Giacomo Matteotti
7, tel. 0585 776953); Firenze: dottor Carlalfonso Gori (via Kassel 54,
tel 055 6531800), dottoressa Patrizia Gori (via San Nicolò 119, tel.
055 2342884), dottor Piercarlo Visconti (via Benedetto Varchi 34, tel.
055 244904), dottor Cesare Paoleschi (viale Gramsci 12, tel. 055
289891), Iris compagnia odontoiatrica (via A. Manzoni 41/43 Scandicci, tel. 055 2579404); Grosseto: dottor Roberto Chiezzi (piazza
Socci 2, tel. 0564 417702); e dottor Giuseppe Di Santi (via S. Paolo
16/A, Porto Ercole, tel. 0564 831227); Livorno: dottor Federico Caponi (piazza Attias 19, tel. 0586 895391) e dottor Ennio Nardini (via
Roma 68, tel. 0586 809622); Lucca: dottor Marco Barberi (via IV Novembre 11/C Forte dei Marmi, tel. 0584 82843), dottor Cesare Paoleschi (via Veneto 34 Viareggio, tel. 0584 941670) e Iris compagnia
odontoiatrica (via Veneto 35 Viareggio, tel. 0584 962601); Pisa: dottoressa Vanessa Galli (viale Bonaini 41, tel 050 24135), dottor Marco
Novi (piazza Martiri della Libertà 17, tel. 050 553543), e Iris compagnia odontoiatrica (via G. Mazzini 97 Pontedera, tel. 0587 58314);
Prato: dottor Cesare Paoleschi (via Brunelleschi 1, tel. 0574 571098)
e Centro Servizi sanitari Cvd (via Ernesto Guevara 10, tel. 0574
694483).
Parafarmaci. Tornano ad essere rimborsabili, al 50%, in una sperimentazione che riguarda solo i casi più gravi che saranno valutati dalla
Commissione Permanente sulla base della documentazione sanitaria
inviata dal socio e dal parere dei consulenti medici della Cassa.
Il fiduciario
GT Giornalisti in Toscana
4
“Liberi professionisti” finalmente presenti
e rappresentati nel sindacato
Il 25 gennaio 2011 è una data storica per l’Associazione Stampa
Toscana.
Quel giorno si è costituito il
gruppo di specializzazione Giornalisti Libero Professionisti e da
ora in poi non sarà mai più usata
la dizione ambigua di lavoratore
autonomo né quella abusata ma
affatto chiara di free lance per indicare questa figura professionale.
Libero professionista e basta.
Si è dovuto percorrere molta
strada per arrivare a questo risultato, molto cammino culturale e
molta consapevolezza (orgoglio
professionale?!?) per firmare la
costituzione di questo nuovo
gruppo, ad oggi unico in Italia
nato presso l’Ast.
Chi è il giornalista libero professionista, cosa fa e in cosa si caratterizza dalle altre declinazioni
della professione?
È, innanzi tutto, un professionista
dell’informazione. Non vive in
una redazione, anzi, spesso vive in
solitudine o condivide in uno studio la sua ‘solitudine’ con altri solitari , ma conosce il mondo dei
media, anzi, deve saper distinguere assai bene il funzionamento
di ogni singolo medium per potervi interloquire e saper cambiare il suo approccio/linguaggio
professionale a seconda del medium che ha davanti.
La partita IVA, di cui è geloso
possessore, è il suo ‘spartiacque’
con il mondo del lavoro dipendente.
Si muove in maniera molto varia:
passa dalla classica ‘proposta’ di
articoli/pezzi/inchieste a redazioni di ogni tipo, agli uffici
stampa più strutturati e, nei casi
decisamente più consolidati, ha
un vero e proprio studio in cui
fornisce consulenze a 360°, prepara piani di comunicazione, inventa progetti su richiesta del
committente o li propone in autonomia, scrive di tutto e su tutto
(anche se con il passar degli anni
si specializza in uno o due settori…), legge, archivia, ha un numero indicibile di rubriche con
una quantità inumana di numeri
e di contatti appartenenti agli
ambiti più vari…
E, soprattutto, ha un elevato
grado di autocoscienza capace di
ricordargli più volte al giorno
(come medicina antidepressiva)
che può contare solo su se stesso,
sulle sue capacità e, trascorrendo
gli anni, anche sull’esperienza e
sul livello di gradimento, più o
meno alto, che ha saputo raggiungere con i ‘clienti’ incontrati
nel suo cammino professionale.
Nella realtà, spesso, solo la partita
IVA lo distingue dagli altri giornalisti che lavorano nelle redazioni o in altre strutture.
Raramente – e in casi ancor più
rari, felicemente –, oggi, in Italia
si sceglie di essere giornalisti libero professionisti.
Non appartiene alla nostra cultura (e, difatti, si usa la dicitura
inglese di free lance per indicare
Libertà per le parole
Lunedì 21 febbraio alle ore 16.30, Ast, Pen Club (l'associazione degli
scrittori che si batte per la libertà di espressione in tutto il mondo) e
l’associazione Sguardo e Sogno presentano alla Provincia di Firenze (sala
Pistelli) il volume Parole di Libertà pubblicato dal Pen Italia in occasione del cinquantesimo anniversario della campagna Writers in prison.
Per il Pen Italia sarà presente il suo presidente Sebastiano Grasso.
la condizione di non-dipendenza
da un datore di lavoro, che non
esiste né si usa in italiano per le
altre professioni liberali: un avvocato è un libero professionista, un
ingegnere fa la professione, il medico ha lo studio privato…) e se
proprio occorre fare questa
scelta, beh, non è quasi mai una
libera determinazione quanto
una mera costrizione, a causa di
condizioni di mercato che raramente offrono la possibilità di assunzioni o prospettive di stabilità.
Non necessariamente il giornalista libero professionista cerca il
posto fisso, quanto piuttosto la
possibilità che gli sia garantito di
vivere decorosamente con il proprio lavoro, al pari di altri liberi
professionisti.
È cambiata la società, è cambiato
il mondo della comunicazione, è
cambiato l’accesso di fatto alla
professione.
Ecco, quindi, spiegati i motivi
della costituzione di questo
gruppo di specializzazione nato
all’interno dell’AST che, prima
ancora, si pone come gruppo di
lavoro per conoscere la realtà toscana dei giornalisti libero professionisti, per cogliere le esigenze
di questa non indifferente porzione del giornalismo contemporaneo e per prevedere e tutelare
gli interessi di tutti quei colleghi a
cui il sindacato non ha mai guardato o, se lo ha fatto, ascoltando
le ‘difficoltà’ presentate con magnanima benevolenza senza, tuttavia, mai tradurre in azione
concreta le parole dette e – ahimé
- cadute nel vuoto.
Elisabetta Giudrinetti
Una informazione migliore
per il sistema sanitario
Un ciclo di incontri
sui problemi del giornalismo
L’avvio di un percorso che, tramite il confronto con la Regione e le
Aziende sanitarie locali, dovrà portare a una soluzione complessiva
e accettabile dal punto di vista contrattuale e professionale per tutti
i giornalisti che lavorano per il sistema della sanità toscana. È questo l’impegno condiviso al termine di un incontro che gli operatori
dell’informazione della sanità regionale hanno avuto presso la sede
dell’Associazione Stampa Toscana, con il presidente del sindacato
dei giornalisti Paolo Ciampi e con la presidente del gruppo Giornalisti uffici stampa Elisabetta Giudrinetti.
Dall’incontro è emersa una realtà di profondo e diffuso disagio di
fronte all’ impegno crescente, sia in termini quantitativi che qualitativi, che i giornalisti hanno assicurato in un settore così delicato e
importante per tutti i cittadini.
L’esigenza di garantire un servizio di informazione sempre migliore
e di “fare rete” tra tutti gli uffici stampa pare sempre più in contrasto con la situazione di impressionante difformità lavorativa e contrattuale dei vari giornalisti, in una realtà dove non mancano gravi
situazioni di precariato e irregolarità contributive, ma anche mancata valorizzazione di significative professionalità.
Per questo Ast e Gus hanno deciso di confrontarsi con il governo regionale per avviare un percorso che possa portare a una soluzione
soddisfacente per tutti i soggetti interessati.
Con la presentazione di “Giornalismo: il lato emerso della professione”, una ricerca di Lsdi sulla condizione dei giornalisti italiani
“visibili”, e del numero speciale della rivista “Testimonianze” dedicato al futuro dei quotidiani cartacei, si aprirà il 28 febbraio un ciclo
di incontri sul giornalismo e i suoi problemi organizzato dall’Associazione stampa toscana con la collaborazione del Consiglio Regionale.
All’incontro – che si terrà il 28 febbraio alle 16,30 nella Sala delle
Feste di Palazzo Bastogi (Via Cavour 18 a Firenze) – parteciperanno Marco Pratellesi, direttore editoriale digital del gruppo editoriale Condè Nast, Severino Saccardi, direttore di “Testimonianze”
Enzo Brogi, consigliere regionale e responsabile informazione del
Pd toscano, Paolo Ciampi, presidente dell’ Ast, e Pino Rea, coordinatore di Lsdi, che ha curato la ricerca sulla professione giornalistica
in Italia.
Gli incontri avranno una cadenza mensile.
Fra i temi che verranno affrontati :
- Il giornalismo multiculturale e gli strumenti di orientamento per
i giornalisti, come la Carta di Roma sui migranti;
- L’ informazione online e la condizione dei giornalisti digitali;
- Aspetti giuridici e problemi legali del giornalismo sulla Rete.
GT Giornalisti in Toscana
5
Il sindacato dei ‘giornalismi’ e la specificità digitale
Tre componenti del gruppo di Lsdi hanno diffuso alla vigilia del Congresso di Bergamo una lettera aperta ai delegati sulle questioni del giornalismo online di cui pubblichiamo una sintesi anche in vista della prima assemblea dei Giornalisti digitali toscani
nali. Se vogliamo essere il sindaLa specificità del digitale
1)Una delle principali specificità
dell’ informazione digitale è il “valore” diverso dei messaggi diffusi.
Per ora è una specificità di segno
negativo, determinata dalla complessiva debolezza dell'editoria digitale e dall' incertezza dei capitali
che dovrebbero esservi investiti.
Si respira un’aria di estrema fragilità e di forte incertezza legata
anche ad una amnesia degli organi deputati che con grave ritardo si stanno accorgendo delle
potenzialità del digitale. Un senso
diffuso che crea una vera e propria barriera psicologica, una
sorta di “muro” nella considerazione di valore anche all'interno
della stessa professione giornalistica. E finisce per impedire una
sperimentazione meno timida e
più profonda delle potenzialità
che l' online dovrebbe portare con
sé e che da tempo vengono profetizzate.
2) C’è poi una specificità “strutturale” delle forme di produzione
dell’informazione online, con la
nascita di figure intermedie e
ibride, per esempio gli addetti al
filtraggio dei contenuti esterni, gli
‘ottimizzatori’ della SEO, gli addetti all’aggregazione o alla ‘curation’, ecc., da un lato. E, dall’altro,
con la sovrapposizione sempre
più marcata di funzioni giornalistiche e imprenditoriali.
3) E c’è poi una specificità più
ampia, caratteristica del nuovo
ecosistema informativo che le
tecnologie hanno innescato. I
meccanismi del nuovo non sono
la pura e semplice estensione di
quelli del giornalismo tradizionale, ma l'irruzione di nuovi protagonisti e quindi la nascita di
nuove interazioni fra chi fa giornalismo e chi legge: il giornalismo
partecipativo ne è un esempio illuminante, se non lo si legge in
maniera riduttiva come semplice
aumento delle fonti.
Il valore e la professione
Un dato di una recentissima ricerca della Morgan Stanley è
molto esplicito: c'è un gap vertiginoso fra il tempo dedicato all' online e gli investimenti pubblicitari
nel settore. Quelli di Morgan
Stanley calcolano in 50 miliardi
di dollari l’orizzonte che potrebbe
aprirsi per l’editoria digitale se la
pubblicità rispettasse il criterio
della quantità di tempo speso davanti ai monitor. Ma perché quel
gap? Perché la carta stampata e la
tv attirano più soldi di quanto
cato dei ‘giornalismi’, dobbiamo
prendere atto che il mestiere ha
subito radicali trasformazioni che
richiedono risposte contrattuali
diversificate. Si può pensare a un
contratto nazionale che fa da
quadro generale, ad una contrattualistica integrativa di comparto, e ad eventuali accordi
aziendali legati alle specificità
produttive”.
Il fenomeno del digitale
come opportunità e la formazione
tempo fanno consumare?
Perché la qualità dell'attenzione
viene ritenuta diversa, e per ora è
concretamente diversa, visto che
ha una “resa” nettamente inferiore. Secondo uno studio britannico la stampa genera 1,47
sterline di ricavi per ogni sterlina
investita sulla pubblicità di prodotti di largo consumo e l'online
solo 66 pence, meno della metà.
Fnsi,rappresentanza,
contrattazione
La sensazione è che nella Fnsi ci
sia in questo momento, in generale, una certa riluttanza ad
aprire un altro fronte specifico,
come è avvenuto con fatica per il
lavoro autonomo.
È comprensibile che ci siano delle
riserve, soprattutto dopo l’impegno per l’abolizione dell’allegato
N del contratto nazionale, ma la
realtà ci dice che, almeno per ora,
solo poche, strutture – legate a
grandi gruppi, prevalentemente
editoriali, o espressione delle testate tradizionali - possono sostenere dei costi del lavoro frutto di
un antico ecosistema editoriale
dominato dai grandi quotidiani e
dall’emittenza nazionale.
Questo quadro e i risultati delle
indagini compiute da Lsdi ci sembrano confermare l’esigenza di un
progetto di rappresentanza specifica del settore.
Come difendiamo questo giornalismo? Con una “rivoluzione”
mentale e culturale, che prima di
tutto accetti la specificità e che su
quella base costruisca pezzo a
pezzo un quadro di generalità
(contratto generale uguale agli
altri, ma specificità graduale dei
trattamenti economici?).
Certo qualcuno si opporrà sottolineando i rischi di una linea del
genere. Ma la situazione è questa.
Il contratto Aer-Anti-Corallo
non ha avuto nessun effetto destabilizzante sul quadro contrattuale. E non si può restare
paralizzati.
D’altra parte è la stessa linea ipotizzata con estrema nettezza, ad
esempio, dal documento di Autonomia e Solidarietà presentato
all’ultima assemblea di Fiuggi:
“L'impianto della contrattualistica dei giornalisti dovrà essere
oggetto di ripensamento: serve
un modello che riaggreghi sulla
base delle specificità professio-
Primi passi nel mondo digitale
Il gruppo di lavoro sul giornalismo online in Toscana, costituito
alla fine del 2010 e denominato ''Di.gi.ti'', comincia la sua attività
con un incontro informale (il 25 febbraio 2011) nella sede dell'
Associazione stampa toscana. Al centro del dibattito un primo
esame della situazione dell'editoria digitale nella nostra regione e
delle condizioni di lavoro dei giornalisti impegnati nei vari siti,
compresi quelli che fanno capo ai giornali cartacei. Sono stati invitati anche i rappresentanti editoriali delle varie testate online
toscane per cercare di mettere a fuoco i principali problemi –
anche di natura industriale – che caratterizzano l'editoria digitale
e gli eventuali contributi che il sindacato può fornire per rafforzare il settore e assicurare quindi delle condizioni professionali dignitose e corrette per i giornalisti addetti. Al centro dell'incontro
anche la Lettera aperta sul giornalismo digitale presentata da Lsdi
al Congresso della Fnsi di Bergamo.
Ma c’è un altro importante orizzonte che questo ribollire impetuoso del mondo digitale apre
anche al sindacato, quello della
formazione.
Il fenomeno internet, e la possibilità che la rete fornisce a tutti di
poter manifestare liberamente la
propria opinione, non va confusa
con la necessità di fare informazione, anche in rete, in modo professionale, e quindi attenendosi
scrupolosamente a precise regole
deontologiche.
Un pieno e consapevole accesso
alla professione, nell'era digitale
significa, fra l’altro, un'adeguata
formazione per i nuovi addetti ai
moderni strumenti (l'ipertesto, la
produzione audio video, i linguaggi di realizzazione e gestione
delle pagine web, le architetture
della rete, le strategie di webmarketing) ed è anche il settore
attraverso cui si può provare a riformulare in senso completo la figura del giornalista in epoca
digitale, nel nostro Paese.
Alcune proposte operative
Strumenti conoscitivi utili
- Rifare e ampliare la ricerca di
Lsdi per fotografare operativamente il settore
- Elaborare una tassonomia delle
professioni che definisca delle
aree giornalistiche o non giornalistiche
- Quantificare numericamente
ed economicamente il mercato
dei giornalisti e dell’editoria digitale
- Realizzare una serie di FAQ
(organizzative, tecniche, legali)
per i colleghi non nativi digitali
da editare in un ebook
- Organizzare incontri con i Cdr
dei maggiori quotidiani e delle testate online
- Proporre un gruppo-comitato
che analizzi la normativa del giornalismo digitale e proponga proposte e migliorie.
Vittorio Pasteris
Pino Rea, Marco Renzi
GT Giornalisti in Toscana
6
Carta di Roma, parole che non feriscano
Segnalazioni e proteste sul modo con cui i media trattano la questione immigrazione - Le
indicazioni della Carta approvata dall’Ordine e dalla Fnsi - In programma incontri e seminari
Clandestino? No grazie, chiamiamolo più correttamente e
rispettosamente migrante irregolare, al massimo immigrato
irregolare. Zingaro? Perché utilizzare un termine che, se non
fosse insultante o discriminatorio, potremmo etichettare come
un residuo del giornalismo stile
anni Sessanta, quando si parlava ancora di scolli vertiginosi
e di gonne mozzafiato e si usavano termini cassati da decenni
dal glossario di ogni buon cronista?
Da qualche mese a questa parte,
il consiglio regionale dell'Ordine
dei giornalisti riceve con preoccupante frequenza esposti e segnalazioni riguardanti il modo
con cui viene trattata la questione immigrazione. È indispensabile, quindi, chiedere a
tutti i colleghi che si trovano a
scrivere e a titolare notizie o servizi riguardanti questo tema di
prestare un'attenzione supplementare al lessico utilizzato e al
taglio impiegato per parlare all'opinione pubblica e di verificare
con attenzione l'attendibilità di
resoconti e testimonianze.
Dietro ogni “clandestino” c'è
una storia. Spesso una storia di
fuga dalla miseria, dallo sfruttamento, dalla violenza di regimi
che non tollerano il dissenso.
Meglio dunque cassare termini
discriminatori, come ci impone
la Carta di Roma, quali clandestino o zingaro e adottare un
lessico più rispettoso; meglio,
dunque, approfondire e non limitarsi a una facile registrazione del malcontento e dell'
insofferenza dell'opinione pubblica che, talvolta, andrebbe indirizzata contro la carenza di
politiche di accoglienza e di integrazione.
Questo non significa tacere,
ignorare, non vedere. Significa
dare un'informazione approfondita, consapevole, rispettosa. La
Carta di Roma, approvata dal
Consiglio nazionale dell’Ordine
dei giornalisti e dalla Federazione nazionale della stampa
italiana, invita infatti tutti i colleghi a osservare la massima attenzione nel trattamento delle
informazioni concernenti i richiedenti asilo, i rifugiati, le vittime della tratta ed i migranti.
Tutto ciò è possibile, adottando
termini giuridicamente appropriati, al fine di offrire ai lettori
un resoconto completo e approfondito della realtà dei fatti, evitando l’uso di termini impropri.
È inoltre indispensabile evitare
la diffusione di informazioni
imprecise, sommarie o distorte;
nella Carta di Roma, infatti,
l'Ordine e la Fnsi “richiamano
l’attenzione di tutti i colleghi, e
dei responsabili di redazione in
particolare, sul danno che può
essere arrecato da comportamenti superficiali e non corretti, che possano suscitare
allarmi ingiustificati, anche attraverso improprie associazioni,
alle persone oggetto di notizia e
servizio; e di riflesso alla credibilità della intera categoria dei
giornalisti”.
La terza raccomandazione riguarda le cautele da utilizzare
nel non rendere riconoscibili i
richiedenti asilo, i rifugiati, le
vittime della tratta ed i migranti
che scelgono di parlare con i
giornalisti per sottrarli al pericolo di eventuali ritorsioni. A
questo proposito, la Carta di
Roma raccomanda tutti i colleghi di ricordare sempre che “chi
proviene da contesti socioculturali diversi, nei quali il ruolo
dei mezzi di informazione è limitato e circoscritto, può non
conoscere le dinamiche mediatiche e non essere quindi in
grado di valutare tutte le conseguenze dell’esposizione attraverso i media”.
Una buona informazione si costruisce, infine, anche interpellando, quando ciò sia possibile,
esperti ed organizzazioni specializzate, per fornire all'opinione pubblica un’informazione
in un contesto chiaro e completo, che dia conto anche delle
cause dei fenomeni.
Particolare attenzione deve essere rivolta alla trattazione delle
notizie che coinvolgono i minori migranti che, talvolta, vengono definiti clandestini,
commettendo così una doppia
violazione deontologica, in
quanto, per legge, un minore
non è mai un migrante irregolare e, quindi, tantomeno può
essere definito “clandestino”.
Per questi motivi, il consiglio
regionale dell'Ordine dei giornalisti si impegna, come del
resto previsto dalla Carta di
Roma, a promuovere, in collaborazione con l'Associazione
della stampa toscana e con le
organizzazioni specializzate, incontri e seminari per approfondire i temi legati alla
divulgazione di notizie e inchieste sul tema dell'immigrazione.
Carlo Bartoli
Presidente dell'Ordine
regionale dei giornalisti
Rispettare la dignità delle persone
La Carta di Roma è il protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti sottoscritto dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dalla
Fnsi con l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati
(Unhcr). La Carta di Roma si richiama ai dettati deontologici
presenti nella Carta dei doveri del giornalista, con particolare riguardo al dovere fondamentale di rispettare la persona e la sua dignità e di non discriminare nessuno per la razza, la religione, il
sesso, le condizioni fisiche e mentali e le opinioni politiche.
Il “chi è chi”
della Carta
Richiedente asilo è colui che
presenta domanda di asilo per il
riconoscimento dello status di
rifugiato in base alla Convenzione di Ginevra, o per ottenere
altre forme di protezione internazionale. Fino al momento
della decisione finale da parte
delle autorità competenti, egli è
un richiedente asilo ed ha diritto
di soggiorno regolare nel paese
di destinazione. Il richiedente
asilo non è quindi assimilabile al
migrante irregolare, anche se
può giungere nel paese d’asilo
senza documenti d’identità o in
maniera irregolare.
Rifugiato è colui al quale è stato
riconosciuto tale status in
quanto perseguitato per motivi
di razza, religione, nazionalità,
appartenenza a un determinato
gruppo sociale od opinioni politiche.
Beneficiario di protezione
umanitaria è colui che - pur
non rientrando nella definizione
di rifugiato, poiché non sussiste
una persecuzione individuale necessita comunque di una
forma di protezione in quanto,
in caso di rimpatrio nel paese di
origine, sarebbe in serio pericolo.
La maggior parte delle persone
che sono riconosciute bisognose
di protezione in Italia (oltre
l’80% nel 2007) riceve un permesso di soggiorno per motivi
umanitari anziché lo status di rifugiato.
Vittima della tratta è una persona che non ha mai acconsentito ad essere condotta in un
altro paese. Scopo della tratta è
ottenere il controllo su di un’altra persona ai fini dello sfruttamento della prostituzione (o
altre forme di sfruttamento sessuale), lavoro forzato, schiavitù
o pratiche analoghe, asservimento o prelievo degli organi.
Migrante/immigrato è colui
che sceglie di lasciare volontariamente il proprio paese d’origine per cercare un lavoro e
migliori condizioni economiche
altrove. Contrariamente al rifugiato può far ritorno a casa in
condizioni di sicurezza.
Migrante irregolare è colui che
ha fatto ingresso eludendo i controlli di frontiera, oppure è entrato regolarmente nel paese di
destinazione, ad esempio con un
visto turistico, e vi è rimasto dopo
la scadenza del visto d’ingresso
(diventando un cosiddetto ‘overstayer’), oppure non ha lasciato il
territorio del paese di destinazione a seguito di un provvedimento di allontanamento.
GT Giornalisti in Toscana
7
Corsi di formazione per aspiranti pubblicisti
Le “lezioni” obbligatorie e gratuite - Dodici ore di teoria e due di pratica - I corsi a Firenze e
Livorno - Fra le materie storia del giornalismo, diritti e doveri, le istituzioni della categoria
La novità è di rilevante importanza: assumere, tra i criteri per
iscriversi all'Ordine dei giornalisti, insieme ai requisiti di quantità anche contenuti di
formazione e qualità. La cosa, in
embrione, è stata già introdotta
dall'Ordine della Toscana da un
paio d'anni, accompagnando la
consegna delle tessere ai neo
pubblicisti con un colloquio, teso
a sensibilizzarli alle regole della
professione, e con la consegna
delle principali Carte deontologiche.
Così da quest'anno, nonostante
la proposta di riforma dell'Ordine e dell'accesso alla professione giornalistica sia ancora
impantanata nelle commissioni
parlamentari, grazie ad una serie
di indicazioni e decisioni assunte
dal Consiglio Nazionale e trasmesse a quelli regionali, le modalità di iscrizione per i
pubblicisti cambiano.
I candidati a prendere il tesserino, infatti, dovranno frequentare una serie di corsi su materie
inerenti i giornalismi. Un bel
salto di qualità, come abbiamo
detto, dettato dall'esigenza di
qualificare maggiormente chi si
appresta ad entrare nella professione in un contesto, quello attuale, dove il giornalista si trova
sempre più spesso ad operare
fuori dalle strutture delle redazioni le quali, a loro volta e per le
fortissime trasformazioni subite
dal mondo dei media, hanno
perduto in larga parte quella
funzione di essere “botteghe”
dove c'era chi insegnava e chi imparava il mestiere.
Dopo averne anticipate le linee
generali sul precedente numero
di Gt, il Consiglio dell'Ordine
della Toscana, nella sua riunione
del 10 gennaio scorso, ha fissato
le modalità ed i contenuti precisi
dei corsi. Due le sedi scelte, Firenze e Livorno. Dodici le ore di
teoria, più due eventuali di pratica distribuite nell'arco di tre sabati consecutivi, con orario dalle
10 alle 14.
Questo nel dettaglio il calendario. Tre i corsi che si svolgeranno
a Firenze: il primo il 12, 19 e 26
marzo; il secondo il 4,11 e 18
giugno; il terzo il 22 e 29 ottobre,
e il 12 novembre. Due i corsi a
Livorno: uno nel mese di maggio
e l'altro a settembre, ma le date al
momento di andare in stampa
non sono ancora state stabilite.
Fissati, invece, i contenuti sui
quali verteranno le lezioni, tenute da colleghi e da esperti delle
Stage a Bruxelles
per conoscere l’Europa
Uno stage a Bruxelles per conoscere da vicino gli organi dell’Unione
europea,
con
particolare attenzione al servizio stampa del Parlamento. Lo
organizza, per la terza volta, l’
Ast e il Gruppo Uffici stampa.
Lo stage (quattro giorni) si
svolgerà entro la prima metà
di aprile, con partenza da Pisa
e arrivo a Charleroi e avrà il
supporto dell’ufficio di rappresentanza della Regione Toscana e dei nostri eurodeputati.
Visiteremo anche la sede di
rappresentanza per l’Italia dell’ONU con cui, lo scorso maggio, abbiamo organizzato
l’incontro in consiglio regionale
dedicato alla libertà di stampa.
I posti disponibili sono quindici
e, in caso di sovrannumero, ripeteremo l’esperienza in autunno.Sul sito dell’ Ast potrete
trovare tutte le informazioni
necessarie (data, programma,
scadenza per iscriversi e modalità di pagamento).
singole materie. Un primo
blocco riguarda la storia del giornalismo italiano e toscano, l'ordinamento dei giornalisti, i diritti,
i doveri, la deontologia e le organizzazioni della professione (Ordine, Fnsi, Inpgi e Casagit). Un
secondo blocco si occuperà delle
regole e delle responsabilità, con
cenni alla Costituzione, al codice
di diritto e procedura civile e penale, le normative sulla privacy, i
compiti del direttore di testata.
Il terzo blocco di materie è riferito più specificatamente alle
tecniche giornalistiche: come
fare un'intervista, un reportage,
un'inchiesta; il giornalismo on
line, quello televisivo; la cronaca
nera e quella giudiziaria; il giornalismo nelle agenzie e negli uffici stampa; quello sportivo e
quello economico.
Per partecipare ai corsi, obbligatori e gratuiti, gli aspiranti pubblicisti dovranno aver maturato
o star per maturare i requisiti necessari per l'iscrizione. Come
uditori potranno frequentare le
lezioni anche i colleghi già appartenenti all' Ordine.
Claudio Armini
Vicepresidente dell’ Ordine
dei giornalisti della Toscana
Il 28 marzo l’assemblea
annuale dell’Ordine
È stata convocata per il 28 marzo
(a partire dalle 15.30) l’ assemblea annuale dei giornalisti
iscritti all’ Ordine della Toscana.
L’ incontro si svolgerà quest’anno
si svolgerà nella Sala verde di Palazzo Incontri della Cassa di risparmio di Firenze, in via dei
Pucci.
All’ordine del giorno la relazione
del tesoriere e del collegio dei revisori dei conti, cui seguirà quella
del presidente e l’approvazione
del conto consuntivo 2010 e del
bilancio preventivo 2011.
Nel corso dell’assemblea, prima
occasione istituzionale di confronto con il nuovo consiglio dell’Ordine dei giornalisti toscano
eletto nel maggio scorso, saranno
consegnate 35 medaglie d’onore
ai colleghi giornalisti che hanno
compiuto 40 e 50 anni di iscrizione all’Albo. Per l’elenco professionisti, nel pomeriggio del 28
marzo, verranno consegnate dal
nuovo consiglio dell’Ordine 3
medaglie d'oro e 12 medaglie
d'argento, mentre tra i pubblicisti riceveranno la medaglia d’oro
due colleghi, e 18 quella d’argento.
Ordine:
una intensa
attività
Il nuovo consiglio dell'Odg toscano ha iniziato la ‘legislatura’ a tambur battente. Dopo
il 7 giugno 2010, data di insediamento, si sono tenute 11
riunioni nel 2010 ed una fino
al 10 gennaio 2011.
Nel corso delle assemblee di
Consiglio sono state convalidate 15 iscrizioni di praticanti,
fra cui due con delibera di riconoscimento d' ufficio, e due
come freelance; 20 iscrizioni d
professionisti e 111 di pubblicisti.
Nel dettaglio tra i pubblicisti c' è
stata una ratifica di trasferimento da altro Ordine, due riconoscimenti di collaborazioni
come fotoreporter, 65 iscrizioni
per attività sulla carta stampata,
29 per testate on-line, 12 per
emittenti private, 2 per agenzie
di stampa. Fino ad oggi, inoltre,
sono state approvate 20 iscrizioni nell'elenco speciale annesso
all'Albo ed una nell' elenco stranieri.
Sono state, inoltre, adottate 8
delibere in seguito a segnalazioni di carattere disciplinare.
Tra le decisioni ratificate in
questi sei mesi spiccano il Regolamento per la concessione
dei patrocini, che traccia le
linee di indirizzo per richiedere il patrocinio dell'Odg per
iniziative senza scopo di lucro
in cui la professione assuma
particolare rilevanza, la raccolta di firme finalizzata alla
modifica della legge istitutiva
dell’Ordine (n. 69 del 3 febbraio 1963), il documento
unitario contro il disegno di
legge sulle intercettazioni e per
la libertà di stampa.
La squadra, “guidata” dal Presidente Carlo Bartoli, in questo inizio legislatura è stata
presente sul territorio ed è intervenuta a fianco dell'ufficio
stampa del Consiglio regionale, dei colleghi di Canale 10,
del Corriere di Livorno, dell'Unità toscana. Il Consiglio,
inoltre, è impegnato nell’obbiettivo di rinsaldare i rapporti
con tutto il territorio regionale
con “trasferte” come quella
fatta a Livorno (a cui se ne aggiungeranno altre) in occasione della consegna delle
tessere ai giornalisti pubblicisti neo iscritti.
Francesca Calonaci
GT Giornalisti in Toscana
8
Nuova convenzione per l’assistenza fiscale e l’Inpgi2
Servizio base di consulenza tributaria a Firenze – Convenzioni con i Caf a livello regionale
Per assicurare ai propri iscritti un
numero sempre maggiore di servizi qualificati, l'Associazione
Stampa Toscana ha firmato una
convenzione per l'assistenza fiscale, per la consulenza tributaria gratuita in sede, per la
predisposizione e l'invio delle
dichiarazioni dei redditi a
prezzi vantaggiosi e per le pratiche relative all'Inpgi 2.
A questa si affiancherà la convenzione con alcuni Caf per la
dichiarazione dei redditi su tutto
il territorio regionale.
Il servizio di consulenza sarà fornito dallo studio del dottor Luigi
Cobisi, nelle date concordate
(vedi sotto).
Questi i dettagli della convenzione
Servizio base di consulenza tributaria, gratuito per l’iscritto,
tramite appuntamento in sede
secondo un calendario prefissato.
Il servizio sarà fornito ogni due
settimane nei mesi di gennaio,
febbraio, dicembre. Ogni settimana nei mesi di marzo, aprile,
maggio, giugno (con particolare
attenzione alla compilazione e
assistenza per i modelli 730 e
Unico). Ogni dieci giorni a luglio,
settembre, ottobre, novembre
(con particolare attenzione agli
obblighi previdenziali INPGI 2).
Sarà rivolto principalmente a chi
avrà bisogno di consulenza relativamente a: informazioni generali sulla propria posizione
fiscale; apertura / variazione /
Quote di iscrizione
immutate per il 2011
Confermato lo 0,30% per chi ha
un contratto a tempo indeterminato.
Per gli altri colleghi, nonostante
l'aumento della quota di spettanza
2011 decisa dalla Fnsi per quanto
riguarda i collaboratori (da 40 a
45 euro; mentre per i professionali
la quota rimane ferma a 50 euro),
il direttivo ha deciso di mantenere inalterate le quote fissate
già negli anni scorsi: 70 euro per
i professionali e 50 per i collaboratori (riducendo così a 5 euro la
sua quota annuale di spettanza).
Prima iscrizione. Ai colleghi che
si iscrivono per il primo anno sarà
applicata per il 2011 una quota ridotta. In pratica l'Ast si limiterà a
chiedere la quota di spettanza nazionale (50 euro professionali, 45
i collaboratori), senza trattenere
niente.
Quota ridotta per colleghi in
difficoltà economica. Per i colleghi senza lavoro, scaduto il periodo di disoccupazione Inpgi, per
i free lance, autonomi e contratti
e co.co.co che auto certifichino un
reddito lordo inferiore del 20% di
un redattore - 24 contratto FNSIFIEG e/o inferiore al reddito del
redattore -24 contratto FNSI
AER-ANTI-CORALLO – e comunque per tutti i colleghi che
autocertifichino gravi difficoltà
economiche il direttivo potrà decidere, su richiesta, di applicare
una quota ridotta di 50 euro per i
professionali e di 45 per i collaboratori.
Reiscrizioni. Il collega cancellato
per morosità avrà la possibilità di
reiscriversi fin dall'anno successivo, fermo restando il pagamento
dell'anno non pagato e relativa penalità del 10%.
In via straordinaria, per i colleghi
già cancellati una “finestra” permetterà di reiscriversi pagando
una sola quota maggiorata del
10% (più ovviamente quella dell'anno in corso), entro il 30 settembre.
chiusura di partita IVA; scelta
del regime contabile; indicazioni
sui modelli di dichiarazione; ICI;
Imposta di registro; Imposta di
successione.
Un servizio personalizzato in
studio a tariffa agevolata (in
linea generale la minima prevista
dalle tariffe ministeriali dei dottori commercialisti) potrà riguardare altre questioni quali:
Contenzioso Tributario
– Comunicazioni, avvisi bonari o
cartelle di pagamento da parte
dell'Agenzia dell'Entrate o Enti
Locali. Compilazione di istanze o
ricorsi da presentare agli Uffici
territoriali o presso le Commissioni Tributarie. Invii telematici
di documenti (diversi da dichiarazioni dei redditi) tramite Entratel; Ravvedimenti
– Assistenza per sanare errori
e/o omissioni commessi in fase di
dichiarazione dei redditi o di versamento del tributo; Red
- Modelli di dichiarazione per
l'Ente Pensionistico; Successioni
- Dichiarazione per adempiere
agli obblighi legati al passaggio di
proprietà di beni mobili ed immobili nonché alla liquidazione
ed al pagamento delle relative
imposte.
Servizi per la predisposizione e
l’invio delle dichiarazioni dei
redditi
Sarà operativo nei mesi di marzo,
aprile, maggio, giugno nell’ambito
del calendario di cui al punto
precedente.
Le prestazioni – a pagamento diretto alla cassa dell’Associazione
– potrebbero essere tariffate agli
iscritti (IVA compresa):
* compilazione e trasmissione del
Modello 730 singolo: Euro 28,00;
* compilazione e trasmissione del
Modello 730 congiunto (coniuge
a carico): Euro 30,00;
* compilazione e trasmissione del
Modello 730 congiunto (coniuge
non a carico): Euro 60,00;
* compilazione della dichiarazione ICI: Euro 10,00
* compilazione dei bollettini ICI
o del modello F24: Euro 6,00
In caso di compilazione modello
730 di non iscritti la tariffa sale a
un minimo di Euro 56,00; così
come la predisposizione degli acconti (giugno-dicembre) avrebbe
una tariffa aggiuntiva di Euro
3,50.
Servizio di assistenza per dichiarazione redditi ai fini previdenziali (INPGI 2)
Per assicurare la riservatezza e
tempi ragionevoli nell’effettuazione del servizio, l’iscritto deve
obbligatoriamente prenotare un
appuntamento con preferenza
nei mesi di luglio, settembre.
Il servizio prevede l’accesso alla
posizione individuale, la compilazione della dichiarazione e dei
modelli F24 occorrenti.
Le prestazioni costeranno 5
euro, Iva inclusa, per gli iscritti
che si sono avvalsi del servizio
730, 7,50 euro in tutti gli altri
casi.
Iscriversi all’Ast
perché e come
L'Ast è il sindacato dei giornalisti toscani e fa parte, insieme alle altre associazioni regionali, alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana
(Fnsi). Il suo scopo principale è assicurare ai giornalisti della Toscana,
dipendenti e non, la completa tutela sindacale. Ma il suo impegno è rivolto anche alla difesa del buon giornalismo e del diritto dei cittadini a
ricevere una informazione corretta, attraverso iniziative pubbliche, convegni, mobilitazioni.
Oltre all’assistenza strettamente sindacale (trattamenti contrattuali,
vertenze, controversie di lavoro), sia individuale che collettiva, l’Ast offre
un ampio ventaglio di servizi:
- consulenza sulle questioni professionali e sul lavoro giornalistico in genere;
- sportello per il lavoro autonomo;
- assistenza per le questioni di carattere previdenziale, per tutte le pratiche relative alla cosiddetta Inpgi2 (il regime di lavoro autonomo);
- consulenza fiscale
- consulenza legale, attraverso convenzioni con studi legali sia per il settore penale che per quello civile, soprattutto nel campo delle controversie
sul lavoro;
- assistenza e consulenza per la Cassa sanitaria autonoma dei giornalisti, la Casagit, che presto offrirà la possibilità di iscriversi anche ai publicisti (Casagit2).
Per iscriversi, gli uffici dell’Ast (via dei Medici 2- 50123 Firenze; tel.
055.2398358; [email protected]) sono aperti lunedì mercoledì e venerdì dalle ore 9 alle ore 17; martedì e giovedì dalle ore 9 alle ore 13.
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GT n° 1 Gennaio – Febbraio 2011